Mini Dossier Prevenzione N. 04/10

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Mini Dossier Prevenzione N. 04/10
IN FORMA DA CAPO A PIEDI
ALLERGIE
Il trimestre primaverile rappresenta il picco di diffusione delle patologie allergiche, nelle
sue varie forme: circa 10 milioni di italiani, quindi il 20% dell’intera popolazione, soffre di
una forma allergica, con l’asma che da sola copre la metà circa della casistica.
Gli allergeni più comuni sono pollini e polveri, ossia tutte quelle sostanze che vengono
inalate e aggrediscono l’organismo attraverso l’apparato respiratorio.
Si può parlare di allergie perenni e stagionali: quelle stagionali coincidono con la fioritura delle piante, quelle perenni invece riguardano le polveri domestiche, i peli di animali,
le spore dei funghi.
I pollini che possono determinare allergia sono quelli anemofili, che sfruttano il vento
per fecondare altre piante e che quindi si differenziano da quelli entomofili che sfruttano
gli insetti.
Nella stagione dei pollini si susseguono le fioriture di diversi tipi di piante che determinano la comparsa dei caratteristici sintomi (rinite, congiuntivite, tosse, dispnea o fame d'aria, asma) in periodi abbastanza ben delimitati.
Anche l’acaro della polvere fa parte di questa prima categoria: il Dermatophagoides
pteronyssinus è l'origine del più potente allergene che causa l'asma.
Pure gli animali domestici sono tra le principali cause di reazioni allergiche, anche senza la presenza dell'animale. Gli allergeni sono infatti presenti nell'aria e nella polvere di
casa, nel caso del gatto anche dopo molto tempo dall'allontanamento dell'animale.
In questo quadro si inserisce il ruolo del farmacista che si pone quale consulente e suggeritore di cura e prevenzione, in una posizione che gli permette di venire a contatto
con un “paziente” che lui conosce spesso in maniera specifica dal punto di vista terapeutico.
Quando si scatena una rinite allergica, i seni paranasali sono irritati e possono gonfiarsi
al punto da causare mal di testa e indolenzimento degli zigomi. Il gonfiore può impedire
il deflusso del muco che, ristagnando, può diventare fertile terreno per un’infezione. Le
allergie nasali sono accompagnate da starnuti a ripetizione e da prurito al naso, alla gola e agli occhi, spesso arrossati o lacrimanti. In alcuni casi le reazioni allergiche possono
provocare anche mal di gola, tosse, mal di stomaco e spossatezza, trasformandosi in un
serio fastidio per la vita di tutti i giorni.
Quali sono le terapie che il farmacista può consigliare? In questo caso sono estremamente indicate le associazioni tra un decongestionante nasale ed un antistaminico che,
bloccando i recettori per l'istamina a livello periferico, elimina i sintomi tipici delle riniti allergiche: rinorrea, starnuti e prurito.
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INTESTINO PIGRO
L’intestino è un organo molto delicato e sensibile: molti pazienti pensano di soffrire di
costipazione, solo perché non si liberano quotidianamente. In realtà la cosa è molto
soggettiva, ed in generale si può parlare di stitichezza quando l'intestino si libera con una
frequenza inferiore alle 3 volte per settimana, con feci dure e secche, la cui eliminazione
può risultare difficile e dolorosa.
Soprattutto un’alimentazione scorretta, lo stress e le situazioni di ansia sono fattori che
incidono sul buon funzionamento dell’intestino.
Ecco alcuni consigli che il farmacista può dare per far ritrovare la giusta regolarità intestinale:
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seguire una dieta equilibrata con le giuste quantità di tutti i gruppi di alimenti,
quelli proteici, le verdure e la frutta, i latticini e così via. Le fibre vegetali e l'acqua
sono le due componenti fondamentali;
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bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno;
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limitare il consumo di grassi, preferendo condimenti di origine vegetale;
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limitare alcool e fumo;
praticare attività sportiva;
ƒ
non ritardare o rimandare l’evacuazione.
Nei casi più difficili, il farmacista può consigliare una serie di prodotti che possono variare a seconda della tipologia di stipsi.
Come prima scelta è preferibile ricorrere a rimedi naturali, come la fibra di psyllium che
aiuta a ritrovare l'equilibrio e la regolarità, senza irritare l'intestino, modulando l'assorbimento degli zuccheri, riducendo i livelli ematici di colesterolo e dei trigliceridi.
Esistono poi preparati per uso locale (supposte e clismi), mentre i lassativi veri e propri si
dovrebbero consigliare solo in caso di stipsi prolungata, iniziando sempre con la dose più
bassa indicata e sospendendo il farmaco non appena la situazione contingente è risolta.
In generale va preferito come primo approccio l’uso di lassativi di massa; in caso di insuccesso si procederà con un lassativo di contatto.
Gli effetti secondari più comuni sono flatulenza e borborigmi, dolori, crampi e coliche
addominali, questi ultimi più frequenti con i lassativi di contatto, che sono irritanti, o con i
preparati ad uso locale.
Quando l’uso di lassativi diventa molto frequente o cronico, l’organismo sviluppa una
vera dipendenza fisica, col rischio che in assenza del farmaco non si abbia
l’evacuazione fisiologica spontanea. L’abuso nel tempo può avere serie conseguenze:
sindrome del colon irritabile, eccessiva perdita di acqua ed elettroliti, steatorrea, gastroenteropatia.
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ACIDITÀ DI STOMACO
Se un paziente riferisce una sensazione di bruciore che interessa l‘area epigastrica e l'esofago, accompagnata talvolta da rigurgito di liquido acido e da eruttazioni, questa è
la conseguenza di un'eccessiva secrezione acida, che riesce a superare lo strato di muco che protegge la parete dello stomaco provocando dolore e infiammazione.
Le cause possono essere di diversa natura:
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in primo luogo situazioni legate a caratteristiche individuali o all'assunzione di determinati farmaci (acido acetilsalicilico, antinfiammatori non steroidei), sulle quali
è necessario spesso correggere la terapia o il modo di assumerla;
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pasti troppo abbondanti;
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in molti casi abuso di caffè, alcool o tabacco.
Il farmacista può assumere un ruolo importante nella gestione di questi casi.
Una volta accertato che non si sia in presenza di patologie più gravi come ulcera o
gastrite, deve innanzitutto consigliare il paziente di seguire una dieta che riduca la secrezione acida dello stomaco e che eviti un’eccessiva distensione meccanica della parete
gastrica.
Per far questo deve educare il paziente a correggere alcuni comportamenti ed abitudini alimentari, consigliando di:
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consumare pasti più contenuti e masticare a lungo il cibo prima di deglutirlo;
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evitare di bere grandi quantità di liquidi, specialmente se gassati;
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abolire fumo, alcool e caffè, evitando anche cibi fritti, spezie, pomodori ed agrumi;
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preferire riso, farinacei, latte, verdure cotte, carni bianche, pesce magro;
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non coricarsi per almeno un'ora dopo l'ultimo pasto;
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evitare lo stress e riposare bene.
Qualora questi comportamenti di prevenzione non vengano seguiti, bisognerà ricorrere
ad una terapia farmacologica: solitamente a base di sostanze leggermente alcaline in
grado di neutralizzare l'acido gastrico e ridurre il dolore, come il bicarbonato di sodio, il
carbonato di magnesio o di calcio. Seguono i composti di alluminio, gli alginati, spesso
aggiunti alle preparazioni "digestive" che evitano che l'acido gastrico risalga dallo stomaco all'esofago provocando irritazione e dolore (reflusso gastroesofageo).
Gli antiacidi sono più efficaci se vengono presi da una a tre ore dalla fine del pasto.
Il farmacista deve sensibilizzare i suoi clienti sul fatto che l’assunzione di antiacidi non
deve diventare quotidiana, perchè, come per tutte le sostanze, l'accumulo nell'organismo può provocare diversi effetti collaterali.
Inoltre quando si fa uso di antiacidi per un certo periodo, se si sospende il farmaco la
produzione di acido gastrico aumenta di colpo.
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VITAMINE ED ENERGIA
Il mondo degli integratori vitaminici è estremamente eterogeneo: ci sono diverse opinioni da parte dei ricercatori a riguardo sia delle sostanze da considerare utili sia delle relative quantità efficaci.
Esistono in commercio i multivitaminici che, quando ben formulati, coprono la gran
parte delle esigenze e forniscono quantità significative ma non dannose di sostanze effettivamente utili in dosi assorbibili.
Le formulazioni più attive si rifanno ai dosaggi americani, che secondo la maggior parte delle ricerche risultano le uniche in grado di fornire un effettivo supporto.
Da consigliare preferibilmente sono quindi i multivitaminici ad alto dosaggio, associati a
minerali ed oligoelementi, che vengono indicati negli stati di carenza o di necessità primari e secondari, vale a dire in tutte le situazioni in cui l'organismo è carente di vitamine,
minerali ed oligoelementi.
Di solito i cambi di stagione sono i momenti più adatti all’assunzione di un ciclo ricostituente, purché l’organismo si trova ad affrontare un cambiamento climatico, di abitudini
sociali ed alimentari.
Fonti:
Ministero della Salute – Direz. Gen. Prevenzione
Alphega Farmacia magazine
www.farmasalute.it
www.dica33.it
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