CARLO GOLDONI
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Domenica 25 Marzo 2012 13:44 -
<p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">CARLO GOLDONI (1707 �
1793)</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">
</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Il nome viene
associato immediatamente al teatro per quanto riguarda l'Italia, visto che, differentemente dal
teatro europeo, in Italia dal 1700 fino a quasi tutto il 900 i nomi pi� importanti sono Goldoni e
Pirandello. (In Inghilterra, per esempio, si aveva gi�nel Seicento Shakespeare e dopo di lui
seguono moltissime altre personalit� cos�in Francia con Corneille, Racine, Moli�e e in
Spagna con Calderon de la Barca).</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;">Goldoni ha riformato la Commedia mettendo in scena la vita
reale.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Nasce da una
famiglia borghese (padre medico), il padre aveva in mente per lui studi giuridici e fa studiare
Goldoni a Perugia dai Gesuiti; poi il giovane carlo entra nel collegio Ghislieri a Pavia
(giurisprudenza). Viene espulso da questo collegio a causa di una satira fatta contro la
societ�dell'epoca. Nel 1731 muore il padre, sua fonte di sostentamento.</span></span></p>
<p><span style="font-size: small;"><span lang="DE">Successivamente si laurea e diventa
avvocato; per��abbastanza fallimentare in questo e proprio in questo periodo incontra il
capocomico Giuseppe Immer (</span><span lang="DE">?</span><span lang="DE"> i
capicomici erano impresari che possedevano teatri e compagnie, investendo su questi ultimi del
denaro).</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Goldoni
inizia a lavorare per <strong>Giuseppe Immer</strong>, scrivendo alcune opere teatrali anche
a livello embrionale. Nel 1736 si sposa e nel 1738 comincia a dedicarsi a tempo pieno alla
commedia. Il <em>Momolo Cortesan</em> �un'opera la cui parte principale �tutta scritta,
mentre le altri parti non sono scritte e proprio di qui parte la sua riforma della
commedia.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Nel
1747 conosce <strong>Gerolamo Madebac</strong> che possedeva una compagnia al teatro
Sant'Angelo (Venezia) e in questi sei anni scrive molte commedie di ordine elevato ("<em>La
vedova scaltra</em>" ne �un esempio) e si propone di scrivere 16 commedie di livello alto in
un solo anno, ci riesce e "<em>La bottega del caffe</em>", "<em>Il bugiardo</em>" e l'ultima,
"<em>La locandiera</em>" (1752) sono esempi.</span></span></p> <p><span
lang="DE"><span style="font-size: small;">Successivamente cambia impresa e tra il 1753 e
1762 lavora al teatro San Luca per <strong>Francesco Vendramin</strong> scrivendo:
"<em>La trilogia della villeggiatura</em>" e altre commedie; solo che in questo periodo subisce
una serie di attacchi perch�mette in scena la vita quotidiana, mentre gli altri mettevano in
scena la Commedia dell'arte, che consisteva in una commedia improvvisata sulla base di una
traccia. Quindi i sostenitori di questa commedia erano schierati contro Goldoni, soprattutto
Carlo Gozzi, che comunque era un avversario leale, infatti lo attaccava sul piano dei
contenuti.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Poi c'era
anche chi lo attaccava sul piano personale, nella stessa vita privata e -per esempio- lo
accusavano di aver copiato delle commedie; per questo motivo nel 1762-1793 abbandona
l'Italia andando a vivere a Parigi dove per��costretto a scrivere secondo lo stile delle
commedie antiche, sempre dell'arte; nonostante il periodo lunghissimo "<em>Il burbero
benevolo</em>" e "<em>Il ventaglio</em>" sono le uniche due opere di rilievo scritte. Non
opera solo come commediografo ma lavora anche per sovrani (come insegnante della corte die
re Luigi XV e Luigi XVI) e scrive le sue memorie, un'autobiografia legata molto al teatro, che
viene scritta in francese e intitolata "<em>Memoires</em>"; in seguito Luigi XV, re di Francia,
decide di offrirgli una pensione molto misera per sopravvivere, ma a causa di ci� durante la
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Rivoluzione francese, subisce delle sanzioni che lo lasciano in miseria.</span></span></p>
<p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Solo nel 1793 l'Assemblea nazionale gli
rid�la pensione, ma paradossalmente nello stesso anno muore. La sua vita in realt��finita
drammaticamente per�la riforma delle commedie �stata comunque
attuata.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">
</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">LA RIFORMA DI
GOLDONI</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">
</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Nella Commedia
dell'Arte non esisteva un copione o un testo scritto, ma c'era uno schema generale chiamato
<span style="text-decoration: underline;">canovaccio</span> che riportava solo il ruolo da
interpretare. Gli attori per�avevano delle <span style="text-decoration: underline;">maschere
fisse</span>; i loro non erano ruoli legati alla psicologia personale, ma alla maschera ed erano
quelle che adesso si sono trasformate nelle maschere del Carnevale: Arlecchino, Pantalone e
Brighella, Balanzone, ad esempio. Non vi era quindi, nella Commedia dell�Arte, una scena di
vita quotidiana, ma c�era una situazione precostruita. Pantalone, per esempio, era il vecchio
avaro e sempre doveva essere cos� mentre Colombina era la servetta furba. Questi dialoghi
erano pi� che altro battute, come le scenette negli odierni variet�con battute ad effetto o
allusive.</span></span></p> <p><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration:
underline;"><span lang="DE">Lo spazio e il tempo erano molto indefiniti</span></span><span
lang="DE">, le azioni potevano avvenire in qualsiasi tempo e lo spazio si riduceva al teatro.
Tutti questi esponenti si trovavano nella zona settentrionale dell'Italia, mentre le altre parti
d�Italia avevano altri personaggi (ad esempio il celebre Pulcinella a Napoli). Questa commedia
aveva rotto i vecchi schemi del Teatro rinascimentale, che si riduceva ad imitare i modelli
classici e veniva rappresentato solo nelle corti, mentre la nuova commedia era un genere
popolare, e gli spettacoli venivano fatti all'aperto.</span></span></p> <p><span
lang="DE"><span style="font-size: small;">Poi per�questa commedia era diventata sciatta, gli
attori per strappare l'applauso facevano battute spesso molto volgari.</span></span></p>
<p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Goldoni allora riforma lo schema secondo
una logica teorica ben definita.</span></span></p> <p><span style="font-size:
small;"><strong><span style="text-decoration: underline;"><span lang="DE">Il testo scritto
</span></span></strong><span lang="DE">?</span><span lang="DE"> non ci si basa pi� sul
canovaccio, ma la Commedia viene scritta. Goldoni decide di cambiarla perch�riteneva che ci
fossero due grandi libri: mondo e teatro. Il mondo �la realt� quando si parla di mondo si deve
parlare di qualcosa di reale, come Venezia negli anni del 1700. Il teatro �la rappresentazione
della realt� non qualcosa di fantasioso, ma una traduzione a livello scenico, quindi ci vorranno
diverse scene, un copione e le parti. </span></span></p> <p><span style="font-size:
small;"><strong><span style="text-decoration: underline;"><span lang="DE">Il teatro ha anche
una funzione di tipo educativo </span></span></strong><strong><span style="text-decoration:
underline;"><span lang="DE">?</span></span></strong><span lang="DE"> deve trasmettere
qualcosa e questo vuol dire che dietro vi deve essere un pensiero, quello illuminista. Non ci
devono essere pi� le maschere, ma i caratteri e non devono avere un ruolo fisso; quindi non ci
sono pi� le battute e le azioni prevedibili, ma le scene della vita di tutti i
giorni.</span></span></p> <p><span style="font-size: small;"><strong><span
style="text-decoration: underline;"><span lang="DE">Lo spazio diventa definito e
determinato</span></span></strong><span lang="DE">?</span><span lang="DE"> Goldoni
come spazio preferisce la piazza con i tavolini, un caff�e lo scenario delle case. Nella
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<em>Locandiera</em> per�siamo in uno spazio chiuso, perch�questo diviene funzionale alla
morale che l�autore vuole dimostrare. Il luogo geografico �quasi sempre una citt�del
centro-nord. Ma Goldoni aveva paura ad ambientare tutte le sue commedie a Venezia, infatti
quelle con pi� feroci satire non vengono ambientate a Venezia per paura di colpire la classe
dirigente.</span></span></p> <p><span style="font-size: small;"><strong><span
style="text-decoration: underline;"><span lang="DE">Il tempo �quello del
1700</span></span></strong><span lang="DE"> </span><span lang="DE">? generalmente
Goldoni si riferisce alla realt�contemporanea e, pur non ammettendolo esplicitamente,
ambienta le sue commedie nel Settecento.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;"> </span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;">LA PRODUZIONE DI GOLDONI</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;"> </span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;">La produzione di Goldoni si divide in cinque parti:</span></span></p> <p><span
lang="DE"><span style="font-size: small;">-<span style="text-decoration: underline;">periodo
giovanile 1730-1738</span>: scrive commedie legate ancora a modelli antichi; infatti la svolta
�un processo lungo. Il <em>Gondoliere veneziano</em>, <em>La Birba</em> e il TESTO pi�
importante, il <em>Momolo cortesan</em> �l'unico con una novit�perch�solo la parte del
protagonista �scritta, mentre le restanti parti sono ancora a soggetto: comunque �un piccolo
passo avanti.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;">-1738-1748: la commedia pi� significativa �<em>Il servitore di due padroni</em> e la
pi� importante �<em>La donna di garbo</em>, interamente scritta.</span></span></p>
<p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">-1748-1753: qui Goldoni �al teatro
Sant'Angelo, con Girolamo Medebac; �un periodo fiorente con commedie tra le pi� importanti,
fondamentale �<em>La Pamela</em> perch�senza maschere; il testo pi� significativo �
autentico capolavoro � �<em>La locandiera</em>.</span></span></p> <p><span
lang="DE"><span style="font-size: small;">-1753-1762: lavora a teatro San Luca con Francesco
Vendramin e, a livello tecnico, non ci sono differenze con la fase precedente; per�si modifica la
rappresentazione dei ceti sociali; infatti nella seconda fase Goldoni critica la nobilt� cercando di
rappresentare la societ�veneziana con i patrizi (dirigenti), i barnabotti (nobili decaduti), i
borghesi e il popolo.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;">La classe che Goldoni attacca nella terza fase �quella dei barnabotti mentre la classe
pi� elogiata �quella della borghesia. Ma alla fine rimane deluso anche dalla borghesia che
viene a non avere pi� valore.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;">-1762-1793: nella quinta Goldoni non scrive quasi nulla perch�deve
tornare alla Commedia dell'Arte. Unici testi significativi <em>Il Ventaglio</em> e <em>Il
Burbero benefico</em>.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;"> </span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">LA
LOCANDIERA</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">
</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Rappresentata nel
1753, in questa commedia Goldoni ha gi�avviato il progetto di riforma del teatro. Troviamo
l'evoluzione della commedia dell'arte, i personaggi non sono pi� maschere, ma hanno
personalit� vizi e passioni. La commedia �divisa in tre atti che corrispondono a tre temi
principali.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">1� atto:
nelle sale della locanda discutono i primi personaggi: il Conte e il Marchese, poi si aggiunge il
Cavaliere e infine la locandiera Mirandolina, oggetto della contesa. Questo nelle prime dieci
scene.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">La
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locandiera successivamente vuole far innamorare il Cavaliere di lei per vendetta, poich�il
Cavaliere diceva di odiare le donne che portano alla rovina. Nel terzo gruppo di scene
compaiono due attrici: Ortensia e Deianira (nomi arcaizzanti) che cercano di sedurre i nobili, ma
non ci riescono.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">2�
atto: si osserva la camera del Cavaliere dove Mirandolina tenta di farlo innamorare e ci riesce.
Al termine del seconod atto la commedia sembrerebbe gi�conclusa dato che la locandiera
�riuscita nel suo scopo.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;">3� atto: il Cavaliere non �solo innamorato, ma viene anche ridicolizzato da Mirandolina
che continuamente lo rifiuta. Questo personaggio che odiava le donne finisce per caderne
vittima e subirne anche prese in giro; ma, dopo qualche scena, il Cavaliere non riesce pi� a
controllare le sue pulsioni abbandonando persino la forma nobile. Non riesce, per� ad abusare
della locandiera che, in seguito a questo episodio, decide di porre fine alla messa in scena,
utilizzando la promessa di matrimonio da parte di Fabrizio, un suo dipendente che era
precedentemente stato scelto anche dal padre di Mirandolina prima di
morire.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">La storia si
sviluppa a Firenze dove si trova la locanda, ma tutte le allusioni, le critiche sono a Venezia (la
maschera di Firenze �adottata per paura di qualche ritorsione). I nomi dei personaggi nobili
sono: il Cavaliere di Ripafratta, il Conte d'Albafiorita e il Marchese di Forlipopoli. Il Marchese e il
Conte sono personaggi completamente diversi; il <strong>Marchese</strong> �un nobile
spiantato (povero) mentre il <strong>Conte</strong> �ricco, ma non per discendenza, ha
comprato il titolo.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Il
<strong>Cavaliere</strong> �un nobile diverso dagli altri due e la sua caratteristica �il non
considerare le donne. Mentre gli altri corteggiano la locandiera, oggetto delle loro attenzioni, il
Cavaliere inizialmente la ignora. <strong>Mirandolina</strong> non considera gli altri due
uomini, per�non li tratta nemmeno male. Per far innamorare il Cavaliere non utilizza tecniche di
seduzione perch�sarebbe ci�che il Cavaliere si aspetta da una donna; al contrario, lo fa
innamorare preparandogli la biancheria, mostrandosi sempre gentile, servendogli i piatti
migliori; lo stupisce proprio perch�si fa vedere diversa dalle altre donne. Si mostra come una
donna che si impegna ed �disposta ad ascoltarlo, non come le altre donne che mostrano il loro
fisico e vogliono sedurre sentimentalmente.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;">Per esempio le due attrici, <strong>Ortensia</strong> e
<strong>Dejanira</strong>, fanno finta di essere due nobili dame, ma vengono smascherate dal
Cavaliere che dimostra anche intelligenza; per smascherarle, infatti, usa il gergo degli attori, un
lessico particolare che la gente comune non poteva capire. Le prende addirittura in giro
utilizzando il loro stesso gergo.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;">Mirandolina si trova in imbarazzo quando ha tutti e tre gli uomini ai suoi
piedi e quindi sposa <strong>Fabrizio</strong> (anche lui innamorato), a questo punto il Conte
e il Marchese non possono definirsi sconfitti perch�per loro era solo un gioco, ma il Cavaliere
rimane umiliato e sconfitto.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;"> </span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">I
TEMI</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">
</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Nel <span
style="text-decoration: underline;">primo atto</span> il tema �<strong><span
style="text-decoration: underline;">il confronto tra Mirandolina (che sarebbe l'evoluzione della
servetta, personaggio della Commedia dell'Arte) e il Cavaliere (evoluzione del
misogino)</span></strong>; tutte le altre storie narrate sono secondarie rispetto a queste due
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figure. Il Conte, come gi�detto, �un arricchito, il Marchese �il nobile spiantato e il Cavaliere si
differenzia da lui perch��il misogino. La differenza tra la servetta della Commedia dell'Arte e
Mirandolina �che la prima era furba, ma senza uno spessore caratteriale, mentre la seconda
�complessa, si pu�intendere in diversi modi e domina completamente la scena. Anche il
Cavaliere non �il semplice vecchio misogino che non cambiava mai posizione, ma si pone dei
dubbi.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Nel <span
style="text-decoration: underline;">secondo atto</span> �<strong><span
style="text-decoration: underline;">la finzione il tema.</span></strong> Mirandolina fa
innamorare il Cavaliere attraverso la finzione, ma fingono anche le due attrici, anche se la loro
�una finzione convenzionale, secondo il copione delle attrici. Mirandolina, invece, finge con
tecniche elaborate, incomprensibili e queste tecniche che hanno tutte uno sfondo mascherato di
tipo sessuale, mentre ella trasferisce il desiderio sessuale su un'altra cosa. Per esempio,
l'appetito che il Cavaliere ha nel gustare la prelibatezza �il trasferimento dell'appetito sessuale.
Poi si ha gi�un accenno di un altro tema, il confronto tra classi sociali.</span></span></p>
<p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Nel <span style="text-decoration:
underline;">terzo atto</span> si consuma <strong><span style="text-decoration: underline;">la
ridicolizzazione del Cavaliere</span></strong>; per capirlo bisogna esaminare la boccetta d'oro
che contiene un'essenza utile a far rinvenire dopo gli svenimenti. Questa boccetta viene
regalata dal Cavaliere; per�egli la regala a Mirandolina dopo che ella �svenuta e infatti la
rifiuta dicendo:"<em>Mi fai il regalo del rimedio dopo che il male �passato</em>". La boccetta
alla fine, come in un circolo, passa di mano in mano tra i personaggi per poi tornare alla stessa
Mirandolina. All'inizio la boccetta ha un valore sentimentale, mentre alla fine viene accettata per
il suo valore economico.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;"> </span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">LE
INTERPETAZIONI DEL TESTO</span></span></p> <p><span lang="DE"><span
style="font-size: small;"> </span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size:
small;">Nell'opera abbiamo uno spaccato della societ� il Marchese rappresenta i Barnabotti
veneziani, il Conte �la nobilt�del denaro (per�ha un complesso d'inferiorit�perch�non
sar�mai un vero nobile), il Cavaliere �la nobilt�ricca e con un certo decoro (come i Patrizi
veneziani). Mirandolina �la borghesia produttiva, intelligente e la commedia vuole mostrarla
come classe vincente nei confronti della nobilt�decadente, ma allo stesso tempo
intelligente.</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Le due
attrici sono appunto la classe degli attori, che �separata da tutto il resto, quindi Goldoni fa
anche una critica verso la sua stessa classe, illustrandola come assente di capacit�recitative.
Mentre Mirandolina recita benissimo, anche per motivi economici, e dalla sua recita guadagna
molto, inducendo le persone a spendere. Fabrizio �il popolo che compie la scalata sociale.
</span></span></p> <p><span lang="DE"><span style="font-size: small;">Questa non
�l'unica interpretazione: se nella lettura tradizionale (Petronio, Branca) Mirandolina viene vista
come personaggio vincente (si arricchisce, riesce nell'intento e crea una famiglia) per altre
interpretazioni (cfr. Muscetta anche sul testo del Baldi vol 2�) la locandiera viene vista come
perdente perch��una donna sola che deve gestire un'impresa, quindi parte da una condizione
di debolezza; poi, per avere il suo tornaconto, prende in giro gli uomini (vi �una possibilit�che
sia successo anche a lei), ma le va tutto bene per due atti e mezzo, poi il Cavaliere perde il
controllo e lei �costretta a sposarsi. Il matrimonio �una cosa non voluta, non si legge nella
commedia che a lei interessa, ma lo prende come azione di ripiego. Dalla condizione di donna
libera che usa gli uomini passa ad una condizione di donna sposata che non ama il marito e
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non pu�pi� fare ci�che vuole. Potrebbe addirittura piacerle il Cavaliere; all'inizio forse non
c'�un vero e propio interesse per�superando il limite �probabile che lei si innamori veramente
anche se alla fine non pu�pi� �controllarlo. In questo caso si potrebbe far rientrare l'opera in
un attacco alle donne. Goldoni, in effetti, venne accusato per quest�opera d'immoralit�e allora
fece una premessa dicendo che quest'opera era stata scritta per avvertire gli uomini della
pericolosit�delle donne.</span></span></p>
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