Capitale: Pristina Forma di Governo: Repubblica parlamentare Membro di: Fmi, Banca Mondiale Unità Monetaria: adottato l’Euro per le transazioni Superficie: 10.887 kmq Popolazione: 1,7 mln (cens. aprile 2011) Lingua: albanese (90%), serba (6%), altre (4%) Religione: Musulmana, Cristiana Ortodossa, Cristiana Cattolica IL PAESE NEI MERCATI INTERNAZIONALI KOSOVO QUADRO GENERALE DELL’ECONOMIA Il processo di consolidamento istituzionale e crescita economica procede con il supporto degli aiuti esterni sempre molto ingenti (circa 3 mld di euro dal 2001 ad oggi) ma con cenni evolutivi verso una maggiore autosufficienza. Nel 2010 l’assistenza allo sviluppo ha erogato circa 286 mln di euro, pari al 10% del bilancio del paese (fonte Rapporto OCSE 2011) e le rimesse della diaspora (oltre 400.000 emigranti) sono state complessivamente pari a 522 mln di euro secondo l’UNDP (13% circa del PIL che nel 2010 è di 5,4 mld di euro). Il tasso di crescita nel 2010 e’ stato del 4,6%, nel 2011 si stima del 5,3%, mentre nel 2012 si prevede del 5% (fonte Banca Centrale del Kosovo su dati FMI). La quota degli investimenti nel 2010 in termini percentuali sul PIL e’ stato in crescita (32.5% del PIL contro il 29,8% del 2009) come pure il gettito fiscale, le importazioni, il credito bancario ed il numero di aziende registrate. Si intravede perciò una minore incidenza degli aiuti esteri ed un maggiore dinamismo del settore privato. Il PIL pro-capite è di 1.963 euro annuo, i salari medi di 272 euro mensili, la disoccupazione del 45,4%. Il governo locale ha destinato nel corso del 2010 332 mln di euro, il 35% del budget statale per rimuovere gli impedimenti strutturali all’innalzamento degli standard di vita della maggioranza della popolazione. I programmi di intervento riguardano le infrastrutture e la fornitura energetica, lo sfruttamento delle risorse minerarie, le attivita’ rurali primarie di sussistenza, l’attività manifatturiera. L’economia kosovara si basa prevalentemente sul terziario che costituisce circa il 70% delle 2000 aziende registrate. Nel luglio 2010 il governo del Kosovo ha siglato uno Stand By Agreement con il Fondo Monetario Internazionale per la concessione di un prestito del valore di 108,9 milioni di euro per la realizzazione del programma economico. Il finanziamento delle grandi opere infrastrutturali garantendo stabilita’ fiscale e finanziaria, aumentando le entrate da gettito e diminuendo la spesa pubblica, realizzando la vendita di alcune aziende di stato e migliorando la posizione finanziaria del settore energetico. Il budget 2011 è stato approvato il 31 marzo 2011, deviando però nei vincoli di spesa pubblica imposti dal FMI allorchè si introduceva l’aumento degli stipendi della pubblica amministrazione. Così lo Stand by Agreement e’ stato sospeso e sostituito con uno “Staff Monitored Programme”, che prevede l’adozione da parte delle autorità locali di un pacchetto di riforme macroeconomiche e fiscali di urgente applicazione, la cui realizzazione viene monitorata congiuntamente al Fondo stesso fino alla fine del 2011. Così il governo si e’ impegnato a totalizzare e mettere da parte a titolo di riserva, 60 milioni di euro dalle spese non allocate per il 2011 (quota che non potra’ essere spesa fino al completamento della privatizzazione dell’azienda statale di poste e telecomunicazioni, PTK). Il rispetto di questo impegno costituirà banco di prova per il governo nei confronti degli obblighi internazionalmente assunti in materia di stabilita’ fiscale e garantirà sostenibilita’ al programma di sviluppo economico (oltre naturalmente a permettere di scongelare i fondi previsti dallo Stand By Agreement e l’ulteriore tranche di 50 milioni di euro che costituisce parte del prestito negoziato con la Commissione Europea). Tuttavia, l’accantonamento di questa riserva potrebbe comportare tagli consistenti alle spese in capitale che costituiscono una delle forze trainanti della crescita economica, come ha osservato la Commissione Europea. COMMERCIO INTERNAZIONALE Il Kosovo ha potenzialmente un grado di apertura molto interessante in quanto appartenente all’Area di Libero Scambio dell’Europa Centrale (CEFTA, quest’anno ne detiene la presidenza) e.beneficiario di un regime doganale preferenziale con l’UE e gli USA. Molto dipenderà dal processo di legittimazione e consolidamento dei rapporti commerciali e di buon vicinato in corso con la Serbia in sede bilaterale e all’interno di complessi lavori diplomatici in sede europea. Raffrontando il primo semestre 2011 con quello del 2010, la bilancia commerciale acuisce il forte saldo in deficit (-857,5 mln nel 2010 e -977,4 nel 2011) ma registra un aumento sia delle importazioni per il 19,1% che delle esportazioni per il 14,3%. Nel primo semestre 2011 i principali partner clienti del Kosovo sono stati Italia (28.7%), Albania (10.1%), Macedonia (9.7%), Germania (7.1%), Cina (6.8%), Svizzera (6,2%) mentre i principali fornitori Macedonia (14.7%), Serbia (13.2%), Germania (10.9%), Turchia (7.5%), Cina (6.6%). Le esportazioni del Kosovo consistono in massima parte in prodotti agricoli e materie a basso valore (metalli comuni per oltre 60% seguiti da prodotti minerali per il 13% e dal settore tessile, 5%). Per contro, le importazioni coprono quasi tutto lo spettro merceologico, inclusi i prodotti agricoli, a dimostrazione della scarsa autosufficienza dell’economia kosovara INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI (IDE) Il Kosovo punta necessariamente sugli investimenti diretti dall’estero. A settembre 2010 l’ammontare del flusso di investimenti è stato pari a 204 milioni di Euro (fonte Banca Centrale del Kosovo) provenienti principalmente da paesi quali Germania (dove risiede larga parte dalla diaspora), Slovenia e Svizzera, e prevalentemente riguardante il processo di privatizzazione delle aziende pubbliche del modello economico dell’ex Jugoslavia. Nel 2010 l’Aeroporto di Pristina è stato aggiudicato in gestione da un consorzio turco-francese, e nel corso del 2011/2012 altre grosse privatizzazioni da completare riguarderanno le miniere di Trepca, l’ente PTK (poste e telecomunicazioni) e la KEK (azienda elettrica). Avviata la gara indetta dal Ministero Energia e Miniere per la privatizzazione della distribuzione dell’energia elettrica, trovando 4 ditte prequalificate (tre turche, rispettivamente LIMAK, CALIK, TAIB e l’egiziana ELSEWEDY). Gli esiti dovrebbero essere disponibili entro la fine dell’anno. Il maggior investimento estero dall’indipendenza e’ quello della Draexlmaier, produttrice di componenti per BMW, Mercedes, Audi, Jaguar e Porsche, che ha cominciato a produrre in Kosovo sistemi elettronici per l’industria automobilistica. Il governo ha disciplinato con la Legge n. 02/L-33 la promozione e la tutela degli investimenti provenienti dall’estero assicurando agli investitori stranieri una serie di diritti legali e garantendo la massima protezione nel rispetto della legge e degli standard internazionali, proponendosi la piena integrazione del Paese nell’economia europea e mondiale, i trasferimenti di capitali ed i servizi connessi alle procedure d’investimento secondo gli standard di trasparenza europei ed internazionali. IL PAESE NEI MERCATI INTERNAZIONALI RAPPORTI ECONOMICI TRA ITALIA E KOSOVO L’Italia nel 2011 passa da primo Paese cliente del Kosovo con una quota del 28,7% detenuta nel 2010, a quarto Paese cliente con una quota di mercato del 10,4%, superata da Albania, Macedonia e Svizzera. Rispetto alle importazioni invece, l’Italia si conferma secondo paese fornitore tra quelli dell’Unione Europea, dopo la Germania, con una quota di mercato del 5,6%. Il volume degli investimenti italiani in Kosovo e’ in crescita nei settori trasporti, industria agroalimentare, metallurgia, e tessileabbigliamento,.attratti dal basso costo della manodopera e dalla favorevole normativa fiscale, per quanto da gestire in un contesto normativo e giuridico ancora caratterizzato da notevoli lacune e inadeguate garanzie giuridiche. Il numero di imprese italiane sono in aumento, oltre 160 registrate al primo semestre 2011 mentre a dicembre 2010 erano 148, per un totale di più di 1000 dipendenti. La sostanziale necessita’ di ulteriori lavori infrastrutturali nel prossimo futuro costituisce una interessante prospettiva, ma risulta condizionata dall’annunciato calo dei finanziamenti internazionali e dalla delicata posizione finanziaria del Kosovo nei rapporti con il Fondo Monetario Internazionale e per gli obblighi assunti. Oltre agli sviluppi relativi al settore energetico, le principali prospettive per l’interscambio con l’Italia continuano a concentrarsi nel campo delle macchine industriali, settore che negli ultimi anni ha detenuto il primato dell’export italiano in Kosovo. Tale primato sembra essere confermato dai dati ISTAT parziali per il 2011, che attestano per il primo semestre di quest’anno un trend in forte crescita per il settore dei macchinari industriali e parti di macchine industriali (per i restanti dati rimangono forti scostamenti tra le rilevazioni di import-export di fonte Istat e quelle di fonte locale). Per maggiori informazioni, contattare: PRESENZA ISTITUZIONALE ITALIANA IN KOSOVO AMBASCIATA D’ITALIA A PRISTINA via Rruga Azem Jashanica, 5 Dragodan, PRISTINA KOSOVO Tel. : 0038138244925 Fax: 0038138244929 E-mail: [email protected] Ambasciatore: Michael Louis GIFFONI ICE Pristina- Sezione Promozione Scambi dell’Ambasciata d’Italia via Rruga Azem Jashanica, 5 Dragodan, PRISTINA T. e F 0038138246027 Mob. 00 377 44 160 755 e-mail: [email protected] Direttore: Alessandra Rainaldi Trade Analist: Dukagjin Hysa Sintesi del rapporto congiunto MAE/ICE al 1^ semestre 2011