Oltre l’ovvio Parità uomo donna!!! Ma andiamo al nostro ritratto. Esso è un busto relativamente piccolo in raffronto con quello di Scipione Borghese, di Urbano VIII o di altri vescovi, cardinali e maggiorenti vari. Ma è di una raffinatezza fuori del comune anche per l’uso di una qualità di marmo ambrato e molto caldo. La prima volta in cui l’ammirai, rimasi stupefatta dall’espressione volitiva, dalla vitalità, dalla sensualità, dalla vivacità, dalla freschezza che emanava. L’opera, essendo fuori dagli schemi celebrativi di nobili e prelati, darà l’avvio un secolo e mezzo prima, proprio per queste sue qualità, alla ritrattistica moderna, in cui assumerà importanza l’introspezione psicologica. Esaminiamo attentamente la figura. Essa è rappresentata in posizione frontale, i capelli sono morbidi e leggermente scomposti, gli occhi sgranati non sono rivolti allo spettatore, ma hanno l’espressione di chi ha dinanzi qualcosa di sorprendente, la bocca semiaperta sembra trattenere un gemito. Scendiamo all’abbigliamento non particolarmente elegante, sembra quello di una veste intima che si apre sul collo fino a fare intravedere parte di un bellissimo seno. Bernini, Apollo e Dafne, Galleria Borghese, Roma ormai attraverso la corteccia, sentire il battito del cuore della casta ninfa. Notate, ancora, carissimi, la bellezza classica dei corpi insieme a un'avvolgente sensualità propria del Seicento e del Bernini in particolare, che ritroveremo in un ritratto bellissimo e spesso sottovalutato, quello di Costanza Bonarelli. Chi era costei? Apparteneva presumibilmente a un ramo della famosa famiglia Piccolomini del ramo viterbese ed era anche discretamente ricca, perché si era dedicata al commercio di oggetti e opere d’arte. Aveva sposato lo scultore Bonarelli, che era un aiutante del Bernini. Costei era molto bella e attraente, ma anche di costumi liberi. Intrecciò una relazione molto passionale col nostro scultore. Ma Costanza concedeva le sue grazie anche al fratello dell’artista, Luigi. Gian Lorenzo, venuto a conoscenza del fattaccio, fu sul punto di uccidere il fratello e si vendicò della donna facendola sfregiare. Ovviamente, in tempi di maschilismo onnipotente, lo scultore pagò solo un’ammenda e la poverina finì in carcere per adulterio. Bernini, Costanza Bonarelli, Museo del Bargello, Firenze Nuove direzioni • n. 12 novembre-dicembre 2012 20