Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola I libri per ragazzi scritti dai ragazzi. Racconti che rendono i bambini e i giovani scrittori protagonisti di un’attività che coinvolge l’Italia e tanti altri Paesi europei ed extraeuropei in una fantastica avventura che grazie alla scrittura determina di volta in volta un filo che accomuna, unisce, coinvolge l’attorno … Bimed Edizioni Il racconto viene pubblicato all’interno della Collana annuale della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola, un format che guarda al racconto come a un “bene …” di fondamentale rilevanza per la formazione delle nuove generazioni in grado di determinare relazioni, contaminazioni, confronto, interazione, crescita comune e tanto altro ancora … UN’AVVENTURA STELLARE Partendo dall’incipit di Claudia Ferraroli e con il coordinamento dei propri docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi appresso indicate: II Circolo “Don Antonino La Mela” Adrano (CT) - classe IV C Istituto Comprensivo “San Tommaso d’Aquino” Fratte Salerno - classe III B Istituto Comprensivo “Cimarosa” IV Circolo Aversa (CE) - classe IV E I Circolo Didattico “E. De Amicis” Comiso (RG) - classe III B IV Circolo Didattico “Matteo Mari” Salerno - classe IV B Istituto Comprensivo “Don A. De Caro” Fisciano (SA) Scuola Primaria - classe III B Scuola Statale Italiana di Madrid - classe IV A Istituto Comprensivo “Fiorentino” Battipaglia (SA) – classe III C Istituto Comprensivo “Pascoli Crispi” Messina - classe III C Istituto Comprensivo “G. Verga” plesso “Quasimodo” Riposto (CT) - classe V A Editing a cura di: Francesca Pagano Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Direzione e progetto scientifico Andrea Iovino Responsabile di redazione e per le procedure Alberto Fienga Coordinamento organizzativo e didattico Ermelinda Garofano Responsabile per l’impianto editoriale Francesca Pagano Revisione editoriale Francesco Rossi, Shasa Buonino, Ilaria Mascolo, Maria Cristina Folino Gestione esecutiva del Format Angelo Di Maso, Adele Spagnuolo Grafica di Copertina : Bimed Station Impaginazione Tullio Rinaldi Piattaforma escriba UNISA, Dipartimento di Informatica – Progetto Prof. Vittorio Scarano, realizzazione Dott. Raffaele Spinelli Gennaro Coppola, webmaster BIMED Pubbliche Relazioni Nicoletta Antoniello Amministrazione Rosanna Crupi, Annarita Cuozzo I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione commerciale RINGRAZIAMENTI I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ Exposcuola 2014/15 si realizzano anche grazie al contributo erogato in favore della Staffetta dai Comuni che finanziano l’azione intesa come esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2015 citiamo: Ambasciata d’Italia in Libano, Ascea, Atripalda, Bellosguardo, Borgaro Torinese, Castelletto Monferrato, Favignana, Ivrea, Moncalieri, Montemiletto, Osasco, Piaggine, Pinerolo, Saint-Vincent, Santena, Siano. La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di presentazione dei Racconti 2015 dai Comuni di: Bellosguardo, Moncalieri, Pinerolo, Procida, Salerno, e dal Parco Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il buon esito della Staffetta 2015 e che nella scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa e a Legambiente per l’autorevole apporto tecnico reso alla Staffetta. Vivi ringraziamenti ad ALPEGA Fattoria Didattica che ci ha permesso di collegare la scrittura al mondo della natura e all’educazione verso il nostro Attorno. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che operano in ambito alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR25/09/20140090057P del PROT SCA/GN/1047-2 By Bimed Edizioni Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura) Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected] La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2015 viene stampata in parte su carta riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per il futuro di ognuno di noi… Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di recupero e riciclo di materiali di scarto. La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola 2014/2015 Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola. La Staffetta 2014/15 riceve: l’adesione del Presidente della Repubblica e sua Medaglia di rappresentanza Patrocini: Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Giustizia, Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. PRESENTAZIONE Con la Staffetta quest’anno tanti studenti hanno lavorato sul tema della volontà. È un tema complesso che, però, ci ha permesso di interloquire con i ragazzi sulle grandi questioni del nostro tempo. Lo abbiamo fatto con i bambini della primaria e dell’infanzia e lo abbiamo fatto con i ragazzi delle medie e i giovani delle superiori. È stato un viaggio bellissimo, per certi versi divertente, per altri, impegnativo… Ma ciò che maggiormente colpisce è che la comunità della scuola italiana nel suo insieme, ancora una volta, ha dato prova di straordinaria tenuta. Una tenuta di qualità che accomuna la nostra scuola dalla primaria alla secondaria superiore. Provare a organizzare un esercizio attorno alla volontà significa costringere le nuove generazioni a indicare il proprio volere, la propria visione, quello che “immagini …” ci sia davanti a te e quanto questa immaginazione accomuni l’individuo al proprio contesto. Alla fine della giostra troviamo dei racconti strepitosi, ricchi di fantasia, articolati in una dimensione letteraria molto variegata ma che nel suo insieme dimostra il valore del nostro corpo docente che in ogni livello d’istruzione è assolutamente capace di governare la narrazione e tutti i valori formativi che sono insiti nel progetto e nella costruzione di un racconto. Un racconto, ricordiamolo, che è il frutto di un confronto e di una scrittura di gruppo cioè, è frutto di un esercizio in cui una squadra, o una classe se preferite, unita attorno a un obiettivo riesce a dimensionare, con le parole, LA STORIA. Trasferite tutto questo nel sistema Paese e avrete un modello, il modello da seguire per qualificare il nostro tempo e i nostri spazi. Grazie alle maestre e ai maestri, in generale, ai docenti che si sono sobbarcati le difficoltà che sono insite nella Staffetta di scrittura, grazie ai dirigenti scolastici e agli scrittori, senza la loro “volontà” e la loro disponibilità non avremmo lo start up della Staffetta che si giova della generosità che è nelle parole di chi si dedica per professione alla scrittura e di chi de/tiene la responsabilità della nostra irrinunciabile scuola. Grazie agli sponsor, grazie agli amministratori comunali che investono sulla Staffetta e l’educational, grazie alla filiera dei tecnici e grazie a quanti lontani dai riflettori giorno dopo giorno si dedicano a questa straordinaria avventura di comunità. Un grazie particolare, all’On. Giorgio Napolitano che, ancora una volta, ha voluto premiare la Staffetta con la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana, un encomio che ci gratifica e ci ripaga del lavoro che consente a ognuno di noi, oltretutto, di sentire l’orgoglio del cammino che ci tiene insieme e tiene insieme il passato, il presente e il futuro del mondo di cui siamo parte. Andrea Iovino L’imprescindibile per l’innovazione è nella scrittura È il terzo anno che in partnership con Bimed promuoviamo sul territorio nazionale la Staffetta di Scrittura Creativa e di Legalità che, oramai, ha valicato i confini nazionali coinvolgendo gli studenti di Paesi che vanno dall’America Latina al Medio Oriente e all’Europa. Per noi che abbiamo come mission quella di affermare i valori aggiunti della cultura digitale resta, quest’azione, un’opportunità imperdibile per la disseminazione di ciò che grazie all’innovazione cambierà in meglio la vita del contesto planetario. Grazie alla Staffetta le nuove tecnologie si vanno affermando sempre di più nella scuola italiana e anche nella didattica si determinano cambiamenti dei metodi di apprendimento e di insegnamento. L’interazione tra cultura digitale e Staffetta consente, inoltre, di incidere positivamente sullo sviluppo del pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione, danno modo ai giovani di comprendere appieno i linguaggi e le determinanti positive dell’innovazione tecnologica. L’idea di organizzare attorno alla Staffetta la strategia di ingresso organico dell’informatica nella scuola è, tra l’altro, una modalità di relazione unica tra il contesto degli adulti e gli studenti che sono, oggi, nativi digitali di seconda generazione, dunque, entità che hanno dentro se stessi gli strumenti per poter governare la relazione con gli “oggetti…” che sono parte integrante dell’innovazione che utilizziamo giornalmente. Certipass è sempre più impegnata in favore della diffusione della cultura digitale e continua a operare in linea con le Raccomandazioni Comunitarie che indicano nell’innovazione e nell’acquisizione delle competenze digitali la possibilità evolutiva del contesto sociale contemporaneo. Poter raccontare a una comunità così vasta, com’è quella di Bimed, delle grandi opportunità che derivano dalla cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la relazione con i contesti informatici, è di per sé una occasione imperdibile. Ci è apparso doveroso partecipare anche quest’anno con slancio alla Staffetta Bimed proprio perché siamo certi che attraverso la scrittura potremo determinare una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali alle moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado di affermare il valore del confronto, della contaminazione, dell’incontro e della sussidiarietà. I docenti chiamati a utilizzare una piattaforma telematica insieme ai giovani che scrivono, loro, una parte del racconto; la possibilità, poi, di vivere e condividere grazie al web con tanti altri studenti la storia che evolve grazie al contributo della scuola è una dimensione unica e… felice. Il libro che avete tra le mani è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere, dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che procedimento tecnologico. Il Presidente Domenico PONTRANDOLFO INCIPIT Claudia Ferraroli Giulietto e Stellina Desiderio Come sempre è scesa la sera: il cielo assume una tonalità blu intenso, le nuvole scompaiono e vanno a riposare insieme al sole. Iniziano ad intravedersi le stelle… La luna, che è sempre in ritardo, arriverà fra poco. Appare, volteggiando allegro, l’angelo delle stelle con la sua bacchetta “Donaluce” ben stretta tra le mani. «Buonasera, stelle, riposato bene?», esordisce l’angelo sfoggiando il suo miglior sorriso. «Forza angelo, donaci la luce!» interviene impaziente Stella Smaniosa. «Calma! Ora vi accontenterò tutte» la tranquillizza l’angelo. Nel frattempo, tutta trafelata per la corsa, arriva anche la luna, appena in tempo per ricevere anche lei un po’ di luce. L’angelo agita la sua bacchetta con un movimento rotatorio e… un meraviglioso fascio luminoso va ad avvolgere le stelle e la luna. Le stelle si accendono, si illuminano, riprendono vita. Ora si possono distinguere nettamente. Un occhio attento intravede la loro forma, lo sguardo vispo e i dettagli del loro aspetto, che in lontananza sfuggono. Ecco Stella Gaia: è grande, allegra e con un delizioso ciuffo sul capo. E Stella Ambra? Quando riprende luce, viene percorsa da un brivido e la sua bocca si contrae in una smorfia! Poi c’è Stella Smaniosa. La puoi riconoscere perché è sempre in movimento e nella fretta si dimentica di sorridere! Stella Fiore ha delle belle linee arrotondate. Ah, c’è anche Stella Balla! Compare nella notte sempre a passo di danza. Ma cosa indossa stasera? Stella Inerzia sta già schiacciando un pisolino e Stella Bizza inizia la nottata con una capriola! Per ultima si può scorgere Stellina Desiderio. Le sue amiche pensano che si chiami in questo modo perché desidera essere più grande e luminosa. Ma sarà proprio così? Dall’altra parte del cielo, in quello stesso istante, Giulietto sta alla finestra della sua stanza e scruta la volta celeste. Il nonno dice che ogni bimbo ha una stella in cielo, che lo protegge e lo aiuta a realizzare i suoi sogni. Giulietto ogni sera cerca la sua stella. Ha un grande desiderio che vuole realizzare. Capitolo primo Un’amica stellare Giulietto vive con il nonno perché la mamma e il papà sono dovuti andare via per trovare lavoro e, siccome sono partiti senza alcuna certezza, non hanno potuto portare con loro Giulietto. Il suo più grande desiderio è, quindi, quello di poter riabbracciare i suoi genitori, magari avere un fratellino e poi viaggiare, viaggiare, viaggiare nello spazio e… nel tempo. Giulietto ha un amico molto speciale, Fufino, il gattino regalatogli dai genitori prima della partenza, che gli trasmette, insieme al nonno, tanto affetto. Nonostante questo, la sera Giulietto viene afferrato dalla tristezza e quindi, come suo solito, indossa il pigiamino a righe rosse e blu e le sue pantofoline e si mette davanti alla finestra a contemplare le stelle. Finalmente arriva la notte di San Lorenzo e Giulietto sente che quella notte una stellina cadrà nella sua stanza. In cielo c’è proprio tanto movimento e la luna ha radunato Capitolo primo 19 20 tutte le stelle per fare un sorteggio: 5000 stelle avranno il loro bambino da proteggere. Dopo il sorteggio di 3333 stelle la luna estrae un bigliettino ed esclama: «Stellina Desiderio!» e prosegue «Il bambino che proteggerai è Giulietto». Quando il sorteggio finisce, le 5000 stelle partono: sembrano coriandoli di luce e Stellina Desiderio è un coriandolo piccolino, ma luminosissimo. Così parte in picchiata verso Giulietto che, vedendola arrivare, apre la finestra e dice, un po’ spaventato ma felice: «E tu chi sei? Sei una stella cadente?» «Ma no, sciocchino. Io sono Stellina Desiderio e sono la tua stella protettrice». «Oh! Tutto chiaro! Io sono Giulietto». Stellina Desiderio continua: «Noi saremo uniti per sempre e potrò esaudire anche i tuoi desideri. Sicuramente ne hai». «Cara Stellina, ti ho aspettato tanto!» Giulietto esprime i suoi desideri e poi dice: «Ma veramente puoi esaudirli?» «Certamente, anche perché sono bei desideri». «Vuoi che ne esaudisca uno ora?» Un’amica stellare «No Stellina, mi fido di te! Però… per esempio… potresti far parlare per un attimo Fufino?» Stellina sorride e guarda Fufino, che perso nel suo sguardo miagola: «Posso avere una stellina anche io?» Giulietto non crede alle sue orecchie, ma è tutto vero. Abbraccia Stellina Desiderio, che gli dice: «Ora vai a dormire. Io veglierò su di te. Da domani partiremo per vivere tante avventure notturne e lavorare per esaudire tutti i tuoi desideri». L’indomani il nonno gli chiede se ha dormito bene e Giulietto dice: «Sì! Sì! Sì! Sai nonno, stanotte nella mia stanza è venuta la mia stella». Il nonno sorrise e dice: «Wow! Sai, quando ero piccolo, la mia Stella Brillina mi disse che sarebbe stata con me per sempre e mi donò questo ciondolo con dentro la sua lucentezza. Dopo tanti anni la sera torna ancora da me». Giulietto pensa che a lui non era stato dato il ciondolo ma, colpito da una luce improvvisa, corre nella sua cameretta e sotto il cuscino ne trova uno a forma di stella con il suo nome inciso e dentro un altro ciondolino a forma di Capitolo primo 21 22 stellina con su scritto “Per Fufino”. Giulietto si reca felice a scuola, ma non vede l’ora che arrivi la sera per poter rivedere Stellina Desiderio che, puntualissima, si ripresenta al suo caro amico dicendogli: «Vedo che avete indossato i ciondolini! Giulietto sei pronto per vivere la nostra prima avventura?» Il bimbo entusiasta grida: «Sìììììì! Può venire anche Fufino?» Stellina Desiderio dice di sì, li prende con sé e li porta a conoscere le sue innumerevoli stelle sorelle. Giulietto è un po’ confuso: è proprio difficile ricordare tutti quei nomi, ma è anche emozionato e soddisfatto. Stellina Desiderio gli presenta anche Stellina Straniera, che li avrebbe aiutati a parlare lingue diverse e li saluta dicendo “buonanotte” in tantissime lingue: «Bonne nuit! Good night! Boa noite! Buenas noches! Gute Nacht! Dobranoc! Jó éjt! Goedenacht! Noapte bună! İyi geceler! God natt! Bonan nokton!». Infine, gli presenta l’angelo delle stelle con la sua bacchetta “Donaluce”, che offre loro delle bacche dicendo: «Queste sono le rare Stellebacche, che fanno respirare Un’amica stellare sott’acqua». Stellina Desiderio chiede ai suoi amici se vogliono fare un viaggio in fondo al mare e Giulietto, entusiasta, dice: «Ok! Ci sto!» Mangiano quelle bacche e si tuffano in acqua. Un mondo meraviglioso si presenta ai loro occhi. Ad un tratto delle stelle marine si avvicinano e salutano la loro sorellina celeste e i suoi nuovi amici. Tutto è nuovo e stupendo, ma le bacche tra un po’ perderanno il loro effetto, quindi è il momento di ritornare a casa. Dopo aver salutato le stelle e l’angelo, in pochi attimi si ritrovano nella loro stanza. Il loro primo magico viaggio è finito. Giulietto si addormenta felice con la certezza che la sua stella protettrice è accanto a lui e che la notte successiva l’avrebbe accompagnato in un’altra incantevole avventura. Capitolo primo 23 Capitolo secondo Tra le pagine di un libro Il giorno dopo, arrivata la sera, Giulietto comincia a leggere un libro per ingannare il tempo. Dopo un po’, il libro cattura tutta la sua attenzione ed egli non si accorge che sono passate ore ed è buio. Quando va alla finestra e guarda in cielo, Stellina Desiderio è più splendente che mai e, sorridendo, gli chiede: «Are you ready for a new voyager??» Giulietto, emozionato e felice, le risponde: «Yes, I’m ready, ma questa volta il mio desiderio è più difficile da realizzare. Mi piacerebbe andare in un posto fantastico, cioè nel libro che sto leggendo». «E di cosa parla questo libro?» «Parla dell’Isola che non c’è, nella quale vive un bambino, Peter Pan, che non vuole crescere, e con lui ci sono dei Bimbi Sperduti, che vagano per l’isola». Stellina Desiderio guarda Giulietto e, intenerita, lo trasporta, in pochi secondi, in un cielo stellato che si Capitolo secondo 25 26 affaccia sull’Isola che non c’è. Ci sono tutte: Stella Smaniosa che si agita continuamente, Stella Gaia con il suo sorriso smagliante e allegrissima, Stella Fiore vanitosa come non mai, Stella Inerzia che dorme e riflette, e tante altre ancora, una più luminosa dell’altra, tutte pronte a riprendere l’avventura. Stella Ambra riflette la luminosità della bacchetta “Donaluce” e illumina l’Isola, che appare grande, piena di alberi, con un grande fiume pieno di coccodrilli, tanti pappagalli colorati che volano dappertutto e, in fondo, le tende degli Indiani e la nave dei Pirati. Fufino, impaziente, cerca di scappare dalle braccia del padroncino, che deve sforzarsi per tenerlo fermo, e si dimena per scendere. Giulietto allora, insieme a Stellina Desiderio, scende sull’isola. I Bimbi Sperduti vedono apparire all’improvviso questo bambino piccolo come loro, con un libro sotto il braccio e un’espressione seria, e sono sorpresi e incuriositi, ma non si impauriscono e lo accolgono con curiosità: «Hello, welcome on the Island that there isn’t! What’s your name? ! Chi sei? Da dove vieni? Come hai Tra le pagine di un libro fatto ad arrivare fin qui? L’Isola è protetta dai pirati, che la controllano dalla nave di Capitan Uncino! È impossibile arrivarci!» «Ciao, io sono Giulietto, e la luce che vedi intorno a me è Stellina Desiderio. Sono arrivato con lei dal cielo, e ho viaggiato in un libro. Guardate, in queste pagine ci siete voi tutti, io vi conosco già. Siete i Bimbi Sperduti, non avete famiglia e quest’isola è la vostra casa. È triste». «Sì, una notte abbiamo sognato di essere su quest’isola e di giocare agli esploratori, ma poi il sogno è svanito all’improvviso, senza darci il tempo di svegliarci, e da allora siamo qui prigionieri». «Ma è terribile, dovete cercare i vostri genitori e tornare a casa...» «Oh, no! Ormai ci troviamo benissimo, e abbiamo un capo fantastico e in gamba. Resteremo qui, sempre bambini, sempre a giocare, a correre, a ridere…» In quel momento sbuca, dietro un albero altissimo, un bambino con un vestito verde e un cappello, pur’esso verde, con una piuma rossa. Giulietto, emozionato, lo guarda e Capitolo secondo 27 28 poi osserva l’immagine sul libro… ma sì, è proprio lui, Peter Pan, che lo fissa spavaldo. «Chi sei? Cosa sei venuto a fare? Non abbiamo bisogno dei tuoi consigli: siamo felici di essere bambini, di vivere una vita piena di avventure, di giocare senza genitori che ci dicano “lavati le mani, fai i compiti, comportati bene!” Stiamo bene così, senza prediche, senza doveri, senza responsabilità. Vero, amici?» «Vero, capo! Tutti per uno, uno per tutti!» In quel momento Fufino comincia a correre tra gli alberi rincorrendo delle stupende farfalle colorate, ma all’improvviso sbuca un terribile coccodrillo pronto ad azzannarlo. Il gattino miagola disperato. I Bimbi Sperduti si guardano per un istante e poi, con i loro pigiamini a forma di animali, si lanciano contro il coccodrillo per salvare Fufino. Il gatto, riconoscente, lecca i loro visi e i Bimbi sperduti, dopo quel momento di coraggio e di amore, tornano ad essere bambini che cercano i genitori e scoppiano a piangere. Commosse, le Stelle scendono dal cielo e Tra le pagine di un libro ognuna di esse prende per mano un bambino e lo adotta. Peter Pan guarda furioso la scena e urla: «Perché vanno via? Sono rimasto solo! Stai tu con me, allora, ci divertiremo!» «No, Peter Pan, io non voglio rimanere sempre bambino come te, prigioniero di una fiaba. Io voglio diventare grande e fare la mia parte nel mondo. È bella quest’isola, e sarebbe bello rimanere qui, ma io devo cercare i miei genitori». E così Giulietto tende la mano a Stellina Desiderio e si unisce alle altre Stelle e agli altri bambini, pronto a tornare dal nonno. È stanchissimo, ma emozionato e felice. Presto sarà di nuovo giorno e poi di nuovo sera. Capitolo secondo 29 Capitolo terzo I bimbi ritrovati Non c’è un nuvola nel cielo in questa notte d’estate; le stelle sembrano tante perle. Ci sono tutte, più folgoranti che mai ma, a guardare bene, una scia di luce intensa, che non si era mai vista prima, brilla in un posto ben preciso della volta celeste. “È forse una nuova costellazione?” pensa l’angelo delle stelle avvicinandosi. «Chi siete? Da dove venite?» chiede alla prima stella che si ritrova davanti. «Siamo le stelle che tengono per mano i Bimbi Sperduti e veniamo dall’Isola che non c’è». «Perché brillate così tanto, più delle altre stelle?» «è la felicità di questi bambini che ci rende più luminose» dice una di loro. Di lì a poco, vocine di bimbi risuonano nell’aria: «Siamo felici di riprenderci la nostra vita fatta di regole, di impegni e di responsabilità!» «Vorremmo tornare a casa!» «Desideriamo tornare a scuola! Riabbracciare mamma e Capitolo terzo 31 32 papà!» In tutto questo fermento, Stella Gaia fa una proposta: «Organizziamo una festa!» «Sì, un bel party danzante!» aggiunge Stella Balla. Entrambe hanno ascoltato i desideri dei piccoli e intendono rendere quella notte più dolce di ogni altra. Il cielo è ormai una danza di stelle gialle, brillanti come diamanti. «Si dia inizio ai festeggiamenti!» esclama l’angelo delle stelle «Bisogna festeggiare la nascita di una nuova costellazione, quella dei Bimbi Ritrovati!» La festa ha inizio tra canti e balli; ogni stella ha il suo bambino. Stella Gaia è più luminosa ed allegra del solito. Stella Balla indossa il suo tutu preferito. Stella Ambra riflette su di sé la luminosità di tutte le stelle. Stella Smaniosa appare più tranquilla, lancia sorrisi che acquistano la forma di farfalle dai colori fosforescenti. Stella Bizza compie dieci, venti e forse più capriole nel blu intenso del cielo. Persino Stella Inerzia, che va sempre a dormire presto, danza senza fermarsi con il bambino da lei adottato. Stella Fiore invece tiene per mano Michael, I bimbi ritrovati il bambino più piccolo, quello che piangeva più degli altri sull’Isola e che ora è triste. Michael, mentre gli altri festeggiano, guarda la sua stella e rivede la sua mamma. Era buona, si occupava di lui, gli faceva le coccole e gli consentiva di addormentarsi abbracciato a lei quando non si sentiva bene. Intanto dall’altra parte del cielo Giulietto dorme da un bel po’, ma il sonno è agitato nonostante la stanchezza della notte precedente. Sogna i Bimbi Sperduti e in particolare il più piccolo, il più triste. Giunge il momento in cui il chiarore delle stelle cede il posto alla luce dell’alba. I festeggiamenti sono finiti e ogni bimbo si addormenta accanto alla sua stella mentre una dolce ninna nanna risuona nell’aria, cantata da Stella Gaia. È ormai mattina inoltrata e Giulietto si sveglia. Accanto a lui c’è Fufino che miagola. “Non hai dormito bene, vero? Quante gomitate e pedate mi hai dato stanotte!” sembrano dire i suoi occhi. Giulietto lo tira a sé, lo accarezza e lo coccola dolcemente. Pensa e ricorda i suoi genitori che glielo hanno Capitolo terzo 33 34 regalato. Li riabbraccerà un giorno? Si ricorda del sogno fatto, di Michael, il bimbo dai capelli neri e dagli occhi azzurri come il cielo. Sull’isola gli si era avvicinato; indossava una camicia a quadri verdi e jeans grigi. «Hello! My name is Michael. What’s your name?» gli aveva chiesto, e Giulietto pensava “È inglese, dunque!” Giulietto trascorre buona parte della giornata sotto l’albero del giardino in compagnia del suo gattino, in attesa che arrivi la sera pensando al desiderio che avrebbe espresso. Stellina Desiderio si presenta puntuale come le altre volte. «Dove vorresti andare questa notte?» «Vorrei andare in Inghilterra, non tanto per un viaggio di piacere, quanto piuttosto per realizzare il desiderio di Michael che vuole riabbracciare i suoi genitori. È inglese, sai?» «Il tuo desiderio mi commuove. Sei un bambino buono e un giorno, vedrai, la tua bontà verrà ricompensata». Felice come non mai Giulietto si lascia trasportare da Stellina Desiderio verso quella luce dove la notte precedente c’era stata una grandissima festa, verso la coI bimbi ritrovati stellazione dei Bimbi Ritrovati. Fufino è con loro; al collo ha il ciondolino a forma di stellina che tiene ben stretto. Michael è lì con Stella Fiore. Giulietto si rivolge a Michael: «Sono Giulietto! Mi riconosci? Sono con Stellina Desiderio. Insieme ti porteremo dalla tua mamma». Il bimbo a quelle parole fa salti di gioia. Non sa se ridere o piangere, vuole dire tante cose e invece balbetta. Finalmente dice: «Evviva!» e abbraccia Giulietto. Durano poco gli attimi di felicità. Lo sguardo di Michael diventa di nuovo triste. Guarda Stella Fiore e si commuove; fissa ad uno ad uno i suoi compagni di sventura e, in verità, non è felice. «Non posso ritornare a casa solo io! O tutti o nessuno!» Giulietto guarda Stellina Desiderio con aria supplichevole. La stella comprende il suo pensiero e dice: «Tutti ritorneranno alle loro case, dai loro papà, dalle loro mamme. Tu sarai il primo». Stellina Desiderio con Giulietto, Michael e Fufino prende la strada che li porterà a Londra. Nel cielo ora si vedono quattro luci che velocemente scivolano verso la città del Big Ben. In lontananza Fufino Capitolo terzo 35 vede affacciata alla finestra una donna; è illuminata dalla luce della stanza, guarda le stelle e prega. Stella Desiderio con gli altri tre si dirige verso la luce. I quattro viaggiatori sono adesso fermi lì davanti alla donna. «Mamma!» «Michael!» Lacrime di gioia pongono fine al viaggio. Michael ha ritrovato la sua mamma. Stellina Desiderio riaccompagna Giulietto e Fufino dal nonno, poi ritorna dall’altra parte del cielo. 36 I bimbi ritrovati Capitolo quarto Avventura in Egitto Stellina Desiderio era stata di parola: nel giro di alcune sera, i Bimbi Sperduti erano stati riaccompagnati dai loro genitori. Giulietto, invece, ancora non può riabbracciarli; si sente solo e triste, ma nello stesso tempo forte, tenace e pervaso da tanta buona volontà che gli permette di non scoraggiarsi. Quella sera Fufino e Giulietto si sentono ansiosi, guardano la notte stellata in attesa che arrivi Stellina Desiderio, la loro fedele compagna di viaggio. È una notte illuminata, come sempre, da mille stelle, ed è un vero spettacolo quel cielo buio ma scintillante. All’improvviso i due amici sentono un dolce tintinnio e vedono in quell’immenso cielo apparire due costellazioni, l’Orsa Maggiore, seguita dall’Orsa Minore. Come per magia Stella Desiderio si stacca dalle sue compagne, li prende con sé e li mette sul carro più grande. Possono Capitolo quarto 37 38 quindi iniziare liberamente un’altra accattivante avventura. Saliti sul carro dell’Orsa Maggiore, Stellina Desiderio chiede a Giulietto: «Quale viaggio ti piacerebbe fare stanotte?» Giulietto le risponde: «Oggi mi piacerebbe andare a visitare lo straordinario Egitto per scoprire la magia che si nasconde dentro le gigantesche e misteriose piramidi». Stellina Desiderio lo accontenta. Giulietto è incuriosito da quel Paese cosi misterioso grazie ad uno degli appassionanti racconti del nonno che, nella vita aveva viaggiato molto. Durante il viaggio Giulietto però si ricorda che il nonno gli aveva raccontato che da piccolo possedeva un orsetto, chiamato Yoghi, a cui era molto affezionato e che l’aveva perso proprio durante quel viaggio in Egitto, in un’escursione nella piramide di Cheope. Il bimbo vorrebbe riportare al nonno quell’orso per farlo felice, visto che il giorno del suo compleanno sarebbe stato imminente. Così lo chiede a Stellina Desiderio che gli risponde subito di sapere dove si trova quell’affetto così Avventura in Egitto caro al nonno. Giulietto è felice e così insieme partono per la destinazione. L’orsetto è inconfondibile: ha legato al collo il ciondolo a forma di stella che Stella Brillina aveva regalato al nonno quando era piccolo. Durante il lungo viaggio si scorgono nel cielo tutte le altre stelle: Stella Balla, Stella Fiore, Stella Inerzia, Stella Gaia, Stella Smaniosa, Stella Ambra, Stella Bizza, e osservano tutti i pianeti, le galassie e perfino la straordinaria Stella Polare che luccica più delle altre vicino all’angelo delle stelle. Incontrano anche Stella Straniera che felicemente si unisce a loro per andare in Egitto e avviare loro a tradurre quella nuova e strana lingua. Però, per recuperare l’orso e il ciondolo del nonno, bisogna andare indietro nel tempo e così Stella Desiderio, Stella Straniera, Giulietto e Fufino, appena arrivati in Egitto, scendono dal carro dell’Orsa Maggiore e salgono su una macchina del tempo, chiamata “car go back in time”. Improvvisamente si ritrovano davanti alla Piramide di Cheope, la più grande d’Egitto, custodita da una Capitolo quarto 39 enorme Sfinge che tiene in mano il codice segreto per entrare dentro. Stella Straniera lo decifra subito e in un battibaleno si ritrovano dentro la piramide. All’interno c’è uno spettacolo strabiliante: al centro di una immensa sala si erge, su un piedistallo tutto d’oro, una teca che custodisce all’interno anche l’orso del nonno e il ciondolo a forma di stella. Giulietto e Fufino vi si avvicinano velocemente per prendere l’orsetto ma si sente improvvisamente un grande boato, proprio come quello del Bing Bang. Tutti hanno paura, ma Stella Straniera, con molta calma, pronuncia delle parole magiche in filastrocca: 40 «Habricus carachius, carachius habricus, smetti boato di fare bum bum, non ci fai paura, vai via e non tornare mai più». Il boato cessa, la teca si apre e Giulietto, preso l’orsetAvventura in Egitto to, scappa via insieme a Fufino con la “car go back in time”. Aprono il ciondolo dell’orsetto e vi trovano dentro un grosso diamante e un biglietto con la scritta “Questo diamante riunirà Giulietto ai suoi genitori”. Giulietto è felicissimo per ciò che ha trovato, e prima di ripartire chiede a Stella Desiderio di consegnare subito quel ciondolo alla sua mamma e al suo papà così, diventati ricchi, sarebbero potuti tornare a casa e lui li avrebbe potuti riabbracciare per sempre. Durante il viaggio Giulietto sta per mettere il ciondolo dentro un sacchetto per custodirlo meglio ma per una mossa sbagliata il ciondolo cade nello spazio. Il bimbo piange disperato e implora Stella Desiderio di aiutarlo a recuperare il ciondolo. La Stellina lo consola dicendogli che, raccogliendo alcuni indizi, sarebbero riusciti insieme a scoprire dove era finito il diamante. Capitolo quarto 41 Capitolo quinto Il labirinto Giulietto, disteso sul letto della sua stanza dopo essere tornato dall’Egitto, piange disperato perché senza il diamante non potrà riabbracciare i suoi genitori. Piange così forte da non accorgersi dell’arrivo al suo fianco di Stellina Desiderio la quale, intenerita, subito gli domanda: «Perché piangi?» Giulietto, dopo essersi asciugato le lacrime, risponde: «Piango perché ora tutto è perduto! Senza quel diamante magico non potrò rivedere mamma e papà!» A quel punto Stellina Desiderio rincuora il povero Giulietto e lo convince a salire in cielo insieme a lei e a Fufino per iniziare le ricerche del ciondolo. Subito i tre amici chiedono alle stelle informazioni senza, però, ottenere alcuna risposta soddisfacente. Il tempo passa inesorabilmente fino a quando non si imbattono in una stella molto speciale che si avvicina a loro dicendo: «Salve! Il mio nome è Stellina Indovina e Capitolo quinto 43 44 voglio aiutarvi! Di che cosa avete bisogno?» Giulietto risponde: «Vorrei tanto sapere dove si trova il diamante che ho perso… o almeno avere un indizio!» Stellina Indovina, per esaudire la richiesta dello sfortunato bambino, estrae dal cilindro un’enorme sfera di vetro magica e, dopo averla consultata, con un filo di voce bisbiglia queste parole: «Il diamante che cerchi si trova nel labirinto di Creta, vicino al palazzo di Cnosso, dove vive il re Minosse. Ma c’è un problema: il diamante è custodito dal Minotauro! Per recuperare il diamante dovrai sfidarlo stando ben attento, però, a non diventare il suo pranzo!» Giulietto, stupendo tutti, con grande enfasi prende la parola: «Farò qualunque cosa per riavere il ciondolo! Recupererò quel diamante, anche a costo della vita!» Così, non prima di aver ringraziato Stella Indovina, lasciano il cielo e atterrano a Creta, di fronte al labirinto. Giulietto, dopo aver preso per mano la sua stellina, mostra ancora una volta tutto il suo coraggio: «Forza Stellina Desiderio! Ce la possiamo fare!» A quel punto lei fa comparire una bussola e un gomitolo di lana per orientarsi Il labirinto nel labirinto, come quello usato da Arianna. Varcata la soglia di quell’intrico di corridoi Giulietto, guardando il labirinto, è spaventatissimo perché percepisce rumori strani e sinistri, oltre alla presenza di rovi con spine ultra appuntite. I nostri eroi girano in lungo e in largo finché si imbattono nel Minotauro, trovandolo addormentato. A Fufino scappa un “miao” e il Minotauro si sveglia e Giulietto, nonostante le ginocchia tremanti e le gocce di sudore che gli scendono dalla fronte a causa della visione di quel mostro, si fa forza pensando ai genitori ed affronta con incredibile audacia la belva, pensando che la spada regalatagli da Stella Indovina gli avrebbe garantito la vittoria. Sono accanto a lui Fufino e Stellina Desiderio, che trasmettono una grande sensazione di sicurezza e di protezione al loro piccolo, coraggioso amico. In particolare il gattino miagola senza sosta perché è preoccupato per il suo padrone che è in grande difficoltà. Le cose si mettono veramente male: Giulietto sembra avere la peggio nel combattimento con il Minotauro. Capitolo quinto 45 46 Così, Stella Desiderio abbaglia con la sua forte luce il grande mostro, disorientandolo. Fufino prende coraggio e salta sulla testa della belva tirandole le corna come se stesse guidando una macchina e con un’altra abile mossa incomincia a graffiare come una grattugia il volto del Minotauro. Costui, diventato quasi cieco, non si accorge che Giulietto nel frattempo ha adocchiato il diamante collocato su un piedistallo d’oro e di platino. Così, una volta presa la pietra preziosa, Giulietto grida in inglese, per non farsi capire dal Minotauro: «Let’s go friends! We must go back home!» A questo punto, però, c’è un intoppo: uscire dal labirinto! Per fortuna Stellina Desiderio, prima di entrare, aveva usato il leggendario filo di Arianna per tracciare la strada percorsa durante tutto il tragitto. Grazie a questo stratagemma i tre protagonisti di questa straordinaria avventura riescono a trovare l’uscita prima che il Minotauro, ripresosi dai graffi inferti da Fufino, abbia la possibilità di incornarli. Giulietto, nonostante sia ancora esausto per tutta la fatica accumulata fino a quel momento, non sta più nella Il labirinto pelle per la gioia. Infatti, grazie al diamante ritrovato, potrà finalmente ricongiungersi con i genitori e dare la bella notizia al caro nonno, che lo aspetta a casa. A tal fine, Stellina Desiderio si accinge a trasportare il gatto e il suo padroncino a casa attraverso lo spazio quando, all’ improvviso, arriva il nemico di tutte le stelle: il vento, il quale sballotta i tre amici e provoca la caduta del diamante, gelosamente custodito nella tasca dei pantaloni di Giulietto. I tre amici non possono credere che sia accaduto di nuovo… Capitolo quinto 47 Capitolo sesto Il sogno premonitore Il vento forte, dal fiato straniero scompiglia il firmamento e continua a far volteggiare Stellina Desiderio, Giulietto e Fufino come foglie d’autunno. Nel cielo buio, dai pensieri oscuri, le lacrime di Giulietto scrosciano mille gocce sorelle, distillate pian piano. Stellina Desiderio si prodiga per rassicurarlo e gli dice: «Calmati, vedrai che anche questa volta riusciremo a catturare il diamante incantato. La “calma” è come una lente, uno strumento per vedere l’invisibile, intorno a noi, dentro di noi, nell’infinito mondo di fuori, in cui ci sono miriadi di cose invisibili». Il piccolo ammira le sue belle parole ed è più sereno. Sa che può ancora sperare, il suo sogno si realizzerà. È insopportabile, infatti, pensare di non poter avverare il sogno di riabbracciarli! Gli manca la mamma, il suo bacio della buona notte, la sua mano sotto il suo viso quando dorme. Capitolo sesto 49 50 Gli manca il papà, il suo abbraccio forte di quando, prima di dormire, gli diceva «Ti voglio bene, a domani, ometto!» Nel frattempo toccano terra e raggiungono casa. Il nonno, nel riabbracciarlo, vorrebbe ascoltare la sua recente avventura, ma a un tratto fa un gesto segreto: uno sbadiglio dietro una mano aperta. È tardi, ha un gran sonno, gli dà un bacio e va a dormire. Anche a Giulietto scende il sonno e le palpebre gli diventano pesanti. Cammina e cammina con gli occhi chiusi, nella notte nera, fino al letto, su cui cade addormentato come un sasso. Fa un sogno bizzarro assai e la notte gli sembra più breve che mai. All’alba, Stellina Desiderio arriva puntuale a casa dei suoi amici per iniziare un nuovo e meraviglioso viaggio. Sarà un viaggio senza biglietto, senza bagaglio, senza soldi, ma con la gioia e la speranza nel cuore. Giulietto è emozionato a causa del suo sogno strampalato che sa di “premonizione”, perciò lo racconta subito alla sua Stella protettrice. Il sogno premonitore Dice: «Ho incontrato molti Cavalieri girovaghi che, a turno, mi hanno consegnato un pezzetto di carta, strappato e stropicciato con sopra una sillaba scritta in stampatello. L’ultimo Cavaliere mi ha detto che sono pezzi in disordine di un unico messaggio scritto e poi stracciato. Ha aggiunto che se il messaggio viene “ricostruito” correttamente svelerà un importante indizio sul nome della città in cui si trova il diamante!» Stella Desiderio, incredula, chiede: «Cosa c’è scritto sui pezzi?» «Te lo dico, me li ricordo tutti! Inizio dal primo: LA/BE/AMI /O/A/NI/NA/DU/MA/TE/CHE/LON/BRI/DE/TAN/LET». «È davvero bislacco il tuo sogno! Tuttavia, penso di riuscire ad appagare il tuo desiderio!» lo rassicura la sua Stella paladina. E mentre si alzano nello spazio, lasciano alle spalle i colori e i profumi della Costa d’Amalfi, fanno rotta verso Nord, Stella Desiderio gli urla il testo del messaggio segreto: «O MIA BELA MADUNINA CHE TE BRILET DE LUNTAN». Immediatamente i due capiscono che si tratta della città Capitolo sesto 51 52 all’ombra della Madonnina di rame dorato, posta sulla guglia più alta del Duomo: Milano! E via! Destinazione Milano!!! «Più veloce della luce!» ordina Giulietto. «Anche più veloce dei pensieri!» gli fa eco Stellina Desiderio. Il vento fresco e frizzante gli fa da carburante. Passano sopra i ponti, case, siepi, passano sentieri e viottoli. Puntano in avanti come truppe quando attaccano in battaglia. E ancora, sorvolano un fiume, una pianura, un battito di ciglia, poi… Un abbaglio di colore azzurro, rosa e vermiglio. Giulietto e Fufino si coprono gli occhi mentre Stellina Desiderio ripete: «Questo bagliore proviene da laggiù, dalla sommità di un super albero!» «Let’s go to see it!» rispondono in coro i due amici. Ai loro occhi si presenta un meraviglioso spettacolo di giochi d’acqua, fumo e luci che illuminano il cielo tenebroso. Intravedono una scritta stilizzata nei colori dell’arcobaleno: EXPO MILANO 2015. Il sogno premonitore Sono arrivati, ma una volta a terra, si sentono storditi. «Com’è grande qui!» dice Giulietto «Peccato che il cielo è nuvoloso!» «È il fumo nero delle fabbriche!» spiega Stellina Desiderio. E mentre si aggirano nell’immenso parco, alla ricerca di un viso amico, Stellina alza la testa e… Cosa scorge alla sommità di quell’albero scintillante? Il diamante incantato di Giulietto che, nel cadere dal cielo, è rimasto incastonato sul ramo più alto di quella scultura. «Erano i suoi raggi che facevano brillare il cielo quando eravamo in viaggio!» enfatizza Stellina Desiderio. Giulietto non sta più nei panni, il cuore va a mille all’ora, sente le braccia di burro e le gambe sciogliersi come un dolce di pasta frolla. Non sa come raggiungere il sospirato brillante. Intanto lui è lì, ai piedi della torre, icona italiana dell’Expo 2015 e nessuno glielo porterà più via! Nel frattempo, in quel posto bellissimo incontrano tre tipi strani, il primo ha un gran faccione. In un “Unico Volto” ha la frutta e gli ortaggi dei vari Paesi del mondo. Si presenCapitolo sesto 53 54 ta: è Foody. Un personaggio saggio, rispettoso e amante della buona cucina. È cordiale con loro, tanto che gli presenta subito due dei suoi più affezionati amici: Max Mais, che ha il corpo a forma di pannocchia dai chicchi blu, rari nei menù, proveniente dall’America Latina. Un tipo socievole, alternativo, un po’artista ma anche capace indovino in grado di predire il futuro a tutti quelli che incontra. Rodolfo, il secondo, ha il corpo di un fico, nella vita ama fare palestra, giocare a poker, cantare al karaoke e posare per le foto per riviste o paparazzi. Giulietto è visibilmente imbarazzato per la richiesta che sta per fare, ma raccoglie tutto il suo coraggio e chiede loro un aiuto per riprendersi il brillante. Inizia una gara di solidarietà: Rodolfo, che è un culturista resistente e agile, si arrampica sul tronco dell’Albero della vita, raggiunge l’ultimo ramo, acciuffa la pietra preziosa e la consegna con orgoglio al proprietario. Max Mais, abile indovino, gli svela un segreto e gli fa una Il sogno premonitore profezia: «Io ho conosciuto i tuoi genitori, sai? E, ti dirò di più, fra ventuno giorni realizzerai il tuo desiderio: finalmente riabbraccerai la tua mamma e il tuo papà!» Giulietto, con la voce rotta dalla commozione, trova la forza di dire soltanto: «È una notizia vera o una vera… “bufala?” Dove li hai visti? Quando?» «Li ho conosciuti qui, due mesi fa, quando hanno lavorato all’Expo nel Padiglione Italia, nel campo “Arredi ed Elementi di Design”. Sono andati via da una decina di giorni, quando il loro incarico di lavoro è terminato. Ora sii felice, segui la luce buona della tua Stella e… preparati per un altro avventuroso ed entusiasmante viaggio!» Capitolo sesto 55 Capitolo settimo Un diamante venduto e un amico acquistato Nella testa di Giulietto risuonano ancora le parole di Max: «Fra ventuno giorni rivedrai i tuoi genitori!» Mentre sta così, assorto in quel pensiero, Giulietto non si accorge che Fufino sta inghiottendo il diamante... È quel “Gluckkk! Mieeeuuuu!” che lo mette in allarme, assieme a un bagliore fuggente che scompare, rapido, nella gola di Fufino. Eh sì! Ne ha anche la prova: quel gonfiore sospetto alla pancia del micio, che più che a un gatto lo fa assomigliare a un panda gravido! «Stupido gatto! Che cosa hai fatto!?» «Un grazie poteva bastare! Mieeuuu!» «Ma grazie di cosa! Non rivedrò più i miei genitori senza il diamante!» Deve intervenire Stellina Desiderio per chiarire l’equivoco: «Giulietto, non è come pensi! Fufino voleva proteggere il diamante!» «Se non ci fossi io, goodbye diamond! A te una volta è Capitolo settimo 57 58 scivolato dalla tasca e l’altra è caduto dalla borsa!» Poi continua, toccandosi la pancia «Per lo meno per un po’ di giorni non lo perde nessuno!» Giulietto è mortificato per il fatto che quella palla di pelo abbia avuto un’idea migliore della sua; ed è anche un po’ preoccupato, perché teme che alla fine toccherà proprio a lui “ripulire” il diamante. Ma la sua preoccupazione maggiore è: a chi vendere quel diamante? Sicuramente ad un ricco: quella pietra vale milioni! “Ma dove lo trovo un milionario del genere?” pensa Giulietto. Mentre si fa mille domande, una limousine enorme, di colore nero, gli passa davanti, seguita da una fila di macchine di scorta. Un nugolo di giornalisti arriva di corsa, assiepandosi e gridando: «Lo sceicco del Qatar è arrivato!» Intanto, all’interno della limousine, il figlio dello sceicco si annoia a morte. Si chiama Mohammed, ma in famiglia lo chiamano tutti Mohami ed è un bel bambino, magro ed alto, con la pelle olivastra e grandi occhi scuri. Ne ha abbastanza di viaggiare, di stare solo fra adulti e di tutta Un diamante venduto e un amico acquistato quella gente attorno. Sgattaiola fuori dalla macchina: vuole andare alla ricerca di un bel gelato. Giulietto lo nota perché è vestito come un arabo, con la tunica bianca lunga e il copricapo tradizionale. Mohami si avvicina a Giulietto; è così contento di vedere finalmente un bambino, che si scorda persino del gelato. «Come si chiama il tuo gatto?» «Fufino». «E perché ha quella pancia così gonfia?» «Perché si è mangiato un diamante grosso come un’arancia». «Un diamante enorme? Mio padre ne ha una collezione». «I miei genitori invece sono molto poveri e sono dovuti andare via per trovare un lavoro. Io devo vendere questo diamante per farli tornare. Mi mancano tanto...» Nel frattempo, lo sceicco si è accorto dell’allontanamento del figlio e lo manda a riprendere da due uomini della scorta. Quel bambino, la luce dei suoi occhi, ogni tanto lo fa veramente dannare. «Signorino Mohamed, suo padre la reclama!» «Non vengo! Voglio restare qui col mio nuovo amico!» Capitolo settimo 59 60 Lo sceicco arriva furioso: «Mohamed! Smettila di fare storie! Sono qui per affari! Non ho tempo da perdere!» «Papà, ce l’ho io un affare per te! Il mio amico ha un diamante enorme da vendere!» «Io, lo sceicco del Qatar, dovrei fare affari con un moccioso? E poi dove sarebbe questa meraviglia?» Giulietto e Mohami si guardano i piedi, imbarazzati. Non osano dire allo sceicco dove momentaneamente si trova il diamante. Alla fine hanno il coraggio di indicarglielo con un cenno del capo. Lo sceicco diventa paonazzo per l’affronto: «Per la barba del profeta! Come osate!» Nel vedere la reazione dello sceicco, Stellina Desiderio si rattrista ma, soprattutto, si arrabbia per l’arroganza e la cecità di quell’uomo. Le sue punte brillano di rosso acceso: «Eccellenza! Non vedo l’offesa. La sua arroganza è intollerabile! Giulietto vive con il nonno perché i suoi genitori non hanno i soldi che ha lei e sono stati costretti ad andarsene per cercare un lavoro. Giulietto ha bisogno di vendere quel diamante per farli tornare. Che lei si offenda o no!» Un diamante venduto e un amico acquistato Lo sceicco è colpito da quelle parole e dal fatto che a volte i bambini e le stelle capiscano più dei grandi. Si commuove e decide all’istante che vale la pena comprarlo. Sua moglie sarebbe stata magnifica col quella gioia al collo! Invita tutti a partire con lui la mattina dopo, perché comunque avrebbero dovuto aspettare alcuni giorni affinché Fufino portasse a termine il suo “lavoro”. Partono la mattina dopo, con l’aereo privato dello sceicco; Stellina, stavolta, si gode il viaggio, senza dover trasportare nessuno. In pochi si accorgono di quanto brilla ma lei comincia a capire che il suo posto nel cielo è aiutare le persone in difficoltà. Capitolo settimo 61 CAPITOLO OTTAVO Un diamante vero Il palazzo del padre di Mohamed era degno di uno sceicco. Alti minareti si stagliavano nel cielo, finemente istoriati come merletti. Magnifici giardini, come una grande oasi che interrompeva l’arido paesaggio, circondavano il palazzo, con bellissime piante di ogni genere, straordinarie fontane con i loro zampilli che davano frescura e refrigerio. L’interno poi era davvero da favola: tappeti persiani coprivano i lucidi pavimenti e statue di ogni genere riempivano d’arte l’ambiente. Il piccolo drappello costituito da Giulietto, Mohami, Fufino e lo sceicco, seguito da due servitori, entrò in un magnifico salone. Lo sceicco Abdhullah, col suo fare imperioso, ordinò a uno dei servitori: «Mio fido Omar, provvedi a tutte le esigenze dei miei ospiti, compreso quel caro gattino che custodisce in pancia un raro e prezioso diamante. Siamo tutti in attesa che ce lo “restituisca” al più presto!» Detto questo si allontanò. I bambini ed il gattino entrarono nella loro stanza, visto che avevano deciso di dormire insieme. Fufino, però, che si sentiva un po’ “appesantito” decise di Capitolo ottavo 63 64 fare una bella passeggiata al chiaro di luna nel giardino e di affilarsi le unghie sul tronco di una di quelle magnifiche palme che aveva adocchiato. Ma qualcun altro era inquieto quella notte: il “fido” Omar non era poi così fedele, aveva deciso di rapire il gatto e di impadronirsi del diamante a costo di “accoppare” quel felino. Nessuno, era sicuro, avrebbe mai sospettato di lui. Così, quando vide Fufino nel giardino, si avvicinò furtivo con un sacco e imprigionò in un battibaleno il malcapitato, fuggendo subito lontano per non far sentire i rabbiosi miagolii di Fufino. Una motocicletta era ferma fuori dal palazzo ed Omar la mise in moto velocemente allontanandosi nella notte. La strada che stava percorrendo era, però, tutta accidentata e piena di buche e i due passeggeri sussultavano ad ogni curva. L’agitazione di Omar non lo rendeva sicuro alla guida così, quando la moto entrò in una buca più grande delle altre, rapitore e rapito si trovarono sbalzati fuori e Omar battè la testa su un sasso: il gaglioffo dormirà per un bel po’ e al risveglio sicuramente non avrà il coraggio di tornare come se nulla fosse dai suoi padroni. E il nostro Fufino? Niente paura, i gatti hanno sette vite, no?! Dopo un primo rintontimento l’agile gattino riprese Un diamante vero nelle sue “zampe” la situazione: coi suoi affilati artigli lacerò il sacco che lo teneva imprigionato e col suo proverbiale senso di orientamento riprese senza incertezze la via del ritorno e, arrivato nel giardino, si accucciò felice nell’erba umida e fresca. La paura e tutta l’agitazione di quella notte avventurosa resero “l’espulsione” del diamante una cosa di un attimo. I fragorosi miagolii del nostro eroe svegliarono di soprassalto Mohami e Giulietto che si precipitarono in giardino dove trovarono Fufino che, trionfante, teneva tra le zampe il diamante. I due amici, gridando per la gioia del prezioso ritrovamento, andarono subito nella stanza dello sceicco Abdhullah per mostrargli il prodigioso gioiello. Ma qui una cocente delusione attendeva Giulietto… Lo sceicco, appena diede un’occhiata al brillante sorrise, un po’ divertito e un po’ deluso: «It’s beautiful! Il gioiello è veramente artistico, ma la pietra è falsa e io me ne intendo!» I due bambini si guardarono confusi. Potete immaginare la delusione e l’amarezza di Giulietto. Un dolore profondo si impadronì di lui. Quello che più non riusciva a capire era, però, il senso di tutte le promesse e gli incoraggiamenti di Stellina Desiderio: allora, era tutto falso! Proprio mentre Capitolo ottavo 65 pensava a lei, alla sua amica stella, una luce viva e palpitante lo investì in pieno: eccola, era lei che si avvicinava. Quando fu vicina abbastanza da sfiorargli dolcemente la guancia per asciugargli le lacrime, la stella con voce soave gli parlò così: «Sei tu il vero diamante, la vera ricchezza dei tuoi genitori sei proprio tu! Le avventure che abbiamo vissuto insieme ti hanno donato dei valori preziosissimi, più dell’oro e dei diamanti: la forza di volontà, con cui hai affrontato le insidie, e il talento, quello di viaggiare con la fantasia e raccontare le tue avventure! Chissà, forse un giorno potrai essere uno scrittore famoso e i tuoi racconti faranno compagnia a tanti altri bambini, alleviando tante altre solitudini, proprio come la tua. Ma adesso torniamo a casa, i tuoi genitori torneranno tra alcuni giorni… E sono sicura che, se avranno svolto il loro lavoro con passione e dedizione, resteranno insieme a te per tanto, tanto tempo». 66 Un diamante vero CAPITOLO NONO Si torna a casa! Triste, scoraggiato e disorientato per gli ultimi eventi, Giulietto, disteso su un bellissimo e prezioso tappeto, pianse; non era affatto convinto di essere lui il diamante che avrebbe riportato a casa i suoi genitori. La loro assenza era oramai diventata insostenibile e pesante come un macigno. Lo sceicco, commosso dalle lacrime di quel bambino buono, e desideroso di aiutare i suoi genitori, si fermò a riflettere su quanto doloroso potesse essere per un genitore lasciare un figlio per andare a cercare un lavoro lontano: un sacrificio davvero enorme e, per la prima volta nella sua vita, si sentì in dovere di aiutare qualcuno. Si avvicinò, allora, a Giulietto e disse: «Offrirò io al tuo papà un lavoro ben retribuito, potrete trasferirvi qui e vivere in un’ala del mio palazzo». Ma Giulietto, consigliato dalla sua Stellina, rispose, sebbene a malincuore, che il nonno mai si sarebbe allontanato Capitolo nono 67 dalla sua terra; saluta perciò Mohami e il suo papà e, insieme a Fufino e a Stellina Desiderio, quella notte stessa venne catapultato nella International Spatial Station. In orbita attorno alla Terra, proprio a fianco di AstroSamantha fluttuarono, leggeri come piume, nello spazio sconfinato, ammirando stupefatti e affascinati quell’enorme palla azzurra e verde immersa nell’oscurità buia e nera. Danzavano insieme a loro, rintracciate via satellite, leggiadre come libellule, tutte le altre stelle: Stella Gaia, Stella Ambra, Stella Bizza, Stella Fiore, Stella Balla, Stella Straniera, Stella Indovina, che da lassù brillavano ancora più intensamente quasi a voler indicare la strada verso casa, e in un luminoso e brillante girotondo cantavano in coro: 68 «Basta vagare piccolo Giulietto, torna con Fufino nel tuo letto. Presto da mamma e papà una telefonata arriverà; e, da tanto tempo attesa, Si torna a casa! anche una bella sorpresa. È ormai giunta a conclusione la nostra “stellare” missione; perciò noi ti salutiamo e tanta fortuna ti auguriamo!» Giulietto avvertì che stava arrivando il momento dei saluti e, mentre stellina Desiderio amorevolmente gli rimboccava le coperte, il nostro eroe dal grande cuore, con una vocina piccola e singhiozzante, le chiese: «Quando i miei genitori torneranno a casa, tu resterai ancora con me?» Stellina rispose: «Le stelline protettrici fanno compagnia ai bambini soli, quindi fra poco io dovrò andare via, ma di tanto in tanto tornerò a trovarti, proprio quando la nostalgia sarà forte e mi penserai intensamente; ti prometto, però, che da lassù veglierò sempre su di te e su ogni momento della tua vita. Ti vedrò crescere, studiare e diventare, chissà, un bravissimo scrittore per bambini. La mia esperienza con te mi è stata utilissima: ho capito qual è il mio compito: andare in cerca di bambini da aiutare. Capitolo nono 69 70 Per questo ti ringrazio e anch’io ho un desiderio da esprimere, non con la magia ma con il cuore: che tu sia felice!» «Grazie amica stellina, hai fatto tanto per me! » concluse Giulietto. Quella notte Giulietto non riusciva proprio a prendere sonno; la luce pulsante delle sue amiche stelle lo tranquillizzavano mentre il faccione della Luna piena, alla quale piaceva tanto girare intorno alla Terra e nascondersi dietro le nuvole, gli suggeriva una riflessione: il legame invisibile fra la Terra e la Luna non somiglia forse a quello tra figli e genitori? È un legame così forte che né il tempo né la lontananza potranno affievolire o far venire meno. Giulietto ne era convinto perché aveva vissuto sulla sua pelle quelle sensazioni, senza mai perdere la speranza. All’improvviso gli tornarono in mente le parole di Max Mais, quell’abile indovino che aveva profetizzato il ritorno dei suoi genitori dopo ventuno giorni! Giulietto si sentì, così, rinfrancato anche perché, alla fatidica data, mancavano solo due giorni. Arrivò il mattino e lo squillo del telefono svegliò Giulietto Si torna a casa! che, balzando dal letto e trascinandosi dietro una coperta alla quale era attaccato Fufino, si fiondò a rispondere, scavalcando il nonno: «Pronto Mamma?» «Tesoro! Domani saremo a casa!» rispose la donna piangendo. «Finalmente mamma!» esultò Giulietto. «Sì, vedrai che non ci divideremo mai più. Tesoro, adesso devo salutarti, anche papà ti abbraccia. A presto». Giulietto fu pervaso da tanta gioia ed emozione: i suoi genitori stavano per tornare e questa era l’unica cosa importante! Afferrò Fufino per le zampette anteriori e improvvisò un vorticoso balletto che li fece cadere entrambi, tramortiti sul divano sotto gli occhi di un ancor più felice nonno. L’emozione era tanta che, quel giorno, Giulietto non andò a scuola e si chiuse nella sua stanza, fissando il soffitto e ripensando a tutte le avventure e disavventure appena vissute, agli amici incontrati, ai luoghi visitati, mentre l’inseparabile Fufino gli si acciambellò sui piedi. Pensò che gli sarebbe piaciuto conservare per sempre i Capitolo nono 71 ricordi che il tempo inevitabilmente avrebbe cancellato dalla mente e dal cuore. Così, seguendo il consiglio della sua amica Stellina, cominciò a scrivere al computer la sua bellissima esperienza. Le sue dita volavano sulla tastiera e le parole correvano fluide sullo spazio bianco colmandolo di pensieri, emozioni e volti. Era già notte fonda e Giulietto non smetteva di scrivere. Oramai stanco, alzò gli occhi al cielo alla ricerca della sua stella ispiratrice. Nell’immenso blu tutte le stelline, stanche, dormivano; una sola, soddisfatta, guardò Giulietto all’opera. 72 Si torna a casa! CAPITOLO DECIMO Il trionfo di Giulietto Guardando, guardando, le sue palpebre divennero sempre più pesanti e mille domande pervadevano la sua mente in attesa di risposte che molto presto sarebbero arrivate. Le lancette dell'orologio sembravano andare a rilento e il tempo essersi fermato; alle prime luci dell'alba finalmente si addormentò. Non si può certo dire che fu un sonno tranquillo, si girava e si rigirava senza posa nel suo lettino e a ogni movimento, Fufino, che non lo lasciava neanche un attimo, faceva un balzo. Erano le otto quando Giulietto fu svegliato dal suo gattino che, salito sul letto, cominciò a fargli le fusa: “Cielo, mi sono addormentato, tra poco arriveranno mamma e papà!” pensò. Si alzò in fretta, aprì l'armadio e tirò fuori tutti i suoi vestiti per cercare quello adatto all'occasione: mise il pantalone elegante con su la giacchetta ma subito li tolse, indossò la tuta ma anche quella fu scartata, prese jeans scuri, la camicia a righe grigie e le sue scarpe da Capitolo decimo 73 74 tennis preferite, si guardò allo specchio e soddisfatto del suo look lo completò cospargendo i suoi capelli di gel. A guardarlo sembrava proprio essere uscito da una di quelle famose riviste di moda. Era emozionato per l'arrivo dei suoi genitori. ordinò la sua camera e preparò uno striscione con una scritta colorata: “BENTORNATI MAMMA E PAPÀ, VI VOGLIO TANTO BENE”. Sentì un'auto fermarsi davanti casa, si affacciò e vide che finalmente erano arrivati. Si precipitò per le scale, aprì la porta e li abbracciò così forte da togliergli il respiro: il suo cuore batteva a mille, i suoi occhi si riempirono di lacrime, non riusciva a parlare, sentì un brivido freddo lungo la schiena. Fu la mamma a rompere il silenzio e smorzare la tensione: «Giulietto il tuo look è perfetto. Tutto tua madre!» e scoppiarono in una gran risata. Cominciò, allora, a raccontare le sue avventure, quando squillò lo smartphone di papà che si allontanò per qualche minuto e, al suo ritorno in soggiorno, era paonazzo e con un sorriso a trentadue denti che non riusciva a trattenere. Disse che lo avevano chiamato quelli dell'EXPO 2015 Il trionfo di Giulietto perché il manager di un’importantissima ditta internazionale di arredamenti per interni era rimasto colpito dal loro lavoro: aveva deciso di assumerli per occuparsi di design e avrebbero dovuto presentarsi alla sede centrale di Milano dopo due giorni per firmare il contratto. Non stavano più nella pelle, troppe emozioni in un solo giorno. Partirono l’indomani alla volta di Milano, arrivarono la sera, si sistemarono in hotel, cenarono e andarono a letto presto perché papà e mamma dovevano essere puntuali al loro primo incontro di lavoro. Firmato il contratto a tempo indeterminato, si recarono all'EXPO. Nel frattempo Giulietto, in mezzo a tanta folla, andò a trovare le sue amiche mascotte Foody e Max Mais abile indovino, che gli fecero conoscere altre amiche: Josephine la banana, Guaglio l’aglio, Chicca la melagrana, Arabella l’arancia, Gury l’anguria, Mangly il mango, Piera la pera, Pomina la mela e i ravanelli Rap brothers, e insieme visitarono gli stand dove erano esposti i cibi provenienti da ogni parte del mondo. Tra tutti gli stand, quelli che riscuotevano più successo erano quelli italiani ma Giulietto assaggiò Capitolo decimo 75 76 di tutto e apprezzò la cucina messicana. Non si fece mancare una bella visita della città: andò al Duomo, che gli parve ancora più grande, poi al Teatro alla Scala, alla Galleria Vittorio Emanuele II, alla Pinacoteca di Brera, alla Basilica di Sant’Ambrogio e al Castello Sforzesco. Tornato in hotel, stanco e soddisfatto, si mise a guardare il cielo che brillava come mai prima d'ora, sperava di vedere Stellina Desiderio, con cui aveva vissuto fantastiche ed adrenaliniche avventure. Il lavoro di mamma e papà andava a gonfie vele, la loro condizione economica era molto migliorata, e decisero di regalarsi una bella crociera alle Hawaii. Giulietto si divertì tanto, fece foto al mare dai colori brillanti, ai pesci ed alle spiagge candide, e, mentre era incantato dalle meraviglie della natura, vide una bambina, anche lei affascinata dalla straordinaria bellezza di quei luoghi. Si misero a parlare e lei gli disse di chiamarsi Charlotte. Era parigina, parlava poco l'italiano, ma riuscirono a comunicare e diventarono amici. Charlotte era figlia di un famoso editore che pubblicava libri per bambini e ragazzi, e di una etoille dell'Opera di Parigi. Si Il trionfo di Giulietto diedero appuntamento per la mattina seguente, ma con grande meraviglia Giulietto non fu degnato nemmeno di uno sguardo. Si avvicinò a lei e chiese spiegazioni perché non riusciva a darsi pace e continuava a non capire. La bambina, in francese, gli disse di non conoscerlo, e che il suo nome era Estelle. Giulietto andò in tilt, ma mentre cercava di riprendersi, si chiarì il mistero: Charlotte ed Estelle erano gemelle, e si somigliavano come due gocce d’acqua. I tre trascorsero una vacanza indimenticabile, e dopo essersi scambiati i numeri si promisero che un giorno si sarebbero incontrati di nuovo. ...Passarono gli anni e Giulietto, dopo il liceo, intraprese gli studi universitari, ma nella sua mente risuonava l’eco delle parole di Stella Desiderio: «Un giorno i tuoi racconti faranno compagnia a tanti altri bambini, alleviando le loro solitudini...» Decise allora di scrivere racconti per bambini, ma, per quanti sforzi facesse, non riusciva mai a produrre qualcosa che potesse essere apprezzato dalle case editrici. Giulio era sul punto di smettere, perché aveva avuto solo Capitolo decimo 77 delusioni e porte in faccia quando, guardando il cielo, vide una stella che brillava più delle altre, gli sorrideva, e con dei bagliori intermittenti come una sorta di alfabeto morse, lo invitava a non mollare. Giulio si ricordò della storia che aveva cominciato a scrivere da bambino, prese la penna e scrisse tutta la notte senza fermarsi; finalmente aveva trovato una bella storia, la sua: “Giulietto e Stellina Desiderio”. Il libro ebbe un successo inaspettato e fu tradotto anche in francese dalla casa editrice del papà di Charlotte, che divenne la compagna della sua vita. Quel libro non fu l’unico ad avere successo, perché la penna di Giulio continuò a scrivere fiumi di avventure senza mai fermarsi. 78 Il trionfo di Giulietto Un’amica stellare Tra le pagine di un libro I bimbi ritrovati Avventura in Egitto Il labirinto Il sogno premonitore Un diamante venduto e un amico acquistato Un diamante vero Si torna a casa Il trionfo di Giulietto APPENDICE 1. Un’amica stellare II Circolo “Don Antonino La Mela” Adrano (CT) - classe IV C Dirigente Scolastico Pierina Maddalena Calì Docente referente della Staffetta Rosa Uccellatore Docente responsabile dell’Azione Formativa Rosa Uccellatore Gli studenti/scrittori della classe IV C Alisya Arcoria, Christine Arena, Adriana Branchina, Elisa Calvagna, Alessia Capolingua, Giovanni Carini, Alessio Di Stefano, Cristina Garofalo, Giuseppe Giarrizzo, Simona Ingrassia, Delia la Mela, Pietro Emanuele Laudani, Sofia Musarra, Ester Pappalardo, Irene Piazza, Luigi Quaceci, Thomas Ranno, Sofia Russo, Marco Scalisi, Pietro Scalisi, Nicolò Spitaleri, Miriam Strano, Paolo Maria Terranova, Luigi Testaì, Alfio Tomaselli, Emanuele Zammataro Il disegno è stato realizzato da: Ester Pappalardo, Sofia Russo Hanno scritto dell’esperienza: “Quando la maestra ci ha chiesto di partecipare, nuovamente, alla Staffetta di Scrittura Creativa abbiamo detto subito di sì. Quando poi ci ha comunicato che dovevamo scrivere il primo capitolo eravamo tutti un po’ preoccupati. Così ci ha incoraggiati e dopo aver letto l’incipit abbiamo iniziato a scrivere. Raccolti i vari spunti, le varie tracce abbiamo capito che forse potevamo produrre qualcosa di carino. Selezionate le idee che sembravano più avvincenti ed originali, abbiamo riscritto ciascuno un racconto personale, accompagnandolo con un disegno. Rilette nuovamente le nuove storie è venuto fuori questo primo capitolo. Come l’anno scorso ci siamo emozionati a sentirlo leggere e alla fine dell’ascolto è partito uno spontaneo applauso. Ancora una volta ringraziamo Bimed per l’iniziativa, che ci offre un’altra occasione di lavoro singolo e di gruppo e ci fa capire che insieme si può fare molto in modo piacevole e facile.” APPENDICE 2. Tra le pagine di un libro Istituto Comprensivo "San Tommaso d’Aquino" Fratte Salerno classe III B Dirigente Scolastico Annalisa Frigenti Docente referente della Staffetta Isaia Barletta Docenti responsabili dell'azione formativa Isaia Barletta, Maria Antonietta Della Valle, Virginia Galdi Gli studenti/scrittori della classe: III B Tiziano Albero, Giuseppe Apicella, Ilaria Bove, Ilaria Casella, Iolanda Maria Castaldo, Alessia De sio, Francesco Di Gilio, Ilaria Fornaro, Giovanni Giunti, Arianna Iaccio, Celeste Palmieri, Sharon Perrelli, Giusy Salvato, Roberta Simeoli, Nicolina Troia, Salvatore Vinciguerra I disegno è stato realizzato da Celeste Palmieri Hanno scritto dell'esperienza “...Ci siamo avvicinati a quest’esperienza con tanto entusiasmo e tantissima curiosità, ma soprattutto con una gran voglia di avventura. Ci siamo divertiti moltissimo ad inventare una storia tutti insieme e, quel che più conta, inventarla insieme a bambini di altre scuole. Abbiamo immaginato questo libro come un mondo riservato solo a noi, da poter percorrere insieme lungo le tante strade che sono rappresentate da ogni capitolo”. APPENDICE 3. I bimbi ritrovati Istituto Comprensivo “Cimarosa” IV circolo Aversa (CE) - classe IV E Dirigente Scolastico Cecilia Amodio Docente referente della Staffetta Angela Marrone Docente responsabile dell’Azione Formativa Giustina Coviello Gli studenti/ scrittori della classe IV E Alessia Alvigi, Mattia Boccini, Francesco Cantone, Rosalba Canzanella, Chiara Caraviello, Salvatore Ciriello, Dario Comella, Alessandro De Florio, Daniele Della Corta, Giulia Di Gennaro, Matteo Farinaro, Fabiana Ferrantino, Carmine Girone, Nicholas Guarracino, Caterina Lombardi, Serena Mazzarella, Simona Menditto, Martina Migliaccio, Vincenzo Noviello, Giulia Oliva, Chiara Orti, Alessandro Pecorario, Simona Scuotto, Flavio Sivestro, Vincenzo Turco, Giulia Vesevo Il disegno è stato realizzato da tutti gli alunni Hanno scritto dell’esperienza: “...La Staffetta è stata un’esperienza unica. È stato divertente e ci siamo appassionati molto alla storia di Giulietto. Adesso attendiamo con ansia di leggere i capitoli successivi!” APPENDICE 4. Avventura in Egitto I Circolo Didattico “E. De Amicis” Comiso (RG) - classe III B Dirigente Scolastico Rosaria Costanzo Docente referente della Staffetta Maria Giuseppa Sallemi Docente responsabile dell’Azione Formativa Rita Salerno Gli studenti/ scrittori della classe III B Loay Ayed, Sofia Baglieri, Nunzio Barone, M. Sofia Battaglia, Davide Cosentini, Aurora Dieli, Simone Digiacomo, Miriam Galofaro, Marika Lo Monaco, Sara Mezzasalma, Federica Peri, Giuseppe Presti, Benedetta Ravalli, Francesco Rubino, Aurora Sallemi, Andrea Scevola, Giovanni Schembari, Sokol Sinanaj, Maria Francesca Taranto, Giorgia Trama Il disegno è stato realizzato da tutta la classe Hanno scritto dell’esperienza: “...Quest’anno per la prima volta abbiamo fatto l’esperienza della “STAFFETTA CREATIVA” organizzata dalla BIMED. Noi alunni della III B abbiamo scritto il capitolo IV. La nostra maestra, dopo aver letto i capitoli che precedevano il nostro, ci ha divisi in gruppi e ogni gruppo ha scritto un proprio testo; poi abbiamo letto i testi, li abbiamo confrontati e proceduto alla stesura definitiva del capitolo. Questa esperienza e’stata emozionante, interessante e coinvolgente perchè abbiamo lavorato insieme e con entusiasmo, ma soprattutto abbiamo capito che avere tanta buona “VOLONTA’ per riuscire a fare le cose è importante”. APPENDICE 5. Il labirinto IV Circolo Didattico “Matteo Mari” Salerno - classe IV B Dirigente scolastico Liliana Dell’Isola Docente referente della Staffetta Giuseppina Pucciarelli Docente responsabile dell’Azione Formativa Maria Caterina Garritano Gli studenti/ scrittori della classe IV B Rita Apicella, Giuseppe Cavallo, Giulia Conte, Gennaro De Rosa, Emanuele D’ Errico, Mario Pio Di Muro, Valeria Falcone, Assunta Ianniello, Vincenzo Luisi, Alessandro Liambo, Francesco Maiorano, Giorgia Mellini, Francesco Donato Messano, Francesco Pio Oliva, Rossella Paolella, Daniele Passaro, Gian Marco Picone, Ferdinando Polverino, Linda Ricciardi, Sara Rotondo, Mario Salvati, Andrea Savastano, Davide Soldani Il disegno è stato realizzato da: Andrea Savastano, Vincenzo Luisi, Ferdinando Polverino Hanno scritto dell’esperienza: “…Scrivere una storia in questo modo è stata un’esperienza sicuramente entusiasmante e divertente, all’ inizio eravamo in ansia perché pensavamo di non essere in grado di continuare un lungo racconto già cominciato e non ancora terminato. Poi, però, lavorare in gruppo e mettere insieme le idee di tutti ci ha facilitato le cose. Pensiamo di esserne usciti bene e siamo rimasti molto soddisfatti del lavoro svolto. Speriamo di ripetere l’esperienza il prossimo anno”. APPENDICE 6. Il sogno premonitore Istituto Comprensivo “Don A. De Caro” Fisciano (SA) Scuola Primaria - classe III B Dirigente Scolastico Lucia Melillo Docente referente della Staffetta Anna Maria Meriano Docente responsabile dell’Azione Formativa Anna Maria Meriano Gli studenti/scrittori della classe III B Emanuele Concilio, Melissa Criscuolo, Francesco Paolo D’Auria, Pietro De Carluccio, Lorena De Prisco, Chiara De Santis, Marco Pio forte, Federica Galdi, Gabriele Giunchino, Francesca Grazia Iannone, Marco Landi, Rebecca Landi, Vincenzo Positano, Chiara Antonia Saggese, Giovanna Santamaria, Martina Scafuri, Mariapia Sessa, Cristina Torre I disegni sono stati realizzati da tutta la classe Hanno scritto dell’esperienza: “...La partecipazione alla Staffetta di Scrittura Creativa è stata un’esperienza affascinante e coinvolgente sia per gli alunni sia per l’insegnante responsabile del capitolo. Il lavoro, che ha richiesto dedizione e determinazione, è stato divertente e stimolante per il confronto e la capacità di fare sintesi con bambini “aspiranti scrittori”di altre scuole. “L’invito a scrivere” rivolto agli alunni, vuole introdurli, in modo piacevole, in un mondo costruito intorno a contesti impregnati di di giocosità o carichi di suggestione del “C’era una volta…” Grazie alla BIMED che ci ha consentito di realizzare questa bella e interessante esperienza”. APPENDICE 7. Un diamante venduto e un amico acquistato Scuola Statale Italiana di Madrid - classe IV A Dirigente Scolastico Cosimo Guarino Docente referente della Staffetta Marco Madaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Roberta Iacobelli Gli studenti/scrittori della classe IV A Ulyses Alonso Tiozzo, Lavinia Bartolomei Alderete, Italo Caprarella Fernández, Eleonora Maria Caravello, Lucia D’Antonio Fernández, Lucia De Fusco Arencibia, Ana De Porcellinis Llanos, Alejandro Dulanto Branciforte, Gabriela Escobedo Suárez, Federico Fabris Durán, Silke Fernández Delvene, Edmondo Ferrara, Alberto García-Pardo Zuffi, Lucas González García, Barbara Luaces Castilli, Olimpia Manfredini Parages, Diego Midali Fernández, Arianna Ottati, Daniella Pisciotti, Luca Poggioni García, Zoe Rossi, Elena Sandell García-Guereta, Elia Stievano, Fernando Talenti Valderas, Pietro Valastro Montero Il disegno è stato realizzato da Zoe Rossi Hanno scritto sull’esperienza: “…Questa esperienza è stata entusiasmante! Abbiamo letto con attenzione la storia e ci siamo confrontati per scrivere un capitolo tutto nostro! È stato costruttivo e divertente!...” APPENDICE 8. Un diamante vero Istituto Comprensivo “Fiorentino” Battipaglia (SA) – classe III C Dirigente Scolastico Dario Palo Docente referente della Staffetta Lina Coccaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Lina Coccaro Gli studenti/scrittori della classe III C Walter Pio Alfano, Raffele Carmine Balzano, Alessandro Capaldo, Luigi Carbone, Bilal Choukri, Donato D’amico, Giorgia Di Benedetto, Barbara Gloria Di Blasio, Martina Pia Esposito, Filippo Fiorillo, Francesco Junior Fortunato, Alessandro Forziati, Antonio Isoldi, Chiara Malanga, Mario Massa, Federica Oliva, Daniele Pannuto, Valentina Petrosino, Anna Potolicchio, Federica Rizzo, Mirko Igor Signoriello, Alessia Tornusciolo Il disegno è stato realizzato da: Antonio Isoldi, Valentina Petrosino, Filippo Fiorillo Hanno scritto dell’esperienza: “...Ci ha entusiasmato l’idea di partecipare alla “costruzione” di una storia in cui possiamo dare sfogo alla nostra fantasia sommandola a quella di altri bambini “colleghi” in questo cammino”. APPENDICE 9. Si torna a casa! Istituto Comprensivo “Pascoli Crispi” Messina - classe III C Dirigente Scolastico Gianfranco Rosso Docente referente della Staffetta Ermelinda Midiri Docente responsabile dell’Azione Formativa Letizia Noto Gli studenti/scrittori della classe III C Martina Amanti, Margherita Estella Amico, Martina Bodanza, Mariachiara Crimi, Michele Cubisino, Samuele Cuce’, Federico D’andrea, Claudia Di Dio, Michelle Di Noto, Roberta Falliti, Ernesto Forte, Vittorio Furrer, Enrico Massimo Galletta, Simone Guidaldi, Alessandro La Cono, Ginevra La Rosa, Laura Lisanti, Giovanni Lo Nostro, Samuele Micalizzi, Valentino Minissale , Elisa Maria Opinto, Filippo Orlando, Emanuele Pasqua, Alessandra Pavone, Giuseppe Prestipino, Giorgia Saya, Emanuele Terranova, Ludovica Terranova, Roberta Vinci, Aurelio Zappalà Il disegno è stato realizzato da Margherita Estella Amico Hanno scritto dell’esperienza: “…Gli alunni hanno risposto con grande entusiasmo all’idea del libro, apprezzando le modalità di realizzazione. Hanno letto con attenzione ed interesse tutti i capitoli precedenti e ,pur seguendo una traccia, si sono attivati nella creazione del loro” pezzo” di storia, usando creatività e fantasia, nel rispetto del filo conduttore che ha unito tutti i vari capitoli. È stato un lavoro costruttivo che ha coinvolto tutta la classe e stimolato gli alunni a esprimere idee e semplici regole nella costruzione di una storia lineare e coerente con la trama generale. Gli alunni si sentono veramente soddisfatti del lavoro realizzato e che hanno condiviso con studenti di altre scuole. Si è vissuto un’esperienza veramente significativa!” APPENDICE 10. Il trionfo di Giulietto Istituto Comprensivo “G. Verga” plesso “Quasimodo” Riposto (CT) - classe V A Dirigente Scolastico Cinthia D’Anna Docente referente della Staffetta Maria Antonietta Finocchiaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Rosaria Messina Gli studenti/scrittori della classe V A Roberta Amoruso, Sofia Calabrò, Paolo Campione, Erika Certo, Roberta Cucè, Luca D’andrea, Giulia Giamaglia, Martina Giurato, Giulia Grasso, Gloria Grasso, Francesca Greco, Raffaele Luca, Davide Marino, Claudio Paratore, Giada Petrella, Stefano Proietto Russo, Tommaso Quattrocchi, Giulia Rinaldi, Alessandro Scalella, Nancy Torrisi, Emmanuele Trovato, Valeria Zappalà Il disegno è stato realizzato da: Roberta Amoruso, Valeria Zappalà Hanno scritto dell’esperienza: “…Partecipare alla Staffetta è sempre una grande emozione. Questa è la terza staffetta a cui partecipiamo ed appena la nostra insegnante ci ha dato il via ho scatenato la mia fantasia. Mi sono sentito più coinvolto delle altre volte, perché scrivere l’ultimo capitolo comporta un impegno maggiore: l’epilogo decreta il successo di una storia. Ci siamo sentiti dei veri scrittori. Scrivere un libro a più mani è un’idea meravigliosa perché mette in moto la creatività di tutti i bambini. Spero che ci siano altre esperienze simili…” NOTE NOTE NOTE NOTE INDICE Incipit di CLAUDIA FERRAIOLI .................................................................... pag 17 Cap. 1 Un’amica stellare .....................................................................................» 19 Cap. 2 Tra le pagine di un libro ......................................................................» 25 Cap. 3 I bimbi ritrovati .........................................................................................» 31 Cap. 4 Avventura in Egitto .................................................................................» 37 Cap. 5 Il labirinto ...................................................................................................» 43 Cap. 6 Il sogno premonitore ..............................................................................» 49 Cap. 7 Un diamante venduto e un amico acquistato .............................» 57 Cap. 8 Un diamante vero ...................................................................................» 63 Cap. 9 Si torna a casa! .......................................................................................» 67 Cap. 10 Il trionfo di Giulietto ............................................................................» 73 Appendici ..................................................................................................................» 80 Finito di stampare nel mese di aprile 2015 dalla Tipografia Gutenberg di Fisciano (SA), Italy ISBN 978-88-6908-080-7