epistole pseudoepigrafiche - Chiesa Cristiana Evangelica Il Libro

Chiesa Cristiana Evangelica “Il Libro della Vita” CORSO FTM1 www.illibrodellavita.it
EPISTOLE PSEUDOEPIGRAFICHE
Le lettere Deuteropaoline e Tritopaoline vengono attribuite a Paolo, ma in realtà non sono
paoline.
Queste epistole vengono anche chiamate pseudoepigrafiche ossia che hanno un titolo
(epigrafe) falso.
Nella letteratura antica era un fenomeno molto diffuso. Non c'erano i diritti d'autore, quindi
era facile produrre degli scritti falsi.
Ci sono tre forme principali di pseudoepigrafia:
1. Un autore deliberatamente scrive un'opera sotto un altro nome
2. Pseudoepigrafia tardiva. Vengono ritrovati degli scritti anonimi e vengono attribuiti
ad un autore.
3. Le scuole filosofiche o letterarie producono delle opere che vengono attribuite al
capo della scuola per darne rilievo.
Molti ipotizzano una scuola paolina, che sarebbe nata dopo la morte dell'apostolo Paolo,
per continuare ciò che aveva cominciato. In realtà, però, ci sono delle discordanze, perchè
le epistole deutero e trito paoline hanno il proemio e il prescritto, per cui non sono
anonime, e inoltre, le scuole nascono per opera del capo-scuola, ma nel caso di Paolo non
si può affermare che si tratti di una scuola.
L'unica ipotesi che sembra valida è che l'autore ha deliberatamente scritto attribuendo
l'opera a Paolo. Le lettere sono scritte con lo stile di Paolo. Forse si tratta di un suo
discepolo.
La maggior parte di questi scritti pseudoepigrafici vengono scritti durante la prigionia di
Paolo, infatti Colossesi, Efesini, 1 e 2 Timoteo, Tito sono scritte dalla prigione. (vengono
anche chiamate lettere della prigionia). Mentre Filippesi e Filemone sono lettere autentiche
scritte dalla prigione.
Forse perchè della sua prigionia non si sa quasi niente e non si sa esattamente cosa abbia
scritto. Queste lettere di prestano ad una teologia del martirio: Paolo è in prigione, dà
forza ai suoi discepoli.
Forse ad un certo punto, c'è stata la necessità di chiarire alcune cose poco chiare o non
trattate da Paolo anche perchè i tempi erano cambiati. Per esempio il rapporto con il
giudaismo, con lo stato e le autorità (visto che la chiesa era perseguitata in quel periodo),
il rapporto fra uomo e donna, l'organizzazione della chiesa, la fine dei tempi (ritardo della
parusia). Questi sono tutti pensieri che nella teologia paolina rimangono aperti.
Queste lettere riprendono una linea paolina e sono complementari a quelle autentiche.
Nelle lettere deuteropaoline Paolo ha una visione universale della chiesa, mentre in quelle
protopaoline ha una visione locale.
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EPISTOLA AI COLOSSESI
INTRODUZIONE:
Colossesi ed Efesini si assomigliano molto
CONTESTO:
Paolo scrive a causa di alcuni tipi si eresia sorti nella chiesa, che stavano influenzando in
modo negativo il comportamento dei Colossesi. Si parla di filosofia di Colosse (2:8
“Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la
tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo” , 16-23 “Nessuno
dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, 17
che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo. 18 Nessuno vi
derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli,
affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, 19 senza attenersi
al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i
legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio. 20 Se siete morti con Cristo agli
elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti,
quali: 21 «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» 22 (tutte cose destinate a
scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? 23 Quelle cose
hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di
umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a
soddisfare la carne.”).
Una flosofia con tratti ascetici*, in particolare si parla di astinenza alimentare (2:16,2122). Forse c'era un gruppo giudaico che sottolineava l'importanza dell'ascesi oppure
potrebbe riflettere l'influenza dei culti diffusi in Asia (2:18).
Paolo, dunque, presenta Cristo come Signore di tutto l'universo, della creazione (1:16-17
“poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le
invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di
lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.”), della
redenzione (1:20 “e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la
pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono
sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli.“), della Chiesa (1:21 “E voi, che un tempo
eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie” ) e
dell'etica personale (1:22 “ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo
della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili”).
*ASCETISMO:
deriva dalla parola “ascesi” (dal greco askesis, “esercizio”, da askeo, “io esercito). L'ascetismo è quella
dottrina spirituale che predica il distacco dagli eventi del mondo, dalle passioni e dagli istinti attraverso la pratica
dell'isolamento, della meditazione, della preghiera e del digiuno. Attraverso l'ascesi l'uomo abbandona il superfluo per
concentrarsi sulla propria interiorità e sulla propria spiritualità.
TEMA CENTRALE:
Conoscenza e crescita nella conoscenza
1:9-11 “9 Perciò anche noi, dal giorno che
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abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi
della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale,
10 perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando
frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 11 fortificati in ogni cosa
dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti”
STRUTTURA:
1:3-8
Rendimento di grazie
1:9-14
Intercessione
1:15-20
Inno a Cristo
1:21-23
Applicazione dell'inno alla comunità
1:24-2:5
Autoraccomandazione di Paolo
2:6-4:1
CORPO DELLA LETTERA > Parte dogmatica (cap. 2)
Parte etica (cap. 3)
3:18-4:1 Codici domestici
4:10-17
Saluti
4:18
Benedizione
CORPO:
CAP. 1 > Rendimento di grazie, intercessione, Inno cristologico.
CAP. 2 > PARTE DOGMATICA: La comunità viene messa in guardia contro un movimento
che si chiama “filosofia”. Pratiche ascetiche.
CAP. 3 > PARTE ETICA: Passare dall'uomo vecchio a quello nuovo. Abbiamo anche i codici
domestici che descrivono gli obblighi dei vari membri della famiglia.
CAP. 4 > Saluti e benedizione
PARTICOLARITA':
INNO A CRISTO: 1:15-20 “ Egli è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni
creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra,
le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in
lui. 18 Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti,
affinché in ogni cosa abbia il primato. 19 Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la
pienezza 20 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace
mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla
terra, quanto quelle che sono nei cieli” tradizione cristiana. Signoria universale di Cristo. E'
un elemento centrale dell'epistola.
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ETICA: C'è una visione patriarcale. Vedi codici domestici.
In Colossesi non troviamo l'elemento escatologico, difatti anche l'appello alla condotta
cristiana non è più presentato nella prospettiva dell'attesa del ritorno di Cristo.
AVVERSARI: La filosofia:
• 2,8 “Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri
secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo; (…) v.
16 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni,
a sabati”
• 17 “...che sono l' ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo”.
• 18 “Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di
culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale…
“
HAPAXLEGOMENA*: ce ne sono 34 più 28 parole sconosciute nelle epistole di Paolo. 10
termini appaiono solo in Efesini e Colossesi.
*HAPAXLEGOMENA:nome dato ad una parola che si trova solo una volta nel corpus di riferimento (per esempio il corpus
paolino o il NT).
AUTORE:
Nell'epistola i mittenti sono Paolo e Timoteo. (1:1 “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per
volontà di Dio, e il fratello Timoteo”).
L'ipotesi è che sia stata scritta da un collaboratore di Paolo, mentre Paolo era ancora vivo
e da lui autenticata (4:18 “Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle
mie catene. La grazia sia con voi”), forse si tratta di Timoteo..
L'autore di Colossesi conosceva bene le epistole paoline e ha ripreso le lettere a Filemone,
Filippesi e Romani. L'autore è dunque molto familiare con il pensiero di Paolo.
Diversità da Paolo :
• Particolarità stilistiche (collegamento di sostantivi 1,27)
• Corpo di Cristo per la Chiesa universale. 1Corinzi 12,12-27 1,18; 2,19
• Escatologia: la speranza non nel futuro, ma verso l‘alto 1,5 “a causa della speranza che
vi è riservata nei cieli, della quale avete già sentito parlare mediante la predicazione della
verità del vangelo”; 1,27 “Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della
gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria” ; 3,1
“Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è
seduto alla destra di Dio”
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DESTINATARI:
La città di Colosse era in Asia Minore, circa a 170 km da Efeso. Anticamente era una città
grande e prospera, ma aveva perso la sua importanza sotto l'Impero Romano.
Paolo si rivolge ad una comunità non fondata da lui, ma da Epafra di Colosse (1:7
“secondo quello che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è
fedele ministro di Cristo per voi”). L'epistola si rivolge a pagano-cristiani (ci sono
pochissimi riferimenti all'AT e i si allude ai vizi del paganesimo), ma 4:16 “Quando questa
lettera sarà stata letta da voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei Laodicesi, e leggete
anche voi quella che vi sarà mandata da Laodicea” (invito a scambiare le lettere con
Laodicea) indica che Colossesi si riferisce ad un pubblico più ampio.
LUOGO E DATA:
Secondo 4:18 (“Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie
catene”) l'autore si trova in prigione, probabilmente a Efeso (assomiglia molto a Filemone)
tra il 35-55 se accettiamo che l'autore sia Paolo, altrimenti tra il 70-80 se crediamo che
non lo sia.
TEOLOGIA :
BATTESIMO: La comunità cristiana è già salvata per mezzo del suo battesimo e partecipa al
mondo celeste già ora.
LA CHIESA: La Chiesa è il Corpo di Cristo e Lui ne è il Capo. Cristo è il Signore di tutto il
cosmo e la chiesa costituisce il Suo corpo.
Per riassumere schematicamente:
DATA
35-55 se l'autore è Paolo – 70-80 se non lo è.
AUTORE
Discepolo di Paolo?
LUOGO
Efeso
DESTINATARI
Comunità dei Colossesi e Chiesa universale
TEMA CENTRALE
Conoscenza e crescita nella conoscenza
STRUTTURA
Ci sono due parti una dogmatica (cap. 2) e una etica (cap. 3).
PARTICOLARITA'
INNO A CRISTO, ETICA VISIONE PATRIARCALE, AVVERSARI,
HAPAXLEGOMENA
TEOLOGIA
BATTESIMO, CHIESA