La bella abitudine di andare a teatro

annuncio pubblicitario
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI SCUOLA DI TEATRO “GIUSEPPE ERBA” TORINO SPETTACOLI Teatro Stabile Privato di Interesse Pubblico TEATRO ERBA – 10133 Torino – c. Moncalieri 241 – tel. 011.6615447 TEATRO ALFIERI – 10121 Torino – p. Solferino 2/4 – tel. 011.5623800 TEATRO GIOIELLO – 10129 Torino – v. Colombo 31 – tel. 011.5805768 www.torinospettacoli.it – [email protected] Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Regione Piemonte
Provincia di Torino - Città di Torino - Teatro Stabile Privato di Pubblico Interesse Torino Spettacoli
La bella abitudine
di andare a teatro
presentazione dei cartelloni Torino Spettacoli 2011-2012
nei teatri Erba, Alfieri e Gioiello
Piemonte in scena – Festival di cultura classica - Fiore all’occhiello
Per Farvi Ridere - Grande Prosa - Festival dell’operetta
Mezzogiorno a Teatro - Solferino di Sera
Teatro Alfieri, giovedì 9 giugno ore 21
La grande scatola dei sogni: oltre 60 anni di tradizione dal pioniere Giuseppe Erba
e 16 anni dal riconoscimento di “Teatro Stabile Privato di Pubblico Interesse”
Forte di oltre sessant’anni di tradizione teatrale, avviata nel dopoguerra da quel pioniere che fu Giuseppe
Erba, un manager intelligente e un vero precursore della promozione teatrale, Torino Spettacoli festeggia
i suoi 16 anni nella veste ufficiale di "strumento" di diffusione della cultura teatrale. Torino Spettacoli
sarà attivo anche per il 2011-12 nei settori della produzione, formazione e perfezionamento, ospitalità,
promozione e ricerca. L’attività, nella pienezza dei suoi aspetti e delle sue specializzazioni, sarà
indirizzata verso un’approfondita, qualificata e continuativa operatività culturale, strumento di
educazione permanente allo spettacolo “a tutto tondo”, per migliorare le abilità e la qualità della vita.
L'impegno sarà connotato dal rapporto con il territorio torinese e piemontese, con attenzione
all’integrazione con il patrimonio storico e architettonico, e dalla continuità del nucleo artistico-tecnicoorganizzativo, nonché da una progettualità coerente a livello artistico, culturale e sociale. Questo 9
giugno ha il significato di una tappa importante perché permette di presentare la programmazione dei
Teatri Erba, Alfieri e Gioiello con ospitalità scelte nel panorama nazionale e con produzioni della
Compagnia stabile Torino Spettacoli. Il tutto, a comporre una “grande scatola dei sogni”, piena di
emozione, accessibile per approfondire tematiche, o per scoprire qualcosa di nuovo, una scatola da aprire
per aprire la porta e il cuore a quello strumento-sogno-mezzo straordinario che è il teatro.
Gli abbonamenti: per creare "la bella abitudine" di andare a teatro
Torino Spettacoli punta alla promozione anche nell'ampia possibilità di scelta offerta dalle varie
formule di abbonamento, -da chi si cimenta per la prima volta, ai più assidui, fino agli addicted-, e nel
rigoroso contenimento dei prezzi dei vari abbonamenti. L’opportunità di personalizzare al massimo la
“mappa” di fruizione permette allo spettatore di costruire il percorso teatrale che lo accompagnerà per
la stagione, attingendo da cartelloni diversi, in relazione ai contenuti, ai luoghi di spettacolo e alle
tipologie di proposta. I prezzi sono IMMUTATI dall’anno scorso!
Piemonte in scena 11-12: valorizzazione delle realtà teatrali che operano sul territorio
Il cartellone, che nasce dall'impegno pluriennale di Torino Spettacoli per la valorizzazione del patrimonio
storico e culturale della regione e delle forze che vi operano, rinnova la presenza di Alfatre Gruppo
Teatro, capofila di una rassegna di realtà piemontesi e di gruppi dediti alla comicità di marca come il
Quartetto di Musica Barotta per eccellenza, gli irresistibili Trelilu, e gli esilaranti Marco & Mauro.
Festival dell’operetta 2012: storia d’amore tra Torino Spettacoli e la “piccola lirica”
Continua la grande tradizione operettistica, grazie alla storica Compagnia Italiana di Operette firmata
“Corucci”, che trova all’Alfieri il palcoscenico ideale per un fitto pubblico di appassionati.
TORINO SPETTACOLI
13° Festival di cultura classica: etica, cultura e arte bagaglio dell'uomo moderno
Torino Spettacoli crede che il Teatro non possa prescindere da un bagaglio forte di temi e motivi di
valenza etica, intellettuale e artistica; per questo riserva uno spazio di significato alla cultura classica.
Concepito per portare in scena i capolavori greci e romani, radici alle quali attinge a tutt’oggi la nostra
cultura di teatro e di vita, il Festival rinnova il proposito di offrire spettacoli di livello, integrati da
serate a tema e approfondimento. Per un coinvolgimento di spettatori, insegnanti e studenti in una
fruizione partecipata e consapevole, all’insegna di un dialogo capace di chiarificare la materia poetica, la
sua interpretazione e la rappresentazione. Grazie al contributo scientifico di studiosi ed esperti guidati da
Pierpaolo Fornaro e alla collaborazione di Piero Nuti e Adriana Innocenti, due personaggi legati al teatro
classico da lunga frequentazione ai massimi livelli, la ricerca e l’operatività in questo settore hanno
assunto importanza decisiva alla quale danno il loro contributo diverse prestigiose realtà culturali.
Grande Prosa 11-12: per una nuova coscienza teatrale
Questo cartellone s’inserisce nell’ambito della volontà di servire ed educare gli spettatori, ascoltandone
le richieste, e si conferma “luogo” di proposte qualitativamente valide e abbracciate da un pubblico
ampio che rispecchia l'anima del progetto Torino Spettacoli. Il lavoro in funzione di un’apertura per
creare uno scambio libero con un auditorio rappresentativo di ambiti diversi. Lo sguardo dei creatori, di
cui la Grande Prosa offre una scelta panoramica, sia attraverso opere originali, sia con la rilettura del
repertorio, ci permette di riflettere in un clima espressivo aperto a scritture artistiche differenti e alla
contaminazione dei segni, che lascia spazio a lavori di fascinazione, alla forte comprensione dell’attimo,
alla magia delle utopie di mondi possibili. Sono felice che il pubblico si accosti alla Grande Prosa, come
appassionato oppure come “neofita”, attratto da una singola proposta, o ancora, perché educatore o
operatore del settore. Gli spettatori ci raccontano che si sono divertiti, oppure commossi, o ancora che
sono rimasti sorpresi da una lettura registica piuttosto che da un’interpretazione: da tutti emerge che
hanno PARTECIPATO all’emozione teatrale. Emozione nella quale credo, da tutta la vita: credo nel teatro
come evento totalizzante e che l’evento teatrale si costruisca insieme: partecipatori, dunque, e non solo
osservatori da una parte e venditori dall’altra. Lo spettatore ha il diritto di essere motivato ad andare a
teatro per migliorare l’input-output della propria quotidianità, per provare un coinvolgimento, o un
rifiuto, ma che sia sempre un moto interiore, un arricchimento della propria cultura e personalità. Mi
piace considerare il teatro UN RISCHIO DELL’ANIMA, una sorta di filtro tra la vita e il trascendente.
Il Fiore all’occhiello 11-12: il “cult” del Teatro leggero guarda al futuro
Il cartellone delle migliori produzioni nazionali -dalla commedia brillante, al musical, alla prova d’attoreche Giuseppe Erba ha ideato e portato a realizzazione negli anni ’70, ha saputo crescere coerente e attuale,
mantenendo le caratteristiche che lo hanno reso “grande”. Molto è cambiato dall’inizio, su parecchi fronti,
ma il Fiore continua a conservare, e ha anzi consolidato, un motivo fondamentale della sua origine: la
volontà di dare un impulso efficace alla vita teatrale. Gli spettatori, oggi meglio informati, più consapevoli
e dinamici, seguono le iniziative con attenzione, con la partecipazione attiva alle rappresentazioni e
mantenendo viva la linfa costruttiva che è il dialogo. Il cartellone, che offre momenti lievi e liberatori,
accanto a occasioni di ripiegamento interiore, individuati secondo il criterio essenziale della qualità, è un
vero e proprio cult del teatro “leggero”. Torino Spettacoli affronta quindi, con un prezioso bagaglio, con
doveri di primo piano e con la forza dei sogni, il Fiore all’occhiello 11-12, impegnandosi in prima linea:
perchè si rinnovi e si diffonda la passione per il teatro.
P.F.R. Per Farvi Ridere 11-12: la libertà di una risata
Il titolo della rassegna è un omaggio all’ultimo spettacolo di Gino Bramieri “Riuscire a farvi ridere” e
affida alla “libertà di una risata” il compito catartico di una serata passata a contatto con la comicità,
sempre con attenzione alla qualità. Ecco la nuova edizione, offerta anche abbonamento “dedicato”.
Mezzogiorno a teatro, Solferino di Sera e Solferino di mattina
Nuovi appuntamenti per le rassegne low cost di drammaturgia contemporanea ospitate nell’accogliente e
raccolta Sala Solferino al Teatro Alfieri per una partecipazione collettiva dal testo all’evento teatrale.
Prosegue l’impegno a valorizzare i nuovi testi e le nuove interpretazioni degli autori, dei registi e degli
attori della fucina di creatività che è la Compagnia Torino Spettacoli, con apertura al confronto con docenti
e ricercatori e con gli spettatori. Un modo diverso di trascorrere la “pausa pranzo”, nutrendosi di teatro,
con l’opportunità di “bissare” alla sera alle 21, dal lunedì al venerdì, anche in abbinamento con la
proiezione cinematografica. E mattine a teatro, alle 10.30, per prendere già presto la “buona abitudine”!
Germana Erba
2
TORINO SPETTACOLI
Piemonte in scena al Teatro Erba
Valorizzazione delle realtà teatrali che operano in Piemonte
T. Erba – mercoledì 21 settembre ore 21
Compagnia Susy Picchio
SUSY PICCHIO, soprano - TEOBALDO BUSSO, tenore - MASSIMILIANO BRIZIO, pianoforte
Piccole Storie del Piemonte -
messinscena Susy Picchio
Piccole Storie del Piemonte, le più belle romanze, canzoni, poesie e aneddoti della tradizione culturale piemontese è
uno spettacolo-concerto in lingua piemontese dedicato alla musica dei più noti compositori subalpini e alle più celebri
canzoni popolari della nostra terra, con alcune toccanti pagine di poeti piemontesi. Si tratta di un patrimonio di grande
valore storico della tradizione culturale piemontese, ancora oggi godibilissimo, da frequentare nei suoi capolavori e
riscoprire nelle sue perle più segrete. A tal proposito, nel 2001, è stato realizzato per la Regione Piemonte il CD "El piasì
'd canté", raccolta di liriche e canzoni di due secoli, interpretate da Susy Picchio, accompagnato al pianoforte da Roberto
Cognazzo. E' questo l'impegno che si è assunta Susy Picchio, autentica cultrice del repertorio piemontese, realizzando lo
spettacolo con la collaborazione del tenore Teobaldo Busso e del pianista Massimiliano Brizio, per ridare voce a
personaggi, storie, ambienti e vicende del passato che, sia pure inconsapevolmente, ci appartiene e ci unisce. Sono nate
così queste Piccole Storie del Piemonte: un piccolo naviglio carico di voci di casa nostra, per lasciarsi andare alle
rievocazioni di affettuose memorie di tempi in apparenza remoti (e forse beati!) e di variazioni sull'eterno tema della
piemontesità, ma anche per tessere qualche gustosa considerazione sull'attualità dei nostri giorni. Intorno all'ispirazione
ora popolaresca ora raffinata che anima i versi di poeti piemontesi come Nino Costa, Giovanni Arpino e Cesare Pavese, il
percorso letterario e musicale spazia verso frammenti folcloristici (chi non ricorda Sponta 'l sol e Pocionin?) affrontando
delicate romanze da salotto composte su testi poetici, senza trascurare, come il titolo promette, le nostre canzoni di ieri
e oggi. In questa carrellata, un'attenzione carica d'affetto va al ricordo del grande comico torinese Erminio Macario.
T. Erba – giovedì 22 settembre ore 21
Associazione Terapia D’arte
Quando la ruota gira controvento
Si viaggia per il cosmo nel segno degli angeli in lotta sindacale
commedia tragiscomoda da un testo surreale di Carlo Mariano Sartoris
ideazione Carlo Mariano Sartoris, Luciano Marchisio - regia Sergio Salvano
“Quando la diversità diviene conoscenza”. Secondo anno di repliche al Teatro Erba per la commedia tragiscomoda
Quando la ruota gira controvento. L'associazione Terapia d'Arte, nata nel 2008 da un fortunato incontro di menti creative
tendenti ad un impiego delle capacità residue di persone afflitte da handicap motorio, indirizzate ad una comunicazione
con il collettivo, facendosi portatori di una messaggio di vita e di appartenenza. Un obiettivo difficile nel nostro contesto
sociale. Viviamo in una società pianificata dove, nella maggioranza dei casi, il portatore di handicap viene inquadrato
all'interno di un sistema socio-assistenziale. Assai raramente si cerca di individuare le capacità dell'individuo che giacciono
inutilizzate in menti e corpi che faticano ad arrendersi almeno quanto nel rendersi attendibili e desiderabili. L'attività
dell'associazione è iniziata con Quando la ruota gira controvento, scritta da Carlo Mariano Sartoris, presidente
dell'associazione e interpretata da una compagnia mista formata da attori, ballerini e da alcuni portatori di handicap. Il
successo della prima opera è il volano delle sue repliche ed è motore per iniziative indirizzate verso una comunicazione
preventiva che riguarda soprattutto le casistiche di infortunistica stradale, la loro dinamica, le conseguenze per chi ne
patisce gli effetti in prima persona e i risvolti nelle famiglie. La commedia affianca altre casistiche invalidanti, ma il
messaggio è il medesimo: aumentare i processi di attenzione nei confronti dell’unicità della vita e della salute, e della
precarietà di questo miracolo della natura, il vivere, messo a dura prova da comportamenti sociali che hanno allontanato
l’essere umano e soprattutto i giovani dal rispetto di se stessi, dei propri simili e dalla conoscenza dei propri limiti.
T. Erba – venerdì 23 settembre ore 21
Porto d’Arti
RENATO LIPRANDI
con RICCARDO PELLEGRINI BARBARA CINQUATTI
Come Ridiventai Direttore
scritto e diretto da Renato Liprandi
IL FAMIGERATO DIRETTORE DI CAMERA CAFE’!
Gli attori si cimentano in una serie di scene spumeggianti, in un incalzare avvincente di “duetti di coppia” non di
“genere sentimentale”. Ritroviamo quindi il personaggio stereotipato del direttore DeMarinis della sit-com Camera
Cafè alle prese con l’antagonista femminile.
Un direttore trovatosi improvvisamente disoccupato che, pur di lavorare, assume le sembianze di un domestico
filippino, subendo la rigida autorità della “padrona“, che, in un attimo di umana comprensione, lo indirizzerà da
una psicanalista-maga per risolvere i suoi problemi. Una volta risolti, il ritrovato direttore, riprenderà il suo ruolo
con l’autorità e la perfidia di sempre…
3 T. Erba – sabato 24 settembre ore 21
Gruppo Teatro Carmagnola
TORINO SPETTACOLI
La sitoassion a l’è sota contròl!
commedia in piemontese in tre atti di Nino Bertalmia
scenografie Giusi Cornero - costumi Margherita Giraudi
scene Beppe Cordero, Germano Biglia, Michele D’Antino, Oreste Leggiardi, Tonino Santoru
luci Mauro Canavesio - effetti sonori Bruno Benente - regia Francesco Rizzati
Nei condomìni, si sa, le beghe non mancano mai. Come non mancano i tipi più strampalati che sembrano
fare a gara tra chi ne combina di più grosse. Ma stavolta il rimedio c’è: uno dei condòmini è un ex
colonnello, che è proprio quello che ci vuole per sistemare tutto e tutti… forse!
T. Erba – domenica 25 settembre ore 16
Compagnia del Nostro Teatro di Sinio
Maria e Madalena
commedia piemontese in due atti di Oscar Barile
1ª classificata Concorso per testo teatrale nelle lingue storiche del Piemonte ed.10/11 Regione Piemonte
collaboratrice alla scenografia Piera Lusso - effetti musicali Paolo Tibaldi - regia Oscar Barile
Una vita intera a volte non basta per conoscere a fondo le persone, anche quelle più vicine. I sentimenti, le gioie
e le prove formano un groviglio difficile da sciogliere e oltre il quale non è facile andare per arrivare a quanto di
più autentico si annida nell’animo umano. I limiti e le debolezze di ogni persona, mescolati con l’ipocrisia e la
fatica di vivere, ci fanno apparire diversi e restituiscono agli altri una immagine di noi stessi che non è mai
quella vera. Maria e Madalena, due sorelle, hanno condiviso un’infanzia tutto sommato serena, nonostante il
carattere chiuso e severo della loro famiglia, si sono prima confidate e poi nascoste le loro aspirazioni e i loro
desideri, si sono volute bene e si sono odiate, sino ad arrivare ad una sopportazione reciproca che non esclude
scontri violenti e momenti di tenera nostalgia. Una storia che, prendendoci per mano, ci porta a spasso per
cinquant’anni della nostra vita, dal dopoguerra ad oggi, con una galleria di personaggi emblematici e di
avvenimenti che ripercorrono i grandi cambiamenti di vita, di abitudini, di mentalità che hanno caratterizzato la
fine dello scorso secolo e l’inizio del nuovo millennio. La Compagnia del Nostro Teatro di Sinio festeggia, con
questo spettacolo, il 30º anno di un’intensa attività che nel corso degli anni e nel rigoroso rispetto della
tradizione teatrale piemontese, tra le più vive e feconde d’Italia (soprattutto nella seconda metà dell’800), ha
sempre cercato di sperimentare nuove strade capaci di rappresentare la vita e le aspirazioni degli uomini e delle
donne del nostro tempo.
T. Erba – lunedì 26 e martedì 27 settembre ore 21
Alfatre Gruppo Teatro
GIANCARLO BIÒ’ RITA PELLEGRINELLI GIOVANNI MUSSOTTO VANNA BARBERO OMBRETTA NOVELLI
La levr al sivè (L’anatra all’arancia)
tratto da L’anatra all’arancia, due atti di W.D. Home e M.A. Sauvajon
traduzione in italiano Francesco Orsini - trad e adatt in piemontese Alfatre Gruppo Teatro
scene Piergiorgio Bertolo - costumi Mariagrazia Monticone, Loredana Poletto - musiche Ezio Brovero
regia Bruno Monticone
Secondo anno di repliche al Teatro Erba. La levr al sivé, racchiude in sé sia la componente anglosassone del
dialogo frizzante, sia quella tipicamente francese basata sulla malizia del vaudeville della commedia
brillante L'anatra all'arancia, da cui è stata tratta la traduzione in piemontese: infatti il fortunato copione
del commediografo Marc-Gilbert Sauvajon -autore di tante altre fortunate pièce come Tredici a tavola o
Adorabile Julia– scritto nel 1969, deriva a sua volta dal romanzo dell'inglese William Douglas Home (The
Secretary Bird), del 1967. In Italia è stata "cucinata" spesso, sottoponendosi via via agli adattamenti dei vari
traduttori, sia in teatro sia al cinema.
Gilberto Ferrari, brillante autore di sceneggiati televisivi e pubblicità, bravo giocatore di tennis e scacchi,
simpatico mascalzone, inaffidabile, eterno Peter Pan, nonché fedifrago incallito, è sposato da quindici anni
con Lisa che, stanca e annoiata dopo una vita dedicata al marito, alla casa e ai due figli, cade tra le braccia
di Francesco Maria Serravalle-Scrivia, serio e per giunta nobile. In pratica l'esatto opposto dell’inattendibile
Gilberto! Di fronte all'annunciato abbandono del tetto coniugale da parte della mogliettina, Gilberto
escogita un ingegnoso piano per ridicolizzare il rivale e far ingelosire la consorte: invita
contemporaneamente in villa per il weekend il rivale in amore e la sua sexy segretaria Patrizia, detta Patty
Pat. L'intento è quello di farsi scoprire a letto con Patty dalla governante Teresina, impegnata in cucina
nella preparazione di una lepre al sivé, piatto-simbolo della luna di miele dei coniugi Ferrari. Gilberto potrà
così addossarsi la colpa del divorzio, ma soprattutto stuzzicare la gelosia della moglie …
Un divertente affresco sul tema della coppia che scoppia, oggi più che mai di attualità, dove i personaggi
ben tratteggiati nelle loro caratteristiche psicologiche e i loro progressivi mutamenti d'animo sono il motore
della comicità del meccanismo.
4 T. Erba – mercoledì 28 settembre ore 21
Ij Taròch
TORINO SPETTACOLI
LELE DANESIN FERDINANDO ROSSO
Canson, Poesie e Armonie del Piemont
scritto e diretto da Lele Danesin e Ferdinando Rosso - con GIOVANNI MUSSOTTO
Gruppo che da ormai dodici anni si esibisce in Piemonte (ma non solo), proponendo un vastissimo repertorio
di canzoni piemontesi, che spazia dalla vecchia “piola” ai classici degli chansonniers subalpini, a brani di
gruppi più recenti fino alle proprie composizioni. Questi performers si muovono agevolmente attraverso i
più diversi stili musicali, potendo contare su una formazione versatile e adattabile ai diversi ambienti ove si
svolgono gli spettacoli, caratterizzata dalla versatilità dei timbri sonori. Si rivolgono a coloro che apprezzano la
vitalità della lingua piemontese proposta spesso in chiave scanzonata e ironica, ma interpretano anche la
malinconia di chi ricorda una Torino che non c’è più. L’interpretazione dei Taròch è sentita e genuina e proposta
al pubblico attraverso gli strumenti tradizionali, chitarra, fisarmonica e violino, (integrati spesso con saxofono,
basso batteria e coro), eseguita rigorosamente “dal vivo”, a garanzia di una migliore comunicazione tra i
musicisti e il pubblico. Hanno recentemente raggiunto il numero di 300 serate piemontesi, incoraggiati da un
pubblico che apprezza l’impegno di chi si batte per mantenere viva una parte importante della nostra identità
culturale. Con Il gruppo “I Fratelli Montgolfier” si esibiscono con altri musicisti nel repertorio Folk Occitano, e
hanno recentemente registrato un album in studio. Leader del gruppo è Lele Danesin, figlio d’arte (il padre
Arturo è stato per 30 anni Primo Flauto dell’Orchestra Sinfonica RAI di Torino, e insegnante di flauto presso il
Conservatorio G.Verdi) che accompagna con la chitarra la sua voce calda ed espressiva, alternando i toni
dell’allegria a quelli più intimisti. Alla fisarmonica è Ferdinando Rosso, brillante ed eclettico. Al violino e viola è
Marco Casazza. Nei versi finali della canzone Canta con mi c’è la sintesi del loro impegno: “Cantoma la Lenga
d’la Tèra d’Piemont, ch’a sia viva e nostra, nèn Lenga d’ij Veij”.
T. Erba – da giovedì 29 settembre a domenica 2 ottobre - (da giov a sab ore 21 – domenica ore 16)
Compagnia Masaniello
La Fortuna con l’Effe maiuscola
tre atti comicissimi di Armando Curcio e Eduardo De Filippo - regia Alfonso Rinaldi
La commedia scritta a quattro mani da Armando Curcio ed Eduardo De Filippo, è ambientata nella Napoli
post-bellica e racconta la miseria e l’arte di arrangiarsi attraverso uno spaccato di vita familiare intriso di
sberleffi, risate ed equivoci. Il testo condensa tutti gli elementi tradizionali della farsa del drammaturgo
partenopeo sempre attento ad evidenziare la condizione di bisogno, materiale e morale, e di ingiustizia
familiare, sociale o addirittura esistenziale, dell’uomo. Giovanni Ruoppolo, vive con la moglie Cristina e il
loro figlio adottivo Erricuccio una vita di miseria, di stenti e di sventure. Egli sebbene ferito e amareggiato
non rinuncia mai, però, alla lotta con la vita per affermare la propria dignità e si industria come può in
mille iniziative che il più delle volte falliscono.
Finalmente, un giorno, anche in casa Ruoppolo, inattesa, arriva la fortuna (con la F maiuscola). Infatti a
Giovanni viene comunicato che è il destinatario testamentario di una grossa eredità lasciatagli da suo
fratello Federico da poco morto in America: sta per diventare quindi molto ricco, ma…
Non vi raccontiamo altro, non possiamo farlo, perdereste quel magico finale, la cui morale -tipica
dell’opera teatrale di Eduardo- affianca al divertimento le giuste riflessioni.
T. Alfieri – da martedì 18 a domenica 23 ottobre GIPO FARASSINO (SCHEDA A PAG 19)
T. Gioiello – da giovedì 27 a domenica 30 ottobre BLUE DOLLS Mille lire al mese (SCHEDA A PAG 15)
T. Erba – unica data 7 novembre ore 21
Edizioni Musicali Discografiche Oranova – Torino Spettacoli
DANTE MURO
L'altra voce
regia Enrico Fasella
Il progetto artistico L'altra voce nasce a Torino nel 2010, da un'idea del M°Benny Fiorito, titolare
dell'etichetta discografica Oranova, e detentore di una grande esperienza nella musica jazzistica
americana, nonchè collaboratore stretto di Frank Sinatra. L'intento è di proporre al grande pubblico una
nuova vocalità, o meglio una vocalità rara, potente, che è unico mezzo per affrontare temi profondi sociali
e di vita personale. La musica italiana riarrangiata per orchestra classica e moderna è una novità che lega
la classicità con la modernità stessa e che proprio nell'interprete Dante Muro, trova facilità di espressione
canora, che "entra" nella mente, ma soprattutto nel cuore, trasmettendo grandi emozioni. Questo progetto
coinvolgerà la varie comunità italiane all'Estero e approderà il prossimo anno in America.
5
TORINO SPETTACOLI
T. Erba – sabato 10 dicembre ore 21 e domenica 11 dicembre ore 16
Associazione Culturale Onda Larsen
Delitto in manicomio e Torre di pietra
Delitto in manicomio di Andrè De Lorde - regia Giovanni Mancaruso
All’interno di un istituto psichiatrico, nella campagna francese, il tempo sembra non scorrere mai, solo il passare
delle stagioni rappresenta l’unico legame con la realtà. E’ questo lo scenario ove si consumano deliranti
atrocità; il sottile equilibrio tra ciò che è reale e ciò che non lo è, viene spezzato da due pericolose e deformi
pazienti. La distrazione degli infermieri e la casualità, saranno gli elementi che determineranno l’amaro epilogo
di chi in realtà pazzo non è.
Torre di pietra di Camillo Antona-Traversi e Roberto Francheville - regia Riccardo De Leo
Gelosia, alcool ed invidia, sono tre ingredienti da evitare se si trascorre la propria esistenza all’interno di un faro
sull’Atlantico. Il guardiano ed il suo amico colpiti da questo velenoso cocktail di follia, mettono a repentaglio la
vita di migliaia di passeggeri innocenti. Solo un’estrema soluzione si presenta davanti a loro; per sventare la
terribile tragedia sarà necessaria un’asfissiante e dolorosa scelta. E le lacrime non serviranno.
T. Erba – da giovedì 15 a sabato 17 dicembre (da giovedì a sabato ore 21)
M & M in collaborazione con Torino Spettacoli
Parlapà
MARCO & MAURO
scritto e diretto da Marco Amerio, Mauro Mangone, Massimo Brusasco
Figlio dell'omonima serie televisiva in onda su Telecupole, Parlapà è la nuova proposta teatrale di Marco e
Mauro, ormai ospiti fissi nella programmazione del Teatro Erba.
Il duo cabarettistico torna sul palco con uno spettacolo brillante, vivace, ricco di colpi di scena, con
personaggi strampalati che... ruotano attorno all'alloggio dove i nostri abitano, in una convivenza
perlomeno curiosa. La piemontesità caratterizza alcune scene, ma lo show è decisamente composito e, per
certi versi, multietnico, perfettamente al passo con i tempi e con una società in evoluzione. O involuzione,
se preferite. Tra decoder che fanno dannare e compagnie telefoniche che ti complicano la vita a suon di
offerte straordinarie e con operatori che ostacolano più che aiutare…
Tra video curiosi e ospiti a sorpresa, anche un omaggio a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello,
impareggiabili protagonisti della comicità italiana.
Con Parlapà, Marco e Mauro promettono quasi due ore di risate, in uno show senza pause, impreziosito da
momenti musicali funzionali alla storia che si vuole raccontare. Una storia 'quotidiana'... augurando a ogni
spettatore di vivere giornate ben diverse dalle loro. Ma ugualmente divertenti!
T. Erba – venerdì 23 dicembre ore 21 e lunedì 26 dicembre ore 16
Compagnia Torino Spettacoli
GIOVANNI MUSSOTTO
Gelindo di Gian Mesturino – regia Girolamo Angione
Scaramantico, affettuoso ritorno di un “must” delle feste di Natale. Tra i pastori del Presepe non manca
mai quello che porta una pecora sulle spalle: è Gelindo, uno dei personaggi più noti e amati della Natività e
del teatro popolare piemontese, che di anno in anno ritorna sulle tavole dei palcoscenici, perché Gelindo,
contadino un po’ burbero ma dal cuore d’oro, incarna i sentimenti più autentici. Per obbedire al censimento
dell’imperatore, Gelindo lascia la sua casa in Monferrato, attraversa un bosco e, per quella magia che avviene
solo nelle favole, si ritrova dalle parti di Betlemme! Lo spettacolo propone l’originale stesura monferrina
recitata in italiano, con qualche piacevole momento in dialetto, affidata ad un gruppo di interpreti capeggiati da
Giovanni Mussotto, il Gianduja della Famija Turineijsa, qui nei panni di Gelindo.
T. Erba – da martedì 13 a domenica 18 marzo (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Associazione di Musica Barotta
TRELILU
Venti?! testi e regia del gruppo
Nuovo spumeggiante spettacolo per gli strepitosi Trelilu. Per Torino Spettacoli è una conferma collaborativa
importante: risale ormai al 2005 la prima promozione del gruppo al Teatro Erba.Quartetto comico-musicale
composto da Filippo Bessone (Pippo, cantante-filosofo nonchè autore dei testi), Piero Ponzo (Peru, ascetico
maestro concertatore specializzato in clarinetto ed effetti speciali), Roberto Bella (Bertu, bello ed
impossibile, insigne chitarrista e bluesman con uso appropriato di voce), Francesco Bertone (Franco,
eclettico professore di contrabbasso e cappellaio matto), formano senza tema di smentita il più importante
ensemble di musica “barotta” degli ultimi venti anni.
Venti?! celebra i 20 anni di carriera dei simpatici Trelilu e propone nuove canzoni e veri “cavalli di
battaglia” di questi due decenni insieme.
6
TORINO SPETTACOLI
13°Festival di cultura classica al Teatro Erba
temi e motivi etici, intellettuali e artistici bagaglio dell'uomo moderno
Teatro Erba – lunedì 3 ottobre ore 21 (ingresso libero su prenotazione)
Compagnia Torino Spettacoli
ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI
Ciò che uno ama - Poeti lirici dell’antica Grecia in scena
a cura di Adriana Innocenti
ritorna lo spettacolo-conferenza tradotto da Dario Del Corno in omaggio alla 1a edizione del Festival
serata inaugurale e di presentazione del Festival a cura di Germana Erba e Pierpaolo Fornaro
Archiloco, Mimnermo, Alceo, Anacreonte, Alcmane, Ibico, Simonide, Pindaro e Bacchilide…
"Sono voci poetiche che ci arrivano da lontano. 2600 anni sono trascorsi: eppure le sentiamo come nostre.
Parlano infatti di cose che ci riguardano: amore,amicizia, odio, dolore e gioia…”.
T. Erba – da martedì 4 a domenica 9 ottobre
(da giov 6 a sab 8 ottobre ore 21, dom 9 ottobre ore 16 - mart 4 e merc 5 ottobre ore 10)
Compagnia Torino Spettacoli
ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI STEFANO FIORILLO MATTEO ANSELMI VALENTINA POLLANI
Agamennone a cura di Pierpaolo Fornaro – regia Girolamo Angione
Una fiaccola agitata da una donna delirante, il tizzone brandito da Cassandra fra i muri di Troia anneriti e
grondanti di sangue è segnale che sorge da quella città, balena sulle cime dei monti, riverbera sui mari, sfiora
tutte le isole e giunge a Micene dove, nel palazzo del monarca sanguinario e prevaricatore, viene accolto con
giubilo e con premonitrice angoscia. Quel fuoco che si fa luce e concentra tanto spazio drammatico torna ad
essere colore del sangue per Agamennone reduce alla sua casa, e poi ancora sangue, suo e grondante sulle vesti
di Clitennestra, sposa infedele abbeverata di vendetta e strumento di giustizia sul cadavere del marito e della
concubina prigioniera. L’Agamennone di Eschilo, tragedia di fascinosa imponenza e di sovrabbondanti messaggi
autorali, viene proposta con innovativa selezione scenica e quasi contaminata con una scena-prologo tratta
dalle Troiane di Euripide; si reinterpreta così il dramma eschileo al modo critico di Euripide (che appunto lo
ricordò nel suo dramma posteriore di quarant’anni circa) privilegiandone il messaggio di umana passione e di
individuale responsabilità rispetto ai più convenzionali motivi del destino ineluttabile e della nemesi familiare.
I due testi antichi accostati in scena di per sé cospirano a una moderna appropriazione del senso tragico pur
senza alcuna nostra stridente intrusione. Quasi un dialogo di due grandi tragici greci che impone agli spettatori
un valore di etica severa e di sublime poesia. L’originalità di questa proposta nasce dalla concentrazione in
un’unica sequenza scenica di due formidabili tragedie antiche: Agamennone di Eschilo e le Troiane di Euripide
che, con l’agghiacciante e visionario monologo premonitore di Cassandra, fa quasi da prologo alla tragedia
Eschilea. A scandire il rito del fuoco e del sangue, la parola possente e scabra della tragedia antica, affidata
alla interpretazione di Adriana Innocenti e Piero Nuti per una voluta attestazione, forte e attuale, del valore di
una forma interpretativa che appartiene all’espressione più alta del teatro italiano.
T. Erba – da mercoledì 12 a domenica 16 ottobre
(mer 12 ottobre ore 10 – gio 13 ottobre ore 10 e ore 21 – ven 14 e sab 15 ottobre ore 21, dom 16 ottobre ore 16)
Compagnia Torino Spettacoli
MARIO ACAMPA ALBERTO BARBI SILVIA BARBERO EUGENIO GRADABOSCO MATTEO ANSELMI
GIUSEPPE RAIMONDO DENISE CONSIGLIO ELENA SOFFIATO
Il Soldato Fanfarone
da Tito Maccio Plauto – nuova edizione di Gian Mesturino e Girolamo Angione
musiche Bruno Coli – maestro di canto Paolo Zaltron - coreografia Ekaterina Savina - regia Girolamo Angione
Ritorno a grande richiesta per un grande successo comico firmato da Gian Mesturino e Girolamo Angione.
Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l’invenzione linguistica, il contributo della musica, la
modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità
e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. In questa prospettiva, abbiamo scelto di
collocare la vicenda nella città in costruzione d’una provincia romana appena colonizzata: Augusta
Bagennorum o ancora Augusta Taurinorum e poi chissà! I Romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni
e sulla scena, a colpo d’occhio, marmi e capitelli si sovrappongono a steccati e pollai di matrice contadina in
una divertente contaminazione di stili di vita e di cultura. Il Miles, campione di tracotanza “romanesca”, non
lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa
che un simpatico servo ordisce ai suoi danni. In questo crogiolo di genti e di esperienze, tra soldati veneti e
romani, servi napoletani e contadini piemontesi, le sfumature dialettali giocano un ruolo di spassosa comicità.
7
TORINO SPETTACOLI
T. Erba – martedì 18 e mercoledì 19 ottobre ore 21 (disponibile su prenotazione lunedì 17 ottobre ore 10)
Compagnia Torino Spettacoli
ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI STEFANO FIORILLO MATTEO ANSELMI SILVIA BARBERO
Oreste di Vittorio Alfieri – riduzione del testo Giovanni Testori – regia Adriana Innocenti da Giovanni Testori
Oreste è affidato a un’artista specializzata nella dimensione alfieriana della parola: Adriana Innocenti.
Oreste, scritto da Vittorio Alfieri nel 1777, è la tragedia più moderna che possa esistere. Per il potere, a dei figli
viene ucciso il padre; schiavi del Potere, si nutrono di vendetta e vendetta dopo due lustri compiranno e la
tragedia termina con questo verso: “O dura d’orrendo fato inevitabil legge!”. Lo spettacolo non ha scene,
costumi, non ha tempo. Gli attori immobili daranno al pubblico solo e soltanto le splendide parole di Alfieri
esempio massimo della nostra meravigliosa lingua e per me regista la soddisfazione più grande è di aver scoperto
dei bravissimi giovani attori che nella violenza del linguaggio alfieriano trovano il parlare del loro tempo.
T. Erba – giovedì 20 e venerdì 21 ottobre ore 21
A.T.I.R.
ARIANNA SCOMMEGNA
ANTONY MONTANARI, al violoncello
Cleopatràs
di Giovanni Testori - scene Maria Spazzi - luci Pietro Paroletti - regia Gigi Dall’Aglio
La forza interpretativa di Arianna Scommegna si sprigiona tutta in questo ultimo spettacolo della sua trilogia di
monologhi. Un allestimento dove la parola è regina con il suo suono al di là della comprensione, accompagnata
dall’improvvisazione musicale della calda voce di un violoncello. Per questa interpretazione Arianna ha vinto il
Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Dalla rassegna stampa: “È tanto brava, la Scommegna,
che in certi momenti si rischia di ascoltare solo lei e non il testo, e questo sarebbe un limite, perché la
Cleopatràs è un'opera di incommensurabile bellezza: ogni volta si resta stupiti dalla struggente purezza di
questo inno ai piccoli piaceri della vita -le pattinate dell'Antonio sul lago del Segrino… -scritto da un autore che
la vita per anni l'aveva negata e maledetta, e la riassaporava a pochi passi dalla fine” – “Magnifica Scommegna”
– “Un’attrice di straordinario talento, capace di passare con disinvoltura da un registro drammatico al comico,
dal divino al carnale. Un’interpretazione da non perdere, e da applaudire”. – “La Scommegna è perfetta per
Testori. Brava, anzi bravissima… tra le migliori attrici della sua generazione” – “E’ di rara perfezione lo spettacolo
per la travolgente, sensuale, disperata interpretazione e la rigorosa, limpida, colta regia. Magnifico”.
T. Erba – sabato 22 ottobre ore 21, domenica 23 ottobre ore 16, lunedì 24 ottobre ore 10
Compagnia Torino Spettacoli
PIERO NUTI MATTEO ANSELMI ANTONIO ORRIU
Processo a Socrate
dalle opere di Platone – scritto e diretto da Piero Nuti
“È giunta l’ora di andare, io a morire, voi a vivere. Chi vada a miglior sorte nessuno lo sa tranne Dio".
Piero Nuti ripropone una delle sue più vibranti interpretazioni: il fortunato Processo a Socrate. I dialoghi di
Platone dedicati al processo e alla condanna a morte di Socrate rappresentano una delle più alte riflessioni sul
senso della giustizia, del dovere dell’uomo e della morte. Lo stesso Socrate, a colloquio con i suoi discepoli, nel
momento estremo della condanna capitale, fornisce con le sue parole e con il suo comportamento la prova vivente di
una esistenza spesa a testimoniare il valore assoluto dell’obbedienza alle leggi, dell’amore per la patria, della
religiosità della giustizia. Nonostante gli accorati appelli a cercare la salvezza, Socrate va incontro alla morte con la
consapevolezza di chi accetta il martirio come testimonianza del senso più alto della giustizia.
T.Erba – da martedì 25 a domenica 30 ottobre (dal 27 al 29 ott ore 21 - 30 ott ore 16 – 25 e 26 ottobre ore 10)
Compagnia Torino Spettacoli
a cura di Gian Mesturino e Girolamo Angione
De Bello Gallico
La nuova produzione De Bello Gallico (ovvero la celeberrima “Guerra gallica”) propone un approccio innovativo nel lavoro
di stesura testuale e nelle scelte registiche rispetto allo scritto sicuramente più conosciuto di Gaio Giulio Cesare che visse
in prima persona le vicende riguardanti la conquista della Gallia. Uomo di grande cultura, appassionato di arte e filosofia,
descrisse minuziosamente la sua campagna militare, inserendo nella narrazione molte curiosità sugli usi e sui costumi
delle tribù barbariche con cui veniva a contatto, oltre a tentare di difendere il proprio operato. Il De Bello Gallico fu
redatto da Cesare in terza persona, come diario di guerra, con l'intento di conferire una patina di oggettività e di
difendere la propria persona e la propria condotta politico-militare. L'ambizione e le capacità politiche del condottiero
erano, infatti, eccezionali e assai temute da una corporazione politica, indebolita dal volgere degli eventi e dai mali di
sempre: corruzione, interesse personale nell'attività pubblica e vendette tra fazioni. Cesare ricorse spesso a temi di
riferimento ideologico: Fortuna, Clementia, Iustitia e Celeritas. Si trattava di veri e propri slogan politici, parole d’ordine
celebrative che sarebbero state utilizzate in seguito anche nella guerra contro Pompeo. Anche la storia, dunque, con la
documentazione letteraria più nota nella classicità, vale come deposito di rinnovate emozioni, legittimamente immaginarie.
Il De Bello Gallico può avere il fascino di eventi epocali mitizzati o leggendari che riviviamo nella perenne attualità della
storia sempre, per interesse empatico, contemporanea. Sulla scena l’eco di battaglie antiche e romane, fanno sì che ci
possiamo sentire Cesare o Antonio, re Cozio o Vercingetorige e possiamo apprenderne significati di valore esistenziale
secondo shakespeariano modello. È quindi pedagogia intrinseca, non solo emozione letteraria ma sollecitazione intellettiva
utile anche, o soprattutto a pubblico scolastico, magari con citazioni o brani recitati direttamente nel latino di Cesare.
8 TORINO SPETTACOLI
Grande Prosa
nei Teatri Erba - Gioiello - Alfieri
Spettatori per una nuova coscienza teatrale
T. Erba – da giovedì 3 a lunedì 21 novembre (3, 7, 14 e 21 novembre ore 10, ven 4 e sab 5 ore 21,
dom 6 ore 16, da mart 8 a sab 12 ore 21, dom 13 ore 16, da mar 15 a sab 19 ore 21, dom 20 ore 16)
Compagnia Torino Spettacoli
La Mandragola
di Niccolò Machiavelli – regia Girolamo Angione
Capolavoro comico del teatro del ‘500 e inestimabile classico della letteratura italiana, La mandragola –che prende
il nome da una radice di decantate virtù afrodisiache- è una potente satira sulla corruttibilità della società italiana
dell'epoca. Nel pieno fervore della riscoperta della commedia antica, con la leggerezza del genio, Machiavelli
ambienta nella splendida e tumultuante Firenze rinascimentale una perfetta macchina teatrale, un’opera rispettosa
fin nei particolari più minuti delle regole classiche, una commedia esemplare per disegno compositivo, qualità dei
personaggi e intelligenza del trattamento comico di scottanti temi etici e politici. Così Girolamo Angione:
“Intendiamo proporre una Mandragola fedele allo spirito carnevalesco che la vide trionfare nelle prime
rappresentazioni, tutta giocata sullo spirito ironico e beffardo dell’autore che nei tipici personaggi della commedia
classica ha voluto tradurre il principio dell'utile, l’arte della dissimulazione, facendone la spassosa allegoria dei
cortigiani descritti nelle pagine dei suoi scritti politici. In questo senso, personaggio cardine della nostra lettura
diviene il personaggio di Ligurio, perfetta espressione del pensare “machiavellico” che, ideando e attuando la
beffa erotica intorno a cui ruota la vicenda, spinta ben oltre i limiti del boccaccesco, definisce una dimensione
della vita quotidiana, in cui, analogamente all'agire politico, la realtà si fa doppia o tripla e le situazioni, già
comiche di per sé, trasfigurano nel paradossale, senza nulla togliere alla vivacità e al divertimento”.
T. Erba – da martedì 22 a domenica 27 novembre (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Associazione Teatrale Pistoiese/Argot Produzioni in collaborazione con Spoleto52 Festival dei 2Mondi
PAMELA VILLORESI DAVID SEBASTI
Appuntamento a Londra
di MARIO VARGAS LLOSA (Premio Nobel 2010)
traduzione Ernesto Franco - scena Francesco Ghisu - costumi Lucia Mariani
musiche Germano Mazzocchetti - luci Emiliano Pona - video Andrea Giansanti - regia MAURIZIO PANICI
Appuntamento a Londra è una novità assoluta per il teatro, scritta da Mario Vargas Llosa –uno dei più apprezzati
scrittori di fama mondiale– che, anche in questo testo, propone alcune delle suggestioni a lui più care. La storia che
racconta è un’acuta e profonda riflessione sul tema dell’identità e sulla vita segreta delle persone. Lo spettacolo è
anche un’indagine sui valori dell’amicizia e dei sentimenti, su quel sottile filo che ci lega come esseri umani, come
attrazione profonda dell’uomo per l’altro da sé. Due amici d’infanzia e gioventù, entrambi peruviani, si ritrovano a
Londra dopo molti anni durante i quali non avevano avuto più contatti. Nel loro incontro rivivono il passato,
mescolando bei ricordi con brutte storie che credevano oramai sotterrate o delle quali, forse, ignoravano
l’esistenza. Un teatro fortemente ispirato dalla letteratura in uno scambio fertile tra i diversi linguaggi espressivi. Il
cast attoriale dello spettacolo vede ancora una volta la presenza di un’attrice protagonista indiscussa del teatro
italiano, Pamela Villoresi insieme a David Sebasti. Lo spettacolo è al suo terzo anno di tournée. Dalla rassegna
stampa dello spettacolo: “Vargas Llosa, con impagabile savoir faire riprende alla grande giostrando con levità e
pudore più sul registro noir che su quello brillante. Cui si adegua con spirito, nella confezione approntata con
charme da Maurizio Panici, la recita dello spiritoso David Sebasti e la splendida prova di Pamela Villoresi” - “Il
testo è intrigante e divertente, pur senza perdere il suo significato di radiografia dell’identità contemporanea e
diagnosi delle ambiguità latenti. Villoresi e Sebasti regalano agli spettatori la degna interpretazione di un bel
pezzo di teatro.” - “Me ha gustado mucho. Original, sutil, immaginativo. Y al mismo tempo muy fiel al texto. – Era
raggiante, Mario Vargas Llosa dopo aver visto la trasposizione teatrale del suo Appuntamento a Londra e
soddisfatto, soprattutto per il modo in cui il regista Panici ha risolto l’ultima scena, con il finale più indovinato”.
T. Erba – da martedì 29 novembre a domenica 4 dicembre (da mart a sab ore 21 - dom ore 16)
Associazione culturale La Pirandelliana presenta lo storico successo
VALERIA VALERI PAOLO FERRARI
Gin Game di Donald Lee Coburn - regia Francesco Macedonio
Gin Game offre la visione di uno spaccato esistenziale riguardante due vecchi, Fonzia e Weller, ospiti di una casa di
riposo convenzionata. Weller, ricercatore di mercato in pensione, insegna a Fonzia, una vecchia puritana, figlia di
un pastore metodista, il gin nel quale da sempre eccelle; egli è affettuoso e cordiale ma quando Fonzia, che ha
imparato subito, comincia a vincere superando il maestro, scatena il suo disappunto, tanto più crescente fino a
diventare collera, rabbia allo stato puro. Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice
orgoglio ferito: l’ anziano giocatore è vittima di un passato fatto di delusioni, di frustrazioni economiche e
personali; Fonzia sfoga le sue delusioni fatte di abbandoni e altrettante delusioni, cedendo al turpiloquio ed agli
istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione. Il finale ci mostra la dura realtà: due vecchi
stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere
la propria infelicità dietro il velo dell’ ipocrisia.
9
TORINO SPETTACOLI
T. Gioiello – da giovedì 24 novembre a domenica 8 gennaio
Compagnia Comica Stabile del Teatro Gioiello
Assemblea condominiale di Gerard Darier – traduzione Antonella Questa (SCHEDA A PAG. 20)
T. Alfieri – da martedì 29 novembre a domenica 4 dicembre
GIUSEPPE PAMBIERI GIANCARLO ZANETTI LIA TANZI
Cena a sorpresa di Neil Simon (SCHEDA A PAG 20)
T. Erba – da martedì 20 dicembre a domenica 15 gennaio (mart 20 dic ore 10 e ore 21 – merc 21 e giov
22 dic ore 21 – da lun 26 a ven 30 dic ore 21 - sab 31 dic ore 20, dom 1° gen ore 16, da mar 3 a gio 5 gen ore 21, ven 6
gen ore 16, sab 7 gen ore 21, dom 8 gen ore 16, da mar 10 a sab 14 gen ore 21, dom 15 gen ore 16 – lun 16 gen ore 10)
Compagnia Torino Spettacoli
ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI FRANCO VACCARO LUCIANO CARATTO
Arsenico e vecchi merletti di Joseph Kesselring – regia Giancarlo Zanetti
Nuovo, atteso allestimento per il capolavoro di black humour Arsenico e vecchi merletti. Dopo il grande
successo riscosso dai molti anni di repliche del giallo Trappola per topi, Torino Spettacoli si cimenta con
un altro “meccanismo perfetto” del repertorio, questa volta colorato di “nero”...
Kesselring raggiunge in questa commedia il massimo dell’originalità, del rendimento e dell’abilità espressiva: il
congegno, di assoluta precisione, è regolato da meccanismi costruttivi che si sublimano in momenti di alto
teatro. Con arguto umorismo, sono rappresentate le manie omicide di due simpatiche vecchiette in un grado di
equilibrio in cui l’autore plasma nella sua forma comica il materiale incandescente della sua elaborazione.
Rappresentato in tutti i Paesi del mondo e portato sullo schermo da Frank Capra nel 1944, l’allestimento di
questo testo si colloca nel percorso di Torino Spettacoli di riproposta dei classici della tradizione comica di
livello. Come sottolinea Silvio D’Amico: “Per combinare i “pezzi” del suo gioco, l’autore ha immaginato di far
capitare Mortimer, un uomo normale –pensate un po’: un critico drammatico- in mezzo a una famiglia di pazzi.
A capo di questa famiglia ci sono due candide, miti, religiose vecchine, le quali struggendosi di pietà per la
solitudine degli uomini anziani rimasti senza famiglia, hanno preso l’abitudine di invitarli a casa e di offrir loro
un certo vinello arsenicato, e dopo averli così liberati dal peso della vita, li seppelliscono puntualmente nella
loro cantina con l’aiuto di un nipote anche lui pazzo, che si crede d’essere Theodore Roosvelt. Il povero
Mortimer ha appena fatto in tempo a sbalordire della macabra scoperta, che in quella casa capita un altro
nipote pazzo; costui sfoga le micidiali manie di famiglia in modi alquanto meno idillici, e arriva portandosi
appresso, dentro l’automobile, il dodicesimo dei suoi assassinati…”
T. Erba – da martedì 7 a domenica 12 febbraio (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Compagnia Horovitz-Paciotto - Offucina Eclectic Arts – La MaMa Umbria International
Trilogia Horovitz di Israel Horovitz:
L’indiano vuole Il Bronx (1968)
regia Luke Leonard (Stati Uniti) - con Lorenzo Bartoli, Giorgio Marchesi, Francesco Bolo Rossini
Beirut Rocks (2006)
regia Hyunjung Lee (Corea) - con Giorgio Marchesi, Francesco Bolo Rossini, Nicole Sartirani, Simonetta Solder
Effetto Muro (2009) regia Andrea Paciotto (Italia) – con Giorgio Marchesi, Francesco Bolo Rossini
Tre atti unici di straordinaria intensità, tradotti e messi in scena per la prima volta in Italia da tre registi di
provenienze culturali e geografiche diverse: Stati Uniti, Italia e Corea. Un gruppo di 5 attori si succedono
nell’interpretare i vari personaggi dei tre testi. Il risultato è coinvolgente, toccante e visivamente
suggestivo. Dalla rassegna stampa: “Una grande prova di maestria e di sostenuto agonismo attoriale” –
“Tre drammi di grande pathos e di straordinaria intensità” – “Lo spettacolo è stato accolto con grande
entusiasmo e partecipazione dal pubblico. A colpire gli spettatori è stata la forza dei testi esaltata da una
suggestiva messa in scena e dalla bravura di cinque giovani attori sotto la direzione di tre diversi registi.
Nella settimana precedente la Trilogia Horovitz, in un grande hotel di Torino viene proposta la
performance Suite Horovitz, Sei storie che si intrecciano all'interno di un Hotel.
Prendi un hotel, poi prendi dei personaggi che in quell’hotel diventano protagonisti di divertenti e singolari
disavventure. Il risultato? «Suite Horovitz», un caratteristico spettacolo scritto da Israel Horovitz, adattato e
messo in scena con la regia di Andrea Paciotto. Suite Horovitz è una produzione molto particolare che ha
inaugurato la 40° edizione del Festival Settembre al Borgo di Caserta (agosto 2010), uno spettacolo divertente e
coinvolgente che si svolge in diversi spazi all'interno di un hotel. Scena dopo scena, il pubblico si ritrova
testimone indiscreto di sei storie brevi, commedie ironiche e pungenti, divertenti, commoventi, provocatorie ed
impegnate. Ogni testo presenta un punto d’osservazione diverso, uno scorcio/squarcio sull’esperienza dell’uomo
e della donna contemporanei. (Seguirà in autunno conferenza di presentazione dedicata al progetto)
10
TORINO SPETTACOLI
T. Erba – da martedì 14 a domenica 19 febbraio (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Argot Produzioni Teatro Artigiano
PAOLA GASSMAN PIETRO LONGHI
Due dozzine di rose scarlatte
di Aldo De Benedetti - scene Mario Amodio - costumi Lucia Mariani - regia Maurizio Panici
Un classico universale della commedia, sospesa nel tempo e nello spazio, giocata da tre (più uno)
personaggi straordinariamente disegnati. Una storia che parla di uomini e donne con le loro debolezze, i
loro vezzi, le loro idiosincrasie. Come diceva Dumas, “le catene del matrimonio sono così pesanti che
bisogna essere in tre per sopportarle” e quindi, oltre alla coppia, è necessario che, di volta in volta, si
aggiunga un terzo ad aiutare! In un matrimonio fin troppo fedele, la moglie –forse trascurata- comincia a
sentire voglia di evasione e organizza un viaggio da sola, il marito -complice l’amico avvocato- ne
approfitta per tentare di avvicinare una bella contessa inviando due dozzine di rose scarlatte con lo
pseudonimo “mistero”. Ma il mazzo per errore arriverà alla moglie…
Da questo equivoco si sviluppa una storia parallela sul desiderio e la necessità di sognare, un percorso
iniziatico che ci fa riflettere sorridendo sulle nostre debolezze.
I protagonisti sono ancora una volta Paola Gassman e Pietro Longhi, che hanno consolidato il loro affiatamento in
palcoscenico nei due anni di repliche, premiate da straordinario successo, di Divorzio con sorpresa.
T. Erba – da martedì 21 a domenica 26 febbraio - (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Non Solo Comico - Studio 12
QUINCE
Marlene D. The Legend
scritto e diretto da Riccardo Castagnari - al pianoforte ANDREA CALVANI (nel ruolo di Burt Bacharach)
Atteso ritorno al Teatro Erba per una delle interpretazioni più sorprendenti degli ultimi anni: Quince in
Marlene ovvero uno spaccato di vita della leggendaria Marlene Dietrich quando, cinquantenne, abbandona il
cinema per dedicarsi al canto. La preparazione meticolosa ad uno dei suoi concerti. I suoi amori, i
retroscena nascosti della sua solitudine, lo sfarzo dei suoi costumi... il tutto accompagnato dalle più belle
canzoni che lei ha cantato sui palcoscenici di tutto mondo e, qui, eseguite rigorosamente dal vivo con
l'accompagnamento del pianoforte.
Ma perché ad interpretarla è un uomo? Il segreto è la chiave di volta dello spettacolo e sarà proprio quel
segreto a consolidare l'amicizia che nascerà tra lei e il suo interprete: QUINCE (pseudonimo sotto il quale
per anni si è celato lo stesso Castagnari).
Lo spettacolo, in scena dal 2001, è diventato un successo internazionale (da Città del Messico a Parigi) con
innumerevoli riconoscimenti, tra i quali il premio Marius ottenuto a Parigi come migliore spettacolo
musicale dell’anno (categoria adattamento francese) e la nomination a Quince come miglior attore
protagonista. Dopo oltre tre mesi sulle scene francesi, l’incontro con Pierre e Gilles ha consacrato Quince/
Marlene tra le icone del loro gotha fotografico.
T. Erba – da martedì 28 febbraio a domenica 4 marzo (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Compagnia Torino Spettacoli
MIRIAM MESTURINO GIANLUCA RAMAZZOTTI ANDREA MARROCCO
LUCIANO CARATTO DOMENICO BERARDI BARBARA CINQUATTI MARIA ELVIRA RAO
La Locandiera
di Carlo Goldoni – regia Enrico Fasella
Secondo anno di repliche per questa edizione de La locandiera con Miriam Mesturino e Gianluca Ramazzotti che
ha letteralmente sbancato il botteghino.
L’allestimento si avvale delle scenografie storiche create dal grande Emanuele Luzzati per le produzioni
goldoniane Torino Spettacoli; i costumi sono curati da Pendragon. La riproposizione de La locandiera è un
importante traguardo per il Teatro Stabile Privato Torino Spettacoli che, partendo dalla Pamela del 1989, ha
curato in questi anni il progetto Goldoni a Torino, articolato nell’omonimo convegno (con relativa pubblicazione
degli Atti), numerosi incontri e giornate di studio, la produzione degli spettacoli L’Osteria della posta e l’Avaro e
l’ospitalità di titoli quali La vedova scaltra, proposta dal Teatro Stabile di Bolzano. La Locandiera, a differenza di
altre commedie in cui Goldoni utilizza il dialetto veneziano, è un'opera scritta interamente in lingua italiana. Il
capolavoro goldoniano, che andò in scena al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752, narra la strana
“avventura” di una giovane donna, Mirandolina, serva e padrona al tempo stesso di una locanda fiorentina. Con la
riforma goldoniana, questa figura si modernizza divenendo “donna di garbo”. Dalle note di regia: “La storia di
una donna che rifiuta Conti, Marchesi e Cavalieri, per impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine di
governare meglio la locanda, non può che essere una tipica allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e
nobiltà. In Mirandolina, si visualizza, attraverso l’artificio scenico, quel mutamento che vede la borghesia
conquistare maggior spazio a danno della nobiltà veneziana e non solo (la commedia è ambientata a Firenze),
per poi acquisire un primato che andrà via via consolidandosi negli anni successivi.
11
TORINO SPETTACOLI
T. Erba – da martedì 6 a domenica 11 marzo
(da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
PAOLA PITAGORA
Fama Fantasma
ROBERTO ALPI
Honour
VIOLA GRAZIOSI EVITA CIRI
di Joanna Murray-Smith - traduzione Masolino d'Amico - regia Franco Però
Premio Flaiano 2010 a Paola Pitagora per Honour
Fino a quale punto l’amore può prevalere? Cosa succede quando un confortevole e pluridecennale
matrimonio di classe media all’improvviso si frantuma? Quando valori e responsabilità condivise non
possono più convivere? Quando si presenta la possibilità di rinnovare la propria vita, ma a spese della
felicità e della sicurezza di qualcun altro? E qual è l’impatto di tutto ciò sul resto della famiglia?
George, giornalista e critico letterario, famoso e molto influente; Honour, sua moglie, già brava scrittrice;
Claudia, giovane intervistatrice, molto determinata, con mire letterarie; Sophie, fragile figlia della coppia,
studentessa universitaria. Una famiglia importante dell’establishment intellettuale, dove i ruoli della
coppia sono ben definiti con soddisfazione (reale? apparente?) di entrambi i partners. Ma poi piomba,
meteora inaspettata, questa giovane a intervistare Lui, l’intellettuale famoso. E l’ingranaggio, in apparenza
perfettamente oliato del ménage familiare, comincia a incepparsi. Che una giovane donna, attraente,
affascini l’uomo maturo al punto di fargli abbandonare la vita precedente, rientra in una conosciuta
casistica; ma che la giovane Claudia intrecci rapporti con gli altri membri della famiglia –che sono, poi, due
donne: Honour e Sophie- e li “usi” e si faccia “usare” da questi per quella che si rivela, essenzialmente,
come una crudele forma di ri-nascita –o, se vogliamo, di riscoperta di sé stessi– per tutti i personaggi
coinvolti, cambia la prospettiva da cui si lascia osservare questa dissoluzione familiare.
L’autrice australiana Joanna Murray Smith si è imposta ben presto come una delle autrici più interessanti
della sua generazione ottenendo la sua prima nomination all’Australian Film Institute Award per Georgia.
Honour è stata messa in scena in forma di lettura al New York Stage and Film Festival da Meryl Streep e
dopo aver vinto il Victorian’s Premier’s Literary Award for Drama, è stata prodotta a Broadway. Il testo è
stato rappresentato negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda, Corea, Brasile, Messico, Malesia, Turchia,
Portogallo e Gran Bretagna, confermandosi un successo mondiale.
T. Erba – da martedì 20 a domenica 25 marzo
(da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Compagnia di prosa Ludus In Fabula
Residenza Teatrale Fondazione Teatro Coccia Novara
MARINA THOVEZ MARIO ZUCCA
L’insostenibile leggerezza…
di Marina Thovez - scene Nicola Rubertelli - regia Marina Thovez
E’ una novità assoluta, é la prima volta che L’insostenibile leggerezza dell’essere, il famoso romanzo di
Milan Kundera, viene portato in teatro. Dopo l’originale e felice riscrittura della Casina di Plauto, l’autrice
si cimenta con un altro capolavoro della letteratura, questa volta contemporanea. Un medico chirurgo di
successo e donnaiolo incontra una cameriera autodidatta con un grande amore per i libri e per il suo
Paese: la Boemia. La ragazza gli sconvolgerà la vita. Ma un nemico ben più grande adombra il loro
matrimonio: la Russia che nel ’68 invade Praga con i carri armati e ne soffoca il sogno libertario. La
popolazione cecoslovacca è divisa in due: spie e spiati.
Un professore universitario e una sua allieva portano per mano lo spettatore nelle vicende praghesi, e con
simpatia e umorismo fanno capire l’importanza dell’esercizio del pensiero.
Dalle note di regia: “Ho ambientato la scena in un labirinto. L’appartamento di Tomas, la stessa Praga sono
visti come un dedalo da cui non c’è via d’uscita. Tereza e Tomas si muovono nel poderoso allestimento di
Nicola Rubertelli come topi in gabbia, spiati e costretti in un percorso obbligato, quello del regime
stalinista, che censura ogni movimento. Frontiere sbarrate, mezzi d’informazione che diventano mezzi di
disinformazione, scuole chiuse, intellettuali in galera o sottoterra. Questa è la punizione per quella
bellissima città che con la sua Primavera cercava di riportare il socialismo verso gli ideali di democrazia
sotto cui era nato. I personaggi del Professore e dell’Allieva non sono presenti nel romanzo di Kundera ma,
sotto forma di moderno dialogo di Platone, incarnano il suo pensiero filosofico.
(…) All’annichilimento si può opporre la fiducia nell’esercizio del pensiero in tutte le sue espressioni, da
quelle auliche delle facoltà di filosofia, di cui il Professor Kundera è stato perseguitato docente, a quelle
più comuni di chi compra un giornale sperando di trovarvi un po’ di verità, o di chi si sente migliore dopo
aver letto un bel libro. Questo è il più grande strumento di libertà che abbiamo, è un baluardo contro
qualsiasi dittatura: sia quella che si presenta sotto la forma esplicita di un regime militare, sia quella più
subdola di un voluto imbarbarimento progressivo che tolga alla gente ogni facoltà di pensare”.
12
TORINO SPETTACOLI
T. Erba – da martedì 27 marzo a domenica 1° aprile (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Laros
SEBASTIANO SOMMA
Il giorno della civetta
di Leonardo Sciascia - adattamento Gaetano Aronica
con GAETANO ARONICA MORGANA FORCELLA ROBERTO NEGRI
ALESSIO CARUSO MAURIZIO NICOLOSI MASSIMO CIMAGLIA FABRIZIO CATALANO LUCA MARIANELLI
con la partecipazione di ORSO MARIA GUERRINI
scene Antonia Petrocelli e Gilda Cerullo - luci Ugo Governali - fonica Roberto Miccinilli
costumi Antonia Petrocelli - consulenza musicale Giovanni D’aquila - regia Fabrizio Catalano
Dalle note di regia: “Un paese di poche migliaia di abitanti, nell’entroterra siciliano. Un freddo mattino
d’inverno. Una piazza. Un autobus –il motore già acceso– che s’appresta a partire. Gli ultimi passeggeri
s’affrettano a salire. Un uomo, vestito di scuro, s’avvicina, di corsa. Posa il piede sinistro sul predellino
dell’autobus, sta per rivolgersi all’autista. All’improvviso, un bagliore, seguito da un rumore sordo:
l’uomo rimane quasi sospeso, per qualche istante, prima di afflosciarsi sull’asfalto. Morto. Il giorno della
civetta racconta la storia dell’inchiesta condotta, a partire da questo omicidio, da un capitano dei
carabinieri appena arrivato in Sicilia, dalla lontana Parma, all’inizio degli anni ’60. Il capitano Bellodi è un
uomo onesto ed intelligente, pronto ad affrontare qualunque difficoltà, pur di far bene il proprio dovere.
Davanti a lui, c’è adesso un cammino lungo, faticoso, irto di ostacoli. In fondo a questo percorso, c’è la
verità; ma la verità, spesso, in Sicilia, ha troppe facce”.
Spiega il drammaturgo Gaetano Aronica: “Il progetto di uno spettacolo tratto da “Il giorno della civetta”
nasce da un grande amore per l’opera di Leonardo Sciascia, autore tra i più affascinanti e “scomodi” del
Novecento. Dico scomodi perché ritengo ci sia una volontà di non voler comprendere, quando non
addirittura di rimuovere alcune illuminanti personalità della nostra cultura recente che, con la carica
erosiva delle loro idee, metterebbero in crisi oggi come ieri, più di ieri, meccanismi consolidati, gerarchie
intoccabili, privilegi acquisiti e vissuti nella comune coscienza come diritti; insomma quel delicato
equilibrio fra i poteri che si preferisce preservare nei recinti di un conformismo rassicurante, anche là
dove voci apparentemente difformi servono invece per rafforzarli. Ci sono autori che invece fanno paura:
sto pensando a Sciascia e a Pasolini, a quelle voci cioè che non è possibile “usare”, perché nelle loro
pagine emerge un atteggiamento irriverente, un continuo sospetto, a volte, non poche, una lucida,
preoccupante veggenza. Perché Sciascia e Pasolini? Due scrittori così diversi, due mondi separati, la Sicilia,
“letteraria e civile” di Sciascia, le borgate violente, colorate al “petrolio” di Pasolini. (…) Ma torniamo al
“Giorno della civetta”. Ciò che mi colpisce, aldilà della narrazione sempre avvincente, del complesso gioco di
rapporti, nel contesto di una Sicilia dove il “non detto” diventa più importante di ciò che si dice, è una grande,
superiore, talvolta impenetrabile intelligenza. Ho come l’impressione che Sciascia, si diverta a scoprire e poi
nascondere senza essere mai volutamente esplicito, in un gioco di ombre e di luci che sembrano suggerire al
lettore uno sforzo di intelligenza, continuamente suscitando dubbi, invitando a scavare nella memoria (passata
e futura), collegare, inserire in un quadro di rapporti che va al di là della forma e investe cose, persone, fatti,
che sembrano scritti “domani”. Per questo ritengo che “Il giorno della civetta” debba essere messo in scena.
Credo che ci sia bisogno di parlare di giustizia, ci sia bisogno di un’ostinata ricerca della verità, ci sia bisogno di
un capitano Bellodi, del suo volersi “rompere la testa” contro un muro che a quarant’anni di distanza è ancora
solido. In una parola, citando il Maestro, ci sia bisogno di “idee””.
T. Erba – da martedì 10 a domenica 15 aprile (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Molise Spettacoli con il patrocinio e il sostegno del Garante dei detenuti della Regione Lazio
con il patrocinio del Ministero della Giustizia D.A.P.
ANTONELLA FATTORI GIUSY FRALLONARDO DANIELA SCARLATTI LIA ZINNO
Giorni Scontati
di Antonella Fattori e Daniela Scarlatti - musiche Marco Biscarini - scene Francesco Ghisu - costumi Lucia Mariani
lighting designer Maurizio Fabretti, Progettinaria - regia Luca De Bei
GIORNI SCONTATI tutti uguali anche quando non sono uguali. GIORNI SCONTATI quelli già passati in carcere.
GIORNI SCONTATI segnati sui muri della cella per contare quelli che dividono dalla libertà. GIORNI SCONTATI che
scontati non sono mai. Una commedia in cui quattro personaggi femminili si ritrovano a dividere una cella,
vivendo situazioni divertenti disperate e grottesche. Quattro donne che si scontrano, s’incontrano, si amano, si
odiano, si sopportano, ridono e piangono, ma soprattutto imparano a vivere in un luogo che è negazione della
vita. Il pubblico verrà trascinato dalle loro storie divertendosi alle loro battute, immedesimandosi nella loro
quotidianità così vicina e distante dalla nostra. Si appassionerà alla durezza apparentemente inspiegabile di
Viviana, che nega la voglia di vita; allo smarrimento di MariaPia che mai avrebbe pensato, lei bella ricca e
potente, di varcare la soglia di una cella; alla vitalità dirompente di Rosa, empatica , strafottente che sprigiona
simpatia a ogni piè sospinto e a cui si perdona tutto; alla fragilità di Lucia che si appoggia alle altre per paura di
volare, ma poi riuscirà a spiccare il volo più alto. Giorni scontati è uno spaccato di vita in un carcere femminile
d’Italia che sorprenderà, divertirà e commuoverà e, forse, riuscirà a spezzare qualche pregiudizio.
13
TORINO SPETTACOLI
T. Erba – da martedì 17 a domenica 22 aprile
(da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16 – scolastiche a richiesta)
Compagnia Torino Spettacoli - Junior Company Liceo TNT
Sogno di una notte di mezza estate
di William Shakespeare – regia Enrico Fasella
"Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro".
Questa è una delle frasi più celebri del "Sogno di una notte di mezza estate" l'immortale fiaba di William
Shakespeare, che accomuna l'alta poesia del più grande drammaturgo di tutti i tempi con la sua convinzione
di quanto il teatro possa dare ad ognuno di noi l'idea sintetica e chiara del senso della vita; e di quanto la
vita abbia quel senso "drammatico" che in ognuno di noi vive anche in sogno.
E’ una delle prime scritte da Shakespeare e rimane un capolavoro assoluto e ancora oggi tra le commedie
più rappresentate nel teatri di tutto il mondo. La trama principale si snoda attorno alle vicende amorose di
Ermia e Lisandro e di Elena e Demetrio, le cui avventure sentimentali sono complicate dall'entrata in scena
di Oberon e Titania, re e regina delle fate i quali, tramite il folletto Puck, creano scompiglio tra i
sentimenti degli amanti. Divertentissime anche le vicende di Bottom e dei suoi colleghi artigiani, che si
recano nella foresta per preparare la messa in scena della vicenda allegorica di Piramo e Tisbe. Uno
spettacolo gioioso, ricco di effetti scenici festosi, tra musiche, canti e danze all’insegna della giovinezza.
Affascinanti ed esuberanti interpreti trasporteranno il pubblico in uno dei più bei viaggi tra fiabesco e il
certame d’amore, che fantasia umana abbia mai potuto creare.
T. Erba – da mercoledì 2 a domenica 6 maggio
(da mercoledì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Lux T
DANIELE ANTONINI FABRIZIO D’ALESSIO GIUSEPPE FORLI’ ANTONIO GROSSO
FRANCESCO NANNARELLI ANTONELLO PASCALE MARIA ANTONIETTA TILLOCA
con la partecipazione di NATALE RUSSO
Minchia Signor Tenente
commedia di Antonio Grosso – regia Nicola Pistoia
Lo scenario nel quale si sviluppa la vicenda è la Sicilia, “isola, isola bella” così definita in apertura di
spettacolo, terra di contraddizioni, prigioniera di “uno Stato nello Stato”, luogo in cui la vita a volte
incontra la morte, attraverso la furia omicida, ma che rimane meravigliosa terra.
Minchia Signor Tenente racconta la vita quotidiana di una piccola Stazione dei Carabinieri in un paesino
della Sicilia, nella quale si vive un’ordinaria, lenta ma divertente quotidianità, interrotta da un importante
evento. L’espressione amara Minchia Signor Tenente è detta tra i denti, perché “urlarla non si può, perché
significherebbe insubordinazione”. Ma è un’espressione che non si può neanche tacere perché
significherebbe arrendersi a tutto: alle gerarchie che schiacciano, alla legge del più forte, al male.
Il tema della legalità è trattato soprattutto dal punto di vista degli uomini che non fanno notizia, in
un’ottica tragicomica, rappresentati nella loro quotidianità fatta di accadimenti belli e brutti, seriosi e
divertenti, di amore e di passioni. I Carabinieri sono uomini semplici, ma allo stesso tempo eroi, riferimento
per infondere sicurezza ai cittadini, che adempiono il proprio dovere in modo anonimo.
Dalle note dell’autore: “Era l’anno 1994, guardavo il festival di Sanremo con mio padre, la kermesse era
arrivata quasi alla fine, Baudo aveva la busta con il nome del vincitore, erano rimasti in due: Aleandro
Baldi con il brano “Passerà” e Giorgio Faletti con “Signor Tenente”. Ad un certo punto, poco prima che
Baudo annunciasse il vincitore, papà disse “Se vince Faletti, L’Italia cambia”. Faletti non vinse e L’Italia rimase
sempre quello che era e che è…la patria dei “rifugiati”. Quelle parole echeggiano nella mia mente da anni; io
figlio di un ex maresciallo dei carabinieri ho provato forse, dopo un po’ di anni, quella sensazione che mio
padre provò allora. Da bambino io vivevo nel terrore, quando ascoltavo la radio, oppure guardavo la televisione
e vedevo parlare di carabinieri, poliziotti che a “causa” soltanto del loro lavoro, venivano ammazzati senza
alcuna pietà. Intanto il tempo è passato e tre anni fa, per caso, ho riascoltato il brano “Signor Tenente” alla
radio, improvvisamente la paura e la voglia di reagire sono contemporaneamente riemersi e non avendo altro
strumento che la scrittura, ho elaborato lo spettacolo “Minchia Signor Tenente”. Cinque carabinieri, un
tenente e la mafia che li circonda… questa potrebbe sembrare la classica storia del cattivo e dei buoni in cui il
bene vince sempre… invece no… Minchia Signor Tenente, non è il solito spettacolo in cui si cerca di raccontare
le storie dei protagonisti della guerra di mafia. Non è “Il Padrino”, “La scorta”, “Borsellino”, “Il giudice
Falcone” o il “Capo dei Capi” (film dei quali io sono un grande estimatore e che raccontano stralci di vita e
biografie in modo perfetto) ma è semplicemente parlare in modo leggero, addirittura comico, di un argomento
che è stato per anni il cancro della nostra società”.
14 TORINO SPETTACOLI
P.F.R. Per Farvi Ridere
La libertà di una risata - nei Teatri Erba e Gioiello
T. Gioiello – da giovedì 27 a domenica 30 ottobre (da giov a sab ore 21 - dom ore 16)
BLUE DOLLS
VIVIANA DRAGANI primo soprano - ANGELICA DETTORI secondo soprano - FLAVIA BARBACETTO contralto
MARCO PARODI chitarra - PAOLO VOLANTE pianoforte - RICCARDO VIGORÈ contrabbasso - LUCA RIGAZIO batteria
e con gli attori RENATO LIPRANDI e CRISTINA RIGOTTI
Mille lire al mese
Si immagina che una radio italiana, che presenta i programmi musicali tipici delle radio locali, trasmetta per
l’ennesima volta lo spettacolo Mille lire al mese, davanti ad un pubblico radiofonico. Due annunciatori degli
anni d'oro della Radio (allora EIAR) si apprestano, dunque, a recitare radiofonicamente, la vicenda,
ricchissima di ricordi buffi e divertenti del periodo anni ’30-’50 e i ricordi sono intervallati da belle canzoni
swing italiane degli anni ’30-’50, interpretate dalle Blue Dolls e dai loro 4 musicisti.
Lo spettacolo, diviso in 2 tempi (anteguerra e immediato dopoguerra) è, dunque, un revival di tutte le più
divertenti canzoni dell’Italia del “ventennio” e del dopoguerra, e colpisce per la sensibilità, simpatia e
freschezza delle protagoniste e per la maestria degli attori. Non può non piacere agli Italiani di ogni età
perchè con questi motivetti sono cresciuti.
Grazie al loro repertorio d'antan le Blue Dolls hanno interpretato la fiction di RAIUNO Le ragazze dello swing,
dando voce alle attrici nelle 14 canzoni presenti nel film e partecipando a numerosi cameo. La fiction, per il
grande successo ottenuto, sarà ripresentata dalla RAI nel 2012. Inoltre, le Blue Dolls hanno partecipato al tour
di Renzo Arbore, esibendosi col grande artista anche al Teatro Alfieri a suggellare la loro notorietà.
T. Gioiello – da giovedì 3 a domenica 20 novembre (da mart a sab ore 21 - dom ore 16)
Diaghilev in collaborazione con Comedy & co.
GABRIELE PIGNOTTA
FABIO AVARO con CRISTINA ODASSO
Una Notte Bianca una commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta
“La straordinaria e divertentissima avventura di tre ragazzi che rimasti chiusi in ascensore durante il
black out della prima “Notte bianca” cambiarono la loro vita!”. Si può decidere di cambiare vita chiusi in
un ascensore? Certo! E’ proprio la voglia di cambiare vita e di sentirsi finalmente realizzati infatti che
inaspettatamente ritrovano i tre protagonisti della commedia quando rimangono chiusi per diverse ore in un
ascensore, la notte del famoso black out del 2003, quando a Roma sotto un diluvio, debuttava la prima
indimenticabile edizione della “Notte bianca”. Solo lontani dalla distrazione tecnologica generata dalla
corrente elettrica alla quale siamo quotidianamente sottoposti, si ritrova paradossalmente la voglia di
confrontarsi, di riflettere, di stare insieme, di ridere, di recuperare quella dimensione umana che stiamo
perdendo; così come a volte, solo nelle situazioni “estreme” riusciamo ad entrare nuovamente in contatto
con noi stessi e ad individuare la direzione giusta sulla quale indirizzare la nostra esistenza.
T. Erba – da giovedì 3 a lunedì 21 novembre La Mandragola di Niccolò Machiavelli (SCHEDA A P.9)
T. Gioiello – da giovedì 24 novembre a domenica 18 dicembre (da mar a sab ore 21 – dom ore 16)
venerdì 23 dicembre ore 21 – da lunedì 26 dicembre a domenica 8 gennaio
(da lun 26 a sab 31 dicembre ore 21 - da mar 3 a sab 7 gennaio ore 21 – dom 8 gennaio ore 16)
Compagnia Comica Stabile del Teatro Gioiello
MARIO ACAMPA ELENA SOFFIATO ALBERTO BARBI
Assemblea condominiale di Gerard Darier – traduzione Antonella Questa
Assemblea Condominiale è una pièce di acutissima realtà e ironia, sulla natura umana che tutti viviamo all'interno
dei nostri condomini. Non è un caso che il pubblico si senta parte in causa e partecipi, di fatto, all'assemblea
stessa, sebbene dalla platea fuori scena. Nella riunione di condominio, generazioni di famiglie, rancori atavici,
obiettivi più o meno dichiarati, offese legate al dito e rimostranze per gli interventi fatti, da fare e da non fare
all'interno dello stabile, sono il pretesto per far venire fuori la vera natura dei condomini stessi e più in generale di
quella umana. La varia umanità contenuta (a stento) all'interno dell’assemblea, rappresenta infatti un campionario
esaustivo e ironico, con tratti amari eppure divertentissimi, di quanto si vive nella quotidianità di ognuno di noi.
Tra anziani cani di anzianissimi padroni che vengono portati a spasso per i bisogni sul pianerottolo, agli abusi edilizi
mascherati all'interno dei propri appartamenti, i rumori molesti, certi, incerti e ...inspiegabili, il braccetto corto di
alcuni e la volontà ottimistica di miglioramento di altri, non manca neanche il più classico dei menage clandestini
tra le umidità delle cantine, la polvere degli appartamenti sfitti e l'idraulico. Con tanto di raccomandazioni per
preventivi di lavori fatti ad hoc…
15
TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – da mart 29 novembre a dom 4 dicembre Cena a sorpresa (SCHEDA A PAG 20)
T. Erba – da mart 20 dicembre a dom 15 gennaio Arsenico e vecchi merletti (SCHEDA A PAG 10)
T. Gioiello – da martedì 24 gennaio a domenica 5 febbraio (da mart a sab ore 21 - dom ore 16)
Teatro dei Satiri
FRANCESCA NUNZI DIEGO RUIZ
Il Matrimonio puo’ attendere di Diego Ruiz - regia Nicola Pistoia
Nuovo appuntamento firmato Teatro dei Satiri dopo l’esuberante successo di Orgasmo e pregiudizio.
In una notte di luna piena, un’automobile percorre una strada di campagna. Una curva pericolosa, un momento
di distrazione. Uno schianto squarcia il silenzio. La donna al volante e l’uomo accanto a lei sembrano non avere
speranze. E’ la prima scena di un film noir dalle atmosfere rarefatte? O magari di un drammatico polpettone
strappalacrime? Macchè! E’ l’inizio di una commedia esilarante con Diego Ruiz e Francesca Nunzi che questa
volta si scateneranno in un feroce scontro sui rapporti di coppia, sul matrimonio e sui piccoli grandi interrogativi
dei quarantenni. Meglio single che male accompagnati? Sicuramente, però se sei una donna e non hai più 20
anni, ti devi rassegnare a farti chiamare “signora”, perché se rispondi che non sei ancora sposata fai un’
inesorabile figura di “m”. E se sei un uomo? Alcuni dicono che sei più fortunato… all’apparenza! Alle tue spalle si
mormora che se non ti sei ancora accasato è perché o sei gay o… ce l’hai piccolo. Quindi forse è meglio mettere
la testa a posto e arrendersi al corso della vita. Il tempo passa inesorabile e ce ne accorgiamo perché arriva per
tutti quel particolare giorno in cui, chissà cosa diavolo succede al nostro aspetto, la gente comincia a darti del
lei. E i figli? “Per carità. Io voglio godermi la vita! Cosa ci sarà mai di così infinitamente tenero nel cambiare un
pannolino sporco?”. Eppure li vedi, i neo-genitori, con le loro occhiaie da nottate insonni, con le loro camicie
impataccate da bavette e rigurgitini, che ti guardano con l’espressione di chi sa di essere invidiato. Tu un po’ li
compatisci, ma poi ripensi a te stesso che continui a dichiararti uno spirito libero, quando invece ti commuovi di
fronte alla pubblicità dei Pamper’s! Chi ha detto che i 40 anni sono la più bella età? Provatelo a chiedere a Diego
e a Francesca: vi divertirete, anzi, riderete fino alle lacrime.
T. Gioiello – da martedì 7 a domenica 19 febbraio (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Politeama - Associazione Culturale MLG
EDY ANGELILLO & MICHELE LA GINESTRA
Radice di 2
di Adriano Bennicelli – regia Enrico Maria Lamanna
testo vincitore II edizione premio di scrittura teatrale Diego Fabbri (Forlì)
Edy Angelillo e Michele La Ginestra, tornano insieme sul palcoscenico dopo l’esperienza di Rugantino,
diretti dall’estro di Enrico Maria Lamanna. Radice di 2, testo vincitore del prestigioso premio di scrittura
teatrale Diego Fabbri, è la storia di un uomo alle soglie della pensione, che fa il consuntivo della sua vita.
Lo accompagna una donna. Lo accompagna da quando erano bambini. Tom e Gerri, l’uomo e la donna…
bambini, adulti, vecchi. Ricordi, emozioni e giochi di sessant’anni di vita insieme, tra alti e bassi, tra
prendersi e lasciarsi, raccontati con la voglia di sorridere anche delle difficoltà. In fondo, lei e il suo
giocare col mondo sono l’eccezione, mentre lui e il suo rifiuto della matematica sono la regola. È una storia
d’amore, di matematica e di sentimenti… uno spettacolo brillante, con risvolti dolci-amari, per divertirsi e
per riflettere, per ridere e sorridere.
T. Gioiello – da martedì 21 febbraio a domenica 4 marzo (da mart a sab ore 21, domenica ore 16)
a.ArtistiAssociati di Gorizia
ZUZZURRO & GASPARE
Non c’e’ più il futuro di una volta
di Aicardi, Formicola, Pistarino, Freyrie - ideazione scenica e costumi Pamela Aicardi
musiche Los Chitarones, Lorenzo Arco - regia Andrea Brambilla
E se pensare al futuro, per una volta, diventasse divertente? E se riuscissimo, in questo momento particolare, a
riderci sopra? Non sarebbe forse la formula migliore, la più ottimista, la più alternativa? Ottima idea, ottima
soluzione. Ci hanno pensato i due funambolici folletti della risata Gaspare e Zuzzurro che da più di trent'anni
leggono e rileggono la nostra quotidianità e la nostra società con stupore bambinesco e sarcasmo da filosofo. Se ti
facessero una proposta allettante non faresti di tutto per acchiapparla? Pensa a due attori ormai fuori dal giro ai
quali propongono di tornare in tv... se ti vogliono lì, sei ancora vivo! Come farsi certificare l'esistenza senza essere
eroi: la tv, la tv... ma devono trovare un'idea, inventarsi il format, qualcosa di originale per questo terzo millennio.
Dei due uno è il giovanilista, ha un b@r con internet e Facebook. Si muove. L'altro è un attore comico, nessuna
smania di aggiornamento: uno scontro generazionale tra maturi coetanei. Con Gaspare che scalpita e Zuzzurro che
recalcitra. Dicotomia tra old e new, tradizione e novità. Padri e figli, cartoline e Twitter ed in questo contrasto
dover trovare un'idea per il pubblico di oggi: una battaglia epocale! Quale idea funzionerà, cosa piacerà al
telespettatore di oggi ormai svezzato a tutto? Ma la voglia di tornare è grande, bisogna trovare una chiave. Prima si
passano in rassegna gli avventori (in crisi) del b@r, poi si pensa a un classico rivisitato...
16
TORINO SPETTACOLI
Ogni idea ha mille propositi e mille nemici. Riusciranno i nostri eroi ad accattivarsi ancora una volta i gusti
del nuovo pubblico? Gaspare e Zuzzurro si trovano a perfetto agio nei meandri delle nuove diavolerie
tecnologiche perchè hanno la ricetta giusta: sono sempre più giovani dei giovani veri perchè sono ottimisti
dentro e quindi non si faranno mai spaventare da quel mistero per eccellenza che è il futuro.
Nasce così Non c'è più il futuro di una volta, commedia illuminante sul futuro in atto, perché bisogna
capirlo oggi per usarlo al meglio domani. Un testo nato dalla necessità di parlare da giovani ai meno
giovani, facendoci amici i più giovani. Perché una risata passa dallo stomaco ai polmoni fino al cervello,
prende la strada del pensiero, del voler capire. Non c'è più il futuro di una volta è una carrellata di
comicità che attinge dal vero, vira al sociale, denuncia a suo modo le incomprensioni tra i vecchi modelli e
le nuove modalità di vivere, di incontrarsi, di condividere, di invecchiare. Meglio adeguarsi al tempo
tenendoci strette le nostre peculiarità umane, i nostri esilaranti difetti, i nostri pregi, i nostri sogni. Perché
non entrarci, nel terzo millennio, è impossibile ma lo faremo a modo nostro: ridendoci sopra.
T. Gioiello – da martedì 6 a domenica 18 marzo (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
La Bilancia Produzioni
USSI ALZATI ANDREA APPI MARTINO DUANE
La strana notte di Alice di Alessandro Betti - regia Roberto Marafante
“Tutti hanno un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare” (Jim Morrison)
Come un banale incidente a volte può obbligarci a spostare il punto di vista sulla propria vita e rivelarci
cose a noi sconosciute, regalandoci un incontro con un destino inaspettato. Alice è una donna
apparentemente pragmatica e positiva che vive la sua vita sempre di corsa tra appuntamenti di lavoro e
non solo e continuamente alla ricerca di un equilibrio emotivo. Una sera rientrando a casa dal lavoro,
rompe accidentalmente la chiave del suo appartamento dentro la serratura. Questo evento è solo l’inizio di
una nottata piena di avvenimenti straordinari, come l’incontro con Tobia, un nuovo vicino di casa,
insegnante sensibile e premuroso che l’accompagnerà attraverso questo viaggio verso la soluzione del
problema. Alice non si dimostrerà indifferente alle gentili attenzioni del suo nuovo amico. O come il
geometra Murino, un uomo dispotico e lagnoso apparentemente insopportabile che in realtà nasconde in sé
un desiderio di amicizia ed è per questo che con ogni mezzo cerca sempre il modo di rendersi utile. Un
condominio che vissuto nel silenzio della notte, rivela personaggi, esistenze che si percepiscono ma non si
vedono, una realtà poetica e misteriosa che fa da cornice a una serie di situazioni paradossali che con il
passare delle ore, data la premessa, si riveleranno estremamente comiche e surreali. Il destino ha spesso in
serbo delle sorprese per noi e a volte capita che scelga di rivelarsi attraverso strade inaspettate. Sta a noi
in quei casi decidere quale sentiero percorrere.
T. Gioiello – da martedì 17 a domenica 29 aprile (da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Esagera
MARCO CAVALLARO
Cheek to cheek di Marco Cavallaro – regia Renato Sannio
Uno dei beniamini del cartellone Per Farvi Ridere, Marco Cavallaro, introduce così Cheek to cheek: “Un
regalo, un’emozione, un piacere. Questo spettacolo è un regalo per Torino Spettacoli e per il pubblico di
Torino che in questi anni mi ha regalato un amore infinito venendo e apprezzando i miei spettacoli, e
allora quale migliore modo per ringraziarli se non mettere in scene solo per Torino uno spettacolo che mi
sta nel cuore e che, spero, regali emozioni e risate a tutti voi”.
Mancano ormai pochi minuti: un uomo e una donna s’incontreranno, inizieranno a conoscersi e a trovarsi
reciprocamente simpatici, a capirsi, a divertirsi insieme, a sorridere delle mancanze di grazie dell’altro, poi
magari a tollerare i difetti altrui, a confidarsi, a dividere uno spazio, a creare qualcosa insieme, a ridere
uniti, a piangere ancora più uniti, a soddisfare le proprie voglie nascoste e magari, un giorno, a credere di
aver trovato la persona giusta. Oppure tra pochi minuti i due s’incontreranno, inizieranno a conoscersi e a
trovarsi reciprocamente simpatici, ma poi forse si renderanno conto che si stanno annoiando, cominceranno
a stancarsi, magari a non vedere più nell’altro quella splendida persona di cui l’ombra sfuocata delineava i
contorni. L’attesa ci costringe a porci delle domande sugli altri e su noi stessi; ma le risposte tardano ad
emergere, ed intanto i minuti passano. Un uomo… la sua casa… la sua solitudine… i suoi mondi interni e i
suoi sogni… che cosa si cela dietro l’attesa di un possibile nuovo amore? Ognuno di noi si rifugia negli angoli
più bui della propria mente alla ricerca della frase o dell’atteggiamento più giusti. Siamo animali fragili,
quando ci troviamo soli con noi stessi dinnanzi ad uno specchio non possiamo fare altro che vedere la figura
di qualcuno perso nei meandri della comunicazione. Non si riesce più a trovare la forza della semplicità per
arrivare dritti al cuore di qualcuno. Allora cerchiamo l’emulazione degli altri, di quelli più bravi o famosi di
noi, o tentiamo di non fare gli errori del passato, ma dimentichiamo noi stessi e il presente.
Il regista Renato Sannio spiega: “La ricerca di noi stessi e della comunicazione attraverso le parole e le
emozioni è il lavoro che ho voluto fare in questo spettacolo. Ritornare ad amarsi come lo si faceva una
volta…come lo facevano i nostri nonni…semplicemente”.
17
TORINO SPETTACOLI
T. Gioiello – da giovedì 3 a domenica 13 maggio
(da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Associazione Culturale Logos
ENNIO COLTORTI SANDRA CONTI SIMONE CRISARI
C’è una certa Annalisa per te
di Sandra Conti - elaborazione drammaturgica Ennio Coltorti
scene Vincenzo Ivan Sorbera - costumi Rita Forzano - musiche Aeneas - regia Ennio Coltorti
“Amore… siamo in crisi!” Questa la frase-chiave di C’è una certa Annalisa per te, che vede riuniti due atti
unici di Sandra Conti vincitori (premio pubblico e critica) della storica rassegna “Attori in cerca d’autore”
ideata e diretta da Ennio Coltorti. Con la collaborazione drammaturgica dello stesso Coltorti i due atti unici
si sono trasformati in una esilarante commedia in due tempi dai ritmi frenetici che coinvolge due genitori
ex sessantottini e una figlia conformista e intransigente.
Battibecchi, incomprensioni, ripicche di una coppia stanca della solita routine domestica, si intrecciano alle
paure e all’impaccio della loro figlia Luigia, alle prese con un appuntamento al buio con un possibile
fidanzato. Una commedia dissacrante che, divertendo e rilassando, e magari suggerendo riflessioni, punta il
dito sui piccoli drammi relazionali dei nostri tempi in una sorta di moderna “Comedie humaine”.
“Che cosa resta a un’anima romantica? Peli superflui e caviglie grosse” - “Le mie battaglie le ho fatte. Le
ho tutte perse, ma le ho fatte”. Battute fulminanti, ironia e riflessione per una commedia
intergenerazionale –impietosa e ottima anche nel ritmo la “fotografia” dinamica delle vicende delle due
coppie protagoniste-, da assaporare in ogni passaggio. Da vedere.
T. Gioiello – da martedì 15 a domenica 27 maggio
(da martedì a sabato ore 21, domenica ore 16)
Cubatea Associazione Culturale
ROSARIO GALLI FRANCO LO CASCIO LUIGI RUSSO SEBASTIANO COLLA FRANCESCA CECI
Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2 - La Visita
di Galli e Capone - regia Marco Simeoli
Pino, Ciccio e Nicola, sono tre uomini cacciati da casa e separati dalle rispettive mogli; dei tre solo uno,
Ciccio, ha un lavoro fisso, mentre gli altri due, un musicista e un architetto, non se la passano molto bene.
Le precarie condizioni economiche quindi costringono i tre a vivere insieme, nella villetta del nonno di
Pino, formando una casa-famiglia, di drammatica attualità. Una domenica mattina torna Gianni, il quarto
amico fuggito sei mesi prima con una splendida ragazza dopo aver rubato ventimila euro dal posto di
lavoro: Gianni si era sposato appena un anno prima ma la sua “eterna” storia d’amore con la ragazza è
durata solo sei mesi. E’ disperato, avvilito, senza soldi, ricercato dalla polizia per il furto; non sa dove
andare e cosa fare, e spera di trovare sostegno e aiuto nei vecchi amici, i quali sono disperati come e più di
lui; insieme formano un quartetto di uomini molto in crisi. Tra stupore e litigi e riconciliazioni e nevrosi i
quattro amici si ritrovano in una situazione disperata e Pino ha un attacco di panico violento, sta così male
che devono chiamare un dottore. Dopo un poco arriva una splendida ragazza che tutto sembra tranne un
dottore, e visita non solo Pino ma anche gli altri tre uomini presenti terrorizzandoli con diagnosi di malattie
serie e preoccupanti. Nel finale però la dottoressa rivela la sua vera identità…
Dalla rassegna stampa: “Spettacolo dal ritmo incalzante, piacevole, intelligente, esilarante e ben
costruito” – “Questo spettacolo ha tante ragioni di successo: si ride, ci si immedesima, si condivide con gli
attori un autentico divertimento” – “Esilarante commedia; un testo che mescola lo spirito della risata
liberatoria (ma a tratti amara) a quello della commedia all’italiana, ricca di spunti imprevedibili e quasi
assurdi” – “Una commedia teatrale che è riuscita nell’impresa quasi miracolosa di coniugare i gusti del
pubblico con quelli della critica”.
18 TORINO SPETTACOLI
Il Fiore all’occhiello nei Teatri Erba, Gioiello e Alfieri
Il “cult”del teatro leggero: musical, prosa brillante e prove d’attore
in compagnia degli artisti più amati
T. Alfieri – da martedì 18 a domenica 23 ottobre
(da martedì a venerdì ore 20.45, sabato ore 15.30 e 20.45, domenica ore 15.30)
GIPO FARASSINO
Premiata Galleria Bertoldo
di e con Gipo Farassino
Appuntamento con lo chansonnier subalpino capace di dare voce ed emozione a una galleria di personaggi e
canzoni che conquistano il cuore dello spettatore tra successi senza tempo e nuove sfide. Un piacevole
ritorno all’insegna della spensieratezza e del disimpegno… infatti, da buon “bastian contrario”, poteva lui
fare come tutti ed occuparsi dell’Unita’ d’Italia?… no di certo… lui racconta i suoi 150 anni di vita vissuta in
giro per il mondo vero e fantastico attraverso i personaggi che ha realmente incontrato o solo sognato. Un
recital in due tempi dove le canzoni si alternano al cabaret e all’umorismo e in cui Gipo esalta le nobiltà di
gente comune e amori mai dimenticati, passioni e delusioni, atmosfere parigine e realtà torinesi.
T. Erba – da giovedì 3 a lunedì 21 novembre La Mandragola di Niccolò Machiavelli (SCHEDA A P.9)
T. Alfieri – da martedì 8 a domenica 20 novembre
(da martedì a sabato ore 20.45 – domenica ore 15.30 – sabato 12 novembre anche ore 15.30)
MOMIX
re-Mix di Moses Pendleton
A grande richiesta i Momix torneranno in Italia con l’acclamatissimo reMIX, l’ultima creazione nata in
occasione del 30°anniversario della Compagnia, dove un sempre geniale Moses Pendleton ci propone una
caleidoscopica “compilation” dei pezzi più significativi, originali e suggestivi, scelti tra tutte le produzioni
susseguitesi nel corso degli anni: dalla prima squisita, magica, sorprendente Momix Classics, alla strepitosa
ultima Bothanica, ed in esclusiva per reMIX tre creazioni ad hoc!
T. Alfieri – da martedì 22 a domenica 27 novembre
(da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.30)
DOPO IL SUCCESSO DI CHAT A DUE PIAZZE LA NUOVA ESILARANTE COMMEDIA DI RAY COONEY
ANTONIO CATANIA
Associazione Culturale ARTU’
GIANLUCA RAMAZZOTTI MIRIAM MESTURINO
con la partecipazione straordinaria di RAFFAELE PISU
Se devi dire una bugia dilla ancora piu’ grossa!
una novità in due atti di Ray Cooney - versione italiana di Luca Barcellona
con NINI SALERNO nel ruolo del direttore
scene Gianluca Amodio - costumi Graziella Pera - regia Gianluca Guidi
Dopo lo straordinario successo di Chat a due Piazze, Gianluca Ramazzotti torna con Antonio Catania e
Miriam Mesturino, ancora una volta supportati dalla irrefrenabile simpatia di Raffaele Pisu, e con Nini
Salerno per la prima versione italiana della nuova esilarante commedia degli equivoci di Ray Cooney, che
vanta nientemeno che il prestigioso premio Lawrence Olivier come miglior commedia dell’anno a Londra.
Rappresentata in tutto il mondo ma con un enorme successo a Parigi con il titolo di Panique au Plaza e a
Madrid come Politicamente Incorrecto, è il seguito di un’altra importante commedia sempre di Ray Cooney
Se devi dire una bugia dilla Grossa dove i personaggi principali si ritrovano anni dopo all’Hotel Palace,
ingarbugliati in un’altra vorticosa serie di bugie per nascondere addirittura un cadavere che non vuole
proprio saperne di passare inosservato…
Invece di presenziare al Consiglio dei Ministri, l’On. De Mitri, Ministro di Governo, sta per passare la notte,
con la sua amante, ufficio stampa dell’opposizione, all’interno della bellissima suite 648 dell’Hotel Palace.
Purtroppo, per loro niente andrà come previsto. Un cadavere appare dietro la grande finestra e il personale
dell’albergo è troppo impiccione. Venti di panico soffiano sull’Hotel Palace e lo scandalo sta per scoppiare.
Fortunatamente l’Onorevole De Mitri può contare sul suo fedele portaborse, Mario Girini, che con tutte le sue
forze affronterà le situazioni più incredibili e divertenti mai viste a teatro… per la gioia dello spettatore.
19 TORINO SPETTACOLI
T. Gioiello – da giovedì 24 novembre a domenica 18 dicembre (da mar a sab ore 21 – dom ore 16)
venerdì 23 dicembre ore 21 – da lunedì 26 dicembre a domenica 8 gennaio
(da lun 26 a sab 31 dicembre ore 21 - da mar 3 a sab 7 gennaio ore 21 – dom 8 gennaio ore 16)
Compagnia Comica Stabile del Teatro Gioiello
MARIO ACAMPA ELENA SOFFIATO ALBERTO BARBI
Assemblea condominiale di Gerard Darier – traduzione Antonella Questa
Assemblea Condominiale è una pièce di acutissima realtà e ironia, sulla natura umana che tutti viviamo all'interno dei
nostri condomini. Non è un caso che il pubblico si senta parte in causa e partecipi, di fatto, all'assemblea stessa, sebbene
dalla platea fuori scena. Nella riunione di condominio, generazioni di famiglie, rancori atavici, obiettivi più o meno
dichiarati, offese legate al dito e rimostranze per gli interventi fatti, da fare e da non fare all'interno dello stabile, sono il
pretesto per far venire fuori la vera natura dei condomini stessi e più in generale di quella umana. La varia umanità
contenuta (a stento) all'interno dell’assemblea, rappresenta infatti un campionario esaustivo e ironico, con tratti amari
eppure divertentissimi, di quanto si vive nella quotidianità di ognuno di noi. Tra anziani cani di anzianissimi padroni che
vengono portati a spasso per i bisogni sul pianerottolo, agli abusi edilizi mascherati all'interno dei propri appartamenti, i
rumori molesti, certi, incerti e ...inspiegabili, il braccetto corto di alcuni e la volontà ottimistica di miglioramento di
altri, non manca neanche il più classico dei menage clandestini tra le umidità delle cantine, la polvere degli
appartamenti sfitti e l'idraulico. Assemblea Condominiale è una proposta che avvicinare al piacere del teatro. Per Una
rappresentazione godibilissima del grottesco quotidiano che si nasconde dietro ogni portone di condominio delle nostre
città. Un'ilare messa in scena delle bassezze a cui si può arrivare fra vicini di pianerottolo. Esiste ancora un rapporto
vero fra il teatro e la società dove esso vive? L'arte teatrale ha da sempre cercato nei secoli di scrutare e raccontare la
propria società interpretandola, evidenziandone i paradossi, sottolineandone i vizi, castigandone, per dirla come
Orazio, i costumi, magari anche ridendo. Ed è con questo intento che nasce Assemblea condominiale, con una capacità
tutta speciale di andare oltre lo stile frizzante e il vertiginoso ritmo di un vaudeville contemporaneo. La microsocietà
del condominio diventa metafora della macrosocietà dove viviamo tutti.
T. Alfieri – da martedì 29 novembre a domenica 4 dicembre (da mar a sab ore 20.45 - dom ore 15.30)
Lux-T
GIUSEPPE PAMBIERI GIANCARLO ZANETTI LIA TANZI
MARIA LETIZIA GORGA MICHELE DE’ MARCHI SIMONA CELI
Cena a sorpresa
di Neil Simon - scene Nicola Rubertelli - musiche Luciano Francisci - regia Giovanni Lombardo Radice
Grande successo a New York - In scena in Italia per la prima volta
Commedia inedita per l’Italia, The dinner party è stato uno dei maggiori successi degli ultimi anni a New
York. Una tessitura drammaturgica che si snocciola come un meccanismo ad orologeria in cui la fine non è
mai quella che si presume possa essere. Neil Simon ha in questa commedia un gusto diverso sia nella
scrittura che nell’evoluzione della storia. Si ride, di quel modo intelligente ed elegante che lui conosce
bene ma, allo stesso tempo, si hanno spunti interessanti di riflessione che fioriscono proprio in quei
momenti in cui l’autore sembra spingere alla facile conclusione. La virata porta proprio la commedia verso
quei piccoli drammi quotidiani che tutti conosciamo molto bene. La quota dei sentimenti è sempre alta:
Neil Simon, che certamente è tra gli autori più amati e rappresentati, costruisce in questo testo la risata e
il dramma con la medesima intensità abituando il pubblico ad una gamma molto vasta di sentimenti che si
susseguono. Sei personaggi, tre uomini e tre donne. Caratteri rubati alla quotidianità, vicende
immediatamente riconoscibili. Un’elegante cena al buio, anzi “a sorpresa” nella quale nessuno sa che
incontrerà il suo ex, diventa la soluzione a tre storie finite male. Ma non sempre l’epilogo è quello del
“vissero felici e contenti” e la vera sorpresa della cena forse è quella che l’autore fa al pubblico.
T. Alfieri – da mercoledì 7 a domenica 11 dicembre
(7 dic ore 20.45 – 8 dic ore 15.30 e 20.45 – 9 dic ore 20.45 – 10 dic ore 15.30 e 20.45 – 11 dic ore 15.30)
Uniarte
Arca di Giada lo spettacolare musical fantasy 3Dlive
testi Daniela Fusco – musiche Toni Verde
L’unione dell’Arcipelago degli Universi viene infranta, l’armonia e la pace soppiantate dall’odio e dalla
guerra. La Grande Madre si vede costretta a dividere il territorio nell’Arcipelago del Sole e in quello della
Luna. Affida ad entrambi una metà del proprio medaglione (simbolo dell’unione universale) nella speranza
che un giorno possa essere ricongiunto. È scritto che al centro del monile sarà ricollocata, come un tempo,
la preziosa pietra di giada, emblema della concordia. Saranno i protagonisti di questa storia mirabolante
d’amore e di coraggio, la principessa Gioviska e il giramondo Sansar, a dover riportare l’ordine universale.
Nel lungo cammino, attraversando il Regno del Mare, quello delle Terre incantate, del Sole e dell'Aria,
non mancheranno ostacoli da superare e rivali da sconfiggere.
Nell'eterna lotta tra il bene e il male il loro viaggio, in luoghi misteriosi e tra creature fantastiche, ci
porterà a vivere una stupefacente avventura.
20
TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – da martedì 13 a domenica 18 dicembre (da mar a sab ore 20.45 - dom ore 15.30)
Teatro 10
MASSIMO DAPPORTO BENEDICTA BOCCOLI
La verita' (fa male... si sa!)
una pièce di Florian Zeller - traduzione Giulia Serafini - regia Maurizio Nichetti
Michel e Alice. Una camera. Hanno appena fatto l’amore… così inizia la storia. Michel ha fretta di rientrare a
casa, da sua moglie Laurence, mentre Alice è assalita da continui sensi di colpa, perché Paul, suo marito, è
anche il miglior amico di Michel. Laurence non ci mette molto a capire che quelle continue riunioni serali in
ufficio sono solo una miserabile scusa, ma sopporta in silenzio, timorosa di suscitare conseguenze gravi al proprio
rapporto di coppia. Alice non resiste alla tentazione di raccontare tutto al suo amato Paul, che a sua volta non si
scandalizza più di tanto. Secondo lui tutti hanno diritto alle proprie zone di libertà. Anche lui non è immune da
qualche distrazione. Così Michel si troverà a doversi giustificare col suo migliore amico di un’azione davvero
indegna ma mai così bassa come quello che Paul gli confesserà col sorriso sulle labbra…
A questo punto le molteplici verità della storia si complicano. Il pubblico viene condotto per mano,
allegramente, tra tradimenti veri e tradimenti raccontati. La natura dei singoli personaggi oscilla
continuamente dal ruolo della vittima a quella del colpevole e, alla fine, al pubblico rimarrà il piacere di
capire dalle ultime battute di Laurence la Verità del titolo… ma sarà un bene conoscerla davvero? Perché
come è noto la Verità può anche far male…
Florian Zeller gioca con il classico tema del tradimento coniugale portandolo alle estreme conseguenze in
un continuo scambio di ruoli tra i quattro personaggi della pièce, un gioco di specchi che è il vero
divertimento della commedia, specchi che rimbalzano verità sorprendenti.
T. Erba – da martedì 20 dicembre a domenica 15 gennaio (20 dic ore 10 e ore 21 – 21 e 22 dic ore 21 –
dal 26 al 30 dic ore 21 - 31 dic ore 20, 1° gen ore 16, dal 3 al 5 gen ore 21, 6 gen ore 16, 7 gen ore 21, 8 gen ore 16,
dal 10 al 14 gen ore 21, 15 gen ore 16 – 16 gen ore 10)
Compagnia Torino Spettacoli
ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI FRANCO VACCARO LUCIANO CARATTO
Arsenico e vecchi merletti di Joseph Kesselring – regia Giancarlo Zanetti
Nuovo, atteso allestimento per il capolavoro di black humour Arsenico e vecchi merletti. Dopo il grande
successo riscosso dai molti anni di repliche del giallo Trappola per topi, Torino Spettacoli si cimenta con
un altro “meccanismo perfetto” del repertorio, questa volta colorato di “nero”...
Kesselring raggiunge in questa commedia il massimo dell’originalità, del rendimento e dell’abilità espressiva: il
congegno, di assoluta precisione, è regolato da meccanismi costruttivi che si sublimano in momenti di alto teatro.
Con arguto umorismo, sono rappresentate le manie omicide di due simpatiche vecchiette in un grado di equilibrio
in cui l’autore plasma nella sua forma comica il materiale incandescente della sua elaborazione. Rappresentato in
tutti i Paesi del mondo e portato sullo schermo da Frank Capra nel 1944, l’allestimento di questo testo si colloca
nel percorso di Torino Spettacoli di riproposta dei classici della tradizione comica di livello.
T. Alfieri – da venerdì 30 dicembre a domenica 8 gennaio (ven 30 dic ore 20.45, sab 31 dic ore
20.15, dom 1 gen ore 17, da mar 3 a sab 7 gen ore 20.45, dom 8 gen ore 15.30)
R.P.S.
ENRICO MONTESANO
Il Canto del Cigno di Enrico Montesano, Luigi Lunari - regia Enrico Montesano
Ecco la nuova avventura teatrale di Enrico Montesano, pensata e scritta a quattro mani con Luigi Lunari.
L’inizio è strepitoso: a un grande attore, in un teatro tutto velluti e cristalli, viene assegnato l’ambito
premio “Per il più efficace sketch pubblicitario dell’anno”. L’attore -applauditissimo– si inchina sorridente
e ringrazia: è la prima volta che riceve un premio in quarant’anni di teatro, di cinema, di televisione. Ma
mentre rigira tra le mani la statuetta ricevuta, matura in lui una ribellione improvvisa: possibile che dopo
tanti successi, autorevoli e popolari, egli venga premiato per uno sketch, un gesto, un battuta, magari
insignificante e volgare? Il pensiero lo indigna, ed egli si rivolge al pubblico con male parole, ricoprendolo
di insulti, lanciando in platea la statuina, mentre il pubblico a sua volta gli si ribella in un confuso
crescendo che culmina quando tutta la scena si dissolve, e l’attore si ritrova solo, nel suo camerino, a
teatro, come migliaia di altre volte in vita sua. Un incubo! Un incubo da cui a poco a poco si riprende…
E’ l’occasione per Montesano per ripercorrere la propria storia: dai sogni dei suoi esordi di attore, ai grandi
successi del teatro rivista, ai popolari personaggi creati dalla sua fantasia: il tutto accompagnato da un filo
di nostalgia per note e accenti del grande teatro classico, da cui la vita e il successo l’hanno tenuto
lontano. Ma anche (e questi son forse nuovi “colori” nella sua tavolozza d’attore, e una “novità” nella
proposta) l’occasione per affiancare alle più popolari macchiette e alle canzoni del suo repertorio “classici”
assoli di bravura e di eclettismo. Divertimento, bravura, sorpresa: questi i tre ingredienti principali di un
incontro teatrale con uno dei più grandi showmen dello spettacolo italiano.
21
TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – da martedì 10 a domenica 15 gennaio - (da mar a sab ore 20.45 - dom ore 15.30)
Associazione Amici dello Spettacolo
COCHI E RENATO
Finchè’ c’è la salute
varietà con Band dal vivo di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto - regia Cochi e Renato
Ecco il divertente mondo di Cochi e Renato con la sua comicità intrisa di assurdo. Finchè c'è la salute è uno
spettacolo che miscela abilmente nuovi pezzi con pezzi d'annata. Sul palco vengono riproposti quindi cavalli di
battaglia ma anche nuove trovate dalla forte denotazione comica. Caratteristica tipica dei due interpreti è
l'umorismo graffiante e il non-sense. La formula del varietà soddisfa le esigenze di un pubblico che si è
consolidato negli anni, ammiccando ad un pubblico nuovo che può scoprire tutta la forza dirompente di due
Comici DOC. Nel titolo è racchiuso un messaggio che conferma il forte desiderio di Cochi e Renato di continuare
ad intrattenere, divertire, commuovere e far sognare il pubblico finchè la “salute glielo permetterà” e, forse, in
questo messaggio, c’è anche un “pizzico” di scaramanzia. Tempi teatrali perfetti, un continuo gioco delle parti,
che rende protagonista talvolta l'uno e talvolta l'altro e dietro la cui leggerezza regnano sovrani la ricerca del
dettaglio e della perfezione. A fare da tappeto musicale allo spettacolo una band di altissimo livello attraverso
cui, come in una colonna sonora, vengono esaltati e sottolineati i momenti più comici e quelli più intimi. Gag,
canzoni, modi di dire, gesti che nell'arco degli anni sono entrati a far parte del nostro modo di vivere. Una
comicità stralunata e all'avanguardia che riconferma, per l'ennesima volta, l'intramontabile stile di due
cantastorie che fanno sempre centro nel cuore della gente senza mai scordare che…SI RIDE FINO ALLE LACRIME!!!
T. Alfieri – da martedì 31 gennaio a domenica 5 febbraio - (da mar a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
La Contrada - Teatro Stabile Di Trieste
MAURIZIO MICHELI - TULLIO SOLENGHI
L'apparenza inganna
di Francis Veber - adattamento Tullio Solenghi e Maurizio Micheli - regia Tullio Solenghi
scene Alessandro Chiti - costumi Andrea Stanisci - musiche Massimiliano Forza - luci Marcello Cotugno
Contabile diligente e uomo mite senza qualità, Francois Pignon lavora per un'azienda di produzioni derivanti dal
caucciù, preservativi in primis. Sfortunatamente, è stato deciso il suo licenziamento, la qual cosa, unitamente al
divorzio dalla bella moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio diciassettenne non lo considera
minimamente, lo porta a contemplare il suicidio. Il suo vicino lo ferma in tempo, dando via a una serie di eventi che
cambieranno totalmente la sua vita e persino il suo carattere: il primo passo è quello di fingersi gay, in modo da
spingere la dirigenza a non procedere al licenziamento per paura di mobilitare le associazioni omosessuali. L'idea, per
quanto assurda, ha successo su tutti i fronti e ribalta completamente le sorti del povero Pignon in ufficio, nella società
e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento omosessuale, con tutte le
esilaranti conseguenze del caso. Tratto dall'omonimo film francese del 2000, L'apparenza inganna riporta in scena per
la quinta volta il personaggio di Francois Pignon inventato da Veber nel 1973 con la pièce teatrale L'emmerdeur (in
italiano Il rompiballe), successivamente portata sul grande schermo da Edouard Molinaro. A dieci anni da
L'emmerdeur, nell'83 Pignon è di nuovo protagonista di Les compères. Nell'86 ritorna con Les fugitifs (Due fuggitive e
mezzo), da cui viene tratto due anni dopo un altro remake negli USA, In fuga per tre, diretto dallo stesso Veber. Nel
1998 il ridicolo personaggio inventato da Veber torna alla ribalta con Le diner de cons (La cena dei cretini), un
successo internazionale nei teatri e nei cinema di tutto il mondo. Dopo Le placard, Pignon ricompare in La doublure
(Una top model nel mio letto). Nel 2008 è uscito in Francia un remake de L'emmerdeur nuovamente diretto da Veber.
T. Alfieri – da martedì 7 a domenica 12 febbraio - (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
Bis Tremila
ALESSANDRO BENVENUTI ALICE E HELLEN KESSLER ROSALINDA CELENTANO
Dr. Jekyll e Mr. Hyde
un musical ideato e diretto da Giancarlo Sepe - liberamente ispirato al racconto di Robert Louis Stevenson
scene Almodovar - luci Umile Vainieri - costumi Giovanni Ciacci
colonna sonora a cura di Harmonia Team - musiche originali Davide Mastrogiovanni
Bene e male: “due anime dimorano nei nostri petti”. Questo teorema ha attraversato i tempi, i luoghi, gli esseri
umani che giocano con le cose, da tiranni e da re illuminati, indifferentemente, senza rispetto per nessuno: a turno
si è mostri e servi fedeli. Si ama e si odia. Questo è uno spettacolo basato sul doppio, sulla trasformazione,
sull’accostamento di due segni diversi, due colori che stridono. Come in una scena divisa in due parti, seguiamo i
personaggi, ossessionati da un io camaleontico, in lotta con l’altra faccia della luna, del mondo. Ritroviamo dottor
Jekyll in riva al mare, che sogna e si dispera. Segue i giovani e cade ai piedi della bellezza e della gioventù, spia una
donna che ama e che rivede in altri luoghi: perversa e disumana, assassina. Canta alla luna, e balla con lei, ama non
riamato. Odia ed è amato. La città di Jekyll è una città del peccato dove si muove un serial killer dell’Ottocento, è
una città fatta d’uomini divenuti mostri di egoismo, e di sontuose apparenze. Ci si trasforma in fragili lupi per
difendersi, per non rischiare d’essere sopraffatti. (...) L’atmosfera è quella del fumetto d’autore, quello in bianco e
nero, dove il sangue è come l’inchiostro, dove tra le musiche riecheggiano anche canzoni contemporanee
riarrangiate per lo spettacolo, e dove le danze nascono dall’estro dell’attore e dal fascino dei protagonisti, anche
loro diversi, e assillati dal lato oscuro. Venti interpreti che cantano, recitano e ballano. Uno spettacolo che
promette di essere una sorta di Helzapoppin della psicanalisi, con fughe nel musical e nel surreale: un gioco.
22
TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – da martedì 14 a domenica 19 febbraio - (da mart a sab ore 20.45 - dom ore 15.30)
Il Sistina
NANCY BRILLI
Sette da un’idea di Nancy Brilli e Claudio Pallottini
scritto da Barbara Alberti, Iaia Fiastri, Francesco Freyrie, Piergiorgio Paterlini, Carla Signoris,
Franca Valeri, Paolo Villaggio e da Claudio Pallottini
con DOSTO&YEVSKI e la MUSICOMIX ORCHESTRA
scene Francesco Fassone - costumi Patrizia Pontesilli - disegno luci Maurizio Fabretti - disegno suono Maurizio Capitini
regia Marco Mattolini
Nancy Brilli torna a Teatro portando in scena 7 donne. Sette figure femminili, sette vite, sette esperienze,
sette monologhi come i sette peccati capitali. Uno sguardo divertito e divertente sulla vita moderna, sui suoi
vizi, sulle sue paure e sulle sue nevrosi, per uno spettacolo tutto inedito, costruito intorno a una delle attrici più
brave e più amate dei nostri palcoscenici.
A disegnare le sette figure di donne, altrettanti autori che siamo sicuri sapranno sorprendere gli spettatori:
Barbara Alberti (lussuria), Iaia Fiastri (accidia), Francesco Freyrie (gola), Piergiorgio Paterlini (invidia), Carla
Signoris (superbia), Franca Valeri (ira), Paolo Villaggio (avarizia). A Claudio Pallottini si deve il testo che “cuce”
tutto lo spettacolo. Accanto alla Brilli, sul palco, con la loro comicità assurda e stralunata, ci saranno i musicisti
Dosto&Yevski e la Musicomix Orchestra. Uno spettacolo per far ridere e far riflettere gli spettatori.
Dalle note di regia: “Chi l’ha detto che leggerezza e superficialità siano sinonimi, che il divertimento vero debba
per forza andare a braccetto con la volgarità, che per catturare il pubblico sia necessario ricorrere alla banalità
degli stereotipi televisivi? Parte da qui la nostra scommessa, la nostra piccola sfida nel mettere in scena uno
spettacolo un po’ diverso dal solito, ma con tutte le caratteristiche adatte a coinvolgere il pubblico in una serata
divertente, emozionante, attuale, ma anche di un certo spessore. Possiamo contare su alcuni punti di forza.
Intanto la protagonista, Nancy Brilli, attrice eclettica, donna intelligente e spiritosa a cui si deve l’idea dello
spettacolo. Mentre scrivo, dopo una giornata di prove –ed è l’una di notte - mi arriva un suo sms che mi pare
perfetto per definire il clima in cui stiamo Dice “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri
sogni. L’ho letto ora. E’ di Saramago. E “Sette” è un sogno bellissimo”. Poi ci sono i sette grandi autori che sono
stati chiamati a scrivere altrettanti pezzi teatrali dedicati ai vizi capitali, scrittori dei più diversi stili e poetiche,
che ci hanno onorato della loro disponibilità. (…) Ricapitolando, per quelli che non possono fare a meno delle
etichette, direi che non sarà un one woman show, nè un recital. E nemmeno - nonostante i molti autori coinvolti –
un varietà culturale che fa sfoggio di tante visioni del mondo femminile. Non si tratta di una commedia nel senso
tradizionale , anche se si riderà, ci si commuoverà e magari ci sarà anche da riflettere. Non è un musical, anche se
la presenza di questa originalissima e stravagante orchestra – alla quale si unirà a tratti la nostra protagonista - è
tutt’altro che gratuita e occasionale, anzi è parte strutturale del racconto. Non è uno spettacolo di satira di
costume, anche se non si risparmieranno certo le frecciate contro l’ipocrisia e i luoghi comuni, con cui si liquidano
troppo spesso i cambiamenti epocali del ruolo della donna. Non è nemmeno una piece di teatro civile che lamenta i
troppi ostacoli che la società frappone alla realizzazione e alla felicità della donna, anche se non mancheranno
puntuali teatralissime e divertenti analisi sul tema. E allora cos’è? Ma come? L’abbiamo già detto : è una sfida,
contro la prevedibilità, la noia, il conformismo che troppo spesso dilaga sulla nostra scena. In una parola: teatro”.
T. Alfieri – da martedì 21 a domenica 26 febbraio - (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
Stemal
MASSIMO LOPEZ
con GIULIANO CHIARELLO e la BIG BAND JAZZ COMPANY
Varie Età'
spettacolo musicale di Massimo e Alessandro Lopez - direzione musicale e arrangiamenti Gabriele Comeglio
regia Massimo Lopez
Un viaggio nelle varie - età dello spettacolo che hanno lasciato tracce indelebili nel tempo, rivisitate in un
repertorio musicale dove il jazz e lo swing, nel quale Massimo Lopez veste bene le caratteristiche di
cantante crooner, si fondono in una gradevolissima sequenza di indimenticabili evergreen americani ed
italiani dagli anni ‘30 ai giorni nostri eseguiti con l’accompagnamento della Big Band Jazz Company e i
pregevoli arrangiamenti del Maestro Gabriele Comeglio che da molti anni affianca l’artista nelle sue scelte
musicali. Uno spettacolo scritto a “cinque” mani dai due fratelli Lopez: Massimo e Alessandro, un binomio
indissolubile e collaudato per evidenziare ancora in questa nuova produzione teatrale le straordinarie doti
canore di Massimo Lopez in un nuovo repertorio di canzoni, la simpatia, l’eleganza e la comicità. Alcune
pagine “amarcord” interpretate in estemporanei colpi di scena evocheranno varie - età del cinema, della
radio e della televisione. Tra gli ingredienti fondamentali per completare questo Massimo Lopez show non
mancheranno divertenti monologhi ed imitazioni, con scorci di attualità. Quindi uno show vario e brioso
fatto anche di interazioni con gli elementi dell’orchestra, il cast e il pubblico stesso nel quale l’artista
troverà spazi per raccontarsi nelle sue “varie-età”. Massimo Lopez, torna a firmare la regia di un suo
spettacolo lasciando lo spazio necessario ad un pizzico di sogno e imprevedibilità per favorire le sue ottime
qualità di improvvisazione scenica.
23
TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – da martedì 28 febbraio a domenica 4 marzo (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
Fenice - Tiven Group
GIANFRANCO JANNUZZO
Cercasi tenore di Ken Ludwig - traduzione Iaia Fiastri - regia Giancarlo Zanetti
Lend me a tenor, Cercasi Tenore, è una commedia in cui i continui colpi di scena e le situazioni comiche sono la base
di uno dei più importanti successi di Broadway. Come hanno scritto i critici: “Poco importa che l'abbiate già vista o no:
potete cominciare a ridere fin da ora!”. Gianfranco Jannuzzo, attore poliedrico di grandissimo talento, raffinato ed
elegante nella sua naturale ironia siciliana ha affiancato nel suo percorso artistico mostri sacri della comicità quali Gigi
Proietti e Gino Bramieri. E’ stato protagonista di grandi successi molti dei quali orchestrati da Pietro Garinei; una
instancabile professionalità gli ha assicurato un ruolo primario nell’affetto del pubblico. Non ultimo ricordiamo
l’enorme riscontro avuto su tutti i palcoscenici italiani, per più stagioni, con lo spettacolo Nord & Sud. La regia è
affidata a Giancarlo Zanetti, attore e regista che negli ultimi anni ha messo in scena spettacoli originali e di grande
sensibilità. La storia: siamo negli anni ’30, la vicenda ruota attorno a Tommaso, aspirante ed incerto cantante lirico,
che in qualità di assistente affianca un direttore senza scrupoli di teatro d’opera di provincia. Grandi fermenti agitano
gli animi dei protagonisti per l’arrivo di un tenore spagnolo di rara bravura, tanto da essere soprannominato “il
magnifico”, che interpreterà Otello. Cosa accade però quando a poche ore dallo spettacolo il grande artista soccombe
ad un potente mix di alcol e sedativi?? Tutto precipita in un esilarante vortice di fraintendimenti, scambi di persona,
doppi sensi mal interpretati, vulcaniche gags con risate a non finire.
T. Alfieri – da martedì 6 a domenica 11 marzo (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
D & P Production
GIAMPIERO INGRASSIA SIMONA SAMARELLI
Stanno suonando la nostra canzone
di Neil Simon - regia Gianluca Guidi
Gianluca Guidi spiega così la scelta di “tornare sul luogo del delitto”: “Questa fortunata commedia musicale ha
visto la luce a Broadway nel ‘79 aprendo il sipario per ben 1.082 sere consecutive. Nel 1980 "sbanca" il West-End
londinese. Nel 1981 Stanno Suonando viene rappresentata sui nostri palcoscenici da Gigi Proietti e Loretta
Goggi; quasi vent'anni dopo, Gigi, in veste di regista, affidava i ruoli a Maria Laura Baccarini e al sottoscritto.
Curiosa la “genesi” di questo testo: Simon e Hamlisch si frequentavano per scrivere un musical tratto dalla
commedia "The Gingerbread Lady”. In quel periodo Hamlisch cominciava la sua burrascosa relazione con la
giovane paroliera Carol Bayer Sager. I racconti del musicista a proposito di questa relazione intrigarono a tal
punto il commediografo che "Gingerbread" venne abbandonata per lasciare il posto alla nuova commedia sulla
storia d’amore tra Sonia Walsk (Bayer Sager) e Vernon Gersch (Hamlisch). Gersch un musicista di grande
successo, carriera eccezionale. Uomo fragile, attanagliato da nevrosi, in analisi da molti anni; quando ebbi la
fortuna di recitare questo ruolo capii che il cognome Gersch era senz’ altro una voluta derivazione di Gershwin
ma rimaneva il dubbio se il nome “Vernon” avesse, anche lui, qualche origine. Guardando un vecchio telefilm,
mi resi conto che l’azione si svolgeva in un ospedale di New York specializzato nella cura dell’infarto: il Mount
Vernon. Nel nome è racchiusa tutta la natura del protagonista maschile: genio e ansia. (…) Sono felice di
“tornare sul luogo del delitto, riaffrontando uno spettacolo a cui devo tantissimo e assieme a così tanti amici!”.
T. Alfieri – da martedì 13 a domenica 18 marzo (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
Europa Europa
GRAZIANO GALATONE NOEMI SMORRA PAOLA LAVINI ANTONIO MAMELI BRUNELLA PLATANIA
CHRISTIAN GRAVINA VITTORIO MATTEUCCI ROSALIA MISSERI CHIARA LUPPI ENRICO D’AMORE CRISTIAN MINI
con la partecipazione straordinaria di GIÒ DI TONNO - Corpo di ballo e Coro de “I PROMESSI SPOSI”
I Promessi Sposi opera musicale in due tempi di Pippo Flora e Michele Guardì
opera moderna dal romanzo di Alessandro Manzoni - musica arrangiamenti e armonizzazioni corali Pippo Flora
scene Luciano Ricceri - costumi Alessandro Lai - coordinamento musicale Gianluca Cucchiara
coro polifonico Maria Grazia Fontana - orchestra sinfonica “Nova Amadeus”
consulenza editing musicale e interventi al pianoforte Sergio Cammariere orchestrazioni e dir d’orchestra Renato Serio riduzione teatrale testo e regia Michele Guardí
Dopo i trionfi a San Siro, nella valle dei Templi di Agrigento e agli Arcimboldi di Milano, torna nei più grandi
Teatri italiani. Dieci protagonisti, sei comprimari, ventidue ballerini-coristi che cantano dal vivo sulle basi
musicali realizzate da una grande orchestra sinfonica di settanta elementi. Ma non solo: una spettacolare
scenografia con otto enormi carri mobili,proiezioni,effetti scenografici speciali. E i costumi e le coreografie da
grande teatro musicale. Con questi ingredienti viene proposto lo Spettacolo che celebra il più grande romanzo
italiano con continui rilanci alla attualità dei temi affrontati nel testo originale. È la celebrazione di un mondo
pieno di suggestioni storiche, poetiche e umane. Il racconto è noto, e la sua modernità viene sfruttata per
presentare un contesto storico e sociale che riprende, immutate, le problematiche dell’essere: dall’Amore al
Potere, dalla Giustizia alla Fede. Per concludere con il trionfo della vita nella esplosione della luce del Duomo, la
“grande macchina del Duomo” come Manzoni racconta l’apparire di Milano agli occhi semplici e pieni di speranza
di Renzo. L’opera si conclude con una spettacolare pioggia catartica che vince la peste: il trionfo della vita.
Scritta e rielaborata con attenzione speciale alla stesura manzoniana l’Opera ha ottenuto il Patrocinio Morale
della SIAE “per l’elevata qualità artistica-spettacolare, la precisa aderenza della stesura letteraria al romanzo
del Manzoni nonché per la forte carica emotiva che l’Opera è capace di suscitare nel Pubblico”.
24 TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – da martedì 20 a domenica 25 marzo - (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
Molise Spettacoli
GIAMPIERO INGRASSIA
Salvatore Giuliano
una storia italiana raccontata in Musical
musical Dino Scuderi - testi Pierpaolo Palladino, Franco Ingrillì, Dino Scuderi
direzione musicale Dino Scuderi - impianto scenico e costumi Francesca Cannavò
disegno luci Umile Vainieri - regia Giampiero Cicciò
A distanza di dieci anni dal successo ottenuto in occasione della sua prima presentazione sotto forma di
concerto spettacolo al Teatro Antico di Taormina nell’estate del 2001, e visti i numerosi consensi espressi
da autorevoli personalità del mondo della cultura e dello spettacolo sulla validità artistica e musicale del
progetto, ritorna nella sua definitiva messa in scena la storia del bandito-eroe siciliano più noto al mondo.
Salvatore Giuliano: un personaggio, una leggenda siciliana da raccontare in musica. Da rivivere attraverso
un originale impasto di versi, parole recitate, suggestioni sonore. Un progetto che rievoca un pezzo
importante di storia italiana, con tutto il suo carico di ambiguità e di ferocia, fra il 1943 e i primi anni del
secondo dopoguerra. Giuliano con le sue molte facce: l’eroe, il bandito, il criminale, il simbolo di un
possibile riscatto della Sicilia negli anni dell’illusione separatista. Un personaggio audace e affascinante,
ma anche la fragile pedina di un gioco più grande di lui, dove l’intreccio tra mafia e politica e la ragion di
Stato dominano lo scacchiere. Un ambizioso musical totalmente inedito il cui veicolo principale è la musica,
attraverso la quale gli autori e la regia hanno cercato di scavare a fondo negli animi, dando un’umanità ai
protagonisti e cercando di mostrare, in realtà, una Sicilia pervasa da una voglia di cambiamento.
T. Alfieri – da martedì 27 marzo a domenica 1 aprile (da mart a sab ore 20.45, dom ore 15.30)
Teatro Eliseo
LEO GULLOTTA
Le allegre comari di Windsor
commedia di William Shakespeare - traduzione e adattamento Fabio Grossi e Simonetta Traversetti
scene e costumi Luigi Perego - musiche Germano Mazzocchetti
movimenti coreografici Monica Codena - luci Valerio Tiberi - regia Fabio Grossi
con Alessandro Baldinotti, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Fabio Pasquini, Rita Abela,
Fabrizio Amicucci, Valentina Gristina, Cristina Capodicasa, Gerardo Fiorenzano, Gennaro Iaccarino,
Federico Mancini, Giampiero Mannoni, Sante Paolacci, Sergio Petrella, Vincenzo Versari
Un grande protagonista della scena per una commedia ricca e spassosa.
Fu per volontà della regina Elisabetta I che il Bardo riesumò Sir John Falstaff, fatto morire nella sua precedente
opera, l’Enrico V: nacque così Le Allegre comari di Windsor. Ad accreditare questo aneddoto fu infatti John
Dennis, che nel 1702 lo riferì per la prima volta affermando che la commedia fu scritta su preciso ordine della
regina Elisabetta che, capricciosamente ansiosa di vederla rappresentata quanto prima, diede disposizioni
insindacabili affinché la sua scrittura fosse terminata nel giro di soli quattordici giorni.
La smania della regina, come precisò pochi anni dopo un altro attento cronista shakespeariano, Nicholas Rowe,
derivava da un suo divertito “invaghimento” per la poderosa figura comica di Falstaff così come appariva nelle
due parti dell’Enrico IV; invaghimento che le istillò il desiderio (piuttosto balzano, a ben guardare, visto che il
grasso cavaliere era stato fatto morire in sordina già all’inizio dell’Enrico V) di vederlo, in un altro dramma,
innamorato. Sicché, per non venir meno al dictat dell’imperiosa Elisabetta, Shakespeare avrebbe, non già
“resuscitato” Falstaff, che è moderno espediente da soap-opera, ma escogitato l’intreccio narrativo delle Allegre
comari collocandone la vicenda in un tempo immediatamente precedente alla morte del cavaliere, narrata da
Mistress Quickly nell’Enrico V. Anche questa edizione, benché passati parecchi secoli, nasce sotto l’occhio vigile e
severo della Grande Regina: intrighi, scherzi e maramaldate, sfileranno così secondo il divertito gusto
shakespeariano. Protagonista della vicenda è Sir John, con le sue esuberanti smargiassate da guascone, la sua
pletorica figura, la sua ridondante simpatia cialtrona, il suo amore per la crapula e il bicchiere e la sua
irresistibile, endemica disonestà viziosa e bonaria. Ma la tessitura della commedia stessa, va oltre l’apparenza e,
per andar al di là del detto che “l’apparenza inganna”, proprio d’inganni e scherzi, per lo più perfidi, questa è
avviluppata. Vi si racconta di una società, che vive sotto l’occhio della Corte, dove il dileggio l’uno dell’altro dei
componenti della comunità, fa da quotidiano passatempo. Quindi, amori e amanti, guasconi maldestri e burocrati
vacui, mariti gelosi e gelosi mercanti, ci racconteranno la storia che, come nelle migliori tradizioni teatrali, verrà
in alcune parti rafforzata dalla partitura musicale. Alla fine, l’amore giovanile uscirà trionfante, la smania tardiva
gabbata, in un turbinio, ammantato da magiche visioni, che concluderà riportando nelle proprie case gli astanti,
lasciando il Nostro Grasso e Grosso protagonista a tirar le fila di una vita vissuta ai margini. Rispettando appieno la
struttura voluta e pensata da Shakespeare, si lascerà indubbia la correlazione ai Nostri tempi e alle Nostre vicende
sociali, allo spettatore, sottolineando qua e là lo scherzo, acre e cattivo, dominante una società che
pedissequamente ripete i suoi stilemi.
25
TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – venerdì 13 e sabato 14 aprile ore 20.45, domenica 15 aprile ore 15.30
Musical Emotion
Giulietta e Romeo live 3D
testi e libretto Massimo Smith - musiche Bruno Coli – coreografie Ilir Shaquiri
direzione musicale e orchestrazione Giuseppe Di Gioia
scenografie Luigi Ferrigno – effetti speciali Fabio Daddario - ingegnere delle luci Massimo Tomasino
regia Claudio Insegno
Affidiamo alla produzione dello spettacolo il compito di illustrare il sorprendente musical Giulietta e
Romeo live 3D: “Per la prima volta in Italia il 3D Live approda nelle sale teatrali e lo fa con un testo
classico per eccellenza di William Shakespeare. “Giulietta e Romeo live 3D” sarà infatti il primo musical
che avrà delle scenografie proiettate in HD con tecnologia 3D e personaggi virtuali che interagiranno sul
palco con ballerini e cantanti in carne ed ossa. Grazie agli appositi occhiali, così come accade al cinema, il
pubblico potrà vedere particolari unici, godere di effetti speciali fino ad ora mai utilizzati in campo
teatrale. La tecnologia 3D sarà infatti utilizzata per dare maggiore dinamicità alle proiezioni digitali delle
scenografie, con un risultato assolutamente straordinario. La realizzazione delle scenografie e le riprese
HD/3D verranno effettuate in 3 nazioni diverse, Italia, Stati Uniti ed Arabia Saudita sotto la supervisione
di Fabio Daddario, responsabile degli effetti speciali. Il debutto in teatro è previsto nel mese di febbraio
del 2012 per quella che si annuncia come una prima assoluta sotto ogni punto di vista. La vicenda, la
successione temporale degli avvenimenti e le caratteristiche principali dei personaggi, sono quelle del
testo shakespeariano. La parte testuale fa riferimento alla bella traduzione in italiano di Salvatore
Quasimodo, integrata secondo le necessità dettate dalla trasposizione in musica della tragedia.
L’innovazione tecnologica del 3D, la bravura del cast e degli autori, le atmosfere quasi fiabesche, sono gli
altri ingredienti che rendono questo intramontabile classico uno spettacolo imperdibile per gli
appassionati di musical e non solo”.
T. Alfieri – da mercoledì 2 a domenica 6 maggio
(da mercoledì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.30)
Mitar Group
MAURIZIO CASAGRANDE MICHELE CARFORA ELEONORA DI MIELE PAMELA CAMASSA
Quanti Amori
scritto e diretto da Eduardo Tartaglia
Un’operazione teatral-musicale ispirata al canzoniere di Gigi D’Alessio, impone, dopo un’attenta analisi,
una scelta di campo importante e decisiva: se musical deve essere, e allora deve essere il Musical di un
Italiano del Terzo Millennio! Dove le maiuscole dell’altisonante definizione, però, non devono trarre in
inganno. Tale denominazione, lungi dal volere apparire uno slogan presuntuoso, va intesa semplicemente
come un’indicazione di stile e di argomenti; trattandosi del tentativo di narrare storie ambientate in un
tempo e in uno spazio di oggi e di ieri, nella speranza, forse, di indicare proprio uno spazio ed un tempo di
là da venire. Storie d’Amore, certo. Racconti di emozioni. Avventure del cuore. Ma, evidentemente, anche
altro. Attraverso le varie vicende sentimentali, che si intersecano, si aggrovigliano, talora si confondono e
ci confondono (così accade anche nella vita!), il tentativo sarà anche quello di dare uno sguardo non
superficiale ai nostri giorni: difficili, contradditori, impauriti, talvolta. Eppure così bisognosi di una
speranza per il domani. Stiamo diventando, ormai e finalmente, tutti Cittadini di un Unico Mondo.
Ognuno con la propria storia, con la propria cultura, con le proprie tradizioni e con le proprie radici. Ma è
esattamente nel rispetto di queste differenze, che va ricercata e trovata la strada della solidarietà per il
superamento di ogni forma di ostilità. Siamo stati (neanche troppo tempo fa!), un popolo di emigranti. Non
più tardi di qualche generazione fa, molti dei nostri cari furono costretti ad abbandonare tutto e tutti e a
lottare per sconfiggere diffidenza e difficoltà. In ragione di una Speranza. Oggi, una Speranza, per uomini e
donne di tanti popoli diversi, siamo diventati noi. La Musica, le Canzoni, il Teatro, trovano sempre un modo
per giungere al cuore ed all’intelligenza di tante persone; ed è per questo, io credo, che hanno anche un
dovere, quasi un compito morale, a cui non debbono e non possono sottrarsi.
Una rilettura dei popolarissimi grandi successi di Gigi D’Alessio, con il dovuto rispetto, ma anche,
evidentemente, con la massima libertà creativa per individuare le loro potenzialità “teatrali”, inglobandole
in una drammaturgia nuova, che cita le forme e i contenuti della commedia musicale tradizionale così come
gli stilemi dei musical più moderni.
26
TORINO SPETTACOLI
Mezzogiorno a teatro
al Teatro Alfieri
la rassegna low cost per una “pausa pranzo” diversa dal solito
gli appuntamenti dal 18 ottobre all’11 novembre (lun, mar e ven ore 12.45 – mer e gio ore 13.45)
T.Alfieri -17, 18 e 21 ottobre 12.45 – 19 e 20 ottobre ore 13.45
Compagnia Torino Spettacoli
ENRICO FASELLA
Addio mia bella signora scritto e diretto da Enrico Fasella
Il testo Addio Mia Bella Signora, Guido Gozzano tra parole e musica, con musiche e canzoni a cura di Enrico
Messina, permette di scoprire la figura del poeta e dandy torinese. Di Guido Davide Gustavo Riccardo Gozzano, si
sa molto, quasi tutto. La sua biografia è stata indagata, raccontata, rivisitata. Memorie, ricordi di amici e
conoscenti, ma anche studi, più o meno recenti, ne hanno setacciato persino gli aspetti più reconditi. L'opera
poetica di Gozzano ha sempre rivelato una capacità di struggimento e di corrosione che non ha eguali nella
poesia italiana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del nuovo secolo. Addio mia bella signora si prefigge di
intrattenere il pubblico offrendo i versi del giovane Guido con canzoni dell'epoca ,disegnando in una sorta di
cabaret letterario la storia di uno dei nostri maggiori poeti. Una affettuosa intensa rievocazione di un
personaggio, di un epoca e di una Torino che non solo vive ancora nell'immaginario storico dei piemontesi ma di
tutti gli italiani. Far rivivere in parte le persone reali che si celano dietro i personaggi più conosciuti delle sue
liriche, insieme al timbro di un'Italia borghese e crepuscolare e al volto di una città assorta e vivace, colta in uno
dei suoi momenti più vitali.
T.Alfieri - 24, 25 e 28 ottobre 12.45 – 26 e 27 ottobre ore 13.45
Compagnia Torino Spettacoli
GIOVANNI MUSSOTTO
Mi povr om, me mort la vaca!
a cura di Gian Mesturino e Giovanni Mussotto dal repertorio di Carlo Artuffo
Carlo Artuffo, attore teatrale nato ad Asti nel 1885 da famiglia del popolo, iniziò sin da giovane a calcare il
palcoscenico nella città natale e nei dintorni. Nel contempo si esercitava nella pittura, dipingendo soggetti sacri. La
sua improvvisa notorietà nel teatro avvenne per puro caso. Scoperto da Mario Casaleggio dopo la fine della prima
guerra mondiale, con lui costituì un binomio trionfale per la scena torinese. All'inizio degli anni Trenta, Artuffo lavorò
con Macario ed Angelo Alessio, ed è certo di questi anni che nasce la sua prima parodia e suo assoluto cavallo di
battaglia: Mi povr'om me mort a vaca. Come attore ottenne diversi riconoscimenti. Comparve anche sul grande
schermo del cinema, negli anni in cui la settima arte viveva a Torino i suoi fasti. Passato in RAI nel secondo
dopoguerra, coltivò a partire dal 1945 le proprie doti canore. Nella sua discografia quattro dischi a 78 giri, in cui
raccoglieva le melodie celebri dei suoi vaudeville. Artuffo è soprattutto ricordato per la produzione in dialetto; tra i
successi Lj pompista del me pais e Dammi quella litra, Cola birba 'd Flipòt, La predica d' Don Cócala, Ij milion ëd
barba Giaco e quelli che han per protagonista Tômà (a Teat; dal Sett-min; dal dentista). Grande interprete del tipico
Tòni artigiano monferrino, Arruffo seppe portare in scena tante tipiche espressioni di quella campagna che stava
morendo, facendo sì che parole allora d'uso comune fossero tramandate a noi (come "sgiaj" [ribrezzo, senso di
repulsione] che proprio in quegli anni Cesare Pavese utilizzava quale titolo di un brano delle sue "Lettere").
T.Alfieri - 7, 8 e 11 novembre 12.45 - 9 e 10 novembre ore 13.45
Compagnia Torino Spettacoli
ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI
Viva Verdi di Sandro Cappelletto - regia Piero Nuti
Piero Nuti e Adriana Innocenti, coppia storica del teatro italiano, si cimentano con una suggestiva pagina di storia
e di teatro: Viva VERDI, firmata dal giornalista, scrittore per il teatro e per il teatro musicale Sandro Cappelletto,
che ci permette di incontrare un grande della musica: Giuseppe Verdi. A Sandro Cappelletto il compito di
presentare il suo nuovo lavoro: “Lui ha un dubbio: e se l’Italia fosse stata anzitutto una sua invenzione, diventata poi
realtà passando dal melodramma alla politica? Se adesso che la nazione è stata finalmente fatta, lui avesse perduto
l’ispirazione? Lei ammazza il tempo, prova a buttarla in ridere, si traveste e gioca a fare i suoi personaggi, lo
provoca, lo canzona, per ravvivare l’aria di casa. Ma da quando Giuseppe è diventato così scontroso, in famiglia il
clima si è fatto pesante. Villa Verdi, anni Ottanta dell’Ottocento. Dopo Aida, prima di Otello. Siamo ospiti della
coppia, di Giuseppe e Giuseppina. Lui è scontroso, irritabile, “una barba di uomo”. Idee convincenti per un’opera
nuova ancora non ne ha, mentre l’uomo nuovo del momento è diventato Wagner: cabalette e zum-pa-pa sono andate
fuori moda. Se appena ripensa al coretto delle Zingarelle dal Trovatore, gli si gonfia la bile. Per accontentare Cavour
ha fatto anche il deputato, al Parlamento di Torino, ma non si è divertito per niente e adesso la tassa sul macinato
imposta dal Governo lo rende furioso. Quando a 17 anni aveva chiesto di entrare nella Guardia Repubblicana di
Busseto, si immaginava un altro futuro per la patria che ancora non c’era. Pensa e ripensa, Giuseppina ha un’idea, ha
trovato un nuovo soggetto che lo appassionerà, perché per realizzarlo dovrà scavare ancora, e molto a fondo, nel
cuore degli uomini. Con tutta la sua saggezza, e senza più illusioni. Questo lavoro è dedicato ad Adriana Innocenti e
Piero Nuti, alla loro gioia incontenibile di fare teatro, che sanno meravigliosamente comunicare, che ci fa bene”.
27
TORINO SPETTACOLI
Solferino di Sera al Teatro Alfieri
La rassegna low cost di drammaturgia contemporanea
gli appuntamenti dal 17 al 28 ottobre (da lunedì a venerdì ore 21)
T. Alfieri - 17 e 18 ottobre ore 21
Compagnia Torino Spettacoli
LUCIANO CARATTO GUIDO TEPPA
L’uomo dal fiore in bocca a cura di Enrico Fasella da Luigi Pirandello - regia Enrico Fasella
Enrico Fasella e Luciano Caratto, impegnati rispettivamente come regista e protagonista, affrontano
L’uomo dal fiore in bocca, una delle più straordinarie pagine del teatro pirandelliano: l’attesa dell’incontro
con una morte certa. Atto unico, scena drammatica: un uomo che parla ed un altro che ascolti
intervenendo di rado, con battute ovvie e banali, alle considerazioni amare del primo, che rivelano terribili
verità. L’uomo infatti è in attesa di morire (il "fiore in bocca" è una tumore mortale che gli ha aggredito il
labbro superiore) e proprio la vicinanza della morte ha reso più lucida in lui la capacità d’indagare il
mistero della vita per penetrarne l’essenza. Gli ha conferito insomma una sorta di chiaroveggenza grazie
alla quale individuare aspetti dell’esistenza che agli altri uomini, che non vivono la vita con il suo stesso
distacco, sono incomprensibili. L’altro, infatti, è un uomo come tanti, a cui la monotonia e la banalità del
vivere, del quotidiano,hanno appannato la mente. L’uomo col fiore in bocca, invece, ha compreso la
futilità e la convenzionalità del vivere quotidiano e borghese: ciò lo rende amaramente ironico e nel
contempo consapevole che, oltre questa vanità di forme,c’è soltanto il nulla, il vuoto assoluto. Così si tuffa
quasi con avidità nella vita quotidiana, per gustare la banalità dei particolari più piccoli e insignificanti, per
convincersi della loro vanità e soffrire meno della morte imminente. L’uomo, con la sua apparente follia,
ha escogitato una strategia che gli consenta di sopravvivere all’ombra della morte che si è allungata su di
lui. Tutto il dramma è dominato da un forte senso di incomunicabilità e solitudine.
T.Alfieri - 19, 20 e 21 ottobre ore 21
Compagnia Torino Spettacoli
ALBERTO BARBI
Carnera e la tempesta scritto e diretto da Alberto Barbi
Nell’ambito della valorizzazione del patrimonio sommerso, l ’autore e regista Alberto Barbi, che fa parte del
nucleo artistico stabile di Torino Spettacoli ormai da parecchi anni, dopo averci guidato nella sua stessa storia
personale e nella grande storia della Seconda Guerra Mondiale attraverso lo spettacolo Famiglia in guerra e dopo
averci fatto incontrare il ciclista “maglia nera” Malabrocca, ci presenta ora la figura del pugile Primo Carnera, in
un testo appositamente commissionato da Torino Spettacoli: Carnera e la tempesta. Primo Carnera è una figura
che ha generato, negli anni, una mitologia molto particolare: ricordato da tutti come un pugile potente più che
abile, rimane vivo nella memoria collettiva come pochi altri atleti di quegli anni. Sono nate leggende sulla sua
infanzia, quasi fosse un novello Eracle, viene ricordato come un pugile dal pugno che uccide, come un uomo dalla
forza straordinaria, quasi quanto le sue misure. Su di lui sono stati scritti libri e fumetti, sono stati fatti
sceneggiati televisivi, sono stati aperti musei. Ma qual è la verità? Carnera, chi era costui? Campione del mondo
di pugilato, fenomeno da baraccone, eroe del proletariato, icona fascista, bruto ignorante, amante di Dante e
della lirica, mendicante, malato, uccisore di uomini, bufala giornalistica. Tante definizioni hanno accompagnato
Primo Carnera nel corso della sua vita, eppure nessuna di queste è sufficiente per descrivere un uomo che ha
fatto della forza di volontà di chi lotta contro le avversità la sua vera caratteristica principale. La vita stessa ha
preso a pugni Primo carnera e solo un uomo come lui avrebbe potuto restare a testa alta di fronte a tutto quello
che gli è successo. Questo spettacolo è un viaggio che, partendo dall’incontro col quale perde il titolo di
campione del mondo dei pesi massimi e seguendone le sue 11 estenuanti riprese, racconta la vita di un uomo
unico e di come abbia saputo resistere, anche nella tempesta. Undici riprese per raccontare gli anni della
giovinezza e la guerra, l’espatrio, le sue esperienze in viaggio con il circo, i primi contatti con la boxe. E poi
ancora i debiti, le truffe dei suoi manager, il matrimonio mancato, l’abbandono da parte del fascismo, la
povertà, la malattia. Undici riprese per raccontare come, a volte, l’uomo sia più grande del campione.
T.Alfieri - dal 24 al 28 ottobre ore 21
Compagnia Torino Spettacoli
ENRICO FASELLA
Addio mia bella signora scritto e diretto da Enrico Fasella
(SCHEDA A PAG 27)
28 TORINO SPETTACOLI
Solferino di Mattina al Teatro Alfieri
Per iniziare presto la buona abitudine di andare a teatro!
T.Alfieri - dal 14 al 18 novembre ore 10.30
Compagnia Torino Spettacoli
STEFANO CAVANNA LUCREZIA COLLIMATO
Storie di fate a teatro di Stefano Cavanna – regia Franca Dorato
Il piacevole spazio della Sala Solferino, accogliente e a misura “d’uomo”, rinnova la proposta a misura di…
“bambino”, in realtà molto piacevole anche per il pubblico di ragazzi e adulti che abbiano un po’ di voglia di
sognare. Questo progetto, dal titolo "Storie di fate... a teatro", è una produzione Torino Spettacoli firmata
dall'autore Stefano Cavanna, che ha appena pubblicato il libro "Storie di fate e molto altro” (edito da Politeia,
Torino) e ne ha realizzato un adattamento teatrale appositamente per i bambini, in modo particolare per gli
scolari della scuola elementare. Lo spettacolo si avvale della regia di Franca Dorato. La proposta può
rappresentare un ottimo strumento, soprattutto in relazione al percorso sulla fiaba che viene affrontato a livello
di programma scolastico e per il fatto che tratta leggende che sono alla base della cultura di molti popoli
europei. Ecco la presentazione dello spettacolo, a cura dell'autore: “Non raccontarmi storie!” Chissà quante volte ce
lo siamo sentito dire o lo abbiamo detto. Storie di fate… a teatro invece prende questo divieto e lo trasforma nella
bellissima e antichissima richiesta propria dei bambini di ogni età: “mi racconti una storia?”. Ispirato al romanzo Storie
di fate e molto altro, lo spettacolo attinge a piene mani dalla memoria del tempo, comune a tutti i popoli, scegliendo
antiche leggende, favole e fiabe e riportandole in scena in un modo allegro e scanzonato, così da poter essere
apprezzate pienamente anche dal pubblico più giovane. Sulla scena le favole prendono vita evocate dalle parole degli
attori e da giochi di prestigio che tenteranno di ricreare sul palco la magia di cui ogni storia è intrisa, conducendo per
mano il pubblico fino al tanto atteso “e vissero felici e contenti”.
**
Festival dell’Operetta al Teatro Alfieri
La grande storia d’amore tra Torino Spettacoli e la “piccola lirica”
Compagnia Italiana di Operette
UMBERTO SCIDA ELENA D’ANGELO ARMANDO CARINI
con Orchestra dal vivo - direttore d’orchestra Orlando Pulin
maestri collaboratori per Cin Ci Là Stefano Nozzoli e Claudia Mariano
regie e coreografie Serge Manguette
T. Alfieri – ven 20 gennaio ore 20.45 e merc 25 gennaio ore 15.30
La Principessa della Czardas
musica Emmerich Kálmán – librettista Leo Stein e Béla Jenbach
prima esecuzione: Vienna 1915
Il primo atto si svolge a Budapest e precisamente all'Orpheum, centro della bella vita dove Edvino, principe
di Lyppert-Weylersheim, trascorre le sue serate. Proprio l'Orpheum vede nascere l'amore tra quest'ultimo e
Sylva, la bellissima canzonettista del locale, che si appresta a partire per una tournée negli Stati Uniti.
Proprio per questo Edvino si impegna davanti ad un notaio (assiduo frequentatore del locale) a sposare
Sylva entro otto settimane. La madre di Edvino, Anilde, non tollera questo legame e impone al figlio di
sposare sua cugina, la contessina Stasi. Due mesi dopo Edvino, ormai rassegnato, si accinge a sposare Stasi
e nel suo palazzo viene organizzata la festa di fidanzamento. Alla festa arriva Sylva dagli Stati Uniti
accompagnata dal conte Boni che si finge suo sposo. Iniziano i colpi di scena: Boni si innamora a prima vista
della contessina Stasi, Edvino, dapprima geloso di Boni, ritrova il suo amore per Sylva che mostra ai
convitati il contratto di matrimonio dichiarando di essere anche lei contessa. Anilde, la madre di Edvino
rincontra una sua vecchia fiamma, Feri von Kerekesh che svela a tutti il passato della donna: anche lei era
stata canzonettista al teatro Apollo. Proprio questo suo passato aiuterà a risolvere il legame tra Sylva e
Edvino rendendo anche possibile l'avvicinamento di Boni con Stasi.
29 TORINO SPETTACOLI
T. Alfieri – sab 21 gennaio ore 15.30 e ore 20.45, dom 22 gennaio ore 15.30
Cin ci là
musica Virgilio Ranzato e Carlo Lombardo – librettista Carlo Lombardo
prima esecuzione: Milano, Teatro Dal Verme, 18 dicembre 1925
Siamo a Macao. La giovane timida principessa Myosotis sta per sposarsi ma, al contrario di quanto sarebbe
lecito supporre, è triste perchè deve abbandonare i sogni e i giochi della fanciullezza. E anche il principe
Ciclamino, suo promesso sposo, è triste per gli stessi motivi e si dimostra scarsamente entusiasta del
matrimonio. Ora a Macao c'è questa usanza: durante il periodo di fidanzamento di una principessa, ogni
divertimento e ogni lavoro vengono sospesi. Ed è proprio in questo periodo che giunge a Macao la bella Cin
Ci Là, attrice cinematografica francese, assieme a Petit Gris il suo accompagnatore ufficiale, innamorato
cotto di lei. Il Mandarino di Macao Fonky, padre della principessa Myosotis, decide di affidare i due giovani,
così scarsamente entusiasti del matrimonio alle esperte cure di Cin Ci Là. La bella attrice prende a cuore la
cosa e si dedica con particolare interesse alla emancipazione del principe Ciclamino.
Petis Gris viene colto da un furibondo attacco di gelosia e per vendicarsi rivolge le proprie attenzioni alla
principessa. Accade così che il principe Ciclamino che ha preso gusto alla cosa, si innamora di Cin Ci Là e la
vuole sposare. Ma l'attrice saggiamente gli spiega che lei non può e non vuole contrarre nessun legame
duraturo. Del resto la principessa Myosotis è ora disposta a lasciare le sue bambole e i suoi sogni e a
convolare a giuste nozze con Ciclamino; il che avviene fra le più allegre feste di tutta Macao.
T. Alfieri – giovedì 26 e venerdì 27 gennaio ore 20.45
La duchessa del bal tabarin
musica Leon Bard – librettisti Arturo Franci e Carlo Vizzotti
prima esecuzione Milano, Teatro Fossati, 3 dicembre 1915
Negli uffici del Teatro Coruch di Parigi lavorano tra le altre la bella Edi e Madame Morel, la direttrice. Già
da un po' di tempo ricevono insistenti visite dal Ministro della Cultura, il Duca di Pontarcy. Questi tenta
sempre un approccio con Edi ma lei lo respinge in quanto già fidanzata con Ottavio, principe di Chantal.
Ottavio è innamorato di Edi ma la tiene all'oscuro sia del fatto di essere un principe, sia di avere ancora un
ultimo appuntamento “galante” con la bellissima Frou Frou, ex regina del Bal Tabarin, ora sposata proprio
con il Ministro. Frou Frou vuole condividere una notte con Ottavio ma questo le è impedito da un impegno
con il marito: dato che fu sorpresa dal Duca con l'ennesimo amante, questi le intimò di essergli fedele fino
al 1°di marzo e in quel caso le avrebbe donato 500.000 franchi. Arriva Sofia, agente del fisco con un nome
da donna a mettere ancora più confusione tra gli altri protagonisti. Per caso Edi scopre dell'appuntamento
di Ottavio con Frou Frou e per vendicarsi accetta l'invito del Duca al Tabarin. E sarà proprio il Tabarin a
vedere la parte più divertente e risolutiva dello spettacolo, con un finale lieto e frizzante.
T. Alfieri – sab 28 gennaio ore 15.30 e ore 20.45, dom 29 gennaio ore 15.30
La vedova allegra
musica Franz Lehar – librettista Victor Leòn e Leo Stein
prima esecuzione Vienna: Theater an der Wien, 28-dicembre-1905
Il Barone Zeta, Ambasciatore del Pontevedro a Parigi, riceve un ordine tassativo dal proprio governo: la
signora Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, deve a tutti i costi risposarsi con un
compatriota. Infatti se dovesse passare a seconde nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100
milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la
rovina economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Niugus (cancelliere un po’ pasticcione), tenta di
convincere il Conte Danilo Danilowich, segretario all’Ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova. Danilo
però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è già stato del “tenero” prima che lei sposasse il
banchiere Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non vuole assolutamente ammettere di essere ancora
innamorato di Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per
ingelosirlo. Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni di Danilo e sia
per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli invitati che intende sposare un
francese: il sig. Camillo De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa. Tutto sembra perduto, ma Niegus,
più per caso che per merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare ad Anna e Danilo il loro amore
reciproco.
30
TORINO SPETTACOLI
INFORMAZIONI PRATICHE stagione 2011-12
dal 10 giugno: *rinnovi e nuovi abbonamenti (fino al 30 giugno sconto “speciale conferenza”)
*vendita biglietti singoli cartelloni Festival cultura classica, Piemonte in scena, Festival Operetta,
Mezzogiorno a teatro, Solferino di Sera, Solferino di Mattina
18 settembre: scadenza prelazione “vecchi abbonamenti” (posto fisso e sconto rinnovo)
24 settembre: vendita biglietti singoli cartelloni Fiore occhiello, Grande Prosa, Per Farvi Ridere
ABBONAMENTI TORINO SPETTACOLI
(prezzi uguali alla passata stagione!)
Abbonamento “Fiore all’occhiello”:
FIORE GRANDE e GIOVANE a 11 spettacoli: Se devi dire bugia - Verita’ – Apparenza - Varie Eta’Cercasi Tenore - Promessi Sposi - Allegre Comari + 1 a scelta tra Assemblea condominiale e Arsenico e
vecchi merletti + 1 a scelta tra Finchè c’è la salute e Il canto del cigno + 2 a scelta tra i cartelloni
T.Spettacoli (Fiore, Cult.Classica, G.Prosa, PFR e Operetta)
FIORE GRANDE: p.unico platea o gall € 264 (nuovi abbonati) – ridotto (rinnovi, gruppi, convenzionati) € 220
speciale conferenza stampa (per chi acquista entro il 30 giugno 11):
nuovi abbonati € 242 – rinnovi, gruppi, convenzionati € 209
FIORE GIOVANE per i nati dal 1985 su presentaz. documento: p.unico platea e galleria € 154 (nuovi e rinnovi)
speciale conferenza stampa nuovi e rinnovi (per chi acquista entro il 30 giugno 11): prezzo unico € 143
Elenco date in abbonamento a giorno e posto fisso per Abbonati Fiore Grande e Giovane:
MARTEDI’ SERA: Dire Bugia (22/11) - La Verita’ (13/12) - Apparenza Inganna (31/01)
Varie Eta’ (21/02) - Cercasi Tenore (28/02) - Promessi (13/03) - Allegre Comari (27/03)
MERCOLEDI’ SERA: Dire Bugia (23/11) - La Verita’ (14/12) - Apparenza Inganna (01/02)
Varie Eta’ (22/02) - Cercasi Tenore (29/02) - Promessi (14/03) - Allegre Comari (28/03)
GIOVEDI’ SERA: Dire Bugia (24/11) - La Verita’ (15/12) - Apparenza Inganna (02/02)
Varie Eta’ (23/02) - Cercasi Tenore (01/03) - Promessi (15/03) - Allegre Comari (29/03)
VENERDI’ SERA: Dire Bugia (25/11) - La Verita’ (16/12) - Apparenza Inganna (03/02)
Varie Eta’ (24/02) - Cercasi Tenore (02/03) - Promessi (16/03) - Allegre Comari (30/03)
SABATO SERA: Dire Bugia (26/11) - La Verita’ (17/12) - Apparenza Inganna (04/02)
Varie Eta’ (25/02) - Cercasi Tenore (03/03) - Promessi (17/03) - Allegre Comari (31/03)
DOMENICA POM: Dire Bugia (27/11) - La Verita’ (18/12) - Apparenza Inganna (05/02)
Varie Eta’ (26/02) - Cercasi Tenore (04/03) - Promessi (18/03) - Allegre Comari (01/04)
Abbonamento "3+3 Torino Spettacoli":
(platea Gioiello dalla fila E, platea Erba dalla fila B, platea Alfieri dalla fila M comprese)
platea o galleria € 153 (nuovi abbonati) – ridotto (rinnovi, gruppi, convenzionati): € 141
speciale conferenza stampa nuovi e rinnovi (per chi acquista entro il 30 giugno 11): p. unico € 135
3 spettacoli a scelta tra i cartelloni FIORE ALL’OCCHIELLO e OPERETTA:
Bugia – Cena – Finchè salute – Promessi Sposi – Premiata Galleria – Apparenza – Salvatore – Allegre Comari
Giulietta e Romeo – Quanti Amori – La Verità – Jekyll e Hyde – Sette – Varie Età – Tenore – Nostra Canzone
Re-Mix – Arca – Canto Cigno - Principessa - Cin Ci Là – Duchessa – Vedova – Arsenico – Assemblea - Mandragola
+
3 spettacoli a scelta tra i cartelloni FESTIVAL CULTURA CLASSICA, PFR e GRANDE PROSA:
Venti – Mandragola – Londra – Gin Game – Horovitz – Rose Scarlatte – Marlene - Locandiera – Honour - Leggerezza
- Giorno Civetta – Notte Mezza Estate – Arsenico - Mille Lire – Notte Bianca – Assemblea – Matrimonio – Radice
Futuro di una volta - Notte Alice – Cheek - Agamennone – Soldato – Oreste – Cleopatràs - Processo – De Bello
Gallico - Giorni Scontati – Signor Tenente - Annalisa – Crisi Nervi – Cena a sorpresa
Abbonamento “Grande Prosa”:
Elenco spettacoli Grande Prosa e Grande Prosa Giovane 8 titoli a scelta tra: Agamennone – Soldato
Oreste – Cleopatràs - Processo – De Bello - Mandragola – Londra – Gin Game – Horovitz – Rose Scarlatte – Marlene
Locandiera – Honour – Leggerezza - Giorno Civetta – Notte Mezza Estate – Arsenico - Notte Bianca – Assemblea
Matrimonio – Radice Due - Futuro Volta - Notte Alice – Cheek – Giorni Scontati – Sig.Tenente - Annalisa – Crisi Nervi –
Cena a sorpresa + 1 titolo a scelta tra i cartelloni T.Spettacoli (Fiore, Cult.Classica, G.Prosa, PFR e Operetta)
GRANDE PROSA: p.unico € 171 (nuovi abbonati) - ridotto (rinnovi, gruppi, convenzionati) € 126
speciale conferenza stampa (per chi acquista entro il 30 giugno 11):
nuovi abbonati € 162 – rinnovi, gruppi, convenzionati € 117
G.PROSA GIOVANE per i nati dal 1985 su presentazione documento: prezzo unico nuovo o rinnovo € 108
speciale conferenza stampa nuovi e rinnovi (per chi acquista entro il 30 giugno 11): p.unico € 99
31
TORINO SPETTACOLI
Abbonamento "5+5 Torino Spettacoli":
(platea Gioiello dalla fila E, platea Erba dalla fila B, platea Alfieri dalla fila M comprese)
platea o galleria € 240 (nuovi abbonati) – ridotto (rinnovi, gruppi, abbonati, convenzionati) € 225
speciale conferenza stampa nuovi e rinnovi (per chi acquista entro il 30 giugno 11): p.unico € 220
5 spettacoli a scelta tra i cartelloni FIORE ALL’OCCHIELLO e OPERETTA:
Dire Bugia – Cena – Finchè salute – Promessi Sposi – Premiata Galleria – Apparenza – Salvatore – Comari Windsor
Giulietta e Romeo – Quanti Amori – La Verità – Jekyll– Sette – Varie Età – Tenore – Nostra Canzone – Re-Mix
Arca – Canto Cigno - Principessa - Cin Ci Là – Duchessa – Vedova – Arsenico – Assemblea - Mandragola
+5 spettacoli a scelta tra i cartelloni FESTIVAL CULTURA CLASSICA, PFR
e GRANDE PROSA:
Venti – Mandragola – Londra – Gin Game – Horovitz – Rose Scarlatte – Marlene - Locandiera – Honour – Leggerezza
Giorno Civetta – Notte Mezza Estate – Arsenico - Mille Lire – Notte Bianca – Assemblea – Matrimonio – Futuro
Notte Di Alice – Cheek - Agamennone – Soldato – Oreste – Cleopatras - Processo – De Bello Gallico - Giorni Scontati
Signor Tenente - Annalisa – Crisi Nervi – Cena a sorpresa
Abbonamento “Festival di Cultura Classica”:
3 spettacoli a scelta tra: Agamennone – Soldato – Oreste – Cleopatràs – Processo – De Bello Gallico
prezzo unico € 42 - speciale studenti e docenti € 24
Abbonamento “Per Farvi Ridere”:
3 spettacoli a scelta tra: Mille Lire – Notte Bianca – Assemblea – Matrimonio – Radice – Futuro - Notte Alice
Cheek – Venti – Soldato Fanfarone - Annalisa – Crisi Nervi – Arsenico – Mandragola – Cena a sorpresa
posto unico € 48 – ridotto (rinnovi, gruppi, convenzionati) € 42
Abbonamento "Festival Operetta": 3 spettacoli a scelta Operetta p.unico € 51 – entro 30.6.11 € 48
Abbonamento “Mezzogiorno a Teatro”: 3 spett. a scelta € 4.50
Abbonamento “Solferino di Sera”: 3 spettacoli a scelta € 18
Abbonamento “Piemonte in scena”: 3 spettacoli a scelta tra: Piccole Storie – Ruota - Direttore
Sitoassion – Maria Madalena – Altra voce – Levr sivè – Canson - Fortuna – Delitto/Torre – Parlapà – Gelindo € 27
Abbonamento “Buon Teatro a Te” la formula pensata per i tuoi regali - 1 spettacolo a scelta
dei cartelloni Cultura classica, Grande Prosa all’Erba e al Gioiello e PFR al Gioiello e all’Erba p.unico € 26
N.B. Tutti gli abbonamenti a Torino Spettacoli danno diritto al biglietto ridotto speciale per tutti i film
proiettati nelle sale Torino Spettacoli e al biglietto ridotto per gli spettacoli programmati da Torino
Spettacoli a Torino e nei Festival estivi con i quali Torino Spettacoli collabora quali Ferie d’Augusto a
Bene Vagienna e Vignaledanza (cfr singole condizioni e giorni di validità).
Prezzi biglietti singoli spettacoli già in vendita
(esclusi diritti di prevendita)
PIEMONTE IN SCENA (in vendita dal 9 giugno sera – riduz valide tutti i giorni):
Storie Piemonte – Ruota Gira –Sitoassion – Maria – Levr – Fortuna con F – Delitto Torre – Gelindo
p.unico € 13 + € 1 prev – ridotto unificato (over 60, under 26, gruppi, abb.ti e convenzionati) € 9
Come ridiventai direttore – Parlapà – Altra voce
p.unico € 15 + € 1 prev - ridotto unificato (over 60, under 26, gruppi, abb.ti e convenzionati) € 10
Venti?! – Mille lire al mese:
da martedi’ a giovedi’: posto unico € 23 + € 1.50 prev - ridotto (under 26, over 60) € 16 + € 1.50 prev
speciale abbonati, convenzionati e gruppi di almeno 15 persone € 13 + € 1 prev
ven, sab sera, dom.pom.: p.unico € 23 + € 1.50 prev – rid. unificato under26, over 60, abb, conv., gruppi <15
persone € 16 + € 1.50 prev
Premiata Galleria Bertoldo
posto unico Platea € 28 + € 1.50 prev - rid € 24.00 + € 1.50 prev (gruppi, under 26, over 60)
speciale abbonati € 20 + € 1.50 prev
posto unico Galleria: € 24.00 + € 1.50 prev. - Ridotto € 20.00 + € 1.50 prev. (gruppi, under 26, over 60) Speciale € 18.00 + € 1.50 prev. (abbonati)
32
TORINO SPETTACOLI
FESTIVAL DI CULTURA CLASSICA (in vendita dal 9 giugno sera – riduz valide tutti i giorni):
Agamennone – Soldato Fanfarone – Oreste – Cleopatràs – Processo a Socrate – De Bello Gallico
p.unico € 23 + € 1.50 prev – over 60 € 16 + € 1.50 prev - gruppi, abbonati e convenzionati T.Spettacoli € 13
+ € 1 prev - under 26, studenti e docenti € 8 (ingresso gratuito docenti accompagnatori, 1 ogni 10 allievi)
Ciò che uno ama ingresso gratuito su prenotazione al Teatro Erba
abb.to 3 spettacoli a scelta: prezzo unico € 42 - spec studenti e docenti € 24
FESTIVAL OPERETTA (in vendita dal 9 giugno sera – riduz valide tutti i giorni):
Duchessa – Cin ci là – Czardas – Vedova: p.unico € 23 + € 1.50 prev; rid. unico (und26, ov60, abbti, conv,
gruppi) € 16 + € 1.50 prev - abb. 3 spettacoli F.Operetta p.unico € 51 - speciale conf. stampa (per chi acquista
entro il 30 giugno 11): € 48
MEZZOGIORNO A TEATRO (in vendita dal 9 giugno sera):
posto unico € 2.5 – abb.to a 3 titoli a scelta € 4.5; ingresso gratuito abbonati T.Spettacoli
SOLFERINO DI SERA (in vendita dal 9 giugno sera):
posto unico € 8, rid. abbonati e convenzionati Torino Spettacoli € 6 - abb.to a 3 titoli a scelta € 18
SOLFERINO DI MATTINA (in vendita dal 9 giugno sera): posto unico € 5
IL FIORE ALL’OCCHIELLO – GRANDE PROSA – PER FARVI RIDERE (in vendita dal 24 settembre)
Le Compagnie stanno definendo i prezzi dei biglietti singoli degli spettacoli.
REGOLAMENTO DI BIGLIETTERIA TORINO SPETTACOLI
I CLIENTI/SPETTATORI SONO INVITATI A:
• SEGNALARE il diritto a eventuali riduzioni prima dell’emissione del titolo d’ingresso (biglietto o abbonamento)
• VERIFICARE al momento dell’acquisto data, fila, posto e tariffa riportati su biglietti o abbonamenti e la
corretta corresponsione del dovuto. NON POTRANNO ESSERE ACCOLTI SUCCESSIVI RECLAMI.
SI RICORDA CHE: il biglietto o l’abbonamento emessi possono essere usati esclusivamente per data, posto
e tipologia riportati sullo stesso. Il personale è autorizzato al ritiro per verifica (per es. i ridotti per età,
devono essere giustificabili con documento di identità). Lo spettatore che venga trovato sprovvisto del
titolo, dovrà corrispondere nuovamente il prezzo del titolo di ingresso.
E’ possibile MODIFICARE un titolo d’ingresso SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COME SEGUE:
• PER I POSSESSORI DI BIGLIETTI SINGOLI:
è possibile MODIFICARE la data di un singolo spettacolo, mentre non è possibile cambiare lo spettacolo. La
procedura comporta un costo amministrativo di € 9 per ogni biglietto, con rilascio di regolare ricevuta. La
modifica, da concordarsi sulla base dell’effettiva disponibilità di posti nella nuova data scelta dal cliente, deve
essere fatta necessariamente entro e non oltre data e orario di inizio spettacolo indicati sul titolo d’ingresso.
In caso di modifiche o annullamenti della programmazione da parte di Torino Spettacoli o di organizzatori
esterni, il possessore di biglietto singolo può ottenere la modifica a titolo gratuito oppure il risarcimento
dell'importo pagato, entro e non oltre i 5 giorni successivi alla data della recita riportata sul biglietto.
• PER I POSSESSORI DI ABBONAMENTI TORINO SPETTACOLI:
è possibile MODIFICARE gli ingressi su abbonamento, solo relativamente alla data, da concordarsi sulla base
della effettiva disponibilità di posti nella nuova data scelta dal cliente, e non allo spettacolo, a titolo
gratuito, necessariamente entro e non oltre data e orario di inizio spettacolo indicati sul titolo d’ingresso.
Per ogni abbonamento è possibile modificare gratuitamente fino a 2 date nell’arco della stagione teatrale.
Dal terzo cambio sarà applicato il costo amministrativo di euro 9 per ogni cambio. Per ogni stagione non è
comunque possibile modificare più di 3 date degli spettacoli a giorno e posto fisso all'Alfieri per non
perdere il posto fisso in abbonamento nella stagione successiva.
In nessun caso è previsto il rimborso integrale o parziale dell'abbonamento. In caso di variazioni nella
programmazione, sarà possibile scegliere uno spettacolo sostitutivo.
È VIETATO FOTOGRAFARE, REGISTRARE O RIPRENDERE GLI SPETTACOLI.
AVVISO AI LETTORI/SPETTATORI: i programmi illustrati in questo volantino sono aggiornati al
9.6.11 e possono subire variazioni
33 
Scarica