Martedì 24 Aprile 2012 Marketing Oggi 15 LE CLASSIFICHE DI CLASSLIFE.IT Un viaggio a Tokyo 1 2 3 RITZ-CARLTON MANDARIN ORIENTAL CONRAD TOKYO Scopri la top ten su classlife.it IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ L’americana TerraCycle resuscita i packaging mantenendo i marchi. Come con Garnier e M&M’s Il brand sopravvive alla pattumiera Quaderni e borse da confezioni riciclate: è ancora pubblicità DI E CLAUDIA CERVINI siste un luogo dove dischi in vinile diventano orologi da tavola, confezioni di snack si trasformano in zainetti, bottiglie formano panchine. Il tutto orchestrato da un azzeccato meccanismo di marketing: nel dare nuova vita ai rifiuti, viene infatti conservato il brand d’origine, creando casi di estensione del marchio a categorie di prodotto alle quali quel brand non aveva neanche mai pensato. Così capita che il contenitore dello shampoo Garnier to, per esempio, venga trasformato, in un quaderno con stampato ogo Garnier in copertina il logo ortata sulla e l’immagine riportata confezione dello shampoo erazione per capelli. L’operazione a sensibiriesce grazie alla ei consulità ecologista dei de che si matori e di aziende impegnano a rac-cogliere e spedire Oltreoceano i packaging dei prodotti che non servono più, affermando il loro posizionamento verde e ottenen-do, in cambio,, à maggior visibilità ti, per i loro prodotti, sì in che sfileranno così una nuova veste tra le corsie di supermercati come Walmart e Whole Foods Market. L’isola felice che resuscita i rifiuti, si chiama TerraCycle, ed è un’azienda del New Jersey fondata nel 2001 da Tom Szaky, allora matricola all’Università di Princeton (ora ceo dell’impresa) e nata, in origine, per la produzione di fertilizzanti organici. Poco nota in Italia, dove non è ancora approdata, la società è presente in 21 paesi, ha un centinaio di dipendenti e un giro d’affari 2010 di 40 milioni di dollari e, grazie a questo sistema di riciclo, ha raccolto oltre 2 miliardi di prodotti e devoluto in beneficenza 4 milioni di dollari. «La missione di TerraCycle è quella di eliminare l’idea stessa di rifiuto», spiega Maurizio Moirano, partner di Focus M Management (so (società di consulen len nza straconsulenza tegic ca)) che ha tegica) racc collto queraccolto sto ca aso di caso marketing come esempio di innovazione. «Nel tempo TerraCycle ha messo a punto un sistema di riciclo piuttosto semplice: si può aderire all’iniziativa raccogliendo i prodotti e inviandoli ai centri di trasformazione. La consegna può avvenire per posta o sfruttando punti di consegna sparsi sul territorio». Due sono gli aspetti di marketing interessanti dell’operazione. «L’azienda è riuscita a coinvolgere attivamente i consumatori, grazie alla creazione di una community che prende il nome di «Brigade» (letteralmente brigata, ndr), e a dar vita a un senso di appartenenza e missione verso u un fine comune, la b beneficenza e l’eco-sost l’eco-sostenibilità». Per ogni quantità di rifiuti raccolti con consegnati a Alcuni Terr TerraCycle, i partecipanti ricevono infatti 2 centesimi, che vengono devoluti a un istituto di beneficenza a loro scelta. Non solo, «il meccanismo», prosegue Moirano, «ha amplificato il legame tra i consumatori e il marchio amato, offrendo loro la possibilità di usufruire di nuove categorie a marchio prima inesistenti». L’altro aspetto interessante è proprio questo: «l’azienda ha dato vita a casi di co-marketing e brand extension quasi spontanei». Infatti dai magazzini di TerraCycle, sono nati dei prodotti realizzati da Terracycle zaini marchiati M&M’s, borse targate Capri Sun, marca inglese di soft drink, e cancelleria Garnier, solo per citare alcuni esempi, venduti sia online, sia, in piccoli negozi e in alcune catene della grande distribuzione organizzata. «Una delle collaborazioni celebri è quella con L’Oréal Garnier, la multinazionale della bellezza», spiega ancora l’economista. «La partnership ha dato vita a un processo di raccolta delle confezioni di creme, balsami, sh shampoo a marchio Garnier, l cui spese di spedizione le s sono a carico dell’azienda d beauty. Chi partecipa del e entrerà a far parte della Beauty Brigade, la brigata della bellezza. E i «rifiuti» Garnier, una volta arrivati a destinazione, verranno lavorati e trasformati in articoli di cancelleria, dove il marchio rimane ben in evidenza». «Il risultato è un’operazione di brand extension guidata dai comportamenti e dai valori dei clienti di Garnier e dall’azione deld aziende impegnate nella le due coll collaborazione». TerraCycle è presente in m molti paesi europei: Belgio, D Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Inghilterra. A All’appello manca ancora l l’Italia, anche se sulla rete cr crescono i rumors di un suo im imminente sbarco. © Riproduzione riservata A Roma il 10°° S Store d della ll A Apple l in IItalia. l E l’apertura torna a essere un evento DI ANTONIO RANALLI Sono stati in fila dal pomeriggio del giorno precedente e hanno passato una «notte bianca» e in bianco per poter essere i primi a entrare nel nuovo Apple Store Porta di Roma, il secondo nella capitale e il 10° in Italia. Centinaia di fan della Apple, molti dei quali provenienti anche fuori regione, si sono dati appuntamento sabato scorso alla Galleria Commerciale Porta di Roma per un appuntamento che solo l’azienda di Cupertino riesce a trasformare in un vero e proprio evento emozionale. A sottolinearlo è stato anche il lungo applauso tributato dai dipendenti del nuovo Apple Store, tutti rigorosamente in maglietta blu, alle persone che, alle 10 in punto, hanno iniziato a entrare nella struttura. E prima dell’apertura i dipendenti si sono «esibiti» al ritmo della musica in diverse coreografie, durate alcuni minuti, sulle note di These Boots Are Made For Walking nella versione dei Planet Funk e di Tanto pe’ cantà di Ettore Petrolini, opportunamente rivisitata in «Tanto pe’ cantà / perché abbiamo aperto un altro Apple Store / tanto pe’ sognà / perché la Mela ce sta dentro er core. Mela che sta là e sarai sempre il nostro primo amore / non stamo in California o Oklahoma, stiamo all’Apple Store Porta di Roma». C’erano numerosi smanettoni e blogger, pronti a immortalare l’evento con i loro iPad e iPhone, e a «battere cinque» e ricevere pacche sulle spalle dai ragazzi in forza al nuovo Apple Store. Ma anche tanti curiosi, perché in fondo la mela affascina un po’ tutti. Per i primi 1.000 c’era in regalo una maglietta nera Apple Store stampata esclusivamente per questa occasione. Lo store ha un look identico agli altri presenti in Italia: tavoli in legno chiaro e a fare da padroni, dietro le grandi vetrate su cui campeggia illuminata la mela morsicata, i prodotti della «Apple Family»: dall’iPad all’iPod dall’iPhone al McBook. Non solo prodotti ma servizi innovativi presso il «Genius Bar» per soddisfare una clientela sempre più esigente. Apple lascia i suoi clienti liberi di consultare i prodotti posizionati nel locale e, in caso di aiuto, basta premere l’apposita funzione e uno dei ragazzi del personale, collegato con iPhone, arriverà a fornire ogni tipo di consulenza. Nell’Apple Store sono in programma anche seminari per chi vuole veramente saperne di più, oltre a progetti per le scuole. «A breve inizieranno i campi estivi», ha annunciato il responsabile dello Store Porta di Roma, «inviteremo le scuole a venire nei nostri punti vendita per sviluppare e lavorare su un loro progetto oppure per imparare a montare dei video o a ritoccare delle foto». Il progetto interesserà gli studenti delle scuole elementari e medie ed è stato già avviato in passato in alcuni Apple Store: in particolare, nello Store Carosello di Carugate (Milano), dove i ragazzi hanno sviluppato, insieme ad un loro docente, un’applicazione in vendita attualmente nell’Apple Store. Il nome dell’app è «La marcia dei folletti» ed è un progetto di fiaba interattiva. © Riproduzione riservata