di Milano: modificava interventi per sponsorizzare

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Arrestato primario ortopedia del
“Gaetano Pini” di Milano: modificava
interventi per sponsorizzare protesi
Norberto Confalonieri ai microfoni
Rai
MILANO, 23 marzo 2017-Eh l’ho rotto (…) gli ho fatto la via d’accesso bikini
(…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!”. Così,
intercettato, il primario di ortopedia dell’ospedale Gaetano Pini di Milano,
Norberto Confalonieri, arrestato per corruzione e turbativa d’asta e indagato
per lesioni sui pazienti, parlava di aver “provocato la rottura di un femore
ad una paziente 78enne, operata” nel pubblico, come si legge nell’ ordinanza,
“a suo dire per ‘allenarsi’ con la tecnica d’accesso anteriore ‘bikini'” in
vista di un “intervento privato”.
Nell’ordinanza firmata dal gip di Milano Teresa De Pascale, nell’ambito
dell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano,
viene riportata una telefonata intercettata del 22 marzo 2016 nella quale il
medico parla appunto di aver rotto il femore di un’anziana durante un
intervento in regime pubblico al Pini. Tale Mariagrazia Colombo, che parla
con Confalonieri, gli chiede: “Come è andato il femore?”. E lui: “Eh l’ho
rotto (…) l’ho lasciato lì così perché … gli ho fatto la via d’accesso bikini
(…) per allenarmi no (…) per allenarmi su quella lì … quella lì che devo fare
privatamente (…) quella lì che devo fare (…) il 30 (…) oggi ho fatto una
vecchietta per allenarmi no (…) gli ho cacciato dentro sta protesi e ho visto
che era rotto”. Tra l’altro, sempre dall’ordinanza emerge che quella rottura
del femore che avrebbe provocato Confalonieri non sarebbe l’unica. In una
telefonata intercettata del 12 aprile 2016, infatti, il primario dice in
relazione ad un’altra paziente: “Poi ho deciso quella lì… che ho rotto il
femore la ricovero al Cto (ossia al Pini, ndr) e poi la opero (…) con la
mutua”. Paziente che sarebbe stata da lui prima operata privatamente con la
rottura del femore anche in questo caso.
“Invece dei punti gli ho messo una cerniera così la apro più facile”. Così
Norberto Confalonieri, il primario ortopedico del Pini di Milano arrestato
per turbativa d’asta e corruzione – avrebbe sponsorizzato l’acquisto di
protesi e in cambio avrebbe ottenuto soldi e inviti a convegni e programmi tv
–, intercettato faceva una “battuta” seguita “da una risata” sulle condizioni
di salute di una donna da lui operata in regime privato, e a cui aveva rotto
un femore, e che voleva rioperare all’ospedale in regime pubblico. E’ quanto
si legge nell’ordinanza di custodia cautelare. Il 18 aprile del 2016,
infatti, il medico contattava un coordinatore infermieristico del Pini per
“richiedere un posto letto” per la paziente “da lui operata privatamente” il
30 marzo. E intercettato diceva: “Ho bisogno di un posto letto per domani (…)
se riesci a farlo perché ho rotto un femore a una paziente della San Camillo
(casa di cura privata, ndr) e devo rifarlo (…) se riesci a farmi anche una
stanza singola”. E in un’altra telefonata diceva ancora: “Se va in mano ad un
altro collega sono finito”.
Bisogna “procedere al sequestro delle 62 cartelle cliniche” dei pazienti
operati da Norberto Confalonieri, il primario di ortopedia arrestato a
Milano, “per verificare se sono state impiantate protesi senza alcuna
necessità clinica e la gravità delle lesioni cagionate”. Lo scrive il gip
Teresa De Pascale nell’ordinanza con cui ha disposto i domiciliari per
episodi di corruzione e turbativa d’asta, ma non la misura in carcere come
avevano chiesto i pm anche per tre casi di lesioni su pazienti. A detta del
gip, gli inquirenti devono indagare ancora su quei casi e anche su molti
altri interventi, tanto che nel provvedimento il giudice riporta altre
intercettazioni ‘choc’ su un’altra decina di operazioni effettuate da
Confalonieri. In una telefonata del 29 ottobre del 2015, ad esempio, il
medico diceva: “Ho rivisto una … revisione di protesi d’anca … puttana Eva si
era staccata … èun vecchietto di 91 anni”. E ancora: “Ho finito adesso di
fare un disastro di revisione d’anca che l’avevo cementato … mi è saltato
tutto il cemento”.
Norberto Confalonieri, il primario di ortopedia del Pini di Milano arrestato,
avrebbe stretto un “accordo occulto” con i “referenti commerciali” della
multinazionale Johnson&Johnson per favorire l’acquisto delle protesi fornite
dalla società all’ospedale ricevendo in cambio, tra le altre cose, anche la
“pubblicità connessa alla sponsorizzazione” da parte dell’azienda del
“servizio di approfondimento sulla chirurgia mini invasiva e computer
assistita” andato in onda “su Rai 2 il 16 novembre 2015” nella rubrica
‘Medicina 33’. Lo scrive il gip di Milano Teresa De Pascale nell’ordinanza
nella quale indica come “utilità” per il medico anche queste “apparizioni
televisive su reti nazionali con significativi ritorni d’immagine ed
economici” per lui. Anche nei suoi rapporti con la multinazionale B. Braun il
primario avrebbe ricevuto poi “bonifici”, ma anche il pagamento di cene “per
30 invitati” e “due cravatte marca ‘E.Marinella per 2 invitati”.
La Procura di Milano aveva chiesto il carcere per il primario di ortopedia
dell’ospedale Pini di Milano, Norberto Confalonieri, anche per tre casi di
lesioni su pazienti, ma il gip ha disposto gli arresti domiciliari, e solo
per episodi di corruzione e turbativa d’asta, spiegando nell’ordinanza che
“allo stato attuale delle indagini, non possono ritenersi sussistenti i gravi
indizi di colpevolezza” sulle presunte lesioni e “appare necessario procedere
ai conseguenti accertamenti di natura sostanziale sulla documentazione
clinica, neppure acquisita in atti”. Così come emerge dalle intercettazioni,
tuttavia, scrive ancora il gip, “il modus operandi di Confalonieri sembra
porsi in netto contrasto con i principi di etica medica”.(ANSA)
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