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Palazzo d’Accursio a Bologna
RESTAURO CONSERVATIVO E RISANAMENTO ENERGETICO
ELENA LUCCHI
MANUELA FAUSTINI FUSTINI
Senior Researcher,
EURAC Research, Bolzano
Responsabile U.O. Edilizia
e Ambiti Urbani Storico Monumentali,
Comune di Bologna
Docente Incaricato,
Politecnico di Milano
La cultura della conservazione e della sostenibilità ambientale sono caratterizzate da
radici comuni che, nel corso degli anni, hanno
portato a una convergenza di obiettivi, prassi
operative, metodi e strumenti operativi. Entrambi, infatti, hanno come oggetto di indagine
il patrimonio culturale, ovvero un’importante
“risorsa non rinnovabile” che deve essere valorizzata attraverso azioni compatibili con il suo
valore storico. Più recentemente, il concetto
di intervento sostenibile si è ampliato, introducendo i criteri di efficienza energetica e di
comfort ambientale. Queste nuova visione ha
reso particolarmente complesso l’intervento
sul patrimonio antico, dove si richiede il rispetPalazzo d’Accursio a Bologna (foto: Elena Lucchi)
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to e la valorizzazione delle qualità estetiche,
materiche e spaziali, oltre che la compatibilità
e la reversibilità degli interventi.
La conoscenza delle caratteristiche dell’immobile storico dovrebbe essere il punto di
partenza per un corretto intervento. Il comportamento energetico e ambientale dell’edificio antico, infatti, è molto diverso da quello
moderno, proprio perché la progettazione era
basata sull’utilizzo delle risorse disponibili. Gli
edifici antichi sono sviluppati a partire da uno
stretto legame con l’ambiente naturale, basato
sullo studio di caratteristiche geometriche,
variabili climatiche, parametri geografici, topografici e biologici. Per questo, la base per
definire l’intervento su un edificio storico è
costituita da un’approfondita diagnosi delle
caratteristiche storiche, materiche, artistiche
ed energetiche. Una corretta prassi operativa
prevede l’integrazione tra le tecniche di restauro conservativo, diagnosi energetica, valutazione prestazionale e analisi del comfort,
al fine di restituire una visione complessiva
dello stato di conservazione dell’immobile
anche per quanto concerne gli aspetti legati al degrado, alle prestazioni in essere
e alle possibilità di intervento. Si tratta di
una “procedura sistematica” che consente
di conoscere le caratteristiche e i problemi
dell’edificio, nell’ottica di definire gli interven-
RESTAURO CONSERVATIVO
ti di riqualificazione energetica, ambientale,
spaziale più opportuni.
Palazzo d’Accursio a Bologna
Un esempio particolarmente significativo è Palazzo d’Accursio di Bologna, che ospita la sede
del Comune, oltre a una Collezione Comunale
di Arte di notevole importanza. L’edificio è
già da diversi anni oggetto di un’approfondita indagine microclimatica che si inserisce
all’interno del “Progetto Musa” (Musei e Ambiente), nato dalla collaborazione tra l’IBACN,
l’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia Romagna
(IBACN) e l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera
e del Clima (CNR ISAC) di Bologna. Grazie a
questo progetto è stato attuato un progetto
di conservazione preventiva delle opere, realizzando un monitoraggio continuativo dei
parametri di temperatura e umidità relativa di
diverse sale museali e individuando i maggiori
rischi conservativi per la collezione e per l’edificio. L’opportunità di usufruire di questi dati,
unitamente allo studio condotto nel progetto
Sala Urbana (foto: Daniele Zappi)
europeo 3ENCULT, dedicato al miglioramento
energetico degli edifici storici, ha permesso
di individuare le soluzioni più idonee per migliorare le condizioni di conservazione delle
opere, di benessere degli utenti e di efficienza
energetica dell’edificio.
Come punto di partenza è stata effettuata un’analisi dello stato di degrado e della consistenza
materica, oltre a una diagnosi energetica e
ambientale dell’edificio, con particolare attenzione alla Sala Urbana (detta anche Sala degli
Stemmi), dove si manifestavano i degradi più
seri. La sala è stata fatta costruire nel 1630,
per volontà di Bernardino Spada, dall’architetto
Ercole Fichi, dagli artisti Girolamo Curti ed
Agostino Mitelli e decorata dai pittori Angelo
Michele Colonna, Bernardo Minozzi e Flaminio
Minozzi. La ricchezza pittorica ha un pregio
notevole, tanto da essere considerata una
delle espressioni più importanti del barocco
bolognese. La sala ha subito diversi restauri
già a partire dalla fine del Settecento e ulteriori interventi vennero eseguiti a più riprese
tra la metà degli anni ‘30 (rifacimento della
copertura e restauro dell’apparato decorativo)
e ‘50 del secolo scorso.
Le analisi effettuate nella sala hanno mostrato
la presenza di un forte degrado dei serramenti lignei e del soffitto decorato, dovuti
alle copiose infiltrazioni d’acqua piovana che
si sono verificate a seguito del dissesto del
manto di copertura. I fenomeni di degrado
osservato comprendono il distacco e rigonfiamento dell’intonaco di gesso e della finitura
in calce e sabbia, la presenza di depositi
superficiali, aree di alterazione cromatica, i
sollevamenti e le cadute della pellicola pittorica, le efflorescenze saline sulle pareti perimetrali. Le analisi termografiche condotte
in fase progettuale hanno mostrate che le
zone più fredde sono ubicate negli angoli
del soffitto e nella parete esposta a nord.
Inoltre, nonostante l’oscuramento garantito
dalle tende poste sui dieci finestroni, la sala
soffriva anche di un’eccessiva irradiazione e
di un conseguente surriscaldamento termico
Blower Door Test (Foto: Comune di Bologna)
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Le finestre e la copertura vista dall’esterno (foto: Comune di Bologna)
nei mesi estivi, oltre che di dispersione termica
nei mesi invernali.
Restauro conservativo
Dopo questa fase di analisi sono stati definiti
una serie di interventi di restauro conservativo,
che hanno garantito la messa in sicurezza della
copertura. I lavori effettuati hanno riguardato
nel dettaglio il restauro e la protezione della
copertura esistenti e possono essere schematicamente divisi nelle seguenti fasi:
• Accantieramento e montaggio del piano di
lavoro interno;
• Messa in sicurezza del soffitto;
• Rimozione del manto di coppi;
• Verifica dello stato sicurezza della struttura
lignea;
• Rimozione del guano di volatili;
• Risarcitura dei vuoti delle vecchie canne
fumarie;
• Rinforzo strutturale della muratura e delle
travature lignee;
• Consolidamento dell’arellato all’estradosso;
• Sistema di ventilazione della copertura;
• Rifacimento del manto di copertura;
• Montaggio dei serramenti, delle inglesine
esterne, delle lattonerie, del lucernaio in
rame e della linea vita “a scomparsa”;
• Posa del nuovo sistema di illuminazione e
dell’impianto di domotica;
• Restauro pittorico delle superfici decorate;
• Verifica del corretto funzionamento degli
impianti e smontaggio del cantiere.
La prima fase, critica a causa dell’altezza della
sala e del pregio dell’apparato decorativo, ha
riguardato l’accantieramento e il montaggio del
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piano di lavoro interno. Il piano era raggiungibile da un elevatore-montacarichi elettrico
e dalla scala di sicurezza, proprio per favorire l’intera lavorazione, successivamente, è
stato possibile mettere in sicurezza il soffitto
decorato mediante “velinatura” e successiva
puntellazione con elementi metallici all’intradosso con interposizione di pannelli protettivi
leggeri e compressibili. Dopo avere rimosso il
manto di coppi, cercando di recuperare quelli
in buono stato di conservazione, è stato verificato lo stato sicurezza della struttura lignea
composta da travature principali, che etano
in un discreto stato di conservazione, ma con
carenze di collegamenti ei nodi e alcuni deterioramenti localizzati e, successivamente,
rimosso il guano di volatili dalle travature,
dall’assito di calpestio centrale e dall’estradosso dell’arellato.
In seguito è stata fatta un’opera di consolidamento strutturale, relativo alla risarcitura,
mediante il reimpiego di mattoni di recupero
con la tecnica del “cuciscuci”, dei vuoti rappresentati da vecchie canne fumarie dismesse
presenti nelle murature perimetrali portanti,
al rinforzo strutturale della muratura con la
ricostruzione della porzione corrispondente
all’appoggio delle travi (cordolo) nei corsi di
malta di tralicci in acciaio, all’inserimento
nelle zone d’angolo di piatti di acciaio e di
ripristino strutturale delle travature lignee e al
consolidamento dell’arellato all’estradosso, in
corrispondenza di fratturazioni e indebolimenti.
È stato pensato poi un sistema di ventilazione
della copertura rappresentato dall’esecuzione
sull’orditura secondaria di un “pacchetto” di
copertura in pannelli in fibra di legno e una
listellatura lignea bidirezionale, per migliorarne
l’isolamento termico e acustico. Infine, dopo
avere eseguito questi lavori, è stato riposato
il manto di copertura.
Un discorso particolarmente interessante ha
riguardato il restauro pittorico delle superfici
decorate, che è stato realizzato ad opera di un
conservatore don le più moderne tecnologie.
La nuova finestra (foto: Comune di Bologna)
RESTAURO CONSERVATIVO
La finestra prima dell’intervento (foto: Comune di Bologna)
Sostituzione delle finestre
Il progetto di sostituzione delle finestre è stato
curato nell’ambito del progetto europeo GovernEE dedicato all’efficientamento energetico
e alle buone prassi operative realizzate da
edifici pubblici. La fase diagnostica è basata
sull’analisi conservativa dettagliata dei serramenti esistenti, cercando di individuare dove
Il ponteggio per effettuare i lavori sulla finestra
(foto: Comune di Bologna)
fosse necessario intervenire.
In questo caso è stato necessario montare i
serramenti, le inglesine esterne, le lattonerie, il
lucernaio in rame e la linea vita “a scomparsa”.
Si è deciso di installare vetrate isolanti della
ditta Berti srl composte da un doppio vetro
stratificato con caratteristiche di resistenza
solare, isolamento termoacustico, sicurezza.
La trasmissione luminosa del vetro è pari a
23%, il fattore solare a 24%, la trasmittanza
termica del vetro a 1 W/m2K e l’isolamento
acustico a 44 dB. Sono stati sostituiti i serramenti esistenti con nuovi infissi in legno
con rivestimento in alluminio nelle facciate
esterne, per garantire minori interventi di
manutenzione, in quanto la posizione delle
Dettaglio del sistema di movimentazione (foto: Comune di Bologna)
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finestre è talmente difficile da raggiungere
che è complicato eseguire la manutenzione
esterna di infissi in legno.
Il sistema è collegato all’impianto di domotica
della sala, che permetta l’apertura automatica
delle finestre e delle tende in base al livello
di illuminamento esterno, alla temperatura e
all’umidità presenti all’interno della sala.
Sistema di illuminazione
Il nuovo sistema di illuminazione, posto in stretta correlazione con un sofisticato impianto di
domotica per la rilevazione e gestione delle
condizioni di temperatura e umidità della sala,
ha come obiettivo quello di assicurare un buon
comfort visivo ed una ottimale conservazione
delle ricche decorazioni pittoriche. Il nuovo
sistema di domotica gestisce anche la movimentazione motorizzata dei nuovi serramenti
e delle nuove tende e la regolazione dell’intensità luminosa.
L’apparecchio garantisce l’assenza di abbagliamento visiva da ogni punto di visione
e la luminanza è uniforme nell’intera sala.
L’apparecchio è appeso al soffitto grazie a
una struttura a “doppia T” costituita da un
profilato metallico cavo a sezione rettangolare. La struttura è sostenuta da due tubolari
metallici, posti in corrispondenza di due fori
già esistenti nel controsoffitti che ospitavano
gli antichi lampadari, in modo da non “caricare” staticamente sul controsoffitto in arellato.
All’interno dei due profilati metallici, di sezioni
adeguatamente calcolate, sono stati alloggiati
i cavi del complesso cablaggio impiantistico.
Il sistema di illuminazione è completato da
elementi posti sulla cornice perimetrale in
arenaria in tutto eguali a quelli della struttura
Integrazione architettonica del sistema di illuminazione della Sala Urbana (foto:
Elena Lucchi)
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centrale. Il sistema “wallwascher” a LED (da
90 lm/Watt) ha una temperatura di colore
di 3000 K (“luce calda”) per valorizzare gli
affreschi della sala.
Risultati
I dati monitorati dal Comune di Bologna, in
collaborazione con l’università e Artemis, permettono di verificare gli effetti sul comfort
conseguiti con i lavori realizzati. A seguito
della sostituzione delle finestre e della ricostruzione del tetto, il monitoraggio ha messo
in evidenza che sono diminuite le oscillazioni
giornaliere e che il microclima interno è meno
incline a seguire la tendenza di quello esterno, garantendo un ambiente più equilibrato.
Inoltre il nuovo sistema di illuminazione consentirà di ottenere un risparmio pari a circa
il 53% dei consumi.
Dettaglio del sistema di illuminazione della Sala Urbana (foto: Elena Lucchi)
RESTAURO CONSERVATIVO
Dettaglio del sensore di accensione
del sistema di illuminazione (foto: Elena Lucchi)
Il sistema di illuminazione garantisce l’assenza di abbagliamento da
ogni punto della stanza (foto: Elena Lucchi)
Dettaglio dell’integrazione tra diversi sistemi di illuminazione naturale
e artificiale di tipo diffusa e wall-washer
Dettaglio della finestra e del sistema di oscuramento realizzato con
una tenda di colore bianco (foto: Elena Lucchi)
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GRUPPO DI LAVORO
Palazzo d’Accursio - Bologna
CORSO “SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
ED EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI STORICI”
ELENA LUCCHI
Progetto architettonico e direzione lavori: Arturo Todaro
Progetto strutturale e direzione operativa strutture: Giovanni Manfredini
Computo metrico estimativo: Alberto Frascaroli
Direzione operativa: Alberto Frascaroli - Elena Sacchetti
Direzione operativa restauro pittorico: Paolo Chicca
Direttore tecnico restauro architettonico:- Riccardo Dalla
Direttore tecnico restauro pittorico: Mario Massimo Cherido
Capo cantiere restauro architettonico: Nino Cavallari
Coordinatore della sicurezza: Fabio Fini
Responsabile del procedimento: Manuela Faustini Fustini
Imprese esecutrici
Restauro architettonico: Schiavina srl - Casalecchio di Reno (BO)
Restauro pittorico: Lares srl - Venezia
Ponteggi e opere provvisionali: Gramigna srl - Granarolo dell’Emilia
(BO) /
Referenti: Daniele Brighenti - Nicolò Soligo
Impianti: Rosi & C. srl di Castel Maggiore (BO) / Referente: Claudio
Pancaldi
Progetto 3ENCULT: Comune di Bologna (Manuela Faustini Fustini,
Pamela Lama); ICIE (Valerio Nannini); Univesità di Bologna (Camilla
Colla); Artemis (Enrico Esposito)
Progetto domotica: Blumotix srl - Lugo (RA) / Amministratore: Carlo Orsi
Progetto illuminotecnico: Bartenbach GmbH - Aldrans/Tyrol / Referente: Robert Weitlaner
Corpi illuminanti: Projektleuchten GmbH - Dortmund
Progetto GovernEE: Francesco Tutino (Referente tecnico) - Patrizia
Marani (Project Manager)
Serramenti: Lavoranti in Legno Soc Coop arl - Bibbiano (RE)
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Il corso di formazione post-lauream organizzato dall’Istituto per le
Energie Rinnovabili dell’EURAC congiuntamente con l’Università degli
Studi di Ferrara e l’Ordine degli Architetti di Ferrara mira a formare
i tecnici operanti nel settore del restauro, del risanamento e della
riqualificazione del patrimonio edilizio storico, secondo i criteri di
sostenibilità ambientale e di efficienza energetica.
Il corso si terrà nelle splendide cornici di Palazzo Tassoni, un palazzo
storico completamente restaurato e oggi sede della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara, e di Palazzo d’Accursio, la sede del
Comune di Bologna (vedi articolo). Le lezioni sono previste per il 22
gennaio e i 5 febbraio prossimi.
L’attività formativa è divisa in tre moduli didattici, frequentabili anche
separatamente.
Il primo modulo affronterà il tema del Protocollo GBC “Historic Building”. Si tratta di un metodo di valutazione a punteggio di carattere
volontario per la certificazione del livello di sostenibilità degli interventi
di conservazione, riqualificazione, recupero e integrazione di edifici
storici con diverse destinazioni d’uso, nel rispetto della tutela del valore
storico-testimoniale e culturale. Il Protocollo è nato con l’intento di
far dialogare tra loro due ambiti che fino ad oggi sono sempre stati
fortemente diversificati: i criteri di sostenibilità dello standard LEED®
e il vasto patrimonio di conoscenze proprie del mondo del restauro,
rispetto al quale l’Italia ricopre ruoli di eccellenza nel panorama internazionale.
Il secondo modulo presenta il tema dell’efficienza energetica dell’edilizia
storica. La prima parte è dedicata al contesto legislativo e normativo,
riassumendo il quadro di riferimento a livello europeo, nazionale e
alcune significative politiche locali. Emerge così l’importanza di capire
le caratteristiche di manufatti antichi, che sono sempre stati costruiti
per sfruttare al meglio le possibilità offerte dalle caratteristiche territoriali e le risorse naturali disponibili in ogni luogo. Saranno presentate,
pertanto, le strategie passive utilizzate in passato per mitigare gli
effetti negativi del clima all’interno delle abitazioni, migliorandone le
caratteristiche di vivibilità. In parallelo saranno affrontate le procedure
di diagnosi energetica e ambientale del patrimonio storico, spiegando
le diverse tecniche di indagine e le problematiche che si presentano
lavorando sul patrimonio culturale. Tra le tecniche analizzate vi è la
termografia a raggi infrarossi, il Blower Door Test, i gas traccianti,
la termoflussimetria, l’analisi sonica e il monitoraggio ambientale. Il
passo successivo riguarda l’analisi dei metodi di valutazione delle
prestazioni energetiche, spiegando i limiti e le potenzialità degli strumenti informatici utili per conseguire lo scopo. Infine, un ultimo tema
è legato agli interventi di riqualificazione energetica e ai loro principi
di funzionamento fisico, con lo scopo di esaminare il ventaglio delle
possibilità offerte in termini di materiali, sistemi costruttivi e soluzioni
tecnologiche, andando anche a valutare la loro compatibilità conservativa ed efficacia nell’applicazione all’edilizia storica.
È prevista anche la visita guidata a cura dei progettisti e del Comune
di Bologna agli interventi di restauro conservativo e di risanamento
energetico di Palazzo d’Accursio a Bologna (vedi articolo).
Per gli iscritti all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori della Provincia di Ferrara sono previsti 12 crediti formativi.
Per approfondimenti e informazioni: http://sustenergy2016.eurac.edu