to alto il valore dell’Italia. Citiamo Federico Mastellari (già campione a Praga anche per la gara di ripresa del parlato) al 10mo posto con 537 caratteri al minuto su 739 concorrenti, nella gara in lingua materna, come eclatante è il risultato nella categoria 13/16 anni di Manuele Pintus al 4° posto su 356 partecipanti. Buon sangue non mente, sono allievi della prof. Marta Riccò di Reggio Emilia e forse questo giovane vuole emulare (e forse superare) il Mastellari, poiché ha scritto ben 497 caratteri al minuto. Nella stessa categoria di Pintus, troviamo un bellissimo 10mo posto di Antonino Nastasi di Castelvetrano e le sorprese continuano, non avete che da consultare la già citata pagina del sito web. A questa gara hanno partecipato 1249 concorrenti da 16 Paesi, il 25,9 % in più dell’anno precedente. L’Italia ha fatto la parte del leone con 414, da Aosta a Castelvetrano, grazie all’entusiasmo delle insegnanti che si sono adoperate per motivare e preparare i loro allievi. Le sparute pattuglie di qualche anno fa sono ingrossate, la qualità è aumentata in termine di velocità e precisione, anche se, purtroppo, molti hanno mancato il traguardo specialmente per la seconda, cioè la precisione. Riusciremo ad avere un bel gruppo di validi concorrenti per il prossimo Congresso di Pechino nell’agosto 2009? La ricerca di sponsor è già iniziata, speriamo che possa andare in porto un progetto di gemellaggio con le scuole cinesi e che anche da là si possano arrivare aiuti concreti. Se in tante occasioni scolastiche l’Italia non raggiunge brillanti risultati, non è proprio il caso per questo entusiasmante evento! I RAGAZZI NON LEGGONO PIÙ E STA NASCENDO IL “CERVELLO DIGITALE” CIVILTÀ DELLA SCRITTURA O 8 rmai è certo. Chi si affida a internet fin dai primi anni di vita farà, in seguito, maggior fatica a pensare da solo e a prendere coscienza di sé. Ragazzi che si destreggiano benissimo con la mole di informazioni che arrivano online potrebbero avere una falsa percezione del conoscere. Lo scrivere aiuta a scoprire nuove strade del pensiero. Linguaggio e lettura sono due facoltà della mente. Ma la parola è naturale, leggere è una conquista. E la tecnologia sta attualmente portando un cambiamento a queste due funzioni mentali. In realtà, il cervello non è fatto per leggere. Solo seimila anni fa, con le prime scritture cuneiformi1, il cervello si è dovuto adattare a fare quello che non aveva mai fatto prima. Il cervello ha dovuto creare nuove connessioni tra neuroni2, passando da un “cervello fatto per parlare” a un “cervello capace di leggere”. Ma per fare ciò ha dovuto impiegare tempo, piegarsi allo studio e all’allenamento. Ed è un esercizio che deve cominciare molto presto. Comincia con qualcuno che legge una storia a un bambino dal primo anno di vita fino ai cinque anni. Quanto più a un bambino si leggono delle storie, tanto prima imparerà a leggere. Oggi invece i ragazzi sentono sempre meno il bisogno di scrivere. Parlano per sms, ci sono macchine che leggono e traducono per noi. E il cervello deve adattarsi ed evolversi con nuove connessioni, con nuovi percorsi neuronici. In al- Ricostruzione di una iscrizione cuneiforme in onore del re persiano Dario: «Dario, il grande re, il Re dei Re, il Re delle Nazioni, figlio di Idaspe, l’achemenide, che costruì questo palazzo»; esempio di cuneiforme molto evoluto (VI sec. a.C.) tre parole, stiamo passando da un “cervello capace di leggere” a un “cervello digitale”, senza che ci sia stato il tempo per imparare a leggere, a organizzare il pensiero, a interiorizzare le conoscenze, a creare una coscienza critica. Lasciamo ad educatori e genitori il compito di fare una piccola riflessione sulle conseguenze dell’uso indiscriminato di PC, TV e giochini elettronici! 1 Ricordiamo ai nostri Lettori che la Fondazione Giulietti ha pubblicato uno dei più agili e completi manuali di “Storia della scrittura” mai apparsi in Italia (libro più CD). Si può tuttora richiedere l’opera a “Fondazione Giulietti”, Via dei Cairoli 16/C – 50131 Firenze. 2 Il numero di neuroni che compongono il nostro cervello si aggira presumibilmente intorno ai cento miliardi. I neuroni comunicano fra loro grazie a processi elettrochimici e formano contatti specializzati in gangli chiamati sinapsi. Qui vengono liberate speciali molecole chimiche, chiamate neurotrasmettitori.