Infanticidio- Feminicidio- Stalking x Giurisprudenza

Corso di laurea in Giurisprudenza
Infanticidio, Feminicidio, Stalking
Roberto Catanesi
Ordinario di Psicopatologia forense
Università degli Studi di Bari
Partner
attuale o ex
partner
Partner
attuale
Un ex
partner
Marito/
convivente
Fidanzato
Ex marito/ ex
convivente
Ex
fidanzato
14,3
12,0
6,1
2,4
1,6
1,3
7,2
5,9
2,5
0,5
0,4
0,3
17,4
14,6
8,1
3,7
2,4
2,0
7,5
6,2
2,6
0,6
0,5
0,3
5,9
4,5
2,0
0,1
0,0
0,1
22,4
20,5
10,7
5,2
4,2
2,5
13,7
10,8
6,1
2,6
1,5
1,6
2.938
1.187
1.921
1.000
187
723
1.250
Violenza fisica o sessuale
2,4
2,3
1,1
1,9
3,8
0,9
1,1
Violenza fisica
1,7
1,5
0,9
1,3
2,6
0,8
0,9
Violenza sessuale
1,0
1,0
0,4
0,9
1,3
0,4
0,4
Totale donne vittime di violenza (v.a. in migliaia)
499
373
127
254
119
30
100
NEL CORSO DELLA VITA
Violenza fisica o sessuale
Violenza fisica
Violenza sessuale
Stupro o tentato stupro
Stupro
Tentato stupro
Totale donne vittime di violenza (v.a. in migliaia)
NEGLI ULTIMI 12 MESI
Partner
attuale o ex
partner
Partner
attuale
Ex partner
Marito/
convivente
Fidanzato
63,4
48,6
47,8
25,2
6,8
6,6
3,9
58,6
37,6
40,1
24,4
2,8
3,6
1,7
65,5
53,5
50,4
24,3
8,8
8,0
4,9
56,4
40,0
43,8
23,4
3,3
4,2
1,7
71,2
24,0
19,1
30,1
.
.
2,3
66,4
60,5
56,3
33,1
14,6
12,9
7,6
63,3
47,5
45,5
17,9
4,6
4,4
3,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
70,5
80,4
65,9
80,1
81,7
78,2
58,1
26,6
24,0
21,1
5,2
3,1
100,0
16,9
17,9
10,3
1,4
0,8
100,0
30,0
26,0
25,3
6,8
4,1
100,0
19,9
18,1
11,7
1,5
0,9
100,0
0,1
16,5
2,8
0,5
.
100,0
39,6
27,6
22,8
5,2
3,9
100,0
23,9
25,0
26,7
7,8
4,2
100,0
Ex marito/ ex
Ex fidanzato
convivente
TIPO DI VIOLENZA FISICA
Spinta, afferrata, strattonata, storto un braccio, tirato i capelli
Minacciata di essere colpita fisicamente
Schiaffeggiata, presa a calci, a pugni o morsa
Colpita con un oggetto o tirato qualcosa
Usato o minacciato di usare una pistola o un coltello
Tentato di strangolarla, soffocarla, ustionarla
Violenza fisica in un modo diverso
Totale *
TIPO DI VIOLENZA SESSUALE
Rapporti sessuali indesiderati subiti per paura delle
conseguenze
Stupro
Forzata ad un'attività sessuale considerata umiliante
Tentato stupro
Violenza sessuale in un modo diverso
Forzata ad un'attività sessuale con altre persone
Totale *
* La somma può essere superiore a 100 perché la donna può aver subito più forme di violenza
Partner
attuale o ex Partner attuale
partner
Ex partner
Marito/
convivente
Fidanzato
Ex marito/
ex
convivente
Ex fidanzato
HA RIPORTATO FERITE
Sì
No
Non sa/Non risponde
27,1
72,0
0,9
19,1
80,5
0,4
32,0
66,8
1,2
19,4
80,1
0,5
17,1
82,9
0,0
40,7
57,7
1,6
26,4
72,8
0,8
HA AVUTO LA SENSAZIONE CHE
LA SUA VITA FOSSE IN PERICOLO*
Sì
No
Non sa/Non risponde
21,3
77,7
1,0
12,6
86,7
0,7
26,6
72,2
1,2
13,5
85,6
0,9
6,9
93,1
0,0
34,9
62,6
2,5
21,3
78,5
0,2
GRAVITÀ PERCEPITA DEL FATTO*
Molto grave
Abbastanza
Poco grave
Per niente grave
Non sa/Non risponde
34,5
29,7
21,5
13,9
0,4
24,4
29,2
26,8
19,2
0,4
40,6
30,1
18,2
10,7
0,4
24,8
28,8
26,4
19,6
0,4
21,9
31,5
29,4
17,1
0,1
48,6
29,0
10,5
10,9
1,0
35,4
30,7
23,2
10,6
0,1
COME CONSIDERA IL FATTO*
Un reato
Qualcosa di sbagliato, ma non un reato
Solamente qualcosa che è accaduto
Non sa/Non risponde
18,2
44,0
36,0
1,8
7,7
40,9
50,1
1,3
24,6
45,9
27,4
2,1
7,8
38,9
51,7
1,6
6,8
52,7
40,5
.
32,0
35,7
28,1
4,2
19,7
52,4
26,9
1,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
* Il dato si riferisce all'ultimo episodio subito
La conoscenza della mo-vazione ad agire nella valutazione medico-­‐legale La conoscenza della dinamica autore-­‐vi5ma nella valutazione medico-­‐legale Dalla gelosia “normale” a quella “patologica”   Tanto la dimensione “normale” del sentimento di gelosia quanto quella
patologica, possano dare origine a condotte violente.
  Differenze fra il “normale” sentimento di gelosia e la sua dimensione
patologica non sono solo di ordine quantitativo;
 non è nell’intensità del sentimento di gelosia;
 rabbia, desiderio di vendetta o sentimento di perdita, anche espressi
in maniera molto intensa, li ritroviamo in entrambe le condizioni.
 non nel binomio amore/odio;
 anche un certo grado di sospettosità, di interpretatività è compatibile
con una gelosia “normale”
La dimensione “patologica” della gelosia  Disturbo Delirante, tipo gelosia
 Disturbo Schizofrenico paranoide
 Disturbo Psicotico Indotto da Alcool
 Parafrenie
----------------------------------•  Disturbi di Personalità
Differenze “criminologiche” fra differen- quadri psicopatologici  Il periodo che precede il deli?o  Le modalità del deli?o  Le fasi successive al deli?o Disturbo delirante, -po gelosia •  Delirio sistematizzato, non bizzarro, della durata di almeno 1
mese, accompagnato da affettività appropriata al delirio,
innestati su una personalità relativamente ben conservata ed in
assenza di comportamenti chiaramente strani o bizzarri eccetto
che per il delirio o le sue ramificazioni (DSM)
_______________________________
  una forma di reazione psichicamente comprensibile che le persone predisposte palesano di fronte a confli5 interiori e ambientali (Bleuler)   l’individuo più vulnerabile é una persona tesa, insicura e di solito paurosa, che opera ad un alto livello di ansia (Cameron)   riservato, ha poche e limitate relazioni affe5vamente in-me. E’ os-le, “sele/vamente ipersensibile” a par-colari situazioni che avverte come minacciose ed a cui può reagire con aggressività;
Disturbo delirante, -po gelosia   Può essere in grado di “tenersi fuori” dal delirio più o meno a lungo durante la sua vita, o tenere il delirio “a margine” o, ancora, esservi immerso in momen- e per periodi diversi senza che la sua personalità si frantumi psico-camente;   Manifesta difficoltà ada?a-va più o meno consistente, anche quando è inserito in un contesto socio-­‐lavora-vo stabile e la sua personalità non è destru?urata;   Il contenuto delirante sembra farsi più eclatante in ragione della esposizione ad even- precipitan-, facilita- dalla scarsa tolleranza della personalità di base a far fronte a situazioni nuove, frustran-: situazioni in cui si accentua il potenziale di rivalità aggressiva
Disturbo delirante, -po gelosia •  Prima del deli?o   Dietro una sorta di accettabile normalità traspare un vivere a “basso livello”
di coinvolgimento relazionale e sociale, un percorso per lo più a “margine”
della vita di tutti i giorni, interrotta peraltro da periodi, più o meno lunghi,
con più elevati livelli di ansia ed irrequietezza.
  Gli scompensi sembrano seguire episodi frustranti, anche di scarso rilievo
che tuttavia assumono, nel racconto che dà l’interessato, significato ed
importanza fondamentali, contribuendo a radicare in lui vissuti deliranti
che finiscono col pervadere la sua visione del mondo.
Disturbo delirante, -po gelosia • 
Il deli?o Per lo più non giunge inatteso, improvviso, ma all’esito di
un intensa attività di ripensamento, ad un continuo pensare
“interno” che apre tuttavia la strada a diverse possibilità, a
distinte modalità anche di azione
Bassa emotività
Alta emotività
Deli5 a “bassa” emo-vità a) 
La ricerca della “verità”, ovvero “devi confessare”
Infinite volte sono stati avanzati sospetti, sempre negati. Il continuo negare,
“quel giorno”, ha fatto “perdere la pazienza”, non aveva lasciato possibilità
di “fare altrimenti”. “Non l’avrei uccisa se avesse confessato”, dicono
spesso. Doppio legame
 
 
Scena del delitto: organizzata,
ovvero senza elementi che richiamino emotività fuori controllo,
disorganizzazione del comportamento, disturbi della coscienza. Il momento
“della verità” era stato difatti per lo più premeditato, prefigurato.
L’arma viene portata con sé, spesso è un’arma da fuoco, usata nella fase
iniziale come minaccia, quando si chiede di “confessare” ed infine usata con
determinazione per uccidere, ma senza abbandonarsi ad eccessi sulla
vittima, senza tracce cioè di overkilling.
Deli5 a “bassa” emo-vità •  B) Omicidio “a freddo” o a “ponte”
l’azione è separata temporalmente dall’ultima richiesta di
chiarimenti e giunge del tutto “a freddo”, preceduta da una fase
in cui l’autore viene descritto come nervoso, inquieto,
silenzioso ed ostile; l’azione – a lungo rimeditata – viene
portata a termine con lucida determinazione, colpendo ad
esempio la donna con un solo colpo, in zona vitale, senza dire
una parola, allontanandosi poi dalla scena del delitto.
Deli5 ad “alta” emo-vità •  Li-gio esitato in deli?o In esito dell’ennesimo “incidente”, una discussione a volte nemmeno fra le
più accese, percepita tuttavia come la conferma della “volontà” della vittima
di tradire il partner, di umiliarlo, di prendersene gioco, di rimanere
“insensibile” alle sue richieste di “finirla” con i tradimenti.
L’omicidio come capolinea, punto di non ritorno.
“L’hai voluta tu”, l’espressione ricorrente. Ribaltamento della posizione.
  Scena del delitto meno organizzata
nel senso che si rilevano spesso i “segni” della lite che l’ha preceduta
  L’arma è per lo più presa dalla scena (ricorrenti i coltelli da cucina).
In entrambi i casi Post-­‐ deli?o Adeguato, congruo, lucido, consapevole a) 
b) 
 
Nei deli5 a “bassa” emo-vità più spesso freddo e distaccato,a volte determinato nella rivendicazione, presentata come “gius-ficazione” morale per un gesto la cui gravità non sfugge certo all’autore.
Nei deli5 ad “alta “ emo-vità intriso di maggior dolore, con quel senso di “perdita” che ha accompagnato evoluzione e “radicamento” delirante. Capaci tu5, comunque, di acce?are la responsabilità dell’a?o, di rispondere doviziosamente agli agen- che li interrogano, al Magistrato che li ascolta nell’immediatezza dei fa5, senza stanchezza, raccontando nei par-colari i tradimen- del partner, conservando ricordo ni-do di tu5 i momen-. Schizofrenia paranoide  Percorso esistenziale prima del deli?o Segnato dalla mala5a, spesso storia clinica chiara con ricoveri e tra?amen-, scarsa con-nuità alla cure; maggiore esclusione dal tessuto sociale e lavora-vo.  Il deli?o per lo più inatteso. La tematica delirante è solitamente mutevole, la gelosia
meno pervasiva, frammista ad altri elementi di significato persecutorio o
vagamente depressivo; l’autore, precedentemente al delitto, è stato più
incline al perdono. Vi è spesso una “intuizione delirante” a sostenere il
delitto, che essendo agito senza premeditazione è più spesso messo in atto
con strumenti improvvisati, senza sufficienti “prodromi”, senza che aleggi
il pensante clima solitamente descritto con i disturbi deliranti, che per lo
più fa temere la vittima per la propria vita. Schizofrenia paranoide  Comportamento post-­‐deli?o   Meno sistematico, a volte francamente disorganizzato.
  Quando l’autore viene ascoltato, nelle sue prime deposizioni la tematica di
infedeltà appare solitamente meno pregnante, espressa con minore
determinazione, intensità;
  Appare spesso attonito, assente o distaccato, spesso angosciato, schiacciato
dagli eventi;
  I racconti sono poveri di dettagli, accentrati sui vissuti soggettivi.
  Non c’è in lui il bisogno di “giustificare” o “spiegare” il delitto per ottenere
la comprensione degli altri, ed anzi - per sottolineare il senso di estraneità,
di distacco dal contesto - nelle descrizioni che vengono fatte dalla polizia
l’autore viene spesso descritto con l’espressione “confuso”.
Disturbo psico-co indo?o da alcol • 
• 
• 
• 
• 
• 
Ideazione delirante più disordinata, meno coerente, mutevole
Correlazione fra violenza ed assunzione di alcol
Diminuita efficienza sessuale
Allontanamento “fisico” della compagna
Delitto all’apice di escalation violente, dopo un litigio
Spesso cruento, scena disorganizzata, arma occasionale
I disturbi di personalità Non acce?o di perder-   L’incapacità di accettare la perdita dell’oggetto d’amore, la volontà di tenerlo
per sé comunque, ad ogni costo, anche di distruggerlo.
  In molti casi non è tanto la tematica del tradimento a segnare la specificità
psicopatologica quanto l’incapacità di tollerare la frustrazione
dell’abbandono, magari quella che segue “l’ultimo appuntamento”.
  Quel che restituisce comprensibilità all’omicidio è la peculiare struttura di
personalità dell’autore, come il delitto si colloca nello stile di vita, nella
modalità di relazione, come si iscrive nelle linee di fondo della personalità.
Disturbi di personalità di spe?ro “dramma-co” Narcisis-co-­‐istrionico e Borderline   Idea di tradimento presente ma meno preponderante;
  Difficoltà empatica ad identificarsi con sentimenti e necessità
degli altri;
  Smisurata considerazione delle proprie qualità personali;
  Instabilità emotivo affettiva;
  Impulsività;
  Persistenti sentimenti di vuoto, profondi vissuti di perdita
Disturbi di personalità di spe?ro “dramma-co”   Storia relazionale evidenzia:
  continue liti per veri o presunti tradimenti, abbandoni e riappacificazioni;
  numerosi episodi di violenza, verbale e fisica, spesso coincidenti con i tentativi
della donna di lasciare l’uomo
  solenni ed apparentemente sincere promesse di cambiamento, puntualmente
inevase
  “giochi di coppia” spesso proseguiti per anni
  L’esame della personalità mette in luce
  la mancanza di empatia, l’incapacità di leggere i sentimenti altrui, le necessità della partner;
  la visione egocentrica dei rapporti, l’essere sensibile solo alle proprie necessità e non a
quelle degli altri;
  l’impulsività;
  difficoltà relazionali, i sentimenti di dipendenza ed inadeguatezza che si nascondono dietro i
tratti narcisistici,
Disturbi di personalità di spe?ro “dramma-co”  Nella mo-vazione ad uccidere non solo gelosia   l’incapacità ad accettare l’abbandono, la solitudine, che rende più acuti
sentimenti di dipendenza, di inadeguatezza spesso presenti;
  l’incapacità ad accettare la frustrazione del rifiuto, a tollerare la sconfitta,
ad elaborare il fallimento;
  lo scarso controllo pulsionale, l’aggressività
Disturbi di personalità di spe?ro “dramma-co” •  Innesco dell’omicidio   La separazione – reale o prefigurata – alimenta l’angoscia abbandonica; l’uomo
non accetta la “ferita” prodotta dall’essere lasciato.
  I timori, le paure, i sentimenti di inferiorità riaffiorano, così come l’ansia e la
preoccupazione di sentirsi rifiutati; la disforia agisce sulla “rabbia” verso chi non
comprende la sua sofferenza, covando delusione per l’insensibilità del partner,
alimentando il rancore, acuendo il dolore della ferita narcisistica.
  Richiesta di incontro chiarificatore: pronto a “tutto” ma con fantasie di successo
Se la risposta è negativa, magari carica di indifferenza, appare come intollerabile
frustrazione che ha l’effetto di liberare una aggressività sempre latente, di dar
forza alla rabbia tenuta dentro di sé, dando corso all’omicidio.
Disturbi di personalità di spe?ro “dramma-co”   Delitto
  spesso con aspetti di distruttività
  arma portata con sé, numerosi colpi
  a volte seguito da tentativi suicidio
  “l’ultimo appuntamento”
Disturbi di personalità di spe?ro “dramma-co” •  Post deli?o   Apparente pentimento, disperazione;
  Rivendicazione di una storia sentimentale “speciale”, di persone legate “dal
destino”;
  Non tenta di “giustificare” l’omicidio con la gelosia;
  Non riferisce un ultimo drammatico litigio per colpa di ipotetici amanti, non fa
riferimento al tentativo di far confessare la moglie, ma più spesso racconta di un
incontro in cui ha chiesto, talvolta supplicato, poi minacciato, di tornare con lui,
non lasciarlo.
  Giudizi della donna del tutto scissi: piena di difetti quando si allontanava da lui,
quando lo rifiutava, quando lo contrastava, quando cercava di fargli capire che la
loro storia sentimentale era logora, a termine. Bravissima quando lei accettava
nuovamente di tornare a casa, quando lo assecondava nelle richieste. Buona o
cattiva, senza mezze misure.
  Possibili reazione psicotiche brevi
Madri che uccidono Uccidere un figlio Deli?o “contro natura”? Sistema-co ricorso alla perizia psichiatrica Aspe?a-va colle5va di “follia” Classificazioni 1)  Secondo l’età della vi5ma 2)  Secondo la mo-vazione all’omicidio Secondo età della vi5ma •  Neona-cidio (entro le 24 h) (quasi il 50% -­‐ Green, Mahovar, 1990) (spesso non deliberato -­‐ Resnick, 1969)
•  Figlicidio (dopo le 24 h) -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ •  La?an-cidio (entro 6 mesi) Kassemaker, Van de Loo (1975) Secondo età della vi5ma  Nell’immediatezza del parto (entro 24h)  Entro sei mesi (neona-cidio)  Da sei mesi ad un anno (infan-cidio) -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Kaye, Borestein, Donelly, 1990 Secondo mo-vazione  
 
 
 
 
Altruis-co Psico-co acuto Del figlio non voluto Accidentale Da vende?a del coniuge Resnick, 1969  Eutanasia   Patologia mentale  Del figlio non voluto  Vi5ma che cos-tuisce s-molo  Spostamento di aggressività Sco=, 1973 Secondo mo-vazione  
 
 
 
 
 
 
Parto occultato (neona-cidio) Omicidio del figlio sino a 12 mesi (infan-cidio -­‐ Psicosi puerperale) Morte a seguito di maltra?amen- (ba?ered baby syndrome) Eutanasia (bambini anormali o mostruosi) Bambino deprivato e trascurato Omicidio-­‐suicidio Omicidio a sfondo sessuale Wilkey, Pearn, Petrie, Nixon, 1982 INFANTICIDIO nel C.P.
La madre che cagiona la morte del proprio neonato
immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto,
quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono
materiale e morale connesse al parto… (art. 578 c.p.)
Condizioni di abbandono morale e materiale
… la madre che venga a trovarsi, al momento del parto, in uno stato di
isolamento tale che non consenta l’aiuto di presidi sanitari o di altre persone,
e detto isolamento non sia determinato dalla madre stessa per incuria o
indifferenza (Cass. Pen. 16.4.85)
….uno stato di derelizione, di solitudine, di emarginazione, di carenza di
mezzi e di rapporti socio-economici oltre che affettivi… (Cass. Pen. 3.10.86)
INFANTICIDIO nel C.P.
  Figura giuridica autonoma, cara=erizzata da tra=amento sanzionatorio privilegiato;   Nel passato classico deli=o della “donna senza marito”, del “figlio della colpa”, per “salvare l’onore proprio o di un prossimo congiunto”   Usato più di recente, in altri paesi (ad es. Cina) come sistema di selezione di genere delle nascite; Infan-cidio …..gli infanUcidi…. commessi per causa di onore, quando le incaute fanciulle, cedendo alle seduzioni, e cadute nell’errore, per nascondere la vergogna ricorrono al sacrifizio del fru=o innocente della loro colpa. Io comprendo che il primo vagito del neonato, il quale infiora di soave sorriso il labbro della madre legi/ma, per quella traviata sia nunzio severo del di lei disonore, ed una terribile accusa. La compaUsco cotesta infelice, se a quel grido ella trema, se nella sua fronte perturbata si aggira la caligine della disperazione, e convulsa diviene infanUcida….. L’Amministrazione della GiusUzia nel Tribunale Civile e Correzionale di Bari per l’Anno 1880 La madre omicida
a) Maltrattamento con esito fatale
  Evoluzione sfavorevole di una battered child syndrome
  Sintesi di fattori legati alla personalità con stress ambientale
----------------------------  Modesto status, inadeguate condizioni di vita domiciliare,
scarso livello di educazione, famiglie multi-problematiche
  Disoccupazione, incapacità a mantenere lavoro stabile
  Età giovane dei genitori, con poche relazioni sociali
  Maggiore ricorrenza di precedenti penali
  Personalità con tratti impulsivi, aggressivi, antisociali o
borderline
  Sentimenti di inadeguatezza, dipendenza passiva, bassa
autostima, incapacità di espressione emotiva,
La madre omicida
a)  Maltrattamento con esito fatale
 
 
 
 
 
 
 
Più disattenzione che volontà omicida espressa
Ripetute punizioni a fini benefici
Rifiuto (per rivalità) nel genitore non naturale
Distorsioni interpretative dei comportamenti del figlio con
conseguenti risposte violente
Attribuzione di intenti ben superiori a quelli propri all’età
Identificazione con l’aggressore (genitori maltrattati da
bambini)
Bambino come “capro espiatorio”
La madre omicida
b) Da motivazione altruistica
  Omicidio come rimedio alla sofferenza
abnormità (o grave malattia) del figlio reale
presunta
  Omicidio suicidio (suicidio allargato)
più frequentemente patologico (depressione)
La madre omicida
c) Eliminazione del figlio non voluto
  Intreccio fra personalità a fatti culturali
  Statisticamente il più frequente
  Quasi sempre nell’immediatezza della nascita
  Modalità :
Aggressione (personalità antisociali, impulsive)
Negligenza (personalità immature)
  Atteggiamento difensivo di “negazione” della gravidanza, con
crollo alla nascita
paura, angoscia
reazioni
acute, disorganizzazione comportamento
talvolta
quadri psicotici transitori
  Ricorrente occultamento del cadavere
La madre omicida
c) Eliminazione del figlio non voluto
  Pressioni esterne dovute a fatti sociali, strumento per uscire
da situazioni socialmente inaccettabili;
a) donne immature, incapaci di reggere le pressioni familiari e
sociali, che non premeditano l’omicidio ma che vengono prese
dal panico alla nascita;
b) donne determinate, aggressive, che pianificano l’omicidio e
che non appaiono molto intaccate dall’accaduto
La madre omicida
c) Per rivalsa/spostamento di aggressività
  Complesso di Medea: spostamento di aggressività dal
coniuge al figlio;
  Situazioni familiari compromesse, forte rancore verso il coniuge
  La vittima come simbolo, come “strumento” per far soffrire l’altro,
ma anche avversario meno temibile;
  Azione spesso preceduta da fatti scatenanti (ad es. lite con i
partner)
reazioni a volte con connotazioni psicotiche
  Non rari disturbi della coscienza
La madre omicida
d) Disturbo mentale
 Età media delle madri -­‐ e dei bambini vi5me -­‐ più elevata (> 3 anni)  Donne adulte, sposate   Relazione significa-va e minore stress coniugale  Preceden- psichiatrici, recidive aggressive
La madre omicida
d) Disturbo mentale
La madre omicida
  Episodi depressivi, con o senza manifestazioni psicotiche
  Episodi psicotici
  Psicopatologia del puerperio
  Psicosi puerperali (insorgenza precoce, stato confusionale o confuso-onirico, ideazione con
aspetti melanconici, negazione della maternità, del parto o dell’esistenza del figlio, tematiche di colpa,
rovina, auto-accusa)
  Depressione post-partum
o  maternity blues
o  depressione minore
o  depressione maggiore
  Ritardo mentale
La madre omicida
•  Sindrome di Münchhausen per procura Madri arrecano un danno fisico al figlio/a per a5rare l'a?enzione su di sé. La produzione deliberata o simulazione di segni e sintomi fisici o psichici in un’altra persona che è affidata alle cure del sogge=o. Tipicamente la vi5ma è un bambino piccolo, e il responsabile è la madre del bambino. La mo-vazione di tale comportamento viene ritenuta essere il bisogno psicologico di assumere, per interposta persona, il ruolo di malato Raccontando sintomi di mala5e che non hanno o procurando loro sintomi e disturbi (per esempio somministrando sostanze dannose), li espongono ad una serie di accertamen-, esami, interven- che finiscono per danneggiarli o addiri?ura ucciderli La madre omicida
•  Sindrome di Münchhausen per procura Le madri, di cultura medio-­‐alta, sono straordinariamente coopera-ve e grate verso i medici, tanto da sembrare le madri ideali; Diagnosi:  Disturbo della personalità (istrionico, narcisis-co, paranoide, passivo-­‐
aggressivo, etc);  Disturbo delirante -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ -­‐ Forma “seriale” La madre omicida
•  Deli?o a matrice mul-pla (culturale, psicologica-­‐
relazionale, psicopatologia) •  Necessità di una ricostruzione criminodinamica per la comprensione della/delle mo-vazioni a sostegno dell’azione deli?uosa •  Par-colare vulnerabilità della relazione madre-­‐figlio Stalking •  Pedinare, molestare, invadere lo spazio vitale dell’altro con comportamen- sogge5vamente percepi- inizialmente come invaden- e poi, via via, come minacciosi è modalità di comportamento an-ca, comune a quadri morbosi diversi (dalle psicosi ai disturbi di personalità) ma anche propri di situazioni che di patologico hanno solo la modalità di relazione o di comunicazione. DEFINIRE LO STALKING PATOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE E DELLA RELAZIONE (Davis J.,et al , 1997)
Comportamen- complessi, anche socialmente acce?a-, con mo-vazioni differen-, non solo psicopatologiche, che possono assumere per pervasività, persistenza nel tempo e coerenza o per scarse competenze sociali dello stalker, effe5 specifici sulla vi5ma con rischio di violenza. Il “nuovo” deli?o di Stalking (l. 23.4.09 n. 38) Art. 612-­‐ bis (AF persecutori). — Salvo che il fa?o cos-tuisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a qua?ro anni chiunque, con condoGe reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato Jmore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affe5va ovvero costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita. La pena è aumentata se il fa?o è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affe5va alla persona offesa. La pena è aumentata fino alla metà se il fa?o è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’ar-colo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata. Il deli?o è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede tu?avia d’ufficio se il fa?o è commesso nei confron- di un minore o di una persona con disabilità di cui all’ar-colo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fa?o è` connesso con altro deli?o per il quale si deve procedere d’ufficio.». Il “nuovo” deli?o di Stalking (l. 23.4.09 n. 38) Art. 8.: Ammonimento 1. Fino a quando non è proposta querela per il reato di cui all’ar-colo 612 -­‐bis del codice penale, introdo?o dall’ar-colo 7, la persona offesa può esporre i fa5 all’autorità di pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confron- dell’autore della condo?a. La richiesta è trasmessa senza ritardo al questore. 2. Il questore, assunte se necessario informazioni dagli organi inves-ga-vi e sen-te le persone informate dei fa5, ove ritenga fondata l’istanza, ammonisce oralmente il sogge?o nei cui confron- è stato richiesto il provvedimento, invitandolo a tenere una condo?a conforme alla legge e redigendo processo verbale. Copia del processo verbale è rilasciata al richiedente l’ammonimento e al sogge?o ammonito. Il questore valuta l’eventuale adozione di provvedimen- in materia di armi e munizioni. 3. La pena per il deli?o di cui all’ar-colo 612 -­‐bis del codice penale è aumentata se il fa?o è commesso da sogge?o già ammonito ai sensi del presente ar-colo. 4. Si procede d’ufficio per il deli?o previsto dall’ar-colo 612 -­‐bis del codice penale quando il fa?o è commesso da sogge?o ammonito ai sensi del presente ar-colo. Il “nuovo” deli?o di Stalking (l. 23.4.09 n. 38) Art. 9. Modifiche al codice di procedura penale 1. Dopo l’ar-colo 282 -­‐bis sono inseri- i seguen-: Art. 282-­‐ter (Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentaJ dalla persona offesa) 1. Con il provvedimento che dispone il divieto di avvicinamento il giudice prescrive all’imputato di non avvicinarsi a luoghi determina- abitualmente frequenta- dalla persona offesa ovvero di mantenere una determinata distanza da tali luoghi o dalla persona offesa. 2. Qualora sussistano ulteriori esigenze di tutela, il giudice può prescrivere all’imputato di non avvicinarsi a luoghi determina- abitualmente frequenta- da prossimi congiun- della persona offesa o da persone con questa conviven- o comunque legate da relazione affe5va ovvero di mantenere una determinata distanza da tali luoghi o da tali persone. 3. Il giudice può, inoltre, vietare all’imputato di comunicare, a?raverso qualsiasi mezzo, con le persone di cui ai commi 1 e 2. 4. Quando la frequentazione dei luoghi di cui ai commi 1 e 2 sia necessaria per mo-vi di lavoro ovvero per esigenze abita-ve, il giudice prescrive le rela-ve modalità Il “nuovo” deli?o di Stalking (l. 23.4.09 n. 38) Art. 11.: Misure a sostegno delle vi5me del reato di a5 persecutori 1. Le forze dell’ordine, i presıdi sanitari e le is-tuzioni pubbliche che ricevono dalla vi5ma no-zia del reato di a5 persecutori, di cui all’ar-colo 612 -­‐bis del codice penale, introdo?o dall’ar-colo 7, hanno l’obbligo di fornire alla viFma stessa tuGe le informazioni rela-ve ai centri an-violenza presen- sul territorio e, in par-colare, nella zona di residenza della vi5ma. Le forze dell’ordine, i presidi sanitari e le is-tuzioni pubbliche provvedono a me?ere in conta?o la vi5ma con i centri an-violenza, qualora ne faccia espressamente richiesta. Art. 12.: Numero verde 1. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipar-mento per le pari opportunità è is-tuito un numero verde nazionale a favore delle vi5me degli a5 persecutori, a5vo ven-qua?ro ore su ven-qua?ro, con la finalità di fornire, nei limi- di spesa di cui al comma 3 dell’ar-colo 13, un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica da parte di personale dotato delle adeguate competenze, nonché di comunicare prontamente, nei casi di urgenza e su richiesta della persona offesa, alle forze dell’ordine competen- gli a5 persecutori segnala-. I contes- in cui si manifesta • 
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nel 55% circa è la relazione di coppia; nel 25% circa è il condominio; nel 15% circa è il posto di lavoro/scuola/università nello 0,5% circa è la famiglia (figli/fratelli/genitori); Stalking, prevalenza e genere ViFma femmina Autore maschio (67%) ViFma maschio Autore femmina (43%) Dipar-mento di Gius-zia Usa (2009) Tassi di prevalenza del fenomeno (life-me)   Austria: 11% (donne:17%, uomini 3%);   Australia: 23%   England and Wales: 12% (16% donne, 7% maschi)   U.S.A.: 8% donne, 2% maschi   Germania: 12% •  RifiutaJ o respinJ (ex-­‐partner) 59% violenze fisiche Ha avuto rappor- sen-mentali con la vi5ma ed è alimentato da un mix di desiderio di riconciliazione, gelosia, rabbia, voglia di vende?a. Tipologia più comune, persistente ed intrusiva. Ricorren- tra5 narcisis-ci, non acce?a l’abbandono, è geloso di nuove relazioni della sua ex. Alle spalle storie di violenze durante la relazione.
•  In cerca di in-mità Desiderano avere una relazione con persona che lo a?rae o che ritengono sia innamorata di lui (delirio erotomanico). Rischio di violenza non immediato ma che cresce nel tempo. Persone solitarie, con povere esperienze affe5ve alle spalle. Possono ricorrere disturbi mentali (spe?ro schizofrenico).
•  Corteggiatori inadegua- Persone alla ricerca di una roman-ca o in-ma relazione ma impaccia- dai limi- personali e relazionali. In genere intelle?ualmente limita- e socialmente inadegua-. Possono tentare il conta?o fisico (ad es. baciare la vi5ma) ma di solito non violento. Tendono a sme?ere se denuncia-.
•  Rancorosi Obie5vo è spaventare la vi5ma verso cui prova sen-men- di vende?a alimenta- spesso da tema-che paranoidi, ri-ene di essere stato vi5mizzato e si vendica per il tra?amento subito. Vi5ma può essere simbolica o casuale. Possono divenire violen-.
•  Predatori sessuali Più rara. Proge?a aggressione sessuale mo-vato da desiderio di potere e controllo sulla vi5ma. Sessualmente deviante, socialmente inadeguato, di solito non conosce la vi5ma, che ossessiona con telefonate oscene, messaggi carichi di sessualità deviata.
•  In una meta-­‐analisi su 103 studi è risultato che il 49 % dei casi di stalker riguardano ex partner (85% donne) Spitzberg: The tactical topography of stolking victimization and management:
Trauma, violence and abuse, 2002
Già prima gelosi e possessivi, mo-vano i comportamen- con un mix di volontà di riprendere la relazione e vendicarsi • 
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Se abita vicino alla vi5ma Minacce Preceden- rea-, specie violen- Disturbi di personalità Pedinamento Disoccupazione Isolamento sociale Alto livello di rabbia Convinzione di avere il diri?o di mantenere conta?o Fantasie di aggressione
Importante acquisire informazioni   Su vi5ma e stalker (backgroung, cara?eris-che demografiche , preceden- penali, tossicofilici, preceden- comportamen- violen-)   Luogo, -pologia, intensità e frequenza dei comportamen- moles-   Tipo di comportamen- violen- pregressi e circostanze di innesco   44% di chi aveva subito minacce è stato poi aggredito ed il 73% di chi é stato aggredito era stato minacciato (Purcell, 2002)   60% di chi aveva minacciato ha poi aggredito, contro il 20% di chi non aveva minacciato (Harmon, 1998)   85% delle violenze gravi preceduto da minaccia (James & Farnham 2003)   Le minacce sono da considerarsi promesse. Non tu=e le promesse vengono mantenute, ma non c’è moUvo di presumere che non lo siano (Mullen, 2000)   Interrompere qualsiasi conta?o, non rispondere alle telefonate, non leggere la posta, non aprire la porta, etc… (inizialmente i comportamen- moles- possono aumentare ma poi tendono a diminuire)   Scoraggiare comportamen- vendica-vi da parte della vi5ma   Informare amici ed altre persone   Documentare gli episodi   Ado?are misure di sicurezza   Se presen- mol- fa?ori di rischio, consigliare di cambiare per un po’ casa;   Se si ri-ene opportuno (o necessario) un incontro, mai farlo da sola e sempre in luogo pubblico;   Lezioni di auto-­‐difesa (aumento della fiducia)   Dopo una condanna il 50% degli stalker recidiva entro 1 anno dalla scarcerazione;   Dopo un provvedimento restri5vo o cautela-vo le minacce e gli altri comportamen- di stalker si riducono significa-vamente nel tempo, ma non di più rispe?o a quelli non so?opos- ad analoghe misure;   Dal 18 al 70% degli stalker so?opos- a provvedimento restri5vo o cautela-vo lo violano; Analisi su 32 studi: Violazioni di provvedimen- prote5vi nel 40% (Spitzberg, 2002)   Analisi su 9 studi: nel 20% il provvedimento restri5vo o cautela-vo ha peggiorato la situazione EROTOMANIA Gaëtan GaUan de Clérambault   sentimento d’amore segretamente corrisposto
  elevato status dell’oggetto d’amore
  attenzioni continue nei confronti dell’oggetto d’amore (invio di lettere,
bigliettini, appostamenti )
  reazioni di rifiuto da parte dell’ oggetto d’amore interpretate in
maniera paradossale
  unicità e persistenza dell’oggetto d’amore
  Disparità nella esatta percezione della relazione,
  Diversa interpretazione di gesti e significati
EVOLUZIONE :
Speranza
Sdegno
Rivendicazione
CARATTERISTICHE: di solito maschi, comportamenti molesti di lunga
durata basso rischio di violenza, contatti indiretti con la vittima,
nessun rapporto intimo precedente
DIAGNOSI PSICHIATRICHE associate a Stalking • 
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Disturbo schizofrenico (44%, P. Mullen et al. 1999)
Disturbo delirante (Upo erotomanico, 9-15% Leong G., 1994)
Disturbi bipolari (1,4-6% Meloy J. et al. ,2000)
Disturbi personalità Cluster B Abuso e Dipendenza da Sostanze come diagnosi principale in comorbidità (25-67%)
Stalker e psicopatologia  
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Non esiste un profilo psicopatologico -pico dello stalker Psico-ci ≤ 50% Non psico-ci > rischio di violenza Abuso e dipendenza di sostanze > rischio di violenza Violenza sulla vi5ma (6 -­‐ 45%) > ex-­‐ partner Predominanza di maschi fra i molestatori Predominanza di femmine tra le vi5me Età media 35 – 40 anni Single o senza relazioni in-me Alto tasso di disoccupazione Disturbo della relazione
Malinteso
Motivazione
Delirante
Sconfinamento intrusivo
dei limiti
Comportamenti assillanti
Regali lettere inviti
Interpretativa
Pedinamenti appostamenti
Disturbo comunicazione
Minacce violenze