Brescia, Teatro Grande
Lunedì 4 maggio 2015, ore 20.45
David Geringas
violoncellista
Ian Fountain
pianista
Ludwig van Beethoven (1770 -1827)
Ferruccio Busoni (1866-1924)
12 Variazioni in sol maggiore per
violoncello e pianoforte
su un tema da Judas Maccabeus di
Händel WoO 45
Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata n. 1 in mi minore per violoncello
e pianoforte op. 38
Allegro non troppo
Allegretto quasi minuetto
Allegro
R
The Goldberg Variations II Project
Johann Sebastian Bach
(1685-1750) Aria dalle Variazioni Goldberg
(pianoforte)
John Corigliano (1938)
Fancy su un’aria di Bach per violoncello
Richard Danielpour (1956)
Fantasy Variation per violoncello e
pianoforte
Adagietto misterioso
Aria dalle Variazioni Goldberg
(pianoforte)
Christopher Rouse (1949)
Goldberg Variations II Ricordanza
per violoncello
Adagio elegiaco
Kenneth Frazelle (1955)
Due Variazioni per The New Goldberg
Variations per violoncello e pianoforte
I. Molto adagio
II. Presto
Johann Sebastian Bach
Variazione XVI - Ouverture dalle
Variazioni Goldberg per violoncello
e pianoforte
Peter Schickele (1935)
New Goldberg Variations per
violoncello e pianoforte
Calm, sereno
Driving
David Geringas
violoncellista
Ian Fountain
pianista
Johann Sebastian Bach
Aria dalle Variazioni Goldberg per
violoncello e pianoforte
Peter Lieberson (1946-2011)
Tre Variazioni per violoncello e pianoforte
I. Neighbor Canons
II. Scherzo
III. Aria
Con la collaborazione di
Brescia, Teatro Grande
Lunedì 4 maggio 2015, ore 20.45
INSTITUTIONAL PARTNER OF
Dal 2005 al 2008 è stato direttore ospite
principale della Tokyo Philharmonic Orchestra
e della China Philharmonic Orchestra.
Nel 2009 ha diretto per la prima volta la
Moscow Philharmonic a Mosca e nel 2010
ha debuttato in campo operistico con Evgenij
Onegin a Klaipėda in Lituania.
Per alcuni decenni David Geringas è stato un
celebre docente che ha formato violoncellisti di
classe quali Gustav Rivinius, Jens Peter Maintz,
Monika Leskovar, Tatjana Vassiljeva, Johannes
Moser, Maximilian Hornung e Sol Gabetta.
Per i suoi meriti a favore della conoscenza e
divulgazione delle opere della cultura musicale
lituana, tedesca e russa, David Geringas ha
ricevuto il dottorato dell’Accademia Lituana di
Musica e Teatro, il Premio del Presidente della
Repubblica Tedesca e il titolo di professore
onorario del Conservatorio di Mosca.
Ian Fountain
David Geringas
Il violoncellista e direttore d’orchestra lituano
David Geringas appartiene all’élite del
mondo musicale odierno. Il suo amplissimo
repertorio, che spazia dal primo barocco
alle opere contemporanee, è il segno della
flessibilità e curiosità dell’interprete. Il suo
rigore intellettuale, la sua versatilità stilistica,
il fascino e la bellezza del suo modo di cantare
con lo strumento lo hanno fatto apprezzare
in tutto il mondo. Allievo di Rostropovich
e medaglia d’oro al Concorso Čajkovskij nel
1970, David Geringas ha suonato con tutte le
più prestigiose orchestre e i più celebri direttori
del nostro tempo.
La sua discografia, che conta ora 100 CD, è
stata premiata con il Grand Prix du Disque
per i 12 concerti di Luigi Boccherini, il
Diapason d’Or per la musica da camera di
Henri Dutilleux e il Preis der deutschen
Schallplattenkritik per i concerti di Hans
Pfitzner. Nel 2013 Geringas ha ricevuto
l’ECHO Klassik per il miglior disco di musica
da camera (Profil Edition Gunter Hänssler)
con musiche di Braunfels e Strauss. Fra il 2008
e il 2011 sono stati pubblicati otto lavori, fra
i quali due prime mondiali (David’s Song e
Discorsi) e incisioni di opere di Rachmaninov,
Mendelssohn, Chopin, delle opere per
violoncello di Beethoven, assieme al pianista
Ian Fountain.
Il recente CD Bach Plus, nel quale sono
stati inseriti alcuni lavori contemporanei
accanto alle Suite per violoncello solo, ha
ricevuto eccellenti giudizi da Der Spiegel e da
Fonoforum.
Molti celebri compositori contemporanei,
Sofia Gubaidulina, Ned Rorem, Pēteris Vasks,
Erkki-Sven Tüür, gli hanno dedicato loro
opere. Nel 2012 sono stati presentati per la
prima volta i concerti per violoncello di Silvia
Colasanti, di Alexander Raskatov e Arvydas
Malcys.
David Geringas è presente regolarmente sia
in Germania che in altri paesi europei ed
asiatici, nella duplice veste di solista e direttore
(Concertgebouw di Amsterdam, Musikverein
di Vienna, Tonhalle di Zurigo, Philharmonie di
Berlino).
Nel 1989, all’età di 19 anni, Ian Fountain
ottiene il primo premio al Concorso
internazionale Arthur Rubinstein di Tel Aviv.
Ha iniziato lo studio del pianoforte e del
canto all’età di cinque anni al New College
di Oxford, proseguendo al Winchester
College e al Royal Northern College con
Robert Bottone e Sulamita Aronovsky. Ha
tenuto concerti in Europa, negli USA e in
Gran Bretagna suonando con la London
Symphony Orchestra diretta da Colin Davis, la
Birmingham Symphony, la English Chamber
Orchestra, la Israel Philharmonic diretta
da Zubin Mehta, la Filarmonica Ceca con
la direzione di Jiří Bělohlávek e l’Orchestra
Sinfonica di Singapore. Ha suonato il Secondo
Concerto di Brahms a Mosca, nella Sala
Grande del Conservatorio, ed è stato invitato
in Polonia, a Cracovia, a eseguire i concerti di
Chopin in occasione dei 150 anni della morte
del compositore. Ha tenuto recital a New
York, Berlino, Parigi, Amburgo, Tel Aviv e
Chicago. Nelle vesti di camerista, Ian Fountain
collabora da alcuni anni con interpreti quali
Ulf Hoelscher, David Geringas e il quartetto
Emperor. Eccellenti le critiche della discografia:
COPO (Quintetto di Bruch), Meridian
(Beethoven, Variazioni Diabelli), Hessischer
Rundfunk (Schumann, Novellette). Dal 2001
è professore alla Royal Academy of Music di
Londra.
L’interesse giovanile di Beethoven per il violoncello è legato alla tournée concertistica che
nel 1796 condusse il maestro dapprima a Praga e quindi a Berlino. Nella capitale prussiana
l’ambizioso pianista e compositore si presentò più volte dinanzi al sovrano Federico
Guglielmo II, passato alla storia con la reputazione poco gratificante di re don Giovanni
e buono a nulla. Se non altro, il monarca aveva buon gusto per la musica e si dilettava a
suonare lo strumento ad arco. Per questo motivo Beethoven compose le sue due prime
Sonate per violoncello e pianoforte, da lui stesso eseguite a Berlino in duo con il celebre
Jean-Louis Duport, primo violoncello del re. Anche le dodici variazioni sull’aria “See the
conqu’ring hero comes” dall’oratorio Judas Maccabeus di Händel nacquero in quel frangente
e forse la scelta di un tema musicale così aulico e giubilante come quello händeliano, in
origine affidato a coro e corni con ripetizioni sempre più fastose, adombrava il significato
simbolico di un garbato omaggio al potere monarchico. Beethoven fu ricompensato con una
tabacchiera d’oro. In queste variazioni i due strumenti hanno un ruolo paritario, ma l’autore
pensò bene di mettere in evidenza anche le sue eccellenti qualità di esecutore, sicché la
prima variazione è affidata al solo pianoforte dalla prima all’ultima nota.
Di primo acchito il collegamento fra la musica dell’età barocca e la Sonata n. 1 in mi
minore per violoncello e pianoforte di Brahms (1865) non è dei più evidenti. Tuttavia,
anche all’ascolto, si può rilevare che il tema con cui si apre l’Allegro del terzo e ultimo
movimento richiama molto da vicino lo stile di una fuga di Bach. Non solo: si può stabilire
una precisa corrispondenza melodica tra questo motivo della Sonata di Brahms e il
soggetto del Contrapunctus n. 13 della bachiana Arte della fuga. Citazione voluta oppure
inconsapevole? Probabilmente Brahms si poneva sulla scia di Beethoven nel tentativo di
conciliare il principio arcaico della fuga con la struttura più moderna di un tempo in forma
di sonata. Ancora più sorprendente, in ogni caso, è il riferimento a Bach racchiuso nella
frase violoncellistica con cui si apre il primo movimento. Questa idea melodica, di carattere
elegiaco e meditativo, parrebbe espressa nel più puro linguaggio musicale brahmsiano;
eppure in controluce, come in una sorta di filigrana, si può riconoscere il Contrapunctus n. 4
dell’Arte della fuga. Insomma, aveva proprio ragione Schumann quando nel 1840 sosteneva
che i compositori romantici tedeschi traevano principalmente da Bach “la poesia, lo spirito e
la grande forza di coesione” della loro musica.
L’idea di una nuova serie di Variazioni Goldberg ispirate all’omonimo capolavoro bachiano
e affidate a compositori del nostro tempo nacque come omaggio musicale per le nozze
d’argento dei coniugi statunitensi Judy e Robert Goldberg, grandi appassionati di musica,
nonché amici del compositore John Corigliano, del violoncellista Yo-Yo Ma e del pianista
Emmanuel Ax. Inizialmente i Goldberg, nel 1996, si erano limitati a commissionare un
nuovo pezzo a Corigliano, ma quest’ultimo decise di estendere l’invito anche ad altri
compositori americani quali Kenneth Frazelle, Christopher Rouse, Peter Lieberson, Peter
Schickele e Richard Danielpour. Ognuno di loro s’impegnò a scrivere una o più variazioni
su un tema universalmente noto: l’aria delle Variazioni Goldberg di Bach. Yo-Yo Ma ed
Emmanuel Ax accetterono con entusiasmo la proposta di tenere a battesimo il nuovo ciclo
di composizioni per l’anniversario della coppia di musicofili. Purtroppo il progetto venne
funestato dall’improvvisa scomparsa del dedicatario Robert Goldberg, stroncato da un male
incurabile. La moglie Judy volle comunque che le “Nuove Goldberg” fossero pubblicamente
eseguite come affettuoso omaggio alla memoria del marito e ciò avvenne a Boston, dove i
coniugi risiedevano. Oggi quest’opera collettiva è entrata nei correnti circuiti concertistici.
Uno dei suoi culmini emotivi viene sicuramente raggiunto da Fancy on a Bach Air (largo)
per violoncello solo di Corigliano. “In questo brano – ha dichiarato il compositore – le dolci
arcate del tema di Bach si trasformano in arpeggi che si librano lentamente dando un senso
di infinito. La sua ispirazione è duplice, essendo questa variazione nata dall’amore per due
persone straordinarie e per le Suite per violoncello solo di un grande compositore, summa,
per me, di tutto ciò che è bello nella vita”.
Marco Bizzarini