La forza della mente È vero che l'uomo usa solo una piccola parte del cervello? Come si sviluppa tutto il resto? Ed è vero che i buddisti con la forza della mente spostano gli oggetti anche di millimetri? Possibile tutto questo? di Sofia Spinazzola Utilizziamo sempre tutto il nostro cervello e non c'è nessuna sua parte che, a un'attenta indagine, non sia coinvolta in una o più funzioni. Non solo ogni parte del cervello svolge la sua funzione, ma non può svolgerne altra, almeno nell'adulto. Non è vero, ad esempio, che i non vedenti (nei quali una gran parte di cervello non riceve più informazioni visive) abbiano una maggiore sensibilità tattile dei vedenti. La parte visiva del loro cervello, infatti, non può assumere funzioni tattili. L'abilità tattile del non vedente è solo il frutto di un maggiore allenamento: anche un vedente potrebbe facilmente acquisirla, se si allenasse altrettanto. È ben difficile, quindi, pensare che fenomeni quali quello citato (telecinesi) possano comparire se non già "previsti" nella organizzazione cerebrale. Se non è possibile ammettere differenze qualitative, sono possibili quelle quantitative come è il caso dell'allenamento. È possibile migliorare capacità già esistenti facendo "lavorare" di più la parte del cervello che ne è responsabile. A questo scopo, i singoli neuroni possono modificare temporaneamente le proprie connessioni e scambiare più facilmente e più rapidamente informazioni con gli altri neuroni. Si può quindi migliorare l'efficienza del cervello o contrastarne il deterioramento, ma non acquisire capacità nuove. Nel caso specifico della telecinesi il problema, poi, non è nel cervello: sono fenomeni per i quali non vi è alcuna evidenza sperimentale documentata e riproducibile della loro esistenza. Piero Paolo Battaglini Dipartimento di Fisiologia e Patologia, Università di Trieste.