Ecofisiologia Vegetale Aa 2014-2015 Prof. Piero Picciarelli Budda From Mc Curry: Mali From McCurry: Bamiyan, Afghanistan Fotosintesi 2 parte 2. La luce come sorgente di energia (fotosintesi) • Regolazione del ciclo C3, funzione della fotorespirazione; metabolismi C4 e CAM e loro significato adattativo. I prodotti della fotosintesi (amido, saccarosio e fruttani); le diverse vie fotosintetiche: il rapporto isotopico del carbonio; efficienza della conversione fotosintetica dell’energia solare in energia chimica; La reazione generale della fotosintesi L’ATP e l’NADPH prodotti dalla fase luminosa sono utilizzati nelle reazioni della fase oscura Ribulosio 1,5bisfosfato Ciclo C3 o ciclo di Calvin Processo metabolico universale per la fissazione e riduzione della CO2 Perchè ciclo C3? Carbossilazione Rigenerazione Riduzione il primo prodotto stabile della reazione di carbossilazione è uno zucchero a 3 atomi di C: 3-fosfoglicerato o 3-PGA. Ciclo C3 o ciclo di Calvin Ribulosio 1,5bisfosfato Il 3-PGA è ridotto utilizzando l’ATP e il NADPH prodotti nella fase luminosa. Carbossilazione Rigenerazione Riduzione Il processo di organicazione della CO2 è un ciclo: in cui viene rigenerato l’accettore iniziale della CO2 a 5C: il ribulosio 1,5 difosfato (Ru1,5 BP). x Ciclo C3 o ciclo di Calvin x 3-fosfoglicerato Ribulosio 1,5 bisfosfato Processo ciclico costituito da 13 reazioni enzimatiche (11 enzimi) localizzate nello stroma del cloroplasto. x x Carbossilazione L’intero ciclo può essere suddiviso in tre fasi distinte: x Rigenerazione x Riduzione x x 1) carbossilazione della CO2 (1 enzima) 2) Riduzione del 3-fosfo glicerato (3-PGA) (2 enzimi) x x x x x 3) rigenerazione del substrato (8 enzimi – 10 reazioni) 1) Carbossilazione della CO2 (3-PGA) La reazione è catalizzata dall’enzima RUBISCO; (25 % delle proteine totali della foglia, 50 % delle proteine solubili della foglia; proteina più abbondante della biosfera). Due caratteristiche dell’enzima favoriscono la reazione: - G0 negativo grande (- 51 kJ mole-1) - Alta affinità per la CO2 (Km = 8-20 M) RUBISCO: carbossilasi e ossigenasi (CA1,5P) (3-PGA) Per favorire la carbossilazione il sito catalitico della RUBISCO è molto affine all’intermedio CA1,5P questo crea un: complesso RUBISCO + CA1,5P molto stabile riducendo il turnover catalitico (kccat ) dell’enzima Costante catalitica di un enzima RUBISCO costante catalitica carbossilante (c) kccat = 1-10 s-1 RUBISCO CO2 1-10 Con un turnover così basso servono molte molecole di RUBISCO per sostenere un adeguato tasso di fotosintesi Inoltre l’attività RUBISCO è inibita dalla produzione di prodotti secondari che si formano durante l’attività catalitica, come: xylulose-1,5-bisphosphate (XuBP) e il pentodiulose-1,5-bisphosphate (PDBP) Enediolo composto intermedio instabile; XuBP epimero del RuBP (XuBP) + CO2 (RuBP) + O2 La formazione di questi due composti aumenta con la temperatura (35-45 °C) (PDBP) Struttura dell’enzima Rubisco - 8 subunità proteiche grandi (Large) Codificate nel cloroplasto 55 KDa x 8 = 448 KDa (Colore blu chiaro e intenso) - 8 subunità proteiche piccole (Small) Codificate nel nucleo 14 KDa x 8 = 112 KDa (Colore rosso e arancio) Il sito catalitico si trova nelle subunità grandi (1 sito per ciascuna) (Colore giallo) Ciclo C3 o ciclo di Calvin Ribulosio 1,5bisfosfato Carbossilazione Rigenerazione Riduzione 2) Riduzione del 3-PGA 2 reazioni fosforilazione riduzione (3-PGA) Gliceraldeide 3-fosfato (G3P o GAP) Nella fase di riduzione vengono consumati 2 ATP e 2 NADPH prodotti nella fase luminosa ogni 2 di 3-PGA Ciclo C3 o ciclo di Calvin Ribulosio 1,5bisfosfato Carbossilazione Rigenerazione Riduzione 3) Rigenerazione dell’accettore Ribulosio 1,5bifosfato La rigenerazione dell’Ru-1,5BP è operata da una complicata serie di reazioni enzimatiche (10) molto simili al ciclo dei pentosi fosfati nel citosol Soltanto l’ultimo passaggio da Ru 5P + ATP Ru 1,5BP + ADP fosforibulosio chinasi richiede energia sottoforma di ATP 3) Rigenerazione dell’accettore Ru 1,5bifosfato: reazioni enzimatiche Ribulosio 1,5-bifosfato Stechiometria del ciclo C3 Soltanto 1 su 6 molecole di triosi fosfati (TP) può essere utilizzata per la sintesi di carboidrati 5 TP (15C) Da 3 carbossilazioni sono prodotti 1 TF (3C) 6 TF (18C) Ricostituzione dell’accettore Ribulosio 1,5 bifosfato Sintesi carboidrati Consumo energetico del ciclo di Calvin Ribulosio 1,5 bisfosfato per fissare e ridurre 1 molecola di CO2 3 ATP 2 NADPH Il ciclo di CALVIN è regolata da diversi meccanismi A) Velocità di utilizzazione del carbonio fissato per la sintesi dei carboidrati (amido e saccarosio); B) Regolazione enzimatica operata dalla luce: il sistema delle tioredoxine; C) Attivazione catalitica della RUBISCO B) Regolazione enzimatica: il sistema delle tioredoxine Struttura secondaria 3--eliche e 4-foglietti-β Tioredoxine piccole proteine di 12 kDA ; due residui di cisteina (cys 32 e 35) legano lo solfo nel sito attivo; La forma ossidata ha un ponte disolfuro cys32-gly-pro-cys35 S S nella forma ridotta si forma il sulfidrile cys32-gly-pro-cys35 SH SH B) Regolazione enzimatica: il sistema delle tioredoxine Enzima INATTIVO Enzima ATTIVO Le tioredoxine sono ridotte dalla ferridossina, e a loro volta riducono i ponti disolfuro di alcuni enzimi del Calvin, provocando una modifica conformazionale che ne favorisce l’attività enzimatica. C) Attivazione catalitica della RUBISCO La RUBISCO è attivata dal legame con una molecola di CO2 (non è la CO2 organicata) con la formazione della forma carbamilata dell’enzima. La carbamilazione è quindi stabilizzata da Mg2+ Rubisco attivasi: enzima che favorisce la carbamilazione Attivazione RUBISCO da parte della Rubisco attivasi In precedenza abbiamo visto che l’attività della RUBISCO è inibita da molecole che si formano durante l’attività catalitica, come: XuBP e PDBP; queste molecole si legano al sito attivo della RUBISCO, causano un cambiamento conformazionale del sito inibendo l’enzima; + (XuBP e PDBP) Sito attivo inibito Sito attivo la riattivazione della RUBISCO richiede l’intervento della Rubisco attivasi La Rubisco attivasi è un enzima ATPasi che usa l’energia di idrolisi dell’ATP per attuare un cambiamento conformazionale e il rilascio degli zuccheri-P (Inibitori) attivando la RUBISCO Il legame tra RUBISCO e gli inibitori (XuBP e PDBP) avrebbe la funzione di proteggere l’enzima dalla proteolisi in condizioni di stress abiotici transienti; La RUBISCO può essere riattivata rapidamente al ristabilirsi di condizioni ambientali ottimali senza la necessità di sintetizzare de novo l’enzima; (XuBP e PDBP) RUBISCO, Rubisco attivasi e temperatura Camelina sativa 1800 µmoli m-2 s-1 CO2 380 ppm O2 21 % La RUBISCO è completamente attivata ad alta irradianza e con temperature sotto 30 °C; Sopra 30 °C l’attivazione della RUBISCO cala molto con diminuzione dell’assimilazione della CO2; Tutto questo dipende dalla Rubisco attivasi che è inattivata alle temperature elevate Fam. Brassicaceae Falso lino Ottimo di temperatura della Rubisco attivasi Camelina: cool-crop specie Cotton: warm-crop specie L’ottimo di temperatura della Rubisco attivasi è diverso tra specie adattate ad ambienti freddi (~ 25 °C) e caldi (~ 30 °C) Ottimo di temperatura della Rubisco attivasi Camelina: cool-crop specie Cotton: warm-crop specie L’introduzione della Rubisco attivasi di cotone in Camelina potrebbe migliorare la termotolleranza di questa pianta di circa 5 °C Questa stesso approccio potrebbe essere perseguito anche con altre specie coltivate (es. Grano) per migliorare la termotolleranza RUBISCO: ribulosio 1,5 bifosfato carbossilasi-ossigenasi Le reazioni di carbossilazione e ossigenazione avvengono nello stesso sito catalitico dell'enzima: CO2 e O2 sono substrati competitivi Quale delle due reazioni prevale ? Fornendo uguali concentrazioni di CO2 e O2 prevale la reazione di carbossilazione con rapporto: 3 Carbossilazioni a 1 Ossigenazione Se prevale la carbossilazione significa che la Km della RUBISCO per la CO2 è più bassa della Km per l' O2: Km CO2 = 8 - 20 M Atmosfera 0.04 % = concentraz. in soluz. 8-22 M Km O2 = 180 - 400 M Atmosfera 21 % = concentraz. in soluz. 230-400 M L’affinità della RUBISCO per la CO2 e la O2 è diversa tra le specie; studiata solo in 100 specie !! Fotorespirazione Fotorespirazione: consumo di O2 ed evoluzione di CO2 alla luce Il 2-fosfoglicolato da inizio alla fotorespirazione (Ciclo C2) I cicli C2 e C3 operano in modo integrato - Il ciclo C2 dipende dal ciclo C3 per l’accettore di O2, il Ru 1,5 BP - Il ciclo C2 è attivo soltanto alla luce perché, richiedendo energia, dipende dal trasporto fot. degli e- - La CO2 prodotta nel ciclo C2 è un substrato nel ciclo C3 - L’O2 prodotto nella fase luminosa del ciclo C3 è un substrato nel ciclo C2 Nel ciclo C2 2 x di fosfoglicolato (4C), (RUBISCO + O2 x 2) sono convertite in: 1 di CO2 (1C) 1 di 3-PGA (3C) (rientra nel ciclo C3) Il ciclo si svolge in tre organelli: cloroplasto perossisoma mitocondrio Nei cloroplasti il fosfoglicolato è defosforilato a glicolato ed esportato ai perossisomi Perossisoma Il glicolato è convertito in gliossilato (glicolato ossidasi,GO) GO produce H2O2 eliminata dalla catalasi Per transaminazione (aminotransferasi) il gliossilato (x 2) è convertito in glicina (x 2) La glicina è esportata nei mitocondri Mitocondrio Due enzimi la glicina decarbossilasi e la serina metiltransferasi catalizzano le reazioni: due glicine (4C) sono convertite in: - 1 serina (3C) - 1 CO2 - 1 NH3 (al cloroplasto per la riassimilazione) - 1 NADH (mitocondrio o perossisomi ?) La serina è esportata nel perossisoma Perossisoma Dalla serina per transaminazione si forma l’idrossipiruvato + NADH NAD+idrossipiruvato reduttasi forma il glicerato Il glicerato è esportato nel cloroplasto + ATP Glicerato chinasi forma il 3-PGA (rientra nel ciclo C3) Costo energetico del ciclo C2 2 ATP (glicerato chinasi e riassimilazione NH3) e 2 Fdx ridotte (o 1 NADPH) (riassimilazione NH3) per ogni 2 molecole di fosfoglicolato prodotte Considerando anche il costo energetico per fissare e ridurre la CO2 liberata e la rigenerazione del Ribulosio 1,5 BP il costo complessivo arriva a (3+2) 5 ATP e (2+1) 3 NADPH Funzione della fotorespirazione Il ciclo C2 permette il rientro parziale del C del fosfoglicolato nel ciclo di Calvin Il ciclo C2 perciò recupera 3/4 ( 75 %) del C che sarebbe perduto a causa della reazione di ossigenazione della RUBISCO Quali sono i fattori che influiscono sulle due reazioni catalizzate della RUBISCO ? 1. Proprietà cinetiche della RUBISCO 2. Concentrazione di CO2 e O2 nel sito catalitico 1. Proprietà cinetiche della RUBISCO Il rapporto tra le due attività (carbossilasi / ossigenasi) è in funzione dei parametri cinetici delle due reazioni competitive: τ = Vc Ko / Vo Kc Vc e Vo = Vmax carbossilazione e ossigenazione Kc e Ko = Km per CO2 e O2 Questi parametri cinetici rappresentano il fattore di specificità (τ): il rapporto tra la velocità di carbossilazione/ ossigenazione quando i gas CO2 e O2 sono presenti alla stessa concentrazione τ degli organismi fotosintetici Cianobatteri 40-50 Alghe Rosse 100-160 Piante vascolari 70-120 Nelle piante, a parità di concentrazione dei gas, la RUBISCO reagisce 70-120 volte più velocemente con la CO2 che con l’O2 Specificity factor (SF; τ) fattore di specificità Alto: favorita la carbossilazione Basso: favorita l’ossigenazione Con le attuali condizioni dei gas nell’atmosfera CO2 = 0.04 % = in soluzione 8 µM; O2 = 21% = in soluzione 250 µM e con τ = 100 vc CO2 ---- = ------ × τ vo O2 Quindi il rapporto tra vc\vo = 8 /250 x 100 = 3.2 Relazione tra specificity factor (SF) e kccat Relazione inversa tra SF e kccat : in piante C4 la RUBISCO lavora in un ambiente ricco di CO2 ed ha valori di kccat più alti mentre i valori di SF sono più bassi viceversa nelle piante C3. Tasso di fotosintesi in grano e Limonium (Ac) in funzione della CO2 interna (mesofillo) e ad irradianza saturante Rubisco di Limonium: - più affine alla CO2 - meno affine all’O2 La RUBISCO di Limonium ha proprietà catalitiche migliori di quelle del grano e questo si riflette con un aumento del tasso di fotosintesi; Inserire la RUBISCO di Limonium in grano potrebbe incrementare in modo significativo il tasso di fotosintesi e quindi la produzione in grano 2. Concentrazione di CO2 e O2 nel sito catalitico CO2 O2 CO2/O2 Atmosfera 0.04 % 21 % 0.0019 Soluzione acquosa 8 M 250 M 0,032 In acqua il rapporto CO2 / O2 è più alto che nell’atmosfera questo favorisce la carbossilazione Quanta CO2 viene effettivamente liberata nell’ambiente naturale per effetto della fotorespirazione? La temperatura è il principale fattore ambientale che influenza il rapporto tra le due reazioni della RUBISCO La temperatura influisce: Solubilità in acqua di CO2 e O2 Fattore di specificità τ Diminuisce all’aumentare della temperatura All’aumentare della temperatura la solubilità di CO2 e O2 in acqua diminuisce, ma per la CO2 diminuisce di più rispetto all’O2 CO2 (M) O2 (M) CO2/O2 5 °C 22 400 0,055 15 °C 16 320 0,05 25 °C 12 265 0,045 35 °C 9 230 0,039 L’aumento della temperatura favorisce la reazione di ossigenazione rispetto alla carbossilazione. PIANTE C 4 1% delle piante superiori Mais, sorgo, canna da zucchero, miglio, numerose piante tropicali e 8 su 10 piante infestanti (gramigna, amaranto) Perchè C4? Primo prodotto stabile è un composto a 4 atomo di carbonio Caratteristiche distintive del metabolismo C4 Anatomia Kranz Due carbossilazioni successive Piante C4: anatomia Kranz Kranz (corona) - Cellule della guaina del fascio (BS) - Cellule del mesofillo (M) Schema generale del metabolismo C4 Le due carbossilazioni 1a carbossilazione PEP carbossilasi (PEPasi) cellule del mesofillo (M) 2a carbossilazione RUBISCO cellule della guaina del fascio vascolare (BS) Tra i due tipi di cellule vi è uno scambio di metaboliti favorito dalla presenza di numerosi plasmodesmi Dettagli reazioni del metabolismo C4 Nelle foglie C4 la PEPcarbossilasi costituisce ~ il 15 % delle proteine solubili (circa 20 volte più alta che nelle foglie C3). Localizzata nel citosol PEP + HCO3- OAA + Pi PEPcarbossilasi G° = - 33 KJ mole-1 PEPasi Km (HCO3-) = 30 M (= 6,4 M CO2 a pH 7) In acqua pKa 3.45 (non 6.35) HCO3- + H3O+ CO2 + 2H2O In H2O si trovano essenzialmente CO2 e HCO3H2CO3 è 1/400 della CO2 disciolta Nelle cellule del mesofillo è presente l’anidrasi carbonica (AC) che converte rapidamente una forma nell’altra e viceversa AC CO2 HCO3L’anidrasi carbonica è assente nelle BS La decarbossilazione dell’acido organico nelle cellule BS porta ad un accumulo di CO2 che raggiunge una concentrazione fino a 6 volte quella dell’atmosfera 2100 ppm ( 0,21% ) Le cellule BS hanno una elevata resistenza alla diffusione della CO2 parete cellulare suberificata la reazione ossigenasica della RUBISCO è sostanzialmente impedita Le piante C4 non hanno fotorespirazione Metabolismo C4 Ricostituzione del PEP nei cloroplasti cellule mesofillo dal piruvato ha un costo energetico elevato (2 ATP); reazione catalizzata dall’enzima piruvato fosfato dichinasi ( PPDK) caratteristico delle piante C4 e assente nelle piante C3. Alcuni enzimi del ciclo C4 sono regolati dalla luce Questa regolazione è critica per coordinare le attività metaboliche tra le cellule del M e della BS - NADP malico deidrogenasi attivato dalle tioredoxine La Luce attiva la PEPcarbossilasi tramite fosforilazione La luce attiva la PPDK tramite defosforilazione Nelle piante C4 si verifica una effettiva divisione del ciclo di Calvin nei due tipi di cellule fotosintetiche Cloroplasti cellule M producono ATP e NADPH non hanno RUBISCO né diversi enzimi del ciclo C3 Cloroplasti cellule BS carenti di grana e del PSII non formano NADPH Cellule BS Carenti di grana e del PSII non formano NADPH. Producono ATP con il trasporto ciclico. 3-PGA Cellule M producono ATP e NADPH non hanno RUBISCO né diversi enzimi del ciclo C3 3-PGA Rubisco Ru 1,5 BP + CO2 Fosfoglicerato chinasi; Gliceraldeide 3P deidrogenasi ATP NADPH Triosi-P Triosi-P Amido primario Sintesi di saccarosio (citosol) Funzione: nelle cellule BS l’assenza del PSII (assenza di fotolisi dell’H2O), favorisce ulteriormente la reazione di carbossilazione della RUBISCO 3 varianti del metabolismo C4 Sulla base enzima che opera la decarbossilazione nelle cellule BS Enzima malico NADP+dipendente tipo di acido C4 trasportato malato Enzima malico NAD+dipendente aspartato PEPcarbossichinasi aspartato Variante enzima malico NADP+ dipendente Piante: sorgo, giavone, gramigna, mais, canna da zucchero Variante enzima malico NAD+ dipendente Cellule del mesofillo Cellule della guaina del fascio Piante: Amaranto, Portulaca olearacea, miglio Variante PEPcarbossichinasi Cellule del mesofillo Cellule della guaina del fascio Piante: panico verga (Panicum virgatum) (Produzione di biocarburante) Bilancio energetico del metabolismo C4 Richiesta energetica per organicare 1 molecola di CO2: 2 NADPH + 5 ATP (3 + 2 da PPDK) Le piante C4 sono energeticamente meno efficienti delle piante C3 ? No, perchè le C3 perdono una quota rilevante di carbonio con la fotorespirazione La fotorespirazione aumenta con la temperatura • A temperature < 25-30 °C le C3 sono avvantaggiate perchè la perdita di CO2 per fotorespirazione è contenuta. • A temperature > 25-30 °C le C4 sono avvantaggiate perché la perdita di CO2 e l’aumento del costo energetico causati dalla fotorespirazione sono superiori al maggior costo energetico del ciclo C4. Le piante C4 si sono originate nelle regioni calde della terra Il tasso di fotosintesi netto delle piante C4 è più elevato di quello delle piante C3 C4 = 25-30 moli CO2 m-2 s-1 C3 = 15-25 moli CO2 m-2 s-1 Vantaggi accessori del metabolismo C4 rispetto al metabolismo C3 1. Migliore uso dell’N 2. Migliore uso dell’H2O 1. Migliore uso dell’N Nelle piante C4 in assenza della reazione ossigenasica la RUBISCO è più efficiente nella reazione di carbossilazione. La stessa quantità di CO2 può essere fissata da una quantità minore di enzima con risparmio di N La RUBISCO costituisce nelle piante C3 ~ il 25 % (25 % N totale della foglia) nelle piante C4 ~ il 9 % delle proteine totali della foglia 2. Migliore uso dell’H2O Le piante C4 hanno una migliore efficienza nell’uso fotosintetico dell’H2O (WUE) in confronto alle C3. C3 C4 1 - 3 g CO2 fissata Kg-1 H2O traspirata 2-5g « « « « Questo per le piante C4 è correlato ad una minore conduttanza stomatica Come conseguenza anche la concentrazione della CO2 nel mesofillo fogliare è minore rispetto alle piante C3: C3 C4 250 ppm 150 ppm Tuttavia questo non limita l’attività della PEPasi poichè non ha attività ossigenasica Metabolismo C4 in cellule singole Metabolismo C4 in piante senza anatomia Kranz (Nature, 2002) Borszczowia aralocaspica Bienertia cycloptera Chenopodiacee semi-succulente dei deserti salini dell’Asia centrale In queste due piante il metabolismo C4 si realizza all’interno delle singole cellule Metabolismo C4 in cellule singole di Borszczowia aralocaspica Distribuzione non uniforme degli enzimi e dei cloroplasti fra zone diverse della stessa cellula: - Pochi cloroplasti (grana ridotti) superficie foglia, privi di amido e con PPDK; - PEPCasi (citosol) - Zona centrale citoplasmatica priva di organelli - Numerosi cloroplasti (grana sviluppati) con RUBISCO, accumulano amido; - Decarbossilazione malato (mitocondri): ME NAD-dipendente Metabolismo C4 in cellule singole di Bienertia cycloptera Cellule del mesofillo Mostrano un comparto citoplasmatico centrale circondato dal vacuolo e un comparto citoplasmatico periferico Comparto citoplasmatico centrale - Decarbossilazione malato - Rubisco nei cloroplasti centrali Canali citoplasmatici (CC) connettono i due comparti per lo scambio di metaboliti Comparto citoplasmatico periferico - PEPCasi (citosol) - PPDK (cloroplasti) Strategie biotecnologiche per aumentare l’assimilazione del carbonio nelle piante coltivate a) b) c) d) e) Migliorare le proprietà catalitiche della RUBISCO Introduzione del metabolismo C4 in piante C3 Aumentare il livello di CO2 in prossimità della RUBISCO Riciclaggio del 2-fosfoglicolato nei cloroplasti Favorire la rigenerazione del RuBP aumentando l’attività dell’enzima sedoeptulosio 1,7BP b) Introduzione del metabolismo C4 in piante C3: riso (Science 2012) Studi recenti hanno dimostrato che non è sufficiente inserire in riso i geni chiave del metabolismo C4 occorre modificare anche l’anatomia fogliare. Anatomia foglie di Riso (C3) Cellule guaina del fascio poco sviluppate e con un basso numero di cloroplasti. Elevato numero di cellule nel mesofillo tra i fasci vascolari (tipico delle specie C3) C4 Anatomia foglie di Sorgo (C4) Cellule guaina del fascio sviluppate e con diversi cloroplasti. Solo 2-3 strati di cellule nel mesofillo tra i fasci vascolari (tipico delle piante C4) c) Aumentare il livello di CO2 in prossimità della RUBISCO I cianobatteri hanno delle pompe (CO2 e HCO3-) per concentrare la CO2 (di 1000 volte) in prossimità della RUBISCO L’inserimento di queste pompe nella membrana del cloroplasto di piante C3 potrebbe aumentare il tasso di assimilazione della CO2 di circa 5-15 % d) Riciclaggio del 2-fosfoglicolato nei cloroplasti La via catabolica del glicolato di E. coli (in rosso) inserita nei cloroplasti di Arabidopsis; (in nero) la fotorespirazione; Il glicolato è trasformato in glicerato nei cloroplasti e questo riduce il flusso fotorespiratorio ma non lo elimina Le piante transgeniche crescono più velocemente, producono più biomassa (germogli + radici) e con più zuccheri solubili. e) Favorire la rigenerazione del RuBP aumentando l’attività dell’enzima sedoeptulosio 1,7BP (SBPasi) Piante di tabacco che overesprimono SBPasi mostrano un aumento significativo di biomassa ad un livello di CO2 di 550 ppm PIANTE CAM (Crassulacean Acid Metabolism) 10 % delle piante superiori hanno il metabolismo CAM Adattamento del metabolismo fotosintetico in piante che vivono in ambienti aridi - piante grasse come cactaceae, crassulaceae ed alcune euphorbiaceae - piante tropicali epifite come orchidaceae e bromeliaceae. Alcune CAM sono importanti dal punto di vista economico: ananas ( bromeliaceae ), vaniglia ( orchidaceae ) e agave (produzione di tequila). Caratteristiche anatomiche delle piante CAM - Tessuti succulenti (foglie e steli) Succulenza = basso rapporto superficie/volume Pagina superiore, (adassiale); Pagina inferiore, (abassiale); Crassula ovata Foglie spesse con superficie liscia per la presenza di cere Caratteristiche anatomiche delle piante CAM - A livello cellulare la succulenza è caratterizzata da cellule grandi con un grosso vacuolo (permette grande capacità di stoccaggio di acidi organici) e una parete cellulare spessa. 1- Cellula con tannini; 2- Parete cellulare; 3- Spazio intercellulare; 4- Vacuolo cellule clorenchimatche; 5- Cloroplasti Caratteristiche anatomiche delle piante CAM - Basso numero di stomi e cuticola più spessa: forte limitazione degli scambi gassosi con l’esterno. Strip di foglia 1- Stomi 2- Epidermide 3- Pezzi di cuticola La cuticola è formata da cere e cutina Caratteristiche del metabolismo CAM stomi chiusi di giorno e aperti di notte 1 notturna 2 carbossilazioni 1 diurna Il ciclo di carbossilazione e decarbossilazione ricorda quello delle piante C4 ma è separato nel tempo anziché nello spazio Metabolismo CAM: notte Carbossilazione notturna operata dalla PEPcarbossilasi Il PEP è rigenerato dall’amido Metabolismo CAM: giorno Decarbossilazione del malato ad opera della NADP+ enzima malico e rifissazione della CO2 Sintesi di amido e saccarosio La concentrazione di acido malico nel vacuolo alla fine della notte raggiunge valori molto elevati ( 200 mM con pH 3) Decarbossilazione diurna dell’acido malico [CO2] = 2-4 % (20-40mila ppm) L’elevata concentrazione di CO2 inibisce la fotorespirazione Le CAM minimizzano la perdita di H2O, WUE è molto alta: 10-40 g CO2 fissata Kg-1 H2O traspirata Canna da zucchero Ananas mesofillo CO2 incorporata in acidi organici a 4 C guaina del fascio Separazione spaziale notte giorno Decarbossilazione acidi organici, CO2 fissata e ridotta nel ciclo di Calvin Separazione temporale Regolazione del metabolismo CAM flusso di malato in e out dal vacuolo Sensibilità della PEP carbossilasi al malato Il flusso di malato: • in è passivo (canali); • out è attivo (proteine carrier) 3.0 mM (notte) Meno sensibile al malato 0.3 mM (giorno) Più sensibile al malato Il cambiamento di sensibilità della PEPasi è regolato tramite fosforilazione/defosforilazione Piante CAM inducibili (Cycling) Molte piante CAM in condizioni ambientali favorevoli (disponibilità di H2O) operano la fotosintesi tramite il metabolismo C3. Es: specie floricola il Mesembryanthemum spp Ciclo CAM futile (minimo = idling) Con siccità molto forte le piante CAM tengono gli stomi chiusi anche di notte riciclando la CO2 respiratoria. Le piante non presentano accrescimento ma sopravvivono molto a lungo Guzmania monostachia (L.) I principali prodotti di accumulo della fotosintesi Amido Sintesi nei cloroplasti Triosi fosfati Saccarosio Sintesi nel citoplasma Fruttani Sintesi nel vacuolo In parallelo con la sintesi di saccarosio c’è sintesi di piccole quantità di trealosio TPS: trealosio sintasi TPP: trealosio fosfatasi Tl: trealasi Il trealosio è presente nelle piante a concentrazione µM, questo suggerisce un ruolo di regolazione piuttosto che un ruolo metabolico Amido Polimero formato da molecole di glucosio con legame 1 Due componenti: l’amilosio e l’amilopectina Amilosio: polimero lineare (circa 1000 unità di glucosio) L’amilopectina ha struttura ramificata (legami 1 6) (circa 105-106 unità di glucosio) Composizione approssimativa amido amilosio ~ 10-30 % amilopectina ~ 70-90 % assemblati in granuli con piccole quantità di lipidi, proteine e ioni Endosperma grano Endosperma mais Endosperma riso Scala bar 10 μm Tubero patata Ø granuli Patata 100 m Radici cassava Foglie Arabidopsis Ø granuli Arabidopsis 1-2 m La struttura del granulo di amido Struttura ad albero: catene vicine (es. A e B) formano una doppia elica Una singola elica Le doppie eliche di amilopectina sono assemblate in ordinate lamelle cristalline di due tipi A-type (tipico dei cereali) e B-type (tipico dei tuberi e amido fogliare). Le lamelle cristalline (6 nm) sono alternate con lamelle amorfe (3 nm: contengono le ramificazioni delle catene di amilopectina). Le singole eliche di amilosio sono orientate in modo casuale (random) all’interno delle lamelle amorfe Lamelle cristalline + amorfe (= 9 nm) ripetute formano sovrastrutture dette blocchetti (Ø tra 20-500 nm) I blocchetti possono essere di due tipi: normali e difettosi Blocchetti normali Blocchetti difettosi: assemblamento amilopectina difettoso per la presenza di amilosio e altre molecole L’assemblaggio dei blocchetti porta alla formazione degli anelli tipici dei granuli: anelli cristallini (blocchetti normali) e anelli semi-cristallini (o amorfi) (blocchetti difettosi) L’amido è insolubile in H2O fredda: gli anelli cristallini impediscono l’ingresso di H2O nel granulo. Amilosio e preparazioni alimentari Il contenuto di amilosio ha un effetto molto forte sulle proprietà funzionali dell’amido utilizzato nelle preparazioni alimentari (es. preparazione della pasta) Amido primario e amido secondario Leaf cell Sintesi amido primario: stroma del cloroplasto (di giorno) Sintesi amido secondario: in organi di riserva dall’amido primario (di notte ) Amido secondario Saccarosio E’ un disaccaride: glucosio + fruttosio (legame 1 2) Adatto al trasporto floematico perché non-riducente Maltosio: glucosio + glucosio (legame 1 4) zucchero riducente, gruppo aldeidico libero, in grado di ridurre ioni inorganici (es. Ag+1 e Cu2+) La sintesi di amido nel cloroplasto e di saccarosio nel citosol sono processi in competizione Il citosol e il cloroplasto sono collegati attraverso il traslocatore Pi / triosi-P (piccola proteina 30 kDa della membrana interna del cloroplasto) trasporto di triosi-P e Pi (1:1) in direzione opposta tra il cloroplasto e il citosol La sintesi di Amido e Saccarosio è controllata principalmente concentrazioni relative di triosi-P e Pi nei due comparti cellulari Sintesi amido e saccarosio Bassa concentrazione di [Pi] nel citosol limita l’esportazione dal cloroplasto di triosi-P Favorita la sintesi di amido Sintesi amido e saccarosio Alta concentrazione di [Pi] nel citosol stimola l’esportazione dal cloroplasto di triosi-P Favorita la sintesi di saccarosio Sintesi di amido nel cloroplasto Amido sintasi ADP-glucosio pirofosforilasi: controlla la sintesi di amido - stimolata da alta concentrazione di 3-PGA (basso esporto di triosi-P) - inibita da alta concentrazione di Pi (alto esporto di triosi-P) Sintesi di amilosio ed amilopectina Sintesi amilosio: amido sintasi. Sintesi amilopectina: enzimi ramificanti I e II idrolizzano i legami 1 dell’amilosio e con un legame 1 6 attaccano una catena laterale; di norma una catena ogni 20 molecole di glucosio. Sintesi di saccarosio nel citosol Regolata principalmente dall’attività della Saccarosio fosfato sintasi (SPS) Saccarosio fosfato sintasi (SPS) - fosforilazione / defosforilazione (- attivo) (+ attivo) - effettori allosterici positivi (glucosio 6-P) e negativi (Pi) Sintesi di saccarosio nel citosol Altro punto di regolazione della sintesi di saccarosio Nel citosol questo passaggio è catalizzato da tre enzimi. PFK-ATP PFP-PPi FBPasi L’attività di questi enzimi è regolata da metaboliti tra cui il fruttosio 2,6 BiP Fruttani Sono polimeri del fruttosio: Fruttani ad una unità di glucosio si legano le molecole di fruttosio con legami , 2-1 (inulina) o , 2-6 (levani) La sintesi è localizzata nel vacuolo a partire dal saccarosio Si accumulano nei tuberi, radici e bulbi di:cipolla, asparago, tulipano, dalia, ecc. Di particolare interesse è la presenza di fruttani negli steli e foglie delle graminaceae. Nei cereali i fruttani svolgono una funzione importante nell’acclimatazione alle basse temperature Durante una prolungata esposizione alle basse temperature (3-10°C) non c’è traslocazione di saccarosio, perché la crescita è rallentata. Si accumulano i fruttani (aumenti del 20-30 %) Quando la temperatura risale riprende la crescita delle piante accompagnata da una forte diminuzione del pool di fruttani. I fruttani hanno effetti benefici sulla salute umana La principale fonte di fruttani per l’industria sono i tuberi del Topinambur (Helianthus tuberosus) e le radici di cicoria (Chicorium intybus) Trasferimento di zuccheri dalle cellule vegetali alle cellule di funghi simbionti (es. micorrize) La pianta cede al fungo fino al 30 % degli zuccheri prodotti mentre il fungo fornisce alla pianta P (fino all’80 %) e azoto Il fungo assorbe esosi tramite un trasportatore (Hex carrier) presente negli arbuscoli e ife del fungo Nelle cellule vegetali il saccarosio viene scisso in glucosio e fruttosio tramite l’invertasi del vacuolo (VIN) o del citosol (CIN) o dell’apoplasto (CWIN); Le micorrize inducono nelle cellule vegetali l’espressione di queste invertasi in particolare, CWIN e CIN, tramite effettori proteici prodotti dalle cellule del fungo ancora sconosciuti Trasferimento di zuccheri dalle cellule vegetali alle cellule di patogeni biotrofici (funghi, batteri e virus) Bacterial blight is caused by Xanthomonas oryzae Pseudomonas syringae I patogeni aggrediscono le cellule vegetali per ottenere zuccheri senza alcun beneficio per l’ospite Batteri fitopatogeni (es. Pseudomonas e Xanthomonas) vivono nell’apoplasto e acquisiscono zuccheri dalle cellule vegetali infettate; Tramite effettori proteici i batteri inducono nelle cellule vegetali l’espressione del trasportatore di saccarosio SWEET e di CWIN; SWEET aumenta l’efflusso di saccarosio nell’apoplasto; Il saccarosio nell’apoplasto viene idrolizzato da CWIN e gli esosi vengono trasportati alle cellule batteriche tramite Hex carrier Tramite effettori proteici i batteri inducono nelle cellule vegetali l’espressione del trasportatore di saccarosio SWEET aumentando l’efflusso di saccarosio nell’apoplasto Efficienza della conversione fotosintetica dell’energia solare in energia chimica Radiazione solare incidente (%) Perdita di energia (%) Riflessa e trasmessa (RT): non PAR (IR e UV) banda del verde 11.2 Radiazione solare incidente (%) Perdita di energia (%) Riflessa e trasmessa (RT): - non PAR (IR e UV) - banda del verde - calore (fotoni blu) 11.2 Fotoni del blu-violetto hanno energia doppia (300 kJ mole-1) di quelli del rosso (160 kJ mole-1) ma la stessa efficacia fotosintetica Il surplus di energia del fotone blu-violetto viene rapidamente dissipata come calore Radiazione solare incidente (%) Perdita di energia (%) Riflessa e trasmessa (RT): - non PAR (IR e UV) - banda del verde - calore (fotoni blu) 11.2 - limite termodinamico Energia persa nel centro di reazione per il trasferimento dell’energia dalla Chl-trap all’accettore primario Radiazione solare incidente (%) Perdita di energia (%) Riflessa e trasmessa (RT): - non PAR (IR e UV) - banda del verde - calore (fotoni blu) 11.2 - limite termodinamico Consumo energetico per la biosintesi carboidrati C3: 3 ATP e 2 NADPH C4: 5 ATP e 2 NADPH Consumo energetico del ciclo C3 3 ATP per fissare e ridurre 1 molecola di CO2 2 NADPH Consumo energetico del metabolismo C4 Richiesta energetica per organicare 1 molecola di CO2: 2 NADPH + 5 ATP (3 + 2 da PPDK) Le piante C4 sono energeticamente meno efficienti delle piante C3 ? No, perchè le C3 perdono una quota rilevante di carbonio con la fotorespirazione Radiazione solare incidente (%) Perdita di energia (%) Riflessa e trasmessa (RT): - non PAR (IR e UV) - banda del verde - calore (fotoni blu) 11.2 - limite termodinamico - Biosintesi carboidrati - Fotorespirazione - Respirazione = c massimo teorico C3 = 4.6 % ; C4 = 6.0 % sono valori teorici In realtà l’efficienza di conversione per le piante C3 e C4 è più bassa C3 = 2.4 % ; C4 = 3.7 % Cosa è che abbassa l’efficienza di conversione (c )? la foglia è incapace di utilizzare tutta la radiazione incidente Identificazione delle diverse vie fotosintetiche: C3, C4 e CAM Misurando l’abbondanza nelle foglie degli isotopi stabili del carbonio: (Isotopi radioattivi del carbonio : 11C 12C e e 14C 13C ) Il carbonio-13 (13C) è un isotopo non radioattivo del carbonio, composto da 6 protoni e 7 neutroni. Gli isotopi radioattivi decadono nel tempo Gli isotopi stabili di un elemento restano costanti in abbondanza nel tempo CO2 dell’atmosfera contiene gli isotopi del carbonio con queste proporzioni Le proprietà chimiche della 13CO2 e 12CO2 sono identiche Durante la fotosintesi le piante discriminano nei confronti dell’isotopo più pesante: 13CO2 Mass 44 45 46 Isotopologue Abundance s 12C16O 2 13C16O 2 12C18O16O 98.40% 1.19% 0.41% Nei tessuti il rapporto isotopico si misura con lo spettrometro di massa 13CO 2 R= 12CO 2 Il rapporto isotopico del carbonio delle piante si misura con il: δ13C ‰ Standard di riferimento Pee Dee Belemnite (PDB) Rapporto isotopico misurato nella calcite di un mollusco fossile della Carolina del Sud (USA) a cui è stato dato valore 0 δ13C ‰ della CO2 atmosferica = - 8 ‰ Significa che c’è meno 13C nella CO2 atmosferica rispetto allo standard E nelle piante ? Le piante C3 hanno un valore medio = - 28 ‰ Le piante C4 hanno un valore medio = - 14 ‰ Quindi le piante C3 e C4 hanno meno 13C della CO2 atmosferica il che significa che i tessuti fogliari sono in grado di discriminare per il 13C durante il processo fotosintetico Sono stati determinati i valori di δ13C ‰ di un gran numero di piante C3 e C4 Come appare chiaro dalla figura esiste una vasta gamma di valori di δ13C ‰ per le piante C3 (da – 20 a – 37) e per le piante C4 (da – 9 a – 17) Queste variazioni riflettono i cambiamenti di conduttanza stomatica all’interno di ciascun gruppo di piante Conduttanza stomatica ALTA BASSA discriminazione Conduttanza stomatica BASSA ALTA discriminazione Come si spiegano queste variazioni nel rapporto isotopico del carbonio tra piante C3 e C4? A) La 12CO2 è più leggera della 13CO2 e diffonde più rapidamente verso il sito di carbossilazione. B) La RUBISCO ha un valore intrinseco di discriminazione contro la 13CO2 di – 30 ‰. La PEPasi ha invece un effetto discriminatorio inferiore – 2 ‰ Motivo principale Nelle piante CAM obbligate il δ13C ‰ è lo stesso delle C4 Nelle piante CAM inducibili il δ13C ‰ è lo stesso delle C3