Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola
I libri per ragazzi scritti dai ragazzi. Racconti che rendono i bambini e i giovani scrittori protagonisti di
un’attività che coinvolge l’Italia e tanti altri Paesi europei ed extraeuropei in una fantastica avventura che
grazie alla scrittura determina di volta in volta un filo che accomuna, unisce, coinvolge l’attorno …
Bimed Edizioni
Il racconto viene pubblicato all’interno della Collana annuale della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola, un
format che guarda al racconto come a un “bene …” di fondamentale rilevanza per la formazione delle nuove
generazioni in grado di determinare relazioni, contaminazioni, confronto, interazione,
crescita comune e tanto altro ancora …
UN’AVVENTURA STELLARE
Partendo dall’incipit di Claudia Ferraroli e con il coordinamento dei propri docenti,
hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi appresso indicate:
II Circolo “Don Antonino La Mela” Adrano (CT) - classe IV C
Istituto Comprensivo “San Tommaso d’Aquino” Fratte Salerno - classe III B
Istituto Comprensivo “Cimarosa” IV Circolo Aversa (CE) - classe IV E
I Circolo Didattico “E. De Amicis” Comiso (RG) - classe III B
IV Circolo Didattico “Matteo Mari” Salerno - classe IV B
Istituto Comprensivo “Don A. De Caro” Fisciano (SA) Scuola Primaria - classe III B
Scuola Statale Italiana di Madrid - classe IV A
Istituto Comprensivo “Fiorentino” Battipaglia (SA) – classe III C
Istituto Comprensivo “Pascoli Crispi” Messina - classe III C
Istituto Comprensivo “G. Verga” plesso “Quasimodo” Riposto (CT) - classe V A
Editing a cura di: Francesca Pagano
Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti
Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero
Direzione e progetto scientifico
Andrea Iovino
Responsabile di redazione e per le
procedure
Alberto Fienga
Coordinamento organizzativo e
didattico
Ermelinda Garofano
Responsabile per l’impianto editoriale
Francesca Pagano
Revisione editoriale
Francesco Rossi, Shasa Buonino,
Ilaria Mascolo, Maria Cristina Folino
Gestione esecutiva del Format
Angelo Di Maso, Adele Spagnuolo
Grafica di Copertina :
Bimed Station
Impaginazione
Tullio Rinaldi
Piattaforma escriba
UNISA, Dipartimento di Informatica
– Progetto Prof. Vittorio Scarano,
realizzazione Dott. Raffaele Spinelli
Gennaro Coppola, webmaster BIMED
Pubbliche Relazioni
Nicoletta Antoniello
Amministrazione
Rosanna Crupi, Annarita Cuozzo
I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione commerciale
RINGRAZIAMENTI
I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/
Exposcuola 2014/15 si realizzano anche grazie al contributo erogato
in favore della Staffetta dai Comuni che finanziano l’azione intesa come
esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli
Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2015 citiamo:
Ambasciata d’Italia in Libano, Ascea, Atripalda, Bellosguardo, Borgaro Torinese,
Castelletto Monferrato, Favignana, Ivrea, Moncalieri, Montemiletto, Osasco,
Piaggine, Pinerolo, Saint-Vincent, Santena, Siano. La Staffetta di Scrittura riceve
un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di presentazione
dei Racconti 2015 dai Comuni di: Bellosguardo, Moncalieri, Pinerolo, Procida,
Salerno, e dal Parco Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti.
Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno
operato per il buon esito della Staffetta 2015 e che nella scuola, nelle istituzioni
e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed
annualmente pone in essere in favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e
tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per
la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up
dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche e
agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa e a
Legambiente per l’autorevole apporto tecnico reso alla Staffetta.
Vivi ringraziamenti ad ALPEGA Fattoria Didattica che ci ha permesso di collegare
la scrittura al mondo della natura e all’educazione verso il nostro Attorno.
Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha
insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che
operano in ambito alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza
della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR25/09/20140090057P
del PROT SCA/GN/1047-2
By Bimed Edizioni
Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
(Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura)
Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY
Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected]
La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2015 viene stampata in parte su carta
riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di
autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della
tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire
alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso
la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per il futuro
di ognuno di noi…
Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di recupero
e riciclo di materiali di scarto.
La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura
Bimed/Exposcuola 2014/2015
Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero.
Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza
l’autorizzazione scritta dell’Editore.
La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra
tra i prodotti formativi di Bimed destinati unicamente alle scuole partecipanti l’annuale
Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola.
La Staffetta 2014/15 riceve:
l’adesione del
Presidente della Repubblica
e
sua Medaglia di rappresentanza
Patrocini:
Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Ministero della Giustizia, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
PRESENTAZIONE
Con la Staffetta quest’anno tanti studenti hanno lavorato sul tema della volontà.
È un tema complesso che, però, ci ha permesso di interloquire con i ragazzi sulle
grandi questioni del nostro tempo. Lo abbiamo fatto con i bambini della primaria e
dell’infanzia e lo abbiamo fatto con i ragazzi delle medie e i giovani delle superiori.
È stato un viaggio bellissimo, per certi versi divertente, per altri, impegnativo…
Ma ciò che maggiormente colpisce è che la comunità della scuola italiana nel suo
insieme, ancora una volta, ha dato prova di straordinaria tenuta. Una tenuta di
qualità che accomuna la nostra scuola dalla primaria alla secondaria superiore.
Provare a organizzare un esercizio attorno alla volontà significa costringere le
nuove generazioni a indicare il proprio volere, la propria visione, quello che
“immagini …” ci sia davanti a te e quanto questa immaginazione accomuni l’individuo
al proprio contesto. Alla fine della giostra troviamo dei racconti strepitosi, ricchi di
fantasia, articolati in una dimensione letteraria molto variegata ma che nel suo
insieme dimostra il valore del nostro corpo docente che in ogni livello d’istruzione è
assolutamente capace di governare la narrazione e tutti i valori formativi che sono
insiti nel progetto e nella costruzione di un racconto. Un racconto, ricordiamolo,
che è il frutto di un confronto e di una scrittura di gruppo cioè, è frutto di un
esercizio in cui una squadra, o una classe se preferite, unita attorno a un obiettivo
riesce a dimensionare, con le parole, LA STORIA. Trasferite tutto questo nel sistema
Paese e avrete un modello, il modello da seguire per qualificare il nostro tempo
e i nostri spazi. Grazie alle maestre e ai maestri, in generale, ai docenti che si
sono sobbarcati le difficoltà che sono insite nella Staffetta di scrittura, grazie ai
dirigenti scolastici e agli scrittori, senza la loro “volontà” e la loro disponibilità non
avremmo lo start up della Staffetta che si giova della generosità che è nelle parole
di chi si dedica per professione alla scrittura e di chi de/tiene la responsabilità
della nostra irrinunciabile scuola. Grazie agli sponsor, grazie agli amministratori
comunali che investono sulla Staffetta e l’educational, grazie alla filiera dei
tecnici e grazie a quanti lontani dai riflettori giorno dopo giorno si dedicano a
questa straordinaria avventura di comunità. Un grazie particolare, all’On. Giorgio
Napolitano che, ancora una volta, ha voluto premiare la Staffetta con la Medaglia
di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana, un encomio che ci
gratifica e ci ripaga del lavoro che consente a ognuno di noi, oltretutto, di sentire
l’orgoglio del cammino che ci tiene insieme e tiene insieme il passato, il presente e
il futuro del mondo di cui siamo parte.
Andrea Iovino
L’imprescindibile per l’innovazione è nella scrittura
È il terzo anno che in partnership con Bimed promuoviamo sul territorio nazionale
la Staffetta di Scrittura Creativa e di Legalità che, oramai, ha valicato i confini
nazionali coinvolgendo gli studenti di Paesi che vanno dall’America Latina al Medio
Oriente e all’Europa. Per noi che abbiamo come mission quella di affermare i valori
aggiunti della cultura digitale resta, quest’azione, un’opportunità imperdibile per
la disseminazione di ciò che grazie all’innovazione cambierà in meglio la vita del
contesto planetario. Grazie alla Staffetta le nuove tecnologie si vanno affermando
sempre di più nella scuola italiana e anche nella didattica si determinano
cambiamenti dei metodi di apprendimento e di insegnamento. L’interazione tra
cultura digitale e Staffetta consente, inoltre, di incidere positivamente sullo sviluppo
del pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione,
danno modo ai giovani di comprendere appieno i linguaggi e le determinanti
positive dell’innovazione tecnologica.
L’idea di organizzare attorno alla Staffetta la strategia di ingresso organico
dell’informatica nella scuola è, tra l’altro, una modalità di relazione unica tra
il contesto degli adulti e gli studenti che sono, oggi, nativi digitali di seconda
generazione, dunque, entità che hanno dentro se stessi gli strumenti per
poter governare la relazione con gli “oggetti…” che sono parte integrante
dell’innovazione che utilizziamo giornalmente.
Certipass è sempre più impegnata in favore della diffusione della cultura digitale
e continua a operare in linea con le Raccomandazioni Comunitarie che indicano
nell’innovazione e nell’acquisizione delle competenze digitali la possibilità
evolutiva del contesto sociale contemporaneo. Poter raccontare a una comunità
così vasta, com’è quella di Bimed, delle grandi opportunità che derivano dalla
cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la relazione con i contesti
informatici, è di per sé una occasione imperdibile.
Ci è apparso doveroso partecipare anche quest’anno con slancio alla Staffetta
Bimed proprio perché siamo certi che attraverso la scrittura potremo determinare
una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali alle moderne
tecnologie e a un’idea di digitale in grado di affermare il valore del confronto,
della contaminazione, dell’incontro e della sussidiarietà.
I docenti chiamati a utilizzare una piattaforma telematica insieme ai giovani che
scrivono, loro, una parte del racconto; la possibilità, poi, di vivere e condividere
grazie al web con tanti altri studenti la storia che evolve grazie al contributo della
scuola è una dimensione unica e… felice.
Il libro che avete tra le mani è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere,
dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro
collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione
tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante
di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che procedimento
tecnologico.
Il Presidente
Domenico PONTRANDOLFO
INCIPIT
Claudia Ferraroli
Giulietto e Stellina Desiderio
Come sempre è scesa la sera: il cielo assume una tonalità
blu intenso, le nuvole scompaiono e vanno a riposare
insieme al sole. Iniziano ad intravedersi le stelle… La
luna, che è sempre in ritardo, arriverà fra poco. Appare,
volteggiando allegro, l’angelo delle stelle con la sua
bacchetta “Donaluce” ben stretta tra le mani. «Buonasera,
stelle, riposato bene?», esordisce l’angelo sfoggiando
il suo miglior sorriso. «Forza angelo, donaci la luce!»
interviene impaziente Stella Smaniosa. «Calma! Ora vi
accontenterò tutte» la tranquillizza l’angelo. Nel frattempo,
tutta trafelata per la corsa, arriva anche la luna, appena
in tempo per ricevere anche lei un po’ di luce. L’angelo
agita la sua bacchetta con un movimento rotatorio e…
un meraviglioso fascio luminoso va ad avvolgere le stelle
e la luna. Le stelle si accendono, si illuminano, riprendono
vita. Ora si possono distinguere nettamente. Un occhio
attento intravede la loro forma, lo sguardo vispo e
i dettagli del loro aspetto, che in lontananza sfuggono.
Ecco Stella Gaia: è grande, allegra e con un delizioso
ciuffo sul capo. E Stella Ambra? Quando riprende luce,
viene percorsa da un brivido e la sua bocca si contrae in
una smorfia! Poi c’è Stella Smaniosa. La puoi riconoscere
perché è sempre in movimento e nella fretta si dimentica
di sorridere! Stella Fiore ha delle belle linee arrotondate.
Ah, c’è anche Stella Balla! Compare nella notte sempre a
passo di danza. Ma cosa indossa stasera? Stella Inerzia
sta già schiacciando un pisolino e Stella Bizza inizia
la nottata con una capriola! Per ultima si può scorgere
Stellina Desiderio. Le sue amiche pensano che si chiami
in questo modo perché desidera essere più grande e
luminosa. Ma sarà proprio così? Dall’altra parte del cielo,
in quello stesso istante, Giulietto sta alla finestra della sua
stanza e scruta la volta celeste. Il nonno dice che ogni
bimbo ha una stella in cielo, che lo protegge e lo aiuta
a realizzare i suoi sogni. Giulietto ogni sera cerca la sua
stella. Ha un grande desiderio che vuole realizzare.
Capitolo primo
Un’amica stellare
Giulietto vive con il nonno perché la mamma e il papà
sono dovuti andare via per trovare lavoro e, siccome
sono partiti senza alcuna certezza, non hanno potuto
portare con loro Giulietto. Il suo più grande desiderio è,
quindi, quello di poter riabbracciare i suoi genitori, magari
avere un fratellino e poi viaggiare, viaggiare, viaggiare
nello spazio e… nel tempo.
Giulietto ha un amico molto speciale, Fufino, il gattino
regalatogli dai genitori prima della partenza, che gli
trasmette, insieme al nonno, tanto affetto. Nonostante
questo, la sera Giulietto viene afferrato dalla tristezza e
quindi, come suo solito, indossa il pigiamino a righe rosse
e blu e le sue pantofoline e si mette davanti alla finestra a
contemplare le stelle.
Finalmente arriva la notte di San Lorenzo e Giulietto sente
che quella notte una stellina cadrà nella sua stanza.
In cielo c’è proprio tanto movimento e la luna ha radunato
Capitolo primo
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tutte le stelle per fare un sorteggio: 5000 stelle avranno il
loro bambino da proteggere. Dopo il sorteggio di 3333
stelle la luna estrae un bigliettino ed esclama: «Stellina
Desiderio!» e prosegue «Il bambino che proteggerai è
Giulietto».
Quando il sorteggio finisce, le 5000 stelle partono: sembrano coriandoli di luce e Stellina Desiderio è un coriandolo piccolino, ma luminosissimo. Così parte in picchiata
verso Giulietto che, vedendola arrivare, apre la finestra e
dice, un po’ spaventato ma felice: «E tu chi sei? Sei una
stella cadente?»
«Ma no, sciocchino. Io sono Stellina Desiderio e sono la
tua stella protettrice».
«Oh! Tutto chiaro! Io sono Giulietto».
Stellina Desiderio continua: «Noi saremo uniti per sempre e
potrò esaudire anche i tuoi desideri. Sicuramente ne hai».
«Cara Stellina, ti ho aspettato tanto!» Giulietto esprime i
suoi desideri e poi dice: «Ma veramente puoi esaudirli?»
«Certamente, anche perché sono bei desideri».
«Vuoi che ne esaudisca uno ora?»
Un’amica stellare
«No Stellina, mi fido di te! Però… per esempio… potresti
far parlare per un attimo Fufino?»
Stellina sorride e guarda Fufino, che perso nel suo sguardo
miagola: «Posso avere una stellina anche io?»
Giulietto non crede alle sue orecchie, ma è tutto vero.
Abbraccia Stellina Desiderio, che gli dice: «Ora vai a
dormire. Io veglierò su di te. Da domani partiremo per
vivere tante avventure notturne e lavorare per esaudire
tutti i tuoi desideri».
L’indomani il nonno gli chiede se ha dormito bene e Giulietto dice: «Sì! Sì! Sì! Sai nonno, stanotte nella mia stanza
è venuta la mia stella». Il nonno sorrise e dice: «Wow!
Sai, quando ero piccolo, la mia Stella Brillina mi disse
che sarebbe stata con me per sempre e mi donò questo
ciondolo con dentro la sua lucentezza. Dopo tanti anni la
sera torna ancora da me».
Giulietto pensa che a lui non era stato dato il ciondolo ma,
colpito da una luce improvvisa, corre nella sua cameretta
e sotto il cuscino ne trova uno a forma di stella con il
suo nome inciso e dentro un altro ciondolino a forma di
Capitolo primo
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stellina con su scritto “Per Fufino”.
Giulietto si reca felice a scuola, ma non vede l’ora che
arrivi la sera per poter rivedere Stellina Desiderio che,
puntualissima, si ripresenta al suo caro amico dicendogli: «Vedo che avete indossato i ciondolini! Giulietto sei
pronto per vivere la nostra prima avventura?»
Il bimbo entusiasta grida: «Sìììììì! Può venire anche Fufino?»
Stellina Desiderio dice di sì, li prende con sé e li porta a
conoscere le sue innumerevoli stelle sorelle. Giulietto è un
po’ confuso: è proprio difficile ricordare tutti quei nomi, ma
è anche emozionato e soddisfatto.
Stellina Desiderio gli presenta anche Stellina Straniera,
che li avrebbe aiutati a parlare lingue diverse e li saluta
dicendo “buonanotte” in tantissime lingue: «Bonne nuit!
Good night! Boa noite! Buenas noches! Gute Nacht!
Dobranoc! Jó éjt! Goedenacht! Noapte bună! İyi geceler!
God natt! Bonan nokton!».
Infine, gli presenta l’angelo delle stelle con la sua bacchetta “Donaluce”, che offre loro delle bacche dicendo:
«Queste sono le rare Stellebacche, che fanno respirare
Un’amica stellare
sott’acqua». Stellina Desiderio chiede ai suoi amici se
vogliono fare un viaggio in fondo al mare e Giulietto,
entusiasta, dice: «Ok! Ci sto!»
Mangiano quelle bacche e si tuffano in acqua. Un mondo
meraviglioso si presenta ai loro occhi. Ad un tratto delle
stelle marine si avvicinano e salutano la loro sorellina
celeste e i suoi nuovi amici. Tutto è nuovo e stupendo, ma
le bacche tra un po’ perderanno il loro effetto, quindi è il
momento di ritornare a casa. Dopo aver salutato le stelle
e l’angelo, in pochi attimi si ritrovano nella loro stanza.
Il loro primo magico viaggio è finito. Giulietto si addormenta
felice con la certezza che la sua stella protettrice è
accanto a lui e che la notte successiva l’avrebbe
accompagnato in un’altra incantevole avventura.
Capitolo primo
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Capitolo secondo
Tra le pagine di un libro
Il giorno dopo, arrivata la sera, Giulietto comincia a
leggere un libro per ingannare il tempo. Dopo un po’, il
libro cattura tutta la sua attenzione ed egli non si accorge
che sono passate ore ed è buio. Quando va alla finestra
e guarda in cielo, Stellina Desiderio è più splendente che
mai e, sorridendo, gli chiede: «Are you ready for a new
voyager??»
Giulietto, emozionato e felice, le risponde: «Yes, I’m ready,
ma questa volta il mio desiderio è più difficile da realizzare.
Mi piacerebbe andare in un posto fantastico, cioè nel
libro che sto leggendo».
«E di cosa parla questo libro?»
«Parla dell’Isola che non c’è, nella quale vive un bambino,
Peter Pan, che non vuole crescere, e con lui ci sono dei
Bimbi Sperduti, che vagano per l’isola».
Stellina Desiderio guarda Giulietto e, intenerita, lo
trasporta, in pochi secondi, in un cielo stellato che si
Capitolo secondo
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affaccia sull’Isola che non c’è.
Ci sono tutte: Stella Smaniosa che si agita continuamente,
Stella Gaia con il suo sorriso smagliante e allegrissima,
Stella Fiore vanitosa come non mai, Stella Inerzia che
dorme e riflette, e tante altre ancora, una più luminosa
dell’altra, tutte pronte a riprendere l’avventura. Stella
Ambra riflette la luminosità della bacchetta “Donaluce”
e illumina l’Isola, che appare grande, piena di alberi, con
un grande fiume pieno di coccodrilli, tanti pappagalli
colorati che volano dappertutto e, in fondo, le tende
degli Indiani e la nave dei Pirati. Fufino, impaziente, cerca
di scappare dalle braccia del padroncino, che deve
sforzarsi per tenerlo fermo, e si dimena per scendere.
Giulietto allora, insieme a Stellina Desiderio, scende
sull’isola. I Bimbi Sperduti vedono apparire all’improvviso
questo bambino piccolo come loro, con un libro sotto
il braccio e un’espressione seria, e sono sorpresi e
incuriositi, ma non si impauriscono e lo accolgono con
curiosità: «Hello, welcome on the Island that there isn’t!
What’s your name? ! Chi sei? Da dove vieni? Come hai
Tra le pagine di un libro
fatto ad arrivare fin qui? L’Isola è protetta dai pirati, che la
controllano dalla nave di Capitan Uncino! È impossibile
arrivarci!»
«Ciao, io sono Giulietto, e la luce che vedi intorno a me
è Stellina Desiderio. Sono arrivato con lei dal cielo, e ho
viaggiato in un libro. Guardate, in queste pagine ci siete
voi tutti, io vi conosco già. Siete i Bimbi Sperduti, non
avete famiglia e quest’isola è la vostra casa. È triste».
«Sì, una notte abbiamo sognato di essere su quest’isola
e di giocare agli esploratori, ma poi il sogno è svanito
all’improvviso, senza darci il tempo di svegliarci, e da
allora siamo qui prigionieri».
«Ma è terribile, dovete cercare i vostri genitori e tornare
a casa...»
«Oh, no! Ormai ci troviamo benissimo, e abbiamo un capo
fantastico e in gamba. Resteremo qui, sempre bambini,
sempre a giocare, a correre, a ridere…»
In quel momento sbuca, dietro un albero altissimo, un bambino con un vestito verde e un cappello, pur’esso verde,
con una piuma rossa. Giulietto, emozionato, lo guarda e
Capitolo secondo
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poi osserva l’immagine sul libro… ma sì, è proprio lui, Peter
Pan, che lo fissa spavaldo.
«Chi sei? Cosa sei venuto a fare? Non abbiamo bisogno
dei tuoi consigli: siamo felici di essere bambini, di vivere
una vita piena di avventure, di giocare senza genitori che
ci dicano “lavati le mani, fai i compiti, comportati bene!”
Stiamo bene così, senza prediche, senza doveri, senza
responsabilità. Vero, amici?»
«Vero, capo! Tutti per uno, uno per tutti!»
In quel momento Fufino comincia a correre tra gli
alberi rincorrendo delle stupende farfalle colorate, ma
all’improvviso sbuca un terribile coccodrillo pronto ad
azzannarlo. Il gattino miagola disperato.
I Bimbi Sperduti si guardano per un istante e poi, con i loro
pigiamini a forma di animali, si lanciano contro il coccodrillo per salvare Fufino.
Il gatto, riconoscente, lecca i loro visi e i Bimbi sperduti,
dopo quel momento di coraggio e di amore, tornano
ad essere bambini che cercano i genitori e scoppiano
a piangere. Commosse, le Stelle scendono dal cielo e
Tra le pagine di un libro
ognuna di esse prende per mano un bambino e lo adotta.
Peter Pan guarda furioso la scena e urla: «Perché vanno
via? Sono rimasto solo! Stai tu con me, allora, ci divertiremo!»
«No, Peter Pan, io non voglio rimanere sempre bambino
come te, prigioniero di una fiaba. Io voglio diventare
grande e fare la mia parte nel mondo. È bella quest’isola,
e sarebbe bello rimanere qui, ma io devo cercare i miei genitori».
E così Giulietto tende la mano a Stellina Desiderio e si
unisce alle altre Stelle e agli altri bambini, pronto a tornare
dal nonno. È stanchissimo, ma emozionato e felice. Presto
sarà di nuovo giorno e poi di nuovo sera.
Capitolo secondo
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Capitolo terzo
I bimbi ritrovati
Non c’è un nuvola nel cielo in questa notte d’estate; le
stelle sembrano tante perle. Ci sono tutte, più folgoranti
che mai ma, a guardare bene, una scia di luce intensa, che
non si era mai vista prima, brilla in un posto ben preciso
della volta celeste. “È forse una nuova costellazione?”
pensa l’angelo delle stelle avvicinandosi. «Chi siete? Da
dove venite?» chiede alla prima stella che si ritrova davanti.
«Siamo le stelle che tengono per mano i Bimbi Sperduti e
veniamo dall’Isola che non c’è».
«Perché brillate così tanto, più delle altre stelle?»
«è la felicità di questi bambini che ci rende più luminose»
dice una di loro.
Di lì a poco, vocine di bimbi risuonano nell’aria: «Siamo
felici di riprenderci la nostra vita fatta di regole, di impegni
e di responsabilità!»
«Vorremmo tornare a casa!»
«Desideriamo tornare a scuola! Riabbracciare mamma e
Capitolo terzo
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papà!»
In tutto questo fermento, Stella Gaia fa una proposta:
«Organizziamo una festa!»
«Sì, un bel party danzante!» aggiunge Stella Balla.
Entrambe hanno ascoltato i desideri dei piccoli e intendono rendere quella notte più dolce di ogni altra. Il cielo
è ormai una danza di stelle gialle, brillanti come diamanti.
«Si dia inizio ai festeggiamenti!» esclama l’angelo delle
stelle «Bisogna festeggiare la nascita di una nuova
costellazione, quella dei Bimbi Ritrovati!»
La festa ha inizio tra canti e balli; ogni stella ha il suo
bambino. Stella Gaia è più luminosa ed allegra del
solito. Stella Balla indossa il suo tutu preferito. Stella
Ambra riflette su di sé la luminosità di tutte le stelle.
Stella Smaniosa appare più tranquilla, lancia sorrisi che
acquistano la forma di farfalle dai colori fosforescenti.
Stella Bizza compie dieci, venti e forse più capriole nel
blu intenso del cielo. Persino Stella Inerzia, che va sempre
a dormire presto, danza senza fermarsi con il bambino da
lei adottato. Stella Fiore invece tiene per mano Michael,
I bimbi ritrovati
il bambino più piccolo, quello che piangeva più degli
altri sull’Isola e che ora è triste. Michael, mentre gli altri
festeggiano, guarda la sua stella e rivede la sua mamma.
Era buona, si occupava di lui, gli faceva le coccole e gli
consentiva di addormentarsi abbracciato a lei quando
non si sentiva bene. Intanto dall’altra parte del cielo
Giulietto dorme da un bel po’, ma il sonno è agitato
nonostante la stanchezza della notte precedente. Sogna
i Bimbi Sperduti e in particolare il più piccolo, il più triste.
Giunge il momento in cui il chiarore delle stelle cede il
posto alla luce dell’alba.
I festeggiamenti sono finiti e ogni bimbo si addormenta
accanto alla sua stella mentre una dolce ninna nanna
risuona nell’aria, cantata da Stella Gaia.
È ormai mattina inoltrata e Giulietto si sveglia. Accanto
a lui c’è Fufino che miagola. “Non hai dormito bene,
vero? Quante gomitate e pedate mi hai dato stanotte!”
sembrano dire i suoi occhi.
Giulietto lo tira a sé, lo accarezza e lo coccola dolcemente. Pensa e ricorda i suoi genitori che glielo hanno
Capitolo terzo
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regalato. Li riabbraccerà un giorno?
Si ricorda del sogno fatto, di Michael, il bimbo dai capelli
neri e dagli occhi azzurri come il cielo. Sull’isola gli si era
avvicinato; indossava una camicia a quadri verdi e jeans
grigi. «Hello! My name is Michael. What’s your name?» gli
aveva chiesto, e Giulietto pensava “È inglese, dunque!”
Giulietto trascorre buona parte della giornata sotto
l’albero del giardino in compagnia del suo gattino, in
attesa che arrivi la sera pensando al desiderio che
avrebbe espresso.
Stellina Desiderio si presenta puntuale come le altre volte.
«Dove vorresti andare questa notte?» «Vorrei andare in
Inghilterra, non tanto per un viaggio di piacere, quanto
piuttosto per realizzare il desiderio di Michael che vuole
riabbracciare i suoi genitori. È inglese, sai?»
«Il tuo desiderio mi commuove. Sei un bambino buono e un
giorno, vedrai, la tua bontà verrà ricompensata».
Felice come non mai Giulietto si lascia trasportare da
Stellina Desiderio verso quella luce dove la notte precedente c’era stata una grandissima festa, verso la coI bimbi ritrovati
stellazione dei Bimbi Ritrovati. Fufino è con loro; al collo
ha il ciondolino a forma di stellina che tiene ben stretto.
Michael è lì con Stella Fiore. Giulietto si rivolge a Michael:
«Sono Giulietto! Mi riconosci? Sono con Stellina Desiderio.
Insieme ti porteremo dalla tua mamma».
Il bimbo a quelle parole fa salti di gioia. Non sa se ridere
o piangere, vuole dire tante cose e invece balbetta.
Finalmente dice: «Evviva!» e abbraccia Giulietto. Durano
poco gli attimi di felicità. Lo sguardo di Michael diventa
di nuovo triste. Guarda Stella Fiore e si commuove; fissa
ad uno ad uno i suoi compagni di sventura e, in verità,
non è felice.
«Non posso ritornare a casa solo io! O tutti o nessuno!»
Giulietto guarda Stellina Desiderio con aria supplichevole.
La stella comprende il suo pensiero e dice: «Tutti
ritorneranno alle loro case, dai loro papà, dalle loro
mamme. Tu sarai il primo». Stellina Desiderio con Giulietto,
Michael e Fufino prende la strada che li porterà a Londra.
Nel cielo ora si vedono quattro luci che velocemente
scivolano verso la città del Big Ben. In lontananza Fufino
Capitolo terzo
35
vede affacciata alla finestra una donna; è illuminata
dalla luce della stanza, guarda le stelle e prega. Stella
Desiderio con gli altri tre si dirige verso la luce. I quattro
viaggiatori sono adesso fermi lì davanti alla donna.
«Mamma!»
«Michael!»
Lacrime di gioia pongono fine al viaggio. Michael ha
ritrovato la sua mamma.
Stellina Desiderio riaccompagna Giulietto e Fufino dal
nonno, poi ritorna dall’altra parte del cielo.
36
I bimbi ritrovati
Capitolo quarto
Avventura in Egitto
Stellina Desiderio era stata di parola: nel giro di alcune
sera, i Bimbi Sperduti erano stati riaccompagnati dai loro
genitori.
Giulietto, invece, ancora non può riabbracciarli; si
sente solo e triste, ma nello stesso tempo forte, tenace e
pervaso da tanta buona volontà che gli permette di non
scoraggiarsi.
Quella sera Fufino e Giulietto si sentono ansiosi, guardano
la notte stellata in attesa che arrivi Stellina Desiderio, la
loro fedele compagna di viaggio. È una notte illuminata,
come sempre, da mille stelle, ed è un vero spettacolo quel
cielo buio ma scintillante.
All’improvviso i due amici sentono un dolce tintinnio e
vedono in quell’immenso cielo apparire due costellazioni,
l’Orsa Maggiore, seguita dall’Orsa Minore. Come per
magia Stella Desiderio si stacca dalle sue compagne, li
prende con sé e li mette sul carro più grande. Possono
Capitolo quarto
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38
quindi iniziare liberamente un’altra accattivante avventura.
Saliti sul carro dell’Orsa Maggiore, Stellina Desiderio
chiede a Giulietto: «Quale viaggio ti piacerebbe fare
stanotte?»
Giulietto le risponde: «Oggi mi piacerebbe andare a
visitare lo straordinario Egitto per scoprire la magia che
si nasconde dentro le gigantesche e misteriose piramidi».
Stellina Desiderio lo accontenta.
Giulietto è incuriosito da quel Paese cosi misterioso grazie
ad uno degli appassionanti racconti del nonno che, nella
vita aveva viaggiato molto.
Durante il viaggio Giulietto però si ricorda che il nonno
gli aveva raccontato che da piccolo possedeva un orsetto, chiamato Yoghi, a cui era molto affezionato e che
l’aveva perso proprio durante quel viaggio in Egitto, in
un’escursione nella piramide di Cheope.
Il bimbo vorrebbe riportare al nonno quell’orso per farlo
felice, visto che il giorno del suo compleanno sarebbe
stato imminente. Così lo chiede a Stellina Desiderio che gli
risponde subito di sapere dove si trova quell’affetto così
Avventura in Egitto
caro al nonno. Giulietto è felice e così insieme partono
per la destinazione.
L’orsetto è inconfondibile: ha legato al collo il ciondolo a
forma di stella che Stella Brillina aveva regalato al nonno
quando era piccolo.
Durante il lungo viaggio si scorgono nel cielo tutte le altre
stelle: Stella Balla, Stella Fiore, Stella Inerzia, Stella Gaia,
Stella Smaniosa, Stella Ambra, Stella Bizza, e osservano
tutti i pianeti, le galassie e perfino la straordinaria Stella
Polare che luccica più delle altre vicino all’angelo delle
stelle. Incontrano anche Stella Straniera che felicemente
si unisce a loro per andare in Egitto e avviare loro a tradurre quella nuova e strana lingua.
Però, per recuperare l’orso e il ciondolo del nonno,
bisogna andare indietro nel tempo e così Stella Desiderio,
Stella Straniera, Giulietto e Fufino, appena arrivati in
Egitto, scendono dal carro dell’Orsa Maggiore e salgono
su una macchina del tempo, chiamata “car go back in
time”. Improvvisamente si ritrovano davanti alla Piramide
di Cheope, la più grande d’Egitto, custodita da una
Capitolo quarto
39
enorme Sfinge che tiene in mano il codice segreto per
entrare dentro.
Stella Straniera lo decifra subito e in un battibaleno si
ritrovano dentro la piramide. All’interno c’è uno spettacolo strabiliante: al centro di una immensa sala si erge,
su un piedistallo tutto d’oro, una teca che custodisce
all’interno anche l’orso del nonno e il ciondolo a forma di
stella. Giulietto e Fufino vi si avvicinano velocemente per
prendere l’orsetto ma si sente improvvisamente un grande
boato, proprio come quello del Bing Bang.
Tutti hanno paura, ma Stella Straniera, con molta calma,
pronuncia delle parole magiche in filastrocca:
40
«Habricus carachius,
carachius habricus,
smetti boato di fare bum bum,
non ci fai paura, vai via
e non tornare mai più».
Il boato cessa, la teca si apre e Giulietto, preso l’orsetAvventura in Egitto
to, scappa via insieme a Fufino con la “car go back in
time”. Aprono il ciondolo dell’orsetto e vi trovano dentro
un grosso diamante e un biglietto con la scritta “Questo
diamante riunirà Giulietto ai suoi genitori”.
Giulietto è felicissimo per ciò che ha trovato, e prima di
ripartire chiede a Stella Desiderio di consegnare subito
quel ciondolo alla sua mamma e al suo papà così,
diventati ricchi, sarebbero potuti tornare a casa e lui li
avrebbe potuti riabbracciare per sempre.
Durante il viaggio Giulietto sta per mettere il ciondolo
dentro un sacchetto per custodirlo meglio ma per una
mossa sbagliata il ciondolo cade nello spazio.
Il bimbo piange disperato e implora Stella Desiderio di
aiutarlo a recuperare il ciondolo.
La Stellina lo consola dicendogli che, raccogliendo
alcuni indizi, sarebbero riusciti insieme a scoprire dove
era finito il diamante.
Capitolo quarto
41
Capitolo quinto
Il labirinto
Giulietto, disteso sul letto della sua stanza dopo essere
tornato dall’Egitto, piange disperato perché senza il diamante non potrà riabbracciare i suoi genitori.
Piange così forte da non accorgersi dell’arrivo al suo
fianco di Stellina Desiderio la quale, intenerita, subito gli
domanda: «Perché piangi?»
Giulietto, dopo essersi asciugato le lacrime, risponde:
«Piango perché ora tutto è perduto! Senza quel diamante
magico non potrò rivedere mamma e papà!»
A quel punto Stellina Desiderio rincuora il povero Giulietto
e lo convince a salire in cielo insieme a lei e a Fufino per
iniziare le ricerche del ciondolo. Subito i tre amici chiedono alle stelle informazioni senza, però, ottenere alcuna
risposta soddisfacente.
Il tempo passa inesorabilmente fino a quando non si
imbattono in una stella molto speciale che si avvicina a
loro dicendo: «Salve! Il mio nome è Stellina Indovina e
Capitolo quinto
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44
voglio aiutarvi! Di che cosa avete bisogno?»
Giulietto risponde: «Vorrei tanto sapere dove si trova il
diamante che ho perso… o almeno avere un indizio!»
Stellina Indovina, per esaudire la richiesta dello sfortunato
bambino, estrae dal cilindro un’enorme sfera di vetro
magica e, dopo averla consultata, con un filo di voce
bisbiglia queste parole: «Il diamante che cerchi si trova nel
labirinto di Creta, vicino al palazzo di Cnosso, dove vive
il re Minosse. Ma c’è un problema: il diamante è custodito
dal Minotauro! Per recuperare il diamante dovrai sfidarlo
stando ben attento, però, a non diventare il suo pranzo!»
Giulietto, stupendo tutti, con grande enfasi prende la
parola: «Farò qualunque cosa per riavere il ciondolo!
Recupererò quel diamante, anche a costo della vita!»
Così, non prima di aver ringraziato Stella Indovina,
lasciano il cielo e atterrano a Creta, di fronte al labirinto.
Giulietto, dopo aver preso per mano la sua stellina, mostra
ancora una volta tutto il suo coraggio: «Forza Stellina
Desiderio! Ce la possiamo fare!» A quel punto lei fa
comparire una bussola e un gomitolo di lana per orientarsi
Il labirinto
nel labirinto, come quello usato da Arianna. Varcata la
soglia di quell’intrico di corridoi Giulietto, guardando il
labirinto, è spaventatissimo perché percepisce rumori
strani e sinistri, oltre alla presenza di rovi con spine ultra
appuntite.
I nostri eroi girano in lungo e in largo finché si imbattono nel
Minotauro, trovandolo addormentato. A Fufino scappa un
“miao” e il Minotauro si sveglia e Giulietto, nonostante le
ginocchia tremanti e le gocce di sudore che gli scendono
dalla fronte a causa della visione di quel mostro, si fa
forza pensando ai genitori ed affronta con incredibile
audacia la belva, pensando che la spada regalatagli
da Stella Indovina gli avrebbe garantito la vittoria.
Sono accanto a lui Fufino e Stellina Desiderio, che
trasmettono una grande sensazione di sicurezza e
di protezione al loro piccolo, coraggioso amico. In
particolare il gattino miagola senza sosta perché è
preoccupato per il suo padrone che è in grande difficoltà.
Le cose si mettono veramente male: Giulietto sembra
avere la peggio nel combattimento con il Minotauro.
Capitolo quinto
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Così, Stella Desiderio abbaglia con la sua forte luce il
grande mostro, disorientandolo. Fufino prende coraggio
e salta sulla testa della belva tirandole le corna come se
stesse guidando una macchina e con un’altra abile mossa
incomincia a graffiare come una grattugia il volto del
Minotauro. Costui, diventato quasi cieco, non si accorge
che Giulietto nel frattempo ha adocchiato il diamante
collocato su un piedistallo d’oro e di platino.
Così, una volta presa la pietra preziosa, Giulietto grida
in inglese, per non farsi capire dal Minotauro: «Let’s go
friends! We must go back home!»
A questo punto, però, c’è un intoppo: uscire dal labirinto!
Per fortuna Stellina Desiderio, prima di entrare, aveva
usato il leggendario filo di Arianna per tracciare la strada
percorsa durante tutto il tragitto. Grazie a questo stratagemma i tre protagonisti di questa straordinaria avventura
riescono a trovare l’uscita prima che il Minotauro, ripresosi
dai graffi inferti da Fufino, abbia la possibilità di incornarli.
Giulietto, nonostante sia ancora esausto per tutta la
fatica accumulata fino a quel momento, non sta più nella
Il labirinto
pelle per la gioia. Infatti, grazie al diamante ritrovato,
potrà finalmente ricongiungersi con i genitori e dare la
bella notizia al caro nonno, che lo aspetta a casa.
A tal fine, Stellina Desiderio si accinge a trasportare il
gatto e il suo padroncino a casa attraverso lo spazio
quando, all’ improvviso, arriva il nemico di tutte le stelle: il
vento, il quale sballotta i tre amici e provoca la caduta
del diamante, gelosamente custodito nella tasca dei
pantaloni di Giulietto. I tre amici non possono credere che
sia accaduto di nuovo…
Capitolo quinto
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Capitolo sesto
Il sogno premonitore
Il vento forte, dal fiato straniero scompiglia il firmamento e
continua a far volteggiare Stellina Desiderio, Giulietto e
Fufino come foglie d’autunno.
Nel cielo buio, dai pensieri oscuri, le lacrime di Giulietto
scrosciano mille gocce sorelle, distillate pian piano.
Stellina Desiderio si prodiga per rassicurarlo e gli dice:
«Calmati, vedrai che anche questa volta riusciremo a
catturare il diamante incantato. La “calma” è come una
lente, uno strumento per vedere l’invisibile, intorno a noi,
dentro di noi, nell’infinito mondo di fuori, in cui ci sono
miriadi di cose invisibili».
Il piccolo ammira le sue belle parole ed è più sereno.
Sa che può ancora sperare, il suo sogno si realizzerà. È
insopportabile, infatti, pensare di non poter avverare il
sogno di riabbracciarli!
Gli manca la mamma, il suo bacio della buona notte, la
sua mano sotto il suo viso quando dorme.
Capitolo sesto
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Gli manca il papà, il suo abbraccio forte di quando, prima
di dormire, gli diceva «Ti voglio bene, a domani, ometto!»
Nel frattempo toccano terra e raggiungono casa. Il
nonno, nel riabbracciarlo, vorrebbe ascoltare la sua
recente avventura, ma a un tratto fa un gesto segreto:
uno sbadiglio dietro una mano aperta. È tardi, ha un gran
sonno, gli dà un bacio e va a dormire.
Anche a Giulietto scende il sonno e le palpebre
gli diventano pesanti. Cammina e cammina con gli
occhi chiusi, nella notte nera, fino al letto, su cui cade
addormentato come un sasso.
Fa un sogno bizzarro assai e la notte gli sembra più breve
che mai.
All’alba, Stellina Desiderio arriva puntuale a casa dei suoi
amici per iniziare un nuovo e meraviglioso viaggio. Sarà
un viaggio senza biglietto, senza bagaglio, senza soldi,
ma con la gioia e la speranza nel cuore.
Giulietto è emozionato a causa del suo sogno strampalato
che sa di “premonizione”, perciò lo racconta subito alla
sua Stella protettrice.
Il sogno premonitore
Dice: «Ho incontrato molti Cavalieri girovaghi che, a turno,
mi hanno consegnato un pezzetto di carta, strappato e
stropicciato con sopra una sillaba scritta in stampatello.
L’ultimo Cavaliere mi ha detto che sono pezzi in disordine
di un unico messaggio scritto e poi stracciato. Ha aggiunto
che se il messaggio viene “ricostruito” correttamente
svelerà un importante indizio sul nome della città in cui si
trova il diamante!»
Stella Desiderio, incredula, chiede: «Cosa c’è scritto sui
pezzi?»
«Te lo dico, me li ricordo tutti! Inizio dal primo: LA/BE/AMI
/O/A/NI/NA/DU/MA/TE/CHE/LON/BRI/DE/TAN/LET».
«È davvero bislacco il tuo sogno! Tuttavia, penso di
riuscire ad appagare il tuo desiderio!» lo rassicura la sua
Stella paladina.
E mentre si alzano nello spazio, lasciano alle spalle i colori
e i profumi della Costa d’Amalfi, fanno rotta verso Nord,
Stella Desiderio gli urla il testo del messaggio segreto:
«O MIA BELA MADUNINA CHE TE BRILET DE LUNTAN».
Immediatamente i due capiscono che si tratta della città
Capitolo sesto
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all’ombra della Madonnina di rame dorato, posta sulla
guglia più alta del Duomo: Milano!
E via! Destinazione Milano!!!
«Più veloce della luce!» ordina Giulietto.
«Anche più veloce dei pensieri!» gli fa eco Stellina
Desiderio.
Il vento fresco e frizzante gli fa da carburante. Passano
sopra i ponti, case, siepi, passano sentieri e viottoli.
Puntano in avanti come truppe quando attaccano in
battaglia. E ancora, sorvolano un fiume, una pianura, un
battito di ciglia, poi… Un abbaglio di colore azzurro,
rosa e vermiglio.
Giulietto e Fufino si coprono gli occhi mentre Stellina Desiderio ripete: «Questo bagliore proviene da laggiù, dalla
sommità di un super albero!»
«Let’s go to see it!» rispondono in coro i due amici.
Ai loro occhi si presenta un meraviglioso spettacolo
di giochi d’acqua, fumo e luci che illuminano il cielo
tenebroso. Intravedono una scritta stilizzata nei colori
dell’arcobaleno: EXPO MILANO 2015.
Il sogno premonitore
Sono arrivati, ma una volta a terra, si sentono storditi.
«Com’è grande qui!» dice Giulietto «Peccato che il cielo
è nuvoloso!»
«È il fumo nero delle fabbriche!» spiega Stellina Desiderio.
E mentre si aggirano nell’immenso parco, alla ricerca di
un viso amico, Stellina alza la testa e… Cosa scorge alla
sommità di quell’albero scintillante? Il diamante incantato
di Giulietto che, nel cadere dal cielo, è rimasto incastonato sul ramo più alto di quella scultura.
«Erano i suoi raggi che facevano brillare il cielo quando
eravamo in viaggio!» enfatizza Stellina Desiderio.
Giulietto non sta più nei panni, il cuore va a mille all’ora,
sente le braccia di burro e le gambe sciogliersi come un
dolce di pasta frolla. Non sa come raggiungere il sospirato brillante.
Intanto lui è lì, ai piedi della torre, icona italiana dell’Expo
2015 e nessuno glielo porterà più via!
Nel frattempo, in quel posto bellissimo incontrano tre tipi
strani, il primo ha un gran faccione. In un “Unico Volto” ha
la frutta e gli ortaggi dei vari Paesi del mondo. Si presenCapitolo sesto
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ta: è Foody. Un personaggio saggio, rispettoso e amante
della buona cucina.
È cordiale con loro, tanto che gli presenta subito due dei
suoi più affezionati amici: Max Mais, che ha il corpo a forma
di pannocchia dai chicchi blu, rari nei menù, proveniente
dall’America Latina. Un tipo socievole, alternativo, un
po’artista ma anche capace indovino in grado di predire
il futuro a tutti quelli che incontra. Rodolfo, il secondo, ha
il corpo di un fico, nella vita ama fare palestra, giocare a
poker, cantare al karaoke e posare per le foto per riviste
o paparazzi.
Giulietto è visibilmente imbarazzato per la richiesta che
sta per fare, ma raccoglie tutto il suo coraggio e chiede
loro un aiuto per riprendersi il brillante.
Inizia una gara di solidarietà: Rodolfo, che è un culturista
resistente e agile, si arrampica sul tronco dell’Albero della
vita, raggiunge l’ultimo ramo, acciuffa la pietra preziosa e
la consegna con orgoglio al proprietario.
Max Mais, abile indovino, gli svela un segreto e gli fa una
Il sogno premonitore
profezia: «Io ho conosciuto i tuoi genitori, sai? E, ti dirò di
più, fra ventuno giorni realizzerai il tuo desiderio: finalmente riabbraccerai la tua mamma e il tuo papà!»
Giulietto, con la voce rotta dalla commozione, trova la
forza di dire soltanto: «È una notizia vera o una vera…
“bufala?” Dove li hai visti? Quando?»
«Li ho conosciuti qui, due mesi fa, quando hanno lavorato
all’Expo nel Padiglione Italia, nel campo “Arredi ed
Elementi di Design”. Sono andati via da una decina di
giorni, quando il loro incarico di lavoro è terminato. Ora sii
felice, segui la luce buona della tua Stella e… preparati
per un altro avventuroso ed entusiasmante viaggio!»
Capitolo sesto
55
Capitolo settimo
Un diamante venduto e un amico acquistato
Nella testa di Giulietto risuonano ancora le parole di Max:
«Fra ventuno giorni rivedrai i tuoi genitori!»
Mentre sta così, assorto in quel pensiero, Giulietto non si
accorge che Fufino sta inghiottendo il diamante...
È quel “Gluckkk! Mieeeuuuu!” che lo mette in allarme,
assieme a un bagliore fuggente che scompare, rapido,
nella gola di Fufino. Eh sì! Ne ha anche la prova: quel
gonfiore sospetto alla pancia del micio, che più che a un
gatto lo fa assomigliare a un panda gravido!
«Stupido gatto! Che cosa hai fatto!?»
«Un grazie poteva bastare! Mieeuuu!»
«Ma grazie di cosa! Non rivedrò più i miei genitori senza
il diamante!»
Deve intervenire Stellina Desiderio per chiarire l’equivoco:
«Giulietto, non è come pensi! Fufino voleva proteggere il
diamante!»
«Se non ci fossi io, goodbye diamond! A te una volta è
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scivolato dalla tasca e l’altra è caduto dalla borsa!» Poi
continua, toccandosi la pancia «Per lo meno per un po’
di giorni non lo perde nessuno!»
Giulietto è mortificato per il fatto che quella palla di pelo
abbia avuto un’idea migliore della sua; ed è anche un po’
preoccupato, perché teme che alla fine toccherà proprio
a lui “ripulire” il diamante. Ma la sua preoccupazione
maggiore è: a chi vendere quel diamante? Sicuramente
ad un ricco: quella pietra vale milioni! “Ma dove lo trovo
un milionario del genere?” pensa Giulietto.
Mentre si fa mille domande, una limousine enorme, di
colore nero, gli passa davanti, seguita da una fila di
macchine di scorta. Un nugolo di giornalisti arriva di
corsa, assiepandosi e gridando: «Lo sceicco del Qatar
è arrivato!»
Intanto, all’interno della limousine, il figlio dello sceicco si
annoia a morte. Si chiama Mohammed, ma in famiglia lo
chiamano tutti Mohami ed è un bel bambino, magro ed
alto, con la pelle olivastra e grandi occhi scuri. Ne ha
abbastanza di viaggiare, di stare solo fra adulti e di tutta
Un diamante venduto e un amico acquistato
quella gente attorno. Sgattaiola fuori dalla macchina:
vuole andare alla ricerca di un bel gelato.
Giulietto lo nota perché è vestito come un arabo, con la
tunica bianca lunga e il copricapo tradizionale.
Mohami si avvicina a Giulietto; è così contento di vedere
finalmente un bambino, che si scorda persino del gelato.
«Come si chiama il tuo gatto?»
«Fufino».
«E perché ha quella pancia così gonfia?»
«Perché si è mangiato un diamante grosso come un’arancia».
«Un diamante enorme? Mio padre ne ha una collezione».
«I miei genitori invece sono molto poveri e sono dovuti
andare via per trovare un lavoro. Io devo vendere questo
diamante per farli tornare. Mi mancano tanto...»
Nel frattempo, lo sceicco si è accorto dell’allontanamento del figlio e lo manda a riprendere da due uomini della
scorta. Quel bambino, la luce dei suoi occhi, ogni tanto
lo fa veramente dannare.
«Signorino Mohamed, suo padre la reclama!»
«Non vengo! Voglio restare qui col mio nuovo amico!»
Capitolo settimo
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Lo sceicco arriva furioso: «Mohamed! Smettila di fare
storie! Sono qui per affari! Non ho tempo da perdere!»
«Papà, ce l’ho io un affare per te! Il mio amico ha un
diamante enorme da vendere!»
«Io, lo sceicco del Qatar, dovrei fare affari con un
moccioso? E poi dove sarebbe questa meraviglia?»
Giulietto e Mohami si guardano i piedi, imbarazzati. Non
osano dire allo sceicco dove momentaneamente si trova
il diamante. Alla fine hanno il coraggio di indicarglielo
con un cenno del capo. Lo sceicco diventa paonazzo
per l’affronto: «Per la barba del profeta! Come osate!»
Nel vedere la reazione dello sceicco, Stellina Desiderio
si rattrista ma, soprattutto, si arrabbia per l’arroganza
e la cecità di quell’uomo. Le sue punte brillano di rosso
acceso: «Eccellenza! Non vedo l’offesa. La sua arroganza
è intollerabile! Giulietto vive con il nonno perché i suoi
genitori non hanno i soldi che ha lei e sono stati costretti
ad andarsene per cercare un lavoro. Giulietto ha bisogno
di vendere quel diamante per farli tornare. Che lei si
offenda o no!»
Un diamante venduto e un amico acquistato
Lo sceicco è colpito da quelle parole e dal fatto che
a volte i bambini e le stelle capiscano più dei grandi.
Si commuove e decide all’istante che vale la pena
comprarlo. Sua moglie sarebbe stata magnifica col quella
gioia al collo!
Invita tutti a partire con lui la mattina dopo, perché
comunque avrebbero dovuto aspettare alcuni giorni
affinché Fufino portasse a termine il suo “lavoro”.
Partono la mattina dopo, con l’aereo privato dello
sceicco; Stellina, stavolta, si gode il viaggio, senza dover
trasportare nessuno. In pochi si accorgono di quanto
brilla ma lei comincia a capire che il suo posto nel cielo è
aiutare le persone in difficoltà.
Capitolo settimo
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CAPITOLO OTTAVO
Un diamante vero
Il palazzo del padre di Mohamed era degno di uno
sceicco. Alti minareti si stagliavano nel cielo, finemente
istoriati come merletti. Magnifici giardini, come una
grande oasi che interrompeva l’arido paesaggio,
circondavano il palazzo, con bellissime piante di ogni
genere, straordinarie fontane con i loro zampilli che
davano frescura e refrigerio. L’interno poi era davvero
da favola: tappeti persiani coprivano i lucidi pavimenti
e statue di ogni genere riempivano d’arte l’ambiente. Il
piccolo drappello costituito da Giulietto, Mohami, Fufino
e lo sceicco, seguito da due servitori, entrò in un magnifico
salone. Lo sceicco Abdhullah, col suo fare imperioso,
ordinò a uno dei servitori: «Mio fido Omar, provvedi a tutte
le esigenze dei miei ospiti, compreso quel caro gattino
che custodisce in pancia un raro e prezioso diamante.
Siamo tutti in attesa che ce lo “restituisca” al più presto!»
Detto questo si allontanò. I bambini ed il gattino entrarono
nella loro stanza, visto che avevano deciso di dormire insieme.
Fufino, però, che si sentiva un po’ “appesantito” decise di
Capitolo ottavo
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fare una bella passeggiata al chiaro di luna nel giardino
e di affilarsi le unghie sul tronco di una di quelle magnifiche
palme che aveva adocchiato. Ma qualcun altro era
inquieto quella notte: il “fido” Omar non era poi così
fedele, aveva deciso di rapire il gatto e di impadronirsi
del diamante a costo di “accoppare” quel felino. Nessuno,
era sicuro, avrebbe mai sospettato di lui. Così, quando
vide Fufino nel giardino, si avvicinò furtivo con un sacco
e imprigionò in un battibaleno il malcapitato, fuggendo
subito lontano per non far sentire i rabbiosi miagolii di Fufino.
Una motocicletta era ferma fuori dal palazzo ed Omar la
mise in moto velocemente allontanandosi nella notte. La
strada che stava percorrendo era, però, tutta accidentata
e piena di buche e i due passeggeri sussultavano ad ogni
curva. L’agitazione di Omar non lo rendeva sicuro alla
guida così, quando la moto entrò in una buca più grande
delle altre, rapitore e rapito si trovarono sbalzati fuori e
Omar battè la testa su un sasso: il gaglioffo dormirà per un
bel po’ e al risveglio sicuramente non avrà il coraggio di
tornare come se nulla fosse dai suoi padroni.
E il nostro Fufino? Niente paura, i gatti hanno sette vite,
no?! Dopo un primo rintontimento l’agile gattino riprese
Un diamante vero
nelle sue “zampe” la situazione: coi suoi affilati artigli
lacerò il sacco che lo teneva imprigionato e col suo proverbiale senso di orientamento riprese senza incertezze la
via del ritorno e, arrivato nel giardino, si accucciò felice
nell’erba umida e fresca. La paura e tutta l’agitazione
di quella notte avventurosa resero “l’espulsione” del
diamante una cosa di un attimo. I fragorosi miagolii del
nostro eroe svegliarono di soprassalto Mohami e Giulietto
che si precipitarono in giardino dove trovarono Fufino
che, trionfante, teneva tra le zampe il diamante. I due
amici, gridando per la gioia del prezioso ritrovamento,
andarono subito nella stanza dello sceicco Abdhullah
per mostrargli il prodigioso gioiello.
Ma qui una cocente delusione attendeva Giulietto…
Lo sceicco, appena diede un’occhiata al brillante sorrise,
un po’ divertito e un po’ deluso: «It’s beautiful! Il gioiello è
veramente artistico, ma la pietra è falsa e io me ne intendo!»
I due bambini si guardarono confusi. Potete immaginare la
delusione e l’amarezza di Giulietto. Un dolore profondo si
impadronì di lui. Quello che più non riusciva a capire era,
però, il senso di tutte le promesse e gli incoraggiamenti di
Stellina Desiderio: allora, era tutto falso! Proprio mentre
Capitolo ottavo
65
pensava a lei, alla sua amica stella, una luce viva e palpitante lo investì in pieno: eccola, era lei che si avvicinava.
Quando fu vicina abbastanza da sfiorargli dolcemente
la guancia per asciugargli le lacrime, la stella con voce
soave gli parlò così: «Sei tu il vero diamante, la vera
ricchezza dei tuoi genitori sei proprio tu! Le avventure
che abbiamo vissuto insieme ti hanno donato dei valori
preziosissimi, più dell’oro e dei diamanti: la forza di volontà, con cui hai affrontato le insidie, e il talento, quello di
viaggiare con la fantasia e raccontare le tue avventure!
Chissà, forse un giorno potrai essere uno scrittore famoso
e i tuoi racconti faranno compagnia a tanti altri bambini,
alleviando tante altre solitudini, proprio come la tua.
Ma adesso torniamo a casa, i tuoi genitori torneranno tra
alcuni giorni… E sono sicura che, se avranno svolto il loro
lavoro con passione e dedizione, resteranno insieme a te
per tanto, tanto tempo».
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Un diamante vero
CAPITOLO NONO
Si torna a casa!
Triste, scoraggiato e disorientato per gli ultimi eventi, Giulietto, disteso su un bellissimo e prezioso tappeto, pianse;
non era affatto convinto di essere lui il diamante che
avrebbe riportato a casa i suoi genitori. La loro assenza
era oramai diventata insostenibile e pesante come un
macigno.
Lo sceicco, commosso dalle lacrime di quel bambino
buono, e desideroso di aiutare i suoi genitori, si fermò
a riflettere su quanto doloroso potesse essere per un
genitore lasciare un figlio per andare a cercare un lavoro
lontano: un sacrificio davvero enorme e, per la prima volta
nella sua vita, si sentì in dovere di aiutare qualcuno.
Si avvicinò, allora, a Giulietto e disse: «Offrirò io al tuo
papà un lavoro ben retribuito, potrete trasferirvi qui e
vivere in un’ala del mio palazzo».
Ma Giulietto, consigliato dalla sua Stellina, rispose, sebbene a malincuore, che il nonno mai si sarebbe allontanato
Capitolo nono
67
dalla sua terra; saluta perciò Mohami e il suo papà e,
insieme a Fufino e a Stellina Desiderio, quella notte stessa
venne catapultato nella International Spatial Station.
In orbita attorno alla Terra, proprio a fianco di
AstroSamantha fluttuarono, leggeri come piume, nello
spazio sconfinato, ammirando stupefatti e affascinati
quell’enorme palla azzurra e verde immersa nell’oscurità
buia e nera. Danzavano insieme a loro, rintracciate via
satellite, leggiadre come libellule, tutte le altre stelle:
Stella Gaia, Stella Ambra, Stella Bizza, Stella Fiore, Stella
Balla, Stella Straniera, Stella Indovina, che da lassù
brillavano ancora più intensamente quasi a voler indicare
la strada verso casa, e in un luminoso e brillante girotondo
cantavano in coro:
68
«Basta vagare piccolo Giulietto,
torna con Fufino nel tuo letto.
Presto da mamma e papà
una telefonata arriverà;
e, da tanto tempo attesa,
Si torna a casa!
anche una bella sorpresa.
È ormai giunta a conclusione
la nostra “stellare” missione;
perciò noi ti salutiamo
e tanta fortuna ti auguriamo!»
Giulietto avvertì che stava arrivando il momento dei saluti
e, mentre stellina Desiderio amorevolmente gli rimboccava le coperte, il nostro eroe dal grande cuore, con una
vocina piccola e singhiozzante, le chiese: «Quando i miei
genitori torneranno a casa, tu resterai ancora con me?»
Stellina rispose: «Le stelline protettrici fanno compagnia
ai bambini soli, quindi fra poco io dovrò andare via, ma
di tanto in tanto tornerò a trovarti, proprio quando la
nostalgia sarà forte e mi penserai intensamente; ti prometto, però, che da lassù veglierò sempre su di te e su
ogni momento della tua vita. Ti vedrò crescere, studiare e
diventare, chissà, un bravissimo scrittore per bambini. La
mia esperienza con te mi è stata utilissima: ho capito qual
è il mio compito: andare in cerca di bambini da aiutare.
Capitolo nono
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70
Per questo ti ringrazio e anch’io ho un desiderio da esprimere, non con la magia ma con il cuore: che tu sia felice!»
«Grazie amica stellina, hai fatto tanto per me! » concluse
Giulietto.
Quella notte Giulietto non riusciva proprio a prendere
sonno; la luce pulsante delle sue amiche stelle lo tranquillizzavano mentre il faccione della Luna piena, alla quale
piaceva tanto girare intorno alla Terra e nascondersi
dietro le nuvole, gli suggeriva una riflessione: il legame
invisibile fra la Terra e la Luna non somiglia forse a quello
tra figli e genitori? È un legame così forte che né il tempo
né la lontananza potranno affievolire o far venire meno.
Giulietto ne era convinto perché aveva vissuto sulla sua
pelle quelle sensazioni, senza mai perdere la speranza.
All’improvviso gli tornarono in mente le parole di Max Mais,
quell’abile indovino che aveva profetizzato il ritorno dei
suoi genitori dopo ventuno giorni!
Giulietto si sentì, così, rinfrancato anche perché, alla
fatidica data, mancavano solo due giorni.
Arrivò il mattino e lo squillo del telefono svegliò Giulietto
Si torna a casa!
che, balzando dal letto e trascinandosi dietro una
coperta alla quale era attaccato Fufino, si fiondò
a rispondere, scavalcando il nonno: «Pronto Mamma?»
«Tesoro! Domani saremo a casa!» rispose la donna
piangendo.
«Finalmente mamma!» esultò Giulietto.
«Sì, vedrai che non ci divideremo mai più. Tesoro, adesso
devo salutarti, anche papà ti abbraccia. A presto».
Giulietto fu pervaso da tanta gioia ed emozione: i suoi
genitori stavano per tornare e questa era l’unica cosa
importante! Afferrò Fufino per le zampette anteriori e
improvvisò un vorticoso balletto che li fece cadere
entrambi, tramortiti sul divano sotto gli occhi di un ancor
più felice nonno.
L’emozione era tanta che, quel giorno, Giulietto non andò
a scuola e si chiuse nella sua stanza, fissando il soffitto e
ripensando a tutte le avventure e disavventure appena
vissute, agli amici incontrati, ai luoghi visitati, mentre
l’inseparabile Fufino gli si acciambellò sui piedi.
Pensò che gli sarebbe piaciuto conservare per sempre i
Capitolo nono
71
ricordi che il tempo inevitabilmente avrebbe cancellato
dalla mente e dal cuore. Così, seguendo il consiglio della
sua amica Stellina, cominciò a scrivere al computer la sua
bellissima esperienza. Le sue dita volavano sulla tastiera
e le parole correvano fluide sullo spazio bianco colmandolo di pensieri, emozioni e volti.
Era già notte fonda e Giulietto non smetteva di scrivere.
Oramai stanco, alzò gli occhi al cielo alla ricerca della
sua stella ispiratrice. Nell’immenso blu tutte le stelline, stanche, dormivano; una sola, soddisfatta, guardò Giulietto
all’opera.
72
Si torna a casa!
CAPITOLO DECIMO
Il trionfo di Giulietto
Guardando, guardando, le sue palpebre divennero
sempre più pesanti e mille domande pervadevano la sua
mente in attesa di risposte che molto presto sarebbero
arrivate. Le lancette dell'orologio sembravano andare a
rilento e il tempo essersi fermato; alle prime luci dell'alba
finalmente si addormentò. Non si può certo dire che fu un
sonno tranquillo, si girava e si rigirava senza posa nel suo
lettino e a ogni movimento, Fufino, che non lo lasciava
neanche un attimo, faceva un balzo.
Erano le otto quando Giulietto fu svegliato dal suo gattino che, salito sul letto, cominciò a fargli le fusa: “Cielo,
mi sono addormentato, tra poco arriveranno mamma e
papà!” pensò. Si alzò in fretta, aprì l'armadio e tirò fuori
tutti i suoi vestiti per cercare quello adatto all'occasione:
mise il pantalone elegante con su la giacchetta ma subito
li tolse, indossò la tuta ma anche quella fu scartata, prese
jeans scuri, la camicia a righe grigie e le sue scarpe da
Capitolo decimo
73
74
tennis preferite, si guardò allo specchio e soddisfatto del
suo look lo completò cospargendo i suoi capelli di gel.
A guardarlo sembrava proprio essere uscito da una di
quelle famose riviste di moda.
Era emozionato per l'arrivo dei suoi genitori. ordinò la sua
camera e preparò uno striscione con una scritta colorata:
“BENTORNATI MAMMA E PAPÀ, VI VOGLIO TANTO BENE”.
Sentì un'auto fermarsi davanti casa, si affacciò e vide che
finalmente erano arrivati. Si precipitò per le scale, aprì la
porta e li abbracciò così forte da togliergli il respiro: il suo
cuore batteva a mille, i suoi occhi si riempirono di lacrime,
non riusciva a parlare, sentì un brivido freddo lungo la
schiena. Fu la mamma a rompere il silenzio e smorzare la
tensione: «Giulietto il tuo look è perfetto. Tutto tua madre!»
e scoppiarono in una gran risata.
Cominciò, allora, a raccontare le sue avventure, quando
squillò lo smartphone di papà che si allontanò per qualche
minuto e, al suo ritorno in soggiorno, era paonazzo e con
un sorriso a trentadue denti che non riusciva a trattenere.
Disse che lo avevano chiamato quelli dell'EXPO 2015
Il trionfo di Giulietto
perché il manager di un’importantissima ditta internazionale
di arredamenti per interni era rimasto colpito dal loro
lavoro: aveva deciso di assumerli per occuparsi di design
e avrebbero dovuto presentarsi alla sede centrale
di Milano dopo due giorni per firmare il contratto. Non
stavano più nella pelle, troppe emozioni in un solo giorno.
Partirono l’indomani alla volta di Milano, arrivarono la
sera, si sistemarono in hotel, cenarono e andarono a letto
presto perché papà e mamma dovevano essere puntuali
al loro primo incontro di lavoro. Firmato il contratto a
tempo indeterminato, si recarono all'EXPO. Nel frattempo
Giulietto, in mezzo a tanta folla, andò a trovare le sue
amiche mascotte Foody e Max Mais abile indovino, che
gli fecero conoscere altre amiche: Josephine la banana,
Guaglio l’aglio, Chicca la melagrana, Arabella l’arancia,
Gury l’anguria, Mangly il mango, Piera la pera, Pomina la
mela e i ravanelli Rap brothers, e insieme visitarono gli
stand dove erano esposti i cibi provenienti da ogni parte
del mondo. Tra tutti gli stand, quelli che riscuotevano
più successo erano quelli italiani ma Giulietto assaggiò
Capitolo decimo
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di tutto e apprezzò la cucina messicana. Non si fece
mancare una bella visita della città: andò al Duomo, che
gli parve ancora più grande, poi al Teatro alla Scala, alla
Galleria Vittorio Emanuele II, alla Pinacoteca di Brera, alla
Basilica di Sant’Ambrogio e al Castello Sforzesco. Tornato
in hotel, stanco e soddisfatto, si mise a guardare il cielo
che brillava come mai prima d'ora, sperava di vedere
Stellina Desiderio, con cui aveva vissuto fantastiche ed
adrenaliniche avventure. Il lavoro di mamma e papà
andava a gonfie vele, la loro condizione economica era
molto migliorata, e decisero di regalarsi una bella crociera
alle Hawaii. Giulietto si divertì tanto, fece foto al mare
dai colori brillanti, ai pesci ed alle spiagge candide, e,
mentre era incantato dalle meraviglie della natura, vide
una bambina, anche lei affascinata dalla straordinaria
bellezza di quei luoghi. Si misero a parlare e lei gli disse di
chiamarsi Charlotte. Era parigina, parlava poco l'italiano,
ma riuscirono a comunicare e diventarono amici. Charlotte
era figlia di un famoso editore che pubblicava libri per
bambini e ragazzi, e di una etoille dell'Opera di Parigi. Si
Il trionfo di Giulietto
diedero appuntamento per la mattina seguente, ma con
grande meraviglia Giulietto non fu degnato nemmeno di
uno sguardo. Si avvicinò a lei e chiese spiegazioni perché
non riusciva a darsi pace e continuava a non capire. La
bambina, in francese, gli disse di non conoscerlo, e che
il suo nome era Estelle. Giulietto andò in tilt, ma mentre
cercava di riprendersi, si chiarì il mistero: Charlotte ed
Estelle erano gemelle, e si somigliavano come due gocce
d’acqua. I tre trascorsero una vacanza indimenticabile, e
dopo essersi scambiati i numeri si promisero che un giorno
si sarebbero incontrati di nuovo.
...Passarono gli anni e Giulietto, dopo il liceo, intraprese
gli studi universitari, ma nella sua mente risuonava l’eco
delle parole di Stella Desiderio: «Un giorno i tuoi racconti
faranno compagnia a tanti altri bambini, alleviando le
loro solitudini...»
Decise allora di scrivere racconti per bambini, ma, per
quanti sforzi facesse, non riusciva mai a produrre qualcosa
che potesse essere apprezzato dalle case editrici. Giulio
era sul punto di smettere, perché aveva avuto solo
Capitolo decimo
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delusioni e porte in faccia quando, guardando il cielo,
vide una stella che brillava più delle altre, gli sorrideva, e
con dei bagliori intermittenti come una sorta di alfabeto
morse, lo invitava a non mollare. Giulio si ricordò della
storia che aveva cominciato a scrivere da bambino, prese
la penna e scrisse tutta la notte senza fermarsi; finalmente
aveva trovato una bella storia, la sua: “Giulietto e Stellina
Desiderio”.
Il libro ebbe un successo inaspettato e fu tradotto anche
in francese dalla casa editrice del papà di Charlotte,
che divenne la compagna della sua vita.
Quel libro non fu l’unico ad avere successo, perché la
penna di Giulio continuò a scrivere fiumi di avventure senza mai fermarsi.
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Il trionfo di Giulietto
Un’amica stellare
Tra le pagine di un libro
I bimbi ritrovati
Avventura in Egitto
Il labirinto
Il sogno premonitore
Un diamante venduto e un amico acquistato
Un diamante vero
Si torna a casa
Il trionfo di Giulietto
APPENDICE
1. Un’amica stellare
II Circolo “Don Antonino La Mela” Adrano (CT) - classe IV C
Dirigente Scolastico
Pierina Maddalena Calì
Docente referente della Staffetta
Rosa Uccellatore
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Rosa Uccellatore
Gli studenti/scrittori della classe IV C
Alisya Arcoria, Christine Arena, Adriana Branchina, Elisa Calvagna, Alessia
Capolingua, Giovanni Carini, Alessio Di Stefano, Cristina Garofalo, Giuseppe
Giarrizzo, Simona Ingrassia, Delia la Mela, Pietro Emanuele Laudani, Sofia Musarra,
Ester Pappalardo, Irene Piazza, Luigi Quaceci, Thomas Ranno, Sofia Russo, Marco
Scalisi, Pietro Scalisi, Nicolò Spitaleri, Miriam Strano, Paolo Maria Terranova, Luigi
Testaì, Alfio Tomaselli, Emanuele Zammataro
Il disegno è stato realizzato da: Ester Pappalardo, Sofia Russo
Hanno scritto dell’esperienza:
“Quando la maestra ci ha chiesto di partecipare, nuovamente, alla Staffetta di
Scrittura Creativa abbiamo detto subito di sì. Quando poi ci ha comunicato che
dovevamo scrivere il primo capitolo eravamo tutti un po’ preoccupati. Così ci ha
incoraggiati e dopo aver letto l’incipit abbiamo iniziato a scrivere. Raccolti i vari
spunti, le varie tracce abbiamo capito che forse potevamo produrre qualcosa di
carino. Selezionate le idee che sembravano più avvincenti ed originali, abbiamo
riscritto ciascuno un racconto personale, accompagnandolo con un disegno.
Rilette nuovamente le nuove storie è venuto fuori questo primo capitolo. Come
l’anno scorso ci siamo emozionati a sentirlo leggere e alla fine dell’ascolto è partito
uno spontaneo applauso. Ancora una volta ringraziamo Bimed per l’iniziativa, che
ci offre un’altra occasione di lavoro singolo e di gruppo e ci fa capire che insieme
si può fare molto in modo piacevole e facile.”
APPENDICE
2. Tra le pagine di un libro
Istituto Comprensivo "San Tommaso d’Aquino" Fratte Salerno classe III B
Dirigente Scolastico
Annalisa Frigenti
Docente referente della Staffetta
Isaia Barletta
Docenti responsabili dell'azione formativa
Isaia Barletta, Maria Antonietta Della Valle, Virginia Galdi
Gli studenti/scrittori della classe: III B
Tiziano Albero, Giuseppe Apicella, Ilaria Bove, Ilaria Casella, Iolanda Maria
Castaldo, Alessia De sio, Francesco Di Gilio, Ilaria Fornaro, Giovanni Giunti, Arianna
Iaccio, Celeste Palmieri, Sharon Perrelli, Giusy Salvato, Roberta Simeoli, Nicolina
Troia, Salvatore Vinciguerra
I disegno è stato realizzato da Celeste Palmieri
Hanno scritto dell'esperienza
“...Ci siamo avvicinati a quest’esperienza con tanto entusiasmo e tantissima
curiosità, ma soprattutto con una gran voglia di avventura. Ci siamo divertiti
moltissimo ad inventare una storia tutti insieme e, quel che più conta, inventarla
insieme a bambini di altre scuole. Abbiamo immaginato questo libro come un mondo
riservato solo a noi, da poter percorrere insieme lungo le tante strade che sono
rappresentate da ogni capitolo”.
APPENDICE
3. I bimbi ritrovati
Istituto Comprensivo “Cimarosa” IV circolo Aversa (CE) - classe IV E
Dirigente Scolastico
Cecilia Amodio
Docente referente della Staffetta
Angela Marrone
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Giustina Coviello
Gli studenti/ scrittori della classe IV E
Alessia Alvigi, Mattia Boccini, Francesco Cantone, Rosalba Canzanella, Chiara
Caraviello, Salvatore Ciriello, Dario Comella, Alessandro De Florio, Daniele Della
Corta, Giulia Di Gennaro, Matteo Farinaro, Fabiana Ferrantino, Carmine Girone,
Nicholas Guarracino, Caterina Lombardi, Serena Mazzarella, Simona Menditto,
Martina Migliaccio, Vincenzo Noviello, Giulia Oliva, Chiara Orti, Alessandro
Pecorario, Simona Scuotto, Flavio Sivestro, Vincenzo Turco, Giulia Vesevo
Il disegno è stato realizzato da tutti gli alunni
Hanno scritto dell’esperienza:
“...La Staffetta è stata un’esperienza unica. È stato divertente e ci siamo
appassionati molto alla storia di Giulietto. Adesso attendiamo con ansia di
leggere i capitoli successivi!”
APPENDICE
4. Avventura in Egitto
I Circolo Didattico “E. De Amicis” Comiso (RG) - classe III B
Dirigente Scolastico
Rosaria Costanzo
Docente referente della Staffetta
Maria Giuseppa Sallemi
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Rita Salerno
Gli studenti/ scrittori della classe III B
Loay Ayed, Sofia Baglieri, Nunzio Barone, M. Sofia Battaglia, Davide Cosentini,
Aurora Dieli, Simone Digiacomo, Miriam Galofaro, Marika Lo Monaco, Sara
Mezzasalma, Federica Peri, Giuseppe Presti, Benedetta Ravalli, Francesco
Rubino, Aurora Sallemi, Andrea Scevola, Giovanni Schembari, Sokol Sinanaj,
Maria Francesca Taranto, Giorgia Trama
Il disegno è stato realizzato da tutta la classe
Hanno scritto dell’esperienza:
“...Quest’anno per la prima volta abbiamo fatto l’esperienza della “STAFFETTA
CREATIVA” organizzata dalla BIMED. Noi alunni della III B abbiamo scritto il capitolo
IV. La nostra maestra, dopo aver letto i capitoli che precedevano il nostro, ci ha
divisi in gruppi e ogni gruppo ha scritto un proprio testo; poi abbiamo letto i testi,
li abbiamo confrontati e proceduto alla stesura definitiva del capitolo. Questa
esperienza e’stata emozionante, interessante e coinvolgente perchè abbiamo
lavorato insieme e con entusiasmo, ma soprattutto abbiamo capito che avere tanta
buona “VOLONTA’ per riuscire a fare le cose è importante”.
APPENDICE
5. Il labirinto
IV Circolo Didattico “Matteo Mari” Salerno - classe IV B
Dirigente scolastico
Liliana Dell’Isola
Docente referente della Staffetta
Giuseppina Pucciarelli
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Maria Caterina Garritano
Gli studenti/ scrittori della classe IV B
Rita Apicella, Giuseppe Cavallo, Giulia Conte, Gennaro De Rosa, Emanuele
D’ Errico, Mario Pio Di Muro, Valeria Falcone, Assunta Ianniello, Vincenzo
Luisi, Alessandro Liambo, Francesco Maiorano, Giorgia Mellini, Francesco
Donato Messano, Francesco Pio Oliva, Rossella Paolella, Daniele Passaro,
Gian Marco Picone, Ferdinando Polverino, Linda Ricciardi, Sara Rotondo,
Mario Salvati, Andrea Savastano, Davide Soldani
Il disegno è stato realizzato da: Andrea Savastano, Vincenzo Luisi, Ferdinando
Polverino
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Scrivere una storia in questo modo è stata un’esperienza sicuramente entusiasmante e divertente, all’ inizio eravamo in ansia perché pensavamo di non essere in
grado di continuare un lungo racconto già cominciato e non ancora terminato. Poi,
però, lavorare in gruppo e mettere insieme le idee di tutti ci ha facilitato le cose.
Pensiamo di esserne usciti bene e siamo rimasti molto soddisfatti del lavoro svolto.
Speriamo di ripetere l’esperienza il prossimo anno”.
APPENDICE
6. Il sogno premonitore
Istituto Comprensivo “Don A. De Caro” Fisciano (SA) Scuola Primaria - classe III B
Dirigente Scolastico
Lucia Melillo
Docente referente della Staffetta
Anna Maria Meriano
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Anna Maria Meriano
Gli studenti/scrittori della classe III B
Emanuele Concilio, Melissa Criscuolo, Francesco Paolo D’Auria, Pietro De Carluccio,
Lorena De Prisco, Chiara De Santis, Marco Pio forte, Federica Galdi, Gabriele
Giunchino, Francesca Grazia Iannone, Marco Landi, Rebecca Landi, Vincenzo
Positano, Chiara Antonia Saggese, Giovanna Santamaria, Martina Scafuri,
Mariapia Sessa, Cristina Torre
I disegni sono stati realizzati da tutta la classe
Hanno scritto dell’esperienza:
“...La partecipazione alla Staffetta di Scrittura Creativa è stata un’esperienza
affascinante e coinvolgente sia per gli alunni sia per l’insegnante responsabile del
capitolo. Il lavoro, che ha richiesto dedizione e determinazione, è stato divertente
e stimolante per il confronto e la capacità di fare sintesi con bambini “aspiranti
scrittori”di altre scuole. “L’invito a scrivere” rivolto agli alunni, vuole introdurli, in
modo piacevole, in un mondo costruito intorno a contesti impregnati di di giocosità
o carichi di suggestione del “C’era una volta…” Grazie alla BIMED che ci ha
consentito di realizzare questa bella e interessante esperienza”.
APPENDICE
7. Un diamante venduto e un amico acquistato
Scuola Statale Italiana di Madrid - classe IV A
Dirigente Scolastico
Cosimo Guarino
Docente referente della Staffetta
Marco Madaro
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Roberta Iacobelli
Gli studenti/scrittori della classe IV A
Ulyses Alonso Tiozzo, Lavinia Bartolomei Alderete, Italo Caprarella Fernández,
Eleonora Maria Caravello, Lucia D’Antonio Fernández, Lucia De Fusco Arencibia,
Ana De Porcellinis Llanos, Alejandro Dulanto Branciforte, Gabriela Escobedo
Suárez, Federico Fabris Durán, Silke Fernández Delvene, Edmondo Ferrara, Alberto
García-Pardo Zuffi, Lucas González García, Barbara Luaces Castilli, Olimpia
Manfredini Parages, Diego Midali Fernández, Arianna Ottati, Daniella Pisciotti,
Luca Poggioni García, Zoe Rossi, Elena Sandell García-Guereta, Elia Stievano,
Fernando Talenti Valderas, Pietro Valastro Montero
Il disegno è stato realizzato da Zoe Rossi
Hanno scritto sull’esperienza:
“…Questa esperienza è stata entusiasmante! Abbiamo letto con attenzione la
storia e ci siamo confrontati per scrivere un capitolo tutto nostro! È stato costruttivo
e divertente!...”
APPENDICE
8. Un diamante vero
Istituto Comprensivo “Fiorentino” Battipaglia (SA) – classe III C
Dirigente Scolastico
Dario Palo
Docente referente della Staffetta
Lina Coccaro
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Lina Coccaro
Gli studenti/scrittori della classe III C
Walter Pio Alfano, Raffele Carmine Balzano, Alessandro Capaldo, Luigi Carbone,
Bilal Choukri, Donato D’amico, Giorgia Di Benedetto, Barbara Gloria Di Blasio,
Martina Pia Esposito, Filippo Fiorillo, Francesco Junior Fortunato, Alessandro Forziati,
Antonio Isoldi, Chiara Malanga, Mario Massa, Federica Oliva, Daniele Pannuto,
Valentina Petrosino, Anna Potolicchio, Federica Rizzo, Mirko Igor Signoriello,
Alessia Tornusciolo
Il disegno è stato realizzato da: Antonio Isoldi, Valentina Petrosino, Filippo Fiorillo
Hanno scritto dell’esperienza:
“...Ci ha entusiasmato l’idea di partecipare alla “costruzione” di una storia in cui
possiamo dare sfogo alla nostra fantasia sommandola a quella di altri bambini
“colleghi” in questo cammino”.
APPENDICE
9. Si torna a casa!
Istituto Comprensivo “Pascoli Crispi” Messina - classe III C
Dirigente Scolastico
Gianfranco Rosso
Docente referente della Staffetta
Ermelinda Midiri
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Letizia Noto
Gli studenti/scrittori della classe III C
Martina Amanti, Margherita Estella Amico, Martina Bodanza, Mariachiara Crimi,
Michele Cubisino, Samuele Cuce’, Federico D’andrea, Claudia Di Dio, Michelle
Di Noto, Roberta Falliti, Ernesto Forte, Vittorio Furrer, Enrico Massimo Galletta,
Simone Guidaldi, Alessandro La Cono, Ginevra La Rosa, Laura Lisanti, Giovanni
Lo Nostro, Samuele Micalizzi, Valentino Minissale , Elisa Maria Opinto, Filippo
Orlando, Emanuele Pasqua, Alessandra Pavone, Giuseppe Prestipino, Giorgia
Saya, Emanuele Terranova, Ludovica Terranova, Roberta Vinci, Aurelio Zappalà
Il disegno è stato realizzato da Margherita Estella Amico
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Gli alunni hanno risposto con grande entusiasmo all’idea del libro, apprezzando
le modalità di realizzazione. Hanno letto con attenzione ed interesse tutti i capitoli
precedenti e ,pur seguendo una traccia, si sono attivati nella creazione del loro”
pezzo” di storia, usando creatività e fantasia, nel rispetto del filo conduttore che
ha unito tutti i vari capitoli. È stato un lavoro costruttivo che ha coinvolto tutta la
classe e stimolato gli alunni a esprimere idee e semplici regole nella costruzione di
una storia lineare e coerente con la trama generale. Gli alunni si sentono veramente
soddisfatti del lavoro realizzato e che hanno condiviso con studenti di altre scuole.
Si è vissuto un’esperienza veramente significativa!”
APPENDICE
10. Il trionfo di Giulietto
Istituto Comprensivo “G. Verga” plesso “Quasimodo” Riposto (CT) - classe V A
Dirigente Scolastico
Cinthia D’Anna
Docente referente della Staffetta
Maria Antonietta Finocchiaro
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Rosaria Messina
Gli studenti/scrittori della classe V A
Roberta Amoruso, Sofia Calabrò, Paolo Campione, Erika Certo, Roberta Cucè,
Luca D’andrea, Giulia Giamaglia, Martina Giurato, Giulia Grasso, Gloria Grasso,
Francesca Greco, Raffaele Luca, Davide Marino, Claudio Paratore, Giada Petrella,
Stefano Proietto Russo, Tommaso Quattrocchi, Giulia Rinaldi, Alessandro Scalella,
Nancy Torrisi, Emmanuele Trovato, Valeria Zappalà
Il disegno è stato realizzato da: Roberta Amoruso, Valeria Zappalà
Hanno scritto dell’esperienza:
“…Partecipare alla Staffetta è sempre una grande emozione. Questa è la terza
staffetta a cui partecipiamo ed appena la nostra insegnante ci ha dato il via ho
scatenato la mia fantasia. Mi sono sentito più coinvolto delle altre volte, perché
scrivere l’ultimo capitolo comporta un impegno maggiore: l’epilogo decreta il
successo di una storia. Ci siamo sentiti dei veri scrittori. Scrivere un libro a più mani è
un’idea meravigliosa perché mette in moto la creatività di tutti i bambini. Spero che
ci siano altre esperienze simili…”
NOTE
NOTE
NOTE
NOTE
INDICE
Incipit di CLAUDIA FERRAIOLI .................................................................... pag 17
Cap. 1 Un’amica stellare .....................................................................................» 19
Cap. 2 Tra le pagine di un libro ......................................................................» 25
Cap. 3 I bimbi ritrovati .........................................................................................» 31
Cap. 4 Avventura in Egitto .................................................................................» 37
Cap. 5 Il labirinto ...................................................................................................» 43
Cap. 6 Il sogno premonitore ..............................................................................» 49
Cap. 7 Un diamante venduto e un amico acquistato .............................» 57
Cap. 8 Un diamante vero ...................................................................................» 63
Cap. 9 Si torna a casa! .......................................................................................» 67
Cap. 10 Il trionfo di Giulietto ............................................................................» 73
Appendici ..................................................................................................................» 80
Finito di stampare nel mese di aprile 2015
dalla Tipografia Gutenberg di Fisciano (SA), Italy
ISBN 978-88-6908-080-7