500mila stranieri disoccupati in Italia

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Lavoro e orientamento
500mila stranieri disoccupati in Italia
La crisi economica ha colpito duramente i lavoratori stranieri in Italia. È calata la domanda da parte delle imprese, aumentano
velocemente i disoccupati e, a breve termine, non si prevedono miglioramenti. Per questo, far arrivare altra manodopera
dall'estero creerebbe solo una guerra tra poveri. La priorità è reimpiegare chi è già qui e ha perso il posto, prima che perda
anche il permesso di soggiorno.
È l'analisi della Direzione Immigrazione e Politiche Integrazione del Ministero del Lavoro, che ha pubblicato la relazione 'Il
mercato del lavoro dei lavoratori stranieri in Italia nel secondo trimestre 2013'.
Il rapporto attinge alle rilevazioni periodiche Istat sulla forza lavoro, alle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro e ai dati
dei servizi per l'impiego e dell'INPS, per fornire un'analisi completa delle principali tendenze del mercato del lavoro degli
stranieri, della domanda reale di lavoro dipendente e parasubordinato, e della partecipazione dei lavoratori stranieri alle misure
di sostegno al reddito.
I numeri sull'occupazione sono chiari: nel secondo trimestre 2013 risultano 500mila lavoratori stranieri in cerca di lavoro, con un
sensibile incremento rispetto ai 371 mila di un anno prima, e 1.250.000 inattivi, quasi 300 mila in più: tra questi, persone arrivate
con ricongiungimento familiare oppure giovani nati e cresciuti in Italia e anche profughi arrivati sulle nostre coste: molti di questi
potrebbero presto mettersi in cerca di un lavoro, aggravando i dati sulla disoccupazione.
Gli occupati stranieri sono 2.351.000 con un tasso di occupazione del 58,1 %, superiore di 4 punti a quello degli italiani, ma
sceso di 3,5 punti in un anno contro il -1,2 degli italiani.
Il Ministero conta anche 123mila immigrati in cassa integrazione, 16 mila beneficiari di indennità di mobilità, e 185mila di
indennità di disoccupazione. Solo il 56,8% dei disoccupati extra Ue e il 59,2% di quelli comunitari (contro l'80% registrato tra gli
italiani) ha avuto contatti con un Centro per l'Impiego.
'Il mercato del lavoro degli stranieri, sia per al componente Ue che extra Ue sembra, dunque, aver risentito significativamente
della contrazione della domanda di lavoro complessiva ed i dati relativi all'occupazione nei diversi settori lo confermano'
sottolinea la relazione.
Gli unici comparti nei quali cresce la manodopera immigrata sono quelli del commercio e dei servizi alla persona, mentre
crollano le costruzioni e l'industria in senso stretto.
'Il quadro descritto - riassumono gli esperti - mostra il perdurare delle criticità del mercato del lavoro, se non addirittura
l'insorgenza di fenomeni di recessione occupazionale in alcuni particolari settori economici. Da un lato, la costante contrazione
della domanda e, dall'altro il considerevole incremento delle persone in cerca di occupazione, determina una condizione in cui
l'offerta di lavoro garantita dai lavoratori stranieri già presenti in Italia è più che sufficiente'.
La domanda di lavoro attesa, secondo i tecnici del Ministero, può essere ampliamente soddisfatta dall'offerta di lavoro
disponibile, e quindi non è prevista l'approvazione di un nuovo decreto sulla programmazione dei flussi di entrata.
'Le politiche del lavoro di breve-medio periodo - conclude il Ministero del Lavoro - dovranno pertanto essere orientate a
riassorbire lo stock di disoccupazione che si è accumulato in questi ultimi anni, puntando ad un forte rafforzamento delle
politiche attive e dei servizi per il lavoro al fine di ridurre le asimmetrie informative'.
Anche per quanto riguarda i lavoratori stagionali che interessano soprattutto l'agricoltura, per il 2014 il Ministero prevede una
drastica riduzione: infatti, dei 30.000 ingressi potenzialmente consentiti nel 2013, ne sono stati utilizzati appena 5.000 e per il
2014, di conseguenza, ne saranno autorizzati solo 10mila.
Il rapporto del secondo trimestre 2013
Il rapporto annuale 2012
Ultimo aggiornamento: lunedì 02 dicembre 2013
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