TETTONICA Arco e retroarco Prof. Luigi Ferranti DiSTAR Università di Napoli ‘Federico II’ Arco vulcanico (magmatico) L’arco vulcanico è impostato su un basamento di tipo: -metamorfico (arco continentale) - vulcanico (archi insulari) Mt. Rainier, Washington Aleutian Island, Alaska Si tratta di stratovulcani andesitici, ma possono essere presenti anche vulcani basaltici o dacitici Struttura crostale dell’arco magmatico Struttura termica e vulcanismo dell’arco La subduzione di uno slab freddo deprime le isoterme in fossa e avanarco ma le alza nell’arco. Oxburgh & Turcotte, 1970 Genesi del vulcanismo: A)Transizione olivinaspinello dislocata B) Generazione di magma nel mantle wedge supraslab, e alla base della crosta (batoliti) C) Corner flow nel mantle wedge supraslab che porta astenosfera a contatto con la parte alta dello slab Ernst et al., 1970 Marsh, 1979 Tasso di crescita dell’arco vulcanico: 20-40 km3/Ma-km of arc (Reymer & Schubert, 1984) 30-95 km3/Ma-km of arc (Dimalanta et al. 2004) 80-120 km3/Ma-km of arc (Calvert et al. 2008) 165 km3/Ma-km of arc (Scholl et al.) Stern & Scholl, IGR, 2010 Struttura dell’arco vulcanico e del basamento Steep slab •L’ampiezza dell’arco varia in funzione dell’angolo di subduzione ed è modulata da discontinuità trasversali nella zolla subdotta. •In zone di convergenza obliqua, l’ampiezza dell’arco varia longitudinalmente nel tempo Flat slab Spaziatura dei vulcani I vulcani hanno una spaziatura alquanto regolare di c. 70 km. In molti casi sono allineati in gruppi di 212 su segmenti lineari posti en-echelon. Le interruzioni tra i segmenti sono controllate da discontinuità (zone di frattura) nella placca subdotta Modelli di spaziatura dei vulcani •Il magma è generato alla base della litosfera della placca soprastante e risale come diapiri per instabilità fluido-dinamica, le cui leggi controllano la spaziatura. •La posizione e distribuzione dei vulcani è controllata dalla geometria profonda dello slab. Strutture negli archi vulcanici •Gli archi vulcanici sono caratterizzati da faglie estensionali, e localmente trascorrenti. •Molti archi sono ospitati in bacini estensionali (depressioni vulcaniche). •Sono presenti anche faglie estensionali perpendicolari all’arco, sia a terra che nei canyon trasversali alle isole. •Queste faglie sono associate a rotazione di blocchi e formazione di bacini sommitali tra le isole vulcaniche, anch’esse controllate da subduzione di strutture preesistenti. Trascorrenza ed estensione nell’arco Trascorrenza destra Faglie normali Pieghe troncate Settore centro-occidentale dell’arco delle Aleutine. Ferranti et al., 2000 Qui le trascorrenti E-W si associano a faglie normali N-S. Plutoni Half-Dome, Yosemite, California •Negli archi moderni, le radici plutoniche non sono esposte. •Negli esempi fossili dove l’arco vulcanico è stato eroso, i plutoni sono abbondanti. •La loro estensione, assieme al metamorfismo, testimonia l’alto flusso di calore alla base della crosta. Due fasce metamorfiche appaiate Arc Accretionary complex Le fasce metamorfiche appaiate riflettono regimi termici contastanti tra arco magmatico e avanarco Origine delle fasce metamorfiche appaiate I due tipi di metamorfismo si rinvengono in fasce appaiate che riflettono le variazioni di flusso di calore e di processi tettonici-vulcanici Due fasce metamorfiche nei sistemi arco-fossa Gradienti geotermici per a)Metamorfismo HT-LP (Arco) b)Metamorfismo HP-LT (Zona di Subduzione) Ernst et al., 1970 La zona di retroarco La zona di retroarco insulare è occupata da bacini (di retroarco o marginali) Nella zona di retroarco sono presenti: -bacini attivi; -bacini inattivi con alto flusso di calore; -bacini inattivi con flusso di colore normale (crosta oceanica intrappolata per subduction jump o subduction flip). I vari tipi di bacini sono separati da Archi residui (inattivi). Bacini di retroarco attivi •Diffusi nel Pacifico W •Spesso mancano le bande magnetiche e le dorsali •Sono comuni i propagating rifts •Sedimenti pelagici e vulcanico-clastici Archi residui (Remnant arcs) •Molto diffusi nel Pacifico, hanno rocce analoghe ma più antiche degli archi attivi vicini. •Rappresentano antichi archi associati a zone di subduzione disattivate per subduction jump o flip . •Gli archi residui sono stati poi frammentati dall’apertura dei bacini marginali attivi. Filippine W 2 Bacini di retro-arco del sistema IBM (IzuBonin-Marianna): -Mariana Trough (attivo) -Parece Vela-Shikoku (estinto) Retroarco nelle Marianne Remnant Arc Spreading Center Active Arc Evoluzione del retroarco delle Filippine W I II Archi residui nelle Aleutine Antica zona di subduzione Bacino di Kamchatka Bowers (antico bacino retroarco attivo, oggi inattivo) Moderna convergenza relativa tra le placche Antica convergenza relativa tra le placche Bacino delle Aleutine (antica placca DOWN, poi intrappolata in quella UP) Spence, 1977 Modelli dei bacini di retroarco Iniezione di diapiro magmatico dallo slab subdotto Spreading per allontanamento relativo tra le placche, pur in convergenza relativa->accelerazione del lo slab roll-back (retreat della subduzione) Trascinamento dal corner flow nel cuneo astenosferico supraslab Meccanismi di espansione retroarco Spreading simmetrico-> anomalie magnetiche (Marianna, Izu-Bonin, TongaKermadec) Spreading disordinato -> anomalie magnetiche confuse (Bismarck, New Hebrides) Intrusioni e estrusioni diffuse -> no anomalie magnetiche (Mar del Giappone, TIRRENO) Bacini vs. catene di Retroarco Steep slab Flat slab La zona di retroarco può essere occupata sia da bacini estensionali che da una catena a pieghe e falde. Ciò è in relazione con la maggiore o minore inclinazione del piano di Benioff (steep vs. flat subduction) Catena di retroarco nelle Vanuatu (Subduzione oceanica) La catena si origina da un Remnant arc riattivato in compressione Lagabrielle et al., 2003 Catena di retroarco nelle Ande (Subduzione subcontinentale) L’ Altiplano agisce come un blocco rigido tra il prisma di avanarco e la catena di retroarco Velocità GPS relative al Sud America stabile Norabuena et al., 1998