Casarotti Giorgia Beatrice Lomazzi Human herpesvirus-6 Human herpesvirus-7 Human herpesvirus-8 III Biologico HHV-6 herpes virus umano di tipo 6 Epidemiologia • Quasi l’intera popolazione adulta in età infantile è stata colpita dal virus. • La malattia è diffusa in tutto il mondo e la sieroprevalenza di tale affezione è molto alta nelle donne in età fertile. • Una predilezione stagionale è stata descritta solo in Giappone Altre manifestazioni della malattia • La malattia può manifestarsi come: • Febbre infantile associata a irritabilità, otite, sintomi respiratori lievi, convulsioni • Sindrome mononucleosica • Epatite • Encefalite (forme focali) Patologia provocata e decorso clinico della malattia • Provoca l'exanthema subitum o sesta malattia, che si manifesta nei bambini con febbre elevata (fino ai 41°C), non accompagnata da altri sintomi. La sesta malattia si verifica generalmente con un’eruzione maculo-papulare, generalmente benigna, a livello del tronco, che si espande poi al resto del corpo. Non necessita di terapia. • Il virus può riattivare in persone con i sistemi immunitari soppressi, a volte causanti le conseguenze gravi quale l'encefalite, l'epatite, la miocardite e la polmonite. Diagnosi e terapia • La diagnosi può essere confermata con test su sieri raccolti in fase acuta e convalescente per la ricerca di anticorpi anti HHV-6, tramite IFA (immunofluorescenza) o tramite isolamento del virus stesso. • Non esiste una terapia relativa a tale malattia. Profilassi • La trasmissione avviene attraverso saliva HHV-7 herpes virus umano di tipo 7 Epidemiologia • Molto simile al virus dell’HHV-6, colpisce la popolazione infantile anche se in età più tardiva e coloro che hanno subito interventi di trapianto d’organi. • Anche in questo caso la quasi totalità della popolazione adulta ne è stata colpita in età infantile. Patologia provocata • Si manifesta nei bambini con sindromi febbrili acute. • La patologia è difficilmente distinguibile da quella provocata dall’HHV-6; il virus HHV-7 può infatti riattivare l’infezione da HHV-6, ecco perché riveste un ruolo quasi sconosciuto nella patologia umana. Diagnosi e terapia • La diagnosi viene effettuata tramite test molecolari qualitativi e quantitativi, con saggi di immunoistochimica (tecnica in grado di individuare particolari strutture intra ed extracellulari, basandosi sulla formazione del complesso antigene-anticorpo) e/o mediante coltura delle cellule mononucleate del sangue periferico. Profilassi • Si ipotizza che possa essere trasmesso attraverso le medesime modalità di HHV-6 HHV-8 herpes virus umano di tipo 8 Epidemiologia • A differenza degli altri virus erpetici HHV-8 non è un agente patogeno comune nella popolazione generale. Nel Nord Europa e Nord America l’infezione viene trasmessa principalmente per via sessuale mentre nei Paesi del Mediterraneo, specialmente in Africa, il virus si trasmette preferenzialmente per via non sessuale come dimostrato dall’alta incidenza di bambini sieropositivi. • Il virus è presente in grandi quantità nella saliva degli individui infetti. Patologia associata - Sarcoma di Kaposi • HHV-8 è un virus oncogenico associato al Sarcoma di Kaposi. • Per Sarcoma di Kaposi si intende un tumore di origine mesenchimale che inizia con la comparsa simultanea di lesioni multiple della cute e, nelle forme più aggressive, dei visceri. • Il KS si sviluppa in conseguenza di un’alterata regolazione del sistema immunitario che porta alla comparsa di un infiltrato cellulare infiammatorio costituito da linfociti T. Decorso clinico della malattia • Nelle lesioni iniziali della fase di macula/chiazza si osserva nel derma un’accentuazione della densità cellulare . Le cellule neoformate hanno nuclei grandi, rotondi od ovali. Vasi preesistenti e annessi cutanei si espandono parzialmente negli spazi vascolari neoformati dando luogo al cosiddetto segno del promontorio. Sono inoltre evidenti infiltrati sparsi di linfociti e plasmacellule. È difficile distinguere le lesioni presenti da dermatiti perivascolari superficiali, dermatiti lichenoidi, dermatiti da stasi, tessuto di granulazione, o da emangiomi e linfangiomi. Diagnosi e terapia • Essendo il KS un vero e proprio tumore negli stadi avanzati, gli approcci terapeutici disponibili includono la crioterapia, la radioterapia e la chemioterapia. • Nelle forme più lievi di KS si interviene con una terapia locale mirata alle singole lesioni cutanee; buoni risultati si ottengono con un derivato dell’acido retinoico (alitretinoina) che blocca la proliferazione cellulare ed induce l’apoptosi. Nelle forme più aggressive di KS in cui si ha l’interessamento anche degli organi interni, come nell’AIDS-KS, si ricorre ad una massiccia chemioterapia sistemica. • Non si ha mai una remissione completa della malattia: infatti, il KS è ancora oggi un tumore non curabile. Profilassi • Il virus si trasmette nella maggior parte delle popolazioni per via sessuale, mentre per via non sessuale principalmente tra le popolazioni africane.