1848-1870: LE GRANDI POTENZE. I SISTEMI POLITICI. Il n’y a pas de pouvoir entièrement fondé sur la contrainte : le consentement est toujours le principal. Roger Caillois, Le pouvoir charismatique Le pouvoir charismatique IL NUOVO DETENTORE DELLA SOVRANITÀ: IL POPOLO est attaché à la personne du chef. Sa puissance […] lui vient de la faveur populaire et ne repose que sur la fascination qu’il exerce. Elu par acclamations, il prospère par l’enthousiasme qu’il entretient chez ses fidèles. Il commande arbitrairement et passe pour incarner les destinées du groupe, dont il apparaît comme le répondant mystique. […]. Ils voient dans leur conducteur à la fois l’instrument de la providence et une garantie de réussite. Aussi celui-ci se présente-t-il presque obligatoirement comme un chef de guerre, un conquérant ou un prophète. C’est en premier lieu un entraîneur d’hommes. [R. Caillois, Le pouvoir 2 charismatique, Adolphe Hitler comme idole] Elettori di Vouzon, voi siete FRANZ XAVER WINTERHALTER, RITRATTO DI NAPOLEONE III, 1855 chiamati a depositare il vostro voto in comune nei giorni di domenica e lunedì 31 maggio e 1° giugno prossimi per elegger un deputato. […] non dimenticherete tutti i benefici che il nostro Comune ha ricevuto dall’imperatore nel corso delle su numerose visite: aiuti per i poveri e per la Chiesa, dono della pompa antincendio. […] Elettori di Vouzon, esprimerete la vostra riconoscenza all’Imperatore dando i vostri voti all’onorevole Clary, segnalato dal governo e dai servizi che egli ha reso al dipartimento. […] Elettori di Vouzon il vostro Sindaco conta sulla vostra devozione al governo, che vuole il vostro bene. 3 R. Remond, La vie politique en France, II, 1848-1849 Versailles, 18 gennaio 1871. ANTON VON WERNER, LA PROCLAMAZIONE REICH TEDESCO, XIX SECOLO NUOVO Sala degli Specchi, DI GUGLIELMO I A IMPERATORE DEL 4 GLADSTONE EDISRAELI Nella Gran Bretagna vittoriana alla prosperità economica si accompagna un’alternanza al governo di liberali e conservatori e il progressivo sviluppo della democrazia liberale. 5 La Francia del Secondo impero: il regime bonapartistico 6 La Francia del Secondo impero: la politica interna L’enigmatico imperatore era visto con un certo disprezzo dai notabili francesi. Thiers lo definiva un «cretino». La sua fede nel proprio «destino» veniva ridicolizzata come una pretesa assurda. Molti lo schernivano come parvenu gravemente ignorante sul piano della cultura umanistica elitaria. Veniva criticato perché spesso esitava e oscillava, o si serviva di sotterfugi clandestini. Ma manteneva certi obiettivi fissi che non voleva abbandonare, e, […] aveva un'inquietante capacità di cambiare il mondo regolandolo secondo le sue fantasie. Se le sue idee erano spesso in conflitto con quelle dei notabili questo era tutto sommato il carattere distintivo del bonapartismo, il quale insisteva che il ciclo di repressione e rivoluzione si poteva spezzare in Francia solo se si fossero soddisfatte alcune aspirazioni delle masse. Contro le formule di protezionismo verso l'esterno e liberismo in ambito nazionale, sostenute ancora da molti uomini d'affari francesi, Luigi Napoleone era propenso a sperimentare una nuova miscela di libero scambio con l'estero e un certo dirigismo economico statale all'interno. Negli affari esteri non voleva più accettare passivamente la sistemazione del 1815, e sperava di ridisegnare la mappa internazionale a spese delle potenze conservatrici, estendendo l'influenza della Francia, che si sarebbe fatta protettrice delle nazionalità che stavano emergendo. […] Il mondo degli affari accolse con sollievo il colpo di Stato, le azioni in borsa salirono rapidamente, rinacque la fiducia, a mano a mano che la minaccia «rossa» si affievolì. Ma il contributo del nuovo regime al capitalismo andò al di là di questo. L'imperatore dette ascolto a consiglieri che sostenevano l'opportunità di modernizzazione tecnologica e della crescita economica come rimedi all'instabilità politica e ai conflitti di classe [...] Aiutato dal boom del commercio mondiale, favorito dal miglioramento delle comunicazioni, dal boom dell'oro, e dall'inflazione arrivata dopo decenni di stagnazione dei prezzi, il regime diresse la rapida crescita economica degli anni Cinquanta, crescita che continuò in modo più lento e irregolare nel periodo successivo. Tra il 1851 e il 1869 la produzione industriale aumentò del 50 per cento, e le esportazioni del 150 per cento. 7 R. Magraw, Il secolo borghese in Francia 1815-1914, 1988 C. PISSARRO, IL BOULEVARD MONTMARTRE Durante il Secondo IN UNA MATTINA D’INVERNO, La Francia del Secondo impero: la celebrazione dell’Impero controllo da parte impero Parigi fu oggetto di una radicale trasformazione urbanistica, volta alla modernizzazione della città. In tale cotesto furono realizzati i Grandi Boulevards che in caso di rivolte consentivano il dell’esercito e rendevano impossibile la costruzione di barricate. 1897 8 MANET, L’ESECUZIONE DELL’IMPERATORE MASSIMILIANO, 1868 La Francia del Secondo impero: la politica estera Anche la politica estera, connotata in senso espansionistico sia a livello mondiale, sia a livello europeo, venne utilizzata da Napoleone quale strumento di coesione della società francese. 9 BERTRAND TILLIER, « PARIS ENFLAMMÉ PAR LA COMMUNE », HISTOIRE PAR L'IMAGE [EN URL : HTTP://WWW.HISTOIRE-IMAGE.ORG/ETUDES/PARIS-ENFLAMME-COMMUNE Paris sera à nous ou n’existera plus » (17 mai 1871). LIGNE] La Comune di Parigi: un nuovo esperimento politico economico Cette image de la ville brûlée souvent comparée à la Rome de Néron reste ambivalente. Les anticommunards y virent la concrétisation de leurs fantasmes – celui de la pétroleuse, archétype de la criminelle, fut sans conteste l’un des plus efficaces – pour mieux dénier sa portée politique à la Commune. Quant aux communards, ils crurent parfois à cette « politique du feu » qu’ils perçurent comme la destruction du Paris d’Haussmann dont le peuple avait été proscrit, voire comme une tentative désespérée de reconquête du cœur de la ville assimilé au pouvoir des notables. 10 MAXIMILIEN LUCE, UNE RUE À PARIS La Comune, essi esclamano, EN MAI trasformando i mezzi di 1871 OU LA COMMUNE, 1903- La Comune di Parigi: un nuovo esperimento politico economico capitale, che ora sono vuole abolire la proprietà, la base di ogni civiltà! Sì, o signori, la Comune voleva abolire quella proprietà di classe che fa del lavoro di molti la ricchezza di pochi. Essa voleva l’espropriazione degli espropriatori. Voleva fare della proprietà individuale una realtà, produzione, la terra e il essenzialmente mezzi di asservimento e di sfruttamento del lavoro, in semplici strumenti di lavoro libero e associato. Ma questo è comunismo, “impossibile” comunismo! K. Marx, La Guerra Civile in 11 Francia, 1871 La Germania: il secondo Reich 12 La Germania: il secondo Reich La Germania non guarda alla Prussia per il suo liberalismo, ma per la sua potenza […] Non con discorsi né con delibere della maggioranza si risolvono i grandi problemi della nostra epoca – fu questo l’errore del 1848 – ma con il sangue e col ferro. Otto von Bismarck al Parlamento prussiano, 1862 13 La Germania: Bismarck contro il Parlamento. In una parola, Signori, per guadagnare la vostra fiducia, bisogna mettersi a vostra discrezione, ciò che è impossibile facciano i ministri del Re di Prussia. In tal caso non saremmo più ministri del Re, ma saremmo ministri del Parlamento, saremmo i vostri ministri, e grazie a Dio, io spero, che a questo punto non ci arriveremo mai. Che i ministri abbiano la fiducia del Re, vi è assolutamente indifferente. Il re sarebbe quindi una personalità, che avrebbe minor ingerenza sugli affari prussiani, non dirò d’un qualsiasi membro di questa Camera, ma di ognuno dei capi-partito, con cui devo capitolare, se voglio guadagnarmelo. Quanto ai diritti della Corona, si potrebbe passar sempre semplicemente all’ordine del giorno. Eppure, ci sono pur sempre le disposizioni della Costituzione perfettamente chiare, per cui il Re ha il diritto di decidere la pace e la guerra, e di scegliere i ministri. Ho detto che con la vostra condotta siete non soltanto in opposizione colla Costituzione, ma anche con le tradizioni, con la storia, col sentimento popolare della Prussia. Il sentimento del nostro popolo è, Dio sia lodato, profondamente monarchico! e tale rimarrà nonostante i vostri lumi, ch’io chiamo confusione d’idee. Voi siete in opposizione colle gloriose tradizioni del nostro passato, quando sconfessate la posizione della Prussia, la sua situazione di grande potenza, conquistata a prezzo di gravi sacrifici che il nostro popolo ha fatti coi suoi beni e col suo sangue, quando voi rinnegate così il passato glorioso del paese, e in una questione di potenza, in cui sono impegnati da un lato la democrazia e i piccoli Stati, dall’altro il trono di Prussia, voi prendete partito pei primi. Sforzandovi per tal modo di mediatizzare la Prussia sotto il principio d’una maggioranza della Dieta, finite per fare voi stessi ciò che ci rinfacciate toto die. Al disopra degli interessi del paese, mettete il punto di vista del partito; e dite: «o la Prussia sia quel che noi vogliamo ovvero vada in rovina». Otto von Bismarck, Discorsi, 1862 14 L’Inghilterra vittoriana e la Russia 15 L’Inghilterra vittoriana: i tre grandi obiettivi dei conservatori britannici Io ho sempre ritenuto che il partito Tory abbia tre grandi obiettivi. Il primo è quello di conservare le istituzioni del Paese, perché crediamo che esse esprimano e realizzino i princìpi sui quali soltanto una società come quella inglese può basarsi senza pericolo. I princìpi di libertà, di ordine, di legge, e di religione non dovrebbero essere affidati all'opinione individuale o al capriccio e alla passione delle masse, ma dovrebbero essere incorporati in una forma di stabilità e di autorità. [...] Noi sappiamo che nei poteri della corona e nei privilegi di cui essa gode, è riposta la massima sicurezza per la libertà pubblica e il buon governo. Noi crediamo che una professione nazionale di fede possa essere sostenuta solo da una stabile Chiesa di Stato [...]. Signori, esiste un secondo grande obiettivo del partito Tory, quello di sostenere l'Impero dell'Inghilterra. Se voi considerate la storia di questo paese fin dall'avvento del liberalismo – quarant’anni fa troverete che non c'è stato uno sforzo così continuo, così sottile, sostenuto con tanta energia, e continuato con tanta abilità e tanto acume, come i tentativi del liberalismo di effettuare la disgregazione dell'Impero inglese. [...] Ebbene, qual è stato il risultato di questo attacco durante il regno del liberalismo per la disgregazione dell'Impero? Esso è fallito del tutto. Ma come è fallito? Grazie all'attaccamento delle colonie per la Madrepatria. Esse hanno deciso che l'Impero non sarà demolito [...]. Signori, un altro grande obiettivo del partito Tory è quello di elevare le condizioni delle masse popolari. [...] Per chiunque consideri le condizioni delle masse con l'intento di migliorarle ed elevarle, deve essere evidente che non si può fare nessun progresso importante se non si può effettuare una riduzione delle ore lavorative e rendere più umano il lavoro. [...] Voi ricordate bene che molti anni fa il partito Tory credeva che questi due risultati potessero essere raggiunti - che si potessero elevare le condizioni del popolo riducendo il lavoro e mitigando la fatica, senza infliggere allo stesso tempo alcun danno alla ricchezza della nazione. [...] Quelle misure furono approvate [...]; ed ora cosa vediamo? Che il capitale non è mai stato accumulato con tanta rapidità, che i 16 salari non sono stati più alti, che l'occupazione non è mai stata maggiore, ed il paese più ricco. Disraeli, Discorsi, 1872 I sistemi politici degli Stati-nazione nell’Ottocento Repubblica (es. Francia, USA) Assetto istituzionale Assoluta (es. Russia) Monarchia Costituzionale (es. Gran Bretagna) Prevalere del parlamento meccanismo della fiducia Gli organi rappresentativi Rapporto parlamento / governo Prevalere dell’esecutivo Limitato (es. censitario /grado di istruzione) Il suffragio Universale (ma anche a più gradi di voto) Uninominale maggioritario Bipartitismo Il sistema elettorale Proporzionale plurinominale Multipartitismo 17 Gli USA: dalla conquista del West alla guerra di secessione 18 Gli USA: la dottrina Monroe. Alle origini dell’isolazionismo e della volontà egemonica degli Stati uniti. I cittadini degli Stati Uniti provano un fortissimo sentimento di simpatia per la libertà e la felicità di tutti gli uomini che, come loro, abitano di là dell'Atlantico. Noi non abbiamo mai preso parte alle guerre degli Stati europei sorte da questioni puramente europee, né la nostra politica comporta che vi partecipiamo. Soltanto quando si fa offesa ai nostri diritti o questi vengano seriamente minacciati, noi reagiamo alle ingiurie e ci apprestiamo a difenderci. Noi invece, necessariamente, ci sentiamo più direttamente interessati ai movimenti che avvengono in questo emisfero [...]. James Monroe, 1823 19 Gli USA: il mito del selvaggio West e della frontiera. Grandi spazi, natura selvaggia, libera crescita economica, umanità semplice Il Far West: l’oro in California. Inizio dell’espansione verso Ovest. Una promessa di ricchezza e felicità. La febbre dell’oro. Il Far West: I villaggi di frontiera. Cittadine di avventurieri, delinquenti e truffatori. Una democrazia senza complicazioni, cioè un’anarchia dominata dalla legge del più forte. Le grandi pianure: i cowboy. Allevamento di mandrie importate originariamente dalla Spagna ai tempi della colonizzazione. Il cowboy: un lavorante al fondo della scala sociale. Le grandi pianure: I ranch. Costituzione di fattorie inizialmente delimitate facendo valere le pretese personali. Minore illegalità che nel Far West. La ferrovia e l’integrazione: dopo anni di servizio privato di diligenze, costruzione della ferrovia transcontinentale. Integrazione dell’Ovest nel sistema politico, sociale ed economico statunitense. 20 Gli USA: La presidenza Jackson 1829-1837. La nascita della politica moderna. si affermano: La democrazia dei partiti (democratici / whigh che con Lincoln diventeranno i repubblicani). Estensione del suffragio (esclusi donne e neri) Le convention per scegliere i candidati alla presidenza. I funzionari di partito e le macchine organizzative dei partiti esterne al parlamento. I programmi elettorali. L’impegno dei grandi elettori a sostenere un certo ticket presidenziale (presidente + vicepresidente) Lo spoils system (cioè il potere di nomina dei funzionari pubblici da parte del presidente) 21 Gli USA: la guerra di secessione 1861-1865. Una guerra totale. SCHIAVISMO E SOCIETÀ AMERICANA: UNA PECULIARE ISTITUZIONE CON IMPLICAZIONI ECONOMICHE, MA ANCHE SOCIALI, CULTURALI E PSICOLOGICHE Per [i proprietari] gli schiavi erano una fonte di potere, orgoglio e prestigio, un dovere e una responsabilità, un onore e un onere; la schiavitù era la base stessa di una speciale civiltà che recava il marchio del loro personale carattere. Difesa della schiavitù significava difesa dell’onore e della dignità, valori nei quali i proprietari di schiavi scorgevano l’essenza stessa della vita. Essi non avrebbero mai potuto accettare l’idea di rinnegare ciò su cui poggiavano il loro potere e il loro mondo di valori morali per subire la metamorfosi in una classe che per natura e valori era esattamente l’opposto della loro. La schiavitù rappresentava esattamente la pietra angolare del sistema di vita che avevano prescelto, e ai loro occhi appariva sinonimo dell’onore e della dignità associati all’esercizio del potere. Quando insorsero in armi i proprietari di schiavi erano perfettamente consapevoli della posta in gioco: nel più pieno significato della parola essi stavano battendosi per la propria vita. [Genovese, L’economia politica della schiavitù.] 22 Gli USA. La fine della guerra civile. La vittoria del Nord. Vittoria dei poteri federali. Rafforzamento del potere presidenziale: ordini esecutivi, cioè decreti-legge, per i quali è richiesta solo un’approvazione retroattiva; commander in chief, cioè capo delle forze armate. Vittoria degli interessi industriali Vittoria degli ideali antischiavisti. Approvazione del Tredicesimo, Quattordicesimo e Quindicesimo emendamento (abolizione della schiavitù, uguaglianza davanti alla legge, diritto di voto)jm Affermazione di una religione civile nazionale. Introduzione del giorno del Ringraziamento. Costruzione di miti nazionali La “Ricostruzione”£ del Sud in chiave di modernizzazione forzata. La segregazione razziale. Imposizione di un sistema sociale a sfondo razzista. Nascita del Ku Klux Klan (kuklos, circolo) (1866). 23 Gli USA: il Quindicesimo emendamento. Cartolina commemorativa di una parata svoltasi il 19 maggio 1870 a Baltimora, i cui afroamericani avevano avuto un importante ruolo nella lotta per l’abolizione della schiavitù. Meno di due mesi prima era stato approvato il Quindicesimo emendamento alla Costituzione che garantiva il diritto di voto indipendentemente dalle differenze di razza e colore e dalle precedenti condizioni di schiavitù. Le immagini di contorno, oltre a raffigurare alcune grandi personalità politiche dell’epoca - come i presidenti Lincoln e Grant, e alcuni leader neri – mostrano le grandi aspettative che accompagnavano la fine della schiavitù: dall’accesso all’educazione scolastica alla partecipazione assemblee rappresentative. alle 24