Ruolo del Mmg - Cooperativa dei Medici di Famiglia dell`Area

PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL CONTRASTO DELLA
VIOLENZA DI GENERE DISTRETTO 2 MIRANDOLA : RUOLO
DEL MEDICO DI MEDICO DI MEDICINA GENERALE
DR.SSA COVIZZI RITA MORENA MMG
DR.SSA DI PIETRO MARGHERITA MMG
Medolla 22 marzo 2014
QUALCHE DEFINIZIONE
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VIOLENZA CONTRO LE DONNE ( O «DI
GENERE» ) «Qualsiasi atto di violenza di genere
che comporti, o è probabile che comporti, una
SOFFERENZA FISICA, SESSUALE O
PSICOLOGICA o una qualsiasi forma di sofferenza
alla donna, comprese le minacce di tali violenze,
forme di coercizione o forme arbitrarie di privazione
della libertà personale, sia che si verifichino nel
contesto della vita privata che in quella pubblica»
Conferenza mondiale delle Nazioni Unite (Vienna
1993)
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VIOLENZA DOMESTICA
«Ogni forma di violenza fisica, psicologica o
sessuale che riguarda tanto soggetti che
hanno, hanno avuto o si propongono di avere
una relazione intima di coppia, quanto
soggetti che all’interno di un nucleo familiare
più o meno allargato hanno relazioni di
carattere parentale o affettivo»
World Health Organization (WHO 1996)
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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E’ UN
PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA (WHO
1997)
QUALCHE DATO
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In Europa la violenza rappresenta la prima
causa di morte e di invalidità nelle donne
nella fascia di età tra i 16 -44 anni.
Dichiarazione del Consiglio d’Europa 2004
FONTE DATI ISTAT 2006 indagine telefonica
su un campione di 25000 donne di età tra i 16 e 70 anni
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Negli ultimi 12 mesi:
5,4 % delle intervistate erano state vittime di
qualche forma di violenza, di queste il 16,3%
di età tra 16.24 anni
3,5% violenza sessuale e il 2,7 altre forme
2,4% domestica
93% di quella domestica non viene
denunciata;
picco risposte positive nel nord-est e in
Emilia -Romagna
Ne emerge un fenomeno:
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Sommerso non denunciato
Trasversale al territorio e alle diverse
estrazioni sociali
Realizzato soprattutto tra le mura domestiche
RAPPORTO EMILIA ROMAGNA DEI DATI DEI CENTRI
ANTIVIOLENZA (2013)
www.sociale.regione.emilia-romagna.it/news
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Casi segnalati ai 18 centri antiviolenza
presenti con 22 sedi in tutte le 9 provincie
dell’Emilia-Romagna : 3158 nel 2013 in
aumento rispetto alle 2819 del 2012
Tra quelle che per la prima volta si sono
rivolte a un centro il 37% sono straniere
Il 78,26% hanno figli
CASA DELLE DONNE CONTRO
LA VIOLENZA MODENA
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Nel 2013 267 accoglienze (236 nel 2012)
Violenze sessuali
29
Violenze psicologiche
200
Violenze fisiche
156
Violenze economiche
84
Nella stessa donna possono coesistere più
forme di violenza
123 italiane 96 straniere ( 17 non riporta
nazionalità)
176 donne con figli
E nei nostri ambulatori chi
riconosciamo ?
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N. 38 aa picchiata più volte dal marito per
«dissuaderla» dal bere….
C. 42 aa che tutte le volte che viene in
ambulatorio con il marito questi non perde
occasione per dirle quanto non sia in grado di
accudire casa, figlio, di trovare lavoro…
S.35 aa depressa, con sdr dolorosa cronica che
parlando mi rivela di essere sottoposta a rapporti
violenti e controvoglia dal marito…
…..e quante altre non riconosciamo…..
CONSEGUENZE DELLA VIOLENZA SULLA
SALUTE DELLE DONNE rapporto istat 2006
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SALUTE FISICA
MENTALE
SESSUALE
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Depressione
35,1%
Perdita di fiducia /autostima 48,8%
Sensazione di impotenza
44,9%
Disturbi del sonno
41,5%
Ansia
37,4%
Dolori ricorrenti
18,5%
Difficoltà a gestire i figli
14,3
Idee di suicidio/autolesionismo 12,3%
CONSEGUENZE SU SALUTE
FISICA
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Danni immediati da violenza sessuale/
fisica: gravidanze indesiderate e malattie
sessualmente trasmesse, lesioni di diversa
gravità
….
Danni a distanza : cefalee dolori gastroenterici cronici, dolore pelvico cronico, sdr
dolorose croniche
…..
CONSEGUENZE DELLA VIOLENZA SU
SALUTE PSICHICA
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Bassa autostima
Paura, senso di vergogna e colpa
Ansia e attacchi di panico
Disfunzioni sessuali
Alterazione comportamento alimentare
Abuso di farmaci, fumo, alcool
depressione
NELLE DONNE CON
DEPRESSIONE
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30% subisce maltrattamenti fisici abituali e violenze
sessuali
80%subisce violenza psicologica/ denigrazione
E. Reale et al (1998)
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81% delle donne con tentativi di suicidio hanno una
storia di violenza fisica o psichica
Rand 1997, Abbott et al 1995
INFLUENZE SUL BENESSERE
SOCIALE E RELAZIONALE
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Attività lavorativa compromessa
Capacità di gestione familiare ridotta
Effetto sui figli
Perdita di relazioni amicali
ACCESSO AI SERVIZI SANITARI
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Negli USA le donne che subiscono violenza
accedono in media 3 volte più delle altre ai
servizi sanitari
Taket A et al. Bmj 2003, 327:673-676
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Il 34% delle donne che cercano trattamento
per lesioni acute nei Dipartimenti di
Emergenza sono vittime di violenza intrafamiliare
Rand 1997, Abbott et al 1995
Perché l’approccio degli operatori
sanitari sia efficace :
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E’ necessaria : consapevolezza del
fenomeno e consapevolezza che
occuparsene è parte della propria
professionalità
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Avere una adeguata formazione
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Avere a disposizione e conoscere una rete
multiprofessionale e multidisciplinare
Barriere per un intervento efficace:
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Scarsità di tempo a disposizione da dedicare al
problema
Mancanza di competenze tecniche e risorse
Paura di offendere la paziente
Paura di non essere emotivamente in grado di
affrontare il colloquio
Stereotipi culturali
Difficoltà relazionali con la paziente
Reticenza della vittima
RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA
GENERALE : punti di forza
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Conosce spesso da tempo la donna e il suo
ambiente familiare ( continuità e fiducia della
relazione)
Può valutare nel tempo la gravità e la
reiterazione della violenza
Ha momenti diversi per tempo e luogo
( domicilio/ambulatorio) per fornire alla
vittima le informazioni che possono esserle
utili
Le vittime possono avere frequenti accessi in
ambulatorio: attenzione a possibili indicatori di
violenza
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Infezioni genito-urinarie /o vaginiti ricorrenti
Dolore pelvico cronico
Disturbi gastro-enterici cronici
Disturbi sessuali
IVG ripetute
Ansia, depressione
Abuso di farmaci
Abuso di alcool/ droghe
Frequenti incidenti domestici
Quali azioni:
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Accogliere la donna dando la possibilità di parlare del
problema
Documentare in cartella ciò che la paziente riferisce
descrivendo eventuali lesioni
Informare e indirizzare la vittima alle Autorità competenti
e/o Servizi sociali
Informare dei diritti della vittima ( possibilità del gratuito
patrocinio legale a spese dello Stato , richiesta di
allontanamento della persona maltrattante, ordine di
protezione urgente in caso di pericolo )
Assolvere agli obblighi di legge
Obblighi di legge : REFERTO
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In qualità di PUBBLICO UFFICIALE (rapporto di
convenzione con pubblica amministrazione) sussiste
Obbligo a segnalare all’Autorità giudiziaria (REATI
PERSEGUIBILI D’UFFICIO ),anche solo per il
SOSPETTO se :
a. lesioni con prognosi superiore ai 20 gg
b. violenza perpetrata con armi da fuoco o da taglio
c. reiterata nel tempo (maltrattamenti in ambito
familiare)
Si deve fare anche quando il maltrattante è un
proprio assistito e lo potrebbe esporre a un
procedimento
REFERTO :
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Denuncia scritta senza ritardo ( entro 48 ore)
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A Polizia di Stato, Carabinieri, o direttamente
in Procura
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In caso di dubbio si può consultare il
MEDICO LEGALE AUSL reperibile 24 H
tel. 3346394946
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SEGNALAZIONE ai Servizi Sociali per confrontarsi
su situazioni di fragilità e attivare la RETE DEI
SERVIZI
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ESPOSTO all’ Autorità di Pubblica Sicurezza:
segnalazione che qualunque cittadino può fare su
fatti di cui è a conoscenza perché venga valutata se
ricorre l’ipotesi di reato (non è ammesso l’anonimato
ma garantita la segretezza del segnalante)
CONCLUSIONI
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La possibilità di violenza domestica va tenuta
in mente e indagata come possibile causa di
malattia
Superando le barriere ad affrontarla con
adeguata FORMAZIONE e con una RETE
DI SERVIZI di cui siamo un nodo.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE