Gustav Klimt a Vienna

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Sul "Modernismo viennese” è disponibile anche il seguente materiale informativo:
Vienna 2018: Bellezza e abisso. Klimt.Schiele.Wagner.Moser
b2b.wien.info/de/presse/texte
Gustav Klimt e la nascita del
Modernismo a Vienna
Gustav Klimt (1862-1918), influenzò decisivamente la pittura del Modernismo e contribuì a rendere lo
Jugendstil, lo stile Liberty dell’area germanofona, noto in tutto il mondo. I dipinti di questo genio della pittura,
ed in particolare “Il bacio”, una delle tele più note al mondo, sono considerate il simbolo dell’epoca che vide
l’avvio dell’epoca moderna. In numerosi musei e centri culturali di Vienna si possono ammirare le opere di
Gustav Klimt.
La Vienna del primo Novecento fu teatro di un’eccezionale fioritura culturale che toccò tutte le sfere artistiche:
letteratura, arti visive, architettura e musica. In brevissimo tempo si fece strada una quantità senza paragoni di opere
nuove e pionieristiche. Nel 1910 Vienna contava due milioni di abitanti, ed era così al quinto posto a l mondo per
dimensioni; la città costituiva inoltre il massimo centro culturale della Mitteleuropa. Nei suoi lavori Gustav Klimt riuscì
a realizzare una sintesi delle nuove nozioni ed evoluzioni dell’arte e delle scienze di quest’epoca in fermento.
Nel contesto della storia dell’arte l’operato di Klimt rispecchia l’evoluzione dall’era della Ringstrasse fino agli albori
dell’astrazione. Influenzato da Hans Makart, il più prestigioso pittore viennese al termine del 19esimo secolo, Klimt
accettò insieme al fratello Ernst ed a Franz Matsch l’incarico di decorare gli interni di alcuni palazzi che costeggiavano
la Ringstrasse, tra cui le scalinate del museo Kunsthistorisches Museum e del teatro Burgtheater. Le opere che Klimt
realizzò in un secondo momento, ed il suo stile successivo prepararono a loro volta il terreno per i suoi giovani
colleghi, Egon Schiele ed Oskar Kokoschka.
Secessione e Wiener Werkstätte
Ancora oggi si avverte l’influsso del circolo artistico della Secessione Viennese che Gustav Klimt ed altr i artisti
fondarono nel 1897 per opporsi ad un concetto dell’arte che ritenevano ormai superato. Sulla facciata della
Secessione, l’edificio espositivo realizzato secondo i progetti del collaboratore di Otto Wagner Joseph Maria Olbrich,
si legge un motto che aveva il compito di fungere da ispirazione: “Al tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”. Klimt
realizzò per il palazzo il “Fregio di Beethoven”. Tra i fondatori della Secessione va menzionato l’architetto Josef
Hoffmann. Insieme, Klimt e Hoffmann realizzarono il Palazzo Stoclet a Bruxelles, il maggiore esempio al mondo di
opera d’arte totale nell’ambito dello stile Liberty. Klimt esercitò anche una forte influenza sul circolo della Wiener
Werkstätte, che Hoffmann e Kolo Moser fondarono nel 1903, e con il quale vollero conferire un nuovo significato al
concetto di design. Le opere di questi artisti e dei loro colleghi a Vienna non si possono ammirare soltanto nei musei
e nelle raccolte d’arte, esse hanno anche forgiato l’immagine dell’intera città.
La società del primo Novecento fu caratterizzata inoltre da mutamenti drammatici ed anche nei ritratti femminili di
Klimt si riconosce l’ascesa di una borghesia sicura di sé e fiera del proprio ruolo. Con il dipinto del 1898 raffigurante
Sonja Knips, Klimt assurse al ruolo di ritrattista dell’agiata alta borghesia viennese. I suoi ritratti di Fritza Riedler e
di Adele Bloch-Bauer (uno dei dipinti più quotati al mondo), nonché quelli della sua compagna di lunga data Emilie
Flöge, una donna emancipata e moderna, continuano ad affascinare ancora oggi.
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Gustav Klimt a Vienna
Nel 2012 Vienna ha festeggiato il 150esimo anniversario della nascita di Gustav Klimt con tutta una serie di mostre
straordinarie allestite nei grandi musei della città. Anche dopo l’anno del gi ubileo, nel corso del quale i centri
espositivi di Vienna hanno registrato un enorme afflusso di visitatori, si possono ammirare nei musei della città
numerosi capolavori di Klimt, in particolare quelli del suo primo periodo.
Albertina
Albertinaplatz 1, 1010 Vienna, www.albertina.at
Fanno parte della raccolta di stampe e di disegni dell’Albertina 170 disegni di Gustav Klimt, tra cui diversi studi di
figure che l’artista realizzò come preparazione a importanti tele allegoriche o ritratti. L’originale del dipinto di Klimt
“Ninfe” (“Pesci d’argento”) si potrà ammirare dall’aprile 2017 all’Albertina. Il lavoro è contrapposto allo “Stagno delle
ninfee” di Claude Monet. Ambedue le opere sono interpretazioni del tema dell’Acqua, un soggetto molto apprezzato
nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Nelle fastose sale dell’Albertina si possono ammirare delle copie
dei delicati disegni di Klimt.
Belvedere
Oberes Belvedere (Belvedere superiore), Prinz-Eugen-Strasse 27, 1030 Vienna, www.belvedere.at
L’ex-residenza del principe Eugenio di Savoia è, con i suoi bellissimi giardini, uno dei più bei complessi barocchi al
mondo. Il Belvedere superiore ospita, oltre alla più grande raccolta di dipinti di Klimt, tra cui anche le notissime icone
Jugendstil “Il bacio” e “Giuditta”, capolavori di Schiele, Kokoschka, Waldmüller, Renoir, Monet e Van Gogh, nonché
significative collezioni del 19esimo e 20esimo secolo, del Barocco e del Medioevo. Al Belvedere inferiore e
all’Orangerie si propongono regolari rassegne straordinarie.
Burgtheater
Universitätsring 2, 1010 Vienna, www.burgtheater.at
Gustav Klimt realizzò insieme al fratello Ernst ed al collega Franz Matsch i suggestivi dipinti del soffitto della scalinata
del Burgtheater, che raffigurano l’antico teatro di Taormina, il Globe Theatre di Londa e la scena finale del pezzo
“Romeo e Giulietta” di Shakespeare. Sullo sfondo inoltre il pittore ha immortalato sé stesso ed i suoi due colleghi. I
preziosi bozzetti che Klimt aveva disegnato come preparazione per gli affreschi del so ffitto furono ritrovati alla fine
degli anni Novanta del secolo scorso nella soffitta del Burgtheater. Sono stati restaurati e si possono ammirare
permanentemente nella sala dedicata a Klimt nel corso di visite guidate o anche in occasione degli spettacoli teatrali
al Burgtheater.
Klimt-Villa (Villa di Klimt)
Feldmühlgasse 11, 1130 Vienna, www.klimtvilla.at
Dal 1911 fino alla sua morte nel 1918 Gustav Klimt utilizzò come atelier una villa nel 13esimo distretto. L’edificio è
stato completamente restaurato ed è ora nuovamente accessibile al pubblico. Nella sua ultima fase creativa la casa
con giardino, alla quale ancora non era stato aggiunto il primo piano, fu appunto il suo atelier e laboratorio. Al
pianterreno della villa si può ammirare una ricostruzione dell’atelier realizzata con massima fedeltà all’originale, sulla
base di descrizioni ed immagini dell’epoca. L’intenzione è quella di permettere ai visitatori di immergersi
nell’atmosfera del periodo e di avvicinarsi al lavoro dell’artista; per questo motiv o i mobili della stanza in cui Klimt
accoglieva gli ospiti e del resto dell’atelier sono stati ricostruiti sulla base delle fotografie di Moritz Nähr e di element i
originali conservatisi (ad es. il tappeto). Nelle altre stanze dell’atelier si forniscono in formazioni sulle modelle e le
“clienti” che rivestirono importanza in questa fase creativa del pittore.
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Kunsthistorisches Museum Wien (Museo di Storia dell’Arte)
Maria-Theresien-Platz, 1010 Vienna, www.khm.at
Gustav Klimt, suo fratello Ernst e Franz Matsch furono incaricati nel 1890 di creare dei dipinti per le sottili strisce di
parete tra arcate e colonne lungo l’imponente scalinata del Kunsthistorisches Museum. Undici di questi quaranta
pennacchi ed intercolumni sono opera di Gustav Klimt, gli altri portano la firma del fratello Ernst e di Franz Matsch.
Raffigurano la storia dell’arte e delle arti applicate dai primordi nell’Antico Egitto fino all’evo moderno. Questi lavori,
in cui si riconosce già la tendenza al Simbolismo dello Jugendstil, rappresentano dal punto di vista stilistico la chiave
della fase artistica che lo rese celebre e che iniziò poco prima del 1900. I dipinti si possono ammirare nel corso di
una visita del museo.
Leopold Museum
MuseumsQuartier, Museumsplatz 1, 1070 Vienna, www.leopoldmuseum.org
Il Leopold Museum al MuseumsQuartier di Vienna possiede la più estesa ed importante raccolta al mondo di opere
di Egon Schiele, che comprende ben 41 tele e circa 190 lavori su carta. Un altro pezzo for te del Leopold Museum è
la vasta collezione “Vienna 1900”. Di particolare interesse sono i dipinti del mentore di Schiele, Gustav Klimt,
soprattutto i capolavori “Morte e vita”, “Un mattino sul lago” e “Sull’Attersee”. La collezione del Leopold Museum
comprende anche significativi disegni di Gustav Klimt. Per motivi di conservazione i fogli vengono esposti solo per
brevi periodi nell’ambito di rassegne straordinarie o permanenti. Fa parte della mostra permanente una ricostruzione
dell’anticamera dove fino al 1911 Klimt accoglieva i visitatori del suo atelier in Josefstädterstrasse, che il pittore
utilizzò fino al 1911. I mobili originali realizzati su progetto di Josef Hoffmann, un generoso prestito della Raccolta
Ernst Ploil, hanno permesso di ricreare l’atmosfera che regnava a cavallo tra Ottocento e Novecento.
MAK – Österreichisches Museum für angewandte Kunst/Gegenwartskunst (Museo di Arti Applicate/Arte
Contemporanea)
Stubenring 5, 1010 Vienna, www.mak.at
Con il suo archivio della Wiener Werkstätte, il museo MAK è in grado più di qualsiasi altro museo di illustrare la storia
e l’importanza del circolo Wiener Werkstätte. L’archivio, dono del suo ultimo proprietario Alfred Hofmann al MAK,
comprende circa 16.000 schizzi, 5.500 dei quali sono opera di Josef Hoffmann, ben 20.000 campioni di stoffe,
manifesti, bozzetti per cartoline, cataloghi, album di fotografie e corrispondenza commerciale. Uno degli highlight
della raccolta del MAK sono i nove schizzi che Klimt realizzò per il mosaico (1910 circa) nella sal a da pranzo del
Palais Stoclet a Bruxelles, allestito secondo i progetti di Josef Hoffman, che si possono ammirare all’interno della
rassegna permanente del MAK. Il Palais Stoclet, considerato uno dei capolavori della Wiener Werkstätte, fu
realizzato su commissione di Adolphe Stoclet in Avenue de Tervuren tra il 1905 ed il 1911, e simboleggia
perfettamente l’utopia dell’opera d’arte totale, un concetto chiave della Wiener Werkstätte.
Secession (Secessione)
Friedrichstrasse 12, 1010 Vienna, www.secession.at
La Secessione, il cui cofondatore fu Gustav Klimt, non è solo uno dei più affascinanti palazzi di Vienna, ma ospita
anche il notissimo “Fregio di Beethoven”. Il ciclo di immagini su tre pareti (34 x 2 metri), è dedicato al musicista
Ludwig van Beethoven ed era una delle principali opere esposte in occasione della grande mostra dedicata a
Beethoven ed allestita nel 1902 alla Secessione. A quell’epoca l’opera non suscitò solo ammirazione ma, a causa
dei suoi contenuti erotici e delle sue scelte audaci, anche accese critiche.
Österreichisches Theatermuseum (Museo austriaco del Teatro)
Lobkowitzplatz 2, 1010 Vienna, www.theatermuseum.at
La tela ad olio di Gustav Klimt “Nuda Veritas” (1899) fa parte di una piccola collezione di elevato valore artistico che
apparteneva al lascito di Hermann Bahr/Anna Bahr-Mildenburg. Lo scrittore austriaco Hermann Bahr (1863-1934),
un grande mecenate dell’arte nell’epoca a cavallo tra Ottocento e Novecento, aveva acquistato la tela di Klimt
esposta nell’ambito della quarta rassegna della Secessione di Vienna (1899). “Nuda Veritas” fa parte della rassegna
permanente del Museo del Teatro.
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Wien Museum
Karlsplatz, 1040 Vienna, www.wienmuseum.at
Il Wien Museum possiede una notevole raccolta di opere di Klimt e soprattutto la più vasta collezione mondiale di
disegni dell’artista, capolavori, schizzi e disegni preparatori che rispecchiano tutte le sue fasi creative. L’opera più
pregiata del museo è il “Ritratto di Emilie Flöge” (1902), il suo primo ritratto femminile, in cui gli ornamenti hanno un
ruolo di primo piano. Questo lavoro segna l’avvio di una fase creativa, in cui Klimt realizzò opere che negli ultimi anni
hanno raggiunto prezzi record alle aste internazionali. Sono inoltre esposte alla rassegna permanente le tele di Klimt
“Pallade Atena” (1898) e l’“Allegoria dell’Amore” (1895).
www.vienna.info
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Ultima revisione: gennaio 2017
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