Milano - 2011/2012 Facoltà di Sociologia www.unicatt.it SOCIOLOGIA Guida dello studente Milano a.a. 2011 - 2012 www.unicatt.it copertina Guida Sociologia.indd 1-3 11/07/11 09.18 UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE 20123 MILANO – Largo A. Gemelli 1 GUIDA DELLA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA Piani di studio e programmi dei corsi Anno Accademico 2011/2012 INDICE Saluto del Rettore .................................................................................. pag. 5 Finalità e struttura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ............ pag. Carattere e Finalità ................................... ....................................... ” Organi e Strutture accademiche .................................. ...................... ” Organi e Strutture amministrative.................................. ................... ” 7 7 8 9 I percorsi di studio nell'ordinamento vigente (D.M. n. 270/2004) ..... pag. 11 PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ La Facoltà e il suo sviluppo ................................................................... pag. Il corpo docente ....................................................................................... ” 17 20 PIANI DI STUDIO Lauree triennali ....................................................................................... pag. 23 Laurea in Scienze del servizio sociale ........................................................ pag. 23 Laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi ...... pag. Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell'a.a. 2011/2012 .................................................................................... ” Piani di studio per gli studenti che nell'a.a. 2011/2012 si iscrivono al II e III anno di corso ................................................................................. ” 29 30 32 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea triennale con relativo codice di settore scientifico-disciplinare .............................. pag. 37 L'offerta formativa dopo la laurea triennale ........................................ pag. 40 Lauree magistrali .................................................................................... pag. 40 Laurea in Scienze per il lavoro sociale e le politiche di Welfare ............ pag 41 Laurea in Scienze sociali applicate ............................................................. pag 45 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con relativo codice di settore scientifico-disciplinare ..................................... pag. 51 3 Master universitari ................................................................................................ pag. 53 Dottorati di ricerca .............................................................................................. ” 53 Corsi di Teologia ..................................................................................... pag. 57 Servizio Linguistico d'Ateneo (SeLdA) ................................................ pag. 59 Norme amministrative ............................................................................ pag. Norme per l'immatricolazione................................... ........................ ” Pratiche amministrative............................ ......................................... ” Norme per adempimenti di segreteria ............................... ................. ” 63 63 66 77 78 79 Tasse e contributi .......................................................................................... ” Norme di comportamento............................... ................................... ” Norme per mantenere la sicurezza in Università: sicurezza, salute e ambiente................. .............................................. ” Personale dell'Università.............................. ..................................... ” Norme di garanzia del funzionamento dei servizi essenziali...................” 79 82 83 Servizi dell'Università per gli studenti .................................................. pag. 85 Appendice: Programmi dei corsi ........................................................... pag. 87 4 Gentile Studente, gli anni universitari rappresentano uno dei momenti più belli e felici nella crescita umana e professionale di ogni persona. Tanto più lo sono nella nostra Università, che si distingue per l’offerta formativa articolata e pluridisciplinare, per la metodologia rigorosa degli studi e della ricerca scientifica, per lo stretto legame con il mondo del lavoro e delle professioni, per le molteplici opportunità, aperte agli studenti, di stage ed esperienze internazionali. L’Università Cattolica del Sacro Cuore è il più importante Ateneo cattolico d’Europa. È anche l’unica Università italiana che può vantare una dimensione veramente nazionale, con cinque sedi: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Campobasso e Roma con il Policlinico universitario “Agostino Gemelli”. A partire dalla fondazione milanese del nostro Ateneo, nel 1921, migliaia di persone si sono laureate in Università Cattolica raggiungendo traguardi rilevanti e spesso eccellenti nei diversi ambiti professionali. Come Università Cattolica - una Università che ha inscritte nel proprio codice genetico la vocazione universale e la fedeltà al Vangelo - il nostro Ateneo vuole essere il luogo speciale dove realizzare un dialogo fecondo con gli uomini di tutte le culture, alla luce dell’amicizia tra ragione e fede. Come comunità di vita e ricerca, l’Università chiede agli studenti di partecipare intensamente e costantemente alla vita accademica, usando nel modo migliore le numerose occasioni di crescita che essa offre quotidianamente. Con i suoi corsi di laurea, con i master di primo e secondo livello, con i dottorati di ricerca e le Alte Scuole, l’Università Cattolica del Sacro Cuore dà la possibilità di vivere in pienezza e con soddisfazione l’impegno dello studio e l’incontro con i docenti. Questa guida, destinata ad accompagnare i Suoi studi nel nuovo anno accademico, offre tutte le informazioni essenziali per conoscere la Sua facoltà. Troverà invece il programma dei corsi, insieme a molte altre informazioni, sul sito web http://milano.unicatt.it/sociologia. La presenza di quattordici facoltà, ciascuna a fianco dell’altra nell’unico grande campus nazionale dell’Università Cattolica, Le permetterà di vivere un’esperienza autentica di crescita universitaria. Grazie al suo alto prestigio nazionale e internazionale, l’Università Cattolica Le fornirà non solo le necessarie competenze professionali, ma anche quel metodo e quella più ampia prospettiva culturale, che nascono dal quotidiano confronto interdisciplinare. E ciò all’interno di un progetto educativo, orientato a far sì che i nostri giovani possano coltivare con passione le loro aspirazioni e guardare, con fiducia e realismo, a quel futuro la cui costruzione è già parte del nostro presente. Il Rettore Lorenzo Ornaghi 5 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 FINALITÀ E STRUTTURA DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL S ACRO CUORE CARATTERE E FINALITÀ Il carattere e le finalità dell’Università Cattolica, giuridicamente riconosciuta con R.D. 2 ottobre 1924, n.1661, sono esposte nell’art. 1 dello Statuto, approvato con Decreto Rettorale il 24 ottobre 1996, il cui secondo comma recita: «L’Università Cattolica è una comunità accademica che contribuisce allo sviluppo degli studi, della ricerca scientifica e alla preparazione dei giovani alla ricerca, all’insegnamento, agli uffici pubblici e privati e alle professioni libere. L’Università Cattolica adempie a tali compiti attraverso un’istruzione superiore adeguata e una educazione informata ai principi del cristianesimo, nel rispetto dell’autonomia propria di ogni forma del sapere, e secondo una concezione della scienza posta al servizio della persona umana e della convivenza civile, conformemente ai principi della dottrina cattolica e in coerenza con la natura universale del cattolicesimo e con le sue alte e specifiche esigenze di libertà». La qualifica di “cattolica” e la fedeltà alla Chiesa rappresentano per l’Ateneo del Sacro Cuore una condizione e una opportunità irrinunciabili per affrontare con rigore scientifico e apertura intellettuale sia la ricerca sia l’insegnamento in tutti i campi del sapere e in particolare rispetto alle grandi questioni del nostro tempo. La ricerca scientifica viene interpretata e vissuta nel suo nesso con l’antropologia e con l’etica, nell’orizzonte della fede cristiana; ciò ha consentito e consente all’Università Cattolica di consolidarsi come luogo naturale di dialogo sincero e di confronto appassionato con tutte le altre culture. A tutti coloro che desiderano e accettano liberamente di far parte della Università Cattolica si richiede consapevolezza delle finalità scientifiche e pedagogiche dell’Ateneo, e l’impegno a rispettarle e valorizzarle. Si richiede e si auspica, inoltre, che tale consapevolezza si traduca anche nell’agire personale, in collaborazione leale ed operosa con tutte le componenti dell’Università, evitando atteggiamenti e comportamenti non conformi ai valori e ai principi ispiratori dell’Ateneo. 7 O RGANI E STRUTTURE ACCADEMICHE Rettore È la più alta autorità accademica, rappresenta legalmente l’Università, convoca e presiede il Consiglio di amministrazione, il Comitato direttivo, il Senato accademico e la Consulta di Ateneo. Promuove la convergenza dell’operato di tutte le componenti la comunità universitaria per il conseguimento dei fini propri dell’Università Cattolica. Può nominare uno o più Pro-Rettori di cui uno con funzioni vicarie. Ad essi può delegare l’esercizio di specifiche funzioni. Rimane in carica per quattro anni ed è riconfermabile per non più di due mandati consecutivi. Il Rettore in carica è il Prof. Lorenzo Ornaghi, ordinario di “Scienza politica” nella Facoltà di Scienze politiche. Pro-Rettori Il Pro-Rettore in carica è il Prof. Franco Anelli ordinario di “Diritto civile” presso la Facoltà di Giurisprudenza. Senato accademico È composto dal Rettore che lo presiede, e dai Presidi di Facoltà. È un organo collegiale che delibera su argomenti che investono questioni didattico-scientifiche di interesse generale per l’Ateneo. Spettano al Senato Accademico tutte le competenze relative all’ordinamento, alla programmazione e al coordinamento delle attività didattiche e di ricerca. Preside di Facoltà Il Preside viene eletto tra i professori di prima fascia ed è nominato dal Rettore. Il Preside è eletto dai professori di prima e seconda fascia. Dura in carica quattro anni accademici ed è rieleggibile per non più di due mandati consecutivi. Il Preside della Facoltà di Sociologia è il Prof. Mauro Magatti. Consiglio di Facoltà Il Consiglio di Facoltà è composto da tutti i professori di ruolo e fuori ruolo di prima e seconda fascia, dai rappresentanti dei ricercatori universitari, dai professori incaricati dei corsi e dai rappresentanti degli studenti. Il Consiglio di Facoltà programma lo sviluppo dell’attività didattica, ne organizza e ne coordina il funzionamento, propone le modifiche da apportare all’ordinamento didattico come previsto dallo statuto. 8 O RGANI E STRUTTURE AMMINISTRATIVE Consiglio di amministrazione Al Consiglio di amministrazione spettano i più ampi poteri, tanto di ordinaria quanto di straordinaria amministrazione, per il governo dell’Università Cattolica. Il Consiglio di amministrazione è composto da diciotto membri: dal Rettore che lo presiede; da dieci membri nominati dall’ente morale Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori; da un rappresentante della Santa Sede; da un rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana; da un rappresentante del Governo; da un rappresentante dell’Azione Cattolica Italiana; da tre membri eletti dai professori di prima e seconda fascia tra i professori di prima fascia delle sedi dell’Università. Direttore amministrativo Il Direttore amministrativo è a capo degli uffici e dei servizi dell’Ateneo e ne dirige e coordina l’attività. Esplica una generale attività di indirizzo, direzione e controllo nei confronti del personale amministrativo e tecnico. È responsabile dell’osservanza delle norme legislative e regolamentari di Ateneo, dà attuazione alle deliberazioni degli organi collegiali ai sensi dello Statuto. Il Direttore amministrativo è nominato dal Consiglio di amministrazione, su proposta del Rettore. Il Direttore amministrativo in carica è il Prof. Marco Elefanti. Direttore di Sede Il Direttore di Sede è responsabile del funzionamento della gestione locale e del raggiungimento degli obiettivi assegnati nell’ambito delle linee di indirizzo e coordinamento generale di competenza del Direttore amministrativo e di quanto stabilito dal Consiglio di amministrazione. Il Direttore di sede è nominato dal Rettore, previa delibera del Consiglio di amministrazione, su proposta del Direttore amministrativo. Il Direttore in carica per la sede di Milano è il Dott. Mario Gatti. 9 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 I PERCORSI DI STUDIO NELL'ORDINAMENTO VIGENTE (D ECRETO MINISTERIALE N. 270/2004) Scuola superiore Laurea Master di I livello Laurea magistrale Scuola di specializzazione Master di II livello Dottorato di ricerca Laurea I corsi di laurea di durata triennale sono istituiti all’interno di 43 classi ministeriali che li raggruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4 classi relative alle professioni sanitarie. La laurea ha lo scopo di assicurare un’adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici e l’acquisizione di specifiche conoscenze professionali. Si potrà spendere questo titolo immediatamente, entrando nel mercato del lavoro, oppure si potrà continuare il percorso universitario iscrivendosi ad una laurea magistrale. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 180 crediti formativi universitari (CFU). A coloro che conseguono la laurea triennale compete la qualifica accademica di Dottore. 11 Laurea magistrale I corsi di laurea magistrale sono istituiti all’interno di 98 classi ministeriali che li raggruppano in base a obiettivi formativi comuni. A queste si aggiungono 4 classi relative alle professioni sanitarie. La laurea magistrale, di durata biennale, ha come obiettivo quello di fornire una formazione di livello avanzato per poter esercitare attività molto qualificate in ambiti specifici. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 120 crediti formativi universitari. Sono previste anche lauree magistrali a ciclo unico articolate su 5/6 anni di corso. In questo caso per ottenere il titolo occorre aver conseguito 300/360 crediti formativi universitari. A coloro che conseguono una laurea magistrale compete la qualifica di Dottore Magistrale. Master È un’ulteriore possibilità per approfondire la formazione dopo la laurea. (Master di primo livello) o dopo la laurea magistrale (Master di secondo livello). Un Master ha durata annuale e prevede la partecipazione a uno o più tirocini presso enti o aziende convenzionate. Per ottenere il titolo occorre aver conseguito 60 crediti formativi universitari. Scuola di specializzazione La scuola di specializzazione ha l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze e abilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività professionali e può essere istituita esclusivamente nell’applicazione di specifiche norme di legge o direttive dell’Unione Europea. Dottorato di ricerca È un percorso destinato soprattutto a chi vorrà intraprendere la carriera accademica. Si può conseguire solo dopo la laurea magistrale e prevede 3 o 4 anni di studio. A coloro che conseguono il dottorato di ricerca compete la qualifica di Dottore di ricerca. LE CLASSI DISCIPLINARI Ogni laurea, comprese quelle magistrali, fa riferimento a una classe ministeriale che detta le caratteristiche indispensabili dell’offerta formativa. Ogni università può realizzare lo schema della classe caratterizzandola con alcune ulteriori peculiarità. Oltre alla denominazione attribuita dall’Università Cattolica alle lauree e alle lauree magistrali è quindi importante fare attenzione alla classe a cui i vari corsi si riferiscono. 12 IL CREDITO FORMATIVO Il credito è un’unità di misura che indica la quantità di impegno richiesta agli studenti per svolgere le attività di apprendimento sia in aula sia attraverso lo studio individuale. Un credito formativo corrisponde a 25 ore di impegno complessivo. La quantità di impegno, che uno studente deve svolgere mediamente in un anno, è fissata convenzionalmente in 60 crediti formativi universitari. I crediti non sostituiscono il voto dell’esame. Il voto misura il profitto, il credito misura il raggiungimento del traguardo formativo. 13 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 PRESENTAZIONE DELLA FACOLTÀ Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 La Facoltà e il suo sviluppo Studiare sociologia all’Università Cattolica non solo offre gli strumenti concettuali necessari per orientarsi in quello straordinario insieme di fenomeni che caratterizzano l’essere umano in società, ma apre anche concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Comprendere e interpretare le logiche di funzionamento e di cambiamento della vita sociale in una fase storica di mutamento accelerato è infatti una sfida intellettuale affascinante e, nello stesso tempo, un modo per acquisire competenze molto richieste dal mercato: dalle società di marketing e di ricerca alle imprese che hanno esigenze di selezione e gestione del personale, dal terzo settore ai servizi pubblici che si occupano di politiche sociali e di cura alla persona, dalle organizzazioni internazionali agli enti pubblici e dipartimenti privati che si occupano di sicurezza, dai sistemi della comunicazione alle istituzioni culturali. L’offerta formativa della Facoltà di Sociologia adotta una impostazione interdisciplinare e si articola globalmente lungo tre filoni della riflessione scientifica nell’ambito delle scienze umane e sociali. – Culturale. Insiste su un’ampia formazione teorico-culturale attraverso l’acquisizione delle fondamentali conoscenze riguardanti paradigmi, prospettive, linguaggi e temi delle scienze sociali che si occupano dell’essere umano inteso come soggetto in relazione con l’altro all’interno di collettività strutturate. – Metodologico e tecnico-pratico. Fornisce la padronanza dei metodi e delle tecniche per la ricerca e l’intervento nell’ambito sociale a vari livelli. A tale scopo, l’approccio teorico-pratico che contrassegna tutti i laboratori metodologici, le attività seminariali, le esercitazioni guidate, gli stage e i percorsi differenziati di tirocinio consentirà agli studenti di acquisire le competenze necessarie per poter sia conoscere sia intervenire in fenomeni e processi complessi che caratterizzano la vita sociale e la condizione umana. – Gestionale. Oltre che allo sviluppo di capacità di problem solving, si orienta all’acquisizione delle competenze di base per la gestione di gruppi, organizzazioni, processi sociali in variegati ambiti della vita sociale: nel mondo dell’impresa e del lavoro; nell’ambito della sicurezza; nel mondo della cura e della sanità; nella sfera delle politiche sociali; all’interno dei processi migratori e della convivenza interetnica; nel comparto della comunicazione e dell’industria culturale, ecc. Quest’ultimo filone introduce sia ai più importanti assetti istituzionali della vita sociale (sistema economico, giuridico, politico) sia alle principali forme organizzative dei gruppi della società civile e fornisce gli strumenti gestionali essenziali per la valorizzazione del capitale umano, il 17 coordinamento di risorse eterogenee (umane, tecnologiche, economiche), la costruzione di reti e organizzazioni, la progettazione e l’implementazione di soluzioni innovative. Nel contesto delle lauree triennali attivate dalla Facoltà, cinque profili professionali consentono allo studente di tenere insieme il desiderio di interpretare la realtà in cui vive e la sua preoccupazione per la futura collocazione nel mondo del lavoro. – Gestione delle risorse umane e dei processi organizzativi nei sistemi complessi e nel mercato del lavoro. Unendo competenze tecniche e attenzione alle trasformazioni demografiche e culturali, formiamo professionisti destinati a lavorare in settori cruciali per lo sviluppo economico. – Sicurezza e criminalità: in un mondo globalizzato, in cui la complessità continua a crescere e, con essa, i rischi per persone e istituzioni, la gestione dei sistemi della sicurezza diventa una vera e propria professionalità, altamente richiesta e qualificata. – Sviluppo e gestione dell’innovazione: la capacità di innovazione costituisce un fattore decisivo per affrontare con successo i problemi legati alla vita sociale contemporanea. Il profilo prepara professionisti in grado di rilevare e decodificare bisogni inespressi di singoli e comunità e di mediare l’introduzione di innovazioni tecnologiche all’interno di gruppi e organizzazioni. – Servizio sociale e politiche sociali: forma professionisti in grado di rilevare e affrontare situazioni di disagio personale, familiare e comunitario e di avviare percorsi di valorizzazione delle risorse umane, culturali e istituzionali nei diversi contesti di vita. – Comunicazione: è il profilo di cui si occupa il corso interfacoltà in Linguaggi dei media. Forma figure professionali che operano nei diversi comparti della comunicazione e dell’industria culturale. Allo scopo di permettere ai propri studenti l’accesso a carriere professionali di piena soddisfazione, la Facoltà di Sociologia ha messo a punto, per i corsi di laurea magistrali, piani di studio con un taglio interdisciplinare che uniscono la necessaria formazione teorico-culturale a una solida preparazione tecnicometodologica, applicandole a specifici ambiti professionali. In tale direzione, l’offerta formativa si articola globalmente lungo tre filoni della riflessione scientifica nell’ambito delle scienze umane e sociali. – Culturale. Insiste su una formazione teorico-culturale orientata a consolidare le conoscenze riguardanti paradigmi, linguaggi e temi delle scienze sociali. 18 – Metodologico. Rafforzare la padronanza di metodi e tecniche per la ricerca e l’intervento nell’ambito sociale a vari livelli. I laboratori metodologici, le attività interattive, gli stage e i percorsi differenziati di tirocinio consentiranno agli studenti di raffinare le competenze per intervenire prontamente in fenomeni e processi complessi che caratterizzano la vita sociale e la condizione umana. – Gestionale. Si orienta alla formazione delle competenze manageriali specifiche per la gestione di gruppi, organizzazioni e processi sociali in variegati ambiti della vita sociale, oltre che per lo sviluppo di capacità di problem solving. Questo filone si concentra pertanto sull’acquisizione delle capacità e sul perfezionamento degli strumenti di progettazione e gestione richiesti per il coordinamento e la supervisione delle azioni dei soggetti all’interno della sfera sia pubblica che privata, il coordinamento di risorse eterogenee (umane, tecnologiche, economiche), la costruzione di reti e organizzazioni, la progettazione e l’implementazione di soluzioni innovative. Nel’a.a. 2011/2012 la Facoltà offre i seguenti corsi di laurea: Lauree triennali: – Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi, afferente alla classe L-40 Sociologia. – Scienze del servizio sociale, afferente alla classe L-39 Servizio sociale. Inoltre è anche attivato il corso di laurea triennale in Linguaggi dei media (*), interfacoltà con la Facoltà di Lettere e filosofia, afferente alla classe L-20 Scienze della comunicazione. Lauree magistrali: – Scienze per il lavoro sociale e le politiche di welfare, afferente alla classe LM-87 Servizio sociale e politiche sociali. – Scienze sociali applicate, afferente alla classe LM-88 Sociologia e ricerca sociale. In collaborazione con le Facoltà di Economia e di Lettere e filosofia, nell’anno accademico 2011/2012, la Facoltà di Sociologia attiva inoltre la laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (*), afferente alle classi LM-19 Informazioni e sistemi editoriali e LM-59 Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità. * I piani di studio della laurea triennale interfacoltà in Linguaggi dei media e della laurea magistrale interfacoltà in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse saranno presentati in apposita pubblicazione. 19 Il corpo docente Preside: Mauro Magatti Professori ordinari e straordinari Rita Bichi Pietro Cafaro Michele Colasanto Fabio Folgheraiter Giovanni Marseguerra Ernesto Ugo Savona Laura Zanfrini Professori associati Gianpaolo Barbetta Wilma Rita Binda Ennio Codini Silvio Cotellessa Giulia Rivellini Francesco Villa Ricercatori Bruno Bortoli, Francesco Calderoni, Stefano Caneppele, Raul Caruso, Laura Maria Ferri, Paolo Gomarasca, Giovanni Cristiano Gori, Fabio Introini, Rosangela Lodigiani, Francesco Marcaletti, Monica Martinelli, Massimiliano Monaci, Nicoletta Pavesi, Maria Luisa Raineri, Simone Tosoni, Giovanni Giulio Valtolina, Barbara Vettori. 20 PIANI DI STUDIO Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 LAUREE TRIENNALI LAUREA IN SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE (classe L-39, Servizio sociale) Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale afferisce alla classe L-39, Servizio sociale. La laurea in Scienze del servizio sociale prepara operatori assistenti sociali per affrontare e prevenire situazioni di disagio e aiutare singoli, gruppi e comunità a migliorare le condizioni di vita, lavorando sia in contesti di privato-sociale sia, dopo l’esame di Stato, in Enti pubblici o nella libera professione. Il corso di laurea si pone l’obiettivo generale di fornire: – competenze interdisciplinari (sociologiche, psicologiche, giuridiche, storiche, economiche e mediche) volte alla lettura e comprensione delle situazioni di bisogno e/o di rischio sociale; – competenze relative alla metodologia e alle tecniche dell’intervento sociale, che consentano al laureato una gestione professionale delle situazioni di azione concreta, con un riferimento costante alla dimensione etica e deontologica; – buone competenze comunicative, attraverso le quali creare relazioni d’aiuto efficaci e gestire adeguatamente i conflitti. Il percorso formativo si articola in una doppia dimensione: teorico-culturale e professionale. La prima fornisce ai laureati le coordinate attraverso le quali leggere la realtà nella quale si troveranno ad operare, mentre la seconda fornisce le competenze in merito agli strumenti di intervento professionale. Poiché la professione dell’assistente sociale richiede una costante integrazione tra conoscenze teoriche e competenze metodologiche e tecnico-pratiche, particolare attenzione viene data al tirocinio (con la supervisione di assistenti sociali e il monitoraggio da parte dei tutor didattici), ai laboratori di guida e rielaborazione del tirocinio e dello stage, alle attività didattiche professionalizzanti, a seminari ed esercitazioni guidate, oltre che all’incontro con operatori professionali, volontari, utenti e familiari esperti e altri cittadini attivi nelle comunità locali. Per il conseguimento della laurea di durata triennale sono necessari 180 crediti formativi universitari (CFU), da acquisire nell’arco del triennio, superando la prova di valutazione prevista sia per gli insegnamenti sia per le altre esperienze didattiche integrative. Ad ogni esame, svolto con modalità differenti secondo il tipo di insegnamento, viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. La valutazione finale viene espressa in centodecimi. 23 È obbligatoria la frequenza al Laboratorio di orientamento al servizio sociale, al tirocinio II anno, allo stage di III anno e alle attività d’aula ad essi collegate. La frequenza alle lezioni di Metodologia del servizio sociale I, II e III rappresenta un elemento essenziale per la formazione alla professione e di valutazione ai fini della prova di esame. Oltre agli esami previsti dai piani di studio, gli studenti devono superare tre semestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Teologia, da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università. Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale (Classe L-39) consente l’accesso all’esame di Stato (Albo B) che abilita alla professione di Assistente Sociale. PIANI DI STUDIO I anno Attività formative di base - Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale - Istituzioni di microeconomia - Metodologia della ricerca sociale - Psicologia dello sviluppo - Sociologia generale Attività formative caratterizzanti - Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di servizio sociale) - Medicina sociale - Laboratorio di orientamento al servizio sociale CFU 9 9 6 6 9 12 6 6 II anno Attività formative caratterizzanti - Diritto privato e della famiglia - Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure e Tecniche di servizio sociale) - Politica sociale e organizzazione dei servizi - Psicologia sociale e della famiglia 9 9 9 Attività formative affini o integrative - Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia e Sociologia della devianza) 9 - Attività formative a libera scelta dello studente* 6 - Tirocinio, guida e rielaborazione del tirocinio 24 9 12 III anno Attività formative di base - Etica e deontologia professionale - Storia sociale 6 6 Attività formative caratterizzanti - Elementi di psicopatologia - Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure e tecniche di servizio sociale) 9 Attività formative affini o integrative - Diritto penale e penale minorile 6 - Attività formative a libera scelta dello studente* 6 - Stage e guida allo stage 9 - Prova finale 6 6 * Nelle “Attività formative a libera scelta dello studente” è possibile inserire, oltre ad esami di profitto aggiuntivi scelti all’interno dell’Ateneo, attività formative (laboratori, seminari, convegni) svolte presso altre Sedi universitarie e non (accreditabili in seguito a valutazione dell’apposita Commissione Piani di Studio). Inoltre il corso di laurea propone annualmente attività formative ad hoc tra cui un laboratorio di Formazione Personale (2 Cfu) ed altri seminari tematici. È pure possibile potenziare il monte ore delle esperienze di tirocinio e/o stage. Ulteriori dettagli si possono trovare nel “Regolamento d’utilizzo dei crediti liberi” presente sul sito dell’Università nella Facoltà di Sociologia. Propedeuticità La Facoltà ha deliberato le seguenti propedeuticità: – non si può essere ammessi a sostenere l’esame di Sociologia applicata se non si è superato l’esame di Sociologia generale; – non si può essere ammessi a sostenere l’esame di Metodologia del servizio sociale II se non si è superato l’esame di Metodologia del servizio sociale I e il Laboratorio di orientamento al servizio sociale, come pure non è possibile sostenere Metodologia del servizio sociale III se non si è superato l’esame di Metodologia del servizio sociale II. – non si può essere ammessi a frequentare il tirocinio professionale nel secondo anno se non si è superato entro il II appello della sessione invernale l’esame di Metodologia del servizio sociale I e il Laboratorio di orientamento al servizio sociale; – non si può essere ammessi a frequentare lo stage nel terzo anno se non si sono superati entro il II appello della sessione invernale gli esami di Metodologia del servizio sociale II, di Tirocinio, guida e rielaborazione del tirocinio del secondo anno. 25 Il tirocinio professionale di 2° anno e lo stage di 3° anno La formazione professionale dell’assistente sociale richiede una costante integrazione tra conoscenze teoriche e acquisizione di abilità tecnico-pratiche. Alla realizzazione di tale obiettivo concorrono: – l’attività formativa del Laboratorio di orientamento al servizio sociale; – l’esperienza di tirocinio di 2° anno (guidata da assistenti sociali supervisori) e relativa attività d’aula; – l’attività di stage 3° anno e relativa attività d’aula. Gli obiettivi generali Gli obiettivi fondamentali del tirocinio professionale e dello stage sono: – l’acquisizione di una conoscenza diretta della realtà in cui l’assistente sociale è chiamato a operare; – la verifica, nella concretezza della realtà incontrata, dei contenuti teorici già acquisiti o in fase di apprendimento; – il raggiungimento di un’adeguata conoscenza di sé e delle dinamiche relazionali indotte dai rapporti interpersonali e di gruppo; – l’acquisizione di capacità professionali in situazioni concrete di bisogno, progettando e realizzando interventi, usando correttamente gli strumenti operativi dell’assistente sociale, quali il colloquio, la visita domiciliare, la riunione, la documentazione professionale, ecc.; – l’acquisizione delle capacità di collaborare con altri operatori e altri attori sociali, al fine di integrare gli interventi; – lo sviluppo di capacità di programmazione e di promozione di interventi che rispondano ai bisogni rilevati, in un’ottica progettuale, preventiva e di responsabilità comunitaria. Le caratteristiche del tirocinio Il tirocinio è il momento dell’iter formativo nel quale gli studenti sono avviati a conoscere la realtà concreta e ordinaria dell’attività professionale, a darne un giudizio e acquisire capacità di intervento professionale in ambiti tipici del servizio sociale. Il tirocinio consiste nella partecipazione dello studente all’attività di un ente ospitante, realizzato secondo modalità concordate, con la guida di un assistente sociale supervisore: non costituisce in alcun modo attività lavorativa, è obbligatorio e viene svolto secondo modalità organizzative uguali per tutti gli studenti. L’ente di riferimento viene proposto agli studenti dall’Università che ha sviluppato negli anni un impegnativo lavoro di individuazione di sedi di tirocinio con le quali ha stabilito delle convenzioni formali. Ogni anno l’Università usufruisce della preziosa collaborazione di centinaia di assistenti sociali disposti a svolgere la funzione di guida del tirocinio all’interno del proprio ente di appartenenza e a 26 cui sono affidate le funzioni caratterizzanti la supervisione: amministrativa, educativa, di insegnamento, valutativa. Le caratteristiche dello stage Durante il terzo anno di corso lo studente è chiamato ad effettuare una esperienza di Stage, ossia all’elaborazione di un progetto professionale condotto con un buon livello di autonomia in un ambito individuato in relazione ai propri interessi. Lo stage prevede la gestione del ruolo professionale in ambiti innovativi e sperimentali del lavoro sociale. Tale esperienza potrà essere effettuata sia all’interno di un servizio che in ambito territoriale consentendo in tal modo allo studente di sperimentare le molteplici competenze metodologiche richieste dal lavoro sociale ed acquisite durante il percorso formativo. Lo stage rappresenta un momento formativo obbligatorio nel curriculum di Scienze del Servizio Sociale e non si caratterizza in alcun modo come attività lavorativa. Dopo la laurea Il corso di laurea in Scienze del servizio sociale consente di: – accedere all’Esame di Stato (Albo B) che abilita alla professione di Assistente Sociale; – operare nei servizi sociali delle amministrazioni pubbliche centrali e locali, presso enti e associazioni di terzo settore, in ruoli di presa in carico delle situazioni di bisogno, nonché in ruoli di coordinamento degli interventi sociali. PROVA FINALE Finalità Verificare l’apprendimento delle competenze e conoscenze relative a: – la conoscenza degli strumenti concettuali per interpretare la società contemporanea con particolare riferimento all’analisi dei bisogni individuali e collettivi, alle problematiche sociali di vecchio e nuovo tipo, alle politiche dei servizi sociali; – la padronanza dei metodi e delle tecniche del lavoro sociale, con competenze pratiche e operative relative alla gestione di interventi sui casi e allo sviluppo di progetti di comunità; – la competenza nella gestione dei processi organizzativi dei servizi sociali e delle procedure specifiche del servizio sociale; – gli strumenti per la comunicazione e la gestione delle informazioni. Modalità 1. La prova finale consiste nella presentazione e nella discussione di un lavoro di ricerca e di studio condotto autonomamente dal candidato, di norma a par27 2. 3. 4. 5. tire da esperienze concrete di lavoro sociale (tirocinio, stage, volontariato). Una volta individuato il tema, lo studente potrà rivolgersi a uno o più docenti del Corso di Laurea per richiedere suggerimenti metodologici e indicazioni bibliografiche sull’impostazione del lavoro; in sede di prova finale, l’argomento prescelto dal candidato potrà essere discusso attraverso un breve elaborato scritto, una presentazione sotto forma di slides, uno strumento multimediale, o ogni altro supporto idoneo a dare conto del lavoro svolto. Il candidato presenta il suo lavoro in un massimo di 20 minuti e sostiene la discussione di fronte a una Commissione formata da un minimo di tre docenti della Facoltà; le Commissioni vengono formate per ciascuna sessione in base al numero totale di candidati e con riferimento agli ambiti disciplinari interessati; la prova finale può non essere superata e in tal caso dovrà essere ripetuta in una sessione di laurea successiva; la proclamazione dei laureati avviene in un momento successivo e riunisce tutti i laureandi che hanno superato la prova finale nella medesima sessione. Valutazione La Commissione giudicatrice, esaminato il lavoro presentato, ascoltate la presentazione e la discussione, nel caso la prova venga superata, attribuisce un punteggio sulla base della seguente griglia di valutazione: – proprietà e rigore di linguaggio; – coerenza delle argomentazioni; – adeguatezza dei riferimenti disciplinari e metodologici; – maturità complessiva dimostrata nel corso della discussione; – rispetto dei vincoli temporali della presentazione. Ad ognuno dei summenzionati elementi di valutazione, la Commissione attribuisce un punteggio da 0 a 5 e il punteggio finale assegnato è la media di questi punteggi. Per tutte le altre informazioni, si invitano gli studenti a consultare la Guida pubblicata sul sito internet della Facoltà di Sociologia (http://milano.unicatt.it/sociologia). 28 L AUREA IN SCIENZE DEI FENOMENI SOCIALI E DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI (L-40, Sociologia) Il corso di laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi afferisce alla classe L-40, Sociologia. Il corso di laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi fornisce: – un’ampia formazione teorico-culturale che parte dalla tradizione degli studi sociologici e si amplia alla riflessione antropologica, al fine di costruire gli strumenti concettuali essenziali per interpretare i processi culturali, le grandi questioni sociali emergenti e la complessità della condizione umana contemporanea; – un’ottima padronanza del metodo e delle tecniche della ricerca sociale, qualitativa e quantitativa, con competenze pratiche e operative relative alla misura, al rilevamento, al trattamento e all’interpretazione dei dati; – l’acquisizione delle competenze di base per la gestione di gruppi, organizzazioni, processi sociali. Il corso adotta un’impostazione interdisciplinare che prevede l’acquisizione di competenze teoriche e metodologiche in diversificate aree di riflessione scientifica nell’ambito delle scienze umane. A tale scopo, il primo anno di corso è dedicato all’acquisizione delle categorie fondamentali delle scienze sociali così da offrire una visione integrata dei fenomeni e dei processi che caratterizzano gli esseri umani in società. Il secondo e il terzo anno approfondiscono gli ambiti e le sfere istituzionali nelle quali la vita sociale ha luogo. In questo modo, lo studente è messo nella condizione di cogliere le logiche della vita sociale contemporanea, con speciale riferimento ai contesti culturali e organizzativi. In tutti e tre gli anni, particolare importanza viene data al Laboratorio metodologico che, con un approccio tecnico-pratico, consentirà agli studenti l’acquisizione di tutte le competenze metodologiche che sono particolarmente richieste dal mercato del lavoro. La didattica è quanto più possibile personalizzata e attiva. Personalizzata, grazie alla facilità dei colloqui con i docenti e con i tutor individuali e di gruppo e all’utilizzo di strumenti di supporto on-line; attiva, in quanto gli studenti sono chiamati a sperimentare sul campo le tecniche e gli strumenti appresi. Sono infatti previsti seminari di approfondimento, esercitazioni, lavori di gruppo, laboratori di ricerca applicata ai diversi settori di studio, stages, incontri con professionisti ed esperti, con l’obiettivo di integrare conoscenza teorica, metodologia della ricerca e rapporto diretto con la realtà lavorativa. Per gli studenti che lo desiderino, il corso di laurea mette a disposizione la possibilità di svolgere un’esperienza di studio e di ricerca all’estero, potendo scegliere tra un vasto elenco di destinazioni sia in Europa sia in molti altri Paesi del mondo. 29 Per il conseguimento della laurea di durata triennale sono necessari 180 crediti formativi universitari (CFU), da acquisire nell’arco del triennio, superando la prova di valutazione prevista sia per gli insegnamenti sia per le altre esperienze didattiche integrative. Ad ogni esame viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. La prova finale viene espressa in centodecimi. Già dal primo anno, gli studenti arricchiranno la loro preparazione attraverso molteplici attività di tipo laboratoriale e l’intero triennio sarà organizzato al fine di garantire: – l’acquisizione della capacità di utilizzare le tecniche di base della ricerca sociale, anche in riferimento a specifici ambiti di applicazione; – l’acquisizione della capacità di utilizzare gli strumenti di base per l’analisi e la gestione dei processi organizzativi, anche in riferimento a specifici ambiti di applicazione; – l’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche con riferimento ai campi di applicazione dei sistemi tecnici, della gestione delle risorse umane, dell’analisi e gestione dei problemi della sicurezza. Si tratta di un piano studi progettato con riferimento a specifiche tipologie di sbocchi professionali, utile al contempo per accedere a quei campi applicativi corrispondenti ai tre percorsi proposti dalla Facoltà a coloro che proseguiranno gli studi con la laurea magistrale in Scienze sociali applicate. Gli studenti potranno comunque avvalersi della consulenza del corpo docente e dei tutor didattici sia nella scelta tra le diverse opzioni tematiche proposte sia per l’eventuale formulazione di un proprio piano di studi personalizzato che risponda a specifiche esigenze personali e professionali. Oltre agli esami previsti dai piani di studio, gli studenti devono superare tre semestralità (12 settimane di corso su 3 ore settimanali) di insegnamento di Teologia, da svolgersi nei tre anni di corso, che sono peculiari della nostra Università. PIANI DI STUDIO Piani di studio per gli studenti immatricolati al I anno nell’a.a. 2011/2012 I anno - Istituzioni di sociologia Laboratorio di ricerca sociale I Modelli di pensiero delle scienze sociali Psicologia sociale 30 CFU 9 12 9 9 - Statistica sociale - Logica e decisioni razionali - Istituzioni di antropologia filosofica - II anno Laboratorio di ricerca sociale II Economia politica Istituzioni di diritto pubblico o Teoria e analisi dei processi politici Psicologia giuridica o Psicologia del lavoro e delle organizzazioni Società, differenze e disuguaglianze o Antropologia sociale - Un insegnamento a scelta tra ( 1): Sociologia dell’impresa e del lavoro, Sociologia della devianza, Sociologia della cultura e della comunicazione III anno - Laboratorio di ricerca sociale III - Sociologia della globalizzazione - Laboratorio tecnico-pratico di analisi e gestione di fenomeni sociali complessi (case studies) 9 6 9 12 9 9 9 9 9 12 9 3 2 - Un insegnamento a scelta tra ( ): Criminologia, Sociologia delle organizzazioni, Sociologia della tecnica e dell’innovazione 6 - Un insegnamento a scelta tra ( 3): Analisi della città e del territorio, Teoria e tecniche di gestione aziendale, Antropologia della complessità 6 - Un insegnamento a scelta tra ( 4): Economia del lavoro e delle risorse umane, Economia della criminalità, Economia dell’innovazione 6 - Attività formative a libera scelta dello studente - Prova finale 12 6 AVVERTENZA Nell’ambito delle attività formative opzionali, che lo studente deve indicare all’atto della presentazione del proprio piano di studio, la Facoltà ha individuato delle combinazioni di insegnamenti che consentono l’acquisizione di crediti formativi universitari in relazione ai seguenti profili professionalizzanti: Criminalità e sicurezza; Lavoro, impresa, organizzazione; Sviluppo e gestione dell’innovazione. Gli studenti che volessero configurare il piano studi seguendo il profilo professionalizzante in Criminalità e sicurezza, negli elenchi dei corsi a scelta 31 contraddistinti da (1), (2), (3) e (4) dovranno optare per i seguenti insegnamenti: (1) Sociologia della devianza, 9 Cfu (2) Criminologia, 6 Cfu (3) Analisi della città e del territorio, 6 Cfu (4) Economia della criminalità, 6 Cfu Gli studenti che volessero configurare il piano studi seguendo il profilo professionalizzante in Lavoro, impresa, organizzazione, negli elenchi dei corsi a scelta contraddistinti da ( 1 ), ( 2 ), ( 3) e ( 4) dovranno optare per i seguenti insegnamenti: (1) Sociologia dell’impresa e del lavoro, 9 Cfu (2) Sociologia delle organizzazioni, 6 Cfu (3) Teoria e tecniche di gestione aziendale, 6 Cfu (4) Economia del lavoro e delle risorse umane, 6 Cfu Gli studenti che volessero configurare il piano studi seguendo il profilo professionalizzante in Sviluppo e gestione dell’innovazione, negli elenchi dei corsi a scelta contraddistinti da (1), (2), (3) e (4) dovranno optare per i seguenti insegnamenti: (1) Sociologia della cultura e della comunicazione, 9 Cfu (2) Sociologia della tecnica e dell’innovazione, 6 Cfu (3) Antropologia della complessità, 6 Cfu (4) Economia dell’innovazione, 6 Cfu Piani di studio per gli studenti che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al II e III anno di corso Il piano di studi, dopo il primo anno, si articolerà in tre curricula: – Criminalità e sicurezza; – Lavoro, impresa, organizzazione; – Sviluppo e gestione dell’innovazione I anno (comune a tutti i curricula) Attività formative di base - Istituzioni di sociologia - Laboratorio di ricerca sociale I CFU 9 12 Attività formative caratterizzanti - Modelli di pensiero delle scienze sociali - Psicologia sociale - Statistica sociale - Logica e decisioni razionali 9 9 9 6 Attività formative affini o integrative - Istituzioni di antropologia 9 32 II anno Attività formative di base - Laboratorio di ricerca sociale II 12 Attività formative caratterizzanti - Antropologia sociale o Società, differenze, disuguaglianze - Economia politica - Istituzioni di diritto pubblico o Teoria e analisi dei processi politici 9 9 9 curriculum Criminalità e sicurezza Attività formative caratterizzanti - Psicologia giuridica - Sociologia della devianza 9 9 curriculum Lavoro, impresa, organizzazione Attività formative caratterizzanti - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni - Sociologia dell’impresa e del lavoro 9 9 curriculum Sviluppo e gestione dell’innovazione Attività formative caratterizzanti - Psicologia della comunicazione - Sociologia della cultura e della comunicazione 9 9 III anno° Attività formative di base - Laboratorio di ricerca sociale III Attività formative caratterizzanti - Sociologia della globalizzazione - Laboratorio tecnico-pratico di analisi e gestione di fenomeni sociali complessi (case studies) - Attività formative a libera scelta dello studente * 12 9 3 12 ° Gli studenti iscritti nell’a.a. 2010/2011 al II anno di corso, curriculum Ricerca sociale e organizzativa, che nell’a.a. 2011/2012 si iscrivono al III anno di corso, seguiranno il piano di studio del curriculum Sviluppo e gestione dell’innovazione. * Si segnala che nell’a.a. 2011/2012 la Facoltà di Sociologia attiva gli insegnamenti di: - Sociologia della religione che consente l’acquisizione di 12 Cfu - Sociolinguistica che consente l’acquisizione di 6 Cfu - Metodi d’analisi dell’opinione pubblica che consente l’acquisizione di 6 Cfu 33 curriculum Criminalità e sicurezza Attività formative caratterizzanti - Criminologia 6 Attività formative affini o integrative - Analisi della città e del territorio - Economia della criminalità 6 6 curriculum Lavoro, impresa, organizzazione Attività formative caratterizzanti - Sociologia delle organizzazioni 6 Attività formative affini o integrative - Economia del lavoro e delle risorse umane - Teoria e tecniche di gestione aziendale 6 6 curriculum Sviluppo e gestione dell’innovazione Attività formative caratterizzanti - Sociologia della tecnica e dell’innovazione 6 Attività formative affini o integrative - Antropologia della complessità - Economia dell’innovazione 6 6 - Prova finale 6 Dopo la laurea, I principali settori di inserimento lavorativo sono: – istituti che si occupano di marketing, sondaggi, ricerca sociale e di mercato; – uffici studi di imprese private e enti pubblici; – enti di promozione dello sviluppo locale e di gestione del territorio, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile; – dipartimenti preposti alla prevenzione della criminalità e alla tutela della sicurezza; – organismi internazionali che si occupano dei temi dello sviluppo e della sicurezza; – organizzazioni di terzo settore operanti in ambito nazionale e internazionale; – uffici del personale di grandi imprese e enti pubblici; – società di consulenza operanti nell’ambito della selezione e formazione del personale; 34 – centri per l’impiego, agenzie di lavoro interinale e di intermediazione del lavoro; – settore security di aziende private. All’interno di questi settori, alcune professioni tipiche sono: – analista dello sviluppo locale e territoriale; – addetto alla gestione e al controllo nelle imprese private; – ricercatore sociale; – operatore di agenzia di intermediazione e servizi per l’impiego; – esperto di problemi del lavoro; – esperto per le rilevazioni di nuovi bisogni; – esperto per la gestione dei processi innovativi. PROVA FINALE Finalità La prova intende favorire lo sviluppo negli studenti di un’autonoma capacità di elaborazione e verificare l’apprendimento relativo a: – la conoscenza degli strumenti concettuali per interpretare la società contemporanea con riferimento ai contesti sociali e ai processi di globalizzazione; – la padronanza del metodo e delle tecniche della ricerca sociale, con competenze pratiche e operative relative alla misura, al rilevamento, al trattamento e all’interpretazione dei dati; – la competenza nella progettazione, gestione e valutazione dei processi organizzativi e delle politiche pubbliche; – gli strumenti e le metodologie per la comunicazione e la gestione delle informazioni. Modalità 1. La prova finale consiste nella presentazione di un lavoro condotto autonomamente dal candidato su un argomento concordato con un docente del Corso di Laurea. Una volta scelto il tema, lo studente potrà rivolgersi inizialmente a uno o più docenti per richiedere suggerimenti metodologici e indicazioni bibliografiche sull’impostazione del lavoro; 2. in sede di prova finale, l’argomento prescelto dal candidato potrà essere discusso attraverso un breve elaborato scritto, una presentazione sotto forma di slides, uno strumento multimediale, o ogni altro supporto idoneo a dare conto del lavoro svolto. Il candidato presenta il suo lavoro in un massimo di 20 minuti e sostiene la discussione di fronte a una Commissione formata da un minimo di tre docenti della Facoltà; 3. le Commissioni vengono formate per ciascuna sessione in base al numero totale di candidati e con riferimento agli ambiti disciplinari interessati; 35 4. la prova finale può non essere superata e in tal caso dovrà essere ripetuta in una sessione di laurea successiva; 5. la proclamazione dei laureati avviene in un momento successivo e riunisce tutti i laureandi che hanno superato la prova finale nella medesima sessione. Valutazione La Commissione giudicatrice, esaminato il lavoro presentato, ascoltate la presentazione e la discussione, nel caso la prova venga superata, attribuisce un punteggio sulla base della seguente griglia di valutazione: – proprietà e rigore di linguaggio; – coerenza delle argomentazioni; – adeguatezza dei riferimenti disciplinari, metodologici e statutari; – maturità complessiva dimostrata nel corso della discussione; – rispetto dei vincoli temporali della presentazione. Ad ognuno dei summenzionati elementi di valutazione, la Commissione attribuisce un punteggio da 0 a 5 e il punteggio finale assegnato è la media di questi punteggi. Per tutte le altre informazioni, si invitano gli studenti a consultare la Guida pubblicata sul sito internet della Facoltà di Sociologia (http://milano.unicatt.it/sociologia). 36 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea triennale con relativo codice di settore scientifico disciplinare I settori scientifico-disciplinari sono nati da un’esigenza di chiarezza e semplificazione che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare per settori omogenei tutte le discipline insegnate nelle università italiane attribuendo a tali settori una sigla e un’intitolazione; quest’ultima è stata individuata scegliendo tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa del settore (Letteratura italiana, Storia del Diritto, ecc.) e aggregando a questa tutte le discipline-insegnamenti ritenuti affini. Con il Decreto ministeriale del 4 ottobre 2000, anche in vista della riforma, si è avuta una completa revisione delle discipline che vengono così ad afferire a 14 grandi aree e, all’interno di queste, a 370 settori individuati da un nuovo codice alfanumerico e da un’intitolazione. La sigla alfabetica si riferisce all’area disciplinare, la cifra che segue indica il numero d’ordine che il settore occupa all’interno dell’area. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scientifico-disciplinari; pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferiscono gli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio, verificare la “spendibilità”, in altri percorsi formativi, dei crediti acquisiti con un determinato insegnamento. Laurea in Scienze del servizio sociale Diritto penale e penale minorile Diritto privato e della famiglia Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale Elementi di psicopatologia Etica e deontologia professionale Istituzioni di microeconomia Laboratorio di orientamento al servizio sociale Medicina sociale Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di servizio sociale) Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure e tecniche di servizio sociale) Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure e tecniche di servizio sociale) Metodologia della ricerca sociale Politica sociale e organizzazione dei servizi Psicologia dello sviluppo IUS/17 IUS/01 IUS/09 M-PSI/08 M-FIL/03 SECS-P/01 SPS/07 MED/42 SPS/07 SPS/07 SPS/07 SPS/07 SPS/09 M-PSI/04 37 Psicologia sociale e della famiglia Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia e Sociologia della devianza) Sociologia generale Storia sociale M-PSI/05 SPS/08 SPS/07 M-STO/04 Laurea in Scienze dei fenomeni sociali e dei processi organizzativi Analisi della città e del territorio Antropologia della complessità Antropologia sociale Criminologia Economia del lavoro e delle risorse umane Economia dell’innovazione Economia della criminalità Economia politica Istituzioni di antropologia filosofica Istituzioni di diritto pubblico Istituzioni di sociologia Laboratorio di ricerca sociale I Laboratorio di ricerca sociale II Laboratorio di ricerca sociale III Logica e decisioni razionali Metodi d’analisi dell’opinione pubblica Modelli di pensiero delle scienze sociali Psicologia del lavoro e delle organizzazioni Psicologia della comunicazione Psicologia giuridica Psicologia sociale Società, differenze e disuguaglianze Sociolinguistica Sociologia dell’impresa e del lavoro Sociologia della cultura e della comunicazione Sociologia della devianza Sociologia della religione Sociologia della globalizzazione Sociologia della tecnica e dell’innovazione Sociologia delle organizzazioni Statistica sociale Teoria e analisi dei processi politici Teoria e tecnica dei nuovi media Teoria e tecniche di gestione aziendale 38 M-GGR/02 M-FIL/02 M-DEA/01 SPS/12 SECS-P/06 SECS-P/06 SECS-P/06 SECS-P/01 M-FIL/03 IUS/09 SPS/07 SPS/07 SPS/07 SPS/07 SECS-P/01 SPS/04 SPS/07 M-PSI/06 M-PSI/05 M-PSI/05 M-PSI/05 M-DEA/01 SPS/08 SPS/09 SPS/08 SPS/12 SPS/08 SPS/11 SPS/09 SPS/09 SECS-S/04 SPS/04 SPS/08 SECS-P/07 Insegnamenti attivati nella laurea triennale interfacoltà in Linguaggi dei media Sociologia della cultura e della comunicazione Teoria e tecniche dei nuovi media SPS/08 SPS/08 39 L’OFFERTA FORMATIVA DOPO LA LAUREA TRIENNALE LAUREE MAGISTRALI Nell’anno accademico 2011/2012 sono attivate le lauree magistrali in: Scienze per il lavoro sociale e le politiche di welfare, afferente alla classe LM-87, Servizio sociale e politiche sociali Scienze sociali applicate, afferente alla classe LM-88, Sociologia e ricerca sociale. Il corso di laurea prevede i seguenti curricula: – Scienze del lavoro e per la direzione d’impresa (ERGOLABOS) – Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH) In collaborazione con le Facoltà di Economia e di Lettere e filosofia, dall’a.a. 2009/2010, la Facoltà di Sociologia ha attivato la laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse, corso interclasse LM-19 Informazioni e sistemi editoriali e LM-59 Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità.* * I piani di studio della laurea magistrale interfacoltà in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse saranno presentati in apposita pubblicazione. 40 LAUREA IN SCIENZE PER IL LAVORO SOCIALE POLITICHE DI W ELFARE E LE (classe LM-87, Servizio sociale e politiche sociali) Costituiscono obiettivi formativi specifici qualificanti del corso le seguenti competenze, conoscenze e abilità, individuate tenendo presenti le caratteristiche di complessità, di interculturalità e di globalizzazione tipiche della società attuale: – conoscenze avanzate nelle discipline sociologiche attinenti al campo del welfare e in particolare nella politica dei servizi sociali e nella metodologia del lavoro sociale, con specifico riferimento: 1. alle necessità di aiuto e controllo dei nuclei familiari in difficoltà nell’assolvimento dei compiti genitoriali o di accudimento/cura assistenziale; 2. all’elaborazione di diagnosi sociali e previsioni dei rischi sia riguardo alle forme tradizionali di disagio sociale (maltrattamenti e abusi, malattia mentale, dipendenze, devianza, emarginazione estrema, ecc.) sia a quelle emergenti (nuova povertà economica, sfruttamento di minori, nuove droghe, insicurezza urbana, ecc.); 3. all’animazione e all’organizzazione di azioni e progetti di sensibilizzazione sociale, prevenzione e promozione del benessere e della salute, inclusione sociale e lavorativa, rigenerazione dei tessuti urbani e sviluppo di comunità; – competenze professionali di management sociale, per la progettazione, l’organizzazione, la supervisione, il controllo tecnico, amministrativo e finanziario di progetti comunitari complessi nonché per il coordinamento e la direzione di Organizzazioni sociali pubbliche e private; – competenze multi-disciplinari per favorire lo sviluppo della partnership tra diversi enti e strutture societarie (di primo, secondo, terzo e quarto settore) per l’elaborazione di politiche locali partecipate (piani di zona) in conformità al principio di sussidiarietà; – padronanza di metodi e strumenti per lavorare in rete nei vari livelli dei sistemi locali di welfare, per favorire efficaci relazioni tra professionisti anche di settori affini (come la Sanità, la Scuola, l’Amministrazione della giustizia, ecc.) nonché per favorire l’iniziativa competente dei vari soggetti sociali (utenti, familiari, volontari, cittadini, dirigenti di impresa, amministratori, ecc.) interessati alla definizione dei problemi e alla predisposizione degli interventi di aiuto o di auto-aiuto, nell’ottica della cittadinanza attiva; – conoscenza delle problematiche connesse all’operatività delle Organizzazioni di terzo settore (cooperative sociali, associazioni di volontariato e familiari, fondazioni sociali, imprese sociali, organizzazioni di auto-mutuo-aiuto) con riferimento non solo alle necessità di efficienza, efficacia e qualità operativa interna di tali strutture, ma anche al rafforzamento della loro primaria 41 missione di generare o rigenerare il capitale sociale nelle comunità locali e di concorrere alla costruzione partecipata delle politiche sociali nel loro territorio di competenza; − padronanza dei diversi metodi di disegno, impostazione e conduzione di indagini sociali su organizzazioni e ambiti territoriali; adeguata conoscenza dei metodi e delle tecniche relative al monitoraggio e alla valutazione di qualità degli esiti delle singole prestazioni sociali così come dell’impatto delle politiche locali di welfare, anche per la valorizzazione e l’implementazione delle buone pratiche; − adeguate competenze e capacità di interagire con le culture e le popolazioni immigrate nella prospettiva di relazioni sociali interculturali e multietniche. Per il conseguimento della laurea magistrale si devono acquisire almeno 120 crediti formativi universitari. Ad ogni esame viene attribuito un numero di crediti, uguale per tutti gli studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. All’interno di tutti gli insegnamenti di 6 o più Cfu sono previsti Laboratori applicativi su temi correlati allo specifico corso. Gli insegnamenti sono inoltre completati e supportati attraverso strumenti di formazione a distanza (Piattaforma Blackboard), accessibili agli studenti iscritti tramite il proprio personal computer. Di norma, le lezioni vengono concentrate negli ultimi giorni della settimana, per favorire la frequenza degli studenti che lavorano e dei fuorisede. Il piano degli studi del biennio magistrale sarà integrato da un corso semestrale, della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area con denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente Ecclesiastico Generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente. PIANI DI STUDIO I anno - Economia dei sistemi di welfare Elementi di diritto amministrativo Politiche sociali europee Psicologia del ciclo di vita Sociologia della sussidiarietà e del Terzo settore o Sociologia della convivenza interetnica 42 CFU 9 9 6 6 6 - Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di Storia del welfare e delle professioni sociali) - Attività formative a libera scelta dello studente * 12 9 AVVERTENZA I corsi aventi 6 o più Cfu comprendono al proprio interno dei Laboratori applicativi per un totale di 24 ore ciascuno. II anno CFU - Economia del terzo settore - Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle relazioni di cura) - Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali o Procedure per la tutela minorile - Pianificazione dei servizi locali di welfare - Psicologia delle relazioni famigliari o Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali - Valutazione degli interventi e dei servizi sociali - Stage 6 6 6 10 - Prova finale 14 9 6 6 * Nelle “Attività formative a libera scelta dello studente” è possibile inserire, oltre ad esami di profitto aggiuntivi scelti all’interno dell’Ateneo, attività formative (laboratori, seminari, convegni) svolte presso altre Sedi universitarie e non (accreditabili in seguito a valutazione dell’apposita Commissione Piani di Studio). Inoltre il corso di laurea propone annualmente attività formative ad hoc tra cui un laboratorio di Formazione Personale (2 Cfu) ed altri seminari tematici. È pure possibile potenziare il monte ore delle esperienze di tirocinio e/o stage. Ulteriori dettagli si possono trovare nel “Regolamento d’utilizzo dei crediti liberi” presente sul sito dell’Università nella Facoltà di Sociologia. AVVERTENZA I corsi aventi 6 o più Cfu comprendono al proprio interno dei Laboratori applicativi per un totale di 24 ore ciascuno. STAGE Lo Stage della laurea magistrale si configura come una esperienza in cui lo studente offre all’Ente/Servizio/Azienda ospitante la propria collaborazione al fine di mettere a fuoco, costruire e/o realizzare un progetto di intervento in un’area di interesse comune. 43 La sede dello Stage verrà individuata autonomamente da ogni studente sulla base dei propri interessi e aspettative ed a seguito di una contrattazione dallo stesso attuata in prima persona con il referente dell’ambito prescelto, al fine di verificare le possibilità concrete e definire gli obiettivi comuni, gli spazi e i tempi di realizzazione. Prova finale La prova finale della laurea magistrale in Scienze del lavoro sociale e delle politiche di welfare consiste nell’elaborazione, con la supervisione di un docente relatore, di un elaborato scritto in forma di Tesi che dimostri la maturità dello studente e la sua capacità di approfondire criticamente un argomento nei suoi aspetti sia teorici che metodologici, ed eventualmente di verificarne le ricadute operative nell’ambito delle politiche e dell’intervento sociale. L’elaborato dovrà avere una dimensione adeguata all’argomento trattato e alla metodologia prescelta, attestare la capacità di utilizzare una bibliografia sia nazionale che internazionale, condurre analisi coerenti rispetto alle scelte professionali richieste dalla realtà sociale. La domanda di approvazione del titolo della Tesi dovrà essere presentata presso la Segreteria di Facoltà almeno 9 mesi prima della data prevista per la discussione. La guida dettagliata alla preparazione della dissertazione di laurea magistrale è consultabile dalla home page della Facoltà (http://milano.unicatt.it/sociologia). Dopo la laurea La laurea magistrale mira ad offrire basi conoscitive interdisciplinari e competenze manageriali per varie figure professionali (assistenti sociali, sociologi, educatori professionali, psicologi, giuristi, economisti, ecc.) che lavorino o desiderino lavorare come dirigenti di interventi, servizi, strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie e socio-educative oppure come esperti di progettazione di politiche sociali integrate a livello locale, nell’ambito dei piani di zona previsti dalla legge n. 328/2000. I laureati potranno operare con un elevato grado di autonomia non solo entro la linea gerarchica di strutture di welfare pubbliche e/ o di Terzo settore, bensì anche nella libera professione o comunque in proiezione imprenditoriale, esercitando in particolare abilità di valutazione, coordinamento, supervisione e formazione; potranno svolgere funzioni apicali o di middle management in strutture, servizi, dipartimenti e assessorati alle politiche dei servizi sociali nei vari livelli (comunitario, nazionale, regionale, locale). 44 L AUREA IN S CIENZE SOCIALI APPLICATE (LM-88, Scienze sociali applicate) L’obiettivo del corso di laurea magistrale in Scienze sociali applicate è la formazione di professionisti capaci di analizzare e gestire i fenomeni complessi tipici delle società contemporanee, con particolare riferimento agli ambiti di interesse dei singoli curricula. Ciò richiede l’acquisizione delle seguenti competenze professionali: – competenze tecnico-metodologiche, relative al rilevamento e trattamento dei dati pertinenti l’analisi sociale con metodi qualitativi e quantitativi, all’uso critico delle fonti, alla organizzazione e gestione di banche dati e alla costruzione e gestione di progetti di ricerca; – competenze interpretative, relative alla capacità di lettura dei principali fenomeni sociali, basata su una conoscenza avanzata della teoria sociologica e su una buona preparazione storico-sociale; – competenze comunicative, relative alla redazione di report e testi scritti e alla presentazione di risultati e sintesi, anche con l’ausilio di strumenti multimediali; – competenze gestionali, relative ai contesti organizzativi e sistemici entro cui la vita sociale contemporanea ha luogo; – competenze progettuali relative ai diversi ambiti della vita sociale e alle relative politiche. Allo scopo di favorire l’interscambio con il mondo del lavoro e delle professioni, sono previsti tirocini e stage presso istituti di ricerca, aziende e amministrazioni pubbliche, oltre che soggiorni di studio presso altre università italiane e straniere. L’utilizzo di una didattica interattiva comporta anche che la verifica dell’apprendimento avvenga in parte direttamente nel corso di esercitazioni, seminari e laboratori (nei quali gli studenti saranno chiamati a predisporre elaborati e presentazioni in maniera autonoma) e in parte con prove orali e scritte. Per il conseguimento della laurea magistrale si devono acquisire almeno 120 crediti formativi universitari. Ad ogni esame viene attribuito un certo numero di crediti, uguale per tutti gli studenti, e un voto (espresso in trentesimi) che varia a seconda del livello di preparazione. La prova finale viene espressa in centodecimi. Il piano degli studi del biennio magistrale sarà integrato da un corso semestrale, della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area con denominazione che la Facoltà concorderà con l’Assistente Ecclesiastico Generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente. 45 PIANI DI STUDIO La laurea magistrale in Scienze sociali applicate offre la possibilità di scegliere tra due diversi curricula. Contenuto qualificante di entrambi i curricula è la partecipazione ad attività di laboratorio, ad elevato contenuto professionalizzante. Il corso di laurea prevede i seguenti curricula: – Scienze del lavoro e per la direzione d’impresa (ERGOLABOS); – Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH); Curriculum in Scienze del lavoro e per la direzione d’impresa (ERGOLABOS) Questo primo curriculum magistrale forma professionisti in grado di operare nelle imprese con mansioni legate allo sviluppo organizzativo e alla gestione e valorizzazione delle risorse umane, nella prospettiva di ruoli orientati a compiti di general management. Di qui la scelta di Ergolabos quale espressione evocativa del lavoro come intrapresa, orientato alla creazione di valore aggiunto per sé e per le organizzazioni nelle quali si opera. Tale impostazione deriva dalla constatazione che l’impresa contemporanea operando in un ambiente complesso e soggetto a incessanti mutamenti - si caratterizza sempre più come sistema composito, che necessita di saperi, sensibilità e competenze molteplici e flessibili. Lo scopo del percorso è quello di fornire le conoscenze tecniche e di formare i linguaggi necessari per governare tali sistemi, sia nelle loro dinamiche interne, sia nel loro rapporto con l’ambiente circostante. Il curriculum intende pertanto offrire, nelle varie dimensioni in cui esso si articola: – forti elementi di contiguità con le istanze che scaturiscono dal mondo delle imprese, delle società di consulenza, dei servizi pubblici e delle organizzazioni del privato sociale; – uno stretto raccordo dei contenuti proposti con la produzione scientifica internazionale, nonché l’implementazione delle pratiche e lo sviluppo delle politiche, di cui si offriranno elementi per una loro analisi anche in chiave comparativa; – una solida preparazione metodologica che trova espressione nell’attenzione alle dinamiche di sviluppo dei processi complessi e nella capacità di interpretarli in ottica multidisciplinare e interdisciplinare. 46 Nel percorso proposto si formeranno professionisti in grado di: – assumere posizioni di responsabilità nella programmazione e realizzazione di strategie all’interno delle imprese e delle diverse organizzazioni dei settori privato, pubblico e del privato-sociale, con particolare riferimento alle aree del general management, delle risorse umane, delle relazioni industriali, del marketing commerciale e sociale e della comunicazione d’impresa; – svolgere attività di ricerca, formazione e sviluppo organizzativo nelle società di consulenza aziendale, nei centri studi o dedicandosi alla libera professione; – operare nell’ambito delle amministrazioni locali e periferiche, delle agenzie di intermediazione sul mercato del lavoro, dei centri studi aziendali e delle organizzazioni di categoria, degli enti di formazione, delle agenzie di servizio alle imprese e di promozione dello sviluppo del territorio; – collaborare alla progettazione, implementazione e valutazione delle politiche del lavoro e per lo sviluppo. I anno CFU - Economia dell’impresa: crescita, valore, governance - Imprese, cultura e mercati (con laboratorio applicativo) - Modelli organizzativi e processi comunicativi (con laboratorio applicativo) - Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano - Processi storici, economici e sociali del capitalismo - Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali - Modelli e processi di management 9 12 6 6 12 9 6 II anno CFU - Tecniche psicologiche per le organizzazioni - Organizzazioni e sistemi sociali - Relazioni industriali e diritto del lavoro 6 12 12 - Attività a scelta dello studente I crediti si acquisiscono attraverso uno o più insegnamenti a scelta tra quelli attivati dall’Ateneo, previa approvazione del piano di studi da parte del Consiglio di Facoltà. 9 - Stage o altra attività professionalizzante 3 - Prova finale 18 47 Curriculum in Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH) Questo secondo curriculum magistrale in Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza (CRIM&TECH) si propone di formare professionisti capaci di analizzare i rischi di insicurezza, predisponendo adeguati rimedi sociali, economici, giuridici e tecnologici. I contenuti di questo curriculum mirano a rendere lo studente capace di: – conoscere ed analizzare i fattori e le dinamiche degli eventi criminosi che producono insicurezza con attenzione alla loro dislocazione nel territorio, prevedibilità nel tempo e modificabilità attraverso gli interventi; – decidere gli interventi necessari alla prevenzione dell’evento (riduzione delle opportunità) e quelli necessari a minimizzarne l’impatto. Questo curriculum è in linea con le innovazioni scientifiche nel settore. Nella dizione “scienze della criminalità” (crime sciences) si comprende un approccio multidisciplinare che, integrando saperi propri delle soft (scienze sociali) e hard sciences, si focalizza sulla prevenzione dei comportamenti criminali attraverso l’impiego di metodologie scientifiche. Queste: – si nutrono dell’apporto di nuove tecnologie informatiche per fornire conoscenze sempre più specifiche e dettagliate sui fenomeni criminali (es. crime mapping, social netwotk analysis, ecc.); – utilizzano le nuove tecnologie come risorsa per migliorare l’identificabilità dei criminali ed ottenere l’acquisizione di prove (scienze forensi); – sviluppano analisi ex ante e ex post per simulare prima e valutare poi l’impiego delle tecnologie impiegate per la prevenzione ed il controllo di eventi criminosi (videosorveglianza, radar e satelliti per il controllo dei traffici internazionali, ecc.). La sua impostazione è caratterizzata da: – l’interdisciplinarietà dei saperi (sociologia, economia, diritto, psicologia, scienze forensi e tecnologie); – l’internazionalizzazione delle attività di insegnamento e delle attività applicative (alcuni corsi sono tenuti in inglese) per facilitare gli scambi e le comparazioni tra sistemi diversi; – la preparazione statistica e metodologica, che servirà a guidare il laureato nella formazione delle decisioni riguardanti la sicurezza fondate sull’uso consapevole dei dati; – la formazione giuridica nel settore del diritto penale e civile, che servirà alla comprensione dei rimedi giuridici e dei vincoli di privacy alle disposizioni in materia di sicurezza; 48 – la formazione economica, che servirà alla conoscenza dei processi aziendali ed al management dei rischi che possono compromettere la sicurezza dell’azienda e la sua continuità; – la formazione tecnologica, che servirà alla conoscenza delle moderne tecnologiche ed al loro uso per la prevenzione ed il controllo della criminalità e all’identificazione degli autori. I anno CFU - Criminologia applicata Diritto penale e procedura penale Economia e gestione delle imprese Metodologia della ricerca criminologica Statistica della criminalità Storia economica e sociale del mondo contemporaneo Vittimologia 12 15 6 6 9 6 6 II anno CFU - Gestione del rischio e crisis management Modelli applicati all’analisi criminale Scienze forensi e tecniche dell’investigazione Tecnologie per la sicurezza 6 9 9 6 - Attività a scelta dello studente* I crediti si acquisiscono attraverso uno o più insegnamenti a scelta tra quelli attivati dall’Ateneo, previa approvazione del piano di studi da parte del Consiglio di Facoltà. 9 - Stage o altra attività professionalizzante 3 - Prova finale 18 * Per gli studenti che vorranno intraprendere un percorso professionale nel mondo delle imprese si consiglia di scegliere, all’interno della categoria insegnamenti a scelta dello studente, l’insegnamento Economia aziendale, previsto nel I semestre del II anno. Per gli studenti che vorranno intraprendere un percorso professionale nel mondo della pubblica amministrazione si consiglia di scegliere, all’interno della categoria insegnamenti a scelta dello studente, l’insegnamento Elementi di diritto amministrativo, che si svolge il I e il II semestre di ogni anno. 49 Prova finale La prova finale della laurea magistrale in Scienze sociali applicate consiste nella redazione, con la supervisione di un docente relatore, di un elaborato scritto in forma di Tesi che dimostri la maturità dello studente e la sua capacità di approfondire criticamente un argomento nei suoi aspetti sia teorici che metodologici. L’elaborato dovrà avere una dimensione adeguata all’argomento trattato e alla metodologia prescelta e attestare la capacità di utilizzare una bibliografia sia nazionale che internazionale. La domanda di approvazione del titolo della Tesi dovrà essere presentata presso la Segreteria di Facoltà almeno 9 mesi prima della data prevista per la discussione. La guida dettagliata alla preparazione della dissertazione di laurea specialistica è consultabile dalla home page della Facoltà (http://milano.unicatt.it/sociologia). Dopo la laurea I laureati matureranno competenze spendibili nel campo della ricerca sociale e di mercato; del management di imprese ed enti pubblici e del privato-sociale; della progettazione, implementazione e valutazione delle politiche; dei programmi di contrasto alla criminalità e di aumento della sicurezza; dello sviluppo sostenibile e della promozione culturale; della direzione e monitoraggio di organizzazioni e progetti complessi che richiedono competenze multidisciplinari e capacità di analisi dei contesti, di risoluzione dei problemi e di gestione delle risorse umane. I principali sbocchi lavorativi sono: – le direzioni del personale delle imprese pubbliche e private e le società di consulenza operanti nell’ambito della selezione e formazione del personale; – gli uffici delle comunicazione aziendale; – i centri di ricerca e le associazioni culturali che operano a favore dello sviluppo del territorio e della sostenibilità sociale dei processi; – gli organismi nazionali e internazionali che si occupano di sviluppo, di politiche sociali e della prevenzione della criminalità e sicurezza (quali l’ONU, il Consiglio d’Europa, l’Unione Europea); – le organizzazioni complesse, sia pubbliche sia private, che necessitano di un general management flessibile e capace di una visione integrata dei processi; – le società di consulenza aziendale; – le imprese private di ricerca sociale e di mercato; – le società di marketing e di analisi dei pubblici; – gli istituti che si occupano di sondaggi e di monitoraggio della pubblica opinione; – i servizi per l’impiego (pubblici e privati) e le agenzie di intermediazione del lavoro; – gli uffici studi di imprese, enti pubblici, associazioni categoriali; – le società di consulenza del lavoro. 50 Elenco alfabetico degli insegnamenti dei corsi di laurea magistrale con relativo codice di settore scientifico disciplinare I settori scientifico-disciplinari sono nati da un’esigenza di chiarezza e semplificazione che ha portato (con più interventi legislativi) a raggruppare per settori omogenei tutte le discipline insegnate nelle università italiane attribuendo a tali settori una sigla e un’intitolazione; quest’ultima è stata individuata scegliendo tra le varie denominazioni quella della disciplina più rappresentativa del settore (Letteratura italiana, Storia del Diritto, ecc.) e aggregando a questa tutte le discipline-insegnamenti ritenuti affini. Con il Decreto ministeriale del 4 ottobre 2000, anche in vista della riforma, si è avuta una completa revisione delle discipline che vengono così ad afferire a 14 grandi aree e, all’interno di queste, a 370 settori individuati da un nuovo codice alfanumerico e da un’intitolazione. La sigla alfabetica si riferisce all’area disciplinare, la cifra che segue indica il numero d’ordine che il settore occupa all’interno dell’area. Gli ordinamenti didattici dei corsi di laurea fanno riferimento ai settori scientifico-disciplinari, pertanto la conoscenza del settore disciplinare a cui afferiscono gli insegnamenti può essere utile allo studente che volesse, ad esempio, verificare la “spendibilità”, in altri percorsi formativi, dei crediti acquisiti con un determinato insegnamento. Laurea in Scienze per il lavoro sociale e le politiche di welfare Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali Elementi di diritto amministrativo Economia dei sistemi di welfare Economia del terzo settore Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle relazioni di cura) Pianificazione dei servizi locali di welfare Politiche sociali europee Procedure per la tutela minorile Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali Psicologia del ciclo di vita Psicologia delle relazioni famigliari Sociologia della convivenza interetnica Sociologia della sussidiarietà e del Terzo settore Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di Storia del welfare e delle professioni sociali) Valutazione degli interventi e dei servizi sociali IUS/10 IUS/10 SECS-P/02 SECS-P/01 M-FIL/03; SPS/07 SPS/07 IUS/14; SPS/07 IUS/10 M-PSI/04 M-PSI/04 M-PSI/05 SPS/07 SPS/07 M-STO/04; SPS/07 SPS/07 51 Laurea in Scienze sociali applicate Criminologia applicata SPS/12 Diritto penale e procedura penale IUS/16; IUS/17 Economia aziendale SECS-P/07 Economia dell’impresa: crescita, valore, governance SECS-P/01 Economia e gestione delle imprese SECS-P/01 Elementi di diritto amministrativo IUS/10 Gestione del rischio e crisis management SPS/07 Imprese, cultura e mercati M-FIL/03; SPS/09 Modelli applicati all’analisi criminale SPS/12 Modelli e processi di management ING-IND/35 Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano SPS/07 Modelli organizzativi e processi comunicativi M-PSI/05 Metodologia della ricerca criminologia SPS/07 Organizzazioni e sistemi sociali SPS/07; SPS/09 Processi storici, economici e sociali del capitalismo SPS/09; SECS-P/01; SECS-P/12 Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali SPS/09; SECS-S/04 Relazioni industriali e diritto del lavoro IUS/07 Scienze forensi e tecniche dell’investigazione MED-43; IUS/16 Statistica della criminalità SECS-S/04 Storia economica e sociale del mondo contemporaneo M-STO/04 Tecniche psicologiche per le organizzazioni M-PSI/05 Tecnologie per la sicurezza ING-INF/03; ING-INF/05 Vittimologia M-PSI/05 Insegnamenti attivati nella laurea magistrale interfacoltà in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse Sociologia dei fenomeni collettivi Fondamenti di network analysis Media e reti sociali 52 SPS/07 SECS-S/04 SPS/08 Master universitari Nell’a.a. 2011/2012 la Facoltà ha istituito e prevede l’attivazione dei seguenti master: MASTER DI I LIVELLO – Risorse umane e organizzazione (in collaborazione con ISTUD) (interfacoltà con Scienze politiche). MASTER DI II LIVELLO – Migrazione, cultura e psicopatologia (in collaborazione con AREL e Azienda USL Roma) (interfacoltà con Medicina e chirurgia). – Persone disabili e progetto di vita. Il lavoro sociale ed educativo con la famiglia e le istituzioni (in collaborazione con la Fondazione Istituto Sacra Famiglia e con Fondazione Moneta) (interfacoltà con Scienze della formazione). Informazioni dettagliate sui Master e su altri corsi post-lauream possono essere richieste all’Ufficio Master (tel.02.7234.3860 – fax 02.7234.5202; E-mail: [email protected], Sito Internet: http://master.unicatt.it). I Dottorati di ricerca Il Dottorato di ricerca è un titolo di studio valutabile nell’ambito della ricerca scientifica. Per essere ammessi al corso di Dottorato bisogna essere in possesso di una laurea specialistica e superare un concorso consistente in una prova scritta e in un colloquio. La durata dei corsi di dottorato è di almeno tre anni accademici. Il Dottorato si conclude con la discussione di una dissertazione scritta. La Facoltà di Sociologia aderisce alla Scuola di dottorato riferita al XXVII ciclo, in Scienze sociali. Coordinatore: Prof. Laura Bovone. La Scuola è articolata nei seguenti corsi di dottorato: – Criminologia Coordinatore: Prof. Ernesto Ugo Savona – Scienze organizzative e direzionali Coordinatore: Prof. Michele Colasanto – Sociologia e metodologia della ricerca sociale Coordinatore: Prof. Rita Bichi Ufficio Dottorati di ricerca L’ufficio assiste i dottorandi nelle varie fasi di svolgimento del dottorato con informazioni di carattere normativo e dà il necessario supporto organizzativo per lo svolgimento dei concorsi di ammissione e per lo svolgimento degli esami finali. Orario di apertura al pubblico: lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 9,00 - 12,15; mercoledì: 14,00 - 17,00. Tel. 02/7234.2992. E-mail: [email protected] 53 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 CORSI DI TEOLOGIA Natura e finalità Gli insegnamenti di Teologia sono una peculiarità dell’Università Cattolica; essi intendono offrire una conoscenza critica, organica e motivata dei contenuti della Rivelazione e della vita cristiana, così da ottenere una più completa educazione degli studenti all’intelligenza della fede cattolica. Lauree triennali Il piano di studio curricolare dei corsi di laurea triennale prevede per gli studenti iscritti all’Università Cattolica la frequenza a corsi di Teologia. Per il I, II e III anno di corso è proposto un unico programma in forma semestrale (12 settimane di corso per anno su 3 ore settimanali). Gli argomenti sono: I anno: Introduzione alla Teologia e questioni di Teologia fondamentale; II anno: Questioni di Teologia speculativa e dogmatica; III anno: Questioni di Teologia morale e pratica. Gli studenti possono scegliere l’insegnamento di Teologia tramite UC-POINT, entro il 18 novembre 2011. Per gli studenti che non provvederanno entro tale termine all’iscrizione, l’Università procederà all’assegnazione d’ufficio del docente. 57 Lauree magistrali Per il biennio di indirizzo delle lauree magistrali è proposto un corso semestrale, della durata di 30 ore, in forma seminariale e/o monografica su tematica di area, con denominazione che ogni Facoltà concorderà con l’Assistente ecclesiastico generale, da concludersi con la presentazione di una breve dissertazione scritta concordata con il docente. Programmi dei corsi I programmi dei corsi di Teologia sono consultabili accedendo alla sezione del sito web dell'Università Cattolica http://programmideicorsi-milano.unicatt.it. Inoltre, un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide di Facoltà" della home page della Facoltà. Luogo e orari di ricevimento dei docenti e ogni altra comunicazione, sono disponibili sia all’albo dei corsi di Teologia (II chiostro, lato aula Pio XII), sia sul sito Internet dell’Università Cattolica (www.unicatt.it). 58 SERVIZIO LINGUISTICO D’ATENEO (SELD A) L’Università Cattolica, tramite il Servizio Linguistico di Ateneo (SeLdA), offre ai propri studenti di tutte le Facoltà l’opportunità di verificare o acquisire le competenze linguistiche di livello di base e avanzato previste nel proprio percorso formativo. Organizzazione didattica dei corsi di lingua di base Gli studenti che vorranno acquisire le abilità linguistiche tramite il Servizio Linguistico di Ateneo potranno sostenere la prova di idoneità linguistica nelle prime sessioni utili. Per la preparazione della prova di idoneità, il Servizio Linguistico di Ateneo organizza corsi semestrali e annuali ripartiti in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico fino ad una durata complessiva di 100 ore, a seconda del livello di conoscenza della lingua dello studente accertato dal test di ingresso. Per le lingue inglese, francese, spagnola e tedesca, l’insegnamento viene impartito in classi parallele e in più livelli, determinati in base ad un apposito test di ingresso. Non è previsto test di ingresso per le lingue spagnola e tedesca né per i principianti assoluti, ossia studenti che non hanno mai frequentato corsi per la lingua prescelta. Obiettivo dei corsi è portare gli studenti al livello B1 Soglia definito dal “Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue” come “Uso indipendente della lingua”.1 Taluni certificati linguistici internazionalmente riconosciuti, attestanti un livello pari o superiore al B1, sono riconosciuti come sostitutivi della prova di idoneità SeLdA, se conseguiti entro tre anni dalla data di presentazione agli uffici competenti. Presso la pagina web e le bacheche del SeLdA sono disponibili informazioni più dettagliate sui certificati riconosciuti dal SeLdA e i livelli corrispondenti. 1 B1 «Il parlante è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. È in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’estero. È in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. È in grado di riferire un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a un’idea o a un progetto». 59 Calendario delle lezioni dei corsi di lingua di base L INGUA FRANCESE E SPAGNOLA Livello principianti: Corsi I semestre: dal 26 settembre al 23 dicembre 2011; Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 1 giugno 2012 (dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali). L INGUA INGLESE E TEDESCA Livello elementare/principianti: Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011; Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012 (dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali). T UTTE LE LINGUE Livello pre-intermedio (inglese), falsi principianti (francese) e intermedio (tutte le lingue): Corsi I semestre: dal 3 ottobre al 17 dicembre 2011; Corsi II semestre: dal 27 febbraio al 19 maggio 2012 (dal 2 al 14 aprile sospensione per le festività Pasquali). Prove di idoneità Al termine dei corsi di base è prevista una verifica di accertamento del livello di competenza linguistica acquisito che consiste in una prima prova scritta che dà l’ammissione alla successiva parte orale. Tali prove hanno valore interno all’Università: a seconda delle delibere delle Facoltà, sostituiscono in genere il primo esame di lingua previsto nei piani di studio, dando diritto all’acquisizione dei crediti corrispondenti. Lo studente ha la possibilità di sostenere l’orale dopo la parte scritta che è valida fino all’ultimo appello della sessione in cui è stata superata. Aule e laboratori multimediali Le aule utilizzate per i corsi di lingue sono ubicate presso la Sede del SeLdA, in via Morozzo della Rocca 2/A, e sono dotate di moderne attrezzature per l’insegnamento linguistico. Presso la stessa sede si trovano i laboratori linguistici, equipaggiati con le più moderne tecnologie multimediali, destinati alla didattica e all’autoapprendimento. 60 Centro per l’Autoapprendimento Il Centro per l’Autoapprendimento, ubicato al III piano della Sede di Via Morozzo della Rocca, si affianca ed integra le lezioni frontali, consentendo l’incremento del numero di ore di esposizione alla lingua. Il Centro offre un’ampia gamma di strumenti e, soprattutto, un servizio di consulenza linguistica, attraverso il quale l’utente viene seguito nelle diverse fasi dell’apprendimento, con la finalità di acquisire strategie per imparare in modo autonomo e rendersi responsabile del proprio processo di apprendimento. Per accedere al Centro non è necessaria prenotazione. Riferimenti utili Centro per l’Autoapprendimento: tel. 02 7234.5745 e-mail: [email protected] Orario di apertura del Centro per l’Autoapprendimento: lunedì: 9,30 – 15,30 martedì e mercoledì: 9,00 – 17,30 giovedì: 9,00 – 17,00 venerdì: 9,00 – 13,30 Gli orari dei consulenti sono pubblicati nella bacheca del Centro per l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano e sulla pagina web del SeLdA, all’indirizzo http://www.unicatt.it/SeLda-cap Riferimenti utili Segreteria SeLdA: Via Morozzo della Rocca, 2/A tel. 02 7234.5740 e-mail: [email protected] Orari Segreteria: 10,00 – 12,00 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì) 14,30 – 16,30 (mercoledì) Indirizzo web: http://www.unicatt.it/SeLda 61 Programmi dei corsi I programmi dei corsi di lingua straniera di livello base sono consultabili nella sezione del sito web dell'Università Cattolica dedicata al SeLdA (www.unicatt.it/SeLdA) alla voce di menu "Formazione linguistica di base". Inoltre un'edizione integrale della Guida in formato .pdf, comprensiva dei programmi degli insegnamenti, sarà inviata a ciascuno studente sulla sua pagina personale (I-Catt), nonché resa disponibile nella sezione "Piani di studio e Guide di Facoltà" della home page della Facoltà. 62 NORME AMMINISTRATIVE NORME PER L’IMMATRICOLAZIONE 1. T ITOLI DI STUDIO RICHIESTI A norma dell’art. 6 del D.M. n. 270/2004, possono immatricolarsi ai corsi di laurea istituiti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore: – i diplomati di scuola secondaria superiore (quinquennale o quadriennale: diplomi conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore). Per i diplomati quadriennali, ad eccezione di coloro che provengono dai licei artistici per i quali resta confermata la validità dei corsi integrativi, l’Università provvede alla definizione di un debito formativo corrispondente alle minori conoscenze conseguenti alla mancata frequenza dell’anno integrativo, in passato disponibile per i diplomati quadriennali, il cui assolvimento dovrà completarsi da parte dello studente di norma entro il primo anno di corso. – i possessori di titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo per l’ammissione alle università italiane secondo le disposizioni emanate per ogni anno accademico dal Ministero dell’Università e della Ricerca di concerto con i Ministeri degli Affari Esteri e dell’Interno. Gli studenti possessori di titolo di studio estero interessati all’immatricolazione dovranno rivolgersi alla Segreteria dedicata in ciascuna Sede. 2. MODALITÀ E DOCUMENTI Gli studenti che intendono iscriversi per la prima volta all’Università Cattolica devono anzitutto prendere visione dell’apposito bando “Norme per l’ammissione al primo anno dei corsi di laurea” in distribuzione: – per Milano nella sede di Largo Gemelli 1, – per Brescia presso la sede di Via Trieste 17, – per Piacenza presso la sede di Via Emilia Parmense 84, – per Cremona presso la sede di Via Milano 24, a partire dal mese di giugno. In tale documento vengono precisati i corsi di studio per i quali è previsto una prova di ammissione e i corsi di studio per i quali è fissato un numero programmato senza prova di ammissione, nonché i termini iniziali e finali per l’immatricolazione. I moduli e i documenti da presentare per l’immatricolazione sono i seguenti: Domanda di immatricolazione (nella domanda lo studente deve tra l’altro autocertificare il possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’Università, il voto e l’Istituto presso il quale il titolo di studio è stato conseguito. 63 Si consiglia lo studente di produrre un certificato dell’Istituto di provenienza onde evitare incertezze, imprecisioni od errori circa l’esatta denominazione dell’Istituto e del diploma conseguito. Qualora la segreteria di Facoltà verifichi la non rispondenza al vero di quanto autocertificato l’immatricolazione sarà considerata nulla). La domanda include: 1. Ricevuta originale (in visione) dell’avvenuto versamento della prima rata delle tasse universitarie. 2. Due fotografie recenti formato tessera (a colori, già ritagliate di cui una applicata al modulo di richiesta del badge-tesserino magnetico). 3. Fotocopia documento d’identità e codice fiscale. 4. Certificato di battesimo. 5. Dichiarazione relativa ai redditi dello studente e dei familiari. 6. Stato di famiglia o autocertificazione. 7. Immatricolati alla Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere: questionari riservati a coloro che intendono accedere agli insegnamenti di lingua inglese, spagnola, tedesca e russa. 8. Sacerdoti e Religiosi: dichiarazione con la quale l’Ordinario o il loro Superiore li autorizza ad immatricolarsi all’Università (l’autorizzazione scritta verrà vistata dall’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica o da un suo delegato). 9. Cittadini extracomunitari: permesso di soggiorno (ovvero ricevuta attestante l’avvenuta presentazione di richiesta del permesso di soggiorno) in visione. Conclusa l’immatricolazione vengono rilasciati allo studente il Libretto di iscrizione e il tesserino magnetico con codice personale. Il libretto contiene i dati relativi alla carriera scolastica dello studente, per cui lo studente è passibile di sanzioni disciplinari ove ne alteri o ne falsifichi le scritturazioni. È necessario, in caso di smarrimento, presentare denuncia all’autorità di Polizia Giudiziaria ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario non ha diritto alla restituzione delle tasse e contributi pagati. 3. VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE INIZIALE Per affrontare al meglio i corsi universitari scelti, a coloro che si immatricolano al primo anno dei diversi corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico sarà valutato il livello della propria preparazione iniziale. Questa valutazione, che non costituisce un vincolo all’accesso o alla frequenza dei corsi bensì un’opportunità, verrà erogata, fatta eccezione per i corsi che prevedono una prova di ammissione, in un momento successivo all’immatricolazione. Si tratta di una verifica su predefinite aree tematiche (a titolo esemplificativo 64 le aree della lingua italiana e della cultura generale e delle conoscenze storiche), diversificate in base alla Facoltà prescelta, riguardo a conoscenze che si attendono qualunque sia il diploma conseguito nella Scuola secondaria superiore di provenienza. 4. NORME PARTICOLARI PER DETERMINATE CATEGORIE DI STUDENTI (*) (*) L’ammissione di studenti con titolo di studio estero è regolata da specifica normativa ministeriale, disponibile presso l’International Admissions Office. STUDENTI CITTADINI ITALIANI E COMUNITARI IN POSSESSO DI UN TITOLO ESTERO CONSE - GUITO FUORI DAL TERRITORIO NAZIONALE I cittadini italiani in possesso di titoli esteri conseguiti al di fuori del territorio nazionale e che consentano l’immatricolazione alle Università italiane devono presentare la domanda di iscrizione all’International Admissions Office osservando scadenze e criteri di ammissione stabiliti per il corso di laurea di interesse, allegando i seguenti documenti: 1. In visione un valido documento di identità personale. 2. Domanda di immatricolazione indirizzata al Rettore: essa dovrà contenere i dati anagrafici e quelli relativi alla residenza e al recapito all’estero e in Italia, necessari, questi ultimi, per eventuali comunicazioni dell’Università. 3. Titolo finale di Scuola Secondaria Superiore debitamente perfezionato dalla Rappresentanza diplomatica italiana all’estero competente per territorio. Il titolo dovrà essere munito di: – traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio; – dichiarazione di valore “in loco”; trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio nella quale dovrà essere indicato: * se il Titolo di Scuola Secondaria Superiore posseduto consenta – o non consenta – nell’Ordinamento Scolastico dal quale è stato rilasciato, l’iscrizione alla Facoltà e Corso di Laurea richiesti dallo studente; * a quali condizioni tale iscrizione sia consentita (esempio: con o senza esame di ammissione; sulla base di un punteggio minimo di tale diploma; ecc.). – legalizzazione (per i paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessa Rappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Legge in base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione. Qualora lo studente al momento della presentazione della domanda non sia ancora in possesso del diploma originale di maturità, dovrà essere presentata la relativa attestazione sostitutiva a tutti gli effetti di legge. 4. Certificazione Consolare attestante l’effettivo compimento degli studi in Istituzioni Scolastiche situate all’estero. 65 Il punto 5, interessa esclusivamente coloro che chiedono l’immatricolazione ad anno successivo al primo, o ammissione a laurea magistrale. 5. Certificati (corredati degli eventuali titoli accademici intermedi e/o finali già conseguiti) comprovanti gli studi compiuti e contenenti: durata in anni, programmi dei corsi seguiti, durata annuale di tali corsi espressa in ore, indicazione dei voti e dei crediti formativi universitari riportati negli esami di profitto e nell’esame di laurea presso Università straniere, muniti di: – traduzione autenticata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio; – dichiarazione di valore (trattasi di apposita Dichiarazione, rilasciata dalla Rappresentanza consolare o diplomatica italiana competente per territorio, nella quale dovrà essere indicato se gli studi effettuati e gli eventuali titoli conseguiti siano o meno di livello universitario); – legalizzazione (per i Paesi per i quali, secondo le indicazioni della stessa Rappresentanza consolare o diplomatica, è prevista) o riferimento di Legge in base al quale il documento risulta essere esente da legalizzazione. Dovrà, anche, essere espressamente precisato se l’Università – o l’Istituto Superiore – presso la quale gli studi sono stati compiuti, sia legalmente riconosciuta. STUDENTI CITTADINI STRANIERI (NON COMUNITARI ) Si invitano gli studenti Cittadini Stranieri interessati a richiedere all’International Admissions Office di ciascuna Sede dell’Università Cattolica le relative informazioni. Si evidenzia, altresì, che la specifica normativa si può trovare affissa all’Albo delle informazioni generali dell’International Admissions Office e sul sito web dell’Ateneo. STUDENTI GIÀ IN POSSESSO DI ALTRE LAUREE ITALIANE Gli studenti che si propongono di conseguire una seconda laurea di pari livello dell’ordinamento italiano sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza. PRATICHE AMMINISTRATIVE ISCRIZIONE AD ANNI DI CORSO /RIPETENTI O FUORI CORSO SUCCESSIVI AL PRIMO La modalità di iscrizione è automatica: ogni studente già immatricolato presso l’Università Cattolica e regolarmente iscritto riceve - entro il mese di agosto presso la propria residenza: 1) dalla Banca il bollettino della prima rata propo- 66 nente l’iscrizione al nuovo anno accademico; 2) dall’Università la normativa tasse e contributi universitari e la modulistica per la compilazione dei redditi del nucleo familiare. N.B.: Se, per eventuali disguidi, lo studente non è entrato in possesso entro la terza settimana di settembre del bollettino tasse, lo stesso è tenuto a scaricarne una copia via web dalla pagina personale dello studente ICatt, ovvero a richiederne tempestivamente uno sostitutivo alla Segreteria di Facoltà. Per ottenere l’iscrizione all’anno successivo lo studente deve effettuare il versamento di tale prima rata: l’avvenuto versamento della prima rata costituisce definitiva manifestazione di volontà di iscriversi al nuovo anno accademico, l’iscrizione è così immediatamente perfezionata alla data del versamento (vedere il successivo punto relativamente al rispetto delle scadenze). L’aggiornamento degli archivi informatici avviene non appena l’Università riceve notizia dell’avvenuto pagamento tramite il circuito bancario. Pertanto possono essere necessari alcuni giorni dopo il versamento prima di ottenere dai terminali self-service la certificazione dell’avvenuta iscrizione all’anno accademico. Qualora lo studente, in via eccezionale, necessiti del certificato di iscrizione con un maggior anticipo deve presentarsi in Segreteria esibendo la ricevuta della prima rata. N.B. considerato che l’avvenuto pagamento della prima rata produce immediatamente gli effetti dell’iscrizione, non è in nessun caso rimborsabile – (art. 4, comma 8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università Cattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1269). Rimane un solo adempimento a carico degli studenti iscritti ai corsi di laurea soggetti a tasse e contributi universitari il cui importo dipende dal reddito: devono consegnare alla Segreteria, secondo le modalità previste dalla “Normativa generale per la determinazione delle tasse e contributi universitari”, la busta contenente la modulistica relativa ai redditi del nucleo familiare, modulistica necessaria per determinare l’importo della seconda e terza rata delle tasse e contributi universitari. La modulistica va depositata - debitamente sottoscritta - negli appositi raccoglitori situati presso l’atrio della propria Segreteria di Facoltà e accessibili dalle ore 8.00 alle ore 19.00 da lunedì a venerdì e dalle ore 8.00 alle ore 13.00 il sabato, di norma, entro la data di inizio delle lezioni prevista per ciascun corso di laurea ovvero entro la scadenza indicata con avvisi agli albi. Oltre tale data si incorre nella mora per ritardata consegna atti amministrativi. Se il ritardo è eccessivo, tale da impedire la spedizione per tempo al recapito dello studente delle rate successive alla prima lo studente è tenuto a scaricarne una copia via web dalla pagina personale dello studente I-Catt, ovvero a richiederne tempestivamente una sostitutiva della seconda e/o terza rata alla Segreteria di Facoltà al fine di non incorrere anche nella mora per ritardato pagamento delle rate stesse. 67 RISPETTO DELLE SCADENZE PER L’ISCRIZIONE AD ANNI SUCCESSIVI Fatte salve le seguenti avvertenze, lo studente che intende iscriversi al nuovo anno accademico è tenuto ad effettuare il versamento entro la scadenza indicata sul bollettino. Se il versamento è avvenuto entro i termini indicati sul bollettino lo studente verrà collocato automaticamente per il nuovo anno accademico all’anno di corso (o ripetente o fuori corso, come indicato sul bollettino) nella posizione di REGOLARE. Se lo studente intende variare l’iscrizione proposta (ad esempio da fuori corso a ripetente oppure chiedere il passaggio ad altro corso di laurea) deve necessariamente presentarsi in Segreteria. Se lo studente si iscrive ad anno di corso ed il versamento è avvenuto in ritardo ma non oltre il 31 dicembre lo studente verrà collocato nella posizione di corso in debito di indennità di mora (scaricabile via web dalla pagina personale dello studente I-Catt). In tal caso lo studente è tenuto a presentarsi in Segreteria per la procedura di regolarizzazione (e per consegnare direttamente allo sportello la busta contenente la modulistica relativa al reddito del nucleo familiare se iscritto a corso di laurea che prevede tasse e contributi variabili in base al reddito). N.B. Un eccessivo ritardo impedisce la presentazione del piano di studi con conseguente assegnazione di un piano di studio d’ufficio non modificabile. Per ulteriori ritardi è consentita esclusivamente l’iscrizione fuori corso e lo studente deve presentarsi in Segreteria. STUDENTI RIPETENTI Gli studenti che abbiano seguito il corso di studi, cui sono iscritti, per l’intera sua durata senza essersi iscritti a tutti gli insegnamenti previsti dal piano degli studi o senza aver ottenuto le relative attestazioni di frequenza, qualora la frequenza sia espressamente richiesta, devono iscriversi come ripetenti per gli insegnamenti mancanti di iscrizione o di frequenza. Gli studenti che, pur avendo completato la durata normale del corso di studi, intendano modificare il piano di studio mediante inserimento di nuovi insegnamenti cui mai avevano preso iscrizione, devono iscriversi come ripetenti. Il Consiglio della struttura didattica competente può stabilire casi in cui sia necessario prendere iscrizione come ripetente anche a un anno di corso intermedio. STUDENTI FUORI CORSO Sono iscritti come fuori corso, salvo che sia diversamente disposto dai singoli ordinamenti didattici: a. gli studenti che siano stati iscritti e abbiano frequentato tutti gli insegnamenti richiesti per l’intero corso di studi finché non conseguano il titolo accademico; 68 b. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi e avendo frequentato i relativi insegnamenti, non abbiano superato gli esami obbligatoriamente richiesti per il passaggio all’anno di corso successivo, finché non superino detti esami ovvero non abbiano acquisito il numero minimo di crediti prescritto; c. gli studenti che, essendo stati iscritti a un anno del proprio corso di studi ed essendo in possesso dei requisiti necessari per potersi iscrivere all’anno successivo, non abbiano chiesto entro i termini l’iscrizione in corso, od ottenuto tale iscrizione. Il Rettore può concedere l’iscrizione fuori corso ad anno intermedio su richiesta dello studente motivata da gravi e fondati motivi. PIANI DI STUDIO Il termine ultimo (salvo i corsi di laurea per i quali gli avvisi agli Albi prevedono una scadenza anticipata ovvero eccezionali proroghe) per la presentazione da parte degli studenti dei piani di studio individuali, è fissato al 31 ottobre. Per ritardi contenuti entro sette giorni dalla scadenza potrà essere presentato il piano di studio, previo pagamento della prevista indennità di mora (per l’importo si veda “Diritti di Segreteria, indennità di mora e rimborsi di spese varie” della Normativa tasse). In caso di ritardo superiore sarà assegnato un piano di studio d’ufficio non modificabile. E SAMI DI PROFITTO Norme generali Lo studente è tenuto a conoscere le norme relative al piano di studio del proprio corso di laurea ed è quindi responsabile dell’annullamento degli esami che siano sostenuti in violazione delle norme stesse. Onde evitare l’annullamento di esami sostenuti, si ricorda agli studenti che non è possibile l’iscrizione ad esami relativi ad insegnamenti sostituiti nel piano di studi e che l’ordine di propedeuticità tra le singole annualità di corsi pluriennali o tra l’esame propedeutico rispetto al progredito o superiore fissato per sostenere gli esami è rigido e tassativo. Qualsiasi infrazione alle disposizioni in materia di esami comporterà l’annullamento della prova d’esame. L’esame annullato dovrà essere ripetuto. Il voto assegnato dalla Commissione esaminatrice non può essere successivamente modificato: il voto è definitivo. Un esame verbalizzato con esito positivo non può essere ripetuto (ex art. 6 comma 6, Titolo I “Norme generali” del Regolamento didattico di Ateneo). Lo studente è ammesso agli esami di profitto solo se in regola: a) con la presentazione del piano studi; b) con il pagamento delle tasse e contributi; c) con l’iscrizione agli esami secondo le modalità di seguito indicate. 69 Modalità di iscrizione agli esami L’iscrizione avviene mediante video-terminali (UC Point) self-service il cui uso è intuitivo e guidato (ovvero attraverso l’equivalente funzione via web dalla pagina personale dello studente I-Catt). L’iscrizione agli esami deve essere effettuata non oltre il sesto giorno di calendario che precede l’appello. Non è ammessa l’iscrizione contemporanea a più appelli dello stesso esame. Anche l’annullamento dell’iscrizione, per ragioni di vario ordine deve, anch’esso, essere fatto entro il sesto giorno che precede la data di inizio dell’appello. Lo spostamento dell’iscrizione ad un esame, da un appello ad altro successivo, può avvenire soltanto se si è prima provveduto ad annullare l’iscrizione all’appello che si intende lasciare. Se è scaduto il termine per iscriversi ad un appello, non è più possibile annullare l’eventuale iscrizione effettuata e si deve attendere il giorno dopo l’appello scaduto per poter effettuare l’iscrizione al successivo. N.B.: Non potrà essere ammesso all’esame lo studente che: - non ha provveduto ad iscriversi all’appello entro i termini previsti; - pur essendosi iscritto all’appello non si presenti all’esame munito del regolare statino, del libretto universitario e di un documento d’identità in corso di validità. PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA SPECIALISTICA/ MAGISTRALE La prova finale per il conseguimento della laurea, consiste nello svolgimento e nella discussione di una dissertazione scritta svolta su un tema precedentemente concordato col professore della materia. Per essere ammesso alla prova finale, lo studente deve provvedere, nell’ordine ai seguenti adempimenti: a. Presentare alla Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli Albi e sul sito internet dell’U.C.: – modulo fornito dalla Segreteria studenti o stampato dalla pagina web di ciascuna Facoltà per ottenere l’approvazione dell’argomento prescelto per la dissertazione scritta. Lo studente deve: * far firmare il modulo dal professore sotto la cui direzione intende svolgere il lavoro; * recarsi presso una stazione UC Point ovvero via web dalla pagina personale dello studente I-Catt ed eseguire l’operazione “Presentazione del titolo della tesi” (l’inserimento dei dati è guidato dall’apposito dialogo self-service); * presentare il modulo in Segreteria studenti 70 Ogni ritardo comporta il rinvio della tesi al successivo appello. Con la sola operazione self-service, non seguita dalla consegna in segreteria del modulo, non verrà in alcun modo considerato adempiuto il previsto deposito del titolo della tesi. b. Presentare alla Segreteria studenti domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea su modulo ottenibile e da compilarsi operando presso una stazione UC Point ovvero attraverso l’equivalente funzione presente nella pagina personale dello studente I-Catt. Tale domanda potrà essere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà. Sulla domanda è riportata la dichiarazione di avanzata elaborazione della dissertazione che deve essere firmata dal professore, sotto la cui direzione la stessa è stata svolta, la dichiarazione relativa alla conformità tra il testo presentato su supporto cartaceo e quello fotografico su microfiche e la dichiarazione degli esami/attività formative a debito, compresi eventuali esami soprannumerari. Qualora, per qualsiasi motivo, il titolo della tesi sia stato modificato, il professore dovrà formalmente confermare tale modifica sulla domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea. c. La domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea, provvista di marca da bollo del valore vigente, dovrà essere consegnata in Segreteria studenti entro i termini indicati dagli appositi avvisi agli albi e sul sito internet, previa esibizione della ricevuta del versamento del bollettino relativo alle spese per il rilascio del diploma di laurea e per il contributo laureandi. L’eventuale impossibilità a sostenere l’esame di laurea nell’appello richiesto NON implica la perdita della somma versata tramite il pagamento del bollettino del contributo laureandi. Tale somma verrà considerata valida alla presentazione della successiva domanda di laurea e verrà detratta dal pagamento del relativo contributo laureandi. d. Entro, e non oltre, le date previste dallo scadenzario, esposto agli Albi e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà, il laureando dovrà consegnare due copie della dissertazione - una per il Relatore e una per il Correlatore dattiloscritte e rilegate a libro, secondo le modalità previste dalla Facoltà e indicate tramite appositi avvisi affissi agli Albi e pubblicate sulla pagina web. e. Presentare alla Segreteria studenti (oppure ove indicato dalla medesima Segreteria) il modulo “Dichiarazione di avvenuta consegna della tesi al relatore e al correlatore” munito della firma del Relatore e del Correlatore, il modulo di dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca ed EDUCatt, accompagnati da due copie (entrambi su supporto fotografico microfiche) della tesi. 71 Le due copie delle microfiche sono destinate rispettivamente all’Archivio ufficiale studenti e alla Biblioteca. Le microfiche dovranno essere in formato normalizzato UNI A6 (105x148 mm); ogni microfiche dovrà essere composta da 98 fotogrammi (ogni fotogramma dovrà riprodurre una pagina). Nella parte superiore della microfiche dovrà essere riservato un apposito spazio nel quale dovranno apparire i seguenti dati, leggibili a occhio nudo, nell’esatto ordine indicato: 1. cognome, nome, numero di matricola; 2. Facoltà e corso di laurea, 3. cognome, nome del Relatore; 4. titolo della tesi. Se la tesi si estende su più microfiche le stesse devono essere numerate. Eventuali parti della tesi non riproducibili su microfiche devono essere allegate a parte. Attenzione: non sono assolutamente ammesse tesi riprodotte in jacket. f. Lo studente riceverà la convocazione alla prova finale esclusivamente tramite la propria pagina personale I-Catt in tempo utile e comunque non oltre il 10° giorno antecedente alla seduta di laurea. L’elenco degli ammessi alla prova finale con il correlatore assegnato sarà affisso agli albi di facoltà o presso la Segreteria studenti. Avvertenze 1. Nessun laureando potrà essere ammesso all’esame di laurea se non avrà rispettato le date di scadenza esposte agli Albi di Facoltà e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà. 2. I laureandi devono aver sostenuto e verbalizzato tutti gli esami almeno una settimana prima dell’inizio della sessione di laurea. 3. I laureandi hanno l’obbligo di avvertire tempestivamente il Professore relatore della tesi e la Segreteria studenti qualora, per qualsiasi motivo, si verificasse l’impossibilità a laurearsi nell’appello per il quale hanno presentato domanda e, in tal caso, dovranno ripresentare successivamente una nuova domanda di ammissione all’esame di laurea. 4. I laureandi devono tassativamente consegnare il libretto di iscrizione al personale addetto, prima dell’inizio della prova finale. 5. I laureandi che necessitano di un personal computer e/o di un proiettore da utilizzare durante la discussione dovranno compilare e consegnare alla Bidelleria il modulo richiesta attrezzature informatiche disponibile presso la propria Segreteria studenti o sulla pagina web della propria Facoltà. PROVA FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA LAUREA TRIENNALE . L’ordinamento didattico di ciascun corso di laurea prevede diverse possibili modalità di svolgimento dell’esame di laurea. La struttura didattica competente definisce la modalità da adottare per ciascun corso di studio (vedere in proposito 72 gli avvisi agli Albi di Facoltà e le indicazioni contenute nella Guida di Facoltà). La procedura prevista rimane attualmente simile a quella descritta per i corsi di laurea specialistici/magistrali con le seguenti differenze: 1. si tratta di un elaborato su un argomento di norma concordato con un docente di riferimento; 2. l’impegno richiesto per tale relazione è inferiore a quello richiesto per una tradizionale tesi di laurea (l’impegno è proporzionale al numero di crediti formativi universitari attribuito alla prova finale nell’ordinamento didattico del proprio corso di laurea). Di conseguenza l’elaborato avrà una limitata estensione; 3. il titolo dell’argomento dell’elaborato finale deve essere ottenuto secondo le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà (assegnazione diretta da parte del docente, acquisizione tramite sportello tesi nelle diverse forme disponibili, altro) in tempo utile per lo svolgimento ed il completamento dell’elaborato entro la scadenza prevista per la presentazione della domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea. Tale scadenza sarà pubblicata agli Albi e sulla pagina web di ciascuna Facoltà per ciascuna sessione di riferimento; 4. la domanda di ammissione alla prova finale per il conseguimento della laurea deve essere presentata non meno di 45 giorni dall’inizio della sessione prescelta. La citata domanda potrà essere presentata a condizione che il numero di esami e/o il numero di CFU a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà; 5. sono di norma necessarie una copia cartacea da consegnare al docente di riferimento più una copia microfiche da consegnare - secondo le modalità e le scadenze previste dalla Facoltà e indicate tramite appositi avvisi affissi agli Albi di Facoltà e pubblicate sulla pagina web di ciascuna Facoltà unitamente al modulo di avvenuta consegna sottoscritto dal docente di riferimento e al modulo di dichiarazione di regolarità adempimenti con Biblioteca ed EDUCatt. E SAMI DI LAUREA RELATIVI AI CORSI DI STUDIO PRECEDENTI ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL D.M. 3 NOVEMBRE 1999, N. 509 La procedura prevista è sostanzialmente analoga a quella descritta per la prova finale per il conseguimento della laurea specialistica/magistrale salvo diverse indicazioni esposte agli Albi di Facoltà e/o pubblicate sulla Guida di Facoltà. Anche per gli esami di laurea dei corsi quadriennali/quinquennali, antecedenti l’ordinamento di cui al D.M. 509/99, la domanda di ammissione alla prova finale potrà essere presentata a condizione che il numero di esami a debito non sia superiore a quello stabilito da ciascuna Facoltà. 73 AVVERTENZE PER I LAUREANDI NEGLI APPELLI DELLA SESSIONE STRAORDINARIA Lo studente che conclude gli studi negli appelli di laurea della sessione straordinaria (dal 5 novembre al 30 aprile), è tenuto al pagamento di un contributo di funzionamento proporzionale al ritardo accumulato rispetto alla conclusione dell’anno accademico al quale il medesimo risulta regolarmente iscritto. Il citato contributo non è dovuto per gli studenti che conseguendo la laurea triennale nella suddetta sessione straordinaria prendono immediatamente iscrizione al biennio magistrale. CESSAZIONE DELLA QUALITÀ DI STUDENTE Gli studenti hanno facoltà di rinunciare agli studi intrapresi senza obbligo di pagare le tasse scolastiche e contributi arretrati di cui siano eventualmente in difetto. La rinuncia deve essere manifestata con atto scritto in modo chiaro ed esplicito senza l’apposizione sulla medesima di condizioni, termini e clausole che ne limitino l’efficacia. A coloro che hanno rinunciato agli studi potranno essere rilasciati certificati relativamente alla carriera scolastica precedentemente percorsa. Non possono prendere iscrizione a un nuovo anno accademico e, pertanto, cessano dalla qualità di studente gli studenti che non abbiano preso regolare iscrizione per cinque anni accademici consecutivi o gli studenti che, trascorsa la durata normale del corso di studi, non abbiano superato esami per cinque anni accademici consecutivi. La predetta disposizione non si applica agli studenti che debbano sostenere solo l’esame di laurea ovvero che abbiano conseguito tutti i crediti a eccezione di quelli previsti per la prova finale. PASSAGGIO AD ALTRO CORSO DI LAUREA Gli studenti che intendano passare ad altro corso di laurea della stessa o di altra Facoltà dell’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza. TRASFERIMENTI Trasferimento ad altra Università Lo studente regolarmente iscritto può trasferirsi ad altra Università, previa consultazione dell’ordinamento degli studi della medesima, dal 15 luglio al 31 ottobre (salvo scadenza finale anteriore al 31 ottobre per disposizioni dell’università 74 di destinazione) presentando alla Segreteria di Facoltà apposita domanda. Lo studente che richiede il trasferimento ad altro Ateneo oltre il termine fissato dalla normativa e comunque non oltre il 31 dicembre è tenuto al pagamento di un contributo di funzionamento direttamente proporzionale al ritardo di presentazione dell’istanza. Il trasferimento non potrà comunque avvenire in assenza del nulla osta dell’Università di destinazione. Per ottenere il trasferimento lo studente deve previamente: – verificare presso una stazione UC Point, la propria carriera scolastica con la funzione “visualizzazione carriera” e segnalare alla segreteria eventuali rettifiche o completamento di dati; – ottenere dalla stazione UC-Point un certificato degli esami superati. Alla domanda, cui va applicata marca da bollo secondo valore vigente, devono essere allegati: * libretto di iscrizione; * badge magnetico; * il certificato degli esami superati ottenuto via UC Point; * dichiarazione su apposito modulo da ritirare in Segreteria, di: non avere libri presi a prestito dalla Biblioteca dell’Università e dal Servizio Prestito libri di EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica); non avere pendenze con l’Ufficio Assistenza di EDUCatt (Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica) es. pagamento retta Collegio, restituzione rate assegno di studio universitario, restituzione prestito d’onore, ecc.; * quietanza dell’avvenuto versamento del diritto di segreteria previsto. A partire dalla data di presentazione della domanda di trasferimento non è più consentito sostenere alcun esame. Gli studenti trasferiti ad altra Università, non possono far ritorno all’Università Cattolica prima che sia trascorso un anno dalla data del trasferimento. Gli studenti che ottengono l’autorizzazione a ritornare all’Università Cattolica sono ammessi all’anno in cui danno diritto gli esami superati indipendentemente dall’iscrizione ottenuta precedentemente. Saranno tenuti inoltre a superare quelle ulteriori prove integrative che il Consiglio della Facoltà competente ritenesse necessarie per adeguare la loro preparazione a quella degli studenti dell’Università Cattolica. Trasferimento da altra Università Gli studenti già iscritti ad altra Università che intendono immatricolarsi all’Università Cattolica sono tenuti ad utilizzare la procedura informatica disponibile sul sito internet dell’Ateneo nella sezione dedicata. Gli studenti interessati sono 75 altresì invitati a consultare gli avvisi esposti agli albi di Facoltà e sul sito internet dell’Ateneo per verificare le scadenze di presentazione della documentazione necessaria alle Segreterie di competenza. Lo studente è in ogni caso tenuto a presentare richiesta di trasferimento all’Università di provenienza o presentare alla stessa domanda di rinuncia agli studi. DEFINIZIONE DELLA REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA AI FINI DELL ’ ACCOGLIMENTO DELLA DOMANDA DI PASSAGGIO INTERNO AD ALTRO CORSO DI LAUREA O DI TRASFERIMENTO AD ALTRO ATENEO Lo studente soddisfa il requisito di regolarità amministrativa se si trova in una delle seguenti situazioni: – ha rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico (condizione che si verifica con l’avvenuto versamento della prima rata) essendo in regola per gli anni accademici precedenti (questi ultimi anche attraverso la tassa di ricognizione studi qualora si sia verificato un periodo di uno o più anni di interruzione degli studi – cfr. § Tasse e Contributi); – pur non avendo ancora rinnovato l’iscrizione al nuovo anno accademico, è in regola rispetto all’anno accademico che volge al termine e presenta domanda di passaggio o trasferimento entro i termini stabiliti da ciascuna Facoltà e comunque entro il 31 ottobre. Iscrizione a corsi singoli (art. 11 del Reg. Didattico d’Ateneo) Ai sensi dell’art. 11 del Regolamento didattico di Ateneo, possono ottenere, previa autorizzazione della struttura didattica competente, l’iscrizione ai corsi singoli e sostenere gli esami relativi a tali corsi entro gli appelli dell’anno accademico di rispettiva frequenza: a. gli studenti iscritti ad altre università autorizzati dall’Ateneo di appartenenza e, se cittadini stranieri nel rispetto della normativa e procedure vigenti; b. i laureati interessati a completare il curriculum formativo seguito; c. altri soggetti interessati. È dovuta una tassa di iscrizione più un contributo per ciascun corso (cfr. Normativa generale tasse e contributi universitari). I soggetti di cui sopra possono iscriversi a corsi singoli corrispondenti a un numero di crediti formativi universitari stabilito dal Consiglio della struttura didattica competente e, di norma, non superiore a 30 per anno accademico, per non più di due anni accademici; eventuali deroghe sono deliberate, su istanza motivata, dal Consiglio della struttura didattica competente; La domanda di iscrizione va presentata una sola volta per anno accademico e con riferimento a corsi appartenenti ad una stessa Facoltà (o mutuati dalla medesima) presso la Segreteria competente entro la data di inizio delle lezioni. 76 NORME PER ADEMPIMENTI DI SEGRETERIA AVVERTENZE A tutela dei dati personali, si ricorda allo studente che, salvo diverse disposizioni dei paragrafi successivi, per compiere le pratiche scolastiche deve recarsi personalmente agli sportelli della Segreteria competente. Se per gravi motivi lo stesso ne fosse impedito può, con delega scritta, incaricare un’altra persona oppure fare la richiesta per corrispondenza, nel qual caso lo studente deve indicare la Facoltà di appartenenza, il numero di matricola, il recapito e allegare l’affrancatura per la raccomandata di risposta. Si ricorda che alcune operazioni relative alle pratiche scolastiche sono previste in modalità self-service presso le postazioni denominate UC Point o via web dalla pagina personale dello studente I-Catt. Lo studente, per espletare le pratiche, è invitato a non attendere i giorni vicini alle scadenze relative ai diversi adempimenti. ORARIO DI SEGRETERIA Gli uffici di Segreteria sono aperti al pubblico nei giorni feriali (sabato escluso) secondo il seguente orario: – lunedì, martedì, giovedì e venerdì: dalle ore 9.00 alle ore 12.30 – mercoledì: dalle ore 13.30 alle ore 16.30. La Segreteria della Facoltà di Economia, solo per gli studenti del corso tardo pomeridiano-serale, è aperta al pubblico anche in orari dedicati (si prega di prendere visione degli avvisi esposti agli albi di Facoltà). Gli uffici di Segreteria restano chiusi in occasione della festa del Sacro Cuore, il 24 e il 31 dicembre e due settimane consecutive nel mese di agosto. Circa eventuali ulteriori giornate di chiusura verrà data idonea comunicazione tramite avvisi esposti agli albi. RECAPITO DELLO STUDENTE PER COMUNICAZIONI VARIE È indispensabile che tanto la residenza come il recapito vengano, in caso di successive variazioni, aggiornati tempestivamente: tale aggiornamento deve essere effettuato direttamente a cura dello studente con l’apposita funzione self-service presso le stazioni UC-POINT o via web tramite la pagina personale dello studente I-Catt. CERTIFICATI I certificati relativi alla carriera scolastica degli studenti sono rilasciati su istanza, ai sensi della normativa vigente, dalla Segreteria di Facoltà ovvero, attraverso un sevizio self-service il cui accesso prevede che lo studente si identifichi con user name e password. 77 RILASCIO DEL DIPLOMA DI LAUREA E DI EVENTUALI DUPLICATI Per ottenere il rilascio del diploma originale di laurea occorre attenersi alle indicazioni contenute nella lettera-invito alla discussione della tesi di laurea. In caso di smarrimento del diploma originale di laurea l’interessato può richiedere al Rettore, con apposita domanda, soggetta a imposta di bollo, corredata dai documenti comprovanti lo smarrimento (denuncia alle autorità giudiziarie competenti), il duplicato del diploma previo versamento del contributo previsto per il rilascio del medesimo. I diplomi originali vengono recapitati all’interessato presso l’indirizzo agli atti dell’amministrazione al momento della presentazione della domanda di laurea. T ASSE E CONTRIBUTI Le informazioni sulle tasse e sui contributi universitari nonché su agevolazioni economiche sono consultabili attraverso il sito internet dell’Università Cattolica del Sacro Cuore al seguente indirizzo: http://www.unicatt.it/OffertaFormativa/, alla voce “tasse e contributi universitari” e dalla pagina personale dello studente I-Catt. I prospetti delle tasse e contributi vari sono altresì contenuti in un apposito fascicolo. Lo studente che non sia in regola con il pagamento delle tasse e dei contributi e con i documenti prescritti non può: – essere iscritto ad alcun anno di corso, ripetente o fuori corso; – essere ammesso agli esami; – ottenere il passaggio ad altro corso di laurea/diploma; – ottenere il trasferimento ad altra Università; – ottenere certificati d’iscrizione. Lo studente che riprende gli studi dopo averli interrotti per uno o più anni accademici è tenuto a pagare le tasse e i contributi dell’anno accademico nel quale riprende gli studi, mentre per gli anni relativi al periodo di interruzione deve soltanto una tassa di ricognizione. Lo studente che, riprendendo gli studi all’inizio dell’anno accademico, chiede di poter accedere agli appelli di esame del periodo gennaio-aprile, calendarizzati per i frequentanti dell’a.a. precedente, è tenuto a versare, inoltre, un contributo aggiuntivo. Lo studente che ha ottenuto l’iscrizione ad un anno di corso universitario non ha diritto, alla restituzione delle tasse e dei contributi pagati (art. 4, comma 8, Titolo I “Norme generali” del Regolamento Didattico dell’Università Cattolica e art. 27 del Regolamento Studenti, approvato con R.D. 4 giugno 1938, n. 1269). 1. Di norma il pagamento di tutte le rate deve essere effettuato mediante i bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca o attraverso i Bollettini Freccia resi disponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima 78 della scadenza della rata o, in via eccezionale, emessi dalla Segreteria. Solo per gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono a prove di ammissione a corsi di laurea, laddove richieste, esiste la possibilità di pagare gli importi della prima rata e il contributo della prova di ammissione on line con carta di credito dal sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it/immatricolazioni). Non è ammesso alcun altro mezzo di pagamento. 2. Gli studenti che si immatricolano al I anno di corso o che si iscrivono a prove di ammissione a corsi di laurea potranno ritirare i bollettini MAV della prima rata e per il contributo per la prova di ammissione presso l’Area immatricolazioni dell’Università oppure scaricarli on line dal sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it/immatricolazioni). A tutti gli altri studenti le rate verranno recapitate con congruo anticipo rispetto alla scadenza a mezzo posta tramite bollettini di tipo MAV emessi dalla Banca, altrimenti sarà possibile ottenere i Bollettini Freccia resi disponibili nella pagina personale dello studente I-Catt quindici giorni prima della scadenza della rata. È dovuta mora per ritardato pagamento delle tasse scolastiche. Ai fini di un eventuale riscontro è opportuno che lo studente conservi, fino al termine degli studi, tutte le quietanze del pagamento delle tasse scolastiche. NORME DI COMPORTAMENTO Secondo quanto previsto dall’ordinamento universitario gli studenti sono tenuti all’osservanza di un comportamento non lesivo della dignità e dell’onore e non in contrasto con lo spirito dell’Università Cattolica. In caso di inosservanza l’ordinamento universitario prevede la possibilità di sanzioni disciplinari di varia entità in relazione alla gravità delle infrazioni (cfr. art. 18 bis - Competenze disciplinari nei riguardi degli studenti, Titolo I “Norme generali” del regolamento didattico di Ateneo). L’eventuale irrogazione di sanzioni è disposta dagli organi accademici competenti sulla base di procedimenti che assicurano il diritto di difesa degli interessati in armonia con i principi generali vigenti in materia. NORME PER MANTENERE LA SICUREZZA IN UNIVERSITÀ: SICUREZZA, SALUTE E AMBIENTE Per quanto riguarda la Sicurezza, la Salute e l’Ambiente l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha come obiettivo strategico la salvaguardia dei dipendenti, docenti e non docenti, ricercatori, dottorandi, tirocinanti, borsisti, studenti e visitatori, nonché la tutela degli ambienti e dei beni utilizzati per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali secondo quanto previsto dalla missione dell’Ente. 79 Compito di tutti, docenti, studenti e personale amministrativo è di collaborare al perseguimento dell’obiettivo sopra menzionato, verificando costantemente che siano rispettate le condizioni necessarie al mantenimento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e che siano conosciute e costantemente applicate le procedure; in caso contrario è compito di ognuno comunicare le situazioni di carenza di condizioni sicure o di formazione/informazione alle persone, collaborando con i servizi preposti alla stesura e continuo miglioramento delle prassi e procedure di svolgimento delle attività istituzionali. Anche gli studenti possono contribuire al miglioramento della sicurezza (in osservanza a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08), con il seguente comportamento: a. osservare le disposizioni e le istruzioni impartite ai fini della protezione collettiva e individuale; b. utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i dispositivi di sicurezza; c. utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; d. segnalare immediatamente al personale preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi, nonché le altre condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di emergenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli; e. non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; f. non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altre persone; g. nei casi in cui è previsto, sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei loro confronti; h. contribuire all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute in Università; evitare comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Alcuni esempi per concorrere a mantenere condizioni di sicurezza: – nei corridoi, sulle scale e negli atri: non correre; non depositare oggetti che possano ingombrare il passaggio; lascia libere le vie di passaggio e le uscite di emergenza; – negli istituti, nei laboratori e in biblioteca 80 segui scrupolosamente le indicazioni del personale preposto; prima di utilizzare qualsiasi apparecchio, attrezzatura o altro; leggi le norme d’uso, le istruzioni e le indicazioni di sicurezza; non utilizzare apparecchiature proprie senza specifica autorizzazione del personale preposto; non svolgere attività diverse da quelle didattiche o autorizzate; – nei luoghi segnalati non fumare o accendere fiamme libere; non accedere ai luoghi ove è indicato il divieto di accesso; – in caso di evacuazione (annunciata da un messaggio audio-diffuso) mantieni la calma; segnala immediatamente l’emergenza in corso al personale presente e/o ai numeri di telefono indicati; ascolta le indicazioni fornite dal personale preposto; non usare ascensori; raggiungi luoghi aperti a cielo libero seguendo la cartellonistica predisposta; raggiungi rapidamente il punto di raccolta più vicino (indicato nelle planimetrie esposte nell’edificio); verifica che tutte le persone che erano con te si siano potute mettere in situazione di sicurezza; segnala il caso di un’eventuale persona dispersa al personale della squadra di emergenza; 81 utilizza i dispositivi di protezione antincendio per spegnere un focolaio solo se ragionevolmente sicuro di riuscirvi (focolaio di dimensioni limitate) e assicurati di avere sempre una via di fuga praticabile e sicura. In tutte le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nei limiti e con le modalità stabilite dalla normativa in materia, vige il divieto di fumo. Numeri di emergenza Per segnalazioni riguardanti la sicurezza utilizza i seguenti numeri di emergenza: Soccorso Interno di Emergenza 2000 02/72342000 da fuori U.C. o da tel. cellulare. Vigilanza 2262 02/72342262 da fuori U.C. o da tel. cellulare. Indirizzo email Servizio Prevenzione e Protezione: [email protected] – [email protected] PERSONALE DELL’UNIVERSITÀ Il personale dell’Università Cattolica è al servizio degli studenti e degli utenti dell’Ateneo. Il personale si impegna a garantire le migliori condizioni affinché tutti gli utenti possano usufruire nel modo più proficuo dei servizi e delle strutture dell’Università. Il personale delle Segreterie di Facoltà, della Biblioteca e della Logistica, nell’esercizio delle proprie funzioni nell’ambito dei locali dell’Università, è autorizzato a far rispettare le disposizioni di utilizzo degli spazi e delle strutture universitarie. Tutto il personale e in particolare gli addetti alla Vigilanza, alla Bidelleria e alla Portineria, in base all’art. 47 R.D. 1269/1938, possono esercitare attività di prevenzione e inibizione di ogni turbamento dell’ordine interno dell’Ente universitario. Nell’esercizio di tale attività redigono un verbale che ha anche rilevanza esterna e può essere equiparato ai verbali redatti dagli ufficiali ed agenti della Forza Pubblica. 82 Al personale dell’Università Cattolica non è consentito di provvedere in vece altrui alla presentazione di documenti o, comunque, di compiere qualsiasi pratica scolastica presso la Segreteria. NORME DI GARANZIA DEL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI ESSENZIALI (Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati – leggi n. 146/1990, n. 83/ 2000 e succ. modifiche e integrazioni) Nell’ambito dei servizi essenziali dell’istruzione universitaria, dovrà garantirsi la continuità delle seguenti prestazioni indispensabili per assicurare il rispetto dei valori e dei diritti costituzionalmente tutelati: immatricolazione ed iscrizione ai corsi universitari; prove finali, esami di laurea e di stato; esami conclusivi dei cicli annuali e/o semestrali di istruzione; certificazione per partecipazione a concorsi nei casi di documentata urgenza per scadenza dei termini. 83 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 SERVIZI DELL’UNIVERSITÀ PER GLI STUDENTI Allo studente che si iscrive in Università Cattolica, oltre alla qualità e alla serietà degli studi, l’Ateneo, in linea con la propria tradizione di attenzione alla persona, mette a disposizione un’ampia offerta di servizi e di iniziative culturali e ricreative, in fase di continuo sviluppo e miglioramento. Ciò al fine di agevolare lo studente nello svolgimento delle proprie attività e garantire adeguata assistenza, in particolare, nei momenti più impegnativi della sua carriera. Tra i servizi innovativi offerti dall’Ateneo si segnala I-Catt, la pagina personale dello studente, accessibile da qualsiasi postazione pc dell’Università o da casa. Oltre al trasferimento sul web di tutte le funzionalità UC-Point, la pagina I-Catt riorganizza le informazioni relative alla didattica già presenti nel sito, in modo profilato sul percorso di studi del singolo studente: orari dei corsi, lezioni sospese, calendario appelli d’esame, avvisi dei docenti. Da qui sono gestite in maniera innovativa le comunicazioni sia verso lo studente, sia da parte dello studente, che può porre quesiti e chiedere spiegazioni al servizio coinvolto dal problema in questione e avere una risposta tempestiva e puntuale. Nel sito web dell’Università Cattolica (www.unicatt.it) tutti i servizi hanno ampie sezioni a loro dedicate utili per la consultazione. Tra questi, in sintesi, ricordiamo: – Orientamento e Tutorato – Biblioteca – Stage e Placement – UCSC International (programmi di mobilità internazionale per gli studenti) – ILAB - Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Attività didattiche e tecnologiche d’Ateneo (corsi ICT e Blackboard) – SeLdA - Servizio linguistico d’Ateneo (corsi di lingua straniera) – EDUCatt – Ente per il diritto allo studio universitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (assistenza sanitaria, servizi di ristorazione, soluzioni abitative, prestito libri) – Servizio integrazione studenti con disabilità o con dislessia – Centro Pastorale – Collaborazione a tempo parziale degli studenti – Libreria “Vita e pensiero” – Attività culturali e ricreative – Ufficio rapporti con il pubblico (URP) 85 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 PROGRAMMI DEI CORSI 87 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 APPENDICE: PROGRAMMI DEI CORSI LAUREE TRIENNALI SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE 1. Diritto penale e penale minorile: Prof. CLAUDIA MAZZUCATO ........ pag. 2. Diritto privato e della famiglia: Prof. ROBERTA DELL 'ORO ............... ” 3. Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale: Prof. ALBERTO FOSSATI ............................................................................... ” 4. Elementi di psicopatologia: Prof. MARCO FARINA ............................. ” 5. Etica e deontologia professionale: Prof. PAOLO G OMARASCA .......... ” 6. Istituzioni di microeconomia: Prof. G IAN PAOLO BARBETTA ............ ” 7. Laboratorio di Formazione personale: Prof. COSTANZA MARZOTTO; Prof. MARTA BONADONNA .......................................................................... ” 8. Laboratorio di orientamento al servizio sociale: Prof. COSTANZA MARZOTTO; Prof. ELENA CABIATI; Prof. GRETA RONDONI; Prof. BEATRICE S ALMOIRAGHI ................................................................................................ ” 9. Medicina sociale: Prof. ALESSANDRO SARTORIO ................................... ” 10. Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di servizio sociale): Prof. FRANCESCA MACI ; Prof. ANNALISA PASINI ; Prof. FRANCESCA MEGNI ............................................................................. ” 11. Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure e tecniche di servizio sociale): Prof. MARIA LUISA RAINERI Prof. PIA MARCHESI .................................................................................... ” 12. Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure e tecniche di servizio sociale): Prof. VALENTINA CALCATERRA; Prof. LORIS B ENEDETTI ............................................................................... ” 13. Metodologia della ricerca sociale: Prof. PAOLO PARRA SAIANI ....... ” 14. Politica sociale e organizzazione dei servizi: Prof. FRANCESCO VILLA; Prof. CARLO MARIO MOZZANICA ................................................... ” 15. Psicologia dello sviluppo: Prof. GIOVANNI G IULIO VALTOLINA .......... ” 16. Psicologia sociale e della famiglia: Prof. WILMA RITA BINDA ........ ” 17. Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia e Sociologia della devianza): Prof. NICOLETTA PAVESI ; Prof. BIANCA BARBERO AVANZINI ............................................................... ” 18. Sociologia generale: Prof. ROSANGELA LODIGIANI ............................... ” 19. Storia sociale: Prof. PIETRO C AFARO ...................................................... ” 97 99 100 101 102 103 105 106 106 106 109 112 115 116 119 119 121 123 124 89 SCIENZE DEI FENOMENI SOCIALI E DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI 1. 2. 3. 4. 5. Analisi della città e del territorio: Prof. EUGENIA M ONTAGNINI ....... pag. Antropologia della complessità: Prof. FABIO I NTROINI ..................... ” Antropologia sociale: Prof. MARTINO DONI ........................................ ” Criminologia: Prof. FRANCESCO CALDERONI ............................................ ” Economia del lavoro e delle risorse umane: Prof. FLAVIA CORTELEZZI .................................................................................................. ” 6. Economia dell'innovazione: Prof. ROBERTO ZOBOLI ........................... ” 7. Economia della criminalità: Prof. TEODORA ERIKA UBERTI ................. ” 8. Economia politica: Prof. GIOVANNI MARSEGUERRA ................................ ” 9. Istituzioni di antropologia filosofica: Prof. PAOLO G OMARASCA ........ ” 10. Istituzioni di diritto pubblico: Prof. ENNIO CODINI .............................. ” 11. Istituzioni di sociologia: Prof. MONICA M ARTINELLI ............................. ” 12. Laboratorio di ricerca sociale I: Prof. PAOLO PARRA SAIANI ............ ” 13. Laboratorio di ricerca sociale II: Prof. GIULIO FERRARESE; Prof. BARBARA VETTORI; Prof. MARTA NAI RUSCONE; Prof. M ARCO CERRI .................................................................................... ” 14. Laboratorio di ricerca sociale III: Prof. BARBARAVETTORI; Prof. DANYA F ACCHINETTI; Prof. FRANCESCO MARCALETTI; Prof. RUGGERO COLOMBO .................................................................................................... ” 15. Laboratorio tecnico pratico di analisi e gestione di fenomeni sociali complessi (case studies): Prof. J OHNNY DOTTI .. ” 16. Logica e decisioni razionali: Prof. GIOVANNI MARSEGUERRA .............. ” 17. Metodi di analisi dell'opinione publica: Prof. FERDINANDO PAGNONCELLI ................................................................................................ ” 18. Modelli di pensiero delle scienze sociali: Prof. RITA BICHI ........... ” 19. Psicologia del lavoro e delle organizzazioni: Prof. SILVIO RIPAMONTI; Prof. BARBARA BERTANI ......................................................... ” 20. Psicologia della comunicazione: Prof. CARLO GALIMBERTI; Prof. CARLA MAZZOLENI ............................................................................ ” 21. Psicologia giuridica: Prof. DANIELA P AJARDI; Prof. V INCENZA BONSIGNORE ................................................................................................. ” 22. Psicologia sociale: Prof. WILMA RITA BINDA ....................................... ” 23. Società, differenze e disuguaglianze: Prof. LAURA Z ANFRINI ......... ” 24. Sociolinguistica: Prof. MARIO IODICE ................................................... ” 90 129 129 130 131 133 134 134 135 137 139 140 141 142 145 148 148 150 152 153 154 156 158 159 160 25. Sociologia dell'impresa e del lavoro: Prof. EGIDIO RIVA ................ pag. 26. Sociologia della cultura e della comunicazione: Prof. ELENA DOMINIQUE MIDOLO .................................................................................... ” 27. Sociologia della devianza: Prof. UMBERTO G ATTI; Prof. STEFANO CANEPPELE ................................................................................................... ” 28. Sociologia della globalizzazione: Prof. MAURO MAGATTI; Prof. ELENA BESOZZI .................................................................................. ” 29. Sociologia della religione: Prof. CLEMENTE LANZETTI ....................... ” 30. Sociologia della tecnica e dell'innovazione: Prof. LAURA GHERARDI; Prof. FABIO INTROINI .................................................................................. ” 31. Sociologia delle organizzazioni: Prof. MASSIMILIANO MONACI ...... ” 32. Statistica sociale: Prof. GIULIA RIVELLINI ............................................. ” 33. Teoria e analisi dei processi politici: Prof. SILVIO COTELLESSA ...... ” 34. Teoria e tecniche di gestione aziendale: Prof. MARCO GRUMO ...... ” 161 162 164 166 167 169 170 172 173 175 91 L AUREE MAGISTRALI SCIENZE PER IL LAVORO SOCIALE E LE POLITICHE DI WELFARE 1. Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali: Prof. ANDREA PERRONE ....................................................................................................... pag. 2. Economia dei sistemi di welfare: Prof. GIAN PAOLO B ARBETTA ...... ” 3. Economia del Terzo settore: Prof. RAUL CARUSO .............................. ” 4. Elementi di diritto amministrativo: Prof. ENNIO CODINI ................. ” 5. Laboratorio di Formazione personale: Prof. COSTANZA MARZOTTO; Prof. MARTA BONADONNA .......................................................................... ” 6. Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle relazioni di cura): Prof. MARIA LUISA RAINERI; Prof. GIAMPAOLO COTTINI ........................................................................................................ ” 7. Pianificazione dei servizi locali di welfare: Prof. GIOVANNI GORI ” 8. Politiche sociali europee: Prof. MARCELLO D'AMICO ........................ ” 9. Procedure per la tutela minorile: Prof. CLAUDIA MAZZUCATO .......... ” 10. Psicologia del ciclo di vita: Prof. GIOVANNI GIULIO V ALTOLINA ....... ” 11. Psicologia delle relazioni famigliari: Prof. W ILMA RITA BINDA ..... ” 12. Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali: Prof. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA ....................................................................................... ” 13. Sociologia della convivenza interetnica: Prof. LAURA ZANFRINI ... ” 14. Sociologia della sussidiarietà e del Terzo settore: Prof. FRANCESCO VILLA ........................................................................................................... ” 15. Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di Storia del welfare e delle professioni sociali): Prof. FABIO FOLGHERAITER; Prof. BRUNO BORTOLI ................................................................................. ” 16. Valutazione degli interventi e dei servizi sociali: Prof. DONATELLA BRAMANTI .................................................................................................... ” 179 180 181 181 182 183 186 186 188 190 191 192 193 194 195 199 SCIENZE SOCIALI APPLICATE 1. Criminologia applicata: Prof. ERNESTO UGO SAVONA; Prof. FRANCESCO CALDERONI; Prof. CLARA CARDIA ; Prof. GENSÉRIC C ANTOURNET ............ pag. 203 2. Diritto penale e procedura penale: Prof. CARLO MOSCA; Prof. VICO VALENTINI; Prof. GIANLUCA VARRASO; Prof. ENRICO MARIA MANCUSO ..... ” 208 3. Economia aziendale: Prof. M ICHELE R ICCARDI; Prof. MASSIMILIANO CARPINO; Prof. GIUSEPPE GARZILLO .......................................................... ” 211 92 4. Economia dell' impresa: crescita, valore, governance: Prof. GIOVANNI MARSEGUERRA ................................................................... pag. 5. Economia e gestione delle imprese: Prof. LAURA MARIA FERRI; Prof. ROSSELLA RAVAGLI ............................................................................ ” 6. Elementi di diritto amministrativo: Prof. ENNIO C ODINI ................. ” 7. Gestione del rischio e crisis management: Prof. MARCO LOMBARDI ..................................................................................................... ” 8. Imprese, cultura e mercati (con laboratorio applicativo): Prof. M AURIZIO STEFANO MANCUSO; Prof. M ARCO UGO G RAZIOLI ......... ” 9. Metodologia della ricerca criminologica: Prof. BARBARA VETTORI .. ” 10. Modelli applicati all'analisi criminale: Prof. STEFANO CANEPPELE . ” 11. Modelli e processi di management: Prof. LUIGI SERIO .................... ” 12. Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano: Prof. ROSANGELA LODIGIANI ; Prof. ALBERTO VERGANI ............................ ” 13. Modelli organizzativi e processi comunicativi (con laboratorio applicativo): Prof. ENRICO DALLA ROSA ................................................ ” 14. Organizzazioni e sistemi sociali: Prof. LAURA Z ANFRINI; Prof. M ASSIMILIANO MONACI ..................................................................... ” 15. Processi storici, economici e sociali del capitalismo: Prof. PIETRO CAFARO ; Prof. GIUSEPPE MASTROMATTEO ......................... ” 16. Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali: Prof. FRANCESCO MARCALETTI ................................................................... ” 17. Relazioni industriali e diritto del lavoro: Prof. MICHELE COLASANTO; Prof. ANTONELLA OCCHINO ................................................... ” 18. Scienze forensi e tecniche dell'investigazione: Prof. GIOVANNA LAURA DE FAZIO; Prof. G IULIANO TURONE ................................................ ” 19. Statistica della criminalità: Prof. G IULIA M UGELLINI; Prof. M ARCO DUGATO ........................................................................................................ ” 20. Storia economica e sociale del mondo contemporaneo: Prof. PIETRO CAFARO .................................................................................. ” 21. Tecniche psicologiche per le organizzazioni: Prof. STEFANO GHENO . ” 22. Tecnologie per la sicurezza: Prof. PAOLO CAMPOBASSO; Prof. ROBERTO MASOTTI ....................................................................................................... ” 23. Vittimologia: Prof. ANNA COSTANZA BALDRY ........................................ ” 216 219 222 223 224 227 229 230 231 232 234 235 237 239 241 244 249 250 251 252 Programmi dei Corsi di Teologia ........................................................... pag. 255 Programmi dei Corsi di lingua straniera di primo livello (SeLdA) .... pag. 265 93 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 LAUREA IN SCIENZE DEL SERVIZIO SOCIALE Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 1. - Diritto penale e penale minorile P ROF. CLAUDIA MAZZUCATO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso mira a fornire agli studenti uno sguardo complessivo, critico e problematizzante, sul sistema penale vigente e sulle sfide future che lo Stato democratico deve affrontare nel tentativo - inesauribile - di dare risposte alla questione criminale. Centrale, nel corso, non sarà lo studio formalistico del diritto penale, bensì la continua attenzione alle domande - antiche e attuali - poste dalla commissione di un fatto criminoso e sollevate dall’intricato problema della sua prevenzione e del suo controllo. La scelta dei contenuti del programma è guidata dall’intento di offrire agli studenti di Servizio Sociale strumenti di approfondimento riguardo ai temi di maggiore interesse professionale. Il corso è svolto secondo un approccio multi-disciplinare che non trascura, cioè, l’apporto delle scienze empirico-sociali; esso ricerca, inoltre, una sintesi tra nozioni tecnico-giuridiche, profili di politica criminale e contributi socio-criminologici in vista dell’acquisizione di una più consapevole chiave di lettura per orientarsi lungo il cammino, complesso e difficile, che una società democratica e civile attraversa nel fronteggiare - senza tradirsi - il fenomeno criminale. PROGRAMMA DEL CORSO P ARTE GENERALE Diritto penale, politica criminale e democrazia: uno sguardo d’assieme. – L’interrogativo sulla pena. Teorie assolute (retribuzione), teorie relative (prevenzione generale e speciale). Nuovi approcci alla questione della risposta al reato. Principi democratici e controllo penale. – Politiche repressive, “pacchetti-sicurezza”, “tolleranza zero”. Il delicato rapporto libertà-sicurezza. – Politiche criminali “democraticamente” ispirate. Il sistema sanzionatorio vigente: tra “vecchi” e “nuovi” strumenti. – Il sistema del “doppio binario”: pene e misure di sicurezza. – L’esecuzione delle pene privative della libertà e l’ordinamento penitenziario. – Le “alternative” alla pena detentiva (sanzioni sostitutive e misure alternative). – La politica di depenalizzazione. – I sotto-sistemi orientati a forme non afflittive di prevenzione dei reati: il sistema minorile, le disposizioni sul giudice di pace, il modello della responsabilità da reato delle persone giuridiche. – Prospettive di riforma del sistema sanzionatorio e progetti per un nuovo codice penale. 97 Il rapporto tra Stato democratico e cittadino alla luce dei principi di garanzia del diritto penale. – I principi generali di garanzia in ambito penale e processuale penale. La teoria del bene giuridico. – Nozioni fondamentali di teoria generale del reato e cenni su alcune categorie di “parte generale”. P ARTE SPECIALE Il sistema penale minorile. Mediazione penale e giustizia riparativa. Diritto penale e tossicodipendenze. Diritto penale e questioni di bioetica. BIBLIOGRAFIA Le indicazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso e saranno reperibili in Blackboard. Appositi materiali didattici, differenziati per frequentanti e non frequentanti, saranno messi a disposizione on line in Blackboard. Sia gli studenti frequentanti che i non frequentanti dovranno in ogni caso tassativamente utilizzare i (più aggiornati) codici penali e di procedura penale con leggi complementari. Frequenza delle lezioni La diversificazione dei temi di cui al programma rende particolarmente importante la frequenza assidua delle lezioni. Sarà infatti fondamentale per lo studio e la preparazione dell’esame il riferimento costante agli appunti del corso, non essendo reperibile un testo unitariamente dedicato ai contenuti trattati. Gli studenti impossibilitati a frequentare sono tenuti a contattare il docente prima della preparazione dell’esame, anche ai fini della corretta utilizzazione della bibliografia. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali e partecipate (con eventuali momenti di approfondimento con esperti e “testimoni privilegiati”). METODO DI VALUTAZIONE L’esame è orale e inteso a verificare l’acquisizione delle nozioni indispensabili e la comprensione critica dei problemi. Il candidato deve mostrare di sapersi orientare e saper utilizzare con sicurezza le fonti normative e gli istituti del diritto penale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Claudia Mazzucato riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Pedagogia e riportato nella bacheca on line della pagina web e di Blackboard. Il ricevimento avviene su appuntamento, da concordarsi per e-mail. Gli studenti sono tenuti a consultare gli avvisi on line per ulteriori informazioni o eventuali cambiamenti. La posta elettronica viene letta con cadenza settimanale. 98 2. - Diritto privato e della famiglia P ROF. ROBERTA DELL’O RO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di: 1. fare conoscere agli studenti i concetti giuridici di base, gli istituti principali del diritto privato e le nozioni fondamentali del diritto di famiglia; 2. approfondire tematiche giuridiche particolarmente rilevanti per gli operatori dei servizi sociali; 3. fare conoscere agli studenti la principale normativa vigente in materia di diritto di famiglia e minorile e fare acquisire agli stessi la capacità di seguire e di cogliere l’evoluzione normativa nel tempo; 4. essere in grado di capire i casi giuridici e di applicare le norme giuridiche agli stessi. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Introduzione al diritto privato: il diritto privato e il diritto internazionale privato. 2. La tutela giurisdizionale e amministrativa: dei diritti in generale e in particolare dei diritti della famiglia e dei minori. 3 I soggetti del diritto: le persone fisiche, le capacità, i diritti della personalità, i diritti dei minori italiani e cenni sui diritti degli stranieri, in particolare dei minori, l’incapacità naturale, legale e giudiziale, la tutela e la curatela, la sede. 4. La successione per causa di morte. 5. I diritti reali: i beni, i diritti reali di godimento e di garanzia. 6. Il rapporto obbligatorio: principi generali, il contratto, il fatto illecito, la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. 7. Il diritto della famiglia: cenni storici sull’evoluzione del diritto della famiglia, la costituzione, la separazione e lo scioglimento della famiglia, aspetti personali e patrimoniali, la filiazione legittima e naturale, il diritto del minore a una famiglia, affidamento e adozione, diritti e doveri reciproci dei genitori e dei figli. BIBLIOGRAFIA Testi adottati obbligatori G. D E N OVA , Codice civile e leggi collegate, Zanichelli, Bologna, ult. ed. Istituzioni di diritto privato (diritto civile), Serie Manuali n. 5, Edizioni Giuridiche Simone, Napoli, ult. ed. A.C. M ORO , a cura di L. FADIGA , Manuale di diritto minorile IV edizione, Zanichelli, Bologna, ult. ed. 99 Testo consigliato per i frequentanti e obbligatorio per i non frequentanti: Compendio di diritto di famiglia, Gruppo Editoriale Simone, Napoli, ult. ed. (i volumi di base). DIDATTICA DEL CORSO Il corso di 60 ore totali, è organizzato con lezioni in aula, privilegiando la discussione su casi concreti, con l’ausilio delle fonti giuridiche e seguendo le continue evoluzioni legislative. METODO DI VALUTAZIONE Di norma gli esami vengono svolti in forma orale, senza prove intermedie o preliminari. AVVERTENZE Le parti dei testi adottati da studiare e altri suggerimenti bibliografici saranno forniti all’inizio del corso. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Roberta Dell’Oro riceve gli studenti su appuntamento dopo le lezioni. 3. - Elementi di diritto pubblico e di legislazione sociale P ROF. ALBERTO FOSSATI OBIETTIVO DEL CORSO Acquisire la conoscenza degli elementi essenziali del diritto pubblico, attraverso lo studio complessivo della materia e l’approfondimento dei contenuti della Costituzione con riguardo in particolare alle parti relative all’ordinamento, alle fonti normative, ai diritti e alle libertà, quali condizione per lo studio della legislazione sociale, che viene affrontato nei suoi profili fondamentali e generali e in quelli più particolari dell’esperienza e della legislazione regionale lombarda. BIBLIOGRAFIA A. F OSSATI , Lo Stato della democrazia repubblicana, EDUCatt, Milano, 2010 (per la parte di diritto pubblico). S. F REGO -E. CODINI -A. F OSSATI , Manuale di diritto degli interventi e dei servizi sociali, Giappichelli, Torino, 2011 (per la parte di Legislazione sociale – durante il corso saranno indicate le parti del manuale oggetto di studio). 100 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Alberto Fossati riceve gli studenti al termine delle lezioni previo appuntamento telefonico al numero 02-8056233 o per e-mail [email protected] 4. - Elementi di psicopatologia P ROF. M ARCO FARINA OBIETTIVO DEL CORSO Fornire all’assistente sociale una panoramica delle principali categorie psicodiagnostiche al fine di consentirgli un dialogo competente e informato con psichiatri e psicologi che con lui si occupano della cura dei legami sociali. PROGRAMMA DEL CORSO Sono considerati i disturbi mentali classificati nel DSM IV ed in particolare: i disturbi mentali dovuti a condizione medica generale, la schizofrenia e i disturbi psicotici, i disturbi dell’umore, d’ansia, somatoformi, dissociativi, fittizi, sessuali e dell’identità di genere, dell’alimentazione, del sonno, correlati all’uso di sostanze, dell’adattamento e di personalità. Ciascuna categoria è analizzata in funzione della struttura di personalità sottostante oltre che della sintomatologia osservabile; sono inoltre fornite esemplificazioni di casi clinici. Particolare attenzione viene infine data alle questioni inerenti la marginalità sociale derivante da disturbi mentali. BIBLIOGRAFIA G.O. G ABBARD , Psichiatria psicodinamica, R. Cortina, Milano, 3ª ed. DIDATTICA DEL CORSO Il corso si avvale di: lezioni in aula e analisi di casi clinici presentati dal docente. 101 METODO DI VALUTAZIONE Analisi di un caso clinico condotta con l’ausilio del materiale didattico fornito e colloquio orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Marco Farina riceve gli studenti dopo le lezioni su appuntamento. 5. - Etica e deontologia professionale P ROF. P AOLO GOMARASCA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso mira a due obiettivi: 1. Inizialmente, si tratterà di far emergere le radici etiche implicate nelle dinamiche complesse del servizio sociale. Punto di partenza è dunque la specificità dell’atto che qualifica la professione di assistente sociale, anche in base a quanto disposto dal codice deontologico. A questo livello fondamentale, la categoria etica emergente è quella di vulnerabilità, intesa come universale condizione umana di esposizione all’impasse soggettiva e relazionale. La pregnanza etica dell’atto dell’operatore sociale va dunque di pari passo con l’interpretazione del disagio come sintomo della vulnerabilità che chiede cura e con l’assunzione (professionalmente qualificata) della vulnerabilità nello spazio di un legame fiduciale, di cui ogni soggetto ha bisogno per sapere di sé e delle sue reali capacità di realizzarsi. Sotto questo profilo, si farà riferimento in particolare alle teorie femministe dell’Ethics of Care. 2. Nella seconda parte del corso, verrà dato spazio alla presentazione e alla discussione di casi, come punto di verifica concreto dell’impasse che ogni operatore incontra nel trattare l’altrui vulnerabilità (e la propria). PROGRAMMA DEL CORSO 1. Il servizio sociale come insieme di atti che mirano alla promozione e allo sviluppo delle capacità di soggetti in difficoltà; 2. L’impatto con la vulnerabilità e la sua pregnanza etica; 3. I dilemmi etici dell’operatore; 4. L’etica della cura; 5. Discussione di casi. 102 BIBLIOGRAFIA Per i frequentanti S. B ANKS , Etica e valori nel servizio sociale. Dilemmi morali e operatori riflessivi nel welfare mix, tr. it. Erikson, Trento, 1999. Per i non-frequentanti Oltre al testo sopra indicato per i frequentanti: M. B ARNES , Storie di caregiver. Il senso della cura, tr. it. Erickson, Trento, 2010. E.F. K ITTAY, La cura dell’amore. Donne, uguaglianza, dipendenza, tr. it. Vita&Pensiero, Milano, 2010. J. T RONTO , Confini morali. Un argomento politico per l’etica della cura, tr. it. Diabasis, Reggio Emilia, 2006. DIDATTICA DEL CORSO – – Lezioni frontali Esercitazioni (presentazione e discussione di casi). METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paolo Gomarasca riceve gli studenti dopo ogni lezione e su appuntamento. 6. - Istituzioni di microeconomia P ROF. G IAN PAOLO B ARBETTA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso affronta i temi di base della teoria microeconomica e mira a fornire allo studente la conoscenza degli elementi fondamentali del “modo di pensare” degli economisti, così da assicurare il possesso degli strumenti necessari alla comprensione dei principali problemi economici che interessano le organizzazioni pubbliche e private senza scopo di lucro. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso affronta i seguenti temi: 1. Introduzione all’economia politica. 2. Microeconomia e teoria della scelta razionale. 103 3. Fondamenti di teoria della scelta del consumatore e dell’impresa. 4. Oltre l’interesse individuale. 5. Il mercato di concorrenza perfetta. 6. L’equilibrio economico generale. 7. I fallimenti del mercato. 8. Informazione asimmetrica. 9. Contratti. BIBLIOGRAFIA I testi consigliati si suddividono tra testi di livello intermedio (sufficienti per il superamento dell’esame) e testi di livello un po’ più avanzato (per coloro che desiderassero approfondire alcuni argomenti). Di ognuno dei testi saranno segnalati dal docente i capitoli essenziali. Testi di livello intermedio: 1. R. FRANK, Microeconomia, McGraw-Hill, 1998. 2. M. KATZ-H. ROSEN, Microeconomia, McGraw-Hill, 1996. 3. J.M. PERLOFF, Microeconomia, APOGEO, 2003. 4. R. PINDYCK-D. RUBINFELD, Microeconomia, Zanichelli, 2002. 5. A. SCHOTTER, Microeconomia, Giappichelli, 2002. Testi un po’ più avanzati: 1. H. VARIAN, Microeconomia, Cafoscarina, 1993. 2. H. G RAVELLE-R. REES , Microeconomia, Hoepli, 1988. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consiste di lezione in aula. METODO DI VALUTAZIONE L’esame è svolto di norma in forma scritta; per coloro che lo desiderino è possibile svolgere un esame orale integrativo del risultato positivo ottenuto con la prova scritta. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Gian Paolo Barbetta riceve gli studenti il giovedì dalle ore 17,30 alle ore 18,30 presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi, 5). Per appuntamenti in orari diversi: [email protected]. 104 7. - Laboratorio di Formazione personale P ROF. C OSTANZA M ARZOTTO; PROF. MARTA BONADONNA OBIETTIVO DEL CORSO Offrire agli studenti la possibilità di riflettere sulla fondamentale questione dell’uso di sé nella relazione d’aiuto; avere un tempo e un luogo in cui poter esprimere, verbalizzare e pensare alle aspettative nei confronti dell’aiuto a persone in difficoltà; approfondire le competenze relazionali già in possesso dello studente; individuare punti di forza e punti di debolezza del proprio approccio con soggetti in difficoltà (adulti e minori) appartenenti anche ad etnie diverse. Il gruppo rappresenta una eccezionale possibilità offerta agli studenti per acquisire uno stile di lavoro riflessivo nel momento in cui essi incontrano persone in sofferenza, sorprese dagli eventi critici imprevisti della vita e per abituarsi ad ascoltare l’eco suscitato dentro di sé dall’incontro con l’altro: potremmo dire “un’occasione per soffermarsi a riflettere sull’intreccio tra etica ed accoglienza”. La frequenza a questo gruppo di pari etero-condotto, mira a fornire ai partecipanti un contesto sufficientemente protetto in cui affrontare dubbi, paure, perplessità circa il peso e la responsabilità che lo svolgimento di questa professione comporta, affinché lo studente possa meglio attrezzarsi in vista dell’esercizio della professione. DIDATTICA DEL CORSO Il Laboratorio sulla dimensione relazionale dell’aiuto si svolgerà in una sede apposita a Milano con incontri settimanali in Gruppo di 15 persone, per la durata di 3 ore ciascuno per un totale di 40 ore. La metodologia della conduzione del gruppo prevede l’uso di tecniche attive quali il gioco di ruolo, la simulata, ecc. METODO DI VALUTAZIONE È prevista una prova di valutazione scritta ed uno colloquio conclusivo con il docente, con la formula approvato/non approvato. AVVERTENZE È richiesta la frequenza regolare. Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti il giovedì dalle ore 13,00 presso il Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia (l.go Gemelli, lotto 3, II piano). 105 8. - Laboratorio di orientamento al servizio sociale P ROF. COSTANZA MARZOTTO; PROF. E LENA C ABIATI; PROF. GRETA RONDONI; PROF. BEATRICE SALMOIRAGHI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 9. - Medicina sociale P ROF. ALESSANDRO SARTORIO Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 10. - Metodologia del servizio sociale I (con moduli di Principi e fondamenti di servizio sociale e Procedure e tecniche di servizio sociale) P ROF. FRANCESCA MACI; PROF. ANNALISA P ASINI; PROF. FRANCESCA MEGNI MODULO DI METODOLOGIA (Prof. Francesca Maci) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire i concetti fondamentali relativi alla natura e alle finalità del lavoro sociale, in generale, ed alle funzioni dell’assistente sociale in particolare, con riferimento ai principi etici e metodologici che orientano la professione. Tali concetti base verranno affrontati fornendone un primo inquadramento operativo attraverso la disamina delle principali fasi del processo di aiuto e di alcune tecniche e procedure operative di servizio sociale. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Specificità delle funzioni di servizio sociale: 1.1 L’oggetto del lavoro sociale come professione e come disciplina: il fronteggiamento (coping) dei compiti di vita. 106 1.2 Lavoro sociale e servizio sociale professionale. 1.3 Distinzioni e connessioni fra la professione dell’assistente sociale ed altre professioni affini. 2. Il processo di aiuto: le fasi del problem solving applicato al lavoro sociale. 3. Analisi delle fasi del processo di aiuto: l’assessment. 3.1 La valutazione dei bisogni: fonti e strumenti. 3.3 La dimensione temporale nel processo di assessment. 3.4 Il concetto di risorsa. 4. Analisi delle fasi del processo di aiuto: la programmazione dell’intervento e i criteri per la scelta degli obiettivi e per la valutazione delle strategie. 5. Analisi delle fasi del processo di aiuto: l’attuazione dell’intervento. Principali tipologie di interventi diretti ed indiretti messi in atto dall’assistente sociale. 6. Analisi delle fasi del processo di aiuto: la verifica e la conclusione dell’intervento. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà comunicata a lezione. DIDATTICA DEL CORSO La didattica prevede l’alternanza di lezioni frontali ed esercitazioni. METODO DI VALUTAZIONE L’esame si svolge in forma scritta, con una eventuale possibilità di integrazione orale, ove ritenuto necessario dai docenti. Per i tre moduli del corso (Metodologia, Principi e fondamenti del servizio sociale, Procedure e tecniche operative) è previsto un unico esame. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesca Maci riceve gli studenti al termine delle lezioni previo appuntamento. MODULO DI PRINCIPI E FONDAMENTI DEL SERVIZIO SOCIALE (Prof. Annalisa Pasini) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire agli studenti alcuni elementi teorici e deontologici fondamentali per inquadrare la figura dell’assistente sociale. A partire da alcune parole chiave relative alla professione, si approfondisce la dimensione etica del servizio sociale, in relazione al contesto storico in cui la professione è nata, si è sviluppata e, oggi, si trova a operare. 107 PROGRAMMA DEL CORSO Le parole-chiave della professione Bisogno, sofferenza. Aiuto, care. Relazione di aiuto. Principi e valori. I valori del Servizio Sociale I valori e i principi della professione. Il codice deontologico. I dilemmi morali. Per capire la professione Cenni di storia dell’assistenza. Il servizio sociale in Italia. Servizio sociale e lavoro sociale: professioni umane. BIBLIOGRAFIA S.B ANKS , Etica e valori nel servizio sociale, Erickson, Trento, 1999. K.M ORRIS -M. B ARNES-S. B ALLOCH, Social exclusion and social work: questions for the future, “Social Work Education”, 2009, 28:1. Codice Deontologico dell’Assistente Sociale, 2009. Altri articoli di riviste verranno segnalati all’inizio del corso e saranno indicate alcune letture consigliate. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, lavori di gruppo, contributi individuali. METODO DI VALUTAZIONE L’esame è unico per i tre moduli e si svolge in forma scritta e orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Annalisa Pasini riceve gli studenti al termine delle lezioni, previo appuntamento. MODULO DI P ROCEDURE E TECNICHE OPERATIVE (Prof. Francesca Megni) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire agli studenti le conoscenze di base in merito alle più comuni prassi operative in uso nelle organizzazioni che gestiscono servizi sociali alla persona, in relazione all’adempimento delle funzioni istituzionali del108 l’assistente sociale e all’erogazione delle principali categorie di prestazioni socio assistenziali. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso è articolato in tre unità didattiche: Unità didattica 1. Elementi base sulle procedure amministrative nei servizi socio assistenziali pubblici. Unità didattica 2. Tecniche e procedure negli interventi rivolti a persone adulte con difficoltà di reddito e alloggio. Unità didattica 3. Tecniche e procedure negli interventi rivolti a situazioni di non autosufficienza e di disabilità. BIBLIOGRAFIA Dispensa delle lezioni. Testi delle esercitazioni proposte in aula. Dispensa, appunti dalle lezioni e testi delle esercitazioni proposte in aula, reperibili nell’area di download della pagina web del docente (la password verrà comunicata a lezione). DIDATTICA DEL CORSO La didattica prevede l’alternanza di lezioni frontali ed esercitazioni. METODO DI VALUTAZIONE L’esame è unico per i tre moduli (metodologia, principi e fondamenti, procedure e tecniche operative) e si svolge in forma scritta e orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesca Megni riceve gli studenti previo appuntamento al termine delle lezioni. 11. - Metodologia del servizio sociale II (con modulo di Procedure e tecniche del servizio sociale) P ROF. MARIA LUISA RAINERI; PROF. PIA MARCHESI MODULO DI M ETODOLOGIA DEL SERVIZIO SOCIALE (Prof. Maria Luisa Raineri) OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo si propone di approfondire sul piano concettuale ed operativo alcuni snodi complessi del processo di aiuto rivolto a singole situazioni di difficoltà (il cd. “lavoro sui casi”). 109 La prima parte si concentrerà sulle tecniche base del counseling e sull’utilizzo del colloquio nell’ambito di una relazione duale di aiuto. La seconda parte sarà dedicata a focalizzare i concetti fondamentali della metodologia relazionale di rete, esaminandone la declinazione operativa nel lavoro sui casi. In particolare, verrà approfondito l’utilizzo delle tecniche base del counseling nell’ambito della facilitazione di una rete di fronteggiamento. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Il colloquio nel servizio sociale: specificità e contesti di utilizzo. 2. Il lavoro relazionale di rete nel quadro delle funzioni professionali di servizio sociale: 2.1. Lavoro sociale professionale e servizio sociale. 2.2. Funzioni professionali discrezionali e mandato istituzionale. 2.2. Funzioni di aiuto ed erogazione di prestazioni di welfare. 3. Il fronteggiamento in rete. 3.1.Cosa è una rete? – Reti di servizi (inter-istituzionali). – Reti sociali. – Sistemi relazionali. – Equipe professionali. – Reti di fronteggiamento. 3.2.Cosa significa fronteggiare? – Distinzione tra problemi tecnici e problemi di vita. – L’inter-soggettività dei problemi di vita. – L’approccio centrato sull’operatore e l’approccio relazionale. – Il principio di indeterminazione nel lavoro sociale. 3.3.La rete di fronteggiamento: elementi costitutivi: – La finalità. – L’unità agente e i nodi della rete. – La dimensione del tempo. – L’azione congiunta. 4. La guida relazionale o facilitazione di rete. 4.1.Cosa significa facilitare? Distinzioni concettuali tra funzioni direttive, coordinamento, facilitazione. 4.2.Il coinvolgimento degli interessati: distinzioni concettuali fra i diversi possibili livelli della partecipazione 4.3.Le funzioni di facilitazione a livello “di caso”: – Individuazione della rete di fronteggiamento iniziale. – Fasi e peculiarità del problem solving congiunto. 110 5. Aiuto e controllo negli interventi di servizio sociale: – Diversi tipi di controllo. – Ambiti del controllo non consensuale. – Il lavoro di rete negli interventi di controllo. 6. Gli interventi di servizio sociale rivolti a singole persone o a singole famiglie: applicazioni metodologiche in rapporto a diverse aree di utenza. BIBLIOGRAFIA F. F OLGHERAITER , Teoria e metodologia del servizio sociale, FrancoAngeli, Milano, 1998 (pp.193-501). M.L. RAINERI, La funzione di controllo nel servizio sociale, in Assistente sociale domani, Erickson, Trento, 2011 [vol. I (pp. 159-166)]. Per esercitazioni sull’analisi di casi si consiglia di consultare (a titolo facoltativo): M.L. RAINERI, Assistente sociale domani, Erickson, Trento, 2011 [vol. 2, 2ª ed (pp. 151- 366), o in alternativa il vol. 2 dell’edizione precedente, 2007]. Si segnala che lo studio della bibliografia va necessariamente integrato con i contenuti delle lezioni e il materiale utilizzato in aula, scaricabile dalla pagina web della docente. DIDATTICA DEL CORSO La didattica prevede lezioni frontali ed esercitazioni finalizzate a migliorare la comprensione dei concetti teorici. Sono previsti inoltre: – un laboratorio dedicato all’apprendimento delle abilità fondamentali di counseling, con particolare attenzione al potenziamento della specifica riflessività professionale di servizio sociale; – un laboratorio dedicato alla rielaborazione metodologica di situazioni operative, anche in riferimento a quanto sperimentato nel contesto del tirocinio professionale. METODO DI VALUTAZIONE L’esame si svolge in forma scritta, con una eventuale possibilità di integrazione orale, ove ritenuto opportuno dai docenti. Per i due moduli del corso (Metodologia, Procedure e tecniche operative) è previsto un unico esame. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Maria Luisa Raineri riceve gli studenti al termine delle lezioni, previo appuntamento via mail. 111 MODULO DI P ROCEDURE E TECNICHE OPERATIVE (Prof. Pia Marchesi) Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 12. - Metodologia del servizio sociale III (con modulo di Procedure e tecniche di servizio sociale) P ROF. V ALENTINA CALCATERRA ; PROF. LORIS BENEDETTI MODULO DI METODOLOGIA (Prof. Valentina Calcaterra) OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo approfondisce i principi della metodologia relazionale di rete nella progettazione di interventi di lavoro sociale di comunità, di mutuo aiuto e di programmazione partecipata. Il corso comprende due Laboratori applicativi: un Laboratorio di analisi di esperienze di utenti e familiari esperti così come di buone prassi di lavoro di rete, ed un Laboratorio di rielaborazione metodologica di esperienze di lavoro sociale. Entrambi i Laboratori pongono particolare attenzione al potenziamento della specifica riflessività professionale di servizio sociale. PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. 5. 5. 6. Lavoro di rete e gruppi di auto/mutuo aiuto. Dinamiche di empowerment nei gruppi di auto/mutuo aiuto. Funzioni di facilitazione dei gruppi. Lavoro di rete, community work e community development. Animazione e mediazione comunitaria. Sviluppo di progetti a valenza collettiva: strategie di programmazione aperta. Analisi di progetti a valenza collettiva. BIBLIOGRAFIA F. F OLGHERAITER , Saggi di welfare, Erickson, Trento, 2009. M. D OEL -C. S AWDON, Lavorare con i gruppi Manuale per gli operatori sociali , Erickson, Trento, 2001. D. STEIMBERG, L’auto/mutuo aiuto: guida per i facilitatori di gruppo, Erickson, Trento, 2001. A. TWELVETREES , Il lavoro sociale di comunità. Come costruire progetti partecipati, Erickson, Trento, 2006. Uno a scelta fra i seguenti saggi di rivista: M.L. RAINERI, Lavorare con la comunità. Analisi metodologica di stage innovativi, in Lavoro Sociale, vol. 11, n. 1, aprile 2011 (pp. 107-117). 112 V. C ALCATERRA, Famiglie affidatarie in rete: il progetto “genitori in più famiglie”, in Lavoro Sociale, vol. 7, n. 2, settembre 2007 (pp. 255-268). ET AL ., Sviluppo di comunità: il progetto “Conoscersi” in un quartiere padovano, in Lavoro Sociale, vol. 7, n. 1, aprile 2007 (pp. 111-116). V. L OSS, Analisi relazionale di un progetto-giovani, in Lavoro Sociale, vol. 5, n. 2, settembre 2005 (pp. 253-264). O. O SIO , Un progetto di rete per la valorizzazione del volontariato, in Lavoro Sociale, vol. 5, n. 2, settembre 2005 (pp. 245-252). M.L. RAINERI, Mi aiuti a fare i compiti? Sviluppo relazionale e nodi critici di un progetto di volontariato, in Lavoro Sociale, vol. 6, n. 3, dicembre 2006 (pp. 429-438). M.L. R AINERI, Spunti per l’analisi di un progetto secondo l’ottica di rete: l’avvio di un Tavolo di Lavoro per iniziative rivolte ai giovani, in Lavoro Sociale, vol. 4. n. 2, settembre 2004 (pp. 247-254). S. R E , Al di là dei casi. L’ideazione di un progetto a valenza collettiva, in Lavoro Sociale, vol. 8, n. 2, settembre 2008 (pp. 261-268). N. LIBERTO Appunti dalle lezioni e testi delle esercitazioni proposte in aula, scaricabili della pagina web del docente (la password verrà comunicata a lezione). DIDATTICA DEL CORSO La didattica prevede lezioni frontali, analisi di testimonianze di operatori, di utenti esperti e di cittadini attivi, incontri di rielaborazione metodologica. METODO DI VALUTAZIONE Gli esami si svolgeranno in forma orale o scritta, a seconda del numero di iscritti al singolo appello. L’esame comprende la presentazione di un breve paper con riflessioni a partire dalle esperienze discusse nei Laboratori applicativi. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Valentina Calcaterra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. M ODULO DI T ECNICHE E PROCEDURE OPERATIVE DI SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE III (Prof. Loris Benedetti) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di sviluppare e completare il percorso di conoscenze di base in merito alle prassi in uso nelle organizzazioni che gestiscono servizi sociali alla persona in relazione all’adempimento dei compiti istituzionali dell’assistente sociale e all’erogazione di prestazioni socio assistenziali. 113 PROGRAMMA DEL CORSO Il corso è articolato in 5 unità didattiche: 1. Il terzo settore nel nuovo sistema di welfare – Cosa si intende per Terzo Settore, le diverse tipologie di Enti e le norme che regolamentano il loro funzionamento. – Quali procedure regolamentano il rapporto Ente Pubblico - Terzo Settore per la gestione dei servizi sociali (appalto, accreditamento...). 2. La salute mentale – Le tappe storiche più significative della psichiatria, l’assetto attuale dei servizi di salute mentale. – L’assessment dei bisogni socio-assistenziali di una persona con problemi di salute mentale e la costruzione di un piano di intervento personalizzato. 3. Le dipendenze – Alcuni chiarimenti terminologici, l’evoluzione della normativa, il quadro dei servizi socio sanitari. – Procedure in uso nel sistema dei servizi di cura e riabilitazione delle tossicodipendenze. 4. Il servizio sociale in relazione al sistema penale – Il sistema penitenziario adulti, i servizi di riferimento, le misure alternative al carcere. I compiti dell’U.E.P.E. ruolo e funzioni dell’assistente sociale. – Il DPR 448/1988 e l’intervento penale nei confronti dei minori: i soggetti che concorrono all’applicazione della normativa con le relative funzioni, le fasi di un procedimento, tecniche e procedure negli interventi rieducativi in ambito penale minorile. 5. La questione immigrazione – I riferimenti normativi, le possibilità di aiuto, processi di mediazione e integrazione. – Le procedure più importanti per “accompagnare le persone dall’ingresso all’eventuale cittadinanza”. BIBLIOGRAFIA Dispense e indicazioni bibliografiche fornite durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, esercitazioni, presentazione in aula di alcune esperienze delle procedure trattate nelle varie unità didattiche. METODO DI VALUTAZIONE L’esame prevede una prova scritta con risposte a scelta multipla e aperte. 114 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Loris Benedetti riceve gli studenti al termine delle lezioni. 13. - Metodologia della ricerca sociale P ROF. PAOLO PARRA SAIANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende chiarire le implicazioni connesse alla traduzione empirica della teoria sociologica mediante la ricerca sociale. Si farà riferimento alle principali tecniche per raccogliere informazioni – in particolare quando l’unità di raccolta è l’individuo – e ai modi più idonei per la loro organizzazione e presentazione. PROGRAMMA DEL CORSO Saranno esaminati due passaggi cruciali della ricerca sociale: il primo è centrato sui diversi modi che il ricercatore sociale può seguire per raccogliere le informazioni di cui necessita; il secondo sulle diverse modalità che si possono seguire per sistematizzare e presentare i dati. BIBLIOGRAFIA L’elenco dei testi di riferimento sarà comunicato all’inizio delle lezioni e pubblicato su Blackboard. Ulteriore materiale didattico potrà essere segnalato via via durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Didattica frontale, lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. AVVERTENZE I lucidi delle lezioni ed ulteriori materiali e indicazioni potranno essere trovati su Blackboard. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paolo Parra Saiani riceve gli studenti previo appuntamento via mail ([email protected]). 115 14. - Politica sociale e organizzazione dei servizi P ROF. FRANCESCO VILLA; PROF. CARLO MARIO MOZZANICA I MODULO: Politica sociale (Prof. Francesco Villa) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende proporre alcuni elementi di definizione delle politiche sociali, con particolare riferimento ai tradizionali settori d’intervento (previdenza, sanità, assistenza), a quelli più recenti (famiglia, casa, istruzione, lavoro, ambiente), oltre che agli elementi costitutivi e ai principali problemi di riforma presenti nel contesto italiano, senza tuttavia trascurare il confronto con ciò che sta avvenendo in altri Paesi Europei e nel Nord America. Accanto alla complessa e abusata categoria del welfare, verranno analizzati i valori etici di riferimento e la questione della sussidiarietà, all’interno di una precisa prospettiva interpretativa, quella dell’autonomia sociale delle comunità, come possibile strumento per la salvaguardia e la promozione dei diritti sociali di cittadinanza, nel quadro delle nuove politiche sociali. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Politica sociale e politiche pubbliche: problemi di definizione. – Il trittico classico delle politiche sociali: previdenza, sanità, assistenza. – I nuovi campi d’intervento: famiglia, istruzione/educazione, lavoro, casa, ambiente. – Gli elementi costitutivi: analisi dei bisogni, valori etici, risorse economiche, istituzioni politiche, risorse sociali e aspettative della popolazione. – Riferimenti alla storia e ai principali modelli teorici di politiche sociali. – La politica sociale come strumento di redistribuzione del reddito e di gestione delle diseguaglianze sociali. – Alcuni casi emblematici di crisi dello Stato sociale. 2. Dallo Stato assistenziale all’autonomia sociale delle comunità: itinerari possibili per le politiche sociali. – Gli equivoci del Welfare State, della Welfare Society e dell’idea di Welfare. – Itinerari teorici per la transizione dal benessere (Welfare) al bene comune (Common Good). – Solidarietà e sussidiarietà come alternative comunitarie alla crisi delle politiche sociali. – Terzo settore, organizzazioni senza fine di lucro e imprenditorialità sociale. – Il ruolo del volontariato e del “quarto settore”. 116 3. Alcuni scenari delle politiche sociali in Italia dopo la riforma del Titolo V della Costituzione e il nuovo protagonismo delle Regioni. – Il caso della Regione Lombardia. – Analisi di altri casi regionali. – La questione dei livelli essenziali delle prestazioni. – Una questione emergente: l’inserimento lavorativo dei giovani. – Alcune esigenze irrinunciabili: solidarietà sociale e tutela dei diritti sociali di cittadinanza. BIBLIOGRAFIA F. V ILLA, Lezioni di politica sociale, Vita e Pensiero, Milano, 2003. F. R. P IZZUTI (a cura di), Rapporto sullo Stato Sociale 2011, Ed. Simone, Napoli, 2011 (solo le parti che verranno indicate a lezione). Dispense del corso, con ulteriori indicazioni documentali e bibliografiche. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni in aula verranno integrate da altre attività, che prevedono il coinvolgimento degli studenti nel documentare il loro grado di conoscenza delle politiche sociali, con particolare riferimento a esperienze innovative nel campo dei servizi sociali. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale ed eventuale prova scritta. AVVERTENZE È possibile concordare con il docente una bibliografia specifica per l’esame, sulla base di particolari interessi di studio. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesco Villa riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 15,00 alle ore 17,00 presso il Dipartimento di Sociologia. II M ODULO: Organizzazione dei servizi (Prof. Carlo Mario Mozzanica) OBIETTIVO DEL CORSO Acquisizione, conoscenza e comprensione degli approcci e dei paradigmi organizzativi dei servizi alla persona. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Scenario socioculturale postmoderno e organizzazione dei servizi alla persona. 2. Scenario socio-istituzionale e organizzazione dei servizi alla persona. 117 3. 4. 5. 6. 7. 8. Rapporto tra bisogno/domanda/risposta. Modelli organizzativi dei servizi alla persona. Paradigmi interpretativi delle unità di offerta. Organizzazione e programmazione (livelli, indici). Organizzazione e valutazione (input, output, outcome). Cenni normativi sull’organizzazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali in Italia (le riforme sanitarie; la legge quadro sui servizi sociali; la riforma del Titolo V della Costituzione; la legge delega sul federalismo). 9. “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità” in Lombardia (L.R. 33/2009 e s.m. e i). 10. “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario” in Lombardia (L.R. 3/2008 e s.m. e i.). BIBLIOGRAFIA Testi adottati C.M. M OZZANICA , Servizi alla persona. Un’organizzazione (in)compiuta, Monti, Saronno, 2000, 2ª ed. riveduta e ampliata (pp. 485) [Per l’esame: parte seconda capp. 5, 6, 7, 8, 9 (pp. 157-250)]. C.M. M OZZANICA , Prendersi cura di tutta la vita e della vita di tutti. Itinerari socioeducativi e percorsi legislativi, Monti, Saronno, 2010 (pp. 670) [Per l’esame: parte seconda, capp. 9-22 (pp. 409-655), con esclusione delle appendici legislative]. A scelta: C.M. M OZZANICA , Pedagogia della/e fragilità, La Scuola, Brescia, 2005 (pp. 335) [Parte prima, capp. 2, 6 (pp. 31-55; 118-167)]. o in alternativa C.M. M OZZANICA , Cento parole di prossimità. Sulle strade di una prossimità esigente, senza distanze di sicurezza, Centro Ambrosiano, Milano, 2007 (pp. 320) [tre capitoli a scelta]. Potranno essere di utile supporto allo studio i contributi (slides, testi, schemi e sintesi) che il docente metterà a disposizione sul sito Blackboard.unicatt.it. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Carlo Mario Mozzanica riceve gli studenti prima e dopo le lezioni o, previo appuntamento, presso il Dipartimento di Pedagogia, con prenotazione presso la Segreteria dello stesso Dipartimento. 118 15. - Psicologia dello sviluppo P ROF. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire le conoscenze teoriche e metodologiche atte a comprendere i processi fondamentali che regolano lo sviluppo psicologico dell’individuo. Il corso è, dunque, finalizzato a far comprendere i nodi cruciali che caratterizzano la crescita dell’individuo nei diversi contesti in cui è inserito. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende affrontare le tematiche relative agli aspetti teorici e metodologici della psicologia dello sviluppo, con particolare riferimento all’analisi dei fattori di continuità e di cambiamento che concorrono allo sviluppo dell’individuo nell’ambiente. Particolare attenzione verrà dedicata ai meccanismi e alle dinamiche psicologiche inerenti i processi di socializzazione e lo sviluppo della competenza sociale. BIBLIOGRAFIA C. C ORNOLDI -M. T AGLIABUE , Incontro con la psicologia, Il Mulino, Bologna, 2004. L. C AMAIONI-P. D I BLASIO , Psicologia dello Sviluppo, Il Mulino, Bologna, 2007. L. MOLNARI , Psicologia dello sviluppo sociale, Il Mulino, Bologna, 2007. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, con supporto della piattaforma Blackboard. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Giulio Valtolina riceve gli studenti il lunedì dalle ore 16,30 alle ore 18,00. 16. - Psicologia sociale e della famiglia P ROF. WILMA RITA BINDA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si divide in due moduli Il primo - Psicologia sociale - si propone di fornire una visione della psicologia sociale quale interfaccia tra mondo sociale e mondo psichico dell’individuo, for119 nendo allo studente conoscenze sui principali nodi teorici della disciplina e sui problemi maggiormente affrontati dall’ottica psico-sociale. Il secondo - Psicologia sociale della famiglia - si propone di fornire allo studente conoscenze sui principali nodi teorici e sui problemi di maggiore rilevanza della psicologia sociale della famiglia secondo un’ottica relazionale di studio dei contesti familiari. PROGRAMMA DEL CORSO Nella prima parte saranno affrontate le grandi aree tematiche proprie della psicologia sociale, con particolare attenzione alla percezione e alla cognizione sociale nonché agli atteggiamenti sociali, agli stereotipi e ai pregiudizi. Inoltre si introdurranno gli studenti allo studio degli elementi principali per la comprensione della realtà del gruppo dal punto di vista psicosociale, affrontando le principali dinamiche intragruppo e intergruppi. Nella seconda parte dopo la presentazione della definizione e dello sviluppo delle matrici teoriche della psicologia sociale della famiglia verranno affrontati i seguenti argomenti: – Il lessico familiare: eventi e transizioni, rischi e risorse, cura e supporto. – L’identità della famiglia: legami e relazioni; distanze e temporalità; trasmissione intergenerazionale; ciclo di vita della famiglia e compiti di sviluppo. – Le crisi familiari (ad esempio separazione e divorzio, la migrazione familiare). BIBLIOGRAFIA F.M. M OGHADDAM , Psicologia sociale, Zanichelli, 2002. E. S CABINI -R. I AFRATE ., Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna, 2003. Un libro a scelta da un elenco che verrà comunicato dal docente. DIDATTICA DEL CORSO Oltre alle lezioni in aula sono previste attività seminariali di approfondimento. METODO DI VALUTAZIONE L’esame finale è composto da una parte scritta (con domande chiuse ed aperte) ed una orale. AVVERTENZE Si invitano gli studenti a controllare periodicamente l’aula virtuale del docente per altre informazioni e/o avvisi. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Wilma Rita Binda comunicherà orario e luogo di ricevimento all’inizio del corso in aula virtuale e presso lo studio del docente nel Dipartimento di Psicologia. 120 17. - Sociologia applicata (con moduli di Sociologia della famiglia e Sociologia della devianza) P ROF. N ICOLETTA PAVESI; PROF. BIANCA BARBERO AVANZINI I MODULO : Sociologia della famiglia (Prof. Nicoletta Pavesi) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire agli studenti gli strumenti per un’analisi critica dei fenomeni che in questi ultimi anni stanno investendo la famiglia, con particolare attenzione alla situazione italiana. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola in tre parti. 1. Analisi delle caratteristiche strutturali, sociali e culturali della famiglia oggi. In particolare si analizzeranno le strutture della famiglia oggi, a partire dai dati demografici; si analizzeranno i modelli di gestione dei rapporti familiari a partire dai paradigmi culturali di riferimento; si cercherà di comprendere il significato sociale della famiglia nella società contemporanea. 2. Analisi degli approcci di studio alla famiglia, con particolare attenzione alle specifiche focalizzazioni di ciascuno. Si cercherà di connettere l’utilizzo di ciascun approccio con le ricadute interpretative che esso produce in termini operativi. 3. Analisi della conflittualità familiare, con particolare riferimento al fenomeno delle separazione e dei divorzi che coinvolgono minori. BIBLIOGRAFIA P.P. D ONATI -P. D I N ICOLA , Lineamenti di sociologia della famiglia, Carocci, Roma, 2002 e seguenti. B. BARBERO A VANZINI (a cura di), Giustizia minorile e servizi sociali, F. Angeli, Milano, 2003, 2ª ed. aggiornata (cap. 1 e altri due a scelta). M. C OLOMBO (a cura di), Cittadini nel welfare locale. Famiglie, giovani e servizi per i minori a Coccaglio, Angeli, Milano, 2008 (in corso di pubblicazione) (l’introduzione ed i capp. 1, 2, 3). Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite all’inizio del corso e indicate sulla pagina web del docente e sulla piattaforma Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Si alterneranno lezioni tradizionali frontali e modalità attive di discussione e partecipazione, con l’ausilio di storie di vita e di strumenti audiovisivi. Si farà uso della piattaforma Blackboard. 121 METODO DI VALUTAZIONE L’esame prevede una prova scritta con domande aperte ed una eventuale integrazione orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Nicoletta Pavesi riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 16,00. In caso di necessità è possibile contattare il docente al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. II MODULO: Sociologia della devianza e del controllo sociale (Prof. Bianca Barbero Avanzini) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di 1. presentare agli studenti le definizioni di comportamento deviante e di controllo sociale, distinguendo tali concetti da altri spesso utilizzati come sinonimi (disagio, emarginazione, ecc.); 2. analizzare le principali teorie che spiegano la devianza, in collegamento sia con le varie teorie sociologiche che si sono succedute dal 1700 ad oggi sia con le trasformazioni culturali che si sono via via evidenziate nella società; 3. discutere in aula la attuale realtà della devianza, con particolare riguardo alla criminalità giovanile, alla finalità della procedura penale minorile ed all’intervento sociale possibile. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si suddivide in tre moduli diversi ma strettamente collegati: 1. Definizione dei concetti di devianza e di controllo sociale. Relatività culturale di tali definizioni. Nascita e sviluppo dell’attenzione sociale alla pena ed alle cause della devianza; 2. Analisi delle teorie sulla devianza e sul controllo sociale dalla fine del 1700 ai nostri giorni; 3. Esame dell’attuale comportamento giovanile deviante e delle modalità di intervento sociale di prevenzione e di controllo. BIBLIOGRAFIA Testo di base B. BARBERO A VANZINI , Devianza e controllo sociale, F. Angeli, Milano, 2002 (o qualsiasi ristampa successiva). Testo integrativo B. B ARBERO A VANZINI , Minori, giustizia penale e intervento dei servizi, F. Angeli, Milano, 1998 (Il I capitolo è da studiare; si richiede inoltre che lo studente sia in grado di presentare e discutere altri 4 capitoli a sua scelta). 122 DIDATTICA DEL CORSO Il corso (di 30 ore) ha la struttura didattica delle classiche lezioni in aula, integrate da discussioni applicative su casi, di norma guidate dal docente. METODO DI VALUTAZIONE L’esame è composto da due parti integrate: la prima è una breve prova scritta, con domande aperte che esigono di norma 15-20 righe di risposta ciascuna. Immediatamente dopo la consegna, il docente valuta le risposte, completando se necessario la prova con una o più domande orali. Non sono previste prove intermedie o fuori appello. AVVERTENZE L’esame esige che sia già stata superata la prova del corso di Sociologia generale. Sul sito web del docente sono reperibili schemi riassuntivi e sintesi del materiale didattico. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Bianca Barbero Avanzini riceve gli studenti il mercoledì, dalle ore 15,30 alle ore 17,30 presso il Dipartimento di Sociologia. 18. - Sociologia generale P ROF. R OSANGELA LODIGIANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti i principali concetti dell’analisi sociologica utili per comprendere articolazione, funzionamento e mutamento della società. Alla luce del contributo offerto dai principali autori classici e contemporanei si porrà attenzione all’evoluzione che tali concetti hanno avuto nella storia del pensiero sociologico. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si soffermerà in particolare sul significato della spiegazione sociologica e sul rapporto tra sociologia e società, per comprendere la specificità dell’approccio sociologico allo studio dei fenomeni sociali. Inoltre approfondirà alcune categorie fondamentali nell’analisi sociologica: l’agire sociale; il ruolo; la struttura, il sistema e le istituzioni sociali; l’ordine, il controllo sociale, il potere, il conflitto; la cultura, i valori, le norme; i processi di socializzazione; i gruppi e le organizzazioni; i movimenti collettivi; la stratificazione e la mobilità sociale. Un’attenzione specifica sarà data al tema delle differenze e delle disuguaglianze. 123 Tali categorie saranno utilizzate per rileggere le trasformazioni della società contemporanea. Alcuni momenti seminariali saranno dedicati a fenomeni di particolare rilevanza sociale. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà comunicata all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede, accanto alle ore di lezione frontale in aula, l’utilizzo di strumenti didattici integrativi e in particolare il ricorso alla piattaforma di Blackboard. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto e orale. Prova intermedia facoltativa. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Rosangela Lodigiani riceve gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia secondo gli orari che saranno indicati all’inizio del corso. 19. - Storia sociale P ROF. PIETRO CAFARO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di accostare le principali categorie interpretative della storia economico-sociale intesa come scienza dell’evoluzione della società nel tempo. PROGRAMMA DEL CORSO 1. L’evoluzione socio-economica europea nel contesto internazionale tra “antico regime” ed età contemporanea (secoli XVI-XX) – Relazioni sociali ed economia di “antico regime”: un’approssimazione statica. – Continuità e rottura nelle grandi trasformazioni dell’età moderna e contemporanea. – Mondo industrializzato e complessità sociale: alcuni casi nazionali, con particolare riguardo all’Italia del ‘900. 2. Un tentativo di interpretazione di lungo periodo: composizione, scomposizione, ricomposizione del sistema economico mondiale (secc. XVI-XX) – Alla radice del primato dell’Occidente: la scomposizione di un equilibrio mondiale. 124 – Luci ed ombre nei secoli del primato occidentale: sviluppo versus sottosviluppo? – La ricerca di un nuovo equilibrio su scala planetaria come alternativa al caos sistemico. BIBLIOGRAFIA Testi di base C.M. CIPOLLA , Storia economica dell’Europa pre-industriale, Il Mulino, Bologna, 1974. R. CAMERON , Storia economica del mondo, Il Mulino, Bologna, 1993 (p. 149 e sgg.). Altro materiale di studio sarà indicato durante le lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e seminari di gruppo. Fin dall’inizio delle lezioni inoltre su piattaforma Blackboard presso il sito Internet dell’Università (e quindi fruibile on line) sarà disponibile per gli studenti del corso il calendario dettagliato delle lezioni, corredato dallo schema e dal materiale didattico di supporto che costituisce parte integrante della bibliografia di base. METODO DI VALUTAZIONE La valutazione consisterà in un esame finale orale ed eventualmente in una relazione sintetica su un argomento di approfondimento. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pietro Cafaro comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 125 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 LAUREA IN S CIENZE DEI FENOMENI SOCIALI E DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 1. - Analisi della città e del territorio P ROF. EUGENIA MONTAGNINI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 2. - Antropologia della complessità P ROF. FABIO INTROINI OBIETTIVO DEL CORSO Da quando i processi di globalizzazione hanno cominciato a ridisegnare forma e dinamiche delle società tardo-capitaliste occidentali, il concetto di complessità ha riguadagnato il centro dell’attenzione all’interno delle scienze umane, a partire dalla sociologia e dall’antropologia. Secondo gli obiettivi di questo corso, che prende le mosse proprio dall’analisi della complessità e dagli approcci teorici che ad essa si sono accostati, lo studio antropologico della complessità non si riduce a una mera fenomenologia delle “differenze” e della loro libera circolazione all’interno della società transnazionale. Si cercherà piuttosto di mostrare come la riflessione antropologica costituisca oggi il “luogo” entro cui diviene possibile una radicale interrogazione circa il rapporto tra le scienze sociali – e la conoscenza che sono in grado di produrre – e la “società complessa”. In questo modo l’antropologia non costituisce solo una delle possibili vie d’accesso alla complessità, ma si carica inevitabilmente di valenze epistemologiche, offrendo allo scienziato sociale nuove chiavi di lettura, anche sul piano metodologico, per l’analisi della società contemporanea. BIBLIOGRAFIA F. I NTROINI , Ri-aprire (al)la complessità. Note per un re-framing socio-antropologico, in Studi di Sociologia, n. 2, 2011. M. AUGÈ, Non-luoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità, Eleuthera, 2009. B. LATOUR , Non siamo mai stati moderni. Saggio di antropologia simmetrica, Eleuthera, Milano, 2009. G. B ALANDIER , Il disordine. Elogio del movimento, Dedalo, Bari, 1991. In alternativa al testo di Balandier è possibile portare: E. MORIN , Il metodo V. L’identità umana, Cortina, Milano, 2002. Durante il corso il docente indicherà ulteriori letture individuali che lo studente restituirà in aula durante le lezioni. 129 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Prova orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Fabio Introini riceve gli studenti su appuntamento (scrivere a [email protected]) presso il Dipartimento di Sociologia (Centro di ricerca Arc, V piano). 3. - Antropologia sociale P ROF. M ARTINO DONI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire gli elementi essenziali della disciplina, attraverso una sua presentazione sul piano storico e metodologico, con particolare riferimento all’elaborazione della diversità culturale e alle dinamiche contemporanee della globalizzazione. PROGRAMMA DEL CORSO A partire dagli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, l’antropologia sociale in Gran Bretagna, dapprima, e poi in Francia e altrove, in stretto parallelismo con la sociologia, ha contribuito all’elaborazione e alla costruzione di una identità culturale decisiva e insieme problematica: l’uomo occidentale. Rileggendo oggi i resoconti etnografici di cento anni fa, è possibile ricostruire il percorso svolto dal discorso scientifico sull’uomo. L’antropologia, tradizionalmente intenta a studiare i fenomeni di “comunità”, si distinse così dalla sociologia, che invece si impose come studio scientifico della “comunità”; ma da qualche decennio a questa parte tali distinzioni paiono sgretolarsi, a fronte di una realtà sociale e comunitaria pulviscolare, evanescente, o comunque poco adatta a essere inserita in categorie preconfezionate. Proprio per questo una disanima storica e dinamica delle ragioni (e dei torti) dell’antropologia sociale può contribuire a raffinare lo sguardo critico sul presente. Saranno in particolare affrontate le seguenti tematiche: la nascita della disciplina; il rapporto con la sociologia; l’esotismo culturale e la curiositas 130 dell’orientalismo; il processo di decolonizzazione e il dibattito postcoloniale; la ricerca sul campo e l’etnografia sociale; la religione e l’ethos del trascendimento; il dono e il consumo. BIBLIOGRAFIA M. K ILANI , Antropologia. Una introduzione, trad. it. Dedalo, Bari, 1994 [Parte prima, capp. 1-2 (pp. 23-64); parte seconda, tutta (pp. 81-150); parte terza, capp. 1 (pp. 215-224), 9 e 10 (pp. 241-266); parte quarta, tutta (pp. 267-306)]. Un testo a scelta tra R. N EEDHAM, Caratteri primordiali, Medusa, Milano, 2006. V. T URNER , Simboli e momenti della comunità, Morcelliana, Brescia, 2003. Durante la lezione si forniranno ulteriori dettagli bibliografici. DIDATTICA DEL CORSO Lezione in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Martino Doni comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 4. - Criminologia P ROF. FRANCESCO CALDERONI OBIETTIVO DEL CORSO Descrivere e analizzare i sistemi di giustizia penale (polizia, giustizia penale, sistema sanzionatorio). Sviluppare la capacità di ricerca e di analisi. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Introduzione al corso ed alla valutazione. 2. Polizia: 2.1 Storia ed evoluzione. 2.2 Funzioni, attività, strategie. 2.3 Analisi comparata. 131 3. 4. 5. 6. 2.4 Focus: il sistema italiano. 2.5 Focus: il sistema americano. 2.6 Attualità e approfondimento. Giustizia penale: 3.1 Storia ed evoluzione. 3.2 Funzioni, attività, strategie. 3.3 Analisi comparata. 3.4 Focus: il sistema italiano. 3.5 Focus: il sistema americano. 3.6 Attualità e approfondimento. Sistema sanzionatorio: 4.1 Storia ed evoluzione. 4.2 Funzioni, attività, strategie. 4.3 Analisi comparata. 4.4 Focus: il sistema italiano. 4.5 Focus: il sistema americano. 4.6 Attualità e approfondimento. Parte speciale: polizia, giustizia penale e sistema sanzionatorio nel contrasto alla mafia. Presentazione e discussione di alcuni paper redatti dagli studenti. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà fornita (via Blackboard/Pagina personale docente) dal docente all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, elaborazione di un paper, presentazione e discussione di alcuni paper. METODO DI VALUTAZIONE Per gli studenti frequentanti (studenti presenti ad almeno il 70% delle ore di lezione): – punteggio paper (0-16 punti) + – esposizione orale (0-3 punti, solo per alcuni paper selezionati dal docente) + – esame orale su temi trattati in aula (0-16 punti, tre domande di cui la prima sul tema del paper). Per gli studenti non frequentanti: esame orale più approfondito (0-30 punti). AVVERTENZE La frequenza è altamente consigliata. Programma aggiornato, bibliografia, istruzioni e altri documenti saranno pubblicati 132 sulla pagina blackboard del corso. La blackboard sarà anche lo strumento per comunicare cambi di orari, informazioni sugli esami e altro. Tutti gli studenti (frequentanti e non, in corso e fuori corso) sono invitati ad iscriversi al corso in blackboard e a tenersi aggiornati (inserendo gentilmente in blackboard un proprio indirizzo e-mail che indichi chiaramente nome e cognome). Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesco Calderoni riceve gli studenti su appuntamento nell’Ufficio di Transcrime, edificio Lanzone 20, piano terra (ingresso attraverso edificio Franciscanum). Per appuntamento indirizzare e-mail a: [email protected]. 5. - Economia del lavoro e delle risorse umane P ROF. F LAVIA C ORTELEZZI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di esaminare i principali meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro e di presentare gli elementi fondamentali dell’analisi economica delle politiche del personale. L’analisi verrà svolta considerando il tema dal punto di vista di tutti i soggetti coinvolti: imprese, lavoratori, istituzioni. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso è articolato in due parti. Nella prima parte ci si concentrerà sui principali meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro, definendo i concetti fondamentali di occupazione, disoccupazione e inattività, approfondendo poi le definizioni di domanda e di offerta di lavoro. Nella seconda parte del corso si affronteranno i temi classici dell’economia delle risorse umane. In particolare, si analizzeranno i meccanismi economici fondamentali che sottendono alla selezione dei lavoratori, alla scelta del livello occupazionale e alle promozioni. Verranno in particolare esaminati anche i principali meccanismi retributivi, con particolare attenzione al caso in cui il salario sia collegato alla performance. BIBLIOGRAFIA G.J. B ORJAS , Economia del lavoro, Francesco Brioschi Editore. Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno comunicate dal docente all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. 133 METODO DI VALUTAZIONE L’esame è scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Flavia Cortelezzi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 6. - Economia dell’innovazione P ROF. ROBERTO ZOBOLI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 7. - Economia della criminalità P ROF. TEODORA ERIKA U BERTI OBIETTIVO DEL CORSO Scopo del corso è descrivere e analizzare i fenomeni criminali, secondo una prospettiva micro- (a livello dei singoli individui) e macro-economica (a livello aggregato, regionale, nazionale, internazionale), fornendo gli strumenti teoricoanalitici e le politiche di intervento per comprendere e controllare questo complesso fenomeno. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola in tre parti: la prima parte è volta a fornire gli elementi di base delle principali teorie economiche utili alla comprensione della scelta di mettere in atto comportamenti criminali; la seconda parte fornisce alcuni elementi di base volti a descrivere i costi della criminalità per gli individui (vittime) e per la comunità pubblica (in termini di prevenzione, repressione e risarcimento delle vittime) con particolare attenzione alle politiche di contrasto alla criminalità; la terza parte è applicativa ed indirizzata alla individuazione e descrizione dei database (nazionali e internazionali) utili per la rilevazione statistica dei fenomeni criminali e per condurre analisi comparate. 134 BIBLIOGRAFIA Gli studenti che intendono sostenere l’esame con la modalità “Appelli Ufficiali” sono tenuti a preparare il seguente programma d’esame: R. M ARSELLI -M. V ANNINI , Economia della criminalità. Delitto e castigo come scelta razionale, Utet-Università, Torino, 1999 (Capp. 1, 2, 3, 4). M. C ENTORRINO -G. S IGNORINO , Criminalità e modelli di economia locale, in S. ZAMAGNI (a cura di), Mercati illegali e Mafie. L’economia del crimine organizzato, Il Mulino, Bologna, 1993 (pp. 75-91). A. A NDERSON , Organised crime, mafia, goverments, in G.F IORENTINI-S. P ELTZMAN (a cura di), The economics of organised crime, Cambridge University Press, 1995 (pp. 33-54). M. F RANZINI , Discussion, in G. F IORENTINI -S. PELTZMAN (a cura di), The economics of organised crime, Cambridge University Press, 1995 (pp. 54-60). A. S HLEIFER -R.W. V ISHNY , Corruption, Quarterly Journal of Economics, 1993 (vol. 108, pp. 599-617). K.J. A RVIND, Corruption: A Review, Journal of Economic Surveys, 2001 (vol. 15, pp. 71-121). Ulteriori indicazioni bibliografiche ed eventuali schede integrative verranno rese disponibili sulla pagina web della docente e su Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, presentazione e discussione di fonti e documenti ufficiali. METODO DI VALUTAZIONE L’esame può essere superato attraverso prove scritte intermedie (modalità prove intermedie) oppure attraverso un’unica prova scritta finale (modalità appelli ufficiali) nella data ufficiale dell’appello e seguita da eventuale prova orale integrativa. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Teodora Erika Uberti riceve il venerdì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 presso il Dipartimento di Economia internazionale, delle istituzioni e dello sviluppo (via Necchi 5, V piano, stanza 505). Si suggerisce di consultare sempre la pagina web del docente per eventuali comunicazioni. 8. - Economia politica P ROF. GIOVANNI MARSEGUERRA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso fornisce i concetti essenziali e gli strumenti di base della Microeconomia e della Macroeconomia. 135 PROGRAMMA DEL CORSO P RIMA PARTE: Microeconomia – Introduzione all’Economia politica. Principi, metodi, classificazioni. – La domanda e l’offerta. Mercati, legge della domanda, legge dell’offerta, interazione tra domanda e offerta, l’intervento dello Stato. – Il processo decisionale del consumatore. Curve di indifferenza, curve di domanda individuale. Effetti di reddito e di sostituzione. I consumatori nei mercati. – Teoria della produzione. Imprese. La produzione nel breve e lungo periodo. I costi nel breve e lungo periodo, costi medi, costi marginali. – Il processo decisionale delle imprese. Il profitto, i vincoli di un’impresa. La massimizzazione del profitto. – La concorrenza perfetta. L’impresa perfettamente concorrenziale, i mercati perfettamente concorrenziali. Il breve periodo e il lungo periodo. – Il monopolio e la concorrenza imperfetta. Il monopolio. Confronto tra monopolio e concorrenza perfetta. La concorrenza monopolistica. L’oligopolio. – Il mercato del lavoro e i salari. Mercati del lavoro concorrenziali e salario di equilibrio. Le disuguaglianze salariali. – L’efficienza economica. Il significato di efficienza. Il concetto di ottimo paretiano. L’efficienza economica e la concorrenza perfetta. Il ruolo dello Stato. S ECONDA P ARTE: Macroeconomia – I n t ro d u z i o n e . G l i o b i e t t i v i d e l l a m a c r o e c o n o m i a e l ’ a p p r o c c i o macroeconomico. – Le grandezze macroeconomiche. Grandezze reali: produzione, reddito, occupazione. Grandezze monetarie: il sistema monetario, i prezzi, l’inflazione. – La crescita economica. L’importanza della crescita. I fattori della crescita. Le politiche della crescita. – Le fluttuazioni economiche. La spesa e le fluttuazioni economiche. La spesa totale e il PIL di equilibrio. La politica fiscale anticiclica. – Il sistema bancario, la banca centrale e la politica monetaria. La moneta. La Banca centrale. Il sistema bancario. Il mercato monetario. – Domanda aggregata e offerta aggregata. La curva di domanda aggregata. La curva di offerta aggregata. Interazione tra domanda aggregata e offerta aggregata e l’equilibrio di breve periodo. Il processo di aggiustamento e gli effetti di lungo periodo. 136 BIBLIOGRAFIA M. LIEBERMAN-R. HALL , Principi di Economia, Apogeo, Milano, 2010 (3ª ed.). Eventuali ulteriori riferimenti bibliografici potranno essere forniti durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni ed esercitazioni in aula, pubblicazione di materiale didattico nella pagina web del corso. METODO DI VALUTAZIONE L’esame potrà essere superato attraverso due prove infrannuali scritte seguite da una prova orale oppure attraverso un’unica prova scritta finale in una data ufficiale dell’appello, anch’essa seguita da una prova orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Marseguerra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 9. - Istituzioni di antropologia filosofica P ROF. P AOLO GOMARASCA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si prefigge di offrire agli studenti due livelli di comprensione: 1. Ad un primo livello, si tratterà di acquisire gli elementi di base della riflessione antropologica da un punto di vista filosofico e sociologico. In questa fase, l’obiettivo è delineare la figura della soggettività umana nella sua intrinseca dimensione sociale. 2. Al secondo livello, l’obiettivo è quello di mettere alla prova le categorie antropologiche acquisite al livello 1. In particolare, si tratterà di analizzare criticamente la questione dell’individualismo moderno e contemporaneo, fino a misurarne gli esiti in termini di misconoscimento degli altri e di perdita del legame sociale. A questo punto, verrà messo a punto un modello alternativo, costruito attorno alla figura del “riconoscimento reciproco”, che evita la riduzione degli altri ad oggetti (“reificazione”) e recupera la dimensione intrinsecamente sociale della soggettività umana. 137 PROGRAMMA DEL CORSO 1. – – – – – Elementi di antropologia filosofica Il senso dell’indagine filosofica in antropologia. L’apertura del soggetto umano al mondo. Linguaggio e cultura. L’apertura del soggetto umano agli altri. L’essere in società. 2. – – – – Individualismo VS riconoscimento L’individualismo utilitaristico. L’individualismo narcisistico. Misconoscimento, perdita del legame sociale e processi di reificazione. Le forme del riconoscimento. BIBLIOGRAFIA Per la prima parte E. CORETH, Antropologia filosofica, Morcelliana, Brescia, 2004 (solo le pp. 9-72). E. C ASSIRER, Saggio sull’uomo, tr. it. Armando, Roma, 2004 (solo la Prima parte). Per la seconda parte E. P ULCINI, L’individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale, Bollati Boringhieri, Torino, 2001. Z. BAUMAN , Modernità e Olocausto, tr. it. il Mulino, Bologna, 1992. Ulteriore bibliografia verrà indicata durante il corso. Per i non-frequentanti, oltre ai testi sopra citati, si deve aggiungere: H. P LESSNER, Antropologia filosofica, tr. it. Morcelliana, Brescia, 2010. A. G EHLEN, L’uomo nell’era della tecnica. Problemi socio-psicologici della civiltà industriale, tr. it. Armando, Roma, 2003. A. H ONNETH, Reificazione. Uno studio in chiave di teoria del riconoscimento, tr. it. Meltemi, Roma, 2007. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paolo Gomarasca riceve gli studenti dopo le lezioni presso il Dipartimento di Filosofia. 138 10. - Istituzioni di diritto pubblico P ROF. E NNIO CODINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si rivolge a studenti con scarsa o nulla conoscenza della materia ed ha quale obiettivo quello di condurre gli studenti stessi a fare propri il linguaggio, i principi e i metodi del diritto pubblico, così da potersi rapportare con tale realtà in modo rigoroso e consapevole pur in un contesto come quello odierno nel quale l’estendersi del riferimento al di là dei confini nazionali e l’evolversi rapido della legislazione accrescono le difficoltà di interpretazione del reale e di definizione di atteggiamenti a riguardo. PROGRAMMA DEL CORSO A partire da una riflessione sulla cittadinanza e sulle diverse comunità politiche si analizzano i modi di partecipazione dei cittadini alle decisioni collettive (istituti di democrazia diretta e rappresentativa), l’organizzazione pubblica (seguendo la traccia della teoria della divisione dei poteri) e i procedimenti e gli atti attraverso i quali le comunità politiche assumono le proprie decisioni con particolare riguardo agli schemi basilari (teoria del procedimento, teoria delle fonti del diritto, teoria dell’interpretazione, ecc.). Successivamente si analizzano la dialettica tra comunità e interessi individuali e la tutela giurisdizionale di questi ultimi. BIBLIOGRAFIA È prevista la messa a disposizione di una dispensa del corso. Lettura consigliata: R. B IN -G. P ITRUZZELLA, Diritto pubblico, Giappichelli, Torino, ult. ed. DIDATTICA DEL CORSO Accanto alle lezioni in aula sono previsti seminari di approfondimento nonché l’utilizzo di strumenti a distanza come ad esempio l’attivazione di forum. METODO DI VALUTAZIONE È prevista una prova intermedia facoltativa nella forma della somministrazione di quiz a risposta multipla. La prova finale - secondo i casi: sede esclusiva di valutazione o integrativa della prova intermedia - si svolgerà nella forma di un colloquio. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Ennio Codini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 139 11. - Istituzioni di sociologia P ROF. MONICA MARTINELLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire allo studente le categorie fondamentali dell’analisi sociologica necessarie alla comprensione della realtà socio-culturale, prestando attenzione all’evoluzione che tali concetti hanno avuto nell’analisi di sociologi classici e contemporanei. PROGRAMMA DEL CORSO Gran parte del corso è dedicata alle categorie fondamentali dell’analisi sociologica: azione, relazione, intersoggettività, ruolo, istituzione, struttura, sistema sociale, cultura, comunicazione, socializzazione, valori, sacro e religione, potere, conflitto, violenza, disuguaglianza, stratificazione, mobilità sociale, identità e differenze, azione collettiva, gruppo, organizzazione, movimento, società civile, stato nazionale e globalità. Una parte iniziale del corso è dedicata all’introduzione delle principali teorie sociologiche. Con il supporto di pensatori classici e contemporanei, il corso prevede inoltre alcuni approfondimenti monografici attraverso cui rivisitare il rapporto tra individuo e società. BIBLIOGRAFIA Oltre ai materiali didattici resi disponibili sulla piattaforma didattica Blackboard, all’inizio del corso verranno indicati sia i testi introduttivi alla storia della sociologia sia le letture e i testi relativi al programma del corso e agli approfondimenti monografici. DIDATTICA DEL CORSO Il corso si svolgerà con lezioni in aula che presenteranno le principali categorie dell’analisi sociologica e gli approfondimenti di alcune tematiche. Piena valorizzazione verrà data allo strumento didattico di Blackboard e alle attività seminariali che verranno realizzate in affiancamento al corso. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Monica Martinelli comunicherà agli studenti orario e luogo di ricevimento all’inizio del corso, sia a lezione che attraverso Blackboard o sulla pagina web del docente. 140 12. - Laboratorio di ricerca sociale I P ROF. PAOLO PARRA SAIANI OBIETTIVO DEL CORSO Obiettivo principale è dotare gli studenti di uno strumento della cassetta degli attrezzi del ricercatore sociale – il questionario – e renderli in grado di redigere un rapporto di ricerca. Si chiariranno le implicazioni connesse alla traduzione empirica della teoria sociologica, facendo quindi riferimento alla ricerca standard, chiarendone l’assetto e l’impostazione di fondo. PROGRAMMA DEL CORSO Si tratteranno in forma articolata le tecniche più usate e note per rilevare opinioni e atteggiamenti. Il corso ha una spiccata vocazione pratica, e ruoterà attorno al questionario: dalla sua costruzione alla sua somministrazione, dall’organizzazione delle informazioni così raccolte al loro uso. Punto di arrivo del corso sarà la stesura di un report di ricerca. BIBLIOGRAFIA L’elenco dei testi di riferimento sarà comunicato all’inizio delle lezioni e pubblicato su Blackboard. Ulteriore materiale didattico potrà essere segnalato durante lo svolgimento del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE Il corso ha la natura di laboratorio: ciò significa che oltre alle nozioni teoriche sarà dato molto peso alla partecipazione attiva alle lezioni e alla produzione del rapporto di ricerca. La valutazione dello studente sarà basata su: 1. prove intermedie individuali (circa 5), alle quali potranno accedere i soli studenti frequentanti; 2. un rapporto di ricerca, frutto del lavoro (di gruppo) da svolgere lungo tutto il corso. Ulteriori delucidazioni saranno fornite a inizio corso e pubblicate successivamente su blackboard. Data la complessità del corso, se ne consiglia caldamente la frequenza. Lo studente non frequentante dovrà concordare col docente un percorso alternativo, in sostituzione della parte centrata sul lavoro di gruppo e sulla stesura del rapporto di ricerca. 141 AVVERTENZE Gli argomenti del corso sono strettamente collegati a quelli degli altri corsi del corso di laurea, in particolare con il corso di Statistica sociale: ai fini della presentazione di tabelle e grafici e dell’elaborazione del report di ricerca sarà necessario padroneggiare gli elementi base della statistica. Si consiglia di consultare periodicamente la pagina del corso sulla piattaforma blackboard per essere aggiornati su eventuali cambiamenti di aula, di orario, segnalazione di letture integrative, forum, etc. Il docente può essere costantemente contattato via mail all’indirizzo [email protected] Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paolo Parra Saiani riceve gli studenti su appuntamento. 13. - Laboratorio di ricerca sociale II P ROF . G IULIO FERRARESE ; P ROF. B ARBARA V ETTORI ; P ROF . M ARTA N AI R USCONE ; P ROF . M ARCO C ERRI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire competenze metodologiche, abilità informatiche e capacità interpretative per la lettura e l’analisi di fenomeni sociali. Tali obiettivi sono perseguiti sviluppando sia l’uso di fonti statistiche ufficiali nazionali e internazionali, sia la capacità di scegliere e applicare correttamente alcuni strumenti di analisi quantitativa e grafica. Il laboratorio è costituito da tre moduli per ciascuno dei quali è prevista una valutazione. Il secondo modulo sarà erogato dividendo gli studenti in due gruppi distinti in base alla tematica cui si riferisce la base dati utilizzata per le applicazioni. Il laboratorio verrà svolto prevalentemente in aule informatiche e/o attrezzate con rete wireless. PROGRAMMA DEL CORSO M ODULO I: Dati e metodi per la lettura di fenomeni socio-demografici (fonti secondarie) (Prof. Giulio Ferrarese) 1. La conoscenza e l’uso delle fonti statistiche ufficiali. Ottica locale, nazionale ed europea. – Fonti primarie e secondarie. – Fonti amministrative. – Indicatori territoriali. – Il reperimento di dati statistici tramite internet. 142 2. – – – 3. – – – Primi passi nell’analisi dei dati. Recuperare dati statistici ufficiali nazionali e internazionali. Preparare e usare un foglio elettronico di lavoro. Rapporti statistici: costruzione e interpretazione attraverso dati reali. Cenni di inferenza statistica. Dalla descrizione all’inferenza. Variabili casuali: la T di Student e la Chi quadrato. Estrarre un campione probabilistico e non probabilistico da una lista nota. L’uso di dati campionari. – Stime puntuali e intervallari. Applicazioni. – Test di ipotesi. Applicazioni. – Lettura di un tracciato record e passaggio da file Excel a SPSS. MODULO II : L’analisi di fonti primarie con SPSS. Applicazioni per le scienze sociali (Prof. Barbara Vettori – Gruppo A: Applicazioni nel settore della criminalità; Prof. Marta Nai Ruscone – Gruppo B: Applicazioni nel settore del mercato del lavoro) 1. 2. – – – – – – – 3. Fonti nel settore della criminalità/Fonti nel settore del mercato del lavoro. L’analisi dei dati con SPSS. Introduzione a SPSS. Tipi di variabili e loro definizione. Procedura e applicazioni. Trasformazioni di variabili. Procedure e applicazioni. Analisi monovariata: distribuzioni di frequenza, grafici. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione. Analisi bivariata: distribuzioni congiunte di frequenza, grafici. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione. Da SPSS a Word Office. Primi passi per comporre un elaborato di ricerca. Cenni di analisi multivariata. Regressione lineare multipla. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione. L’analisi delle fonti secondarie con SPSS. M ODULO III : Costruire e leggere mappe. Introduzione all’uso del GIS (Prof. Marco Cerri) 1. – – – 2. – – – I dati micro-territoriali. Le fonti dei dati. Dati georeferenziati di domanda e offerta di mercato. Le segmentazioni geodemografiche. Metodi e modelli di analisi territoriali. Le aree di gravitazione e i bacini isocroni / isodistanti. I modelli di Reilly e Huff. Metodi di stima del potenziale territoriale. 143 – – – 3. Analisi della concorrenza. Metodi di site location / evaluation. Casi aziendali. L’interpretazione dei fenomeni attraverso l’utilizzo di un GIS (ArcView). BIBLIOGRAFIA Per il I modulo (Prof. Giulio Ferrarese) G. R IVELLINI -D. FACCHINETTI, Primi passi nell’uso delle fonti statistiche ufficiali, 2010, dispensa in corso di stampa versione 2011-12. Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard. Per il II modulo–Gruppo A (Prof. Barbara Vettori) B. V ETTORI, Le statistiche sulla criminalità in ambito internazionale, europeo e nazionale. Fonti e tecniche di analisi con SPSS, LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, Milano,2010. Per il II modulo–Gruppo B (Prof. Marta Nai Ruscone) C. BARBARANELLI -F. D’O LIMPIO , Analisi dei Dati con SPSS. I. Le Analisi di Base, LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, Milano, 2007. Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard. Per il III modulo (Prof. Marco Cerri) La bibliografia verrà comunicata dal docente all’inizio delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, anche con il supporto di attrezzature informatiche. Esercitazioni che propongono casi applicativi e sperimentazioni finalizzate all’uso del software. Uso della piattaforma Blackboard. METODO DI VALUTAZIONE La valutazione sarà effettuata con tre prove scritte distinte per ciascun modulo e prevederà l’utilizzo individuale del computer e della piattaforma Blackboard. Ciascun docente illustrerà le modalità di svolgimento all’inizio del proprio modulo. Il voto finale sarà una sintesi dei voti conseguiti nei tre moduli. AVVERTENZE Sono necessarie le seguenti conoscenze preliminari dell’uso del PC: gestione file (operazioni su file e compressione dei file); elaborazione testi; fogli elettronici (inserimento dati nelle celle, operazioni sulle celle, operazioni su fogli di lavoro, formattazione di numeri e testi, rappresentazione dei dati con i grafici). Tali conoscenze sono di norma acquisite con i moduli 2, 3 e 4 della ECDL (European Computer Driving License). In caso di mancata acquisizione si suggerisce di utilizzare autonomamente un qualunque manuale per la patente europea del computer. 144 Sono inoltre considerati già acquisiti i contenuti dei corsi di Statistica Sociale e Laboratorio di Ricerca Sociale I. Orario e luogo di ricevimento Il Prof.Giulio Ferrarese riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze Statistiche. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento con il docente via e-mail ([email protected]). Il Prof. Barbara Vettori riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso il Dipartimento di Sociologia. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento con il docente via e-mail ([email protected]). Il Prof. Marta Nai Ruscone riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze Statistiche. Il Prof. Marco Cerri riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze Statistiche. 14. - Laboratorio di ricerca sociale III P ROF. B ARBARA V ETTORI; PROF. DANYA FACCHINETTI ; PROF. FRANCESCO MARCALETTI; PROF. RUGGERO COLOMBO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire competenze metodologiche, abilità informatiche e capacità interpretative per la lettura e l’analisi di fenomeni sociali. Tali obiettivi sono perseguiti sviluppando sia l’uso di fonti statistiche ufficiali nazionali e internazionali, sia la capacità di scegliere e applicare correttamente alcuni strumenti di analisi quantitativa e grafica. Il laboratorio è costituito da tre moduli per ciascuno dei quali è prevista una valutazione. Il secondo modulo sarà erogato dividendo gli studenti in due gruppi distinti in base alla tematica cui si riferisce la base dati utilizzata per le applicazioni. Il laboratorio verrà svolto prevalentemente in aule informatiche e/o attrezzate con rete wireless. PROGRAMMA DEL CORSO I MODULO: Dati e metodi per la lettura di fenomeni socio-demografici (fonti secondarie)(Prof. Danya Facchinetti) 1. La conoscenza e l’uso delle fonti statistiche ufficiali. Ottica locale, nazionale ed europea – Fonti primarie e secondarie. – Fonti amministrative. – Indicatori territoriali. – Il reperimento di dati statistici tramite internet. 145 2. – – – Primi passi nell’analisi dei dati Recuperare dati statistici ufficiali nazionali e internazionali. Preparare e usare un foglio elettronico di lavoro. Rapporti statistici: costruzione e interpretazione attraverso dati reali. 3. – – – – Cenni di inferenza statistica Dalla descrizione all’inferenza. Variabili casuali: la Normale, la T di Student, la Chi quadrato. Campionamento ed errore campionario. Estrarre un campione probabilistico e non probabilistico da una lista nota. L’uso di dati campionari. – Stime puntuali e intervallari. Applicazioni. – Test di ipotesi. Applicazioni. – Lettura di un tracciato record e passaggio da file Excel a SPSS. II MODULO: gruppo A Applicazioni nel settore della criminalità (Prof. Barbara Vettori); gruppo B Applicazioni nel settore del mercato del lavoro (Prof. Francesco Marcaletti). 1. Fonti primarie (indagini campionarie) nel settore della criminalità/Fonti nel settore del mercato del lavoro. 2. – – – – L’analisi dei dati con SPSS Introduzione a SPSS. Tipi di variabili e loro definizione. Procedura e applicazioni. Trasformazioni di variabili. Procedure e applicazioni. Analisi monovariata: distribuzioni di frequenza, grafici. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione. – Analisi bivariata: distribuzioni congiunte di frequenza, grafici. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione. – Da SPSS a Word Office. Primi passi per comporre un elaborato di ricerca. – Cenni di analisi multivariata. Regressione lineare multipla. Procedure, applicazioni, lettura e interpretazione. 3. L’analisi delle fonti secondarie con SPSS. III MODULO: Costruire e leggere mappe. Introduzione all’uso del GIS (Prof. Ruggero Colombo) 1. Le fonti dei dati micro-territoriali – Informazioni relative all’operatore famiglia. – Informazioni relative all’operatore impresa. 146 – Le segmentazioni geodemografiche. 2. – – – – – – Metodi e modelli di analisi territoriali Le aree di gravitazione e i bacini isocroni/isodistanti. I modelli di Reilly e Huff. Metodi di stima del potenziale territoriale. Analisi della concorrenza. Metodi di site location/evaluation. Casi aziendali. 3. L’interpretazione dei fenomeni attraverso l’utilizzo di un GIS (ArcView). BIBLIOGRAFIA Per il I MODULO (Prof. Danya Facchinetti) G. R IVELLINI -D. F ACCHINETTI, Primi passi nell’uso delle fonti statistiche ufficiali, dispensa in corso di stampa. Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard. Per il II M ODULO (Prof. Barbara Vettori, gruppo A) B. V ETTORI, Le statistiche sulla criminalità in ambito internazionale, europeo e nazionale. Fonti e tecniche di analisi con SPSS, LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, Milano, 2010. Per il II MODULO (Prof. Francesco Marcaletti, gruppo B) C. BARBARANELLI -F. D’O LIMPIO , Analisi dei Dati con SPSS. I. Le Analisi di Base, LED, Milano, 2007. Materiali a cura del docente a disposizione su piattaforma Blackboard. Per il III MODULO (Prof Ruggero Colombo) La bibliografia e i materiali verranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e messi a disposizione sulla piattaforma Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, anche con il supporto di attrezzature informatiche. Esercitazioni che propongono casi applicativi e sperimentazioni finalizzate all’uso del software. Uso della piattaforma blackboard. METODO DI VALUTAZIONE La valutazione sarà effettuata con tre prove scritte distinte per ciascun modulo e prevedrà l’utilizzo individuale del computer e della piattaforma Blackboard. Il voto finale sarà una sintesi dei voti conseguiti nei tre moduli. Ciascun docente illustrerà le modalità di svolgimento all’inizio del proprio modulo. 147 AVVERTENZE Sono necessarie le seguenti conoscenze preliminari dell’uso del pc: gestione file (operazioni su file e compressione dei file); elaborazione testi; fogli elettronici (inserimento dati nelle celle, operazioni sulle celle, operazioni su fogli di lavoro, formattazione di numeri e testi, rappresentazione dei dati con i grafici). Tali conoscenze sono di norma acquisite con i moduli 2, 3 e 4 della ECDL (European Computer Driving License). In caso di mancata acquisizione si suggerisce di utilizzare autonomamente un qualunque manuale per la patente europea del computer. Sono inoltre considerati già acquisiti i contenuti dei corsi di Statistica sociale e Laboratorio di ricerca sociale I. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Danya Facchinetti riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 15,30 presso il Dipartimento di Scienze Statistiche (via Necchi, 9). Si consiglia comunque di concordare un appuntamento con il docente via e-mail ([email protected]). Il Prof. Barbara Vettori riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso il Dipartimento di Sociologia. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento con il docente via e-mail ([email protected]). Il Prof. Francesco Marcaletti riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 15,30 presso il Dipartimento di Sociologia. Il giorno e l’orario potrebbero subire modifiche. Il Prof. Ruggero Colombo riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze Statistiche (via Necchi, 9). 15. - Laboratorio tecnico-pratico di analisi e gestione di fenomeni sociali complessi (case studies) P ROF. JOHNNY DOTTI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 16. - Logica e decisioni razionali P ROF. GIOVANNI MARSEGUERRA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire gli strumenti di base relativi alla logica delle proposizioni e alla logica del ragionamento e di presentare sinteticamente i principali 148 elementi della teoria delle scelte razionali che è oggi alla base di molte importanti teorie ed applicazioni sia in ambito economico sia più in generale all’interno delle scienze sociali. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Elementi di logica delle proposizioni Introduzione alla logica. Proposizioni e operazioni tra proposizioni. Equivalenza di proposizioni. Regole di inferenza. Tavole di verità. 2. Teoria degli insiemi Insiemi. Operazioni tra insiemi. Relazioni tra insiemi: relazione d’ordine e di equivalenza. Corrispondenze, applicazioni, funzioni. Cenni agli insiemi numerici. 3. Probabilità Introduzione. Esperimenti casuali, spazio campionario, eventi. Probabilità: definizione assiomatica e diverse interpretazioni della probabilità (classica, frequentista, soggettivista). Proprietà della misura di probabilità. Calcolo delle probabilità. Probabilità condizionata, indipendenza. Variabili casuali uni-dimensionali discrete. Media e varianza. 4. Decisioni individuali Introduzione. Razionalità. Intelligenza. Scelte razionali: certezza, incertezza, interazione strategica. Scelta in condizioni di certezza. Relazioni di preferenza. Funzioni di utilità. Curve di indifferenza. Mappe di indifferenza. Utilità marginale. Scelta in condizioni di incertezza. Lotterie. Teoria dell’utilità attesa. 5. Elementi di teoria dei giochi Giochi in forma strategica: introduzione, definizione e principi generali. Esempi vari. Strategie dominanti. Equilibrio di Nash in strategie pure. Strategie miste. Credenze. Equilibrio di Nash in strategie miste. Teorema di Nash. BIBLIOGRAFIA I riferimenti bibliografici saranno comunicati all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni ed esercitazioni in aula, pubblicazione di materiale didattico nella pagina web del corso. METODO DI VALUTAZIONE L’esame consiste in una prova scritta seguita da una prova orale. 149 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Marseguerra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 17. - Metodi di analisi dell’opinione pubblica P ROF. FERDINANDO PAGNONCELLI OBIETTIVO DEL CORSO I sondaggi elettorali e di opinione si sono affermati in Italia a partire dalla fine degli anni ’80, assumendo rapidamente un ruolo importante non solo in quanto indispensabile strumento di conoscenza ma soprattutto in termini di comunicazione. Basti pensare all’uso sempre più frequente dell’analisi dell’opinione pubblica per la definizione delle strategie di comunicazione da parte di partiti politici e istituzioni e al ricorso al sondaggio quale elemento per avvalorare presso il pubblico le proprie posizioni riguardo alle più scottanti questioni di politica o di attualità. Oppure all’importanza assunta dai sondaggi pre-elettorali quale strumento per influenzare l’elettorato incerto. E, infine, ai commenti dei risultati elettorali da parte di leaders politici e opinionisti basati sulle stime di exit polls o proiezioni elettorali. Il corso si propone di fornire le conoscenze di base riguardo alle modalità di realizzazione dei sondaggi e analizzare le modalità con cui i cittadini formano le loro opinioni, con particolare riferimento all’esposizione ai mezzi di informazione, tradizionali e nuovi, e al ruolo della televisione. Verranno infine esaminati i rischi derivanti dall’affermazione della cosiddetta “sondocrazia” sia in termini di formazione delle opinioni dei cittadini sia nella definizione delle strategie politiche e comunicative da parte di leaders, partiti e istituzioni. Nel corso delle lezioni verranno presentati i risultati di sondaggi pubblicati e numerose case histories riguardanti i più recenti appuntamenti elettorali nonché alcune delle ricerche commissionate da leaders politici e partiti, da enti territoriali, da istituzioni e da associazioni imprenditoriali e sindacali. PROGRAMMA DEL CORSO – L’analisi dell’opinione pubblica: cenni storici. – L’evoluzione dei sondaggi d’opinione in Italia: i principali fattori di mutamento. – I committenti e le finalità dei sondaggi d’opinione: rassegna dei principali tipi di sondaggio richiesti. 150 – I diversi approcci all’analisi dell’opinione pubblica: indagini quantitative e qualitative. – L’iter di realizzazione di un sondaggio: la progettazione, la fase di esecuzione delle interviste, l’elaborazione dei dati, l’analisi e la presentazione dei risultati. – Aspetti metodologici: il campionamento, il questionario, le tecniche di intervista. – Gli effetti della pubblicazione di un sondaggio sull’opinione pubblica. – Sondaggi e politica: opportunità e rischi. – Sondaggi e media: aspetti critici. – Lo stato dell’informazione in Italia. – Le trasmissioni elettorali: exit poll e proiezioni elettorali. – La responsabilità sociale e gli aspetti normativi: i codici di autodisciplina, la certificazione ISO, la legge 675 (data privacy), la normativa che disciplina la pubblicazione dei sondaggi. BIBLIOGRAFIA I testi d’esame previsti sono tre: 1. Un testo a scelta tra i seguenti due: M. B ARISIONE -R. M ANNHEIMER , I sondaggi, Il Mulino, Bologna, 1999. P. N ATALE, Il sondaggio, Laterza, Roma, 2004. 2. Un testo a scelta tra i seguenti due: N. P AGNONCELLI , Opinioni in percentuale, Laterza, Roma, 2001. N. P AGNONCELLI , Le opinioni degli italiani non sono un’opinione, intervista di Mauro Broggi, Editrice La Scuola, Brescia, 2009. 3. Un testo a scelta tra i seguenti tre: R. M ANNHEIMER -P. N ATALE, L’Italia a metà, Cairo Editore, Milano, 2006 [limitatamente ai capitoli curati da G. Sani (I sondaggi? Bene, nonostante l’indecisione, i rifiuti, le reticenze e le bugie) e N. Pagnoncelli (Tu vuo’ fa l’americano: cronistoria e analisi del sondaggio PSB)]. R. M ANNHEIMER -P. N ATALE, Senza più sinistra, Il sole 24 ore, Milano, 2008 [limitatamente ai capitoli XI (La rivincita dei sondaggi) e XII (Sondaggi e cortocircuito dei media)]. G. M AZZOLENI, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 1998 [limitatamente ai capitoli VI (I “news media” e l’informazione politica ed elettorale) e VIII (Gli effetti della comunicazione politica)]. Per i soli studenti del corso di laurea in Linguaggi dei Media il testo a scelta di cui al punto 1 verrà sostituito con il seguente testo: C.A. M ARLETTI, La Repubblica dei media, Il Mulino, Bologna, 2010 (integrate dalle slides riguardanti il campionamento e il questionario che verranno rese disponibili a conclusione delle rispettive lezioni). Inoltre, per i soli frequentanti, il testo di cui al punto 2 verrà sostituito dalle slides che verranno presentate durante le lezioni. 151 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Ferdinando Pagnoncelli riceve gli studenti al termine delle lezioni; il luogo verrà definito dalla segreteria di facoltà. 18. - Modelli di pensiero delle scienze sociali P ROF. RITA BICHI OBIETTIVO DEL CORSO Obiettivo del corso è fornire le conoscenze di base relative agli indirizzi, ai problemi, ai concetti, alle pratiche presenti negli sviluppi della epistemologia, della teoria e della metodologia delle scienze sociali. PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – – – – – – – – La spiegazione nomologica. La sociologia comprendente. L’intenzionalismo. Il paradigma economicistico. Il paradigma cognitivo. L’ermeneutica sociologica. Teoria critica e teoria dell’agire comunicativo. L’etnometodologia. La teoria dei sistemi e le scienze sociali. Lo strutturalismo. Il realismo. Il post-empirismo. Il post-strutturalismo. BIBLIOGRAFIA J.A. H UGHES -W.W. S HARROCK , Filosofia della ricerca sociale, il Mulino, 2005. M. W EBER, Alcune categorie della sociologia comprendente, in Il metodo delle scienze storico-sociali, Einaudi. E. D URKHEIM , Il suicidio, BUR. 152 Ulteriore bibliografia, parte integrante del corso, verrà comunicata dalla docente durante le ore di lezione e sarà pubblicata sulla pagina blackboard del corso stesso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso è composto da lezioni in aula, esercitazioni e seminari di gruppo. Le modalità e la bibliografia delle esercitazioni e dei seminari verranno comunicati dal docente durante le ore di lezione. METODO DI VALUTAZIONE L’esame finale è composto da una prova scritta e da una prova orale. AVVERTENZE Le modalità e la bibliografia delle esercitazioni e dei seminari verranno comunicate dal docente durante le ore di lezione. Orario e luogo di ricevimento Il prof. Rita Bichi riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 15,30 presso il Dipartimento di Sociologia. 19. - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni P ROF. SILVIO RIPAMONTI; PROF. BARBARA BERTANI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di far acquisire agli studenti una conoscenza teorico-critica che consenta di leggere e comprendere i contesti organizzativi attuali. Un secondo obiettivo è quello di acquisire le mappe teorico-concettuali per la comprensione di alcuni tra i fenomeni più significativi legati al mondo del lavoro e delle organizzazioni. Ci si propone infine di consentire ai partecipanti un primo contatto con i dispositivi metodologico strumentali utili al lavoro professionale con persone e gruppi nelle organizzazioni. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso propone una ricognizione delle principali evoluzioni degli scenari lavorativi, dalla tradizionale impostazione tayloristica fino alle tendenze legate alla complessità e alla globalizzazione dell’attuale scenario. All’interno di tale quadro verranno approfondite le caratteristiche delle realtà organizzative e le sollecitazioni che esse propongono alle figure professionali in esse operanti. Sarà in tal modo possibile mettere a fuoco le dimensioni psicologiche che connotano il complesso rapporto tra soggetto ed organizzazione e i principali ambiti 153 di operatività e di intervento che si aprono in termini di bisogni e domande emergenti cui la figura dello psicologo può rispondere. In particolare saranno approfonditi problemi connessi a tematiche quali: la costruzione di identità lavorative a fronte della flessibilità richiesta dai contesti; le caratteristiche delle organizzazioni che producono servizi; la gestione dei gruppi di lavoro; le culture organizzative; la leadership e il cambiamento organizzativo; le conoscenze e l’apprendimento nelle/delle organizzazioni; gli aspetti di comunicazione e di marketing. Verranno proposti momenti di testimonianza esterna, in una prospettiva di integrazione dell’offerta formativa e di sinergia didattica tesa ad una comune tensione verso un apprendimento orientato alla professionalizzazione dello studente. BIBLIOGRAFIA Testi di base F. A VALLONE , Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Carocci, Roma, 2011 (i capitoli di studio verranno segnalati a lezione ). C. K ANEKLIN-F. O LIVETTI-F. M ANOUKIAN, Conoscere l’organizzazione, Carocci, Roma, 2010 (prima parte). DIDATTICA DEL CORSO Contributi teorici tradizionali ed esercitazioni pratiche; proposte filmografiche selezionate; affondi su alcune tematiche anche con la presenza di testimoni esterni; costituzione di gruppi-comunità di apprendimento virtuale. METODO DI VALUTAZIONE L’esame prevede una prova orale. Oltre ai testi di base e ai testi a scelta, costituiscono materiale d’esame anche gli appunti delle lezioni. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento I docenti Silvio Ripamonti e Barbara Bertani ricevono gli studenti come da avviso affiso all’albo presso il Dipartimento di Psicologia. 20. - Psicologia della comunicazione P ROF. C ARLO GALIMBERTI; PROF. CARLA MAZZOLENI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si pone tre obiettivi: – introdurre alla Psicologia sociale della comunicazione evidenziandone le articolazioni con la psicosociologia dei gruppi e delle organizzazioni; 154 – mostrare come si gestisce con efficacia la comunicazione in contesti lavorativi (es. Web 2.0); – introdurre all’uso dell’analisi delle conversazioni prodotte nei contesti di lavoro. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola in quattro parti (30 ore) e un modulo (20 ore): – La Psicologia sociale della comunicazione: un programma di ricerca e di intervento in crescita. – La comunicazione nei gruppi. – La comunicazione nelle organizzazioni. – Un esempio applicativo: la comunicazione nei gruppi e nelle organizzazioni attraverso gli artefatti Web 2.0. – Modulo (20 ore) condotto dal Prof. Carla Mazzoleni: Analisi di strategie conversazionali ricorrenti nei gruppi e nelle organizzazioni. BIBLIOGRAFIA Parte manualistica J. B ARUS -M ICHEL-E. E NRIQUEZ-A. L EVY (a cura di), Dizionario di psicosociologia, R. Cortina Editore, Milano, 2005 (le voci da preparare verranno indicate nel corso delle lezioni e pubblicate su www.didatticalicent.net). I seguenti testi C. G ALIMBERTI-C. M AZZOLENI-P. P IRRELLO , Decidere nei piccoli gruppi: negoziazioni conversazionali e presa di decisione come organizzatori dell’interazione nei piccoli gruppi, in E. MAGRIN (a cura di), La coda di Minosse, F. Angeli, Milano, 1996 (pp.79-146). C. G ALIMBERTI -C. M AZZOLENI-C. D E MICHELI, The analysis of a conversational strategy of attack: from the content to the relationship, in Gestalt theory [Vol. 30, n. 3, Sept. 2008 (pp. 281-289)]. A. P RUNESTI , Nuvole di Byte. Il web 2.0 per la comunicazione nei contesti aziendali, Edizioni della Sera!, Milano, 2010. C. ZUCCHERMAGLIO , Psicologia culturale dei gruppi, Carocci, Roma, 2002 (o un altro testo che verrà comunicato nel corso delle lezioni). DIDATTICA DEL CORSO Verranno utilizzate tre modalità: – lavoro in aula (quattro parti per 30 ore e modulo di 20 ore); – lavoro a distanza (sito www.didatticalicent.net: materiali da scaricare e comunità di apprendimento). METODO DI VALUTAZIONE A scelta dello studente la prova d’esame potrà essere integralmente orale o svolta in parte per iscritto e in parte oralmente. 155 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Carlo Galimberti riceve gli studenti, durante il periodo di lezione, il martedì dalle ore 11,00 alle ore 13,00 presso il Dipartimento di Psicologia; negli altri periodi controllare su www.didatticalicent.net. 21. - Psicologia giuridica P ROF. DANIELA PAJARDI; PROF. V INCENZA BONSIGNORE I MODULO: Prof. Daniela Pajardi OBIETTIVO DEL CORSO Il corso, nel primo modulo, si propone di analizzare i rapporti tra psicologia e diritto, le sue specificità scientifiche e professionali rispetto alle altre discipline (criminologia, sociologia). Verranno approfonditi i concetti di norma giuridica e della sua violazione, con particolare attenzione per la sanzione e la psicologia penitenziaria. Inoltre, verrà sviluppato uno degli aspetti centrali nei quali la psicologia e il diritto si confrontano: la testimonianza. PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. Storia della psicologia giuridica. Il concetto di norma e le teorie sulla devianza criminale. La psicologia penitenziaria. La testimonianza. BIBLIOGRAFIA A. Q UADRIO-M. R IVOLTA (a cura di), Aggiornamenti in psicologia giuridica, EDUCatt, Milano, 2007 (da pag. 5 a pag. 104 e da pag. 169 a pag. 199). D. P AJARDI (a cura di), Oltre a sorvegliare e a punire, Giuffrè, Milano, 2009 (Capp. I e IV). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, presentazione e discussioni di casi, simulazioni. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Daniela Pajardi riceve gli studenti dopo l’orario di lezione. 156 II MODULO: Prof. Vincenza Bonsignore OBIETTIVO DEL CORSO Nel secondo modulo del corso, premessi brevi cenni sul processo penale minorile, verranno affrontati alcuni degli argomenti di maggiore collaborazione scientifica e peritale, sia nell’ambito dei minori (abuso, affidamento dei minori nei casi di separazione, ecc.) sia in quello degli adulti (imputabilità, psicologia del testimone, danno psichico, mobbing, ecc.). Inoltre, verranno approfonditi alcuni temi di interesse della psicologia e del diritto: il bullismo e la mediazione. PROGRAMMA DEL CORSO 5. La riforma del processo penale minorile. 6. La responsabilità penale e l’imputabilità. 7. La separazione e il divorzio dei coniugi e l’affidamento dei figli. 8. Il conflitto e la mediazione (penale, familiare e scolastica). 9. L’adozione e l’affido eterofamiliare. 10. L’abuso e il maltrattamento. 11. Il bullismo. 12. Il mobbing. 13. Il danno biologico di natura psichica. 14. Ambiti di ricerca e nuovi fronti della psicologia giuridica. BIBLIOGRAFIA Testo fondamentale A. Q UADRIO -M. R IVOLTA (a cura di), Aggiornamenti in psicologia giuridica, EDUCatt, Milano, 2007 (da pag. 104 a pag. 168 e da pag. 211 a pag. 246 nonché da pag. 265 a pag. 329). D. P AJARDI (a cura di), Oltre a sorvegliare e a punire, Giuffrè, Milano, 2009 (Cap. II salvo da pag. 131 a pag. 156 e cap. III). Un testo a scelta tra M. V ALCARENGHI , “Ho paura di me”. Comportamento sessuale violento, Bruno Mondadori, 2009. I.B. M ERZAGORA , Uomini violenti. I partner abusanti e il loro trattamento, Cortina, 2009. G. F AVRETTO (a cura di), Le forme del mobbing, Cortina, 2005. A. B AUKLOH-E.A. P ANERAI , A scuola di non violenza. Formare alla mediazione per educare alla pace, Vallecchi, 2010. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, presentazione e discussioni di casi, simulazioni. 157 METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Vincenza Bonsignore riceve gli studenti dopo l’orario di lezione. 22. - Psicologia sociale P ROF. WILMA RITA BINDA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso - dopo una introduzione al sapere e al linguaggio psicologico e alle principali tematiche della psicologia generale - si propone di fornire una visione della psicologia sociale quale interfaccia tra mondo sociale e mondo psichico dell’individuo, fornendo allo studente conoscenze sui principali nodi teorici della disciplina e sui problemi maggiormente affrontati dall’ottica psico-sociale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso prevede inizialmente una presentazione dei temi centrali affrontati dalla psicologia (percezione, apprendimento, memoria, pensiero, motivazioni ed emozioni) e dei principali orientamenti teorici delle discipline psicologiche. Saranno poi affrontate le grandi aree tematiche proprie della psicologia sociale, con particolare attenzione alla percezione e alla cognizione sociale e soprattutto agli atteggiamenti sociali, agli stereotipi e ai pregiudizi. Una seconda parte introdurrà gli studenti allo studio degli elementi principali per la comprensione della realtà del gruppo dal punto di vista psicosociale. Si articolerà il discorso affrontando il gruppo come luogo di integrazione e differenziazione e come luogo di cambiamento nonché le principali dinamiche intragruppo e intergruppi. BIBLIOGRAFIA Un testo introduttivo sulla Psicologia generale che verrà comunicato a lezione. F.M. M OGHADDAM , Psicologia sociale, Zanichelli, 2002. Un libro a scelta da un elenco che verrà comunicato dalla docente. DIDATTICA DEL CORSO Oltre alle lezioni in aula sono previste attività seminariali di approfondimento. 158 METODO DI VALUTAZIONE L’esame finale è composto da una parte scritta (con domande chiuse ed aperte) ed una orale effettuate nello stesso giorno. AVVERTENZE Si invitano gli studenti a controllare periodicamente l’aula virtuale del docente per altre informazioni e/o avvisi. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Wilma Rita Binda comunicherà orario e luogo di ricevimento degli studenti all’inizio del corso, in aula virtuale e presso lo studio del docente nel Dipartimento di Psicologia. 23. - Società, differenze e disuguaglianze P ROF. LAURA ZANFRINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire gli strumenti concettuali per analizzare i processi di costruzione sociale delle differenze e le relative disuguaglianze, approfondendo alcuni problemi e questioni di particolare attualità in Italia e in Europa. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola in tre parti. La prima, di carattere introduttivo, illustra i fondamentali processi che attengono alla costruzione sociale delle differenze, alla loro gestione, alla “trasformazione” delle differenze in disuguaglianze, all’istituzionalizzazione e al contrasto delle disuguaglianze, alla stratificazione e alla mobilità sociale. La seconda focalizza l’attenzione sulle differenze di genere, d’età, etniche e di orientamento sessuale. La terza prende infine in considerazione alcuni dei principali ambiti di differenziazione della società contemporanea: il sistema formativo, il mercato del lavoro, le organizzazioni, la famiglia, il sistema politico, il sistema di welfare, il sistema dei media, il sistema di controllo sociale, le nuove tecnologie. BIBLIOGRAFIA Oltre agli appunti del corso, alle slides e ai materiali resi disponibili attraverso la piattaforma Blackboard, gli studenti utilizzeranno per la preparazione dell’esame il volume: L. ZANFRINI (a cura di), Sociologia delle differenze e delle disuguaglianze, Zanichelli, Bologna, 2011. 159 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. Presentazione di ricerche recenti e visione di film e documentari sui temi oggetto del corso. METODO DI VALUTAZIONE Una prova scritta basata su alcune domande aperte. Prove intermedie riservate agli studenti frequentanti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Laura Zanfrini riceve gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia secondo gli orari esposti in segreteria e pubblicati su Blackboard. 24. - Sociolinguistica P ROF. M ARIO IODICE OBIETTIVO DEL CORSO Introdurre gli studenti allo studio della sociolinguistica come disciplina che analizza i fenomeni linguistici in relazione ai fattori e alle dinamiche sociali. PROGRAMMA DEL CORSO – Tra linguistica e sociologia: temi, problemi, metodi della sociolinguistica contemporanea. – Il repertorio linguistico come insieme di varietà. – Le minoranze linguistiche in Italia. – Gerghi e varietà giovanili. – Forme e strategie della comunicazione politica. BIBLIOGRAFIA M.D’ A GOSTINO , Sociolinguistica dell’Italia contemporanea, Il Mulino, Bologna, 2007. M.V. D ELL ’ANNA , Lingua italiana e politica, Carocci, Roma, 2010. R.A. H UDSON , Sociolinguistica, Il Mulino, Bologna, 1998. F. TOSO , Le minoranze linguistiche in Italia, Il Mulino, Bologna, 2008. Ulteriore bibliografia specifica verrà comunicata a lezione. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali; seminari. 160 METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Gli studenti non frequentanti concorderanno il programma e la relativa bibliografia con il docente. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Mario Iodice riceve gli studenti presso l’Istituto di Glottologia previo appuntamento concordato tramite l’indirizzo di posta elettronica: [email protected]. 25. - Sociologia dell’impresa e del lavoro P ROF. E GIDIO R IVA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire agli studenti gli strumenti teorici e concettuali indispensabili per leggere il mondo del lavoro e dell’impresa e per comprendere le principali trasformazioni intervenute negli ultimi anni sul mercato del lavoro. PROGRAMMA DEL CORSO P ARTE PRIMA Economia, mercato e società – La ridefinizione dei confini tra economia e sociologia e l’approccio della “nuova sociologia economica”. – Il mercato del lavoro come istituzione sociale. – Modernizzazione e modelli di sviluppo. – Impresa e territorio: i sistemi produttivi locali. P ARTE SECONDA Lavoro e impresa oggi – Le trasformazioni dell’impresa e del lavoro nel passaggio alla società postfordista. – Le dinamiche recenti osservate sul mercato del lavoro: femminilizzazione, terziarizzazione, flessibilizzazione. – I caratteri della disoccupazione odierna. – Il lavoro immigrato. – I sistemi di regolazione del lavoro. 161 BIBLIOGRAFIA Oltre agli appunti del corso, alle slides e ai materiali resi disponibili attraverso la piattaforma Blackboard, gli studenti utilizzeranno per la preparazione dell’esame i seguenti testi: M. R EGINI (a cura di), La sociologia economica contemporanea, Laterza, Bari-Roma, 2007 (esclusi i seguenti capitoli: La famiglia e i sistemi di welfare nell’economia dei servizi; Consumo, merci, mercati; Disuguaglianze, povertà, esclusione sociale; Associazioni degli interessi, regolazione del lavoro e sviluppo economico). E. M INGIONE -E. PUGLIESE, Il lavoro, Carocci, Roma, 2002. Un saggio a scelta tra quelli comunicati a lezione. DIDATTICA DEL CORSO Accanto alle ore di lezione frontale in aula, il corso si svilupperà attraverso incontri di tipo seminariale, nei quali gli studenti saranno chiamati a preparare, esporre e discutere insieme al docente brevi presentazioni su temi specifici. Sono inoltre previsti interventi di studiosi, esperti e professionisti che consentiranno un ulteriore approfondimento dei principali temi affrontati a lezione. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Egidio Riva riceve gli studenti il lunedì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso il Dipartimento di Sociologia. 26. - Sociologia della cultura e della comunicazione P ROF. E LENA DOMINIQUE MIDOLO OBIETTIVO DEL CORSO Il nostro tempo è radicalmente segnato dalla costante trasformazione dei processi culturali e comunicativi: in questo scenario, dominato dalla portata dei mezzi di comunicazione, la complessità delle dinamiche che caratterizzano la relazione tra cultura e società costituisce una marca epocale della contemporaneità. Il corso intende offrire allo studente gli strumenti teorici e metodologici per analizzare e comprendere concetti forti come “cultura” e “comunicazione”. A tale scopo esso prevede un percorso di approfondimento articolato in due parti: – nel primo semestre verrà definito il quadro teorico e concettuale di riferimento 162 attraverso un’introduzione propedeutica alle categorie della sociologia della cultura, dei processi culturali e comunicativi e grazie ad una sistematica analisi retrospettiva dei contributi degli autori classici; – nel secondo semestre il focus del corso sarà centrato sulla teoria culturale e si dedicherà un ampio approfondimento all’approccio caratteristico dei Cultural Studies. Al fine di rendere conto della complessità dei fenomeni culturali e comunicativi verranno illustrati case studies relativi a specifici linguaggi (popular music, pubblicità, moda) e media (radio, televisione, Internet). PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Genesi del concetto scientifico di cultura. La cultura nel contributo teorico dei classici della sociologia. Cultura e struttura sociale: differenziazione culturale e potere. Cultura e comunicazione: media e rappresentazione. Introduzione ai Cultural Studies. I padri della teoria culturale. Che cosa è la cultura popolare? Flussi globali, consumi transculturali e ibridismo: la popular music. La società del consumo e i suoi linguaggi. BIBLIOGRAFIA L. SCIOLLA , Manuale di Sociologia dei Processi Culturali, Il Mulino, 2004. J. S TOREY, Teoria culturale e cultura popolare: un’introduzione, Armando, 2006. E.D. M IDOLO , Sound Matters: orizzonti sonori della cultura contemporanea, Vita e Pensiero, 2007. Ulteriori testi saranno indicati durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Elena Dominique Midolo riceve gli studenti su appuntamento via e-mail. 163 27. - Sociologia della devianza P ROF. UMBERTO GATTI; PROF. S TEFANO CANEPPELE OBIETTIVO DEL CORSO Il corso di sociologia della devianza ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei comportamenti devianti e criminali ed all’analisi delle rispettive reazioni sociali. Il corso è propedeutico a quello di criminologia che si tiene al III anno. Il corso è diviso in due moduli. Il primo modulo (20 ore) sarà tenuto dal Prof. Gatti e sarà dedicato all’illustrazione delle teorie che si propongono di comprendere le cause della delinquenza ed i diversi metodi di prevenzione del crimine. Attraverso una analisi storica verranno messe in luce le premesse delle moderne teorie criminologiche, evidenziando i contesti culturali nei quali tali teorie si sono sviluppate. Verranno infine analizzate le modalità attraverso le quali la società cerca di contenere il fenomeno criminale, attraverso diversi tipi di prevenzione. Il secondo modulo (40 ore) sarà invece tenuto dal prof. Stefano Caneppele e si concentrerà sulle diverse forme di criminalità urbana, informatica, economica ed organizzata e sulle possibili strategie di contrasto. I M ODULO: Le teorie criminologiche e i modelli di prevenzione della criminalità (Prof. Umberto Gatti) PROGRAMMA DEL CORSO Il modulo si svolgerà secondo il seguente programma articolato: 1 . Alla ricerca delle cause della criminalità: le teorie criminologiche; 2. Le teorie biologiche e le loro implicazioni politiche e sociali; 3. Le teorie psicologiche dall’800 ai giorni nostri; 4. Le teorie sociologiche ed il concetto di devianza; 5. I diversi modelli di prevenzione del crimine: la prevenzione individuale, sociale, situazionale. BIBLIOGRAFIA M. B ARBAGLI-A. COLOMBO -E.U. S AVONA , Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (da pag. 13 a pag. 44). M. B ARBAGLI -U. G ATTI, La prevenzione della criminalità, Il Mulino, Bologna, 2005 ( da pag. 1 a pag. 81). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. 164 METODO DI VALUTAZIONE Il primo semestre si concluderà per i frequentanti con una prova intermedia che costituirà la valutazione del primo modulo di 20 ore. La prova scritta in aula consisterà in 10 domande riguardanti i temi trattati dal corso e sostituirà l’esame orale per il modulo I. Per i frequentanti che non supereranno/sosterranno la prova intermedia e per i non frequentanti l’esame sarà in forma orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Uberto Gatti riceve gli studenti al termine delle lezioni previo appuntamento (e-mail [email protected]). II MODULO: I fenomeni criminali e le strategie di prevenzione (Prof. Stefano Caneppele) PROGRAMMA DEL CORSO Il modulo si svolgerà secondo il seguente programma articolato: 1. La criminalità urbana: forme di criminalità e strategie di prevenzione; 2. La criminalità economica: forme di criminalità e strategie di prevenzione; 3. La criminalità informatica: forme di criminalità e strategie di prevenzione; 4. La criminalità organizzata: forme di criminalità e strategie di prevenzione. BIBLIOGRAFIA Per gli studenti frequentanti di ogni Facoltà e corso di laurea l’esame consisterà nella preparazione sugli appunti delle lezioni e sui materiali che verranno messi appositamente sulla piattaforma Blackboard; – nella lettura del volume: S. C ANEPPELE , La tolleranza zero tra palco e realtà, F. Angeli, Milano, 2009 (disponibile anche in e-book). – Per gli studenti non frequentanti di ogni Facoltà e corso di laurea lo studio di: M. B ARBAGLI-A. C OLOMBO -E.U. S AVONA , Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (da pag. 44 in poi). E.U. SAVONA -S. CANEPPELE-L. M EZZANOTTE (a cura di), Il bullismo tra realtà e rappresentazione, Vita e Pensiero, 2010. S. C ANEPPELE, La tolleranza zero tra palco e realtà, F. Angeli, Milano, 2009 (disponibile anche in e-book) collana Crime Science. – la lettura in alternativa di una delle seguenti ricerche: F. C ALDERONI -S. C ANEPPELE (A CURA DI), La geografia criminale degli appalti, F. Angeli, Milano, 2009 (disponibile anche in e-book) collana Crime Science. E.U. S AVONA -A. D I NICOLA -B. V ETTORI (a cura di), Gli infortuni sul lavoro, F. Angeli, Milano, 2008 (disponibile anche in e-book). – 165 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali e laboratori. METODO DI VALUTAZIONE Per il secondo modulo gli studenti frequentanti prepareranno un paper individuale assegnato dal docente che dovrà essere consegnato 10 giorni prima degli esami, che farà parte della valutazione di esame e che potrà essere sostitutivo dell’esame orale. La votazione complessiva sarà il risultato della media ponderata dei voti ottenuti nella prima prova (1/3 della valutazione finale) e nella seconda prova scritta (2/3 della valutazione finale). È possibile per gli studenti frequentanti sostenere alternativamente solo la prima o solo la seconda prova scritta. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Stefano Caneppele riceve gli studenti presso Transcrime previo appuntamento (email [email protected]). 28. - Sociologia della globalizzazione P ROF. M AURO MAGATTI; PROF. ELENA BESOZZI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di offrire allo studente le categorie fondamentali per interpretare i processi di globalizzazione degli ultimi due decenni. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ripercorre le trasformazioni strutturali e le premesse culturali che soggiacciono ai processi della globalizzazione contemporanea, a partire dalla crisi che colpisce le società avanzate nel corso degli anni ’70. Riprendendo le categorie classiche di integrazione sociale e integrazione sistemica, il corso si propone altresì di considerare i nuovi equilibri sociali che si sono andati formando, i loro punti di forza, le loro fragilità. BIBLIOGRAFIA M. M AGATTI , Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista, Feltrinelli, Milano, 2009. A lezione saranno forniti i riferimenti per altri materiali disponibili sul web. 166 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Mauro Magatti riceve gli studenti su appuntamento concordato via internet. ([email protected]). Il Prof. Elena Besozzi comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 29. - Sociologia della religione P ROF. C LEMENTE LANZETTI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende, da un lato, analizzare la dimensione religiosa nelle sue molteplici forme, istituzionali e non e, dall’altro, interrogarsi sulle funzioni sociali, manifeste e latenti, della religione nella società contemporanea. Particolare attenzione verrà data all’Islam e al suo rapporto con l’Occidente. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Il concetto di sacro e l’esperienza del “radicalmente altro” nelle opere dei classici. 2. Religiosità e spiritualità. 3. La teoria della secolarizzazione e i processi di sacralizzazione nella società contemporanea. 4. La dimensione sociale della religione: – religione e società nel pensiero dei classici (Durkheim, Marx, Weber, Simmel, Otto, Eliade); – il ruolo sociale della religione nella società contemporanea: * oltre la privatizzazione del fenomeno religioso (religione e laicità); * il dialogo interreligioso e il problema del rapporto tra culture diverse. 5. L’Islam: – la storia; – le fonti, il credo e il culto; – il confronto con il cristianesimo e l’occidente; – le diversità al suo interno. 6. Analisi di alcune ricerche sulla religiosità degli Italiani. 167 BIBLIOGRAFIA 1. Per il corso annuale Testi obbligatori R. CIPRIANI , Manuale di Sociologia della religione, Borla, Roma, 2009 (Introduzione; parte seconda capp. 1, 2 e 3; parte terza cap. 3; parte quarta capp. 1, 2, 3, 6 e 7). C. LANZETTI, Religiosità in Italia: ascesa o declino? In G. R OVATI (a cura di), Italiani: quali valori? Ideali, pratiche, paure, Vita e Pensiero, 2011 (in corso di stampa). C. LANZETTI, Temi di sociologia della religione, EDUCatt, Milano, 2008 (pagg. 83-142). M. B ORRMANS, ABC per capire i musulmani, San Paolo, Milano 2007. Un volume a scelta tra i seguenti P. B RANCA , Introduzione all’Islam, San Paolo, 2005. G. M ANDEL KHÂN , Islam, Dizionari delle religioni, Electa, 2006. G. S CATTOLIN, L’Islam nella globalizzazione, EMI, Bologna, 2004. 2. Per il corso semestrale Testi obbligatori R. CIPRIANI , Manuale di Sociologia della religione, Borla, Roma, 2009 (Introduzione più 5 capitoli a scelta tra: parte seconda capp. 1, 2 e 3; parte terza cap. 3; parte quarta capp. 1, 2, 3, 6 e 7). C. LANZETTI, Religiosità in Italia: ascesa o declino? In G. R OVATI (a cura di), Italiani: quali valori? Ideali, pratiche, paure, Vita e Pensiero, 2011 (in corso di stampa). M. B ORRMANS, ABC per capire i musulmani, San Paolo, Milano 2007. Un volume a scelta tra i seguenti P. B RANCA , Introduzione all’Islam, San Paolo, 2005. G. M ANDEL KHÂN , Islam, Dizionari delle religioni, Electa, 2006. G. S CATTOLIN, L’Islam nella globalizzazione, EMI, Bologna, 2004. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Clemente Lanzetti riceve gli studenti il giovedì dalle ore 18,00 alle ore 19,00 presso il Dipartimento di Sociologia. 168 30. - Sociologia della tecnica e dell’innovazione P ROF. LAURA GHERARDI; PROF. FABIO INTROINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire il quadro teorico ed epistemologico di una socio-antropologia della tecnica e dell’innovazione che sappia delineare un approccio necessariamente transdisciplinare alla comprensione dell’oggetto tecnico, dell’innovazione e dei processi che presiedono alla loro produzione e circolazione riconoscendo però ad un tempo, nelle concrete pratiche di fruizione e uso, un’altrettanto fondamentale dimensione in cui oggetti e dinamiche innovative dispiegano ulteriori valenze e significati tali da entrare in risonanza con il “momento” della produzione. PROGRAMMA DEL CORSO I MODULO Prof. Fabio Introini Il primo modulo sarà dedicato, prevalentemente, all’inquadramento epistemologico della sociologia della tecnica, con particolare riferimento 1. alla nozione di oggetto e alla sua problematizzazione nell’epistemologia contemporanea; 2. al rapporto scienza/tecnica e società; 3. al contributo che gli Science and Technologies Studies (STS) hanno apportato nella ridefinizione delle questioni sopra indicate; 4. alla delineazione di un metodo per l’analisi degli oggetti tecnici e dei loro effettivi usi all’interno dei mondi di vita e delle sfere sociali. II MODULO Prof. Laura Gherardi Il secondo modulo sarà dedicato all’analisi dell’innovazione in seno all’ambito industriale, dove la tecnologia figura come prodotto e processo nella produzione di innovazione. Definita la nozione di innovazione, e la sua applicabilità in impresa, verranno proposti casi-studio di innovazione a partire dai contesti in cui essa viene generata fino alla sua implementazione, con particolare riferimento all’impatto sui modelli organizzativi. BIBLIOGRAFIA M.A. S CHILLING, Gestione dell’innovazione, McGraw-Hill, Milano, 2009. A. M ATTOZZI (a cura di), Il senso degli oggetti tecnici, Meltemi, Roma, 2006 (preparare: introduzione, tutta la prima parte, i primi tre capitoli della seconda parte, ovvero tutto il testo fino a pag. 350). 169 Ulteriori indicazioni di lettura e approfondimento, così come eventuali variazioni nella bibliografia riservate ai frequentanti verranno fornite dai docenti durante lo svolgimento delle lezioni. NB: gli studenti non-frequentanti concorderanno con i docenti una lettura ulteriore da aggiungere alla bibliografia d’esame. METODO DI VALUTAZIONE Prova orale. Durante le lezioni saranno previsti momenti di esercitazione con restituzione in aula da parte degli studenti. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Fabio Introini riceve gli studenti presso il Centro di Ricerca ARC (Dipartimento di Sociologia, V Piano) su appuntamento scrivendo a [email protected]. Il Prof. Laura Gherardi riceve gli studenti presso il Centro di Ricerca ARC (Dipartimento di Sociologia, V Piano) su appuntamento scrivendo a [email protected]. 31. - Sociologia delle organizzazioni P ROF. M ASSIMILIANO MONACI OBIETTIVO DEL CORSO Attraverso un ventaglio di approcci d’analisi, il corso intende favorire la comprensione delle dinamiche fondamentali che oggigiorno caratterizzano il funzionamento delle organizzazioni in vari settori di attività. Più precisamente, l’obiettivo è di presentare e utilizzare strumenti interpretativi che consentano di: – leggere i fenomeni dell’organizzazione come uno dei tratti più rilevanti della società contemporanea; – sviluppare una familiarità di base con gli elementi (strutture, processi, problemi) che influenzano l’azione delle - e la vita nelle - organizzazioni; – riflettere con maggiore consapevolezza sulle proprie aspettative ed esperienze riguardanti le realtà organizzative come contesti lavorativi. Un’attenzione particolare verrà dedicata alle implicazioni operative delle tematiche trattate sul piano della diagnosi organizzativa e delle condotte gestionali. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Riflessioni preliminari: l’organizzazione come realtà complessa. – Le organizzazioni nella vita sociale contemporanea. – Natura, obiettivi e limiti della conoscenza organizzativa. 170 2. Il modello razionale – La struttura formale dell’organizzazione: fini e ruoli, specializzazione e gerarchia, coordinamento. – Le principali forme organizzative. – Efficacia, efficienza, “tecnologia”. 3. – – – – Il modello delle risorse umane La dimensione informale della vita organizzativa. Bisogni e motivazioni individuali. La gestione delle risorse umane. La leadership. 4. Il modello strategico – Interessi e conflitti nell’organizzazione. – I processi del potere. 5. – – – Il modello culturale La cultura organizzativa e i suoi meccanismi simbolici. Il contesto istituzionale dell’azione organizzativa. Apprendimento e cambiamento culturale. 6. Il modello sistemico – Ambienti di riferimento dell’agire organizzativo. – Adattamento organizzativo e ambienti “attivati”. BIBLIOGRAFIA Oltre ai materiali delle lezioni: G. M ORGAN , Images. Le metafore dell’organizzazione, F. Angeli, Milano, 2002 (ad esclusione dei capp. 7, 8, 9). P. G AGLIARDI (a cura di M. MONACI ), Il gusto dell’organizzazione. Estetica, conoscenza, management, Guerini e Associati, Milano, 2011 (Introduzione, capp. 1, 2, 6, 8, 9, 10, 12). DIDATTICA DEL CORSO Lo svolgimento del corso si basa su lezioni attive, in cui agli studenti è richiesta una partecipazione personale. Sono inoltre previsti lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Massimiliano Monaci riceve gli studenti negli orari indicati presso il Dipartimento di Sociologia. Per comunicazioni: tel. 02/7234.2275; e-mail: [email protected]. 171 32. - Statistica sociale P ROF. G IULIA RIVELLINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fare acquisire agli studenti la ‘scatola degli attrezzi’ di base della statistica: il dizionario elementare e la grammatica della statistica descrittiva univariata, i principali strumenti per associare tra loro due fenomeni e gli elementi fondativi della statistica inferenziale. I contenuti sono trasmessi in modo da non richiedere particolari conoscenze matematiche, se non quelle fornite da un diploma tecnico superiore. PROGRAMMA DEL CORSO Gli esercizi mentali attivati dalla statistica: sintetizzare, associare e inferire. Preliminari di matematica. 1. – – – – – – – – – – Statistica descrittiva univariata Dalla rilevazione dei fenomeni alla costruzione delle variabili statistiche Le tipologie di caratteri statistici Le distribuzioni di frequenza assolute e relative Le rappresentazioni grafiche Misure di sintesi di posizione: medie lasche (moda, mediana, quantili) Misure di sintesi di posizione: medie analitiche (media aritmetica e media ponderata) Misure di sintesi di variabilità per caratteri quantitativi: varianza, s.q.m., coefficiente di variazione. Misure di sintesi di variabilità per caratteri qualitativi: l’eterogeneità. Standardizzazione Simmetria 2. – – – – – Statistica descrittiva bivariata Costruzione e interpretazione di tabelle a doppia entrata. Distribuzioni marginali e condizionate. Costruzione e lettura del diagramma di dispersione. Indipendenza stocastica e connessione. Indice di connessione di Pearson. Dipendenza in media: medie e varianze condizionate. Principio di scomposizione della varianza. Rapporto di correlazione; indipendenza in media e dipendenza funzionale. – Correlazione lineare: covarianza e correlazione, coefficiente di correlazione lineare. – Regressione lineare: metodo dei minimi quadrati, determinazione dei parametri della retta, misura dell’adattamento della retta di regressione; utilizzo predittivo del modello. 172 3. Statistica inferenziale-Introduzione alla probabilità – Dalla popolazione al campione. Casualità, rappresentatività e inferenza. – La variabile casuale: funzione di ripartizione e valori sintetici. Le variabili casuali Binomiale e Normale. – Standardizzazione. Lettura delle tavole della N(0,1). Calcolo della probabilità di un intervallo di una Normale. Intervalli tipici. – Campionamento bernoulliano e campionamento casuale semplice. BIBLIOGRAFIA F. M ECATTI, Statistica di base. Come, quando e perché, McGraw-Hill, Milano, 2010. A. S IGNORELLI , Eserciziario di Statistica Sociale, EDUCatt, Milano, 2007. Altri esercizi saranno messi a disposizione dal docente sulla piattaforma Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Nell’orario di cattedra verranno svolte anche esercitazioni guidate. METODO DI VALUTAZIONE Compatibilmente ai vincoli di calendario si cercherà di svolgere due prove intermedie, durante le interruzioni tra i cicli didattici del corso. Il superamento delle prove intermedie porta ad una valutazione finale sostitutiva della prova d’esame. Sia le prove intermedie che le prove d’esame sono costituite da prove scritte. L’eventuale orale integrativo verte su tutto il programma d’esame. AVVERTENZE Per eventuali chiarimenti sul programma o sul metodo di valutazione è anche possibile utilizzare il seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giulia Rivellini riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 15,30 alle ore 17,00 presso il Dipartimento di Scienze statistiche (Franciscanum, secondo piano, ufficio 205). 33. - Teoria e analisi dei processi politici P ROF. SILVIO COTELLESSA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso è finalizzato a illustrare i metodi e gli strumenti di analisi che caratterizzano lo studio dei fenomeni politici, con riguardo in particolare ai processi di governo e alla formazione delle politiche pubbliche. Oltre all’obiettivo di fornire un 173 inquadramento generale delle tradizioni di ricerca da cui trae origine la disciplina, il corso si propone di evidenziare i temi più rilevanti che sono oggi al centro dell’analisi politologica, a partire dalle trasformazioni dei sistemi di governo a livello locale, nazionale e sovranazionale, fino all’emergere di nuove dinamiche nell’ambito della comunicazione politica e nell’interazione media-politica. PROGRAMMA DEL CORSO P ARTE PRIMA Natura della disciplina e metodologie d’indagine – Scienza politica e studio delle politiche: definizione dei concetti basilari. – Metodologia della ricerca politica e orientamenti d’analisi. P ARTE SECONDA Processi politici e analisi delle politiche – Il funzionamento dei sistemi politici: attori e istituzioni. * La partecipazione politica tra movimenti sociali e gruppi d’interesse. * Le organizzazioni istituzionali. – L’analisi delle politiche pubbliche. * Il ciclo delle politiche tra formazione dell’agenda e valutazione. * La tipologia delle politiche. P ARTE TERZA I processi decisionali nelle società complesse – Le nuove forme di partecipazione democratica. – Le dinamiche della comunicazione politica. BIBLIOGRAFIA Oltre agli appunti delle lezioni, l’esame prevede l’approfondimento del seguente manuale: M. C OTTA -D. DELLA P ORTA -L. M ORLINO , Scienza politica, Il Mulino, Bologna, 2008 (o precedenti edizioni). Durante il corso verranno fornite ulteriori indicazioni bibliografiche. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e seminari di gruppo. METODO DI VALUTAZIONE La valutazione consisterà in una prova intermedia scritta (riservata ai soli frequentanti) e in un esame finale orale. 174 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Silvio Cotellessa riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Scienze politiche. 34. - Teoria e tecniche di gestione aziendale P ROF. MARCO GRUMO OBIETTIVO DEL CORSO L’insegnamento persegue due obiettivi didattici principali: a) che lo studente acquisisca i principi fondamentali e il linguaggio tipico dell’Economia aziendale, assumendo una prospettiva di analisi che privilegi le relazioni di interdipendenza tra il sistema delle operazioni e il sistema dei valori; b) che lo studente acquisti la padronanza della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia. PROGRAMMA DEL CORSO Nella prima parte del corso si introducono alcune nozioni di base, relative agli istituti, attraverso i quali le persone svolgono l’attività economica, e alle aziende. Si descrive quindi la struttura dell’azienda e si discutono i principali problemi che interessano l’assetto istituzionale. La seconda parte del corso introduce lo studio del patrimonio e dell’organismo personale. La terza parte identifica i presupposti per la formazione dei valori, presenta le prime definizioni di reddito, di patrimonio e di capitale di funzionamento e approfondisce le opzioni di metodo impiegate nel calcolo economico e nella costruzione delle tavole di sintesi. La quarta parte del corso affronta lo studio della gestione. La quinta parte del corso tratta del personale e dell’organizzazione. Un’apposita sezione del corso, costituita da un ciclo di esercitazioni, è inoltre dedicata a favorire l’apprendimento della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia. Questo lavoro didattico è destinato a trovare completamento nell’ambito dell’insegnamento di “Metodologie e determinazioni quantitative di azienda”, impartito al secondo anno e finalizzato a trasmettere le nozioni di base per la lettura, la redazione e l’interpretazione del bilancio di esercizio. 175 BIBLIOGRAFIA G. A IROLDI-G. B RUNETTI -V. C ODA , Corso di Economia aziendale, Il Mulino, Bologna, 2005 [In particolare, costituiscono materia di esame i paragrafi di seguito indicati: 1.1.1, 1.1.2, 1.2.1, 1.3, 2.1, 2.2.1, 2.2.2, 2.2.3, 2.2.4, 3.1, 3.2, 4.1, 4.2.1, 4.2.2, 5.1, 5.2, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5.1, 6.6, 7.1 (escluso “I flussi di cassa e l’equilibrio monetario”), 8.1, 8.2, 8.3, 9.1.2, 9.2, 9.3, 11.2, 11.3, 11.4, 11.5, 12.1 (escluse le pagine 414-417), 14.1, 14.2, 15.1, 15.2, 15.3, 15.4, 15.6, 15.7, 16.2, 16.3, 17.2.3, 17.3.1, 17.3.2, 18.1, 18.2, 18.3.1, 18.4]. a G. B RUNETTI, Contabilità e bilancio di esercizio, Etas, Milano, 2007, 4 ed. aggiornata (sono esclusi i capp. 4 e 5). DIDATTICA DEL CORSO Il metodo didattico impiegato in questo corso si fonda largamente su lezioni frontali, integrate da testimonianze di esperti e discussione di casi di studio. Il lavoro sviluppato durante le lezioni è inoltre integrato da una apposita sezione di esercitazioni finalizzate all’apprendimento della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia. METODO DI VALUTAZIONE L’esame di Economia aziendale si svolge in forma scritta, mediante una prova: a) volta ad accertare la conoscenza della logica delle rilevazioni contabili e del metodo della partita doppia (parte applicativa); b) finalizzata a valutare la conoscenza degli altri argomenti segnalati nella presente Guida di Facoltà e nel programma del corso (parte teorica). Le regole relative all’esame e i testi delle singole prove d’esame sono uguali per tutti i gruppi. Le regole relative all’esame (che prevedono anche la possibilità di sostenere una prova intermedia) sono pubblicate sulla pagina personale dei docenti alla voce “Syllabus economia aziendale a.a. 2011-2012 – Avvertenze per lo studente”. Si raccomanda vivamente allo studente di prenderne visione e di considerarle come un punto di riferimento per l’autovalutazione nell’ambito della preparazione all’esame. AVVERTENZE Il programma analitico, che è comune per tutti i gruppi, sarà distribuito in aula all’inizio del corso e sarà esposto nella pagina personale dei docenti alla voce “Syllabus economia aziendale a.a. 2011-2012”. La frequenza alle lezioni e alle esercitazioni è vivamente consigliata. 176 Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 LAUREA MAGISTRALE IN S CIENZE PER IL LAVORO SOCIALE E LE POLITICHE DI WELFARE 1. - Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali P ROF. ANDREA PERRONE OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di illustrare - in modo critico e con costante attenzione alle conseguenze operative - i contenuti fondamentali della disciplina italiana degli enti senza scopo di lucro, sia in termini generali che con specifico riguardo ai servizi sociali. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Gli enti senza scopo di lucro nell’ordinamento italiano: dal sospetto del codice civile alla disciplina promozionale delle leggi speciali. 2. Le diverse tipologia di enti senza scopo di lucro: forma giuridica e attività di interesse generale. 3. Tra mercato e quasi mercato. L’attività d’impresa degli enti senza scopo di lucro: limiti normativi e disciplina promozionale. 4. I modelli di welfare e il sistema dei servizi sociali. BIBLIOGRAFIA La bibliografia sarà disponibile con l’inizio delle lezioni sulla pagina di Blackboard dedicata al corso. DIDATTICA DEL CORSO Il corso si svolge con lezioni in aula organizzate in modo da favorire la discussione e gli interventi da parte degli studenti. METODO DI VALUTAZIONE DIDATTICA Gli studenti frequentanti sostengono l’esame sulla base degli appunti e dei materiali distribuiti a lezione; nella valutazione finale verrà tenuto conto anche degli interventi durante la discussione in aula. Gli studenti non frequentanti preparano l’esame sui testi indicati nella bibliografia. L’esame è orale. AVVERTENZE Le caratteristiche interdisciplinari della materia suggeriscono vivamente la frequenza al corso. È indispensabile, ai fini del superamento dell’esame, una buona conoscenza delle norme rilevanti del codice civile e delle leggi speciali. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Andrea Perrone riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo in Istituto giuridico e indicato nella bacheca web del docente. 179 2. - Economia dei sistemi di welfare P ROF. G IAN PAOLO BARBETTA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso affronta i temi di base della teoria economica relativa all’intervento dello stato (e di soggetti privati senza scopo di lucro) entro il sistema economico, con particolare riguardo alle politiche pubbliche di spesa in campo sociale. In particolare verranno analizzate le ragioni teoriche dell’intervento finanziato dal settore pubblico nei settori del welfare e verranno illustrate le principali politiche attuate nel contesto italiano nei settori dell’assistenza, della sanità e dell’istruzione. PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. 5. 6. Il corso affronta i seguenti temi: I fallimenti del mercato. L’intervento pubblico in economia. Le politiche pubbliche ed il sistema di welfare. I servizi sociali. Il sistema sanitario. Il sistema dell’istruzione. BIBLIOGRAFIA Il corso presuppone la conoscenza dei concetti elementari di microeconomia (equilibrio del consumatore, equilibrio dell’impresa, mercato di concorrenza perfetta, mercato di monopolio, mercato dei fattori produttivi). Chi non avesse affrontato lo studio della materia può utilmente consultare, ad esempio, i testi di: R. FRANK , Microeconomia, McGraw Hill. N. G OODWIN -J. N ELSON -F. A CKERMAN -T. WEISSKOPF , Microeconomia, Zanichelli. M. LIEBERMAN-R. HALL , Microeconomia, Apogeo. J. P ERLOFF, Microeconomia, Apogeo. Il testo base del corso è: J. S TIGLITZ, Economia del settore pubblico, Hoepli, 2003 e 2004, vol I (limitatamente ai capp. 1.1, 2.1, 2.2, 3, 5, 8) e vol. II (limitatamente ai capp. 1, 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 4, 5, 6, 7). Sarà inoltre richiesto l’approfondimento di un tema monografico con modalità diverse per studenti frequentanti e non frequentanti, secondo quanto indicato di seguito. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consiste di lezioni in aula e di un laboratorio. METODO DI VALUTAZIONE L’esame si svolge in forma scritta. Per il suo superamento è richiesto: 1. lo studio del testo di J. Stiglitz (2003 e 2004), limitatamente ai capitoli indicati sopra; 180 2. l’approfondimento di una parte monografica. Per gli studenti frequentanti, l’approfondimento della parte monografica può venire svolto in gruppo (composto da un massimo di 4 persone) e comporta la lettura di alcuni testi concordati con il docente, la predisposizione di un breve scritto di lunghezza non superiore alle 10 cartelle (ciascuna di non oltre 3500 caratteri, spazi inclusi) e lo svolgimento di una lezione (della durata massima di 1 ora) al resto della classe in data concordata con il docente. Il voto conseguito nella parte monografica rappresenterà il 30% del voto finale d’esame. Per gli studenti non frequentanti, la parte monografica consiste nello studio dei seguenti testi: 1. C. ARNSPERGER-P. V AN PARIJS, Quanta disuguaglianza possiamo accettare?, Il Mulino, Bologna, 2003. 2. A. MAYNARD, Rationing health care: an exploration, in Health Policy, n. 49, 1999. 3. S. ROSEN-I. SANNE-A. C OLLIER-J.L. SIMON, Hard choices: rationing antiretroviral therapy for HIV/AIDS in Africa, in Lancet, n. 365, 2005. Il voto conseguito nella parte monografica rappresenterà il 30% del voto finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Gian Paolo Barbetta riceve gli studenti il giovedì dalle ore 17,30 alle ore 18,30 presso l’Istituto di Economia e finanza (via Necchi, 5). Per appuntamenti in orari diversi: [email protected]. 3. - Economia del Terzo settore P ROF. RAUL CARUSO Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). 4. - Elementi di diritto amministrativo P ROF. E NNIO CODINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si rivolge a studenti con scarsa o nulla conoscenza della materia al di là degli elementi propedeutici derivanti dallo studio del diritto pubblico ed ha qua181 le obiettivo quello di condurre gli studenti stessi a fare propri linguaggio, principi e metodi del diritto amministrativo e a conoscere nei tratti essenziali l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni. PROGRAMMA DEL CORSO A partire da una riflessione su alcune nozioni di base e sui principi costituzionali, nel corso si analizzano l’organizzazione (a livello statale così come a livello di regioni ed enti locali) e l’attività (atti, procedimenti) delle pubbliche amministrazioni, la responsabilità di queste ultime, le relative posizioni giuridiche dei privati e la loro tutela giurisdizionale. BIBLIOGRAFIA G. C ORSO , Manuale di diritto amministrativo, Giappichelli, Torino, ult. ed. DIDATTICA DEL CORSO Accanto alle lezioni in aula sono previsti laboratori e seminari di approfondimento con riguardo all’elaborazione di atti amministrativi anche in formato elettronico, nonché l’utilizzo di strumenti a distanza. METODO DI VALUTAZIONE È prevista una prova intermedia facoltativa nella forma della somministrazione di quiz a risposta multipla. La prova finale - secondo i casi: sede esclusiva di valutazione o integrativa della prova intermedia - si svolgerà nella forma di un colloquio. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Ennio Codini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 5. - Laboratorio di Formazione personale P ROF. COSTANZA M ARZOTTO; P ROF. MARTA BONADONNA OBIETTIVO DEL CORSO Offrire agli studenti la possibilità di riflettere sulla fondamentale questione dell’uso di sé nella relazione d’aiuto; avere un tempo e un luogo in cui poter esprimere, verbalizzare e pensare alle aspettative nei confronti dell’aiuto a persone in difficoltà; approfondire le competenze relazionali già in possesso dello studente; individuare punti di forza e punti di debolezza del proprio approccio con 182 soggetti in difficoltà (adulti e minori) appartenenti anche ad etnie diverse. Il gruppo rappresenta una eccezionale possibilità offerta agli studenti per acquisire uno stile di lavoro riflessivo nel momento in cui essi incontrano persone in sofferenza, sorprese dagli eventi critici imprevisti della vita e per abituarsi ad ascoltare l’eco suscitato dentro di sé dall’incontro con l’altro: potremmo dire “un’occasione per soffermarsi a riflettere sull’intreccio tra etica ed accoglienza”. La frequenza a questo gruppo di pari etero-condotto, mira a fornire ai partecipanti un contesto sufficientemente protetto in cui affrontare dubbi, paure, perplessità circa il peso e la responsabilità che lo svolgimento di questa professione comporta, affinché lo studente possa meglio attrezzarsi in vista dell’esercizio della professione. DIDATTICA DEL CORSO Il Laboratorio sulla dimensione relazionale dell’aiuto si svolgerà in una sede apposita a Milano con incontri settimanali in Gruppo di 15 persone, per la durata di 3 ore ciascuno per un totale di 40 ore. La metodologia della conduzione del gruppo prevede l’uso di tecniche attive quali il gioco di ruolo, la simulata, ecc. METODO DI VALUTAZIONE È prevista una prova di valutazione scritta ed uno colloquio conclusivo con il docente, con la formula approvato/non approvato. AVVERTENZE È richiesta la frequenza regolare. Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti il giovedì dalle ore 13,00 presso il Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia (l.go Gemelli, lotto 3, II piano). 6. - Metodi del lavoro sociale di rete (con modulo di Etica delle relazioni di cura) P ROF. M ARIA L UISA RAINERI; PROF. GIAMPAOLO COTTINI MODULO DI METODI DEL LAVORO SOCIALE DI RETE: Prof. Maria Luisa Raineri Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:// programmideicorsi-milano.unicatt.it). 183 MODULO DI E TICA DELLE RELAZIONI DI CURA : Prof. Giampaolo Cottini OBIETTIVO DEL CORSO Obiettivo fondamentale è l’affronto della dimensione etica del lavoro di organizzazione dei servizi alla persona per mettere in luce il significato della pratica della relazione di cura dell’altro come chiave sintetica della deontologia del lavoro sociale svolto secondo la metodologia di rete. Si tratta perciò di un modulo integrato in un più ampio contesto, ma con una sua specifica autonomia di riflessione antropologica ed etica, volta a chiarire il valore della persona e della relazione nel lavoro di aiuto, così da illuminare gli aspetti valoriali dell’organizzazione dei servizi alla persona e della responsabilità del management sociale. Lo scopo è sviluppare la sensibilità etica dell’operatore attraverso la formazione integrale della sua coscienza che ne valorizzi le virtù professionali e superi la frattura tra la morale individuale e l’etica pubblica, facendo riferimento alla visione antropologica proposta dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Il corso prevede una riflessione teorica cui si affiancherà l’analisi e la discussione di situazioni reali di lavoro. PROGRAMMA DEL CORSO 1. – – – – – – – I fondamenti dell’etica della responsabilità come cura dell’altro La nozione di persona, il rapporto alla comunità, il concetto di partecipazione. La struttura dell’agire umano alla luce della responsabilità personale. Modelli etici contemporanei: per una definizione della responsabilità nel lavoro sociale. La cura della persona come modello significativo della relazione. Morale personale, etica pubblica, deontologia nelle professioni di aiuto. L’etica delle virtù nel lavoro sociale. La formazione etica dell’operatore sociale. 2. La Dottrina Sociale della Chiesa fondamento della cura della persona – I principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa: solidarietà, sussidiarietà, bene comune. – Lavoro, famiglia, cultura nel magistero della Chiesa: indicazioni di metodo per il lavoro sociale. – Libertà e Diritti umani fondamento del servizio alla persona. 3. – – – – – – Le responsabilità etiche nell’organizzazione e gestione dei servizi alla persona Caratteri fondamentali dell’organizzazione dei servizi alla persona. La gestione delle risorse nei servizi alla persona. La dimensione etica della progettazione di servizi alla persona. La responsabilità del manager nei processi decisionali. La cura dei rapporti nell’organizzazione di reti di servizi. L’operatore sociale tra mandato istituzionale e funzione fiduciaria. 184 4. – – – – La famiglia modello fondamentale della rete di cura della persona La famiglia modello antropologico della relazione umana. La famiglia soggetto culturale protagonista delle politiche sociali. La famiglia soggetto referente della produzione di servizi. La responsabilità educativa compito primario della famiglia. BIBLIOGRAFIA G.P. C OTTINI, Linee per una fondazione antropologica dell’etica dell’operatore sociale, in Politiche sociali e servizi, n.2/1991, Vita e Pensiero (pagg.13-38). G.P. C OTTINI , Etica professionale ed esercizio delle virtù nella relazione di aiuto dell’assistente sociale, in Politiche sociali e servizi, n.2/1996, Vita e Pensiero (pagg.7-37). G.P. C OTTINI, Appunti sul principio di sussidiarietà, in Politiche sociali e servizi, n.1/1997, Vita e Pensiero (pagg.7-27). G.P.C OTTINI, Prospettive etiche della composizione dei conflitti, in Politiche sociali e servizi, n.1/2006, Vita e Pensiero (pagg.65-80). AA.VV., Il progetto. Metodi e strumenti per l’azione sociale, Ed. Liguori, Napoli, 2003. F. F OLGHERAITER , La logica sociale dell’aiuto. Fondamenti per una teoria relazionale del Welfare, Ed. Erickson, Trento, 2007. C. G IORDANO -M.N. M ISINO , Gestione manageriale e sviluppo per progetti, Ed. Liguori, Napoli, 1998. A. S COLA , La Dottrina sociale della Chiesa: risorsa per una società plurale, Vita e Pensiero, Milano, 2007. P ONTIFICIO CONSIGLIO DELLA G IUSTIZIA E DELLA PACE , Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Roma, 2004. CENTRO DI R ICERCHE PER LO STUDIO DELLA D OTTRINA S OCIALE DELLA C HIESA , Dizionario di Dottrina sociale della Chiesa, Vita e Pensiero, Milano, 2002 (le voci persona e società, lavoro, bene comune, solidarietà, sussidiarietà, diritti umani, società civile). Eventuali altri testi saranno forniti durante il corso e messi a disposizione in rete. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali, utilizzo di slides sintetiche, discussione in aula, eventuali analisi di casi offerti dall’esperienza lavotrativa o di tirocinio. METODO DI VALUTAZIONE Colloquio di esame con presentazione di una tesina su un’esperienza di lavoro svolto o con una riflessione teorica alla luce delle categorie culturali proposte durante il corso. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giampaolo Cottini riceve gli studenti all’inizio o al termine delle lezioni previo appuntamento presso la sede del corso. 185 7. - Pianificazione dei servizi locali di welfare P ROF. G IOVANNI GORI Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http:/ /programmideicorsi-milano.unicatt.it). 8. - Politiche sociali europee P ROF. M ARCELLO D’AMICO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso è diretto a fornire agli studenti elementi di conoscenza e comprensione dei valori, obiettivi e competenze alla base dello sviluppo della dimensione sociale nel processo di integrazione europea dal 1957 ai nostri giorni. Attraverso l’analisi degli obiettivi strategici, delle politiche e degli strumenti normativi e finanziari di attuazione verranno presentati i contenuti delle politiche sociali europee. Il corso ripercorre le tappe della crescita dell’Europa sociale e analizza le politiche dell’Unione in materia di coesione economico sociale e il processo di convergenza dei diversi sistemi nazionali di Welfare verso i valori e gli obiettivi comuni che caratterizzano il modello sociale europeo. Il corso mira inoltre a fornire competenze tecniche per la progettazione di interventi sociali con il supporto dei finanziamenti europei (bandi a gestione diretta e fondi strutturali). L’insegnamento di Politiche Sociali Europee è stato riconosciuto dalla DG Istruzione e Cultura della Commissione europea quale modulo “Jean Monnet”. PROGRAMMA DEL CORSO – L’assetto istituzionale dell’Unione europea e il ruolo dei soggetti istituzionali nella politica sociale europea. – Competenze e strumenti (legislativi e finanziari) per l’attuazione della politica sociale europea. – La diversità dei Modelli di Welfare degli Stati membri e il modello sociale europeo. – La politica sociale europea tra diversità e convergenze: dall’armonizzazione al metodo aperto di coordinamento. – Le politiche comunitarie: Europa 2020 e la Strategia Europea per l’Occu186 pazione (activation policies), inclusione sociale, parità di genere e lotta alla discriminazione, immigrazione, tutela dei diritti umani. – Teorie e tecniche della progettazione europea. BIBLIOGRAFIA Per la preparazione dell’esame, oltre al materiale didattico messo a disposizione dal docente attraverso la piattaforma Blackboard, si consiglia: M. S VEVO , Le politiche sociali nell’Unione europea, F. Angeli. I testi europei di riferimento sono reperibili attraverso il portale www.europa.eu Altri testi di approfondimento: Diritto dell’Unione Europea. Aspetti istituzionali e Politiche Comuni, Ed. Giuridiche Simone. EUROPEAN COMMISSION - E UROPE A ID C OOPERATION O FFICE , Project Cycle Management Guidelines. S. G IUBBONI , Diritti sociali e mercato, Il Mulino. S. F ABBRINI -F. M ORATA (a cura di), L’Unione europea: le politiche pubbliche, Ed. Laterza (cap. V, Le politiche sociali). O. Q UINTIN -B.F. D APAS , L’Europe sociale: Enjeux et réalités, Ed. La documentation française. L. SANICOLA -G. TREVISI (a cura di), Il progetto: metodi e strumenti per l’azione sociale, Liguori editori. M. B AREA -G. C ESANA (a cura di), Rapporto Cefass 2003: Il welfare in Europa, Società editrice fiorentina. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, testimonianze, esercitazioni pratiche. Il corso si baserà essenzialmente sullo studio e l’analisi di documenti dell’Unione Europea. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale e tesina scritta. Per la preparazione dell’esame è indispensabile il riferimento al contenuto e ai materiali delle lezioni del corso e la conoscenza di documenti e articoli che saranno messi a disposizione degli studenti durante le lezioni e attraverso la piattaforma Blackboard. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Marcello D’Amico riceve gli studenti al termine delle lezioni presso la sede del corso. 187 9. - Procedure per la tutela minorile P ROF. CLAUDIA MAZZUCATO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire agli studenti della Laurea specialistica le fondamentali conoscenze teorico-pratiche sul sistema di protezione delle persone minori d’età vigente nell’ordinamento italiano. Presupposte le nozioni di base già acquisite nella Laurea triennale, l’insegnamento specialistico mira, in particolare, a stimolare un’ulteriore maturazione scientifica e professionale, anche in vista di una più consapevole capacità di integrazione tra le esigenze processuali e gli interventi socio-educativi a favore dei minorenni in difficoltà. Il corso è completato da un Laboratorio volto all’approfondimento teorico-pratico di temi di rilevante interesse per le professioni sociali. Nell’anno accademico 2011-2012, il Laboratorio - tenuto dal Prof. Leonardo Lenzi - propone un itinerario di riflessione sul concetto di giustizia, con particolare riferimento alle esperienze di giustizia riparativa e mediazione reo-vittima. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Principi generali di diritto minorile. La promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia nel sistema internazionale. La promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia nel sistema nazionale, tra giurisdizione e amministrazione. 2. Procedure di protezione del minore in quanto soggetto incapace. Controllo sull’esercizio della potestà genitoriale. Tutela e curatela. 3. Procedure di protezione del diritto del minore alla famiglia. Adozione nazionale e internazionale. Affidamento del minore con difficoltà familiari. Affidamento del minore in caso di rottura dell’unità familiare. 4. Procedure di protezione del minore straniero. Titoli di soggiorno. Ricongiungimento familiare. Minori stranieri non accompagnati. Ruolo del Comitato per i Minori Stranieri. 5. Procedure di protezione del minore vittima di reato. La partecipazione del minore vittima di reato al procedimento penale ordinario. L’audizione protetta. 6 Procedura penale minorile e sistema di risposta al reato commesso dalla persona minorenne. I soggetti del processo penale minorile e i loro ruoli. I diritti dell’imputato nel processo minorile. Le fasi del procedimento penale minorile. I provvedimenti in materia di libertà personale. L’accertamento della personalità del minorenne. Le misure di risposta al reato minorile. 7. Giustizia riparativa e mediazione reo-vittima (Laboratorio). 188 BIBLIOGRAFIA a A.C. M ORO, Manuale di diritto minorile, a cura di L. Fadiga, Zanichelli, Bologna, 2008, 4 ed. C. M AZZUCATO , Verso una giustizia penale dialogico educativa: il modello minorile, Cap. III di Id., Consenso alle norme e prevenzione dei reati, Aracne Editrice, Roma, 2006 (disponibile in Blackboard). Ad integrazione del manuale si consigliano vivamente M. B ERTOLINO , Il minore vittima di reato, Giappichelli, Torino, 2010. G. U BERTIS , Il processo penale, Il Mulino, Bologna, 2008. Gli studenti dovranno, in ogni caso, fare costante riferimento alle norme pertinenti: le indicazioni delle edizioni più aggiornate di codici e leggi complementari verranno fornite durante il corso. Laboratorio Gli studenti impossibilitati alla frequenza completa del laboratorio dovranno mettersi in contatto con i docenti (Mazzucato, Lenzi) e in ogni caso dovranno integrare la bibliografia del corso con lo studio di: M. B OUCHARD -G. MIEROLO , Offesa e riparazione. Per una nuova giustizia attraverso la mediazione, Bruno Mondadori, 2005. oppure J. M ORINAU , Il mediatore dell’anima. La battaglia di una vita per trovare la pace interiore, Servitium, Bergamo, 2010. Ulteriori indicazioni bibliografiche e appositi materiali didattici saranno messi a disposizione on line in Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Il corso si caratterizza per una didattica che unisce alle più tradizionali lezioni frontali (comunque partecipate), appositi momenti seminariali e studio di casi, con taglio praticoprofessionale. Lo studio della materia richiede l’acquisizione di nozioni tecnico-giuridiche anche in materia di procedura civile e penale: si raccomanda, pertanto, la frequenza assidua delle lezioni. Frequenza del Laboratorio: è indispensabile la frequenza completa del Laboratorio, caratterizzato da una didattica non frontale e da una metodologia attiva con la proposta di simulazioni e giochi di ruolo. Gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni e/o il Laboratorio sono invitati a contattare i Docenti prima della preparazione dell’esame, anche ai fini della corretta utilizzazione della bibliografia. METODO DI VALUTAZIONE L’esame, relativo sia al corso di “Procedure per la tutela minorile” che al corrispondente “Laboratorio”, è orale e inteso a verificare l’acquisizione delle nozioni e la comprensione critica dei problemi. 189 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Claudia Mazzucato riceve gli studenti, previo appuntamento via e-mail ([email protected]), come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Pedagogia e indicato nella bacheca web del docente e su Blackboard. Gli studenti sono tenuti a consultare gli avvisi on line per ulteriori informazioni o eventuali cambiamenti. La posta elettronica viene letta con cadenza settimanale. Il Prof. Leonardo Lenzi riceve gli studenti previo appuntamento da concordarsi per e-mail ([email protected]). 10. - Psicologia del ciclo di vita P ROF. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire gli elementi utili a una comprensione del ciclo di vita come processo di acquisizione delle capacità di fronteggiare sfide sempre più complesse, lungo tutto l’arco dell’esistenza. PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Lo sviluppo come continuità dinamica. Gli eventi e le transizioni della vita. I compiti di sviluppo. I nuovi adolescenti. L’età adulta. L’età avanzata. BIBLIOGRAFIA L. H ENDRY -M. K LOEP, Lo sviluppo nel ciclo di vita, Il Mulino, Bologna, 2003. J. B ELSKY , Psicologia dello Sviluppo (vol. 2: Età adulta; Età avanzata), Zanichelli, Bologna, 2009. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, con supporto della piattaforma Blackboard. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. 190 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Giulio Valtolina riceve gli studenti il lunedì dalle ore 16,30 alle ore 18,00. 11. - Psicologia delle relazioni famigliari P ROF. WILMA RITA BINDA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire allo studente conoscenze sui principali nodi teorico-pratico della psicologia sociale della famiglia secondo una prospettiva relazionale e di far acquisire le abilità per analizzare i problemi di maggiore rilevanza dei contesti familiari in ottica preventiva e promozionale. Si vogliono fornire strumenti teorici e metodologici per analizzare le problematiche familiari e per progettare interventi. PROGRAMMA DEL CORSO Dopo la presentazione della definizione e dello sviluppo delle matrici teoriche della psicologia sociale della famiglia con cenni alla specifica metodologia di ricerca, verranno affrontati gli aspetti principali di: – Il lessico familiare: eventi e transizioni, coping e risorse, cura e supporto. – L’identità della famiglia: legami e relazioni; distanze e temporalità; trasmissione intergenerazionale; ciclo di vita della famiglia e compiti di sviluppo. Si analizzeranno poi: – Strumenti per la conoscenza delle relazioni familiari. – Gli interventi a favore delle famiglie. BIBLIOGRAFIA I testi base sono E. SCABINI -R. I AFRATE , Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, Bologna, 2003. E. SCABINI -G. R OSSI (eds.), Le parole della famiglia, Studi interdisciplinari sulla famiglia n. 21, Vita e Pensiero, Milano, 2006. Ulteriore bibliografia verrà presentata durante il corso e inserita nell’Aula virtuale del docente. 191 DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni avranno modalità di apprendimento attivo con l’uso di esercitazioni psicologiche e di analisi di casi. Si ricorda che il corso sarà accompagnato da un Laboratorio la cui frequenza è considerata ai fini dell’esame. METODO DI VALUTAZIONE L’esame finale sarà composto da una parte scritta e da un colloquio orale. AVVERTENZE Si invitano gli studenti a controllare periodicamente l’aula virtuale del docente per altre informazioni e/o avvisi. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Wilma Rita Binda comunicherà orario e luogo di ricevimento degli studenti all’inizio delle lezioni come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Psicologia. 12. - Psicologia dello sviluppo e contesti multiculturali P ROF. GIOVANNI GIULIO VALTOLINA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire una conoscenza approfondita del ruolo della cultura nello sviluppo umano e, in particolare, nelle modalità di parenting. Si intende fornire un quadro degli specifici contributi delle diverse tradizioni culturali nello sviluppo delle abilità e delle competenze nel bambino e nell’adolescente e delle dinamiche evolutive che si attivano in conseguenza dei percorsi migratori. PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Modelli esplicativi delle interrelazioni tra cultura e sviluppo umano. L’interculturalismo. Lo sviluppo infantile nelle diverse culture. Modalità di parenting e pratiche di socializzazione nei contesti multiculturali. L’identità etnica. Migrazioni e processi di acculturazione. BIBLIOGRAFIA B. R OGOFF , La natura culturale dello sviluppo, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2000. G.G. V ALTOLINA , Psicologia interculturale dello sviluppo, in corso di stampa. 192 DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, con supporto della piattaforma Blackboard. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Giulio Valtolina riceve gli studenti il lunedì dalle ore 16,30 alle ore 18,00. 13. - Sociologia della convivenza interetnica P ROF. LAURA ZANFRINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di far acquisire i concetti fondamentali per lo studio della convivenza interetnica, approfondendo alcuni temi e questioni di particolare attualità in Italia e in Europa. PROGRAMMA DEL CORSO Dopo avere introdotto il glossario per lo studio delle migrazioni e della convivenza interetnica, il corso si soffermerà ad analizzare le cause dei processi migratori e la loro evoluzione storica; il tema dell’integrazione degli immigrati e delle minoranze etniche (nelle sue diverse dimensioni, da quella economica, a quella sociale a quella politica); il pregiudizio etnico, il razzismo e la discriminazione su base etnica; la questione delle seconde generazioni (con particolare riguardo ai temi dell’inserimento scolastico e della transizione scuola-lavoro); i diritti e i doveri dei migranti e la questione della cittadinanza; l’impatto economico, culturale e politico dell’immigrazione. BIBLIOGRAFIA L. ZANFRINI , Sociologia della convivenza interetnica, Laterza, Roma-Bari, 2004. L. ZANFRINI , Sociologia delle migrazioni, Laterza, Roma-Bari, 2007, 2ª ed. (non portare l’edizione del 2004). DIDATTICA DEL CORSO Il corso si articola in lezioni frontali, proiezioni di film e documentari seguiti da discussione, eventuali interventi di esperti. 193 METODO DI VALUTAZIONE Un esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Laura Zanfrini riceve presso il Dipartimento di Sociologia secondo gli orari esposti in segreteria e pubblicati su blackboard. 14. - Sociologia della sussidiarietà e delTerzo settore P ROF. FRANCESCO VILLA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende considerare, soprattutto dal punto di vista dell’analisi sociologica, le vicende relative all’affermazione nel nostro Paese del principio di sussidiarietà, accanto alla nascita, allo sviluppo e alle trasformazioni delle politiche sociali e del terzo settore, con particolare riguardo alla attuale situazione, caratterizzata da processi complessi di trasformazione, che prevedono diverse forme di organizzazione dei servizi alla persona. Particolare attenzione verrà riservata all’analisi sociologica dei problemi e delle forme di attuazione del principio di sussidiarietà, oltre che dei fenomeni di esternalizzazione dei servizi, di sviluppo dei mercati sociali e di riduzione dell’intervento pubblico nel campo delle politiche sociali. Verrà inoltre discussa la questione della necessaria affermazione dei diritti sociali di cittadinanza, come caratteristica essenziale dell’esperienza storica dello Stato Sociale, all’interno dei processi contemporanei di attuazione del principio di sussidiarietà e di sviluppo delle organizzazioni di terzo settore. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articola nelle seguenti sezioni: 1. Le diverse concezioni e modalità di attuazione dello Stato Sociale, con particolare riferimento al caso italiano. 2. Il dibattito teorico e il dibattito terminologico nelle definizioni del principio di sussidiarietà, del terzo settore, del privato sociale e della imprenditorialità sociale. 3. Stato, mercato, terzo settore e famiglie nel quadro delle nuove politiche sociali. 4. Il terzo settore di fronte alla prospettiva della liberalizzazione dei servizi sociali: competizione, solidarietà e sussidiarietà. 5. Politiche sociali, terzo settore e sussidiarietà: il caso della Regione Lombardia e di altre Regioni italiane. 6. Teorie e pratiche della sussidiarietà in Europa. 194 BIBLIOGRAFIA P. D ONATI (a cura di), Verso una società sussidiaria, Bononia University Press, Bologna, 2011. I. C OLOZZI-A. B ASSI , Da terzo settore a imprese sociali, Carocci, Roma, 2003. C. B ORZAGA -L. F AZZI , Le imprese sociali, Carocci, Roma, 2011. Dispense del corso, con indicazioni bibliografiche e documentali per ulteriori approfondimenti. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni in aula verranno integrate da attività, che prevedono il coinvolgimento degli studenti nel documentare il loro grado di conoscenza delle diverse forme di attuazione del principio di sussidiarietà e di organizzazione pratica delle multiformi iniziative presenti nel terzo settore. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale, preceduto da eventuale prova scritta. AVVERTENZE All’inizio del corso, è possibile concordare con il docente una bibliografia specifica per la prova d’esame, sulla base di particolari interessi di studio e di ricerca. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesco Villa riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 15,00 alle ore 17,00 presso il Dipartimento di Sociologia o su appuntamento. 15. - Teoria e metodologia del lavoro sociale (con modulo di Storia del welfare e delle professioni sociali) P ROF. FABIO FOLGHERAITER; P ROF. B RUNO BORTOLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di approfondire i fondamenti teorici delle competenze professionali degli operatori sociali rivisitati alla luce del paradigma relazionale. L’obiettivo è quello di permettere - in un momento caratterizzato da forti trasformazioni negli assetti strutturali del sistema dei servizi sociali personali - una visione integrata del lavoro professionale sul campo, mostrando i collegamenti tra il livello professionale del frontline con quelle degli altri sotto-sistemi all’interno del welfare locale (il livello politico-amministrativo e quello manageriale) nonché con le azioni e le istanze della società civile all’esterno. Verranno prese in esame le principali dimensioni dell’azione professionale di welfare, con 195 particolare attenzione ai processi: a) di aiuto e controllo nei contesti micro sociali (dal counseling, al case management, al lavoro nei piccoli gruppi, ecc.); b) di attivazione responsabile dei soggetti cd “destinatari” degli interventi professionali, nello spirito del mutuo aiuto e dell’empowerment; c) di sensibilizzazione sociale e di mobilizzazione comunitaria, nell’ottica della cittadinanza attiva; d) di coinvolgimento degli operatori sociali nella programmazione partecipata delle politiche di benessere locale. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Il paradigma relazionale di rete nel Lavoro sociale professionale: elementi di teoria dell’azione e della relazione sociale. 2. Il lavoro sociale nei diversi orientamenti della politica sociale: welfare state, welfare mix, welfare society. 3. Reti strutturali di sistema e reti relazionali di fronteggiamento (coping network). 4. Reti centrate sul caso e metodologia del case management: la costruzione dei “piani assistenziali individualizzati”. 5. Reti di comunità: gruppi e organizzazioni di auto/mutuo aiuto, associazioni di utenti e caregiver, reti civiche di progettazione congiunta. 6. Reti interprofessionali: equipes multi-professionali, equipes aperte, reti miste di fronteggiamento, tavoli di lavoro. 7. L’etica della care e il Lavoro sociale professionale. 8. Competenze di osservazione e guida delle reti di fronteggiamento: supervisione e facilitazione relazionale. 9. Costruzione di progetti di sensibilizzazione, prevenzione, promozione della salute, tutela dei diritti ed advocacy. 10. Il principio dell’empowerment e la promozione del capitale sociale: il coinvolgimento degli utenti nella attivazione di progetti e nella programmazione/gestione partecipata dei servizi sociali. BIBLIOGRAFIA F. F OLGHERAITER , La logica sociale dell’aiuto: fondamenti per una teoria relazionale del welfare, Erickson, Trento, 2007 (prima parte). F. F OLGHERAITER (a cura di), La liberalizzazione dei servizi sociali, Erickson, Trento, 2003 (alcuni capitoli). F. F OLGHERAITER , Saggi di welfare, Erickson, Trento, 2009. W. M ILLER-S. R OLLNICK, Il colloquio motivazionale: preparare la persona al cambiamento, Erickson, Trento, 2004. F. F OLGHERAITER -P. C APPELLETTI (a cura di), Natural Helpers: storie di utenti e familiari esperti, Erickson,Trento, 2011. 196 Per eventuali approfondimenti facoltativi F. F OLGHERAITER , Teoria e metodologia del servizio sociale: la prospettiva di rete, Angeli, Milano, 1998. D. S TEMBERG , L’auto mutuo aiuto: guida per i facilitatori di gruppo, Erickson, Trento, 2001. N.B.: consigliati per gli studenti che provengono da percorsi diversi rispetto al corso di laurea in Scienze del servizio sociale dell’Università Cattolica. F. F OLGHERAITER , La cura delle reti: nel welfare delle relazioni, Erickson, Trento, 2006. F. F OLGHERAITER , Tossicodipendenti riflessivi: la teoria relazionale del recovery, Erickson, Trento, 2004. N. P ARTON , Costruire soluzioni sociali: il costruzionismo per nuove pratiche di lavoro sociale, Erickson, Trento, 2005. C. TAYLOR -S. WITHE, Ragionare i casi. La pratica della riflessività nei servizi sociali e sanitari, Erickson, Trento, 2005. Nel corso saranno consigliati articoli e saggi italiani o stranieri di approfondimento. DIDATTICA DEL CORSO La didattica prevede l’alternanza di lezioni frontali per due terzi delle ore, ed esercitazioni in sottogruppi, per il restante terzo delle ore, che si concluderanno con momenti di sintesi in aula. Nel monte ore di didattica è compreso un Laboratorio applicativo con la presenza di cittadini attivi utenti e familiari esperti (docente: Prof. Giuseppe Trevisi). METODO DI VALUTAZIONE Gli esami si svolgeranno in forma orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Fabio Folgheraiter comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. MODULO DI STORIA DEL WELFARE E DELLE PROFESSIONI SOCIALI (Prof. Bruno Bortoli) OBIETTIVO DEL CORSO Suo obiettivo principale è l’acquisizione di una consapevolezza circa l’evoluzione storica delle professioni sociali sul piano nazionale e internazionale come un elemento della più ampia storia degli interventi assistenziali e sociali della quale condividono molti problemi di conoscenza e di metodo, nonché della natura di queste professioni come frutto dell’interdipendenza, da un lato, degli obiettivi, dei valori, delle conoscenze e delle abilità tecniche del lavoro sociale e, dall’altro, del mandato sociale che la collettività nei vari momenti evolutivi ha attribuito loro. 197 PROGRAMMA DEL CORSO Il problema delle fonti e del metodo nella storia del welfare – Assistenza, politica sociale e lavoro sociale. – Il riconoscimento del lavoro sociale come professione. – L’identità degli operatori sociali. L’intervento assistenziale tra filantropia e interventi normativi – Le radici del moderno lavoro sociale. – La sistematizzazione dell’intervento sociale. – Social work e politica sociale. Alle origini delle professioni sociali: la filantropia scientifica – Finalità e metodo delle Charity Organisation Societies. – Il movimento dei Settlements e le inchieste sociali. – Il movimento igienista e il paternalismo industriale. Sviluppo dei sistemi di welfare e professioni sociali – Campi di intervento e ruoli occupazionali. – Differenziazione professionale ed evoluzione della formazione. – Legittimazione sociale e giuridica del lavoro sociale. BIBLIOGRAFIA Testo di riferimento B. B ORTOLI , I giganti del lavoro sociale. Grandi donne (e grandi uomini) nella storia del Welfare 1526-1939, Erickson, Trento, 2006. Ulteriore bibliografia di supporto verrà segnalata nel corso delle lezioni e sulla pagina Docenti del sito www.unicatt.it. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula e lavori pratici guidati. METODO DI VALUTAZIONE L’esame verrà svolto in forma sia scritta che orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Bruno Bortoli riceve gli studenti durante il corso, nell’ora che precede la lezione; nel restante periodo dell’anno su appuntamento concordato via e-mail all’indirizzo [email protected]. 198 16. - Valutazione degli interventi e dei servizi sociali P ROF. DONATELLA BRAMANTI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso affronta i principali aspetti metodologici della valutazione nei servizi alla persona, con una particolare attenzione al tema delle buone pratiche assunte come modalità per innovare le politiche sociali e i servizi a favore delle famiglie e dei soggetti a cui gli interventi sono rivolti. Il corso, si propone di offrire un’ampia e articolata selezione dei principali strumenti di valutazione con particolare attenzione alle peculiarità che ciascuna tecnica assume in campo valutativo, quali problematiche presenta e quali esiti consente di raggiungere. Inoltre particolare attenzione sarà riservata a momenti esercitativi, in cui sperimentarsi nella costruzione e nell’uso degli strumenti stessi. PROGRAMMA DEL CORSO I M ODULO Qualità e buone pratiche nei servizi alla persona. II MODULO La valutazione come ricerca e come intervento. Un percorso relazionale. III M ODULO Le fasi del percorso di valutazione. La valutazione ex ante: specificità- strumenti – analisi di casi. IV MODULO Le fasi del percorso di valutazione. La valutazione in itinere: specificità- strumenti – analisi di casi. V M ODULO Le fasi del percorso di valutazione. La valutazione ex post: specificità- strumenti – analisi di casi. BIBLIOGRAFIA C. BEZZI, Il nuovo disegno della ricerca valutativa, FrancoAngeli, Milano, 2010. D. B RAMANTI , Valutare le politiche sociali per la famiglia: alcune questioni di metodo, in Studi di Sociologia, Anno XLIII, 3, 2005 (pp.267-290). E. CARRÀ , Un’osservazione che progetta, Led, Milano, 2008. D. BRAMANTI -E. CARRÀ , I servizi di accoglienza residenziale per minori in Lombardia. Verso una valutazione della qualità relazionale, Guerini, Milano, 2011. 199 A scelta M. B LOOR-J. F RANKLAND -M. THOMAS -K. R OBSON , I focus group nella ricerca sociale, Erickson, Trento, 2002. R. BICHI, La conduzione delle interviste nella ricerca sociale, Carocci, 2007. A. B ATTISTELLA-U. D E A MBROGIO -E. RANCI O RTIGOSA , Il piano di zona. Costruzione, gestione e valutazione, Carocci, 2004. Schede tecniche fornite durante le lezioni e disponibili su Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Le lezioni saranno articolate in momenti di esposizione teorica che approfondiranno i testi proposti e momenti di tipo esercitativo in cui si darà spazio a una didattica attiva, anche attraverso l’utilizzo della piattaforma Blackboard. Durante le lezioni saranno utilizzati schemi sintetici e lucidi illustrativi, quali supporti didattici alla comprensione delle tematiche esaminate. Tale materiale sarà disponibile on-line, all’interno della piattaforma Blackboard, sul sito Internet dell’Università Cattolica. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Si invitano gli studenti impossibilitati a frequentare le lezioni di contattare il docente in avvio del corso in modo da concordare insieme una forma il più possibile proficua di studio e la bibliografia d’esame. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Donatella Bramanti riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 17,00 presso il Dipartimento di Sociologia (l.go Gemelli 1). E-mail donatella.bramanti @unicatt.it. 200 LAUREA MAGISTRALE IN S CIENZE SOCIALI APPLICATE Bianca.p65 1 10/07/2009, 9.05 1. - Criminologia applicata PROF. ERNESTO UGO SAVONA; PROF. FRANCESCO CALDERONI; PROF. CLARA CARDIA; PROF. GENSERIC CANTOURNET I MODULO: Parte generale (Prof. Ernesto Ugo Savona) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso ha un duplice obiettivo: a) fornire allo studente una rassegna delle teorie per la comprensione dell’evento criminale; b) illustrare e discutere, attraverso casi pratici, alcuni degli approcci più conosciuti nella prevenzione e il controllo dei fenomeni di criminalità e devianza (Situational crime prevention, Designing products against crime, Problem-oriented policing). PROGRAMMA DEL CORSO Le teorie per la comprensione dell’evento criminale – The rational choice perspective. – Situational precipitators of crime. – Routine activity approach. – Crime pattern theory. I nuovi approcci per prevenire e controllare la criminalità – Situational crime prevention. – Designing products against crime. – Problem-oriented policing. BIBLIOGRAFIA Il materiale bibliografico sarà indicato a lezione. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali ed esercitazioni attraverso lo svolgimento di casi nei quali verranno presentate diverse soluzioni. Il corso si tiene in lingua inglese. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Ad inizio del corso si consiglia di consultare la pagina virtuale del docente per ulteriori comunicazioni. 203 Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Ernesto Ugo Savona riceve gli studenti su appuntamento presso gli uffici del Centro Inter-universitario TRANSCRIME (via Lanzone, piano terra). Per appuntamento indirizzare e-mail a: [email protected]. II M ODULO : Fenomeni criminali complessi: criminalità organizzata (Prof. Francesco Calderoni) OBIETTIVO DEL CORSO Analisi della criminalità organizzata. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Introduzione al corso ed alla valutazione 2. La criminalità organizzata 2.1 Criminalità organizzata: storia e modelli di criminalità organizzata “tradizionale”. 2.2 I diversi approcci teorici ed interpretativi. 2.3 Le problematiche relative alla definizione di criminalità organizzata. 2.4 Le attività della criminalità organizzata. 2.5 Il contrasto alla criminalità organizzata. 3. Strumenti di analisi e di ricerca 3.1 Cenni preliminari: la network analysis. 3.2 Applicazioni della network analysis alla criminalità organizzata. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà fornita (via Blackboard/pagina personale docente) dal docente all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, elaborazione di un paper, presentazione e discussione di alcuni paper, applicazione della network analysis a casi di studio. METODO DI VALUTAZIONE Per gli studenti frequentanti (studenti presenti ad almeno l’80% delle ore di lezione): elaborazione paper (0-24 punti) + breve esame orale finale (0-12 punti). Per gli studenti non frequentanti: elaborazione paper (0-24 punti) + esame orale finale più approfondito (0-12 punti). 204 AVVERTENZE Ad eccezione della lezione introduttiva, il corso è tenuto in lingua inglese. La frequenza è altamente consigliata. Programma aggiornato, bibliografia, istruzioni e altri documenti saranno pubblicati sulla pagina Blackboard del corso. La Blackboard sarà anche lo strumento per comunicare cambi di orari, informazioni sugli esami e altro. Tutti gli studenti (frequentanti e non, in corso e fuori corso) sono invitati ad iscriversi al corso in Blackboard e a tenersi aggiornati (inserendo gentilmente in blackboard un proprio indirizzo e-mail che indichi chiaramente nome e cognome). Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesco Calderoni riceve gli studenti su appuntamento presso gli uffici di TRANSCRIME (via Lanzone, piano terra). Per appuntamento indirizzare e-mail a: [email protected]. III MODULO: Sicurezza urbana (Prof. Clara Cardia) OBIETTIVO DEL CORSO L’obiettivo del corso è di introdurre lo studente a quel campo della prevenzione ambientale del crimine legato all’organizzazione dello spazio urbano, noto con il nome CPTED (Crime Prevention Through Environmental Design). Il corso sarà articolato in due parti, la prima avrà carattere teorico, mentre la seconda sarà costituita dall’applicazione ad un caso concreto. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Gli aspetti teorici 1.1 Origine storica, teorie ed esperienze fondatrici del CPTED. 1.2 Il CPTED esteso alla scala urbana. 1.3 La prevenzione integrata del crimine: il CPTED coniugato con le altre forme di prevenzione del crimine. 1.4 Evidence based crime prevention e displacement. 2. Applicazione ad un caso concreto 2.1 Strumenti di analisi del territorio: gli indicatori. 2.2 Applicazione concreta: costruzione di una mappa di “propensione alla sicurezza” di un luogo. 2.3 Gli strumenti di progettazione: la normativa Europea ed il relativo manuale di applicazione. 2.4 Applicazione concreta al “miglioramento” di un progetto esistente. 205 BIBLIOGRAFIA J. J ACOBS , Vita e morte delle grandi città, Saggio sulle metropoli americane, Giulio Einaudi editore, 1969, reprint Edizioni Comunità, 2000 (The Death and Life of Great American Cities, Vintage, New York, 1961). C. C ARDIA -C. BOTTIGELLI, Progettare la città sicura, Pianificazione, disegno urbano, gestione degli spazi, Manuale Hoepli, Milano, 2011. In aggiunta a questi libri, la cui lettura è obbligatoria, verranno distribuiti articoli da commentare in classe. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, discussioni collettive, lavoro collettivo durante la parte pratica, elaborazione di un paper individuale presentazione e discussione dei risultati dell’esercitazione. METODO DI VALUTAZIONE La frequenza al corso è obbligatoria (80% di presenze); valutazione della partecipazione attiva, del paper e breve esame orale finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Clara Cardia riceve gli studenti su appuntamento o presso gli Uffici di Transcrime o quelli del LABQUS al Politecnico. IV MODULO: Sicurezza aziendale (Prof. Genséric Cantournet) OBIETTIVO DEL CORSO È obiettivo del corso diffondere ed aumentare la cultura della sicurezza in azienda. Questo verrà supportato da una preparazione “metodologica” che aiuti gli studenti ad affrontare i loro primi passi nel contesto aziendale: la compilazione di un curriculum vitae, la partecipazione ad un colloquio di lavoro, la preparazione di una mail aziendale. La struttura del corso è data da un continuo intrecciarsi di momenti puramente teorici con esercizi pratici svolti in aula e con il supporto del docente. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Introduction (3 ore). 2. Business Intelligence (3 ore). 3. Fraud Management/231-2001/Reputation Management (3 ore). 206 4. Security Assessment e Workshop in aula (6 ore). 5. Identity Theft/Critical Infrastructures (3 ore). 6. Preparazione all’esame (2 ore). BIBLIOGRAFIA Per studenti frequentanti e non Tutti i materiali adottati dal docente saranno disponibili su Blackboard. 1. Gli studenti dovranno effettuare ricerche ipertestuali sui temi affrontati in aula, sui seguenti siti: www.google.it http://it.yahoo.com/?p=us http://clusty.com/ http://whois.domaintools.com/xquick.com http://www.kartoo.com/ 2. Al termine di ciascuna lezione è richiesto agli studenti di preparare un verbale che riassuma i contenuti trattati con l’obiettivo in primis, di insegnare loro la stesura di un verbale in azienda, in secondo luogo, per alimentare il confronto con gli studenti. Il verbale sarà oggetto della bibliografia di studio. 3. Gli appunti e le slides a supporto delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Ad eccezione di una breve introduzione, le lezioni verranno svolte in lingua inglese. Ad integrazione della parte teorica è previsto un momento pratico di confronto con un workshop che verrà svolto in aula con il supporto del docente. Ciascuna lezione verrà accompagnata da un verbale preparato da uno studente, in lingua inglese. METODO DI VALUTAZIONE È previsto un esame scritto che si svolgerà in aula informatica. Gli studenti dovranno sostenere una prova composta da due parti: la prima, consiste nel rispondere a 20 domande multiple choice in 20 minuti, la seconda invece, è composta da 3 domande aperte in cui gli studenti dovranno mettere in pratica la metodologia di problem solving appresa nel corso delle lezioni in un’ora e mezza di tempo circa. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Genséric Cantournet riceve gli studenti su appuntamento inviando una e-mail al Dott. Monica Diotto – Personal Assistant del Prof. Cantournet – scrivendo all’indirizzo [email protected]. 207 2. - Diritto penale e procedura penale P ROF . C ARLO MOSCA ; P ROF . V ICO V ALENTINI ; P ROF . G IANLUCA V ARRASO ; P ROF . E NRICO M ARIA M ANCUSO I MODULO: Diritto penale – parte generale (Prof. Carlo Mosca) OBIETTIVO DEL CORSO Fornire gli strumenti adeguati per una lettura attenta e consapevole del codice e delle leggi penali. PROGRAMMA DEL CORSO – Principi e caratteri del diritto penale. La funzione del diritto penale e la Costituzione Italiana. – Il reato e la sua struttura. – L’elemento oggettivo del reato. – L’elemento soggettivo del reato. – Le cause di giustificazione. – Il delitto tentato. – Le circostanze del reato. – Il concorso di persone nel reato. – Il concorso di reati. – L’imputabilità. – Le conseguenze del reato. – Le misure di sicurezza e le misure di prevenzione. BIBLIOGRAFIA S. A LEO, Diritto penale, parte generale, Cedam, Padova, 2008 [limitatamente ai seguenti capitoli e pagine: capp. II, pagg. 121-151; capp. III, pagg. 181-330; capp. IV, pagg. 345-486 e pagg. 502-511; capp. V (per intero); capp. VI, pagg. 537-630]. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. 208 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Carlo Mosca riceve gli studenti al termine delle lezioni. Ulteriori informazioni saranno pubblicate sulla bacheca virtuale del docente. II MODULO: Diritto penale – parte comparata europea (Prof. Vico Valentini) OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo si propone di fornire agli studenti le nozioni essenziali di diritto penale europeo/comunitario (EU/EC Criminal Law) e di segnalare gli effetti prodotti dalla “europeizzazione” degli ordinamenti nazionali sulle funzioni della giustizia penale e sul rapporto fra diritti umani e diritto penale. PROGRAMMA DEL CORSO Dopo avere illustrato i principi che governano i rapporti fra diritto europeo/ comunitario e sistemi penali nazionali, verrà analizzata e posta a confronto la disciplina sovranazionale e nazionale di alcuni fra i più significativi fenomeni criminali a carattere transfrontaliero (Terrorism, Trafficking in Human Beings, Smuggling, Cybercrimes). BIBLIOGRAFIA Il materiale in lingua italiana e inglese, necessario per la preparazione dell’esame, verrà raccolto in una dispensa che sarà messa a disposizione degli studenti. DIDATTICA DEL CORSO Accanto alla didattica frontale, sono previsti incontri con taglio seminariale aventi ad oggetto l’esame e la discussione di alcune importanti decisioni delle Corti europee. Volendo privilegiare un approccio dialogico e critico, inoltre, i frequentanti saranno invitati ad approfondire i temi trattati ed a riferirne oralmente in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Vico Valentini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti; gli orari saranno inoltre pubblicati sulla bacheca virtuale del docente. 209 III MODULO: Procedura penale - parte generale (Prof. Gianluca Varraso) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di far conoscere agli studenti gli elementi essenziali della disciplina del procedimento penale attraverso l’analisi sistematica degli istituti più significativi, con il riferimento continuo ai principi delle Carte internazionali dei diritti dell’uomo e della Costituzione. PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. I modelli processuali. Il “giusto processo” e le Carte internazionali dei diritti dell’uomo. Il procedimento penale in Italia e le sue fonti normative. Dalle indagini preliminari alla sentenza definitiva. BIBLIOGRAFIA La preparazione generale dell’esame dovrà vertere sui seguenti testi: G. U BERTIS, Principi di procedura penale europea, R. Cortina Editore, Milano, 2009, 2ª ed. G. U BERTIS , Il processo penale, Il Mulino, Bologna, 2008. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. METODO DI VALUTAZIONE Esame finale scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Gianluca Varraso riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto Giuridico (Gregorianum, IV piano, uff. 421). IV M ODULO : Procedura penale - Parte Comparata Europea (Prof. Enrico Maria Mancuso) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di far conoscere agli studenti: – gli elementi essenziali della procedura penale comparata in area UE; – gli strumenti della cooperazione internazionale giudiziaria. 210 PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. I modelli processuali. I sistemi processuali e le Carte internazionali dei diritti dell’uomo. Il processo penale nei sistemi di civil e di common law. I principali strumenti per la cooperazione giudiziaria in area UE. BIBLIOGRAFIA La preparazione generale dell’esame dovrà vertere sui seguenti testi: R. V OGLER-B. HUBER (eds.), Criminal procedure in Europe, MPI – Duncker & Humblot, Berlin, 2008 (p. 1- 30); A. G IARDA , Il sistema della «fonti» della procedura penale, in G. C ONSO -V. GREVI , Compendio di procedura penale, Padova, 2010 (p. XXXVII-LII); C. D I P AOLA , sub artt. 1-6 Trattato di Lisbona, in Codice di procedura penale commentato, a cura di A. Giarda-G. Spangher, I, Milano, 2010 (p. 163-173); P. T ONINI , Manuale di procedura penale, Milano, 2009 (p. 909-960). Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso delle lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Enrico Maria Mancuso riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso l’Istituto Giuridico (Gregorianum, IV piano, stanza 421). 3. - Economia aziendale P ROF. MICHELE RICCARDI; PROF. MASSIMILIANO CARPINO ; PROF. GIUSEPPE GARZILLO I MODULO: Bilanci, loro falsificazioni e crisi d’impresa (Prof. Michele Riccardi) OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo ha l’obiettivo di formare lo studente sui concetti di efficienza, trasparenza e sicurezza nella gestione di una società. In particolare intende fornire allo studente gli strumenti fondamentali per: a. conoscere le principali fonti di dati societari e di informazioni finanziarie; b. leggere e capire le principali voci del 211 bilancio di una società; c. analizzare il bilancio di una società in relazione al suo contesto (concorrenti, creditori, borsa e mercati finanziari, autorità di vigilanza); d. conoscere le motivazioni e le tipologie delle più comuni falsificazioni contabili e frodi finanziarie; e. individuare, tramite l’analisi del bilancio e del contesto societario, i segnali d’allarme che possono nascondere falsificazioni contabili e altri frodi finanziarie. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Trasparenza ed informazione societaria: obblighi di disclosure a livello nazionale ed internazionale, differenze tra società quotate e non quotate; 2. Le fonti dell’informazione societaria: bilanci ed altri prospetti societari, registri delle imprese, banche dati pubbliche e private; 3. La redazione del bilancio: il conto economico, lo stato patrimoniale, i principi contabili internazionali, i sistemi di revisione e di certificazione interni ed esterni; 4. La lettura del bilancio: l’analisi fondamentale, l’analisi dello stato patrimoniale e del conto economico, l’analisi per indici e multipli; 5. L’analisi del contesto societario: concorrenti, creditori, i mercati, la borsa, le autorità di vigilanza. 6. Fondamenti di corporate governance: forme di azionariato e di management, sistemi di controllo societario, holding e special purpose entities (SPEs) 7. Falsificazioni contabili e manipolazioni di bilancio: motivazioni, tipologia, segnali d’allarme, conseguenze societarie e impatto sui mercati. 8. Altre frodi finanziarie: motivazioni, tipologia, conseguenze societarie e impatto sui mercati. Durante il corso verrà fatto riferimento o saranno analizzati alcuni casi studio di frodi finanziarie, tra cui: Parmalat, Société Générale, Telecom Sparkle/Fastweb, MCI Worldcom, Enron ed altri. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà indicata dal docente all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula ed esercitazioni pratiche. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto finale, identico per studenti frequentanti e non frequentanti. Gli studenti inoltre potranno, facoltativamente, produrre un elaborato di ricerca su un tema che sarà comunicato dal docente durante il corso. Gli elaborati giudicati migliori riceveranno dei punti aggiuntivi al voto dell’esame scritto finale. 212 AVVERTENZE Programma aggiornato, bibliografia, istruzioni e altri documenti saranno pubblicati sulla pagina blackboard del corso. La Blackboard sarà anche lo strumento per comunicare cambi di orari, informazioni sugli esami ed altro. Tutti gli studenti (frequentanti e non, in corso e fuori corso) sono invitati ad iscriversi al corso in blackboard e a tenersi aggiornati (inserendo gentilmente in blackboard un proprio indirizzo e-mail che indichi chiaramente nome e cognome). Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Michele Riccardi riceve gli studenti presso la sede del Centro Transcrime (ingresso dall’Edificio Franciscanum) previo appuntamento scrivendo una e-mail a: [email protected] II MODULO: Diritto e nuove tecnologie (Prof. Massimiliano Carpino) OBIETTIVO DEL CORSO Le c.d. nuove tecnologie (internet, posta elettronica, personal computer, palmari, sistemi biometrici di identificazione) sono ormai una realtà consolidata e capillarmente diffusa tanto come strumento professionale quanto privato. Gli sforzi che i vari ordinamenti giuridici hanno compiuto per regolamentare in modo idoneo la massiccia proliferazione di queste tecnologie sono stati certamente rilevanti ma la “volatilità” e l’”intangibilità” del perimetro che circoscrive tali tecnologie così come la loro potenziale “invasività” nella vita privata rende la materia molto complessa laddove il cultore del diritto (e non solo) cerchi di scorgere un equilibrio tra tutela dei diritti e privacy, tra sicurezza pubblica e libertà del singolo o tra diritto della difesa e investigazione penale. L’obiettivo del corso è quello di effettuare una panoramica di questo complesso scenario fornendo allo studente gli strumenti analitici e di metodo nonché i principali riferimenti normativi e giurisprudenziali che lo possano orientare nella comprensione e nella concreta attuazione di una materia che, tecnologicamente già “obsoleta”, è ancora giuridicamente ad uno stato postembrionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il diritto penale delle nuove tecnologie: 1. Le caratteristiche della rete. 2. Introduzione ai reati informatici. 3. Reati compiuti contro un sistema informatico. 4. Reati compiuti tramite un sistema informatico. 5. I reati informatici introdotti dalla L.547/1993. 6. Le fattispecie comuni in ambito informatico. 7. Fenomeni criminali e informatica. 8. I reati di pedofilia informatica. 213 Informatica giuridica e sicurezza dei dati: 1. Le basi della sicurezza giuridica e informatica. 2. La crittografia quale sistema efficace di protezione dei dati. 3. La formalizzazione dei criteri e degli standard di sicurezza. 4. Le misure di sicurezza nel codice della privacy. Diritto penale del lavoro/nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore: 1. Il potere di controllo dei lavoratori. 2. Le linee Guida del Garante della Privacy. 3. Analisi pratica delle Linee Guida. 4. Altre strumentazioni e problematiche collegate. 5. Il controllo a distanza dei lavoratori attraverso strumenti informatici. Computer forensics: 1. Scienze forensi e tecnologie informatiche. 2. Aspetti informatico-giuridici della fonte di prova digitale. 3. La procedura di analisi della fonte di prova digitale. 4. La Computer Forensics aziendale. 5. La ricerca della prova digitale tra esigenze cognitive e valori costituzionali. 6. Le investigazioni informatiche nell’ordinamento processuale italiano. 7. L’invalidità delle attività di Computer Forensics nelle prime interpretazioni giurisprudenziali. BIBLIOGRAFIA L. LUPARIA -G. ZICCARDI , Investigazione penale e tecnologia informatica, Giuffrè editore. L. CHIRIZZI, Computer Forensic–Il reperimento della fonte di prova informatica, Laurus Robuffo editore. V.S. D ESTITO -G. D EZZANI -C. S ANTORIELLO , Il diritto penale delle nuove tecnologie, Cedam editore. P. P ERRI, Privacy, diritto e sicurezza informatica, Giuffrè editore. F. TOFFOLETTO , Nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore – il potere di controllo del datore di lavoro, Giuffrè editore. G. F AGGIOLI –A. R OZZA , Privacy per posta elettronica e internet in azienda, Cesi Multimedia editore. Il diritto penale delle nuove tecnologie V.S. D ESTITO-G. D EZZANI-C. SANTORIELLO , Il diritto penale delle nuove tecnologie, Cedam ed., [cap.II, capp. I, II, III, V, VI, VII, VIII parte II (pagg. 9-54; 55-60; 61-68; 69-72; 81118; 119-128; 129-140; 141-158)]. Informatica giuridica e sicurezza dei dati P. P ERRI, Privacy, diritto e sicurezza informatica, Giuffrè ed., [capp. V, VI, VII, IX (pagg. 111-124; 125-142; 143-164; 195-230)]. 214 Diritto penale del lavoro/nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore F. T OFFOLETTO , Nuove tecnologie informatiche e tutela del lavoratore – il potere di controllo del datore di lavoro, Giuffrè [capp. I, II (pagg. 1-8; 9-52)]. G. F AGGIOLI -A. R OZZA , Privacy per posta elettronica e internet in azienda, Cesi Multimedia ed. [capp. I, II, III, IV (pagg. 1-24; 25-42; 43-50; 51-60)]. Computer forensics L. LUPARIA -G. ZICCARDI , Investigazione penale e tecnologia informatica, Giuffrè editore [cap. I, III, IV, V, II Sezione seconda, IV Sezione seconda, V Sezione seconda (pagg. 3-27; 49-62; 63-85; 89-98; 141-158; 161-182; 195-202)]. L. CHIRIZZI, Computer Forensic – Il reperimento della fonte di prova informatica, Laurus Robuffo ed. (pagg. 17-82). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula METODO DI VALUTAZIONE Questionario “multiple choice” + domande a risposta aperta. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Massimiliano Carpino riceve gli studenti al termine delle lezione. III MODULO: Sistemi di gestione e certificazione aziendale (Prof. Giuseppe Garzillo) OBIETTIVO DEL CORSO Apprendere gli aspetti fondamentali dei sistemi di gestione e controllo aziendali, partendo dai soggetti della corporate governance, con un focus sull’Internal Audit, attraverso le principali metodologie e standard di riferimento, fino alla declinazione pratica nell’organizzazione e nei processi aziendali della compliance con il D.lgs. 231/01 e con la normativa a tutela della Privacy. PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Introduzione alla Corporate Governance. Il Sistema di Controllo Interno. Il Cobit. Il D.Lgs. 231/01. Privacy e Sicurezza delle Informazioni. Overview sull’Internal Audit. 215 BIBLIOGRAFIA Il Sistema di Controllo Interno, a cura di PricewaterhouseCoopers, ed. Il Sole 24 Ore. Il Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, scaricabile dal sito di Borsa Italiana. DIDATTICA DEL CORSO Docente in aula, con supporto di slide e ulteriore materiale didattico (documenti, report, ecc.), che saranno distribuiti. METODO DI VALUTAZIONE Questionario con domande chiuse e aperte. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giuseppe Garzillo comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 4. - Economia dell’impresa: crescita, valore, governance P ROF. GIOVANNI MARSEGUERRA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di presentare gli elementi principali relativi alla struttura del sistema produttivo italiano ed europeo (piccola impresa, capitalismo familiare, sistema dei distretti) evidenziando il ruolo della media impresa e la ridotta rilevanza della grande impresa. Verrà esaminata anche la questione del finanziamento delle imprese, italiane ed europee, e più in generale saranno illustrati i principali aspetti metodologici relativi all’analisi della competitività a livello di impresa e a livello sistemico. PROGRAMMA DEL CORSO 1. – – – – Opportunità imprenditoriali ed imprenditori. Le opportunità imprenditoriali: caratteristiche principali. Le principali fonti di opportunità imprenditoriali. Alcuni esempi. Come si riconosce un’opportunità imprenditoriale. 2. – – – L’impresa: organizzazione, risorse ed obiettivi. Che cosa è un’impresa? Gli obiettivi dell’impresa. Uno sguardo alle varie teorie dell’impresa. 216 – – – – Organizzazione dell’impresa e processi decisionali. Struttura di impresa e gestione manageriale. La gestione delle risorse umane. Cultura di impresa, reputazione ed organizzazione. 3. – – – – – – I diversi modelli di capitalismo. Le varie forme di capitalismo: uno sguardo d’assieme. Diversi capitalismi e diversi ritmi di sviluppo. I diversi modelli di capitalismo: una tassonomia. Il modello di capitalismo italiano. Diverse tipologie di stakeholders. Interazioni tra stakeholders e imprese. La corporate governance. 4. – – – La piccola impresa. La piccola impresa: aspetti definitori. Vantaggi e svantaggi delle piccole dimensioni. Il ruolo delle piccole imprese in Italia ed in Europa. 5. – – – – – – Il capitalismo familiare: profili economici. Introduzione generale. Definizioni alternative di impresa familiare. Rilevanza delle imprese familiari. Tipologie di impresa familiare. La relazione tra famiglia ed impresa. La continuità dell’impresa familiare. Il processo di successione. 6. – – – – Il sistema dei distretti. Le principali caratteristiche del modello. Il modello del distretto industriale italiano. Caratteristiche delle imprese distrettuali. Le relazioni tra imprese distrettuali. 7. – – – I percorsi di crescita delle piccole imprese. La crescita come opzione. Analisi delle motivazioni alla base della crescita. Diversi processi di crescita: strategie di crescita interna e strategie di crescita esterna. – I problemi indotti dalla crescita. 8. Analisi della competitività. – La competitività a livello di impresa: il vantaggio competitivo, la catena del valore, le strategie competitive. 217 – La competitività a livello sistemico: misure della competitività, grado di competitività e assetto strutturale di un sistema economico. – Dimensioni di impresa, governance e competitività. – La competitività dell’Italia: il problema della specializzazione produttiva e le prospettive. BIBLIOGRAFIA BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Caritas in Veritate, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2009. GIOVANNI P AOLO II , Lettera Enciclica Centesimus Annus, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1991. A. A RRIGHETTI-G. S ERAVALLI , Istituzioni e dualismo dimensionale dell’industria italiana, in F. B ARCA (a cura di), Storia del capitalismo italiano dal dopoguerra a oggi, Donzelli, Roma, 1997 (pp. 335-388). A. C ALOIA , Letture per il corso di Economia politica, Vita e Pensiero, Milano, 2002 (II - 1, II - 2, II - 3, II - 4, II – 5, II - 6, II - 7 ). A. C ORTESI -F. A LBERTI-C. S ALVATO , Le piccole imprese, Carocci, Roma, 2004 (capp. 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8, 10). G. E CCHIA -G. G OZZI, Mercati, Strategie e Istituzioni, Il Mulino, Bologna, 2002 (cap. 8). F ONDAZIONE PER LA S USSIDIARIETÀ , Sussidiarietà e…piccole e medie imprese - Rapporto sulla Sussidiarietà 2008, Mondadori Università, Milano, 2009. M. F ORTIS , L’economia italiana nel nuovo scenario competitivo mondiale: il ruolo del settore manifatturiero, in A. QUADRIO C URZIO-M. FORTIS (a cura di), Industria e Distretti - Un paradigma di perdurante competitività, Collana della Fondazione Edison, Il Mulino, Bologna, 2006. G. M ARSEGUERRA, La sussidiarietà per la competitività delle piccole e medie imprese, in Sussidiarietà e… piccole e medie imprese - Rapporto sulla Sussidiarietà 2009, Mondadori Università, Milano, 2009 (pp. 151-158). G. M ARSEGUERRA , Responsabilità, continuità, sviluppo: i valori dell’impresa di famiglia, in La verità è il destino per il quale siamo stati fatti, a cura di G. Vittadini, Mondadori Università, Milano, 2008 (pp. 227-231). G. M ARSEGUERRA , Le reti di capitale sociale in Italia, Atlantide, 2008, Anno IV, n.15/3, dicembre (pp. 47-50). G. MARSEGUERRA , Lo sviluppo della piccola impresa familiare: le sfide della sussidiarietà, Atlantide, 2007, n.1-2007, marzo (pp. 74-79.). G. M ARSEGUERRA , Le prospettive delle imprese familiari tra risorse e innovazione: lo sviluppo, in A. QUADRIO CURZIO -G. MARSEGUERRA (a cura di), Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo, Collana della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Libri Scheiwiller, Milano, 2007 (pp. 119-132). G. M ARSEGUERRA, Il capitalismo familiare nell’era globale - La Sussidiarietà al servizio dello Sviluppo, Quaderni CRANEC, gennaio 2005 (pp.1-64). A. QUADRIO CURZIO , Riflessioni sul liberalismo comunitario per lo sviluppo italiano, in A. QUADRIO CURZIO-M. F ORTIS (a cura di), Valorizzare un’economia forte – L’Italia e il ruolo della sussidiarietà, Collana della Fondazione Edison, Il Mulino, Bologna, 2007. 218 A. Q UADRIO CURZIO , Riflessioni su istituzioni, società, mercato: la sussidiarietà, in A. Q UADRIO C URZIO -G. M ARSEGUERRA (a cura di), Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo, Collana della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Libri Scheiwiller, Milano (pp. 111-118). A. QUADRIO CURZIO -M. F ORTIS , Introduzione. L’identità italiana: i distretti e l’industria contano, in A. QUADRIO CURZIO-M. F ORTIS (a cura di), Industria e Distretti – Un paradigma di perdurante competitività, Collana della Fondazione Edison, Il Mulino, Bologna, 2006. A. Q UADRIO CURZIO -G. M ARSEGUERRA, Introduzione: Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo, in A. Q UADRIO CURZIO -G. MARSEGUERRA (a cura di), Intrapresa, Sussidiarietà, Sviluppo, Collana della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Libri Scheiwiller, Milano, 2007 (pp. 11-20). V. V ALLI , Le varie forme di capitalismo: uno sguardo di medio-lungo periodo, in Il futuro del capitalismo, (a cura di) B. Jossa, Il Mulino, Bologna, 2004 (parr. 1,2,3). DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE L’esame è orale con la possibilità (facoltativa) da parte dello studente di elaborare una tesina su un tema concordato con il docente. In tal caso la prima metà dell’esame orale verterà sulla discussione dell’elaborato scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanni Marseguerra comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 5. - Economia e gestione delle imprese P ROF. LAURA MARIA FERRI; PROF. ROSSELLA RAVAGLI MODULO DI ECONOMIA AZIENDALE (Prof. Laura Maria Ferri) OBIETTIVO DEL CORSO L’insegnamento di Economia aziendale ha l’obiettivo di permettere allo studente di apprendere i principi fondamentali dell’Economia Aziendale e della gestione delle imprese. In particolare, grazie alla frequenza del corso lo studente avrà acquisito la capacità di analizzare l’attività aziendale sulla base delle relazioni di interdipendenza tra il sistema delle operazioni e il sistema dei valori. 219 PROGRAMMA DEL CORSO – Introduzione all’Economia aziendale. Saranno affrontate le nozioni di base riferite agli istituti attraverso i quali le persone svolgono l’attività economica. Si approfondiranno, in particolare, la struttura dell’azienda, i principali problemi che interessano l’assetto istituzionale e la formazione del sistema dei valori. – L’economicità. Saranno analizzati i concetti di equilibrio economico, di sostenibilità e le nozioni di reddito, patrimonio e capitale di funzionamento. – La gestione aziendale. Si affronteranno le principali scelte di gestione, considerando la capacità produttiva, le combinazioni economiche, lo sviluppo del patrimonio e l’assetto organizzativo. – L’ambiente economico. Saranno analizzati l’ambiente economico e competitivo e i soggetti che in essi operano, arrivando a definire il concetto di vantaggio competitivo e le differenti modalità di crescita dell’impresa. BIBLIOGRAFIA G. A IROLDI-G. B RUNETTI -V. C ODA , Corso di Economia aziendale, Il Mulino, Bologna, 2005 [In particolare, costituiscono materia di esame i parr. 1.1.1, 1.1.2, 1.2.1, 1.3, 2.1, 2.2.1, 2.2.2, 2.2.3, 2.2.4, 3.1, 3.2, 4.1, 4.2.1, 4.2.2, 5.1, 5.2, 6.1, 6.2, 6.3, 6.4, 6.5.1, 6.6, 7.1 (escluso “I flussi di cassa e l’equilibrio monetario”), 8.1, 8.2, 8.3, 9.2, 9.3, 11.2, 11.3, 11.4, 11.5, 12.1 (escluse le pagine 414-417), 14.1, 14.2, 15.1, 15.2, 15.3, 15.4, 15.6, 15.7, 16.2, 16.3, 17.2.3, 17.3.1, 17.3.2, 18.1, 18.2, 18.3.1, 18.4]. DIDATTICA DEL CORSO Il metodo didattico impiegato in questo corso si fonda largamente su lezioni frontali, integrate da discussione di casi di studio. METODO DI VALUTAZIONE L’esame di economia aziendale – scritto o tramite supporto della piattaforma BlackBoard – comprende domande sia a risposta aperta sia chiusa. AVVERTENZE Il programma dettagliato sarà reso disponibile all’inizio del corso e pubblicato sulla pagina personale del docente e Blackboard. Gli studenti sono quindi tenuti a consultare tali pagine online per eventuali comunicazioni. La frequenza alle lezioni è vivamente consigliata. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Laura Maria Ferri riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 8,45 alle ore 9,45 presso ALTIS (Collegio Marianum, via San Vittore 18, piano I). Eventuali richieste potranno essere inviate al docente tramite mail ([email protected]). 220 MODULO DI RESPONSABILITÀ SOCIALE DI IMPRESA (Prof. Rossella Ravagli) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso mira a fornire gli elementi di base sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e sugli impatti che questa ha su tutti i processi aziendali. Verranno in particolare evidenziate le ricadute che la RSI genera sulle attività di protezione del patrimonio aziendale e il fondamentale contributo che le attività di prevenzione e protezione devono fornire al mantenimento e alla crescita della RSI. PROGRAMMA DEL CORSO 1. – – – – – La responsabilità Sociale d’Impresa: concetto; oggetto; vantaggio competitivo e creazione di valore; cause related marketing; il contesto internazionale. 2. – – – Governo e gestione della Responsabilità Sociale d’Impresa: strategie e strumenti; codici e governance; l’investimento negli assets immateriali (reputazione, prestigio sociale, congruenza dei comportamenti alla RSI); – valore economico e valore sociale; – dall’enfasi sull’immagine all’enfasi sulla sostanza. 3. Standard di performance SA 8000. 4. Responsabilità Sociale, Compliance Programs. 5. Responsabilità Sociale e Corporate Security: – l’ampliamento e la de materializzazione del patrimonio da proteggere; la prevenzione del rischio reputazionale; – il controllo di congruenza tra le asserzioni e i comportamenti aziendali; – la gestione etica e socialmente responsabile delle attività di corporate security; la RSI come strumento fondamentale per la corporate security e come fonte di stabilità all’interno dell’azienda. BIBLIOGRAFIA Verrà comunicata dal docente all’inizio del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali. 221 METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto con domande a risposta aperta e chiusa. AVVERTENZE Ad inizio del corso si consiglia di consultare la pagina virtuale del docente per ulteriori comunicazioni. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Rossella Ravagli riceve gli studenti al termine delle lezioni. 6. - Elementi di diritto amministrativo P ROF. E NNIO CODINI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si rivolge a studenti con scarsa o nulla conoscenza della materia al di là degli elementi propedeutici derivanti dallo studio del diritto pubblico ed ha quale obiettivo quello di condurre gli studenti stessi a fare propri linguaggio, principi e metodi del diritto amministrativo e a conoscere nei tratti essenziali l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni. PROGRAMMA DEL CORSO A partire da una riflessione su alcune nozioni di base e sui principi costituzionali, nel corso si analizzano l’organizzazione (a livello statale così come a livello di regioni ed enti locali) e l’attività (atti, procedimenti) delle pubbliche amministrazioni, la responsabilità di queste ultime, le relative posizioni giuridiche dei privati e la loro tutela giurisdizionale. BIBLIOGRAFIA G. C ORSO , Manuale di diritto amministrativo, Giappichelli, Torino, ult. ed. DIDATTICA DEL CORSO Accanto alle lezioni in aula sono previsti laboratori e seminari di approfondimento con riguardo all’elaborazione di atti amministrativi anche in formato elettronico, nonché l’utilizzo di strumenti a distanza. METODO DI VALUTAZIONE È prevista una prova intermedia facoltativa nella forma della somministrazione di quiz a risposta multipla. La prova finale - secondo i casi: sede esclusiva di valutazione o integrativa della prova intermedia - si svolgerà nella forma di un colloquio. 222 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Ennio Codini comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 7. - Gestione del rischio e crisis management P ROF. MARCO LOMBARDI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di mettere in condizione lo studente di capire e di analizzare i fondamentali processi che presiedono alla gestione delle situazioni di crisi, con particolare attenzione alla percezione del rischio e alla dimensione comunicativa. Inoltre, è previsto uno specifico approfondimento alle infrastrutture critiche e alle strategie di prevenzione. PROGRAMMA DEL CORSO Le lezioni percorrono una pista didattica che, a partire dalla definizione di situazione di crisi secondo un approccio multidisciplinare, evidenzia le modalità operative di gestione di questa particolare situazione in contesti diversi (crisi ambientale, crisi bellica, terrorismo, ecc.). In seguito, il corso si sofferma sulla questione della percezione del rischio e sulle modalità strategiche con cui ottimizzare il processo comunicativo nelle situazioni di emergenza (comportamenti individuali e di gruppo, strategie istituzionali e mediatiche). L’ultimo modulo è interamente dedicato alla questione emergente delle infrastrutture critiche, alla luce della recente normativa europea, e alle problematiche connesse alla gestione dei grandi eventi. BIBLIOGRAFIA M. LOMBARDI , Comunicare nell’emergenza, Vita e Pensiero, Milano, 2005. Un volume a scelta e/o una serie di articoli e documenti in lingua inglese e italiana che verranno indicati durante le lezioni. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali e interventi di esperti per l’analisi di casi nei quali verranno presentate diverse situazioni e ricercate le soluzioni possibili. Il corso sarà tenuto in lingua inglese o italiana a secondo della opportunità e dei docenti. I testi per l’esame saranno in lingua italiana o in lingua inglese. 223 METODO DI VALUTAZIONE Le competenze acquisite durante il corso verranno valutate con un esame orale. AVVERTENZE Tutor: Dott. Chiara Fonio PhD. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Marco Lombardi riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 15,30 nonchè in altri orari previo appuntamento, presso il Dipartimento di Sociologia. Per eventuali contatti l’indirizzo email è: [email protected]. 8. - Imprese, cultura e mercati (con laboratorio applicativo) P ROF. M AURIZIO STEFANO MANCUSO; PROF. MARCO U GO GRAZIOLI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso affronta in maniera trasversale e interdisciplinare i temi della consistenza interna dell’impresa e della sua apertura verso i mercati. Nel primo caso si esamineranno il funzionamento delle organizzazioni, i processi decisionali e le negoziazioni connesse alla vita d’impresa, le dimensioni simboliche delle interazioni organizzative. Per quanto riguarda l’apertura dell’impresa, si affronteranno le dinamiche degli attuali mercati di consumo, la prevalente matrice simbolica della competizione e gli immaginari del consumo. La prospettiva che lega assieme i due moduli in cui è strutturato il corso è che l’impresa è sempre più un soggetto culturale, esprime un progetto, è un laboratorio in cui non soltanto si applicano saperi e competenze pre-esistenti ma si generano nuove visioni, proposte, orizzonti progettuali e, in definitiva, saperi nuovi e distintivi. Per questo motivo, nello svolgimento del corso è previsto l’intervento in aula di autorevoli rappresentanti del mondo dell’impresa e della cultura. PROGRAMMA DEL CORSO I MODULO: FENOMENOLOGIA CULTURALE DEI MERCATI (Prof. Maurizio Stefano Mancuso) Lo scopo dell’insegnamento è di illustrare la prevalente matrice simbolica della competizione nei mercati di consumo attuali. Attraverso numerosi esempi tratti dagli scenari competitivi, il corso mostrerà lo stretto connubio oggi esistente tra mondi del consumo e patrimonio immaginario della cultura. Si tratta di una fusione che ha notevoli implicazioni non solo al livello della teoria dei consumi e 224 dell’impresa, ma anche sul piano della sociologia culturale e delle riflessioni di matrice sociologica, filosofica e antropologica - legate al tema della “invenzione del quotidiano” e dei processi di simbolizzazione nella cultura occidentale. – La società dei consumi: storia, concetti, modelli d’analisi. – Impresa, cultura e contesti competitivi. – I valori immateriali dei prodotti di consumo. – La nozione d’immaginario e le sue declinazioni. – La fenomenologia culturale dei mercati e le implicazioni teoretiche: * l’economia simbolica della Marca; * teoria dei bisogni e antropologia filosofica; * il significato di un’antropologia sociale contemporanea; * la delineazione di una Sociologia dello Spirito. II MODULO: PROCESSI DECISIONALI E NEGOZIALI (Prof. Marco Ugo Grazioli) Il modulo ha per obiettivo quello di favorire l’acquisizione delle conoscenze teoriche e pratiche circa il funzionamento delle organizzazioni complesse per quanto riguarda i processi di presa delle decisioni (strategiche, allocative e operative) e le negoziazioni all’interno e all’esterno. L’ambito sul quale verranno concentrati i contenuti delle riflessioni proposte sarà quello delle organizzazioni e delle istituzioni di grandi dimensioni sia nazionali sia globali. Il corso si concentra su due aspetti della gestione dei processi organizzativi: 1. il funzionamento organizzativo in prossimità delle decisioni a elevata complessità; 2. la gestione delle negoziazioni e dei conflitti. I due aspetti processivi verranno a loro volta scomposti negli argomenti sotto indicati. 1. Il funzionamento organizzativo in prossimità delle decisioni a elevata complessità – il funzionamento organizzativo: modelli e metafore; – il sistema di governo; – i sistemi comitati e riunioni; – la gestione dell’equità: dalla democrazia alla metrica; – le modalità di definizione delle regole e di presa di decisione; – la relazione tra sistemi di presa di decisione e modelli di leadership; – i comportamenti facilitanti la gestione delle arene organizzative. 2. La gestione delle negoziazioni e dei conflitti – l’analisi economica e l’opportunità di negoziare o configgere; – la relazione tra teorie organizzative e modelli negoziali; 225 – – – – – le differenze tra negoziazione e mediazioni; la complessità e la ripetitività come variabili strategiche dell’incontro negoziale; la preparazione di negoziazioni complesse; le tecniche di gestione del tavolo; esempi e prassi del negoziare. BIBLIOGRAFIA Per il I modulo M. D E C ERTEAU, L’invenzione del quotidiano, Edizioni Lavoro, 2001 (Introduzione, cap. III Modi d’uso, arti e tattiche; cap. VII Camminare per la città; cap. IX Lo spazio come racconto; cap. XII Leggere: una caccia di frodo). P. B ERGER-T. LUCKMANN , La realtà come costruzione sociale, Il Mulino, 1997 (Introduzione, Cap. I I fondamenti della conoscenza nella vita quotidiana; Cap. II La società come realtà oggettiva). A. G EHLEN , L’uomo, Feltrinelli, 1990 (Parte introduttiva). E. CASSIRER , Saggio sull’uomo, Armando, 2004. M.S. M ANCUSO , Le frecce dell’eroe - Le figure mitiche della giovinezza da Dioniso alla pubblicità dei jeans, Angeli, 2005. M.S. M ANCUSO , L’immaginario quotidiano - Per una sociologia dello Spirito (volume in corso di pubblicazione). P ERELMAN-O LBRECHTS -TYTECA , Trattato dell’argomentazione, Einaudi, 2001 (ristampa). Ulteriori indicazioni verranno fornite durante il corso. Per il II modulo M. A LVESSON , Prospettive culturali per l’organizzazione, Guerini e associati, 1996. J. C OLEMAN , Foundations of social theory, The Belknap Press of Harvard University Press, 1990. M. D OUGLAS, Credere e pensare, Il Mulino, 1994. M. G RANOVETTER, La forza dei legami deboli, Liguori, 1993. A.O. H IRSCHMAN , Lealtà, defezione, protesta, Bompiani, 1982. A. L OMI , Reti organizzative, Il Mulino, 1991. J.G. M ARCH , Decisioni e organizzazioni, Il Mulino, 1993. D.C. N ORTH , Istituzioni, Cambiamento istituzionale, evoluzione dell’economia, Il Mulino, 1994. M. O LSON , La logica dell’azione collettiva, Feltrinelli, 1983. A. P IZZORNO, Perché si paga il benzinaio. Per una teoria del capitale sociale, in A. BAGNASCO -F. P ISELLI-A. P IZZORNO -C. TRIGILIA, Il capitale sociale, Il Mulino, 2001. E.H. S CHEIN , Cultura d’azienda e leadership. Una prospettiva dinamica, Guerini e associati, 1990. F ISHER -U RY , L’arte del negoziato, Mondadori, 2005. DE M ASI , L’emozione e la regola, Rizzoli, 2005. TILLY -C HARLES-T ARROW -G. S IDNEY , La politica del conflitto, B. Mondadori. Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite dal docente nel corso delle lezioni. 226 DIDATTICA DEL CORSO Per il I modulo Le lezioni si gioveranno di materiali multimediali, in particolare di spot pubblicitari e analisi semiotiche di prodotti di consumo. È prevista e incoraggiata l’attivazione di lavori di gruppo e progetti individuali di ricerca. Per il II modulo Lezioni frontali. Analisi di casi. Simulazioni ed esercitazioni guidate in aula. METODO DI VALUTAZIONE Per il I modulo Esame orale ed eventuali tesine. Per il II modulo Esame orale basato su 4 testi indicati in aula per i frequentanti e su 5 testi per i non frequentanti. La partecipazione attiva alle lezioni e alle esercitazioni sarà valutata ai fini del voto finale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Maurizio Stefano Mancuso riceve gli studenti su appuntamento. Il Prof. Marco Ugo Grazioli comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 9. - Metodologia della ricerca criminologica P ROF. B ARBARA VETTORI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti: – la conoscenza delle applicazioni e degli sviluppi della metodologia nel settore della ricerca criminologica; – le conoscenze necessarie per disegnare una ricerca criminologica e svilupparla in tutte le sue fasi: dall’individuazione del problema di ricerca, all’operazionalizzazione dei concetti, alla raccolta ed analisi dei dati fino alla presentazione dei risultati. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Perché fare ricerca criminologica. 2. Il processo della ricerca criminologica e le sue fasi. 227 3. I metodi di raccolta dei dati: l’esperimento (teoria e radiografia di una ricerca criminologica). 4. I metodi di raccolta dei dati: l’indagine survey (teoria e radiografia di una ricerca criminologica). 5. I metodi di raccolta dei dati: l’osservazione partecipante (teoria e radiografia di una ricerca criminologica). 6. I metodi di raccolta dei dati: le tecniche non intrusive (teoria e radiografia di una ricerca criminologica). 7. I metodi di raccolta dei dati: i casi studio (teoria e radiografia di una ricerca criminologica). 8. Ricerca criminologica e implicazioni etiche. 9. Preparare un progetto di ricerca: indicazioni generali ed esempi. 10. Preparare un rapporto di ricerca: indicazioni generali ed esempi. 11. Presentare un rapporto di ricerca: indicazioni generali ed esempi. BIBLIOGRAFIA Oltre agli appunti ed ai materiali distribuiti a lezione ed in Blackboard, i testi di riferimento per gli studenti frequentanti sono: R. B ACHMAN -R.K. SCHUTT , The Practice of Research in Criminology and Criminal Justice, a Pine Forge Press, Thousand Oaks, 2003, 2 ed. (pp. 377-384). D.J. C HAMPION , Research Methods for Criminal Justice and Criminology, Pearson a Prentice Hall, Upper Saddle River, 2006, 3 ed. (limitatamente alle pp. 1-18 e pp. 506-578). F.E. H AGAN , Research Methods in Criminal Justice and Criminology, Allyn & Bacon, a Boston, 2005, 7 ed. (limitatamente alle pp. 1-32, pp. 442-446 e pp. 468-478). W.L. NEUMAN-B. WIEGAND , Criminal Justice Research Methods: Qualitative and Quantitative Approaches, Allyn and Bacon, Boston, 2000 (limitatamente alle pp. 10-13). Per gli studenti non frequentanti il testo di riferimento è: F.E. H AGAN , Research Methods in Criminal Justice and Criminology, Allyn & Bacon, a Boston, 2005, 7 ed. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali; esercitazioni su studi criminologici già condotti, al fine di individuarne il disegno della ricerca; lavori di gruppo per la preparazione di progetti di ricerca criminologica. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. 228 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Barbara Vettori riceve gli studenti il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso il Dipartimento di Sociologia. Si consiglia comunque di concordare un appuntamento con il docente via e-mail ([email protected]). 10. - Modelli applicati all’analisi criminale P ROF. STEFANO CANEPPELE OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza di modelli applicati all’analisi criminale che, a vari livelli e in un’ottica preventiva, possono supportare l’azione delle agenzie pubbliche e private della sicurezza. PROGRAMMA DEL CORSO Nel programma saranno illustrati e discussi alcuni modelli. Ad esempio: – il modello dell’analisi degli hot spot attraverso il crime mapping; – il modello della vittimizzazione multipla; – il modello del geographic profiling; – il modello del crime proofing; – i modelli di valutazione del rischio criminalità. BIBLIOGRAFIA I testi di riferimento per gli studenti frequentanti e non frequentanti saranno resi disponibili sulla pagina virtuale del docente ad inizio semestre. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali ed esercitazioni con lavori di gruppo in classe. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto in aula informatica. AVVERTENZE Ad inizio del corso si consiglia di consultare la pagina virtuale del docente per ulteriori comunicazioni. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Stefano Caneppele riceve gli studenti il martedì dalle ore 9,00 alle ore 10,00 presso l’ufficio di Transcrime (via Lanzone 20, III piano, ingresso attraverso l’edificio Franciscanum) previo appuntamento via e-mail. 229 11. - Modelli e processi di management P ROF. LUIGI SERIO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire agli studenti chiavi di lettura per comprendere le dinamiche delle organizzazioni e il loro rapporto con l’ambiente di riferimento. Più in particolare si intende sviluppare negli studenti la capacità di lettura del funzionamento complessivo dell’impresa, considerato nei suoi rapporti con l’ambiente esterno, con le problematiche della dinamica tecnologica, con il contesto concorrenziale e con le dimensioni sociali. Il corso si sviluppa intorno alle seguenti questioni: i collegamenti fra gli obiettivi strategici e le architetture organizzative, gli elementi fondamentali per la descrizione di un ambiente competitivo e i meccanismi di creazione del valore, i fabbisogni di coerenza fra scenari competitivi, gli assetti organizzativi e inter-organizzativi, gli elementi fondamentali delle strutture organizzative e le forme organizzative emergenti. PROGRAMMA DEL CORSO I concetti base di strategia Il concetto di strategia: schema di base e principali riferimenti negli studi sulle strategie di impresa. Analisi del sistema competitivo: strumenti e categorie concettuali per l’analisi del settore e sue principali evoluzioni. Analisi del settore e dei concorrenti: meccanismi di comprensione delle principali dinamiche competitive e scelta delle opzioni per la creazione di valore in un determinato mercato. Natura e fonti del vantaggio competitivo: strumenti per la creazione e il mantenimento di un vantaggio competitivo. Resource based theory e evoluzione del concetto di strategia: nuovi fattori di vantaggio, l’approccio per competenze, la riscoperta dei fattori endogeni di sviluppo dell’impresa. Il rapporto tra strategia e organizzazione Gli elementi fondamentali delle strutture organizzative: forme organizzative e modalità di posizionamento sul mercato. Funzionale, divisionale a matrice. Le tendenze evolutive dell’organizzazione: la riduzione della gerarchia e i nuovi meccanismi di governance organizzativa, interna e esterna all’azienda. Le organizzazioni temporanee: le organizzazioni a progetto e le tecniche di project management. Le forme organizzative emergenti: le organizzazioni a rete, i nuovi meccanismi regolatori, le community e i network of practice. Verso una nuova teoria del management 230 BIBLIOGRAFIA R. G RANT , L’analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, 2006 (capp. 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 17). S. G HOSHAL, Una buona teoria manageriale, Il Sole 24 Ore, 2009. Durante lo svolgimento delle lezioni potranno essere selezionate dal docente alcune letture che verranno rese disponibili nella piattaforma Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Il lavoro verrà svolto attraverso lezioni in aula, lavori di gruppo su alcuni casi aziendali. Verranno ospitate testimonianze aziendali che supporteranno il processo di apprendimento sui tempi oggetto del corso. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale che verterà sulle tematiche trattate in aula e sul materiale bibliografico indicato. Gli studenti potranno utilizzare come oggetto di discussione dell’esame un project work, da svolgersi in gruppo, su una delle questioni indicate, in cui ricostruire la dimensione teorica e la rilevanza pratica in termini di esperienze ricostruite nella pratica in letteratura. Il project work verrà concordato con il docente durante le lezioni. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Luigi Serio riceve gli studenti a fine lezione e presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale (via Necchi 7, I piano), previo appuntamento via mail all’indirizzo [email protected]. 12. - Modelli e valutazione delle politiche del capitale umano P ROF. ROSANGELA L ODIGIANI; PROF. A LBERTO VERGANI OBIETTIVO DEL CORSO Il Corso si propone di analizzare le politiche formative - pubbliche e private per lo sviluppo del capitale umano, l’occupabilità, l’occupazione, e gli approcci e i metodi della loro valutazione. In primo luogo, l’attenzione sarà posta sulle politiche di apprendimento permanente e formazione continua, cercando di evidenziarne le molteplici finalità, assumendo il punto di vista sia dei soggetti che le programmano, sia dei destinatari. Successivamente, si approfondiranno le principali teorie, approcci, pratiche di valutazione al fine di fornire agli studenti i concetti e le metodologie di base per impostare e realizzare interventi di valutazione coerenti con le politiche analizzate nella prima parte del corso. 231 PROGRAMMA DEL CORSO Il corso affronterà in particolare i seguenti temi: – Elementi per una definizione di capitale umano. – Politiche formative per l’occupabilità e l’occupazione. – Politiche formative per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane. – Politiche formative per lo sviluppo organizzativo. – Competenze e meta-competenze/processi di certificazione. – Analisi dei bisogni formativi. – Vocabolario e concetti-base della valutazione. – Approcci e modelli di valutazione delle politiche (piani, programmi, azioni) del capitale umano (con centratura sulle politiche di formazione). – Disegni, metodi e tecniche di valutazione. – Progettazione e conduzione di interventi di valutazione. I temi saranno trattati anche attraverso l’analisi di casi ed esperienze. BIBLIOGRAFIA La bibliografia per l’esame sarà indicata durante il corso unitamente a specifiche letture e materiali di approfondimento. DIDATTICA DEL CORSO Il corso prevede, accanto alle ore di lezione frontale in aula, l’utilizzo di strumenti didattici integrativi e in particolare il ricorso alla piattaforma blackboard. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia secondo orari indicati all’inizio del corso. 13. - Modelli organizzativi e processi comunicativi (con laboratorio applicativo) P ROF. E NRICO DALLA ROSA OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di presentare agli studenti i principali modelli organizzativi aziendali elaborati nel XX secolo, oltre a una trattazione dei temi più 232 strettamente legati alla gestione delle risorse umane (leadership, teambuilding, motivazione, project management, la figura del manager ...). Il corso prevede testimonianze di manager che operano nell’area Risorse umane di diverse aziende che aiuteranno gli studenti a leggere i modelli organizzativi utilizzati dalle loro aziende per la gestione e lo sviluppo del personale. PROGRAMMA DEL CORSO Saranno approfonditi i seguenti temi: – Leggere la realtà aziendale in chiave evolutiva. – Economia comportamentale: il lavoro di Tversky e Kahneman. – Taylor: l’organizzazione scientifica del lavoro. – Ohno e il sistema Toyota. – La cultura organizzativa. E’ prevista un’esercitazione di 20 ore in cui interverranno diversi testimonial aziendali che presenteranno casi legati ai temi trattati nel corso. BIBLIOGRAFIA E. SCHEIN , Culture d’impresa, Milano, 2000 (pp. 170). H. ARENDT , La banalità del male, Milano, 2003 (pp. 320). S. M ILGRAM , Obbedienza all’autorità, Milano, 2003 (pp. 205). DIDATTICA DEL CORSO La didattica è interattiva e presuppone la partecipazione assidua e attiva degli studenti. METODO DI VALUTAZIONE Il – – – voto finale sarà costituito da un mix tre elementi: frequenza; quantità di esercitazioni pratiche elaborate; qualità delle esercitazioni pratiche. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Enrico Dalla Rosa riceve gli studenti su appuntamento o al termine delle lezioni. 233 14. - Organizzazioni e sistemi sociali P ROF. LAURA ZANFRINI; PROF. MASSIMILIANO MONACI OBIETTIVO DEL CORSO Partendo da una prospettiva che valorizza le dimensioni socio-culturali dell’azione organizzativa, il corso si propone d’inquadrare i meccanismi con cui oggi le organizzazioni – in special modo, quelle di mercato – sviluppano e riflettono cruciali interdipendenze con altre componenti e dinamiche della vita sociale. PROGRAMMA DEL CORSO Dopo avere introdotto l’idea di azione organizzativa come azione sociale, nella sua duplice accezione (processi sociali nelle organizzazioni, radicamento sociale delle organizzazioni), il corso prevede l’approfondimento di una serie di temi emergenti nell’attuale scenario organizzativo. Si tratta di questioni e pratiche che se da un lato si rilevano sempre più decisive ai fini della stessa prestazione organizzativa, dall’altro non possono venire adeguatamente comprese e gestite facendo esclusivo riferimento alla tradizionale visione tecnico-economica delle organizzazioni e delle loro relazioni con l’“ambiente”. In particolare, si analizzeranno temi, problematiche e risvolti operativi riguardanti: – la responsabilità sociale e la cittadinanza d’impresa; – i rapporti tra organizzazioni, famiglie e sistemi della conciliazione; – l’impatto sulla vita delle organizzazioni delle principali trasformazioni demografiche (con particolare riguardo al processo di invecchiamento e alla trasformazione multietnica e multiculturale della società); – il diversity management come strategia competitiva e approccio innovativo alla gestione delle risorse umane; – la relazione tra culture organizzative, comunicazione interna e comunicazione esterna. BIBLIOGRAFIA Indicazioni puntuali sui materiali e i testi d’esame verranno fornite attraverso la piattaforma Blackboard. DIDATTICA DEL CORSO Lo svolgimento del corso si basa su lezioni attive, in cui agli studenti è richiesta una partecipazione diretta e personale. Sono inoltre previsti lavori pratici guidati e occasioni di incontro con testimoni ed esperti esterni. 234 METODO DI VALUTAZIONE Esercitazioni pratiche durante il corso; un esame scritto finale. AVVERTENZE Gli studenti impossibilitati a frequentare sono invitati a contattare i docenti. Orario e luogo di ricevimento I Professori Laura Zanfrini e Massimiliano Monaci ricevono gli studenti presso il Dipartimento di Sociologia, secondo gli orari esposti in segreteria. Per comunicazioni: [email protected], [email protected]. 15. - Processi storici, economici e sociali del capitalismo P ROF. PIETRO CAFARO ; PROF. G IUSEPPE MASTROMATTEO I MODULO: Storia economica e sociale del mondo contemporaneo (Prof. Pietro Cafaro) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di illustrare le vicende più significative dell’evoluzione economica e sociale del Novecento sottolineando soprattutto gli effetti del graduale processo di globalizzazione. PROGRAMMA DEL CORSO Premessa: un lungo Novecento 1. Alla radice del predominio dell’Occidente. 2. Fine degli Imperi e problema delle nazionalità. Illusioni e crisi del primo Dopoguerra. 3. Depressione ed interventismo statale tra le due guerre. 4. Il secondo Dopoguerra: la golden age dell’economia occidentale: ricostruzione, miracoli economici, politiche di welfare. 5. Blocchi contrapposti e vie diverse allo sviluppo negli anni dell’espansione dei consumi. 6. Dalla crisi degli anni ’70 alle accelerazioni del processo di globalizzazione. 7. Il nuovo millennio, crisi generalizzate e avvisaglie di nuovi equilibri. BIBLIOGRAFIA Appunti delle lezioni. S. P OLLARD (a cura di), Storia economica del Novecento, Il Mulino, Bologna, 2004. E.L. J ONES , Il miracolo europeo. Ambiente, economia e geopolitica nella storia europea ed asiatica, Il Mulino, Bologna, 2005. 235 DIDATTICA DEL CORSO Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e ricerche di gruppo. Queste saranno svolte (a partire dalle fonti indicate nel corso delle lezioni) in ore extracurricolari sostenute da specifiche esercitazioni. Il materiale a disposizione dello studente verrà ottimizzato con l’ausilio della piattaforma Blackboard presso il sito Internet dell’Università. METODO DI VALUTAZIONE Verranno valutati i risultati delle esercitazioni; alla fine del corso si procederà ad una valutazione sommativa mediante un esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pietro Cafaro comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. II MODULO : Prof. Giuseppe Mastromatteo OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire, in un quadro composito dei processi storico-economici (e dunque «sociali») del capitalismo, una sistematica sintesi dei vari aspetti della globalizzazione, partendo dalla grande integrazione dei mercati di fine ottocento fino alla recente crisi finanziaria globale. Verranno analizzati i principali paradigmi teorici interpretativi del fenomeno e alla luce di questi ultimi verranno esaminati, in particolare, gli effetti della liberalizzazione degli scambi commerciali, dei movimenti di capitali e delle informazioni sia sui paesi industrializzati sia su quelli in via di sviluppo, i vincoli che ne derivano per le politiche economiche dei governi e il ruolo delle principali organizzazioni internazionali coinvolte nel recente processo di globalizzazione. PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Il processo di globalizzazione: le fasi storiche. Globalizzazione e crescita economica. Quando la globalizzazione funziona. Le sfide della globalizzazione. Divari e disuguaglianze. La riduzione della povertà. Crisi e squilibri finanziari. La globalizzazione e l’ambiente. La globalizzazione e le istituzioni economiche internazionali. 236 10. La recente crisi finanziaria globale e le diverse interpretazioni. 11. La macroeconomia dopo la crisi: un ritorno alla lezione di Keynes. BIBLIOGRAFIA F. T ARGETTI -A. FRACASSO , Le sfide della globalizzazione, Brioschi, Milano (ult. ed.). Durante le lezioni e le esercitazioni, anche con avviso posto nella pagina personale del docente, verrà reso disponibile materiale didattico integrativo. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula integrate da esercitazioni su alcuni argomenti fondamentali. METODO DI VALUTAZIONE Esame in forma scritta e orale, non sono previste prove infra annuali. AVVERTENZE Il calendario delle esercitazioni verrà fissato all’avvio delle lezioni. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giuseppe Mastromatteo comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 16. - Relazioni di lavoro e analisi delle dinamiche occupazionali P ROF. FRANCESCO MARCALETTI OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende fornire le conoscenze necessarie per leggere e interpretare i processi di trasformazione e regolazione del lavoro e le loro interdipendenze con l’organizzazione sociale, alla luce dei nuovi significati che l’esperienza professionale va assumendo nella prospettiva dell’individualizzazione e dell’attivazione. In questo contesto, la questione delle transizioni (tra attività e inattività, tra la sfera economicamente produttiva e quella socialmente riproduttiva) che accompagnano e segnano l’esperienza individuale è andata assumendo sempre più rilevanza, ponendo nuove istanze modalità attraverso le quali ha tradizionalmente avuto luogo la regolazione del lavoro. Tali processi, oltre che sotto il profilo teorico e concettuale, saranno presentati a partire dall’analisi delle principali macro-dinamiche occupazionali che ne forniscono una rappresentazione, della quale sarà data una lettura anche in chiave comparativa. 237 PROGRAMMA DEL CORSO P RIMO MODULO: Relazioni di lavoro 1. Il lavoro come istituzione e le interdipendenze con l’organizzazione sociale. 2. Il lavoro come relazione, i processi di individualizzazione, l’attivazione e il nuovo statuto sociale del lavoro. 3. Relazioni di lavoro e corso di vita: come cambia il significato individuale e lo statuto collettivo del lavoro nelle principali transizioni professionali: – Prepararsi al lavoro: la “coabitazione” tra istruzione, formazione e lavoro. – La ricerca di stabilizzazione nel mondo del lavoro. – Il congedo (temporaneo) dal lavoro e le strategie di reingresso. – La perdita (temporanea) del lavoro e la ricerca di un nuovo impiego. – La “coabitazione” tra tempi di vita e di lavoro. – La “coabitazione” tra statuto dell’impiego e tutele individuali. – Adattarsi al lavoro: l’organizzazione, la gestione, le relazioni umane e la rappresentanza. – Conservare il lavoro: la carriera, la performance, la qualità. – Permanere al lavoro: il prolungamento dell’esperienza professionale. – Prepararsi al ritiro dal lavoro: la “coabitazione” tra lavoro e quiescenza. S ECONDO MODULO: Analisi delle dinamiche occupazionali 4. Analizzare il mercato del lavoro come istituzione sociale e come mercato su generis. 5. Dinamiche occupazionali emergenti in chiave comparativa. BIBLIOGRAFIA V. B ORGHI -R. R IZZA , L’organizzazione sociale del lavoro. Lo statuto del lavoro e le sue trasformazioni, B. Mondadori, Milano, 2006. F. M ARCALETTI, L’orizzonte del lavoro. Il prolungamento dell’esperienza professionale nell’ageing society, Vita e Pensiero, Milano, 2007. R. ENNALS -R.H. S ALOMON (eds.), Older Workers in a Sustainable Society, Peter Lang, Frankfurt am Main, 2011. La segnalazione di ulteriori materiali bibliografici sarà fornita durante lo svolgimento del corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula, anche con il supporto di attrezzature informatiche e l’ausilio di altre metodologie attive, individuali e di gruppo. METODO DI VALUTAZIONE Prova orale. 238 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Francesco Marcaletti riceve su appuntamento presso il Dipartimento di Sociologia. 17. - Relazioni industriali e diritto del lavoro P ROF. M ICHELE COLASANTO; PROF. ANTONELLA OCCHINO I MODULO: Prof. Michele Colasanto OBIETTIVO DEL CORSO Il corso intende presentare le principali problematiche concernenti il sistema di relazioni industriali, collocate entro il cambiamento dell’impresa, del lavoro e delle loro rappresentanze, oltre che del sistema politico-istituzionale, in Italia e in Europa. PROGRAMMA DEL CORSO 1. 2. 3. 4. 5. Introduzione alle relazioni industriali e al diritto del lavoro; gli attori delle relazioni industriali: il sindacato e le associazioni datoriali; il sistema delle relazioni industriali; relazioni industriali e gestione delle risorse umane; precedenti e sviluppi della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa. BIBLIOGRAFIA G.P. C ELLA , Il sindacato, Laterza, Bari-Roma, 2004. M. C OLASANTO (a cura di) , Una sfida da vincere, Ed. Lavoro, Roma, 2008. Ulteriori indicazioni saranno fornite durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Michele Colasanto riceve gli studenti il lunedì dalle ore 14,30 alle ore 15,30 presso il Dipartimento di Sociologia. 239 II MODULO: Prof. Antonella Occhino OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo mira a favorire l’acquisizione dei principali contenuti giuridici sulla gestione delle risorse umane e delle relazioni sindacali in azienda, anche tramite l’uso ragionato delle raccolte di norme di diritto del lavoro. PROGRAMMA DEL CORSO Il contratto di lavoro subordinato. Il contratto di lavoro a tempo determinato (o “a termine”). La somministrazione di lavoro (o “interinale”). I contratti di lavoro con finalità formative. I contratti di lavoro a orario ridotto e/o flessibile. Il lavoro parasubordinato: co.co.co. e contratto di lavoro a progetto. Altre forme di lavoro non standard. La determinazione della prestazione lavorativa: mansioni, qualifiche, categorie, ius variandi. La disciplina giuridica della prestazione di lavoro. Lavoro minorile, lavoro femminile e parità tra i sessi. Il licenziamento individuale. I licenziamenti collettivi. Le garanzie dei diritti dei lavoratori. La libertà sindacale. Le rappresentanze sindacali aziendali e i diritti sindacali. La condotta antisindacale. La contrattazione collettiva. Lo sciopero e la serrata. BIBLIOGRAFIA A. TURSI -P.A.VARESI , Lineamenti di diritto del lavoro, Cedam, Milano, 2010, IV ed. [solo parti I, IV, V (tranne capp. 22, 23, 24) e VI]. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali (prova intermedia rispetto all’esame finale del corso entro cui il modulo si svolge). 240 AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Antonella Occhino riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di diritto privato e pubblico dell’economia (Gregorianum, III piano, studio n. 333). L’orario di ricevimento è altresì pubblicato nella pagina personale web del docente sul sito dell’Università Cattolica all’indirizzo http.//docenti.unicatt.it. 18. - Scienze forensi e tecniche dell’investigazione P ROF. G IOVANNA LAURA DE F AZIO; PROF. GIULIANO TURONE I MODULO: Scienze Forensi (Prof. Giovanna Laura De Fazio) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti una specifica preparazione sulle molteplici discipline afferenti alle Scienze Forensi, le cui applicazioni in campo giudiziario sono finalizzate alla ricerca di elementi di prova utili per la qualificazione e l’interpretazione di un reato, nonché per l’identificazione dell’autore anche in esito a valutazioni criminogenetiche e criminodinamiche correlate agli elementi di giudizio emersi dalle indagini di laboratorio. Il corso, caratterizzato da un approccio di tipo multidisciplinare, terrà conto dei più recenti sviluppi della ricerca scientifica in ambito nazionale e internazionale. PROGRAMMA DEL CORSO – Definizione e ambito applicativo delle Scienze Forensi (sviluppo delle Scienze Forensi in Italia e all’estero; attività e organizzazione della Polizia Scientifica). – Il sopralluogo giudiziario (congelamento della scena del crimine; rilievi e repertamenti). – La dattiloscopia (principi; metodiche di rilevazione e di analisi delle impronte digitali latenti; l’identità dattiloscopica; strutture informatiche biometriche e impronte digitali). – Analisi delle tracce biologiche e Blood Pattern Analisys. – Rilievi plastici (impronte di scarpa, strumenti da scasso e da taglio, analisi delle buste di plastica). – I residui da sparo (metodiche di repertamento e di analisi). – L’antropologia forense e il rinvenimento di resti scheletrici. – Cenni di Entomologia forense. – Psichiatria forense (elementi di nosografia psichiatrica e analisi delle problematiche connesse all’imputabilità). 241 – Tossicologia forense (aspetti definitori e ambiti applicativi; monografie delle principali sostanze d’abuso; la ricerca delle sostanze d’abuso in materiale biologico da vivente; l’analisi chimico-tossicologica in campioni non biologici; il doping). – Cenni di balistica forense. – L’analisi del DNA (il fingerprint genetico; DNA mitocondriale e DNA nucleare; metodiche di analisi; interpretazione dei profili di DNA; analisi dei reperti biologici). – Il criminal profiling e l’omicidio seriale. BIBLIOGRAFIA R. S AFERSTAIN , Criminalistics. An Introduction to Forensic Science, Pearson Prentice Hall, New Jersey, 2004. A. P OGGI -C.D. C AVALERA , Gli accertamenti tecnici della polizia giudiziaria nell’indagine preliminare, Cedam, Padova, 2000. O. C ARELLA PRADA -D.M. TANCREDI, Il sopralluogo giudiziario medico legale: metodologia ed elementi medico-forensi per l’attività investigativa, Società Editrice Universo, Roma, 2000. G. M ARELLA , Elementi di antropologia forense. Dalle indagini di sopralluogo agli accertamenti di laboratorio, Cedam, Padova, 2003. R. FROLDI , Lezioni di tossicologia forense, Giappichelli, Torino, 2007. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esami orali. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giovanna Laura De Fazio riceve gli studenti al termine delle lezioni, previo appuntamento via e-mail. II MODULO: Tecniche dell’investigazione (Prof. Giuliano Turone) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti gli elementi fondamentali sulle tecniche e sulle strategie dell’investigazione criminale, finalizzate all’accertamento dei reati e all’individuazione dei loro autori, nonché alla ricerca e raccolta delle relative prove, secondo criteri di razionalità e nel rispetto delle regole del giusto processo. 242 PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si svolge lungo due direttrici parallele. La prima direttrice concerne le norme giuridiche (A) che devono essere osservate nel corso delle attività investigative, onde far sì che le relative risultanze vengano ottenute conformemente ai principi di uno Stato di diritto e siano quindi pienamente utilizzabili nel processo penale. La seconda direttrice concerne le tecniche e le strategie (B) di una corretta ed efficace investigazione criminale: su questo versante le lezioni vengono integrate dalla discussione e dall’analisi di diversi casi concreti di varia natura e complessità, che vengono inoltre ripercorsi nel loro sviluppo investigativo attraverso simulazioni ed esercitazioni pratiche individuali e di gruppo. Il corso mira, quindi, a sviluppare competenze interdisciplinari sia teoriche che pratiche, articolandosi in più moduli e tenendo conto altresì delle aree di interesse delle diverse forme di criminalità. Direttrice A – Introduzione al sistema della giustizia penale. I vari sistemi di giustizia penale. Lo Stato di diritto e i principi del giusto processo. Il sistema italiano attuale e quello in vigore fino al 1988. Gli organi dell’investigazione criminale: i magistrati inquirenti e gli ufficiali di polizia giudiziaria. Le norme che regolano l’investigazione criminale: a) i principi fissati dalla nostra Costituzione e dalle convenzioni internazionali ratificate dall’Italia; b) le norme contenute nel codice di procedura penale. I singoli atti di indagine tipizzati dal codice di procedura penale. Le misure cautelari. Direttrice B – La notizia di reato. Indagati noti e indagati ignoti. La messa a punto di una strategia investigativa. La finalità dell’investigazione criminale: individuare i soggetti che sono realmente responsabili di reati e mettere a disposizione del processo penale validi elementi di prova. Le insidie e le trappole in cui possono incorrere gli investigatori e gli accorgimenti per ridurre al minimo i rischi di errori giudiziari. Come procedere ai singoli atti di indagine (interrogatori di soggetti indagati, audizioni di persone informate sui fatti, perquisizioni, sequestri, individuazioni di persone, eccetera). La valutazione in corso d’opera dei risultati dei singoli atti di indagine e la decisione circa i passi successivi da intraprendere. L’insidia dei falsi sillogismi e dei ragionamenti viziati. I crimini violenti, la scena del crimine e il relativo sopralluogo, la scienza delle tracce. I delitti seriali e la relativa analisi. Cenni all’analisi criminale di modello anglosassone. Le indagini sulla criminalità organizzata. La criminalità organizzata di tipo mafioso. Cenni storici e criminologici sulle mafie classiche. L’art. 416-bis del codice penale. Partecipazione e concorso esterno nel reato associativo. L’indagine sulla posizione del singolo associato. L’interrogatorio dei collaboratori di giustizia (c.d. “pentiti”) e la valutazione delle loro dichiarazioni. I cosiddetti “riscontri esterni”: riscontri validi e riscontri invalidi, riscontri individualizzanti 243 e riscontri non individualizzanti. La dimensione imprenditoriale della criminalità organizzata e la relativa economia criminale. L’investigazione patrimoniale finalizzata all’identificazione dell’economia criminale. Il riciclaggio dei profitti illeciti e la relativa indagine. Il sequestro e la confisca dei profitti illeciti. I cosiddetti crimini dei “colletti bianchi” e le relative indagini. La criminalità organizzata transnazionale e l’investigazione transnazionale. BIBLIOGRAFIA La bibliografia verrà comunicata durante il corso. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni in aula. METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Giuliano Turone comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 19. - Statistica della criminalità P ROF. GIULIA MUGELLINI; PROF. M ARCO DUGATO I MODULO: Prof. Giulia Mugellini OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo si propone come obiettivo principale l’acquisizione, da parte dello studente, delle competenze necessarie per il reperimento, il trattamento e l’analisi dei dati sulla criminalità e sulla sicurezza a livello nazionale ed internazionale. Per il raggiungimento di questo obiettivo il modulo presenta una veloce rassegna delle principali fonti internazionali e nazionali di dati amministrativi e di survey sulla criminalità e sulla sicurezza e la trattazione delle principali tecniche statistiche di elaborazione dei dati, applicate alla criminalità. Le esercitazioni pratiche prevedono l’utilizzo di excel e del software SPSS e trattano dati riguardanti le statistiche della delittuosità e le indagini di vittimizzazione. Alla fine del modulo gli studenti devono essere in grado di: a) distinguere e 244 individuare le diverse fonti internazionali e nazionali dei dati sulla criminalità e sulla sicurezza, b) utilizzare le principali tecniche statistiche di elaborazione dei dati sulla criminalità e sulla sicurezza, c) analizzare in modo critico i dati sulla criminalità e sulla sicurezza. PROGRAMMA DEL CORSO – Esercitazioni pratiche sulle fonti amministrative dei dati sulla criminalità: il livello internazionale ed europeo ed il loro confronto con il dato italiano. – Esercitazioni pratiche sui dati di survey sulla criminalità e sulla sicurezza: il livello internazionale ed europeo ed il loro confronto con il dato italiano. – L’andamento della criminalità nello spazio e nel tempo: quozienti di criminalità e numeri indice. Serie territoriali e serie storiche (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione). – Tipi di variabili e loro definizioni (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione). – L’analisi monovariata: dalla descrizione dei dati alla loro rappresentazione grafica (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione). – Accenni di analisi bivariata - Studio della relazione tra variabili; forma, forza e direzione della relazione (Teoria ed esercitazioni pratiche su dati riguardanti la delittuosità e la vittimizzazione). – Tecniche di stima del numero oscuro - Studio delle principali tecniche utilizzate per stimare la differenza tra criminalità apparente e criminalità reale. BIBLIOGRAFIA DEL F RATE -J. V AN K ESTEREN , Criminal Victimisation in Urban Europe - Key Findings of the 2000 International Crime Victim Surveys, UNICRI, 2004. C. B ARBARANELLI-F. D’O LIMPO , Analisi dei dati con SPSS. Le analisi di base, LED, 2007 (par. 3.1). P. CORBETTA -G. GASPERONI -M. PISATI, Statistica per la ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, 2001. P. C ORBETTA , La ricerca sociale: metodologia e tecniche, IV. L’analisi dei dati, Il Mulino, 2003, (cap. 2). G. D I FRANCO , EDS:Esplorare, descrivere, sintetizzare i dati, F. Angeli, 2001, (capp. 2-3). H. E NTORF -H. S PENGLER, Crime in Europe, causes and consequences, Springer-Verlag, Berlin, 2002. A. M ARRADI, L’analisi monovariata, F. Angeli, Milano, 1995 (pp. 11-32). A. A LVAZZI DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali ed esercitazioni in aula informatica. 245 METODO DI VALUTAZIONE Gli studenti devono sostenere una prova scritta intermedia (durata 1h e 30m) nella quale verrà valutata la conoscenza dei principali concetti teorici e pratici trattati a lezione o presenti nei testi di riferimento. In particolare, la prova scritta verterà su quattro parti principali: – Parte teorica sulle fonti della criminalità. – Parte teorica sui principi dell’analisi dei dati. – Parte pratica di analisi dei dati. – Parte pratica di commento dei dati. Le date della prova scritta coincideranno con le date degli appelli ufficiali. AVVERTENZE Il Prof. Giulia Mugellini riceve gli studenti il mercoledì, dalle ore 12,30 alle ore 13,30 presso gli Uffici del Centro Inter-universitario TRANSCRIME (Lanzone, I piano, tel. 0272343715-3716. e-mail: [email protected].). È comunque possibile incontrare il Prof Giulia Mugellini in un altro orario, previo appuntamento telefonico. II MODULO: Prof. Marco Dugato OBIETTIVO DEL CORSO Il modulo si propone di fornire le competenze statistiche necessarie per verificare e interpretare le relazioni tra dati relativi a fenomeni criminali e dati relativi a variabili di contesto. Per il raggiungimento di questi obiettivi vengono presentati i principali modelli di analisi bivariata e multivariata (tabulazioni incrociate, correlazione, regressione lineare semplice e multipla) utilizzando dati riguardanti le statistiche della delittuosità e le indagini di vittimizzazione. Il corso fornisce inoltre gli strumenti per la costruzione di indicatori sintetici, diretti e indiretti, di criminalità e alcuni accenni all’analisi di dati spaziali. Le esercitazioni pratiche prevedono l’utilizzo dei software SPSS e Geoda (forniti a lezione). Alla fine del corso gli studenti devono essere in grado a) di pianificare, svolgere e presentare un’analisi di dati che verifichi l’esistenza o meno di una relazione tra criminalità e variabili socio-economiche e b) di analizzare in modo critico risultati empirici nel campo della criminologia. PROGRAMMA DEL CORSO – Concetti generali di inferenza statistica. 246 – La tabulazione incrociata: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). – La correlazione lineare semplice: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). – La correlazione lineare parziale: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). – L’autocorrelazione spaziale: gli indici di autocorrelazione globale e locale monovariati e bivariati (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). – La regressione lineare semplice: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). – La regressione lineare multipla: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). – La costruzione di indicatori sintetici, diretti e indiretti di criminalità: teoria ed esercitazioni pratiche (DATI: statistiche della delittuosità e variabili di contesto). BIBLIOGRAFIA Testi di riferimento L. ANSELIN , An Introduction to Spatial Autocorrelation Analysis with GeoDa, 2003. P. C ORBETTA -G. G ASPERONI -M.P ISATI , Statistica per la ricerca sociale, Il Mulino, Bolo- gna, 2001. Testi consigliati L. ANSELIN-E.G RIFFITHS -G. TITA , Crime mapping and hot spot analysis, in Environmental Criminology and Crime Analysis, Willan Publishing, 2009 (pp. 97-117). C. B ARBARANELLI , Analisi dei dati con SPSS II, Le analisi multivariate , LED, 2006 (cap.1). C. B ARBARANELLI-F. D’O LIMPO , Analisi dei dati con SPSS, Le analisi di base, LED, 2006 (par. 3.2). G. D I F RANCO , EDS: Esplorare, descrivere, sintetizzare i dati , F. Angeli, 2001 (cap. 5). H. E NTORF -H. S PENGLER, Crime in Europe, causes and consequences, Springer-Verlag, Berlin, 2002. M.D. WARD -K.S. G LEDITSCH , Spatial Regression Models, Sage Publications, 2008. DIDATTICA DEL CORSO Lezioni frontali ed esercitazioni. 247 METODO DI VALUTAZIONE Requisito. Il superamento dell’esame del primo modulo del corso di statistica delle criminalità è considerato propedeutico per sostenere l’esame del modulo avanzato. Per superare positivamente l’esame del secondo modulo lo studente deve sostenere una prova scritta intermedia e redigere un elaborato scritto che verrà discusso durante l’esame orale. Prova scritta. Gli studenti devono sostenere una prova scritta intermedia (durata 1 h) nella quale verrà valutata la conoscenza dei principali concetti teorici trattati a lezione o presenti nei testi di riferimento. Tale prova scritta si svolgerà sei giorni (non lavorativi) prima dell’appello ufficiale (le date e le aule verranno comunicate tramite blackboard). I risultati della prova saranno comunicati in blackboard due giorni (non lavorativi) prima dell’appello ufficiale. Elaborato scritto. Entro la mezzanotte del settimo giorno non lavorativo prima dell’appello ufficiale (es. esame giovedì 13 maggio limite consegna ore 23.59 di giovedì 6 maggio) gli studenti devono inviare tramite posta elettronica al docente ([email protected]) un elaborato in forma scritta contenente un’analisi e interpretazione di dati (min 2500 – max 3500 parole esclusi grafici e tabelle). In caso di non superamento della prova scritta intermedia l’elaborato non verrà considerato valido e non verrà corretto. Esame orale. La prova di esame orale verterà sulla discussione dell’elaborato scritto. L’esame si terrà nelle sessioni regolari. Maggiori informazioni verranno fornite durante il corso o su blackboard. Non c’è distinzione tra studenti frequentanti e non frequentanti. Valutazione finale. La valutazione finale del corso sarà data dalla media dei voti ottenuti nella prova del modulo base (Dott. Mugellini) e in quella del modulo avanzato (Dott. Dugato). In caso di punteggio incerto maggiore peso verrà attributo alla votazione conseguita nel modulo avanzato (es. media tra modulo base (25) e modulo avanzato (28) uguale a 26,5: voto finale 27). Iscrizione. L’iscrizione all’esame deve avvenire tramite I-catt sette giorni (non lavorativi) prima dell’appello ufficiale. La non iscrizione determina automaticamente l’esclusione dall’esame. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Marco Dugato riceve gli studenti il mercoledì, dalle ore 15,30 alle ore 16,30 presso gli Uffici del Centro Inter-universitario TRANSCRIME (via Lanzone, tel. 0272343715/3716 e-mail: [email protected]). È comunque possibile incontrare il Prof. Marco Dugato in un altro orario, previo appuntamento telefonico. 248 20. - Storia economica e sociale del mondo contemporaneo P ROF. PIETRO CAFARO OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di illustrare le vicende più significative dell’evoluzione economica e sociale del Novecento sottolineando soprattutto gli effetti del graduale processo di globalizzazione. PROGRAMMA DEL CORSO Premessa: un lungo Novecento 1. Alla radice del predominio dell’Occidente. 2. Fine degli Imperi e problema delle nazionalità. Illusioni e crisi del primo Dopoguerra. 3. Depressione ed interventismo statale tra le due guerre. 4. Il secondo Dopoguerra: la golden age dell’economia occidentale: ricostruzione, miracoli economici, politiche di welfare. 5. Blocchi contrapposti e vie diverse allo sviluppo negli anni dell’espansione dei consumi. 6. Dalla crisi degli anni ’70 alle accelerazioni del processo di globalizzazione. 7. Il nuovo millennio, crisi generalizzate e avvisaglie di nuovi equilibri. BIBLIOGRAFIA Appunti delle lezioni. S. P OLLARD (a cura di), Storia economica del Novecento, Il Mulino, Bologna, 2004. E.L. J ONES , Il miracolo europeo. Ambiente, economia e geopolitica nella storia europea ed asiatica, Il Mulino, Bologna, 2005. DIDATTICA DEL CORSO Il corso consisterà in lezioni frontali in aula e ricerche di gruppo. Queste saranno svolte (a partire dalle fonti indicate nel corso delle lezioni) in ore extracurricolari sostenute da specifiche esercitazioni. Il materiale a disposizione dello studente verrà ottimizzato con l’ausilio della piattaforma Blackboard presso il sito Internet dell’Università. METODO DI VALUTAZIONE Verranno valutati i risultati delle esercitazioni; alla fine del corso si procederà ad una valutazione sommativa mediante un esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Pietro Cafaro comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 249 21. - Tecniche psicologiche per le organizzazioni P ROF. S TEFANO GHENO OBIETTIVO DEL CORSO Le organizzazioni di lavoro sono contesti sociali in cui l’uomo sperimenta sistematicamente la fatica dell’operare, ma anche la possibilità di realizzazione attraverso l’esperienza della generatività esercitata. La polarizzazione verso l’una o l’altra esperienza può essere mediata da specifici interventi psicologici, funzionali da un lato all’efficienza e all’efficacia dell’azione organizzativa, dall’altro alla promozione del benessere degli attori. Il corso intende presentare i principali strumenti psicologici di intervento nelle organizzazioni, proprio con particolare riferimento alla promozione del benessere. In particolare verranno affrontati gli ambiti della valutazione e della formazione, individuando i differenti obiettivi organizzativi perseguibili al loro interno, gli approcci metodologici e le tecniche e gli strumenti relativi. Uno spazio particolare avrà inoltre la trattazione del tema della motivazione, considerata trasversalmente quale elemento centrale nella performance organizzativa, nonché nella promozione del benessere. PROGRAMMA DEL CORSO 1. Introduzione alla psicologia delle organizzazioni: l’organizzazione come comunità di persone all’opera. 2. Principali ambiti di intervento psicologico nelle organizzazioni di lavoro: sviluppare le relazioni, facilitare l’apprendimento, valutare, sostenere la motivazione. 3. Prevenire lo stress e promuovere il benessere nelle organizzazioni: verso la resilienza organizzativa. BIBLIOGRAFIA S. G HENO, La formazione generativa, F. Angeli, Milano, 2010. Ulteriore bibliografia verrà suggerita all’avvio del corso. Sulla pagina web del docente saranno proposti altri materiali didattici. DIDATTICA DEL CORSO Il programma verrà sviluppato sia attraverso lezioni frontali, sia attraverso metodologie laboratoriali che consentano ai partecipanti di confrontarsi personalmente con gli strumenti di intervento. Verrà inoltre proposta la partecipazione ad attività di ricerca legata ai contenuti del corso. 250 METODO DI VALUTAZIONE Esame orale. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Stefano Gheno riceve gli studenti come da avviso affisso all’albo presso il Dipartimento di Psicologia nonché indicato sulla sua pagina web. 22. - Tecnologie per la sicurezza P ROF. P AOLO CAMPOBASSO; PROF. ROBERTO MASOTTI MODULO : Tecnologie e tecniche di protezione degli ambienti fisici (Prof. Paolo Campobasso) Il programma e la bibliografia del corso saranno comunicati dal docente all’inizio delle lezioni e affissi all’albo, nonché pubblicati nella sezione del sito web dell’Università Cattolica dedicata alla consultazione dei programmi (http://programmideicorsi-milano.unicatt.it). MODULO : Tecnologie e tecniche di protezione degli ambienti informatici (Prof. Roberto Masotti) OBIETTIVO DEL CORSO Il corso si propone di fornire agli studenti le principali nozioni relative alle tematiche di sicurezza informatica attraverso un programma focalizzato sulle fondamentali tecnologie e tecniche di Information Security utilizzate nel mondo aziendale. In particolare è previsto un approfondimento sull’analisi e gestione dei rischi che minacciano il corretto funzionamento dei sistemi informativi nonché sull’implementazione di una governance efficace. PROGRAMMA DEL CORSO Le lezioni verranno pianificate seguendo un percorso didattico strutturato che, partendo dalla definizione delle terminologie informatiche di base, consentirà allo studente di analizzare le differenti tipologie e metodi di attacchi informatici. In seguito il corso si soffermerà sulle tematiche di gestione del rischio descrivendo i concetti di minaccia, vulnerabilità e delle tecniche di mitigazione del rischio anche attraverso l’implementazione di una governance di sicurezza informatica. 251 Sarà inoltre dedicato un focus specifico sui rischi derivanti dall’utilizzo dei nuovi social media come strumento informatico aziendale. Successivamente verrà affrontato il tema della continuità operativa di business mediante la rappresentazione dei principali modelli e meccanismi di Business Impact Analysis, Disaster recovery e gestione delle crisi. L’ultimo modulo è infine riservato alla presentazione di alcune tra le principali certificazioni di sicurezza attualmente utilizzate ossia la ISO27001 e la PCI-DSS. BIBLIOGRAFIA Oltre al materiale di supporto alla presentazione in aula verranno forniti articoli e documenti in italiano ed inglese per il necessario approfondimento didattico. DIDATTICA DEL CORSO Sono previste lezioni frontali. Il corso sarà tenuto in italiano. Il materiale didattico sarà in lingua italiana o inglese in base agli approfondimenti necessari. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto. AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Roberto Masotti comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 23. - Vittimologia P ROF. ANNA COSTANZA BALDRY OBIETTIVO DEL CORSO Il corso permetterà ai suoi frequentanti di: – conoscere che cos’è la vittimologia; – comprendere quali sono i problemi delle vittime di reato, le politiche sociali e criminali in favore delle vittime e le leggi nazionali e internazionali a tutela delle vittime e i servizi atti a rispondere ai loro bisogni; – comprendere come sistemi alternativi alla giustizia classica, come la giustizia riparativa rispondono ai bisogni delle vittime nel rispetto dei diritti del reo; 252 – conoscere metodi efficaci per la prevenzione della rivittimizzazione e della recidiva applicata a casi particolari di vittime, in particolare attraverso l’approccio della valutazione del rischio. PROGRAMMA DEL CORSO P ARTE G ENERALE La storia della vittimologia. L’evoluzione del ruolo della vittima nel sistema penale. Le disposizioni delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea in materia di assistenza e protezione delle vittime di reato e di abuso di potere. Chi sono le vittime. Tipologie principali di vittime di reato. La paura di vittimizzazione, la percezione di insicurezza. Indagini di vittimizzazione. Il trauma e sue conseguenze. La vittimizzazione secondaria. Le risposte ai bisogni delle vittime di reato. I servizi di aiuto alle vittime. La giustizia riparativa. La mediazione penale. P ARTE MONOGRAFICA Tipologie particolari di vittime. Le vittime di violenza sessuale e abuso sessuale su minori. Bullismo e cyber bullismo. Maltrattamento, stalking e ‘femminicidio’. Valutazione del rischio di recidiva e management. Strumenti per la valutazione del rischio di recidiva nei casi di maltrattamento e stalking. I centri antiviolenza. Il lavoro delle istituzioni le nuove leggi a tutela delle donne. Il ruolo delle forze di polizia e della magistratura. BIBLIOGRAFIA R.C. D AVIS -A.J. L URIGO -S. H ERMAN , Victims of Crime, Sage Publication, London, 2007 (i capitoli indicate all’inizio del corso). A.C. B ALDRY -F.W. W INKEL (eds), Assessing risk of spousal assault. An international approach to reduce domestic violence and prevent recidivism. Nova Science Publisher, US, 2008 (solo alcune parti indicate dalla docente). Dispense date alle lezioni, e messe sulla piattaforma. Per i non frequentanti è obbligatoria anche la lettura del capitolo: Victims in M. MAGUIRER. M ORGAN -R. R EINER (eds), The Oxford Handbook of Criminology, Oxford University Press, March 2007, 4ª ed. 253 DIDATTICA DEL CORSO Lezione frontale in aula, presentazione e discussione dei casi, visione filmati, lavori in piccoli gruppi. METODO DI VALUTAZIONE Esame scritto e orale con domande chiuse e aperte. Prove intercorso per la valutazione del livello di apprendimento. I frequentanti avranno la possibilità di svolgere un lavoro di raccolta di dati e di piccolo elaborato che diverrà parte integrante dell’esame. AVVERTENZE Tutto il corso e l’esame si terranno in lingua inglese. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Anna Costanza Baldry comunicherà a lezione orario e luogo di ricevimento degli studenti. 254 CORSI DI TEOLOGIA LAUREE TRIENNALI P RIMO ANNO Introduzione alla Teologia e Questioni di Teologia fondamentale PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Homo est capax Dei. Fides quaerens intellectum. La Rivelazione e le sacre Scritture. Vangelo, storiografia, storia. Fede e ragione. Fede e scienza. BIBLIOGRAFIA CORSO DEL P ROF. SAC . STEFANO ALBERTO Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti) L. G IUSSANI , L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (I. Il senso religioso, pp. 13-190; II. All’origine della pretesa cristiana, pp. 195-240). Testi solo per la consultazione Il mistero di Cristo. Prima raccolta di fonti, Vita e Pensiero, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 2001. Catechismo della Chiesa Cattolica. Documenti del Concilio Vaticano II. Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi) J. RATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007 (in particolare pp. 7-20). J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Citta del Vaticano, LEV 2011 (in particolare pp. 5-10) R. F ISICHELLA, La rivelazione: evento e credibilità, Ed. Dehoniane, Bologna, ult.ed. CH . S CHÖNBORN , Al centro della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1997. M. B ERSANELLI -M.G ARGANTINI (a cura di), Solo lo stupore conosce. L’avventura della ricerca scientifica, BUR, Milano 2003. AA.VV., Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto, Cantagalli, Siena, 2010. Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni. 255 CORSO DEL PROF . SAC. JULIÁN CARRÓN L. GIUSSANI , Il senso religioso, volume primo del PerCorso, Rcs, Milano (capp. 1, 2, 3, 4, 5, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15). L. G IUSSANI , All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs, Milano (capp. 1, 3, 4). CORSO DEL P ROF. S AC. PIERLUIGI LIA Il corso farà riferimento a (testo obbligatorio): P. LIA , Sguardi al Mistero di Cristo: Riflessi della testimonianza evangelica, EDUCatt, Milano, 2008. Per i non frequentanti (testo obbligatorio): P. LIA , L’incanto della speranza, Vita e Pensiero, Milano, 2011 (capp. 3-5). Per chi fosse interessato a qualche lettura di approfondimento dei temi (totalmente facoltativa): G. VATTIMO -P.A. S EQUERI -G. RUGGERI , Interrogazioni sul cristianesimo. Cosa possiamo ancora attenderci dal Vangelo, Ed. Lavoro/Esperienze, Roma/Fossano, 2000. CORSO DEL P ROF. SAC. BRUNO MAGGIONI B. M AGGIONI , Era veramente uomo, Ancora, Milano. B. M AGGIONI , Le parabole evangeliche, Vita e Pensiero, Milano. B. M AGGIONI , Attraverso la Bibbia, Cittadella Editrice, Assisi. CORSO DEL P ROF. SAC. AMILCARE MANARA A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguente volume di dispense: A. M ANARA , Questioni sul credere oggi, EDUCatt, Milano, 2010. Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografiche e sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durante lo svolgimento del corso. CORSO DEL PROF . SAC. BERNARDINO P ESSANI F. A RDUSSO , Imparare a credere. Le ragioni della fede cristiana, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1992 (Universo Teologia 8). 3 E. B IANCHI , Adamo, dove sei?, Qiqajon, Magnano, 2007 . J. B URGGRAF , Teologia fondamentale. Manuale di introduzione, Edizioni Ares, Milano, 2004. D. C ASSARINI , Elementi di Teologia Fondamentale, Cittadella Editrice, Assisi, 2008. M. G RONCHI -J. LLUNGA M UYA , Gesù di Nazaret. Un personaggio storico, Paoline, Milano, 2006. 256 G. L ORIZIO , Fede e ragione. Due ali verso il vero, Paoline, Milano, 2003. 11 W. K ASPER , Introduzione alla fede, Queriniana, Brescia, 2003 (Giornale di Teologia 65). J. R ATZINGER, Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul simbolo apostolico, Queriniana, Brescia, 2008. B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia, 2000. G. T ANZELLA-N ITTI , Filosofia e Rivelazione. Attese della ragione, sorprese dell’annuncio cristiano, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2008 (Universo Teologia 88). G. T ANZELLA-NITTI, Teologia e Scienza. Le ragioni di un dialogo, Paoline, Milano, 2003. Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni. Testi per l’esame: – gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma con il docente; – gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di alcuni capitoli del volume di B. SESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia, 2000 (capitoli 1-2 5, 7, 10-14, 18-19). Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame, approfondendo uno o più temi del programma del Corso. CORSO DEL P ROF. SAC . CLAUDIO STERCAL Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazione di testi della Bibbia e della tradizione cristiana. Per chi frequenta il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamente presentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalità dell’esame. Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dal volume: P. G RELOT, Introduzione alla Bibbia, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998. Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi sceglie di non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame. CORSO DEL PROF . SAC. SAVERIO XERES Per gli studenti frequentanti Appunti delle lezioni. Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia (capp. 1, 2, 4, 7, 10, 11, 12, 13, 14). 257 SECONDO ANNO Questioni di Teologia speculativa e dogmatica PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – Il Dio di Gesù Cristo. Il Redentore dell’uomo. Antropologia teologica. La Chiesa. I Sacramenti della fede. Religione e Religioni. BIBLIOGRAFIA CORSO DEL P ROF. SAC. STEFANO ALBERTO Testi obbligatori per l’esame (non frequentanti) L. G IUSSANI , L’itinerario della fede, Rizzoli Firme Oro, Milano, 2007 (II. All’origine della pretesa cristiana, pp. 241-310; III. Perché la Chiesa, pp. 319-579). Testi solo per la consultazione Catechismo della Chiesa Cattolica. Documenti del Concilio Vaticano II. Letture suggerite per chi desidera approfondire (testi facoltativi) J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007. J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI, Gesù di Nazaret, LEV, Città del Vaticano 2011. G. P HILIPS , La Chiesa e il suo mistero, Jaca Book, Milano, ult. ed. A. S COLA , Chi è la Chiesa? Una chiave antropologica e sacramentale per l’ecclesiologia, Queriniana, Brescia, 2005. CH . S CHÖNBORN , Le sorgenti della nostra fede, Jaca Book, Milano, 1998. Altra letteratura verrà indicata nel corso delle lezioni. CORSO DEL PROF . SAC. JULIÁN CARRÓN L. G IUSSANI , All’origine della pretesa cristiana, volume secondo del PerCorso, Rcs, Milano (capp. 5, 6, 7, 8, 9). L. G IUSSANI , Perché la Chiesa, volume terzo del PerCorso, Rcs, Milano (parte I capitolo 2; parte II capp. 1, 2; parte III capp. 1, 2, 3; parte IV capp. 1, 2, 3). CORSO DEL P ROF. SAC. PIERLUIGI LIA Il corso farà riferimento a (testi obbligatori per tutti): P. L IA , Lo splendore di Dio. Saggio sulla forma cristiana, Vita e Pensiero, Milano, 2001. P. LIA , Et incarnatus est. Sguardi sul mistero cristiano, Seduzione dell’intelligenza e passione del cuore, EDUCatt, Milano, 2000. 258 Per un approfondimento dei temi si consiglia (testi facoltativi) G. L AFONT , Immaginare la Chiesa cattolica, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1998. G. LOHFINK , Dio ha bisogno della Chiesa? Sulla teologia del popolo di Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1999. P.A. S EQUERI , Senza volgersi indietro, Meditazioni per i tempi forti, Vita e Pensiero, Mi- lano, 2000. CORSO DEL P ROF. SAC . BRUNO MAGGIONI B. M AGGIONI , Un tesoro in vasi di coccio, Vita e Pensiero, Milano. B. M AGGIONI , Il seme e la terra, Vita e Pensiero, Milano. CORSO DEL P ROF. SAC . A MILCARE MANARA A tutti gli studenti, anche se iscritti ad anni precedenti, è richiesto lo studio del seguente volume di dispense: A. M ANARA , Questioni sulla pratica della fede, EDUCatt, Milano, 2009. Agli studenti frequentanti è data la possibilità di stabilire differenti scelte bibliografiche e sviluppare percorsi di ricerca teologica, da concordare direttamente col docente durante lo svolgimento del corso. CORSO DEL P ROF. SAC . CLAUDIO STERCAL Il corso viene svolto con una particolare attenzione alla lettura e alla presentazione di testi della Bibbia e della tradizione cristiana. Per chi frequenta, il programma d’esame è costituito dal materiale effettivamente presentato durante le lezioni ed è possibile concordare con il docente i tempi e le modalità dell’esame. Per chi non frequenta, il programma d’esame è costituito dai seguenti volumi: B. M AGGIONI , La vita delle prime comunità cristiane, Borla, Roma, 1992; G. M OIOLI , Temi cristiani maggiori, Glossa, Milano, 2003. Il docente è a disposizione durante l’anno per un colloquio che aiuti, anche chi sceglie di non frequentare, a impostare la lettura dei testi e a preparare l’esame. CORSO DEL PROF . SAC. SAVERIO XERES Per gli studenti frequentanti Appunti delle lezioni. Un libro a scelta tra quelli indicati durante le lezioni. Per gli studenti non frequentanti B. S ESBOUÉ , Credere. Invito alla fede cattolica per le donne e gli uomini del XXI secolo, Queriniana, Brescia (capp. 5, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24). 259 TERZO ANNO Questioni di Teologia morale e pratica PROGRAMMA DEL CORSO – – – – – – La vita cristiana. La legge dello Spirito di vita. Il Decalogo e il comandamento nuovo. Bioetica e biotecnologie. Edificare la Chiesa: ministerialità, corresponsabilità e collaborazione. Evangelizzazione e missione nei contesti della multiculturalità. BIBLIOGRAFIA CORSO DEL P ROF. SAC. M ICHELE ARAMINI Per la parte prima: a M. A RAMINI, Introduzione alla bioetica, Giuffré, 3 ed., 2009 (Gli studenti dedono studiare da pag. 35 a pag. 117 e da pag. 182 a pag. 476). Per la parte seconda: a M. A RAMINI , Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, 3 ed. semplificata, 2010 (con esclusione del capitolo terzo sulla storia della teologia morale). CORSO DEL PROF . SAC. PIER DAVIDE GUENZI E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di teologia, 233). G. P IANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001 (Questioni di etica teologica, 1). D. M IETH , Scuola di etica, Queriniana, Brescia, 2006 (Giornale di teologia, 319). X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44). P. B EAUCHAMP , La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000. C. D I S ANTE , Decalogo: le dieci parole comandamento e libertà, Cittadella, Assisi, 2007. E. BORGHI , Il Discorso della montagna. Matteo 5-7, Claudiana, Torino, 2007. Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Il primo può essere scelto tra i volumi di CHIAVACCI, PIANA e MIETH; il secondo tra quelli di LÉON DUFOUR e B EAUCHAMP, oppure unendo i brevi saggi di DI SANTE e B ORGHI. Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni. Il Prof. don Pier Davide Guenzi, durante le settimane di lezione (II semestre), riceve gli studenti presso lo studio 141, primo piano del Gregorianum, all’orario indicato sulla pagina web del Docente. Si prega di prendere visione delle eventuali variazioni del ricevimento e delle date per il I semestre sulla bacheca dei corsi di Teologia, oppure sulla pagina web del Docente. 260 CORSO DEL P ROF. SAC . PIERLUIGI LIA I frequentanti concorderanno con il docente il materiale per l’esame. Per i non frequentanti: Testi obbligatori: M. A RAMINI , Introduzione alla teologia morale, Giuffrè, Milano, 2010 (escludendo il III capitolo). Uno a scelta tra i seguenti H. ARENDT , Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino, 2006. P.A. S EQUERI , Sensibili allo Spirito. Umanesimo religioso e ordine degli affetti, Glossa, Milano, 2001 (testo particolarmente interessante con approfondimenti di rilievo a proposito dei nessi, oggi di grande attualità, tra identità personale, determinazione etica, sentimenti ed emozioni). J. H ABERMAS , Il futuro della natura umana. I rischi della genetica liberale, Einaudi, Torino, 2002 (testo impegnativo, ma di notevole interesse per chi abbia dimestichezza con la riflessione filosofica). P. G ROSSI , Mitologie giuridiche della modernità, Giuffré, Milano, 2005 (consigliato a chi sia interessato a questioni attinenti al diritto). J. R ATZINGER-J. H ABERMAS, Etica, religione e stato liberale, Morcelliana, Brescia, 2005. AA. VV., La legge naturale, I principi dell’umano e la molteplicità delle culture, Glossa, Milano, 2007 (il volume viene incontro al rinnovato interesse per il tema della legge naturale riscontrato in questi anni. Per l’esame è richiesta la conoscenza di uno dei contributi qui raccolti). F. B OTTURI , La generazione del Bene, Vita e pensiero, Milano, 2009 (Prima Parte - Il volume è particolarmente raccomandato in quanto sviluppa una prospettiva filosofica e antropologica molto prossima a quella che guida le lezioni del corso) Testi assolutamente facoltativi per chi voglia approfondire la riflessione: W. P ANNENBERG , Fondamenti dell’etica. Prospettive filosofico-teologiche, Queriniana, Brescia, 1998. R. S PAEMANN , Felicità e benevolenza, Vita e Pensiero, Milano, 1998. AA.VV., Affetti e legami, Annuario di Etica 1/2004 a cura di F. Botturi e C. Vigna, Vita e Pensiero, Milano, 2004. CORSO DEL P ROF. SAC . MAURIZIO MEDINA A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano 2010. M. ARAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato (Al), 2007. B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano 2003. X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici, 44). Altri testi verranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni. 261 Ai fini dell’esame, gli studenti non frequentanti sono tenuti allo studio di due testi. Il primo può essere scelto tra i volumi di ARAMINI (non è obbligatorio il capitolo III), F UMAGALLI (non sono obbligatorie le pagg. 147-205), il secondo tra quelli di LÉON DUFOUR , MAGGIONI . Per gli studenti frequentanti il programma di esame sarà stabilito durante le lezioni. CORSO DEL PROF . SAC. BERNARDINO P ESSANI 2 M. ARAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato, 2007 . P. B EAUCHAMP , La legge di Dio, Piemme, Casale Monferrato, 2000. E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di Teologia 233). E. CHIAVACCI , Teologia morale fondamentale, Cittadella, Assisi, 2007. X. L ÉON -D UFOUR , Agire secondo il Vangelo, EDB, Bologna, 2003 (Studi biblici 44). A. FUMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano, 2010. B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2003. B. M AGGIONI , Un tesoro in Vasi di coccio. Rivelazione di Dio e umanità della Chiesa, Vita e Pensiero, Milano, 2005. G. P IANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001 (Questioni di etica teologica 1). J. R ATZINGER -BENEDETTO XVI , L’elogio della coscienza, Cantagalli, Siena, 2009. C.V IGNA -S. ZAMAGNI (ed.), Multiculturalismo e identità, Vita e Pensiero, Milano, 2002. Altri testi veranno indicati durante lo svolgimento delle lezioni. Testi per l’esame: – gli studenti frequentanti, oltre agli appunti del Corso, concorderanno il programma con il docente; – gli studenti non frequentanti affronteranno obbligatoriamente lo studio di due testi: 1. B. MAGGIONI, Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2003. 2. un titolo a scelta tra i seguenti: A. F UMAGALLI (ed.), Il cristiano nel mondo. Invito alla Teologia morale, Ancora, Milano, 2010 (escluse le pagine 162-206). oppure: M. A RAMINI , Introduzione alla Teologia morale, Portalupi Editore, Casale Monferrato, 20072 (escluso il capitolo III). oppure: E. C HIAVACCI , Invito alla teologia morale, Queriniana, Brescia, 1995 (Giornale di Teologia 233). Inoltre, è possibile concordare con il docente una diversa bibliografia per l’esame, approfondendo uno o più temi del programma del Corso. 262 CORSO DEL PROF . P. SILVIO RONCA O.F .M . CAP. B.F. P IGHIN , I fondamenti della morale cristiana, EDB, Bologna, 2001. a L. P ADOVESE , Uomo e donna a immagine di Dio, Ed. Messaggero, Padova, 2008, 4 edizione. Gli studenti frequentanti in luogo della sopracitata bibliografia, potranno fare riferimento alla dispensa del docente. CORSO DEL P ROF. AGNESE VARSALONA B. M AGGIONI , Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo, Vita e Pensiero, Milano, 2001. G. PIANA , L’agire morale tra ricerca di senso e definizione normativa, Cittadella, Assisi, 2001. Ulteriori indicazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni. 263 L AUREE MAGISTRALI Teologia (corso seminariale) P ROF. SAC . CLAUDIO STERCAL PROGRAMMA DEL CORSO La “ricerca della felicità” nell’esperienza e nella teologia cristiana Il corso si propone di favorire un approfondimento della comprensione del ruolo della “ricerca della felicità” nella società e nella cultura contemporanea e di offrire alcuni punti di riferimento della tradizione cristiana biblica (soprattutto il Nuovo Testamento) e post-biblica (tra i quali: Agostino d’Ippona; Francesco d’Assisi; Tommaso d’Aquino; Blaise Pascal; Charles de Foucauld; Romano Guardini; Paolo VI; ...) utili per la comprensione del tema. Lo svolgimento del corso dedicherà ampio spazio alla presentazione e valutazione dei testi (biblici e della tradizione cristiana successiva) e a momenti di confronto seminariale. BIBLIOGRAFIA A chi non frequenta, sarà richiesta all’esame la discussione e la valutazione del volume: AA.VV., Beatitudine e benessere. Modelli conflittuali nella ricerca della felicità?, Glossa, Milano, 2005 (se difficile da reperire contattare il docente). A chi frequenta, saranno richiesti, durante il seminario, alcuni brevi interventi, scritti od orali. Il docente si riserva la possibilità di ritenerli sostitutivi di parte del programma d’esame. 264 CORSI DI LINGUA STRANIERA DI PRIMO LIVELLO 1. - Lingua francese PROGRAMMA DEL CORSO Il Corso si articola nel seguente modo: a) Studio ed uso attivo della fonetica e della grammatica di base – Fonemi specifici del francese. – Costruzione della frase semplice affermativa. – Interrogative. – Presentativi. – Espressioni corrispondenti a c’è, ci sono. – Negazione. – Congiunzioni coordinative e subordinative di base (et, ou, mais, parce que…). – Articoli definiti, indefiniti e partitivi. – Femminile e plurale nomi e aggettivi. – Possessivi: aggettivi e pronomi. – Dimostrativi: aggettivi e pronomi. Uso di ce / cela / ça. – Numeri. – Pronomi personali, pronomi y e en. – Pronomi relativi semplici. – Avverbi di quantità. – Le preposizioni semplici de e à e articolate. – Le principali preposizioni ed espressioni di luogo e tempo. – Comparativi e superlativi relativi. – Tempi verbali dell’indicativo, il condizionale, il congiuntivo presente, l’imperativo. – Verbi ausiliari e verbi in – ER, IR, RE, OIR. – Principali verbi riflessivi. – Principali verbi impersonali. – Principali verbi irregolari. – Accordo del participio passato. – Gallicismi. – Verbi di movimento + infinito. – Verbi di opinione + indicativo oppure infinito. – Uso del congiuntivo con i verbi impersonali e di volontà e/o desiderio. – Ipotesi della realtà. 265 b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni della vita quotidiana – Salutations. – Pays et nationalités. – Études, professions et lieux de travail ou d’études. – Famille. – Personnes (description physique et traits de caractères. Ex. gentil, gai...). – Vêtements, accessoires et objets quotidiens (Ex. : ordinateur...). – Actions de la journée. – Immeuble et appartement. – Anniversaires et fêtes. – Argent et modalités de paiement. – Magasins et achats. – Temps et météo. – Loisirs, vacances, voyages. – Moyens de transport, en ville et sur la route. – Hôtel et restaurants. – Repas et produits alimentaires les plus courants. c) Sviluppo delle competenze di lettura, ascolto e comprensione orale con l’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali BIBLIOGRAFIA Testo comune a tutti i livelli/gruppi (principiante, falso-principiante e intermedio) adottato a lezione e consigliato per lo studio individuale: L. PARODI -M. V ALLACCO , Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto a parte), CIDEB 2009. Testi adottati a lezione Possono essere differenziati per livelli e/o per formatori e saranno comunicati il primo giorno di lezione in aula. Relativo avviso sarà pubblicato sulla pagina web del SeLdA (http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Programma dei corsi). Testi facoltativi e/o consigliati per lo studio individuale L. PARODI -M. VALLACCO , Nouvelle Grammaire Savoir-Faire + Corrigés (fascicolo venduto a parte), CIDEB, 2009. J. B ONENFANT -J. L ACROIX , Exercices d’oral en contexte, -Livre, CD, Corrigé-, (Niveau débutant per i principianti, Niveau Intermédiaire per falsi-principianti e intermedi), Hachette. AA.VV, Exercices de vocabulaire en contexte + Corrigé, Hachette. S ITO: www.rfi.fr Langue française / Le journal en français facile / Le fait du jour / Apprendre à écouter (esercizi di ascolto e comprensione orale di documenti autentici). 266 Dizionario bilingue consigliato: GARZANTI , Nuova edizione. È possibile avere indicazioni bibliografiche più approfondite e specifiche per lo studio individuale, rivolgendosi al Consulente linguistico di lingua francese, presso il CAP, Centro per l’Autoapprendimento, Via Morozzo della Rocca 2/5, III piano, Aula 310. AVVERTENZE Tutti i corsi attivati di Lingua Francese sono interfacoltà e semestrali e prevedono una durata differenziata a seconda dei livelli. Gli studenti che non hanno mai studiato francese potranno scegliere un corso principianti (débutants) in base alle disponibilità d’orario, senza dover sostenere alcun test di ingresso. Gli studenti che hanno già studiato francese devono sostenere un test di ingresso che si terrà prima dell’inizio di ogni semestre (in settembre e in febbraio) c/o i laboratori linguistici di Via Morozzo della Rocca, al fine di individuare quale classe di livello frequentare (faux-débutants o intermédiaire). Gli studenti sono invitati a consultare la pagina web del SeLdA per le comunicazioni relative alle modalità e alle date del test di ingresso. Oltre ai corsi di lingua francese è possibile aumentare le ore di esposizione alla lingua o intraprendere percorsi di studio in autonomia c/o il CAP, Centro per l’Autoapprendimento (Via Morozzo della Rocca, 2/A, III piano, Aula 310) dove si trova materiale didattico e si possono costruire percorsi personalizzati, con la consulenza di un insegnante reperibile settimanalmente. Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto informatizzato e un colloquio orale a cui si è ammessi SOLO previo superamento della parte informatizzata. Test scritto informatizzato (durata: 1h30) esercizi di comprensione orale: ascolto di due documenti in francese e risposta a domande a scelta multipla; – esercizi di comprensione scritta: lettura di un testo o di vari testi brevi e risposta a domande a scelta multipla; – esercizi di lingua e di grammatica: diversi testi brevi in cui selezionare l’elemento mancante o scrivere una o più parole, in base al senso del testo o alle indicazioni grammaticali date. Non è consentito l’uso del dizionario. – Colloquio orale Colloquio di stile informale in lingua. Il candidato dovrà dimostrare di saper sostenere una conversazione con l’esaminatore, esprimendosi in modo semplice, ma comprensibile e sostanzialmente corretto. Durante il colloquio si richiederà di: – saper rispondere a domande su sé stessi (studi, famiglia, progetti…); – descrivere un’immagine fornita dai docenti e simulare un dialogo ad essa collegata; – presentare un argomento a scelta semplice, connesso alla francofonia e ai propri interessi o esperienze, da prepararsi in modo autonomo a partire dall’ascolto di un 267 documento audio e non dalla lettura di un testo scritto. L’argomento a scelta è obbligatorio, non occorrono ricerca scritta, né file audio, ma si richiede solo di saperne parlare. Esempi, siti consigliati e metodo di preparazione sono descritti nelle Indicazioni per il colloquio orale, scaricabili dalla pagina web del Selda (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Prove d’esame). Un programma dettagliato, indicazioni specifiche per il colloquio orale, simulazioni ed esercizi per la prove d’esame sono disponibili sulla pagina web del SeLdA (v. http://selda.unicatt.it/milano Formazione linguistica di base – Lingua francese – Programma dei corsi - Prove d’esame). Gli studenti sono tenuti a consultare tali documenti per prepararsi al test e per eventuali aggiornamenti. Gli studenti possono contattare gli insegnanti nel periodo dei corsi, al termine delle lezioni. 2. - Lingua inglese - English for Humanities PROGRAMMA DEL CORSO Obiettivo dei corsi organizzati dal SeLdA è l’acquisizione delle competenze linguistiche corrispondenti al livello B1 “SOGLIA” del “Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue”. In particolare i corsi per le facoltà umanistiche sono finalizzati a: – l’acquisizione e/o il rinforzo delle principali strutture morfosintattiche della lingua inglese per un uso attivo e consapevole delle stesse; – l’apprendimento del lessico fondamentale per esprimersi nelle situazioni di vita quotidiana e un primo approccio al lessico specialistico della cultura letteraria e artistica e alla comprensione del testo scritto nell’ambito delle scienze umane. Per la parte morfosintattica il programma comprende: – ordine delle parole e struttura della frase; – tempi verbali dei verbi regolari e principali irregolari: present simple, present continuous, present perfect simple and continuous, past simple, past continuous, past perfect; futuro con will, shall, be going to, present continuous e present simple; – passivo presente e passato semplici; – forme verbali: affermativa, interrogativa (strutture interrogative con: what, where, when, who, whose, which, how, why), negativa, imperativo, esclamativo; strutture seguite da gerundio o infinito; have/get causativo; – verbi modali: can, could, will, would, shall, should, may, might, must, have to, ought to, need, used to; 268 – frasi ipotetiche: tipo zero, tipo 1, tipo 2; – discorso diretto e indiretto; – sostantivi: singolare, plurale, numerabili/non numerabili, nomi composti, genitivo e doppio genitivo; – pronomi: personali, possessivi, riflessivi, impersonali, dimostrativi, indefiniti e quantifiers (some, any, much, many, a few, a lot of, all,), relativi; – aggettivi: possessivi, dimostrativi, qualificativi, posizione dell’aggettivo nella frase, forme comparative e superlative regolari e irregolari; – avverbi: di tempo, di modo, di luogo, posizione dell’avverbio nella frase; – articoli e partitivi; – preposizioni: di luogo, di tempo, di moto, di compagnia, d’agente; in collocazioni dopo sostantivi, aggettivi e verbi. Indicazioni sulla frequenza e l’ammissione ai corsi Per essere ammessi a una classe gli studenti già in possesso di competenze linguistiche devono obbligatoriamente sostenere un test di ingresso nei mesi di luglio e settembre (per il I semestre) e febbraio (per il II semestre) presso i laboratori linguistici di via Morozzo della Rocca. A seguito dei risultati del test gli studenti vengono suddivisi in gruppi differenziati per livello come di seguito specificato: Elementare Pre-intermedio Intermedio Post-intermedio Agli studenti di livello Elementare sono offerti due corsi (I e II semestre) di 60 ore ciascuno finalizzati all’acquisizione e al consolidamento delle strutture e del lessico necessari al superamento della prova finale. Si raccomanda una frequenza attiva e regolare. Gli studenti assegnati al gruppo “Post-intermedio” possiedono già le competenze linguistiche necessarie per affrontare la prova di idoneità SeLdA e sono pertanto ammessi a sostenere la prova di idoneità nelle prime sessioni d’esame utili senza seguire un corso. Informazioni sulla prova d’esame e la relativa preparazione vengono fornite in un apposito incontro organizzato dal coordinatore di lingua inglese all’inizio di ogni semestre. N.B.: Oltre alla frequenza costante in classe è opportuno un regolare studio individuale a casa e presso il Centro per l’Autoapprendimento situato in via Morozzo della Rocca 2/A. Indicazioni sul formato dell’esame La prova di Inglese SeLdA è composta da un esame scritto in tre parti (Listening, Reading e Use of English) e da un esame orale (a coppie, circa 12 minuti). 269 Le parti Listening, Reading e Use of English si svolgono nella medesima giornata. L’orale in genere viene effettuato una settimana dopo gli scritti. Sono ammessi a questa prova solo gli studenti che superano la prova scritta. Nella pagina web del SeLdA (sezione Inglese/programmi) si può scaricare un facsimile d’esame (www.unicatt.it/selda). N.B.: Poiché ad ogni appello è prevista una suddivisione in turni secondo l’ordine alfabetico, una volta perfezionata l’iscrizione all’esame, gli studenti sono invitati a controllare sulla pagina web del SeLdA o presso la Segreteria l’orario esatto della propria prova. BIBLIOGRAFIA Grammatica di riferimento per tutti i livelli: M. V INCE -G. C ERULLI, Inside Grammar, MacMillan (libro dello studente - e volumetto separato “Key”), ed. 2005. Libri di corso: Per il livello Elementare I. LEBEAU -G. REES, Language Leader Elementary, Pearson Longman (Coursebook and Workbook). Per il livello Pre-Intermedio I. LEBEAU -G. R EES, Language Leader Pre-Intermediate, Pearson Longman (Coursebook and Workbook). Per il livello Intermedio D. C OTTON -D. F ALWEY -S. K ENT , Language Leader Intermediate, Pearson Longman (Coursebook and Workbook). AVVERTENZE Orario e luogo di ricevimento Il docente coordinatore di lingua inglese riceve gli studenti il venerdì dalle ore 10,00 alle ore 11,00 presso il Centro per l’Autoapprendimento. 3. - Lingua spagnola PROGRAMMA DEL CORSO Il Corso si articola nel seguente modo: a) Studio della grammatica di base: – Fonética y ortografía. – Artículos determinados e indeterminados. Forma y uso. 270 – Género y número de nombres y adjetivos. – Pronombres: personales sujeto, reflexivos, complemento directo, indirecto e interrogativos. – Adjetivos y pronombres: posesivos, demostrativos, indefinidos, relativos e interrogativos. – Diferencia entre: hay / está (n). – Verbos reflexivos, pronominales e impersonales. – Números cardinales y ordinales. – Muy/mucho. – Comparativos y superlativos. – Diferencia entre ser/estar. – Principales verbos regulares e irregulares. – Tiempos verbales del Indicativo: Presente, Pretérito imperfecto, Pretérito perfecto compuesto, Pretérito indefinido, Pretérito pluscuamperfecto, Futuro y Condicional. – El Imperativo (afirmativo y negativo). Imperativo + pronombres. – Ir a/pensar + infinitivo; Haber/tener + que + infinitivo; Deber + infinitivo; Volver a / ir a / acabar de + infinitivo; Estar a punto de + infinitivo y estar + gerundio. – Adverbios de lugar, tiempo, modo, cantidad, etc. – Principales preposiciones y conjunciones. – Diferencias gramaticales básicas entre el español y el italiano. b) Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni di vita quotidiana – Saludos, despedidas y presentaciones. – Países y nacionalidades. – La familia y la descripción de personas. – Profesiones y lugares de trabajo. – Partes del día y acciones habituales. Expresiones de frecuencia. – La casa (descripción de las partes, mobiliario y objetos). – La ciudad. Nombres de establecimientos y lugares públicos. Indicadores de dirección. – Ropa (prendas de vestir, tallas y colores). – Partes del cuerpo. – Alimentos y bebidas. – Actividades del tiempo libre y lugares de ocio. – Días de la semana, meses del año y estaciones. – Tiempo atmosférico. 271 – – – – – – Viajes y servicios. Medios de transporte. Medio ambiente. Marcadores temporales de pasado y futuro. Aficiones y deportes. Principales “falsos amigos” entre el español y el italiano. c) Sviluppo delle competenze di espressione orale, lettura, ascolto e comprensione con l’ausilio di supporti audiovisivi e multimediali BIBLIOGRAFIA Testi adottati a lezione C. P OLETTINI-J. P ÉREZ NAVARRO , Contacto, Curso de español para italianos, Nivel 1, Ed. Zanichelli, Bologna, 2003. G. B OSCAINI, Sin duda, Grammatica della lingua spagnola. Versione contrastiva, CIDEB, Genova, 2010. Testi facoltativi e/o consigliati F. C ASTRO , Uso de la gramática española, Nivel elemental. Nueva edición. Edelsa, Madrid, 2010. AA.VV, Gramática básica del estudiante de español, Ed. Difusión, Madrid, 2005. M. J. B LÁZQUEZ L OZANO-M.A. V ILLEGAS G ALÁN , Universo gramatical, Gramática de referencia del español para italianos, Edinumen, Madrid, 2010. Dizionari consigliati L. TAM , Dizionario Italiano-Spagnolo/Spagnolo- Italiano, Hoepli, Milano, 1997. C. M ALDONADO G ONZÁLEZ (dir.), Clave: diccionario de uso del español actual, SM, Madrid, 1999. AVVERTENZE Gli studenti sono invitati a consultare sul sito del SeLdA o sulle bacheche del SeLdA, Via Morozzo della Rocca 2/A, V piano le comunicazioni relative al test di ingresso, alla suddivisione in gruppi, allo svolgimento dei corsi e delle prove di idoneità. Tutti i corsi attivati di Lingua Spagnola sono semestrali e prevedono una durata complessiva di 100 ore ripartite in esercitazioni d’aula e di laboratorio linguistico (Centro per l’autoapprendimento - CAP). Alla prova scritta e orale si richiederà una competenza comunicativa in spagnolo (atti di parola in contesto) e non la compilazione di esercizi di grammatica. Pertanto si consiglia vivamente di frequentare i corsi e di integrare la preparazione presso il Centro per l’ Autoapprendimento di via Morozzo 2/A, dove vi sono postazioni audio-video computerizzate e materiale didattico ed è possibile costruire percorsi personalizzati con il consiglio di un consulente linguistico reperibile settimanalmente. 272 Descrizione della prova di idoneità: la prova consiste in un test scritto e un colloquio orale a cui si è ammessi previo superamento del test scritto. Test scritto (durata: 90 minuti) Il test scritto è composto da due parti principali: – Parte di comprensione scritta: * lettura e comprensione di diversi testi in lingua con verifica attraverso esercizi di risposte vero o falso e brevi testi con risposta a scelta multipla. – Parte di “coscienza comunicativa” divisa a sua volta in due parti: * esercizi di lessico, nei quali lo studente dovrà dimostrare di conoscere (tramite esercizi con risposta a scelta multipla) non solo il vocabolario fondamentale ma anche i diversi aspetti contrastivi tra lo spagnolo e l’italiano (i cosiddetti “falsi amici”); * esercizi riguardanti forme linguistiche in contesto: lo studente dovrà essere in grado di applicare i diversi elementi grammaticali inseriti in un contesto determinato sempre tramite esercizi con risposta a scelta multipla. Non è consentito l’uso del dizionario. Prova orale Il candidato dovrà dimostrare di saper sostenere una conversazione interagendo con l’insegnante e un altro candidato su un argomento familiare, esprimendosi in modo semplice ma comprensibile e sostanzialmente corretto circa una situazione di vita quotidiana. Il colloquio si svolgerà nel seguente modo: – presentazione del candidato; – conversazione/interazione con un altro candidato tramite la simulazione di una situazione immaginaria di comunicazione oppure la esposizione di un argomento proposto dall’insegnante. Nella valutazione, si verificherà non solo la capacità e qualità produttiva del linguaggio orale ma anche la capacità di comprensione auditiva da parte del candidato. Si consiglia di verificare eventuali aggiornamenti del programma e della relativa bibliografia alla fine dei corsi. Orario e luogo di ricevimento I docenti ricevono gli studenti al temine delle lezioni. 4. - Lingua tedesca PROGRAMMA DEL CORSO Obiettivo del corso Obiettivo di tutti i corsi offerti dal SELdA è portare gli studenti al livello B1 SOGLIA definito dal Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue. 273 In accordo alla Scala Globale di classificazione di esami e diplomi secondo i livelli del Consiglio d’Europa, tale livello si riferisce a un “Uso indipendente della lingua” con le seguenti caratteristiche: B1 “Lo studente è in grado di capire i punti essenziali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. E’ in grado di districarsi nella maggior parte delle situazioni linguistiche riscontrabili in viaggi all’estero. E’ in grado di esprimere la sua opinione, su argomenti familiari e inerenti alla sfera dei suoi interessi, in modo semplice e coerente. E’ in grado di riferire un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire ragioni e spiegazioni brevi relative a delle idee o a un progetto”. Saranno privilegiate tipologie di testi e ambiti lessicali rilevanti per studenti di area umanistica. Per superare con successo la prova di idoneità si consiglia agli studenti sia una partecipazione attiva alle lezioni che lo studio individuale allo scopo di acquisire le competenze ricettive e produttive necessarie per raggiungere o consolidare il livello B1. Durante le lezioni sarà dato particolare peso alla comunicazione in coppie e in piccoli gruppi e sarà distribuito materiale supplementare. Per le attività autonome sono disponibili inoltre materiali al Centro per l’Autoapprendimento (CAP), ubicato al III piano della sede di Via Morozzo della Rocca 2/A. N.B.: Si consiglia la frequenza delle lezioni e del Centro per l’Autoapprendimento. Al fine di raggiungere il livello B1 descritto sopra, il corso prevede: – Acquisizione e sviluppo delle competenze comunicative ricettive (ascoltare e leggere) e produttive (parlare e scrivere) attraverso attività sia guidate che autonome, relative a situazioni rilevanti dell’esperienza quotidiana. Il raggiungimento di questi obiettivi presuppone: A. Acquisizione del vocabolario fondamentale per esprimersi nelle situazioni di vita quotidiana relative ai principali ambiti tematici, attinenti al settore lavorativo; B. Conoscenza e uso attivo delle principali strutture morfosintattiche della lingua tedesca: * St r u t t u r a d e l l a f r a s e p r i n c i p a l e e s e c o n d a r i a ( p e r e s . : c a u s a l e , condizionale,interrogativa indiretta, relativa, infinitiva, finale); * Declinazione di sostantivi e articoli, aggettivi e pronomi possessivi, pronomi personali, aggettivi; il gruppo nominale; 274 * Coniugazione dei principali verbi regolare e irregolari (tempi verbali: Präsens, Perfekt, Präteritum, Imperativo, würde + Inf., forma passiva); * Principali preposizioni con dativo e accusativo; * Connettori. Gli obiettivi di studio si raggiungono utilizzando testi autentici attinenti alla vita lavorativa e al linguaggio dell’economia per tutte le competenze linguistiche. BIBLIOGRAFIA P. V ALLAVANTI , Kontakte, EDUCatt, 2010 . Begegnungen A2+, Schubert Verlag, ISBN 978-3-929526-89-9. Deutschlandrunde, EDUCatt, ISBN 978-88-8311-595-0. Durante le lezioni sarà distribuito materiale integrativo circa i principali ambiti tematici in programma. Grammatica consigliata H. SCOLLO, Deutsche Grammatik für Italiener, Graphics Editore, ISBN 978-88-903665-0-5. Dizionari bilingui consigliati Dizionario Italiano-Tedesco/Tedesco-Italiano, Paravia, 2001. Oppure Dizionario ItalianoTedesco/Tedesco-Italiano, Sansoni, Firenze. Dizionario monolingue consigliato Deutsch als Fremdsprache, Hueber Wörterbuch, ISBN 3-19-001735-2. Materiali per esercitarsi per la parte scritta dell’esame: P. V ALLAVANTI , Textverständnis, EDUCatt, ISBN 978-88-8311-594-3. P. V ALLAVANTI , Deutschlandrunde, EDUCatt, ISBN 978-88-8311-595-0. ÖSD-Übungsmaterialien Grundstufe Deutsch e Zertifikat Deutsch, consultabili presso il Centro per l’Autoapprendimento (CAP), ubicato al III piano della sede di Via Morozzo della Rocca 2/A. AVVERTENZE Indicazioni Sulla Prova Di Idoneità La verifica è composta da una prova scritta (ascolto, lettura ed espressione scritta) e una prova orale. Prova scritta – Non sono ammessi dizionari: Ascolto (ca. 15 minuti): brani con verifica di comprensione tramite risposte autentiche, o vero/falso: modello Übungsmaterialien Grundstufe Deustch e Zertifikat Deustch, Hörverstehen. 275 – – Lettura e Grammatica Prima parte: testo con verifica tramite risposte a scelta multipla e testo a inserzioni. Seconda parte: testo con spazi vuoti da completare: modello Übungsmaterialien Zertifikat Deustch Leseverstehen Aufgabe 1 e ZD Sprachbausteine. Espressione scritta Una lettera di circa 80-100 parole (su indicazioni): modello: Übungsmaterialien Zertifikat Deutsch – Prova orale (dialogo di 15 minuti): 2 capitoli di Deutschlandrunde a scelta dello studente e breve conversazione in lingua su argomenti trattati a lezione. Lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di comunicare in modo semplice ma corretto. Nota Bene: Per essere ammessi alla prova orale bisogna aver superato la prova scritta. Si consiglia vivamente di frequentare le lezioni e il Centro per l’Autoapprendimento. Gli studenti che avessero difficoltà nella frequenza sono pregati di contattare per tempo l’insegnante. Orario e luogo di ricevimento Il Prof. Paola Vallavanti riceve gli studenti nella sede di via Morozzo della Rocca su appuntamento previa mail: [email protected]. Per eventuali avvisi utilizzerà anche la pagina a sua disposizione nello spazio Selda – Esercitazioni di lingue - in Blackboard. 276