America Settentrionale È bagnata a nord dal Mar Glaciale Artico, a est dall’Oceano Atlantico e a ovest dall’Oceano Pacifico, mentre a sud confina con il Messico. A nord il territorio è occupato dallo Scudo Canadese, un’antica regione pianeggiante che fa da corona alla baia di Hudson e a una serie di isole dell’Arcipelago Artico (Baffin, Banks, Victoria e Groenlandia). A ovest si ergono rilievi più alti: monte Mc Kinley (6194 m) in Alaska, le Montagne Rocciose e la Catena Costiera; a est si innalzano i monti Appalachi. Al centro si aprono ampi bassipiani e immense pianure, dove scorrevano fiumi ricchi d’acqua: il San Lorenzo, il Mississipi-Missouri, il Rio Grande, il Mackenzie. In Canada si contano migliaia di laghi: la regione dei Grandi Laghi, con confine gli Stati Uniti, con l’estensione pari alla penisola italiana. Ne fanno parte il Lago Superiore, il Michigan, l’Ontario e l’Huron; qui hanno origine le cascate del Niagara. La regione presenta una grande varietà di climi: all’estremo nord è nivale artico, influenzato dalle correnti freddo, con la tundra caratterizzato con muschi e licheni. Scendendo a sud il clima è freddo con foreste di conifere (taiga); in seguito la regione centrale con steppe e praterie. La regione meridionale ha un clima tropicale e subtropicale, con distese desertiche. I primi insediamenti nel continente risalgono a circa 30000 anni fa: gruppi di cacciatori giunsero dall’Asia attraversando lo stretto di Bering ed erano di origine mongolica. Giunsero nella regione inuit (eschimesi) a nord, gli amerindi (pellerossa) negli altipiani e delle praterie, organizzati in numerose tribù di cacciatori e pescatori. Nel XVI secolo giunsero inglesi e francesi che ne provocarono l’estinzione nelle riserve; oggi sono presenti per l’1%. Con la deportazione degli schiavi dell’Africa si costituì una minoranza di afroamericani che, dopo l’abolizione della schiavitù vissero colpiti dalla segregazione razziale; circa il 12% dell’intera popolazione. La popolazione di origine europea è del 3/4 circa del totale. Ci furono tra XIX e XX secolo varie ondate migratorie proveniente da paesi europei; ispanici e latinos raggiunsero dal Messico e dall’America Latina raggiunsero la regione alla metà del secolo scorso. L’America Settentrionale è un crogiolo di popoli e culture; variegato è il panorama religioso: il cristianesimo protestante e cattolico sono quelle più professate, seguite dal cristianesimo ortodosso, dall’ebraismo e dall’islamismo. Le lingue più diffuse sono l’inglese, lo spagnolo, il francese (nel Québec in Canada). La lingua eyak, dell’omonima tribù in Alaska, si estinse nel 2008. La popolazione è di 333 milioni di abitanti e una densità di 17 ab/kmq; la distribuzione è poco omogenea con ampie zone disabitate. L’insediamento prevalente è quello urbano (80%): sono presenti diverse metropoli che superano i 3 milioni di abitanti e megalopoli come New York, Los Angeles e Chicago. La regione è tra le più economicamente avanzate del mondo, e sono presenti gli Stati Uniti, il paese leader del mondo. L’economia nordamericana è basata sul terziario, con oltre il 75% degli occupati: finanza, commercio, comunicazione. Risultano essere abbondanti le risorse naturali, con la disponibilità di terre coltivabili e di risorse minerarie-energetiche. Sono presenti infrastrutture efficaci, innovazioni tecnologiche e scoperte scientifiche. Sono presenti però forti disparità socio-economiche, con livelli di povertà per ispanici e afroamericani.