Triennale Teatro dell’Arte Stagione 2017 febbraio/luglio Questione di sguardi È necessario? Più volte ci siamo interrogati sul perché di questa scelta. È solo la volontà di rinnovare una grande storia del passato o esiste davvero la possibilità di incrociare e raccontare nuovi sguardi per vedere il mondo? Il teatro è (anche) la possibilità di (pro)gettare uno sguardo sulla società. Provare dunque a reinventare pratiche e linguaggi. A riconoscere una necessità. Immaginare e costruire un teatro contemporaneo, plurale, internazionale, aperto alla curiosità culturale, lente d’ingrandimento delle inquietudini del mondo. Un teatro pensato all’interno di una istituzione culturale, attraversato da suggestioni e possibili direzioni comuni. L’immagine di copertina, sospesa e assertiva nella sua potente e fragile precarietà, è una dichiarazione di sguardi. Vedere, dunque. Umberto Angelini curatore artistico Triennale Teatro dell’Arte 3 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Programma Tariffa 1 Tariffa 2 Tariffa 3 febbraio22 Ingresso libero Romeo Castellucci Vedersi vedere p. 8 27 — 28 Tariffa 4 marzo1 Informazioni sulle tariffe Il programma potrebbe subire variazioni. a pag. 6 – 7 Si consiglia di consultare il sito triennale.org/teatro. lectio magistralis 23 — 28 Agrupación Señor Serrano A House in Asia p. 9 Agrupación Señor Serrano A House in Asia giugno p. 9 30 — 31 1 Jan Fabre/Troubleyn Attends, attends, attends... (pour mon père) p. 10 Pascal Rambert L’arte del teatro p. 11 Teatro alla Scala La gazza ladra 3 — 5 7 — 12 25 p. 12 prova aperta 7 — 10 8 — 18 13 — 15 16 — 18 p. 13 Dewey Dell Sleep Technique p. 14 Compagnia Virgilio Sieni Cantico dei Cantici p. 15 aprile 19 — 20 27 13 — 18 13 — 25 20 — 22 12 — 13 Amir Reza Koohestani/Mehr Theatre Group Timeloss p. 16 Rabih Mroué Riding on a cloud p. 17 Valentino Mannias Esodo luglio p. 18 maggio 16 — 18 23 — 28 4 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE p. 19 Kinkaleri/Jacopo Benassi No Title Yet p. 20 Kinkaleri/Jacopo Benassi No Title Yet p. 20 Soundwalk Collective Before Music There Is Blood 28 Teatropersona Macbettu Stefano Ricci Più Giù p. 21 Fernando Rubio Todo lo que está a mi lado p. 22 Alex Cecchetti Louvre I p. 23 Alex Cecchetti Louvre II p. 23 Nark Bkb Giacinto Pannella, detto Marco p. 24 Strasse Drive_IN #Barona p. 25 Daniele Cortesi ...E vissero felici e contenti p. 26 Romeo Castellucci/Societas Ethica. Natura e origine della mente 22 — 25 23 — 24 4 — 9, 18 — 23 p. 27 Daniele Cortesi Arlecchino malato d’amore p. 26 Strasse Drive_IN #Barona p. 25 5 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Biglietti TARIFFA 1 20 euro: intero 15 euro: ridotto under 30 / over 65 / gruppi 10 euro: ridotto studenti TARIFFA 2 15 euro: intero 10 euro: ridotto under 30 / over 65 / gruppi 7 euro: ridotto studenti TARIFFA 3 10 euro: intero 7 euro: ridotto under 30 / over 65 / gruppi 5 euro: ridotto studenti / bambini (per gli spettacoli di Burattini Cortesi) ABBONAMENTI 1+1=3 Acquista i biglietti per due spettacoli della tariffa 1 e ricevi in omaggio un biglietto a scelta della tariffa 2. Formula applicabile massimo due volte. 40 euro: intero 30 euro: ridotto under 30 / over 65 / gruppi 20 euro: ridotto studenti Carnet Componi il tuo carnet: puoi acquistare dieci spettacoli a tua scelta, di cui sette della tariffa 1 e tre della tariffa 2. 150 euro: intero 80 euro: ridotto studenti Spettacolo + mostra in Triennale Acquistando un biglietto per uno degli spettacoli in stagione hai diritto all’ingresso ridotto per le mostre in Triennale e viceversa. Promozione valida entro 30 giorni dall’acquisto del biglietto e applicabile ai titoli d’ingresso delle singole mostre. Convenzioni Per conoscere tutte le convenzioni attive per il Teatro dell’Arte, visita il sito triennale.org. Triennale Teatro dell’Arte è convenzionato con 18app e Carta del Docente. Tutte le informazioni sui siti 18app.italia.it, cartadeldocente.istruzione.it. I titoli che danno diritto alla riduzione vanno esibiti in caso di verifica da parte del personale predisposto al controllo. INGRESSO LIBERO Per la lectio magistralis Vedersi vedere di Romeo Castellucci e la prova aperta dell’opera La gazza ladra del Teatro alla Scala l’ingresso è libero (fino a esaurimento posti) con prenotazione obbligatoria. Diritto di prevendita I prezzi dei biglietti e degli abbonamenti qui indicati non sono comprensivi di prevendita. La prevendita, pari al 10% del prezzo a fronte di un minimo garantito di 1 euro, viene applicata sui biglietti acquistati presso il portale e i punti vendita Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro (fino a tre ore dall’inizio dello spettacolo). PROMOZIONI Scegli questi spettacoli in abbinamento e avrai una riduzione sul prezzo dei biglietti. Macbettu di Teatropersona + Esodo di Valentino Mannias 30 euro: intero 23 euro: ridotto under 30 / over 65 / gruppi 15 euro: ridotto studenti Il biglietto permette di assistere agli spettacoli in due diverse serate dal 23 al 28 maggio. Giacinto Pannella, detto Marco di Nark Bkb + Louvre I o Louvre II di Alex Cecchetti 15 euro: intero 10 euro: ridotto under 30 / over 65 / gruppi 7 euro: ridotto studenti Il biglietto permette di assistere agli spettacoli nella stessa serata dal 13 al 18 giugno. 6 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE Dal 21 al 31 marzo gli orari di biglietteria subiranno delle variazioni. Maggiori informazioni sul sito triennale.org. I biglietti emessi non potranno essere sostituiti o rimborsati. GRUPPI La tariffa riservata ai gruppi viene applicata a un minimo di dieci persone. Ogni dieci biglietti acquistati è previsto un omaggio. Per i gruppi è obbligatoria la prenotazione scrivendo a [email protected]. TARIFFA 4 5 euro: biglietto unico Biglietteria Triennale via Alemagna 6, Milano martedì – domenica 10.30 – 19.30 lunedì 18.00 – 20.00 (aperta solo nei giorni di spettacolo) Nei giorni di programmazione la biglietteria resta aperta fino all’inizio dello spettacolo. ACQUISTO BIGLIETTI E ABBONAMENTI Vivaticket.it Salta la coda in biglietteria e acquista online il tuo biglietto o abbonamento. Puoi presentarti in teatro con il biglietto elettronico su smartphone o, scegliendo l’opzione print–at–home, con i biglietti stampati. I biglietti possono essere stampati solo una volta. Punti vendita Vivaticket Acquista i biglietti presso i punti vendita Vivaticket in tutta Italia. L’elenco è consultabile sul sito vivaticket.it. SCUOLE Per informazioni e prenotazioni [email protected] T. 02 72434414 CONTATTI BIGLIETTERIA [email protected] T. 02 72434258 7 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Romeo Castellucci Italia Vedersi vedere 22 febbraio 20.00 Agrupación Señor Serrano Spagna A House in Asia 27 febbraio — 1 marzo 20.00 lectio magistralis Attraverso la potenza della sua visione, Romeo Castellucci è diventato l’artista più rilevante della scena europea. “le Monde” Triennale Teatro dell’Arte apre la nuova programmazione con una riflessione sulla relazione tra il teatro e la società contemporanea, e in particolare sullo spettatore come soggetto che partecipa attivamente alla costruzione del senso dell’opera. Per questo motivo è stato rivolto un invito a Romeo Castellucci, uno dei più grandi registi della scena internazionale, autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti. Un invito a individuare e a tracciare alcuni percorsi di ricerca, profondamente legati alla questione della visione e della molteplicità dei punti di vista. Durata 40’ Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti. Prenotazioni 02 72434258 attive il 16, 17, 20 e 21 febbraio dalle 15.00 alle 18.00 FOTO © Luca Del Pia Triennale Teatro dell’Arte opens the new season with a focus on the relationship between theatre and contemporary society, and in particular on the spectator as a subject who is actively involved in the construction of the work’s meanings. For this reason, an invitation to lead the debate has been made to Romeo Castellucci, one of the most influential directors of the international scene, whose theatre is founded on the aesthetics of the total artwork. La sorprendente compagnia catalana è uno di quei fenomeni creativi che stanno cambiando il volto del teatro contemporaneo. “Il Sole 24 Ore” La costruzione di uno stile inconfondibile attraverso l’uso di linguaggi, tecnologie e media diversi è valsa alla compagnia Agrupación Señor Serrano il Leone d’argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia 2015. Il collettivo catalano scatena sulla scena di A House in Asia un dispositivo esplosivo, fatto di modellini in scala, proiezioni video, regia in presa diretta e performance, per raccontare la più importante caccia all’uomo del XXI secolo: la localizzazione e l’uccisione di Osama Bin Laden. Tre abitazioni sono al centro della narrazione: la casa in cui “Geronimo” (soprannome dato a Bin Laden dall’esercito statunitense) si nasconde in Pakistan, una copia esatta di quella casa in una base militare del North Carolina, una terza casa, sempre identica, ricostruita su un set in Giordania, dove si sta girando un film. Tra di esse si muovono uno sceriffo ossessionato da una balena bianca, cowboy e indiani. Aerei e birre. Copie, strategie, riproduzioni e cheeseburger. Agrupación Señor Serrano presenta un “western teatrale” in cui la realtà e le sue proiezioni si sovrappongono, disegnando un ritratto pop impietoso del decennio post 11 settembre. Un seme per il nuovo millennio. Durata 60’ Spettacolo in inglese sovratitolato in italiano. CREAZIONE Àlex Serrano, Pau Palacios, Ferran Dordal CON Àlex Serrano, Alberto Barberá, Ferran Dordal PRODUZIONE E ASSISTENTE REGIA Barbara Bloin REALIZZAZIONE VIDEO Jordi Soler PRODUZIONE GREC 2014 Festival de Barcelona, Hexagone Scène Nationale Arts et Sciences – Meylan, Festival TNT – Terrassa Noves Tendències, Monty Kultuurfaktorij, La Fabrique du Théâtre – Province de Hainaut FOTO © Nacho Gómez UN PROGETTO Triennale Teatro dell’Arte e Zona K Agrupación Señor Serrano has won the Silver Lion for theatrical innovation at the 2015 Venice Biennial. On the stage of A House in Asia the Catalan collective sets off an explosive device made of scale models, video projections, video editing in real time and performance, to retell the story of the largest manhunt of the 21st century: the process of locating and killing Osama Bin Laden. 8 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 9 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Jan Fabre/Troubleyn Belgio Attends, attends, attends… (pour mon père) Un assolo tra i più intensi mai visti per forza e potenza evocativa, per identificazione poetica e umana. “Il Sole 24 Ore” Artista visivo, coreografo, regista e scrittore, Jan Fabre porta avanti da quarant’anni una ricerca visionaria e dirompente, che ha fatto di lui uno dei nomi più rilevanti dell’arte contemporanea. Con lo spettacolo Mount Olympus – To glorify the cult of tragedy 24h ha ricevuto il Premio Ubu come miglior proposta internazionale presentata in Italia nel 2016. La sua produzione Attends, attends, attends... (pour mon père) dà corpo al trascorrere del tempo attraverso il dialogo immaginario tra padre e figlio. Un appassionato confronto interpretato da Cédric Charron, storico performer di Fabre a cui l’artista belga si è ispirato per questo lavoro. Il figlio, che della vita ancora non conosce ogni cosa, chiede al padre di aspettare, di avere pazienza, di accogliere i suoi tempi. Lo incita a tornare bambino per prepararsi meglio alla morte. Come un novello Caronte, il figlio rappresenta il traghettatore che accompagna il padre nell’ultima traversata. Sul palcoscenico, Cédric Charron, vestito di rosso fiammante e avvolto da una coltre di nebbia, evoca fantasmi, memorie e rituali in un monologo di straordinaria forza drammatica. Lui conosce la morte come nessun altro, poiché essa fa parte della pratica artistica. Lui attraversa il fiume Stige, sveglia gli spiriti e li rinvia nel paradiso e nell’inferno da cui provengono. 3 — 5 marzo venerdì e sabato 20.00 / domenica 16.00 Durata 60’ Lo spettacolo contiene testo in francese sovratitolato in italiano. TESTO, REGIA, COREOGRAFIA Jan Fabre INTERPRETE Cédric Charron MUSICA Tom Tiest DRAMMATURGIA Miet Martens VIDEO Gertjan Biasino LUCI Jan Fabre, Geert Van der Auwera COMPAGNIA Troubleyn/Jan Fabre COPRODUZIONE Festival Montpellier Danse PRODUZIONE IN ITALIA Aldo Grompone FOTO © Wonge Bergmann Pascal Rambert Francia L’arte del teatro In trentacinque anni di carriera artistica, questo stakhanovista della scena ha osato tutto. L’inafferrabile Pascal Rambert si è imposto con la potenza delle sue parole. “Télérma” Pascal Rambert si è fatto conoscere dal pubblico italiano con Clôture de l’amour e Prova, spettacoli acclamati in tutta Europa e adattati in oltre dieci lingue. Artista pluripremiato, nel 2016 ha ricevuto dall’Académie française il Prix du théâtre per l’insieme della sua opera, confermandosi uno degli artisti teatrali più talentuosi e apprezzati della scena contemporanea. La sua ultima produzione L’arte del teatro, pièce di cui è protagonista Paolo Musio, è costruita sul monologo di un attore che spiega al suo cane, e ovviamente al pubblico in sala, in cosa consista l’arte della recitazione. In un appassionato fluire di parole, l’attore sfoga la sua amarezza per un mestiere in cui non trova più la scintilla della creazione, per un teatro che avverte ormai malato, che è necessario riscoprire nei suoi aspetti più autentici: una voce, un corpo che ci guarda, un incontro umano che si realizza. Affidando la sua riflessione all’ascolto silenzioso del fedele cane, l’attore di Rambert in realtà consegna agli spettatori un’autentica dichiarazione d’amore per il teatro, un’arte che esige di essere goduta, che è sinonimo di vita e di passione. 7 — 12 marzo da martedì a sabato 20.00 / domenica 16.00 Durata 45’ Spettacolo inserito nell’abbonamento “Invito a teatro”. TESTO E REGIA Pascal Rambert TRADUZIONE Paolo Musio CON Paolo Musio UNA PRODUZIONE Triennale Teatro dell’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Metastasio FOTO © Luca Del Pia Pascal Rambert was introduced to the Italian audience through Clôture de l’amour and Répétition, two works which were widely acclaimed all over Europe and were translated into more than ten languages. His latest production, L’arte del teatro, is based on a monologue in which the actor explains to his dog, and obviously to the spectators too, what acting technique is really about. Jan Fabre’s recent work embodies the passing of time through the imaginary dialogue between a father and a son. It stages a passionate exchange performed by Cédric Charron, Fabre’s long–standing collaborator, who inspired the Belgian artist to create this work. 10 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 11 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Teatro alla Scala Italia La gazza ladra Prova aperta e incontro con il regista Gabriele Salvatores Ci voleva un'idea innovativa e accattivante per il debutto alla Scala di Gabriele Salvatores. “la Repubblica” Riccardo Chailly prosegue la ricognizione del grande repertorio italiano, ed in particolare delle opere che ebbero al Teatro alla Scala la loro prima rappresentazione, riportando sul palcoscenico scaligero dopo duecento anni uno dei capolavori di Rossini, La gazza ladra. Lo spettacolo vede il debutto alla Scala di Gabriele Salvatores: il regista, cofondatore del Teatro dell’Elfo e premio Oscar 1991 per Mediterraneo, torna al teatro per raccontare la storia della serva Ninetta, ingiustamente accusata di furto. Il cast raccoglie il meglio della nuova generazione del canto rossiniano: con Rosa Feola al debutto, ascolteremo il tenore Edgardo Rocha, i bassi Alex Esposito e Paolo Bordogna, oltre a Teresa Iervolino e al canto esperto di Michele Pertusi. Con La gazza ladra si apre una collaborazione tra il Teatro alla Scala e Triennale Teatro dell’Arte, che ospiterà alcune delle prove, una delle quali eccezionalmente aperta al pubblico, offrendo così uno sguardo in anteprima sul processo di costruzione dello spettacolo. La gazza ladra è in scena al Teatro alla Scala dal 12 aprile al 7 maggio 2017, con la direzione di Riccardo Chailly. 25 marzo 14.15 Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti. Prenotazioni 02 72434258 attive dal 15 al 17 e dal 20 al 22 marzo dalle 15.00 alle 18.00 REGIA Gabriele Salvatores SCENE, COSTUMI Gian Maurizio Fercioni CANTANTI Rosa Feola, Edgardo Rocha, Serena Malfi, Paolo Bordogna, Alex Esposito, Michele Pertusi IMMAGINE Incisore anonimo, Rossini e le sue ispirazioni musicali / Tavola allegorica, litografia. Soundwalk Collective USA/Germania Before Music There Is Blood (live) Sinestesia, tensione e catarsi: i Soundwalk Collective scelgono un equilibrio estetico che va per sottrazione, fragile ma al tempo stesso determinato. sentireascoltare.com Tre dei più prestigiosi conservatori di musica al mondo hanno aperto per la prima volta le loro porte a microfoni e registratori: il Conservatorio di Shanghai, il Conservatorio di Stato Rimsky– Korsakov di San Pietroburgo e il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. I Soundwalk Collective, musicisti–artisti con base a New York e Berlino che vantano collaborazioni con Jean–Luc Godard, Nan Goldin e Patti Smith, sono entrati nei corridoi e nelle aule delle tre accademie, registrando le prove degli studenti. La performance audio–video Before Music There Is Blood è una riflessione sulla musica, la composizione e, in ultima analisi, su ciò che è armonia. Le note si mescolano tra loro attraverso pareti, finestre, corridoi e cortili, creando melodie sempre nuove e inaspettate, vere e proprie composizioni anarchiche in cui civiltà, compositori e secoli convivono in un unico territorio acustico. Un mondo evocato anche dal film che Éponine Momenceau, artista e filmmaker, ha realizzato per accompagnare l’esecuzione dal vivo del lavoro. 28 marzo 21.00 Durata 60’ Performance audio–video. FILM Éponine Momenceau FOTO © Camille Blake The Shanghai Conservatory, the State Conservatory Rimsky–Korsakov in Saint Petersburg and the Music Conservatory San Pietro a Majella in Naples have opened their doors for the first time to microphones and recording devices. The Soundwalk Collective have accessed these three institutions, and recorded hundreds of hours of students’ practice. The audio–visual performance Before Music There Is Blood is a reflection on music, on composition and, ultimately, on harmony. Gabriele Salvatores returns to the theatre to tell the story of the servant Ninetta, with a cast that showcases the best of the new generation of Rossinian singers. La gazza ladra marks also a new collaboration between Teatro alla Scala and Triennale Teatro dell’Arte, which will host some of the rehearsals; exceptionally, one of these is open to the audience. 12 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 13 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Dewey Dell Italia Sleep Technique Una risposta alla caverna di Chauvet–Pont d’Arc in Ardèche, Francia I Dewey Dell creano un universo estetico unico ed emozionate. “Tribune de Genève” Una potenza primordiale si sprigiona dalle profondità della terra, ritmi ipnotici squarciano il paesaggio. Movimento e suono si fondono in Sleep Technique, nuovo lavoro della compagnia Dewey Dell creato in collaborazione con Massimo Pupillo degli Zu, uno dei gruppi più significativi emersi dall'underground italiano negli ultimi vent’anni. La performance nasce dalla visione delle pitture preistoriche della caverna di Chauvet–Pont d’Arc in Francia, dalla ricchezza infinita di queste figure dipinte 36.000 anni fa. Si instaura così un dialogo misterioso con il passato, la cui percezione è filtrata da occhi lontani da quell’antico modo di vivere e di comprendere. Un percorso attraverso una memoria primordiale da cui emergono miti e rituali ancora oscuramente presenti. Queste pitture, nascoste nelle viscere più buie delle montagne, sembrano reclamare una risposta da un abisso temporale. Anche se i significati originali si sono persi nelle pieghe del tempo e solo il ricordo di qualche elemento resiste, le tracce che rimangono vanno ben oltre il bisogno di un significato. 19 — 20 aprile 20.00 Durata 60’ CONCEPT DI DEWEY DELL Agata, Demetrio, Teodora Castellucci, Eugenio Resta CON Agata, Teodora Castellucci, Ivan Björn Ekemark, Enrico Ticconi COREOGRAFIA Teodora Castellucci MUSICA ORIGINALE Demetrio Castellucci (electroacoustics, granular synthesis, field recordings), Massimo Pupillo (basso, electronics) SCENA E LUCI Eugenio Resta VOCE Attila Csihar COSTUMI Guoda Jaruseviciute CON IL CONTRIBUTO DELL’ARCHEOLOGA Dominique Baffier Stefano Pilia, Benas Staškauskas, Stefaan Van Akoleyen PRODUZIONE Dewey Dell 2017 COPRODUZIONE Societas, PACT Zollverein, BIT Teatergarasjen, Brut Wien, Tanzfabrik Berlin CON LA COLLABORAZIONE DI Buda Kunstencentrum, Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin, Ateliersi, Menu Spaustuve FOTO © John Nguyen UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A Compagnia Virgilio Sieni Italia Cantico dei Cantici Tra raffinatezze dinamiche e disegno spaziale dalle proporzioni ineccepibili, si resta incantati. “Il Sole 24 Ore” Cantico dei Cantici è l’ultima produzione di Virgilio Sieni, uno dei protagonisti assoluti della scena coreografica europea e direttore della Biennale Danza di Venezia dal 2013 al 2016. Lo spettacolo è ispirato al libro noto come Cantico di Salomone, il più sublime tra i cantici della Bibbia, dove confluiscono, a partire dal IV secolo a.C., poemi mesopotamici. Un luogo idilliaco, una pianura di foglie d’oro realizzate dagli artigiani dell’Oltrarno, storico quartiere fiorentino, accoglie l’azione di sei danzatori, accompagnati dalla musica originale dal vivo di Daniele Roccato al contrabbasso. I loro corpi attraversano il bagliore della luce che si muove tra notturno e penombra. Il racconto si articola in otto momenti: idilli pastorali, frammenti sull’amore in forma di adiacenza, vicinanza e tattilità. La proliferazione continua del gesto tende a creare uno spazio scheggiato, dove la danza perduta di uomini e donne stravolge i corpi che insieme tendono a costruire la fisicità di un luogo primordiale. Virgilio Sieni e i suoi danzatori danno vita a una performance di pura bellezza, un’ode all’amore e alla perfetta armonia dei corpi. 27 aprile 20.00 Durata 60’ COREOGRAFIA E SPAZIO Virgilio Sieni INTERPRETI Claudia Caldarano, Luna Cenere, Giulia Mureddu, Riccardo De Simone, Maurizio Giunti, Davide Valrosso MUSICHE ORIGINALI Daniele Roccato (contrabbasso), eseguite dal vivo dall’autore ELEMENTO SCENICO IN FOGLIE D’ORO Giusto Manetti Battiloro S.P.A. LUCI Mattia Bagnoli COSTUMI Elena Bianchini PRODUZIONE Festival Aperto, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Compagnia Virgilio Sieni LA COMPAGNIA VIRGILIO SIENI È SOSTENUTA DA Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze FOTO © Filippo Mazzini Cantico dei Cantici is the latest production by Virgilio Sieni, one of the leading names of the European choreographic scene. The piece is inspired by Solomon’s Canticle, the most sublime of the Bible’s books, which contains Mesopotamian poems from the 4th century B.C. Virgilio Sieni and his dancers have created a performance of pure beauty, an ode to love and to the perfect harmony between bodies. Movement and sound are fused in Sleep Technique, the new work by Dewey Dell, devised in collaboration with Massimo Pupillo of Zu, one of the most exciting Italian underground bands. The piece is inspired by the prehistoric paintings found in the Chauvet–Pont d’Arc cave in France, by the endless richness of these images drawn 36,000 years ago. 14 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 15 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Amir Reza Koohestani/ Mehr Theatre Group Iran Timeloss Timeloss rivolge lo sguardo, in modo sottile e raro, all’amore e all’intimità. “The Huffington Post” Timeloss è un viaggio nella memoria di una relazione, di un percorso artistico, di un Paese. Nel 2001 il regista iraniano Amir Reza Koohestani crea Dance on Glasses, spettacolo autobiografico che racconta la fine di una storia d’amore e l’impossibilità di rialzarsi per lottare. Il lavoro ottiene uno straordinario successo, facendo conoscere Koohestani in tutto il mondo. Dodici anni dopo, il regista guarda nuovamente a Dance on Glasses, che diviene il pretesto per una riflessione sullo scorrere del tempo e sul rapporto tra finzione e realtà. I due attori in scena si trovano a dover doppiare una loro performance di molti anni prima, per una versione DVD dello spettacolo. Ma l’operazione risulta più complessa del previsto: un divario troppo profondo separa passato e presente. Su questa frattura si sviluppa Timeloss, che sovrappone diversi piani temporali e narrativi. L’espediente del dialogo da doppiare lascia spazio alle riflessioni degli attori, che si interrogano su quello che erano e che sono diventati, sulle loro vite e, indirettamente, sui cambiamenti della situazione politica iraniana. Un racconto poetico e intimo, in cui i protagonisti di allora come quelli di oggi sono schiacciati dall’incapacità di agire, di liberarsi dai vincoli dalla realtà che ci circonda. 12 — 13 maggio 20.00 Durata 60’ Spettacolo in farsi sovratitolato in italiano. TESTO, REGIA, SCENE Amir Reza Koohestani CON Mohmmadhassan Madjooni, Mahin Sadri E IN VIDEO Abed Aabest, Behdokht Valian ASSISTENTE ALLA REGIA Mohammad Reza Hosseinzadeh MUSICHE E SUONI Pouya Pouramin VIDEO E DIREZIONE TECNICA Davoud Sadri COSTUMI Negar Nemati PRODUZIONE Mehr Theatre Group COPRODUZIONE Festival ActOral e Marseille– Provence 2013 – Capitale européenne de la Culture, La Bâtie – Festival de Genève Mohammad Reza Hosseinzadeh, Pierre Reis COMPANY E TOUR MANAGER Pierre Reis PRODUCTION MANAGER LO SPETTACOLO CONTIENE VIDEO ESTRATTI DA Dance on Glasses/TESTO, REGIA, SCENE Amir Reza Koohestani CON Sharareh Mansour Abadi e Ali Moini/COREOGRAFIA Ehsan Hemat/MUSICA Thousand Years di Sting/ PRODUZIONE Mehr Theatre Group (2001, Shiraz, Iran) FOTO © Mani Lotfizadeh Rabih Mroué Libano Riding on a cloud Riding on a cloud è uno spettacolo particolarmente riuscito, toccante e al contempo pungente. “The Daily Star Lebanon” Il lavoro teatrale di Rabih Mroué sovrappone la dimensione personale e quella politica. Mroué, la cui ricerca spazia tra arti visive, teatro e performance, fa parte di un gruppo di artisti attivi a Beirut dagli anni Novanta che si è affermato a livello internazionale. Le sue opere, presentate al MoMA di New York, al Centre Pompidou di Parigi e a dOCUMENTA a Kassel, scavano nella memoria della guerra civile che ha colpito il Libano dal 1975 al 1990. Con Riding on a cloud il regista invita suo fratello Yasser a interpretare un personaggio che gli assomiglia. Yasser è stato ferito durante la guerra civile libanese e ha perso l’uso della parola. Comincia così a girare dei video che si fondono con i suoi ricordi narrati sul palco fino a formare un quadro soggettivo e personale degli sviluppi politici in Libano. Riding on a cloud descrive anche la fragile costruzione di una biografia che emerge tra realtà politica, memorie, fatti e finzione. Per Rabih Mroué è sempre questo il punto di partenza di una ricerca artistica che poi viene trasposta sulla scena o in progetti espositivi. 16 — 18 maggio 20.00 Durata 65’ Spettacolo in arabo sovratitolato in italiano. TESTO E REGIA Rabih Mroué CON Yasser Mroué IN COLLABORAZIONE CON Sarmad Louis ASSISTENTI Petra Serhal e Dina Khouri CON IL SUPPORTO DI Fonds Podiumkunsten, Prins Claus Fonds, Hivos & Stichting DOEN – (The Netherlands) SOVRATITOLI Centrale Fies UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A Lina Saneh, Frie Leysen, famiglia Mroué (Souad, Ahmad, Ammar, Ziad, Maha, Mazen, Nabil, Fatima Bazzi), Ahlam Awada, Samar Maakaroun, Janine Broud, Karma, Nadi Louis GRAZIE A Hito Steyerl, Manal Khader, Eric Baudelaire, Paul Khodr, Lamia Joreige, Joanna Hadjithomas, Khalil Joreige, Fariba Derakhshani, Mohamad Hojeiry, Matthias Lilienthal, Ali Zuraik, famiglia Louis, Petra Serhal, Hagop Derghougassian, Ziad Mroué, Christine Tohmé, Ashkal Alwan FOTO © Rabih Mroué The theatre of Rabih Mroué weaves the personal with the political. His works, which have been presented at MoMA in New York, at the Centre Pompidou in Paris and at dOCUMENTA in Kassel, deal with memories of the civil war which tore Lebanon between 1975 and 1990. Riding on a cloud describes the fragile making of a biography which combines political events, memories, facts and fiction. In 2001 the Iranian director Amir Reza Koohestani created Dance on Glasses, an autobiographical piece about the end of a love story. The work was extremely successful and introduced Koohestani to international audiences. Twelve years later, the director goes back to this work to reflect on the passing of time and on the relationship between fiction and reality. 16 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 17 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Valentino Mannias Italia Esodo Tributo a Sergio Atzeni Valentino Mannias, un giovane talento da tenere d’occhio. “Corriere della Sera” In Esodo il giovane attore sardo Valentino Mannias, Premio Hystrio alla Vocazione 2015, offre un omaggio appassionato al giornalista e scrittore cagliaritano Sergio Atzeni, scomparso nel 1995. Lo spettacolo, di cui Mannias è autore, interprete e regista, racconta di un giovane che lascia la sua terra, la Sardegna, e più precisamente il Medio Campidano. Giancarlo parte in cerca di fortuna negli anni Settanta, ma questo viaggio potrebbe avvenire in ogni epoca, che sia di crisi o meno non importa. È cresciuto sentendosi ripetere che su quell’isola “per i giovani non c’è futuro”, che è meglio andarsene e non tornare troppo presto. “Bona fortuna e bonu viaggiu fillu miu, e abarra attentu!”. Valentino Mannias mette in scena un viaggio attraverso diverse generazioni. Una brillante narrazione in cui un musicista accompagna l’attore in tutte le situazioni che compongono il grande esodo. 23 — 28 maggio da martedì a sabato 19.30 / domenica 16.00 Durata 70’ REGIA Valentino Mannias CON Valentino Mannias, Luca MUSICA Luca Spanu FOTO © Dietrich Steinmetz Spanu In Esodo the young actor Valentino Mannias, who was awarded the 2015 Hystrio Prize to Vocation, offers a passionate homage to the Sergio Atzeni, journalist and author from Cagliari, who died in 1995. The piece, written, performed and directed by Mannias, tells of a young man who leaves his home, Sardinia, and more specifically the Medio Campidano Province. Teatropersona Italia Macbettu Coinvolgente, visionario e apocalittico. “La Nuova Sardegna” Macbettu è una proposta visionaria e audace che lavora sul linguaggio e la gestualità trasponendo il Macbeth di Shakespeare nel cuore di un’immaginaria Barbagia. Il testo shakespeariano viene recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, è interpretato da soli uomini. Il progetto di Alessandro Serra, regista e fondatore della compagnia Teatropersona, nasce da un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. Emergono sorprendenti analogie tra il Macbeth e i riti e le maschere della Sardegna: i suoni cupi prodotti da campanacci, le pelli, le corna, le maschere fosche, e poi il sangue, il vino, le forze della natura domate dall’uomo. La potenza dei gesti e della voce è dirompente, la dimensione dionisiaca si associa a un’incredibile precisione formale nelle danze. Nella messa in scena dello spettacolo, la lingua sarda trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di restare confinato alla sfera letteraria. Lo spazio scenico è attraversato dai corpi degli attori, che disegnano luoghi ed evocano presenze, trasmettendo forze primordiali che agiscono su chi le riceve. 23 — 28 maggio da martedì a sabato 21.00 / domenica 17.30 Durata 90’ DI Alessandro Serra TRATTO DA Macbeth di William Shakespeare CON Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino, Leonardo Tomasi TRADUZIONE IN SARDO E CONSULENZA LINGUISTICA Giovanni Carroni COLLABORAZIONE AI MOVIMENTI DI SCENA Chiara Michelini REGIA, SCENE, LUCI, COSTUMI Alessandro Serra PRODUZIONE Sardegna Teatropersona Teatro e CON IL SOSTEGNO DI Cedac Circuito Regionale Sardegna | Regione Toscana Sistema regionale dello spettacolo dal vivo SI RINGRAZIANO i Comuni di Palau e Carbonia FOTO © Antonio Baldino Macbettu is a visionary and daring project which focuses on language and gesture to transpose Shakespeare’s Macbeth to the heart of an imaginary Barbagia, a region of inner Sardinia. The Shakespearian text is rendered in Sardinian and, following the authentic Elizabethan tradition, it is performed exclusively by men. 18 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 19 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Kinkaleri/Jacopo Benassi Italia No Title Yet Una delle compagnie di teatro sperimentale più interessanti d’Italia. artribune.com Il nuovo lavoro di Kinkaleri, che da oltre vent’anni porta avanti una ricerca trasversale a formati e linguaggi, nasce dalla collaborazione con Jacopo Benassi, fotografo molto attivo nel paesaggio contemporaneo. Il progetto indaga la dinamica dell’immagine usando la performance come elemento di condivisione di spazi. Un movimento circolare dove pubblico e performer si trovano sullo stesso piano e dialogano sotto gli occhi del flash fotografico, che agisce come una punteggiatura visiva di azioni condivise. In bianco e nero. La performance ha un titolo: No Title Yet. Chi vi assiste reagisce come davanti a qualunque oggetto nel mondo. Si nota soprattutto la sua collocazione con tutti gli elementi raccolti in uno spazio unico, dove ogni barriera viene dissolta, anche se affiorano ripetute soglie. Qualcosa accade e a ognuno viene mostrata la responsabilità della propria presenza dislocata su più livelli. Un famoso fotografo in ciabatte sovrappone tutti i piani della rappresentazione alla velocità del presente. La proiezione diventa un affresco fotografico simultaneo di ciò che accade. Poi entra in scena la mente e chiede: che succede? 30 maggio — 1 giugno 20.00 Durata 40’ IDEAZIONE E REALIZZAZIONE Jacopo Benassi, Kinkaleri/Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco PRODUZIONE Kinkaleri/Btomic CON Jacopo Benassi, Marco Mazzoni, Jacopo Jenna FOTO © Jacopo Benassi This new piece by Kinkaleri stems from a collaboration with Jacopo Benassi, a prolific contemporary photographer. The project investigates the dynamics of images using the performance space as a middle ground. The performance has a title: No Title Yet. Its audience behaves as if faced with any object. What is notable is its location in amongst all elements gathering in a single space, where all boundaries are dissolved despite the repeated thresholds. Stefano Ricci Italia Più Giù 7 — 10 giugno 21.00 Durata 50’ Ricci sa percepire la poesia del tempo che passa e ci propone un tuffo nella memoria. altrevelocità.it “Non so nuotare ma mi piace tuffarmi. Perché c’è quel punto meraviglioso nel tuffo che somiglia al volo, si aprono gli occhi e ci si lascia cadere. Disegnare, per me è come lasciarsi cadere, più giù, accompagnato dalla musica”. Stefano Ricci, illustratore e artista grafico di fama internazionale, da tempo sperimenta nuove forme creative salendo sul palco insieme a musicisti, per alimentare il flusso di segni e colori con le note. Il suo ultimo progetto Più Giù, creato insieme a Danio Manfredini, lo vede disegnare in tempo reale, con pennelli e dita, accompagnato dal contrabbasso di Giacomo Piermatti e dal live eletronics di Vincenzo Core. Grazie a una telecamera, il pubblico può vedere l’immagine mentre prende forma, seguendo il ritmo di un racconto verbale e musicale. Disegno, suono e voce sono strumenti antichi, segretamente uniti, che qui dialogano per narrare una storia che Stefano Ricci ha cercato di raccogliere, attraverso testi e immagini, nel libro Mia madre si chiama Loredana (Quodlibet, 2016) e che vede protagonista la madre dell’autore. Il racconto prende ora una forma nuova, che si delinea quasi per caso e dà vita a una performance di rara intensità che scava nella memoria degli affetti più profondi. DISEGNO, TESTO, VOCE Stefano Ricci CONTRABBASSO Giacomo Piermatti LIVE ELETRONICS Vincenzo Core COLLABORAZIONE AL PROGETTO Danio Manfredini REGIA PROIEZIONI Cristiano Pinna MUSICHE Vincenzo Core, Giacomo Piermatti UNA PRODUZIONE Triennale Teatro dell’Arte DISEGNO © Stefano Ricci In Stefano Ricci’s latest project, Più Giù, created in collaboration with Danio Manfredini, he draws in real time with brushes and fingers, accompanied by Giacomo Piermatti’s double bass and by Vincenzo Core’s live electronics. Thanks to the use of a camera, the audience can see how the image takes shape, following the rhythm of the story told through words and music. 20 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 21 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Fernando Rubio Argentina Todo lo que está a mi lado In Todo lo que está a mi lado Fernando Rubio ha creato sette piccole isole di intimità. “The New York Times” Stabilire legami inconsueti e profondi tra attori e spettatori è la cifra caratteristica del lavoro di Fernando Rubio, drammaturgo e artista visivo argentino. Nei suoi progetti crea spazi e storie che ci spingono a guardarci con occhi diversi, prendendo elementi e oggetti quotidiani e trasportandoli in un contesto nuovo, diverso da quello reale. In Todo lo que está a mi lado, performance presentata in tutto il mondo, vengono disposti sette letti, ognuno dei quali accoglie un’attrice e uno spettatore. Il lavoro è nato dopo un sogno, che ha riportato alla memoria una storia perduta d’infanzia. Una storia che era rimasta sospesa da qualche parte nella mente e nell’anima del regista per 25 anni e che ora riaffiora. Todo lo que está a mi lado è una riflessione intima sui limiti dell’esperienza e delle sue possibilità – estetiche, concettuali, urbane – che si percepiscono in quel momento indimenticabile che è l’incontro tra sconosciuti. Un incontro che avviene in un luogo immaginario ma al contempo reale. Un letto, un’attrice, uno spettatore e tutto ciò che ci sta intorno. 8 — 18 giugno dalle 18.30 alle 20.45 (ogni 15’) Il linguaggio poetico di Cecchetti lega in modo enigmatico gli spettatori agli oggetti. artforum.com riposo 12 giugno Durata 15’ Performance per uno spettatore alla volta. DRAMMATURGIA, REGIA, SCENOGRAFIA Fernando Rubio ORGANIZZAZIONE Cecilia Kuska UNA PRODUZIONE Triennale Teatro FOTO © Conrado Krivochein Alex Cecchetti Italia Louvre I, II dell’Arte Una visita guidata della Venere di Milo, della Gioconda e di tutti gli altri capolavori conservati al museo del Louvre senza spostarsi da Milano. Questa insolita esperienza ci viene offerta da Alex Cecchetti attraverso un progetto articolato in tre tappe. Le prime due sono dedicate rispettivamente alle antichità greche, etrusche e romane e alla pittura italiana. La terza, sul dipartimento delle antichità orientali, verrà presentata nell’autunno 2017. Artista, poeta, performer italiano con base a Parigi, Alex Cecchetti ha sviluppato una pratica artistica difficile da classificare, che lui definisce come “arte dell’evasione”. Coreografie invisibili, narrazioni immaginifiche, oggetti che producono esperienze per e con lo spettatore: questi i modi e le forme del suo lavoro. Le performance di Cecchetti sono state presentate nei musei di tutta Europa, tra cui il Centre Pompidou e il Palais de Tokyo a Parigi, il MAXXI a Roma, la Serpentine Galleries a Londra. Louvre I 13 — 15 giugno 21.00 Louvre II 16 — 18 giugno 21.00 Durata 90’ UNA PRODUZIONE Triennale FOTO © Aurélien Mole Teatro dell’Arte Louvre I – Dipartimento delle antichità greche, etrusche e romane Il dipartimento delle sculture greche e romane è convocato dall’invisibile e il mistero dell’ermafrodita Mazzarin è svelato. Fernando Rubio’s work builds unusual and deep connections between performers and spectators. In Todo lo que está a mi lado the space is occupied by seven beds, each shared by an actress and a spectator. The piece was inspired by a dream, which has brought back to the artist’s memory a lost story from his childhood. The performance is an intimate reflection on the limits and possibilities – aesthetic, conceptual, urban – of personal experience. Louvre II – Dipartimento della pittura italiana Per la prima volta la Monna Lisa di Leonardo da Vinci torna in Italia. A guided tour to discover the Louvre masterpieces without leaving Milan. Invisible choreographies, imaginary narratives and objects which generate experiences for and with the spectators: an unusual format leading the audience into Cecchetti’s work. 22 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 23 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Nark Bkb Italia Giacinto Pannella, detto Marco Un’intera stratificazione fonetica e una qualità drammatica, come se avessimo ascoltato un brano di Carmelo Bene. ilpost.it Il pubblico entra e prende posto in sala. Le luci si abbassano e la scena, vuota, s’illumina di una luce calda. Parte una registrazione audio. La voce ha un timbro familiare, una cadenza che non ci è estranea, parole estratte da un discorso sullo sciopero della fame più o meno noto, l’esperienza di un corpo. L’affascinante lavoro di Nark Bkb, artista la cui ricerca si sviluppa tra l’ambito sonoro e quello visivo, si focalizza sull’imprescindibile fisicità della parola parlata, sull’impossibilità di separare corpo e pensiero. Attraverso l’ascolto di questo brano tratto dall’archivio storico di Radio Radicale, gli spettatori vengono guidati in un percorso di scoperta che va dall’incomprensione, alla confusione, fino alla rivelazione. Questo progetto, menzione speciale al Premio Internazionale della Performance nel 2006, risulta più che mai attuale, e per questo viene ripreso, a dodici anni dalla sua creazione e a un anno dalla scomparsa di Marco Pannella. Un lavoro sull’assenza/presenza di un corpo, su una fisicità costretta, straripante e sul linguaggio e il gesto politico. 13 — 18 giugno da martedì a sabato 20.30 / domenica 16.00 Durata 20’ FOTO © Centrale Fies / Drodesera Festival SI RINGRAZIA Uovo Performing Arts Festival Strasse Italia Drive_IN #Barona Drive_IN è un incredibile film mentale. La cinepresa sono io, siete voi. Basta solo salire a bordo con Strasse. “Le Temps” Uno spettatore, una macchina e la città di Milano come palcoscenico. Per Triennale Teatro dell’Arte la giovane compagnia milanese Strasse ha creato Drive_IN #Barona, progetto site-specific che viene ripensato di volta in volta in luoghi differenti. Drive_IN #Barona è un film mai girato, una pellicola che si sviluppa sulla strada. È la stessa scena girata nell’arco di una notte, che nasce e muore continuamente in un paesaggio che rivendica lo sguardo di chi lo attraversa. La performance costituisce la prima sintesi di una ricerca che indaga il contesto urbano, utilizzandolo come spazio scenico, contenitore e produttore di segni, e in cui il piano performativo e quello cinematografico si incontrano nella ricerca di un linguaggio comune. È un viaggio in macchina attraverso la città, una regia mobile, una proiezione in movimento per un solo spettatore alla volta. Tutta la ricerca artistica di Strasse si fonda sulla pratica della creazione site–specific e tende a trasformare il punto di vista dello spettatore, permettendogli di cogliere con un’attenzione diversa ciò che già esiste. 13 — 25 giugno 4 — 9 luglio 18 — 23 luglio da martedì a venerdì dalle 19.00 alle 22.00 / sabato e domenica dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 19.00 alle 22.00 (ogni 30’) riposo 19 giugno Durata 25’ Performance per uno spettatore alla volta. IDEAZIONE Francesca Sara Leghissa De Isabella, REGIA Francesca De Isabella CON Simone Evangelisti, Sara Paola Stella Minni Leghissa, CONSULENZA DRAMMATURGICA Valentina This fascinating work by Nark Bkb, whose artistic research engages with sound and visual material, is a reflection on the unavoidable physicality of the spoken word, on the impossibility of separating the body from the mind. By listening to this excerpt from the historical archives of Radio Radicale, the audience is guided through a journey of discovery which moves from incomprehension to confusion, to revelation. A spectator, a car and the city of Milan as a set. Strasse, a young company based in Milan, has created for Triennale Teatro dell’Arte Drive_IN #Barona, a site–specific project which is re–conceived each time for a different place. This work is a car journey through the city, directed on–the–go, resulting in a moving projection for one spectator at a time. 24 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE Cicogna ORGANIZZAZIONE Giulia Messia UNA PRODUZIONE Triennale Teatro Strasse FOTO © Luca 25 dell’Arte, Chiaudano STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Burattini Cortesi Italia Arlecchino malato d’amore ...E vissero felici e contenti Il pubblico di ogni età può ritrovare una delle forme teatrali più allegre e giocose, con storie che attingono agli antichi canovacci della Commedia dell’Arte. “Il Giorno” I burattini di Daniele Cortesi tornano al Triennale Teatro dell’Arte con due imperdibili spettacoli per bambini e adulti. Arlecchino malato d’amore racconta la storia del marchese d’Almaviva, che per salvarsi dai creditori e saldare i propri debiti è costretto a chiedere la mano della figlia del ricco Pantalone, Smeraldina. La notizia delle nozze dell’amata Smeraldina getta Arlecchino nella disperazione. Ma Gioppino Zuccalunga corre in soccorso dell’amico risolvendo la situazione. Nel secondo spettacolo, …E vissero felici e contenti, l’amore tra una bella principessa e un dolce e mite pastore viene ostacolato dal prepotente cavaliere Korvak e dalla sua brigata di perfidi aiutanti. Ma ancora una volta l’intervento di Gioppino Zuccalunga riuscirà a salvare i due innamorati, sconfiggendo l’oscuro cavaliere e la sua banda. Daniele Cortesi, autore di fiabe e commedie, scultore di burattini e scenografo, crea dal punto di vista artigianale e artistico tutte le sue produzioni, nel rispetto dei canoni classici della miglior tradizione burattinaia bergamasca, contribuendo a rinnovarla e a mantenerla viva. Arlecchino malato d’amore 20 — 22 giugno 16.00 Romeo Castellucci/Societas Italia Ethica. Natura e origine della mente ...E vissero felici e contenti 23 — 24 giugno 16.00 Uno spettacolo misterioso e bellissimo. “Corriere della Sera” Durata 60’ Spettacolo per bambini e adulti. Consigliato a partire dai 3 anni. TESTO, REGIA, BURATTINI Daniele Cortesi RECITAZIONE, ANIMAZIONE Daniele e Angelo Cortesi FOTO © Danilo Pedruzzi Per questo progetto Romeo Castellucci, uno dei più grandi artisti contemporanei, si rifà al pensiero del filosofo olandese Spinoza, e in particolare ai cinque libri che compongono l’Ethica. La prima azione teatrale ispirata all’opera, Natura e origine della mente, prende il titolo dal secondo libro dell’Ethica, dove il filosofo indaga la natura del pensiero superiore e il potere operante della mente, luogo della formazione della realtà. Colui che pensa è cosa unica con la realtà. Su questo solco, la performance ramifica la propria libera deviazione e comincia una discesa verso la foce, verso il luogo in cui le acque giungono alla fine: una platea. L’immagine creata nella mente dell’artista raggiunge la mente dello spettatore, il quale la riceve, sì, ma nel ricevere la forma. La performance congela questo pensiero nell’atto di ricevere l’immagine, per sancire la fusione tra la ricezione dello spettatore e la creazione dell’immagine originaria. Lo spettacolo ha debuttato in Italia nel 2016 alla Biennale di Venezia, istituzione che nel 2005 ha accolto Castellucci come direttore artistico della sezione teatro e nel 2013 gli ha assegnato il Leone d’oro alla carriera. For this project, Romeo Castellucci, one of the greatest contemporary artists, draws inspiration from the thought of the Dutch philosopher Spinoza and, in particular, from the five books of his Ethics. The first theatrical action inspired by this treatise derives its title from the second book of the Ethics. Daniele Cortesi is a master of puppet theatre. He writes fairytales and comedies, makes puppets and sets, creating all his shows as both artist and artisan, following the canons of traditional puppetry from Bergamo. Through his shows he has contributed to keeping this theatrical tradition alive, whilst also innovating it during the course of the years. 26 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE 22 — 25 giugno da giovedì a sabato 19.30 e 21.30 / domenica 16.00 e 18.00 Durata 55’ IDEAZIONE E REGIA Romeo Castellucci TESTO Claudia Castellucci SUONO Scott Gibbons CON Silvia Costa VOCE Bernardo Bruno SCULTURE Istvan Zimmermann & Giovanna Amoroso TECNICO DEL SUONO Matteo Braglia MACCHINISTA Filippo Mancini ADDETTO ALLA PRODUZIONE Benedetta Briglia ORGANIZZAZIONE E PROMOZIONE Valentina Bertolino, Gilda Biasini AMMINISTRAZIONE Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci, Massimiliano Coli PRODUZIONE Socìetas Raffaello Sanzio IN COPRODUZIONE CON T2G–Théâtre de Gennevilliers centre dramatique national de création contemporaine CREATO A Venezia per La Biennale College Teatro nell’agosto 2013 IN COPRODUZIONE CON Théâtre de la Ville, Festival d’Automne a Parigi IN COLLABORAZIONE CON La Biennale di Venezia FOTO © Guido Mencari 27 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Scuole e università Mostre in Triennale PROPOSTE PER SCUOLE E UNIVERSITÀ Nel corso di tutto l’anno, Triennale Teatro dell’Arte organizza recite scolastiche, prove aperte, incontri con gli artisti in teatro, a scuola e in università, workshop e percorsi specifici per avvicinare gli studenti di ogni età alla creazione artistica e alla cultura teatrale. L’offerta didattica è rivolta alle classi delle scuole primarie e secondarie, a università, accademie e scuole di teatro e di danza. MOSTRA La Terra Inquieta Rokni Haerizadeh Untitled, 2015-2016 Gesso, acquerello e inchiostro su carta stampata, 29.7 x 42 cm Courtesy Rokni Haerizadeh e Galleria Isabelle van den Eynde PROGETTO MEMORY/LAB Il progetto Memory/Lab è finalizzato a valorizzare, promuovere la conoscenza e facilitare l’accesso ai documenti audio, video, fotografici e cartacei dell’archivio storico del CRT/Teatro dell’Arte, dando vita a un vero e proprio archivio multimediale. Il progetto prevede il coinvolgimento di scuole e università che contribuiranno al suo sviluppo. Triennale di Milano propone durante tutto l’anno un ricco programma di mostre dedicate all’arte contemporanea, al design, all’architettura e alla moda. Presentando alla cassa il biglietto di uno degli spettacoli in stagione si ha diritto all’ingresso ridotto per le mostre e viceversa. Informazioni e prenotazioni [email protected] T. 02 72434414 PROGRAMMA MOSTRE FEBBRAIO – APRILE 2017 28 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE Mario Bellini. Italian Beauty a cura di Deyan Sudjic 19 gennaio – 19 marzo 2017 Triennale Design Museum X edizione dal 1 aprile 2017 – 18 febbraio 2018 Harald Thys & Jos de Gruyter ELEGANTIA a cura di Francesco Garutti 28 gennaio – 19 marzo 2017 Ben Rivers Phantoms a cura di Lucia Aspesi 21 aprile – 28 maggio 2017 Una nuova figurazione e il racconto del sé – capolavori dell’arte italiana 1920–1945 dalla Collezione Giuseppe Iannaccone a cura di Alberto Salvadori e Rischa Paterlini 1 febbraio – 19 marzo 2017 Christopher Williams a cura di Giulio Bursi e Pia Bolognesi 28 aprile – 25 giugno 2017 Gio Ponti: L’Infinito Blu a cura di Aldo Colonetti e Patrizia Famiglietti 10 febbraio – 5 marzo 2017 La Terra Inquieta mostra ideata e curata da Massimiliano Gioni promossa da Fondazione Nicola Trussardi e Fondazione Triennale di Milano 28 aprile – 20 agosto 2017 Fausta Squatriti Se il mondo fosse quadro, saprei dove andare… a cura di Elisabetta Longari 10 febbraio – 5 marzo 2017 Per informazioni e aggiornamenti sul programma triennale.org 29 STAGIONE FEBBRAIO — LUGLIO 2017 Fondazione CRT Teatro dell’Arte Informazioni utili Consiglio di amministrazione Severino Salvemini, Presidente Renato Besana Erica Corti Franco Laera Titti Santini Come raggiungerci Triennale Teatro dell’Arte viale Alemagna 6 20121 Milano La sede è accessibile a persone con disabilità Direttore generale Andrea Cancellato Curatore artistico Umberto Angelini Comitato artistico Valeria Cantoni Davide Giannella Alina Marazzi Massimo Torrigiani Coordinamento generale Nicoletta Balestreri Produzione Simona Fremder Lidia Gavana Organizzazione Bianca Ramponi Tram 1, 19, 27 Autobus 57, 61, 94 Metro M1, M2 Cadorna Triennale Bikemi 33 Treno Stazione Milano Nord Cadorna Caffè 10.30 – 20.30 (chiuso il lunedì) Terrazza Triennale – Osteria con vista 12.00 – 01.00 (chiusa il lunedì) Caffè all’Aperto apertura dal 4 aprile Contatti [email protected] T. 02 72434258 triennale.org/teatro Teatro Convenzionato Comunicazione e promozione Alessandra Montecchi Silvia Bovio Ufficio stampa Matteo Torterolo Ufficio tecnico Valentina Tescari Matteo Massocco Valeria Palermo Personale tecnico Danilo Tamburini Stefano Bardelli Marcelo Guerra Soggetto Convenzionato Main Partner In collaborazione con Grafica Atto Traduzioni Daniela Perazzo 30 TRIENNALE TEATRO DELL’ARTE triennale.org/teatro Follow @LaTriennale #triennaleteatro Romeo Castellucci / Societas – Ethica. Natura e origine della mente 2016 © Guido Mencari – www.gmencari.com