Evangelisti, 28 gennaio 2010, Approfondimento di Religione, Prof. Coccolini, Pag.1 di 3
Induismo
L’ Induismo è originario in India a partire dal 4000 a.C. e da un punto di vista spirituale è la più
antica delle religioni.
Questa religione non ha storicamente un fondatore, né un’autorità centrale e nemmeno una filosofia
definita. Si suddivide in Induismo Antico, Classico e Moderno.
I libri sacri sono i Veda (Il termine sanscrito vedico veda indica il "sapere", la "conoscenza", la "saggezza")
sono considerati i più antichi del mondo.
Si dice infatti che siano stati rivelati dallo Spirito
Supremo (Brahman) o da Dio, durante uno stato di
meditazione
profonda.
I
Veda
sono
stati
tradizionalmente trasmessi oralmente da padre in figlio,
da maestro (guru) a discepolo. Secondo la visione
induista tradizionale, i Veda sono senza inizio né fine, e
le verità in essi contenute sono eterne, e non sono
creazioni umane.
Si dice infatti che siano stati rivelati dallo Spirito Supremo (Brahman) o da Dio, durante uno stato di
meditazione profonda. I Veda sono stati tradizionalmente trasmessi oralmente da padre in figlio, da
maestro (guru) a discepolo. Secondo la visione induista tradizionale, i Veda sono senza inizio né fine,
e le verità in essi contenute sono eterne, e non sono creazioni umane.
Nell’Induismo non c’è la credenza in un Dio personale, poiché gli induisti ritrovano la divinità nella
realtà e ogni villaggio ha la sua. Quindi si possono trovare più di 1200 divinità.
Comunque esiste, secondo gli induisti, una sorta di sorgente o forza primordiale detta Brahman che
viene comunemente rappresentato con un soffio che dà la
vita e alla fine ritorna in esso mentre i Veda lo descrivono
come la Realtà Ultima, l'Anima Assoluta ed Universale.
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La cavalcatura di Shiva, nonché l'animale a lui dedicato è il toro, Nandi. In ogni tempio di Shiva, di
fronte al santuario principale, esiste una scultura di Nandi. Di solito nei templi e negli altari
domestici, Shiva è adorato nella forma del lingam. A seconda del culto in cui viene rappresentato
Shiva, nella sculture e nelle immagini, è di color bianco o del biancastro colore delle ceneri, con il
collo blu (perché bevve il veleno di Vasuki per evitare la distruzione dell'umanità). I suoi capelli sono
arrotolati e raccolti sulla somità del capo, adornati con la luna crescente e il fiume Gange (per
ricordare come attenuò la caduta del Gange sulla terra). Ha quattro o cinque o tre occhi, con il terzo a
simboleggiare la conoscenza interiore, ma capace di distruggere col fuoco ogni cosa quando rivolge o
sguardo verso l'esterno. Gli Shivaiti lo raffigurano con la fronte solcata da tre linee orizzontali.
Indossa una ghirlanda di crani umani e un serpente circonda il suo collo. Ha due o quattro mani che
impugnano un tridente, un piccolo tamburo, una pelle di daino, un mazza con un cranio all'estremità,
un'ascia o un fulmine.
Talvolta indossa dei serpenti come
bracciali.
Le raffigurazioni abituali rappresentano Vishnu seduto, con un'alta corona, e nelle quattro mani una conchiglia,
un loto, un disco e un bastone; dalla mitologia vishnuita derivano rappresentazioni popolari di Vishnu
addormentato sulle spire del grande serpente Shesha negli intervalli tra i cicli di creazione. Soggetto comune
delle rappresentazioni del dio sono anche i suoi avatara. Sua sposa principale è Lakshmi (Shri), la benaugurale
dea della fortuna, benché venga spesso rappresentato anche con la seconda moglie, Bhudevi, la dea della Terra.
La cavalcatura o veicolo è l'uccello semiumano Garuda.
Brahman con Visnu e Shiva
I principi morali vengono rispettati grazie al
Dharma, esso indica una sorta di "legge della
natura", norma eterna ed "ordine" sia del cosmo, sia
della vita individuale e sociale degli esseri umani.
Dal Dharma dipende il sistema di diverse caste.
Queste caste sono 6: i sacerdoti occupano la casta
più alta mentre a seguire ci sono i soldati, i
commercianti, i servi, i paria e i fuori casta.
Al di sotto delle caste troviamo le sottocaste che in
India assommano a più di tremila.
La casta, quindi, è un gruppo corporativo chiuso,
ereditario, con usi e costumi propri riguardo al cibo
ed al matrimonioche deve essere endogamico cioè
interno alla casta.
Attualmente la credenza nelle caste non investe
l’India, almeno a livello di costituzione, ma a livello di
credenze, specialmente nei villaggi. L’anima si
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incarna in un corpo e ciascuno nasce in una determinata casta secondo il comportamento tenuto nelle
vite precedenti e vi rimarrà sino alla morte;
TEMPLI E CITTA’ SANTE
I templi sono normalmente ad una divinità principale e a delle divinità subalterne, associate alla divinità
principale. Alcuni templi sono tuttavia dedicati a divinità multiple.
Le città sante sono Benares, la città bagnata dal Gange, dove si riversano i pellegrini da tutta l’India.
I riti e le festività sono alla base della pratica religiosa sia in casa che nei templi.
Il Taj Mahal, ad Agra, e' un mausoleo
jainista dedicato ad una regina, morta
per dare alla luce un figlio.
Prima di morire chiese al marito, un
re Moghul, di fare qualcosa per
dimostrare al mondo la grandezza del
loro amore. Il re le dedico' proprio
questo tempio, tutto in marmo.
L'immenso mandala di Borobudur e`
indubbiamente
una
delle
piu`
impressionanti creazioni della civilta`
umana. Questa montagna cosmica,
costruita all'inizio del nono secolo, molto
prima delle grandi cattedrali europee, ha
una base di 122 metri quadrati e
un'altezza di 35 metri, contiene 5
chilometri di bassorilievi e 500 statue di
Buddha, ed poggia su un milione e
seicentomila blocchi di pietra.
L’Induismo nel mondo