Seminario-tirocinio studenti Corso di Laurea triennale in Scienze e

DIPARTIMENTO MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE
Struttura Sovradistrettuale della Riabilitazione
Seminario-tirocinio
studenti Corso di Laurea triennale in
Scienze e Tecniche Psicologiche
dell’Università del Salento
Lecce 10 giugno 2016
Dott. Ferruccio Pascali
Dirigente Psicologo-Psicoterapeuta
Un bambino con sindrome neuromotoria, o genetica…
Un giovane adulto con Sclerosi Multipla o con Distrofia
Muscolare, o alle prese con le conseguenze, prossime o
remote, di un incidente stradale, di gravi fratture…
Un adulto o un anziano colpiti da ictus cerebri, o con Sclerosi
Laterale Amiotrofica, Sindrome di Parkinson, o altre malattie
neurodegenerative, oppure che hanno subito interventi di
cardiochirurgia, chirurgia toracica…
…………….
…………….
Presentano un bisogno di salute che chiamiamo
RIABILITAZIONE
Le “Linee-guida del Ministero della Sanità per le attività di
riabilitazione” (del 7.5.’98, in G.U. 30.5.’98, n°124),
forniscono la seguente definizione:
•  La riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di
educazione nel corso del quale si porta una persona (colpita da
patologie che provocano o possono provocare disabilità e limitazione della
a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul
piano fisico, funzionale, sociale, ed emozionale, con la minor
restrizione possibile delle sue scelte operative
partecipazione)
•  Il processo riabilitativo:
- coinvolge anche la famiglia del soggetto e quanti gli sono
vicini;
- riguarda, oltre che aspetti strettamente clinici anche aspetti
psicologici e sociali;
- necessita della presa in carico globale della persona
- comporta la valutazione del bisogno riabilitativo-assistenziale;
- richiede l’elaborazione e l’implementazione del
Progetto Riabilitativo Individuale;
Lo scopo dell’intervento riabilitativo è
“guadagnare salute”, in un’ottica che vede la
persona con disabilità e limitazione della
partecipazione non più come “malato”, ma
come una “persona avente diritti”.
(conferenza di Madrid del 2002, anno europeo della persona disabile)
L’intervento riabilitativo viene finalizzato verso quattro obiettivi:
•  Il recupero di una competenza funzionale andata perduta per
ragioni patologiche
•  L’evocazione di una competenza che non è comparsa nel
corso dello sviluppo
•  Il porre una barriera alla regressione funzionale cercando di
modificare la storia naturale delle malattie cronicodegenerative, riducendone i fattori di rischio e dominandone
la progressione
•  La possibilità di reperire formule facilitanti alternative
Quando l’intervento riabilitativo?
•  L’inizio avviene al momento stesso in cui il danno si instaura
(o viene diagnosticato)
•  La conclusione è invece definita da un accurato bilancio tra
la stabilizzazione degli esiti e la presenza di potenzialità di
recupero.
•  In senso cronologico, l’inizio avviene quindi in fase acuta di
malattia o all’accertamento di una patologia congenita o
cronica ed è impostato mediante un’analisi attenta dei
possibili esiti della malattia in corso.
Nell’iter terapeutico della fase acuta vanno perciò assunti i
provvedimenti che possono limitare gli esiti.
Si devono anche prevedere le condizioni che possono
facilitare il successivo e immediato passaggio alla fase più
propriamente riabilitativa
•  Un secondo stadio della riabilitazione prende avvio in
funzione delle disabilità che residuano non appena superata
la fase acuta di malattia.
Concerne la fase post-acuta e riguarda sia le strutture
ospedaliere che quelle extraospedaliere di riabilitazione,
indipendentemente dal loro status giuridico (pubblico o
privato)
•  Il terzo stadio richiede interventi sanitari meno sistematici,
poiché afferenti a una condizione stabilizzata, e pertanto
praticabili anche in termini di trattamento ambulatoriale,
finalizzati al mantenimento delle autonomie funzionali
conseguite dal soggetto e alla prevenzione delle possibili
ulteriori involuzioni.
I criteri suddetti valgono, in linea generale, per ogni età
e per ogni patologia invalidante o potenzialmente tale.
L’età evolutiva, l’età senile e la patologia di ordine
psichico richiedono comunque considerazioni specifiche
non esaminate in questa sede
Sul piano operativo (linee guida 1998) viene effettuata una
distinzione tra:
- Attività sanitarie di riabilitazione
(gli interventi valutativi, diagnostici, terapeutici e le altre
procedure finalizzate a portare il soggetto affetto da
menomazioni a contenere o minimizzare la sua disabilità e
il soggetto disabile a muoversi, camminare, parlare,
vestirsi, mangiare, comunicare e relazionarsi efficacemente
nel proprio ambiente familiare, lavorativo, scolastico e
sociale).
-  Attività di riabilitazione sociale
(le azioni e gli interventi finalizzati a garantire al disabile la
massima partecipazione possibile alla vita sociale con la
minor restrizione possibile delle sue scelte operative
indipendentemente dalla gravità delle menomazioni e delle
disabilità irreversibili al fine di contenere la condizione di
handicap).
Il Piano d’indirizzo per la Riabilitazione, approvato in Conferenza StatoRegioni il 10 febbraio 2011 e recepito dalla Regione Puglia con deliberazione di
Giunta regionale 10 maggio 2011, n.933:
•  Fornisce, all’interno di un approccio globale alla gestione
dei servizi sanitari garantito dal “governo clinico”*,
indicazioni sui criteri e i requisiti dei vari setting riabilitativi
che consentano di stabilirne l’appropriatezza d’uso in base
alle risorse a disposizione
*Per governo clinico si intende un approccio integrato per l’ammodernamento del Servizio
Sanitario Nazionale, che pone al centro della programmazione e gestione dei servizi
sanitari i bisogni dei cittadini e valorizza il ruolo e la responsabilità dei medici e degli altri
operatori sanitari per la promozione della qualità
(fonte: portale Ministero della Salute: www.salute.gov.it)
•  Promuove:
- l’utilizzo di un “percorso assistenziale integrato”
per le persone con disabilità
- l’elaborazione di un Progetto riabilitativo individuale (PRI)
che definisca la prognosi, le aspettative e le priorità del
paziente e dei suoi familiari applicando i parametri di
menomazione, limitazione di attività e restrizione di
partecipazione sociale elencati nella International
Classification of Function (ICF), il tutto condiviso con il
paziente, i familiari, i caregivers
•  Garantisce alla persona con disabilità un percorso
riabilitativo unico integrato all’interno della rete riabilitativa,
in una visione ispirata al modello bio-psico-sociale
•  Prevede l’utilizzo di adeguati strumenti di valutazione per
monitorare, in ambito dipartimentale*, le fasi di passaggio tra
i diversi setting riabilitativi
* L’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa delle attività a cui
fare riferimento in ogni ambito del Servizio Sanitario Nazionale con la finalità di assicurare
la buona gestione amministrativa e finanziaria e il governo clinico.
(fonte: portale Ministero della Salute: www.salute.gov.it)
• 
Organizzazione dipartimentale delle attività di riabilitazione
Il Piano di indirizzo per la Riabilitazione del 2011 riafferma
l’importanza di attuare un coordinamento dipartimentale,
quindi sovradistrettuale e sovraospedaliero, delle attività di
Medicina Riabilitativa, confermando quanto a livello regionale
era già stato previsto dalla L.R. n° 25 del 3 agosto 2006
Il Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione della ASL
LECCE è stato istituito con una serie di atti deliberativi
aziendali che, a partire dalla deliberazione n.1892 del
15.6.2009 “Regolamento quadro Dipartimenti ospedalieri”,
passando per la n. 3091 del 24.9.2009 “Istituzione dei
Dipartimenti”, ha portato all’organizzazione della Struttura
Complessa Sovradistrettuale della Riabilitazione (delib.457
del 24.2.2010), alla costituzione del Comitato di
Dipartimento Riabilitativo (delib.3661 del 9.12.2010), alla
prima nomina del Direttore del Dipartimento di Riabilitazione
(delib.3283 del 26.12.2010)…
Il Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione della ASL
LECCE, attualmente diretto dal dott. Gian Carlo Za, si connota
come Dipartimento strutturale e transmurale composto da:
•  Strutture Riabilitative Aziendali Ospedaliere
- U.O.C. Medicina Fisica e Riabilitativa
- U.O.C. Riabilitazione Cardio-Respiratoria
•  Strutture Riabilitative Aziendali Territoriali
- U.O.C. Struttura Sovradistrettuale della Riabilitazione
N.B. la presente e le successive slides sono elaborate sulle base del “Progetto di Struttura” del Dipartimento di
Medicina Fisica e Riabilitazione della ASL LECCE
•  L’U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitativa
(presso il Polo Riabilitativo Ospedaliero di San Cesario)
E’ dotata di 20 posti letto, i ricoveri riguardano pazienti che richiedono
riabilitazione intensiva (Codice 56), per disabilità secondarie a:
- Malattie cerebrovascolari, in particolare Ictus Cerebri
- Traumi cranioencefalici e midollari
- Malattie neurodegenerative
- Cerebrolesioni e mielolesioni acquisite di natura neoplastica, post-chirurgica…
- Malattie neuromuscolari
- Traumi e fratture a livello degli arti inferiori, tronco e bacino, arti superiori
- Fratture patologiche
- Interventi per impianto di protesi articolari
- Politraumatizzati
- Prolungato allettamento con grave deficit funzionale e ipomiotrofia
- Amputazioni
•  L’U.O.C. di Riabilitazione Cardio-Respiratoria
(presso il Polo Riabilitativo Ospedaliero di San Cesario).
E’ dotata di 20 posti letto di degenza ordinaria e 6 di day hospital, di cui 4 per la
riabilitazione cardio-respiratoria e 2 per lo studio dei disturbi respiratori nel sonno
Interviene per ottimizzare i parametri fisiologici cardiaci e respiratori, alleviare i sintomi
correlati allo sforzo fisico, migliorare la capacità funzionale e la qualità della vita,
svezzare i pazienti dalla ventiloterapia o avviarli alla ventiloterapia domiciliare e/o
all’ossigenoterapia a lungo termine, ridurre i disturbi respiratori durante il sonno.
Quando si effettua riabilitazione cardio-respiratoria:
- Prima e dopo un intervento di chirurgia toracica
- Dopo un intervento di cardio-chirurgia
- In presenza di importante insufficienza respiratoria e cardiaca
- Quando è in corso, o necessita una ventiloterapia non invasiva
•  Struttura Complessa Sovradistrettuale della Riabilitazione
-
È la struttura che svolge un’azione di coordinamento delle attività di
programmazione, gestione e controllo delle attività riabilitative territoriali,
nell’intera ASL, connesse all’erogazione delle prestazioni previste in tale
ambito dal DPCM 29.11.2001 “Definizione dei livelli essenziali di
assistenza”* e successive modificazioni e integrazioni (attualmente si è in
attesa della promulgazione del nuovo decreto relativo ai LEA, contenente molte modifiche
al testo ancora in vigore)
*I livelli essenziali di assistenza (LEA) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è
tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di compartecipazione
(ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale... le regioni potranno utilizzare
risorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA
(fonte: portale Ministero della Salute: www.salute.gov.it)
Svolge la sua attività secondo i principi di:
-  Appropriatezza tecnico-professionale,organizzativa e gestionale, per
erogare prestazioni congrue con il bisogno di salute da soddisfare
-  Efficacia per gli esiti di salute dell’individuo e della collettività, basando le
attività cliniche e organizzative sul metodo scientifico
-  Sicurezza per l’utente, intesa come tutela da danni potenziali associati
alle cure sanitarie e per gli operatori coinvolti nella pratica assistenziale
riabilitativa
-  Efficienza nella gestione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie,
utilizzando con responsabilità le risorse disponibili
-  Equità nell’accesso dei cittadini al servizio e nell’erogazione delle
prestazioni
Svolge principalmente le seguenti funzioni:
- Partecipa ai programmi di prevenzione primaria delle malattie a rischio
disabilitante
- Partecipa ai processi di diagnosi e cura delle malattie a rischio disabilitante
per contenere l’insorgenza di danni secondari e terziari, a volte preminenti
nel determinare la misura della disabilità
- Eroga assistenza sanitaria riabilitativa primaria per i soggetti affetti da
patologie disabilitanti indipendentemente dalla natura della menomazione.
- Esplica attività formative e informative attinenti al proprio ambito
- Partecipa all’elaborazione, applicazione, validazione di specifici Protocolli
operativi diagnostico-terapeutici
- Aderisce ai protocolli regionali per il rilevamento degli stati di disabilità
……….
……….
L’erogazione delle prestazioni avviene attraverso:
1) le strutture ambulatoriali pubbliche o private accreditate
2) il domicilio, con operatori pubblici o del privato accreditato
3) Le strutture residenziali e semiresidenziali territoriali accreditate e
contrattualizzate
•  Organizzazione della Struttura Sovradistrettuale della Riabilitazione:
- A livello centrale opera il Servizio Centrale della Riabilitazione
- A livello intermedio operano 3 Unità Operative Semplici:
UOS Foniatria e Riabilitazione dei disturbi della comunicazione
UOS Medicina Fisica e Riabilitativa ex art.25 L.833/78
UOS Medicina Fisica e Riabilitativa ex art. 26 L.833/78
- A livello periferico operano, per ogni ambito distrettuale, i Presidi Riabilitativi
Distrettuali che assicurano attività ambulatoriali e domiciliari (ex art.26 L.833/78)
- Afferiscono direttamente alla Struttura Sovradistrettuale della Riabilitazione:
Ambulatori dedicati di Riabilitazione post-mastectomia
Centro di Ipovisione e Riabilitazione visiva
Servizio di Counseling sessuologico alle persone disabili
Ambulatori di Riabilitazione funzionale per giovani adulti
Servizio ex ONIG (concerne la concessione di contributi economici per cure termali e cure
climatiche agli invalidi di guerra e civili di guerra, per servizio e categorie assimilate)
•  Gli Psicologi del dipartimento sono tutti inseriti nella Struttura
Sovradistrettuale della Riabilitazione.
La piena attivazione, nel 2015, della UOC di Neuropsichiatria
dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha comportato lo spostamento verso
tale servizio delle attività attinenti alla pedo-psichiatria fino a quel
momento svolte dalla Struttura Sovradistrettuale di Riabilitazione.
Insieme alla attività è stato spostato verso la nuova struttura, facente
parte del Dipartimento di Salute Mentale anche il personale addetto,
compreso un buon numero di psicologi.
Gli psicologi rimasti nel servizio hanno dovuto rivedere in modo quasi
completo la loro funzione.
Non si seguono più gli aspetti attinenti all’integrazione scolastica degli
alunni in situazione di handicap.
Sono stati attivati nuovi ambiti di intervento.
Ambiti di intervento degli psicologi nel Dipartimento di Medicina Fisica e
Riabilitazione dell’ASL LECCE:
- 
Presidi riabilitativi distrettuali
- 
Ambulatori di riabilitazione funzionale per la disabilità nel giovane adulto
- 
Unità operativa “Foniatria e riabilitazione della comunicazione”
- 
Servizio di consulenza sessuologica alle persone disabili
- 
Ambulatorio dedicato di riabilitazione post-mastectomia (prevenzione e cura della
patologia linfostatica di origine oncologica ma anche di quella congenita)
- 
Collaborazione con il Centro per l’Integrazione dell’Ufficio Diritto allo Studio
dell’Università del Salento, sulla base di apposito “Protocollo d’intesa” tra l’ASL
e l’Università, in relazione a specifiche problematiche degli studenti con
disabilità.