N b TIZIE OLOGNESI ANNO XXXVII n.1/2012 Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27.02.2004 n. 46 art.1 comma 2 DCB Bologna) . Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 4425 del 7.10.1975 - Mensile a diffusione gratuita Stampa FD srl - Tel.051.227879 Bologna Direttore e Direttore responsabile: Alessandro Alberani Il terremoto al tempo della crisi Il terribile terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna ed in particolare le provincie di Modena, Ferrara, e Bologna, avrà purtroppo ripercussioni pesantissime non soltanto sulle persone, sulle loro abitazioni, ma anche sul futuro delle attività produttive nei nostri territori. In questi giorni abbiamo sofferto per tutte quelle persone che hanno perso i loro cari, per quelle che sono senza casa, per quello che sono rimaste ferite e che hanno forti problemi psicologici. Ma alcune domande ci sono sorte immediatamente: Che ne sarà delle nostre imprese in quei territori? Si potrà costruire un futuro per famiglie che rischiano di pagare pesantemente le conseguenze dell’evento sismico? A queste domande l’unica risposta possibile è quella di trovare la forza di reagire, con l’aiuto delle istituzioni, come ha detto il Presidente Napolitano, con coesione e solidarietà. Come Cisl, siamo rimasti particolarmente sconvolti dal numero altissimo di morti sul lavoro. Se è terribile morire a causa di un terremoto, lo è ancor di più, morire sotto il capannone della propria azienda probabilmente senza la sicurezza necessaria che avrebbe forse evitato molte morti. Oggi è inutile fare polemica ma speriamo che la giustizia faccia il suo corso e soprattutto che questo drammatico evento ci porti a pensare maggiormente alla sicurezza sul lavoro e al rispetto delle regole. Oggi però il nostro obiettivo è quello di fare di tutto perché le aziende rimangano nei nostri territori, perché si evitano le delocalizzazioni. Senza lavoro, non ci può essere futuro e quindi ci appelliamo alle istituzioni e alle imprese, per mettere in campo azioni che rilancino le attività produttive. Durante la visita alle zone terremotate ho apprezzato molto il lavoro della Regione, dei Sindaci ma anche della società civile delle parrocchie e del volontariato. Ma mi ha colpito soprattutto la reazione della gente, che, se pur preoccupata, cerca di reagire e di mettere in campo quella volontà tipica della nostra terra. Purtroppo questo terremoto è avvenuto in un tempo di dura crisi per la nostra economia. L’aggravarsi della situazione economica sociale a livello europeo ci costringe ad un’attenzione forte ai temi della crescita dell’occupazione . Il Governo Monti ha dovuto affrontare questa difficoltà, ha attivato scelte drastiche, molte però ingiuste, come le misure sul sistema pensionistico, volte soprattutto a far cassa. Sono stati colpiti da imposizioni fiscali soprattutto lavoratori e pensionati, senza mettere in campo delle riforme che guardassero nella direzione dell’equità. E’ per queste ragioni che il 16 di giugno abbiamo organizzato una manifestazione unitaria, per chiedere al Governo e al Parlamento di ridurre subito le tasse ai lavoratori e pensionati, di continuare ad incrementare la lotta all’evasione fiscale, di mettere in campo interventi straordinari per l’occupazione e lo sviluppo. Abbiamo proposte concrete per dare una svolta, come quella di istituire una tassa patrimoniale sulle grande ricchezze, rendere più efficiente e meno costoso il sistema politico, razionalizzando i costi di gestione e i costi della pubblica amministrazione e continuare, come si è detto, una forte lotta all’evasione fiscale. Come al solito la Cisl, insieme alle altre organizzazioni è in prima fila per sostenere queste rivendicazioni e cercherà con tutte le strutture, con tutti i delegati di continuare un’azione di tutela individuale e collettiva dei diritti. Sommario 2 Primo maggio “Sviluppo, diritti, legalità” 3 A proposito di... 4 Edili contratto provinciale scaduto da 18 mesi 5 Io non faccio la spesa di domenica 6 Ricordo di M.Biagi a 10 anni dalla morte 7 Assegnato premio di laurea F.Cocanari 8 Il Caso Fiat Anziani e nuove povertà N b TIZIE OLOGNESI 2 Primo maggio “Sviluppo, diritti, legalità” Cgil, Cisl e Uil tornano insieme in Piazza Maggiore l Alberani ”Insieme per la crescita dell’occupazione” l Lo slogan “Il lavoro non è una merce” l Un Primo maggio unitario pieno di significati Dopo la divisione e le polemiche dello scorso anno Cgil, Cisl e Uil a Bologna, sono tornati fianco a fianco, in Piazza Maggiore, uniti per parlare di “Sviluppo, diritti, legalità”. “Un Primo maggio unitario pieno di significati” – secondo Alessandro Alberani, segretario generale Cisl Bologna- soprattutto perché si colloca in un momento particolarmente difficile e delicato per il mondo del lavoro”. “Anche in città - prosegue il segretario - la situazione è particolarmente seria, il Centro per l’impiego della Provincia di Bologna registra circa 76.000 S. Saliera, G. Martelli, A. Alberani, V. Merola, D. Gruppi persone iscritte, mentre gli avviamenti al lavoro a tempo indeterminato raggiungono solo l’11,6% a fronte del 20% del 2008”. “Quest’anno – conclude Alberani - abbiamo deciso di discutere, oltre che di diritti, di sviluppo perché non c’è ancora all’orizzonte quella crescita necessaria, a far aumentare l’occupazione e di legalità perché purtroppo anche nel nostro territorio si registrano infiltrazioni malavitose”. La giornata è iniziata con i banchetti delle associazioni di volontariato e delle comunità etniche, allestiti in piazza Nettuno. Poi, in piazza Maggiore, si è tenuto il R.Donini, P.E. Poitevien. M.Cevenini, A.Alberani. G.De Biase dibattito sul tema “Lavoro, diritti, legalità”, oltre ai segFabrizio Ungarelli, Alberto Schincaglia retari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Gruppi, Alberani e Martelli sono intervenuti Umberto Romagnoli, docente di diritto del lavoro all’Università di Bologna e Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia Romagna. Nel pomeriggio, la musica è stata la protagonista. Ospiti principali sono stati gli Africa Unite, sul palco poi anche Vicolo Davì, Nuju,Tremende, Fev e Daniele Biacchessi e Pestafango. “Lavoro e crescita per uscire dalla crisi” è stato invece lo slogan della manifestazione del 1° Maggio che quest’anno le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di celebrare a Rieti, scelta come luogo simbolo di tutte quelle realtà italiane, in cui è necessario ripartire con progetti di crescita del territorio e del Paese. In piazza Cesare Battisti dopo il corteo si è tenuto il comizio conclusivo dei segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. A Roma si è tenuto il tradizionale concerto di Piazza San Giovanni, promosso da Cgil, Cisl e Uil, il cui slogan ‘La musica del desiderio, la speranza, la passione, il futuro’ è stato scelto per rappresentare la U.Romagnoli, S. Saliera, A. Alberani, G.Martelli, D. Gruppi speranza di uscire dalla crisi con un senso maggiore di responsabilita’ da parte di tutti. Pietro Bongiovanni, Laura Gamberini e i volontari allo stand Cisl Orietta Ruccolo con i delegati Fiba Cisl 3 N b TIZIE OLOGNESI Sindacati in piazza per il problema degli esodati Una numerosa delegazione della Cisl di Bologna, guidata dal segretario generale Alessandro Alberani, ha partecipato alla mobilitazione di Roma, del 13 aprile, organizzata da Cgil, Cisl e Uil per chiedere risposte al Governo per migliaia di persone che si trovano senza stipendio e senza pensione. Il fenomeno degli esodati, anche nella provincia di Bologna, registra notevoli dimensioni, secondo la Cisl, si contano 1.500 casi. E’ difficile intercettare gli esodati che per decenni hanno lavorato in piccole aziende, spesso prive di ammortizzatori sociali. Ma i numeri più drammatici in città provengono ancora una volta dal settore metalmeccanico dove, secondo la Fim, si stimano circa mille lavoratori interessati. “Il Governo e il Parlamento – commenta Alberani- devono risolvere il problema di queste migliaia di persone che sono rimaste senza stipendio e che L.Gamberini, A.Schincaglia, A.Alberani, A. Morelli, C.Raghitta rischiano di trovarsi pure prive della pensione, per effetto della riforma“. ”Su questo problema delle pensioni – prosegue il segretario bolognese- non faremo sconti a nessuno. Noi abbiamo fatto accordi con aziende in crisi, per accompagnare i lavoratori alla pensione e ora le regole sono cambiate”. “‘Dispiaciuti per il comportamento del Governo sulla questione degli esodati”. E’ quanto ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a margine della manifestazione. “La comunicazione sul numero degli esodati, arrivata ieri, dal Ministero del lavoro non ci e’ piaciuta. Il Governo non è nè responsabile nè rispettoso di queste persone che hanno molte difficoltà ad andare avanti. Speriamo si trovi una soluzione perchè così non va . Si deve fare l’elenco delle persone che sono nel diritto di andare in pensione con le vecchie regole. I soldi a copertura di un tale decreto ci sono, ricordo - ha proseguito il segretario nazionale Cisl - che la riforma delle pensioni ha sottratto 140 miliardi in dieci anni al sistema; con 15 miliardi all’anno si può intervenire. Ci vuole dunque un tavolo trasparente che stabilisca i criteri e in base a questo definire il numero esatto degli esodati”. Sottoscrizione Cgil, Cisl e Uil Bologna per i terremotati A seguito del grave sisma che ha colpito la regione Emilia Romagna Cgil, Cisl e Uil di Bologna, avendo già operativo un conto corrente di “Solidarietà contro le calamità”, hanno lanciato la sottoscrizione volontaria di un’ora di lavoro da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, perché anche in un momento di grave crisi economica, non manchi la solidarietà verso coloro che sono stati colpiti dal grave evento. Il conto corrente: SOLIDARIETA’ CONTRO LE CALAMITA’ - CGIL CISL UIL BOLOGNA Via G. Marconi, 67/2 40122 BOLOGNA BO c/o Monte dei Paschi, Filiale 800 di Via Rizzoli 6, Bologna. - COORDINATE BANCARIE: BBAN - T 01030 02400 000004905705IBAN - IT 41 T 01030 02400 000004905705 BIC - PASCITMMBOL Presso le principali sedi della CISL di Bologna è anche possibile aderire alla sottoscrizione di appositi ticket dell’importo di € 2,00 cadauno. Ciao Giuseppe E’ improvvisamente mancato, il nostro amico e collega, Giuseppe Benfenati. Giuseppe per tantissimi anni si è occupato della tutela e della contrattazione del pubblico impiego, ricoprendo anche per diversi anni l’incarico di segretario generale della FPS di Bologna e poi di segretario della FP regionale con delega alle Amministrazioni Locali. Conosciutissimo quindi da tutta la Cisl ma anche dalla città, dalle istituzioni e dal mondo dell’associazionismo cattolico, vogliamo ricordarlo non solo per la competenza, ma soprattutto per la suaumanità, arguzia e convivialità. Ciao Maurizio Grande dolore anche alla Cisl di Bologna per la tragica scomparsa di Maurizio Cevenini. Da sempre legato alla Cisl, Cevenini è stato costantemente presente alle iniziative dell’organizzazione, anche quest’anno, infatti, era in piazza il 1° Maggio, con le organizzazioni sindacali bolognesi. Bologna ha perso un uomo dotato di grande umanità e sensibilità. Sempre pronto alla solidarietà, attento alle problematiche civili e sociali della comunità e con un occhio costantemente rivolto verso i più deboli. Ci mancherai Maurizio! N b TIZIE 4 OLOGNESI Edili:contratto provinciale scaduto da 18 mesi Presidio Filca sotto la sede Ance Bologna l Raghitta ”Un atteggiamento dilatorio e cinico verso i lavoratori” l Piattaforma non solo temi salariali ma anche qualificanti punti normativi l Edlizia settore in crisi persi 6.000 posti di lavoro A 18 mesi dalla scadenza del contratto provinciale dei lavoratori Cristina Raghitta edili la Filca di Bologna è scesa in campo, insieme a Fillea e Feneal, venerdì 11 maggio, proclamando uno sciopero generale, di otto ore, in tutta la provincia ed organizzando un presidio dei lavoratori sotto la sede dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, cittadina. Una decisione maturata a causa dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con gli imprenditori, che continuano a sostenere posizioni di chiusura su punti qualificanti e fondamentali della piattaforma. Già nello scorso mese di febbraio i sindacati edili di Bologna avevano contestato alle controparti, in una lettera aperta pubblicata su un quotidiano cittadino, “un atteggiamento dilatorio e cinico nei confronti dei lavoratori”, a fronte delle proposte serie e responsabili, presentate. Tra i principali punti di scontro il diritto ad avere salari mensili, come da contratto nazionale, compatibili con la situazione di mercato, legati alla produttività. Nonché la rivalutazione di indennità e prestazioni che hanno subito una considerevole perdita di valore e la costruzione di un sistema di qualificazione del settore edile, che possa garantire maggiore regolarità e soprattutto sicurezza all’interno dei cantieri edili. Il settore edile registra da tempo una grande crisi, come già denunciato a livello nazionale con la manifestazione del 3 marzo scorso, dove Filca, Fillea e Feneal hanno rivendicato i temi presentati nella piattaforma unitaria che prevedono: modifica del sistema pensionistico e la tutela dei lavori usuranti, le misure per il rilancio dell’edilizia contro lo sbocco selettivo del patto di stabilità, la trasparenza e la regolarità del mercato del lavoro. Lo sciopero ha registrato una buona partecipazione sull’intera provincia. Al presidio erano presenti i lavoratori delle maggiori aziende presenti sul territorio: Astaldi, Coop Costruzioni, gli addetti della Variante di Valico (Lagaro e Lotto5A) e il segretario generale della Cisl di Bologna, Alessandro Alberani. “L’atteggiamento dilatorio della controparte imprenditoriale (Ance, ma anche Artigianato e Cooperative) – dichiara Cristina Raghitta, segretario generale Filca Bologna - ci ha imposto di proclamare lo sciopero degli edili della provincia di Bologna, Maurizio Maurizzi, Cristina Raghitta, Alessandro Alberani per determinare la ripresa delle trattative. “È inaccettabile – prosegue il segretario - la preclusione finora dimostrata a trattare nel merito sui temi demandati dal contratto nazionale alla contrattazione di secondo livello. Temi non solo salariali, ma anche e soprattutto qualificanti punti normativi, necessari per affrontare il difficile momento di crisi che, anche in provincia, ha prodotto un drastico ridimensionamento del settore, con la perdita di 6.000 posti di lavoro e la riduzione del 15% delle aziende nell’arco di un biennio”. “L’indisponibilità a trattare – conclude Raghitta – palesa la volontà delle controparti di bypassare la tornata della contrattazione territoriale Elisa, Monica, Michele operatori della Filca Bologna privando i lavoratori di un diritto acquisito”. Gaetano Lombardo, Cristina Raghitta con i lavoratori Rodolfo Fusetto con gli operatori Filca Bologna 5 N b TIZIE OLOGNESI Io non faccio la spesa di domenica Presidio Fisascat In Piazza Re Enzo contro aperture domenicali e festive l Cappelli ”Le aperture domenicali non hanno effetti positivi sull’occupazione ” l Maggiori costi delle aperture si ripercuoteranno sui prezzi al consumo l Minori pressioni fiscali sui lavoratori per rilanciare i consumi Dopo le aperture del 25 aprile e del 1° maggio e l’indisponibilità delle associazioni datoriali, principalmente di Federdistribuzione, ad un confronto, per definire un accordo territoriale sulla gestione delle aperture e soluzioni atte a tutelare i lavoratori del settore, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Bologna hanno organizzato, sabato 5 maggio, in Piazza Re Enzo, un presidio con volantinaggio e una raccolta firme e proclamato uno sciopero per l’intera giornata. Le aperture domenicali e nei giorni festivi, secondo Fisascat stanno già evidenziando le conseguenze negative di questa scelta. Per migliaia di lavoratori è evidente il peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità della vita con grandi sacrifici per la propria vita familiare e sociale. Fisascat rimarca inoltre, gli effetti negativi generalizzati delle aperture, le piccole realtà distributive sono, infatti, sull’orlo della chiusura per l’impossibilità di far fronte alla concorrenza della GDO. Non c’è, inoltre, nessun effetto positivo sull’occupazione del settore, come dimostra il caso dei lavoratori dei Plenty Market, catena che ha fatto delle aperture domenicali il proprio vessillo. Al presidio erano presenti anche questi lavoratori impegnati in una faticosa vertenza per il mantenimento dei livelli occupazionali. “Abbiamo deciso di scendere in piazza e incontrare i cittadini- dichiara Malgara Cappelli segretario generale Fisascat Cisl Bologna - perché la spesa alla domenica o nei giorni festivi non riguarda solo i lavoratori del commercio ma ha ripercussioni su tutti i consumatori”. “Le aziende, infatti, per recuperare i maggiori costi delle aperture da un lato cercheranno Malgara Cappelli con i lavoratori del Plenty Market di abbassare le retribuzioni per il lavoro festivo e dall’altro aumenteranno i prezzi. Il risultato – prosegue il segretario Fisascat - di questo provvedimento, in apparenza gradevole, sarà pagato dalle fasce più deboli. Non è il consumismo sfrenato che ci darà una mano ad uscire dalla crisi, occorre invece un nuovo modello di sviluppo sostenibile che rimetta al centro la persona e il lavoro”. “Abbiamo invitato- afferma Cappelli – i cittadini ad astenersi dal fare la spesa nelle domeniche o nei festivi e a firmare la petizione, rivolta alle aziende della Grande distribuzione, per non effettuare aperture indiscriminate domenicali e festive e per destinare le somme risparmiate ad uno sconto a favore dei clienti. Per questo ‘Io non faccio la spesa di domenica’ è stato scelto come slogan della manifestazione”. “I cittadini non possono spendere nulla di più di quanto già fanno dal lunedì al sabato. Non è dunque l’apertura generalizzata che rilancerà i consumi – conclude il segretario Fisascat –per aumentare i redditi, occorre agire partendo Alessandro Alberani, Malgara Cappelli, Alberto Schincaglia e i delegati Fisascat Cup dall’abbassamento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati”. Silvia Pergola e i delegati Fisascat N b TIZIE OLOGNESI 6 10anni dalla scomparsa di M.Biagi il ricordo con gli studenti Tre quinte classi bolognesi alla Cisl per parlare di lavoro l Santini ”Le proposte contenute nel Libro bianco sono ancora attuali” l Alberani “Dobbiamo pensare ai giovani per un mercato del lavoro con prospettive” l M.Orlandi “Marco voleva proteggere i giovani con un lavoro precario” A 10 anni dalla scomparsa di Marco Biagi,la Cisl di Bologna lo ha ricordato, incontrando circa 80 studenti degli istituti superiori della città. Un confronto con tre quinte classi (una del Liceo ginnasio “Luigi Galvani”-la scuola frequentata dal giuslavorista bolognese- , una del Liceo linguistico “Malpighi” e una dell’Istituto tecnico industriale “Aldini Valeriani”) dove gli studenti, i veri protagonisti della giornata, sono stati coinvolti a parlare di lavoro e del futuro. Animatori della giornata sono stati: Alessandro Alberani segretario generale Cisl Bologna e Giorgio Santini segretario generale aggiunto nazionale Cisl. “Soddisfazione, realizzazione, passione, vita” queste le risposte che la maggior parte dei ragazzi ha scritto nel biglietto, “per me il lavoro è”, seguite a ruota da “fatica, impegno e guadagno”. Per introdurre la figura dell’economista e giuslavorista bolognese, presentato in un serie dì immagini con in sottoAlessandro Alberani, Giorgio Santini fondo “Vivere” di Vasco Rossi, i ragazzi sono stati, infatti, invitati dal segretario Alberani, a scrivere i propri desideri su”il lavoro che vorrei“. “Marco voleva proteggere i giovani con un lavoro precario e far sì che avessero dei diritti” così Marina Orlandi, vedova Biagi si è rivolta alla platea degli studenti. “Proprio nei giorni prima di essere ucciso, ricordo che Marco mi parlava di una cosa che riguardava i ragazzi”. “Era consapevole – ha proseguito Marina Orlandi- che la società si stava trasformando e che avere un lavoro per tutta la vita, lo stesso a tempo indeterminato, sarebbe stata una cosa praticamente impossibile, sarebbe arrivata tardi nella vita delle persone. Aveva in mente- ha affermato la vedova Biagi- che bisognava difendere i lavori brevi. Purtroppo, ci sarà questa precarietà, diceva Marco, però dobbiamo renderla una precarietà protetta, fare in modo che le persone che hanno un lavoro precario abbiano anche dei diritti, siano protette, che una persona non trovi un lavoro in nero”. Giorgio Santini, che con Biagi ha collaborato, ha illustrato ai ragazzi l’attualità del suo pensiero perché “tutto quello che era contenuto nel Libro Bianco, le sue idee e le sue proposte sono ancora le stesse cose di cui stiamo discutendo ora, ovvero coniugare i cambiamenti della società con la necessità di riuscire ad avere un lavoro, una realizzazione personale ed un posto nella società, mettendo al centro la persona”. Ma soprattutto Santini ha spiegato ai ragazzi, che alla luce dei cambiamenti in atto nella società ciò che serve sono “regole per il lavoro che sta diventando sempre più flessibile, la definizione di argini sull’utilizzo del lavoro flessibile e la necessità di pagare di più il lavoro flessibile”. Visibilmente interessati i ragazzi, al loro primo approccio con il sindacato, ma soprattutto, soddisfatto il segretario Alberani della partecipazione attiva degli studenti all’iniziativa di formazione, “poiché – rivolgendosi agli studenti - è proprio a voi che dobbiamo pensare e che dobbiamo coinvolgere, se vogliamo realizzare un mercato del lavoro, in grado di fornire prospettive alle generazioni future, nell’ottica di una strategia che preveda flessibilità e di sicurezza”. 7 N b TIZIE OLOGNESI Premio di laurea in memoria Flavio Cocanari Due tesi di laurea dell’Università di Bologna ex aequo si aggiudicano il premio l Cerrito ”Vogliamo pubblicare le tesi sul sito Cisl nazionale” l Alberani “C’è bisogno di rimettere al centro il lavoro dei disabili” l Un nuovo welfare con l’individuo al centro delle poltiche A bbiamo voluto ricordare Flavio Cocanari e la sua impronta indimenticabile nel trattare le politiche di tutela e d’inclusione dei soggetti diversamente abili, proprio nella ricorrenza della sua scomparsa” così il segretario generale Alessandro Alberani ha aperto l’iniziativa “Disabilità e lavoro” in occasione della consegna del premio di laurea dell’Università di Bologna, in memoria del sindacalista, responsabile del dipartimento handicap della Cisl nazionale. Il bando, premio di laurea dell’importo di 2.600 euro, prevedeva l’assegnazione alla miglior tesi di laurea, discussa presso la Facoltà di Scienze della Formazione o di Giurisprudenza, riguardante il lavoro dei disabili, con preferenza per il loro inserimento lavorativo e la loro integrazione nei luoghi di lavoro. L’idea di ricordare Cocanari con un premio di laurea presso l’Alma Mater bolognese, su proVeronica Trombini, Fabrizia Pellegrini, Virginio Merola e Alessandro Alberani posta di Alessandro Alberani, nacque perché il sindacalista aveva collaborato in iniziative formative congiunte con l’Università sotto la regia di Andrea Canevaro, uno dei più importanti pedagogisti italiani. Si sono aggiudicate il premio, ex aequo, due studentesse della Facoltà di Scienze della Formazione. Veronica Trombini con “Il tutor aziendale” ha preso in esame l’ integrazione al lavoro ed inclusione sociale con il caso del tutor del Progetto di Lagosanto, un unico tutor aziendale, sviluppato in un territorio con numerose piccole aziende ed un’associazione di comuni. Fabrizia Pellegrini, l’altra vincitrice, con “Il microcredito una terapia economica per l’individuo e la comunità presso il Centro di Salute mentale di Carpi”, ha sviluppato un approccio innovativo con cui le persone affette da disturbi psicosociali e portatori di handicap possano, attraverso un progetto di microcredito, sviluppare progetti lavorativi all’interno di una rete sociale, con benefici per il proprio stato di salute ed un risparmio per il servizio sanitario nazionale che li ha in carico. I premi sono stati consegnati dal sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha lanciato la promozione di una borsa di studio legata all’applicazione della nuova social card, sul territorio bolognese. “Siamo soddisfatti di essere riusciti a premiare due ottimi lavori – ha commentato Alberani con le due vincitrici- con questo bando era nostra intenzione, infatti, sollecitare una riflessione nell’ambito universitario e suscitare interesse sul tema della disabilità dal punto di vista giuridico e pedagogico”. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, i relatori delle due tesi prof. Andrea Canevaro e prof.ssa Luisa Brunori, i membri della commissione giudicante prof.ssa Roberta Caldin e prof. Guido Franchi Scarselli dell’Università di Bologna. Per la confederazione presenti il segretario del dipartimento delle politiche sociali e della salute Pietro Cerrito e Alessandro Geria. “Siamo molto interessati ai due lavori premiati oggi - ha affermato il segretario Cerrito - chiedendo l’autorizzazione d’inserirle nel sito della Cisl, poiché rappresentano esempi preziosi di buone prassi da valorizzare e da esportare ed essendo entrambe incentrate sul valore della persona. Esperienze, come queste, da una parte ci aiutano a ricordare il lavoro di Flavio che ha ispirato il lavoro di noi tutti e dall’altra parte ci proiettano in una nuova dimensione complessa e innovativa che dobbiamo valorizzare”. Cerrito ha poi ricordato l’impegno della Cisl a favore dei disabili e soprattutto nella definizione di un nuovo welfare che non deve solo prevedere tagli lineari bensì far si che “l’individuo sia al centro delle politiche”. Pietro Cerrito N b TIZIE OLOGNESI Caso Fiat: basta strumentalizzazioni Un seminario Fim per discutere del contratto Fiat con Bruno Vitali “E’ necessario fare un po’ di buona informazione e di chiarezza nel nostro territorio” - così Marino Mazzini segretario generale della Fim – ha aperto la giornata di approfondimento su “Il caso Fiat” organizzato con la Ust. “I nostri delegati, sui posti di lavoro, si trovano tutti i giorni a fronteggiare la Fiom che ha strumentalizzato il contratto Fiat e continua a rendere difficile il nostro impegno nelle fabbriche”. “Ecco perché – ha proseguito il segretario - abbiamo organizzato questa giornata, grazie al contributo di Bruno Vitali, che per la segreteria nazionale ha seguito la vicenda Fiat e la testimonianza di un delegato Fim di Pomigliano, Raffaele Apetino”. Una platea di addetti ai lavori, i rappresentanti delle RSU Fim di Bologna e provincia, Marino Mazzini, Raffaele Apetino, Bruno Vitali ma anche di politici. Il segretario provinciale Alessandro Alberani ha, infatti, invitato tutti i politici e gli amministratori che hanno aderito alla pagina Facebook, promossa dalla Fiom locale, quando il 13 gennaio scorso, a seguito dell’accordo del gruppo Fiat, hanno dovuto sgombrare i locali delle sezioni sindacali dello stabilimento della Magneti Marelli di Bologna e Crevalcore. Grande interesse ha suscitato la ricostruzione del caso Fiat a cura di Vitali, che passo per passo ha informato sulle tappe della trattativa ma soprattutto, ha chiarito che “le sfide della flessibilità dell’organizzazione del lavoro non possono essere ignorate” e ribadito ancora una volta che “in un mondo globalizzato occorre sempre più fare contrattazione e partecipazione” e non diffondere “antagonismo e conflitto”. Ha aggiunto, inoltre che la Fim “si è sporcata le mani, perché non si poteva rimanere fuori dall’accordo e, in assenza totale della politica, ha difeso posti di lavoro e creato prospettive per il futuro”. “Abbiamo fatto riaprire una fabbrica che era chiusa e dato respiro a 2000 famiglie impiegate a Pomigliano e nelle fabbriche dell’indotto – ha raccontato Raffaele Apetino– descrivendo, poi, la nuova catena di montaggio, completamente rivoluzionata : dalle grate di ferro al parquet, utensili che pesano circa il 30% in meno e auto adattate alla postazione del lavoratore. E’ stata anche l’occasione di discutere di nuovi modelli nelle relazioni sindacali, grazie alla presenza di Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna, che ha rilanciato il concetto per cui il recupero della competitività deve passare dall’aumento della produttività, dalla lotta all’assenteismo e dalla flessibilità, il tutto in un percorso di partecipazione tra i diversi attori, ovvero le aziende e le parti sociali. Anziani sempre più poveri e più soli Presentata la ricerca di Fnp Bologna e Ferrara L’ indice di vecchiaia in Emilia Romagna è pari al 172,9 (rispetto alla media nazionale di 143,4). E se la percentuale a livello nazionale di anziani con un’età maggiore dei 65 anni è del 20,1% in Emilia Romagna si arriva addirittura al 22,5% e a Bologna è pari al 26,36%. Dal punto di vista del reddito, secondo i dati forniti dall’Inps e dall’Istat, nel 2009 il 39,1% delle pensioni nazionali aveva un importo mensile inferiore ai 500 euro. Ecco quindi che gli anziani sono più numerosi, sempre più poveri, sempre più soli. Questo è quanto è emerso della ricerca “Anziani e nuove povertà” svolta dalla dott.ssa Elisa Badiali, collaboratrice del Ces.Co.Com Pier Paolo Righini, Alberto Schincaglia, Roberta Paltrinieri, Elisa Badiali (Centro Studi Avanzati sul Consumo e la Comunicazione), presso il Dipartimento di Sociologia Achille Ardigò dell’Università degli Studi di Bologna. Un’analisi, commissionata dalle Fnp di Bologna e Ferrara, per approfondire la situazione degli anziani nelle due città, in relazione al problema dell’emersione delle nuove povertà. E’ oramai evidente come sia progressivamente dilatata la zona di vulnerabilità che ha finito per debordare anche su quella dell’integrazione, coinvolgendo persone che fino ad un determinato momento erano pienamente inserite e che oggi si trovano invece a doversi confrontare con situazioni di instabilità e rischio povertà. Il panorama della società attuale, caratterizzato da una profonda crisi della società salariale, dall’indebolimento delle protezioni proprie del sistema di welfare e da una fragilità dei legami sociali, ha finito per comportare un moltiplicarsi delle categorie di popolazione minacciate di esclusione dai circuiti vivi degli scambi sociali, con particolare riferimento al lavoro, all’abitazione, all’educazione, alla cultura. Questo processo di crescente vulnerabilizzazione ha finito per coinvolgere anche, all’interno della fascia delle persone anziane, coloro che precedentemente godevano di una stabilità economica garantita dalla pensione percepita. Oltre a questo viene, inoltre, più volte sottolineato come, i figli ed i nipoti abbiano finito per usufruire di parti della pensione dell’anziano per poter affrontare quelle spese familiari che solo con la propria fonte di reddito (dove esiste) non potrebbero affrontare. Di politiche di welfare si è discusso alla presentazione della ricerca, in un convegno a Bologna, cui hanno partecipato, tra gli altri, Pietro Cerrito per la segreteria nazionale, Pier Paolo Righini segreterario politiche sociali Fnp Bologna, Giuliano Barigazzi assessore sanità e servizi sociali della Provincia di Bologna, Tiziano Tagliani sindaco di Ferrara, Alberto Schincaglia segretario politiche sociali Ust Bologna e Aldo Balboni segretario politiche sociali Fnp Ferrara. “Una ricerca importante – ha commentato Pietro Cerrito – che contribuisce a far crescere di toni e di contenuti, l’attenzione verso gli anziani, perché non siamo di fronte ad una società che si sta seriamente preoccupando delle problematiche degli stessi”. Cisl Notizie Bolognesi n. 1/2012 Hanno collaborato a questo numero: Alessandro Alberani, Marco Lumini, Patrizia Prati, Cinzia Vecchi. Chiuso in tipografia l’11 giugno 2012.