AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P NUMERO 1832 DI MERCOLEDI 12 APRILE 2017 Indagati un medico e nove poliziotti penitenziari per dei certificati medici sospetti Carcere, certificati medici sospetti, pioggia di avvisi di garanzia .Le assenze risalgono al 2016. Indagati un medico e nove poliziotti.Ferrara, 5 aprile 2017 - Per la bufera scoppiata contro l’ex comandante della Penitenziaria Lisa Brianese, la procura ora presenta un duro conto. Sono dieci, infatti, gli avvisi di garanzia, con invito a rendere interrogatorio, notificati nelle ultime ore dai carabinieri del Nucleo investigativo a nove poliziotti e a un medico rei, stando alle accuse, di concorso in falso ideologico, truffa aggravata ai danni dello Stato oltre alla contestazione della legge Brunetta, quella sui cosiddetti fannulloni. Il motivo? Le assenze, con sospetti certificati medici, andate in scena tra marzo e aprile di un anno fa in occasione della protesta verso l’allora comandante per il quale alcuni sindacati chiesero e ottennero il trasferimento. Facciamo un po’ di ordine. E’ il 9 aprile quando Sappe e Osap convocano una conferenza stampa per spiegare l’enorme frattura tra il personale penitenziario e la comandante di reparto, Lisa Brianese. Secondo le sigle, all’Arginone in quel momento si era creata una situazione «insostenibile» per quella che i sindacalisti definivano «inadeguatezza» del loro dirigente. Da qui partirono alcuni scioperi «destinati a proseguire fino a quando la Brianese non sarà rimossa dal proprio ruolo». Cento agenti, addirittura, in quell’occasione avevano annunciato l’intenzione di lasciare l’istituto per incompatibilità con la dirigente. «Serve un comandante – spiegarono ancora – che faccia rispettare le regole, con il pugno duro A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO e che ci permetta di reagire in caso di aggressioni». Il primo atto in via Mentessi arrivò due mesi dopo, un documento firmato dall’allora direttore dell’Arginone Carmela Di Lorenzo, sulla base di una relazione della Brianese. In quelle carte si sottolineavano gli enormi problemi provocati dalle assenze in massa di diversi poliziotti (una sessantina in totale), sostituiti in quei giorni da personale mandato da Bologna. Un’assenza giustificata da una sequela di certificati medici, e poco meno di una ventina firmati tutti da un medico dell’Arginone. Le patologie? Pressoché identiche: blocco lombare e gastroenterite. Una coincidenza molto strana per il pm Giuseppe Tittaferrante e per l’Arma, cosa che ha portato immediatamente all’acquisizione delle note sindacali e all’escussione a sit di diverse persone, tra cui medici privati che firmarono certificati di alcuni poliziotti. Ben più difficile, per arrivare alle successive ipotesi di reato nei confronti dei dieci, è stata quella di provare che poliziotti e medico dell’istituto non si sarebbero visti, nonostante fosse stato emesso il certificato. Si è passati così al controllo di una serie di tabulati telefonici, oltre all’osservazione del registro di entrata e uscita del carcere e dell’infermeria. Da qui, stando alle accuse, le conferme tanto attese: quelle visite non sarebbero mai avvenute.(Il Resto del Carlino) Sindacati della Polizia penitenziaria in audizione davanti alla 1^ e 4 ^ Commissione difesa del Senato in relazione all’Atto del Governo n. 395 (disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia) DÌ TUTTI_ Giovedi 13 aprile 2017 dalle 9.30 alle 14.00 davanti agli UFFICI DI PRESIDENZA RIUNITI 1 a E 4ª nella Aula 4a Commissione del Senato si terrano Audizioni informali, in relazione all'Atto del Governo n. 395 (disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia) -audizione del Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, gen. c.a. Tullio Del Sette - audizione del Comandante generale della Guardia di Finanza; gen. c.a. Giorgio Toschi – audizione del Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Santi Consolo – audizione di rappresentanti del CO.CE.R. Interforze e di organizzazioni sindacali e associazioni Segreteria Generale Poliziotta penitenziaria morta per un calcolo renale: c’è l’archiviazione per otto medici Morì per un calcolo ai reni, otto archiviazioni.Per il gip i medici del Ss. Annunziata non hanno colpe.Poliziotta penitenziaria morì per un calcolo renale: c’è l’archiviazione per otto medici dell’ospedale Ss. Annunziata.Lo ha deciso il gip del tribunale di Taranto, dott.ssa Paola Incalza. Nel collegio di difesa gli avvocati Claudio Petrone, Adriano Minetola, Chiara Lerario e Leonardo Lanucara. Valeria Angela Lepore, agente di polizia penitenziaria in servizio nel ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it--------------------------------------------------------------------------------------------- --- -----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA------------------------------------------- carcere di San Vittore, a Milano, è morta nel luglio del 2014. Mentre era in vacanza con la famiglia a San Pietro in Bevagna nella notte tra l’11 e il 12 luglio avvertì dolori lancinanti al fianco destro e fu prima accompagnata al pronto soccorso di Manduria e, il giorno dopo, per accertamenti, fu trasferita nel reparto di urologia dell’ospedale “Ss. Annunziata”.Nel nosocomio di via Bruno il 13 luglio fu sottoposta ad un doppio intervento chirurgico: uno per l’asportazione di un calcolo renale, l’altro per l’impianto, come è stato scritto nella denuncia presentata dai genitori ragazza, di un polmone artificiale. La giovane fu poi trasferita nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari. Valeria Lepore, il 16 luglio, fu sottoposta ad un intervento neurochirurgico per complicazioni cerebrali. Morì nel policlinico il 17 luglio. Dopo la denuncia della famiglia la Procura barese avviò una indagine per omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati 20 medici.Al termine delle consulenze tecniche la magistratura barese ha chiesto l’archiviazione per i sette medici baresi e trasmesso le carte per competenza alla Procura di Taranto perché valutasse la posizione degli altri sanitari coinvolti nella vicenda. Ora è arrivata l’archiviazione per otto medici dell’ospedale di Taranto.(Tarantobuonasera) Clamoroso in carcere. Detenuti costruiscono bomba artigianale e colpiscono un agente CAMPANIA. Un boato ha scosso i detenuti della sezione di Media sicurezza del carcere. Erano da poco passate le 21,30 della scorsa sera quando nel silenzio del penitenziario di Fuorni, in provincia di Salerno, alcuni detenuti hanno fatto esplodere delle bombolette di gas da campeggio che solitamente vengono usate dagli stessi per cucinare. L'assistente della polizia penitenziaria che in quel momento era intento a fare il giro serale è stato investito dall'onda d'urto dell'ordigno, riportando un forte choc e stordimento dovuto alla deflagrazione avvenuta in un ambiente chiuso che ha solo amplificato le onde d'urto della bomba artigianale. L'episodio conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, le condizioni poco sicure in cui sono costretti a lavorare gli agenti e - non in secondo piano - la mancanza di sicurezza per gli stessi detenuti. In seguito all'episodio, sono state avviate le procedure per risalire ai responsabili del folle gesto.(internapoli.it) Banca dati del Dna. Italia ultima arrivata ma è all'avanguardia I campi di applicazione sono molti, ma l'idea di un censimento genetico della popolazione suscita dubbi e paure nell'opinione pubblica. Ma la polizia rassicura sulla privacy. Mentre si sperimenta sul campo il valore aggiunto del database nell'investigazione sui reati seriali, Renato Biondo, direttore della Quarta divisione Banca dati del dna spiega perché siamo arrivati per ultimi ma siamo all'avanguardia per affidabilità scientifica e tutela della privacy. La banca dati del dna ha avuto due riscontri positivi. In termine tecnico si chiamano "match".Vuol dire che per la prima volta in Italia l'investigazione su un crimine partirà da una corrispondenza tra le tracce biologiche sulla scena del crimine e i profili depositati nel database che raccoglie il dna di tutte le persone accusate di reati contro la persona e contro il patrimonio. A rivelarlo è Renato Biondo, dirigente della Polizia di Stato a capo della divisione che ha iniziato a censire i profili nell'autunno del 2016 ed è diventata operativa il 19 gennaio di quest'anno.Nessun cold case sotto la lente d'ingrandimento dei media, i positivi riguardano reati predatori: in un caso i carabinieri sono riusciti a mettere in relazione due furti, nell'altro la polizia ha associato due rapine. "In una seconda fase - spiega Biondo - si vedrà se dalla traccia in comune si arriverà ad avere nomi e cognomi. Il vantaggio è che quando i profili genetici verranno associati a un soggetto quest'ultimo non risponderà solo di un reato ma di una serie. Molto spesso si pensa che la banca dati nasca per risolvere l'omicidio, in realtà la sua utilità si vede soprattutto nei reati seriali: furti, rapine, violenze, stupri. Reati di forte impatto sull'opinione pubblica, che aumentano il senso di insicurezza e, messi in relazione fra di loro, portano a pene più severe". I campi di applicazione della banca dati sono molti, ma l'idea di un censimento genetico della popolazione suscita dubbi e paure nell'opinione pubblica. La mente va a casi giudiziari come l'omicidio Gambirasio, anche se i profili raccolti durante quell'inchiesta non entreranno mai nel nostro database, a eccezione di quello di Bossetti. "Il prelievo del dna" spiega il dirigente della banca dati, "è previsto solo per coloro che sono stati sottoposti a un provvedimento dell'autorità giudiziaria". Fino a oggi sono stati fatti 46mila prelievi, condotti da 1400 uffici di polizia, in cui lavorano 6.700 operatori formati ad hoc. Ma quando un soggetto viene scagionato c'è la certezza di essere eliminati dal sistema? In Inghilterra, la prima in Europa a dotarsi del database nel 1995, due condannati sulla base di prelievi associati a vecchie accuse cadute e mai espunti si sono appellati alla Corte di Strasburgo. Una situazione che per Renato Biondo non è replicabile nel nostro sistema: "Da noi c'è subito un provvedimento dell'autorità giudiziaria che dispone il prelievo mentre in altri paesi, come l'Inghilterra, l'iniziativa è della polizia e i prelievi sono previsti per una categoria di reati molto più ampia della nostra".Restare nel database da innocenti non può accadere, dunque, ma come si può essere sicuri che i prelievi e le analisi avvengano nel rispetto della privacy? La risposta è nello standard del nostro database. "Per la prima volta in una banca dati della polizia è tutto anonimizzato. Si parte dall'associare il dna prelevato dalla saliva a un'identità accertata tramite impronte digitali. Il sistema assegna un codice univoco al dna e da quel momento in poi nessuno sa quale sia il nome del soggetto a cui è stato preso. Quando il dna identificato con il codice viene confrontato con quello preso sulla scena del crimine e c'è un match, solo chi ha fatto l'analisi della scena riceve il risultato e deve decodificarlo attraverso una procedura di autenticazione forte".Un procedimento che garantisce l'anonimato impedendo la proliferazione di duplicati. Nei paesi dove non è prevista identificazione tramite impronte digitali nel sistema possono esistere dna associati a numerose identità false. Resta la questione dell'errore umano, ma anche su questo i responsabili della banca dati offrono rassicurazioni: "I profili vengono creati con il sistema del "doppio cieco", l'operatore inserisce i valori, il computer li cancella e lui deve inserirli di nuovo e solo se il computer trova, punto per punto, una concordanza con il primo inserimento considera il dato corretto".Per quanto riguarda l'ipotesi dello scambio di provette, i soggetti vengono portati nella stanza dei prelievi uno alla volta e il sistema è pensato per impedire di trattare due casi contemporaneamente. "Bisogna terminare il processo in corso e chiuderlo con la stampa dell'etichetta per il campione. Questo preclude la possibilità di confondere un campione con un altro. Il prelievo fatto viene chiuso in buste di sicurezza anti estrazione. Se la busta viene aperta e il sigillo violato, il campione non è più valido. Il processo è accreditato Iso 17025 cioè valutato e certificato da un ente terzo riconosciuto a livello internazionale".A questo si aggiunge che, arrivando per ultima, l'Italia ha sposato lo standard scientifico più all'avanguardia (24 punti di dna a fronte di 9) ragion per cui, assicura Renato Biondo, "in un futuro dibattimento l'identificazione attraverso il dna è tecnicamente inattaccabile". In tempi di duelli peritali all'ultimo sangue sulla validità delle analisi genetiche è questo un elemento di rassicurazione non da poco. Ricordando che un match ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- positivo è solo l'inizio di un percorso investigativo, non l'emissione di una condanna.I campi di applicazione sono molti, ma l'idea di un censimento genetico della popolazione suscita dubbi e paure nell'opinione pubblica. Ma la polizia rassicura sulla privacy. Mentre si sperimenta sul campo il valore aggiunto del database nell'investigazione sui reati seriali, Renato Biondo, direttore della Quarta divisione Banca dati del dna spiega perché siamo arrivati per ultimi ma siamo all'avanguardia per affidabilità scientifica e tutela della privacy. La banca dati del dna ha avuto due riscontri positivi. In termine tecnico si chiamano "match".Vuol dire che per la prima volta in Italia l'investigazione su un crimine partirà da una corrispondenza tra le tracce biologiche sulla scena del crimine e i profili depositati nel database che raccoglie il dna di tutte le persone accusate di reati contro la persona e contro il patrimonio. A rivelarlo è Renato Biondo, dirigente della Polizia di Stato a capo della divisione che ha iniziato a censire i profili nell'autunno del 2016 ed è diventata operativa il 19 gennaio di quest'anno.Nessun cold case sotto la lente d'ingrandimento dei media, i positivi riguardano reati predatori: in un caso i carabinieri sono riusciti a mettere in relazione due furti, nell'altro la polizia ha associato due rapine. "In una seconda fase spiega Biondo - si vedrà se dalla traccia in comune si arriverà ad avere nomi e cognomi. Il vantaggio è che quando i profili genetici verranno associati a un soggetto quest'ultimo non risponderà solo di un reato ma di una serie. Molto spesso si pensa che la banca dati nasca per risolvere l'omicidio, in realtà la sua utilità si vede soprattutto nei reati seriali: furti, rapine, violenze, stupri. Reati di forte impatto sull'opinione pubblica, che aumentano il senso di insicurezza e, messi in relazione fra di loro, portano a pene più severe".I campi di applicazione della banca dati sono molti, ma l'idea di un censimento genetico della popolazione suscita dubbi e paure nell'opinione pubblica. La mente va a casi giudiziari come l'omicidio Gambirasio, anche se i profili raccolti durante quell'inchiesta non entreranno mai nel nostro database, a eccezione di quello di Bossetti. "Il prelievo del dna" spiega il dirigente della banca dati, "è previsto solo per coloro che sono stati sottoposti a un provvedimento dell'autorità giudiziaria". Fino a oggi sono stati fatti 46mila prelievi, condotti da 1400 uffici di polizia, in cui lavorano 6.700 operatori formati ad hoc. Ma quando un soggetto viene scagionato c'è la certezza di essere eliminati dal sistema? In Inghilterra, la prima in Europa a dotarsi del database nel 1995, due condannati sulla base di prelievi associati a vecchie accuse cadute e mai espunti si sono appellati alla Corte di Strasburgo. Una situazione che per Renato Biondo non è replicabile nel nostro sistema: "Da noi c'è subito un provvedimento dell'autorità giudiziaria che dispone il prelievo mentre in altri paesi, come l'Inghilterra, l'iniziativa è della polizia e i prelievi sono previsti per una categoria di reati molto più ampia della nostra".Restare nel database da innocenti non può accadere, dunque, ma come si può essere sicuri che i prelievi e le analisi avvengano nel rispetto della privacy? La risposta è nello standard del nostro database. "Per la prima volta in una banca dati della polizia è tutto anonimizzato. Si parte dall'associare il dna prelevato dalla saliva a un'identità accertata tramite impronte digitali. Il sistema assegna un codice univoco al dna e da quel momento in poi nessuno sa quale sia il nome del soggetto a cui è stato preso. Quando il dna identificato con il codice viene confrontato con quello preso sulla scena del crimine e c'è un match, solo chi ha fatto l'analisi della scena riceve il risultato e deve decodificarlo attraverso una procedura di autenticazione forte".Un procedimento che garantisce l'anonimato impedendo la proliferazione di duplicati. Nei paesi dove non è prevista identificazione tramite impronte digitali nel sistema possono esistere dna associati a numerose identità false. Resta la questione dell'errore umano, ma anche su questo i responsabili della banca dati offrono rassicurazioni: "I profili vengono creati con il sistema del "doppio cieco", l'operatore inserisce i valori, il computer li cancella e lui deve inserirli di nuovo e solo se il computer trova, punto per punto, una concordanza con il primo inserimento considera il dato corretto".Per quanto riguarda l'ipotesi dello scambio di provette, i soggetti vengono portati nella stanza dei prelievi uno alla volta e il sistema è pensato per impedire di trattare due casi contemporaneamente. "Bisognaterminare il processo in corso e chiuderlo con la stampa dell'etichetta per il campione. Questo preclude la possibilità di confondere un campione con un altro. Il prelievo fatto viene chiuso in buste di sicurezza anti estrazione. Se la busta viene aperta e il sigillo violato, il campione non è più valido. Il processo è accreditato Iso 17025 cioè valutato e certificato da un ente terzo riconosciuto a livello internazionale".A questo si aggiunge che, arrivando per ultima, l'Italia ha sposato lo standard scientifico più all'avanguardia (24 punti di dna a fronte di 9) ragion per cui, assicura Renato Biondo, "in un futuro dibattimento l'identificazione attraverso il dna è tecnicamente inattaccabile". In tempi di duelli peritali all'ultimo sangue sulla validità delle analisi genetiche è questo un elemento di rassicurazione non da poco. Ricordando che un match positivo è solo l'inizio di un percorso investigativo, non l'emissione di una condanna. Il Dubbio Proroga del contributo straordinario di cui all’art. 1, comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, modalita’ Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27 febbraio 2017 che prevede la Ripartizione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 365, della legge 11 dicembre 2016, n. 232. (Legge di bilancio 2017).Proroga del contributo straordinario di cui all’art. 1, comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con la disciplina e le modalità ivi stabilite; Clicca il link sotto per leggere il DPCM pubblicato DPCM 80 Euro in Gazzetta Ufficiale Segreteria Generale Pubblicato in Gazzetta Ufficiale di venerdì 7 aprile 2017 il bando del nuovo concorso per 540 agenti di Polizia Penitenziaria, riservato ai VFP4 e VFP1. Con decreto 13 marzo 2017, pubblicato nella G.U. n. 27 del 7 aprile 2017 - 4ª serie speciale - Concorsi ed esami, è indetto il concorso per complessivi 540 posti di allievo agente di Polizia penitenziaria ruolo maschile e femminile riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) in servizio da almeno sei mesi ovvero in rafferma annuale in servizio e ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) in congedo ed ai volontari in ferma prefissata quadriennale (VFP4) in servizio o in congedo. ►Bando di concorso MODALITÀ DI COMPILAZIONE e INVIO della domanda Il termine per la presentazione della domanda è l'8 maggio 2017. La procedura di compilazione ed invio della domanda di partecipazione è esclusivamente telematica ed è descritta in dettaglio nella “Guida alla compilazione”.Qualora negli ultimi tre giorni lavorativi utili per la presentazione delle domande, venisse comunicata l'impossibilità di utilizzare la procedura informatica, i candidati potranno inviare la domanda a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al Ministero della giustizia Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Direzione generale del personale e delle risorse – Ufficio VI - Concorsi, polizia penitenziaria - Largo Luigi Daga, n. 2 00164 Roma.Può partecipare al concorso solo ed esclusivamente chi è in possesso dei requisiti previsti dal bando. ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA ------------------------------------------- Si evidenzia in particolare che attraverso www.giustizia.it, il candidato dovrà: 1. registrarsi inserendo codice fiscale e indirizzo di posta elettronica ordinaria 2. completare la sua registrazione dopo aver ricevuto una prima mail che contiene il link alla pagina di completamento della registrazione 3. inserire in questa pagina i dati richiesti indicando una password che rispetti i seguenti criteri: minimo 8 caratteri, contenente almeno 1 lettera maiuscola, 1 lettera minuscola, 1 numero e uno dei seguenti caratteri speciali: @ - # - $ - % - ! - - - _ - ? - €. Completata la registrazione, il candidato riceve una seconda mail che contiene il link alla procedura di compilazione ed invio della domanda online.Inviata la domanda, il candidato è tenuto a salvare, stampare, firmare, scansionare in formato pdf ed inviare, attraverso upload/caricamento il file della domanda di partecipazione e copia di valido ed idoneo documento di riconoscimento. Il sistema restituirà la ricevuta dell’invio della domanda che contiene: Identificativo Nome e Cognome Codice fiscale Luogo e data di nascita Ora e data di invio La ricevuta deve essere salvata e stampata per essere esibita quale titolo per la partecipazione alle prove concorsuali. In caso di più invii della domanda di partecipazione da parte del medesimo candidato avrà valore l’ultima domanda inviata.Non sono ammessi a partecipare al concorso i candidati le cui domande siano state redatte, presentate o inviate con modalità diverse da quelle indicate nel bando. ►Guida alla compilazione (formato Convenzioni nazionali e regionali per gli iscritti Alsippe parentela ai sensi della normativa vigente, per altre informazioni contattare l’ufficio ai numeri indicati sopra Segreteria Generale Compilazione gratuita del modello 730/2017 reddito anno 2016 La Segreteria Generale in collaborazione con i rappresentanti regionali provinciali e locali presenti sul territorio ha stipulato una serie di convenzioni per gli iscritti Alsippe e i propri familiari , per usufruire di servizi con sconti particolari. Per usufruire dei predetti sconti bastera’ esibire la Tessera Servizi Alsippe che potra’ essere richiesta ai responsabili delle Segreterie Sindacali . Cliccando il link sotto potrete visionare i servizi offerti http://www.alsippe.it/it/category/conven zioni/ oppure CONVENZIONI del sito : www.alsippe.itPer ulteriori richieste ed informazioni contattate l’indirizzo email: [email protected] Segreteria Generale Convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto per gli iscritti Alsippe e propri familiari ►Registrazione (disponibile dall'8 aprile 2017) ►Accesso alla procedura di compilazione della domanda (disponibile dall'8 aprile 2017) E’ attiva la convenzione tra la Segreteria Generale Alsippe e la Services Agency centro di Assistenza Fiscale , dove sara’ effettuata l’elaborazione e compilazione dei modelli 730/2017 inerenti la dichiarazione dei redditi per l’anno 2016.Tutti i delegati Alsippe , gli iscritti e familiari ,interessati alla compilazione GRATUITA del modello dovranno inoltrare una mail ad [email protected] , indicando i dati anagrafici e numero telefonico , verranno ricontattati per definire la modalita’ di consegna della documentazione necessaria alla compilazione della dichiarazione consegna che potra’ avvenire tramite fax al numero 081 0139841 oppure email all’indirizzo [email protected], oppure attraverso l'invio di un plico postale ad indirizzo da richiedere telefonicamente alla Services Agency . Il Modello 730/2017 si potrà consegnare integrato entro il 7 luglio. Richiedi alla Segreteria Generale Alsippe all’indirizzo email [email protected] l’elenco dei principali oneri deducibili e detraibili per i redditi 2016 Segreteria Generale Circolari ministeriali e note D.A.P. aprile 2017 Segreteria Generale La Segreteria Generale Alsippe ha definito una convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto e moto per gli iscritti Alsippe ed i propri familiari. Per eventuali preventivi e ulteriori informazioni chiamare al numero di telefono 3931383562 oppure inviare la documentazione direttamente all’indirizzo Invia le tue segnalazioni ad Alsippe con WhatsApp al numero 3931383562 email:[email protected] Ministeriale GDAP- 0123971 del 10-42017 Mobilità a domanda da interpello anno 2015 ruolo ispettorisovrintendenti – Anticipo riunione al 18.4.2017 ore 9.30. Segreteria Generale Documenti richiesti per il preventivo 1)Fotocopia del libretto di circolazione fronte e retro 2) Documento di riconoscimento Nel caso in cui sia un familiare intestatario della polizza un autocertificazione che ne attesti la Contattaci online su WhatsApp Web Messenger Alsippe Live al 3931383562 per richiedere le tue notizie Segreteria Generale ---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA -------------------------------------------