RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
MIGPRIV 900 mg + 10 mg polvere per soluzione orale
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni bustina di polvere per soluzione orale da 1860 mg contiene:
Principi attivi:
- acetilsalicilato di D,L-lisina 1620 mg
(equivalenti a 900 mg di acido acetilsalicilico)
- metoclopramide (I.N.N.) monoidrocloridrato 10,5 mg
(equivalenti a 10 mg di prodotto anidro).
Eccipienti:
aspartame
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
Polvere per soluzione orale.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
4.1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico degli attacchi di emicrania.
Questo prodotto permette un rapido controllo del dolore, nonché del vomito e della nausea
ad esso associati durante gli attacchi di emicrania.
4.2. Posologia e modo di somministrazione
Prendere una bustina alla comparsa dei sintomi premonitori della crisi, e se necessario,
ripetere la somministrazione nelle ore successive.
Non superare le 3 bustine nelle 24 ore.
Non superare le dosi raccomandate e non proseguire la terapia per periodi prolungati senza
avere prima consultato il proprio medico.
Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d’acqua naturale; in tal modo si ottiene
rapidamente una totale dissoluzione della polvere.
Migpriv non deve essere utilizzato nei bambini al di sotto dei 16 anni di età.
L’uso di Migpriv in bambini ed adolescenti fra i 16 e i 18 anni di età non è raccomandato.
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Popolazioni speciali
Anziani
Nei pazienti anziani, occorre considerare una riduzione della dose in base alla funzionalità
renale e epatica e alla suscettibilità generale.
Insufficienza renale
In pazienti con malattia renale in fase finale (Clearance della creatinina ≤ 15 ml/min), la
dose giornaliera deve essere ridotta del 75%.
In pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (Clearance della creatinina 15-60
ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 50% . (vedere paragrafo 5.2)
Insufficienza epatica
In pazienti con grave insufficienza epatica, la dose deve essere ridotta del 50%.
4.3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo
6.1.
Per la presenza dei due principi attivi il prodotto é controindicato in:
-
-
-
ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal
punto di vista chimico;
pazienti con ulcera gastrica o duodenale;
pazienti con precedenti manifestazioni di ipersensibilità ai salicilati;
pazienti con malattia emorragica congenita o acquisita;
bambini al di sotto dei 16 anni;
pazienti gottosi;
gravidanza e allattamento (vedere paragrafo “Gravidanza e allattamento”);
pazienti con grave insufficienza epatica;
pazienti con grave insufficienza renale (ClCr < 30ml/min)
pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico
può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio
con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito);
pazienti con emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione
gastrointestinale per le quali la stimolazione della motilità gastrointestinale
costituisca un rischio;
pazienti affetti da feocromocitoma confermato o presunto, a causa del rischio di
episodi di grave ipertensione;
pazienti con storia di discinesia tardiva indotta da neurolettici o metoclopramide
pazienti affetti da epilessia (aumento della frequenza e dell’intensità delle crisi)
pazienti affetti da morbo di Parkinson;
pazienti che assumono levodopa o agonisti dopaminergici (vedere paragrafo 4.5)
pazienti con storia nota di metemoglobinemia con metoclopramide o di deficit di
NADH citocromo b5 reduttasi.
Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza.
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4.4. Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Per la presenza dei due principi attivi il prodotto deve essere usato con cautela in:
- pazienti con precedenti manifestazioni di ulcera gastroduodenale o di emorragia del
tratto gastrointestinale;
- pazienti con grave insufficienza renale;
- pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata;
- pazienti asmatici;- pazienti che utilizzano dispositivi intrauterini a scopo contraccettivo;
- pazienti anziani;
- soggetti con deficit di G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi) a causa del rischio di
emolisi (vedere paragrafo 4.8)
- pazienti con ipoprotrombinemia;
- pazienti con deficit di vitamina K;
- pazienti con malattie allergiche;
- pazienti con menorragia;
- pazienti che assumono contemporaneamente elevate quantità di bevande alcoliche.
L’uso del farmaco é riservato al soggetto adulto in ragione del dosaggio di acido
acetilsalicilico per singola somministrazione.
Disturbi neurologici
Si possono verificare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani
adulti e/o con l’uso di dosi elevate. Queste reazioni si verificano in genere all’inizio del
trattamento e possono verificarsi dopo una singola somministrazione. La metoclopramide
deve essere immediatamente sospesa in caso di sintomi extrapiramidali. Questi effetti sono
generalmente del tutto reversibili dopo l’interruzione del trattamento ma possono
richiedere un trattamento sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci
anticolinergici e antiparkinsoniani negli adulti).
Deve essere rispettato l’intervallo di tempo di almeno 6 ore fra due somministrazioni,
anche in caso di vomito e rigetto della dose, al fine di evitare casi di sovradosaggio.
Il trattamento prolungato con metoclopramide può causare discinesia tardiva,
potenzialmente irreversibile, in particolare negli anziani. La durata del trattamento non
dovrebbe superare i 3 mesi a causa del rischio di discinesia tardiva (vedere paragrafo 4.8).
Il trattamento deve essere interrotto se compaiono sintomi di discinesia tardiva.
E’ stata segnalata la sindrome neurolettica maligna con metoclopramide in associazione ai
neurolettici come anche in monoterapia con metoclopramide (vedere paragrafo 4.8). In
caso di sintomi di sindrome neurolettica maligna, la metoclopramide deve essere interrotta
immediatamente e deve essere istituito il trattamento adeguato.
Occorre particolare cautela in pazienti con patologie neurologiche concomitanti e in
pazienti trattati con altri farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (vedere
paragrafo 4.3.
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I sintomi del morbo di Parkinson possono essere esacerbati dalla metoclopramide.
Metemoglobinemia
È stata riportata metemoglobinemia possibilmente correlata al deficit di NADH citocromo
b5 reduttasi. In tali casi, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e
permanentemente e devono essere adottate appropriate misure (come il trattamento con blu
di metilene).
Patologie cardiache
Si deve prestare particolare cautela nella somministrazione di metoclopramide a pazienti
con disturbi della conduzione cardiaca (compreso il prolungamento dell’intervallo QT), a
pazienti con squilibrio elettrolitico non corretto, bradicardia e a pazienti che assumono altri
farmaci noti per prolungare l’intervallo QT.
Insufficienza renale e epatica
Nei pazienti con insufficienza renale o con grave insufficienza epatica, si raccomanda una
riduzione del dosaggio (vedere paragrafo 4.2).
L'alcool può aumentare il rischio di lesioni gastrointestinali e prolungare il tempo di
sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande
alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive
all’assunzione di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
Per dosaggi di acido acetilsalicilico ≥ 500 mg/giorno
Ci sono evidenze che il medicinale, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine,
possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione.
Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco.
Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l’uso di acido acetilsalicilico deve
essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.5).
Questo medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso al
paziente se è affetto da fenilchetonuria.
4.5. Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
I due principi attivi possono interagire con:
- altri farmaci antinfiammatori non steroidei;
- anticoagulanti orali;
- antidiabetici orali: aumento dell’effetto ipoglicemizzante;
- glucocorticoidi: diminuzione della concentrazione plasmatica di salicilati durante il
trattamento e rischio di sovradosaggio dopo l’interruzione del trattamento stesso;
- eparina: aumento del rischio di emorragia;
- antiacidi;
- interferone : l’azione del quale può essere inibita dai salicilati;
- ticlopidina: aumento del rischio di emorragia;
- diuretici ed uricosurici: tenuto conto che tale prodotto richiede un trattamento di breve
durata, le precauzioni abituali di impiego dell’acido acetilsalicilico in tal caso non sono
necessarie;
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- metotressato;
- levodopa o agonisti dopaminergici e metaclopramide si antagonizzano vicendevolmente
(vedere paragrafo 4.3)
L’alcool potenzia l’effetto sedativo della metoclopramide.
A causa dell’effetto procinetico della metoclopramide, l’assorbimento di alcuni farmaci
può risultare alterato.
Anticolinergici e derivati della morfina
Gli anticolinergici e i derivati della morfina potrebbero entrambi avere effetto antagonista
verso la metoclopramide sulla motilità del tratto digerente.
Farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (derivati della morfina, ansiolitici,
antistaminici H1 sedativi, antidepressivi sedativi, barbiturici, clonidina e farmaci
correlati)
Gli effetti sedativi dei farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale e della
metoclopramide risultano potenziati.
Neurolettici
La metoclopramide potrebbe avere un effetto additivo con altri neurolettici nel caso di
disordini extrapiramidali.
Farmaci serotoninergici
L’utilizzo di metoclopramide con farmaci serotoninergici come gli SSRI può aumentare il
rischio di sindrome serotoninergica.
Digossina
La metoclopramide potrebbe ridurre la biodisponibilità della digossina. È necessario un
attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina.
Ciclosporina
La metoclopramide aumenta la biodisponibilità della ciclosporina (Cmax del 46% ed
esposizione del 22%). È necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni
plasmatiche di ciclosporina. Le conseguenze cliniche sono incerte.
Mivacurio e sussametonio
L’iniezione di metoclopramide può prolungare la durata del blocco neuromuscolare
(tramite inibizione delle colinesterasi plasmatiche).
Forti inibitori del CYP2D6
I livelli di esposizione della metoclopramide aumentano, quando somministrata in
concomitanza a forti inibitori del CYP2D6 come fluoxetina e paroxetina. Benché la
significatività clinica sia incerta, i pazienti dovrebbero essere monitorati per reazioni
avverse.
Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene possa inibire l’effetto dell’acido
acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i farmaci sono
somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l’esiguità dei dati e le
incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre
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delle conclusioni definitive per l’uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano
effetti clinicamente rilevanti dall’uso occasionale dell’ibuprofene.
Il metamizolo quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico può ridurne
l'effetto sull'aggregazione piastrinica.
Acetazolamide: si raccomanda cautela in caso di somministrazione concomitante di
salicilati e acetazolamide poiché esiste maggior rischio di acidosi metabolica.
Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che
hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo la
vaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati
durante l’infezione di varicella.
Alcool: quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico l’alcool può aumentare il rischio
di lesioni gastrointestinali e prolungare il tempo di sanguinamento. Pertanto, le bevande
alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive
all’assunzione di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.4).
4.6. Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Sebbene effetti teratogeni siano stati osservati con l’acido acetilsalicilico nell’animale,
nessun effetto simile é stato osservato nell’uomo.
- Basse dosi (fino a 100 mg/die)
Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure
limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio
specialistico.
- Dosi di 100-500 mg/die
Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500
mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si
applicano anche a questo range di dosaggio.
- Dosi di 500 mg/die ed oltre
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o
lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di
malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle
prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni
cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato stimato che il rischio
aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di
inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita
di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è
stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle
prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve
essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
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Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo
e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere
mantenute le più basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine
possono esporre
il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione
polmonare);
- disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può
occorrere anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die è controindicato durante
il terzo trimestre di gravidanza
Una vasta quantità di dati su donne in gravidanza (più di 1.000 esiti di esposizione) indica
assenza di tossicità malformativa e fetotossicità con la metoclopramide. Se clinicamente
necessario, la metoclopramide può essere utilizzata durante la gravidanza. A causa delle
proprietà farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di
metoclopramide alla fine della gravidanza, non si può escludere la sindrome
extrapiramidale nel neonato. La metoclopramide dovrebbe essere evitata alla fine della
gravidanza. Se si utilizza la metoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale.
Allattamento
L’acetilsalicilato e la metoclopramide sono escreti nel latte materno., Non si possono
escludere reazioni avverse nel bambino allattato al seno. Pertanto la metoclopramide non è
raccomandata durante l’allattamento al seno. Si deve prendere in considerazione
l’interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.
4.7. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Questo medicinale può indurre sonnolenza, capogiri, discinesia e distonie che possono
alterare la visione e pertanto é bene informare di questo possibile evento coloro che
guidano veicoli, utilizzano macchinari o comunque attendono ad operazioni che richiedono
integrità del grado di vigilanza.
4.8. Effetti indesiderati
Effetti indesiderati che possono presentarsi con la somministrazione di salicilati.
Le frequenze non possono essere stimate in modo attendibile sulla base dei dati disponibili.
Pertanto le frequenze sono elencate come "non note".
Disturbi del sistema immunitario
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I salicilati possono indurre fenomeni di ipersensibilità, asma
Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici
Emorragia intracranica che può essere fatale, specialmente nell’anziano
Patologie gastrointestinali
I salicilati possono indurre emorragie gastrointestinali
 Patologie del tratto gastrointestinale superiore:
nausea, esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcere esofagee, perforazioni.
 Patologie del tratto gastrointestinale inferiore:
ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e
perforazioni intestinali.
Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono
presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi
predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali.
Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.
Patologie epatobiliari
I salicilati possono indurre disturbi epatobiliari (aumento degli enzimi epatici, danno
epatico principalmente epatocellulare) ed epatiti croniche.
Patologie renali e urinarie
I salicilati possono indurre formazione di calcoli renali
Insufficienza renale
Patologie dell’orecchio e del labirinto
I salicilati possono indurre ronzio auricolare
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Edema polmonare non cardiogeno durante l’uso cronico e in un contesto di reazione di
ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Trombocitopenia
Anemia emolitica in pazienti con deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (vedere
paragrafo 4.4).
Pancitopenia, citopenia bilineare, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi,
neutropenia, leucopenia.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eruzioni fisse
Patologie vascolari
Vasculite compresa la Porpora di Schönlein-Henoch.
Patologie cardiache
Sindrome di Kounis nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
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Non nota: ematospermia
L’acetilsalicilato di lisina, grazie alla sua solubilità in acqua, aiuta a ridurre l’incidenza
degli effetti indesiderati conseguenti al danno gastrico.
Effetti indesiderati che possono presentarsi con la somministrazione di metoclopramide.
Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi. Le frequenze sono definite
utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non
comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota
(la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
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Classificazione per sistemi Frequenza
e organi
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non nota
Reazioni avverse
Metemoglobinemia, che può essere correlata
al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi, in
particolare nei neonati (vedere paragrafo 4.4)
Sulfemoglobinemia, principalmente con la
somministrazione concomitante di elevate
dosi di prodotti medicinali che rilasciano
zolfo
Patologie cardiache
Non comune
Non nota
Bradicardia, in particolare con la formulazione
di metoclopramide endovenosa.
Arresto cardiaco, che si verifica poco dopo
l’uso iniettabile di metoclopramide, e che può
essere conseguente a bradicardia (vedere
paragrafo 4.4); blocco atrioventricolare,
arresto sinusale in particolare con la
formulazione endovenosa di metoclopramide;
prolungamento dell’intervallo QT
dell’elettrocardiogramma; torsade de pointes;
Patologie endocrine*
Non comune
Raro
Non nota
Amenorrea, iperprolattinemia
Galattorrea
Ginecomastia
Patologie gastrointestinali
Comune
Diarrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune
Astenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comune Ipersensibilità
Non nota
Reazione anafilattica (incluso shock
anafilattico in particolare con la formulazione
endovenosa di metoclopramide)
Patologie del sistema nervoso
Molto
Sonnolenza
comune
Comune
Disturbi extrapiramidali (in particolare in
bambini e giovani adulti e/o quando si
superano le dosi raccomandate, anche in
seguito alla somministrazione di una singola
dose del farmaco) (vedere paragrafo 4.4),
parkinsonismo, acatisia
Non comune Distonia, discinesia, riduzione del livello di
coscienza
Raro
Convulsioni in particolare in pazienti epilettici
Non nota
Discinesia tardiva che può essere persistente,
durante o dopo trattamento prolungato, in
particolare nei pazienti anziani (vedere
paragrafo 4.4), sindrome neurolettica maligna
(vedere paragrafo 4.4)
Disturbi psichiatrici
Comune
Depressione
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Non comune
Raro
Non nota
Allucinazioni
Stato confusionale
Ideazione suicidaria
Comune
Ipotensione, in particolare con la formulazione
endovenosa di metoclopramide
Shock, sincope dopo la somministrazione per
via iniettabile di metoclopramide, ipertensione
acuta nei pazienti con feocromocitoma (vedere
paragrafo 4.3)
Patologie vascolari
Non nota
*Le patologie endocrine durante il trattamento prolungato in relazione all’iperprolattinemia
(amenorrea, galattorrea, ginecomastia).
Le seguenti reazioni, talvolta associate, si manifestano più frequentemente quando
vengono somministrate dosi elevate:
Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia,
anche dopo la somministrazione di una singola dose del farmaco, in particolare nei
bambini e nei giovani adulti (vedere paragrafo 4.4).
Sonnolenza, riduzione del livello di coscienza, confusione, allucinazioni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del
medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto
beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi
reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
4.9. Sovradosaggio
Tenuto conto della posologia raccomandata, un sovradosaggio é improbabile, anche nei
soggetti anziani. Il sovradosaggio con salicilati, in particolare nei giovani, può portare ad
una ipoglicemia grave e un avvelenamento potenzialmente fatale.
Tuttavia, in caso di intossicazione, le reazioni tossiche principalmente attribuibili all’acido
acetilsalicilico si manifestano come di seguito riportato:
Sintomi clinici:
- intossicazione moderata: ronzio auricolare, sensazione di abbassamento della
capacità auditiva, cefalea, vertigini e nausea;
- intossicazione grave: febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi
metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave
ipoglicemia. Con il sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può
presentarsi edema polmonare non cardiogeno.
Trattamento:
- trasferimento immediato in centro ospedaliero specializzato;
- rapida evacuazione del prodotto ingerito tramite lavanda gastrica;
- controllo dell’equilibrio acido-base;
- diuresi alcalina forzata, emodialisi o dialisi peritoneale se necessaria.
Nel caso di intossicazione le reazioni tossiche da metoclopramide si manifestano come di
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seguito riportato:
Sintomi clinici
Possono verificarsi sintomi extrapiramidali, sonnolenza, ridotto livello di coscienza,
confusione, allucinazioni e arresto cardiorespiratorio.
Trattamento
In caso di sintomi extrapiramidali correlati o non a sovradosaggio, il trattamento è
solamente sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci antiparkinsoniani
anticolinergici negli adulti).
Un trattamento sintomatico e un continuo monitoraggio delle funzionalità cardiovascolare
e respiratoria deve essere praticato in base allo stato clinico.
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1. Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Altri analgesici e antipiretici; Codice ATC: N02BA51
Le proprietà farmacologiche di questo medicinale sono quelle possedute dai due principi
attivi, in particolare si ha un effetto analgesico ed antiemetico.
La metoclopramide é un antiemetico appartenente alla classe dei neurolettici, che modifica
la motilità a livello dell’apparato gastrointestinale.
Durante gli attacchi di emicrania, il tempo necessario affinché l’acido acetilsalicilico venga
assorbito é spesso aumentato da una ridotta motilità gastrointestinale. La metoclopramide,
ristabilendo una corretta motilità, può facilitare l’assorbimento dell’acido acetilsalicilico.
Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene può inibire l’effetto dell’acido
acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i farmaci sono
somministrati in concomitanza.
In uno studio dopo la somministrazione di una singola dose di 400 mg di ibuprofene,
assunto entro 8 ore prima o dopo 30 minuti dalla somministrazione di acido acetilsalicilico
(81 mg), si è verificata una diminuzione dell’effetto dell’acido acetilsalicilico sulla
formazione di trombossano e sull’aggregazione piastrinica. Tuttavia, l’esiguità dei dati e le
incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre
delle conclusioni definitive per l’uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano
effetti clinicamente rilevanti dall’uso occasionale dell’ibuprofene.
5.2. Proprietà farmacocinetiche
Acetilsalicilato di lisina
Assorbimento
L’assorbimento dell’acetilsalicilato di lisina in soluzione é rapido nel soggetto sano.
Distribuzione
Il picco plasmatico dell’acido acetilsalicilico é ottenuto in 20 minuti.
L’acido acetilsalicilico é rapidamente idrolizzato, nel plasma, ad acido salicilico. I salicilati
nel plasma sono in gran parte legati alle proteine plasmatiche.
Biotrasformazione
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I salicilati sono coniugati, a livello epatico, in metaboliti inattivi.
Eliminazione
L’acido salicilico ed i suoi metaboliti sono eliminati per via renale.
La clearance aumenta con il pH urinario.
L’emivita di eliminazione dell’acido salicilico é dose-dipendente, in ragione del carattere
saturabile della coniugazione dell’acido salicilico.
Metoclopramide
Assorbimento
La biodisponibilità per via orale é pari all’80%. Le variabilità interindividuali sono legate
ad un effetto di primo passaggio del 20%.
Distribuzione
Il picco plasmatico é raggiunto in media 40 minuti dopo la somministrazione.
Le concentrazioni plasmatiche massime, per dosi di 10 e 20 mg sono rispettivamente di 32
e di 70 µg/l.
La metoclopramide é rapidamente e largamente distribuita nei tessuti.
Il volume di distribuzione é 2,2 - 3,4 l/kg. La metoclopramide é poco legata alle proteine
plasmatiche (30%).
Biotrasformazione
La metoclopramide é scarsamente metabolizzata nell’uomo.
Eliminazione
L’emivita di eliminazione plasmatica della metoclopramide é 5-6 ore.
La clearance totale é 0,4-0,7 l/min.
La metoclopramide viene escreta per via urinaria essenzialmente immodificata e sotto
forma di composti sulfoconiugati (50% della dose somministrata).
Insufficienza renale
La clearance di metoclopramide è ridotta fino al 70% in meno nei pazienti con grave
insufficienza renale, mentre l’emivita di eliminazione plasmatica è aumentata (circa 10 ore
per una clearance di creatinina di 10-50 ml/minuto e 15 ore per una clearance della
creatinina di <10 ml/minuto).
Insufficienza epatica
Nei pazienti con cirrosi epatica si è riscontrato accumulo della metoclopramide, associato a
riduzione del 50% della clearance plasmatica.
Associazione
Assorbimento
L’acetilsalicilato di lisina e la metoclopramide, somministrate in soluzione orale, sono
rapidamente assorbite.
Distribuzione
Nel soggetto non sofferente di emicrania, le concentrazioni plasmatiche dei salicilati totali
dell’acido acetilsalicilico e della metoclopramide non sono differenti da quelle osservate
dopo somministrazione separata dei due principi attivi.
Nel soggetto sofferente di emicrania, gli attacchi di emicrania possono provocare un forte
abbassamento (50%) del picco plasmatico e della biodisponibilità dell’acido acetilsalicilico
somministrato da solo.
L’associazione di metoclopramide ed acido acetilsalicilico, in soluzione, ristabilisce le
concentrazioni plasmatiche e la biodisponibilità dell’acido acetilsalicilico stesso.
Eliminazione
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L’emivita di eliminazione dei salicilati e della metoclopramide non é modificata nel
soggetto sofferente di emicrania che riceve l’associazione dei due prodotti, in rapporto al
soggetto sano.
5.3. Dati preclinici di sicurezza
Non vi sono ulteriori informazioni su dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti
di questo Riassunto delle Caratteristiche del prodotto (vedere 4.6).
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1. Elenco degli eccipienti
Aspartame, glicina, aroma di limone (*)
(*)composizione dell’aroma di limone: olio essenziale di limone adsorbito su supporto di
maltodestrina.
6.2. Incompatibilità
Non pertinente.
6.3. Periodo di validità
1 anno.
6.4. Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
6.5. Natura e contenuto del contenitore
Confezione: scatola da 6 bustine.
Il prodotto é confezionato in bustine, contenenti ciascuna una dose unitaria, costituite da un
triplice accoppiato carta-polietilene -alluminio, e chiuse per termosaldatura.
L’apertura é realizzata tramite il taglio della bustina stessa.
6.6. Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d’acqua naturale; si ottiene rapidamente
una totale dissoluzione della polvere.
Bere quando la dissoluzione della polvere é completa.
7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sanofi S.p.A. – Viale L. Bodio, 37/B - Milano
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8. NUMERO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
AIC n° 029474018
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
24.10.1997 / 24.11.2007
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO: Ottobre 2015
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