Scomparsa Mariangela Melato: quegli “occhi di luce” raccontati dai suoi colleghi. VARESE, 11 gennaio 2013 – di SARA MAGNOLI – È commosso, sentito, vero, il ricordo del mondo dello spettacolo, del teatro che ha conosciuto Mariangela Melato. Un ricordo fatto, lo si percepisce subito, non da quelle parole, che, per quanto sincere, sembrano di circostanza e che capita spesso di sentire in momenti come questi. No, è un ricordo vibrante. E sono parole con la voce spezzata da cui arriva un pezzo di cuore. Lo si sente. E lo si vive ascoltando chi l’ha conosciuta da vicino, ci ha lavorato insieme. O ha comunque incrociato anche solo per un momento la sua bravura. <<Il suo grande talento unito a una grande disciplina>>, per usare le parole di una Lella Costa che non trattiene le lacrime. <<Era una persona vera, speciale, che non si è mai fatta le “menate da diva”, non si è mai montata la testa – dice l’attrice -. E poi era piena di vita, oltre che di talento. E molto pudica nel difendere la sua vita privata con una grande dignità>>. E mentre ricorda, una coincidenza, se le coincidenze esistono: la data della sua scomparsa è la stessa di quella di Fabrizio De Andrè nel 1999. De Andrè grande creatore di quella “Preghiera in gennaio” dedicata a Luigi Tenco. <<Sono felice di aver avuto con lei una chiacchierata felice ad agosto – prosegue Lella Costa -. E oggi, che si parlerà di lei come è giusto che sia, credo sia molto bello per i ragazzi giovani poterla conoscere, sapere quello che ha fatto: in un momento di ricerca di modelli positivi, lei lo è>>. Che Mariangela Melato non stesse bene, nell’ambiente, almeno quello che le stava vicino, si sapeva. Quello che però lascia un vuoto ancora più grande e che tutto sia successo così in fretta. <<Una morte che lascia comunque un senso di rabbia, di ingiustizia – conclude la Costa -. Anche se possiamo dire di essere stati fortunati, perché l’abbiamo incontrata>>. Incontrata, amata, ammirata: tutti di Mariangela Melato ricordano la grandezza come attrice. Ma anche come donna. <<Era la mia compagna di teatro – è il ricordo di Ottavia Piccolo –, con la quale, durante la tournée dell’Orlando Furioso di Luca Ronconi, quarantatre anni fa, dividevo la stessa stanza. Ci conoscevamo da più di quarant’anni e anche se il nostro lavoro, che ci porta sempre in giro, non ci permetteva di frequentarci assiduamente di persona, ci sentivamo, ci mandavamo spesso messaggi di complimenti e di stima>>. Anche Ottavia Piccolo, come Lella Costa, sottolinea il rigore nel lavoro da parte dell’attrice scomparsa questa mattina. <<Per me è stata la donna più coerente – prosegue la Piccolo -: che fosse brava come attrice è superfluo dirlo, ma era anche una persona trasparente, bella, onesta, seria, mai scesa a compromessi, rigorosa nel cercare le cose da fare. Quello con lei è stato un incontro importante da cui è nata un’amicizia, una complicità vera, anche senza una frequentazione forte>>. Sono due i tipi di ricordi che ha di Mariangela Melato l’attore Sebastiano Somma. Che con lei non ha mai lavorato, <<ma ci siamo andati vicino – racconta -, quando avremmo dovuto fare il remake di “Angeli con la pistola”, per la regia di Garinei>>. Era il 2006, l’anno in cui Garinei morì. <<Facemmo una prova di canto insieme – prosegue Somma – ed è un ricordo piacevolissimo. Ricordo la simpatia, l’apertura, l’educazione, la piacevolezza infinita di Mariangela Melato, da cui rimasi colpito>>. Così come da spettatore rimase colpito dai suoi film. Perché proprio quello come spettatore è il secondo ricordo dell’attore. <<La sua straordinaria interpretazione, che mi incantò fin da quando ero ragazzino, in coppia con Giancarlo Giannini. Con lei se ne va davvero un pezzo unico nel suo genere e un pezzo importante del nostro teatro>>. E a ricordare i suoi <<occhi di luce>> è Vanessa Gravina. Anche lei colpita dal fascino, dalla bellezza, dallo <<charme di quella donna unica, straordinaria>> mentre era ancora una bambina. La incontrò in Sardegna. <<Me la presentarono. E me la ricordo benissimo>>. E oggi dice: <<Quando se ne vanno persone così, il mondo è sempre più vuoto: credo che abbiamo perso una delle più grandi interpreti italiane>>. Donna di teatro, ma anche di <<cinema intelligente, che ha dedicato la sua vita e la sua carriera alla creatività>>. Con ricordi che oggi, alla notizia della morte della Melato, colpiscono la giovane attrice ancora di più. <<Quando portai in scena “Vestire gli ignudi” – racconta la Gravina -, fu proprio sulla memorabile interpretazione di vent’anni prima di Mariangela Melato nel ruolo di Ersilia con la regia di Sepe che feci uno studio del personaggio, vedendo il dvd del lavoro. E tra gli altri protagonisti, seppur in un ruolo diverso, sul palco con me c’era Luigi Diberti, che era al fianco della Melato nello spettacolo di Sepe>>. Piccole coincidenze che emozionano. Soprattutto ricordando quegli <<occhi di luce>> che tanto colpirono una bambina che sarebbe diventata anche lei un’attrice. Sara Magnoli [email protected] La Rai commissaria Sanremo: in forse la seconda serata con Celentano Sanremo 15 febbraio 2012– Piu’ no che si’. Questo il quadro, stando ad indiscrezioni, circa la presenza stasera di Adriano Celentano al Festival di Sanremo. Nessuno pero’ tra gli addetti ai lavori – almeno quelli ufficialmente in grado di pronunciarsi – si espone nel fare previsioni. “Celentano non ha fatto capire se tornera’ – ha spiegato intanto in conferenza stampa Gianmarco Morandi e Mazzi Mazzi, direttore artistico del Festival – e pero’ l’avventura di Adriano non finisce qui, conoscendolo…”. Una prima del Festival di Sanremo con il botto quella di ieri. L’intervento di Adriano Celentano ha causato di fatto il commissariamento della kermesse. Il direttore generale della Rai Lorenza Lei, dopo aver ascoltato sia il presidente Paolo Garimberti sia i consiglieri di amministrazione di viale Mazzini, ha deciso “di fronte alla situazione che si e’ venuta a creare” e di inviare a Sanremo il vicedirettore generale responsabile per l’offerta radiotelevisiva Antonio Marano. Il suo compito sara’ quello di coordinare “con potere di intervento” il lavoro dell’intero Festival. Che la performance di Celentano fosse stata una vera bufera, era prevedibile. In un’ora di show il cantante ha duramente attaccato i giornali Avvenire e Famiglia Cristiana, definendoli “inutili”, testate “ipocrite” e che “devono chiudere”. Non solo: attacco anche alla Consulta per aver bocciato il referendum sulla legge elettorale. E sul palco, gente riversa per terra e le immagini di scoppi di bombe aeree, sirene ululanti, edifici in fiamme, imbarcazioni colpite, gente che fugge. Dalla galleria e dalla platea sono partiti numerosi fischi anche se alla fine tutti gli spettatori erano in piedi, tranne il direttore di Rai1 Mauro Mazza. Celentano ha toccato anche il tema lavoro e dell’Alta velocita’ rivolgendosi a Montezemolo e invitandolo a “fare un treno lento” per guardare le bellezze d’Italia. Non e’ mancata l’accusa alla Merkel e a Sarkozy che “impongono l’acquisto delle loro armi”. L’effetto Celentano sugli ascolti ha fatto sfiorare il 50% di share (media 49,55) anche se la sorpresa e’ stata Rocco Papaleo. Il picco di ascolti infatti si e’ avuto quando il regista e attore lucano e’ entrato in scena indossando un loden scuro e una cartella in pelle contenente documenti e carte da lavoro, in perfetto stile premier Monti. I due giornali attaccati hanno subito risposto. “Tutto questo – ha commentato il direttore Marco Tarquinio – perche’ abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata, si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai nel Sud del mondo e farle funzionare per un anno intero”. Mentre Famiglia Cristiana definisce Celentano “solo un piccolo attivista dell’ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana che sfrutta la tv per esercitare le sue vendette private”.(AGI) Festival di Sanremo 2012. Buona la prima con colpo di scena finale: tutti i cantanti passano il turno. Sanremo, 15 febbraio 2012- dall’inviata MANUELA BINDAFuochi d’artificio per l’inizio del Festival di Sanremo numero 62 Luca e Paolo, Gianni Morandi più sicuro che mai, un simpatico Rocco Papaleo e le bellissime Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, insieme ad uno scatenato Adriano Celentano. E poi colpo di scena finale: non sono pervenuti i risultati della gara, quindi…tutti promossi alla serata successiva. Luca e Paolo, con un memorabile monologo di venti minuti, aprono la nuova edizione. Raccontando alla loro divertente e cinica maniera, quello che è cambiato e ciò che è rimasto nel Belpaese negli ultimi 12 mesi. Inofne un omaggio alla canzone italiana con una esilarante esibizione sulle note di “Uomini soli” e “Va pensiero”, rivisitate ad hoc. Poi entra Gianni, vero e proprio padrone di casa, molto più sciolto rispetto allo scorso anno. Emozionato, a allo stesso tempo consapevole della grande responsabilità affidatagli dalla direzione Rai. Dopo i primi 2 Artisti in gara entra il “tecnico” Rocco Papaleo. Emozionato, ma a suo agio sul Palco dell’Ariston. Dopo l’esibizione del sesto cantante in gara, arriva uno dei momenti più attesi: Adriano Celentano. Il molleggiato irrompe dopo uno spot fin troppo angosciante ( ma cosa c’entra con il Festival?). Prima parte del monologo a mio parere fuori luogo, in quanto Sanremo è fondamentalmente una manifestazione dove a regnare deve essere la musica. È, però, innegabile che alcuni problemi di taglio sociale, vadano affrontati anche utilizzando il potente mezzo televisivo, visto che durante il Festival si arriva toccare uno share da capogiro. NOEMI Quando a Celentano si unisce Elisabetta Canalis e Rocco Papaleo, il tutto diventa molto divertente, con applausi e risate da parte del pubblico che affolla l’Ariston. Infine il Celentano musicale e la eccezionale performance: ma considerando che Adriano ha scritto pagine memorabili di musica italiana, non poteva scegliere qualche suo pezzo? Probabilmente li conserva per il proseguo del Festival. Brave Belen ed Elisabetta Canalis, nell’attesa di vedere all’opera la tanto sospirata Ivanka, bloccata da un problema cervicale. Passiamo ora all’analisi (frutto del lavoro di un gruppo di ascolto formato da me, dai giornalisti Simone Zani e Alessandro Zamignan e dal cantautore Giox) delle 14 canzoni proposte dagli Artisti: DOLCENERA – Ci vediamo a casa – voto 6 ½ Apre il Festival così come nel 2009, anno in cui ebbe un buon successo, ma registrato esclusivamente dai passaggi radiofonici. Pezzo nelle sue corde. Pop rock con influenze elettroniche, che riesce ad esaltare la sua potente voce rabbiosa. EUGENIO FINARDI SAMUELE BERSANI – Un pallone – voto 7 Il non più giovanissimo cantautore bolognese torna al Festival dopo 12 anni e porta un pezzo che definirei una marcetta alla Bregovic. Metafore e ironia allo stato puro, ma Samuele dimostra che in vent’anni il suo stile non si è evoluto poi così tanto. Il pezzo, però, merita attenzione. In radio potrebbe funzionare. NOEMI – Sono solo parole – voto 8 ½ Delicato pezzo che si candida ad essere uno dei papabili per la vittoria finale. Risente delle influenze di Fabrizio Moro, l’autore, ma ha una delicatezza che per nulla stride con la sofferente e graffiante voce della bravissima artista amata da Vasco. FRANCESCO RENGA – La tua bellezza – voto 7+ Forse le aspettative erano troppo elevate, ma il pezzo non decolla. Bravo Francesco e discreto il pezzo, ma sicuramente si poteva osare di più. Bei vibrati nell’inciso, ma esercizi vocali che a volte paiono eccessivi o forzati. Avrà sicuramente un futuro, ma al momento non convince in pieno. CHIARA CIVELLO – Al posto del mondo – voto 6 ½ Una bella voce, ma un pezzo che non esalta le sue qualità vocali e musicali. Arrangiamento a tratti etno, che è una via di mezzo tra la musica brasiliana e le atmosfere balcaniche, che permettono al pezzo di guadagnare la piena sufficienza. IRENE FORNACIARI – Grande mistero – voto 8 VARESE7PRESS A SANREMO (Postazione) L’incontro tra la poesia di Davide Van De Sfroos e la potente voce di Irene ci regala un pezzo dalle atmosfere magiche e coinvolgenti. Un intro elettronico, ma strofe e inciso tipiche del menestrello laghée. Difficile da valutare il suo impatto sui programmatori radiofonici, ma di sicuro il testo e la voce di Irene sono un must di questo Festival. EMMA – Non è l’inferno – voto 8 Kekko Silvestre è certamente uno degli artisti e compositori più interessanti e lo conferma con questo pezzo magistralmente interpretato da Emma. Tema sociale attualissimo e sound che è la giusta combinazione tra la grinta di Emma e il rock intelligente del Modà. Emma è tra le favorite e merita questo non facile ruolo. MARLENE KUNTZ – Canzone per un figlio – voto 6+ Da più parte definiti come gli alieni di questo Festival, portano una ventata rock alla serata, anche se l’atteggiamento sul palco è troppo supponente. Pezzo, però, interessante. Non propriamente festivaliero, ma con un buon sound con ottimi giri di chitarre, anche se a tratti eccessivament minimale. Particolare l’arrangiamento orchestrale. EUGENIO FINARDI – E tu lo chiami Dio – voto 7L’interpretazione è di classe, anche se il pezzo non lo supporta completamente. Nella prima parte l’arrangiamento risulta scarno, arricchito nella seconda parte da qualche fiato in più. Scelta sicuramente dovuta per porre l’attenzione sulla drammaticità del testo, ma che non so quanto possa pagare in una manifestazione come Sanremo. GIGI D’ALESSIO e LOREDANA BERTE’ – voto 7 ½ Per dare una valutazione attendibile bisognerebbe chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie quando cantala Bertè, ormai ombra di se stessa e troppo legata ad un’immagine che oggi non c’è più. Ma il pezzo non è niente male. Perfettamente in linea con i canoni sanremesi. Orecchiabile e radiofonico al punto giusto. NINA ZILLI – Per sempre – voto 7 + Un pezzo di classe, ma con eccessivi richiami a grandi classici del passato. Troppo spesso ricorda “Ancora, ancora, ancora” di Mina e in alcuni tratti è troppo chiaro il trait d’union con il Festival dello scorso anno, quandola Zillifu ospite di Mauro Ermanno Giovanardi e insieme diedero ulteriore lustro alla delicata “Io confesso”. Bel pezzo, ma forse troppo retro. PIERDAVIDE CARONE e LUCIO DALLA – voto 8La voce chiara e a tratti struggente di Pierdavide e il testo crudo sono le peculiarità di questo pezzo. La presenza di Lucio Dalla è limitata, ma il pezzo funziona. Pierdavide è un giovane, ma il suo nome è già nell’albo d’oro del Festival e la qualità di questo pezzo non fa che confermare le sue potenzialità. ARISA – La notte – voto 8 La canzone che non ti aspetti. Intro con solo voce e pianoforte. Poi è un lento crescendo, con un sapiente utilizzo della chitarra elettrica. Se si vuole trovare un difetto è un pezzo fin troppo classico e sanremese, ma si distanzia totalmente dallo stile con cui abbiamo conosciuto la cantante lucana. Coraggiosa! MATIA BAZAR – Sei tu – voto 7 ½ Il ritorno alla Festival della Mezzanotte coincide con un pezzo alla Matia Bazar primi anni 2000. La batteria di Golzi, la tastiera di Fabio Perversi e la chitarra di Piero Cassano perfettamente si sposano con la voce di Silvia in un pezzo non semplicissimo, ma orecchiabile e con un ritornello ipnotico e di sicuro impatto. Colpo di scena finale a causa di un problema tecnico che, per la prima volta, blocca la gara. Ciò significa che tutti accedono alla serata successiva, tra lo stupore e le proteste del pubblico in sala. Appuntamento a domani a sorpresa con i 14 Artisti e gli 8 giovani. Manuela Binda [email protected] Stanchi della solita musica? Allora ecco alcuni suggerimenti per Capodanno. Varese, 30 dicembre 2011- di ELENA MAMERI“Ecco ci risiamo, domani è l’ultimo e tutti i miei amici son partiti per la montagna, gli altri partono oggi per Barcellona e io come al solito qui per un altro capodanno triste”…Niente paura, se anche voi vi trovate in questa scomoda situazione, eccovi alcuni VINICIO CAPOSSELA consigli utili per accogliere il nuovo anno in allegria, senza “rosicare” pensando agli amici via. Milano ad esempio offre diverse opportunità mangerecce, riderecce e con ottima musica. L’evento per eccellenza carico di ridere e di divertimento si terrà in viale Monza 140 dove, sul palco dello Zelig Cabaret, dalle ore 23.00 di sabato 31 dicembre i comici di Area Zelig Cabaret e i più apprezzati dell’ultima edizione di Zelig Off 2011, presenteranno il meglio del loro repertorio. Roberto Carnevale, Annamaria Chiarito, Francesco Damiano, Alessandro Fullin, Alfredo Minutoli, I Sequestrattori, Viviana Porro e Pablo Scarpelli intratterranno il pubblico a cui sarà inoltre offerto un buffet freddo dolce e salato e a mezzanotte un brindisi con spumante e panettone. Per gli invincibili, colazione a fine spettacolo. (Biglietti reperibili solo nei punti vendita). Per chi non volesse allontanarsi da Varese, Ale e Franz saranno presenti, domani alle ore 22 al Teatro Mario Apollonio di Varese con il loro ultimo spettacolo “Aria Precaria”. Uno spettacolo che gira intorno al genere umano, che gioca sulle emozioni che nascono ogni qualvolta due individui appartenenti a questa specie si incontrano. Da segnalare il grande ritorno, dopo quattro anni di stop, del concerto di Capodanno in Piazza Duomo a Milano, dove sabato 31 dicembre, dalle ore 20.00 si esibiranno alcune band emergenti che suoneranno fino alle 22.00, per poi lasciare spazio ai big: Giuliano Palma & the Bluebeaters e Vinicio Capossela.Sarà allestita un’area ristoro con spumante e panettone. Il ricavato della vendita sarà integralmente devoluto alla Comunità di San Benedetto al Porto, guidata da don Andrea Gallo, per gli alluvionati di Genova. ALE E FRANZ Appassionati di House Music e irriducibili del ballo, ecco invece il capodanno che fa per voi: “Capodanno d’Italia”, agli East End Studios di Milano. Una notte indimenticabile con 30 dei migliori dj house elettronica, techno, hip-hop italiani e mondiali, tra cui Gigi D’Agostino e Club Dogo, per ben 12 ore no-stop di musica ad elevati decibel e bpm! (Ingresso 55 euro, biglietti reperibili solo nei punti vendita) Per chi volesse fare quattro salti, ma in chiave rock, ecco un appuntamento a portata di mano e dal sapore retrò. La discoteca Life di Cardano al Campo (VA), si trasformerà nuovamente in Nautilus, e offrirà una serata rock a 360 gradi per divertirsi tutti in compagnia. Dopo i due esperimenti fatti di recente con due aperture speciali il venerdì sera, sotto il nome di “Nautilus” e con infinite code all’ingresso, si replica con questo capodanno e chissà che a questo punto non stiano decidendo per un ritorno vero e proprio… Inutile segnalare che ogni singolo locale di Milano e Varese offre la propria serata, dall’Hollywood all’Alcatraz, al più remoto ristorante. Ora non vi rimane che scegliere quella più adatta a voi, divertitevi e…Buon Anno! Elena Mameri [email protected] Un “Lago dei Cigni” da tutto esaurito al Teatro Sociale di Busto Arsizio. Busto Arsizio (Varese), venerdì 30 dicembre 2011 – «Uno spettacolo di pura grazia, eleganza e sontuosità»: è stato definito così dalla critica il balletto «Il lago dei cigni», in programma giovedì 5 gennaio 2012, alle ore 21.00, al teatro Sociale di Busto Arsizio. Il prestigioso appuntamento sulle punte, che registra il tutto esaurito già da alcune settimane, è stato promosso dalla Fondazione Teatro lirico siciliano, con la collaborazione logistica della società «Il teatro Sociale» Srl. A dare corpo e poesia alla raffinata musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e alle eleganti coreografie di Marius Petipa sarà il Balletto di Mosca-Russian Ballet Moscow, importante corpo di ballo internazionale che ha portato la magia di rappresentazioni come «Don Chisciotte», «Giselle» e «Coppelia» in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, passando perla Francia,la Germania, l’Inghilterra ela Spagna. Nelruolo dei ballerini solisti si esibiranno Anna Ivanova e Aliksander Alikin. Romantica contrapposizione tra realtà e sogno, «Il lago dei cigni», senz’altro uno dei balletti classici più popolari e acclamati al mondo, mutua la propria trama da un’antica fiaba tedesca: «Der geraubte Schleier» («Il velo rubato») di Johann Karl August Musäus, pubblicata nella raccolta «Volksmärchen der Deutschen». E’ il topos romantico di un amore corrisposto, ma impossibile ad animare i suggestivi pas de deux, gli eleganti pas de trois e le danze di gruppo, ora nostalgiche, ora brillanti, di questo balletto, che racconta, forse più di ogni altro spettacolo del suo stesso genere, tutta la gamma delle emozioni umane: disperazione, terrore, speranza, tenerezza, malinconia ed estasi, per sconfinare poi nell’eterna e universale lotta tra il bene e il male. Una lotta, questa, rappresentata in scena dalla doppia immagine di un cigno, bianco e nero: l’angelicata Odette e la diabolica Odile. Composto musicalmente da Pëtr Il’ič Čajkovskij tra il 1875 e il 1876, «Il lago dei cigni» fu rappresentato per la prima volta al Bolshoi di Mosca, nel 1877, con le coreografie di Julius Wenzel Reisinger, ma raggiunse il successo tanto agognato solo nel gennaio 1895, quando andò in scena, al Mariinskij di San Pietroburgo, nella versione realizzata dal coreografo francese Marius Petipa, con la collaborazione di Lev Ivanov. Da allora il balletto ciaikovskijano è diventato uno dei più rappresentati al mondo, epitome del repertorio tardo-romantico russo. Fascino e tradizione, dunque, in scena con questa storia, metafora della raffinatezza e della femminilità, che accende le luci dei riflettori anche sui sentimenti di un uomo, il principe Siegfried, posto, suo malgrado, di fronte a un non facile dilemma: scegliere tra l’amore eterno e la sensualità ingannatrice. Il giovane rimane, infatti, colpito dal fascino di Odette, che un perfido sortilegio costringe a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. Sa che la maledizione potrà essere sconfitta solo da un giuramento di amore e fedeltà, ma rimane, inconsapevolmente, vittima di un tranello, facendosi sedurre da Odile, il cigno nero, sosia perfetta della sua amata, ma suo opposto nell’anima. Alla fine, però, l’amore vincerà sul male: Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l’incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici. Capodanno con Ale e Franz al Teatro Apollonio di Varese. Varese, 25 dicembre 2011-Lo spettacolo che Ale e Franz portano in scena al Teatro Apollonio di Varese il 31 dicembre (inizio ore 22), è l’ autorevole conferma della loro suggestiva comicità; un recital nel quale alternano i momenti più significativi della loro carriera a nuove intuizioni del loro rapporto artistico. Sul palco sfileranno, in un susseguirsi di quadri due neo padri in un una sala d’attesa, due arzilli vecchietti in una bocciofila, due amici speciali… naturalmente faranno parte di questa carrellata di bellissimi personaggi gli stralunati gangster Gin e Fizz . Non mancherà la “storica panchina” che ha fatto conoscere ed amare Ale e Franz al grande pubblico. Ale e Franz , irresistibili “acrobati verbali”, con le parole sono in grado di fare qualsiasi cosa: tutto viene detto per essere negato, riaffermato e quindi negato ancora in un vortice di iperboli verbali che diventano surrealismo puro. La comicità di Ale e Franz raccoglie in sé l’ antica eredità delle grandi coppie della storia comica italiana che, battuta dopo battuta, sempre intelligenti, mai scontate o banali, riesce ogni volta a centrare l’obiettivo: fare ridere il pubblico intrappolandolo in una corsa senza fiato che sfocia nel puro nonsenso. COSTI : PLATEA euro 83.00 + prev. 12.00 1° GALLERIA euro 65.00 + prev. 10.00 2° GALLERIA euro 48.00 + prev. 7.00 INFOLINE 337 502362 [email protected] Una Capodanno da…Cannibale al Tunnel di Milano. Milano, 25 dicembre 2011-Capodanno, tempo di celebrazioni, LE CANNIBALE organizza un rituale sciamanico a quattro mani atto a coinvolgere la platea milanese e regalare la garanzia del divertimento: saremo l’Africa dentro all’inverno – calore, colore, gioia in mezzo alla nebbia. Non e’divertente strapagare, attendere ore, fare a gomitate l’ultimo dell’anno. Questa e’una notte per farsi coccolare, sorridere, ballare, FESTEGGIARE. In controtendenza con il trend delle feste ‘giganti’ (soprattutto nel prezzo) che attirano un pubblico generalista e spesso falliscono nell’obbiettivo di creare ‘il party’ – vero e unico metro di giudizio della riuscita di una proposta di clubbing – LE CANNIBALE organizza un sabba aperto a pochi eletti, ristretto nei numeri, dedicato per caratteristiche della proposta a chi – malgrado l’anno che termina – continua a ricercare atmosfere particolari senza farsi attrarre dall’esagerazione dell’idea di festa stessa. Questa e’una sera dove stringersi agli amici e proprio questo accadra’al TUNNEL CLUB di Milano, dove LE CANNIBALE sara’ ai comandi per guidare il suo pubblico affezionato in un viaggio verso lidi lontani. Al nostro fianco, gli amici di una stagione intera, supportati anche da chi – per impegni concomitanti – non puo’spesso raggiungerci. E’il caso di PROTOPAPA – new entry della scena milanese dopo un vissuto ‘importante’ nell’underground Bolognese. Affine senza ombra di dubbio alla nostra proposta per riferimenti, umore, influenze, ‘spirito’, entusiasmo, riversera’in consolle l’energia della sua disco-music frullata nel cemento e calpestata dagli anfibi. ANDREA RATTI – gia’nostro collaboratore su base mensile – terra’alto il nome dei trend-setters de IL SABATO DEL VILLAGGIO grazie al suo mix elegante di indie, disco ed electroclash. NEMSI – uno dei fondatori di LE CANNIBALE – ne approfittera’per tornare a vestire i suoi originari panni di DJ scaldando gli animi con uno dei suoi sets pieni di ‘soul’, in equilibrio tra electro-house, indie/dance e nu-disco. Infine UABOS – padrone della pista di LE CANNIBALE, amatissimo dal nostro pubblico fedele – giovane e talentuoso maestro del mash-up, capace di creare immaginarie linea di connessione tra un disco dei BEATLES, un remix di FEADZ e uno di PEACHES, tra la techno di Detroit e l’electro Francese di dieci anni orsono – spumeggiante, aggressivo, divertente come ormai ogni venerdi’ da inizio stagione. Questa e’una festa per chi desidera iniziare il 2012 immerso tra i sorrisi… Ingresso ridotto in Lista: 10 euro entro le 00 13 euro entro le 01 15 euro altrimenti Promozioni speciali al bar Contatti & Infoline [email protected] +39 3498941305 More info: www.lecannibale.com LE CANNIBALE at Tunnel Club. Ogni Venerdi’ dalle 23 alle 4.30 Ingresso 10/12/15 € [email protected] A Busto Arsizio concerto di Natale con Dee Dee Bridgewater. Busto Arsizio, 12 dicembre 2011- Il tradizionale Concerto di Natale della Città di Busto Arsizio, in programma il 19 dicembre alle ore 21.00 in Basilica San Giovanni, avrà quest’anno come protagonista un’artista di altissimo livello, la cantante statunitense Dee Dee Bridgewater, una delle più grandi interpreti jazz, che sarà accompagnata da Edsel Gomez al pianoforte, Ken Davis al contrabbasso, Craig Handy al sassofono e Kenny Phelps alla batteria. Artista di fama internazionale, la Bridgewater ha ottenuto i primi riconoscimenti all’inizio degli anni Ottanta, come raffinata interprete di un vasto repertorio che spazia dagli standard alle tendenze più recenti. Vincitrice di alcuni Grammy Awards, l’ultimo l’anno scorso per l’album omaggio a Billie Holiday, “Eleanora Fagan (1915-1959): to Billie with love from Dee Dee Bridgewater”, l’artista proporrà alcuni classici del suo repertorio ispirati proprio alla Holiday, all’anagrafe Eleanora Fagan, ma non mancheranno improvvisazioni, nello spirito del jazz, e qualche sorpresa per il pubblico bustocco. I biglietti di invito sono andati esauriti in due giorni: chi fosse rimasto senza può assistere alla diretta nel Santuario di Santa Maria e nella chiesa di San Michele. L’evento è sostenuto dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate: l’istituto bancario, al termine della serata, offrirà anche dolci natalizi accompagnati da vin brulè e cioccolata calda in piazza san Giovanni. Si segnala inoltre un evento di preparazione al concerto: sabato 17 dicembre nell’igloo di piazza san Giovanni alle 21 è in programma una lezione concerto sulla storia della musica jazz con la presentazione del concerto a cura di Mario Caccia della Abeat records. Il titolo dell’appuntamento è: “Piccola storia del jazz..aspettando Dee Dee Bridgewater”. Per chi volesse invece avvicinarsi alle atmosfere jazz e alla musica di Billie Holiday, mercoledì 13 dicembre alle 21 al teatro Sociale andrà in scena lo spettacolo “Oggi come ieri”, un omaggio alle vite di Billie Holiday e di Elvis Presley, proposto dai cantanti Claudia Donadoni e Luca Guenna.