Alternanza scuola - lavororo. Orientamento

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Laboratorio 4
Alternanza scuola - lavororo. Orientamento
Che cos'è l’alternanza scuola-lavoro
L'alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica che permette agli studenti che frequentano
gli istituti di istruzione superiore (istituti professionali, istituti tecnici, licei) di svolgere una parte
del proprio percorso formativo presso un'impresa o un ente.
I progetti di istruzione e formazione con la modalità dell’alternanza scuola-lavoro sono possibili per
tutti gli studenti compresi tra il 15° e il 18° anno d’età.
Si tratta di uno strumento pensato per rendere flessibili i percorsi formativi scolastici, capace di
combinare lo studio teorico d’aula con forme di apprendimento pratico svolte in un contesto
professionale.
L’alternanza scuola-lavoro costituisce una vera e propria combinazione di preparazione scolastica e
di esperienze assistite sul posto di lavoro, progettate in collaborazione con il mondo dell’impresa, al
fine di rendere gli studenti in grado di acquisire conoscenze e abilità e competenze utili allo
sviluppo della loro professionalità.
Presso le imprese i giovani trascorrono periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non
costituiscono rapporto individuale di lavoro.
Il valore formativo dell’alternanza è sottolineato dal fatto che la titolarità è dell’istituzione
scolastica o formativa.
A cosa serve l’alternanza scuola-lavoro
Scopo dell’alternanza scuola-lavoro è di motivare e orientare i giovani, diffondendo la cultura del
lavoro.
Nello specifico, i percorsi di formazione in alternanza scuola-lavoro sono realizzati con l’obiettivo
di:
➢ attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino sistematicamente la formazione
in aula con l'esperienza pratica;
➢ arricchire la formazione assimilata dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con
l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
➢ favorire l'orientamento dei giovani, per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli
stili di apprendimento individuali;
➢ realizzare un collegamento organico delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo
del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di questi soggetti nei processi formativi;
➢ correlare l'offerta formativa al contesto sociale ed economico del territorio.
Caratteristiche peculiari dell’alternanza scuola-lavoro
L’alternanza scuola-lavoro si basa su una concezione integrata del processo educativo in cui
momento formativo e momento applicativo si fondono.
Attraverso l’alternanza scuola-lavoro, dunque, non vi è più separazione tra educazione “formale”,
educazione “informale” ed esperienza di lavoro, poiché tutti questi aspetti convivono in un progetto
formativo unitario.
L’alternanza scuola-lavoro valorizza l’autonomia scolastica. Spetta, infatti, alla singola unità
scolastica realizzare le convenzioni con le imprese e organizzare, insieme con l’impresa prescelta,
un partenariato per la definizione dei fabbisogni formativi del territorio, la co-progettazione
curricolare, l’erogazione e la valutazione dell’attività.
La normativa di riferimento sull’alternanza scuola-lavoro
L’alternanza scuola-lavoro è stata introdotta come modalità di realizzazione dei percorsi del
secondo ciclo e non come sistema a sé stante (art. 4 della legge delega n.53/03).
Successivamente, con il Decreto Lgs. del 15 aprile del 2005 n. 77, viene disciplinata l’alternanza
scuola-lavoro quale metodologia didattica del sistema di istruzione per consentire agli studenti che
hanno compiuto il quindicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche
alternando periodi di studio e di lavoro.
Ulteriori riferimenti normativi sono il e il D.M. 47 del 13 giugno 2006 che prevede la “flessibilità
organizzativa, didattica e di autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo, secondo quanto
previsto dal piano dell’offerta formativa di ciascuna istituzione scolastica”, utilizzando nell’ambito
del monte ore curricolare la flessibilità, prevista fino al massimo del 20%.
È da considerare, inoltre, la Legge 296/06 comma 622 che eleva l’età per l’accesso al lavoro da 15 a
16 anni.
Analogie tra alternanza scuola-lavoro e stage
Comune caratteristica alle esperienze di stage e alternanza scuola-lavoro è la concezione
dell’impresa come luogo di apprendimento.
In entrambi i casi l’azienda ospitante è vista come ambiente educativo complementare a quello
dell’aula e del laboratorio.
Il tutor aziendale, a cui sono affiancati i giovani in stage o in alternanza, assolve la funzione e il
ruolo che il docente detiene nel contesto scolastico-formativo. Il tutor diventa un “facilitatore di
apprendimento”, capace di illustrare il lavoro, supervisionare le attività affidate, valutare il livello di
competenza raggiunto.
Differenze tra alternanza scuola-lavoro e stage
A differenza dello stage, l’alternanza non è uno “strumento” formativo, ma si configura piuttosto
come una “metodologia” formativa, una vera e propria modalità di apprendere, che non ha carattere
occasionale ma, al contrario, viene realizzata in continuità con i programmi didattici ed è progettata
e guidata dalle istituzioni scolastiche che ne detengono la piena responsabilità formativa.
In questo senso, le esperienze di stage sono previste nell’ambito dei progetti di alternanza scuolalavoro, ma con diversi contenuti e modalità di svolgimento nell'ambito del percorso formativo.
Mentre, infatti, tradizionalmente lo stage costituisce un'esperienza circoscritta nel tempo, intesa
come il completamento di un corso, oppure è inserito nelle pause della didattica, nell'alternanza
scuola-lavoro lo stage diventa un elemento costitutivo e caratterizzante della formazione, da
suddividere in vari momenti nel corso del progetto: la struttura dell'alternanza, infatti, presuppone la
possibilità di passare in modo intermittente e reiterato dai periodi di scuola a quelli di lavoro.
Inoltre, la metodologia dell’alternanza può prevedere, accanto allo strumento dello stage, il ricorso
ad altri strumenti di formazione basati sulla didattica attiva (il cosiddetto learning by doing, cioè la
pratica dell’“imparare facendo”) per l’acquisizione di competenze strategiche.
Che vantaggi ha un’impresa a partecipare a progetti di alternanza scuola-lavoro?
L’alternanza scuola-lavoro rappresenta l’espressione più compiuta dell’integrazione tra istituzioni
scolastiche e mondo produttivo, poiché richiede una condivisione totale sia degli obiettivi da
raggiungere (le competenze da sviluppare nei giovani), sia del progetto formativo vero e proprio.
Si tratta di un investimento complesso (in termini di sensibilità, impegno e risorse umane e
organizzative dedicate) che risulta proficuo in un'ottica di medio-lungo periodo.
Le imprese diventano un punto di riferimento culturale e formativo per la scuola: attraverso
l’alternanza, infatti, assumono un ruolo attivo nell'aggiornare la scuola sui profili professionali e
sulle competenze richieste nel mondo del lavoro.
In sostanza, le imprese che partecipano a percorsi di alternanza scuola-lavoro, hanno l’opportunità
di:
➢ contribuire ad avvicinare il mondo della scuola alla realtà economico-produttiva e ai
fabbisogni di professionalità e competenze espressi dal mercato del lavoro del territorio;
➢ valorizzare la propria capacità formativa, investendo nella qualificazione dei giovani e
stabilendo una vera e propria “alleanza educativa” con la scuola;
➢ migliorare le relazioni con il territorio circostante, acquisendo visibilità e ritorno di
immagine
per l'iniziativa a cui ha collaborato;
➢ accrescere la propria consapevolezza in termini di responsabilità sociale d’impresa,
valutando
le ricadute del proprio comportamento nei rapporti con i propri stakeholders
(personale, comunità locale, clienti, istituzioni ecc.).
L’Alternanza Scuola - Lavoro si propone di:
–
Attuare modalità di apprendimento flessibili che colleghino la formazione in aula con
l'esperienza pratica;
–
Arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici e formativi, con
l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
–
Favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli
stili di apprendimento individuali;
–
Realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo
del lavoro, consentendo la partecipazione attiva di tali soggetti ai processi formativi; Correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Le forma di alternanza Scuola – Lavoro
Le principali forme di alternanza sono:
visita guidata
stage osservativo
project work
simulazione di impresa
inserimento nel flusso operativo.
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO – SANTA FIORA
L’Alternanza scuola lavoro è una metodologia didattica innovativa che consente agli studenti
(che abbiamo compiuto i 15 anni) di attuare dei percorsi formativi fuori dall’aula scolastica, in
azienda, del tutto equivalenti a quelli svolti a scuola.
Scopo prevalente del Progetto alternanza è di migliorare l’efficacia didattica del percorso
scolastico e formativo, diffondendo la cultura di Impresa con un’attività di diretto coinvolgimento
dell’alunno in azienda. Si permette così allo studente di cogliere delle opportunità di crescita e di
svolgere un’esperienza professionale durante il proprio percorso di formazione.
Attraverso l’alternanza scuola lavoro si può:
unire il momento formativo a quello applicativo;
accrescere la motivazione allo studio;
guidare il giovane e scoprire le proprie vocazioni professionali.
L'Istituto Tecnico Commerciale, con indirizzo AMMINISTRAZIONE, FINANZA e MARKETING,
offre prospettive occupazionali orientate al territorio con cui ha da sempre un legame privilegiato
attraverso la programmazione e la realizzazione dei progetti di alternanza scuola/lavoro.
Offre inoltre prospettive occupazionali orientate al territorio con cui ha da sempre un legame
privilegiato attraverso la programmazione e la realizzazione dei progetti di alternanza scuola/lavoro.
Offre inoltre la possibilità di proseguire gli studi in ambito universitario.
Il diploma di tecnico commerciale permette di avere un'istruzione qualificata e una preparazione
trasversale con competenze tecniche, abilità e attitudini spendibili in ogni realtà aziendale:
banche
imprese commerciali
assicurazioni
finanziarie
pubbliche amministrazioni
Il titolo facilita, inoltre, la gestione in proprio di un'attività imprenditoriale, sia dal punto di vista
commerciale che amministrativo.
La scuola è stata selezionata per un progetto promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione
[email protected] per l'innovazione delle metodologie didattiche attraverso le nuove tecnologie digitali.
“Indagine sulla cultura enologica degli abitanti dell’Amiata”
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CLASSE V Commessa esterna: La
scuola……..
Presentazione del progetto e degli obiettivi didattici L’attività che noi ragazzi della classe quinta
dell’Istituto Tecnico Economico e Professionale “E. Balducci” di Santa Fiora presentiamo in questo
documento rappresenta un esperimento di indagine di mercato, su commessa di un’importante
azienda del territorio, La Banfi distribuzione. Questo tipo di studi, molto comune nelle aziende che
investono in ricerca, costituisce un valido supporto alle decisioni, soprattutto nel settore della
produzione, e fanno parte degli strumenti e delle strategie di marketing. Ovviamente, il prodotto che
noi ci accingiamo a presentare ha dei limiti, dovuti ai tempi di realizzazione non adeguati al
raggiungimento di un obiettivo così ambizioso, agli impegni degli studenti maturandi negli ultimi
mesi dell’anno scolastico; ma ha un grande pregio: quello di essere un primo passo nella
sperimentazione di tecniche proprie degli ambienti lavorativi e lontane dai modelli scolastici, e
soprattutto ha permesso di cominciare a costruire una rete fra scuola, territorio e realtà economiche,
indispensabile per un rinnovamento effettivo della didattica.
Un altro aspetto fortemente motivante in questo tipo di attività è vedere come le conoscenze
scolastiche e le competenze acquisite all’interno delle materie oggetto di studio abbiano
un’applicazione nella vita reale, in questo caso particolare abbiamo avuto modo di:
APPLICARE i metodi propri della matematica e della statistica per organizzare e valutare
adeguatamente informazioni qualitative e quantitative;
UTILIZZARE E PRODURRE strumenti di comunicazione multimediale;
METTERE IN ATTO le strategie espressive proprie della comunicazione in rete;
DOCUMENTARE le attività individuali e di gruppo, REDIGERE relazioni tecniche In
questa introduzione, per descrivere precisamente il contesto della nostra ricerca, intendiamo
definire, tra l’altro, cosa si intenda per statistica e illustrare per sommi capi il progetto di
alternanza scuola-lavoro in atto nel nostro istituto scolastico.
I settori di applicazione della statistica e l’applicazione dei metodi tipici della disciplina al nostro
progetto
La statistica è una disciplina che ha come fine lo studio quantitativo e qualitativo di fenomeni
collettivi in condizioni di incertezza, ossia di non completa conoscenza dell’oggetto di studio, che
deve essere sintetizzato e descritto perché si possa immediatamente comprendere.
Questa scienza, perciò, si occupa di raccogliere i dati, di analizzarli e di presentarli per ottenere tutte
le informazioni riguardanti un determinato fenomeno, al fine di effettuare previsioni e indagini a
supporto delle decisioni.
Non a caso, la statistica fu Indagine sulla cultura enologica nei paesi dell’Amiata grossetana definita e proposta per la prima volta dal filosofo tedesco Achenwall, nel XVIII secolo, per
raccogliere dati utili per governare meglio.
Oggi la statistica è utile ovunque sia necessario:
PROCEDERE ad una raccolta ordinata, ad una stesura comprensibile e ad una elaborazione
di informazioni molto diverse fra loro;
SCOPRIRE eventuali leggi che regolano dati, in apparenza disordinati, per operarne il
confronto;
DEFINIRE una variabile di riferimento che assuma diversi valori definibili in un certo
intervallo di variazione.
Il metodo e le tecniche statistiche vengono applicati in ambiti molto diversi fra di loro: la fisica,
l’economia, la descrizione qualitativa e quantitativa dei fenomeni socio-economici, la psicologia,
che si appoggia alla statistica nella ricerca delle caratteristiche e degli atteggiamenti degli individui
e le loro differenze (psicometria), la ricerca medica che con la biostatistica fornisce gli strumenti per
tradurre l’esperienza clinica e di laboratorio in espressioni quantitative, ma l' applicazione più
comune è forse quella dei sondaggi d'opinione, dell’analisi di mercato e, in generale, qualunque
analisi di dati campionari.
Le indagini a campione sono tutte quelle ricerche in cui, per studiare le caratteristiche di un insieme
molto grande di persone o oggetti, la popolazione statistica, se ne prende in esame solo un piccolo
sottoinsieme, detto appunto campione.
In questo senso la statistica è in qualche modo legata alla teoria della probabilità, rientrando
entrambe nel più vasto ambito della teoria dei fenomeni aleatori.
L’attività che stiamo presentando utilizza la statistica proprio per effettuare un’indagine conoscitiva
sulla cultura enologica degli abitanti dei comuni dell’Amiata grossetana, per indagare sulle loro
preferenze , le loro abitudini, le loro curiosità, l’eventuale esigenza di approfondire temi riguardanti
l’enologia, la degustazione, gli abbinamenti con i cibi, le doc presenti sul territorio.
Abbiamo effettuato un’indagine su un campione rappresentativo della popolazione amiatina e
abbiamo esteso conclusioni e risultati all’intera popolazione statistica.
La scienza statistica è comunemente suddivisa in due branche principali:
STATISTICA DESCRITTIVA
STATISTICA INFERENZIALE
La statistica descrittiva ha come scopo quello di sintetizzare i dati attraverso i suoi strumenti grafici
(diagrammi a barre, a torta, istogrammi, box-plot) e indicatori statistici, indicatori di posizione come
la media, di variazione come la varianza e la concentrazione, di correlazione, che descrivono gli
aspetti salienti dei dati osservati, formando così il contenuto statistico.
La statistica inferenziale ha come obiettivo, invece, quello di stabilire delle caratteristiche dei dati e
dei comportamenti delle misure rilevate (variabili statistiche) con una possibilità di errore
predeterminata.
Le inferenze possono riguardare la natura teorica (la legge probabilistica) del fenomeno che si
osserva. La conoscenza di questa natura permetterà poi di fare una previsione, si pensi, ad esempio,
che quando si dice che "l'inflazione il prossimo anno avrà una certa entità" deriva dal fatto che
esiste un modello dell'andamento dell'inflazione derivato da tecniche inferenziali.
La statistica inferenziale è fortemente legata alla teoria della probabilità e si suddivide poi in altri
capitoli, di cui i più importanti sono la teoria della stima (stima puntuale e stima intervallare) e la
verifica delle ipotesi. Nella nostra attività di alternanza abbiamo utilizzato esclusivamente le
tecniche proprie della statistica descrittiva, presentando i risultati ottenuti attraverso un questionario
di rilevazione statistica da noi stessi predisposto, ma non escludiamo sviluppi futuri in cui altri
studenti dell’istituto possano approfondire il tema ed estendere lo studio alle tecniche di previsione
della statistica induttiva.
Possiamo concludere, quindi, che i fondamentali obbiettivi della statistica sono la raccolta, la
produzione, la diffusione di dati che, si articolano a sua volta in:
Pianificazione
Acquisizione dei dati
Presentazione dei dati
Correttezza delle deduzioni
Elaborazione dei dati
Classificazione dei dati
Analisi
Interpretazione
A titolo di esempio contestualizziamo le fasi appena descritte all’interno dell’indagine da noi svolta,
precisando peraltro alcuni concetti già accennati in precedenza.
Una volta pianificata l’attività sulla base degli accordi intercorsi con il committente, il nostro lavoro
si è articolato nella creazione di un questionario che è stato poi somministrato ad un campione di
circa 100 individui, scelti in modo casuale all’interno della popolazione statistica da esaminare,
ottenendo, così, un campione probabilistico. In questo modo abbiamo terminato la prima fase di
raccolta dei dati.
Le informazioni provenienti dal questionario sono state elaborate calcolando gli indici di variazione
e di posizione centrale, o attraverso la semplice creazione di tabelle di frequenza. Per rendere l’
indagine più comprensibile e leggibile i dati sono stati presentati sotto forma di grafici.
La relazione tecnica della ricerca svolta, i risultati e le conclusioni sono state inserite in delle pagine
web, raggiungibili tramite un link, dal sito della scuola, rendendole consultabili agli utenti dalla
piattaforma dell’ istituto. In questo modo abbiamo raggiunto l’ultimo obiettivo che è appunto quello
della divulgazione.
L’alternanza scuola lavoro nell’Istituto tecnico di Santa Fiora La nostra attività si inserisce in un
progetto più articolato che coinvolge tutte le classi dell’istituto ad eccezione della classe prima.
In 2° si inizia a compilare in classe il curriculum vitae di ogni singolo alunno.
In 3°, oltre alla prosecuzione del lavoro sul curriculum, viene organizzato un lavoro di gruppo che
consiste nello svolgimento di una certa attività su commessa interna, in questo anno scolastico i
ragazzi hanno realizzato un sistema informativo per la gestione dei libri concessi in comodato
d’uso.
In 4° gli studenti si recano presso le aziende del territorio, per fare esperienza lavorativa diretta
attraverso lo stage.
In 5° è previsto che la classe lavori su un progetto commissionato da un’ azienda reale che opera sul
territorio come, appunto, abbiamo fatto noi.
Questo è il primo anno scolastico in cui il progetto viene attuato secondo le modalità appena
descritte, quindi la nostra classe è arrivata impreparata a questo tipo di esperienza perché, a parte lo
stage, non ha potuto seguire il percorso nella sua interezza. Ci auguriamo, comunque, che i nostri
sforzi nel presentare un prodotto finale accettabile vengano apprezzati e che l’attività risulti un
punto di partenza per le future quinte che potranno correggere le eventuali criticità riscontrate e che
le aziende del territorio, come Villa Banfi, riescano a cogliere la grande opportunità di lavorare con
le scuole.
Agnes Belli, Vanessa Paladini
Riassumendo, i percorsi di apprendimento in alternanza si caratterizzano dunque per:
l'individuazione e il perseguimento dei medesimi obiettivi di apprendimento in
contesti diversi (scuola-lavoro);
la certificazione delle competenze acquisite;
il riconoscimento delle competenze certificate come crediti formativi per le azioni
successive del percorso;
Sitografia:
digilander.libero.it
www.confindustriagrosseto
www.istruzione.it
www.requs.it
Polo amiata.it
A CURA DELLA
PROF.SSA TORRISI MARIA GRAZIA
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