INDUISMO
Il termine induismo riunisce le religioni esistenti in India.
Tale termine deriva dalla parola persiana HINDU (in sanscrito sindhu) che significa “fiume” e si
riferisce agli abitanti della valle dell’Indo.
Le credenze religiose di queste popolazioni hanno molte caratteristiche comuni, ma è
estremamente difficile spiegare questa religione in quanto esistono molti modi di essere indu.
Simbolo della religione indu è il sacro “OM”: la
parola più sacra. E’ considerato il suono
primordiale che ha dato origine alla creazione,
la quale viene interpretata come
manifestazione stessa di questo suono.
E’ il seme di ogni “mantra” o preghiera. Il “3” è
la trinità degli dei della creazione,
conservazione e distruzione (trimurti); l’ “0” è il
silenzio del contatto con la divinità.
Mantra= formula sacra utilizzata per la meditazione (es. l’OM può essere ripetuto 108 volte oppure
1080, mentre si fanno scorrere i 108 grani del rosario)
Nel periodo più antico, la religione era sottoposta ai Brahamini o sacerdoti in una società divisa in
quattro livelli, detti CASTE.
Casta
BRAHMANA: bramini o sacerdoti - principalmente
insegnano o studiano
KSATRIYA: governanti o guerrieri - si occupano di
proteggere gli altri
VAISHYA: commercianti e agricoltori
SHUDRA: servitori
I lavori più umili vengono fatti dai “senza casta”, i PARIA.
Essi sono uomini che non si possono toccare. Se un indu
dà loro la mano o si avvicina troppo a loro, deve lavarsi
accuratamente per purificarsi.
Gruppo sociale determinato dal lavoro.
Ogni casta è chiusa ed ereditaria. Ogni
casta ha un suo Dharma, cioè delle regole
proprie degli appartenenti a quella
determinata casta.
Abolite giuridicamente nel 1947, anche se
vietate perché tutti possano avere le stesse
possibilità nella vita, le caste continuano a
persistere.
Ciascuno ha un proprio ruolo, una propria regola, il proprio posto nella società.
Gli indu credono che non si viva una sola volta (samsara), ma che si nasca sempre di nuovo. Se
la condotta di vita è stata buona (hanno seguito il loro Dharma), possono rinascere come persona
migliore, in una casta superiore. Ma se hanno condotto una vita sregolata il loro atman (l’anima)
rinascerà in una casta inferiore o addirittura in un animale.
Per tutto ciò è decisivo il KARMA cioè tutto ciò che si fa o non si fa nella vita attuale. Ciò dipende
da ciò che si è fatto o non fatto nelle vite precedenti e da ciò dipenderà quello che si farà o non si
farà nella vita futura.
Il ciclo delle rinascite (samsara) può essere interrotto (moksha) se in ciascuna vita si è migliorati in
qualcosa. L’induismo è l’insieme delle strade attraverso le quali questa liberazione può essere
ottenuta.
In questo modo l’atman si ricongiunge al Brahaman.
Per liberarsi dal samsara l’uomo deve rinunciare a tutto quello che è materiale e a tutti gli istinti.
Il cammino ideale è costituito da 4 stadi:
1. Studente: che con un maestro impara ed obbedisce; vive la castità; impara gli
insegnamenti dei Veda
2. Padre di famiglia: attraverso il matrimonio fa esperienza di amore e sessualità, sempre nel
rispetto degli insegnamenti dei Veda
3. Asceta domestico: solo o con la moglie (con figli ormai adulti) napprofondisce gli
insegnamenti dei Veda
4. Pellegrino errante (Shadu): vive in solitudine, si nutre di elemosina in attesa di liberazione
Spesso si pensa che gli induisti siano POLITEISTI, ma in realtà questa religione ritiene che esista
un’unica divinità (il Brahaman) che si manifesta in diverse forme e in diversi modi, sottoforma di
varie divinità:
“Solo gli stolti credono che io (Vishnu) e Shiva
siamo distinti; egli, io e Brahma siamo una
cosa sola e assumiamo diversi nomi per la
creazione, preservazione e distruzione
dell’universo.
Noi, come il Sé, uno e trino, pervadiamo tutte
le creature”
[Vishnu spiega la natura della trimurti]
Brahaman
E’ Dio, l’origine e la forza che
pervade tutta la realtà visibile e che
è presente negli uomini come
atman e si manifesta in svariate
forme (diverse divinità)
Testi sacri:
 VEDA (= sapere); la parte più antica è stata composta intorno al 1500-1200 a.C.
 BHAGAVAD-GITA (= il canto del beato) è il libro più conosciuto e si trova all’interno di un
grande poema epico: il MAHABHARATA
Festività:
Nell'induismo vi sono feste con un valore propiziatorio associate alle stagioni, ai periodi della
semina e del raccolto, e perciò legate al particolare ambito geografico e climatico dell'India e tali
feste, avendo un carattere popolare, mutano anche da zona a zona.
Vi sono altre festività, mantenute inalterate grazie alla cultura familiare, che trovano espressione
nei culti domestici, assumendo caratteri diversi a seconda della tradizione seguita dalla famiglia
stessa.
Le feste religiose dell'anno liturgico hindu sono quasi tutte sulla base del calendario lunare,
che colloca l'inizio dell'anno, a seconda delle zone, o nel primo giorno di luna crescente del mese
di Caitra (marzo-aprile), detto caitra-sukla-pratipad, oppure nel medesimo giorno del mese di
Karttika (ottobre-novembre) e che, sempre a seconda delle zone, fa terminare i mesi con il giorno
di luna piena (purnimanta), oppure con quello di luna nuova (amanta)."
Quelle più conosciute sono:
HOLI – festa di primavera
FESTE AGRICOLE
CAPODANNO
FESTIVITA’ IN ONORE DELLE DIVERSE DIVINITA’