Musica classica Carnatica

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Musica classica Carnatica
La musica del Sud del Paese, o Carnatica, ha mantenuto inalterate tradizioni millenarie,
arrichendole col tewmpo di un alto contenuto devozionale.
La musica Carnatica è considerata uno dei sistemi musicali più antichi del mondo, potendo
vantare origini che risalgono al 2000 a.C. A partire dalla dominazione islamica dell'India
settentrionale, nel XII secolo, fu infatti solo in alcune zone del Meridione indiano che la scuola
delle origini si mantenne pressochè inalterata, venendo però allo stesso tempo fortemente
influenzata dai precursori del
movimento Bhakti , che con le loro liriche
devozionali ne arricchirono tanto il repertorio da farne un sistema principalmente vocale.
Le composizioni più antiche si basavano qui su una scala di 22 note, ma generalmente oggi
vengono utilizzate solo le 12 canoniche. Ogni combinazione di queste note, o swara
, dà origine come nel Settentrione a un
Raga,
le caratteristiche del quale, o
Swarupa
, vengono illustrate nelle frasi ascendenti e discendenti della melodia. Una volta definito il Raga,
che nel Meridione tende a illustrare principalmente un'emozione estatica, o
Bhava
, ogni variazione nell'ordine di queste frasi è da considerarsi erronea, ma all'interno delle stesse
l'arte dell'improvvisazione determina di fatto la caratura dell'artista attraverso il
Neraval
, la tecnica con cui senza alterare il testo cantato se ne modifica ritmo e fraseggio, modulando
su di una particolare nota o producendone altre in rapida sequenza. Come nella
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musica Hindustani
, anche in quella Carnatica il
Raga
e il
Taal sono alla base delle composizioni ma i
Raga carnatici
sono raggruppati secondo il sistema
Melakarta
. Esistono
72 Melakarta Ragas
, in 36 dei quali la nota sottodominante è la quarta della tonica, e 36 in cui la sottodominante è
una quarta aumentata della tonica, mentre tra i 108
Taal
codificati nei testi antichi se ne usano però prevalentemente meno di una decina, il più comune
dei quali è l'
Aditala.
La musica classica Carnatica è quasi esclusivamente devozionale e dedicata a varie divinità,
anche se esistono anche composizioni minori dedicate all'amore o a temi sociali. I padri di
questo genere, nella sua forma attuale, sono considerati i mistici e musici del XV secolo
Purandara Dasa
, Annamacharya e Kshetragna, ai quali vengono attribuite migliaia di composizioni, o
Kritis
, ma soprattutto Thyagaraja Swami (1759?-1847),
Muthuswami Dikshitar
(1776-1827) e
Syama Sastri
(1762-1827) che formano la Trimurti
dell'Epoca d'Oro della scuola musicale carnatica e le cui composizioni sono sempre
firmate
, contenendo invariabilmente all'interno delle liriche da loro composte e musicate il
Mudra
, o sigillo, cioè il loro nome o soprannome. In epoca contemporanea, una delle figure più
influenti è stato invece
Sri Lalgudi Jayaraman
, che con la sua opera ha dato vita a partire dagli Anni 60 a un vero e proprio nuovo stile
chiamato
Lalgudi Bani,
che ha definitivamente introdotto nel corpus della musica carnatica il violino suonato all'indiana
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, cioè da seduti col riccio appoggiato sul ginocchio.
Un concerto di musica Carnatica prevede in genere uno o due cantanti principali, accompagnati
da un ristretto gruppo di musicisti in una combinazione di percussioni, fiati, archi e strumenti a
pizzico, spaziando dal Nadaswaram, strumento ad ancia simile allo Shehnai settentrionale ma
molto più lungo o il Mukharshanku
, scacciapensieri o il flauto indiano
Bansuri
, al
Ghatam,
cioè orci in terracotta usati come percussioni, il
Mridangam
, un doppio tamburo orizzontale che assieme al
Kanjira
, tamburello, e a un altro nutrito numero di varianti degli stessi, sottolineano in maniera
fondamentale e paritaria la voce e le note della
Saraswati Vina
, lo strumento a pizzico più amato dalla musica Carnatica anche nella sua variante Chitra Vina.
Un'esibizione di musica carnatica, dopo l'Alapana, invocazione mistica caratterizzata da
melismi improvvisati, esordisce in genere con un breve pezzo chiamato
Varnam
, nel quale si privilegiano le rapide e improvvise successioni di note rispetto al testo cantato; il
Varnam viene poi seguito da un'elaborata composizione chiamata
Kritis
o
Kirtana
, il nucleo principale della performance, sempre a tema devozionale. Un
Kritis
si compone di 3 movimenti:
Pallavi
,
Anupallavi
e
Charanam:
il primo presenta il tema basico del
Raga
, il secondo lo amplia al massimo e il terzo ne illustra ulteriormente alcune stanze
. L'esibizione prosegue poi in genere con un
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Javalis
, composizioni più leggere spesso a tema giocoso o erotico-amoroso, un
Padam
dai ritmi lenti e atti alla danza, della quale diventa anche sinonimo, e un
Thillan
, composizione destinata all'arte a tutto tondo del
 BharataNatyam
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