Persona, comunità e ambiente: oltre il Pil con il rapporto Censis

annuncio pubblicitario
E C O N O M I A & L AV O R O
22
indice
positivo
A
ssicurare cure domiciliari e servizi
ospedalieri, con un pallino fisso:
mettere al centro il paziente e i suoi bisogni. E una filosofia di fondo: rappresentare un modello di azienda etica. È la
storia di Sapio Life, la società del Gruppo
Sapio, con sede a Monza, nata nel 1989
per offrire soluzioni affidabili nelle terapie e nell’assistenza a domicilio. Oggi l’azienda – 170 milioni di euro di fatturato
Cure domiciliari per mettere il paziente al centro
2013, circa 200 dipendenti – riunisce
competenze, esperienze e professionalità che l’hanno resa un interlocutore di
primo piano per aziende sanitarie, ospedali, laboratori e centri di ricerca pubblici e privati.
«Un principio guida da sempre la nostra
attività – spiega Maurizio Colombo, vice
presidente del Gruppo Sapio –. Ogni nuovo servizio, prodotto o metodologia di cura viene preso in considerazione dal nostro Comitato Innovazione solo se assi-
cura un reale miglioramento della qualità di vita del paziente. Il nostro obiettivo, non secondario, è quello di essere
proattivi nel fornire al Servizio Sanitario
nuove soluzioni di cure al domicilio, che
siano sostenibili e permettano di trattare un sempre maggior numero di pazienti, con la stessa spesa».
Sapio life fornisce servizi domiciliari erogati anche tramite l’uso di dispositivi medici e accessori necessari alle diverse terapie, consentendo il proseguimento del-
la crioconservazione. Inoltre intende rappresentare un modello di azienda etica in
tutte le decisioni. Promuove progetti di responsabilità sociale destinando il 5% dell’utile a progetti per il Terzo settore. «Ogni giorno – conclude Colombo – mettiamo a disposizione la nostra nostra passione, know how e capacità di innovazione per offrire il migliore servizio possibile al maggior numero di persone».
Maurizio Carucci
la cura al di fuori delle strutture ospedaliere. Garantiamo anche a pazienti complessi assistenza domiciliare grazie a medici-specialistici, riabilitatori, psicologici
e, quando necessario, cure palliative.
Sapio Life, come partner del sistema sanitario nazionale, assicura la continuità
di cura tra ospedale e territorio, attraverso servizi domiciliari e di assistenza, oltre a fornire gas medicinali e miscele e a
offrire servizi ospedalieri, realizzare e gestire camere iperbariche e biobanche per
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Persona, comunità e ambiente:
oltre il Pil con il rapporto Censis
Benessere e malessere concetti relativi e multidimensionali
Vanno perciò considerati vere e proprie «costruzioni sociali»
CARLA COLLICELLI
a crisi economica sembra aver accentuato l’interesse per nuove modalità e nuovi indicatori di misurazione del benessere. Ma è in realtà da molto tempo che un contributo in questo senso viene fornito dalle attività di ricerca e reporting in ambito sociale.
La storia dei rapporti sociali è una storia
lunga, e proprio quelli dell’Europa meridionale sono i più antichi. In particolare il
Rapporto italiano del Censis è nato nel 1964,
seguito dopo molti anni da altri rapporti, in
particolare dell’Istat (La situazione del paese dal 1992, Indicatori territoriali dal 1998,
Benessere equo e sostenibile dal 2011, solo
per citare i più importanti). Attraverso questo tipo di reporting ci si è interrogati sul
rapporto tra sviluppo economico e benessere, e su quali siano le componenti dello
sviluppo al di là dei fattori economici e demografici, ampiamente utilizzati e confrontati. Il contributo che il Rapporto Censis ha dato allo sviluppo di una visione più
articolata del benessere ha a che fare con il
sistema di equilibrio tra soggetto, comunità
e ambiente. Benessere e malessere, secondo questa visione, sono concetti relativi e
multidimensionali e vanno considerati vere e proprie "costruzioni sociali". Simili riflessioni hanno portato alla produzione di
modelli di analisi e di indicatori articolati
su due macro dimensioni, quella delle condizioni di vita (indicatori sia oggettivi che
soggettivi), e quella del benessere soggettivo (solo indicatori soggettivi).
Il benessere soggettivo si articola poi in una dimensione cognitiva (in base a standard di riferimento) ed in una affettiva (la
sensazione emotiva del momento). Il panorama concettuale, metodologico e statistico ne è uscito fortemente arricchito ed
ampliato. La potenza della dimensione interpretativa e propositiva prodotta, deriva
proprio dalla capacità di individuare le interconnessioni tra i differenti livelli di osservazione e tra il patrimonio delle basidato delle fonti ufficiali e quello delle indagini qualitative realizzate sul campo. Tra
1964 e 2014 si è trattato per il Censis di quasi 2.500 progetti di ricerca per più di 1000 istituzioni e aziende esterne, di quasi 150
progetti autopromossi, di più di 1000 pubblicazioni e di 765 numeri della rivista. Per
quanto riguarda i dati quantitativi e qualitativi raccolti in proprio, si tratta di quasi
L
L’iniziativa.
ASSISI
arte dalla città di Assisi un segnale forte per le aziende italiane che attivano
progetti innovativi in tema di conciliazione famiglia-lavoro con il Premio «Città
di Assisi Aziende Family Friendly» intitolato
all’imprenditore Valter Baldaccini.
L’amministrazione comunale della città di Assisi, in collaborazione con il Movimento per
la Vita di Perugia, ha istituito con cadenza annuale tale premio con l’intento di promuovere
tra le imprese italiane politiche innovative a
favore della conciliazione di tempi e spazi di
lavoro con gli impegni familiari. La decisione
di intitolare questo premio a Valter Baldaccini, scomparso il 4 maggio scorso, amministratore delegato dell’Umbra Group, azienda
al top per la produzione delle viti a sfera e dei
cuscinetti per aerei di tipo militare e civile, riconosce un imprenditore che ha vissuto alla
P
L’INCHIESTA/9
Con l’intervista a Enrico Giovannini del 28
gennaio è iniziata un’inchiesta sul Bes, il
sistema di misurazione del benessere equo e
sostenibile. Sul sito di Avvenire tutte le puntate.
Con questa visione, modelli
di analisi e di indicatori articolati
su due macro dimensioni:
le condizioni di vita (indicatori
oggettivi e soggettivi) e benessere
soggettivo (indicatori soggettivi)
500.000 soggetti intervistati solo tra 2001 e
2012, di circa 100.000 unità statistiche trattate ogni anno e di circa 300 indicatori aggiornati annualmente a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
Ma quali gli esiti di questo imponente lavoro di analisi incrociata di indicatori? Il più
importante è quello di spiegare lo sviluppo
ed il benessere alla luce dei valori, delle aspettative, dell’identità, del clima sociale,
del capitale sociale e del capitale umano di
un gruppo sociale o di una nazione. Ad esempio i concetti-chiave che il Rapporto
Censis del 2014 sottolinea per capire la situazione italiana di oggi sono il modello asistemico e la società in deflazione. Una società dotata di folte interconnessioni è a-sistemica in quanto non riesce a riempire di
significati le reti su cui si basa, né ad interconnettere tra loro i diversi ambiti e circuiti, e ciò crea malessere. Una società in deflazione è una società che arretra non solo
economicamente, ma anche e soprattutto
dal punto di vista delle aspettative e dello
scambio tra sistema dei valori delle istituzioni e sistema dei valori della società. Gli
elementi che concorrono a sostenere questo tipo di interpretazione derivano dalla
misurazione dei sentimenti nei confronti
della vita e del lavoro, quali l’incertezza e
l’ansia rilevati nel corso delle indagini dell’anno. La fiducia nel prossimo e nelle istituzioni è un altro indicatore soggettivo utilizzato, decisamente molto basso nella percezione degli italiani, anche in confronto ad
analoghi indicatori rilevati in altri contesti
nazionali. Per quanto riguarda il benessere
e la sua misurazione, le ricerche del Censis
rimandano a tre assunti principali: il benessere e la felicità dipendono solo in parte dalle condizioni economiche di vita e dalla ricchezza collettiva misurata attraverso il
Pil o altri indicatori macro-economici; gli
aspetti immateriali dello sviluppo contano
molto e sono di varia natura; le politiche per
il benessere devono orientarsi al soddisfa-
Servono politiche pro-attive
capaci di soddisfare
anche i bisogni di terzo livello
che attengono al clima sociale
della convivenza, alla coesione
e alla fiducia
cimento dei bisogni sociali primari (socialità, salute, sicurezza) e secondari (qualità
del lavoro, servizi, qualità urbana) e al terzo livello che attiene al clima sociale della
convivenza, alla coesione, alla fiducia. Ne
discende la prospettiva di una "politica proattiva" del benessere che sappia coniugare
tutte le politiche tra loro, evitando i giochi
"a somma zero" che si verificano ogni qual
volta si sprecano risorse per sanare i danni
prodotti con scelte politiche ed interventi economici non calibrati sul sociale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
vai sul sito
www.avvenire.it
LA RICHIESTA
«Assistenza anziani
nel paniere Istat»
Anche nella percezione dei cittadini gli
indicatori economici tradizionali sembrano
palesare la necessità quanto meno di una
revisione. Lo conferma l’Osservatorio
Findomestic sulla percezione
dell’andamento dei prezzi: fra le spese che
gli italiani vorrebbero veder monitorate dal
paniere Istat, infatti, compaiono quelle
sostenute per l’assistenza agli anziani, che
evidentemente stanno gravando di più sui
bilanci delle famiglie rispetto a quanto
avveniva in passato. Insieme a queste, gli
italiani vorrebbero che nel paniere Istat
venissero inseriti anche i costi per
l’istruzione post-universitaria, quelli per la
cura e la gestione degli animali domestici
e anche i costi per la realizzazione di
impianti per l’efficienza energetica.
L’Osservatorio mensile ha registrato un
miglioramento, seppur lieve, per quanto
riguarda le aspettative di risparmio degli
italiani, che su base annua sono cresciute
a febbraio dal 16,9% al 17,4% (il valore
mensile è invece inferiore a quello del
mese precedente). Quanto al grado di
fiducia, la soddisfazione degli italiani è in
leggera diminuzione sia per la propria
situazione personale (dal 4,70 al 4,55), sia
per la situazione generale del Paese (dal
3,72 al 3,59). Speculazioni, crisi politica
internazionale e inefficienza della filiera
produttiva, infine, sono per gli italiani le
cause principali che hanno portato agli
ultimi aumenti di prezzo (A.D.T.)
pace di creare una seconda linea e di far creluce del Vangelo anche in azienda, nella vita
scere tante persone non solo a livello profeslavorativa. Il suo essere imprenditore era forsionale, ma anche sul piano umano. L’azientemente caratterizzato dai principi di solidada oggi è guidata dai suoi figli, ma anche da
rietà, sussidiarietà, bene comune e centralità
tante altre persone che sono cresciute prodella persona. «Conciliare il business con i vafessionalmente grazie a lui, nella condivisiolori cristiani – spiega Beatrice Baldaccini, fine di tempi e spazi di lavoro,
glia dell’ingegner Valter Baldi competenze professionali,
daccini e direttore Risorse Uanche dei valori cristiani.
mane e Comunicazione di
Il riconoscimento ma
È questo che rende un’azienUmbra Group – non è una
"Valter Baldaccini" da di successo un’eccellenza».
scelta facile e comporta delle
È stato quindi «un imprendidecisioni coraggiose, ma che
a Telecom,
tore attento non solo ai suoi
premiano nel tempo e conQui! Group e Fm
dipendenti, ma anche alla cosentono di diventare un’amunità di appartenenza –
zienda di eccellenza». Valter
conferma Beatrice – con
Baldaccini ha testimoniato
un’attenzione verso i più bicon il suo lavoro e la sua atsognosi». Cosa vuol dire per un’azienda itatenzione verso i più bisognosi che il Vangelo
liana promuovere modalità organizzative e
non è fatto di parole, ma, diventa vita quotitempi/spazi di lavoro a sostegno delle madri
diana quando la persona viene messa al cenlavoratrici? Delle famiglie? È davvero possitro di ogni processo produttivo e decisionabile coniugare maternità e carriera? Un uomo
le. «Mio padre – continua Beatrice – è stato ca-
Sapio Life è nata a Monza
per offrire soluzioni
affidabili nelle terapie
e nell’assistenza a casa
Redditi e ricchezza reale
in picchiata fino al 2012
Il boom dei nuovi poveri
MASSIMO IONDINI
T
ra i fondamentali parametri che Istat e Cnel hanno utilizzato nel noto rapporto Bes 2014 - Il benessere equo e sostenibile in Italia (a sostegno di un auspicabile superamento del mero dato statistico e sintetico del Prodotto
interno lordo per stabilire il presunto grado di ricchezza di
una nazione e dei suoi cittadini) c’è anche quello relativo al
"Benessere economico". Dopo aver analizzato i risultati del
rapporto su "Salute", "Istruzione e formazione" e "Lavoro",
l’analisi si concentra anche sulle capacità reddituali e sulle
risorse economiche in quanto strumenti indispensabili per
determinare il livello standard di qualità della vita di un cittadino. Il tutto ai fini di un riconosciuto benessere complessivo, per il quale è fondamentale valutare la equa distribuzione delle risorse (reddito e ricchezza). In Italia, a questo riguardo, emerge subito un dato, storico ed endemico e cioè che
la disuguaglianza del reddito è superiore a quella media europea. Ed è ancora più elevata nel Mezzogiorno.
Tutto ciò è stato ovviamente acuito nel corso e a causa della
perdurante crisi economica di questi anni. Tanto da andare a rosicchiare quella base di sicurezza e ricchezza data dalla diffusione della proprietà della casa di residenza. Una ricchezza reale netta tra le più
alte in Europa che è andata molto diminuendo nel
biennio 2011-2012 soprattutto al Sud (calo dei redditi, delle spese per consumi,
Molti italiani si sono deprivazione e conseguente aumento delle nuove posalvati grazie alla
vertà). Dall’analisi di Istat e
proprietà della casa Cnel risulta però un lieve
miglioramento già nel
vero bene rifugio
2013, premessa per l’ulteriore schiarita che il 2015
sta lasciando intravedere.
Dati alla mano, molte persone e famiglie che fino al 2011 erano riuscite a mantenere un soddisfacente standard di vita attingendo ai risparmi accumulati o risparmiando meno, nel 2012 non sono più riuscite a mantenere i propri livelli di consumo, dovendo inoltre in molti indebitarsi. Le famiglie con debiti che fino al 2008 in Italia erano meno del
2%, nel 2011 erano già il 3,8% arrivando al 7% l’anno dopo.
A questo si aggiunga che le famiglie che hanno dovuto ridurre
i consumi rispetto all’anno precedente sono passate dal 53,6%
del 2011 al 62,3% del 2012. A conferma del biennio nero vissuto dagli italiani c’è anche il dato che attesta l’aumento del
rapporto tra il reddito posseduto dal 20% della popolazione con i redditi più alti e il 20% con i redditi più bassi, che
passa dal 5,1% del 2008 al 5,2 del 2010 per salire al 5,6 nel
2011 e attestarsi al 5,5 nel 2012 (il 20% più alto ha un reddito 5,5 volte superiore a quello del 20% più basso).
Il rapporto Bes 2014 evidenzia infine il più inquietante dei
dati: l’aumento della povertà assoluta. Basato sulla spesa
per consumi, questo indicatore è rimasto sostanzialmente stabile fino al 2011 per crescere di ben 2,3 punti percentuali
l’anno dopo, passando cioè dal 5,7 all’8% a livello nazionale. Un dramma che stavolta ha accomunato Nord (dal 4 al
6,4%), Centro (dal 4,1 al 5,7) e Sud (dall’8,8 all’11,3). Una grave situazione che non è di fatto migliorata nel 2013, anno in
cui sono soltanto leggermente diminuiti i casi di severa deprivazione (5,7% contro l’8% del 2012). Dati pesanti a cui
guardare oggi con l’ottimismo che viene dai primi segnali di
timida uscita dalla crisi intravisti tra la fine del 2014 e l’inizio di questo cruciale anno.
4/Benessere
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Assisi premia la conciliazione famiglia-lavoro
VALENTINA DI MAGGIO
Domenica
8 Marzo 2015
in carriera deve rinunciare al suo ruolo di padre? Quali iniziative possibili per incidere sul
"benessere" lavorativo e sociale dei dipendenti di un’azienda? Queste sono le domande a cui si è ispirato il bando «Aziende Family
Friendly - Valter Baldaccini», aperto a tutte le
aziende italiane, con il desiderio di promuovere uno stile di fare impresa che rivela quale testimone d’eccellenza l’Ingegnere. Lo scorso 8 marzo, UmbraGroup ha ricevuto dalla
Città di Assisi il premio con il progetto della
casa madre Umbra Cuscinetti «Work Family
Balance», per essersi distinta quale azienda
virtuosa che opera al fianco delle lavoratrici e
che ha attuato negli anni soluzioni organizzative tese a favorire la conciliazione famiglialavoro. Questa mattina, ad Assisi, saranno
consegnati i riconoscimenti alle tre aziende
vincitrici del Premio «Città di Assisi Aziende
Family Friendly - Valter Baldaccini»: Telecom
Italia, Qui! Group e Fm.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scarica