AFRICA: L`ULTIMA FRONTIERA DEL BUSINESS?

AFRICA:
L’ULTIMA FRONTIERA
DEL BUSINESS?
Fino a oggi il continente africano non è stato preso in
considerazione da molti investitori. A parte le
turbolenze politiche e i problemi delle infrastrutture,
l’informazione pubblica oggi mostra un futuro
promettente.
Kuwait piuttosto che a un nome africano”. Continua:
“Molti Stati africani sono più avanzati della Cina in
quanto a forma di governo e sistema giuridico e ci sono
molte storie meravigliose. La maggior parte dei paesi
africani sta facendo grossi passi avanti.”
Guerre, lotte intestine e corruzione hanno dato
all’Africa una cattiva reputazione. Però, in seguito alle
riforme democratiche introdotte dagli stati del
continente, le condizioni stanno cambiando. “L’Africa è
l’ultima frontiera,” proclama Mo Ibrahim in un’intervista
per INSEAD Knowledge, presidente dell’omonima
fondazione e di Satya Capital, una società di
investimenti che opera in Africa. Il continente è pieno di
risorse, dice, “se vuoi veramente fare soldi è là che devi
andare”.
Il consumo dei giovani
Per gli investitori più astuti, la principale risorsa di
opportunità commerciale in Africa sarà il crescente
marketing di consumo. In una relazione pubblicata nel
novembre del 2012 e intitolata “La crescita del
consumatore africano”, McKinsey afferma che questa è
la caratteristica più interessante che riguarda il
potenziale investitore. La società intervistò 13.000
persone in 10 diversi paesi del continente
focalizzandosi sulle città maggiori, ricoprendo le cinque
categorie principali di consumo: vestiario, cibo, servizi
finanziari, internet e telecomunicazioni. La popolazione
africana, la cui crescita è la più veloce al mondo (si stima
che nel 2030 supererà del 40% l’intera popolazione
mondiale), è concentrata nelle aree urbane. I
consumatori giovani conoscono i brand e la qualità,
ricercano le ultime tendenze, ma non sono disposti a
superare il budget che hanno in mente. Lo studio
fornisce informazioni preziose per le aziende affinché
possano costruire modelli commerciali di successo da
lanciare nel continente.
Nel 2011 la crescita media era intorno al 6% in molti
stati africani, e sette di questi (tra cui Etiopia,
Mozambico e Nigeria) fanno parte dei 10 da cui ci si
aspetta la crescita più rapida nel 2015. Secondo Ernst &
Young, il numero di investimenti diretti dall’estero (FDI)
per progetti in Africa è aumentato del 27% nel 2011,
nonostante quest’anno il continente abbia attirato solo
il 2.8% di FDI in termini di valore monetario. Inoltre i
disordini causati dalla Primavera Araba, la guerra civile
nel Mali, il confronto armato tra Sudan e Sudan del Sud
e l’anarchia in Somalia hanno contribuito a rafforzare la
reputazione negativa del continente. In ogni caso, la
relazione annuale di Ernst & Young sottolinea il
progresso economico raggiunto da vari paesi, pur
segnalando che “l’Africa è ancora vista come una
regione instabile, corrotta e rischiosa”. Arginare la
rottura tra la percezione negativa e la realtà
potenzialmente positiva della zona diventata la sfida
più grande.
Pregiudizi ingiustificati
Come sostiene Ibrahim, è ingiusto che tutta l’Africa
abbia un’immagine tanto negativa per colpa di tre o
quattro stati colpevoli delle tensioni.
Per esemplificare questo concetto, racconta un
episodio di molti anni prima, mentre raccoglieva fondi
per una compagnia di telefonia mobile che operava in
Africa.
Dopo un’infinita negoziazione, le banche
accettarono di versare una somma molto più piccola di
quella che inizialmente era stata chiesta. Poco tempo
dopo la compagnia fu venduta a un investitore del
Kuwait, a cui la banca offrì 2 miliardi e 400 milioni di
dollari, contro i 9 milioni che erano stati offerti a
Ibrahim. “La sicurezza era la stessa; semplicemente le
banche hanno preferito prestare soldi a un nome del
Alcune variabili da considerare:
Popolazione nel 2011: 1.032.532.974 (più della metà
non superano i 20 anni)
Tasso di crescita media della popolazione nel 2012
(stima): 3%
Superficie totale del continente: 30 milioni kmq; il terzo
al mondo in termini di estensione
Crescita stimata in base al PIL nel 2012: 5%
Stati: 54 (tutti membri dell’African Union a eccezione
del Marocco)
Stati con il PIL più alto nel 2011, in miliardi di dollari
americani:
Sudafrica: 562
Egitto: 526
Nigeria: 419
Algeria: 267
Marocco: 165
Lingue: Le più usate in termini di estensione territoriale
sono arabo, swahili, hjausa, seguite da inglese, francese
e portoghese, generalmente parlate nei centri urbani.
Esistono più di 2.000 dialetti.
Utenti della telefonia mobile nel 2013: 360 miliardi (45%
della popolazione)
Utenti di internet (al 20 giugno 2013): 167.335.676
(penetrazione del 15,6%)