Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella A.S.L. 4 Chiavarese. Dipartimento delle Emergenze e Accettazione S.C. Anestesia e Rianimazione Dott.ssa R. Delfino Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Il successo della rianimazione con recupero neurologico non dipende, solo dalla rapidità della ripresa del circolo spontaneo (ROSC), ma anche dal trattamento della complessa sindrome successiva legata alla riperfusione cerebrale. Y. American Heart Association Guidelines for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care. - Circulation 2005, 112, IV, 136-138 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese ACC e danno cerebrale: 2 tempi ISCHEMIA RIPERFUSIONE Alterazioni del metabolismo cellulare MORTE CELLULARE Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Danno cerebrale: quali i meccanismi in causa? - Cascata neuroeccitotossica primi minuti – 72 ore - Produzione di radicali liberi e danno da riperfusione ore – giorni - Attivazione della coagulazione e formazione di microtrombi ore – giorni - Apoptosi ore – giorni/settimane - Alterazioni della permeabilità della BEE e dei vasi ore – giorni - Danno e disfunzione mitocondriale minuti – ore/giorni - Richieste metaboliche ore – giorni - Risposte infiammatorie prime ore – 5 giorni Da Van Zanten ARH. - Crit Care Med 2005 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Tutti questi meccanismi, sono bloccati, ridotti, prevenuti dall'ipotermia terapeutica limitazione della gravità del danno cerebrale nei pazienti sopravvissuti dopo arresto cardiaco Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Nel 2002 due studi controllati, randomizzati e multicentrici hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della prognosi neurologica di pazienti trattati con ipotermia moderata vs. normotermia, dopo arresto cardiaco. Lo studio di Bernard SA. condotto a Melbourne (Australia) in 77 pazienti, evidenziò che mantenendo la temperatura corporea interna post-arresto tra 32-34 °C per 12 ore la probabilità di outcome neurologico favorevole aumentava: il 49% dei sopravvissuti aveva un buon outcome neurologico vs. il 26% dei pazienti trattati in normotermia. Lo studio HACA (Hypotermia After Cardiac Arrest) condotto in 5 stati europei, confermò l'effetto terapeutico dell'ipotermia moderata, mantenendo la temperatura corporea tra 32 – 34 °C per 24 ore. Il 55% dei pazienti del gruppo ipotermia moderata furono dimessi vivi dall'ospedale con favorevole outcome neurologico favorevole vs il 39% dei pazienti trattati in normotermia. Bernard SA. et al. – Treatment of comatose survivors of out-hospital cardiac arrest with induced hypotermia. - N Engl J Med 2002, 346, 557-563 Holzer M. et al.- The Hypothermia After Cardiac Arrest Group. – N Engl J Med 2002, 346, 549-556 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Dopo il ROSC obiettivi primari sono: - Neuroprotezione Ipotermia moderata (32 – 34°C) Iniziata il più precocemente possibile Sedazione farmacologica - Stabilità emodinamica Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese PROTOCOLLO 27 pazienti provenienti dal PS di Lavagna che hanno avuto un arresto cardiaco ripreso al di fuori dell'ospedale nel periodo 01 Gennaio – 31 Dicembre 2009 sono stati inclusi nello studio. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad ipotermia terapeutica per un periodo di 24 ore mediante infusioni di cristalloidi freddi (30 ml/Kg nelle prime 2 ore), mantenimento dell'ipotermia con sistemi di raffreddamento per convezione (Sistema Polar Air), e posizionamento di sacchetti di ghiaccio attorno al capo. Neuroprotezione cerebrale con Propofol o Midazolam e Remifentanil, curarizzazione con Cisatracurio per 32 ore. La misurazione in continuo della temperatura corporea è stata effettuata con sonda nasofaringea. Il riscaldamento è avvenuto passivamente incrementando la temperatura corporea di 0,5 °C per ora (totale 8 ore). ILCOR Consensus Statement – Post Cardiac Arrest Syndrome.- Circulation 2008, 118, 2452-2483 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Monitoraggio emodinamico base: ECG in continuo PA cruenta SpO2 PVC Diuresi oraria T° C in continuo Equilibrio Acido-Base Dav -Lattati - SvO2 Glicemia tra 108 – 144 mg/dl Monitoraggio emodinamico avanzato: Ecocardiografia PICCO Catetere di Swan-Ganz BIS Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese OBIETTIVI: PVC PAM SpO2 T °C HB SvO2 Lattati Diuresi Glicemia Controllo delle convulsioni e delle mioclonie 8 – 13 mmHg 65 – 100 mmHg 94 - 96% 32 – 34 °C 9 – 10 gr/dl > 70% < 1 mmol/L > 1 ml/Kg/h 108 – 144 mg/dl Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Analisi dei dati del periodo 01 gennaio – 31 dicembre 2009 in cui si è applicato il protocollo neuroprotezione + ipotermia moderata (32 - 34 °C), utilizzando l’archivio informatico Margherita 2 versione 4.4 del GIViTI, Analisi dell'outcome dei pazienti alla dimissione dalla Terapia Intensiva utilizzando la Pittsburg Outcome Scale – Cerebral Performance Category (CPC). Caratteristiche generali della popolazione Anno 2009 27 Pazienti (N) Sesso (N,%) Maschi Femmine Ambigui Mancanti Età Media DS Max Min Età (N,%) < 15 anni 15-45 anni 46-65 anni 66-75 anni > 75 anni Mancanti 17 10 0 0 63,0 37,0 0,0 0 5 6 7 9 0 0,0 18,5 22,2 25,9 33,3 Stesso ospedale Altro ospedale Mancanti 27 0 0 100,0 0,0 Provenienza (N,%) Pronto Soccorso Sala operat. Di Pronto Socc. Altra TI Reparto chirurgico Sala operat. Di Rep. Chir. Reparto medico Terapia Subintensiva Neonatologia Mancanti 27 0 0 0 0 0 0 0 0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Tipologia (N,%) Medica Chir.urgente Chir.elezione Mancanti 25 1 0 1 96,2 3,8 0,0 Trauma (N,%) Si No Mancanti 1 25 1 3,8 96,2 Motivo ammissione (N,%) Monitoraggio / Svezzamento Trattamento intensivo Ricovero per presidi o trattamenti Mancanti 0 26 0 1 0,0 100,0 0,0 Insufficienza respiratoria Insufficienza neurologica 26 13 25 100,0 50,0 96,2 Arresto cardiaco ripreso Prime 5 patologie ammissione (Nome,N,%) Encefalopatia metabolica/postanossica Altra patologia Aritmia grave acuta Scompenso cardiaco sinistro 27 9 7 5 4 100,0 33,3 25,9 18,5 14,8 Nessuna Insuff. Insorta Almeno 1 insuff. insorta Mancanti 21 4 2 84,0 16,0 Insufficienza respiratoria Insufficienza neurologica 0 3 0 0,0 12,0 0,0 Crisi epilettiche Prime 5 pa tologie de genza (Nome,N,%) Edema cerebrale NON traumatico ALI (Acute Lung Injury) Encefalopatia metabolica/postanossica Batteriemia primaria di origine sconosciuta 3 2 2 2 2 11,1 7,4 7,4 7,4 7,4 (sole o in combinazione) Insufficienza cardiovascolare Insuff insorte de genza (N,%) Insuff insorte de genza (N,%) (sole o in combinazione) Insufficienza cardiovascolare Sì No 4 23 14,8 85,2 Infezioni in degenza (N,%) Sì No 5 22 18,5 81,5 SAPS II Media Mediana Max Min 57,8 60,0 102 23 GCS Media Mediana Max Min 5,3 3,0 15 3 PIM2 Media Mediana Max Min NC NC NC NC Interventi (N,%) Si No Mancanti 2 24 1 7,7 92,3 Proce dure (N,%) Nessuna Ventilazione Ventilazione non inv. Reintubazione Tracheostomia Nutrizione par. Nutrizione ent. Swan Ganz Monitoraggio invasivo gittata Monitoraggio continuo ScVO 2 Farmaci vasoattivi e.v. Emofiltrazione Emodialisi Pressione intracr. CVC DVE SDD Procedure extra-TI Antibiotici in profilassi chirurgica Antibiotici in profilassi medica Antibiotici in terapia empirica Antibiotici in terapia mirata Contropulsatore aortico Mancanti 0 24 3 0 5 13 12 0 0 0 14 2 0 0 25 0 0 0 1 8 9 1 0 1 0,0 92,3 11,5 0,0 19,2 50,0 46,2 0,0 0,0 0,0 53,8 7,7 0,0 0,0 96,2 0,0 0,0 0,0 3,8 30,8 34,6 3,8 0,0 Tassi di incide nza Pz. Con VAP / 1000 gg. di MV pre-VAP Pz. Con Batt. / 1000 gg. di CVC pre-Batt. 8,5 0,0 Esito TI (N,%) Vivo Morto Mancanti 16 11 0 59,3 40,7 Outcome a tteso (N,%) Guarigione/risoluzione episodio acuto Cure palliative grado 1 Cure palliative grado 2 Cure palliative grado 3 Cure palliative grado 4 Mancanti 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0 11 16 0,0 100,0 65,4 18,4 95 20 Provenienza (N,%) Insuff. all'ammissione (N,%) Infezioni all'ammissione (N,%) (sole o in combinazione) (solo per pazienti pediatrici) Esito ospeda liero (N,%) Vivo Morto Mancanti Mortalità ospe daliera attesa se condo SAPSII (%) Calcolata su 25 pazienti. 59,9 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Anno 2009 Deceduti 11 40,74% CPC 1 10 37,03% CPC 2 4 14,81% CPC 3 1 3,70% CPC 4 1 3,70% Totale 27 100% Caratteristiche generali della popolazione dal 01-08-2007 al 31-12-2008 26 Pazienti (N) Sesso (N,%) Maschi Femmine Ambigui Mancanti 16 10 0 0 61,5 38,5 0,0 Infezioni all'ammissione (N,%) Sì No 4 22 15,4 84,6 Infezioni in de genza (N,%) Sì No 5 21 19,2 80,8 Media Mediana Max Min 75,3 78,0 105 47 GCS Media Mediana Max Min 3,7 3,0 8 3 PIM2 Media Mediana Max Min NC NC NC NC Interventi (N,%) Si No Mancanti 1 24 1 4,0 96,0 Proce dure (N,%) Nessuna Ventilazione Ventilazione non inv. Reintubazione Tracheostomia Nutrizione par. Nutrizione ent. Swan Ganz Monitoraggio invasivo gittata Monitoraggio continuo ScVO 2 Farmaci vasoattivi e.v. Emofiltrazione Emodialisi Pressione intracr. CVC DVE SDD Procedure extra-TI Antibiotici in profilassi chirurgica Antibiotici in profilassi medica Antibiotici in terapia empirica Antibiotici in terapia mirata Contropulsatore aortico Mancanti 0 26 8 2 5 13 12 0 1 0 18 0 0 0 24 0 0 0 0 3 12 3 0 0 0,0 100,0 30,8 7,7 19,2 50,0 46,2 0,0 3,8 0,0 69,2 0,0 0,0 0,0 92,3 0,0 0,0 0,0 0,0 11,5 46,2 11,5 0,0 Tassi di incidenza Pz. Con VAP / 1000 gg. di MV pre-VAP Pz. Con Batt. / 1000 gg. di CVC pre-Batt. 6,1 5,3 Esito TI (N,%) Vivo Morto Mancanti 16 10 0 61,5 38,5 Outcome a tteso (N,%) Guarigione/risoluzione episodio acuto Cure palliative grado 1 Cure palliative grado 2 Cure palliative grado 3 Cure palliative grado 4 Mancanti 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Esito ospeda liero (N,%) Vivo Morto Mancanti 12 13 1 48,0 52,0 Mortalità ospedalie ra attesa secondo SAPSII (%) Calcolata su 16 pazienti. SAPS II Età Media DS Max Min Età (N,%) < 15 anni 15-45 anni 46-65 anni 66-75 anni > 75 anni Mancanti 0 1 1 7 17 0 0,0 3,8 3,8 26,9 65,4 Provenienza (N,%) Stesso ospedale Altro ospedale Mancanti 26 0 0 100,0 0,0 Provenienza (N,%) Pronto Soccorso Sala operat. Di Pronto Socc. Altra TI Reparto chirurgico Sala operat. Di Rep. Chir. Reparto medico Terapia Subintensiva Neonatologia Mancanti 26 0 0 0 0 0 0 0 0 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Tipologia (N,%) Medica Chir.urgente Chir.elezione Mancanti 26 0 0 0 100,0 0,0 0,0 Trauma (N,%) Si No Mancanti 2 24 0 7,7 92,3 Motivo ammissione (N,%) Monitoraggio / Svezzamento Trattamento intensivo Ricovero per presidi o trattamenti Mancanti 0 26 0 0 0,0 100,0 0,0 Insufficienza respiratoria Insufficienza neurologica 23 19 26 88,5 73,1 100,0 Arresto cardiaco ripreso Prime 5 pa tologie a mmissione (Nome,N,%) Encefalopatia metabolica/postanossica Aritmia grave acuta Squilibrio metabolico Polmonite 26 11 6 5 3 100,0 42,3 23,1 19,2 11,5 Nessuna Insuff. Insorta Almeno 1 insuff. insorta Mancanti 20 5 1 80,0 20,0 Insufficienza respiratoria Insufficienza neurologica 0 2 1 0,0 8,0 4,0 Prime 5 patologie dege nza (Nome,N,%) Scompenso cardiaco sinistro F.U.O. febbre di origine sconosciuta Infarto miocardio acuto Crisi epilettiche Ab ingestis 2 2 2 2 1 7,7 7,7 7,7 7,7 3,8 Insuff. all'ammissione (N,%) (sole o in combinazione) Insufficienza cardiovascolare Insuff insorte degenza (N,%) Insuff insorte degenza (N,%) (sole o in combinazione) Insufficienza cardiovascolare 76,7 11,6 92 38 (sole o in combinazione) (solo per pazienti pediatrici) 82,9 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Anno 2007 2008 Deceduti 10 38,46% CPC 1 7 26,92 Anno 2009 Deceduti 11 40,74% CPC 1 10 37,03% 30,76% 51,84% CPC 2 1 3,84% CPC 2 4 14,81% CPC 3 3 11,53 CPC 3 1 3,70% CPC 4 5 19,23% CPC 4 1 3,70% Totale 26 100% Totale 27 100% Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese D Analisi dei dati Dati 2007-2008 Età media 2009 76,7 Età media 65,4 CGS 3,7 GCS 5,3 Provenienza PS 26 Provenienza PS 27 Degenza media TI 8,3 Degenza media TI 7,1 Degenza media H 15,3 Degenza media H 5,9 Degenza post TI 15,8 Degenza media post TI // Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese •Abbiamo introdotto a partire dal mese di Dicembre 2009, il dosaggio dell’Enolasi neurono specifica (NSE), marcatore tumorale, che aumenta nei casi di danno cerebrale anossico (cut-off 33 ng/ml). •I primi dati appaiono interessanti, nei 3 pazienti in cui è stato dosato a 24 ore, abbiamo osservato una stretta correlazione, come confermato anche dagli studi apparsi in letteratura, tra il dosaggio dell’enolasi e l’outcome del paziente. •Pz n° 1 - Enolasi 18 ng/ml in 1° giornata – Outcome CPC 1 •Pz n° 2 - Enolasi 17,8 ng/ml in 1°giornata – Outcome CPC 1 •Pz n° 3 - Enolasi 41,9 ng/ml in 1° giornata – Outcome CPC 4 (valori normali 0 – 17 ng/ml) Predictive power of serum NSE and OHCA score regarding 6- month neurologic after out-of-hospital ventricular fibrillation and therapeutic hypotermia. – Resuscitation, 2009, Feb 80 (2), 165-170 Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese •Obiettivi futuri: •Riduzione della mortalità •Dosaggio dell’enolasi neurono specifica (NSE) in tutti i pazienti in arresto cardiaco ripreso a 24 e 48 ore. •Studio elettroifisiologico (SSEPs) rilevati tra la 24° e 72° ora dopo ROSC. •Implementazione del protocollo dell’ipotermia precoce, a partire dal territorio, in collaborazione con il Servizio 118 Tigullio Soccorso. •Miglioramento delle tecniche di raffredamento dei pazienti utilizzando dispositivi che velocizzino il raggiungimento dell’ipotermia cerebrale. Bruel C., Parienti JJ. – Mild hypothermia during advances life support: a preliminary study in out-of-hospithal cardiac arrest. – Crit Care 2008, 12, Feb 29. comment. Storm C. Schefold JC. et al. – Prehospital cooling with hypotermia caps (PreCoCa): a feasibility study. - Clin Res Cardiol. 2008, 97 (10), 768 -772. Utilizzo dell'ipotermia moderata dopo arresto cardiaco: Esperienza nella ASL 4 Chiavarese Grazie per l'attenzione.