Guida della Facoltà di Sociologia - Università Cattolica del Sacro

Milano - 2011/2012
Facoltà di
Sociologia
www.unicatt.it
SOCIOLOGIA
Guida dello studente
Milano
a.a. 2011 - 2012
www.unicatt.it
copertina Guida Sociologia.indd 1-3
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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE
20123 MILANO – Largo A. Gemelli 1
GUIDA
DELLA FACOLTÀ DI
SOCIOLOGIA
Piani di studio e programmi dei corsi
Anno Accademico 2011/2012
INDICE
Saluto del Rettore .................................................................................. pag.
5
Finalità e struttura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ............ pag.
Carattere e Finalità ................................... ....................................... ”
Organi e Strutture accademiche .................................. ...................... ”
Organi e Strutture amministrative.................................. ................... ”
7
7
8
9
I percorsi di studio nell'ordinamento vigente (D.M. n. 270/2004) ..... pag.
11
PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ
La Facoltà e il suo sviluppo ................................................................... pag.
Il corpo docente ....................................................................................... ”
17
20
PIANI DI STUDIO
Lauree triennali ....................................................................................... pag.
23
Laurea in Scienze del servizio sociale ........................................................ pag.
23
Laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi ...... pag.
Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno
nell'a.a. 2011/2012 .................................................................................... ”
Piani di studio per gli studenti che nell'a.a. 2011/2012 si iscrivono al
II e III anno di corso ................................................................................. ”
29
30
32
Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea triennale
con relativo codice di settore scientifico-disciplinare .............................. pag.
37
L'offerta formativa dopo la laurea triennale ........................................ pag.
40
Lauree magistrali .................................................................................... pag.
40
Laurea in Scienze per il lavoro sociale e le politiche di Welfare ............ pag
41
Laurea in Scienze sociali applicate ............................................................. pag
45
Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con
relativo codice di settore scientifico-disciplinare ..................................... pag.
51
3
Master universitari ................................................................................................ pag.
53
Dottorati di ricerca .............................................................................................. ”
53
Corsi di Teologia ..................................................................................... pag.
57
Servizio Linguistico d'Ateneo (SeLdA) ................................................ pag.
59
Norme amministrative ............................................................................ pag.
Norme per l'immatricolazione................................... ........................ ”
Pratiche amministrative............................ ......................................... ”
Norme per adempimenti di segreteria ............................... ................. ”
63
63
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78
79
Tasse e contributi .......................................................................................... ”
Norme di comportamento............................... ................................... ”
Norme per mantenere la sicurezza in Università:
sicurezza, salute e ambiente................. .............................................. ”
Personale dell'Università.............................. ..................................... ”
Norme di garanzia del funzionamento dei servizi essenziali...................”
79
82
83
Servizi dell'Università per gli studenti .................................................. pag.
85
Appendice: Programmi dei corsi ........................................................... pag.
87
4
Gentile Studente,
gli anni universitari rappresentano uno dei momenti più belli e felici nella
crescita umana e professionale di ogni persona. Tanto più lo sono nella nostra
Università, che si distingue per l’offerta formativa articolata e pluridisciplinare,
per la metodologia rigorosa degli studi e della ricerca scientifica, per lo stretto
legame con il mondo del lavoro e delle professioni, per le molteplici opportunità, aperte agli studenti, di stage ed esperienze internazionali.
L’Università Cattolica del Sacro Cuore è il più importante Ateneo cattolico
d’Europa. È anche l’unica Università italiana che può vantare una dimensione
veramente nazionale, con cinque sedi: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona,
Campobasso e Roma con il Policlinico universitario “Agostino Gemelli”. A partire dalla fondazione milanese del nostro Ateneo, nel 1921, migliaia di persone
si sono laureate in Università Cattolica raggiungendo traguardi rilevanti e spesso eccellenti nei diversi ambiti professionali.
Come Università Cattolica - una Università che ha inscritte nel proprio codice genetico la vocazione universale e la fedeltà al Vangelo - il nostro Ateneo
vuole essere il luogo speciale dove realizzare un dialogo fecondo con gli uomini
di tutte le culture, alla luce dell’amicizia tra ragione e fede. Come comunità di
vita e ricerca, l’Università chiede agli studenti di partecipare intensamente e
costantemente alla vita accademica, usando nel modo migliore le numerose occasioni di crescita che essa offre quotidianamente.
Con i suoi corsi di laurea, con i master di primo e secondo livello, con i
dottorati di ricerca e le Alte Scuole, l’Università Cattolica del Sacro Cuore dà la
possibilità di vivere in pienezza e con soddisfazione l’impegno dello studio e
l’incontro con i docenti.
Questa guida, destinata ad accompagnare i Suoi studi nel nuovo anno accademico, offre tutte le informazioni essenziali per conoscere la Sua facoltà. Troverà invece il programma dei corsi, insieme a molte altre informazioni, sul sito
web http://milano.unicatt.it/sociologia.
La presenza di quattordici facoltà, ciascuna a fianco dell’altra nell’unico grande campus nazionale dell’Università Cattolica, Le permetterà di vivere un’esperienza autentica di crescita universitaria.
Grazie al suo alto prestigio nazionale e internazionale, l’Università Cattolica
Le fornirà non solo le necessarie competenze professionali, ma anche quel metodo e quella più ampia prospettiva culturale, che nascono dal quotidiano confronto interdisciplinare. E ciò all’interno di un progetto educativo, orientato a far sì che
i nostri giovani possano coltivare con passione le loro aspirazioni e guardare, con
fiducia e realismo, a quel futuro la cui costruzione è già parte del nostro presente.
Il Rettore
Lorenzo Ornaghi
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FINALITÀ E STRUTTURA
DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL S ACRO
CUORE
CARATTERE E FINALITÀ
Il carattere e le finalità dell’Università Cattolica, giuridicamente riconosciuta con R.D. 2 ottobre 1924, n.1661, sono esposte nell’art. 1 dello Statuto, approvato con Decreto Rettorale il 24 ottobre 1996, il cui secondo comma recita:
«L’Università Cattolica è una comunità accademica che contribuisce allo sviluppo degli studi, della ricerca scientifica e alla preparazione dei giovani alla
ricerca, all’insegnamento, agli uffici pubblici e privati e alle professioni libere.
L’Università Cattolica adempie a tali compiti attraverso un’istruzione superiore adeguata e una educazione informata ai principi del cristianesimo, nel rispetto dell’autonomia propria di ogni forma del sapere, e secondo una concezione della scienza posta al servizio della persona umana e della convivenza
civile, conformemente ai principi della dottrina cattolica e in coerenza con la natura universale del cattolicesimo e con le sue alte e specifiche esigenze di libertà».
La qualifica di “cattolica” e la fedeltà alla Chiesa rappresentano per l’Ateneo
del Sacro Cuore una condizione e una opportunità irrinunciabili per affrontare
con rigore scientifico e apertura intellettuale sia la ricerca sia l’insegnamento in tutti
i campi del sapere e in particolare rispetto alle grandi questioni del nostro tempo.
La ricerca scientifica viene interpretata e vissuta nel suo nesso con l’antropologia e con l’etica, nell’orizzonte della fede cristiana; ciò ha consentito e consente all’Università Cattolica di consolidarsi come luogo naturale di dialogo sincero e di confronto appassionato con tutte le altre culture.
A tutti coloro che desiderano e accettano liberamente di far parte della Università Cattolica si richiede consapevolezza delle finalità scientifiche e pedagogiche dell’Ateneo, e l’impegno a rispettarle e valorizzarle. Si richiede e si auspica,
inoltre, che tale consapevolezza si traduca anche nell’agire personale, in collaborazione leale ed operosa con tutte le componenti dell’Università, evitando atteggiamenti e comportamenti non conformi ai valori e ai principi ispiratori
dell’Ateneo.
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O RGANI E STRUTTURE ACCADEMICHE
Rettore
È la più alta autorità accademica, rappresenta legalmente l’Università, convoca e presiede il Consiglio di amministrazione, il Comitato direttivo, il Senato
accademico e la Consulta di Ateneo. Promuove la convergenza dell’operato di
tutte le componenti la comunità universitaria per il conseguimento dei fini propri dell’Università Cattolica. Può nominare uno o più Pro-Rettori di cui uno con
funzioni vicarie. Ad essi può delegare l’esercizio di specifiche funzioni.
Rimane in carica per quattro anni ed è riconfermabile per non più di due
mandati consecutivi.
Il Rettore in carica è il Prof. Lorenzo Ornaghi, ordinario di “Scienza politica” nella
Facoltà di Scienze politiche.
Pro-Rettori
Il Pro-Rettore in carica è il Prof. Franco Anelli ordinario di “Diritto civile”
presso la Facoltà di Giurisprudenza.
Senato accademico
È composto dal Rettore che lo presiede, e dai Presidi di Facoltà. È un organo
collegiale che delibera su argomenti che investono questioni didattico-scientifiche di interesse generale per l’Ateneo. Spettano al Senato Accademico tutte le
competenze relative all’ordinamento, alla programmazione e al coordinamento
delle attività didattiche e di ricerca.
Preside di Facoltà
Il Preside viene eletto tra i professori di prima fascia ed è nominato dal Rettore. Il Preside è eletto dai professori di prima e seconda fascia. Dura in carica
quattro anni accademici ed è rieleggibile per non più di due mandati consecutivi.
Il Preside della Facoltà di Sociologia è il Prof. Mauro Magatti.
Consiglio di Facoltà
Il Consiglio di Facoltà è composto da tutti i professori di ruolo e fuori ruolo
di prima e seconda fascia, dai rappresentanti dei ricercatori universitari, dai professori incaricati dei corsi e dai rappresentanti degli studenti.
Il Consiglio di Facoltà programma lo sviluppo dell’attività didattica, ne organizza e ne coordina il funzionamento, propone le modifiche da apportare all’ordinamento didattico come previsto dallo statuto.
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O RGANI E STRUTTURE AMMINISTRATIVE
Consiglio di amministrazione
Al Consiglio di amministrazione spettano i più ampi poteri, tanto di ordinaria quanto di straordinaria amministrazione, per il governo dell’Università Cattolica. Il Consiglio di amministrazione è composto da diciotto membri: dal Rettore che lo presiede; da dieci membri nominati dall’ente morale Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori; da un rappresentante della Santa Sede; da un rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana; da un rappresentante del Governo; da un rappresentante dell’Azione Cattolica Italiana; da tre membri eletti
dai professori di prima e seconda fascia tra i professori di prima fascia delle sedi
dell’Università.
Direttore amministrativo
Il Direttore amministrativo è a capo degli uffici e dei servizi dell’Ateneo e ne
dirige e coordina l’attività. Esplica una generale attività di indirizzo, direzione e
controllo nei confronti del personale amministrativo e tecnico. È responsabile
dell’osservanza delle norme legislative e regolamentari di Ateneo, dà attuazione
alle deliberazioni degli organi collegiali ai sensi dello Statuto.
Il Direttore amministrativo è nominato dal Consiglio di amministrazione, su proposta del Rettore.
Il Direttore amministrativo in carica è il Prof. Marco Elefanti.
Direttore di Sede
Il Direttore di Sede è responsabile del funzionamento della gestione locale e
del raggiungimento degli obiettivi assegnati nell’ambito delle linee di indirizzo
e coordinamento generale di competenza del Direttore amministrativo e di quanto stabilito dal Consiglio di amministrazione.
Il Direttore di sede è nominato dal Rettore, previa delibera del Consiglio di amministrazione, su proposta del Direttore amministrativo.
Il Direttore in carica per la sede di Milano è il Dott. Mario Gatti.
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I PERCORSI DI STUDIO NELL'ORDINAMENTO VIGENTE
(D ECRETO MINISTERIALE N. 270/2004)
Scuola
superiore
Laurea
Master di I livello
Laurea
magistrale
Scuola di
specializzazione
Master di II livello
Dottorato di
ricerca
Laurea
I corsi di laurea di durata triennale sono istituiti all’interno di 43 classi ministeriali
che li raggruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4
classi relative alle professioni sanitarie.
La laurea ha lo scopo di assicurare un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali. Si potrà
spendere questo titolo immediatamente, entrando nel mercato del lavoro, oppure
si potrà continuare il percorso universitario iscrivendosi ad una laurea magistrale.
Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 180 crediti formativi universitari (CFU).
A coloro che conseguono la laurea triennale compete la qualifica accademica di
Dottore.
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Laurea magistrale
I corsi di laurea magistrale sono istituiti all’interno di 98 classi ministeriali che li
raggruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4 classi
relative alle professioni sanitarie.
La laurea magistrale, di durata biennale, ha come obiettivo quello di fornire una
formazione di livello avanzato per poter esercitare attività molto qualificate in
ambiti specifici.
Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 120 crediti formativi universitari.
Sono previste anche lauree magistrali a ciclo unico articolate su 5/6 anni di corso. In questo caso per ottenere il titolo occorre aver conseguito 300/360 crediti
formativi universitari.
A coloro che conseguono una laurea magistrale compete la qualifica di Dottore
Magistrale.
Master
È un’ulteriore possibilità per approfondire la formazione dopo la laurea. (Master
di primo livello) o dopo la laurea magistrale (Master di secondo livello). Un
Master ha durata annuale e prevede la partecipazione a uno o più tirocini presso
enti o aziende convenzionate. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 60
crediti formativi universitari.
Scuola di specializzazione
La scuola di specializzazione ha l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze e
abilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività professionali e
può essere istituita esclusivamente nell’applicazione di specifiche norme di legge
o direttive dell’Unione Europea.
Dottorato di ricerca
È un percorso destinato soprattutto a chi vorrà intraprendere la carriera accademica.
Si può conseguire solo dopo la laurea magistrale e prevede 3 o 4 anni di studio.
A coloro che conseguono il dottorato di ricerca compete la qualifica di Dottore di
ricerca.
LE CLASSI DISCIPLINARI
Ogni laurea, comprese quelle magistrali, fa riferimento a una classe ministeriale
che detta le caratteristiche indispensabili dell’offerta formativa. Ogni università
può realizzare lo schema della classe caratterizzandola con alcune ulteriori peculiarità. Oltre alla denominazione attribuita dall’Università Cattolica alle lauree e alle lauree magistrali è quindi importante fare attenzione alla classe a cui i
vari corsi si riferiscono.
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IL CREDITO FORMATIVO
Il credito è un’unità di misura che indica la quantità di impegno richiesta agli
studenti per svolgere le attività di apprendimento sia in aula sia attraverso lo
studio individuale.
Un credito formativo corrisponde a 25 ore di impegno complessivo. La quantità
di impegno, che uno studente deve svolgere mediamente in un anno, è fissata
convenzionalmente in 60 crediti formativi universitari.
I crediti non sostituiscono il voto dell’esame.
Il voto misura il profitto, il credito misura il raggiungimento del traguardo
formativo.
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PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ
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La Facoltà e il suo sviluppo
Studiare sociologia all’Università Cattolica non solo offre gli strumenti concettuali necessari per orientarsi in quello straordinario insieme di fenomeni che
caratterizzano l’essere umano in società, ma apre anche concrete opportunità di
inserimento nel mondo del lavoro. Comprendere e interpretare le logiche di
funzionamento e di cambiamento della vita sociale in una fase storica di mutamento accelerato è infatti una sfida intellettuale affascinante e, nello stesso tempo, un modo per acquisire competenze molto richieste dal mercato: dalle società
di marketing e di ricerca alle imprese che hanno esigenze di selezione e gestione
del personale, dal terzo settore ai servizi pubblici che si occupano di politiche
sociali e di cura alla persona, dalle organizzazioni internazionali agli enti pubblici e dipartimenti privati che si occupano di sicurezza, dai sistemi della comunicazione alle istituzioni culturali.
L’offerta formativa della Facoltà di Sociologia adotta una impostazione
interdisciplinare e si articola globalmente lungo tre filoni della riflessione scientifica nell’ambito delle scienze umane e sociali.
– Culturale. Insiste su un’ampia formazione teorico-culturale attraverso
l’acquisizione delle fondamentali conoscenze riguardanti paradigmi, prospettive, linguaggi e temi delle scienze sociali che si occupano dell’essere umano
inteso come soggetto in relazione con l’altro all’interno di collettività
strutturate.
– Metodologico e tecnico-pratico. Fornisce la padronanza dei metodi e delle
tecniche per la ricerca e l’intervento nell’ambito sociale a vari livelli. A tale
scopo, l’approccio teorico-pratico che contrassegna tutti i laboratori
metodologici, le attività seminariali, le esercitazioni guidate, gli stage e i
percorsi differenziati di tirocinio consentirà agli studenti di acquisire le competenze necessarie per poter sia conoscere sia intervenire in fenomeni e processi complessi che caratterizzano la vita sociale e la condizione umana.
– Gestionale. Oltre che allo sviluppo di capacità di problem solving, si orienta
all’acquisizione delle competenze di base per la gestione di gruppi, organizzazioni, processi sociali in variegati ambiti della vita sociale: nel mondo dell’impresa e del lavoro; nell’ambito della sicurezza; nel mondo della cura e
della sanità; nella sfera delle politiche sociali; all’interno dei processi migratori
e della convivenza interetnica; nel comparto della comunicazione e dell’industria culturale, ecc. Quest’ultimo filone introduce sia ai più importanti assetti istituzionali della vita sociale (sistema economico, giuridico, politico)
sia alle principali forme organizzative dei gruppi della società civile e fornisce gli strumenti gestionali essenziali per la valorizzazione del capitale umano, il
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coordinamento di risorse eterogenee (umane, tecnologiche, economiche), la costruzione di reti e organizzazioni, la progettazione e l’implementazione di soluzioni innovative.
Nel contesto delle lauree triennali attivate dalla Facoltà, cinque profili professionali consentono allo studente di tenere insieme il desiderio di interpretare la
realtà in cui vive e la sua preoccupazione per la futura collocazione nel mondo
del lavoro.
– Gestione delle risorse umane e dei processi organizzativi nei sistemi complessi e nel mercato del lavoro. Unendo competenze tecniche e attenzione
alle trasformazioni demografiche e culturali, formiamo professionisti destinati a lavorare in settori cruciali per lo sviluppo economico.
– Sicurezza e criminalità: in un mondo globalizzato, in cui la complessità
continua a crescere e, con essa, i rischi per persone e istituzioni, la gestione
dei sistemi della sicurezza diventa una vera e propria professionalità, altamente richiesta e qualificata.
– Sviluppo e gestione dell’innovazione: la capacità di innovazione costituisce un fattore decisivo per affrontare con successo i problemi legati alla vita
sociale contemporanea. Il profilo prepara professionisti in grado di rilevare e
decodificare bisogni inespressi di singoli e comunità e di mediare l’introduzione di innovazioni tecnologiche all’interno di gruppi e organizzazioni.
– Servizio sociale e politiche sociali: forma professionisti in grado di rilevare
e affrontare situazioni di disagio personale, familiare e comunitario e di avviare percorsi di valorizzazione delle risorse umane, culturali e istituzionali
nei diversi contesti di vita.
– Comunicazione: è il profilo di cui si occupa il corso interfacoltà in Linguaggi dei media. Forma figure professionali che operano nei diversi comparti
della comunicazione e dell’industria culturale.
Allo scopo di permettere ai propri studenti l’accesso a carriere professionali di
piena soddisfazione, la Facoltà di Sociologia ha messo a punto, per i corsi di
laurea magistrali, piani di studio con un taglio interdisciplinare che uniscono la
necessaria formazione teorico-culturale a una solida preparazione tecnicometodologica, applicandole a specifici ambiti professionali.
In tale direzione, l’offerta formativa si articola globalmente lungo tre filoni della riflessione scientifica nell’ambito delle scienze umane e sociali.
– Culturale. Insiste su una formazione teorico-culturale orientata a consolidare le conoscenze riguardanti paradigmi, linguaggi e temi delle scienze sociali.
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– Metodologico. Rafforzare la padronanza di metodi e tecniche per la ricerca e
l’intervento nell’ambito sociale a vari livelli. I laboratori metodologici, le
attività interattive, gli stage e i percorsi differenziati di tirocinio consentiranno agli studenti di raffinare le competenze per intervenire prontamente in
fenomeni e processi complessi che caratterizzano la vita sociale e la condizione umana.
– Gestionale. Si orienta alla formazione delle competenze manageriali specifiche per la gestione di gruppi, organizzazioni e processi sociali in variegati
ambiti della vita sociale, oltre che per lo sviluppo di capacità di problem
solving. Questo filone si concentra pertanto sull’acquisizione delle capacità
e sul perfezionamento degli strumenti di progettazione e gestione richiesti
per il coordinamento e la supervisione delle azioni dei soggetti all’interno
della sfera sia pubblica che privata, il coordinamento di risorse eterogenee
(umane, tecnologiche, economiche), la costruzione di reti e organizzazioni,
la progettazione e l’implementazione di soluzioni innovative.
Nel’a.a. 2011/2012 la Facoltà offre i seguenti corsi di laurea:
Lauree triennali:
– Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi, afferente alla
classe L-40 Sociologia.
– Scienze del servizio sociale, afferente alla classe L-39 Servizio sociale.
Inoltre è anche attivato il corso di laurea triennale in Linguaggi dei media (*),
interfacoltà con la Facoltà di Lettere e filosofia, afferente alla classe L-20 Scienze della comunicazione.
Lauree magistrali:
– Scienze per il lavoro sociale e le politiche di welfare, afferente alla classe
LM-87 Servizio sociale e politiche sociali.
– Scienze sociali applicate, afferente alla classe LM-88 Sociologia e ricerca
sociale.
In collaborazione con le Facoltà di Economia e di Lettere e filosofia, nell’anno
accademico 2011/2012, la Facoltà di Sociologia attiva inoltre la laurea magistrale in
Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (*), afferente
alle classi LM-19 Informazioni e sistemi editoriali e LM-59 Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità.
* I piani di studio della laurea triennale interfacoltà in Linguaggi dei media e della
laurea magistrale interfacoltà in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse saranno presentati in apposita pubblicazione.
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Il corpo docente
Preside: Mauro Magatti
Professori ordinari e straordinari
Rita Bichi
Pietro Cafaro
Michele Colasanto
Fabio Folgheraiter
Giovanni Marseguerra
Ernesto Ugo Savona
Laura Zanfrini
Professori associati
Gianpaolo Barbetta
Wilma Rita Binda
Ennio Codini
Silvio Cotellessa
Giulia Rivellini
Francesco Villa
Ricercatori
Bruno Bortoli, Francesco Calderoni, Stefano Caneppele, Raul Caruso, Laura
Maria Ferri, Paolo Gomarasca, Giovanni Cristiano Gori, Fabio Introini, Rosangela
Lodigiani, Francesco Marcaletti, Monica Martinelli, Massimiliano Monaci, Nicoletta Pavesi, Maria Luisa Raineri, Simone Tosoni, Giovanni Giulio Valtolina,
Barbara Vettori.
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PIANI DI STUDIO
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LAUREE
TRIENNALI
LAUREA IN SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE
(classe L-39, Servizio sociale)
Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale afferisce alla classe L-39, Servizio sociale.
La laurea in Scienze del servizio sociale prepara operatori assistenti sociali per
affrontare e prevenire situazioni di disagio e aiutare singoli, gruppi e comunità a
migliorare le condizioni di vita, lavorando sia in contesti di privato-sociale sia,
dopo l’esame di Stato, in Enti pubblici o nella libera professione.
Il corso di laurea si pone l’obiettivo generale di fornire:
– competenze interdisciplinari (sociologiche, psicologiche, giuridiche, storiche, economiche e mediche) volte alla lettura e comprensione delle situazioni di bisogno e/o di rischio sociale;
– competenze relative alla metodologia e alle tecniche dell’intervento sociale,
che consentano al laureato una gestione professionale delle situazioni di azione
concreta, con un riferimento costante alla dimensione etica e deontologica;
– buone competenze comunicative, attraverso le quali creare relazioni d’aiuto
efficaci e gestire adeguatamente i conflitti.
Il percorso formativo si articola in una doppia dimensione: teorico-culturale e
professionale. La prima fornisce ai laureati le coordinate attraverso le quali leggere la realtà nella quale si troveranno ad operare, mentre la seconda fornisce le
competenze in merito agli strumenti di intervento professionale.
Poiché la professione dell’assistente sociale richiede una costante integrazione
tra conoscenze teoriche e competenze metodologiche e tecnico-pratiche, particolare attenzione viene data al tirocinio (con la supervisione di assistenti sociali
e il monitoraggio da parte dei tutor didattici), ai laboratori di guida e rielaborazione
del tirocinio e dello stage, alle attività didattiche professionalizzanti, a seminari ed
esercitazioni guidate, oltre che all’incontro con operatori professionali, volontari, utenti e familiari esperti e altri cittadini attivi nelle comunità locali.
Per il conseguimento della laurea di durata triennale sono necessari 180 crediti
formativi universitari (CFU), da acquisire nell’arco del triennio, superando la
prova di valutazione prevista sia per gli insegnamenti sia per le altre esperienze
didattiche integrative.
Ad ogni esame, svolto con modalità differenti secondo il tipo di insegnamento,
viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli studenti, e un voto
(espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione.
La valutazione finale viene espressa in centodecimi.
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È obbligatoria la frequenza al Laboratorio di orientamento al servizio sociale, al
tirocinio II anno, allo stage di III anno e alle attività d’aula ad essi collegate.
La frequenza alle lezioni di Metodologia del servizio sociale I, II e III rappresenta un elemento essenziale per la formazione alla professione e di valutazione
ai fini della prova di esame.
Oltre agli esami previsti dai piani di studio, gli studenti devono superare tre
semestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Teologia, da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università.
Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale (Classe L-39) consente l’accesso all’esame di Stato (Albo B) che abilita alla professione di Assistente Sociale.
PIANI DI STUDIO
I anno
Attività formative di base
- Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale
- Istituzioni di microeconomia
- Metodologia della ricerca sociale
- Psicologia dello sviluppo
- Sociologia generale
Attività formative caratterizzanti
- Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e fondamenti
di servizio sociale e Procedure e tecniche di servizio sociale)
- Medicina sociale
- Laboratorio di orientamento al servizio sociale
CFU
9
9
6
6
9
12
6
6
II anno
Attività formative caratterizzanti
- Diritto privato e della famiglia
- Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure e
Tecniche di servizio sociale)
- Politica sociale e organizzazione dei servizi
- Psicologia sociale e della famiglia
9
9
9
Attività formative affini o integrative
- Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia
e Sociologia della devianza)
9
- Attività formative a libera scelta dello studente*
6
- Tirocinio, guida e rielaborazione del tirocinio
24
9
12
III anno
Attività formative di base
- Etica e deontologia professionale
- Storia sociale
6
6
Attività formative caratterizzanti
- Elementi di psicopatologia
- Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure
e tecniche di servizio sociale)
9
Attività formative affini o integrative
- Diritto penale e penale minorile
6
- Attività formative a libera scelta dello studente*
6
- Stage e guida allo stage
9
- Prova finale
6
6
* Nelle “Attività formative a libera scelta dello studente” è possibile inserire, oltre ad
esami di profitto aggiuntivi scelti all’interno dell’Ateneo, attività formative (laboratori,
seminari, convegni) svolte presso altre Sedi universitarie e non (accreditabili in seguito
a valutazione dell’apposita Commissione Piani di Studio). Inoltre il corso di laurea propone annualmente attività formative ad hoc tra cui un laboratorio di Formazione Personale (2 Cfu) ed altri seminari tematici. È pure possibile potenziare il monte ore delle
esperienze di tirocinio e/o stage. Ulteriori dettagli si possono trovare nel “Regolamento
d’utilizzo dei crediti liberi” presente sul sito dell’Università nella Facoltà di Sociologia.
Propedeuticità
La Facoltà ha deliberato le seguenti propedeuticità:
– non si può essere ammessi a sostenere l’esame di Sociologia applicata se non
si è superato l’esame di Sociologia generale;
– non si può essere ammessi a sostenere l’esame di Metodologia del servizio
sociale II se non si è superato l’esame di Metodologia del servizio sociale I e
il Laboratorio di orientamento al servizio sociale, come pure non è possibile
sostenere Metodologia del servizio sociale III se non si è superato l’esame di
Metodologia del servizio sociale II.
– non si può essere ammessi a frequentare il tirocinio professionale nel secondo anno se non si è superato entro il II appello della sessione invernale l’esame di Metodologia del servizio sociale I e il Laboratorio di orientamento al
servizio sociale;
– non si può essere ammessi a frequentare lo stage nel terzo anno se non si
sono superati entro il II appello della sessione invernale gli esami di
Metodologia del servizio sociale II, di Tirocinio, guida e rielaborazione del
tirocinio del secondo anno.
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Il tirocinio professionale di 2° anno e lo stage di 3° anno
La formazione professionale dell’assistente sociale richiede una costante integrazione tra conoscenze teoriche e acquisizione di abilità tecnico-pratiche.
Alla realizzazione di tale obiettivo concorrono:
– l’attività formativa del Laboratorio di orientamento al servizio sociale;
– l’esperienza di tirocinio di 2° anno (guidata da assistenti sociali supervisori)
e relativa attività d’aula;
– l’attività di stage 3° anno e relativa attività d’aula.
Gli obiettivi generali
Gli obiettivi fondamentali del tirocinio professionale e dello stage sono:
– l’acquisizione di una conoscenza diretta della realtà in cui l’assistente sociale è chiamato a operare;
– la verifica, nella concretezza della realtà incontrata, dei contenuti teorici già
acquisiti o in fase di apprendimento;
– il raggiungimento di un’adeguata conoscenza di sé e delle dinamiche
relazionali indotte dai rapporti interpersonali e di gruppo;
– l’acquisizione di capacità professionali in situazioni concrete di bisogno, progettando e realizzando interventi, usando correttamente gli strumenti operativi dell’assistente sociale, quali il colloquio, la visita domiciliare, la riunione, la documentazione professionale, ecc.;
– l’acquisizione delle capacità di collaborare con altri operatori e altri attori
sociali, al fine di integrare gli interventi;
– lo sviluppo di capacità di programmazione e di promozione di interventi che
rispondano ai bisogni rilevati, in un’ottica progettuale, preventiva e di responsabilità comunitaria.
Le caratteristiche del tirocinio
Il tirocinio è il momento dell’iter formativo nel quale gli studenti sono avviati a conoscere la realtà concreta e ordinaria dell’attività professionale, a darne
un giudizio e acquisire capacità di intervento professionale in ambiti tipici del
servizio sociale.
Il tirocinio consiste nella partecipazione dello studente all’attività di un ente
ospitante, realizzato secondo modalità concordate, con la guida di un assistente
sociale supervisore: non costituisce in alcun modo attività lavorativa, è obbligatorio e viene svolto secondo modalità organizzative uguali per tutti gli studenti.
L’ente di riferimento viene proposto agli studenti dall’Università che ha sviluppato negli anni un impegnativo lavoro di individuazione di sedi di tirocinio con
le quali ha stabilito delle convenzioni formali. Ogni anno l’Università usufruisce
della preziosa collaborazione di centinaia di assistenti sociali disposti a svolgere
la funzione di guida del tirocinio all’interno del proprio ente di appartenenza e a
26
cui sono affidate le funzioni caratterizzanti la supervisione: amministrativa,
educativa, di insegnamento, valutativa.
Le caratteristiche dello stage
Durante il terzo anno di corso lo studente è chiamato ad effettuare una esperienza di Stage, ossia all’elaborazione di un progetto professionale condotto con un buon
livello di autonomia in un ambito individuato in relazione ai propri interessi.
Lo stage prevede la gestione del ruolo professionale in ambiti innovativi e sperimentali del lavoro sociale. Tale esperienza potrà essere effettuata sia all’interno di un servizio che in ambito territoriale consentendo in tal modo allo studente
di sperimentare le molteplici competenze metodologiche richieste dal lavoro
sociale ed acquisite durante il percorso formativo.
Lo stage rappresenta un momento formativo obbligatorio nel curriculum di Scienze
del Servizio Sociale e non si caratterizza in alcun modo come attività lavorativa.
Dopo la laurea
Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale consente di:
– accedere all’Esame di Stato (Albo B) che abilita alla professione di Assistente Sociale;
– operare nei servizi sociali delle amministrazioni pubbliche centrali e locali,
presso enti e associazioni di terzo settore, in ruoli di presa in carico delle situazioni di bisogno, nonché in ruoli di coordinamento degli interventi sociali.
PROVA FINALE
Finalità
Verificare l’apprendimento delle competenze e conoscenze relative a:
– la conoscenza degli strumenti concettuali per interpretare la società contemporanea con particolare riferimento all’analisi dei bisogni individuali e collettivi, alle problematiche sociali di vecchio e nuovo tipo, alle politiche dei
servizi sociali;
– la padronanza dei metodi e delle tecniche del lavoro sociale, con competenze
pratiche e operative relative alla gestione di interventi sui casi e allo sviluppo di progetti di comunità;
– la competenza nella gestione dei processi organizzativi dei servizi sociali e
delle procedure specifiche del servizio sociale;
– gli strumenti per la comunicazione e la gestione delle informazioni.
Modalità
1. La prova finale consiste nella presentazione e nella discussione di un lavoro
di ricerca e di studio condotto autonomamente dal candidato, di norma a par27
2.
3.
4.
5.
tire da esperienze concrete di lavoro sociale (tirocinio, stage, volontariato).
Una volta individuato il tema, lo studente potrà rivolgersi a uno o più docenti
del Corso di Laurea per richiedere suggerimenti metodologici e indicazioni
bibliografiche sull’impostazione del lavoro;
in sede di prova finale, l’argomento prescelto dal candidato potrà essere discusso attraverso un breve elaborato scritto, una presentazione sotto forma di
slides, uno strumento multimediale, o ogni altro supporto idoneo a dare conto del lavoro svolto. Il candidato presenta il suo lavoro in un massimo di 20
minuti e sostiene la discussione di fronte a una Commissione formata da un
minimo di tre docenti della Facoltà;
le Commissioni vengono formate per ciascuna sessione in base al numero
totale di candidati e con riferimento agli ambiti disciplinari interessati;
la prova finale può non essere superata e in tal caso dovrà essere ripetuta in
una sessione di laurea successiva;
la proclamazione dei laureati avviene in un momento successivo e riunisce
tutti i laureandi che hanno superato la prova finale nella medesima sessione.
Valutazione
La Commissione giudicatrice, esaminato il lavoro presentato, ascoltate la presentazione e la discussione, nel caso la prova venga superata, attribuisce un punteggio sulla base della seguente griglia di valutazione:
– proprietà e rigore di linguaggio;
– coerenza delle argomentazioni;
– adeguatezza dei riferimenti disciplinari e metodologici;
– maturità complessiva dimostrata nel corso della discussione;
– rispetto dei vincoli temporali della presentazione.
Ad ognuno dei summenzionati elementi di valutazione, la Commissione attribuisce un punteggio da 0 a 5 e il punteggio finale assegnato è la media di questi
punteggi.
Per tutte le altre informazioni, si invitano gli studenti a consultare la Guida pubblicata sul sito internet della Facoltà di Sociologia (http://milano.unicatt.it/sociologia).
28
L AUREA IN SCIENZE DEI FENOMENI SOCIALI
E DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI
(L-40, Sociologia)
Il corso di laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi
afferisce alla classe L-40, Sociologia.
Il corso di laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi fornisce:
– un’ampia formazione teorico-culturale che parte dalla tradizione degli studi
sociologici e si amplia alla riflessione antropologica, al fine di costruire gli strumenti concettuali essenziali per interpretare i processi culturali, le grandi questioni sociali emergenti e la complessità della condizione umana contemporanea;
– un’ottima padronanza del metodo e delle tecniche della ricerca sociale,
qualitativa e quantitativa, con competenze pratiche e operative relative alla
misura, al rilevamento, al trattamento e all’interpretazione dei dati;
– l’acquisizione delle competenze di base per la gestione di gruppi, organizzazioni, processi sociali.
Il corso adotta un’impostazione interdisciplinare che prevede l’acquisizione di
competenze teoriche e metodologiche in diversificate aree di riflessione scientifica nell’ambito delle scienze umane.
A tale scopo, il primo anno di corso è dedicato all’acquisizione delle categorie
fondamentali delle scienze sociali così da offrire una visione integrata dei fenomeni e dei processi che caratterizzano gli esseri umani in società.
Il secondo e il terzo anno approfondiscono gli ambiti e le sfere istituzionali nelle
quali la vita sociale ha luogo. In questo modo, lo studente è messo nella condizione di cogliere le logiche della vita sociale contemporanea, con speciale riferimento ai contesti culturali e organizzativi.
In tutti e tre gli anni, particolare importanza viene data al Laboratorio
metodologico che, con un approccio tecnico-pratico, consentirà agli studenti
l’acquisizione di tutte le competenze metodologiche che sono particolarmente
richieste dal mercato del lavoro.
La didattica è quanto più possibile personalizzata e attiva.
Personalizzata, grazie alla facilità dei colloqui con i docenti e con i tutor individuali
e di gruppo e all’utilizzo di strumenti di supporto on-line; attiva, in quanto gli studenti sono chiamati a sperimentare sul campo le tecniche e gli strumenti appresi.
Sono infatti previsti seminari di approfondimento, esercitazioni, lavori di gruppo, laboratori di ricerca applicata ai diversi settori di studio, stages, incontri con
professionisti ed esperti, con l’obiettivo di integrare conoscenza teorica,
metodologia della ricerca e rapporto diretto con la realtà lavorativa.
Per gli studenti che lo desiderino, il corso di laurea mette a disposizione la possibilità di svolgere un’esperienza di studio e di ricerca all’estero, potendo scegliere tra
un vasto elenco di destinazioni sia in Europa sia in molti altri Paesi del mondo.
29
Per il conseguimento della laurea di durata triennale sono necessari 180 crediti
formativi universitari (CFU), da acquisire nell’arco del triennio, superando la
prova di valutazione prevista sia per gli insegnamenti sia per le altre esperienze
didattiche integrative.
Ad ogni esame viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli
studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di
preparazione.
La prova finale viene espressa in centodecimi.
Già dal primo anno, gli studenti arricchiranno la loro preparazione attraverso
molteplici attività di tipo laboratoriale e l’intero triennio sarà organizzato al fine
di garantire:
– l’acquisizione della capacità di utilizzare le tecniche di base della ricerca
sociale, anche in riferimento a specifici ambiti di applicazione;
– l’acquisizione della capacità di utilizzare gli strumenti di base per l’analisi e
la gestione dei processi organizzativi, anche in riferimento a specifici ambiti
di applicazione;
– l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche con riferimento ai campi
di applicazione dei sistemi tecnici, della gestione delle risorse umane, dell’analisi e gestione dei problemi della sicurezza.
Si tratta di un piano studi progettato con riferimento a specifiche tipologie di
sbocchi professionali, utile al contempo per accedere a quei campi applicativi
corrispondenti ai tre percorsi proposti dalla Facoltà a coloro che proseguiranno
gli studi con la laurea magistrale in Scienze sociali applicate.
Gli studenti potranno comunque avvalersi della consulenza del corpo docente e
dei tutor didattici sia nella scelta tra le diverse opzioni tematiche proposte sia
per l’eventuale formulazione di un proprio piano di studi personalizzato che
risponda a specifiche esigenze personali e professionali.
Oltre agli esami previsti dai piani di studio, gli studenti devono superare tre
semestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Teologia, da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università.
PIANI DI STUDIO
Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell’a.a. 2011/2012
I anno
-
Istituzioni di sociologia
Laboratorio di ricerca sociale I
Modelli di pensiero delle scienze sociali
Psicologia sociale
30
CFU
9
12
9
9
- Statistica sociale
- Logica e decisioni razionali
- Istituzioni di antropologia filosofica
-
II anno
Laboratorio di ricerca sociale II
Economia politica
Istituzioni di diritto pubblico o Teoria e analisi dei processi politici
Psicologia giuridica o Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
Società, differenze e disuguaglianze o Antropologia sociale
- Un insegnamento a scelta tra ( 1):
Sociologia dell’impresa e del lavoro, Sociologia della devianza,
Sociologia della cultura e della comunicazione
III anno
- Laboratorio di ricerca sociale III
- Sociologia della globalizzazione
- Laboratorio tecnico-pratico di analisi e gestione di fenomeni sociali
complessi (case studies)
9
6
9
12
9
9
9
9
9
12
9
3
2
- Un insegnamento a scelta tra ( ):
Criminologia, Sociologia delle organizzazioni, Sociologia della
tecnica e dell’innovazione
6
- Un insegnamento a scelta tra ( 3):
Analisi della città e del territorio, Teoria e tecniche di gestione
aziendale, Antropologia della complessità
6
- Un insegnamento a scelta tra ( 4):
Economia del lavoro e delle risorse umane, Economia della
criminalità, Economia dell’innovazione
6
- Attività formative a libera scelta dello studente
- Prova finale
12
6
AVVERTENZA
Nell’ambito delle attività formative opzionali, che lo studente deve indicare all’atto della presentazione del proprio piano di studio, la Facoltà ha individuato
delle combinazioni di insegnamenti che consentono l’acquisizione di crediti formativi universitari in relazione ai seguenti profili professionalizzanti: Criminalità e
sicurezza; Lavoro, impresa, organizzazione; Sviluppo e gestione dell’innovazione.
Gli studenti che volessero configurare il piano studi seguendo il profilo
professionalizzante in Criminalità e sicurezza, negli elenchi dei corsi a scelta
31
contraddistinti da (1), (2), (3) e (4) dovranno optare per i seguenti insegnamenti:
(1) Sociologia della devianza, 9 Cfu
(2) Criminologia, 6 Cfu
(3) Analisi della città e del territorio, 6 Cfu
(4) Economia della criminalità, 6 Cfu
Gli studenti che volessero configurare il piano studi seguendo il profilo
professionalizzante in Lavoro, impresa, organizzazione, negli elenchi dei
corsi a scelta contraddistinti da ( 1 ), ( 2 ), ( 3) e ( 4) dovranno optare per i seguenti insegnamenti:
(1) Sociologia dell’impresa e del lavoro, 9 Cfu
(2) Sociologia delle organizzazioni, 6 Cfu
(3) Teoria e tecniche di gestione aziendale, 6 Cfu
(4) Economia del lavoro e delle risorse umane, 6 Cfu
Gli studenti che volessero configurare il piano studi seguendo il profilo
professionalizzante in Sviluppo e gestione dell’innovazione, negli elenchi dei corsi a
scelta contraddistinti da (1), (2), (3) e (4) dovranno optare per i seguenti insegnamenti:
(1) Sociologia della cultura e della comunicazione, 9 Cfu
(2) Sociologia della tecnica e dell’innovazione, 6 Cfu
(3) Antropologia della complessità, 6 Cfu
(4) Economia dell’innovazione, 6 Cfu
Piani di studio per gli studenti che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al II e
III anno di corso
Il piano di studi, dopo il primo anno, si articolerà in tre curricula:
– Criminalità e sicurezza;
– Lavoro, impresa, organizzazione;
– Sviluppo e gestione dell’innovazione
I anno
(comune a tutti i curricula)
Attività formative di base
- Istituzioni di sociologia
- Laboratorio di ricerca sociale I
CFU
9
12
Attività formative caratterizzanti
- Modelli di pensiero delle scienze sociali
- Psicologia sociale
- Statistica sociale
- Logica e decisioni razionali
9
9
9
6
Attività formative affini o integrative
- Istituzioni di antropologia
9
32
II anno
Attività formative di base
- Laboratorio di ricerca sociale II
12
Attività formative caratterizzanti
- Antropologia sociale o Società, differenze, disuguaglianze
- Economia politica
- Istituzioni di diritto pubblico o Teoria e analisi dei processi politici
9
9
9
curriculum Criminalità e sicurezza
Attività formative caratterizzanti
- Psicologia giuridica
- Sociologia della devianza
9
9
curriculum Lavoro, impresa, organizzazione
Attività formative caratterizzanti
- Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
- Sociologia dell’impresa e del lavoro
9
9
curriculum Sviluppo e gestione dell’innovazione
Attività formative caratterizzanti
- Psicologia della comunicazione
- Sociologia della cultura e della comunicazione
9
9
III anno°
Attività formative di base
- Laboratorio di ricerca sociale III
Attività formative caratterizzanti
- Sociologia della globalizzazione
- Laboratorio tecnico-pratico di analisi e gestione di fenomeni
sociali complessi (case studies)
- Attività formative a libera scelta dello studente *
12
9
3
12
° Gli studenti iscritti nell’a.a. 2010/2011 al II anno di corso, curriculum Ricerca sociale e
organizzativa, che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al III anno di corso, seguiranno il piano di
studio del curriculum Sviluppo e gestione dell’innovazione.
* Si segnala che nell’a.a. 2011/2012 la Facoltà di Sociologia attiva gli insegnamenti di:
- Sociologia della religione che consente l’acquisizione di 12 Cfu
- Sociolinguistica che consente l’acquisizione di 6 Cfu
- Metodi d’analisi dell’opinione pubblica che consente l’acquisizione di 6 Cfu
33
curriculum Criminalità e sicurezza
Attività formative caratterizzanti
- Criminologia
6
Attività formative affini o integrative
- Analisi della città e del territorio
- Economia della criminalità
6
6
curriculum Lavoro, impresa, organizzazione
Attività formative caratterizzanti
- Sociologia delle organizzazioni
6
Attività formative affini o integrative
- Economia del lavoro e delle risorse umane
- Teoria e tecniche di gestione aziendale
6
6
curriculum Sviluppo e gestione dell’innovazione
Attività formative caratterizzanti
- Sociologia della tecnica e dell’innovazione
6
Attività formative affini o integrative
- Antropologia della complessità
- Economia dell’innovazione
6
6
- Prova finale
6
Dopo la laurea,
I principali settori di inserimento lavorativo sono:
– istituti che si occupano di marketing, sondaggi, ricerca sociale e di mercato;
– uffici studi di imprese private e enti pubblici;
– enti di promozione dello sviluppo locale e di gestione del territorio, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile;
– dipartimenti preposti alla prevenzione della criminalità e alla tutela della sicurezza;
– organismi internazionali che si occupano dei temi dello sviluppo e della
sicurezza;
– organizzazioni di terzo settore operanti in ambito nazionale e internazionale;
– uffici del personale di grandi imprese e enti pubblici;
– società di consulenza operanti nell’ambito della selezione e formazione del
personale;
34
– centri per l’impiego, agenzie di lavoro interinale e di intermediazione
del lavoro;
– settore security di aziende private.
All’interno di questi settori, alcune professioni tipiche sono:
– analista dello sviluppo locale e territoriale;
– addetto alla gestione e al controllo nelle imprese private;
– ricercatore sociale;
– operatore di agenzia di intermediazione e servizi per l’impiego;
– esperto di problemi del lavoro;
– esperto per le rilevazioni di nuovi bisogni;
– esperto per la gestione dei processi innovativi.
PROVA FINALE
Finalità
La prova intende favorire lo sviluppo negli studenti di un’autonoma capacità di
elaborazione e verificare l’apprendimento relativo a:
– la conoscenza degli strumenti concettuali per interpretare la società contemporanea con riferimento ai contesti sociali e ai processi di globalizzazione;
– la padronanza del metodo e delle tecniche della ricerca sociale, con competenze pratiche e operative relative alla misura, al rilevamento, al trattamento
e all’interpretazione dei dati;
– la competenza nella progettazione, gestione e valutazione dei processi organizzativi e delle politiche pubbliche;
– gli strumenti e le metodologie per la comunicazione e la gestione delle
informazioni.
Modalità
1. La prova finale consiste nella presentazione di un lavoro condotto autonomamente dal candidato su un argomento concordato con un docente del Corso di Laurea. Una volta scelto il tema, lo studente potrà rivolgersi inizialmente a uno o più docenti per richiedere suggerimenti metodologici e indicazioni bibliografiche sull’impostazione del lavoro;
2. in sede di prova finale, l’argomento prescelto dal candidato potrà essere discusso attraverso un breve elaborato scritto, una presentazione sotto forma di
slides, uno strumento multimediale, o ogni altro supporto idoneo a dare conto del lavoro svolto. Il candidato presenta il suo lavoro in un massimo di 20
minuti e sostiene la discussione di fronte a una Commissione formata da un
minimo di tre docenti della Facoltà;
3. le Commissioni vengono formate per ciascuna sessione in base al numero
totale di candidati e con riferimento agli ambiti disciplinari interessati;
35
4. la prova finale può non essere superata e in tal caso dovrà essere ripetuta in
una sessione di laurea successiva;
5. la proclamazione dei laureati avviene in un momento successivo e riunisce
tutti i laureandi che hanno superato la prova finale nella medesima sessione.
Valutazione
La Commissione giudicatrice, esaminato il lavoro presentato, ascoltate la presentazione e la discussione, nel caso la prova venga superata, attribuisce un punteggio sulla base della seguente griglia di valutazione:
– proprietà e rigore di linguaggio;
– coerenza delle argomentazioni;
– adeguatezza dei riferimenti disciplinari, metodologici e statutari;
– maturità complessiva dimostrata nel corso della discussione;
– rispetto dei vincoli temporali della presentazione.
Ad ognuno dei summenzionati elementi di valutazione, la Commissione attribuisce
un punteggio da 0 a 5 e il punteggio finale assegnato è la media di questi punteggi.
Per tutte le altre informazioni, si invitano gli studenti a consultare la Guida pubblicata sul sito internet della Facoltà di Sociologia (http://milano.unicatt.it/sociologia).
36
Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea triennale con relativo codice di settore scientifico disciplinare
I settori scientifico-disciplinari sono nati da un’esigenza di chiarezza e semplificazione che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare per settori
omogenei tutte le discipline insegnate nelle università italiane attribuendo a tali
settori una sigla e un’intitolazione; quest’ultima è stata individuata scegliendo
tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa del settore
(Letteratura italiana, Storia del Diritto, ecc.) e aggregando a questa tutte le discipline-insegnamenti ritenuti affini.
Con il Decreto ministeriale del 4 ottobre 2000, anche in vista della riforma, si è
avuta una completa revisione delle discipline che vengono così ad afferire a 14
grandi aree e, all’interno di queste, a 370 settori individuati da un nuovo codice
alfanumerico e da un’intitolazione. La sigla alfabetica si riferisce all’area disciplinare, la cifra che segue indica il numero d’ordine che il settore occupa all’interno dell’area.
Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scientifico-disciplinari; pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferiscono
gli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio, verificare la “spendibilità”, in altri percorsi formativi, dei crediti acquisiti con un determinato insegnamento.
Laurea in Scienze del servizio sociale
Diritto penale e penale minorile
Diritto privato e della famiglia
Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale
Elementi di psicopatologia
Etica e deontologia professionale
Istituzioni di microeconomia
Laboratorio di orientamento al servizio sociale
Medicina sociale
Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e
fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di
servizio sociale)
Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure e
tecniche di servizio sociale)
Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure
e tecniche di servizio sociale)
Metodologia della ricerca sociale
Politica sociale e organizzazione dei servizi
Psicologia dello sviluppo
IUS/17
IUS/01
IUS/09
M-PSI/08
M-FIL/03
SECS-P/01
SPS/07
MED/42
SPS/07
SPS/07
SPS/07
SPS/07
SPS/09
M-PSI/04
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Psicologia sociale e della famiglia
Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia e
Sociologia della devianza)
Sociologia generale
Storia sociale
M-PSI/05
SPS/08
SPS/07
M-STO/04
Laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi
Analisi della città e del territorio
Antropologia della complessità
Antropologia sociale
Criminologia
Economia del lavoro e delle risorse umane
Economia dell’innovazione
Economia della criminalità
Economia politica
Istituzioni di antropologia filosofica
Istituzioni di diritto pubblico
Istituzioni di sociologia
Laboratorio di ricerca sociale I
Laboratorio di ricerca sociale II
Laboratorio di ricerca sociale III
Logica e decisioni razionali
Metodi d’analisi dell’opinione pubblica
Modelli di pensiero delle scienze sociali
Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
Psicologia della comunicazione
Psicologia giuridica
Psicologia sociale
Società, differenze e disuguaglianze
Sociolinguistica
Sociologia dell’impresa e del lavoro
Sociologia della cultura e della comunicazione
Sociologia della devianza
Sociologia della religione
Sociologia della globalizzazione
Sociologia della tecnica e dell’innovazione
Sociologia delle organizzazioni
Statistica sociale
Teoria e analisi dei processi politici
Teoria e tecnica dei nuovi media
Teoria e tecniche di gestione aziendale
38
M-GGR/02
M-FIL/02
M-DEA/01
SPS/12
SECS-P/06
SECS-P/06
SECS-P/06
SECS-P/01
M-FIL/03
IUS/09
SPS/07
SPS/07
SPS/07
SPS/07
SECS-P/01
SPS/04
SPS/07
M-PSI/06
M-PSI/05
M-PSI/05
M-PSI/05
M-DEA/01
SPS/08
SPS/09
SPS/08
SPS/12
SPS/08
SPS/11
SPS/09
SPS/09
SECS-S/04
SPS/04
SPS/08
SECS-P/07
Insegnamenti attivati nella laurea triennale interfacoltà in Linguaggi dei media
Sociologia della cultura e della comunicazione
Teoria e tecniche dei nuovi media
SPS/08
SPS/08
39
L’OFFERTA FORMATIVA DOPO LA LAUREA TRIENNALE
LAUREE MAGISTRALI
Nell’anno accademico 2011/2012 sono attivate le lauree magistrali in:
Scienze per il lavoro sociale e le politiche di welfare, afferente alla classe
LM-87, Servizio sociale e politiche sociali
Scienze sociali applicate, afferente alla classe LM-88, Sociologia e ricerca sociale.
Il corso di laurea prevede i seguenti curricula:
– Scienze del lavoro e per la direzione d’impresa (ERGOLABOS)
– Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH)
In collaborazione con le Facoltà di Economia e di Lettere e filosofia, dall’a.a.
2009/2010, la Facoltà di Sociologia ha attivato la laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse, corso interclasse
LM-19 Informazioni e sistemi editoriali e LM-59 Scienze della comunicazione
pubblica, d’impresa e pubblicità.*
* I piani di studio della laurea magistrale interfacoltà in Comunicazione per l’impresa,
i media e le organizzazioni complesse saranno presentati in apposita pubblicazione.
40
LAUREA
IN
SCIENZE PER IL LAVORO SOCIALE
POLITICHE DI W ELFARE
E LE
(classe LM-87, Servizio sociale e politiche sociali)
Costituiscono obiettivi formativi specifici qualificanti del corso le seguenti competenze, conoscenze e abilità, individuate tenendo presenti le caratteristiche di
complessità, di interculturalità e di globalizzazione tipiche della società attuale:
– conoscenze avanzate nelle discipline sociologiche attinenti al campo del
welfare e in particolare nella politica dei servizi sociali e nella metodologia
del lavoro sociale, con specifico riferimento:
1. alle necessità di aiuto e controllo dei nuclei familiari in difficoltà
nell’assolvimento dei compiti genitoriali o di accudimento/cura assistenziale;
2. all’elaborazione di diagnosi sociali e previsioni dei rischi sia riguardo
alle forme tradizionali di disagio sociale (maltrattamenti e abusi, malattia
mentale, dipendenze, devianza, emarginazione estrema, ecc.) sia a quelle
emergenti (nuova povertà economica, sfruttamento di minori, nuove droghe, insicurezza urbana, ecc.);
3. all’animazione e all’organizzazione di azioni e progetti di sensibilizzazione
sociale, prevenzione e promozione del benessere e della salute, inclusione
sociale e lavorativa, rigenerazione dei tessuti urbani e sviluppo di comunità;
– competenze professionali di management sociale, per la progettazione, l’organizzazione, la supervisione, il controllo tecnico, amministrativo e finanziario di progetti comunitari complessi nonché per il coordinamento e la direzione di Organizzazioni sociali pubbliche e private;
– competenze multi-disciplinari per favorire lo sviluppo della partnership tra
diversi enti e strutture societarie (di primo, secondo, terzo e quarto settore)
per l’elaborazione di politiche locali partecipate (piani di zona) in conformità al principio di sussidiarietà;
– padronanza di metodi e strumenti per lavorare in rete nei vari livelli dei sistemi locali di welfare, per favorire efficaci relazioni tra professionisti anche di
settori affini (come la Sanità, la Scuola, l’Amministrazione della giustizia,
ecc.) nonché per favorire l’iniziativa competente dei vari soggetti sociali (utenti, familiari, volontari, cittadini, dirigenti di impresa, amministratori, ecc.)
interessati alla definizione dei problemi e alla predisposizione degli interventi di aiuto o di auto-aiuto, nell’ottica della cittadinanza attiva;
– conoscenza delle problematiche connesse all’operatività delle Organizzazioni di terzo settore (cooperative sociali, associazioni di volontariato e familiari, fondazioni sociali, imprese sociali, organizzazioni di auto-mutuo-aiuto)
con riferimento non solo alle necessità di efficienza, efficacia e qualità operativa interna di tali strutture, ma anche al rafforzamento della loro primaria
41
missione di generare o rigenerare il capitale sociale nelle comunità locali e di
concorrere alla costruzione partecipata delle politiche sociali nel loro territorio di competenza;
− padronanza dei diversi metodi di disegno, impostazione e conduzione di
indagini sociali su organizzazioni e ambiti territoriali; adeguata conoscenza
dei metodi e delle tecniche relative al monitoraggio e alla valutazione di
qualità degli esiti delle singole prestazioni sociali così come dell’impatto
delle politiche locali di welfare, anche per la valorizzazione e l’implementazione
delle buone pratiche;
− adeguate competenze e capacità di interagire con le culture e le popolazioni
immigrate nella prospettiva di relazioni sociali interculturali e multietniche.
Per il conseguimento della laurea magistrale si devono acquisire almeno 120
crediti formativi universitari.
Ad ogni esame viene attribuito un numero di crediti, uguale per tutti gli studenti,
e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione.
All’interno di tutti gli insegnamenti di 6 o più Cfu sono previsti Laboratori applicativi su temi correlati allo specifico corso.
Gli insegnamenti sono inoltre completati e supportati attraverso strumenti di
formazione a distanza (Piattaforma Blackboard), accessibili agli studenti iscritti
tramite il proprio personal computer.
Di norma, le lezioni vengono concentrate negli ultimi giorni della settimana, per
favorire la frequenza degli studenti che lavorano e dei fuorisede.
Il piano degli studi del biennio magistrale sarà integrato da un corso semestrale,
della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area
con denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente Ecclesiastico
Generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta
concordata con il docente.
PIANI DI STUDIO
I anno
-
Economia dei sistemi di welfare
Elementi di diritto amministrativo
Politiche sociali europee
Psicologia del ciclo di vita
Sociologia della sussidiarietà e del Terzo settore o Sociologia della
convivenza interetnica
42
CFU
9
9
6
6
6
- Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di
Storia del welfare e delle professioni sociali)
- Attività formative a libera scelta dello studente *
12
9
AVVERTENZA
I corsi aventi 6 o più Cfu comprendono al proprio interno dei Laboratori
applicativi per un totale di 24 ore ciascuno.
II anno
CFU
- Economia del terzo settore
- Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle
relazioni di cura)
- Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali o Procedure
per la tutela minorile
- Pianificazione dei servizi locali di welfare
- Psicologia delle relazioni famigliari o Psicologia dello sviluppo
e contesti multiculturali
- Valutazione degli interventi e dei servizi sociali
- Stage
6
6
6
10
- Prova finale
14
9
6
6
* Nelle “Attività formative a libera scelta dello studente” è possibile inserire, oltre ad
esami di profitto aggiuntivi scelti all’interno dell’Ateneo, attività formative (laboratori,
seminari, convegni) svolte presso altre Sedi universitarie e non (accreditabili in seguito
a valutazione dell’apposita Commissione Piani di Studio). Inoltre il corso di laurea propone annualmente attività formative ad hoc tra cui un laboratorio di Formazione Personale (2 Cfu) ed altri seminari tematici. È pure possibile potenziare il monte ore delle
esperienze di tirocinio e/o stage.
Ulteriori dettagli si possono trovare nel “Regolamento d’utilizzo dei crediti liberi” presente sul sito dell’Università nella Facoltà di Sociologia.
AVVERTENZA
I corsi aventi 6 o più Cfu comprendono al proprio interno dei Laboratori
applicativi per un totale di 24 ore ciascuno.
STAGE
Lo Stage della laurea magistrale si configura come una esperienza in cui lo studente offre all’Ente/Servizio/Azienda ospitante la propria collaborazione al fine
di mettere a fuoco, costruire e/o realizzare un progetto di intervento in un’area
di interesse comune.
43
La sede dello Stage verrà individuata autonomamente da ogni studente sulla base
dei propri interessi e aspettative ed a seguito di una contrattazione dallo stesso
attuata in prima persona con il referente dell’ambito prescelto, al fine di verificare le possibilità concrete e definire gli obiettivi comuni, gli spazi e i tempi di
realizzazione.
Prova finale
La prova finale della laurea magistrale in Scienze del lavoro sociale e delle politiche di welfare consiste nell’elaborazione, con la supervisione di un docente
relatore, di un elaborato scritto in forma di Tesi che dimostri la maturità dello
studente e la sua capacità di approfondire criticamente un argomento nei suoi
aspetti sia teorici che metodologici, ed eventualmente di verificarne le ricadute
operative nell’ambito delle politiche e dell’intervento sociale.
L’elaborato dovrà avere una dimensione adeguata all’argomento trattato e alla
metodologia prescelta, attestare la capacità di utilizzare una bibliografia sia nazionale che internazionale, condurre analisi coerenti rispetto alle scelte professionali richieste dalla realtà sociale.
La domanda di approvazione del titolo della Tesi dovrà essere presentata presso la
Segreteria di Facoltà almeno 9 mesi prima della data prevista per la discussione.
La guida dettagliata alla preparazione della dissertazione di laurea magistrale è
consultabile dalla home page della Facoltà (http://milano.unicatt.it/sociologia).
Dopo la laurea
La laurea magistrale mira ad offrire basi conoscitive interdisciplinari e competenze manageriali per varie figure professionali (assistenti sociali, sociologi,
educatori professionali, psicologi, giuristi, economisti, ecc.) che lavorino o desiderino lavorare come dirigenti di interventi, servizi, strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie e socio-educative oppure come esperti di progettazione di
politiche sociali integrate a livello locale, nell’ambito dei piani di zona previsti
dalla legge n. 328/2000. I laureati potranno operare con un elevato grado di
autonomia non solo entro la linea gerarchica di strutture di welfare pubbliche e/
o di Terzo settore, bensì anche nella libera professione o comunque in proiezione imprenditoriale, esercitando in particolare abilità di valutazione, coordinamento, supervisione e formazione; potranno svolgere funzioni apicali o di middle
management in strutture, servizi, dipartimenti e assessorati alle politiche dei
servizi sociali nei vari livelli (comunitario, nazionale, regionale, locale).
44
L AUREA IN S CIENZE SOCIALI APPLICATE
(LM-88, Scienze sociali applicate)
L’obiettivo del corso di laurea magistrale in Scienze sociali applicate è la formazione di professionisti capaci di analizzare e gestire i fenomeni complessi tipici delle
società contemporanee, con particolare riferimento agli ambiti di interesse dei singoli curricula. Ciò richiede l’acquisizione delle seguenti competenze professionali:
– competenze tecnico-metodologiche, relative al rilevamento e trattamento dei
dati pertinenti l’analisi sociale con metodi qualitativi e quantitativi, all’uso
critico delle fonti, alla organizzazione e gestione di banche dati e alla costruzione e gestione di progetti di ricerca;
– competenze interpretative, relative alla capacità di lettura dei principali fenomeni sociali, basata su una conoscenza avanzata della teoria sociologica e
su una buona preparazione storico-sociale;
– competenze comunicative, relative alla redazione di report e testi scritti e
alla presentazione di risultati e sintesi, anche con l’ausilio di strumenti
multimediali;
– competenze gestionali, relative ai contesti organizzativi e sistemici entro cui
la vita sociale contemporanea ha luogo;
– competenze progettuali relative ai diversi ambiti della vita sociale e alle relative politiche.
Allo scopo di favorire l’interscambio con il mondo del lavoro e delle professioni, sono previsti tirocini e stage presso istituti di ricerca, aziende e amministrazioni
pubbliche, oltre che soggiorni di studio presso altre università italiane e straniere.
L’utilizzo di una didattica interattiva comporta anche che la verifica dell’apprendimento avvenga in parte direttamente nel corso di esercitazioni, seminari e
laboratori (nei quali gli studenti saranno chiamati a predisporre elaborati e presentazioni in maniera autonoma) e in parte con prove orali e scritte.
Per il conseguimento della laurea magistrale si devono acquisire almeno 120
crediti formativi universitari.
Ad ogni esame viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli
studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di
preparazione.
La prova finale viene espressa in centodecimi.
Il piano degli studi del biennio magistrale sarà integrato da un corso semestrale,
della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area
con denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente Ecclesiastico
Generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta
concordata con il docente.
45
PIANI DI STUDIO
La laurea magistrale in Scienze sociali applicate offre la possibilità di scegliere
tra due diversi curricula.
Contenuto qualificante di entrambi i curricula è la partecipazione ad attività di
laboratorio, ad elevato contenuto professionalizzante.
Il corso di laurea prevede i seguenti curricula:
– Scienze del lavoro e per la direzione d’impresa (ERGOLABOS);
– Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH);
Curriculum in Scienze del lavoro e per la direzione d’impresa
(ERGOLABOS)
Questo primo curriculum magistrale forma professionisti in grado di operare
nelle imprese con mansioni legate allo sviluppo organizzativo e alla gestione e
valorizzazione delle risorse umane, nella prospettiva di ruoli orientati a compiti
di general management. Di qui la scelta di Ergolabos quale espressione evocativa
del lavoro come intrapresa, orientato alla creazione di valore aggiunto per sé e
per le organizzazioni nelle quali si opera.
Tale impostazione deriva dalla constatazione che l’impresa contemporanea operando in un ambiente complesso e soggetto a incessanti mutamenti - si caratterizza sempre più come sistema composito, che necessita di saperi, sensibilità
e competenze molteplici e flessibili.
Lo scopo del percorso è quello di fornire le conoscenze tecniche e di formare i
linguaggi necessari per governare tali sistemi, sia nelle loro dinamiche interne,
sia nel loro rapporto con l’ambiente circostante.
Il curriculum intende pertanto offrire, nelle varie dimensioni in cui esso si articola:
– forti elementi di contiguità con le istanze che scaturiscono dal mondo delle
imprese, delle società di consulenza, dei servizi pubblici e delle organizzazioni del privato sociale;
– uno stretto raccordo dei contenuti proposti con la produzione scientifica internazionale, nonché l’implementazione delle pratiche e lo sviluppo delle
politiche, di cui si offriranno elementi per una loro analisi anche in chiave
comparativa;
– una solida preparazione metodologica che trova espressione nell’attenzione
alle dinamiche di sviluppo dei processi complessi e nella capacità di interpretarli in ottica multidisciplinare e interdisciplinare.
46
Nel percorso proposto si formeranno professionisti in grado di:
– assumere posizioni di responsabilità nella programmazione e realizzazione
di strategie all’interno delle imprese e delle diverse organizzazioni dei settori privato, pubblico e del privato-sociale, con particolare riferimento alle aree
del general management, delle risorse umane, delle relazioni industriali,
del marketing commerciale e sociale e della comunicazione d’impresa;
– svolgere attività di ricerca, formazione e sviluppo organizzativo nelle società
di consulenza aziendale, nei centri studi o dedicandosi alla libera professione;
– operare nell’ambito delle amministrazioni locali e periferiche, delle agenzie
di intermediazione sul mercato del lavoro, dei centri studi aziendali e delle
organizzazioni di categoria, degli enti di formazione, delle agenzie di servizio alle imprese e di promozione dello sviluppo del territorio;
– collaborare alla progettazione, implementazione e valutazione delle politiche del lavoro e per lo sviluppo.
I anno
CFU
- Economia dell’impresa: crescita, valore, governance
- Imprese, cultura e mercati (con laboratorio applicativo)
- Modelli organizzativi e processi comunicativi (con laboratorio
applicativo)
- Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano
- Processi storici, economici e sociali del capitalismo
- Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali
- Modelli e processi di management
9
12
6
6
12
9
6
II anno
CFU
- Tecniche psicologiche per le organizzazioni
- Organizzazioni e sistemi sociali
- Relazioni industriali e diritto del lavoro
6
12
12
- Attività a scelta dello studente
I crediti si acquisiscono attraverso uno o più insegnamenti a scelta tra
quelli attivati dall’Ateneo, previa approvazione del piano di studi
da parte del Consiglio di Facoltà.
9
- Stage o altra attività professionalizzante
3
- Prova finale
18
47
Curriculum in Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza
(CRIM&TECH)
Questo secondo curriculum magistrale in Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH) si propone di formare professionisti capaci di analizzare i rischi di insicurezza, predisponendo adeguati rimedi sociali,
economici, giuridici e tecnologici. I contenuti di questo curriculum mirano a
rendere lo studente capace di:
– conoscere ed analizzare i fattori e le dinamiche degli eventi criminosi che
producono insicurezza con attenzione alla loro dislocazione nel territorio,
prevedibilità nel tempo e modificabilità attraverso gli interventi;
– decidere gli interventi necessari alla prevenzione dell’evento (riduzione delle opportunità) e quelli necessari a minimizzarne l’impatto.
Questo curriculum è in linea con le innovazioni scientifiche nel settore. Nella
dizione “scienze della criminalità” (crime sciences) si comprende un approccio
multidisciplinare che, integrando saperi propri delle soft (scienze sociali) e hard
sciences, si focalizza sulla prevenzione dei comportamenti criminali attraverso
l’impiego di metodologie scientifiche. Queste:
– si nutrono dell’apporto di nuove tecnologie informatiche per fornire conoscenze sempre più specifiche e dettagliate sui fenomeni criminali (es. crime
mapping, social netwotk analysis, ecc.);
– utilizzano le nuove tecnologie come risorsa per migliorare l’identificabilità
dei criminali ed ottenere l’acquisizione di prove (scienze forensi);
– sviluppano analisi ex ante e ex post per simulare prima e valutare poi l’impiego delle tecnologie impiegate per la prevenzione ed il controllo di eventi
criminosi (videosorveglianza, radar e satelliti per il controllo dei traffici internazionali, ecc.).
La sua impostazione è caratterizzata da:
– l’interdisciplinarietà dei saperi (sociologia, economia, diritto, psicologia,
scienze forensi e tecnologie);
– l’internazionalizzazione delle attività di insegnamento e delle attività
applicative (alcuni corsi sono tenuti in inglese) per facilitare gli scambi e le
comparazioni tra sistemi diversi;
– la preparazione statistica e metodologica, che servirà a guidare il laureato
nella formazione delle decisioni riguardanti la sicurezza fondate sull’uso
consapevole dei dati;
– la formazione giuridica nel settore del diritto penale e civile, che servirà
alla comprensione dei rimedi giuridici e dei vincoli di privacy alle disposizioni in materia di sicurezza;
48
– la formazione economica, che servirà alla conoscenza dei processi aziendali
ed al management dei rischi che possono compromettere la sicurezza dell’azienda e la sua continuità;
– la formazione tecnologica, che servirà alla conoscenza delle moderne tecnologiche ed al loro uso per la prevenzione ed il controllo della criminalità e
all’identificazione degli autori.
I anno
CFU
-
Criminologia applicata
Diritto penale e procedura penale
Economia e gestione delle imprese
Metodologia della ricerca criminologica
Statistica della criminalità
Storia economica e sociale del mondo contemporaneo
Vittimologia
12
15
6
6
9
6
6
II anno
CFU
-
Gestione del rischio e crisis management
Modelli applicati all’analisi criminale
Scienze forensi e tecniche dell’investigazione
Tecnologie per la sicurezza
6
9
9
6
- Attività a scelta dello studente*
I crediti si acquisiscono attraverso uno o più insegnamenti a scelta tra
quelli attivati dall’Ateneo, previa approvazione del piano di studi
da parte del Consiglio di Facoltà.
9
- Stage o altra attività professionalizzante
3
- Prova finale
18
* Per gli studenti che vorranno intraprendere un percorso professionale nel mondo delle
imprese si consiglia di scegliere, all’interno della categoria insegnamenti a scelta dello
studente, l’insegnamento Economia aziendale, previsto nel I semestre del II anno.
Per gli studenti che vorranno intraprendere un percorso professionale nel mondo della
pubblica amministrazione si consiglia di scegliere, all’interno della categoria insegnamenti a scelta dello studente, l’insegnamento Elementi di diritto amministrativo, che si
svolge il I e il II semestre di ogni anno.
49
Prova finale
La prova finale della laurea magistrale in Scienze sociali applicate consiste nella
redazione, con la supervisione di un docente relatore, di un elaborato scritto in
forma di Tesi che dimostri la maturità dello studente e la sua capacità di approfondire criticamente un argomento nei suoi aspetti sia teorici che metodologici.
L’elaborato dovrà avere una dimensione adeguata all’argomento trattato e alla
metodologia prescelta e attestare la capacità di utilizzare una bibliografia sia
nazionale che internazionale.
La domanda di approvazione del titolo della Tesi dovrà essere presentata presso
la Segreteria di Facoltà almeno 9 mesi prima della data prevista per la discussione.
La guida dettagliata alla preparazione della dissertazione di laurea specialistica
è consultabile dalla home page della Facoltà (http://milano.unicatt.it/sociologia).
Dopo la laurea
I laureati matureranno competenze spendibili nel campo della ricerca sociale e
di mercato; del management di imprese ed enti pubblici e del privato-sociale;
della progettazione, implementazione e valutazione delle politiche; dei programmi
di contrasto alla criminalità e di aumento della sicurezza; dello sviluppo sostenibile e della promozione culturale; della direzione e monitoraggio di organizzazioni e progetti complessi che richiedono competenze multidisciplinari e capacità di
analisi dei contesti, di risoluzione dei problemi e di gestione delle risorse umane.
I principali sbocchi lavorativi sono:
– le direzioni del personale delle imprese pubbliche e private e le società di
consulenza operanti nell’ambito della selezione e formazione del personale;
– gli uffici delle comunicazione aziendale;
– i centri di ricerca e le associazioni culturali che operano a favore dello sviluppo del territorio e della sostenibilità sociale dei processi;
– gli organismi nazionali e internazionali che si occupano di sviluppo, di politiche sociali e della prevenzione della criminalità e sicurezza (quali l’ONU,
il Consiglio d’Europa, l’Unione Europea);
– le organizzazioni complesse, sia pubbliche sia private, che necessitano di un
general management flessibile e capace di una visione integrata dei processi;
– le società di consulenza aziendale;
– le imprese private di ricerca sociale e di mercato;
– le società di marketing e di analisi dei pubblici;
– gli istituti che si occupano di sondaggi e di monitoraggio della pubblica
opinione;
– i servizi per l’impiego (pubblici e privati) e le agenzie di intermediazione del
lavoro;
– gli uffici studi di imprese, enti pubblici, associazioni categoriali;
– le società di consulenza del lavoro.
50
Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con relativo codice di settore scientifico disciplinare
I settori scientifico-disciplinari sono nati da un’esigenza di chiarezza e semplificazione che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare per settori
omogenei tutte le discipline insegnate nelle università italiane attribuendo a tali
settori una sigla e un’intitolazione; quest’ultima è stata individuata scegliendo
tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa del settore
(Letteratura italiana, Storia del Diritto, ecc.) e aggregando a questa tutte le discipline-insegnamenti ritenuti affini.
Con il Decreto ministeriale del 4 ottobre 2000, anche in vista della riforma, si è
avuta una completa revisione delle discipline che vengono così ad afferire a 14
grandi aree e, all’interno di queste, a 370 settori individuati da un nuovo codice
alfanumerico e da un’intitolazione. La sigla alfabetica si riferisce all’area disciplinare, la cifra che segue indica il numero d’ordine che il settore occupa all’interno dell’area.
Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scientifico-disciplinari, pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferiscono
gli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio, verificare la “spendibilità”, in altri percorsi formativi, dei crediti acquisiti con un determinato insegnamento.
Laurea in Scienze per il lavoro sociale e le politiche di welfare
Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali
Elementi di diritto amministrativo
Economia dei sistemi di welfare
Economia del terzo settore
Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica
delle relazioni di cura)
Pianificazione dei servizi locali di welfare
Politiche sociali europee
Procedure per la tutela minorile
Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali
Psicologia del ciclo di vita
Psicologia delle relazioni famigliari
Sociologia della convivenza interetnica
Sociologia della sussidiarietà e del Terzo settore
Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di
Storia del welfare e delle professioni sociali)
Valutazione degli interventi e dei servizi sociali
IUS/10
IUS/10
SECS-P/02
SECS-P/01
M-FIL/03; SPS/07
SPS/07
IUS/14; SPS/07
IUS/10
M-PSI/04
M-PSI/04
M-PSI/05
SPS/07
SPS/07
M-STO/04; SPS/07
SPS/07
51
Laurea in Scienze sociali applicate
Criminologia applicata
SPS/12
Diritto penale e procedura penale
IUS/16; IUS/17
Economia aziendale
SECS-P/07
Economia dell’impresa: crescita, valore, governance
SECS-P/01
Economia e gestione delle imprese
SECS-P/01
Elementi di diritto amministrativo
IUS/10
Gestione del rischio e crisis management
SPS/07
Imprese, cultura e mercati
M-FIL/03; SPS/09
Modelli applicati all’analisi criminale
SPS/12
Modelli e processi di management
ING-IND/35
Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano
SPS/07
Modelli organizzativi e processi comunicativi
M-PSI/05
Metodologia della ricerca criminologia
SPS/07
Organizzazioni e sistemi sociali
SPS/07; SPS/09
Processi storici, economici e sociali
del capitalismo
SPS/09; SECS-P/01; SECS-P/12
Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche
occupazionali
SPS/09; SECS-S/04
Relazioni industriali e diritto del lavoro
IUS/07
Scienze forensi e tecniche dell’investigazione
MED-43; IUS/16
Statistica della criminalità
SECS-S/04
Storia economica e sociale del mondo contemporaneo
M-STO/04
Tecniche psicologiche per le organizzazioni
M-PSI/05
Tecnologie per la sicurezza
ING-INF/03; ING-INF/05
Vittimologia
M-PSI/05
Insegnamenti attivati nella laurea magistrale interfacoltà in Comunicazione
per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse
Sociologia dei fenomeni collettivi
Fondamenti di network analysis
Media e reti sociali
52
SPS/07
SECS-S/04
SPS/08
Master universitari
Nell’a.a. 2011/2012 la Facoltà ha istituito e prevede l’attivazione dei seguenti master:
MASTER
DI
I
LIVELLO
– Risorse umane e organizzazione (in collaborazione con ISTUD) (interfacoltà
con Scienze politiche).
MASTER
DI
II
LIVELLO
– Migrazione, cultura e psicopatologia (in collaborazione con AREL e Azienda
USL Roma) (interfacoltà con Medicina e chirurgia).
– Persone disabili e progetto di vita. Il lavoro sociale ed educativo con la
famiglia e le istituzioni (in collaborazione con la Fondazione Istituto Sacra
Famiglia e con Fondazione Moneta) (interfacoltà con Scienze della formazione).
Informazioni dettagliate sui Master e su altri corsi post-lauream possono essere
richieste all’Ufficio Master (tel.02.7234.3860 – fax 02.7234.5202; E-mail:
[email protected], Sito Internet: http://master.unicatt.it).
I Dottorati di ricerca
Il Dottorato di ricerca è un titolo di studio valutabile nell’ambito della ricerca scientifica. Per essere ammessi al corso di Dottorato bisogna essere in possesso di una laurea specialistica e superare un concorso consistente in una prova
scritta e in un colloquio. La durata dei corsi di dottorato è di almeno tre anni
accademici. Il Dottorato si conclude con la discussione di una dissertazione scritta.
La Facoltà di Sociologia aderisce alla Scuola di dottorato riferita al XXVII ciclo, in
Scienze sociali. Coordinatore: Prof. Laura Bovone.
La Scuola è articolata nei seguenti corsi di dottorato:
– Criminologia
Coordinatore: Prof. Ernesto Ugo Savona
– Scienze organizzative e direzionali
Coordinatore: Prof. Michele Colasanto
– Sociologia e metodologia della ricerca sociale
Coordinatore: Prof. Rita Bichi
Ufficio Dottorati di ricerca
L’ufficio assiste i dottorandi nelle varie fasi di svolgimento del dottorato con
informazioni di carattere normativo e dà il necessario supporto organizzativo per lo
svolgimento dei concorsi di ammissione e per lo svolgimento degli esami finali.
Orario di apertura al pubblico: lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 9,00 - 12,15; mercoledì: 14,00 - 17,00. Tel. 02/7234.2992. E-mail: [email protected]
53
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
CORSI
DI
TEOLOGIA
Natura e finalità
Gli insegnamenti di Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica; essi
intendono offrire una conoscenza critica, organica e motivata dei contenuti della
Rivelazione e della vita cristiana, così da ottenere una più completa educazione
degli studenti all’intelligenza della fede cattolica.
Lauree triennali
Il piano di studio curricolare dei corsi di laurea triennale prevede per gli studenti iscritti all’Università Cattolica la frequenza a corsi di Teologia.
Per il I, II e III anno di corso è proposto un unico programma in forma semestrale
(12 settimane di corso per anno su 3 ore settimanali).
Gli argomenti sono:
I anno: Introduzione alla Teologia e questioni di Teologia fondamentale;
II anno: Questioni di Teologia speculativa e dogmatica;
III anno: Questioni di Teologia morale e pratica.
Gli studenti possono scegliere l’insegnamento di Teologia tramite UC-POINT,
entro il 18 novembre 2011. Per gli studenti che non provvederanno entro tale termine all’iscrizione, l’Università procederà all’assegnazione d’ufficio del docente.
57
Lauree magistrali
Per il biennio di indirizzo delle lauree magistrali è proposto un corso semestrale,
della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area,
con denominazione che ogni Facoltà concorderà con l’Assistente ecclesiastico
generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta
concordata con il docente.
Programmi dei corsi
I programmi dei corsi di Teologia sono consultabili accedendo alla sezione del
sito web dell'Università Cattolica http://programmideicorsi-milano.unicatt.it.
Inoltre, un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina
personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide di
Facoltà" della home page della Facoltà.
Luogo e orari di ricevimento dei docenti e ogni altra comunicazione, sono disponibili sia all’albo dei corsi di Teologia (II chiostro, lato aula Pio XII), sia sul
sito Internet dell’Università Cattolica (www.unicatt.it).
58
SERVIZIO LINGUISTICO D’ATENEO (SELD A)
L’Università Cattolica, tramite il Servizio Linguistico di Ateneo (SeLdA),
offre ai propri studenti di tutte le Facoltà l’opportunità di verificare o acquisire
le competenze linguistiche di livello di base e avanzato previste nel proprio percorso formativo.
Organizzazione didattica dei corsi di lingua di base
Gli studenti che vorranno acquisire le abilità linguistiche tramite il Servizio
Linguistico di Ateneo potranno sostenere la prova di idoneità linguistica nelle
prime sessioni utili.
Per la preparazione della prova di idoneità, il Servizio Linguistico di Ateneo
organizza corsi semestrali e annuali ripartiti in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico fino ad una durata complessiva di 100 ore, a seconda del livello
di conoscenza della lingua dello studente accertato dal test di ingresso.
Per le lingue inglese, francese, spagnola e tedesca, l’insegnamento viene
impartito in classi parallele e in più livelli, determinati in base ad un apposito
test di ingresso. Non è previsto test di ingresso per le lingue spagnola e tedesca
né per i principianti assoluti, ossia studenti che non hanno mai frequentato corsi
per la lingua prescelta.
Obiettivo dei corsi è portare gli studenti al livello B1 Soglia definito dal
“Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue” come “Uso indipendente della
lingua”.1
Taluni certificati linguistici internazionalmente riconosciuti, attestanti un livello pari o superiore al B1, sono riconosciuti come sostitutivi della prova di
idoneità SeLdA, se conseguiti entro tre anni dalla data di presentazione agli uffici competenti. Presso la pagina web e le bacheche del SeLdA sono disponibili
informazioni più dettagliate sui certificati riconosciuti dal SeLdA e i livelli corrispondenti.
1
B1 «Il parlante è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga
usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla
scuola, al tempo libero, ecc. È in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’estero. È in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti
familiari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. È in grado di riferire
un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire
ragioni e spiegazioni brevi relative a un’idea o a un progetto».
59
Calendario delle lezioni dei corsi di lingua di base
L INGUA FRANCESE E SPAGNOLA
Livello principianti:
Corsi I semestre: dal 26 settembre al 23 dicembre 2011;
Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 1 giugno 2012
(dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali).
L INGUA INGLESE E TEDESCA
Livello elementare/principianti:
Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011;
Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012
(dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali).
T UTTE LE LINGUE
Livello pre-intermedio (inglese), falsi principianti (francese) e intermedio (tutte
le lingue):
Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011;
Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012
(dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali).
Prove di idoneità
Al termine dei corsi di base è prevista una verifica di accertamento del livello di competenza linguistica acquisito che consiste in una prima prova scritta
che dà l’ammissione alla successiva parte orale.
Tali prove hanno valore interno all’Università: a seconda delle delibere delle
Facoltà, sostituiscono in genere il primo esame di lingua previsto nei piani di
studio, dando diritto all’acquisizione dei crediti corrispondenti.
Lo studente ha la possibilità di sostenere l’orale dopo la parte scritta che è
valida fino all’ultimo appello della sessione in cui è stata superata.
Aule e laboratori multimediali
Le aule utilizzate per i corsi di lingue sono ubicate presso la Sede del SeLdA,
in via Morozzo della Rocca 2/A, e sono dotate di moderne attrezzature per l’insegnamento linguistico.
Presso la stessa sede si trovano i laboratori linguistici, equipaggiati con le più
moderne tecnologie multimediali, destinati alla didattica e all’autoapprendimento.
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Centro per l’Autoapprendimento
Il Centro per l’Autoapprendimento, ubicato al III piano della Sede di Via
Morozzo della Rocca, si affianca ed integra le lezioni frontali, consentendo l’incremento del numero di ore di esposizione alla lingua. Il Centro offre un’ampia
gamma di strumenti e, soprattutto, un servizio di consulenza linguistica, attraverso il quale l’utente viene seguito nelle diverse fasi dell’apprendimento, con
la finalità di acquisire strategie per imparare in modo autonomo e rendersi responsabile del proprio processo di apprendimento.
Per accedere al Centro non è necessaria prenotazione.
Riferimenti utili Centro per l’Autoapprendimento:
tel. 02 7234.5745
e-mail: [email protected]
Orario di apertura del Centro per l’Autoapprendimento:
lunedì:
9,30 – 15,30
martedì e mercoledì:
9,00 – 17,30
giovedì:
9,00 – 17,00
venerdì:
9,00 – 13,30
Gli orari dei consulenti sono pubblicati nella bacheca del Centro per
l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano e sulla pagina
web del SeLdA, all’indirizzo http://www.unicatt.it/SeLda-cap
Riferimenti utili Segreteria SeLdA:
Via Morozzo della Rocca, 2/A
tel. 02 7234.5740
e-mail: [email protected]
Orari Segreteria: 10,00 – 12,00 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì)
14,30 – 16,30 (mercoledì)
Indirizzo web: http://www.unicatt.it/SeLda
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Programmi dei corsi
I programmi dei corsi di lingua straniera di livello base sono consultabili
nella sezione del sito web dell'Università Cattolica dedicata al SeLdA
(www.unicatt.it/SeLdA) alla voce di menu "Formazione linguistica di base".
Inoltre un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei
programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina
personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide
di Facoltà" della home page della Facoltà.
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NORME AMMINISTRATIVE
NORME PER L’IMMATRICOLAZIONE
1. T ITOLI DI
STUDIO RICHIESTI
A norma dell’art. 6 del D.M. n. 270/2004, possono immatricolarsi ai corsi di
laurea istituiti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore:
– i diplomati di scuola secondaria superiore (quinquennale o quadriennale:
diplomi conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore). Per
i diplomati quadriennali, ad eccezione di coloro che provengono dai licei
artistici per i quali resta confermata la validità dei corsi integrativi, l’Università provvede alla definizione di un debito formativo corrispondente alle minori conoscenze conseguenti alla mancata frequenza dell’anno integrativo,
in passato disponibile per i diplomati quadriennali, il cui assolvimento dovrà
completarsi da parte dello studente di norma entro il primo anno di corso.
– i possessori di titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo per
l’ammissione alle università italiane secondo le disposizioni emanate per ogni
anno accademico dal Ministero dell’Università e della Ricerca di concerto
con i Ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno. Gli studenti possessori di
titolo di studio estero interessati all’immatricolazione dovranno rivolgersi
alla Segreteria dedicata in ciascuna Sede.
2. MODALITÀ
E DOCUMENTI
Gli studenti che intendono iscriversi per la prima volta all’Università Cattolica
devono anzitutto prendere visione dell’apposito bando “Norme per l’ammissione al primo anno dei corsi di laurea” in distribuzione:
– per Milano nella sede di Largo Gemelli 1,
– per Brescia presso la sede di Via Trieste 17,
– per Piacenza presso la sede di Via Emilia Parmense 84,
– per Cremona presso la sede di Via Milano 24,
a partire dal mese di giugno.
In tale documento vengono precisati i corsi di studio per i quali è previsto una
prova di ammissione e i corsi di studio per i quali è fissato un numero programmato senza prova di ammissione, nonché i termini iniziali e finali per
l’immatricolazione.
I moduli e i documenti da presentare per l’immatricolazione sono i seguenti:
Domanda di immatricolazione (nella domanda lo studente deve tra l’altro
autocertificare il possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’Università, il voto e l’Istituto presso il quale il titolo di studio è stato conseguito.
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Si consiglia lo studente di produrre un certificato dell’Istituto di provenienza
onde evitare incertezze, imprecisioni od errori circa l’esatta denominazione dell’Istituto e del diploma conseguito. Qualora la segreteria di Facoltà verifichi la
non rispondenza al vero di quanto autocertificato l’immatricolazione sarà considerata nulla). La domanda include:
1. Ricevuta originale (in visione) dell’avvenuto versamento della prima rata
delle tasse universitarie.
2. Due fotografie recenti formato tessera (a colori, già ritagliate di cui una applicata al modulo di richiesta del badge-tesserino magnetico).
3. Fotocopia documento d’identità e codice fiscale.
4. Certificato di battesimo.
5. Dichiarazione relativa ai redditi dello studente e dei familiari.
6. Stato di famiglia o autocertificazione.
7. Immatricolati alla Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere: questionari riservati a coloro che intendono accedere agli insegnamenti di lingua
inglese, spagnola, tedesca e russa.
8. Sacerdoti e Religiosi: dichiarazione con la quale l’Ordinario o il loro Superiore li autorizza ad immatricolarsi all’Università (l’autorizzazione scritta
verrà vistata dall’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica
o da un suo delegato).
9. Cittadini extracomunitari: permesso di soggiorno (ovvero ricevuta attestante
l’avvenuta presentazione di richiesta del permesso di soggiorno) in visione.
Conclusa l’immatricolazione vengono rilasciati allo studente il Libretto di iscrizione e il tesserino magnetico con codice personale.
Il libretto contiene i dati relativi alla carriera scolastica dello studente, per cui lo
studente è passibile di sanzioni disciplinari ove ne alteri o ne falsifichi le
scritturazioni. È necessario, in caso di smarrimento, presentare denuncia all’autorità di Polizia Giudiziaria ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario non ha
diritto alla restituzione delle tasse e contributi pagati.
3. VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE INIZIALE
Per affrontare al meglio i corsi universitari scelti, a coloro che si immatricolano
al primo anno dei diversi corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico sarà
valutato il livello della propria preparazione iniziale.
Questa valutazione, che non costituisce un vincolo all’accesso o alla frequenza
dei corsi bensì un’opportunità, verrà erogata, fatta eccezione per i corsi che prevedono una prova di ammissione, in un momento successivo all’immatricolazione. Si tratta di una verifica su predefinite aree tematiche (a titolo esemplificativo
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le aree della lingua italiana e della cultura generale e delle conoscenze storiche),
diversificate in base alla Facoltà prescelta, riguardo a conoscenze che si attendono qualunque sia il diploma conseguito nella Scuola secondaria superiore
di provenienza.
4. NORME
PARTICOLARI PER DETERMINATE CATEGORIE DI STUDENTI
(*)
(*) L’ammissione di studenti con titolo di studio estero è regolata da specifica normativa ministeriale, disponibile presso l’International Admissions Office.
STUDENTI
CITTADINI ITALIANI E COMUNITARI IN POSSESSO DI UN TITOLO ESTERO CONSE -
GUITO FUORI DAL TERRITORIO NAZIONALE
I cittadini italiani in possesso di titoli esteri conseguiti al di fuori del territorio
nazionale e che consentano l’immatricolazione alle Università italiane devono
presentare la domanda di iscrizione all’International Admissions Office osservando scadenze e criteri di ammissione stabiliti per il corso di laurea di interesse, allegando i seguenti documenti:
1. In visione un valido documento di identità personale.
2. Domanda di immatricolazione indirizzata al Rettore: essa dovrà contenere i
dati anagrafici e quelli relativi alla residenza e al recapito all’estero e in Italia, necessari, questi ultimi, per eventuali comunicazioni dell’Università.
3. Titolo finale di Scuola Secondaria Superiore debitamente perfezionato dalla
Rappresentanza diplomatica italiana all’estero competente per territorio. Il
titolo dovrà essere munito di:
– traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio;
– dichiarazione di valore “in loco”; trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio nella quale dovrà essere indicato:
* se il Titolo di Scuola Secondaria Superiore posseduto consenta – o non
consenta – nell’Ordinamento Scolastico dal quale è stato rilasciato, l’iscrizione alla Facoltà e Corso di Laurea richiesti dallo studente;
* a quali condizioni tale iscrizione sia consentita (esempio: con o senza esame
di ammissione; sulla base di un punteggio minimo di tale diploma; ecc.).
– legalizzazione (per i paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessa
Rappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Legge
in base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione.
Qualora lo studente al momento della presentazione della domanda non sia
ancora in possesso del diploma originale di maturità, dovrà essere presentata
la relativa attestazione sostitutiva a tutti gli effetti di legge.
4. Certificazione Consolare attestante l’effettivo compimento degli studi in Istituzioni Scolastiche situate all’estero.
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Il punto 5, interessa esclusivamente coloro che chiedono l’immatricolazione ad anno
successivo al primo, o ammissione a laurea magistrale.
5. Certificati (corredati degli eventuali titoli accademici intermedi e/o finali già
conseguiti) comprovanti gli studi compiuti e contenenti: durata in anni, programmi dei corsi seguiti, durata annuale di tali corsi espressa in ore, indicazione dei voti e dei crediti formativi universitari riportati negli esami di profitto e nell’esame di laurea presso Università straniere, muniti di:
– traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio;
– dichiarazione di valore (trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla
Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio, nella quale dovrà essere indicato se gli studi effettuati e gli eventuali
titoli conseguiti siano o meno di livello universitario);
– legalizzazione (per i Paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessa
Rappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Legge
in base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione.
Dovrà, anche, essere espressamente precisato se l’Università – o l’Istituto Superiore – presso la quale gli studi sono stati compiuti, sia legalmente riconosciuta.
STUDENTI CITTADINI STRANIERI (NON COMUNITARI )
Si invitano gli studenti Cittadini Stranieri interessati a richiedere
all’International Admissions Office di ciascuna Sede dell’Università Cattolica le relative informazioni.
Si evidenzia, altresì, che la specifica normativa si può trovare affissa all’Albo
delle informazioni generali dell’International Admissions Office e sul sito web
dell’Ateneo.
STUDENTI GIÀ IN POSSESSO DI ALTRE LAUREE ITALIANE
Gli studenti che si propongono di conseguire una seconda laurea di pari livello
dell’ordinamento italiano sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e
sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della
documentazione necessaria alle Segreterie di competenza.
PRATICHE AMMINISTRATIVE
ISCRIZIONE AD ANNI DI CORSO /RIPETENTI O FUORI CORSO SUCCESSIVI AL PRIMO
La modalità di iscrizione è automatica: ogni studente già immatricolato presso
l’Università Cattolica e regolarmente iscritto riceve - entro il mese di agosto presso la propria residenza: 1) dalla Banca il bollettino della prima rata propo-
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nente l’iscrizione al nuovo anno accademico; 2) dall’Università la normativa
tasse e contributi universitari e la modulistica per la compilazione dei redditi del
nucleo familiare. N.B.: Se, per eventuali disguidi, lo studente non è entrato in
possesso entro la terza settimana di settembre del bollettino tasse, lo stesso è
tenuto a scaricarne una copia via web dalla pagina personale dello studente ICatt, ovvero a richiederne tempestivamente uno sostitutivo alla Segreteria di
Facoltà. Per ottenere l’iscrizione all’anno successivo lo studente deve effettuare
il versamento di tale prima rata: l’avvenuto versamento della prima rata costituisce definitiva manifestazione di volontà di iscriversi al nuovo anno accademico, l’iscrizione è così immediatamente perfezionata alla data del versamento
(vedere il successivo punto relativamente al rispetto delle scadenze).
L’aggiornamento degli archivi informatici avviene non appena l’Università riceve notizia dell’avvenuto pagamento tramite il circuito bancario. Pertanto possono essere necessari alcuni giorni dopo il versamento prima di ottenere dai
terminali self-service la certificazione dell’avvenuta iscrizione all’anno accademico. Qualora lo studente, in via eccezionale, necessiti del certificato di iscrizione con un maggior anticipo deve presentarsi in Segreteria esibendo la ricevuta della prima rata.
N.B. considerato che l’avvenuto pagamento della prima rata produce immediatamente gli effetti dell’iscrizione, non è in nessun caso rimborsabile – (art. 4,
comma 8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università
Cattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno
1938, n. 1269).
Rimane un solo adempimento a carico degli studenti iscritti ai corsi di laurea
soggetti a tasse e contributi universitari il cui importo dipende dal reddito: devono consegnare alla Segreteria, secondo le modalità previste dalla “Normativa
generale per la determinazione delle tasse e contributi universitari”, la busta
contenente la modulistica relativa ai redditi del nucleo familiare, modulistica
necessaria per determinare l’importo della seconda e terza rata delle tasse e contributi universitari. La modulistica va depositata - debitamente sottoscritta - negli appositi raccoglitori situati presso l’atrio della propria Segreteria di Facoltà
e accessibili dalle ore 8.00 alle ore 19.00 da lunedì a venerdì e dalle ore 8.00 alle
ore 13.00 il sabato, di norma, entro la data di inizio delle lezioni prevista per
ciascun corso di laurea ovvero entro la scadenza indicata con avvisi agli albi.
Oltre tale data si incorre nella mora per ritardata consegna atti amministrativi.
Se il ritardo è eccessivo, tale da impedire la spedizione per tempo al recapito
dello studente delle rate successive alla prima lo studente è tenuto a scaricarne
una copia via web dalla pagina personale dello studente I-Catt, ovvero a richiederne
tempestivamente una sostitutiva della seconda e/o terza rata alla Segreteria di Facoltà al fine di non incorrere anche nella mora per ritardato pagamento delle rate stesse.
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RISPETTO DELLE SCADENZE PER L’ISCRIZIONE AD ANNI SUCCESSIVI
Fatte salve le seguenti avvertenze, lo studente che intende iscriversi al nuovo
anno accademico è tenuto ad effettuare il versamento entro la scadenza indicata
sul bollettino.
Se il versamento è avvenuto entro i termini indicati sul bollettino lo studente
verrà collocato automaticamente per il nuovo anno accademico all’anno di corso (o ripetente o fuori corso, come indicato sul bollettino) nella posizione di
REGOLARE. Se lo studente intende variare l’iscrizione proposta (ad esempio da
fuori corso a ripetente oppure chiedere il passaggio ad altro corso di laurea) deve
necessariamente presentarsi in Segreteria.
Se lo studente si iscrive ad anno di corso ed il versamento è avvenuto in ritardo
ma non oltre il 31 dicembre lo studente verrà collocato nella posizione di corso
in debito di indennità di mora (scaricabile via web dalla pagina personale dello
studente I-Catt). In tal caso lo studente è tenuto a presentarsi in Segreteria per
la procedura di regolarizzazione (e per consegnare direttamente allo sportello la
busta contenente la modulistica relativa al reddito del nucleo familiare se iscritto a corso di laurea che prevede tasse e contributi variabili in base al reddito).
N.B. Un eccessivo ritardo impedisce la presentazione del piano di studi con conseguente assegnazione di un piano di studio d’ufficio non modificabile.
Per ulteriori ritardi è consentita esclusivamente l’iscrizione fuori corso e lo
studente deve presentarsi in Segreteria.
STUDENTI RIPETENTI
Gli studenti che abbiano seguito il corso di studi, cui sono iscritti, per l’intera
sua durata senza essersi iscritti a tutti gli insegnamenti previsti dal piano degli
studi o senza aver ottenuto le relative attestazioni di frequenza, qualora la frequenza sia espressamente richiesta, devono iscriversi come ripetenti per gli insegnamenti mancanti di iscrizione o di frequenza.
Gli studenti che, pur avendo completato la durata normale del corso di studi,
intendano modificare il piano di studio mediante inserimento di nuovi insegnamenti cui mai avevano preso iscrizione, devono iscriversi come ripetenti.
Il Consiglio della struttura didattica competente può stabilire casi in cui sia necessario prendere iscrizione come ripetente anche a un anno di corso intermedio.
STUDENTI FUORI CORSO
Sono iscritti come fuori corso, salvo che sia diversamente disposto dai singoli
ordinamenti didattici:
a. gli studenti che siano stati iscritti e abbiano frequentato tutti gli insegnamenti richiesti per l’intero corso di studi finché non conseguano il titolo accademico;
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b. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi e
avendo frequentato i relativi insegnamenti, non abbiano superato gli esami
obbligatoriamente richiesti per il passaggio all’anno di corso successivo, finché non superino detti esami ovvero non abbiano acquisito il numero minimo
di crediti prescritto;
c. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi ed
essendo in possesso dei requisiti necessari per potersi iscrivere all’anno successivo, non abbiano chiesto entro i termini l’iscrizione in corso, od ottenuto
tale iscrizione.
Il Rettore può concedere l’iscrizione fuori corso ad anno intermedio su richiesta
dello studente motivata da gravi e fondati motivi.
PIANI DI STUDIO
Il termine ultimo (salvo i corsi di laurea per i quali gli avvisi agli Albi prevedono
una scadenza anticipata ovvero eccezionali proroghe) per la presentazione da
parte degli studenti dei piani di studio individuali, è fissato al 31 ottobre. Per
ritardi contenuti entro sette giorni dalla scadenza potrà essere presentato il piano
di studio, previo pagamento della prevista indennità di mora (per l’importo si
veda “Diritti di Segreteria, indennità di mora e rimborsi di spese varie” della
Normativa tasse). In caso di ritardo superiore sarà assegnato un piano di studio
d’ufficio non modificabile.
E SAMI DI PROFITTO
Norme generali
Lo studente è tenuto a conoscere le norme relative al piano di studio del proprio
corso di laurea ed è quindi responsabile dell’annullamento degli esami che siano sostenuti in violazione delle norme stesse.
Onde evitare l’annullamento di esami sostenuti, si ricorda agli studenti che non
è possibile l’iscrizione ad esami relativi ad insegnamenti sostituiti nel piano di
studi e che l’ordine di propedeuticità tra le singole annualità di corsi pluriennali
o tra l’esame propedeutico rispetto al progredito o superiore fissato per sostenere gli esami è rigido e tassativo.
Qualsiasi infrazione alle disposizioni in materia di esami comporterà l’annullamento della prova d’esame. L’esame annullato dovrà essere ripetuto.
Il voto assegnato dalla Commissione esaminatrice non può essere successivamente modificato: il voto è definitivo.
Un esame verbalizzato con esito positivo non può essere ripetuto (ex art. 6 comma
6, Titolo I “Norme generali” del Regolamento didattico di Ateneo).
Lo studente è ammesso agli esami di profitto solo se in regola: a) con la presentazione del piano studi; b) con il pagamento delle tasse e contributi; c) con l’iscrizione agli esami secondo le modalità di seguito indicate.
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Modalità di iscrizione agli esami
L’iscrizione avviene mediante video-terminali (UC Point) self-service il cui uso
è intuitivo e guidato (ovvero attraverso l’equivalente funzione via web dalla
pagina personale dello studente I-Catt).
L’iscrizione agli esami deve essere effettuata non oltre il sesto giorno di calendario che precede l’appello.
Non è ammessa l’iscrizione contemporanea a più appelli dello stesso esame.
Anche l’annullamento dell’iscrizione, per ragioni di vario ordine deve, anch’esso, essere fatto entro il sesto giorno che precede la data di inizio dell’appello.
Lo spostamento dell’iscrizione ad un esame, da un appello ad altro successivo,
può avvenire soltanto se si è prima provveduto ad annullare l’iscrizione all’appello che si intende lasciare.
Se è scaduto il termine per iscriversi ad un appello, non è più possibile annullare
l’eventuale iscrizione effettuata e si deve attendere il giorno dopo l’appello scaduto per poter effettuare l’iscrizione al successivo.
N.B.: Non potrà essere ammesso all’esame lo studente che:
- non ha provveduto ad iscriversi all’appello entro i termini previsti;
- pur essendosi iscritto all’appello non si presenti all’esame munito del
regolare statino, del libretto universitario e di un documento d’identità in corso di validità.
PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA SPECIALISTICA/ MAGISTRALE
La prova finale per il conseguimento della laurea, consiste nello svolgimento e
nella discussione di una dissertazione scritta svolta su un tema precedentemente
concordato col professore della materia.
Per essere ammesso alla prova finale, lo studente deve provvedere, nell’ordine
ai seguenti adempimenti:
a. Presentare alla Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli Albi e sul sito internet dell’U.C.:
– modulo fornito dalla Segreteria studenti o stampato dalla pagina web di ciascuna Facoltà per ottenere l’approvazione dell’argomento prescelto per la
dissertazione scritta. Lo studente deve:
* far firmare il modulo dal professore sotto la cui direzione intende svolgere il lavoro;
* recarsi presso una stazione UC Point ovvero via web dalla pagina personale dello studente I-Catt ed eseguire l’operazione “Presentazione
del titolo della tesi” (l’inserimento dei dati è guidato dall’apposito
dialogo self-service);
* presentare il modulo in Segreteria studenti
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Ogni ritardo comporta il rinvio della tesi al successivo appello.
Con la sola operazione self-service, non seguita dalla consegna in segreteria
del modulo, non verrà in alcun modo considerato adempiuto il previsto deposito del titolo della tesi.
b. Presentare alla Segreteria studenti domanda di ammissione alla prova finale
per il conseguimento della laurea su modulo ottenibile e da compilarsi operando presso una stazione UC Point ovvero attraverso l’equivalente funzione
presente nella pagina personale dello studente I-Catt. Tale domanda potrà
essere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU a
debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà.
Sulla domanda è riportata la dichiarazione di avanzata elaborazione della
dissertazione che deve essere firmata dal professore, sotto la cui direzione la
stessa è stata svolta, la dichiarazione relativa alla conformità tra il testo presentato su supporto cartaceo e quello fotografico su microfiche e la dichiarazione degli esami/attività formative a debito, compresi eventuali esami
soprannumerari.
Qualora, per qualsiasi motivo, il titolo della tesi sia stato modificato, il professore dovrà formalmente confermare tale modifica sulla domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea.
c. La domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea, provvista di marca da bollo del valore vigente, dovrà essere consegnata
in Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli albi e
sul sito internet, previa esibizione della ricevuta del versamento del bollettino relativo alle spese per il rilascio del diploma di laurea e per il contributo
laureandi. L’eventuale impossibilità a sostenere l’esame di laurea nell’appello richiesto NON implica la perdita della somma versata tramite il pagamento del bollettino del contributo laureandi. Tale somma verrà considerata valida alla presentazione della successiva domanda di laurea e verrà detratta dal
pagamento del relativo contributo laureandi.
d. Entro, e non oltre, le date previste dallo scadenzario, esposto agli Albi e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà, il laureando dovrà consegnare
due copie della dissertazione - una per il Relatore e una per il Correlatore dattiloscritte e rilegate a libro, secondo le modalità previste dalla Facoltà e
indicate tramite appositi avvisi affissi agli Albi e pubblicate sulla pagina web.
e. Presentare alla Segreteria studenti (oppure ove indicato dalla medesima Segreteria) il modulo “Dichiarazione di avvenuta consegna della tesi al relatore
e al correlatore” munito della firma del Relatore e del Correlatore, il modulo
di dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca ed EDUCatt, accompagnati da due copie (entrambi su supporto fotografico microfiche) della tesi.
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Le due copie delle microfiche sono destinate rispettivamente all’Archivio
ufficiale studenti e alla Biblioteca.
Le microfiche dovranno essere in formato normalizzato UNI A6 (105x148
mm); ogni microfiche dovrà essere composta da 98 fotogrammi (ogni fotogramma dovrà riprodurre una pagina). Nella parte superiore della microfiche
dovrà essere riservato un apposito spazio nel quale dovranno apparire i seguenti dati, leggibili a occhio nudo, nell’esatto ordine indicato:
1. cognome, nome, numero di matricola; 2. Facoltà e corso di laurea, 3. cognome, nome del Relatore; 4. titolo della tesi.
Se la tesi si estende su più microfiche le stesse devono essere numerate. Eventuali parti della tesi non riproducibili su microfiche devono essere allegate a parte.
Attenzione: non sono assolutamente ammesse tesi riprodotte in jacket.
f. Lo studente riceverà la convocazione alla prova finale esclusivamente tramite la propria pagina personale I-Catt in tempo utile e comunque non oltre il
10° giorno antecedente alla seduta di laurea. L’elenco degli ammessi alla
prova finale con il correlatore assegnato sarà affisso agli albi di facoltà o
presso la Segreteria studenti.
Avvertenze
1. Nessun laureando potrà essere ammesso all’esame di laurea se non avrà rispettato le date di scadenza esposte agli Albi di Facoltà e pubblicate sulla
pagina web di ciascuna Facoltà.
2. I laureandi devono aver sostenuto e verbalizzato tutti gli esami almeno una
settimana prima dell’inizio della sessione di laurea.
3. I laureandi hanno l’obbligo di avvertire tempestivamente il Professore relatore
della tesi e la Segreteria studenti qualora, per qualsiasi motivo, si verificasse
l’impossibilità a laurearsi nell’appello per il quale hanno presentato domanda e, in tal caso, dovranno ripresentare successivamente una nuova domanda
di ammissione all’esame di laurea.
4. I laureandi devono tassativamente consegnare il libretto di iscrizione al personale addetto, prima dell’inizio della prova finale.
5. I laureandi che necessitano di un personal computer e/o di un proiettore da
utilizzare durante la discussione dovranno compilare e consegnare alla
Bidelleria il modulo richiesta attrezzature informatiche disponibile presso la
propria Segreteria studenti o sulla pagina web della propria Facoltà.
PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA TRIENNALE .
L’ordinamento didattico di ciascun corso di laurea prevede diverse possibili
modalità di svolgimento dell’esame di laurea. La struttura didattica competente
definisce la modalità da adottare per ciascun corso di studio (vedere in proposito
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gli avvisi agli Albi di Facoltà e le indicazioni contenute nella Guida di Facoltà).
La procedura prevista rimane attualmente simile a quella descritta per i corsi di
laurea specialistici/magistrali con le seguenti differenze:
1. si tratta di un elaborato su un argomento di norma concordato con un docente
di riferimento;
2. l’impegno richiesto per tale relazione è inferiore a quello richiesto per una
tradizionale tesi di laurea (l’impegno è proporzionale al numero di crediti
formativi universitari attribuito alla prova finale nell’ordinamento didattico del proprio corso di laurea). Di conseguenza l’elaborato avrà una
limitata estensione;
3. il titolo dell’argomento dell’elaborato finale deve essere ottenuto secondo le
modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà (assegnazione diretta da parte del
docente, acquisizione tramite sportello tesi nelle diverse forme disponibili,
altro) in tempo utile per lo svolgimento ed il completamento dell’elaborato
entro la scadenza prevista per la presentazione della domanda di ammissione
alla prova finale per il conseguimento della laurea. Tale scadenza sarà pubblicata agli Albi e sulla pagina web di ciascuna Facoltà per ciascuna sessione
di riferimento;
4. la domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea
deve essere presentata non meno di 45 giorni dall’inizio della sessione
prescelta. La citata domanda potrà essere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà;
5. sono di norma necessarie una copia cartacea da consegnare al docente di
riferimento più una copia microfiche da consegnare - secondo le modalità e
le scadenze previste dalla Facoltà e indicate tramite appositi avvisi affissi
agli Albi di Facoltà e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà unitamente al modulo di avvenuta consegna sottoscritto dal docente di riferimento e al modulo di dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca
ed EDUCatt.
E SAMI DI LAUREA RELATIVI AI CORSI DI STUDIO PRECEDENTI ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL
D.M. 3 NOVEMBRE 1999, N. 509
La procedura prevista è sostanzialmente analoga a quella descritta per la prova
finale per il conseguimento della laurea specialistica/magistrale salvo diverse
indicazioni esposte agli Albi di Facoltà e/o pubblicate sulla Guida di Facoltà.
Anche per gli esami di laurea dei corsi quadriennali/quinquennali, antecedenti
l’ordinamento di cui al D.M. 509/99, la domanda di ammissione alla prova finale potrà essere presentata a condizione che il numero di esami a debito non sia
superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà.
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AVVERTENZE PER I LAUREANDI NEGLI APPELLI DELLA SESSIONE STRAORDINARIA
Lo studente che conclude gli studi negli appelli di laurea della sessione straordinaria (dal 5 novembre al 30 aprile), è tenuto al pagamento di un contributo di
funzionamento proporzionale al ritardo accumulato rispetto alla conclusione
dell’anno accademico al quale il medesimo risulta regolarmente iscritto. Il citato contributo non è dovuto per gli studenti che conseguendo la laurea triennale
nella suddetta sessione straordinaria prendono immediatamente iscrizione al biennio magistrale.
CESSAZIONE DELLA QUALITÀ DI STUDENTE
Gli studenti hanno facoltà di rinunciare agli studi intrapresi senza obbligo di
pagare le tasse scolastiche e contributi arretrati di cui siano eventualmente in
difetto. La rinuncia deve essere manifestata con atto scritto in modo chiaro ed
esplicito senza l’apposizione sulla medesima di condizioni, termini e clausole
che ne limitino l’efficacia. A coloro che hanno rinunciato agli studi potranno
essere rilasciati certificati relativamente alla carriera scolastica precedentemente percorsa.
Non possono prendere iscrizione a un nuovo anno accademico e, pertanto, cessano dalla qualità di studente gli studenti che non abbiano preso regolare iscrizione per cinque anni accademici consecutivi o gli studenti che, trascorsa la
durata normale del corso di studi, non abbiano superato esami per cinque anni
accademici consecutivi. La predetta disposizione non si applica agli studenti che
debbano sostenere solo l’esame di laurea ovvero che abbiano conseguito tutti i
crediti a eccezione di quelli previsti per la prova finale.
PASSAGGIO AD ALTRO CORSO DI LAUREA
Gli studenti che intendano passare ad altro corso di laurea della stessa o di altra
Facoltà dell’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli
studenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi
di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza.
TRASFERIMENTI
Trasferimento ad altra Università
Lo studente regolarmente iscritto può trasferirsi ad altra Università, previa consultazione dell’ordinamento degli studi della medesima, dal 15 luglio al 31 ottobre (salvo scadenza finale anteriore al 31 ottobre per disposizioni dell’università
74
di destinazione) presentando alla Segreteria di Facoltà apposita domanda.
Lo studente che richiede il trasferimento ad altro Ateneo oltre il termine fissato
dalla normativa e comunque non oltre il 31 dicembre è tenuto al pagamento di
un contributo di funzionamento direttamente proporzionale al ritardo di presentazione dell’istanza. Il trasferimento non potrà comunque avvenire in assenza
del nulla osta dell’Università di destinazione.
Per ottenere il trasferimento lo studente deve previamente:
– verificare presso una stazione UC Point, la propria carriera scolastica con la
funzione “visualizzazione carriera” e segnalare alla segreteria eventuali rettifiche o completamento di dati;
– ottenere dalla stazione UC-Point un certificato degli esami superati.
Alla domanda, cui va applicata marca da bollo secondo valore vigente, devono
essere allegati:
* libretto di iscrizione;
* badge magnetico;
* il certificato degli esami superati ottenuto via UC Point;
* dichiarazione su apposito modulo da ritirare in Segreteria, di:
non avere libri presi a prestito dalla Biblioteca dell’Università e dal Servizio
Prestito libri di EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica);
non avere pendenze con l’Ufficio Assistenza di EDUCatt (Ente per il Diritto
allo Studio Universitario dell’Università Cattolica) es. pagamento retta
Collegio, restituzione rate assegno di studio universitario, restituzione prestito
d’onore, ecc.;
* quietanza dell’avvenuto versamento del diritto di segreteria previsto.
A partire dalla data di presentazione della domanda di trasferimento non è
più consentito sostenere alcun esame.
Gli studenti trasferiti ad altra Università, non possono far ritorno all’Università
Cattolica prima che sia trascorso un anno dalla data del trasferimento. Gli studenti che ottengono l’autorizzazione a ritornare all’Università Cattolica sono
ammessi all’anno in cui danno diritto gli esami superati indipendentemente dall’iscrizione ottenuta precedentemente. Saranno tenuti inoltre a superare quelle
ulteriori prove integrative che il Consiglio della Facoltà competente ritenesse
necessarie per adeguare la loro preparazione a quella degli studenti dell’Università Cattolica.
Trasferimento da altra Università
Gli studenti già iscritti ad altra Università che intendono immatricolarsi all’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile
sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono
75
altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet
dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione
necessaria alle Segreterie di competenza.
Lo studente è in ogni caso tenuto a presentare richiesta di trasferimento all’Università di provenienza o presentare alla stessa domanda di rinuncia agli studi.
DEFINIZIONE
DELLA REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA AI FINI DELL ’ ACCOGLIMENTO DELLA
DOMANDA DI PASSAGGIO INTERNO AD ALTRO CORSO DI LAUREA O DI TRASFERIMENTO AD
ALTRO ATENEO
Lo studente soddisfa il requisito di regolarità amministrativa se si trova in una
delle seguenti situazioni:
– ha rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico (condizione che si verifica con l’avvenuto versamento della prima rata) essendo in regola per gli
anni accademici precedenti (questi ultimi anche attraverso la tassa di ricognizione studi qualora si sia verificato un periodo di uno o più anni di interruzione degli studi – cfr. § Tasse e Contributi);
– pur non avendo ancora rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico, è in
regola rispetto all’anno accademico che volge al termine e presenta domanda
di passaggio o trasferimento entro i termini stabiliti da ciascuna Facoltà e
comunque entro il 31 ottobre.
Iscrizione a corsi singoli (art. 11 del Reg. Didattico d’Ateneo)
Ai sensi dell’art. 11 del Regolamento didattico di Ateneo, possono ottenere, previa
autorizzazione della struttura didattica competente, l’iscrizione ai corsi singoli e
sostenere gli esami relativi a tali corsi entro gli appelli dell’anno accademico di
rispettiva frequenza:
a. gli studenti iscritti ad altre università autorizzati dall’Ateneo di appartenenza e, se cittadini stranieri nel rispetto della normativa e procedure vigenti;
b. i laureati interessati a completare il curriculum formativo seguito;
c. altri soggetti interessati.
È dovuta una tassa di iscrizione più un contributo per ciascun corso (cfr. Normativa generale tasse e contributi universitari).
I soggetti di cui sopra possono iscriversi a corsi singoli corrispondenti a un
numero di crediti formativi universitari stabilito dal Consiglio della struttura
didattica competente e, di norma, non superiore a 30 per anno accademico, per
non più di due anni accademici; eventuali deroghe sono deliberate, su istanza
motivata, dal Consiglio della struttura didattica competente;
La domanda di iscrizione va presentata una sola volta per anno accademico e con riferimento a corsi appartenenti ad una stessa Facoltà (o mutuati dalla medesima) presso
la Segreteria competente entro la data di inizio delle lezioni.
76
NORME PER
ADEMPIMENTI DI SEGRETERIA
AVVERTENZE
A tutela dei dati personali, si ricorda allo studente che, salvo diverse disposizioni dei paragrafi successivi, per compiere le pratiche scolastiche deve recarsi personalmente agli sportelli della Segreteria competente. Se per gravi motivi lo
stesso ne fosse impedito può, con delega scritta, incaricare un’altra persona oppure fare la richiesta per corrispondenza, nel qual caso lo studente deve indicare
la Facoltà di appartenenza, il numero di matricola, il recapito e allegare l’affrancatura per la raccomandata di risposta.
Si ricorda che alcune operazioni relative alle pratiche scolastiche sono previste
in modalità self-service presso le postazioni denominate UC Point o via web
dalla pagina personale dello studente I-Catt.
Lo studente, per espletare le pratiche, è invitato a non attendere i giorni vicini
alle scadenze relative ai diversi adempimenti.
ORARIO DI SEGRETERIA
Gli uffici di Segreteria sono aperti al pubblico nei giorni feriali (sabato escluso)
secondo il seguente orario:
– lunedì, martedì, giovedì e venerdì: dalle ore 9.00 alle ore 12.30
– mercoledì: dalle ore 13.30 alle ore 16.30.
La Segreteria della Facoltà di Economia, solo per gli studenti del corso tardo
pomeridiano-serale, è aperta al pubblico anche in orari dedicati (si prega di prendere visione degli avvisi esposti agli albi di Facoltà).
Gli uffici di Segreteria restano chiusi in occasione della festa del Sacro Cuore, il
24 e il 31 dicembre e due settimane consecutive nel mese di agosto. Circa eventuali ulteriori giornate di chiusura verrà data idonea comunicazione tramite avvisi esposti agli albi.
RECAPITO DELLO STUDENTE PER COMUNICAZIONI VARIE
È indispensabile che tanto la residenza come il recapito vengano, in caso di successive variazioni, aggiornati tempestivamente: tale aggiornamento deve essere effettuato direttamente a cura dello studente con l’apposita funzione self-service presso
le stazioni UC-POINT o via web tramite la pagina personale dello studente I-Catt.
CERTIFICATI
I certificati relativi alla carriera scolastica degli studenti sono rilasciati su istanza, ai sensi della normativa vigente, dalla Segreteria di Facoltà ovvero, attraverso un sevizio self-service il cui accesso prevede che lo studente si identifichi con
user name e password.
77
RILASCIO DEL DIPLOMA DI LAUREA E DI EVENTUALI DUPLICATI
Per ottenere il rilascio del diploma originale di laurea occorre attenersi alle indicazioni contenute nella lettera-invito alla discussione della tesi di laurea.
In caso di smarrimento del diploma originale di laurea l’interessato può richiedere al Rettore, con apposita domanda, soggetta a imposta di bollo, corredata dai
documenti comprovanti lo smarrimento (denuncia alle autorità giudiziarie competenti), il duplicato del diploma previo versamento del contributo previsto per
il rilascio del medesimo.
I diplomi originali vengono recapitati all’interessato presso l’indirizzo agli atti
dell’amministrazione al momento della presentazione della domanda di laurea.
T ASSE E CONTRIBUTI
Le informazioni sulle tasse e sui contributi universitari nonché su agevolazioni
economiche sono consultabili attraverso il sito internet dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore al seguente indirizzo: http://www.unicatt.it/OffertaFormativa/, alla
voce “tasse e contributi universitari” e dalla pagina personale dello studente I-Catt.
I prospetti delle tasse e contributi vari sono altresì contenuti in un apposito
fascicolo.
Lo studente che non sia in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi
e con i documenti prescritti non può:
– essere iscritto ad alcun anno di corso, ripetente o fuori corso;
– essere ammesso agli esami;
– ottenere il passaggio ad altro corso di laurea/diploma;
– ottenere il trasferimento ad altra Università;
– ottenere certificati d’iscrizione.
Lo studente che riprende gli studi dopo averli interrotti per uno o più anni
accademici è tenuto a pagare le tasse e i contributi dell’anno accademico nel quale
riprende gli studi, mentre per gli anni relativi al periodo di interruzione deve
soltanto una tassa di ricognizione. Lo studente che, riprendendo gli studi all’inizio
dell’anno accademico, chiede di poter accedere agli appelli di esame del periodo
gennaio-aprile, calendarizzati per i frequentanti dell’a.a. precedente, è tenuto a
versare, inoltre, un contributo aggiuntivo.
Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario
non ha diritto, alla restituzione delle tasse e dei contributi pagati (art. 4, comma
8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università Cattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1269).
1. Di norma il pagamento di tutte le rate deve essere effettuato mediante i bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca o attraverso i Bollettini Freccia resi
disponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima
78
della scadenza della rata o, in via eccezionale, emessi dalla Segreteria.
Solo per gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono a prove di ammissione a corsi di laurea, laddove richieste, esiste la possibilità di pagare gli importi della prima rata e il contributo della prova di
ammissione on line con carta di credito dal sito web dell’Università Cattolica
(www.unicatt.it/immatricolazioni).
Non è ammesso alcun altro mezzo di pagamento.
2. Gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono a
prove di ammissione a corsi di laurea potranno ritirare i bollettini MAV della
prima rata e per il contributo per la prova di ammissione presso l’Area immatricolazioni dell’Università oppure scaricarli on line dal sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it/immatricolazioni).
A tutti gli altri studenti le rate verranno recapitate con congruo anticipo rispetto
alla scadenza a mezzo posta tramite bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca,
altrimenti sarà possibile ottenere i Bollettini Freccia resi disponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima della scadenza della rata.
È dovuta mora per ritardato pagamento delle tasse scolastiche.
Ai fini di un eventuale riscontro è opportuno che lo studente conservi, fino al
termine degli studi, tutte le quietanze del pagamento delle tasse scolastiche.
NORME
DI COMPORTAMENTO
Secondo quanto previsto dall’ordinamento universitario gli studenti sono tenuti
all’osservanza di un comportamento non lesivo della dignità e dell’onore e non
in contrasto con lo spirito dell’Università Cattolica.
In caso di inosservanza l’ordinamento universitario prevede la possibilità di sanzioni disciplinari di varia entità in relazione alla gravità delle infrazioni (cfr. art.
18 bis - Competenze disciplinari nei riguardi degli studenti, Titolo I “Norme
generali” del regolamento didattico di Ateneo).
L’eventuale irrogazione di sanzioni è disposta dagli organi accademici competenti sulla base di procedimenti che assicurano il diritto di difesa degli interessati in armonia con i principi generali vigenti in materia.
NORME PER MANTENERE LA SICUREZZA IN UNIVERSITÀ: SICUREZZA, SALUTE E
AMBIENTE
Per quanto riguarda la Sicurezza, la Salute e l’Ambiente l’Università Cattolica
del Sacro Cuore ha come obiettivo strategico la salvaguardia dei dipendenti,
docenti e non docenti, ricercatori, dottorandi, tirocinanti, borsisti, studenti e visitatori, nonché la tutela degli ambienti e dei beni utilizzati per lo svolgimento
delle proprie attività istituzionali secondo quanto previsto dalla missione dell’Ente.
79
Compito di tutti, docenti, studenti e personale amministrativo è di collaborare al
perseguimento dell’obiettivo sopra menzionato, verificando costantemente che
siano rispettate le condizioni necessarie al mantenimento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e che siano conosciute e costantemente applicate le procedure; in caso contrario è compito di ognuno comunicare le situazioni di carenza di condizioni sicure o di formazione/informazione alle persone, collaborando
con i servizi preposti alla stesura e continuo miglioramento delle prassi e procedure di svolgimento delle attività istituzionali.
Anche gli studenti possono contribuire al miglioramento della sicurezza (in osservanza a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08), con il seguente comportamento:
a. osservare le disposizioni e le istruzioni impartite ai fini della protezione collettiva e individuale;
b. utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i dispositivi di sicurezza;
c. utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
d. segnalare immediatamente al personale preposto le deficienze dei mezzi e
dispositivi, nonché le altre condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di emergenza, nell’ambito delle loro
competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli;
e. non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o
di segnalazione o di controllo;
f. non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di
competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altre persone;
g. nei casi in cui è previsto, sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
h. contribuire all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute in Università; evitare comportamenti pericolosi per sé e per gli altri.
Alcuni esempi per concorrere a mantenere condizioni di sicurezza:
– nei corridoi, sulle scale e negli atri: non correre;
non depositare oggetti che
possano ingombrare il passaggio;
lascia libere le vie di passaggio e le uscite di emergenza;
– negli istituti, nei laboratori e in
biblioteca
80
segui scrupolosamente le
indicazioni del personale preposto;
prima di utilizzare qualsiasi
apparecchio, attrezzatura o altro;
leggi le norme d’uso, le
istruzioni e le indicazioni di
sicurezza;
non utilizzare apparecchiature
proprie senza specifica
autorizzazione del personale
preposto;
non svolgere attività diverse
da quelle didattiche o autorizzate;
– nei luoghi segnalati
non fumare o accendere fiamme
libere;
non accedere ai luoghi ove è
indicato il divieto di accesso;
– in caso di evacuazione (annunciata
da un messaggio audio-diffuso)
mantieni la calma;
segnala immediatamente
l’emergenza in corso al personale
presente e/o ai numeri di telefono
indicati;
ascolta le indicazioni fornite dal
personale preposto;
non usare ascensori;
raggiungi luoghi aperti a cielo
libero seguendo la cartellonistica
predisposta;
raggiungi rapidamente il punto di raccolta più vicino (indicato nelle planimetrie
esposte nell’edificio);
verifica che tutte le persone che
erano con te si siano potute
mettere in situazione di
sicurezza;
segnala il caso di un’eventuale persona
dispersa al personale della squadra di
emergenza;
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utilizza i dispositivi di protezione
antincendio per spegnere un
focolaio solo se ragionevolmente
sicuro di riuscirvi (focolaio di
dimensioni limitate) e assicurati
di avere sempre una via di fuga
praticabile e sicura.
In tutte le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nei limiti e con le
modalità stabilite dalla normativa in materia, vige il divieto di fumo.
Numeri di emergenza
Per segnalazioni riguardanti la sicurezza utilizza i seguenti numeri di emergenza:
Soccorso Interno di Emergenza
2000
02/72342000 da fuori U.C. o da
tel. cellulare.
Vigilanza
2262
02/72342262 da fuori U.C. o da
tel. cellulare.
Indirizzo email Servizio Prevenzione e Protezione: [email protected][email protected]
PERSONALE DELL’UNIVERSITÀ
Il personale dell’Università Cattolica è al servizio degli studenti e degli utenti
dell’Ateneo. Il personale si impegna a garantire le migliori condizioni affinché
tutti gli utenti possano usufruire nel modo più proficuo dei servizi e delle strutture dell’Università.
Il personale delle Segreterie di Facoltà, della Biblioteca e della Logistica, nell’esercizio delle proprie funzioni nell’ambito dei locali dell’Università, è autorizzato a far rispettare le disposizioni di utilizzo degli spazi e delle strutture
universitarie.
Tutto il personale e in particolare gli addetti alla Vigilanza, alla Bidelleria e alla
Portineria, in base all’art. 47 R.D. 1269/1938, possono esercitare attività di prevenzione e inibizione di ogni turbamento dell’ordine interno dell’Ente universitario. Nell’esercizio di tale attività redigono un verbale che ha anche rilevanza
esterna e può essere equiparato ai verbali redatti dagli ufficiali ed agenti della
Forza Pubblica.
82
Al personale dell’Università Cattolica non è consentito di provvedere in vece
altrui alla presentazione di documenti o, comunque, di compiere qualsiasi pratica scolastica presso la Segreteria.
NORME DI
GARANZIA DEL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI ESSENZIALI
(Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati – leggi n. 146/1990, n. 83/
2000 e succ. modifiche e integrazioni)
Nell’ambito dei servizi essenziali dell’istruzione universitaria, dovrà garantirsi
la continuità delle seguenti prestazioni indispensabili per assicurare il rispetto
dei valori e dei diritti costituzionalmente tutelati:
ƒ immatricolazione ed iscrizione ai corsi universitari;
ƒ prove finali, esami di laurea e di stato;
ƒ esami conclusivi dei cicli annuali e/o semestrali di istruzione;
ƒ certificazione per partecipazione a concorsi nei casi di documentata
urgenza per scadenza dei termini.
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SERVIZI DELL’UNIVERSITÀ PER GLI STUDENTI
Allo studente che si iscrive in Università Cattolica, oltre alla qualità e alla
serietà degli studi, l’Ateneo, in linea con la propria tradizione di attenzione alla
persona, mette a disposizione un’ampia offerta di servizi e di iniziative culturali
e ricreative, in fase di continuo sviluppo e miglioramento. Ciò al fine di agevolare lo studente nello svolgimento delle proprie attività e garantire adeguata assistenza, in particolare, nei momenti più impegnativi della sua carriera.
Tra i servizi innovativi offerti dall’Ateneo si segnala I-Catt, la pagina personale dello studente, accessibile da qualsiasi postazione pc dell’Università o da
casa. Oltre al trasferimento sul web di tutte le funzionalità UC-Point, la pagina
I-Catt riorganizza le informazioni relative alla didattica già presenti nel sito, in
modo profilato sul percorso di studi del singolo studente: orari dei corsi, lezioni
sospese, calendario appelli d’esame, avvisi dei docenti. Da qui sono gestite in
maniera innovativa le comunicazioni sia verso lo studente, sia da parte dello
studente, che può porre quesiti e chiedere spiegazioni al servizio coinvolto dal
problema in questione e avere una risposta tempestiva e puntuale.
Nel sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it) tutti i servizi hanno
ampie sezioni a loro dedicate utili per la consultazione.
Tra questi, in sintesi, ricordiamo:
– Orientamento e Tutorato
– Biblioteca
– Stage e Placement
– UCSC International (programmi di mobilità internazionale per gli studenti)
– ILAB - Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e
tecnologiche d’Ateneo (corsi ICT e Blackboard)
– SeLdA - Servizio linguistico d’Ateneo (corsi di lingua straniera)
– EDUCatt – Ente per il diritto allo studio universitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (assistenza sanitaria, servizi di ristorazione, soluzioni
abitative, prestito libri)
– Servizio integrazione studenti con disabilità o con dislessia
– Centro Pastorale
– Collaborazione a tempo parziale degli studenti
– Libreria “Vita e pensiero”
– Attività culturali e ricreative
– Ufficio rapporti con il pubblico (URP)
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PROGRAMMI DEI CORSI
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APPENDICE: PROGRAMMI DEI CORSI
LAUREE
TRIENNALI
SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE
1. Diritto penale e penale minorile: Prof. CLAUDIA MAZZUCATO ........ pag.
2. Diritto privato e della famiglia: Prof. ROBERTA DELL 'ORO ............... ”
3. Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale:
Prof. ALBERTO FOSSATI ............................................................................... ”
4. Elementi di psicopatologia: Prof. MARCO FARINA ............................. ”
5. Etica e deontologia professionale: Prof. PAOLO G OMARASCA .......... ”
6. Istituzioni di microeconomia: Prof. G IAN PAOLO BARBETTA ............ ”
7. Laboratorio di Formazione personale: Prof. COSTANZA MARZOTTO;
Prof. MARTA BONADONNA .......................................................................... ”
8. Laboratorio di orientamento al servizio sociale: Prof. COSTANZA
MARZOTTO; Prof. ELENA CABIATI; Prof. GRETA RONDONI; Prof. BEATRICE
S ALMOIRAGHI ................................................................................................ ”
9. Medicina sociale: Prof. ALESSANDRO SARTORIO ................................... ”
10. Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e
fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di servizio
sociale): Prof. FRANCESCA MACI ; Prof. ANNALISA PASINI ;
Prof. FRANCESCA MEGNI ............................................................................. ”
11. Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure
e tecniche di servizio sociale): Prof. MARIA LUISA RAINERI
Prof. PIA MARCHESI .................................................................................... ”
12. Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure
e tecniche di servizio sociale): Prof. VALENTINA CALCATERRA;
Prof. LORIS B ENEDETTI ............................................................................... ”
13. Metodologia della ricerca sociale: Prof. PAOLO PARRA SAIANI ....... ”
14. Politica sociale e organizzazione dei servizi: Prof. FRANCESCO
VILLA; Prof. CARLO MARIO MOZZANICA ................................................... ”
15. Psicologia dello sviluppo: Prof. GIOVANNI G IULIO VALTOLINA .......... ”
16. Psicologia sociale e della famiglia: Prof. WILMA RITA BINDA ........ ”
17. Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia
e Sociologia della devianza): Prof. NICOLETTA PAVESI ;
Prof. BIANCA BARBERO AVANZINI ............................................................... ”
18. Sociologia generale: Prof. ROSANGELA LODIGIANI ............................... ”
19. Storia sociale: Prof. PIETRO C AFARO ...................................................... ”
97
99
100
101
102
103
105
106
106
106
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112
115
116
119
119
121
123
124
89
SCIENZE DEI
FENOMENI SOCIALI
E DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI
1.
2.
3.
4.
5.
Analisi della città e del territorio: Prof. EUGENIA M ONTAGNINI ....... pag.
Antropologia della complessità: Prof. FABIO I NTROINI ..................... ”
Antropologia sociale: Prof. MARTINO DONI ........................................ ”
Criminologia: Prof. FRANCESCO CALDERONI ............................................ ”
Economia del lavoro e delle risorse umane: Prof. FLAVIA
CORTELEZZI .................................................................................................. ”
6. Economia dell'innovazione: Prof. ROBERTO ZOBOLI ........................... ”
7. Economia della criminalità: Prof. TEODORA ERIKA UBERTI ................. ”
8. Economia politica: Prof. GIOVANNI MARSEGUERRA ................................ ”
9. Istituzioni di antropologia filosofica: Prof. PAOLO G OMARASCA ........ ”
10. Istituzioni di diritto pubblico: Prof. ENNIO CODINI .............................. ”
11. Istituzioni di sociologia: Prof. MONICA M ARTINELLI ............................. ”
12. Laboratorio di ricerca sociale I: Prof. PAOLO PARRA SAIANI ............ ”
13. Laboratorio di ricerca sociale II: Prof. GIULIO FERRARESE;
Prof. BARBARA VETTORI; Prof. MARTA NAI RUSCONE;
Prof. M ARCO CERRI .................................................................................... ”
14. Laboratorio di ricerca sociale III: Prof. BARBARAVETTORI;
Prof. DANYA F ACCHINETTI; Prof. FRANCESCO MARCALETTI; Prof. RUGGERO
COLOMBO .................................................................................................... ”
15. Laboratorio tecnico pratico di analisi e gestione di
fenomeni sociali complessi (case studies): Prof. J OHNNY DOTTI .. ”
16. Logica e decisioni razionali: Prof. GIOVANNI MARSEGUERRA .............. ”
17. Metodi di analisi dell'opinione publica: Prof. FERDINANDO
PAGNONCELLI ................................................................................................ ”
18. Modelli di pensiero delle scienze sociali: Prof. RITA BICHI ........... ”
19. Psicologia del lavoro e delle organizzazioni: Prof. SILVIO
RIPAMONTI; Prof. BARBARA BERTANI ......................................................... ”
20. Psicologia della comunicazione: Prof. CARLO GALIMBERTI;
Prof. CARLA MAZZOLENI ............................................................................ ”
21. Psicologia giuridica: Prof. DANIELA P AJARDI; Prof. V INCENZA
BONSIGNORE ................................................................................................. ”
22. Psicologia sociale: Prof. WILMA RITA BINDA ....................................... ”
23. Società, differenze e disuguaglianze: Prof. LAURA Z ANFRINI ......... ”
24. Sociolinguistica: Prof. MARIO IODICE ................................................... ”
90
129
129
130
131
133
134
134
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148
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153
154
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158
159
160
25. Sociologia dell'impresa e del lavoro: Prof. EGIDIO RIVA ................ pag.
26. Sociologia della cultura e della comunicazione: Prof. ELENA
DOMINIQUE MIDOLO .................................................................................... ”
27. Sociologia della devianza: Prof. UMBERTO G ATTI; Prof. STEFANO
CANEPPELE ................................................................................................... ”
28. Sociologia della globalizzazione: Prof. MAURO MAGATTI;
Prof. ELENA BESOZZI .................................................................................. ”
29. Sociologia della religione: Prof. CLEMENTE LANZETTI ....................... ”
30. Sociologia della tecnica e dell'innovazione: Prof. LAURA GHERARDI;
Prof. FABIO INTROINI .................................................................................. ”
31. Sociologia delle organizzazioni: Prof. MASSIMILIANO MONACI ...... ”
32. Statistica sociale: Prof. GIULIA RIVELLINI ............................................. ”
33. Teoria e analisi dei processi politici: Prof. SILVIO COTELLESSA ...... ”
34. Teoria e tecniche di gestione aziendale: Prof. MARCO GRUMO ...... ”
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162
164
166
167
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170
172
173
175
91
L AUREE
MAGISTRALI
SCIENZE PER IL LAVORO SOCIALE
E LE POLITICHE DI WELFARE
1. Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali: Prof. ANDREA
PERRONE ....................................................................................................... pag.
2. Economia dei sistemi di welfare: Prof. GIAN PAOLO B ARBETTA ...... ”
3. Economia del Terzo settore: Prof. RAUL CARUSO .............................. ”
4. Elementi di diritto amministrativo: Prof. ENNIO CODINI ................. ”
5. Laboratorio di Formazione personale: Prof. COSTANZA MARZOTTO;
Prof. MARTA BONADONNA .......................................................................... ”
6. Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle
relazioni di cura): Prof. MARIA LUISA RAINERI; Prof. GIAMPAOLO
COTTINI ........................................................................................................ ”
7. Pianificazione dei servizi locali di welfare: Prof. GIOVANNI GORI ”
8. Politiche sociali europee: Prof. MARCELLO D'AMICO ........................ ”
9. Procedure per la tutela minorile: Prof. CLAUDIA MAZZUCATO .......... ”
10. Psicologia del ciclo di vita: Prof. GIOVANNI GIULIO V ALTOLINA ....... ”
11. Psicologia delle relazioni famigliari: Prof. W ILMA RITA BINDA ..... ”
12. Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali: Prof. GIOVANNI
GIULIO VALTOLINA ....................................................................................... ”
13. Sociologia della convivenza interetnica: Prof. LAURA ZANFRINI ... ”
14. Sociologia della sussidiarietà e del Terzo settore: Prof. FRANCESCO
VILLA ........................................................................................................... ”
15. Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di Storia
del welfare e delle professioni sociali): Prof. FABIO FOLGHERAITER;
Prof. BRUNO BORTOLI ................................................................................. ”
16. Valutazione degli interventi e dei servizi sociali: Prof. DONATELLA
BRAMANTI .................................................................................................... ”
179
180
181
181
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186
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195
199
SCIENZE SOCIALI APPLICATE
1. Criminologia applicata: Prof. ERNESTO UGO SAVONA; Prof. FRANCESCO
CALDERONI; Prof. CLARA CARDIA ; Prof. GENSÉRIC C ANTOURNET ............ pag. 203
2. Diritto penale e procedura penale: Prof. CARLO MOSCA; Prof. VICO
VALENTINI; Prof. GIANLUCA VARRASO; Prof. ENRICO MARIA MANCUSO ..... ”
208
3. Economia aziendale: Prof. M ICHELE R ICCARDI; Prof. MASSIMILIANO
CARPINO; Prof. GIUSEPPE GARZILLO .......................................................... ”
211
92
4. Economia dell' impresa: crescita, valore, governance:
Prof. GIOVANNI MARSEGUERRA ................................................................... pag.
5. Economia e gestione delle imprese: Prof. LAURA MARIA FERRI;
Prof. ROSSELLA RAVAGLI ............................................................................ ”
6. Elementi di diritto amministrativo: Prof. ENNIO C ODINI ................. ”
7. Gestione del rischio e crisis management: Prof. MARCO
LOMBARDI ..................................................................................................... ”
8. Imprese, cultura e mercati (con laboratorio applicativo):
Prof. M AURIZIO STEFANO MANCUSO; Prof. M ARCO UGO G RAZIOLI ......... ”
9. Metodologia della ricerca criminologica: Prof. BARBARA VETTORI .. ”
10. Modelli applicati all'analisi criminale: Prof. STEFANO CANEPPELE . ”
11. Modelli e processi di management: Prof. LUIGI SERIO .................... ”
12. Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano:
Prof. ROSANGELA LODIGIANI ; Prof. ALBERTO VERGANI ............................ ”
13. Modelli organizzativi e processi comunicativi (con laboratorio
applicativo): Prof. ENRICO DALLA ROSA ................................................ ”
14. Organizzazioni e sistemi sociali: Prof. LAURA Z ANFRINI;
Prof. M ASSIMILIANO MONACI ..................................................................... ”
15. Processi storici, economici e sociali del capitalismo:
Prof. PIETRO CAFARO ; Prof. GIUSEPPE MASTROMATTEO ......................... ”
16. Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali:
Prof. FRANCESCO MARCALETTI ................................................................... ”
17. Relazioni industriali e diritto del lavoro: Prof. MICHELE
COLASANTO; Prof. ANTONELLA OCCHINO ................................................... ”
18. Scienze forensi e tecniche dell'investigazione: Prof. GIOVANNA
LAURA DE FAZIO; Prof. G IULIANO TURONE ................................................ ”
19. Statistica della criminalità: Prof. G IULIA M UGELLINI; Prof. M ARCO
DUGATO ........................................................................................................ ”
20. Storia economica e sociale del mondo contemporaneo:
Prof. PIETRO CAFARO .................................................................................. ”
21. Tecniche psicologiche per le organizzazioni: Prof. STEFANO GHENO . ”
22. Tecnologie per la sicurezza: Prof. PAOLO CAMPOBASSO; Prof. ROBERTO
MASOTTI ....................................................................................................... ”
23. Vittimologia: Prof. ANNA COSTANZA BALDRY ........................................ ”
216
219
222
223
224
227
229
230
231
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235
237
239
241
244
249
250
251
252
Programmi dei Corsi di Teologia ........................................................... pag. 255
Programmi dei Corsi di lingua straniera di primo livello (SeLdA) .... pag. 265
93
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
LAUREA IN
SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
1. -
Diritto penale e penale minorile
P ROF. CLAUDIA MAZZUCATO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso mira a fornire agli studenti uno sguardo complessivo, critico e
problematizzante, sul sistema penale vigente e sulle sfide future che lo Stato
democratico deve affrontare nel tentativo - inesauribile - di dare risposte alla
questione criminale. Centrale, nel corso, non sarà lo studio formalistico del diritto penale, bensì la continua attenzione alle domande - antiche e attuali - poste
dalla commissione di un fatto criminoso e sollevate dall’intricato problema della sua prevenzione e del suo controllo. La scelta dei contenuti del programma è
guidata dall’intento di offrire agli studenti di Servizio Sociale strumenti di approfondimento riguardo ai temi di maggiore interesse professionale. Il corso è
svolto secondo un approccio multi-disciplinare che non trascura, cioè, l’apporto
delle scienze empirico-sociali; esso ricerca, inoltre, una sintesi tra nozioni tecnico-giuridiche, profili di politica criminale e contributi socio-criminologici in
vista dell’acquisizione di una più consapevole chiave di lettura per orientarsi
lungo il cammino, complesso e difficile, che una società democratica e civile
attraversa nel fronteggiare - senza tradirsi - il fenomeno criminale.
PROGRAMMA DEL CORSO
P ARTE
GENERALE
Diritto penale, politica criminale e democrazia: uno sguardo d’assieme.
– L’interrogativo sulla pena. Teorie assolute (retribuzione), teorie relative
(prevenzione generale e speciale). Nuovi approcci alla questione della risposta
al reato. Principi democratici e controllo penale.
– Politiche repressive, “pacchetti-sicurezza”, “tolleranza zero”. Il delicato rapporto libertà-sicurezza.
– Politiche criminali “democraticamente” ispirate.
Il sistema sanzionatorio vigente: tra “vecchi” e “nuovi” strumenti.
– Il sistema del “doppio binario”: pene e misure di sicurezza.
– L’esecuzione delle pene privative della libertà e l’ordinamento penitenziario.
– Le “alternative” alla pena detentiva (sanzioni sostitutive e misure alternative).
– La politica di depenalizzazione.
– I sotto-sistemi orientati a forme non afflittive di prevenzione dei reati: il
sistema minorile, le disposizioni sul giudice di pace, il modello della
responsabilità da reato delle persone giuridiche.
– Prospettive di riforma del sistema sanzionatorio e progetti per un nuovo
codice penale.
97
Il rapporto tra Stato democratico e cittadino alla luce dei principi di garanzia del
diritto penale.
– I principi generali di garanzia in ambito penale e processuale penale. La teoria del bene giuridico.
– Nozioni fondamentali di teoria generale del reato e cenni su alcune categorie
di “parte generale”.
P ARTE SPECIALE
Il sistema penale minorile.
Mediazione penale e giustizia riparativa.
Diritto penale e tossicodipendenze.
Diritto penale e questioni di bioetica.
BIBLIOGRAFIA
Le indicazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso e saranno reperibili in
Blackboard. Appositi materiali didattici, differenziati per frequentanti e non frequentanti,
saranno messi a disposizione on line in Blackboard.
Sia gli studenti frequentanti che i non frequentanti dovranno in ogni caso tassativamente
utilizzare i (più aggiornati) codici penali e di procedura penale con leggi complementari.
Frequenza delle lezioni
La diversificazione dei temi di cui al programma rende particolarmente importante la
frequenza assidua delle lezioni. Sarà infatti fondamentale per lo studio e la preparazione
dell’esame il riferimento costante agli appunti del corso, non essendo reperibile un testo
unitariamente dedicato ai contenuti trattati. Gli studenti impossibilitati a frequentare
sono tenuti a contattare il docente prima della preparazione dell’esame, anche ai fini della
corretta utilizzazione della bibliografia.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali e partecipate (con eventuali momenti di approfondimento con esperti
e “testimoni privilegiati”).
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è orale e inteso a verificare l’acquisizione delle nozioni indispensabili e la
comprensione critica dei problemi. Il candidato deve mostrare di sapersi orientare e saper
utilizzare con sicurezza le fonti normative e gli istituti del diritto penale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Claudia Mazzucato riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso
il Dipartimento di Pedagogia e riportato nella bacheca on line della pagina web e di
Blackboard. Il ricevimento avviene su appuntamento, da concordarsi per e-mail. Gli
studenti sono tenuti a consultare gli avvisi on line per ulteriori informazioni o eventuali
cambiamenti. La posta elettronica viene letta con cadenza settimanale.
98
2. -
Diritto privato e della famiglia
P ROF. ROBERTA DELL’O RO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di:
1. fare conoscere agli studenti i concetti giuridici di base, gli istituti principali
del diritto privato e le nozioni fondamentali del diritto di famiglia; 2. approfondire tematiche giuridiche particolarmente rilevanti per gli operatori dei servizi
sociali; 3. fare conoscere agli studenti la principale normativa vigente in materia
di diritto di famiglia e minorile e fare acquisire agli stessi la capacità di seguire
e di cogliere l’evoluzione normativa nel tempo; 4. essere in grado di capire i casi
giuridici e di applicare le norme giuridiche agli stessi.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Introduzione al diritto privato: il diritto privato e il diritto internazionale privato.
2. La tutela giurisdizionale e amministrativa: dei diritti in generale e in particolare
dei diritti della famiglia e dei minori.
3 I soggetti del diritto: le persone fisiche, le capacità, i diritti della personalità,
i diritti dei minori italiani e cenni sui diritti degli stranieri, in particolare dei
minori, l’incapacità naturale, legale e giudiziale, la tutela e la curatela, la sede.
4. La successione per causa di morte.
5. I diritti reali: i beni, i diritti reali di godimento e di garanzia.
6. Il rapporto obbligatorio: principi generali, il contratto, il fatto illecito, la
responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.
7. Il diritto della famiglia: cenni storici sull’evoluzione del diritto della famiglia,
la costituzione, la separazione e lo scioglimento della famiglia, aspetti personali
e patrimoniali, la filiazione legittima e naturale, il diritto del minore a una
famiglia, affidamento e adozione, diritti e doveri reciproci dei genitori e dei figli.
BIBLIOGRAFIA
Testi adottati obbligatori
G. D E N OVA , Codice civile e leggi collegate, Zanichelli, Bologna, ult. ed.
Istituzioni di diritto privato (diritto civile), Serie Manuali n. 5, Edizioni Giuridiche
Simone, Napoli, ult. ed.
A.C. M ORO , a cura di L. FADIGA , Manuale di diritto minorile IV edizione, Zanichelli,
Bologna, ult. ed.
99
Testo consigliato per i frequentanti e obbligatorio per i non frequentanti:
Compendio di diritto di famiglia, Gruppo Editoriale Simone, Napoli, ult. ed. (i
volumi di base).
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso di 60 ore totali, è organizzato con lezioni in aula, privilegiando la
discussione su casi concreti, con l’ausilio delle fonti giuridiche e seguendo le
continue evoluzioni legislative.
METODO DI VALUTAZIONE
Di norma gli esami vengono svolti in forma orale, senza prove intermedie o preliminari.
AVVERTENZE
Le parti dei testi adottati da studiare e altri suggerimenti bibliografici saranno forniti
all’inizio del corso.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Roberta Dell’Oro riceve gli studenti su appuntamento dopo le lezioni.
3. -
Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale
P ROF. ALBERTO FOSSATI
OBIETTIVO DEL CORSO
Acquisire la conoscenza degli elementi essenziali del diritto pubblico, attraverso lo studio complessivo della materia e l’approfondimento dei contenuti della
Costituzione con riguardo in particolare alle parti relative all’ordinamento, alle
fonti normative, ai diritti e alle libertà, quali condizione per lo studio della legislazione sociale, che viene affrontato nei suoi profili fondamentali e generali e
in quelli più particolari dell’esperienza e della legislazione regionale lombarda.
BIBLIOGRAFIA
A. F OSSATI , Lo Stato della democrazia repubblicana, EDUCatt, Milano, 2010 (per la parte
di diritto pubblico).
S. F REGO -E. CODINI -A. F OSSATI , Manuale di diritto degli interventi e dei servizi sociali,
Giappichelli, Torino, 2011 (per la parte di Legislazione sociale – durante il corso
saranno indicate le parti del manuale oggetto di studio).
100
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Alberto Fossati riceve gli studenti al termine delle lezioni previo appuntamento
telefonico al numero 02-8056233 o per e-mail [email protected]
4. -
Elementi di psicopatologia
P ROF. M ARCO FARINA
OBIETTIVO DEL CORSO
Fornire all’assistente sociale una panoramica delle principali categorie
psicodiagnostiche al fine di consentirgli un dialogo competente e informato con
psichiatri e psicologi che con lui si occupano della cura dei legami sociali.
PROGRAMMA DEL CORSO
Sono considerati i disturbi mentali classificati nel DSM IV ed in particolare: i
disturbi mentali dovuti a condizione medica generale, la schizofrenia e i disturbi
psicotici, i disturbi dell’umore, d’ansia, somatoformi, dissociativi, fittizi, sessuali e dell’identità di genere, dell’alimentazione, del sonno, correlati all’uso di
sostanze, dell’adattamento e di personalità. Ciascuna categoria è analizzata in
funzione della struttura di personalità sottostante oltre che della sintomatologia
osservabile; sono inoltre fornite esemplificazioni di casi clinici. Particolare attenzione viene infine data alle questioni inerenti la marginalità sociale derivante
da disturbi mentali.
BIBLIOGRAFIA
G.O. G ABBARD , Psichiatria psicodinamica, R. Cortina, Milano, 3ª ed.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso si avvale di: lezioni in aula e analisi di casi clinici presentati dal docente.
101
METODO DI VALUTAZIONE
Analisi di un caso clinico condotta con l’ausilio del materiale didattico fornito
e colloquio orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Marco Farina riceve gli studenti dopo le lezioni su appuntamento.
5. -
Etica e deontologia professionale
P ROF. P AOLO GOMARASCA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso mira a due obiettivi:
1. Inizialmente, si tratterà di far emergere le radici etiche implicate nelle dinamiche complesse del servizio sociale. Punto di partenza è dunque la specificità dell’atto che qualifica la professione di assistente sociale, anche in base
a quanto disposto dal codice deontologico. A questo livello fondamentale, la
categoria etica emergente è quella di vulnerabilità, intesa come universale
condizione umana di esposizione all’impasse soggettiva e relazionale. La
pregnanza etica dell’atto dell’operatore sociale va dunque di pari passo con
l’interpretazione del disagio come sintomo della vulnerabilità che chiede cura
e con l’assunzione (professionalmente qualificata) della vulnerabilità nello
spazio di un legame fiduciale, di cui ogni soggetto ha bisogno per sapere di
sé e delle sue reali capacità di realizzarsi. Sotto questo profilo, si farà riferimento in particolare alle teorie femministe dell’Ethics of Care.
2. Nella seconda parte del corso, verrà dato spazio alla presentazione e alla
discussione di casi, come punto di verifica concreto dell’impasse che ogni
operatore incontra nel trattare l’altrui vulnerabilità (e la propria).
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Il servizio sociale come insieme di atti che mirano alla promozione e allo
sviluppo delle capacità di soggetti in difficoltà;
2. L’impatto con la vulnerabilità e la sua pregnanza etica;
3. I dilemmi etici dell’operatore;
4. L’etica della cura;
5. Discussione di casi.
102
BIBLIOGRAFIA
Per i frequentanti
S. B ANKS , Etica e valori nel servizio sociale. Dilemmi morali e operatori riflessivi nel
welfare mix, tr. it. Erikson, Trento, 1999.
Per i non-frequentanti
Oltre al testo sopra indicato per i frequentanti:
M. B ARNES , Storie di caregiver. Il senso della cura, tr. it. Erickson, Trento, 2010.
E.F. K ITTAY, La cura dell’amore. Donne, uguaglianza, dipendenza, tr. it. Vita&Pensiero,
Milano, 2010.
J. T RONTO , Confini morali. Un argomento politico per l’etica della cura, tr. it. Diabasis,
Reggio Emilia, 2006.
DIDATTICA DEL CORSO
–
–
Lezioni frontali
Esercitazioni (presentazione e discussione di casi).
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Paolo Gomarasca riceve gli studenti dopo ogni lezione e su appuntamento.
6.
- Istituzioni di microeconomia
P ROF. G IAN PAOLO B ARBETTA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso affronta i temi di base della teoria microeconomica e mira a fornire allo
studente la conoscenza degli elementi fondamentali del “modo di pensare” degli
economisti, così da assicurare il possesso degli strumenti necessari alla comprensione dei principali problemi economici che interessano le organizzazioni
pubbliche e private senza scopo di lucro.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso affronta i seguenti temi:
1. Introduzione all’economia politica.
2. Microeconomia e teoria della scelta razionale.
103
3. Fondamenti di teoria della scelta del consumatore e dell’impresa.
4. Oltre l’interesse individuale.
5. Il mercato di concorrenza perfetta.
6. L’equilibrio economico generale.
7. I fallimenti del mercato.
8. Informazione asimmetrica.
9. Contratti.
BIBLIOGRAFIA
I testi consigliati si suddividono tra testi di livello intermedio (sufficienti per il
superamento dell’esame) e testi di livello un po’ più avanzato (per coloro che desiderassero
approfondire alcuni argomenti). Di ognuno dei testi saranno segnalati dal docente i
capitoli essenziali.
Testi di livello intermedio:
1. R. FRANK, Microeconomia, McGraw-Hill, 1998.
2. M. KATZ-H. ROSEN, Microeconomia, McGraw-Hill, 1996.
3. J.M. PERLOFF, Microeconomia, APOGEO, 2003.
4. R. PINDYCK-D. RUBINFELD, Microeconomia, Zanichelli, 2002.
5. A. SCHOTTER, Microeconomia, Giappichelli, 2002.
Testi un po’ più avanzati:
1. H. VARIAN, Microeconomia, Cafoscarina, 1993.
2. H. G RAVELLE-R. REES , Microeconomia, Hoepli, 1988.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso consiste di lezione in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è svolto di norma in forma scritta; per coloro che lo desiderino è possibile
svolgere un esame orale integrativo del risultato positivo ottenuto con la prova scritta.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Gian Paolo Barbetta riceve gli studenti il giovedì dalle ore 17,30 alle ore 18,30
presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi, 5). Per appuntamenti in orari diversi:
[email protected].
104
7. -
Laboratorio di Formazione personale
P ROF. C OSTANZA M ARZOTTO; PROF. MARTA BONADONNA
OBIETTIVO DEL CORSO
Offrire agli studenti la possibilità di riflettere sulla fondamentale questione dell’uso di sé nella relazione d’aiuto; avere un tempo e un luogo in cui poter esprimere, verbalizzare e pensare alle aspettative nei confronti dell’aiuto a persone in
difficoltà; approfondire le competenze relazionali già in possesso dello studente; individuare punti di forza e punti di debolezza del proprio approccio con
soggetti in difficoltà (adulti e minori) appartenenti anche ad etnie diverse.
Il gruppo rappresenta una eccezionale possibilità offerta agli studenti per
acquisire uno stile di lavoro riflessivo nel momento in cui essi incontrano
persone in sofferenza, sorprese dagli eventi critici imprevisti della vita e
per abituarsi ad ascoltare l’eco suscitato dentro di sé dall’incontro con l’altro: potremmo dire “un’occasione per soffermarsi a riflettere sull’intreccio
tra etica ed accoglienza”.
La frequenza a questo gruppo di pari etero-condotto, mira a fornire ai partecipanti un contesto sufficientemente protetto in cui affrontare dubbi, paure, perplessità circa il peso e la responsabilità che lo svolgimento di questa professione
comporta, affinché lo studente possa meglio attrezzarsi in vista dell’esercizio
della professione.
DIDATTICA DEL CORSO
Il Laboratorio sulla dimensione relazionale dell’aiuto si svolgerà in una sede apposita
a Milano con incontri settimanali in Gruppo di 15 persone, per la durata di 3 ore ciascuno
per un totale di 40 ore. La metodologia della conduzione del gruppo prevede l’uso di
tecniche attive quali il gioco di ruolo, la simulata, ecc.
METODO DI VALUTAZIONE
È prevista una prova di valutazione scritta ed uno colloquio conclusivo con il docente,
con la formula approvato/non approvato.
AVVERTENZE
È richiesta la frequenza regolare.
Orario e luogo di ricevimento
I docenti ricevono gli studenti il giovedì dalle ore 13,00 presso il Centro di Ateneo
Studi e ricerche sulla famiglia (l.go Gemelli, lotto 3, II piano).
105
8. -
Laboratorio di orientamento al servizio sociale
P ROF. COSTANZA MARZOTTO; PROF. E LENA C ABIATI; PROF. GRETA RONDONI; PROF. BEATRICE
SALMOIRAGHI
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
9. -
Medicina sociale
P ROF. ALESSANDRO SARTORIO
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
10. - Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e
fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di
servizio sociale)
P ROF. FRANCESCA MACI; PROF. ANNALISA P ASINI; PROF. FRANCESCA MEGNI
MODULO
DI
METODOLOGIA (Prof. Francesca Maci)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire i concetti fondamentali relativi alla natura e alle
finalità del lavoro sociale, in generale, ed alle funzioni dell’assistente sociale in
particolare, con riferimento ai principi etici e metodologici che orientano la professione. Tali concetti base verranno affrontati fornendone un primo inquadramento operativo attraverso la disamina delle principali fasi del processo di aiuto
e di alcune tecniche e procedure operative di servizio sociale.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Specificità delle funzioni di servizio sociale:
1.1 L’oggetto del lavoro sociale come professione e come disciplina: il
fronteggiamento (coping) dei compiti di vita.
106
1.2 Lavoro sociale e servizio sociale professionale.
1.3 Distinzioni e connessioni fra la professione dell’assistente sociale ed altre professioni affini.
2. Il processo di aiuto: le fasi del problem solving applicato al lavoro sociale.
3. Analisi delle fasi del processo di aiuto: l’assessment.
3.1 La valutazione dei bisogni: fonti e strumenti.
3.3 La dimensione temporale nel processo di assessment.
3.4 Il concetto di risorsa.
4. Analisi delle fasi del processo di aiuto: la programmazione dell’intervento e
i criteri per la scelta degli obiettivi e per la valutazione delle strategie.
5. Analisi delle fasi del processo di aiuto: l’attuazione dell’intervento. Principali
tipologie di interventi diretti ed indiretti messi in atto dall’assistente sociale.
6. Analisi delle fasi del processo di aiuto: la verifica e la conclusione dell’intervento.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà comunicata a lezione.
DIDATTICA DEL CORSO
La didattica prevede l’alternanza di lezioni frontali ed esercitazioni.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame si svolge in forma scritta, con una eventuale possibilità di integrazione orale,
ove ritenuto necessario dai docenti.
Per i tre moduli del corso (Metodologia, Principi e fondamenti del servizio sociale,
Procedure e tecniche operative) è previsto un unico esame.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesca Maci riceve gli studenti al termine delle lezioni previo appuntamento.
MODULO
DI
PRINCIPI E
FONDAMENTI DEL SERVIZIO SOCIALE
(Prof. Annalisa Pasini)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire agli studenti alcuni elementi teorici e deontologici fondamentali per inquadrare la figura dell’assistente sociale. A partire da alcune
parole chiave relative alla professione, si approfondisce la dimensione etica del
servizio sociale, in relazione al contesto storico in cui la professione è nata, si è
sviluppata e, oggi, si trova a operare.
107
PROGRAMMA DEL CORSO
Le parole-chiave della professione
Bisogno, sofferenza.
Aiuto, care.
Relazione di aiuto.
Principi e valori.
I valori del Servizio Sociale
I valori e i principi della professione.
Il codice deontologico.
I dilemmi morali.
Per capire la professione
Cenni di storia dell’assistenza.
Il servizio sociale in Italia.
Servizio sociale e lavoro sociale: professioni umane.
BIBLIOGRAFIA
S.B ANKS , Etica e valori nel servizio sociale, Erickson, Trento, 1999.
K.M ORRIS -M. B ARNES-S. B ALLOCH, Social exclusion and social work: questions for the future,
“Social Work Education”, 2009, 28:1.
Codice Deontologico dell’Assistente Sociale, 2009.
Altri articoli di riviste verranno segnalati all’inizio del corso e saranno indicate alcune
letture consigliate.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, lavori di gruppo, contributi individuali.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è unico per i tre moduli e si svolge in forma scritta e orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Annalisa Pasini riceve gli studenti al termine delle lezioni, previo appuntamento.
MODULO
DI
P ROCEDURE E TECNICHE OPERATIVE (Prof. Francesca Megni)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire agli studenti le conoscenze di base in merito alle più
comuni prassi operative in uso nelle organizzazioni che gestiscono servizi sociali alla persona, in relazione all’adempimento delle funzioni istituzionali del108
l’assistente sociale e all’erogazione delle principali categorie di prestazioni socio assistenziali.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso è articolato in tre unità didattiche:
Unità didattica 1. Elementi base sulle procedure amministrative nei servizi socio assistenziali pubblici.
Unità didattica 2. Tecniche e procedure negli interventi rivolti a persone adulte
con difficoltà di reddito e alloggio.
Unità didattica 3. Tecniche e procedure negli interventi rivolti a situazioni di
non autosufficienza e di disabilità.
BIBLIOGRAFIA
Dispensa delle lezioni.
Testi delle esercitazioni proposte in aula.
Dispensa, appunti dalle lezioni e testi delle esercitazioni proposte in aula, reperibili
nell’area di download della pagina web del docente (la password verrà comunicata a lezione).
DIDATTICA DEL CORSO
La didattica prevede l’alternanza di lezioni frontali ed esercitazioni.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è unico per i tre moduli (metodologia, principi e fondamenti, procedure e
tecniche operative) e si svolge in forma scritta e orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesca Megni riceve gli studenti previo appuntamento al termine delle lezioni.
11. - Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure
e tecniche del servizio sociale)
P ROF. MARIA LUISA RAINERI; PROF. PIA MARCHESI
MODULO
DI
M ETODOLOGIA DEL SERVIZIO SOCIALE (Prof. Maria Luisa Raineri)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo si propone di approfondire sul piano concettuale ed operativo alcuni snodi complessi del processo di aiuto rivolto a singole situazioni di
difficoltà (il cd. “lavoro sui casi”).
109
La prima parte si concentrerà sulle tecniche base del counseling e sull’utilizzo
del colloquio nell’ambito di una relazione duale di aiuto.
La seconda parte sarà dedicata a focalizzare i concetti fondamentali della
metodologia relazionale di rete, esaminandone la declinazione operativa nel lavoro sui casi. In particolare, verrà approfondito l’utilizzo delle tecniche base del
counseling nell’ambito della facilitazione di una rete di fronteggiamento.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Il colloquio nel servizio sociale: specificità e contesti di utilizzo.
2. Il lavoro relazionale di rete nel quadro delle funzioni professionali di servizio sociale:
2.1. Lavoro sociale professionale e servizio sociale.
2.2. Funzioni professionali discrezionali e mandato istituzionale.
2.2. Funzioni di aiuto ed erogazione di prestazioni di welfare.
3. Il fronteggiamento in rete.
3.1.Cosa è una rete?
– Reti di servizi (inter-istituzionali).
– Reti sociali.
– Sistemi relazionali.
– Equipe professionali.
– Reti di fronteggiamento.
3.2.Cosa significa fronteggiare?
– Distinzione tra problemi tecnici e problemi di vita.
– L’inter-soggettività dei problemi di vita.
– L’approccio centrato sull’operatore e l’approccio relazionale.
– Il principio di indeterminazione nel lavoro sociale.
3.3.La rete di fronteggiamento: elementi costitutivi:
– La finalità.
– L’unità agente e i nodi della rete.
– La dimensione del tempo.
– L’azione congiunta.
4. La guida relazionale o facilitazione di rete.
4.1.Cosa significa facilitare? Distinzioni concettuali tra funzioni direttive,
coordinamento, facilitazione.
4.2.Il coinvolgimento degli interessati: distinzioni concettuali fra i diversi
possibili livelli della partecipazione
4.3.Le funzioni di facilitazione a livello “di caso”:
– Individuazione della rete di fronteggiamento iniziale.
– Fasi e peculiarità del problem solving congiunto.
110
5. Aiuto e controllo negli interventi di servizio sociale:
– Diversi tipi di controllo.
– Ambiti del controllo non consensuale.
– Il lavoro di rete negli interventi di controllo.
6. Gli interventi di servizio sociale rivolti a singole persone o a singole famiglie: applicazioni metodologiche in rapporto a diverse aree di utenza.
BIBLIOGRAFIA
F. F OLGHERAITER , Teoria e metodologia del servizio sociale, FrancoAngeli, Milano,
1998 (pp.193-501).
M.L. RAINERI, La funzione di controllo nel servizio sociale, in Assistente sociale domani,
Erickson, Trento, 2011 [vol. I (pp. 159-166)].
Per esercitazioni sull’analisi di casi si consiglia di consultare (a titolo facoltativo):
M.L. RAINERI, Assistente sociale domani, Erickson, Trento, 2011 [vol. 2, 2ª ed (pp. 151-
366), o in alternativa il vol. 2 dell’edizione precedente, 2007].
Si segnala che lo studio della bibliografia va necessariamente integrato con i
contenuti delle lezioni e il materiale utilizzato in aula, scaricabile dalla pagina
web della docente.
DIDATTICA DEL CORSO
La didattica prevede lezioni frontali ed esercitazioni finalizzate a migliorare la
comprensione dei concetti teorici. Sono previsti inoltre:
– un laboratorio dedicato all’apprendimento delle abilità fondamentali di counseling,
con particolare attenzione al potenziamento della specifica riflessività professionale
di servizio sociale;
– un laboratorio dedicato alla rielaborazione metodologica di situazioni operative,
anche in riferimento a quanto sperimentato nel contesto del tirocinio professionale.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame si svolge in forma scritta, con una eventuale possibilità di integrazione orale,
ove ritenuto opportuno dai docenti.
Per i due moduli del corso (Metodologia, Procedure e tecniche operative) è previsto
un unico esame.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Maria Luisa Raineri riceve gli studenti al termine delle lezioni, previo
appuntamento via mail.
111
MODULO
DI
P ROCEDURE E TECNICHE
OPERATIVE
(Prof. Pia Marchesi)
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
12. - Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure
e tecniche di servizio sociale)
P ROF. V ALENTINA CALCATERRA ; PROF. LORIS BENEDETTI
MODULO
DI
METODOLOGIA (Prof. Valentina Calcaterra)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo approfondisce i principi della metodologia relazionale di rete nella
progettazione di interventi di lavoro sociale di comunità, di mutuo aiuto e di
programmazione partecipata. Il corso comprende due Laboratori applicativi: un
Laboratorio di analisi di esperienze di utenti e familiari esperti così come di
buone prassi di lavoro di rete, ed un Laboratorio di rielaborazione metodologica
di esperienze di lavoro sociale. Entrambi i Laboratori pongono particolare attenzione al potenziamento della specifica riflessività professionale di servizio sociale.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
5.
5.
6.
Lavoro di rete e gruppi di auto/mutuo aiuto.
Dinamiche di empowerment nei gruppi di auto/mutuo aiuto.
Funzioni di facilitazione dei gruppi.
Lavoro di rete, community work e community development.
Animazione e mediazione comunitaria.
Sviluppo di progetti a valenza collettiva: strategie di programmazione aperta.
Analisi di progetti a valenza collettiva.
BIBLIOGRAFIA
F. F OLGHERAITER , Saggi di welfare, Erickson, Trento, 2009.
M. D OEL -C. S AWDON, Lavorare con i gruppi Manuale per gli operatori sociali , Erickson,
Trento, 2001.
D. STEIMBERG, L’auto/mutuo aiuto: guida per i facilitatori di gruppo, Erickson, Trento, 2001.
A. TWELVETREES , Il lavoro sociale di comunità. Come costruire progetti partecipati,
Erickson, Trento, 2006.
Uno a scelta fra i seguenti saggi di rivista:
M.L. RAINERI, Lavorare con la comunità. Analisi metodologica di stage innovativi, in
Lavoro Sociale, vol. 11, n. 1, aprile 2011 (pp. 107-117).
112
V. C ALCATERRA, Famiglie affidatarie in rete: il progetto “genitori in più famiglie”, in
Lavoro Sociale, vol. 7, n. 2, settembre 2007 (pp. 255-268).
ET AL ., Sviluppo di comunità: il progetto “Conoscersi” in un quartiere
padovano, in Lavoro Sociale, vol. 7, n. 1, aprile 2007 (pp. 111-116).
V. L OSS, Analisi relazionale di un progetto-giovani, in Lavoro Sociale, vol. 5, n. 2,
settembre 2005 (pp. 253-264).
O. O SIO , Un progetto di rete per la valorizzazione del volontariato, in Lavoro Sociale, vol.
5, n. 2, settembre 2005 (pp. 245-252).
M.L. RAINERI, Mi aiuti a fare i compiti? Sviluppo relazionale e nodi critici di un progetto
di volontariato, in Lavoro Sociale, vol. 6, n. 3, dicembre 2006 (pp. 429-438).
M.L. R AINERI, Spunti per l’analisi di un progetto secondo l’ottica di rete: l’avvio di un
Tavolo di Lavoro per iniziative rivolte ai giovani, in Lavoro Sociale, vol. 4. n. 2,
settembre 2004 (pp. 247-254).
S. R E , Al di là dei casi. L’ideazione di un progetto a valenza collettiva, in Lavoro Sociale,
vol. 8, n. 2, settembre 2008 (pp. 261-268).
N. LIBERTO
Appunti dalle lezioni e testi delle esercitazioni proposte in aula, scaricabili della pagina
web del docente (la password verrà comunicata a lezione).
DIDATTICA DEL CORSO
La didattica prevede lezioni frontali, analisi di testimonianze di operatori, di utenti
esperti e di cittadini attivi, incontri di rielaborazione metodologica.
METODO DI VALUTAZIONE
Gli esami si svolgeranno in forma orale o scritta, a seconda del numero di iscritti al
singolo appello. L’esame comprende la presentazione di un breve paper con riflessioni
a partire dalle esperienze discusse nei Laboratori applicativi.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Valentina Calcaterra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
M ODULO
DI
T ECNICHE
E PROCEDURE OPERATIVE DI SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE
III
(Prof. Loris Benedetti)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di sviluppare e completare il percorso di conoscenze di base
in merito alle prassi in uso nelle organizzazioni che gestiscono servizi sociali
alla persona in relazione all’adempimento dei compiti istituzionali dell’assistente
sociale e all’erogazione di prestazioni socio assistenziali.
113
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso è articolato in 5 unità didattiche:
1. Il terzo settore nel nuovo sistema di welfare
– Cosa si intende per Terzo Settore, le diverse tipologie di Enti e le norme che
regolamentano il loro funzionamento.
– Quali procedure regolamentano il rapporto Ente Pubblico - Terzo Settore per
la gestione dei servizi sociali (appalto, accreditamento...).
2. La salute mentale
– Le tappe storiche più significative della psichiatria, l’assetto attuale dei servizi di salute mentale.
– L’assessment dei bisogni socio-assistenziali di una persona con problemi di
salute mentale e la costruzione di un piano di intervento personalizzato.
3. Le dipendenze
– Alcuni chiarimenti terminologici, l’evoluzione della normativa, il quadro dei
servizi socio sanitari.
– Procedure in uso nel sistema dei servizi di cura e riabilitazione delle
tossicodipendenze.
4. Il servizio sociale in relazione al sistema penale
– Il sistema penitenziario adulti, i servizi di riferimento, le misure alternative
al carcere. I compiti dell’U.E.P.E. ruolo e funzioni dell’assistente sociale.
– Il DPR 448/1988 e l’intervento penale nei confronti dei minori: i soggetti
che concorrono all’applicazione della normativa con le relative funzioni, le
fasi di un procedimento, tecniche e procedure negli interventi rieducativi in
ambito penale minorile.
5. La questione immigrazione
– I riferimenti normativi, le possibilità di aiuto, processi di mediazione e
integrazione.
– Le procedure più importanti per “accompagnare le persone dall’ingresso all’eventuale cittadinanza”.
BIBLIOGRAFIA
Dispense e indicazioni bibliografiche fornite durante il corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, esercitazioni, presentazione in aula di alcune esperienze delle
procedure trattate nelle varie unità didattiche.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame prevede una prova scritta con risposte a scelta multipla e aperte.
114
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Loris Benedetti riceve gli studenti al termine delle lezioni.
13. - Metodologia della ricerca sociale
P ROF. PAOLO PARRA SAIANI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende chiarire le implicazioni connesse alla traduzione empirica della
teoria sociologica mediante la ricerca sociale. Si farà riferimento alle principali
tecniche per raccogliere informazioni – in particolare quando l’unità di raccolta
è l’individuo – e ai modi più idonei per la loro organizzazione e presentazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Saranno esaminati due passaggi cruciali della ricerca sociale: il primo è centrato
sui diversi modi che il ricercatore sociale può seguire per raccogliere le informazioni di cui necessita; il secondo sulle diverse modalità che si possono seguire per sistematizzare e presentare i dati.
BIBLIOGRAFIA
L’elenco dei testi di riferimento sarà comunicato all’inizio delle lezioni e pubblicato su
Blackboard.
Ulteriore materiale didattico potrà essere segnalato via via durante il corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Didattica frontale, lavori pratici guidati.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
AVVERTENZE
I lucidi delle lezioni ed ulteriori materiali e indicazioni potranno essere trovati su
Blackboard.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Paolo Parra Saiani riceve gli studenti previo appuntamento via mail
([email protected]).
115
14. - Politica sociale e organizzazione dei servizi
P ROF. FRANCESCO VILLA; PROF. CARLO MARIO MOZZANICA
I MODULO: Politica sociale (Prof. Francesco Villa)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende proporre alcuni elementi di definizione delle politiche sociali,
con particolare riferimento ai tradizionali settori d’intervento (previdenza, sanità, assistenza), a quelli più recenti (famiglia, casa, istruzione, lavoro, ambiente),
oltre che agli elementi costitutivi e ai principali problemi di riforma presenti nel
contesto italiano, senza tuttavia trascurare il confronto con ciò che sta avvenendo in altri Paesi Europei e nel Nord America. Accanto alla complessa e abusata
categoria del welfare, verranno analizzati i valori etici di riferimento e la questione della sussidiarietà, all’interno di una precisa prospettiva interpretativa,
quella dell’autonomia sociale delle comunità, come possibile strumento per la
salvaguardia e la promozione dei diritti sociali di cittadinanza, nel quadro delle
nuove politiche sociali.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Politica sociale e politiche pubbliche: problemi di definizione.
– Il trittico classico delle politiche sociali: previdenza, sanità, assistenza.
– I nuovi campi d’intervento: famiglia, istruzione/educazione, lavoro, casa,
ambiente.
– Gli elementi costitutivi: analisi dei bisogni, valori etici, risorse economiche,
istituzioni politiche, risorse sociali e aspettative della popolazione.
– Riferimenti alla storia e ai principali modelli teorici di politiche sociali.
– La politica sociale come strumento di redistribuzione del reddito e di gestione delle diseguaglianze sociali.
– Alcuni casi emblematici di crisi dello Stato sociale.
2. Dallo Stato assistenziale all’autonomia sociale delle comunità: itinerari
possibili per le politiche sociali.
– Gli equivoci del Welfare State, della Welfare Society e dell’idea di Welfare.
– Itinerari teorici per la transizione dal benessere (Welfare) al bene comune
(Common Good).
– Solidarietà e sussidiarietà come alternative comunitarie alla crisi delle politiche sociali.
– Terzo settore, organizzazioni senza fine di lucro e imprenditorialità sociale.
– Il ruolo del volontariato e del “quarto settore”.
116
3. Alcuni scenari delle politiche sociali in Italia dopo la riforma del Titolo V
della Costituzione e il nuovo protagonismo delle Regioni.
– Il caso della Regione Lombardia.
– Analisi di altri casi regionali.
– La questione dei livelli essenziali delle prestazioni.
– Una questione emergente: l’inserimento lavorativo dei giovani.
– Alcune esigenze irrinunciabili: solidarietà sociale e tutela dei diritti sociali
di cittadinanza.
BIBLIOGRAFIA
F. V ILLA, Lezioni di politica sociale, Vita e Pensiero, Milano, 2003.
F. R. P IZZUTI (a cura di), Rapporto sullo Stato Sociale 2011, Ed. Simone, Napoli, 2011 (solo
le parti che verranno indicate a lezione).
Dispense del corso, con ulteriori indicazioni documentali e bibliografiche.
DIDATTICA DEL CORSO
Le lezioni in aula verranno integrate da altre attività, che prevedono il coinvolgimento
degli studenti nel documentare il loro grado di conoscenza delle politiche sociali, con
particolare riferimento a esperienze innovative nel campo dei servizi sociali.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale ed eventuale prova scritta.
AVVERTENZE
È possibile concordare con il docente una bibliografia specifica per l’esame, sulla
base di particolari interessi di studio.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesco Villa riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 15,00 alle ore 17,00
presso il Dipartimento di Sociologia.
II M ODULO: Organizzazione dei servizi (Prof. Carlo Mario Mozzanica)
OBIETTIVO DEL CORSO
Acquisizione, conoscenza e comprensione degli approcci e dei paradigmi organizzativi dei servizi alla persona.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Scenario socioculturale postmoderno e organizzazione dei servizi alla persona.
2. Scenario socio-istituzionale e organizzazione dei servizi alla persona.
117
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Rapporto tra bisogno/domanda/risposta.
Modelli organizzativi dei servizi alla persona.
Paradigmi interpretativi delle unità di offerta.
Organizzazione e programmazione (livelli, indici).
Organizzazione e valutazione (input, output, outcome).
Cenni normativi sull’organizzazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali in Italia (le riforme sanitarie; la legge quadro sui servizi sociali; la
riforma del Titolo V della Costituzione; la legge delega sul federalismo).
9. “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità” in Lombardia (L.R.
33/2009 e s.m. e i).
10. “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario” in Lombardia (L.R. 3/2008 e s.m. e i.).
BIBLIOGRAFIA
Testi adottati
C.M. M OZZANICA , Servizi alla persona. Un’organizzazione (in)compiuta, Monti, Saronno,
2000, 2ª ed. riveduta e ampliata (pp. 485) [Per l’esame: parte seconda capp. 5, 6, 7,
8, 9 (pp. 157-250)].
C.M. M OZZANICA , Prendersi cura di tutta la vita e della vita di tutti. Itinerari socioeducativi e percorsi legislativi, Monti, Saronno, 2010 (pp. 670) [Per l’esame: parte
seconda, capp. 9-22 (pp. 409-655), con esclusione delle appendici legislative].
A scelta:
C.M. M OZZANICA , Pedagogia della/e fragilità, La Scuola, Brescia, 2005 (pp. 335) [Parte
prima, capp. 2, 6 (pp. 31-55; 118-167)].
o in alternativa
C.M. M OZZANICA , Cento parole di prossimità. Sulle strade di una prossimità esigente, senza
distanze di sicurezza, Centro Ambrosiano, Milano, 2007 (pp. 320) [tre capitoli a scelta].
Potranno essere di utile supporto allo studio i contributi (slides, testi, schemi e sintesi) che
il docente metterà a disposizione sul sito Blackboard.unicatt.it.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Carlo Mario Mozzanica riceve gli studenti prima e dopo le lezioni o, previo
appuntamento, presso il Dipartimento di Pedagogia, con prenotazione presso la Segreteria
dello stesso Dipartimento.
118
15. - Psicologia dello sviluppo
P ROF. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire le conoscenze teoriche e metodologiche atte a comprendere i processi fondamentali che regolano lo sviluppo psicologico dell’individuo. Il corso è, dunque, finalizzato a far comprendere i nodi cruciali che caratterizzano la crescita dell’individuo nei diversi contesti in cui è inserito.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso intende affrontare le tematiche relative agli aspetti teorici e metodologici
della psicologia dello sviluppo, con particolare riferimento all’analisi dei fattori di
continuità e di cambiamento che concorrono allo sviluppo dell’individuo nell’ambiente. Particolare attenzione verrà dedicata ai meccanismi e alle dinamiche psicologiche inerenti i processi di socializzazione e lo sviluppo della competenza sociale.
BIBLIOGRAFIA
C. C ORNOLDI -M. T AGLIABUE , Incontro con la psicologia, Il Mulino, Bologna, 2004.
L. C AMAIONI-P. D I BLASIO , Psicologia dello Sviluppo, Il Mulino, Bologna, 2007.
L. MOLNARI , Psicologia dello sviluppo sociale, Il Mulino, Bologna, 2007.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, con supporto della piattaforma Blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanni Giulio Valtolina riceve gli studenti il lunedì dalle ore 16,30 alle ore 18,00.
16. - Psicologia sociale e della famiglia
P ROF. WILMA RITA BINDA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si divide in due moduli
Il primo - Psicologia sociale - si propone di fornire una visione della psicologia
sociale quale interfaccia tra mondo sociale e mondo psichico dell’individuo, for119
nendo allo studente conoscenze sui principali nodi teorici della disciplina e sui
problemi maggiormente affrontati dall’ottica psico-sociale.
Il secondo - Psicologia sociale della famiglia - si propone di fornire allo studente conoscenze sui principali nodi teorici e sui problemi di maggiore rilevanza
della psicologia sociale della famiglia secondo un’ottica relazionale di studio
dei contesti familiari.
PROGRAMMA DEL CORSO
Nella prima parte saranno affrontate le grandi aree tematiche proprie della psicologia sociale, con particolare attenzione alla percezione e alla cognizione sociale nonché agli atteggiamenti sociali, agli stereotipi e ai pregiudizi. Inoltre si
introdurranno gli studenti allo studio degli elementi principali per la comprensione della realtà del gruppo dal punto di vista psicosociale, affrontando le principali dinamiche intragruppo e intergruppi.
Nella seconda parte dopo la presentazione della definizione e dello sviluppo
delle matrici teoriche della psicologia sociale della famiglia verranno affrontati
i seguenti argomenti:
– Il lessico familiare: eventi e transizioni, rischi e risorse, cura e supporto.
– L’identità della famiglia: legami e relazioni; distanze e temporalità; trasmissione intergenerazionale; ciclo di vita della famiglia e compiti di sviluppo.
– Le crisi familiari (ad esempio separazione e divorzio, la migrazione familiare).
BIBLIOGRAFIA
F.M. M OGHADDAM , Psicologia sociale, Zanichelli, 2002.
E. S CABINI -R. I AFRATE ., Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna, 2003.
Un libro a scelta da un elenco che verrà comunicato dal docente.
DIDATTICA DEL CORSO
Oltre alle lezioni in aula sono previste attività seminariali di approfondimento.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame finale è composto da una parte scritta (con domande chiuse ed aperte) ed una orale.
AVVERTENZE
Si invitano gli studenti a controllare periodicamente l’aula virtuale del docente per
altre informazioni e/o avvisi.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Wilma Rita Binda comunicherà orario e luogo di ricevimento all’inizio del
corso in aula virtuale e presso lo studio del docente nel Dipartimento di Psicologia.
120
17. - Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia e
Sociologia della devianza)
P ROF. N ICOLETTA PAVESI; PROF. BIANCA BARBERO AVANZINI
I
MODULO :
Sociologia della famiglia (Prof. Nicoletta Pavesi)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire agli studenti gli strumenti per un’analisi critica dei fenomeni che in questi ultimi anni stanno investendo la famiglia, con particolare
attenzione alla situazione italiana.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articola in tre parti.
1. Analisi delle caratteristiche strutturali, sociali e culturali della famiglia oggi.
In particolare si analizzeranno le strutture della famiglia oggi, a partire dai
dati demografici; si analizzeranno i modelli di gestione dei rapporti familiari
a partire dai paradigmi culturali di riferimento; si cercherà di comprendere il
significato sociale della famiglia nella società contemporanea.
2. Analisi degli approcci di studio alla famiglia, con particolare attenzione alle specifiche focalizzazioni di ciascuno. Si cercherà di connettere l’utilizzo di ciascun
approccio con le ricadute interpretative che esso produce in termini operativi.
3. Analisi della conflittualità familiare, con particolare riferimento al fenomeno delle separazione e dei divorzi che coinvolgono minori.
BIBLIOGRAFIA
P.P. D ONATI -P. D I N ICOLA , Lineamenti di sociologia della famiglia, Carocci, Roma,
2002 e seguenti.
B. BARBERO A VANZINI (a cura di), Giustizia minorile e servizi sociali, F. Angeli, Milano,
2003, 2ª ed. aggiornata (cap. 1 e altri due a scelta).
M. C OLOMBO (a cura di), Cittadini nel welfare locale. Famiglie, giovani e servizi per i
minori a Coccaglio, Angeli, Milano, 2008 (in corso di pubblicazione) (l’introduzione
ed i capp. 1, 2, 3).
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite all’inizio del corso e indicate sulla
pagina web del docente e sulla piattaforma Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Si alterneranno lezioni tradizionali frontali e modalità attive di discussione e
partecipazione, con l’ausilio di storie di vita e di strumenti audiovisivi.
Si farà uso della piattaforma Blackboard.
121
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame prevede una prova scritta con domande aperte ed una eventuale
integrazione orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Nicoletta Pavesi riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 16,00. In
caso di necessità è possibile contattare il docente al seguente indirizzo di posta elettronica:
[email protected].
II MODULO: Sociologia della devianza e del controllo sociale (Prof. Bianca
Barbero Avanzini)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di 1. presentare agli studenti le definizioni di comportamento
deviante e di controllo sociale, distinguendo tali concetti da altri spesso utilizzati come sinonimi (disagio, emarginazione, ecc.); 2. analizzare le principali teorie
che spiegano la devianza, in collegamento sia con le varie teorie sociologiche
che si sono succedute dal 1700 ad oggi sia con le trasformazioni culturali che si
sono via via evidenziate nella società; 3. discutere in aula la attuale realtà della
devianza, con particolare riguardo alla criminalità giovanile, alla finalità della
procedura penale minorile ed all’intervento sociale possibile.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si suddivide in tre moduli diversi ma strettamente collegati: 1. Definizione dei concetti di devianza e di controllo sociale. Relatività culturale di tali
definizioni. Nascita e sviluppo dell’attenzione sociale alla pena ed alle cause
della devianza; 2. Analisi delle teorie sulla devianza e sul controllo sociale dalla
fine del 1700 ai nostri giorni; 3. Esame dell’attuale comportamento giovanile
deviante e delle modalità di intervento sociale di prevenzione e di controllo.
BIBLIOGRAFIA
Testo di base
B. BARBERO A VANZINI , Devianza e controllo sociale, F. Angeli, Milano, 2002 (o qualsiasi
ristampa successiva).
Testo integrativo
B. B ARBERO A VANZINI , Minori, giustizia penale e intervento dei servizi, F. Angeli, Milano,
1998 (Il I capitolo è da studiare; si richiede inoltre che lo studente sia in grado di
presentare e discutere altri 4 capitoli a sua scelta).
122
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso (di 30 ore) ha la struttura didattica delle classiche lezioni in aula, integrate
da discussioni applicative su casi, di norma guidate dal docente.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è composto da due parti integrate: la prima è una breve prova scritta, con
domande aperte che esigono di norma 15-20 righe di risposta ciascuna. Immediatamente
dopo la consegna, il docente valuta le risposte, completando se necessario la prova con
una o più domande orali. Non sono previste prove intermedie o fuori appello.
AVVERTENZE
L’esame esige che sia già stata superata la prova del corso di Sociologia generale.
Sul sito web del docente sono reperibili schemi riassuntivi e sintesi del materiale didattico.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Bianca Barbero Avanzini riceve gli studenti il mercoledì, dalle ore 15,30 alle
ore 17,30 presso il Dipartimento di Sociologia.
18. - Sociologia generale
P ROF. R OSANGELA LODIGIANI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire agli studenti i principali concetti dell’analisi
sociologica utili per comprendere articolazione, funzionamento e mutamento della
società. Alla luce del contributo offerto dai principali autori classici e contemporanei si porrà attenzione all’evoluzione che tali concetti hanno avuto nella
storia del pensiero sociologico.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si soffermerà in particolare sul significato della spiegazione sociologica
e sul rapporto tra sociologia e società, per comprendere la specificità dell’approccio sociologico allo studio dei fenomeni sociali. Inoltre approfondirà alcune categorie fondamentali nell’analisi sociologica: l’agire sociale; il ruolo; la
struttura, il sistema e le istituzioni sociali; l’ordine, il controllo sociale, il potere, il conflitto; la cultura, i valori, le norme; i processi di socializzazione; i gruppi e le organizzazioni; i movimenti collettivi; la stratificazione e la mobilità
sociale. Un’attenzione specifica sarà data al tema delle differenze e delle
disuguaglianze.
123
Tali categorie saranno utilizzate per rileggere le trasformazioni della società
contemporanea. Alcuni momenti seminariali saranno dedicati a fenomeni di particolare rilevanza sociale.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà comunicata all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso prevede, accanto alle ore di lezione frontale in aula, l’utilizzo di strumenti
didattici integrativi e in particolare il ricorso alla piattaforma di Blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto e orale. Prova intermedia facoltativa.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Rosangela Lodigiani riceve gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia
secondo gli orari che saranno indicati all’inizio del corso.
19. - Storia sociale
P ROF. PIETRO CAFARO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di accostare le principali categorie interpretative della storia
economico-sociale intesa come scienza dell’evoluzione della società nel tempo.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. L’evoluzione socio-economica europea nel contesto internazionale tra “antico regime” ed età contemporanea (secoli XVI-XX)
– Relazioni sociali ed economia di “antico regime”: un’approssimazione statica.
– Continuità e rottura nelle grandi trasformazioni dell’età moderna e
contemporanea.
– Mondo industrializzato e complessità sociale: alcuni casi nazionali, con
particolare riguardo all’Italia del ‘900.
2. Un tentativo di interpretazione di lungo periodo: composizione, scomposizione, ricomposizione del sistema economico mondiale (secc. XVI-XX)
– Alla radice del primato dell’Occidente: la scomposizione di un equilibrio mondiale.
124
– Luci ed ombre nei secoli del primato occidentale: sviluppo versus sottosviluppo?
– La ricerca di un nuovo equilibrio su scala planetaria come alternativa al
caos sistemico.
BIBLIOGRAFIA
Testi di base
C.M. CIPOLLA , Storia economica dell’Europa pre-industriale, Il Mulino, Bologna, 1974.
R. CAMERON , Storia economica del mondo, Il Mulino, Bologna, 1993 (p. 149 e sgg.).
Altro materiale di studio sarà indicato durante le lezioni.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e seminari di gruppo. Fin dall’inizio delle
lezioni inoltre su piattaforma Blackboard presso il sito Internet dell’Università (e quindi
fruibile on line) sarà disponibile per gli studenti del corso il calendario dettagliato delle
lezioni, corredato dallo schema e dal materiale didattico di supporto che costituisce parte
integrante della bibliografia di base.
METODO DI VALUTAZIONE
La valutazione consisterà in un esame finale orale ed eventualmente in una relazione
sintetica su un argomento di approfondimento.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Pietro Cafaro comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
125
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
LAUREA IN
S CIENZE DEI FENOMENI SOCIALI E DEI
PROCESSI ORGANIZZATIVI
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
1. -
Analisi della città e del territorio
P ROF. EUGENIA MONTAGNINI
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/
/programmideicorsi-milano.unicatt.it).
2. -
Antropologia della complessità
P ROF. FABIO INTROINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Da quando i processi di globalizzazione hanno cominciato a ridisegnare forma e
dinamiche delle società tardo-capitaliste occidentali, il concetto di complessità
ha riguadagnato il centro dell’attenzione all’interno delle scienze umane, a partire dalla sociologia e dall’antropologia. Secondo gli obiettivi di questo corso,
che prende le mosse proprio dall’analisi della complessità e dagli approcci teorici che ad essa si sono accostati, lo studio antropologico della complessità non
si riduce a una mera fenomenologia delle “differenze” e della loro libera circolazione all’interno della società transnazionale. Si cercherà piuttosto di mostrare
come la riflessione antropologica costituisca oggi il “luogo” entro cui diviene
possibile una radicale interrogazione circa il rapporto tra le scienze sociali – e la
conoscenza che sono in grado di produrre – e la “società complessa”. In questo
modo l’antropologia non costituisce solo una delle possibili vie d’accesso alla
complessità, ma si carica inevitabilmente di valenze epistemologiche, offrendo
allo scienziato sociale nuove chiavi di lettura, anche sul piano metodologico,
per l’analisi della società contemporanea.
BIBLIOGRAFIA
F. I NTROINI , Ri-aprire (al)la complessità. Note per un re-framing socio-antropologico, in
Studi di Sociologia, n. 2, 2011.
M. AUGÈ, Non-luoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Eleuthera, 2009.
B. LATOUR , Non siamo mai stati moderni. Saggio di antropologia simmetrica, Eleuthera,
Milano, 2009.
G. B ALANDIER , Il disordine. Elogio del movimento, Dedalo, Bari, 1991.
In alternativa al testo di Balandier è possibile portare:
E. MORIN , Il metodo V. L’identità umana, Cortina, Milano, 2002.
Durante il corso il docente indicherà ulteriori letture individuali che lo studente restituirà
in aula durante le lezioni.
129
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Prova orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Fabio Introini riceve gli studenti su appuntamento (scrivere a
[email protected]) presso il Dipartimento di Sociologia (Centro di ricerca
Arc, V piano).
3. -
Antropologia sociale
P ROF. M ARTINO DONI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire gli elementi essenziali della disciplina, attraverso
una sua presentazione sul piano storico e metodologico, con particolare riferimento all’elaborazione della diversità culturale e alle dinamiche contemporanee
della globalizzazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
A partire dagli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, l’antropologia sociale in
Gran Bretagna, dapprima, e poi in Francia e altrove, in stretto parallelismo con
la sociologia, ha contribuito all’elaborazione e alla costruzione di una identità
culturale decisiva e insieme problematica: l’uomo occidentale. Rileggendo oggi
i resoconti etnografici di cento anni fa, è possibile ricostruire il percorso svolto
dal discorso scientifico sull’uomo. L’antropologia, tradizionalmente intenta a
studiare i fenomeni di “comunità”, si distinse così dalla sociologia, che invece si
impose come studio scientifico della “comunità”; ma da qualche decennio a questa parte tali distinzioni paiono sgretolarsi, a fronte di una realtà sociale e comunitaria pulviscolare, evanescente, o comunque poco adatta a essere inserita in
categorie preconfezionate. Proprio per questo una disanima storica e dinamica
delle ragioni (e dei torti) dell’antropologia sociale può contribuire a raffinare lo
sguardo critico sul presente.
Saranno in particolare affrontate le seguenti tematiche: la nascita della disciplina; il rapporto con la sociologia; l’esotismo culturale e la curiositas
130
dell’orientalismo; il processo di decolonizzazione e il dibattito postcoloniale; la
ricerca sul campo e l’etnografia sociale; la religione e l’ethos del trascendimento;
il dono e il consumo.
BIBLIOGRAFIA
M. K ILANI , Antropologia. Una introduzione, trad. it. Dedalo, Bari, 1994 [Parte prima, capp.
1-2 (pp. 23-64); parte seconda, tutta (pp. 81-150); parte terza, capp. 1 (pp. 215-224),
9 e 10 (pp. 241-266); parte quarta, tutta (pp. 267-306)].
Un testo a scelta tra
R. N EEDHAM, Caratteri primordiali, Medusa, Milano, 2006.
V. T URNER , Simboli e momenti della comunità, Morcelliana, Brescia, 2003.
Durante la lezione si forniranno ulteriori dettagli bibliografici.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezione in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Martino Doni comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
4. -
Criminologia
P ROF. FRANCESCO CALDERONI
OBIETTIVO DEL CORSO
Descrivere e analizzare i sistemi di giustizia penale (polizia, giustizia penale,
sistema sanzionatorio). Sviluppare la capacità di ricerca e di analisi.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Introduzione al corso ed alla valutazione.
2. Polizia:
2.1 Storia ed evoluzione.
2.2 Funzioni, attività, strategie.
2.3 Analisi comparata.
131
3.
4.
5.
6.
2.4 Focus: il sistema italiano.
2.5 Focus: il sistema americano.
2.6 Attualità e approfondimento.
Giustizia penale:
3.1 Storia ed evoluzione.
3.2 Funzioni, attività, strategie.
3.3 Analisi comparata.
3.4 Focus: il sistema italiano.
3.5 Focus: il sistema americano.
3.6 Attualità e approfondimento.
Sistema sanzionatorio:
4.1 Storia ed evoluzione.
4.2 Funzioni, attività, strategie.
4.3 Analisi comparata.
4.4 Focus: il sistema italiano.
4.5 Focus: il sistema americano.
4.6 Attualità e approfondimento.
Parte speciale: polizia, giustizia penale e sistema sanzionatorio nel contrasto
alla mafia.
Presentazione e discussione di alcuni paper redatti dagli studenti.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà fornita (via Blackboard/Pagina personale docente) dal docente
all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, elaborazione di un paper, presentazione e discussione di alcuni paper.
METODO DI VALUTAZIONE
Per gli studenti frequentanti (studenti presenti ad almeno il 70% delle ore di lezione):
– punteggio paper (0-16 punti) +
– esposizione orale (0-3 punti, solo per alcuni paper selezionati dal docente) +
– esame orale su temi trattati in aula (0-16 punti, tre domande di cui la prima sul
tema del paper).
Per gli studenti non frequentanti: esame orale più approfondito (0-30 punti).
AVVERTENZE
La frequenza è altamente consigliata.
Programma aggiornato, bibliografia, istruzioni e altri documenti saranno pubblicati
132
sulla pagina blackboard del corso. La blackboard sarà anche lo strumento per comunicare
cambi di orari, informazioni sugli esami e altro.
Tutti gli studenti (frequentanti e non, in corso e fuori corso) sono invitati ad iscriversi
al corso in blackboard e a tenersi aggiornati (inserendo gentilmente in blackboard un
proprio indirizzo e-mail che indichi chiaramente nome e cognome).
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesco Calderoni riceve gli studenti su appuntamento nell’Ufficio di
Transcrime, edificio Lanzone 20, piano terra (ingresso attraverso edificio Franciscanum).
Per appuntamento indirizzare e-mail a: [email protected].
5. -
Economia del lavoro e delle risorse umane
P ROF. F LAVIA C ORTELEZZI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di esaminare i principali meccanismi di funzionamento del
mercato del lavoro e di presentare gli elementi fondamentali dell’analisi economica delle politiche del personale. L’analisi verrà svolta considerando il tema
dal punto di vista di tutti i soggetti coinvolti: imprese, lavoratori, istituzioni.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso è articolato in due parti.
Nella prima parte ci si concentrerà sui principali meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro, definendo i concetti fondamentali di occupazione, disoccupazione e inattività, approfondendo poi le definizioni di domanda e di offerta di lavoro.
Nella seconda parte del corso si affronteranno i temi classici dell’economia delle risorse umane. In particolare, si analizzeranno i meccanismi economici fondamentali che sottendono alla selezione dei lavoratori, alla scelta del livello occupazionale e alle promozioni. Verranno in particolare esaminati anche i principali
meccanismi retributivi, con particolare attenzione al caso in cui il salario sia
collegato alla performance.
BIBLIOGRAFIA
G.J. B ORJAS , Economia del lavoro, Francesco Brioschi Editore.
Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno comunicate dal docente all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
133
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Flavia Cortelezzi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli
studenti.
6. -
Economia dell’innovazione
P ROF. ROBERTO ZOBOLI
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
7. -
Economia della criminalità
P ROF. TEODORA ERIKA U BERTI
OBIETTIVO DEL CORSO
Scopo del corso è descrivere e analizzare i fenomeni criminali, secondo una prospettiva micro- (a livello dei singoli individui) e macro-economica (a livello
aggregato, regionale, nazionale, internazionale), fornendo gli strumenti teoricoanalitici e le politiche di intervento per comprendere e controllare questo complesso fenomeno.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articola in tre parti: la prima parte è volta a fornire gli elementi di base
delle principali teorie economiche utili alla comprensione della scelta di mettere
in atto comportamenti criminali; la seconda parte fornisce alcuni elementi di
base volti a descrivere i costi della criminalità per gli individui (vittime) e per la
comunità pubblica (in termini di prevenzione, repressione e risarcimento delle
vittime) con particolare attenzione alle politiche di contrasto alla criminalità; la
terza parte è applicativa ed indirizzata alla individuazione e descrizione dei
database (nazionali e internazionali) utili per la rilevazione statistica dei fenomeni criminali e per condurre analisi comparate.
134
BIBLIOGRAFIA
Gli studenti che intendono sostenere l’esame con la modalità “Appelli Ufficiali” sono
tenuti a preparare il seguente programma d’esame:
R. M ARSELLI -M. V ANNINI , Economia della criminalità. Delitto e castigo come scelta razionale,
Utet-Università, Torino, 1999 (Capp. 1, 2, 3, 4).
M. C ENTORRINO -G. S IGNORINO , Criminalità e modelli di economia locale, in S. ZAMAGNI (a cura
di), Mercati illegali e Mafie. L’economia del crimine organizzato, Il Mulino, Bologna,
1993 (pp. 75-91).
A. A NDERSON , Organised crime, mafia, goverments, in G.F IORENTINI-S. P ELTZMAN (a cura di),
The economics of organised crime, Cambridge University Press, 1995 (pp. 33-54).
M. F RANZINI , Discussion, in G. F IORENTINI -S. PELTZMAN (a cura di), The economics of organised
crime, Cambridge University Press, 1995 (pp. 54-60).
A. S HLEIFER -R.W. V ISHNY , Corruption, Quarterly Journal of Economics, 1993 (vol. 108, pp.
599-617).
K.J. A RVIND, Corruption: A Review, Journal of Economic Surveys, 2001 (vol. 15, pp. 71-121).
Ulteriori indicazioni bibliografiche ed eventuali schede integrative verranno rese
disponibili sulla pagina web della docente e su Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, presentazione e discussione di fonti e documenti ufficiali.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame può essere superato attraverso prove scritte intermedie (modalità prove
intermedie) oppure attraverso un’unica prova scritta finale (modalità appelli ufficiali)
nella data ufficiale dell’appello e seguita da eventuale prova orale integrativa.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Teodora Erika Uberti riceve il venerdì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 presso
il Dipartimento di Economia internazionale, delle istituzioni e dello sviluppo (via Necchi
5, V piano, stanza 505). Si suggerisce di consultare sempre la pagina web del docente per
eventuali comunicazioni.
8. -
Economia politica
P ROF. GIOVANNI MARSEGUERRA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso fornisce i concetti essenziali e gli strumenti di base della Microeconomia
e della Macroeconomia.
135
PROGRAMMA DEL CORSO
P RIMA PARTE: Microeconomia
– Introduzione all’Economia politica. Principi, metodi, classificazioni.
– La domanda e l’offerta. Mercati, legge della domanda, legge dell’offerta,
interazione tra domanda e offerta, l’intervento dello Stato.
– Il processo decisionale del consumatore. Curve di indifferenza, curve di
domanda individuale. Effetti di reddito e di sostituzione. I consumatori
nei mercati.
– Teoria della produzione. Imprese. La produzione nel breve e lungo periodo.
I costi nel breve e lungo periodo, costi medi, costi marginali.
– Il processo decisionale delle imprese. Il profitto, i vincoli di un’impresa. La
massimizzazione del profitto.
– La concorrenza perfetta. L’impresa perfettamente concorrenziale, i mercati
perfettamente concorrenziali. Il breve periodo e il lungo periodo.
– Il monopolio e la concorrenza imperfetta. Il monopolio. Confronto tra
monopolio e concorrenza perfetta. La concorrenza monopolistica.
L’oligopolio.
– Il mercato del lavoro e i salari. Mercati del lavoro concorrenziali e salario di
equilibrio. Le disuguaglianze salariali.
– L’efficienza economica. Il significato di efficienza. Il concetto di ottimo
paretiano. L’efficienza economica e la concorrenza perfetta. Il ruolo dello
Stato.
S ECONDA P ARTE: Macroeconomia
– I n t ro d u z i o n e . G l i o b i e t t i v i d e l l a m a c r o e c o n o m i a e l ’ a p p r o c c i o
macroeconomico.
– Le grandezze macroeconomiche. Grandezze reali: produzione, reddito,
occupazione. Grandezze monetarie: il sistema monetario, i prezzi, l’inflazione.
– La crescita economica. L’importanza della crescita. I fattori della crescita.
Le politiche della crescita.
– Le fluttuazioni economiche. La spesa e le fluttuazioni economiche. La spesa
totale e il PIL di equilibrio. La politica fiscale anticiclica.
– Il sistema bancario, la banca centrale e la politica monetaria. La moneta. La
Banca centrale. Il sistema bancario. Il mercato monetario.
– Domanda aggregata e offerta aggregata. La curva di domanda aggregata. La
curva di offerta aggregata. Interazione tra domanda aggregata e offerta
aggregata e l’equilibrio di breve periodo. Il processo di aggiustamento e gli
effetti di lungo periodo.
136
BIBLIOGRAFIA
M. LIEBERMAN-R. HALL , Principi di Economia, Apogeo, Milano, 2010 (3ª ed.).
Eventuali ulteriori riferimenti bibliografici potranno essere forniti durante il corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni ed esercitazioni in aula, pubblicazione di materiale didattico nella pagina
web del corso.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame potrà essere superato attraverso due prove infrannuali scritte seguite da una
prova orale oppure attraverso un’unica prova scritta finale in una data ufficiale dell’appello,
anch’essa seguita da una prova orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanni Marseguerra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
9. -
Istituzioni di antropologia filosofica
P ROF. P AOLO GOMARASCA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si prefigge di offrire agli studenti due livelli di comprensione:
1. Ad un primo livello, si tratterà di acquisire gli elementi di base della riflessione antropologica da un punto di vista filosofico e sociologico. In questa
fase, l’obiettivo è delineare la figura della soggettività umana nella sua intrinseca dimensione sociale.
2. Al secondo livello, l’obiettivo è quello di mettere alla prova le categorie antropologiche acquisite al livello 1. In particolare, si tratterà di analizzare criticamente la questione dell’individualismo moderno e contemporaneo, fino a
misurarne gli esiti in termini di misconoscimento degli altri e di perdita del
legame sociale. A questo punto, verrà messo a punto un modello alternativo,
costruito attorno alla figura del “riconoscimento reciproco”, che evita la riduzione degli altri ad oggetti (“reificazione”) e recupera la dimensione intrinsecamente sociale della soggettività umana.
137
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
–
–
–
–
–
Elementi di antropologia filosofica
Il senso dell’indagine filosofica in antropologia.
L’apertura del soggetto umano al mondo.
Linguaggio e cultura.
L’apertura del soggetto umano agli altri.
L’essere in società.
2.
–
–
–
–
Individualismo VS riconoscimento
L’individualismo utilitaristico.
L’individualismo narcisistico.
Misconoscimento, perdita del legame sociale e processi di reificazione.
Le forme del riconoscimento.
BIBLIOGRAFIA
Per la prima parte
E. CORETH, Antropologia filosofica, Morcelliana, Brescia, 2004 (solo le pp. 9-72).
E. C ASSIRER, Saggio sull’uomo, tr. it. Armando, Roma, 2004 (solo la Prima parte).
Per la seconda parte
E. P ULCINI, L’individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame
sociale, Bollati Boringhieri, Torino, 2001.
Z. BAUMAN , Modernità e Olocausto, tr. it. il Mulino, Bologna, 1992.
Ulteriore bibliografia verrà indicata durante il corso.
Per i non-frequentanti, oltre ai testi sopra citati, si deve aggiungere:
H. P LESSNER, Antropologia filosofica, tr. it. Morcelliana, Brescia, 2010.
A. G EHLEN, L’uomo nell’era della tecnica. Problemi socio-psicologici della civiltà
industriale, tr. it. Armando, Roma, 2003.
A. H ONNETH, Reificazione. Uno studio in chiave di teoria del riconoscimento, tr. it.
Meltemi, Roma, 2007.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Paolo Gomarasca riceve gli studenti dopo le lezioni presso il Dipartimento
di Filosofia.
138
10. - Istituzioni di diritto pubblico
P ROF. E NNIO CODINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si rivolge a studenti con scarsa o nulla conoscenza della materia ed ha
quale obiettivo quello di condurre gli studenti stessi a fare propri il linguaggio,
i principi e i metodi del diritto pubblico, così da potersi rapportare con tale realtà in modo rigoroso e consapevole pur in un contesto come quello odierno nel
quale l’estendersi del riferimento al di là dei confini nazionali e l’evolversi rapido della legislazione accrescono le difficoltà di interpretazione del reale e di
definizione di atteggiamenti a riguardo.
PROGRAMMA DEL CORSO
A partire da una riflessione sulla cittadinanza e sulle diverse comunità politiche
si analizzano i modi di partecipazione dei cittadini alle decisioni collettive (istituti di democrazia diretta e rappresentativa), l’organizzazione pubblica (seguendo la traccia della teoria della divisione dei poteri) e i procedimenti e gli atti
attraverso i quali le comunità politiche assumono le proprie decisioni con particolare riguardo agli schemi basilari (teoria del procedimento, teoria delle fonti del
diritto, teoria dell’interpretazione, ecc.). Successivamente si analizzano la dialettica
tra comunità e interessi individuali e la tutela giurisdizionale di questi ultimi.
BIBLIOGRAFIA
È prevista la messa a disposizione di una dispensa del corso.
Lettura consigliata:
R. B IN -G. P ITRUZZELLA, Diritto pubblico, Giappichelli, Torino, ult. ed.
DIDATTICA DEL CORSO
Accanto alle lezioni in aula sono previsti seminari di approfondimento nonché
l’utilizzo di strumenti a distanza come ad esempio l’attivazione di forum.
METODO DI VALUTAZIONE
È prevista una prova intermedia facoltativa nella forma della somministrazione di
quiz a risposta multipla. La prova finale - secondo i casi: sede esclusiva di valutazione
o integrativa della prova intermedia - si svolgerà nella forma di un colloquio.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Ennio Codini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
139
11. - Istituzioni di sociologia
P ROF. MONICA MARTINELLI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire allo studente le categorie fondamentali dell’analisi
sociologica necessarie alla comprensione della realtà socio-culturale, prestando
attenzione all’evoluzione che tali concetti hanno avuto nell’analisi di sociologi
classici e contemporanei.
PROGRAMMA DEL CORSO
Gran parte del corso è dedicata alle categorie fondamentali dell’analisi
sociologica: azione, relazione, intersoggettività, ruolo, istituzione, struttura, sistema sociale, cultura, comunicazione, socializzazione, valori, sacro e religione,
potere, conflitto, violenza, disuguaglianza, stratificazione, mobilità sociale, identità e differenze, azione collettiva, gruppo, organizzazione, movimento, società
civile, stato nazionale e globalità.
Una parte iniziale del corso è dedicata all’introduzione delle principali teorie
sociologiche. Con il supporto di pensatori classici e contemporanei, il corso prevede inoltre alcuni approfondimenti monografici attraverso cui rivisitare il rapporto tra individuo e società.
BIBLIOGRAFIA
Oltre ai materiali didattici resi disponibili sulla piattaforma didattica Blackboard, all’inizio
del corso verranno indicati sia i testi introduttivi alla storia della sociologia sia le letture
e i testi relativi al programma del corso e agli approfondimenti monografici.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso si svolgerà con lezioni in aula che presenteranno le principali categorie
dell’analisi sociologica e gli approfondimenti di alcune tematiche. Piena valorizzazione
verrà data allo strumento didattico di Blackboard e alle attività seminariali che verranno
realizzate in affiancamento al corso.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Monica Martinelli comunicherà agli studenti orario e luogo di ricevimento
all’inizio del corso, sia a lezione che attraverso Blackboard o sulla pagina web del docente.
140
12. - Laboratorio di ricerca sociale I
P ROF. PAOLO PARRA SAIANI
OBIETTIVO DEL CORSO
Obiettivo principale è dotare gli studenti di uno strumento della cassetta degli
attrezzi del ricercatore sociale – il questionario – e renderli in grado di redigere
un rapporto di ricerca. Si chiariranno le implicazioni connesse alla traduzione
empirica della teoria sociologica, facendo quindi riferimento alla ricerca standard,
chiarendone l’assetto e l’impostazione di fondo.
PROGRAMMA DEL CORSO
Si tratteranno in forma articolata le tecniche più usate e note per rilevare opinioni e atteggiamenti. Il corso ha una spiccata vocazione pratica, e ruoterà attorno
al questionario: dalla sua costruzione alla sua somministrazione, dall’organizzazione delle informazioni così raccolte al loro uso. Punto di arrivo del corso sarà
la stesura di un report di ricerca.
BIBLIOGRAFIA
L’elenco dei testi di riferimento sarà comunicato all’inizio delle lezioni e pubblicato su
Blackboard.
Ulteriore materiale didattico potrà essere segnalato durante lo svolgimento del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, lavori pratici guidati.
METODO DI VALUTAZIONE
Il corso ha la natura di laboratorio: ciò significa che oltre alle nozioni teoriche sarà
dato molto peso alla partecipazione attiva alle lezioni e alla produzione del rapporto di
ricerca. La valutazione dello studente sarà basata su:
1. prove intermedie individuali (circa 5), alle quali potranno accedere i soli
studenti frequentanti;
2. un rapporto di ricerca, frutto del lavoro (di gruppo) da svolgere lungo tutto
il corso.
Ulteriori delucidazioni saranno fornite a inizio corso e pubblicate successivamente
su blackboard.
Data la complessità del corso, se ne consiglia caldamente la frequenza.
Lo studente non frequentante dovrà concordare col docente un percorso
alternativo, in sostituzione della parte centrata sul lavoro di gruppo e sulla stesura
del rapporto di ricerca.
141
AVVERTENZE
Gli argomenti del corso sono strettamente collegati a quelli degli altri corsi del corso
di laurea, in particolare con il corso di Statistica sociale: ai fini della presentazione di
tabelle e grafici e dell’elaborazione del report di ricerca sarà necessario padroneggiare
gli elementi base della statistica.
Si consiglia di consultare periodicamente la pagina del corso sulla piattaforma
blackboard per essere aggiornati su eventuali cambiamenti di aula, di orario, segnalazione
di letture integrative, forum, etc.
Il docente può essere costantemente contattato via mail all’indirizzo
[email protected]
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Paolo Parra Saiani riceve gli studenti su appuntamento.
13. - Laboratorio di ricerca sociale II
P ROF . G IULIO FERRARESE ; P ROF. B ARBARA V ETTORI ; P ROF . M ARTA N AI R USCONE ; P ROF .
M ARCO C ERRI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire competenze metodologiche, abilità informatiche e
capacità interpretative per la lettura e l’analisi di fenomeni sociali. Tali obiettivi
sono perseguiti sviluppando sia l’uso di fonti statistiche ufficiali nazionali e internazionali, sia la capacità di scegliere e applicare correttamente alcuni strumenti di analisi quantitativa e grafica. Il laboratorio è costituito da tre moduli
per ciascuno dei quali è prevista una valutazione. Il secondo modulo sarà erogato dividendo gli studenti in due gruppi distinti in base alla tematica cui si riferisce la base dati utilizzata per le applicazioni. Il laboratorio verrà svolto prevalentemente in aule informatiche e/o attrezzate con rete wireless.
PROGRAMMA DEL CORSO
M ODULO I: Dati e metodi per la lettura di fenomeni socio-demografici (fonti
secondarie) (Prof. Giulio Ferrarese)
1. La conoscenza e l’uso delle fonti statistiche ufficiali. Ottica locale, nazionale
ed europea.
– Fonti primarie e secondarie.
– Fonti amministrative.
– Indicatori territoriali.
– Il reperimento di dati statistici tramite internet.
142
2.
–
–
–
3.
–
–
–
Primi passi nell’analisi dei dati.
Recuperare dati statistici ufficiali nazionali e internazionali.
Preparare e usare un foglio elettronico di lavoro.
Rapporti statistici: costruzione e interpretazione attraverso dati reali.
Cenni di inferenza statistica.
Dalla descrizione all’inferenza.
Variabili casuali: la T di Student e la Chi quadrato.
Estrarre un campione probabilistico e non probabilistico da una lista nota.
L’uso di dati campionari.
– Stime puntuali e intervallari. Applicazioni.
– Test di ipotesi. Applicazioni.
– Lettura di un tracciato record e passaggio da file Excel a SPSS.
MODULO II : L’analisi di fonti primarie con SPSS. Applicazioni per le scienze
sociali (Prof. Barbara Vettori – Gruppo A: Applicazioni nel settore della criminalità; Prof. Marta Nai Ruscone – Gruppo B: Applicazioni nel settore del
mercato del lavoro)
1.
2.
–
–
–
–
–
–
–
3.
Fonti nel settore della criminalità/Fonti nel settore del mercato del lavoro.
L’analisi dei dati con SPSS.
Introduzione a SPSS.
Tipi di variabili e loro definizione. Procedura e applicazioni.
Trasformazioni di variabili. Procedure e applicazioni.
Analisi monovariata: distribuzioni di frequenza, grafici. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione.
Analisi bivariata: distribuzioni congiunte di frequenza, grafici. Procedure,
applicazioni, lettura e interpretazione.
Da SPSS a Word Office. Primi passi per comporre un elaborato di ricerca.
Cenni di analisi multivariata. Regressione lineare multipla. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione.
L’analisi delle fonti secondarie con SPSS.
M ODULO III : Costruire e leggere mappe. Introduzione all’uso del GIS (Prof.
Marco Cerri)
1.
–
–
–
2.
–
–
–
I dati micro-territoriali.
Le fonti dei dati.
Dati georeferenziati di domanda e offerta di mercato.
Le segmentazioni geodemografiche.
Metodi e modelli di analisi territoriali.
Le aree di gravitazione e i bacini isocroni / isodistanti.
I modelli di Reilly e Huff.
Metodi di stima del potenziale territoriale.
143
–
–
–
3.
Analisi della concorrenza.
Metodi di site location / evaluation.
Casi aziendali.
L’interpretazione dei fenomeni attraverso l’utilizzo di un GIS (ArcView).
BIBLIOGRAFIA
Per il I modulo (Prof. Giulio Ferrarese)
G. R IVELLINI -D. FACCHINETTI, Primi passi nell’uso delle fonti statistiche ufficiali, 2010,
dispensa in corso di stampa versione 2011-12.
Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard.
Per il II modulo–Gruppo A (Prof. Barbara Vettori)
B. V ETTORI, Le statistiche sulla criminalità in ambito internazionale, europeo e nazionale.
Fonti e tecniche di analisi con SPSS, LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia
Diritto, Milano,2010.
Per il II modulo–Gruppo B (Prof. Marta Nai Ruscone)
C. BARBARANELLI -F. D’O LIMPIO , Analisi dei Dati con SPSS. I. Le Analisi di Base, LED
Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, Milano, 2007.
Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard.
Per il III modulo (Prof. Marco Cerri)
La bibliografia verrà comunicata dal docente all’inizio delle lezioni.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, anche con il supporto di attrezzature informatiche. Esercitazioni che
propongono casi applicativi e sperimentazioni finalizzate all’uso del software. Uso della
piattaforma Blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
La valutazione sarà effettuata con tre prove scritte distinte per ciascun modulo e
prevederà l’utilizzo individuale del computer e della piattaforma Blackboard. Ciascun
docente illustrerà le modalità di svolgimento all’inizio del proprio modulo. Il voto finale
sarà una sintesi dei voti conseguiti nei tre moduli.
AVVERTENZE
Sono necessarie le seguenti conoscenze preliminari dell’uso del PC: gestione file
(operazioni su file e compressione dei file); elaborazione testi; fogli elettronici (inserimento
dati nelle celle, operazioni sulle celle, operazioni su fogli di lavoro, formattazione di
numeri e testi, rappresentazione dei dati con i grafici). Tali conoscenze sono di norma
acquisite con i moduli 2, 3 e 4 della ECDL (European Computer Driving License). In caso
di mancata acquisizione si suggerisce di utilizzare autonomamente un qualunque manuale
per la patente europea del computer.
144
Sono inoltre considerati già acquisiti i contenuti dei corsi di Statistica Sociale e
Laboratorio di Ricerca Sociale I.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof.Giulio Ferrarese riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il
Dipartimento di Scienze Statistiche. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento
con il docente via e-mail ([email protected]).
Il Prof. Barbara Vettori riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 11,00
presso il Dipartimento di Sociologia. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento
con il docente via e-mail ([email protected]).
Il Prof. Marta Nai Ruscone riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso
il Dipartimento di Scienze Statistiche.
Il Prof. Marco Cerri riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il
Dipartimento di Scienze Statistiche.
14. - Laboratorio di ricerca sociale III
P ROF. B ARBARA V ETTORI; PROF. DANYA FACCHINETTI ; PROF. FRANCESCO MARCALETTI; PROF.
RUGGERO COLOMBO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire competenze metodologiche, abilità informatiche e
capacità interpretative per la lettura e l’analisi di fenomeni sociali. Tali obiettivi
sono perseguiti sviluppando sia l’uso di fonti statistiche ufficiali nazionali e internazionali, sia la capacità di scegliere e applicare correttamente alcuni strumenti di analisi quantitativa e grafica. Il laboratorio è costituito da tre moduli
per ciascuno dei quali è prevista una valutazione. Il secondo modulo sarà erogato dividendo gli studenti in due gruppi distinti in base alla tematica cui si riferisce la base dati utilizzata per le applicazioni. Il laboratorio verrà svolto prevalentemente in aule informatiche e/o attrezzate con rete wireless.
PROGRAMMA DEL CORSO
I MODULO: Dati e metodi per la lettura di fenomeni socio-demografici (fonti
secondarie)(Prof. Danya Facchinetti)
1. La conoscenza e l’uso delle fonti statistiche ufficiali. Ottica locale, nazionale ed europea
– Fonti primarie e secondarie.
– Fonti amministrative.
– Indicatori territoriali.
– Il reperimento di dati statistici tramite internet.
145
2.
–
–
–
Primi passi nell’analisi dei dati
Recuperare dati statistici ufficiali nazionali e internazionali.
Preparare e usare un foglio elettronico di lavoro.
Rapporti statistici: costruzione e interpretazione attraverso dati reali.
3.
–
–
–
–
Cenni di inferenza statistica
Dalla descrizione all’inferenza.
Variabili casuali: la Normale, la T di Student, la Chi quadrato.
Campionamento ed errore campionario.
Estrarre un campione probabilistico e non probabilistico da una lista nota.
L’uso di dati campionari.
– Stime puntuali e intervallari. Applicazioni.
– Test di ipotesi. Applicazioni.
– Lettura di un tracciato record e passaggio da file Excel a SPSS.
II MODULO: gruppo A Applicazioni nel settore della criminalità (Prof. Barbara
Vettori); gruppo B Applicazioni nel settore del mercato del lavoro (Prof. Francesco Marcaletti).
1. Fonti primarie (indagini campionarie) nel settore della criminalità/Fonti nel
settore del mercato del lavoro.
2.
–
–
–
–
L’analisi dei dati con SPSS
Introduzione a SPSS.
Tipi di variabili e loro definizione. Procedura e applicazioni.
Trasformazioni di variabili. Procedure e applicazioni.
Analisi monovariata: distribuzioni di frequenza, grafici. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione.
– Analisi bivariata: distribuzioni congiunte di frequenza, grafici. Procedure,
applicazioni, lettura e interpretazione.
– Da SPSS a Word Office. Primi passi per comporre un elaborato di ricerca.
– Cenni di analisi multivariata. Regressione lineare multipla. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione.
3. L’analisi delle fonti secondarie con SPSS.
III MODULO: Costruire e leggere mappe. Introduzione all’uso del GIS (Prof. Ruggero
Colombo)
1. Le fonti dei dati micro-territoriali
– Informazioni relative all’operatore famiglia.
– Informazioni relative all’operatore impresa.
146
– Le segmentazioni geodemografiche.
2.
–
–
–
–
–
–
Metodi e modelli di analisi territoriali
Le aree di gravitazione e i bacini isocroni/isodistanti.
I modelli di Reilly e Huff.
Metodi di stima del potenziale territoriale.
Analisi della concorrenza.
Metodi di site location/evaluation.
Casi aziendali.
3. L’interpretazione dei fenomeni attraverso l’utilizzo di un GIS (ArcView).
BIBLIOGRAFIA
Per il I MODULO (Prof. Danya Facchinetti)
G. R IVELLINI -D. F ACCHINETTI, Primi passi nell’uso delle fonti statistiche ufficiali, dispensa in
corso di stampa.
Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard.
Per il II M ODULO (Prof. Barbara Vettori, gruppo A)
B. V ETTORI, Le statistiche sulla criminalità in ambito internazionale, europeo e nazionale.
Fonti e tecniche di analisi con SPSS, LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia
Diritto, Milano, 2010.
Per il II MODULO (Prof. Francesco Marcaletti, gruppo B)
C. BARBARANELLI -F. D’O LIMPIO , Analisi dei Dati con SPSS. I. Le Analisi di Base, LED, Milano, 2007.
Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard.
Per il III MODULO (Prof Ruggero Colombo)
La bibliografia e i materiali verranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e
messi a disposizione sulla piattaforma Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, anche con il supporto di attrezzature informatiche. Esercitazioni che
propongono casi applicativi e sperimentazioni finalizzate all’uso del software. Uso della
piattaforma blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
La valutazione sarà effettuata con tre prove scritte distinte per ciascun modulo e
prevedrà l’utilizzo individuale del computer e della piattaforma Blackboard. Il voto
finale sarà una sintesi dei voti conseguiti nei tre moduli.
Ciascun docente illustrerà le modalità di svolgimento all’inizio del proprio modulo.
147
AVVERTENZE
Sono necessarie le seguenti conoscenze preliminari dell’uso del pc: gestione file
(operazioni su file e compressione dei file); elaborazione testi; fogli elettronici (inserimento
dati nelle celle, operazioni sulle celle, operazioni su fogli di lavoro, formattazione di
numeri e testi, rappresentazione dei dati con i grafici). Tali conoscenze sono di norma
acquisite con i moduli 2, 3 e 4 della ECDL (European Computer Driving License). In caso
di mancata acquisizione si suggerisce di utilizzare autonomamente un qualunque manuale
per la patente europea del computer.
Sono inoltre considerati già acquisiti i contenuti dei corsi di Statistica sociale e
Laboratorio di ricerca sociale I.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Danya Facchinetti riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 14,30 alle ore
15,30 presso il Dipartimento di Scienze Statistiche (via Necchi, 9). Si consiglia comunque
di concordare un appuntamento con il docente via e-mail ([email protected]).
Il Prof. Barbara Vettori riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 11,00
presso il Dipartimento di Sociologia. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento
con il docente via e-mail ([email protected]).
Il Prof. Francesco Marcaletti riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 15,30
presso il Dipartimento di Sociologia. Il giorno e l’orario potrebbero subire modifiche.
Il Prof. Ruggero Colombo riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso
il Dipartimento di Scienze Statistiche (via Necchi, 9).
15. - Laboratorio tecnico-pratico di analisi e gestione di fenomeni
sociali complessi (case studies)
P ROF. JOHNNY DOTTI
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
16. - Logica e decisioni razionali
P ROF. GIOVANNI MARSEGUERRA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire gli strumenti di base relativi alla logica delle proposizioni e alla logica del ragionamento e di presentare sinteticamente i principali
148
elementi della teoria delle scelte razionali che è oggi alla base di molte importanti teorie ed applicazioni sia in ambito economico sia più in generale all’interno delle scienze sociali.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Elementi di logica delle proposizioni
Introduzione alla logica. Proposizioni e operazioni tra proposizioni. Equivalenza di proposizioni. Regole di inferenza. Tavole di verità.
2. Teoria degli insiemi
Insiemi. Operazioni tra insiemi. Relazioni tra insiemi: relazione d’ordine e di equivalenza. Corrispondenze, applicazioni, funzioni. Cenni agli
insiemi numerici.
3. Probabilità
Introduzione. Esperimenti casuali, spazio campionario, eventi. Probabilità:
definizione assiomatica e diverse interpretazioni della probabilità (classica,
frequentista, soggettivista). Proprietà della misura di probabilità. Calcolo delle
probabilità. Probabilità condizionata, indipendenza. Variabili casuali uni-dimensionali discrete. Media e varianza.
4. Decisioni individuali
Introduzione. Razionalità. Intelligenza. Scelte razionali: certezza, incertezza, interazione strategica. Scelta in condizioni di certezza. Relazioni di preferenza. Funzioni di utilità. Curve di indifferenza. Mappe di indifferenza.
Utilità marginale. Scelta in condizioni di incertezza. Lotterie. Teoria dell’utilità attesa.
5. Elementi di teoria dei giochi
Giochi in forma strategica: introduzione, definizione e principi generali. Esempi vari. Strategie dominanti. Equilibrio di Nash in strategie pure. Strategie
miste. Credenze. Equilibrio di Nash in strategie miste. Teorema di Nash.
BIBLIOGRAFIA
I riferimenti bibliografici saranno comunicati all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni ed esercitazioni in aula, pubblicazione di materiale didattico nella
pagina web del corso.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame consiste in una prova scritta seguita da una prova orale.
149
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanni Marseguerra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
17. - Metodi di analisi dell’opinione pubblica
P ROF. FERDINANDO PAGNONCELLI
OBIETTIVO DEL CORSO
I sondaggi elettorali e di opinione si sono affermati in Italia a partire dalla fine
degli anni ’80, assumendo rapidamente un ruolo importante non solo in quanto
indispensabile strumento di conoscenza ma soprattutto in termini di comunicazione. Basti pensare all’uso sempre più frequente dell’analisi dell’opinione pubblica per la definizione delle strategie di comunicazione da parte di partiti politici e istituzioni e al ricorso al sondaggio quale elemento per avvalorare presso il
pubblico le proprie posizioni riguardo alle più scottanti questioni di politica o di
attualità. Oppure all’importanza assunta dai sondaggi pre-elettorali quale strumento per influenzare l’elettorato incerto. E, infine, ai commenti dei risultati
elettorali da parte di leaders politici e opinionisti basati sulle stime di exit polls
o proiezioni elettorali.
Il corso si propone di fornire le conoscenze di base riguardo alle modalità di
realizzazione dei sondaggi e analizzare le modalità con cui i cittadini formano le
loro opinioni, con particolare riferimento all’esposizione ai mezzi di informazione, tradizionali e nuovi, e al ruolo della televisione. Verranno infine esaminati i rischi derivanti dall’affermazione della cosiddetta “sondocrazia” sia in termini di formazione delle opinioni dei cittadini sia nella definizione delle strategie politiche e comunicative da parte di leaders, partiti e istituzioni.
Nel corso delle lezioni verranno presentati i risultati di sondaggi pubblicati e
numerose case histories riguardanti i più recenti appuntamenti elettorali nonché
alcune delle ricerche commissionate da leaders politici e partiti, da enti territoriali, da istituzioni e da associazioni imprenditoriali e sindacali.
PROGRAMMA DEL CORSO
– L’analisi dell’opinione pubblica: cenni storici.
– L’evoluzione dei sondaggi d’opinione in Italia: i principali fattori di mutamento.
– I committenti e le finalità dei sondaggi d’opinione: rassegna dei principali
tipi di sondaggio richiesti.
150
– I diversi approcci all’analisi dell’opinione pubblica: indagini quantitative e
qualitative.
– L’iter di realizzazione di un sondaggio: la progettazione, la fase di esecuzione delle interviste, l’elaborazione dei dati, l’analisi e la presentazione dei risultati.
– Aspetti metodologici: il campionamento, il questionario, le tecniche di intervista.
– Gli effetti della pubblicazione di un sondaggio sull’opinione pubblica.
– Sondaggi e politica: opportunità e rischi.
– Sondaggi e media: aspetti critici.
– Lo stato dell’informazione in Italia.
– Le trasmissioni elettorali: exit poll e proiezioni elettorali.
– La responsabilità sociale e gli aspetti normativi: i codici di autodisciplina, la
certificazione ISO, la legge 675 (data privacy), la normativa che disciplina la
pubblicazione dei sondaggi.
BIBLIOGRAFIA
I testi d’esame previsti sono tre:
1. Un testo a scelta tra i seguenti due:
M. B ARISIONE -R. M ANNHEIMER , I sondaggi, Il Mulino, Bologna, 1999.
P. N ATALE, Il sondaggio, Laterza, Roma, 2004.
2. Un testo a scelta tra i seguenti due:
N. P AGNONCELLI , Opinioni in percentuale, Laterza, Roma, 2001.
N. P AGNONCELLI , Le opinioni degli italiani non sono un’opinione, intervista di Mauro
Broggi, Editrice La Scuola, Brescia, 2009.
3. Un testo a scelta tra i seguenti tre:
R. M ANNHEIMER -P. N ATALE, L’Italia a metà, Cairo Editore, Milano, 2006 [limitatamente ai
capitoli curati da G. Sani (I sondaggi? Bene, nonostante l’indecisione, i rifiuti, le
reticenze e le bugie) e N. Pagnoncelli (Tu vuo’ fa l’americano: cronistoria e analisi
del sondaggio PSB)].
R. M ANNHEIMER -P. N ATALE, Senza più sinistra, Il sole 24 ore, Milano, 2008 [limitatamente
ai capitoli XI (La rivincita dei sondaggi) e XII (Sondaggi e cortocircuito dei media)].
G. M AZZOLENI, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 1998 [limitatamente ai
capitoli VI (I “news media” e l’informazione politica ed elettorale) e VIII (Gli effetti
della comunicazione politica)].
Per i soli studenti del corso di laurea in Linguaggi dei Media il testo a scelta di cui al
punto 1 verrà sostituito con il seguente testo:
C.A. M ARLETTI, La Repubblica dei media, Il Mulino, Bologna, 2010 (integrate dalle slides
riguardanti il campionamento e il questionario che verranno rese disponibili a
conclusione delle rispettive lezioni).
Inoltre, per i soli frequentanti, il testo di cui al punto 2 verrà sostituito dalle slides che
verranno presentate durante le lezioni.
151
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Ferdinando Pagnoncelli riceve gli studenti al termine delle lezioni; il luogo
verrà definito dalla segreteria di facoltà.
18. - Modelli di pensiero delle scienze sociali
P ROF. RITA BICHI
OBIETTIVO DEL CORSO
Obiettivo del corso è fornire le conoscenze di base relative agli indirizzi, ai problemi, ai concetti, alle pratiche presenti negli sviluppi della epistemologia, della
teoria e della metodologia delle scienze sociali.
PROGRAMMA DEL CORSO
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
La spiegazione nomologica.
La sociologia comprendente.
L’intenzionalismo.
Il paradigma economicistico.
Il paradigma cognitivo.
L’ermeneutica sociologica.
Teoria critica e teoria dell’agire comunicativo.
L’etnometodologia.
La teoria dei sistemi e le scienze sociali.
Lo strutturalismo.
Il realismo.
Il post-empirismo.
Il post-strutturalismo.
BIBLIOGRAFIA
J.A. H UGHES -W.W. S HARROCK , Filosofia della ricerca sociale, il Mulino, 2005.
M. W EBER, Alcune categorie della sociologia comprendente, in Il metodo delle scienze
storico-sociali, Einaudi.
E. D URKHEIM , Il suicidio, BUR.
152
Ulteriore bibliografia, parte integrante del corso, verrà comunicata dalla docente durante
le ore di lezione e sarà pubblicata sulla pagina blackboard del corso stesso.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso è composto da lezioni in aula, esercitazioni e seminari di gruppo. Le modalità
e la bibliografia delle esercitazioni e dei seminari verranno comunicati dal docente
durante le ore di lezione.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame finale è composto da una prova scritta e da una prova orale.
AVVERTENZE
Le modalità e la bibliografia delle esercitazioni e dei seminari verranno comunicate
dal docente durante le ore di lezione.
Orario e luogo di ricevimento
Il prof. Rita Bichi riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 15,30 presso il
Dipartimento di Sociologia.
19. - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
P ROF. SILVIO RIPAMONTI; PROF. BARBARA BERTANI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di far acquisire agli studenti una conoscenza teorico-critica che
consenta di leggere e comprendere i contesti organizzativi attuali. Un secondo obiettivo è quello di acquisire le mappe teorico-concettuali per la comprensione di alcuni
tra i fenomeni più significativi legati al mondo del lavoro e delle organizzazioni.
Ci si propone infine di consentire ai partecipanti un primo contatto con i
dispositivi metodologico strumentali utili al lavoro professionale con persone e
gruppi nelle organizzazioni.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso propone una ricognizione delle principali evoluzioni degli scenari lavorativi, dalla tradizionale impostazione tayloristica fino alle tendenze legate alla
complessità e alla globalizzazione dell’attuale scenario.
All’interno di tale quadro verranno approfondite le caratteristiche delle realtà organizzative e le sollecitazioni che esse propongono alle figure professionali in esse operanti.
Sarà in tal modo possibile mettere a fuoco le dimensioni psicologiche che connotano il complesso rapporto tra soggetto ed organizzazione e i principali ambiti
153
di operatività e di intervento che si aprono in termini di bisogni e domande emergenti cui la figura dello psicologo può rispondere.
In particolare saranno approfonditi problemi connessi a tematiche quali: la costruzione di identità lavorative a fronte della flessibilità richiesta dai contesti; le
caratteristiche delle organizzazioni che producono servizi; la gestione dei gruppi di lavoro; le culture organizzative; la leadership e il cambiamento
organizzativo; le conoscenze e l’apprendimento nelle/delle organizzazioni; gli
aspetti di comunicazione e di marketing. Verranno proposti momenti di testimonianza esterna, in una prospettiva di integrazione dell’offerta formativa e di
sinergia didattica tesa ad una comune tensione verso un apprendimento orientato alla professionalizzazione dello studente.
BIBLIOGRAFIA
Testi di base
F. A VALLONE , Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Carocci, Roma, 2011 (i capitoli
di studio verranno segnalati a lezione ).
C. K ANEKLIN-F. O LIVETTI-F. M ANOUKIAN, Conoscere l’organizzazione, Carocci, Roma, 2010
(prima parte).
DIDATTICA DEL CORSO
Contributi teorici tradizionali ed esercitazioni pratiche; proposte filmografiche
selezionate; affondi su alcune tematiche anche con la presenza di testimoni esterni;
costituzione di gruppi-comunità di apprendimento virtuale.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame prevede una prova orale. Oltre ai testi di base e ai testi a scelta, costituiscono
materiale d’esame anche gli appunti delle lezioni.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
I docenti Silvio Ripamonti e Barbara Bertani ricevono gli studenti come da avviso
affiso all’albo presso il Dipartimento di Psicologia.
20. - Psicologia della comunicazione
P ROF. C ARLO GALIMBERTI; PROF. CARLA MAZZOLENI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si pone tre obiettivi:
– introdurre alla Psicologia sociale della comunicazione evidenziandone le
articolazioni con la psicosociologia dei gruppi e delle organizzazioni;
154
– mostrare come si gestisce con efficacia la comunicazione in contesti lavorativi (es. Web 2.0);
– introdurre all’uso dell’analisi delle conversazioni prodotte nei contesti di lavoro.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articola in quattro parti (30 ore) e un modulo (20 ore):
– La Psicologia sociale della comunicazione: un programma di ricerca e di
intervento in crescita.
– La comunicazione nei gruppi.
– La comunicazione nelle organizzazioni.
– Un esempio applicativo: la comunicazione nei gruppi e nelle organizzazioni
attraverso gli artefatti Web 2.0.
– Modulo (20 ore) condotto dal Prof. Carla Mazzoleni: Analisi di strategie
conversazionali ricorrenti nei gruppi e nelle organizzazioni.
BIBLIOGRAFIA
Parte manualistica
J. B ARUS -M ICHEL-E. E NRIQUEZ-A. L EVY (a cura di), Dizionario di psicosociologia, R. Cortina
Editore, Milano, 2005 (le voci da preparare verranno indicate nel corso delle lezioni
e pubblicate su www.didatticalicent.net).
I seguenti testi
C. G ALIMBERTI-C. M AZZOLENI-P. P IRRELLO , Decidere nei piccoli gruppi: negoziazioni
conversazionali e presa di decisione come organizzatori dell’interazione nei piccoli
gruppi, in E. MAGRIN (a cura di), La coda di Minosse, F. Angeli, Milano, 1996 (pp.79-146).
C. G ALIMBERTI -C. M AZZOLENI-C. D E MICHELI, The analysis of a conversational strategy of
attack: from the content to the relationship, in Gestalt theory [Vol. 30, n. 3, Sept. 2008
(pp. 281-289)].
A. P RUNESTI , Nuvole di Byte. Il web 2.0 per la comunicazione nei contesti aziendali,
Edizioni della Sera!, Milano, 2010.
C. ZUCCHERMAGLIO , Psicologia culturale dei gruppi, Carocci, Roma, 2002 (o un altro testo
che verrà comunicato nel corso delle lezioni).
DIDATTICA DEL CORSO
Verranno utilizzate tre modalità:
– lavoro in aula (quattro parti per 30 ore e modulo di 20 ore);
– lavoro a distanza (sito www.didatticalicent.net: materiali da scaricare e comunità
di apprendimento).
METODO DI VALUTAZIONE
A scelta dello studente la prova d’esame potrà essere integralmente orale o svolta in
parte per iscritto e in parte oralmente.
155
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Carlo Galimberti riceve gli studenti, durante il periodo di lezione, il martedì
dalle ore 11,00 alle ore 13,00 presso il Dipartimento di Psicologia; negli altri periodi
controllare su www.didatticalicent.net.
21. - Psicologia giuridica
P ROF. DANIELA PAJARDI; PROF. V INCENZA BONSIGNORE
I MODULO: Prof. Daniela Pajardi
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso, nel primo modulo, si propone di analizzare i rapporti tra psicologia e
diritto, le sue specificità scientifiche e professionali rispetto alle altre discipline
(criminologia, sociologia). Verranno approfonditi i concetti di norma giuridica e
della sua violazione, con particolare attenzione per la sanzione e la psicologia
penitenziaria. Inoltre, verrà sviluppato uno degli aspetti centrali nei quali la psicologia e il diritto si confrontano: la testimonianza.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
Storia della psicologia giuridica.
Il concetto di norma e le teorie sulla devianza criminale.
La psicologia penitenziaria.
La testimonianza.
BIBLIOGRAFIA
A. Q UADRIO-M. R IVOLTA (a cura di), Aggiornamenti in psicologia giuridica, EDUCatt,
Milano, 2007 (da pag. 5 a pag. 104 e da pag. 169 a pag. 199).
D. P AJARDI (a cura di), Oltre a sorvegliare e a punire, Giuffrè, Milano, 2009 (Capp. I e IV).
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, presentazione e discussioni di casi, simulazioni.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Daniela Pajardi riceve gli studenti dopo l’orario di lezione.
156
II MODULO: Prof. Vincenza Bonsignore
OBIETTIVO DEL CORSO
Nel secondo modulo del corso, premessi brevi cenni sul processo penale minorile,
verranno affrontati alcuni degli argomenti di maggiore collaborazione scientifica e peritale, sia nell’ambito dei minori (abuso, affidamento dei minori nei casi
di separazione, ecc.) sia in quello degli adulti (imputabilità, psicologia del testimone, danno psichico, mobbing, ecc.). Inoltre, verranno approfonditi alcuni temi
di interesse della psicologia e del diritto: il bullismo e la mediazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
5. La riforma del processo penale minorile.
6. La responsabilità penale e l’imputabilità.
7. La separazione e il divorzio dei coniugi e l’affidamento dei figli.
8. Il conflitto e la mediazione (penale, familiare e scolastica).
9. L’adozione e l’affido eterofamiliare.
10. L’abuso e il maltrattamento.
11. Il bullismo.
12. Il mobbing.
13. Il danno biologico di natura psichica.
14. Ambiti di ricerca e nuovi fronti della psicologia giuridica.
BIBLIOGRAFIA
Testo fondamentale
A. Q UADRIO -M. R IVOLTA (a cura di), Aggiornamenti in psicologia giuridica, EDUCatt,
Milano, 2007 (da pag. 104 a pag. 168 e da pag. 211 a pag. 246 nonché da pag. 265 a
pag. 329).
D. P AJARDI (a cura di), Oltre a sorvegliare e a punire, Giuffrè, Milano, 2009 (Cap. II salvo
da pag. 131 a pag. 156 e cap. III).
Un testo a scelta tra
M. V ALCARENGHI , “Ho paura di me”. Comportamento sessuale violento, Bruno
Mondadori, 2009.
I.B. M ERZAGORA , Uomini violenti. I partner abusanti e il loro trattamento, Cortina, 2009.
G. F AVRETTO (a cura di), Le forme del mobbing, Cortina, 2005.
A. B AUKLOH-E.A. P ANERAI , A scuola di non violenza. Formare alla mediazione per educare
alla pace, Vallecchi, 2010.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, presentazione e discussioni di casi, simulazioni.
157
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Vincenza Bonsignore riceve gli studenti dopo l’orario di lezione.
22. - Psicologia sociale
P ROF. WILMA RITA BINDA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso - dopo una introduzione al sapere e al linguaggio psicologico e alle
principali tematiche della psicologia generale - si propone di fornire una visione
della psicologia sociale quale interfaccia tra mondo sociale e mondo psichico
dell’individuo, fornendo allo studente conoscenze sui principali nodi teorici della
disciplina e sui problemi maggiormente affrontati dall’ottica psico-sociale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso prevede inizialmente una presentazione dei temi centrali affrontati dalla
psicologia (percezione, apprendimento, memoria, pensiero, motivazioni ed emozioni) e dei principali orientamenti teorici delle discipline psicologiche.
Saranno poi affrontate le grandi aree tematiche proprie della psicologia sociale,
con particolare attenzione alla percezione e alla cognizione sociale e soprattutto
agli atteggiamenti sociali, agli stereotipi e ai pregiudizi.
Una seconda parte introdurrà gli studenti allo studio degli elementi principali
per la comprensione della realtà del gruppo dal punto di vista psicosociale. Si
articolerà il discorso affrontando il gruppo come luogo di integrazione e
differenziazione e come luogo di cambiamento nonché le principali dinamiche
intragruppo e intergruppi.
BIBLIOGRAFIA
Un testo introduttivo sulla Psicologia generale che verrà comunicato a lezione.
F.M. M OGHADDAM , Psicologia sociale, Zanichelli, 2002.
Un libro a scelta da un elenco che verrà comunicato dalla docente.
DIDATTICA DEL CORSO
Oltre alle lezioni in aula sono previste attività seminariali di approfondimento.
158
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame finale è composto da una parte scritta (con domande chiuse ed aperte) ed una
orale effettuate nello stesso giorno.
AVVERTENZE
Si invitano gli studenti a controllare periodicamente l’aula virtuale del docente per
altre informazioni e/o avvisi.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Wilma Rita Binda comunicherà orario e luogo di ricevimento degli
studenti all’inizio del corso, in aula virtuale e presso lo studio del docente nel
Dipartimento di Psicologia.
23. - Società, differenze e disuguaglianze
P ROF. LAURA ZANFRINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire gli strumenti concettuali per analizzare i processi
di costruzione sociale delle differenze e le relative disuguaglianze, approfondendo alcuni problemi e questioni di particolare attualità in Italia e in Europa.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articola in tre parti.
La prima, di carattere introduttivo, illustra i fondamentali processi che attengono alla costruzione sociale delle differenze, alla loro gestione, alla “trasformazione” delle differenze in disuguaglianze, all’istituzionalizzazione e al contrasto
delle disuguaglianze, alla stratificazione e alla mobilità sociale.
La seconda focalizza l’attenzione sulle differenze di genere, d’età, etniche e di
orientamento sessuale.
La terza prende infine in considerazione alcuni dei principali ambiti di
differenziazione della società contemporanea: il sistema formativo, il mercato
del lavoro, le organizzazioni, la famiglia, il sistema politico, il sistema di welfare,
il sistema dei media, il sistema di controllo sociale, le nuove tecnologie.
BIBLIOGRAFIA
Oltre agli appunti del corso, alle slides e ai materiali resi disponibili attraverso la piattaforma
Blackboard, gli studenti utilizzeranno per la preparazione dell’esame il volume:
L. ZANFRINI (a cura di), Sociologia delle differenze e delle disuguaglianze, Zanichelli,
Bologna, 2011.
159
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
Presentazione di ricerche recenti e visione di film e documentari sui temi oggetto
del corso.
METODO DI VALUTAZIONE
Una prova scritta basata su alcune domande aperte.
Prove intermedie riservate agli studenti frequentanti.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Laura Zanfrini riceve gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia
secondo gli orari esposti in segreteria e pubblicati su Blackboard.
24. - Sociolinguistica
P ROF. M ARIO IODICE
OBIETTIVO DEL CORSO
Introdurre gli studenti allo studio della sociolinguistica come disciplina che analizza i fenomeni linguistici in relazione ai fattori e alle dinamiche sociali.
PROGRAMMA DEL CORSO
– Tra linguistica e sociologia: temi, problemi, metodi della sociolinguistica
contemporanea.
– Il repertorio linguistico come insieme di varietà.
– Le minoranze linguistiche in Italia.
– Gerghi e varietà giovanili.
– Forme e strategie della comunicazione politica.
BIBLIOGRAFIA
M.D’ A GOSTINO , Sociolinguistica dell’Italia contemporanea, Il Mulino, Bologna, 2007.
M.V. D ELL ’ANNA , Lingua italiana e politica, Carocci, Roma, 2010.
R.A. H UDSON , Sociolinguistica, Il Mulino, Bologna, 1998.
F. TOSO , Le minoranze linguistiche in Italia, Il Mulino, Bologna, 2008.
Ulteriore bibliografia specifica verrà comunicata a lezione.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali; seminari.
160
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Gli studenti non frequentanti concorderanno il programma e la relativa bibliografia
con il docente.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Mario Iodice riceve gli studenti presso l’Istituto di Glottologia previo
appuntamento concordato tramite l’indirizzo di posta elettronica: [email protected].
25. - Sociologia dell’impresa e del lavoro
P ROF. E GIDIO R IVA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire agli studenti gli strumenti teorici e concettuali indispensabili per leggere il mondo del lavoro e dell’impresa e per comprendere le principali trasformazioni intervenute negli ultimi anni sul mercato del lavoro.
PROGRAMMA DEL CORSO
P ARTE
PRIMA
Economia, mercato e società
– La ridefinizione dei confini tra economia e sociologia e l’approccio della
“nuova sociologia economica”.
– Il mercato del lavoro come istituzione sociale.
– Modernizzazione e modelli di sviluppo.
– Impresa e territorio: i sistemi produttivi locali.
P ARTE
SECONDA
Lavoro e impresa oggi
– Le trasformazioni dell’impresa e del lavoro nel passaggio alla società postfordista.
– Le dinamiche recenti osservate sul mercato del lavoro: femminilizzazione,
terziarizzazione, flessibilizzazione.
– I caratteri della disoccupazione odierna.
– Il lavoro immigrato.
– I sistemi di regolazione del lavoro.
161
BIBLIOGRAFIA
Oltre agli appunti del corso, alle slides e ai materiali resi disponibili attraverso la
piattaforma Blackboard, gli studenti utilizzeranno per la preparazione dell’esame i
seguenti testi:
M. R EGINI (a cura di), La sociologia economica contemporanea, Laterza, Bari-Roma, 2007
(esclusi i seguenti capitoli: La famiglia e i sistemi di welfare nell’economia dei
servizi; Consumo, merci, mercati; Disuguaglianze, povertà, esclusione sociale;
Associazioni degli interessi, regolazione del lavoro e sviluppo economico).
E. M INGIONE -E. PUGLIESE, Il lavoro, Carocci, Roma, 2002.
Un saggio a scelta tra quelli comunicati a lezione.
DIDATTICA DEL CORSO
Accanto alle ore di lezione frontale in aula, il corso si svilupperà attraverso incontri
di tipo seminariale, nei quali gli studenti saranno chiamati a preparare, esporre e discutere
insieme al docente brevi presentazioni su temi specifici. Sono inoltre previsti interventi
di studiosi, esperti e professionisti che consentiranno un ulteriore approfondimento dei
principali temi affrontati a lezione.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Egidio Riva riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso
il Dipartimento di Sociologia.
26. - Sociologia della cultura e della comunicazione
P ROF. E LENA DOMINIQUE MIDOLO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il nostro tempo è radicalmente segnato dalla costante trasformazione dei processi culturali e comunicativi: in questo scenario, dominato dalla portata dei mezzi
di comunicazione, la complessità delle dinamiche che caratterizzano la relazione tra cultura e società costituisce una marca epocale della contemporaneità.
Il corso intende offrire allo studente gli strumenti teorici e metodologici per
analizzare e comprendere concetti forti come “cultura” e “comunicazione”. A
tale scopo esso prevede un percorso di approfondimento articolato in due parti:
– nel primo semestre verrà definito il quadro teorico e concettuale di riferimento
162
attraverso un’introduzione propedeutica alle categorie della sociologia della
cultura, dei processi culturali e comunicativi e grazie ad una sistematica analisi retrospettiva dei contributi degli autori classici;
– nel secondo semestre il focus del corso sarà centrato sulla teoria culturale e si
dedicherà un ampio approfondimento all’approccio caratteristico dei Cultural
Studies. Al fine di rendere conto della complessità dei fenomeni culturali e
comunicativi verranno illustrati case studies relativi a specifici linguaggi
(popular music, pubblicità, moda) e media (radio, televisione, Internet).
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Genesi del concetto scientifico di cultura.
La cultura nel contributo teorico dei classici della sociologia.
Cultura e struttura sociale: differenziazione culturale e potere.
Cultura e comunicazione: media e rappresentazione.
Introduzione ai Cultural Studies.
I padri della teoria culturale.
Che cosa è la cultura popolare?
Flussi globali, consumi transculturali e ibridismo: la popular music.
La società del consumo e i suoi linguaggi.
BIBLIOGRAFIA
L. SCIOLLA , Manuale di Sociologia dei Processi Culturali, Il Mulino, 2004.
J. S TOREY, Teoria culturale e cultura popolare: un’introduzione, Armando, 2006.
E.D. M IDOLO , Sound Matters: orizzonti sonori della cultura contemporanea, Vita e
Pensiero, 2007.
Ulteriori testi saranno indicati durante il corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Elena Dominique Midolo riceve gli studenti su appuntamento via e-mail.
163
27. - Sociologia della devianza
P ROF. UMBERTO GATTI; PROF. S TEFANO CANEPPELE
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso di sociologia della devianza ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla
conoscenza dei comportamenti devianti e criminali ed all’analisi delle rispettive
reazioni sociali. Il corso è propedeutico a quello di criminologia che si tiene al
III anno. Il corso è diviso in due moduli. Il primo modulo (20 ore) sarà tenuto
dal Prof. Gatti e sarà dedicato all’illustrazione delle teorie che si propongono di
comprendere le cause della delinquenza ed i diversi metodi di prevenzione del
crimine. Attraverso una analisi storica verranno messe in luce le premesse delle
moderne teorie criminologiche, evidenziando i contesti culturali nei quali tali
teorie si sono sviluppate. Verranno infine analizzate le modalità attraverso le
quali la società cerca di contenere il fenomeno criminale, attraverso diversi tipi
di prevenzione. Il secondo modulo (40 ore) sarà invece tenuto dal prof. Stefano
Caneppele e si concentrerà sulle diverse forme di criminalità urbana, informatica, economica ed organizzata e sulle possibili strategie di contrasto.
I M ODULO: Le teorie criminologiche e i modelli di prevenzione della criminalità
(Prof. Umberto Gatti)
PROGRAMMA DEL CORSO
Il modulo si svolgerà secondo il seguente programma articolato:
1 . Alla ricerca delle cause della criminalità: le teorie criminologiche;
2. Le teorie biologiche e le loro implicazioni politiche e sociali;
3. Le teorie psicologiche dall’800 ai giorni nostri;
4. Le teorie sociologiche ed il concetto di devianza;
5. I diversi modelli di prevenzione del crimine: la prevenzione individuale,
sociale, situazionale.
BIBLIOGRAFIA
M. B ARBAGLI-A. COLOMBO -E.U. S AVONA , Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003
(da pag. 13 a pag. 44).
M. B ARBAGLI -U. G ATTI, La prevenzione della criminalità, Il Mulino, Bologna, 2005 ( da
pag. 1 a pag. 81).
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali.
164
METODO DI VALUTAZIONE
Il primo semestre si concluderà per i frequentanti con una prova intermedia che
costituirà la valutazione del primo modulo di 20 ore. La prova scritta in aula consisterà
in 10 domande riguardanti i temi trattati dal corso e sostituirà l’esame orale per il modulo
I. Per i frequentanti che non supereranno/sosterranno la prova intermedia e per i non
frequentanti l’esame sarà in forma orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Uberto Gatti riceve gli studenti al termine delle lezioni previo
appuntamento (e-mail [email protected]).
II MODULO: I fenomeni criminali e le strategie di prevenzione (Prof. Stefano Caneppele)
PROGRAMMA DEL CORSO
Il modulo si svolgerà secondo il seguente programma articolato:
1. La criminalità urbana: forme di criminalità e strategie di prevenzione;
2. La criminalità economica: forme di criminalità e strategie di prevenzione;
3. La criminalità informatica: forme di criminalità e strategie di prevenzione;
4. La criminalità organizzata: forme di criminalità e strategie di prevenzione.
BIBLIOGRAFIA
Per gli studenti frequentanti di ogni Facoltà e corso di laurea l’esame consisterà
nella preparazione sugli appunti delle lezioni e sui materiali che verranno messi
appositamente sulla piattaforma Blackboard;
– nella lettura del volume:
S. C ANEPPELE , La tolleranza zero tra palco e realtà, F. Angeli, Milano, 2009 (disponibile
anche in e-book).
–
Per gli studenti non frequentanti di ogni Facoltà e corso di laurea
lo studio di:
M. B ARBAGLI-A. C OLOMBO -E.U. S AVONA , Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003
(da pag. 44 in poi).
E.U. SAVONA -S. CANEPPELE-L. M EZZANOTTE (a cura di), Il bullismo tra realtà e rappresentazione,
Vita e Pensiero, 2010.
S. C ANEPPELE, La tolleranza zero tra palco e realtà, F. Angeli, Milano, 2009 (disponibile
anche in e-book) collana Crime Science.
– la lettura in alternativa di una delle seguenti ricerche:
F. C ALDERONI -S. C ANEPPELE (A CURA DI), La geografia criminale degli appalti, F. Angeli,
Milano, 2009 (disponibile anche in e-book) collana Crime Science.
E.U. S AVONA -A. D I NICOLA -B. V ETTORI (a cura di), Gli infortuni sul lavoro, F. Angeli, Milano,
2008 (disponibile anche in e-book).
–
165
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali e laboratori.
METODO DI VALUTAZIONE
Per il secondo modulo gli studenti frequentanti prepareranno un paper individuale
assegnato dal docente che dovrà essere consegnato 10 giorni prima degli esami, che farà
parte della valutazione di esame e che potrà essere sostitutivo dell’esame orale. La
votazione complessiva sarà il risultato della media ponderata dei voti ottenuti nella prima
prova (1/3 della valutazione finale) e nella seconda prova scritta (2/3 della valutazione
finale). È possibile per gli studenti frequentanti sostenere alternativamente solo la prima
o solo la seconda prova scritta.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Stefano Caneppele riceve gli studenti presso Transcrime previo appuntamento
(email [email protected]).
28. - Sociologia della globalizzazione
P ROF. M AURO MAGATTI; PROF. ELENA BESOZZI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di offrire allo studente le categorie fondamentali per interpretare i processi di globalizzazione degli ultimi due decenni.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso ripercorre le trasformazioni strutturali e le premesse culturali che
soggiacciono ai processi della globalizzazione contemporanea, a partire dalla
crisi che colpisce le società avanzate nel corso degli anni ’70. Riprendendo le
categorie classiche di integrazione sociale e integrazione sistemica, il corso si
propone altresì di considerare i nuovi equilibri sociali che si sono andati formando, i loro punti di forza, le loro fragilità.
BIBLIOGRAFIA
M. M AGATTI , Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista, Feltrinelli,
Milano, 2009.
A lezione saranno forniti i riferimenti per altri materiali disponibili sul web.
166
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Mauro Magatti riceve gli studenti su appuntamento concordato via internet.
([email protected]).
Il Prof. Elena Besozzi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
29. - Sociologia della religione
P ROF. C LEMENTE LANZETTI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende, da un lato, analizzare la dimensione religiosa nelle sue molteplici forme, istituzionali e non e, dall’altro, interrogarsi sulle funzioni sociali,
manifeste e latenti, della religione nella società contemporanea. Particolare attenzione verrà data all’Islam e al suo rapporto con l’Occidente.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Il concetto di sacro e l’esperienza del “radicalmente altro” nelle opere dei classici.
2. Religiosità e spiritualità.
3. La teoria della secolarizzazione e i processi di sacralizzazione nella società
contemporanea.
4. La dimensione sociale della religione:
– religione e società nel pensiero dei classici (Durkheim, Marx, Weber,
Simmel, Otto, Eliade);
– il ruolo sociale della religione nella società contemporanea:
* oltre la privatizzazione del fenomeno religioso (religione e laicità);
* il dialogo interreligioso e il problema del rapporto tra culture diverse.
5. L’Islam:
– la storia;
– le fonti, il credo e il culto;
– il confronto con il cristianesimo e l’occidente;
– le diversità al suo interno.
6. Analisi di alcune ricerche sulla religiosità degli Italiani.
167
BIBLIOGRAFIA
1. Per il corso annuale
Testi obbligatori
R. CIPRIANI , Manuale di Sociologia della religione, Borla, Roma, 2009 (Introduzione;
parte seconda capp. 1, 2 e 3; parte terza cap. 3; parte quarta capp. 1, 2, 3, 6 e 7).
C. LANZETTI, Religiosità in Italia: ascesa o declino? In G. R OVATI (a cura di), Italiani: quali
valori? Ideali, pratiche, paure, Vita e Pensiero, 2011 (in corso di stampa).
C. LANZETTI, Temi di sociologia della religione, EDUCatt, Milano, 2008 (pagg. 83-142).
M. B ORRMANS, ABC per capire i musulmani, San Paolo, Milano 2007.
Un volume a scelta tra i seguenti
P. B RANCA , Introduzione all’Islam, San Paolo, 2005.
G. M ANDEL KHÂN , Islam, Dizionari delle religioni, Electa, 2006.
G. S CATTOLIN, L’Islam nella globalizzazione, EMI, Bologna, 2004.
2. Per il corso semestrale
Testi obbligatori
R. CIPRIANI , Manuale di Sociologia della religione, Borla, Roma, 2009 (Introduzione più
5 capitoli a scelta tra: parte seconda capp. 1, 2 e 3; parte terza cap. 3; parte quarta
capp. 1, 2, 3, 6 e 7).
C. LANZETTI, Religiosità in Italia: ascesa o declino? In G. R OVATI (a cura di), Italiani: quali
valori? Ideali, pratiche, paure, Vita e Pensiero, 2011 (in corso di stampa).
M. B ORRMANS, ABC per capire i musulmani, San Paolo, Milano 2007.
Un volume a scelta tra i seguenti
P. B RANCA , Introduzione all’Islam, San Paolo, 2005.
G. M ANDEL KHÂN , Islam, Dizionari delle religioni, Electa, 2006.
G. S CATTOLIN, L’Islam nella globalizzazione, EMI, Bologna, 2004.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Clemente Lanzetti riceve gli studenti il giovedì dalle ore 18,00 alle ore 19,00
presso il Dipartimento di Sociologia.
168
30. - Sociologia della tecnica e dell’innovazione
P ROF. LAURA GHERARDI; PROF. FABIO INTROINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire il quadro teorico ed epistemologico di una socio-antropologia della tecnica e dell’innovazione che sappia delineare un approccio necessariamente transdisciplinare alla comprensione dell’oggetto tecnico, dell’innovazione e dei processi che presiedono alla loro produzione e circolazione riconoscendo però ad un tempo, nelle concrete pratiche di fruizione e uso, un’altrettanto fondamentale dimensione in cui oggetti e dinamiche innovative
dispiegano ulteriori valenze e significati tali da entrare in risonanza con il “momento” della produzione.
PROGRAMMA DEL CORSO
I MODULO Prof. Fabio Introini
Il primo modulo sarà dedicato, prevalentemente, all’inquadramento epistemologico
della sociologia della tecnica, con particolare riferimento
1. alla nozione di oggetto e alla sua problematizzazione nell’epistemologia contemporanea;
2. al rapporto scienza/tecnica e società;
3. al contributo che gli Science and Technologies Studies (STS) hanno apportato nella ridefinizione delle questioni sopra indicate;
4. alla delineazione di un metodo per l’analisi degli oggetti tecnici e dei loro
effettivi usi all’interno dei mondi di vita e delle sfere sociali.
II MODULO Prof. Laura Gherardi
Il secondo modulo sarà dedicato all’analisi dell’innovazione in seno all’ambito
industriale, dove la tecnologia figura come prodotto e processo nella produzione
di innovazione. Definita la nozione di innovazione, e la sua applicabilità in impresa, verranno proposti casi-studio di innovazione a partire dai contesti in cui
essa viene generata fino alla sua implementazione, con particolare riferimento
all’impatto sui modelli organizzativi.
BIBLIOGRAFIA
M.A. S CHILLING, Gestione dell’innovazione, McGraw-Hill, Milano, 2009.
A. M ATTOZZI (a cura di), Il senso degli oggetti tecnici, Meltemi, Roma, 2006 (preparare:
introduzione, tutta la prima parte, i primi tre capitoli della seconda parte, ovvero tutto
il testo fino a pag. 350).
169
Ulteriori indicazioni di lettura e approfondimento, così come eventuali variazioni
nella bibliografia riservate ai frequentanti verranno fornite dai docenti durante
lo svolgimento delle lezioni.
NB: gli studenti non-frequentanti concorderanno con i docenti una lettura ulteriore da
aggiungere alla bibliografia d’esame.
METODO DI VALUTAZIONE
Prova orale.
Durante le lezioni saranno previsti momenti di esercitazione con restituzione in aula
da parte degli studenti.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Fabio Introini riceve gli studenti presso il Centro di Ricerca ARC (Dipartimento
di Sociologia, V Piano) su appuntamento scrivendo a [email protected].
Il Prof. Laura Gherardi riceve gli studenti presso il Centro di Ricerca ARC (Dipartimento
di Sociologia, V Piano) su appuntamento scrivendo a [email protected].
31. - Sociologia delle organizzazioni
P ROF. M ASSIMILIANO MONACI
OBIETTIVO DEL CORSO
Attraverso un ventaglio di approcci d’analisi, il corso intende favorire la comprensione delle dinamiche fondamentali che oggigiorno caratterizzano il funzionamento delle organizzazioni in vari settori di attività. Più precisamente,
l’obiettivo è di presentare e utilizzare strumenti interpretativi che consentano di:
– leggere i fenomeni dell’organizzazione come uno dei tratti più rilevanti della
società contemporanea;
– sviluppare una familiarità di base con gli elementi (strutture, processi, problemi) che influenzano l’azione delle - e la vita nelle - organizzazioni;
– riflettere con maggiore consapevolezza sulle proprie aspettative ed esperienze riguardanti le realtà organizzative come contesti lavorativi.
Un’attenzione particolare verrà dedicata alle implicazioni operative delle tematiche
trattate sul piano della diagnosi organizzativa e delle condotte gestionali.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Riflessioni preliminari: l’organizzazione come realtà complessa.
– Le organizzazioni nella vita sociale contemporanea.
– Natura, obiettivi e limiti della conoscenza organizzativa.
170
2. Il modello razionale
– La struttura formale dell’organizzazione: fini e ruoli, specializzazione e
gerarchia, coordinamento.
– Le principali forme organizzative.
– Efficacia, efficienza, “tecnologia”.
3.
–
–
–
–
Il modello delle risorse umane
La dimensione informale della vita organizzativa.
Bisogni e motivazioni individuali.
La gestione delle risorse umane.
La leadership.
4. Il modello strategico
– Interessi e conflitti nell’organizzazione.
– I processi del potere.
5.
–
–
–
Il modello culturale
La cultura organizzativa e i suoi meccanismi simbolici.
Il contesto istituzionale dell’azione organizzativa.
Apprendimento e cambiamento culturale.
6. Il modello sistemico
– Ambienti di riferimento dell’agire organizzativo.
– Adattamento organizzativo e ambienti “attivati”.
BIBLIOGRAFIA
Oltre ai materiali delle lezioni:
G. M ORGAN , Images. Le metafore dell’organizzazione, F. Angeli, Milano, 2002 (ad
esclusione dei capp. 7, 8, 9).
P. G AGLIARDI (a cura di M. MONACI ), Il gusto dell’organizzazione. Estetica, conoscenza,
management, Guerini e Associati, Milano, 2011 (Introduzione, capp. 1, 2, 6, 8, 9, 10, 12).
DIDATTICA DEL CORSO
Lo svolgimento del corso si basa su lezioni attive, in cui agli studenti è richiesta una
partecipazione personale. Sono inoltre previsti lavori pratici guidati.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Massimiliano Monaci riceve gli studenti negli orari indicati presso il Dipartimento
di Sociologia. Per comunicazioni: tel. 02/7234.2275; e-mail: [email protected].
171
32. - Statistica sociale
P ROF. G IULIA RIVELLINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fare acquisire agli studenti la ‘scatola degli attrezzi’ di
base della statistica: il dizionario elementare e la grammatica della statistica
descrittiva univariata, i principali strumenti per associare tra loro due fenomeni
e gli elementi fondativi della statistica inferenziale. I contenuti sono trasmessi
in modo da non richiedere particolari conoscenze matematiche, se non quelle
fornite da un diploma tecnico superiore.
PROGRAMMA DEL CORSO
Gli esercizi mentali attivati dalla statistica: sintetizzare, associare e inferire.
Preliminari di matematica.
1.
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Statistica descrittiva univariata
Dalla rilevazione dei fenomeni alla costruzione delle variabili statistiche
Le tipologie di caratteri statistici
Le distribuzioni di frequenza assolute e relative
Le rappresentazioni grafiche
Misure di sintesi di posizione: medie lasche (moda, mediana, quantili)
Misure di sintesi di posizione: medie analitiche (media aritmetica e media
ponderata)
Misure di sintesi di variabilità per caratteri quantitativi: varianza, s.q.m.,
coefficiente di variazione.
Misure di sintesi di variabilità per caratteri qualitativi: l’eterogeneità.
Standardizzazione
Simmetria
2.
–
–
–
–
–
Statistica descrittiva bivariata
Costruzione e interpretazione di tabelle a doppia entrata.
Distribuzioni marginali e condizionate.
Costruzione e lettura del diagramma di dispersione.
Indipendenza stocastica e connessione. Indice di connessione di Pearson.
Dipendenza in media: medie e varianze condizionate. Principio di scomposizione della varianza. Rapporto di correlazione; indipendenza in media e dipendenza funzionale.
– Correlazione lineare: covarianza e correlazione, coefficiente di correlazione lineare.
– Regressione lineare: metodo dei minimi quadrati, determinazione dei parametri della retta, misura dell’adattamento della retta di regressione; utilizzo
predittivo del modello.
172
3. Statistica inferenziale-Introduzione alla probabilità
– Dalla popolazione al campione. Casualità, rappresentatività e inferenza.
– La variabile casuale: funzione di ripartizione e valori sintetici. Le variabili
casuali Binomiale e Normale.
– Standardizzazione. Lettura delle tavole della N(0,1). Calcolo della probabilità di un intervallo di una Normale. Intervalli tipici.
– Campionamento bernoulliano e campionamento casuale semplice.
BIBLIOGRAFIA
F. M ECATTI, Statistica di base. Come, quando e perché, McGraw-Hill, Milano, 2010.
A. S IGNORELLI , Eserciziario di Statistica Sociale, EDUCatt, Milano, 2007.
Altri esercizi saranno messi a disposizione dal docente sulla piattaforma Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Nell’orario di cattedra verranno svolte anche esercitazioni guidate.
METODO DI VALUTAZIONE
Compatibilmente ai vincoli di calendario si cercherà di svolgere due prove intermedie,
durante le interruzioni tra i cicli didattici del corso. Il superamento delle prove intermedie
porta ad una valutazione finale sostitutiva della prova d’esame. Sia le prove intermedie
che le prove d’esame sono costituite da prove scritte. L’eventuale orale integrativo verte
su tutto il programma d’esame.
AVVERTENZE
Per eventuali chiarimenti sul programma o sul metodo di valutazione è anche
possibile utilizzare il seguente indirizzo di posta elettronica [email protected].
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giulia Rivellini riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 15,30 alle ore 17,00
presso il Dipartimento di Scienze statistiche (Franciscanum, secondo piano, ufficio 205).
33. - Teoria e analisi dei processi politici
P ROF. SILVIO COTELLESSA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso è finalizzato a illustrare i metodi e gli strumenti di analisi che caratterizzano lo studio dei fenomeni politici, con riguardo in particolare ai processi di
governo e alla formazione delle politiche pubbliche. Oltre all’obiettivo di fornire un
173
inquadramento generale delle tradizioni di ricerca da cui trae origine la disciplina, il corso si propone di evidenziare i temi più rilevanti che sono oggi al centro
dell’analisi politologica, a partire dalle trasformazioni dei sistemi di governo a
livello locale, nazionale e sovranazionale, fino all’emergere di nuove dinamiche
nell’ambito della comunicazione politica e nell’interazione media-politica.
PROGRAMMA DEL CORSO
P ARTE PRIMA
Natura della disciplina e metodologie d’indagine
– Scienza politica e studio delle politiche: definizione dei concetti basilari.
– Metodologia della ricerca politica e orientamenti d’analisi.
P ARTE SECONDA
Processi politici e analisi delle politiche
– Il funzionamento dei sistemi politici: attori e istituzioni.
* La partecipazione politica tra movimenti sociali e gruppi d’interesse.
* Le organizzazioni istituzionali.
– L’analisi delle politiche pubbliche.
* Il ciclo delle politiche tra formazione dell’agenda e valutazione.
* La tipologia delle politiche.
P ARTE TERZA
I processi decisionali nelle società complesse
– Le nuove forme di partecipazione democratica.
– Le dinamiche della comunicazione politica.
BIBLIOGRAFIA
Oltre agli appunti delle lezioni, l’esame prevede l’approfondimento del seguente manuale:
M. C OTTA -D. DELLA P ORTA -L. M ORLINO , Scienza politica, Il Mulino, Bologna, 2008 (o
precedenti edizioni).
Durante il corso verranno fornite ulteriori indicazioni bibliografiche.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e seminari di gruppo.
METODO DI VALUTAZIONE
La valutazione consisterà in una prova intermedia scritta (riservata ai soli frequentanti)
e in un esame finale orale.
174
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Silvio Cotellessa riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il
Dipartimento di Scienze politiche.
34. - Teoria e tecniche di gestione aziendale
P ROF. MARCO GRUMO
OBIETTIVO DEL CORSO
L’insegnamento persegue due obiettivi didattici principali: a) che lo studente
acquisisca i principi fondamentali e il linguaggio tipico dell’Economia aziendale,
assumendo una prospettiva di analisi che privilegi le relazioni di interdipendenza
tra il sistema delle operazioni e il sistema dei valori; b) che lo studente acquisti
la padronanza della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita
doppia.
PROGRAMMA DEL CORSO
Nella prima parte del corso si introducono alcune nozioni di base, relative agli
istituti, attraverso i quali le persone svolgono l’attività economica, e alle aziende. Si descrive quindi la struttura dell’azienda e si discutono i principali problemi che interessano l’assetto istituzionale.
La seconda parte del corso introduce lo studio del patrimonio e dell’organismo
personale.
La terza parte identifica i presupposti per la formazione dei valori, presenta le
prime definizioni di reddito, di patrimonio e di capitale di funzionamento e approfondisce le opzioni di metodo impiegate nel calcolo economico e nella costruzione delle tavole di sintesi.
La quarta parte del corso affronta lo studio della gestione.
La quinta parte del corso tratta del personale e dell’organizzazione. Un’apposita
sezione del corso, costituita da un ciclo di esercitazioni, è inoltre dedicata a
favorire l’apprendimento della logica delle rilevazioni contabili e del metodo
della partita doppia. Questo lavoro didattico è destinato a trovare completamento
nell’ambito dell’insegnamento di “Metodologie e determinazioni quantitative di
azienda”, impartito al secondo anno e finalizzato a trasmettere le nozioni di base
per la lettura, la redazione e l’interpretazione del bilancio di esercizio.
175
BIBLIOGRAFIA
G. A IROLDI-G. B RUNETTI -V. C ODA , Corso di Economia aziendale, Il Mulino, Bologna, 2005
[In particolare, costituiscono materia di esame i paragrafi di seguito indicati: 1.1.1,
1.1.2, 1.2.1, 1.3, 2.1, 2.2.1, 2.2.2, 2.2.3, 2.2.4, 3.1, 3.2, 4.1, 4.2.1, 4.2.2, 5.1, 5.2, 6.1,
6.2, 6.3, 6.4, 6.5.1, 6.6, 7.1 (escluso “I flussi di cassa e l’equilibrio monetario”), 8.1,
8.2, 8.3, 9.1.2, 9.2, 9.3, 11.2, 11.3, 11.4, 11.5, 12.1 (escluse le pagine 414-417), 14.1,
14.2, 15.1, 15.2, 15.3, 15.4, 15.6, 15.7, 16.2, 16.3, 17.2.3, 17.3.1, 17.3.2, 18.1, 18.2,
18.3.1, 18.4].
a
G. B RUNETTI, Contabilità e bilancio di esercizio, Etas, Milano, 2007, 4 ed. aggiornata
(sono esclusi i capp. 4 e 5).
DIDATTICA DEL CORSO
Il metodo didattico impiegato in questo corso si fonda largamente su lezioni frontali,
integrate da testimonianze di esperti e discussione di casi di studio. Il lavoro sviluppato
durante le lezioni è inoltre integrato da una apposita sezione di esercitazioni finalizzate
all’apprendimento della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame di Economia aziendale si svolge in forma scritta, mediante una prova: a)
volta ad accertare la conoscenza della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della
partita doppia (parte applicativa); b) finalizzata a valutare la conoscenza degli altri argomenti
segnalati nella presente Guida di Facoltà e nel programma del corso (parte teorica).
Le regole relative all’esame e i testi delle singole prove d’esame sono uguali per
tutti i gruppi.
Le regole relative all’esame (che prevedono anche la possibilità di sostenere una
prova intermedia) sono pubblicate sulla pagina personale dei docenti alla voce “Syllabus
economia aziendale a.a. 2011-2012 – Avvertenze per lo studente”. Si raccomanda
vivamente allo studente di prenderne visione e di considerarle come un punto di
riferimento per l’autovalutazione nell’ambito della preparazione all’esame.
AVVERTENZE
Il programma analitico, che è comune per tutti i gruppi, sarà distribuito in aula
all’inizio del corso e sarà esposto nella pagina personale dei docenti alla voce “Syllabus
economia aziendale a.a. 2011-2012”.
La frequenza alle lezioni e alle esercitazioni è vivamente consigliata.
176
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
LAUREA MAGISTRALE IN
S CIENZE PER IL LAVORO SOCIALE E
LE POLITICHE DI WELFARE
1. -
Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali
P ROF. ANDREA PERRONE
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di illustrare - in modo critico e con costante attenzione alle conseguenze operative - i contenuti fondamentali della disciplina italiana degli enti senza scopo di lucro, sia in termini generali che con specifico riguardo ai servizi sociali.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Gli enti senza scopo di lucro nell’ordinamento italiano: dal sospetto del codice civile alla disciplina promozionale delle leggi speciali.
2. Le diverse tipologia di enti senza scopo di lucro: forma giuridica e attività di
interesse generale.
3. Tra mercato e quasi mercato. L’attività d’impresa degli enti senza scopo di
lucro: limiti normativi e disciplina promozionale.
4. I modelli di welfare e il sistema dei servizi sociali.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia sarà disponibile con l’inizio delle lezioni sulla pagina di Blackboard
dedicata al corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso si svolge con lezioni in aula organizzate in modo da favorire la discussione
e gli interventi da parte degli studenti.
METODO DI VALUTAZIONE DIDATTICA
Gli studenti frequentanti sostengono l’esame sulla base degli appunti e dei materiali
distribuiti a lezione; nella valutazione finale verrà tenuto conto anche degli interventi
durante la discussione in aula.
Gli studenti non frequentanti preparano l’esame sui testi indicati nella bibliografia.
L’esame è orale.
AVVERTENZE
Le caratteristiche interdisciplinari della materia suggeriscono vivamente la frequenza
al corso. È indispensabile, ai fini del superamento dell’esame, una buona conoscenza
delle norme rilevanti del codice civile e delle leggi speciali.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Andrea Perrone riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo in Istituto
giuridico e indicato nella bacheca web del docente.
179
2. -
Economia dei sistemi di welfare
P ROF. G IAN PAOLO BARBETTA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso affronta i temi di base della teoria economica relativa all’intervento
dello stato (e di soggetti privati senza scopo di lucro) entro il sistema economico, con particolare riguardo alle politiche pubbliche di spesa in campo sociale.
In particolare verranno analizzate le ragioni teoriche dell’intervento finanziato dal
settore pubblico nei settori del welfare e verranno illustrate le principali politiche
attuate nel contesto italiano nei settori dell’assistenza, della sanità e dell’istruzione.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Il corso affronta i seguenti temi:
I fallimenti del mercato.
L’intervento pubblico in economia.
Le politiche pubbliche ed il sistema di welfare.
I servizi sociali.
Il sistema sanitario.
Il sistema dell’istruzione.
BIBLIOGRAFIA
Il corso presuppone la conoscenza dei concetti elementari di microeconomia (equilibrio
del consumatore, equilibrio dell’impresa, mercato di concorrenza perfetta, mercato di
monopolio, mercato dei fattori produttivi). Chi non avesse affrontato lo studio della
materia può utilmente consultare, ad esempio, i testi di:
R. FRANK , Microeconomia, McGraw Hill.
N. G OODWIN -J. N ELSON -F. A CKERMAN -T. WEISSKOPF , Microeconomia, Zanichelli.
M. LIEBERMAN-R. HALL , Microeconomia, Apogeo.
J. P ERLOFF, Microeconomia, Apogeo.
Il testo base del corso è:
J. S TIGLITZ, Economia del settore pubblico, Hoepli, 2003 e 2004, vol I (limitatamente ai capp.
1.1, 2.1, 2.2, 3, 5, 8) e vol. II (limitatamente ai capp. 1, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 4, 5, 6, 7).
Sarà inoltre richiesto l’approfondimento di un tema monografico con modalità diverse
per studenti frequentanti e non frequentanti, secondo quanto indicato di seguito.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso consiste di lezioni in aula e di un laboratorio.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame si svolge in forma scritta. Per il suo superamento è richiesto:
1. lo studio del testo di J. Stiglitz (2003 e 2004), limitatamente ai capitoli indicati sopra;
180
2. l’approfondimento di una parte monografica.
Per gli studenti frequentanti, l’approfondimento della parte monografica può venire
svolto in gruppo (composto da un massimo di 4 persone) e comporta la lettura di alcuni
testi concordati con il docente, la predisposizione di un breve scritto di lunghezza non
superiore alle 10 cartelle (ciascuna di non oltre 3500 caratteri, spazi inclusi) e lo
svolgimento di una lezione (della durata massima di 1 ora) al resto della classe in data
concordata con il docente.
Il voto conseguito nella parte monografica rappresenterà il 30% del voto finale d’esame.
Per gli studenti non frequentanti, la parte monografica consiste nello studio dei
seguenti testi:
1. C. ARNSPERGER-P. V AN PARIJS, Quanta disuguaglianza possiamo accettare?, Il Mulino,
Bologna, 2003.
2. A. MAYNARD, Rationing health care: an exploration, in Health Policy, n. 49, 1999.
3. S. ROSEN-I. SANNE-A. C OLLIER-J.L. SIMON, Hard choices: rationing antiretroviral therapy
for HIV/AIDS in Africa, in Lancet, n. 365, 2005.
Il voto conseguito nella parte monografica rappresenterà il 30% del voto finale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Gian Paolo Barbetta riceve gli studenti il giovedì dalle ore 17,30 alle ore 18,30
presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi, 5). Per appuntamenti in orari diversi:
[email protected].
3. -
Economia del Terzo settore
P ROF. RAUL CARUSO
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
4. -
Elementi di diritto amministrativo
P ROF. E NNIO CODINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si rivolge a studenti con scarsa o nulla conoscenza della materia al di là
degli elementi propedeutici derivanti dallo studio del diritto pubblico ed ha qua181
le obiettivo quello di condurre gli studenti stessi a fare propri linguaggio, principi e metodi del diritto amministrativo e a conoscere nei tratti essenziali l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA DEL CORSO
A partire da una riflessione su alcune nozioni di base e sui principi costituzionali, nel corso si analizzano l’organizzazione (a livello statale così come a livello
di regioni ed enti locali) e l’attività (atti, procedimenti) delle pubbliche amministrazioni, la responsabilità di queste ultime, le relative posizioni giuridiche dei
privati e la loro tutela giurisdizionale.
BIBLIOGRAFIA
G. C ORSO , Manuale di diritto amministrativo, Giappichelli, Torino, ult. ed.
DIDATTICA DEL CORSO
Accanto alle lezioni in aula sono previsti laboratori e seminari di approfondimento
con riguardo all’elaborazione di atti amministrativi anche in formato elettronico, nonché
l’utilizzo di strumenti a distanza.
METODO DI VALUTAZIONE
È prevista una prova intermedia facoltativa nella forma della somministrazione di
quiz a risposta multipla. La prova finale - secondo i casi: sede esclusiva di valutazione
o integrativa della prova intermedia - si svolgerà nella forma di un colloquio.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Ennio Codini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
5. -
Laboratorio di Formazione personale
P ROF. COSTANZA M ARZOTTO; P ROF. MARTA BONADONNA
OBIETTIVO DEL CORSO
Offrire agli studenti la possibilità di riflettere sulla fondamentale questione dell’uso di sé nella relazione d’aiuto; avere un tempo e un luogo in cui poter esprimere, verbalizzare e pensare alle aspettative nei confronti dell’aiuto a persone in
difficoltà; approfondire le competenze relazionali già in possesso dello studente; individuare punti di forza e punti di debolezza del proprio approccio con
182
soggetti in difficoltà (adulti e minori) appartenenti anche ad etnie diverse.
Il gruppo rappresenta una eccezionale possibilità offerta agli studenti per
acquisire uno stile di lavoro riflessivo nel momento in cui essi incontrano
persone in sofferenza, sorprese dagli eventi critici imprevisti della vita e
per abituarsi ad ascoltare l’eco suscitato dentro di sé dall’incontro con l’altro: potremmo dire “un’occasione per soffermarsi a riflettere sull’intreccio
tra etica ed accoglienza”.
La frequenza a questo gruppo di pari etero-condotto, mira a fornire ai partecipanti un contesto sufficientemente protetto in cui affrontare dubbi, paure, perplessità circa il peso e la responsabilità che lo svolgimento di questa professione
comporta, affinché lo studente possa meglio attrezzarsi in vista dell’esercizio
della professione.
DIDATTICA DEL CORSO
Il Laboratorio sulla dimensione relazionale dell’aiuto si svolgerà in una sede apposita
a Milano con incontri settimanali in Gruppo di 15 persone, per la durata di 3 ore ciascuno
per un totale di 40 ore. La metodologia della conduzione del gruppo prevede l’uso di
tecniche attive quali il gioco di ruolo, la simulata, ecc.
METODO DI VALUTAZIONE
È prevista una prova di valutazione scritta ed uno colloquio conclusivo con il docente,
con la formula approvato/non approvato.
AVVERTENZE
È richiesta la frequenza regolare.
Orario e luogo di ricevimento
I docenti ricevono gli studenti il giovedì dalle ore 13,00 presso il Centro di Ateneo
Studi e ricerche sulla famiglia (l.go Gemelli, lotto 3, II piano).
6. -
Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle
relazioni di cura)
P ROF. M ARIA L UISA RAINERI; PROF. GIAMPAOLO COTTINI
MODULO
DI
METODI DEL LAVORO
SOCIALE DI RETE:
Prof. Maria Luisa Raineri
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web
dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://
programmideicorsi-milano.unicatt.it).
183
MODULO
DI
E TICA DELLE
RELAZIONI DI CURA :
Prof. Giampaolo Cottini
OBIETTIVO DEL CORSO
Obiettivo fondamentale è l’affronto della dimensione etica del lavoro di organizzazione dei servizi alla persona per mettere in luce il significato della pratica
della relazione di cura dell’altro come chiave sintetica della deontologia del
lavoro sociale svolto secondo la metodologia di rete. Si tratta perciò di un modulo integrato in un più ampio contesto, ma con una sua specifica autonomia di
riflessione antropologica ed etica, volta a chiarire il valore della persona e della
relazione nel lavoro di aiuto, così da illuminare gli aspetti valoriali dell’organizzazione dei servizi alla persona e della responsabilità del management sociale.
Lo scopo è sviluppare la sensibilità etica dell’operatore attraverso la formazione
integrale della sua coscienza che ne valorizzi le virtù professionali e superi la
frattura tra la morale individuale e l’etica pubblica, facendo riferimento alla visione antropologica proposta dalla Dottrina Sociale della Chiesa.
Il corso prevede una riflessione teorica cui si affiancherà l’analisi e la discussione di situazioni reali di lavoro.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
–
–
–
–
–
–
–
I fondamenti dell’etica della responsabilità come cura dell’altro
La nozione di persona, il rapporto alla comunità, il concetto di partecipazione.
La struttura dell’agire umano alla luce della responsabilità personale.
Modelli etici contemporanei: per una definizione della responsabilità nel lavoro sociale.
La cura della persona come modello significativo della relazione.
Morale personale, etica pubblica, deontologia nelle professioni di aiuto.
L’etica delle virtù nel lavoro sociale.
La formazione etica dell’operatore sociale.
2. La Dottrina Sociale della Chiesa fondamento della cura della persona
– I principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa: solidarietà,
sussidiarietà, bene comune.
– Lavoro, famiglia, cultura nel magistero della Chiesa: indicazioni di metodo
per il lavoro sociale.
– Libertà e Diritti umani fondamento del servizio alla persona.
3.
–
–
–
–
–
–
Le responsabilità etiche nell’organizzazione e gestione dei servizi alla persona
Caratteri fondamentali dell’organizzazione dei servizi alla persona.
La gestione delle risorse nei servizi alla persona.
La dimensione etica della progettazione di servizi alla persona.
La responsabilità del manager nei processi decisionali.
La cura dei rapporti nell’organizzazione di reti di servizi.
L’operatore sociale tra mandato istituzionale e funzione fiduciaria.
184
4.
–
–
–
–
La famiglia modello fondamentale della rete di cura della persona
La famiglia modello antropologico della relazione umana.
La famiglia soggetto culturale protagonista delle politiche sociali.
La famiglia soggetto referente della produzione di servizi.
La responsabilità educativa compito primario della famiglia.
BIBLIOGRAFIA
G.P. C OTTINI, Linee per una fondazione antropologica dell’etica dell’operatore sociale, in
Politiche sociali e servizi, n.2/1991, Vita e Pensiero (pagg.13-38).
G.P. C OTTINI , Etica professionale ed esercizio delle virtù nella relazione di aiuto
dell’assistente sociale, in Politiche sociali e servizi, n.2/1996, Vita e Pensiero
(pagg.7-37).
G.P. C OTTINI, Appunti sul principio di sussidiarietà, in Politiche sociali e servizi, n.1/1997,
Vita e Pensiero (pagg.7-27).
G.P.C OTTINI, Prospettive etiche della composizione dei conflitti, in Politiche sociali e
servizi, n.1/2006, Vita e Pensiero (pagg.65-80).
AA.VV., Il progetto. Metodi e strumenti per l’azione sociale, Ed. Liguori, Napoli, 2003.
F. F OLGHERAITER , La logica sociale dell’aiuto. Fondamenti per una teoria relazionale del
Welfare, Ed. Erickson, Trento, 2007.
C. G IORDANO -M.N. M ISINO , Gestione manageriale e sviluppo per progetti, Ed. Liguori,
Napoli, 1998.
A. S COLA , La Dottrina sociale della Chiesa: risorsa per una società plurale, Vita e
Pensiero, Milano, 2007.
P ONTIFICIO CONSIGLIO DELLA G IUSTIZIA E DELLA PACE , Compendio della Dottrina sociale della
Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Roma, 2004.
CENTRO DI R ICERCHE PER LO STUDIO DELLA D OTTRINA S OCIALE DELLA C HIESA , Dizionario di Dottrina
sociale della Chiesa, Vita e Pensiero, Milano, 2002 (le voci persona e società, lavoro,
bene comune, solidarietà, sussidiarietà, diritti umani, società civile).
Eventuali altri testi saranno forniti durante il corso e messi a disposizione in rete.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali, utilizzo di slides sintetiche, discussione in aula, eventuali analisi di
casi offerti dall’esperienza lavotrativa o di tirocinio.
METODO DI VALUTAZIONE
Colloquio di esame con presentazione di una tesina su un’esperienza di lavoro svolto
o con una riflessione teorica alla luce delle categorie culturali proposte durante il corso.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giampaolo Cottini riceve gli studenti all’inizio o al termine delle lezioni
previo appuntamento presso la sede del corso.
185
7. -
Pianificazione dei servizi locali di welfare
P ROF. G IOVANNI GORI
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/
/programmideicorsi-milano.unicatt.it).
8. -
Politiche sociali europee
P ROF. M ARCELLO D’AMICO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso è diretto a fornire agli studenti elementi di conoscenza e comprensione
dei valori, obiettivi e competenze alla base dello sviluppo della dimensione sociale nel processo di integrazione europea dal 1957 ai nostri giorni. Attraverso
l’analisi degli obiettivi strategici, delle politiche e degli strumenti normativi e finanziari
di attuazione verranno presentati i contenuti delle politiche sociali europee.
Il corso ripercorre le tappe della crescita dell’Europa sociale e analizza le politiche dell’Unione in materia di coesione economico sociale e il processo di convergenza dei diversi sistemi nazionali di Welfare verso i valori e gli obiettivi
comuni che caratterizzano il modello sociale europeo.
Il corso mira inoltre a fornire competenze tecniche per la progettazione di interventi sociali con il supporto dei finanziamenti europei (bandi a gestione diretta e
fondi strutturali).
L’insegnamento di Politiche Sociali Europee è stato riconosciuto dalla DG Istruzione e Cultura della Commissione europea quale modulo “Jean Monnet”.
PROGRAMMA DEL CORSO
– L’assetto istituzionale dell’Unione europea e il ruolo dei soggetti istituzionali nella politica sociale europea.
– Competenze e strumenti (legislativi e finanziari) per l’attuazione della politica sociale europea.
– La diversità dei Modelli di Welfare degli Stati membri e il modello sociale europeo.
– La politica sociale europea tra diversità e convergenze: dall’armonizzazione
al metodo aperto di coordinamento.
– Le politiche comunitarie: Europa 2020 e la Strategia Europea per l’Occu186
pazione (activation policies), inclusione sociale, parità di genere e lotta alla
discriminazione, immigrazione, tutela dei diritti umani.
– Teorie e tecniche della progettazione europea.
BIBLIOGRAFIA
Per la preparazione dell’esame, oltre al materiale didattico messo a disposizione dal
docente attraverso la piattaforma Blackboard, si consiglia:
M. S VEVO , Le politiche sociali nell’Unione europea, F. Angeli.
I testi europei di riferimento sono reperibili attraverso il portale www.europa.eu
Altri testi di approfondimento:
Diritto dell’Unione Europea. Aspetti istituzionali e Politiche Comuni, Ed. Giuridiche
Simone.
EUROPEAN COMMISSION - E UROPE A ID C OOPERATION O FFICE , Project Cycle Management Guidelines.
S. G IUBBONI , Diritti sociali e mercato, Il Mulino.
S. F ABBRINI -F. M ORATA (a cura di), L’Unione europea: le politiche pubbliche, Ed. Laterza
(cap. V, Le politiche sociali).
O. Q UINTIN -B.F. D APAS , L’Europe sociale: Enjeux et réalités, Ed. La documentation
française.
L. SANICOLA -G. TREVISI (a cura di), Il progetto: metodi e strumenti per l’azione sociale,
Liguori editori.
M. B AREA -G. C ESANA (a cura di), Rapporto Cefass 2003: Il welfare in Europa, Società
editrice fiorentina.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, testimonianze, esercitazioni pratiche. Il corso si baserà essenzialmente
sullo studio e l’analisi di documenti dell’Unione Europea.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale e tesina scritta.
Per la preparazione dell’esame è indispensabile il riferimento al contenuto e ai
materiali delle lezioni del corso e la conoscenza di documenti e articoli che saranno
messi a disposizione degli studenti durante le lezioni e attraverso la piattaforma
Blackboard.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Marcello D’Amico riceve gli studenti al termine delle lezioni presso la sede
del corso.
187
9. -
Procedure per la tutela minorile
P ROF. CLAUDIA MAZZUCATO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire agli studenti della Laurea specialistica le fondamentali
conoscenze teorico-pratiche sul sistema di protezione delle persone minori d’età
vigente nell’ordinamento italiano. Presupposte le nozioni di base già acquisite
nella Laurea triennale, l’insegnamento specialistico mira, in particolare, a stimolare un’ulteriore maturazione scientifica e professionale, anche in vista di
una più consapevole capacità di integrazione tra le esigenze processuali e gli
interventi socio-educativi a favore dei minorenni in difficoltà. Il corso è completato da un Laboratorio volto all’approfondimento teorico-pratico di temi di
rilevante interesse per le professioni sociali. Nell’anno accademico 2011-2012,
il Laboratorio - tenuto dal Prof. Leonardo Lenzi - propone un itinerario di riflessione sul concetto di giustizia, con particolare riferimento alle esperienze di giustizia riparativa e mediazione reo-vittima.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Principi generali di diritto minorile.
La promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia nel sistema internazionale.
La promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia nel sistema nazionale, tra
giurisdizione e amministrazione.
2. Procedure di protezione del minore in quanto soggetto incapace.
Controllo sull’esercizio della potestà genitoriale. Tutela e curatela.
3. Procedure di protezione del diritto del minore alla famiglia.
Adozione nazionale e internazionale. Affidamento del minore con difficoltà
familiari. Affidamento del minore in caso di rottura dell’unità familiare.
4. Procedure di protezione del minore straniero.
Titoli di soggiorno. Ricongiungimento familiare. Minori stranieri non accompagnati. Ruolo del Comitato per i Minori Stranieri.
5. Procedure di protezione del minore vittima di reato.
La partecipazione del minore vittima di reato al procedimento penale ordinario. L’audizione protetta.
6 Procedura penale minorile e sistema di risposta al reato commesso dalla
persona minorenne.
I soggetti del processo penale minorile e i loro ruoli. I diritti dell’imputato
nel processo minorile. Le fasi del procedimento penale minorile. I provvedimenti in materia di libertà personale. L’accertamento della personalità del
minorenne. Le misure di risposta al reato minorile.
7. Giustizia riparativa e mediazione reo-vittima (Laboratorio).
188
BIBLIOGRAFIA
a
A.C. M ORO, Manuale di diritto minorile, a cura di L. Fadiga, Zanichelli, Bologna, 2008, 4 ed.
C. M AZZUCATO , Verso una giustizia penale dialogico educativa: il modello minorile, Cap.
III di Id., Consenso alle norme e prevenzione dei reati, Aracne Editrice, Roma, 2006
(disponibile in Blackboard).
Ad integrazione del manuale si consigliano vivamente
M. B ERTOLINO , Il minore vittima di reato, Giappichelli, Torino, 2010.
G. U BERTIS , Il processo penale, Il Mulino, Bologna, 2008.
Gli studenti dovranno, in ogni caso, fare costante riferimento alle norme pertinenti: le
indicazioni delle edizioni più aggiornate di codici e leggi complementari verranno
fornite durante il corso.
Laboratorio
Gli studenti impossibilitati alla frequenza completa del laboratorio dovranno mettersi in
contatto con i docenti (Mazzucato, Lenzi) e in ogni caso dovranno integrare la
bibliografia del corso con lo studio di:
M. B OUCHARD -G. MIEROLO , Offesa e riparazione. Per una nuova giustizia attraverso la
mediazione, Bruno Mondadori, 2005.
oppure
J. M ORINAU , Il mediatore dell’anima. La battaglia di una vita per trovare la pace interiore,
Servitium, Bergamo, 2010.
Ulteriori indicazioni bibliografiche e appositi materiali didattici saranno messi a
disposizione on line in Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso si caratterizza per una didattica che unisce alle più tradizionali lezioni frontali
(comunque partecipate), appositi momenti seminariali e studio di casi, con taglio praticoprofessionale. Lo studio della materia richiede l’acquisizione di nozioni tecnico-giuridiche
anche in materia di procedura civile e penale: si raccomanda, pertanto, la frequenza
assidua delle lezioni.
Frequenza del Laboratorio: è indispensabile la frequenza completa del Laboratorio,
caratterizzato da una didattica non frontale e da una metodologia attiva con la proposta
di simulazioni e giochi di ruolo.
Gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni e/o il Laboratorio sono invitati a
contattare i Docenti prima della preparazione dell’esame, anche ai fini della corretta
utilizzazione della bibliografia.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame, relativo sia al corso di “Procedure per la tutela minorile” che al corrispondente
“Laboratorio”, è orale e inteso a verificare l’acquisizione delle nozioni e la comprensione
critica dei problemi.
189
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Claudia Mazzucato riceve gli studenti, previo appuntamento via e-mail
([email protected]), come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento
di Pedagogia e indicato nella bacheca web del docente e su Blackboard.
Gli studenti sono tenuti a consultare gli avvisi on line per ulteriori informazioni o
eventuali cambiamenti. La posta elettronica viene letta con cadenza settimanale.
Il Prof. Leonardo Lenzi riceve gli studenti previo appuntamento da concordarsi per
e-mail ([email protected]).
10. - Psicologia del ciclo di vita
P ROF. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire gli elementi utili a una comprensione del ciclo di
vita come processo di acquisizione delle capacità di fronteggiare sfide sempre
più complesse, lungo tutto l’arco dell’esistenza.
PROGRAMMA DEL CORSO
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–
–
–
–
Lo sviluppo come continuità dinamica.
Gli eventi e le transizioni della vita.
I compiti di sviluppo.
I nuovi adolescenti.
L’età adulta.
L’età avanzata.
BIBLIOGRAFIA
L. H ENDRY -M. K LOEP, Lo sviluppo nel ciclo di vita, Il Mulino, Bologna, 2003.
J. B ELSKY , Psicologia dello Sviluppo (vol. 2: Età adulta; Età avanzata), Zanichelli,
Bologna, 2009.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, con supporto della piattaforma Blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
190
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanni Giulio Valtolina riceve gli studenti il lunedì dalle ore 16,30 alle
ore 18,00.
11. - Psicologia delle relazioni famigliari
P ROF. WILMA RITA BINDA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire allo studente conoscenze sui principali nodi teorico-pratico della psicologia sociale della famiglia secondo una prospettiva
relazionale e di far acquisire le abilità per analizzare i problemi di maggiore
rilevanza dei contesti familiari in ottica preventiva e promozionale. Si vogliono
fornire strumenti teorici e metodologici per analizzare le problematiche familiari e per progettare interventi.
PROGRAMMA DEL CORSO
Dopo la presentazione della definizione e dello sviluppo delle matrici teoriche
della psicologia sociale della famiglia con cenni alla specifica metodologia di
ricerca, verranno affrontati gli aspetti principali di:
– Il lessico familiare: eventi e transizioni, coping e risorse, cura e supporto.
– L’identità della famiglia: legami e relazioni; distanze e temporalità; trasmissione intergenerazionale; ciclo di vita della famiglia e compiti di
sviluppo.
Si analizzeranno poi:
– Strumenti per la conoscenza delle relazioni familiari.
– Gli interventi a favore delle famiglie.
BIBLIOGRAFIA
I testi base sono
E. SCABINI -R. I AFRATE , Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna, 2003.
E. SCABINI -G. R OSSI (eds.), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia
n. 21, Vita e Pensiero, Milano, 2006.
Ulteriore bibliografia verrà presentata durante il corso e inserita nell’Aula virtuale del
docente.
191
DIDATTICA DEL CORSO
Le lezioni avranno modalità di apprendimento attivo con l’uso di esercitazioni
psicologiche e di analisi di casi.
Si ricorda che il corso sarà accompagnato da un Laboratorio la cui frequenza è
considerata ai fini dell’esame.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame finale sarà composto da una parte scritta e da un colloquio orale.
AVVERTENZE
Si invitano gli studenti a controllare periodicamente l’aula virtuale del docente per
altre informazioni e/o avvisi.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Wilma Rita Binda comunicherà orario e luogo di ricevimento degli studenti
all’inizio delle lezioni come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Psicologia.
12. - Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali
P ROF. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire una conoscenza approfondita del ruolo della cultura nello sviluppo umano e, in particolare, nelle modalità di parenting. Si intende
fornire un quadro degli specifici contributi delle diverse tradizioni culturali nello sviluppo delle abilità e delle competenze nel bambino e nell’adolescente e
delle dinamiche evolutive che si attivano in conseguenza dei percorsi migratori.
PROGRAMMA DEL CORSO
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–
–
–
Modelli esplicativi delle interrelazioni tra cultura e sviluppo umano.
L’interculturalismo.
Lo sviluppo infantile nelle diverse culture.
Modalità di parenting e pratiche di socializzazione nei contesti multiculturali.
L’identità etnica.
Migrazioni e processi di acculturazione.
BIBLIOGRAFIA
B. R OGOFF , La natura culturale dello sviluppo, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2000.
G.G. V ALTOLINA , Psicologia interculturale dello sviluppo, in corso di stampa.
192
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, con supporto della piattaforma Blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanni Giulio Valtolina riceve gli studenti il lunedì dalle ore 16,30 alle ore
18,00.
13. - Sociologia della convivenza interetnica
P ROF. LAURA ZANFRINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di far acquisire i concetti fondamentali per lo studio della
convivenza interetnica, approfondendo alcuni temi e questioni di particolare attualità in Italia e in Europa.
PROGRAMMA DEL CORSO
Dopo avere introdotto il glossario per lo studio delle migrazioni e della convivenza interetnica, il corso si soffermerà ad analizzare le cause dei processi
migratori e la loro evoluzione storica; il tema dell’integrazione degli immigrati
e delle minoranze etniche (nelle sue diverse dimensioni, da quella economica, a
quella sociale a quella politica); il pregiudizio etnico, il razzismo e la discriminazione su base etnica; la questione delle seconde generazioni (con particolare
riguardo ai temi dell’inserimento scolastico e della transizione scuola-lavoro); i
diritti e i doveri dei migranti e la questione della cittadinanza; l’impatto economico, culturale e politico dell’immigrazione.
BIBLIOGRAFIA
L. ZANFRINI , Sociologia della convivenza interetnica, Laterza, Roma-Bari, 2004.
L. ZANFRINI , Sociologia delle migrazioni, Laterza, Roma-Bari, 2007, 2ª ed. (non portare
l’edizione del 2004).
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso si articola in lezioni frontali, proiezioni di film e documentari seguiti da
discussione, eventuali interventi di esperti.
193
METODO DI VALUTAZIONE
Un esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Laura Zanfrini riceve presso il Dipartimento di Sociologia secondo gli orari
esposti in segreteria e pubblicati su blackboard.
14. - Sociologia della sussidiarietà e delTerzo settore
P ROF. FRANCESCO VILLA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende considerare, soprattutto dal punto di vista dell’analisi sociologica,
le vicende relative all’affermazione nel nostro Paese del principio di sussidiarietà,
accanto alla nascita, allo sviluppo e alle trasformazioni delle politiche sociali e
del terzo settore, con particolare riguardo alla attuale situazione, caratterizzata
da processi complessi di trasformazione, che prevedono diverse forme di organizzazione dei servizi alla persona. Particolare attenzione verrà riservata all’analisi sociologica dei problemi e delle forme di attuazione del principio di
sussidiarietà, oltre che dei fenomeni di esternalizzazione dei servizi, di sviluppo
dei mercati sociali e di riduzione dell’intervento pubblico nel campo delle politiche sociali. Verrà inoltre discussa la questione della necessaria affermazione
dei diritti sociali di cittadinanza, come caratteristica essenziale dell’esperienza
storica dello Stato Sociale, all’interno dei processi contemporanei di attuazione
del principio di sussidiarietà e di sviluppo delle organizzazioni di terzo settore.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si articola nelle seguenti sezioni:
1. Le diverse concezioni e modalità di attuazione dello Stato Sociale, con particolare riferimento al caso italiano.
2. Il dibattito teorico e il dibattito terminologico nelle definizioni del principio di sussidiarietà, del terzo settore, del privato sociale e della
imprenditorialità sociale.
3. Stato, mercato, terzo settore e famiglie nel quadro delle nuove politiche sociali.
4. Il terzo settore di fronte alla prospettiva della liberalizzazione dei servizi
sociali: competizione, solidarietà e sussidiarietà.
5. Politiche sociali, terzo settore e sussidiarietà: il caso della Regione Lombardia e di altre Regioni italiane.
6. Teorie e pratiche della sussidiarietà in Europa.
194
BIBLIOGRAFIA
P. D ONATI (a cura di), Verso una società sussidiaria, Bononia University Press,
Bologna, 2011.
I. C OLOZZI-A. B ASSI , Da terzo settore a imprese sociali, Carocci, Roma, 2003.
C. B ORZAGA -L. F AZZI , Le imprese sociali, Carocci, Roma, 2011.
Dispense del corso, con indicazioni bibliografiche e documentali per ulteriori
approfondimenti.
DIDATTICA DEL CORSO
Le lezioni in aula verranno integrate da attività, che prevedono il coinvolgimento
degli studenti nel documentare il loro grado di conoscenza delle diverse forme di
attuazione del principio di sussidiarietà e di organizzazione pratica delle multiformi
iniziative presenti nel terzo settore.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale, preceduto da eventuale prova scritta.
AVVERTENZE
All’inizio del corso, è possibile concordare con il docente una bibliografia specifica
per la prova d’esame, sulla base di particolari interessi di studio e di ricerca.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesco Villa riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 15,00 alle ore 17,00
presso il Dipartimento di Sociologia o su appuntamento.
15. - Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di
Storia del welfare e delle professioni sociali)
P ROF. FABIO FOLGHERAITER; P ROF. B RUNO BORTOLI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di approfondire i fondamenti teorici delle competenze professionali degli operatori sociali rivisitati alla luce del paradigma relazionale.
L’obiettivo è quello di permettere - in un momento caratterizzato da forti trasformazioni negli assetti strutturali del sistema dei servizi sociali personali - una
visione integrata del lavoro professionale sul campo, mostrando i collegamenti
tra il livello professionale del frontline con quelle degli altri sotto-sistemi all’interno del welfare locale (il livello politico-amministrativo e quello manageriale) nonché con le azioni e le istanze della società civile all’esterno. Verranno
prese in esame le principali dimensioni dell’azione professionale di welfare, con
195
particolare attenzione ai processi: a) di aiuto e controllo nei contesti micro sociali (dal counseling, al case management, al lavoro nei piccoli gruppi, ecc.); b)
di attivazione responsabile dei soggetti cd “destinatari” degli interventi professionali, nello spirito del mutuo aiuto e dell’empowerment; c) di sensibilizzazione
sociale e di mobilizzazione comunitaria, nell’ottica della cittadinanza attiva; d)
di coinvolgimento degli operatori sociali nella programmazione partecipata delle politiche di benessere locale.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Il paradigma relazionale di rete nel Lavoro sociale professionale: elementi di
teoria dell’azione e della relazione sociale.
2. Il lavoro sociale nei diversi orientamenti della politica sociale: welfare state,
welfare mix, welfare society.
3. Reti strutturali di sistema e reti relazionali di fronteggiamento (coping
network).
4. Reti centrate sul caso e metodologia del case management: la costruzione dei
“piani assistenziali individualizzati”.
5. Reti di comunità: gruppi e organizzazioni di auto/mutuo aiuto, associazioni
di utenti e caregiver, reti civiche di progettazione congiunta.
6. Reti interprofessionali: equipes multi-professionali, equipes aperte, reti miste di fronteggiamento, tavoli di lavoro.
7. L’etica della care e il Lavoro sociale professionale.
8. Competenze di osservazione e guida delle reti di fronteggiamento:
supervisione e facilitazione relazionale.
9. Costruzione di progetti di sensibilizzazione, prevenzione, promozione della
salute, tutela dei diritti ed advocacy.
10. Il principio dell’empowerment e la promozione del capitale sociale: il
coinvolgimento degli utenti nella attivazione di progetti e nella programmazione/gestione partecipata dei servizi sociali.
BIBLIOGRAFIA
F. F OLGHERAITER , La logica sociale dell’aiuto: fondamenti per una teoria relazionale del
welfare, Erickson, Trento, 2007 (prima parte).
F. F OLGHERAITER (a cura di), La liberalizzazione dei servizi sociali, Erickson, Trento, 2003
(alcuni capitoli).
F. F OLGHERAITER , Saggi di welfare, Erickson, Trento, 2009.
W. M ILLER-S. R OLLNICK, Il colloquio motivazionale: preparare la persona al cambiamento,
Erickson, Trento, 2004.
F. F OLGHERAITER -P. C APPELLETTI (a cura di), Natural Helpers: storie di utenti e familiari
esperti, Erickson,Trento, 2011.
196
Per eventuali approfondimenti facoltativi
F. F OLGHERAITER , Teoria e metodologia del servizio sociale: la prospettiva di rete, Angeli,
Milano, 1998.
D. S TEMBERG , L’auto mutuo aiuto: guida per i facilitatori di gruppo, Erickson, Trento, 2001.
N.B.: consigliati per gli studenti che provengono da percorsi diversi rispetto al corso di
laurea in Scienze del servizio sociale dell’Università Cattolica.
F. F OLGHERAITER , La cura delle reti: nel welfare delle relazioni, Erickson, Trento, 2006.
F. F OLGHERAITER , Tossicodipendenti riflessivi: la teoria relazionale del recovery, Erickson,
Trento, 2004.
N. P ARTON , Costruire soluzioni sociali: il costruzionismo per nuove pratiche di lavoro
sociale, Erickson, Trento, 2005.
C. TAYLOR -S. WITHE, Ragionare i casi. La pratica della riflessività nei servizi sociali e
sanitari, Erickson, Trento, 2005.
Nel corso saranno consigliati articoli e saggi italiani o stranieri di approfondimento.
DIDATTICA DEL CORSO
La didattica prevede l’alternanza di lezioni frontali per due terzi delle ore, ed esercitazioni
in sottogruppi, per il restante terzo delle ore, che si concluderanno con momenti di sintesi in
aula. Nel monte ore di didattica è compreso un Laboratorio applicativo con la presenza di
cittadini attivi utenti e familiari esperti (docente: Prof. Giuseppe Trevisi).
METODO DI VALUTAZIONE
Gli esami si svolgeranno in forma orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Fabio Folgheraiter comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
MODULO
DI
STORIA
DEL WELFARE E DELLE PROFESSIONI SOCIALI
(Prof. Bruno Bortoli)
OBIETTIVO DEL CORSO
Suo obiettivo principale è l’acquisizione di una consapevolezza circa l’evoluzione storica delle professioni sociali sul piano nazionale e internazionale come
un elemento della più ampia storia degli interventi assistenziali e sociali della
quale condividono molti problemi di conoscenza e di metodo, nonché della natura di queste professioni come frutto dell’interdipendenza, da un lato, degli
obiettivi, dei valori, delle conoscenze e delle abilità tecniche del lavoro sociale
e, dall’altro, del mandato sociale che la collettività nei vari momenti evolutivi
ha attribuito loro.
197
PROGRAMMA DEL CORSO
Il problema delle fonti e del metodo nella storia del welfare
– Assistenza, politica sociale e lavoro sociale.
– Il riconoscimento del lavoro sociale come professione.
– L’identità degli operatori sociali.
L’intervento assistenziale tra filantropia e interventi normativi
– Le radici del moderno lavoro sociale.
– La sistematizzazione dell’intervento sociale.
– Social work e politica sociale.
Alle origini delle professioni sociali: la filantropia scientifica
– Finalità e metodo delle Charity Organisation Societies.
– Il movimento dei Settlements e le inchieste sociali.
– Il movimento igienista e il paternalismo industriale.
Sviluppo dei sistemi di welfare e professioni sociali
– Campi di intervento e ruoli occupazionali.
– Differenziazione professionale ed evoluzione della formazione.
– Legittimazione sociale e giuridica del lavoro sociale.
BIBLIOGRAFIA
Testo di riferimento
B. B ORTOLI , I giganti del lavoro sociale. Grandi donne (e grandi uomini) nella storia del
Welfare 1526-1939, Erickson, Trento, 2006.
Ulteriore bibliografia di supporto verrà segnalata nel corso delle lezioni e sulla pagina
Docenti del sito www.unicatt.it.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula e lavori pratici guidati.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame verrà svolto in forma sia scritta che orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Bruno Bortoli riceve gli studenti durante il corso, nell’ora che precede la
lezione; nel restante periodo dell’anno su appuntamento concordato via e-mail all’indirizzo
[email protected].
198
16. - Valutazione degli interventi e dei servizi sociali
P ROF. DONATELLA BRAMANTI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso affronta i principali aspetti metodologici della valutazione nei servizi
alla persona, con una particolare attenzione al tema delle buone pratiche assunte
come modalità per innovare le politiche sociali e i servizi a favore delle famiglie
e dei soggetti a cui gli interventi sono rivolti.
Il corso, si propone di offrire un’ampia e articolata selezione dei principali strumenti di valutazione con particolare attenzione alle peculiarità che ciascuna tecnica assume in campo valutativo, quali problematiche presenta e quali esiti consente di raggiungere.
Inoltre particolare attenzione sarà riservata a momenti esercitativi, in cui sperimentarsi nella costruzione e nell’uso degli strumenti stessi.
PROGRAMMA DEL CORSO
I M ODULO
Qualità e buone pratiche nei servizi alla persona.
II MODULO
La valutazione come ricerca e come intervento.
Un percorso relazionale.
III M ODULO
Le fasi del percorso di valutazione.
La valutazione ex ante: specificità- strumenti – analisi di casi.
IV MODULO
Le fasi del percorso di valutazione.
La valutazione in itinere: specificità- strumenti – analisi di casi.
V M ODULO
Le fasi del percorso di valutazione.
La valutazione ex post: specificità- strumenti – analisi di casi.
BIBLIOGRAFIA
C. BEZZI, Il nuovo disegno della ricerca valutativa, FrancoAngeli, Milano, 2010.
D. B RAMANTI , Valutare le politiche sociali per la famiglia: alcune questioni di metodo, in
Studi di Sociologia, Anno XLIII, 3, 2005 (pp.267-290).
E. CARRÀ , Un’osservazione che progetta, Led, Milano, 2008.
D. BRAMANTI -E. CARRÀ , I servizi di accoglienza residenziale per minori in Lombardia.
Verso una valutazione della qualità relazionale, Guerini, Milano, 2011.
199
A scelta
M. B LOOR-J. F RANKLAND -M. THOMAS -K. R OBSON , I focus group nella ricerca sociale, Erickson,
Trento, 2002.
R. BICHI, La conduzione delle interviste nella ricerca sociale, Carocci, 2007.
A. B ATTISTELLA-U. D E A MBROGIO -E. RANCI O RTIGOSA , Il piano di zona. Costruzione, gestione e
valutazione, Carocci, 2004.
Schede tecniche fornite durante le lezioni e disponibili su Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Le lezioni saranno articolate in momenti di esposizione teorica che approfondiranno
i testi proposti e momenti di tipo esercitativo in cui si darà spazio a una didattica attiva,
anche attraverso l’utilizzo della piattaforma Blackboard.
Durante le lezioni saranno utilizzati schemi sintetici e lucidi illustrativi, quali
supporti didattici alla comprensione delle tematiche esaminate. Tale materiale sarà
disponibile on-line, all’interno della piattaforma Blackboard, sul sito Internet
dell’Università Cattolica.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Si invitano gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni di contattare il docente
in avvio del corso in modo da concordare insieme una forma il più possibile proficua di
studio e la bibliografia d’esame.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Donatella Bramanti riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 17,00
presso il Dipartimento di Sociologia (l.go Gemelli 1). E-mail donatella.bramanti @unicatt.it.
200
LAUREA MAGISTRALE IN
S CIENZE SOCIALI APPLICATE
Bianca.p65
1
10/07/2009, 9.05
1. -
Criminologia applicata
PROF. ERNESTO UGO SAVONA; PROF. FRANCESCO CALDERONI; PROF. CLARA CARDIA; PROF. GENSERIC
CANTOURNET
I MODULO: Parte generale (Prof. Ernesto Ugo Savona)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso ha un duplice obiettivo: a) fornire allo studente una rassegna delle teorie
per la comprensione dell’evento criminale; b) illustrare e discutere, attraverso
casi pratici, alcuni degli approcci più conosciuti nella prevenzione e il controllo
dei fenomeni di criminalità e devianza (Situational crime prevention, Designing
products against crime, Problem-oriented policing).
PROGRAMMA DEL CORSO
Le teorie per la comprensione dell’evento criminale
– The rational choice perspective.
– Situational precipitators of crime.
– Routine activity approach.
– Crime pattern theory.
I nuovi approcci per prevenire e controllare la criminalità
– Situational crime prevention.
– Designing products against crime.
– Problem-oriented policing.
BIBLIOGRAFIA
Il materiale bibliografico sarà indicato a lezione.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali ed esercitazioni attraverso lo svolgimento di casi nei quali verranno
presentate diverse soluzioni. Il corso si tiene in lingua inglese.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Ad inizio del corso si consiglia di consultare la pagina virtuale del docente per
ulteriori comunicazioni.
203
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Ernesto Ugo Savona riceve gli studenti su appuntamento presso gli uffici del
Centro Inter-universitario TRANSCRIME (via Lanzone, piano terra). Per appuntamento
indirizzare e-mail a: [email protected].
II M ODULO : Fenomeni criminali complessi: criminalità organizzata (Prof.
Francesco Calderoni)
OBIETTIVO DEL CORSO
Analisi della criminalità organizzata.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Introduzione al corso ed alla valutazione
2. La criminalità organizzata
2.1 Criminalità organizzata: storia e modelli di criminalità organizzata “tradizionale”.
2.2 I diversi approcci teorici ed interpretativi.
2.3 Le problematiche relative alla definizione di criminalità organizzata.
2.4 Le attività della criminalità organizzata.
2.5 Il contrasto alla criminalità organizzata.
3. Strumenti di analisi e di ricerca
3.1 Cenni preliminari: la network analysis.
3.2 Applicazioni della network analysis alla criminalità organizzata.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà fornita (via Blackboard/pagina personale docente) dal docente
all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, elaborazione di un paper, presentazione e discussione di alcuni paper,
applicazione della network analysis a casi di studio.
METODO DI VALUTAZIONE
Per gli studenti frequentanti (studenti presenti ad almeno l’80% delle ore di lezione):
elaborazione paper (0-24 punti) + breve esame orale finale (0-12 punti).
Per gli studenti non frequentanti: elaborazione paper (0-24 punti) + esame orale finale
più approfondito (0-12 punti).
204
AVVERTENZE
Ad eccezione della lezione introduttiva, il corso è tenuto in lingua inglese.
La frequenza è altamente consigliata.
Programma aggiornato, bibliografia, istruzioni e altri documenti saranno pubblicati
sulla pagina Blackboard del corso. La Blackboard sarà anche lo strumento per comunicare
cambi di orari, informazioni sugli esami e altro.
Tutti gli studenti (frequentanti e non, in corso e fuori corso) sono invitati ad iscriversi
al corso in Blackboard e a tenersi aggiornati (inserendo gentilmente in blackboard un
proprio indirizzo e-mail che indichi chiaramente nome e cognome).
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesco Calderoni riceve gli studenti su appuntamento presso gli uffici di
TRANSCRIME (via Lanzone, piano terra). Per appuntamento indirizzare e-mail a:
[email protected].
III MODULO: Sicurezza urbana (Prof. Clara Cardia)
OBIETTIVO DEL CORSO
L’obiettivo del corso è di introdurre lo studente a quel campo della prevenzione
ambientale del crimine legato all’organizzazione dello spazio urbano, noto con
il nome CPTED (Crime Prevention Through Environmental Design). Il corso
sarà articolato in due parti, la prima avrà carattere teorico, mentre la seconda
sarà costituita dall’applicazione ad un caso concreto.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Gli aspetti teorici
1.1 Origine storica, teorie ed esperienze fondatrici del CPTED.
1.2 Il CPTED esteso alla scala urbana.
1.3 La prevenzione integrata del crimine: il CPTED coniugato con le altre forme
di prevenzione del crimine.
1.4 Evidence based crime prevention e displacement.
2. Applicazione ad un caso concreto
2.1 Strumenti di analisi del territorio: gli indicatori.
2.2 Applicazione concreta: costruzione di una mappa di “propensione alla sicurezza” di un luogo.
2.3 Gli strumenti di progettazione: la normativa Europea ed il relativo manuale
di applicazione.
2.4 Applicazione concreta al “miglioramento” di un progetto esistente.
205
BIBLIOGRAFIA
J. J ACOBS , Vita e morte delle grandi città, Saggio sulle metropoli americane, Giulio
Einaudi editore, 1969, reprint Edizioni Comunità, 2000 (The Death and Life of Great
American Cities, Vintage, New York, 1961).
C. C ARDIA -C. BOTTIGELLI, Progettare la città sicura, Pianificazione, disegno urbano,
gestione degli spazi, Manuale Hoepli, Milano, 2011.
In aggiunta a questi libri, la cui lettura è obbligatoria, verranno distribuiti articoli da
commentare in classe.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, discussioni collettive, lavoro collettivo durante la parte pratica,
elaborazione di un paper individuale presentazione e discussione dei risultati
dell’esercitazione.
METODO DI VALUTAZIONE
La frequenza al corso è obbligatoria (80% di presenze); valutazione della partecipazione
attiva, del paper e breve esame orale finale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Clara Cardia riceve gli studenti su appuntamento o presso gli Uffici di
Transcrime o quelli del LABQUS al Politecnico.
IV MODULO: Sicurezza aziendale (Prof. Genséric Cantournet)
OBIETTIVO DEL CORSO
È obiettivo del corso diffondere ed aumentare la cultura della sicurezza in azienda.
Questo verrà supportato da una preparazione “metodologica” che aiuti gli studenti ad affrontare i loro primi passi nel contesto aziendale: la compilazione di
un curriculum vitae, la partecipazione ad un colloquio di lavoro, la preparazione
di una mail aziendale.
La struttura del corso è data da un continuo intrecciarsi di momenti puramente
teorici con esercizi pratici svolti in aula e con il supporto del docente.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Introduction (3 ore).
2. Business Intelligence (3 ore).
3. Fraud Management/231-2001/Reputation Management (3 ore).
206
4. Security Assessment e Workshop in aula (6 ore).
5. Identity Theft/Critical Infrastructures (3 ore).
6. Preparazione all’esame (2 ore).
BIBLIOGRAFIA
Per studenti frequentanti e non
Tutti i materiali adottati dal docente saranno disponibili su Blackboard.
1. Gli studenti dovranno effettuare ricerche ipertestuali sui temi affrontati in aula, sui
seguenti siti:
www.google.it
http://it.yahoo.com/?p=us
http://clusty.com/
http://whois.domaintools.com/xquick.com
http://www.kartoo.com/
2. Al termine di ciascuna lezione è richiesto agli studenti di preparare un verbale
che riassuma i contenuti trattati con l’obiettivo in primis, di insegnare loro la
stesura di un verbale in azienda, in secondo luogo, per alimentare il confronto
con gli studenti.
Il verbale sarà oggetto della bibliografia di studio.
3. Gli appunti e le slides a supporto delle lezioni.
DIDATTICA DEL CORSO
Ad eccezione di una breve introduzione, le lezioni verranno svolte in lingua inglese.
Ad integrazione della parte teorica è previsto un momento pratico di confronto con
un workshop che verrà svolto in aula con il supporto del docente.
Ciascuna lezione verrà accompagnata da un verbale preparato da uno studente, in
lingua inglese.
METODO DI VALUTAZIONE
È previsto un esame scritto che si svolgerà in aula informatica.
Gli studenti dovranno sostenere una prova composta da due parti: la prima, consiste
nel rispondere a 20 domande multiple choice in 20 minuti, la seconda invece, è composta
da 3 domande aperte in cui gli studenti dovranno mettere in pratica la metodologia di
problem solving appresa nel corso delle lezioni in un’ora e mezza di tempo circa.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Genséric Cantournet riceve gli studenti su appuntamento inviando una e-mail
al Dott. Monica Diotto – Personal Assistant del Prof. Cantournet – scrivendo all’indirizzo
[email protected].
207
2. -
Diritto penale e procedura penale
P ROF . C ARLO MOSCA ; P ROF . V ICO V ALENTINI ; P ROF . G IANLUCA V ARRASO ; P ROF . E NRICO
M ARIA M ANCUSO
I MODULO: Diritto penale – parte generale (Prof. Carlo Mosca)
OBIETTIVO DEL CORSO
Fornire gli strumenti adeguati per una lettura attenta e consapevole del codice e
delle leggi penali.
PROGRAMMA DEL CORSO
– Principi e caratteri del diritto penale. La funzione del diritto penale e la Costituzione Italiana.
– Il reato e la sua struttura.
– L’elemento oggettivo del reato.
– L’elemento soggettivo del reato.
– Le cause di giustificazione.
– Il delitto tentato.
– Le circostanze del reato.
– Il concorso di persone nel reato.
– Il concorso di reati.
– L’imputabilità.
– Le conseguenze del reato.
– Le misure di sicurezza e le misure di prevenzione.
BIBLIOGRAFIA
S. A LEO, Diritto penale, parte generale, Cedam, Padova, 2008 [limitatamente ai seguenti
capitoli e pagine: capp. II, pagg. 121-151; capp. III, pagg. 181-330; capp. IV, pagg.
345-486 e pagg. 502-511; capp. V (per intero); capp. VI, pagg. 537-630].
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
208
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Carlo Mosca riceve gli studenti al termine delle lezioni. Ulteriori informazioni
saranno pubblicate sulla bacheca virtuale del docente.
II MODULO: Diritto penale – parte comparata europea (Prof. Vico Valentini)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo si propone di fornire agli studenti le nozioni essenziali di diritto penale europeo/comunitario (EU/EC Criminal Law) e di segnalare gli effetti prodotti
dalla “europeizzazione” degli ordinamenti nazionali sulle funzioni della giustizia penale e sul rapporto fra diritti umani e diritto penale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Dopo avere illustrato i principi che governano i rapporti fra diritto europeo/
comunitario e sistemi penali nazionali, verrà analizzata e posta a confronto la
disciplina sovranazionale e nazionale di alcuni fra i più significativi fenomeni
criminali a carattere transfrontaliero (Terrorism, Trafficking in Human Beings,
Smuggling, Cybercrimes).
BIBLIOGRAFIA
Il materiale in lingua italiana e inglese, necessario per la preparazione dell’esame, verrà
raccolto in una dispensa che sarà messa a disposizione degli studenti.
DIDATTICA DEL CORSO
Accanto alla didattica frontale, sono previsti incontri con taglio seminariale aventi ad
oggetto l’esame e la discussione di alcune importanti decisioni delle Corti europee.
Volendo privilegiare un approccio dialogico e critico, inoltre, i frequentanti saranno
invitati ad approfondire i temi trattati ed a riferirne oralmente in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Vico Valentini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli
studenti; gli orari saranno inoltre pubblicati sulla bacheca virtuale del docente.
209
III MODULO: Procedura penale - parte generale (Prof. Gianluca Varraso)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di far conoscere agli studenti gli elementi essenziali della
disciplina del procedimento penale attraverso l’analisi sistematica degli istituti
più significativi, con il riferimento continuo ai principi delle Carte internazionali dei diritti dell’uomo e della Costituzione.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
I modelli processuali.
Il “giusto processo” e le Carte internazionali dei diritti dell’uomo.
Il procedimento penale in Italia e le sue fonti normative.
Dalle indagini preliminari alla sentenza definitiva.
BIBLIOGRAFIA
La preparazione generale dell’esame dovrà vertere sui seguenti testi:
G. U BERTIS, Principi di procedura penale europea, R. Cortina Editore, Milano, 2009, 2ª ed.
G. U BERTIS , Il processo penale, Il Mulino, Bologna, 2008.
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso delle lezioni.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame finale scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Gianluca Varraso riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso
l’Istituto Giuridico (Gregorianum, IV piano, uff. 421).
IV M ODULO : Procedura penale - Parte Comparata Europea (Prof. Enrico
Maria Mancuso)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di far conoscere agli studenti:
– gli elementi essenziali della procedura penale comparata in area UE;
– gli strumenti della cooperazione internazionale giudiziaria.
210
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
I modelli processuali.
I sistemi processuali e le Carte internazionali dei diritti dell’uomo.
Il processo penale nei sistemi di civil e di common law.
I principali strumenti per la cooperazione giudiziaria in area UE.
BIBLIOGRAFIA
La preparazione generale dell’esame dovrà vertere sui seguenti testi:
R. V OGLER-B. HUBER (eds.), Criminal procedure in Europe, MPI – Duncker & Humblot,
Berlin, 2008 (p. 1- 30);
A. G IARDA , Il sistema della «fonti» della procedura penale, in G. C ONSO -V. GREVI , Compendio
di procedura penale, Padova, 2010 (p. XXXVII-LII);
C. D I P AOLA , sub artt. 1-6 Trattato di Lisbona, in Codice di procedura penale commentato,
a cura di A. Giarda-G. Spangher, I, Milano, 2010 (p. 163-173);
P. T ONINI , Manuale di procedura penale, Milano, 2009 (p. 909-960).
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso delle lezioni.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto finale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Enrico Maria Mancuso riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo
presso l’Istituto Giuridico (Gregorianum, IV piano, stanza 421).
3. -
Economia aziendale
P ROF. MICHELE RICCARDI; PROF. MASSIMILIANO CARPINO ; PROF. GIUSEPPE GARZILLO
I MODULO: Bilanci, loro falsificazioni e crisi d’impresa (Prof. Michele Riccardi)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo ha l’obiettivo di formare lo studente sui concetti di efficienza, trasparenza e sicurezza nella gestione di una società. In particolare intende fornire allo
studente gli strumenti fondamentali per: a. conoscere le principali fonti di dati
societari e di informazioni finanziarie; b. leggere e capire le principali voci del
211
bilancio di una società; c. analizzare il bilancio di una società in relazione al suo
contesto (concorrenti, creditori, borsa e mercati finanziari, autorità di vigilanza); d. conoscere le motivazioni e le tipologie delle più comuni falsificazioni
contabili e frodi finanziarie; e. individuare, tramite l’analisi del bilancio e del
contesto societario, i segnali d’allarme che possono nascondere falsificazioni
contabili e altri frodi finanziarie.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Trasparenza ed informazione societaria: obblighi di disclosure a livello nazionale ed internazionale, differenze tra società quotate e non quotate;
2. Le fonti dell’informazione societaria: bilanci ed altri prospetti societari, registri delle imprese, banche dati pubbliche e private;
3. La redazione del bilancio: il conto economico, lo stato patrimoniale, i
principi contabili internazionali, i sistemi di revisione e di certificazione
interni ed esterni;
4. La lettura del bilancio: l’analisi fondamentale, l’analisi dello stato
patrimoniale e del conto economico, l’analisi per indici e multipli;
5. L’analisi del contesto societario: concorrenti, creditori, i mercati, la borsa, le
autorità di vigilanza.
6. Fondamenti di corporate governance: forme di azionariato e di management,
sistemi di controllo societario, holding e special purpose entities (SPEs)
7. Falsificazioni contabili e manipolazioni di bilancio: motivazioni, tipologia,
segnali d’allarme, conseguenze societarie e impatto sui mercati.
8. Altre frodi finanziarie: motivazioni, tipologia, conseguenze societarie e impatto sui mercati.
Durante il corso verrà fatto riferimento o saranno analizzati alcuni casi studio di
frodi finanziarie, tra cui: Parmalat, Société Générale, Telecom Sparkle/Fastweb,
MCI Worldcom, Enron ed altri.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà indicata dal docente all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula ed esercitazioni pratiche.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto finale, identico per studenti frequentanti e non frequentanti.
Gli studenti inoltre potranno, facoltativamente, produrre un elaborato di ricerca su un
tema che sarà comunicato dal docente durante il corso. Gli elaborati giudicati migliori
riceveranno dei punti aggiuntivi al voto dell’esame scritto finale.
212
AVVERTENZE
Programma aggiornato, bibliografia, istruzioni e altri documenti saranno pubblicati
sulla pagina blackboard del corso. La Blackboard sarà anche lo strumento per comunicare
cambi di orari, informazioni sugli esami ed altro. Tutti gli studenti (frequentanti e non,
in corso e fuori corso) sono invitati ad iscriversi al corso in blackboard e a tenersi
aggiornati (inserendo gentilmente in blackboard un proprio indirizzo e-mail che indichi
chiaramente nome e cognome).
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Michele Riccardi riceve gli studenti presso la sede del Centro Transcrime
(ingresso dall’Edificio Franciscanum) previo appuntamento scrivendo una e-mail a:
[email protected]
II MODULO: Diritto e nuove tecnologie (Prof. Massimiliano Carpino)
OBIETTIVO DEL CORSO
Le c.d. nuove tecnologie (internet, posta elettronica, personal computer, palmari,
sistemi biometrici di identificazione) sono ormai una realtà consolidata e
capillarmente diffusa tanto come strumento professionale quanto privato.
Gli sforzi che i vari ordinamenti giuridici hanno compiuto per regolamentare in
modo idoneo la massiccia proliferazione di queste tecnologie sono stati certamente rilevanti ma la “volatilità” e l’”intangibilità” del perimetro che circoscrive tali tecnologie così come la loro potenziale “invasività” nella vita privata
rende la materia molto complessa laddove il cultore del diritto (e non solo) cerchi di scorgere un equilibrio tra tutela dei diritti e privacy, tra sicurezza pubblica
e libertà del singolo o tra diritto della difesa e investigazione penale.
L’obiettivo del corso è quello di effettuare una panoramica di questo complesso
scenario fornendo allo studente gli strumenti analitici e di metodo nonché i principali riferimenti normativi e giurisprudenziali che lo possano orientare nella
comprensione e nella concreta attuazione di una materia che, tecnologicamente
già “obsoleta”, è ancora giuridicamente ad uno stato postembrionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il diritto penale delle nuove tecnologie:
1. Le caratteristiche della rete.
2. Introduzione ai reati informatici.
3. Reati compiuti contro un sistema informatico.
4. Reati compiuti tramite un sistema informatico.
5. I reati informatici introdotti dalla L.547/1993.
6. Le fattispecie comuni in ambito informatico.
7. Fenomeni criminali e informatica.
8. I reati di pedofilia informatica.
213
Informatica giuridica e sicurezza dei dati:
1. Le basi della sicurezza giuridica e informatica.
2. La crittografia quale sistema efficace di protezione dei dati.
3. La formalizzazione dei criteri e degli standard di sicurezza.
4. Le misure di sicurezza nel codice della privacy.
Diritto penale del lavoro/nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore:
1. Il potere di controllo dei lavoratori.
2. Le linee Guida del Garante della Privacy.
3. Analisi pratica delle Linee Guida.
4. Altre strumentazioni e problematiche collegate.
5. Il controllo a distanza dei lavoratori attraverso strumenti informatici.
Computer forensics:
1. Scienze forensi e tecnologie informatiche.
2. Aspetti informatico-giuridici della fonte di prova digitale.
3. La procedura di analisi della fonte di prova digitale.
4. La Computer Forensics aziendale.
5. La ricerca della prova digitale tra esigenze cognitive e valori costituzionali.
6. Le investigazioni informatiche nell’ordinamento processuale italiano.
7. L’invalidità delle attività di Computer Forensics nelle prime interpretazioni
giurisprudenziali.
BIBLIOGRAFIA
L. LUPARIA -G. ZICCARDI , Investigazione penale e tecnologia informatica, Giuffrè editore.
L. CHIRIZZI, Computer Forensic–Il reperimento della fonte di prova informatica, Laurus
Robuffo editore.
V.S. D ESTITO -G. D EZZANI -C. S ANTORIELLO , Il diritto penale delle nuove tecnologie, Cedam
editore.
P. P ERRI, Privacy, diritto e sicurezza informatica, Giuffrè editore.
F. TOFFOLETTO , Nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore – il potere di
controllo del datore di lavoro, Giuffrè editore.
G. F AGGIOLI –A. R OZZA , Privacy per posta elettronica e internet in azienda, Cesi
Multimedia editore.
Il diritto penale delle nuove tecnologie
V.S. D ESTITO-G. D EZZANI-C. SANTORIELLO , Il diritto penale delle nuove tecnologie, Cedam ed.,
[cap.II, capp. I, II, III, V, VI, VII, VIII parte II (pagg. 9-54; 55-60; 61-68; 69-72; 81118; 119-128; 129-140; 141-158)].
Informatica giuridica e sicurezza dei dati
P. P ERRI, Privacy, diritto e sicurezza informatica, Giuffrè ed., [capp. V, VI, VII, IX (pagg.
111-124; 125-142; 143-164; 195-230)].
214
Diritto penale del lavoro/nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore
F. T OFFOLETTO , Nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore – il potere di
controllo del datore di lavoro, Giuffrè [capp. I, II (pagg. 1-8; 9-52)].
G. F AGGIOLI -A. R OZZA , Privacy per posta elettronica e internet in azienda, Cesi Multimedia
ed. [capp. I, II, III, IV (pagg. 1-24; 25-42; 43-50; 51-60)].
Computer forensics
L. LUPARIA -G. ZICCARDI , Investigazione penale e tecnologia informatica, Giuffrè editore
[cap. I, III, IV, V, II Sezione seconda, IV Sezione seconda, V Sezione seconda (pagg.
3-27; 49-62; 63-85; 89-98; 141-158; 161-182; 195-202)].
L. CHIRIZZI, Computer Forensic – Il reperimento della fonte di prova informatica, Laurus
Robuffo ed. (pagg. 17-82).
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula
METODO DI VALUTAZIONE
Questionario “multiple choice” + domande a risposta aperta.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Massimiliano Carpino riceve gli studenti al termine delle lezione.
III MODULO: Sistemi di gestione e certificazione aziendale (Prof. Giuseppe Garzillo)
OBIETTIVO DEL CORSO
Apprendere gli aspetti fondamentali dei sistemi di gestione e controllo aziendali,
partendo dai soggetti della corporate governance, con un focus sull’Internal Audit,
attraverso le principali metodologie e standard di riferimento, fino alla declinazione pratica nell’organizzazione e nei processi aziendali della compliance con
il D.lgs. 231/01 e con la normativa a tutela della Privacy.
PROGRAMMA DEL CORSO
–
–
–
–
–
–
Introduzione alla Corporate Governance.
Il Sistema di Controllo Interno.
Il Cobit.
Il D.Lgs. 231/01.
Privacy e Sicurezza delle Informazioni.
Overview sull’Internal Audit.
215
BIBLIOGRAFIA
Il Sistema di Controllo Interno, a cura di PricewaterhouseCoopers, ed. Il Sole 24 Ore.
Il Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, scaricabile dal sito di Borsa Italiana.
DIDATTICA DEL CORSO
Docente in aula, con supporto di slide e ulteriore materiale didattico (documenti,
report, ecc.), che saranno distribuiti.
METODO DI VALUTAZIONE
Questionario con domande chiuse e aperte.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giuseppe Garzillo comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
4. -
Economia dell’impresa: crescita, valore, governance
P ROF. GIOVANNI MARSEGUERRA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di presentare gli elementi principali relativi alla struttura del
sistema produttivo italiano ed europeo (piccola impresa, capitalismo familiare,
sistema dei distretti) evidenziando il ruolo della media impresa e la ridotta
rilevanza della grande impresa. Verrà esaminata anche la questione del finanziamento delle imprese, italiane ed europee, e più in generale saranno illustrati i
principali aspetti metodologici relativi all’analisi della competitività a livello di
impresa e a livello sistemico.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
–
–
–
–
Opportunità imprenditoriali ed imprenditori.
Le opportunità imprenditoriali: caratteristiche principali.
Le principali fonti di opportunità imprenditoriali.
Alcuni esempi.
Come si riconosce un’opportunità imprenditoriale.
2.
–
–
–
L’impresa: organizzazione, risorse ed obiettivi.
Che cosa è un’impresa?
Gli obiettivi dell’impresa.
Uno sguardo alle varie teorie dell’impresa.
216
–
–
–
–
Organizzazione dell’impresa e processi decisionali.
Struttura di impresa e gestione manageriale.
La gestione delle risorse umane.
Cultura di impresa, reputazione ed organizzazione.
3.
–
–
–
–
–
–
I diversi modelli di capitalismo.
Le varie forme di capitalismo: uno sguardo d’assieme.
Diversi capitalismi e diversi ritmi di sviluppo.
I diversi modelli di capitalismo: una tassonomia.
Il modello di capitalismo italiano.
Diverse tipologie di stakeholders.
Interazioni tra stakeholders e imprese. La corporate governance.
4.
–
–
–
La piccola impresa.
La piccola impresa: aspetti definitori.
Vantaggi e svantaggi delle piccole dimensioni.
Il ruolo delle piccole imprese in Italia ed in Europa.
5.
–
–
–
–
–
–
Il capitalismo familiare: profili economici.
Introduzione generale.
Definizioni alternative di impresa familiare.
Rilevanza delle imprese familiari.
Tipologie di impresa familiare.
La relazione tra famiglia ed impresa. La continuità dell’impresa familiare.
Il processo di successione.
6.
–
–
–
–
Il sistema dei distretti.
Le principali caratteristiche del modello.
Il modello del distretto industriale italiano.
Caratteristiche delle imprese distrettuali.
Le relazioni tra imprese distrettuali.
7.
–
–
–
I percorsi di crescita delle piccole imprese.
La crescita come opzione.
Analisi delle motivazioni alla base della crescita.
Diversi processi di crescita: strategie di crescita interna e strategie di crescita
esterna.
– I problemi indotti dalla crescita.
8. Analisi della competitività.
– La competitività a livello di impresa: il vantaggio competitivo, la catena del
valore, le strategie competitive.
217
– La competitività a livello sistemico: misure della competitività, grado di
competitività e assetto strutturale di un sistema economico.
– Dimensioni di impresa, governance e competitività.
– La competitività dell’Italia: il problema della specializzazione produttiva e
le prospettive.
BIBLIOGRAFIA
BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Caritas in Veritate, Libreria Editrice Vaticana, Città del
Vaticano, 2009.
GIOVANNI P AOLO II , Lettera Enciclica Centesimus Annus, Libreria Editrice Vaticana, Città
del Vaticano, 1991.
A. A RRIGHETTI-G. S ERAVALLI , Istituzioni e dualismo dimensionale dell’industria italiana, in
F. B ARCA (a cura di), Storia del capitalismo italiano dal dopoguerra a oggi, Donzelli,
Roma, 1997 (pp. 335-388).
A. C ALOIA , Letture per il corso di Economia politica, Vita e Pensiero, Milano, 2002 (II -
1, II - 2, II - 3, II - 4, II – 5, II - 6, II - 7 ).
A. C ORTESI -F. A LBERTI-C. S ALVATO , Le piccole imprese, Carocci, Roma, 2004 (capp. 1, 2, 3,
5, 6, 7, 8, 10).
G. E CCHIA -G. G OZZI, Mercati, Strategie e Istituzioni, Il Mulino, Bologna, 2002 (cap. 8).
F ONDAZIONE PER LA S USSIDIARIETÀ , Sussidiarietà e…piccole e medie imprese - Rapporto sulla
Sussidiarietà 2008, Mondadori Università, Milano, 2009.
M. F ORTIS , L’economia italiana nel nuovo scenario competitivo mondiale: il ruolo del
settore manifatturiero, in A. QUADRIO C URZIO-M. FORTIS (a cura di), Industria e Distretti
- Un paradigma di perdurante competitività, Collana della Fondazione Edison, Il
Mulino, Bologna, 2006.
G. M ARSEGUERRA, La sussidiarietà per la competitività delle piccole e medie imprese, in
Sussidiarietà e… piccole e medie imprese - Rapporto sulla Sussidiarietà 2009,
Mondadori Università, Milano, 2009 (pp. 151-158).
G. M ARSEGUERRA , Responsabilità, continuità, sviluppo: i valori dell’impresa di famiglia,
in La verità è il destino per il quale siamo stati fatti, a cura di G. Vittadini, Mondadori
Università, Milano, 2008 (pp. 227-231).
G. M ARSEGUERRA , Le reti di capitale sociale in Italia, Atlantide, 2008, Anno IV, n.15/3,
dicembre (pp. 47-50).
G. MARSEGUERRA , Lo sviluppo della piccola impresa familiare: le sfide della sussidiarietà,
Atlantide, 2007, n.1-2007, marzo (pp. 74-79.).
G. M ARSEGUERRA , Le prospettive delle imprese familiari tra risorse e innovazione: lo
sviluppo, in A. QUADRIO CURZIO -G. MARSEGUERRA (a cura di), Intrapresa, Sussidiarietà,
Sviluppo, Collana della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Libri
Scheiwiller, Milano, 2007 (pp. 119-132).
G. M ARSEGUERRA, Il capitalismo familiare nell’era globale - La Sussidiarietà al servizio
dello Sviluppo, Quaderni CRANEC, gennaio 2005 (pp.1-64).
A. QUADRIO CURZIO , Riflessioni sul liberalismo comunitario per lo sviluppo italiano, in A.
QUADRIO CURZIO-M. F ORTIS (a cura di), Valorizzare un’economia forte – L’Italia e il ruolo
della sussidiarietà, Collana della Fondazione Edison, Il Mulino, Bologna, 2007.
218
A. Q UADRIO CURZIO , Riflessioni su istituzioni, società, mercato: la sussidiarietà, in A.
Q UADRIO C URZIO -G. M ARSEGUERRA (a cura di), Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo,
Collana della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Libri Scheiwiller,
Milano (pp. 111-118).
A. QUADRIO CURZIO -M. F ORTIS , Introduzione. L’identità italiana: i distretti e l’industria
contano, in A. QUADRIO CURZIO-M. F ORTIS (a cura di), Industria e Distretti – Un
paradigma di perdurante competitività, Collana della Fondazione Edison, Il Mulino,
Bologna, 2006.
A. Q UADRIO CURZIO -G. M ARSEGUERRA, Introduzione: Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo, in
A. Q UADRIO CURZIO -G. MARSEGUERRA (a cura di), Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo,
Collana della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Libri Scheiwiller,
Milano, 2007 (pp. 11-20).
V. V ALLI , Le varie forme di capitalismo: uno sguardo di medio-lungo periodo, in Il futuro
del capitalismo, (a cura di) B. Jossa, Il Mulino, Bologna, 2004 (parr. 1,2,3).
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame è orale con la possibilità (facoltativa) da parte dello studente di elaborare una
tesina su un tema concordato con il docente. In tal caso la prima metà dell’esame orale
verterà sulla discussione dell’elaborato scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanni Marseguerra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
5. -
Economia e gestione delle imprese
P ROF. LAURA MARIA FERRI; PROF. ROSSELLA RAVAGLI
MODULO DI ECONOMIA AZIENDALE (Prof. Laura Maria Ferri)
OBIETTIVO DEL CORSO
L’insegnamento di Economia aziendale ha l’obiettivo di permettere allo studente di apprendere i principi fondamentali dell’Economia Aziendale e della gestione delle imprese. In particolare, grazie alla frequenza del corso lo studente avrà
acquisito la capacità di analizzare l’attività aziendale sulla base delle relazioni
di interdipendenza tra il sistema delle operazioni e il sistema dei valori.
219
PROGRAMMA DEL CORSO
– Introduzione all’Economia aziendale. Saranno affrontate le nozioni di base
riferite agli istituti attraverso i quali le persone svolgono l’attività economica. Si approfondiranno, in particolare, la struttura dell’azienda, i principali
problemi che interessano l’assetto istituzionale e la formazione del sistema
dei valori.
– L’economicità. Saranno analizzati i concetti di equilibrio economico, di
sostenibilità e le nozioni di reddito, patrimonio e capitale di funzionamento.
– La gestione aziendale. Si affronteranno le principali scelte di gestione, considerando la capacità produttiva, le combinazioni economiche, lo sviluppo
del patrimonio e l’assetto organizzativo.
– L’ambiente economico. Saranno analizzati l’ambiente economico e
competitivo e i soggetti che in essi operano, arrivando a definire il concetto
di vantaggio competitivo e le differenti modalità di crescita dell’impresa.
BIBLIOGRAFIA
G. A IROLDI-G. B RUNETTI -V. C ODA , Corso di Economia aziendale, Il Mulino, Bologna, 2005
[In particolare, costituiscono materia di esame i parr. 1.1.1, 1.1.2, 1.2.1, 1.3, 2.1, 2.2.1,
2.2.2, 2.2.3, 2.2.4, 3.1, 3.2, 4.1, 4.2.1, 4.2.2, 5.1, 5.2, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5.1, 6.6, 7.1
(escluso “I flussi di cassa e l’equilibrio monetario”), 8.1, 8.2, 8.3, 9.2, 9.3, 11.2, 11.3,
11.4, 11.5, 12.1 (escluse le pagine 414-417), 14.1, 14.2, 15.1, 15.2, 15.3, 15.4, 15.6,
15.7, 16.2, 16.3, 17.2.3, 17.3.1, 17.3.2, 18.1, 18.2, 18.3.1, 18.4].
DIDATTICA DEL CORSO
Il metodo didattico impiegato in questo corso si fonda largamente su lezioni frontali,
integrate da discussione di casi di studio.
METODO DI VALUTAZIONE
L’esame di economia aziendale – scritto o tramite supporto della piattaforma
BlackBoard – comprende domande sia a risposta aperta sia chiusa.
AVVERTENZE
Il programma dettagliato sarà reso disponibile all’inizio del corso e pubblicato sulla
pagina personale del docente e Blackboard. Gli studenti sono quindi tenuti a consultare
tali pagine online per eventuali comunicazioni.
La frequenza alle lezioni è vivamente consigliata.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Laura Maria Ferri riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 8,45 alle ore 9,45
presso ALTIS (Collegio Marianum, via San Vittore 18, piano I). Eventuali richieste
potranno essere inviate al docente tramite mail ([email protected]).
220
MODULO
DI
RESPONSABILITÀ
SOCIALE DI IMPRESA
(Prof. Rossella Ravagli)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso mira a fornire gli elementi di base sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e sugli impatti che questa ha su tutti i processi aziendali.
Verranno in particolare evidenziate le ricadute che la RSI genera sulle attività di
protezione del patrimonio aziendale e il fondamentale contributo che le attività di
prevenzione e protezione devono fornire al mantenimento e alla crescita della RSI.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
–
–
–
–
–
La responsabilità Sociale d’Impresa:
concetto;
oggetto;
vantaggio competitivo e creazione di valore;
cause related marketing;
il contesto internazionale.
2.
–
–
–
Governo e gestione della Responsabilità Sociale d’Impresa:
strategie e strumenti;
codici e governance;
l’investimento negli assets immateriali (reputazione, prestigio sociale, congruenza dei comportamenti alla RSI);
– valore economico e valore sociale;
– dall’enfasi sull’immagine all’enfasi sulla sostanza.
3. Standard di performance SA 8000.
4. Responsabilità Sociale, Compliance Programs.
5. Responsabilità Sociale e Corporate Security:
– l’ampliamento e la de materializzazione del patrimonio da proteggere; la prevenzione del rischio reputazionale;
– il controllo di congruenza tra le asserzioni e i comportamenti aziendali;
– la gestione etica e socialmente responsabile delle attività di corporate security;
la RSI come strumento fondamentale per la corporate security e come fonte
di stabilità all’interno dell’azienda.
BIBLIOGRAFIA
Verrà comunicata dal docente all’inizio del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali.
221
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto con domande a risposta aperta e chiusa.
AVVERTENZE
Ad inizio del corso si consiglia di consultare la pagina virtuale del docente per
ulteriori comunicazioni.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Rossella Ravagli riceve gli studenti al termine delle lezioni.
6. -
Elementi di diritto amministrativo
P ROF. E NNIO CODINI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si rivolge a studenti con scarsa o nulla conoscenza della materia al di là
degli elementi propedeutici derivanti dallo studio del diritto pubblico ed ha quale obiettivo quello di condurre gli studenti stessi a fare propri linguaggio, principi e metodi del diritto amministrativo e a conoscere nei tratti essenziali l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni.
PROGRAMMA DEL CORSO
A partire da una riflessione su alcune nozioni di base e sui principi costituzionali, nel corso si analizzano l’organizzazione (a livello statale così come a livello
di regioni ed enti locali) e l’attività (atti, procedimenti) delle pubbliche amministrazioni, la responsabilità di queste ultime, le relative posizioni giuridiche dei
privati e la loro tutela giurisdizionale.
BIBLIOGRAFIA
G. C ORSO , Manuale di diritto amministrativo, Giappichelli, Torino, ult. ed.
DIDATTICA DEL CORSO
Accanto alle lezioni in aula sono previsti laboratori e seminari di approfondimento
con riguardo all’elaborazione di atti amministrativi anche in formato elettronico, nonché
l’utilizzo di strumenti a distanza.
METODO DI VALUTAZIONE
È prevista una prova intermedia facoltativa nella forma della somministrazione di
quiz a risposta multipla. La prova finale - secondo i casi: sede esclusiva di valutazione
o integrativa della prova intermedia - si svolgerà nella forma di un colloquio.
222
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Ennio Codini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
7. -
Gestione del rischio e crisis management
P ROF. MARCO LOMBARDI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di mettere in condizione lo studente di capire e di analizzare
i fondamentali processi che presiedono alla gestione delle situazioni di crisi, con
particolare attenzione alla percezione del rischio e alla dimensione comunicativa. Inoltre, è previsto uno specifico approfondimento alle infrastrutture critiche
e alle strategie di prevenzione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le lezioni percorrono una pista didattica che, a partire dalla definizione di situazione di crisi secondo un approccio multidisciplinare, evidenzia le modalità operative di gestione di questa particolare situazione in contesti diversi (crisi ambientale, crisi bellica, terrorismo, ecc.).
In seguito, il corso si sofferma sulla questione della percezione del rischio e
sulle modalità strategiche con cui ottimizzare il processo comunicativo nelle
situazioni di emergenza (comportamenti individuali e di gruppo, strategie istituzionali e mediatiche).
L’ultimo modulo è interamente dedicato alla questione emergente delle infrastrutture critiche, alla luce della recente normativa europea, e alle problematiche
connesse alla gestione dei grandi eventi.
BIBLIOGRAFIA
M. LOMBARDI , Comunicare nell’emergenza, Vita e Pensiero, Milano, 2005.
Un volume a scelta e/o una serie di articoli e documenti in lingua inglese e italiana che
verranno indicati durante le lezioni.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali e interventi di esperti per l’analisi di casi nei quali verranno
presentate diverse situazioni e ricercate le soluzioni possibili.
Il corso sarà tenuto in lingua inglese o italiana a secondo della opportunità e dei
docenti. I testi per l’esame saranno in lingua italiana o in lingua inglese.
223
METODO DI VALUTAZIONE
Le competenze acquisite durante il corso verranno valutate con un esame orale.
AVVERTENZE
Tutor: Dott. Chiara Fonio PhD.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Marco Lombardi riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 15,30
nonchè in altri orari previo appuntamento, presso il Dipartimento di Sociologia. Per
eventuali contatti l’indirizzo email è: [email protected].
8. -
Imprese, cultura e mercati (con laboratorio applicativo)
P ROF. M AURIZIO STEFANO MANCUSO; PROF. MARCO U GO GRAZIOLI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso affronta in maniera trasversale e interdisciplinare i temi della consistenza interna dell’impresa e della sua apertura verso i mercati. Nel primo caso si
esamineranno il funzionamento delle organizzazioni, i processi decisionali e le
negoziazioni connesse alla vita d’impresa, le dimensioni simboliche delle
interazioni organizzative. Per quanto riguarda l’apertura dell’impresa, si affronteranno le dinamiche degli attuali mercati di consumo, la prevalente matrice simbolica della competizione e gli immaginari del consumo.
La prospettiva che lega assieme i due moduli in cui è strutturato il corso è che
l’impresa è sempre più un soggetto culturale, esprime un progetto, è un laboratorio in cui non soltanto si applicano saperi e competenze pre-esistenti ma si
generano nuove visioni, proposte, orizzonti progettuali e, in definitiva, saperi
nuovi e distintivi.
Per questo motivo, nello svolgimento del corso è previsto l’intervento in aula di
autorevoli rappresentanti del mondo dell’impresa e della cultura.
PROGRAMMA DEL CORSO
I MODULO: FENOMENOLOGIA CULTURALE DEI MERCATI (Prof. Maurizio Stefano Mancuso)
Lo scopo dell’insegnamento è di illustrare la prevalente matrice simbolica della
competizione nei mercati di consumo attuali. Attraverso numerosi esempi tratti
dagli scenari competitivi, il corso mostrerà lo stretto connubio oggi esistente tra
mondi del consumo e patrimonio immaginario della cultura. Si tratta di una fusione che ha notevoli implicazioni non solo al livello della teoria dei consumi e
224
dell’impresa, ma anche sul piano della sociologia culturale e delle riflessioni di matrice sociologica, filosofica e antropologica - legate al tema della “invenzione del quotidiano” e dei processi di simbolizzazione nella cultura occidentale.
– La società dei consumi: storia, concetti, modelli d’analisi.
– Impresa, cultura e contesti competitivi.
– I valori immateriali dei prodotti di consumo.
– La nozione d’immaginario e le sue declinazioni.
– La fenomenologia culturale dei mercati e le implicazioni teoretiche:
* l’economia simbolica della Marca;
* teoria dei bisogni e antropologia filosofica;
* il significato di un’antropologia sociale contemporanea;
* la delineazione di una Sociologia dello Spirito.
II MODULO: PROCESSI DECISIONALI E NEGOZIALI (Prof. Marco Ugo Grazioli)
Il modulo ha per obiettivo quello di favorire l’acquisizione delle conoscenze
teoriche e pratiche circa il funzionamento delle organizzazioni complesse per
quanto riguarda i processi di presa delle decisioni (strategiche, allocative e operative) e le negoziazioni all’interno e all’esterno.
L’ambito sul quale verranno concentrati i contenuti delle riflessioni proposte
sarà quello delle organizzazioni e delle istituzioni di grandi dimensioni sia nazionali sia globali.
Il corso si concentra su due aspetti della gestione dei processi organizzativi:
1. il funzionamento organizzativo in prossimità delle decisioni a elevata
complessità;
2. la gestione delle negoziazioni e dei conflitti.
I due aspetti processivi verranno a loro volta scomposti negli argomenti sotto indicati.
1. Il funzionamento organizzativo in prossimità delle decisioni a elevata
complessità
– il funzionamento organizzativo: modelli e metafore;
– il sistema di governo;
– i sistemi comitati e riunioni;
– la gestione dell’equità: dalla democrazia alla metrica;
– le modalità di definizione delle regole e di presa di decisione;
– la relazione tra sistemi di presa di decisione e modelli di leadership;
– i comportamenti facilitanti la gestione delle arene organizzative.
2. La gestione delle negoziazioni e dei conflitti
– l’analisi economica e l’opportunità di negoziare o configgere;
– la relazione tra teorie organizzative e modelli negoziali;
225
–
–
–
–
–
le differenze tra negoziazione e mediazioni;
la complessità e la ripetitività come variabili strategiche dell’incontro negoziale;
la preparazione di negoziazioni complesse;
le tecniche di gestione del tavolo;
esempi e prassi del negoziare.
BIBLIOGRAFIA
Per il I modulo
M. D E C ERTEAU, L’invenzione del quotidiano, Edizioni Lavoro, 2001 (Introduzione, cap. III
Modi d’uso, arti e tattiche; cap. VII Camminare per la città; cap. IX Lo spazio come
racconto; cap. XII Leggere: una caccia di frodo).
P. B ERGER-T. LUCKMANN , La realtà come costruzione sociale, Il Mulino, 1997 (Introduzione,
Cap. I I fondamenti della conoscenza nella vita quotidiana; Cap. II La società come
realtà oggettiva).
A. G EHLEN , L’uomo, Feltrinelli, 1990 (Parte introduttiva).
E. CASSIRER , Saggio sull’uomo, Armando, 2004.
M.S. M ANCUSO , Le frecce dell’eroe - Le figure mitiche della giovinezza da Dioniso alla
pubblicità dei jeans, Angeli, 2005.
M.S. M ANCUSO , L’immaginario quotidiano - Per una sociologia dello Spirito (volume in
corso di pubblicazione).
P ERELMAN-O LBRECHTS -TYTECA , Trattato dell’argomentazione, Einaudi, 2001 (ristampa).
Ulteriori indicazioni verranno fornite durante il corso.
Per il II modulo
M. A LVESSON , Prospettive culturali per l’organizzazione, Guerini e associati, 1996.
J. C OLEMAN , Foundations of social theory, The Belknap Press of Harvard University
Press, 1990.
M. D OUGLAS, Credere e pensare, Il Mulino, 1994.
M. G RANOVETTER, La forza dei legami deboli, Liguori, 1993.
A.O. H IRSCHMAN , Lealtà, defezione, protesta, Bompiani, 1982.
A. L OMI , Reti organizzative, Il Mulino, 1991.
J.G. M ARCH , Decisioni e organizzazioni, Il Mulino, 1993.
D.C. N ORTH , Istituzioni, Cambiamento istituzionale, evoluzione dell’economia, Il
Mulino, 1994.
M. O LSON , La logica dell’azione collettiva, Feltrinelli, 1983.
A. P IZZORNO, Perché si paga il benzinaio. Per una teoria del capitale sociale, in A.
BAGNASCO -F. P ISELLI-A. P IZZORNO -C. TRIGILIA, Il capitale sociale, Il Mulino, 2001.
E.H. S CHEIN , Cultura d’azienda e leadership. Una prospettiva dinamica, Guerini e
associati, 1990.
F ISHER -U RY , L’arte del negoziato, Mondadori, 2005.
DE M ASI , L’emozione e la regola, Rizzoli, 2005.
TILLY -C HARLES-T ARROW -G. S IDNEY , La politica del conflitto, B. Mondadori.
Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite dal docente nel corso delle lezioni.
226
DIDATTICA DEL CORSO
Per il I modulo
Le lezioni si gioveranno di materiali multimediali, in particolare di spot pubblicitari
e analisi semiotiche di prodotti di consumo. È prevista e incoraggiata l’attivazione di
lavori di gruppo e progetti individuali di ricerca.
Per il II modulo
Lezioni frontali. Analisi di casi. Simulazioni ed esercitazioni guidate in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Per il I modulo
Esame orale ed eventuali tesine.
Per il II modulo
Esame orale basato su 4 testi indicati in aula per i frequentanti e su 5 testi per i
non frequentanti.
La partecipazione attiva alle lezioni e alle esercitazioni sarà valutata ai fini del
voto finale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Maurizio Stefano Mancuso riceve gli studenti su appuntamento.
Il Prof. Marco Ugo Grazioli comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
9. -
Metodologia della ricerca criminologica
P ROF. B ARBARA VETTORI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire agli studenti:
– la conoscenza delle applicazioni e degli sviluppi della metodologia nel settore della ricerca criminologica;
– le conoscenze necessarie per disegnare una ricerca criminologica e svilupparla in tutte le sue fasi: dall’individuazione del problema di ricerca,
all’operazionalizzazione dei concetti, alla raccolta ed analisi dei dati fino
alla presentazione dei risultati.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Perché fare ricerca criminologica.
2. Il processo della ricerca criminologica e le sue fasi.
227
3. I metodi di raccolta dei dati: l’esperimento (teoria e radiografia di una ricerca criminologica).
4. I metodi di raccolta dei dati: l’indagine survey (teoria e radiografia di una
ricerca criminologica).
5. I metodi di raccolta dei dati: l’osservazione partecipante (teoria e radiografia
di una ricerca criminologica).
6. I metodi di raccolta dei dati: le tecniche non intrusive (teoria e radiografia di
una ricerca criminologica).
7. I metodi di raccolta dei dati: i casi studio (teoria e radiografia di una ricerca
criminologica).
8. Ricerca criminologica e implicazioni etiche.
9. Preparare un progetto di ricerca: indicazioni generali ed esempi.
10. Preparare un rapporto di ricerca: indicazioni generali ed esempi.
11. Presentare un rapporto di ricerca: indicazioni generali ed esempi.
BIBLIOGRAFIA
Oltre agli appunti ed ai materiali distribuiti a lezione ed in Blackboard, i testi di
riferimento per gli studenti frequentanti sono:
R. B ACHMAN -R.K. SCHUTT , The Practice of Research in Criminology and Criminal Justice,
a
Pine Forge Press, Thousand Oaks, 2003, 2 ed. (pp. 377-384).
D.J. C HAMPION , Research Methods for Criminal Justice and Criminology, Pearson
a
Prentice Hall, Upper Saddle River, 2006, 3 ed. (limitatamente alle pp. 1-18 e pp.
506-578).
F.E. H AGAN , Research Methods in Criminal Justice and Criminology, Allyn & Bacon,
a
Boston, 2005, 7 ed. (limitatamente alle pp. 1-32, pp. 442-446 e pp. 468-478).
W.L. NEUMAN-B. WIEGAND , Criminal Justice Research Methods: Qualitative and Quantitative
Approaches, Allyn and Bacon, Boston, 2000 (limitatamente alle pp. 10-13).
Per gli studenti non frequentanti il testo di riferimento è:
F.E. H AGAN , Research Methods in Criminal Justice and Criminology, Allyn & Bacon,
a
Boston, 2005, 7 ed.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali; esercitazioni su studi criminologici già condotti, al fine di individuarne
il disegno della ricerca; lavori di gruppo per la preparazione di progetti di ricerca
criminologica.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
228
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Barbara Vettori riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 11,00
presso il Dipartimento di Sociologia. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento
con il docente via e-mail ([email protected]).
10. - Modelli applicati all’analisi criminale
P ROF. STEFANO CANEPPELE
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza di modelli applicati
all’analisi criminale che, a vari livelli e in un’ottica preventiva, possono
supportare l’azione delle agenzie pubbliche e private della sicurezza.
PROGRAMMA DEL CORSO
Nel programma saranno illustrati e discussi alcuni modelli. Ad esempio:
– il modello dell’analisi degli hot spot attraverso il crime mapping;
– il modello della vittimizzazione multipla;
– il modello del geographic profiling;
– il modello del crime proofing;
– i modelli di valutazione del rischio criminalità.
BIBLIOGRAFIA
I testi di riferimento per gli studenti frequentanti e non frequentanti saranno resi
disponibili sulla pagina virtuale del docente ad inizio semestre.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali ed esercitazioni con lavori di gruppo in classe.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto in aula informatica.
AVVERTENZE
Ad inizio del corso si consiglia di consultare la pagina virtuale del docente per
ulteriori comunicazioni.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Stefano Caneppele riceve gli studenti il martedì dalle ore 9,00 alle ore 10,00
presso l’ufficio di Transcrime (via Lanzone 20, III piano, ingresso attraverso l’edificio
Franciscanum) previo appuntamento via e-mail.
229
11. - Modelli e processi di management
P ROF. LUIGI SERIO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire agli studenti chiavi di lettura per comprendere le dinamiche delle organizzazioni e il loro rapporto con l’ambiente di riferimento. Più in
particolare si intende sviluppare negli studenti la capacità di lettura del funzionamento complessivo dell’impresa, considerato nei suoi rapporti con l’ambiente
esterno, con le problematiche della dinamica tecnologica, con il contesto concorrenziale e con le dimensioni sociali. Il corso si sviluppa intorno alle seguenti
questioni: i collegamenti fra gli obiettivi strategici e le architetture organizzative,
gli elementi fondamentali per la descrizione di un ambiente competitivo e i meccanismi di creazione del valore, i fabbisogni di coerenza fra scenari competitivi,
gli assetti organizzativi e inter-organizzativi, gli elementi fondamentali delle strutture organizzative e le forme organizzative emergenti.
PROGRAMMA DEL CORSO
I concetti base di strategia
Il concetto di strategia: schema di base e principali riferimenti negli studi sulle
strategie di impresa.
Analisi del sistema competitivo: strumenti e categorie concettuali per l’analisi
del settore e sue principali evoluzioni.
Analisi del settore e dei concorrenti: meccanismi di comprensione delle principali dinamiche competitive e scelta delle opzioni per la creazione di valore in un
determinato mercato.
Natura e fonti del vantaggio competitivo: strumenti per la creazione e il mantenimento di un vantaggio competitivo.
Resource based theory e evoluzione del concetto di strategia: nuovi fattori di
vantaggio, l’approccio per competenze, la riscoperta dei fattori endogeni di sviluppo dell’impresa.
Il rapporto tra strategia e organizzazione
Gli elementi fondamentali delle strutture organizzative: forme organizzative e
modalità di posizionamento sul mercato. Funzionale, divisionale a matrice.
Le tendenze evolutive dell’organizzazione: la riduzione della gerarchia e i nuovi
meccanismi di governance organizzativa, interna e esterna all’azienda.
Le organizzazioni temporanee: le organizzazioni a progetto e le tecniche di
project management.
Le forme organizzative emergenti: le organizzazioni a rete, i nuovi meccanismi
regolatori, le community e i network of practice.
Verso una nuova teoria del management
230
BIBLIOGRAFIA
R. G RANT , L’analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, 2006 (capp. 1, 2, 3,
4, 5, 7, 8, 9, 17).
S. G HOSHAL, Una buona teoria manageriale, Il Sole 24 Ore, 2009.
Durante lo svolgimento delle lezioni potranno essere selezionate dal docente alcune
letture che verranno rese disponibili nella piattaforma Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Il lavoro verrà svolto attraverso lezioni in aula, lavori di gruppo su alcuni casi
aziendali. Verranno ospitate testimonianze aziendali che supporteranno il processo di
apprendimento sui tempi oggetto del corso.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale che verterà sulle tematiche trattate in aula e sul materiale bibliografico
indicato. Gli studenti potranno utilizzare come oggetto di discussione dell’esame un
project work, da svolgersi in gruppo, su una delle questioni indicate, in cui ricostruire la
dimensione teorica e la rilevanza pratica in termini di esperienze ricostruite nella pratica
in letteratura. Il project work verrà concordato con il docente durante le lezioni.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Luigi Serio riceve gli studenti a fine lezione e presso il Dipartimento di
Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 7, I piano), previo
appuntamento via mail all’indirizzo [email protected].
12. - Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano
P ROF. ROSANGELA L ODIGIANI; PROF. A LBERTO VERGANI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il Corso si propone di analizzare le politiche formative - pubbliche e private per lo sviluppo del capitale umano, l’occupabilità, l’occupazione, e gli approcci
e i metodi della loro valutazione. In primo luogo, l’attenzione sarà posta sulle
politiche di apprendimento permanente e formazione continua, cercando di
evidenziarne le molteplici finalità, assumendo il punto di vista sia dei soggetti
che le programmano, sia dei destinatari. Successivamente, si approfondiranno le
principali teorie, approcci, pratiche di valutazione al fine di fornire agli studenti
i concetti e le metodologie di base per impostare e realizzare interventi di valutazione coerenti con le politiche analizzate nella prima parte del corso.
231
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso affronterà in particolare i seguenti temi:
– Elementi per una definizione di capitale umano.
– Politiche formative per l’occupabilità e l’occupazione.
– Politiche formative per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane.
– Politiche formative per lo sviluppo organizzativo.
– Competenze e meta-competenze/processi di certificazione.
– Analisi dei bisogni formativi.
– Vocabolario e concetti-base della valutazione.
– Approcci e modelli di valutazione delle politiche (piani, programmi, azioni)
del capitale umano (con centratura sulle politiche di formazione).
– Disegni, metodi e tecniche di valutazione.
– Progettazione e conduzione di interventi di valutazione.
I temi saranno trattati anche attraverso l’analisi di casi ed esperienze.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia per l’esame sarà indicata durante il corso unitamente a specifiche letture
e materiali di approfondimento.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso prevede, accanto alle ore di lezione frontale in aula, l’utilizzo di strumenti
didattici integrativi e in particolare il ricorso alla piattaforma blackboard.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
I docenti ricevono gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia secondo orari
indicati all’inizio del corso.
13. - Modelli organizzativi e processi comunicativi (con laboratorio applicativo)
P ROF. E NRICO DALLA ROSA
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di presentare agli studenti i principali modelli organizzativi
aziendali elaborati nel XX secolo, oltre a una trattazione dei temi più
232
strettamente legati alla gestione delle risorse umane (leadership, teambuilding,
motivazione, project management, la figura del manager ...).
Il corso prevede testimonianze di manager che operano nell’area Risorse
umane di diverse aziende che aiuteranno gli studenti a leggere i modelli
organizzativi utilizzati dalle loro aziende per la gestione e lo sviluppo del
personale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Saranno approfonditi i seguenti temi:
– Leggere la realtà aziendale in chiave evolutiva.
– Economia comportamentale: il lavoro di Tversky e Kahneman.
– Taylor: l’organizzazione scientifica del lavoro.
– Ohno e il sistema Toyota.
– La cultura organizzativa.
E’ prevista un’esercitazione di 20 ore in cui interverranno diversi testimonial
aziendali che presenteranno casi legati ai temi trattati nel corso.
BIBLIOGRAFIA
E. SCHEIN , Culture d’impresa, Milano, 2000 (pp. 170).
H. ARENDT , La banalità del male, Milano, 2003 (pp. 320).
S. M ILGRAM , Obbedienza all’autorità, Milano, 2003 (pp. 205).
DIDATTICA DEL CORSO
La didattica è interattiva e presuppone la partecipazione assidua e attiva degli
studenti.
METODO DI VALUTAZIONE
Il
–
–
–
voto finale sarà costituito da un mix tre elementi:
frequenza;
quantità di esercitazioni pratiche elaborate;
qualità delle esercitazioni pratiche.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Enrico Dalla Rosa riceve gli studenti su appuntamento o al termine delle
lezioni.
233
14. - Organizzazioni e sistemi sociali
P ROF. LAURA ZANFRINI; PROF. MASSIMILIANO MONACI
OBIETTIVO DEL CORSO
Partendo da una prospettiva che valorizza le dimensioni socio-culturali dell’azione
organizzativa, il corso si propone d’inquadrare i meccanismi con cui oggi le
organizzazioni – in special modo, quelle di mercato – sviluppano e riflettono
cruciali interdipendenze con altre componenti e dinamiche della vita sociale.
PROGRAMMA DEL CORSO
Dopo avere introdotto l’idea di azione organizzativa come azione sociale, nella
sua duplice accezione (processi sociali nelle organizzazioni, radicamento sociale delle organizzazioni), il corso prevede l’approfondimento di una serie di temi
emergenti nell’attuale scenario organizzativo. Si tratta di questioni e pratiche
che se da un lato si rilevano sempre più decisive ai fini della stessa prestazione
organizzativa, dall’altro non possono venire adeguatamente comprese e gestite
facendo esclusivo riferimento alla tradizionale visione tecnico-economica delle
organizzazioni e delle loro relazioni con l’“ambiente”.
In particolare, si analizzeranno temi, problematiche e risvolti operativi riguardanti:
– la responsabilità sociale e la cittadinanza d’impresa;
– i rapporti tra organizzazioni, famiglie e sistemi della conciliazione;
– l’impatto sulla vita delle organizzazioni delle principali trasformazioni
demografiche (con particolare riguardo al processo di invecchiamento e alla
trasformazione multietnica e multiculturale della società);
– il diversity management come strategia competitiva e approccio innovativo
alla gestione delle risorse umane;
– la relazione tra culture organizzative, comunicazione interna e comunicazione esterna.
BIBLIOGRAFIA
Indicazioni puntuali sui materiali e i testi d’esame verranno fornite attraverso la piattaforma
Blackboard.
DIDATTICA DEL CORSO
Lo svolgimento del corso si basa su lezioni attive, in cui agli studenti è richiesta una
partecipazione diretta e personale. Sono inoltre previsti lavori pratici guidati e occasioni
di incontro con testimoni ed esperti esterni.
234
METODO DI VALUTAZIONE
Esercitazioni pratiche durante il corso; un esame scritto finale.
AVVERTENZE
Gli studenti impossibilitati a frequentare sono invitati a contattare i docenti.
Orario e luogo di ricevimento
I Professori Laura Zanfrini e Massimiliano Monaci ricevono gli studenti presso il
Dipartimento di Sociologia, secondo gli orari esposti in segreteria. Per comunicazioni:
[email protected], [email protected].
15. - Processi storici, economici e sociali del capitalismo
P ROF. PIETRO CAFARO ; PROF. G IUSEPPE MASTROMATTEO
I MODULO: Storia economica e sociale del mondo contemporaneo (Prof. Pietro Cafaro)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di illustrare le vicende più significative dell’evoluzione economica e sociale del Novecento sottolineando soprattutto gli effetti del graduale
processo di globalizzazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Premessa: un lungo Novecento
1. Alla radice del predominio dell’Occidente.
2. Fine degli Imperi e problema delle nazionalità. Illusioni e crisi del primo
Dopoguerra.
3. Depressione ed interventismo statale tra le due guerre.
4. Il secondo Dopoguerra: la golden age dell’economia occidentale: ricostruzione, miracoli economici, politiche di welfare.
5. Blocchi contrapposti e vie diverse allo sviluppo negli anni dell’espansione
dei consumi.
6. Dalla crisi degli anni ’70 alle accelerazioni del processo di globalizzazione.
7. Il nuovo millennio, crisi generalizzate e avvisaglie di nuovi equilibri.
BIBLIOGRAFIA
Appunti delle lezioni.
S. P OLLARD (a cura di), Storia economica del Novecento, Il Mulino, Bologna, 2004.
E.L. J ONES , Il miracolo europeo. Ambiente, economia e geopolitica nella storia europea
ed asiatica, Il Mulino, Bologna, 2005.
235
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e ricerche di gruppo. Queste saranno
svolte (a partire dalle fonti indicate nel corso delle lezioni) in ore extracurricolari
sostenute da specifiche esercitazioni. Il materiale a disposizione dello studente
verrà ottimizzato con l’ausilio della piattaforma Blackboard presso il sito Internet
dell’Università.
METODO DI VALUTAZIONE
Verranno valutati i risultati delle esercitazioni; alla fine del corso si procederà ad una
valutazione sommativa mediante un esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Pietro Cafaro comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
II MODULO : Prof. Giuseppe Mastromatteo
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire, in un quadro composito dei processi storico-economici (e dunque «sociali») del capitalismo, una sistematica sintesi dei vari aspetti
della globalizzazione, partendo dalla grande integrazione dei mercati di fine ottocento fino alla recente crisi finanziaria globale. Verranno analizzati i principali paradigmi teorici interpretativi del fenomeno e alla luce di questi ultimi verranno esaminati, in particolare, gli effetti della liberalizzazione degli scambi
commerciali, dei movimenti di capitali e delle informazioni sia sui paesi industrializzati sia su quelli in via di sviluppo, i vincoli che ne derivano per le politiche economiche dei governi e il ruolo delle principali organizzazioni internazionali coinvolte nel recente processo di globalizzazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Il processo di globalizzazione: le fasi storiche.
Globalizzazione e crescita economica.
Quando la globalizzazione funziona.
Le sfide della globalizzazione.
Divari e disuguaglianze.
La riduzione della povertà.
Crisi e squilibri finanziari.
La globalizzazione e l’ambiente.
La globalizzazione e le istituzioni economiche internazionali.
236
10. La recente crisi finanziaria globale e le diverse interpretazioni.
11. La macroeconomia dopo la crisi: un ritorno alla lezione di Keynes.
BIBLIOGRAFIA
F. T ARGETTI -A. FRACASSO , Le sfide della globalizzazione, Brioschi, Milano (ult. ed.).
Durante le lezioni e le esercitazioni, anche con avviso posto nella pagina personale del
docente, verrà reso disponibile materiale didattico integrativo.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula integrate da esercitazioni su alcuni argomenti fondamentali.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame in forma scritta e orale, non sono previste prove infra annuali.
AVVERTENZE
Il calendario delle esercitazioni verrà fissato all’avvio delle lezioni.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giuseppe Mastromatteo comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
16. - Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali
P ROF. FRANCESCO MARCALETTI
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende fornire le conoscenze necessarie per leggere e interpretare i processi di trasformazione e regolazione del lavoro e le loro interdipendenze con
l’organizzazione sociale, alla luce dei nuovi significati che l’esperienza professionale va assumendo nella prospettiva dell’individualizzazione e dell’attivazione. In questo contesto, la questione delle transizioni (tra attività e inattività,
tra la sfera economicamente produttiva e quella socialmente riproduttiva) che
accompagnano e segnano l’esperienza individuale è andata assumendo sempre
più rilevanza, ponendo nuove istanze modalità attraverso le quali ha tradizionalmente avuto luogo la regolazione del lavoro. Tali processi, oltre che sotto il
profilo teorico e concettuale, saranno presentati a partire dall’analisi delle principali macro-dinamiche occupazionali che ne forniscono una rappresentazione,
della quale sarà data una lettura anche in chiave comparativa.
237
PROGRAMMA DEL CORSO
P RIMO MODULO: Relazioni di lavoro
1. Il lavoro come istituzione e le interdipendenze con l’organizzazione sociale.
2. Il lavoro come relazione, i processi di individualizzazione, l’attivazione e il
nuovo statuto sociale del lavoro.
3. Relazioni di lavoro e corso di vita: come cambia il significato individuale e
lo statuto collettivo del lavoro nelle principali transizioni professionali:
– Prepararsi al lavoro: la “coabitazione” tra istruzione, formazione e lavoro.
– La ricerca di stabilizzazione nel mondo del lavoro.
– Il congedo (temporaneo) dal lavoro e le strategie di reingresso.
– La perdita (temporanea) del lavoro e la ricerca di un nuovo impiego.
– La “coabitazione” tra tempi di vita e di lavoro.
– La “coabitazione” tra statuto dell’impiego e tutele individuali.
– Adattarsi al lavoro: l’organizzazione, la gestione, le relazioni umane e la
rappresentanza.
– Conservare il lavoro: la carriera, la performance, la qualità.
– Permanere al lavoro: il prolungamento dell’esperienza professionale.
– Prepararsi al ritiro dal lavoro: la “coabitazione” tra lavoro e quiescenza.
S ECONDO MODULO: Analisi delle dinamiche occupazionali
4. Analizzare il mercato del lavoro come istituzione sociale e come mercato su generis.
5. Dinamiche occupazionali emergenti in chiave comparativa.
BIBLIOGRAFIA
V. B ORGHI -R. R IZZA , L’organizzazione sociale del lavoro. Lo statuto del lavoro e le sue
trasformazioni, B. Mondadori, Milano, 2006.
F. M ARCALETTI, L’orizzonte del lavoro. Il prolungamento dell’esperienza professionale
nell’ageing society, Vita e Pensiero, Milano, 2007.
R. ENNALS -R.H. S ALOMON (eds.), Older Workers in a Sustainable Society, Peter Lang,
Frankfurt am Main, 2011.
La segnalazione di ulteriori materiali bibliografici sarà fornita durante lo svolgimento
del corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula, anche con il supporto di attrezzature informatiche e l’ausilio di altre
metodologie attive, individuali e di gruppo.
METODO DI VALUTAZIONE
Prova orale.
238
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Francesco Marcaletti riceve su appuntamento presso il Dipartimento di Sociologia.
17. - Relazioni industriali e diritto del lavoro
P ROF. M ICHELE COLASANTO; PROF. ANTONELLA OCCHINO
I MODULO: Prof. Michele Colasanto
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso intende presentare le principali problematiche concernenti il sistema di relazioni industriali, collocate entro il cambiamento dell’impresa, del lavoro e delle loro
rappresentanze, oltre che del sistema politico-istituzionale, in Italia e in Europa.
PROGRAMMA DEL CORSO
1.
2.
3.
4.
5.
Introduzione alle relazioni industriali e al diritto del lavoro;
gli attori delle relazioni industriali: il sindacato e le associazioni datoriali;
il sistema delle relazioni industriali;
relazioni industriali e gestione delle risorse umane;
precedenti e sviluppi della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa.
BIBLIOGRAFIA
G.P. C ELLA , Il sindacato, Laterza, Bari-Roma, 2004.
M. C OLASANTO (a cura di) , Una sfida da vincere, Ed. Lavoro, Roma, 2008.
Ulteriori indicazioni saranno fornite durante il corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Michele Colasanto riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 15,30
presso il Dipartimento di Sociologia.
239
II MODULO: Prof. Antonella Occhino
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo mira a favorire l’acquisizione dei principali contenuti giuridici sulla
gestione delle risorse umane e delle relazioni sindacali in azienda, anche tramite
l’uso ragionato delle raccolte di norme di diritto del lavoro.
PROGRAMMA DEL CORSO
Il contratto di lavoro subordinato.
Il contratto di lavoro a tempo determinato (o “a termine”).
La somministrazione di lavoro (o “interinale”).
I contratti di lavoro con finalità formative.
I contratti di lavoro a orario ridotto e/o flessibile.
Il lavoro parasubordinato: co.co.co. e contratto di lavoro a progetto.
Altre forme di lavoro non standard.
La determinazione della prestazione lavorativa: mansioni, qualifiche, categorie,
ius variandi.
La disciplina giuridica della prestazione di lavoro.
Lavoro minorile, lavoro femminile e parità tra i sessi.
Il licenziamento individuale.
I licenziamenti collettivi.
Le garanzie dei diritti dei lavoratori.
La libertà sindacale.
Le rappresentanze sindacali aziendali e i diritti sindacali.
La condotta antisindacale.
La contrattazione collettiva.
Lo sciopero e la serrata.
BIBLIOGRAFIA
A. TURSI -P.A.VARESI , Lineamenti di diritto del lavoro, Cedam, Milano, 2010, IV ed. [solo
parti I, IV, V (tranne capp. 22, 23, 24) e VI].
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali (prova intermedia rispetto all’esame finale del corso entro cui il modulo
si svolge).
240
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Antonella Occhino riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso
il Dipartimento di diritto privato e pubblico dell’economia (Gregorianum, III piano,
studio n. 333). L’orario di ricevimento è altresì pubblicato nella pagina personale web del
docente sul sito dell’Università Cattolica all’indirizzo http.//docenti.unicatt.it.
18. - Scienze forensi e tecniche dell’investigazione
P ROF. G IOVANNA LAURA DE F AZIO; PROF. GIULIANO TURONE
I MODULO: Scienze Forensi (Prof. Giovanna Laura De Fazio)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire agli studenti una specifica preparazione sulle molteplici discipline afferenti alle Scienze Forensi, le cui applicazioni in campo
giudiziario sono finalizzate alla ricerca di elementi di prova utili per la qualificazione e l’interpretazione di un reato, nonché per l’identificazione dell’autore
anche in esito a valutazioni criminogenetiche e criminodinamiche correlate agli
elementi di giudizio emersi dalle indagini di laboratorio.
Il corso, caratterizzato da un approccio di tipo multidisciplinare, terrà conto dei più
recenti sviluppi della ricerca scientifica in ambito nazionale e internazionale.
PROGRAMMA DEL CORSO
– Definizione e ambito applicativo delle Scienze Forensi (sviluppo delle Scienze
Forensi in Italia e all’estero; attività e organizzazione della Polizia Scientifica).
– Il sopralluogo giudiziario (congelamento della scena del crimine; rilievi e
repertamenti).
– La dattiloscopia (principi; metodiche di rilevazione e di analisi delle impronte digitali latenti; l’identità dattiloscopica; strutture informatiche biometriche
e impronte digitali).
– Analisi delle tracce biologiche e Blood Pattern Analisys.
– Rilievi plastici (impronte di scarpa, strumenti da scasso e da taglio, analisi
delle buste di plastica).
– I residui da sparo (metodiche di repertamento e di analisi).
– L’antropologia forense e il rinvenimento di resti scheletrici.
– Cenni di Entomologia forense.
– Psichiatria forense (elementi di nosografia psichiatrica e analisi delle
problematiche connesse all’imputabilità).
241
– Tossicologia forense (aspetti definitori e ambiti applicativi; monografie delle principali sostanze d’abuso; la ricerca delle sostanze d’abuso in materiale
biologico da vivente; l’analisi chimico-tossicologica in campioni non biologici; il doping).
– Cenni di balistica forense.
– L’analisi del DNA (il fingerprint genetico; DNA mitocondriale e DNA nucleare; metodiche di analisi; interpretazione dei profili di DNA; analisi dei reperti biologici).
– Il criminal profiling e l’omicidio seriale.
BIBLIOGRAFIA
R. S AFERSTAIN , Criminalistics. An Introduction to Forensic Science, Pearson Prentice Hall,
New Jersey, 2004.
A. P OGGI -C.D. C AVALERA , Gli accertamenti tecnici della polizia giudiziaria nell’indagine
preliminare, Cedam, Padova, 2000.
O. C ARELLA PRADA -D.M. TANCREDI, Il sopralluogo giudiziario medico legale: metodologia ed
elementi medico-forensi per l’attività investigativa, Società Editrice Universo, Roma,
2000.
G. M ARELLA , Elementi di antropologia forense. Dalle indagini di sopralluogo agli
accertamenti di laboratorio, Cedam, Padova, 2003.
R. FROLDI , Lezioni di tossicologia forense, Giappichelli, Torino, 2007.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esami orali.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giovanna Laura De Fazio riceve gli studenti al termine delle lezioni, previo
appuntamento via e-mail.
II MODULO: Tecniche dell’investigazione (Prof. Giuliano Turone)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali sulle tecniche e
sulle strategie dell’investigazione criminale, finalizzate all’accertamento dei reati e
all’individuazione dei loro autori, nonché alla ricerca e raccolta delle relative prove,
secondo criteri di razionalità e nel rispetto delle regole del giusto processo.
242
PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso si svolge lungo due direttrici parallele.
La prima direttrice concerne le norme giuridiche (A) che devono essere osservate nel corso delle attività investigative, onde far sì che le relative risultanze vengano ottenute conformemente ai principi di uno Stato di diritto e siano quindi
pienamente utilizzabili nel processo penale.
La seconda direttrice concerne le tecniche e le strategie (B) di una corretta ed
efficace investigazione criminale: su questo versante le lezioni vengono integrate dalla discussione e dall’analisi di diversi casi concreti di varia natura e complessità, che vengono inoltre ripercorsi nel loro sviluppo investigativo attraverso simulazioni ed esercitazioni pratiche individuali e di gruppo.
Il corso mira, quindi, a sviluppare competenze interdisciplinari sia teoriche che
pratiche, articolandosi in più moduli e tenendo conto altresì delle aree di interesse delle diverse forme di criminalità.
Direttrice A – Introduzione al sistema della giustizia penale. I vari sistemi di
giustizia penale. Lo Stato di diritto e i principi del giusto processo. Il sistema
italiano attuale e quello in vigore fino al 1988. Gli organi dell’investigazione
criminale: i magistrati inquirenti e gli ufficiali di polizia giudiziaria. Le norme
che regolano l’investigazione criminale: a) i principi fissati dalla nostra Costituzione e dalle convenzioni internazionali ratificate dall’Italia; b) le norme contenute nel codice di procedura penale. I singoli atti di indagine tipizzati dal codice
di procedura penale. Le misure cautelari.
Direttrice B – La notizia di reato. Indagati noti e indagati ignoti. La messa a
punto di una strategia investigativa. La finalità dell’investigazione criminale:
individuare i soggetti che sono realmente responsabili di reati e mettere a disposizione del processo penale validi elementi di prova. Le insidie e le trappole in
cui possono incorrere gli investigatori e gli accorgimenti per ridurre al minimo i
rischi di errori giudiziari. Come procedere ai singoli atti di indagine (interrogatori di soggetti indagati, audizioni di persone informate sui fatti, perquisizioni,
sequestri, individuazioni di persone, eccetera). La valutazione in corso d’opera
dei risultati dei singoli atti di indagine e la decisione circa i passi successivi da
intraprendere. L’insidia dei falsi sillogismi e dei ragionamenti viziati. I crimini
violenti, la scena del crimine e il relativo sopralluogo, la scienza delle tracce. I
delitti seriali e la relativa analisi. Cenni all’analisi criminale di modello anglosassone. Le indagini sulla criminalità organizzata. La criminalità organizzata di
tipo mafioso. Cenni storici e criminologici sulle mafie classiche. L’art. 416-bis
del codice penale. Partecipazione e concorso esterno nel reato associativo. L’indagine sulla posizione del singolo associato. L’interrogatorio dei collaboratori
di giustizia (c.d. “pentiti”) e la valutazione delle loro dichiarazioni. I cosiddetti
“riscontri esterni”: riscontri validi e riscontri invalidi, riscontri individualizzanti
243
e riscontri non individualizzanti. La dimensione imprenditoriale della criminalità organizzata e la relativa economia criminale. L’investigazione patrimoniale
finalizzata all’identificazione dell’economia criminale. Il riciclaggio dei profitti
illeciti e la relativa indagine. Il sequestro e la confisca dei profitti illeciti. I cosiddetti crimini dei “colletti bianchi” e le relative indagini. La criminalità organizzata transnazionale e l’investigazione transnazionale.
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia verrà comunicata durante il corso.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni in aula.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Giuliano Turone comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
19. - Statistica della criminalità
P ROF. GIULIA MUGELLINI; PROF. M ARCO DUGATO
I MODULO: Prof. Giulia Mugellini
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo si propone come obiettivo principale l’acquisizione, da parte dello
studente, delle competenze necessarie per il reperimento, il trattamento e l’analisi dei dati sulla criminalità e sulla sicurezza a livello nazionale ed internazionale. Per il raggiungimento di questo obiettivo il modulo presenta una veloce
rassegna delle principali fonti internazionali e nazionali di dati amministrativi e
di survey sulla criminalità e sulla sicurezza e la trattazione delle principali tecniche statistiche di elaborazione dei dati, applicate alla criminalità.
Le esercitazioni pratiche prevedono l’utilizzo di excel e del software SPSS e trattano dati riguardanti le statistiche della delittuosità e le indagini di vittimizzazione.
Alla fine del modulo gli studenti devono essere in grado di: a) distinguere e
244
individuare le diverse fonti internazionali e nazionali dei dati sulla criminalità e
sulla sicurezza, b) utilizzare le principali tecniche statistiche di elaborazione dei
dati sulla criminalità e sulla sicurezza, c) analizzare in modo critico i dati sulla
criminalità e sulla sicurezza.
PROGRAMMA DEL CORSO
– Esercitazioni pratiche sulle fonti amministrative dei dati sulla criminalità: il
livello internazionale ed europeo ed il loro confronto con il dato italiano.
– Esercitazioni pratiche sui dati di survey sulla criminalità e sulla sicurezza: il
livello internazionale ed europeo ed il loro confronto con il dato italiano.
– L’andamento della criminalità nello spazio e nel tempo: quozienti di criminalità e numeri indice. Serie territoriali e serie storiche (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione).
– Tipi di variabili e loro definizioni (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati
riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione).
– L’analisi monovariata: dalla descrizione dei dati alla loro rappresentazione
grafica (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la
vittimizzazione).
– Accenni di analisi bivariata - Studio della relazione tra variabili; forma, forza e direzione della relazione (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione).
– Tecniche di stima del numero oscuro - Studio delle principali tecniche utilizzate per stimare la differenza tra criminalità apparente e criminalità reale.
BIBLIOGRAFIA
DEL F RATE -J. V AN K ESTEREN , Criminal Victimisation in Urban Europe - Key
Findings of the 2000 International Crime Victim Surveys, UNICRI, 2004.
C. B ARBARANELLI-F. D’O LIMPO , Analisi dei dati con SPSS. Le analisi di base, LED, 2007
(par. 3.1).
P. CORBETTA -G. GASPERONI -M. PISATI, Statistica per la ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, 2001.
P. C ORBETTA , La ricerca sociale: metodologia e tecniche, IV. L’analisi dei dati, Il
Mulino, 2003, (cap. 2).
G. D I FRANCO , EDS:Esplorare, descrivere, sintetizzare i dati, F. Angeli, 2001, (capp. 2-3).
H. E NTORF -H. S PENGLER, Crime in Europe, causes and consequences, Springer-Verlag,
Berlin, 2002.
A. M ARRADI, L’analisi monovariata, F. Angeli, Milano, 1995 (pp. 11-32).
A. A LVAZZI
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali ed esercitazioni in aula informatica.
245
METODO DI VALUTAZIONE
Gli studenti devono sostenere una prova scritta intermedia (durata 1h e 30m)
nella quale verrà valutata la conoscenza dei principali concetti teorici e pratici
trattati a lezione o presenti nei testi di riferimento. In particolare, la prova scritta
verterà su quattro parti principali:
– Parte teorica sulle fonti della criminalità.
– Parte teorica sui principi dell’analisi dei dati.
– Parte pratica di analisi dei dati.
– Parte pratica di commento dei dati.
Le date della prova scritta coincideranno con le date degli appelli ufficiali.
AVVERTENZE
Il Prof. Giulia Mugellini riceve gli studenti il mercoledì, dalle ore 12,30 alle ore 13,30
presso gli Uffici del Centro Inter-universitario TRANSCRIME (Lanzone, I piano, tel. 0272343715-3716. e-mail: [email protected].).
È comunque possibile incontrare il Prof Giulia Mugellini in un altro orario, previo
appuntamento telefonico.
II MODULO: Prof. Marco Dugato
OBIETTIVO DEL CORSO
Il modulo si propone di fornire le competenze statistiche necessarie per verificare e interpretare le relazioni tra dati relativi a fenomeni criminali e
dati relativi a variabili di contesto. Per il raggiungimento di questi obiettivi
vengono presentati i principali modelli di analisi bivariata e multivariata
(tabulazioni incrociate, correlazione, regressione lineare semplice e multipla) utilizzando dati riguardanti le statistiche della delittuosità e le indagini
di vittimizzazione. Il corso fornisce inoltre gli strumenti per la costruzione
di indicatori sintetici, diretti e indiretti, di criminalità e alcuni accenni all’analisi di dati spaziali.
Le esercitazioni pratiche prevedono l’utilizzo dei software SPSS e Geoda (forniti a lezione).
Alla fine del corso gli studenti devono essere in grado a) di pianificare, svolgere
e presentare un’analisi di dati che verifichi l’esistenza o meno di una relazione
tra criminalità e variabili socio-economiche e b) di analizzare in modo critico
risultati empirici nel campo della criminologia.
PROGRAMMA DEL CORSO
– Concetti generali di inferenza statistica.
246
– La tabulazione incrociata: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto).
– La correlazione lineare semplice: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI:
statistiche della delittuosità e variabili di contesto).
– La correlazione lineare parziale: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI:
statistiche della delittuosità e variabili di contesto).
– L’autocorrelazione spaziale: gli indici di autocorrelazione globale e locale monovariati e bivariati (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto).
– La regressione lineare semplice: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI:
statistiche della delittuosità e variabili di contesto).
– La regressione lineare multipla: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI:
statistiche della delittuosità e variabili di contesto).
– La costruzione di indicatori sintetici, diretti e indiretti di criminalità:
teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e
variabili di contesto).
BIBLIOGRAFIA
Testi di riferimento
L. ANSELIN , An Introduction to Spatial Autocorrelation Analysis with GeoDa, 2003.
P. C ORBETTA -G. G ASPERONI -M.P ISATI , Statistica per la ricerca sociale, Il Mulino, Bolo-
gna, 2001.
Testi consigliati
L. ANSELIN-E.G RIFFITHS -G. TITA , Crime mapping and hot spot analysis, in Environmental
Criminology and Crime Analysis, Willan Publishing, 2009 (pp. 97-117).
C. B ARBARANELLI , Analisi dei dati con SPSS II, Le analisi multivariate , LED, 2006
(cap.1).
C. B ARBARANELLI-F. D’O LIMPO , Analisi dei dati con SPSS, Le analisi di base, LED, 2006
(par. 3.2).
G. D I F RANCO , EDS: Esplorare, descrivere, sintetizzare i dati , F. Angeli, 2001 (cap. 5).
H. E NTORF -H. S PENGLER, Crime in Europe, causes and consequences, Springer-Verlag,
Berlin, 2002.
M.D. WARD -K.S. G LEDITSCH , Spatial Regression Models, Sage Publications, 2008.
DIDATTICA DEL CORSO
Lezioni frontali ed esercitazioni.
247
METODO DI VALUTAZIONE
Requisito. Il superamento dell’esame del primo modulo del corso di statistica delle
criminalità è considerato propedeutico per sostenere l’esame del modulo avanzato.
Per superare positivamente l’esame del secondo modulo lo studente deve sostenere
una prova scritta intermedia e redigere un elaborato scritto che verrà discusso durante
l’esame orale.
Prova scritta. Gli studenti devono sostenere una prova scritta intermedia (durata 1 h)
nella quale verrà valutata la conoscenza dei principali concetti teorici trattati a lezione
o presenti nei testi di riferimento. Tale prova scritta si svolgerà sei giorni (non lavorativi)
prima dell’appello ufficiale (le date e le aule verranno comunicate tramite blackboard).
I risultati della prova saranno comunicati in blackboard due giorni (non lavorativi) prima
dell’appello ufficiale.
Elaborato scritto. Entro la mezzanotte del settimo giorno non lavorativo prima
dell’appello ufficiale (es. esame giovedì 13 maggio limite consegna ore 23.59 di giovedì
6 maggio) gli studenti devono inviare tramite posta elettronica al docente
([email protected]) un elaborato in forma scritta contenente un’analisi e
interpretazione di dati (min 2500 – max 3500 parole esclusi grafici e tabelle). In caso di
non superamento della prova scritta intermedia l’elaborato non verrà considerato valido
e non verrà corretto.
Esame orale. La prova di esame orale verterà sulla discussione dell’elaborato scritto.
L’esame si terrà nelle sessioni regolari.
Maggiori informazioni verranno fornite durante il corso o su blackboard.
Non c’è distinzione tra studenti frequentanti e non frequentanti.
Valutazione finale. La valutazione finale del corso sarà data dalla media dei voti
ottenuti nella prova del modulo base (Dott. Mugellini) e in quella del modulo avanzato
(Dott. Dugato). In caso di punteggio incerto maggiore peso verrà attributo alla votazione
conseguita nel modulo avanzato (es. media tra modulo base (25) e modulo avanzato (28)
uguale a 26,5: voto finale 27).
Iscrizione. L’iscrizione all’esame deve avvenire tramite I-catt sette giorni (non
lavorativi) prima dell’appello ufficiale. La non iscrizione determina automaticamente
l’esclusione dall’esame.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Marco Dugato riceve gli studenti il mercoledì, dalle ore 15,30 alle ore 16,30
presso gli Uffici del Centro Inter-universitario TRANSCRIME (via Lanzone, tel. 0272343715/3716 e-mail: [email protected]).
È comunque possibile incontrare il Prof. Marco Dugato in un altro orario, previo
appuntamento telefonico.
248
20. - Storia economica e sociale del mondo contemporaneo
P ROF. PIETRO CAFARO
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di illustrare le vicende più significative dell’evoluzione economica e sociale del Novecento sottolineando soprattutto gli effetti del graduale
processo di globalizzazione.
PROGRAMMA DEL CORSO
Premessa: un lungo Novecento
1. Alla radice del predominio dell’Occidente.
2. Fine degli Imperi e problema delle nazionalità. Illusioni e crisi del primo
Dopoguerra.
3. Depressione ed interventismo statale tra le due guerre.
4. Il secondo Dopoguerra: la golden age dell’economia occidentale: ricostruzione, miracoli economici, politiche di welfare.
5. Blocchi contrapposti e vie diverse allo sviluppo negli anni dell’espansione
dei consumi.
6. Dalla crisi degli anni ’70 alle accelerazioni del processo di globalizzazione.
7. Il nuovo millennio, crisi generalizzate e avvisaglie di nuovi equilibri.
BIBLIOGRAFIA
Appunti delle lezioni.
S. P OLLARD (a cura di), Storia economica del Novecento, Il Mulino, Bologna, 2004.
E.L. J ONES , Il miracolo europeo. Ambiente, economia e geopolitica nella storia europea
ed asiatica, Il Mulino, Bologna, 2005.
DIDATTICA DEL CORSO
Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e ricerche di gruppo. Queste saranno
svolte (a partire dalle fonti indicate nel corso delle lezioni) in ore extracurricolari
sostenute da specifiche esercitazioni. Il materiale a disposizione dello studente verrà
ottimizzato con l’ausilio della piattaforma Blackboard presso il sito Internet dell’Università.
METODO DI VALUTAZIONE
Verranno valutati i risultati delle esercitazioni; alla fine del corso si procederà ad una
valutazione sommativa mediante un esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Pietro Cafaro comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti.
249
21. - Tecniche psicologiche per le organizzazioni
P ROF. S TEFANO GHENO
OBIETTIVO DEL CORSO
Le organizzazioni di lavoro sono contesti sociali in cui l’uomo sperimenta sistematicamente la fatica dell’operare, ma anche la possibilità di realizzazione attraverso l’esperienza della generatività esercitata. La polarizzazione verso l’una
o l’altra esperienza può essere mediata da specifici interventi psicologici,
funzionali da un lato all’efficienza e all’efficacia dell’azione organizzativa, dall’altro alla promozione del benessere degli attori.
Il corso intende presentare i principali strumenti psicologici di intervento nelle
organizzazioni, proprio con particolare riferimento alla promozione del benessere. In particolare verranno affrontati gli ambiti della valutazione e della formazione, individuando i differenti obiettivi organizzativi perseguibili al loro
interno, gli approcci metodologici e le tecniche e gli strumenti relativi.
Uno spazio particolare avrà inoltre la trattazione del tema della motivazione,
considerata trasversalmente quale elemento centrale nella performance
organizzativa, nonché nella promozione del benessere.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Introduzione alla psicologia delle organizzazioni: l’organizzazione come
comunità di persone all’opera.
2. Principali ambiti di intervento psicologico nelle organizzazioni di lavoro:
sviluppare le relazioni, facilitare l’apprendimento, valutare, sostenere la
motivazione.
3. Prevenire lo stress e promuovere il benessere nelle organizzazioni: verso la
resilienza organizzativa.
BIBLIOGRAFIA
S. G HENO, La formazione generativa, F. Angeli, Milano, 2010.
Ulteriore bibliografia verrà suggerita all’avvio del corso. Sulla pagina web del docente
saranno proposti altri materiali didattici.
DIDATTICA DEL CORSO
Il programma verrà sviluppato sia attraverso lezioni frontali, sia attraverso metodologie
laboratoriali che consentano ai partecipanti di confrontarsi personalmente con gli strumenti
di intervento. Verrà inoltre proposta la partecipazione ad attività di ricerca legata ai
contenuti del corso.
250
METODO DI VALUTAZIONE
Esame orale.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Stefano Gheno riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il
Dipartimento di Psicologia nonché indicato sulla sua pagina web.
22. - Tecnologie per la sicurezza
P ROF. P AOLO CAMPOBASSO; PROF. ROBERTO MASOTTI
MODULO : Tecnologie e tecniche di protezione degli ambienti fisici (Prof. Paolo
Campobasso)
Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito
web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi
(http://programmideicorsi-milano.unicatt.it).
MODULO : Tecnologie e tecniche di protezione degli ambienti informatici (Prof.
Roberto Masotti)
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di fornire agli studenti le principali nozioni relative alle
tematiche di sicurezza informatica attraverso un programma focalizzato sulle
fondamentali tecnologie e tecniche di Information Security utilizzate nel
mondo aziendale.
In particolare è previsto un approfondimento sull’analisi e gestione dei rischi
che minacciano il corretto funzionamento dei sistemi informativi nonché
sull’implementazione di una governance efficace.
PROGRAMMA DEL CORSO
Le lezioni verranno pianificate seguendo un percorso didattico strutturato che,
partendo dalla definizione delle terminologie informatiche di base, consentirà
allo studente di analizzare le differenti tipologie e metodi di attacchi informatici.
In seguito il corso si soffermerà sulle tematiche di gestione del rischio descrivendo i
concetti di minaccia, vulnerabilità e delle tecniche di mitigazione del rischio anche
attraverso l’implementazione di una governance di sicurezza informatica.
251
Sarà inoltre dedicato un focus specifico sui rischi derivanti dall’utilizzo dei nuovi social media come strumento informatico aziendale.
Successivamente verrà affrontato il tema della continuità operativa di business
mediante la rappresentazione dei principali modelli e meccanismi di Business
Impact Analysis, Disaster recovery e gestione delle crisi.
L’ultimo modulo è infine riservato alla presentazione di alcune tra le principali certificazioni di sicurezza attualmente utilizzate ossia la ISO27001 e la
PCI-DSS.
BIBLIOGRAFIA
Oltre al materiale di supporto alla presentazione in aula verranno forniti articoli e
documenti in italiano ed inglese per il necessario approfondimento didattico.
DIDATTICA DEL CORSO
Sono previste lezioni frontali. Il corso sarà tenuto in italiano. Il materiale didattico
sarà in lingua italiana o inglese in base agli approfondimenti necessari.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto.
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Roberto Masotti comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
23. - Vittimologia
P ROF. ANNA COSTANZA BALDRY
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso permetterà ai suoi frequentanti di:
– conoscere che cos’è la vittimologia;
– comprendere quali sono i problemi delle vittime di reato, le politiche sociali
e criminali in favore delle vittime e le leggi nazionali e internazionali a tutela
delle vittime e i servizi atti a rispondere ai loro bisogni;
– comprendere come sistemi alternativi alla giustizia classica, come la giustizia riparativa rispondono ai bisogni delle vittime nel rispetto dei diritti del reo;
252
– conoscere metodi efficaci per la prevenzione della rivittimizzazione e della
recidiva applicata a casi particolari di vittime, in particolare attraverso l’approccio della valutazione del rischio.
PROGRAMMA DEL CORSO
P ARTE G ENERALE
La storia della vittimologia.
L’evoluzione del ruolo della vittima nel sistema penale.
Le disposizioni delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea in materia di assistenza e protezione delle vittime di reato e di abuso di potere.
Chi sono le vittime. Tipologie principali di vittime di reato.
La paura di vittimizzazione, la percezione di insicurezza. Indagini di
vittimizzazione.
Il trauma e sue conseguenze.
La vittimizzazione secondaria.
Le risposte ai bisogni delle vittime di reato. I servizi di aiuto alle vittime.
La giustizia riparativa. La mediazione penale.
P ARTE MONOGRAFICA
Tipologie particolari di vittime.
Le vittime di violenza sessuale e abuso sessuale su minori.
Bullismo e cyber bullismo.
Maltrattamento, stalking e ‘femminicidio’.
Valutazione del rischio di recidiva e management.
Strumenti per la valutazione del rischio di recidiva nei casi di maltrattamento e stalking.
I centri antiviolenza. Il lavoro delle istituzioni le nuove leggi a tutela delle donne.
Il ruolo delle forze di polizia e della magistratura.
BIBLIOGRAFIA
R.C. D AVIS -A.J. L URIGO -S. H ERMAN , Victims of Crime, Sage Publication, London, 2007 (i
capitoli indicate all’inizio del corso).
A.C. B ALDRY -F.W. W INKEL (eds), Assessing risk of spousal assault. An international
approach to reduce domestic violence and prevent recidivism. Nova Science Publisher,
US, 2008 (solo alcune parti indicate dalla docente).
Dispense date alle lezioni, e messe sulla piattaforma.
Per i non frequentanti è obbligatoria anche la lettura del capitolo: Victims in M. MAGUIRER. M ORGAN -R. R EINER (eds), The Oxford Handbook of Criminology, Oxford University
Press, March 2007, 4ª ed.
253
DIDATTICA DEL CORSO
Lezione frontale in aula, presentazione e discussione dei casi, visione filmati, lavori
in piccoli gruppi.
METODO DI VALUTAZIONE
Esame scritto e orale con domande chiuse e aperte.
Prove intercorso per la valutazione del livello di apprendimento.
I frequentanti avranno la possibilità di svolgere un lavoro di raccolta di dati e di
piccolo elaborato che diverrà parte integrante dell’esame.
AVVERTENZE
Tutto il corso e l’esame si terranno in lingua inglese.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Anna Costanza Baldry comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento
degli studenti.
254
CORSI
DI
TEOLOGIA
LAUREE
TRIENNALI
P RIMO ANNO
Introduzione alla Teologia e Questioni di Teologia fondamentale
PROGRAMMA DEL CORSO
–
–
–
–
–
–
Homo est capax Dei.
Fides quaerens intellectum.
La Rivelazione e le sacre Scritture.
Vangelo, storiografia, storia.
Fede e ragione.
Fede e scienza.
BIBLIOGRAFIA
CORSO DEL P ROF.
SAC .
STEFANO ALBERTO
Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti)
L. G IUSSANI , L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (I. Il senso religioso,
pp. 13-190; II. All’origine della pretesa cristiana, pp. 195-240).
Testi solo per la consultazione
Il mistero di Cristo. Prima raccolta di fonti, Vita e Pensiero, Università Cattolica del
Sacro Cuore, Milano, 2001.
Catechismo della Chiesa Cattolica.
Documenti del Concilio Vaticano II.
Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi)
J. RATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007 (in particolare pp. 7-20).
J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Citta del Vaticano, LEV 2011 (in particolare
pp. 5-10)
R. F ISICHELLA, La rivelazione: evento e credibilità, Ed. Dehoniane, Bologna, ult.ed.
CH . S CHÖNBORN , Al centro della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1997.
M. B ERSANELLI -M.G ARGANTINI (a cura di), Solo lo stupore conosce. L’avventura della ricerca
scientifica, BUR, Milano 2003.
AA.VV., Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto, Cantagalli, Siena, 2010.
Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni.
255
CORSO DEL PROF . SAC. JULIÁN CARRÓN
L. GIUSSANI , Il senso religioso, volume primo del PerCorso, Rcs, Milano (capp. 1, 2, 3,
4, 5, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15).
L. G IUSSANI , All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs,
Milano (capp. 1, 3, 4).
CORSO DEL P ROF. S AC. PIERLUIGI LIA
Il corso farà riferimento a (testo obbligatorio):
P. LIA , Sguardi al Mistero di Cristo: Riflessi della testimonianza evangelica, EDUCatt,
Milano, 2008.
Per i non frequentanti (testo obbligatorio):
P. LIA , L’incanto della speranza, Vita e Pensiero, Milano, 2011 (capp. 3-5).
Per chi fosse interessato a qualche lettura di approfondimento dei temi (totalmente
facoltativa):
G. VATTIMO -P.A. S EQUERI -G. RUGGERI , Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo ancora attenderci dal Vangelo, Ed. Lavoro/Esperienze, Roma/Fossano, 2000.
CORSO DEL P ROF.
SAC.
BRUNO MAGGIONI
B. M AGGIONI , Era veramente uomo, Ancora, Milano.
B. M AGGIONI , Le parabole evangeliche, Vita e Pensiero, Milano.
B. M AGGIONI , Attraverso la Bibbia, Cittadella Editrice, Assisi.
CORSO DEL P ROF.
SAC.
AMILCARE MANARA
A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguente
volume di dispense:
A. M ANARA , Questioni sul credere oggi, EDUCatt, Milano, 2010.
Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografiche
e sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durante
lo svolgimento del corso.
CORSO DEL PROF . SAC. BERNARDINO P ESSANI
F. A RDUSSO , Imparare a credere. Le ragioni della fede cristiana, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1992 (Universo Teologia 8).
3
E. B IANCHI , Adamo, dove sei?, Qiqajon, Magnano, 2007 .
J. B URGGRAF , Teologia fondamentale. Manuale di introduzione, Edizioni Ares,
Milano, 2004.
D. C ASSARINI , Elementi di Teologia Fondamentale, Cittadella Editrice, Assisi, 2008.
M. G RONCHI -J. LLUNGA M UYA , Gesù di Nazaret. Un personaggio storico, Paoline,
Milano, 2006.
256
G. L ORIZIO , Fede e ragione. Due ali verso il vero, Paoline, Milano, 2003.
11
W. K ASPER , Introduzione alla fede, Queriniana, Brescia, 2003
(Giornale di
Teologia 65).
J. R ATZINGER, Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul simbolo apostolico, Queriniana,
Brescia, 2008.
B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI
secolo, Queriniana, Brescia, 2000.
G. T ANZELLA-N ITTI , Filosofia e Rivelazione. Attese della ragione, sorprese dell’annuncio cristiano, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2008 (Universo Teologia 88).
G. T ANZELLA-NITTI, Teologia e Scienza. Le ragioni di un dialogo, Paoline, Milano, 2003.
Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni.
Testi per l’esame:
– gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma con il docente;
– gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di alcuni capitoli del volume di B. SESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per
le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia, 2000 (capitoli 1-2 5,
7, 10-14, 18-19).
Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame, approfondendo uno o più temi del programma del Corso.
CORSO DEL P ROF.
SAC .
CLAUDIO STERCAL
Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazione
di testi della Bibbia e della tradizione cristiana.
Per chi frequenta il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamente
presentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalità
dell’esame.
Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dal volume:
P. G RELOT, Introduzione alla Bibbia, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998.
Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi sceglie
di non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame.
CORSO
DEL
PROF . SAC. SAVERIO XERES
Per gli studenti frequentanti
Appunti delle lezioni.
Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni.
Per gli studenti non frequentanti
B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo,
Queriniana, Brescia (capp. 1, 2, 4, 7, 10, 11, 12, 13, 14).
257
SECONDO ANNO
Questioni di Teologia speculativa e dogmatica
PROGRAMMA DEL CORSO
–
–
–
–
–
–
Il Dio di Gesù Cristo.
Il Redentore dell’uomo.
Antropologia teologica.
La Chiesa.
I Sacramenti della fede.
Religione e Religioni.
BIBLIOGRAFIA
CORSO DEL P ROF.
SAC.
STEFANO ALBERTO
Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti)
L. G IUSSANI , L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (II. All’origine della
pretesa cristiana, pp. 241-310; III. Perché la Chiesa, pp. 319-579).
Testi solo per la consultazione
Catechismo della Chiesa Cattolica.
Documenti del Concilio Vaticano II.
Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi)
J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007.
J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, LEV, Città del Vaticano 2011.
G. P HILIPS , La Chiesa e il suo mistero, Jaca Book, Milano, ult. ed.
A. S COLA , Chi è la Chiesa? Una chiave antropologica e sacramentale per l’ecclesiologia,
Queriniana, Brescia, 2005.
CH . S CHÖNBORN , Le sorgenti della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1998.
Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni.
CORSO DEL PROF . SAC. JULIÁN CARRÓN
L. G IUSSANI , All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs,
Milano (capp. 5, 6, 7, 8, 9).
L. G IUSSANI , Perché la Chiesa, volume terzo del PerCorso, Rcs, Milano (parte I capitolo
2; parte II capp. 1, 2; parte III capp. 1, 2, 3; parte IV capp. 1, 2, 3).
CORSO DEL P ROF.
SAC.
PIERLUIGI LIA
Il corso farà riferimento a (testi obbligatori per tutti):
P. L IA , Lo splendore di Dio. Saggio sulla forma cristiana, Vita e Pensiero, Milano, 2001.
P. LIA , Et incarnatus est. Sguardi sul mistero cristiano, Seduzione dell’intelligenza e
passione del cuore, EDUCatt, Milano, 2000.
258
Per un approfondimento dei temi si consiglia (testi facoltativi)
G. L AFONT , Immaginare la Chiesa cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998.
G. LOHFINK , Dio ha bisogno della Chiesa? Sulla teologia del popolo di Dio, San Paolo,
Cinisello Balsamo, 1999.
P.A. S EQUERI , Senza volgersi indietro, Meditazioni per i tempi forti, Vita e Pensiero, Mi-
lano, 2000.
CORSO DEL P ROF.
SAC .
BRUNO MAGGIONI
B. M AGGIONI , Un tesoro in vasi di coccio, Vita e Pensiero, Milano.
B. M AGGIONI , Il seme e la terra, Vita e Pensiero, Milano.
CORSO DEL P ROF.
SAC . A MILCARE
MANARA
A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguente
volume di dispense:
A. M ANARA , Questioni sulla pratica della fede, EDUCatt, Milano, 2009.
Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografiche
e sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durante
lo svolgimento del corso.
CORSO DEL P ROF.
SAC .
CLAUDIO STERCAL
Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazione
di testi della Bibbia e della tradizione cristiana.
Per chi frequenta, il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamente
presentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalità
dell’esame.
Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dai seguenti volumi:
B. M AGGIONI , La vita delle prime comunità cristiane, Borla, Roma, 1992;
G. M OIOLI , Temi cristiani maggiori, Glossa, Milano, 2003.
Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi sceglie
di non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame.
CORSO
DEL
PROF . SAC. SAVERIO XERES
Per gli studenti frequentanti
Appunti delle lezioni.
Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni.
Per gli studenti non frequentanti
B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo,
Queriniana, Brescia (capp. 5, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24).
259
TERZO ANNO
Questioni di Teologia morale e pratica
PROGRAMMA DEL CORSO
–
–
–
–
–
–
La vita cristiana.
La legge dello Spirito di vita.
Il Decalogo e il comandamento nuovo.
Bioetica e biotecnologie.
Edificare la Chiesa: ministerialità, corresponsabilità e collaborazione.
Evangelizzazione e missione nei contesti della multiculturalità.
BIBLIOGRAFIA
CORSO DEL P ROF.
SAC.
M ICHELE ARAMINI
Per la parte prima:
a
M. A RAMINI, Introduzione alla bioetica, Giuffré, 3 ed., 2009 (Gli studenti dedono studiare
da pag. 35 a pag. 117 e da pag. 182 a pag. 476).
Per la parte seconda:
a
M. A RAMINI , Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, 3 ed. semplificata, 2010 (con
esclusione del capitolo terzo sulla storia della teologia morale).
CORSO DEL PROF . SAC. PIER DAVIDE GUENZI
E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di
teologia, 233).
G. P IANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi,
2001 (Questioni di etica teologica, 1).
D. M IETH , Scuola di etica, Queriniana, Brescia, 2006 (Giornale di teologia, 319).
X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44).
P. B EAUCHAMP , La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000.
C. D I S ANTE , Decalogo: le dieci parole comandamento e libertà, Cittadella, Assisi, 2007.
E. BORGHI , Il Discorso della montagna. Matteo 5-7, Claudiana, Torino, 2007.
Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Il
primo può essere scelto tra i volumi di CHIAVACCI, PIANA e MIETH; il secondo tra quelli
di LÉON DUFOUR e B EAUCHAMP, oppure unendo i brevi saggi di DI SANTE e B ORGHI.
Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni.
Il Prof. don Pier Davide Guenzi, durante le settimane di lezione (II semestre), riceve gli
studenti presso lo studio 141, primo piano del Gregorianum, all’orario indicato sulla
pagina web del Docente. Si prega di prendere visione delle eventuali variazioni del
ricevimento e delle date per il I semestre sulla bacheca dei corsi di Teologia, oppure
sulla pagina web del Docente.
260
CORSO DEL P ROF.
SAC .
PIERLUIGI LIA
I frequentanti concorderanno con il docente il materiale per l’esame.
Per i non frequentanti:
Testi obbligatori:
M. A RAMINI , Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, Milano, 2010 (escludendo il
III capitolo).
Uno a scelta tra i seguenti
H. ARENDT , Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino, 2006.
P.A. S EQUERI , Sensibili allo Spirito. Umanesimo religioso e ordine degli affetti, Glossa,
Milano, 2001 (testo particolarmente interessante con approfondimenti di rilievo a
proposito dei nessi, oggi di grande attualità, tra identità personale, determinazione
etica, sentimenti ed emozioni).
J. H ABERMAS , Il futuro della natura umana. I rischi della genetica liberale, Einaudi, Torino, 2002 (testo impegnativo, ma di notevole interesse per chi abbia dimestichezza
con la riflessione filosofica).
P. G ROSSI , Mitologie giuridiche della modernità, Giuffré, Milano, 2005 (consigliato a chi
sia interessato a questioni attinenti al diritto).
J. R ATZINGER-J. H ABERMAS, Etica, religione e stato liberale, Morcelliana, Brescia, 2005.
AA. VV., La legge naturale, I principi dell’umano e la molteplicità delle culture, Glossa,
Milano, 2007 (il volume viene incontro al rinnovato interesse per il tema della legge
naturale riscontrato in questi anni. Per l’esame è richiesta la conoscenza di uno dei
contributi qui raccolti).
F. B OTTURI , La generazione del Bene, Vita e pensiero, Milano, 2009 (Prima Parte - Il
volume è particolarmente raccomandato in quanto sviluppa una prospettiva filosofica e antropologica molto prossima a quella che guida le lezioni del corso)
Testi assolutamente facoltativi per chi voglia approfondire la riflessione:
W. P ANNENBERG , Fondamenti dell’etica. Prospettive filosofico-teologiche, Queriniana,
Brescia, 1998.
R. S PAEMANN , Felicità e benevolenza, Vita e Pensiero, Milano, 1998.
AA.VV., Affetti e legami, Annuario di Etica 1/2004 a cura di F. Botturi e C. Vigna, Vita e
Pensiero, Milano, 2004.
CORSO DEL P ROF.
SAC .
MAURIZIO MEDINA
A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano 2010.
M. ARAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato (Al),
2007.
B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e
Pensiero, Milano 2003.
X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44).
Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni.
261
Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Il
primo può essere scelto tra i volumi di ARAMINI (non è obbligatorio il capitolo III),
F UMAGALLI (non sono obbligatorie le pagg. 147-205), il secondo tra quelli di LÉON DUFOUR , MAGGIONI .
Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni.
CORSO DEL PROF . SAC. BERNARDINO P ESSANI
2
M. ARAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato, 2007 .
P. B EAUCHAMP , La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000.
E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di
Teologia 233).
E. CHIAVACCI , Teologia morale fondamentale, Cittadella, Assisi, 2007.
X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici 44).
A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano, 2010.
B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e
Pensiero, Milano, 2003.
B. M AGGIONI , Un tesoro in Vasi di coccio. Rivelazione di Dio e umanità della Chiesa, Vita
e Pensiero, Milano, 2005.
G. P IANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi,
2001 (Questioni di etica teologica 1).
J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI , L’elogio della coscienza, Cantagalli, Siena, 2009.
C.V IGNA -S. ZAMAGNI (ed.), Multiculturalismo e identità, Vita e Pensiero, Milano, 2002.
Altri testi veranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni.
Testi per l’esame:
– gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma
con il docente;
– gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di due testi:
1. B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e
Pensiero, Milano, 2003.
2. un titolo a scelta tra i seguenti:
A. F UMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano,
2010 (escluse le pagine 162-206).
oppure:
M. A RAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato,
20072 (escluso il capitolo III).
oppure:
E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di
Teologia 233).
Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame,
approfondendo uno o più temi del programma del Corso.
262
CORSO DEL PROF . P. SILVIO RONCA O.F .M . CAP.
B.F. P IGHIN , I fondamenti della morale cristiana, EDB, Bologna, 2001.
a
L. P ADOVESE , Uomo e donna a immagine di Dio, Ed. Messaggero, Padova, 2008, 4
edizione.
Gli studenti frequentanti in luogo della sopracitata bibliografia, potranno fare
riferimento alla dispensa del docente.
CORSO DEL P ROF. AGNESE VARSALONA
B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e
Pensiero, Milano, 2001.
G. PIANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001.
Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni.
263
L AUREE
MAGISTRALI
Teologia (corso seminariale)
P ROF.
SAC .
CLAUDIO STERCAL
PROGRAMMA DEL CORSO
La “ricerca della felicità” nell’esperienza e nella teologia cristiana
Il corso si propone di favorire un approfondimento della comprensione del ruolo
della “ricerca della felicità” nella società e nella cultura contemporanea e di
offrire alcuni punti di riferimento della tradizione cristiana biblica (soprattutto
il Nuovo Testamento) e post-biblica (tra i quali: Agostino d’Ippona; Francesco
d’Assisi; Tommaso d’Aquino; Blaise Pascal; Charles de Foucauld; Romano
Guardini; Paolo VI; ...) utili per la comprensione del tema.
Lo svolgimento del corso dedicherà ampio spazio alla presentazione e valutazione dei testi (biblici e della tradizione cristiana successiva) e a momenti di
confronto seminariale.
BIBLIOGRAFIA
A chi non frequenta, sarà richiesta all’esame la discussione e la valutazione del
volume:
AA.VV., Beatitudine e benessere. Modelli conflittuali nella ricerca della felicità?,
Glossa, Milano, 2005 (se difficile da reperire contattare il docente).
A chi frequenta, saranno richiesti, durante il seminario, alcuni brevi interventi, scritti
od orali. Il docente si riserva la possibilità di ritenerli sostitutivi di parte del programma
d’esame.
264
CORSI DI LINGUA STRANIERA DI PRIMO LIVELLO
1. -
Lingua francese
PROGRAMMA DEL CORSO
Il Corso si articola nel seguente modo:
a) Studio ed uso attivo della fonetica e della grammatica di base
– Fonemi specifici del francese.
– Costruzione della frase semplice affermativa.
– Interrogative.
– Presentativi.
– Espressioni corrispondenti a c’è, ci sono.
– Negazione.
– Congiunzioni coordinative e subordinative di base (et, ou, mais, parce que…).
– Articoli definiti, indefiniti e partitivi.
– Femminile e plurale nomi e aggettivi.
– Possessivi: aggettivi e pronomi.
– Dimostrativi: aggettivi e pronomi. Uso di ce / cela / ça.
– Numeri.
– Pronomi personali, pronomi y e en.
– Pronomi relativi semplici.
– Avverbi di quantità.
– Le preposizioni semplici de e à e articolate.
– Le principali preposizioni ed espressioni di luogo e tempo.
– Comparativi e superlativi relativi.
– Tempi verbali dell’indicativo, il condizionale, il congiuntivo presente,
l’imperativo.
– Verbi ausiliari e verbi in – ER, IR, RE, OIR.
– Principali verbi riflessivi.
– Principali verbi impersonali.
– Principali verbi irregolari.
– Accordo del participio passato.
– Gallicismi.
– Verbi di movimento + infinito.
– Verbi di opinione + indicativo oppure infinito.
– Uso del congiuntivo con i verbi impersonali e di volontà e/o desiderio.
– Ipotesi della realtà.
265
b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni
della vita quotidiana
– Salutations.
– Pays et nationalités.
– Études, professions et lieux de travail ou d’études.
– Famille.
– Personnes (description physique et traits de caractères. Ex. gentil, gai...).
– Vêtements, accessoires et objets quotidiens (Ex. : ordinateur...).
– Actions de la journée.
– Immeuble et appartement.
– Anniversaires et fêtes.
– Argent et modalités de paiement.
– Magasins et achats.
– Temps et météo.
– Loisirs, vacances, voyages.
– Moyens de transport, en ville et sur la route.
– Hôtel et restaurants.
– Repas et produits alimentaires les plus courants.
c) Sviluppo delle competenze di lettura, ascolto e comprensione orale con l’ausilio
di supporti audiovisivi e multimediali
BIBLIOGRAFIA
Testo comune a tutti i livelli/gruppi (principiante, falso-principiante e intermedio)
adottato a lezione e consigliato per lo studio individuale:
L. PARODI -M. V ALLACCO , Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto
a parte), CIDEB 2009.
Testi adottati a lezione
Possono essere differenziati per livelli e/o per formatori e saranno comunicati il primo
giorno di lezione in aula. Relativo avviso sarà pubblicato sulla pagina web del SeLdA
(http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese –
Programma dei corsi).
Testi facoltativi e/o consigliati per lo studio individuale
L. PARODI -M. VALLACCO , Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto
a parte), CIDEB, 2009.
J. B ONENFANT -J. L ACROIX , Exercices d’oral en contexte, -Livre, CD, Corrigé-, (Niveau
débutant per i principianti, Niveau Intermédiaire per falsi-principianti e intermedi),
Hachette.
AA.VV, Exercices de vocabulaire en contexte + Corrigé, Hachette.
S ITO: www.rfi.fr Langue française / Le journal en français facile / Le fait du jour /
Apprendre à écouter (esercizi di ascolto e comprensione orale di documenti autentici).
266
Dizionario bilingue consigliato: GARZANTI , Nuova edizione.
È possibile avere indicazioni bibliografiche più approfondite e specifiche per lo
studio individuale, rivolgendosi al Consulente linguistico di lingua francese, presso il
CAP, Centro per l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca 2/5, III piano, Aula 310.
AVVERTENZE
Tutti i corsi attivati di Lingua Francese sono interfacoltà e semestrali e prevedono una
durata differenziata a seconda dei livelli.
Gli studenti che non hanno mai studiato francese potranno scegliere un corso
principianti (débutants) in base alle disponibilità d’orario, senza dover sostenere alcun
test di ingresso.
Gli studenti che hanno già studiato francese devono sostenere un test di ingresso che
si terrà prima dell’inizio di ogni semestre (in settembre e in febbraio) c/o i laboratori
linguistici di Via Morozzo della Rocca, al fine di individuare quale classe di livello
frequentare (faux-débutants o intermédiaire). Gli studenti sono invitati a consultare la
pagina web del SeLdA per le comunicazioni relative alle modalità e alle date del test
di ingresso.
Oltre ai corsi di lingua francese è possibile aumentare le ore di esposizione alla lingua
o intraprendere percorsi di studio in autonomia c/o il CAP, Centro per l’Autoapprendimento
(Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano, Aula 310) dove si trova materiale didattico e
si possono costruire percorsi personalizzati, con la consulenza di un insegnante reperibile
settimanalmente.
Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto informatizzato
e un colloquio orale a cui si è ammessi SOLO previo superamento della parte informatizzata.
Test scritto informatizzato (durata: 1h30)
esercizi di comprensione orale: ascolto di due documenti in francese e risposta a
domande a scelta multipla;
– esercizi di comprensione scritta: lettura di un testo o di vari testi brevi e risposta a
domande a scelta multipla;
– esercizi di lingua e di grammatica: diversi testi brevi in cui selezionare l’elemento
mancante o scrivere una o più parole, in base al senso del testo o alle indicazioni
grammaticali date.
Non è consentito l’uso del dizionario.
–
Colloquio orale
Colloquio di stile informale in lingua. Il candidato dovrà dimostrare di saper
sostenere una conversazione con l’esaminatore, esprimendosi in modo semplice, ma
comprensibile e sostanzialmente corretto. Durante il colloquio si richiederà di:
– saper rispondere a domande su sé stessi (studi, famiglia, progetti…);
– descrivere un’immagine fornita dai docenti e simulare un dialogo ad essa collegata;
– presentare un argomento a scelta semplice, connesso alla francofonia e ai propri
interessi o esperienze, da prepararsi in modo autonomo a partire dall’ascolto di un
267
documento audio e non dalla lettura di un testo scritto.
L’argomento a scelta è obbligatorio, non occorrono ricerca scritta, né file audio, ma
si richiede solo di saperne parlare. Esempi, siti consigliati e metodo di preparazione
sono descritti nelle Indicazioni per il colloquio orale, scaricabili dalla pagina web del
Selda (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua
francese – Prove d’esame).
Un programma dettagliato, indicazioni specifiche per il colloquio orale,
simulazioni ed esercizi per la prove d’esame sono disponibili sulla pagina web del
SeLdA (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua
francese – Programma dei corsi - Prove d’esame). Gli studenti sono tenuti a consultare
tali documenti per prepararsi al test e per eventuali aggiornamenti.
Gli studenti possono contattare gli insegnanti nel periodo dei corsi, al termine
delle lezioni.
2. -
Lingua inglese - English for Humanities
PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivo dei corsi organizzati dal SeLdA è l’acquisizione delle competenze linguistiche corrispondenti al livello B1 “SOGLIA” del “Quadro di Riferimento
Europeo delle Lingue”.
In particolare i corsi per le facoltà umanistiche sono finalizzati a:
– l’acquisizione e/o il rinforzo delle principali strutture morfosintattiche della
lingua inglese per un uso attivo e consapevole delle stesse;
– l’apprendimento del lessico fondamentale per esprimersi nelle situazioni di
vita quotidiana e un primo approccio al lessico specialistico della cultura
letteraria e artistica e alla comprensione del testo scritto nell’ambito delle
scienze umane.
Per la parte morfosintattica il programma comprende:
– ordine delle parole e struttura della frase;
– tempi verbali dei verbi regolari e principali irregolari: present simple, present
continuous, present perfect simple and continuous, past simple, past
continuous, past perfect; futuro con will, shall, be going to, present continuous
e present simple;
– passivo presente e passato semplici;
– forme verbali: affermativa, interrogativa (strutture interrogative con: what,
where, when, who, whose, which, how, why), negativa, imperativo, esclamativo; strutture seguite da gerundio o infinito; have/get causativo;
– verbi modali: can, could, will, would, shall, should, may, might, must, have
to, ought to, need, used to;
268
– frasi ipotetiche: tipo zero, tipo 1, tipo 2;
– discorso diretto e indiretto;
– sostantivi: singolare, plurale, numerabili/non numerabili, nomi composti,
genitivo e doppio genitivo;
– pronomi: personali, possessivi, riflessivi, impersonali, dimostrativi, indefiniti e quantifiers (some, any, much, many, a few, a lot of, all,), relativi;
– aggettivi: possessivi, dimostrativi, qualificativi, posizione dell’aggettivo nella
frase, forme comparative e superlative regolari e irregolari;
– avverbi: di tempo, di modo, di luogo, posizione dell’avverbio nella frase;
– articoli e partitivi;
– preposizioni: di luogo, di tempo, di moto, di compagnia, d’agente; in
collocazioni dopo sostantivi, aggettivi e verbi.
Indicazioni sulla frequenza e l’ammissione ai corsi
Per essere ammessi a una classe gli studenti già in possesso di competenze linguistiche devono obbligatoriamente sostenere un test di ingresso nei mesi di
luglio e settembre (per il I semestre) e febbraio (per il II semestre) presso i laboratori linguistici di via Morozzo della Rocca.
A seguito dei risultati del test gli studenti vengono suddivisi in gruppi differenziati per livello come di seguito specificato:
Elementare
Pre-intermedio
Intermedio
Post-intermedio
Agli studenti di livello Elementare sono offerti due corsi (I e II semestre) di 60
ore ciascuno finalizzati all’acquisizione e al consolidamento delle strutture e del
lessico necessari al superamento della prova finale. Si raccomanda una frequenza attiva e regolare.
Gli studenti assegnati al gruppo “Post-intermedio” possiedono già le competenze linguistiche necessarie per affrontare la prova di idoneità SeLdA e sono pertanto ammessi a sostenere la prova di idoneità nelle prime sessioni d’esame utili
senza seguire un corso. Informazioni sulla prova d’esame e la relativa preparazione vengono fornite in un apposito incontro organizzato dal coordinatore di
lingua inglese all’inizio di ogni semestre.
N.B.: Oltre alla frequenza costante in classe è opportuno un regolare studio individuale a casa e presso il Centro per l’Autoapprendimento situato in via Morozzo
della Rocca 2/A.
Indicazioni sul formato dell’esame
La prova di Inglese SeLdA è composta da un esame scritto in tre parti (Listening,
Reading e Use of English) e da un esame orale (a coppie, circa 12 minuti).
269
Le parti Listening, Reading e Use of English si svolgono nella medesima giornata. L’orale in genere viene effettuato una settimana dopo gli scritti. Sono ammessi a questa prova solo gli studenti che superano la prova scritta.
Nella pagina web del SeLdA (sezione Inglese/programmi) si può scaricare un
facsimile d’esame (www.unicatt.it/selda).
N.B.: Poiché ad ogni appello è prevista una suddivisione in turni secondo l’ordine alfabetico, una volta perfezionata l’iscrizione all’esame, gli studenti sono
invitati a controllare sulla pagina web del SeLdA o presso la Segreteria l’orario
esatto della propria prova.
BIBLIOGRAFIA
Grammatica di riferimento per tutti i livelli:
M. V INCE -G. C ERULLI, Inside Grammar, MacMillan (libro dello studente - e volumetto
separato “Key”), ed. 2005.
Libri di corso:
Per il livello Elementare
I. LEBEAU -G. REES, Language Leader Elementary, Pearson Longman (Coursebook and
Workbook).
Per il livello Pre-Intermedio
I. LEBEAU -G. R EES, Language Leader Pre-Intermediate, Pearson Longman (Coursebook
and Workbook).
Per il livello Intermedio
D. C OTTON -D. F ALWEY -S. K ENT , Language Leader Intermediate, Pearson Longman
(Coursebook and Workbook).
AVVERTENZE
Orario e luogo di ricevimento
Il docente coordinatore di lingua inglese riceve gli studenti il venerdì dalle ore 10,00
alle ore 11,00 presso il Centro per l’Autoapprendimento.
3. -
Lingua spagnola
PROGRAMMA DEL CORSO
Il Corso si articola nel seguente modo:
a) Studio della grammatica di base:
– Fonética y ortografía.
– Artículos determinados e indeterminados. Forma y uso.
270
– Género y número de nombres y adjetivos.
– Pronombres: personales sujeto, reflexivos, complemento directo, indirecto e
interrogativos.
– Adjetivos y pronombres: posesivos, demostrativos, indefinidos, relativos e
interrogativos.
– Diferencia entre: hay / está (n).
– Verbos reflexivos, pronominales e impersonales.
– Números cardinales y ordinales.
– Muy/mucho.
– Comparativos y superlativos.
– Diferencia entre ser/estar.
– Principales verbos regulares e irregulares.
– Tiempos verbales del Indicativo: Presente, Pretérito imperfecto, Pretérito
perfecto compuesto, Pretérito indefinido, Pretérito pluscuamperfecto, Futuro
y Condicional.
– El Imperativo (afirmativo y negativo). Imperativo + pronombres.
– Ir a/pensar + infinitivo;
Haber/tener + que + infinitivo;
Deber + infinitivo;
Volver a / ir a / acabar de + infinitivo;
Estar a punto de + infinitivo y estar + gerundio.
– Adverbios de lugar, tiempo, modo, cantidad, etc.
– Principales preposiciones y conjunciones.
– Diferencias gramaticales básicas entre el español y el italiano.
b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni
di vita quotidiana
– Saludos, despedidas y presentaciones.
– Países y nacionalidades.
– La familia y la descripción de personas.
– Profesiones y lugares de trabajo.
– Partes del día y acciones habituales. Expresiones de frecuencia.
– La casa (descripción de las partes, mobiliario y objetos).
– La ciudad. Nombres de establecimientos y lugares públicos. Indicadores de
dirección.
– Ropa (prendas de vestir, tallas y colores).
– Partes del cuerpo.
– Alimentos y bebidas.
– Actividades del tiempo libre y lugares de ocio.
– Días de la semana, meses del año y estaciones.
– Tiempo atmosférico.
271
–
–
–
–
–
–
Viajes y servicios.
Medios de transporte.
Medio ambiente.
Marcadores temporales de pasado y futuro.
Aficiones y deportes.
Principales “falsos amigos” entre el español y el italiano.
c) Sviluppo delle competenze di espressione orale, lettura, ascolto e comprensione con l’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali
BIBLIOGRAFIA
Testi adottati a lezione
C. P OLETTINI-J. P ÉREZ NAVARRO , Contacto, Curso de español para italianos, Nivel 1, Ed.
Zanichelli, Bologna, 2003.
G. B OSCAINI, Sin duda, Grammatica della lingua spagnola. Versione contrastiva, CIDEB,
Genova, 2010.
Testi facoltativi e/o consigliati
F. C ASTRO , Uso de la gramática española, Nivel elemental. Nueva edición. Edelsa,
Madrid, 2010.
AA.VV, Gramática básica del estudiante de español, Ed. Difusión, Madrid, 2005.
M. J. B LÁZQUEZ L OZANO-M.A. V ILLEGAS G ALÁN , Universo gramatical, Gramática de referencia
del español para italianos, Edinumen, Madrid, 2010.
Dizionari consigliati
L. TAM , Dizionario Italiano-Spagnolo/Spagnolo- Italiano, Hoepli, Milano, 1997.
C. M ALDONADO G ONZÁLEZ (dir.), Clave: diccionario de uso del español actual, SM,
Madrid, 1999.
AVVERTENZE
Gli studenti sono invitati a consultare sul sito del SeLdA o sulle bacheche del SeLdA,
Via Morozzo della Rocca 2/A, V piano le comunicazioni relative al test di ingresso, alla
suddivisione in gruppi, allo svolgimento dei corsi e delle prove di idoneità.
Tutti i corsi attivati di Lingua Spagnola sono semestrali e prevedono una durata
complessiva di 100 ore ripartite in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico (Centro
per l’autoapprendimento - CAP).
Alla prova scritta e orale si richiederà una competenza comunicativa in spagnolo (atti
di parola in contesto) e non la compilazione di esercizi di grammatica. Pertanto si
consiglia vivamente di frequentare i corsi e di integrare la preparazione presso il Centro
per l’ Autoapprendimento di via Morozzo 2/A, dove vi sono postazioni audio-video
computerizzate e materiale didattico ed è possibile costruire percorsi personalizzati con
il consiglio di un consulente linguistico reperibile settimanalmente.
272
Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto e un colloquio
orale a cui si è ammessi previo superamento del test scritto.
Test scritto (durata: 90 minuti)
Il test scritto è composto da due parti principali:
– Parte di comprensione scritta:
* lettura e comprensione di diversi testi in lingua con verifica attraverso esercizi di
risposte vero o falso e brevi testi con risposta a scelta multipla.
– Parte di “coscienza comunicativa” divisa a sua volta in due parti:
* esercizi di lessico, nei quali lo studente dovrà dimostrare di conoscere (tramite
esercizi con risposta a scelta multipla) non solo il vocabolario fondamentale ma
anche i diversi aspetti contrastivi tra lo spagnolo e l’italiano (i cosiddetti
“falsi amici”);
* esercizi riguardanti forme linguistiche in contesto: lo studente dovrà essere in
grado di applicare i diversi elementi grammaticali inseriti in un contesto determinato
sempre tramite esercizi con risposta a scelta multipla.
Non è consentito l’uso del dizionario.
Prova orale
Il candidato dovrà dimostrare di saper sostenere una conversazione interagendo con
l’insegnante e un altro candidato su un argomento familiare, esprimendosi in modo
semplice ma comprensibile e sostanzialmente corretto circa una situazione di vita
quotidiana. Il colloquio si svolgerà nel seguente modo:
– presentazione del candidato;
– conversazione/interazione con un altro candidato tramite la simulazione di una
situazione immaginaria di comunicazione oppure la esposizione di un argomento proposto
dall’insegnante.
Nella valutazione, si verificherà non solo la capacità e qualità produttiva del
linguaggio orale ma anche la capacità di comprensione auditiva da parte del candidato.
Si consiglia di verificare eventuali aggiornamenti del programma e della relativa
bibliografia alla fine dei corsi.
Orario e luogo di ricevimento
I docenti ricevono gli studenti al temine delle lezioni.
4. -
Lingua tedesca
PROGRAMMA DEL CORSO
Obiettivo del corso
Obiettivo di tutti i corsi offerti dal SELdA è portare gli studenti al livello B1
SOGLIA definito dal Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue.
273
In accordo alla Scala Globale di classificazione di esami e diplomi secondo i
livelli del Consiglio d’Europa, tale livello si riferisce a un “Uso indipendente
della lingua” con le seguenti caratteristiche:
B1
“Lo studente è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione
che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari
inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. E’ in grado di districarsi
nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’estero. E’ in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti alla
sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. E’ in grado di riferire
un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a delle idee o a un progetto”.
Saranno privilegiate tipologie di testi e ambiti lessicali rilevanti per studenti di
area umanistica.
Per superare con successo la prova di idoneità si consiglia agli studenti sia una
partecipazione attiva alle lezioni che lo studio individuale allo scopo di acquisire le competenze ricettive e produttive necessarie per raggiungere o consolidare
il livello B1. Durante le lezioni sarà dato particolare peso alla comunicazione in
coppie e in piccoli gruppi e sarà distribuito materiale supplementare. Per le attività
autonome sono disponibili inoltre materiali al Centro per l’Autoapprendimento (CAP),
ubicato al III piano della sede di Via Morozzo della Rocca 2/A.
N.B.: Si consiglia la frequenza delle lezioni e del Centro per l’Autoapprendimento.
Al fine di raggiungere il livello B1 descritto sopra, il corso prevede:
– Acquisizione e sviluppo delle competenze comunicative ricettive (ascoltare e
leggere) e produttive (parlare e scrivere) attraverso attività sia guidate che
autonome, relative a situazioni rilevanti dell’esperienza quotidiana.
Il raggiungimento di questi obiettivi presuppone:
A. Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni
di vita quotidiana relative ai principali ambiti tematici, attinenti al settore
lavorativo;
B. Conoscenza e uso attivo delle principali strutture morfosintattiche della lingua tedesca:
* St r u t t u r a d e l l a f r a s e p r i n c i p a l e e s e c o n d a r i a ( p e r e s . : c a u s a l e ,
condizionale,interrogativa indiretta, relativa, infinitiva, finale);
* Declinazione di sostantivi e articoli, aggettivi e pronomi possessivi, pronomi
personali, aggettivi; il gruppo nominale;
274
* Coniugazione dei principali verbi regolare e irregolari (tempi verbali: Präsens,
Perfekt, Präteritum, Imperativo, würde + Inf., forma passiva);
* Principali preposizioni con dativo e accusativo;
* Connettori.
Gli obiettivi di studio si raggiungono utilizzando testi autentici attinenti alla vita
lavorativa e al linguaggio dell’economia per tutte le competenze linguistiche.
BIBLIOGRAFIA
P. V ALLAVANTI , Kontakte, EDUCatt, 2010 .
Begegnungen A2+, Schubert Verlag, ISBN 978-3-929526-89-9.
Deutschlandrunde, EDUCatt, ISBN 978-88-8311-595-0.
Durante le lezioni sarà distribuito materiale integrativo circa i principali ambiti tematici
in programma.
Grammatica consigliata
H. SCOLLO, Deutsche Grammatik für Italiener, Graphics Editore, ISBN 978-88-903665-0-5.
Dizionari bilingui consigliati
Dizionario Italiano-Tedesco/Tedesco-Italiano, Paravia, 2001. Oppure Dizionario ItalianoTedesco/Tedesco-Italiano, Sansoni, Firenze.
Dizionario monolingue consigliato
Deutsch als Fremdsprache, Hueber Wörterbuch, ISBN 3-19-001735-2.
Materiali per esercitarsi per la parte scritta dell’esame:
P. V ALLAVANTI , Textverständnis, EDUCatt, ISBN 978-88-8311-594-3.
P. V ALLAVANTI , Deutschlandrunde, EDUCatt, ISBN 978-88-8311-595-0.
ÖSD-Übungsmaterialien Grundstufe Deutsch e Zertifikat Deutsch, consultabili presso il
Centro per l’Autoapprendimento (CAP), ubicato al III piano della sede di Via
Morozzo della Rocca 2/A.
AVVERTENZE
Indicazioni Sulla Prova Di Idoneità
La verifica è composta da una prova scritta (ascolto, lettura ed espressione scritta) e
una prova orale.
Prova scritta – Non sono ammessi dizionari:
Ascolto (ca. 15 minuti):
brani con verifica di comprensione tramite risposte autentiche, o vero/falso: modello
Übungsmaterialien Grundstufe Deustch e Zertifikat Deustch, Hörverstehen.
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–
–
Lettura e Grammatica
Prima parte: testo con verifica tramite risposte a scelta multipla e testo a inserzioni.
Seconda parte: testo con spazi vuoti da completare: modello Übungsmaterialien
Zertifikat Deustch Leseverstehen Aufgabe 1 e ZD Sprachbausteine.
Espressione scritta
Una lettera di circa 80-100 parole (su indicazioni): modello: Übungsmaterialien
Zertifikat Deutsch
–
Prova orale (dialogo di 15 minuti):
2 capitoli di Deutschlandrunde a scelta dello studente e breve conversazione in lingua
su argomenti trattati a lezione.
Lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di comunicare in modo semplice ma
corretto.
Nota Bene:
Per essere ammessi alla prova orale bisogna aver superato la prova scritta.
Si consiglia vivamente di frequentare le lezioni e il Centro per l’Autoapprendimento.
Gli studenti che avessero difficoltà nella frequenza sono pregati di contattare per
tempo l’insegnante.
Orario e luogo di ricevimento
Il Prof. Paola Vallavanti riceve gli studenti nella sede di via Morozzo della Rocca su
appuntamento previa mail: [email protected]. Per eventuali avvisi utilizzerà
anche la pagina a sua disposizione nello spazio Selda – Esercitazioni di lingue - in
Blackboard.
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