SEGMENTI SCHELETRICI (o ossa) Costituiti prevalentemente da tessuto osseo Cellule: osteoblasti osteociti osteoclasti Sostanza intercellulare: matrice fibrosa sostanza amorfa matrice inorganica Le cellule componenti del tessuto osseo Intercellular substance Linea ipotetica di origine delle cellule osteoformatrici Mesenchima embrionale Cellula staminale pluripotente Cellula progenitrice bipotente Cellula progenitrice tripotente Cellula progenitrice bipotente Condroblastoprogenitore (già determinato) Condroblasto condrocita Osteoblastoprogenitore (già determinato) Osteoblasto osteocita Gli osteoblasti • Cellule cuboidi dell’osso immaturo • Derivano dalle cellule osteoprogenitrici • Sintetizzano i componenti organici della matrice ossea (sostanza osteoide) • Si trovano sulla superficie interna ed esterna dell’osso • Quando vengono circondati interamente da matrice si differenziano in osteociti Gli osteociti • Cellula dendritica dell’osso maturo che ricambia la matrice dell’osso • Si trovano nelle “lacune”, spazi compresi tra le lamelle e la matrice calcificata • I loro prolungamenti formano i “canalicoli”, che sono la via di diffusione dei nutrienti e dei prodotti di rifiuto Gli osteoclasti • Cellula di grande volume globosa multinucleata di derivazione monocito-macrofagica • Si trova nel versante endostale • Secerne acidi ed enzimi che degradano la matrice ossea (osteolisi) • Sono in equilibrio con l’attività osteoblastica Linea ipotetica di origine dell’osteoclasta Cellula ematica embrionale Cellula staminale del sangue (pluripotente) Cellula staminale dei granulociti e dei monociti Cellula staminale eritrocitaria eritrociti granulociti monoblasta osteoclastaprogenitore monocita osteoclasta Per essere attivati gli osteoclasti necessitano di due elementi: Fattore stimolante gli osteoclasti a) la matrice ossea deve essere demineralizzata ad opera di enzimi litici osteocitari; osteoprotegerina b) specifici fattori, quali il M-CSF (macrophage colony stimulanting factor) ed il legame tra il recettore RANK ed il suo ligando RANK-L che appartengono alle superfamiglie del TNF (tumor necrosis factor) garantiscono il contatto cellula-cellula. Molecole segnale e recettori di membrana La comunicazione tra le cellule non in contatto tra loro avviene per lo più attraverso segnali che vengono dall’una emessi e dall’altra captati. In taluni casi le molecole segnale si trovano sulla membrana cellulare e pertanto diventa indispensabile la vicinanza tra le cellule Molecole segnale e recettori di membrana Secrezione autocrina – cooperazione - potenziamento del segnale autocrino Molecole segnale, recettori di membrana e trasduzione del segnale Tra i sistemi più noti vi è quello della attivazione mediante fosforilazion e mediante ATP (APP) o GTP (GPP) 1 – i segnali A e B attivano differenti cascate di fosforilazione proteica, ciascuna diretta verso la proteina Y, tuttavia su diversi siti della stessa. La proteina Y è attivata solo quando i due siti vengono fosforilati. 2 – i segnali A e B attivano la fosforilazione di due diverse proteine a e b che solo così possono legarsi e formare il complesso attivo. Molecole segnale, recettori di membrana e trasduzione del segnale Esempio di attivazione di meccanismi intracellulari: AMP ciclico e rilascio del calcio Esempio di attivazione di meccanismi intracellulari attraverso cui viene attivata la trascrizione genica o via una protein-kinasi (freccia rossa) o via il rilascio di una proteina regolatrice della trascrizione (freccia verde) La sostanza intercellulare 1. Fibre collagene di I tipo (< 1/3 del peso complessivo) - resistono alla flessione ma non alla compressione - supporto organico alla formazione dell’idrossiapatite 2. Diversi sali minerali, tra cui preponderante l’idrossiapatite (matrice inorganica) (2/3 del peso complessivo) - 3 molecole di fosfato di Ca + 1 molecola di idrossido di Ca eptaidrato - incorpora anche altri sali e ioni - resiste alla compressione ma non alla flessione 3. Osteomucoide (formato da: a) proteine adesive quali osteocalcina, osteopontina, sialoproteine ossee; e b) aggregani) N.B.: le cellule rappresentano solo il 2% del peso complessivo dell’osso