Geologia del sudalpino lombardo e degli Appennini N Aspetti geologico-stratigrafici delle Prealpi Lombarde F. Jadoul e F. Forcella Il CRINALE OROBICO Nella zona del crinale orobico affiorano le rocce più antiche del territorio sudalpino lombardo: Rocce metamorfiche ed intrusive formanti il Basamento Cristallino sudalpino, caratterizzato da eventi deformativi e metamorfici di età più antica del Permiano. Jadoul & Forcella, 2000 Il CRINALE OROBICO Le rocce metamorfiche sono ricoperte in discordanza da successioni sedimentarie la cui età parte dal Permiano Inferiore La parte più antica è rappresentata da successioni di natura terrigena e vulcanica deposte in ambienti continentali. IL CRINALE OROBICO M. Grabiasca Pizzo del Diavolo La successione della Formazione di Collio (Permiano Inferiore, alta Valle Brembana) A Bioturbazione e piste di organismi B Piste di Tetrapodi Litologie della Formazione di Collio della alta Valle Brembana B A Conglomerati poligenici con vulcaniti Alternanze di argilliti nere e siltiti granoclassate LE FACIES CONTINENTALI DEL PERMIANO SUPERIORE (Verrucano Lombardo) Servino Verrucano L. F. di Collio La successione permiana sudalpina IL TRIASSICO INFERIORE-MEDIO Le rocce di queste età affiorano ampiamente nel settore più settentrionale delle Prealpi Bergamasche. Con l’inizio del Triassico inizia una successione terrigeno-carbonatica che indica l’instaurarsi di ambienti marini. Il Trias inferiore (Scitico) è caratterizzato da rocce ancora in prevalenza terrigene di ambienti costieri e di bassa profondità. Il Trias medio (Anisico-Ladinico) presenta varie successioni di rocce prevalentemente carbonatiche di mare sottile (piattaforme carbonatiche del C. di Angolo, Esino) e, localmente, di bacino (C. di Prezzo, Buchenstein, Perledo Varenna, F. di Wengen). M. Valbona Prezzo (16) M. Ortighera C. di Prezzo L’Anisico della Valle Brembana (Lenna) C. di Esino (21) C. Angolo (14) A B C C. di Angolo inf Presolana versante N Le piattaforme carbonatiche ladinico-carniche (21 C. di Esino) A La potente piattaforma carbonatica del massiccio della Presolana nord e sud) Presolana(versante sud B La potente piattaforma carbonatica della Grigna settentrionale (C. di Esino) Coralli e cavità con cementi calcitici scuri (evinosponge) Spugne calcaree Coralli e Spugne A D B Spugna calcarea Gasteropodi C E I fossili della piattaforma del C. di Esino della Presolana Latitudini tropicali = piattaforme carbonatiche IL TRIASSICO SUPERIORE Le rocce di queste età affiorano ampiamente nel settore centromeridionale delle Prealpi Bergamasche. Carnico: presenta la maggiore differenziazione litologica della successione triassica. Nei settori più meridionali delle Prealpi prevalgono le successioni arenaceo-siltose fluviali-deltizie e marine-transizionali(A. di V. Sabbia 25, F. di gorno 26), in quelli più settentrionali persistono le piattaforme carbonatiche (F. di Breno, 23). Norico: si caratterizza per lo sviluppo di una ampia e potente piattaforma carbonatica (Dolomia Principale, 29) separata da lagune e bacini anossici (calcari, dolomie del C. di Zorzino, D. Zonate,30,31 ed argilliti nere dell’Argillite di Riva di Solto, 32). Retico: presenta una successione mista costituita da alternanze cicliche argillitimarne-calcari (Calcare di Zu, 33). La successione del Carnico Medio-Superiore B A Accumuli bioclastici (Lamellibranchi) (F. di Gorno del Branchino) Gessi laminati intercalati con dolomie (F. di S. Giovanni sup. di Lovere) Il Norico – La Dolomia Principale Corna Grande M. Resegone Dolomie stratificate della piattaforma interna (D. Principale) (D. Principale) Corna Trentapassi Dolomia Principale Il Norico del Lago d’Iseo orientale A B Biocostruzione Organismiacostruttori lamine Principale (29) concrezionari microbialitiche e con serpulidi (DP superiore, margine occidentale dell’Iseo) Strati verticali del Calcare di Zorzino (31)(Bogni di Zorzino) della Dol. I primi rettili volanti del Norico (Calcare di Zorzino, Cava di Cene, 32) Il Norico Sup- Retico C A Cicli argilliti nere- calcari(Argillite di Riva di Solto, della Valle Imagna)(32) B Coralli nel C. di Zu superiore (Valle Adrara)(Unità 33) Alternanze marne-calcari nel C di Zu dell’Iseo occ. (33) IL GIURASSICO Le rocce di questo periodo affiorano in una fascia ristretta E-O sul bordo meridionale prealpino. Il Giurassico inferiore (Lias) presenta successioni prevalentemente carbonatiche, stratificate, di ambiente marino via via più profondo (rifting liassico), localmente ridotte di spessore e con brecce di scarpata (alti strutturali, e facies Rosso Ammonitico). Il Giurassico medio-superiore si caratterizza per la presenza generalizzata di rocce ben stratificate calcaree fini, marnose e silicee di ambiente oceanico (Oceano Ligure-Piemontese). Rifting of Pangea La successione di bacino e gli alti strutturali sinemuriani della Roncola Slumping nei calcari selciosi del C. di Moltrasio (37) B Le brecce carbonatiche caotiche (“Brecce Liassiche”) (37a) A Calcari bacinali del C. di Moltrasio (37) C Il Giurassico medio-superiore del M. Albenza Calcari con selce rossa (Rosso ad Aptici (43) A Le Radiolariti (42) B La successione Liassica sup. dell’Albenza A Calcari marnosi e marne policrome alla base della F. di Sogno.(39) B F. di Sogno Calcari fini ben stratificati con selce ( Domaro, 38) IL CRETACICO Le rocce di questo periodo affiorano in corrispondenza del bordo più meridionale e collinare delle Prealpi Bergamasche. Cretacico Inferiore: continuano i depositi carbonatici e marnosi di mare aperto e profondo. Cretacico Superiore: inizia la sedimentazione terrigena (flysch sudalpini) alimentata dalle prime rughe prodotte dalla deformazione alpina precoce. Albiano Il Cretacico Inferiore della Valle Brembana inferiore-M. Albenza Calcari grigi fini con noduli di selce (Maiolica, unità 45); in questa successione pelagica è presente il limite tra il Giurassico ed il Cretacico) Black shales nella Marna di Bruntino (46) A B I flysch silicoclastici cretacici di Torre de Busi C B A Arenarie fini e grossolane (torbiditi sottili ed in grossi banchi) alternate con peliti (Flysch di Pontida, 52) Dettaglio del limite tra un’arenaria torbiditica, ricca in mica, e peliti grigie (F. di Pontida) I Flysch del Cretacico Superiore dei Colli di Bergamo B Dettaglio di un sottile strato di siltiti scure, laminate, intercalato alla base delle arenarie grigie della foto accanto A Arenarie torbiditiche, in strati da sottili a spessi, localmente con geometrie lenticolari (Flysch di Bergamo 55) Fig.14 Fig.14 Major stratigraphic events at the Southern Alps MIS2 Not resolved yet MIS16 MIS20 MIS22 Fan delta stage/ “Ranica event” 53 Drill sites 2 km 2 cores in the glacial amphitheaters 10 cores in the outwash plain 54 The Pianengo RL2 core and the onset of major Pleistocene glaciations Muttoni et al., 2003 55 Regional chronostratigraphic framework in the outwash plain Correlation of the uppermost ~200 m of the Po Plain over a distance of ~ 120 km 56 Modello deposizionale del sistema Alpi Centrali-pianura lombarda Scardia, 2007 Appennino Settentrionale L'Appennino Settentrionale risulta dalla sovrapposizione tettonica di due grandi insiemi, diversi per litologia, struttura ed origine paleogeografica: un Insieme Esterno Umbro-toscano ed un Insieme Interno Ligure-emiliano. L'insieme Esterno è costituito essenzialmente da uno zoccolo continentale, appartenente alla Placca Apula (Adriatico-Padana Auctt.). L'insieme Interno consta di una serie di unità tettoniche che, per la presenza di ofioliti (rocce ignee basiche ed ultrabasiche tipiche della litosfera oceanica) si sono invece originate in un oceano estendendosi eventualmente anche sulla parte più assottigliata dei margini continentali adiacenti. Queste unità hanno comunque abbandonato il loro substrato originario, che è scomparso in subduzione, per sovrascorrere da ovest verso est (vergenza appenninica) sull'Insieme Esterno, che ha avuto ruolo di avampaese, costituendo perciò una coltre alloctona. L'insieme interno (o Dominio) ligure Comprende due domini detti rispettivamente Ligure Interno e Ligure Esterno (Liguridi), separati da un contatto. Le Liguridi Interne hanno caratteristiche sicuramente oceaniche in quanto le maggiori masse ofiolitiche si trovano ancora in posizione primaria alla base della successione sedimentaria: esse rappresentano pertanto frammenti del fondo marino mesozoico. I primi sedimenti che le ricoprono e che datano l'apertura dell'oceano, sono diaspri del Giurassico superiore. Nelle Liguridi Esterne le ofioliti compaiono invece come masse, anche di dimensioni plurichilometriche, scivolate in gran parte nel bacino di sedimentazione ligure del Cretacico sup. E pertanto intercalate in quei sedimenti. Liguridi - Comprendono una successione dal Giurassico al Paleocene: # Diaspri e Calcari a Calpionella (Malm - Creta inf.); # Argille a Palombini o Argille Scagliose o Argille del Complesso Caotico - Argille intercalate a calcari silicei ("palombini") e arenarie (Titonico - Albiano), spesso ad assetto caotico e con inclusi potenti complessi ofiolitici; # Flysch ad Elmintoidi (Senoniano-Paleocene): Arenarie del M. Gottero (L.I.) e Flysch di M. Caio (L.E.) a dominante composizione calcarea; Flysch del M. Antola (L.I.) e Flysch di M. Cassio (L.E.) a dominante composizione arenacea (erosione edificio alpino). Canossa Liguridi. Argille a Palombini o Argille Scagliose o Argille del Complesso Caotico . Insieme di rocce sedimentarie a struttura caotica di colore da grigio a rossastro, costituito da una matrice argillosa inglobante blocchi rocciosi – anche ofiolitiferi - di tutte le dimensioni, facilmente disgregabile in scaglie (da cui il nome storico "Argille Scagliose"). In origine ben stratificate, queste rocce furono rese caotiche (dall'Eocene in poi) dalle spinte tettoniche responsabili della formazione dell'Appennino settentrionale. ETÀ: Cretaceo inferiore e superiore (da 124 a 76 milioni di anni fa). Liguridi. Flysch di Monte Antola (L.I., Piacenza) costituito da alternanze tra livelli lapidei (Es: arenarie cementate, calcareniti, calcilutiti ecc.) e livelli pelitici con rapporto tra livelli lapidei e livelli pelitici 3 > L/P > 1/3. Liguridi. Panoramica del Flysch di M. Cassio in Val Baganza, sua area tipo. Si nota la monotona e regolare successione di sequenze torbiditiche. La migrazione dell’avanfossa sul margine Toscano Durante l’avanzamento delle falde liguri sul margine toscano, si delinea un'avanfossa di torbiditi che migra progressivamente verso l'esterno (verso E), davanti all'avanzare del fronte orogenetico. La migrazione dell’avanfossa sul margine Toscano L'età delle formazioni arenacee diviene progressivamente più recente dalla più interna (SO) alla più esterna (NE). Il Macigno risullta infatti compreso fra l'Oligocene medio e il Miocene inferiore, le Arenarie di M.Cervarola, più esterne, vanno dall'Oligocene superiore a tutto il Miocene inferiore; la Marnoso-arenacea, ancora più esterna, è interamente compresa nel Miocene medio. Le unità Epiliguridi si trovano in discordanza stratigrafica sulle Unità Liguridi e si sono deposte in numerosi bacini dal Paleogene al Neogene. Questi depositi, che possono essere ricondotti ad un'unica successione, rappresentano i depositi sintettonici sul prisma orogenico appenninico che che si andava progressivamente strutturando durante l'avanzamento est-vergente della catena. Dal basso verso l'alto si trovano le seguenti unità: - Marne di M. Piano (Eocene-Oligocene inf.); - Arenarie di Ranzano ( (Oligocene); - Marne di Antognola (Oligocene sup.-Miocene inf.); - Arenarie di Bismantova (Miocene inf. e medio); - Marne di Termina (Tortoniano). Margine appenninico: F. Reno (BO) superficie Da Picotti & Pazzaglia (2008) sottosuol o Sezione geologica attraverso la pianura modenese ricostruita sulla base delle stratigrafie dei pozzi di idrocarburi (modificata da Pieri & Groppi, 1981). Legenda: 1) depositi alluvionali (Pleistocene-Olocene); 2) sedimenti marini del Pliocene sup.-Pleistocene; 3) sedimenti marini del Pliocene inf.; 4) sedimenti marini del Paleogene-Miocene; 5) formazioni Base of the Pliocene, ranging from +200 m to -9000 m