Anno 2 N. 1 gennaio 1998 L. 1.000 Spedizione in abbon. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Trento Giornale del Centro Servizi Culturali S. Chiara COPIA OMAGGIO gennaio ’9 8 Dario Fo è a Trento il 7 gennaio 1998 con Mistero buffo Teatro Auditorium ore 20.30 Foto Bernardinatti Abbonati Grande Stagione In questo numero 2 Comedians 3 Prosa gennaio 1998 4 Calendario del mese 5 Informazioni 6 Formazione • Incontri a teatro 8 InDanza • Teatro Ragazzi 8 Orchestra Haydn • Galleria civica d’Arte contemporanea me o C 8 9 19 Direttore responsabile Luigi Mattei In redazione Rolando Lucchi Emanuela Rossini Giuseppe Speccher Hanno collaborato a questo numero Patrizia Binco Lorenzo Labalestra Stefano Giordano Francesca Negri Stefania Ravagni Redazione e amministrazione Centro Servizi Culturali S. Chiara Via S. Croce 67, 38100 Trento Presidente Claudio Visintainer Vicepresidente Giovanni Ondertoller Consiglio di Amministrazione Marco Bernardi Paolo Endrici Lia De Finis Luigi Mattei Direttore Franco Oss Noser Vicedirettore Marisa Detassis Revisori dei conti Renzo Sartori Fabrizio Paternoster Umberto Silvestri Informazioni e segreteria tel. 0461/986488 fax 0461/231044 (8.30-13.00 14.00-18.30) Biglietteria del teatro tel. 0461/239917 (16.00-19.00) Numero verde: 1670-13952 aut. del Tribunale di Trento n. 945 R. st. del 25 febbraio 1997 Realizzazione Publistampa Arti grafiche Pergine Valsugana gennaio 1998 “C s Photo Marinetta Saglio 2 omedians”, suggestione che descrive un territorio teatrale dai contorni indefiniti, dove regna l’invenzione e imperversa la risata. Il programma del mese di gennaio propone i primi tre spettacoli del calendario tra cui l’esordio dell’ultimo lavoro teatrale scritto e diretto dall’instancabile Dario Fo. “Il diavolo con le zinne” (8 - 9 gennaio, Teatro Auditorium), interpretato, tra gli altri, da Franca Rame e Giorgio Albertazzi, è l’ultimo, nuovissimo, testo di Fo che, pur inscrivendosi in un teatro di impegno politico e sociale inscindibile dalla produzione dell’autore-attore e che gli ha permesso la recentissima vittoria del Pre- Giorgio Albertazzi mio Nobel per la letteratura, si volge ad una spettacolarizzazione da musical come non accadeva dai tempi di “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”. Lo spettacolo, costruito sui celebri nonsense dell’attore e straripante di paradossi ed invenzioni geniali e divertenti, è vissuto sul tentativo dei “soliti” diavoli tentatori che questa volta vogliono impossessarsi del superonesto magistrato ma, per fatale errore, si introducono, usando il classico e poco igienico percorso di una supposta, nella Pizzocca (Franca Rame), sua ingenua e stagionata servotta, trasformandola in una ben tornita e vogliosa donna di esplosive zinne e di non difficili costumi. Originale Giorgio Albertazzi (giudice Alfonso De Tristano) in un ruolo singolare per un attore abituato ad interpretare ruoli seri o seriosi e rigenerato da Fo in un ruolo scritto e pensato per se stesso e per i propri modi recitativi. Il lavoro è ambientato in un passato da Commedia dell’Arte ma le analogie con la nostra epoca che ne scaturiscono sono emblematiche. Il secondo appuntamento è con Athina Cenci, attrice della grande ed imperversante scuola toscana, nata artisticamente nel celebre trio dei Giancattivi assieme ad Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti. Con Benvenuti l’attrice ha mantenuto una Franca Rame proficua collaborazione artistica, anche dopo lo scioglimento del gruppo, come protagonista della lunga saga teatrale e cinematografica di “Casa Gori”. Attrice versatile e di grande impegno, Athina Cenci presenta un lavoro intitolato “La Donna gigante” (20 - 21 gennaio, Teatro Sperimentale), costruito nella forma dei monologhi su testi e suggestioni di Lidia Ravera. Giornalista, scrittrice, intellettuale attenta alle trasformazioni della società e alle diverse problematiche del Luciana Littizzetto mondo femminile, la Ravera ha saputo rispecchiare fin dagli anni Settanta (ricordate il suo libro più famoso “Porci con le ali”?) il disagio di una generazione irrequieta. Nello spettacolo viene raccontata una donna in due momenti diversi della sua vita, in una sequenza di cambiamenti formali che non modificano però il peso della molteplicità dei ruoli che la società assegna alle donne e che le rende appunto “giganti”. Il tono della rappresentazione, nel quale l’artista si cala alla perfezione, è quello della chiacchierata fra femmine, inimitabile: tragico e leggero, fatuo e subito dopo profondo, sempre in bilico fra una traboccante allegria e l’amarezza di un’ironia lucida. L’ultimo appuntamento dei comedians nel mese di gennaio è con Luciana Littizzetto che presenta il suo “Recital” (27 - 28 gennaio, Teatro Sperimentale). Giovane attrice comica torinese, la Littizzetto ha alle spalle un lungo elenco di trasmissioni televisive e un altrettanto lungo elenco di straordinari personaggi femminili, costruiti ed interpretati utilizzando la mimica, le inflessioni e le cadenze linguistiche. Lo spettacolo è una carrellata di personaggi ormai celebri, da Carola, la bimba che frequenta la scuola elementare e che nei suoi temi racconta con toni sarcastici e disincantati il mondo che la circonda, a Minkia Sabbri, ragazzina di una certa periferia urbana e di un certo contesto sociale che per acquisire considerazione di fronte ai compagni maschi sceglie volutamente un linguaggio greve, fino ad arrivare alle ultime esilaranti parodie (presentate recentemente nella trasmissione televisiva Ciro, il figlio di Target su Italia1) delle cantanti Paola e Chiara e di un’improbabile Lolita cinematografica. Il linguaggio utilizzato dall’artista è crudo, dissacrante, provocatorio e pungente, la mimica è accattivante ed improntata ad una espressività di infantile innocenza; questa miscela inchioda lo spettatore imbarazzato alla poltrona fino a quando la risata libera tutti. i an Athina Cenci Le Muse d Con l’inizio del nuovo anno, va in scena il ciclo “Comedians” inserito nel cartellone “Le Stagioni del Teatro” curato dal Centro Servizi Culturali S. Chiara. Anche quest’anno, quindi, si è voluto inserire nel ricco calendario di spettacoli offerto dal Centro, uno spazio speciale riservato ai comedians, con l’obiettivo di offrire al nostro pubblico un piccolo spaccato della vasta produzione italiana e non. Il cartellone è composto da dieci spettacoli distribuiti nell’arco di tre mesi. Il debutto è un omaggio a Dario Fo che presenterà il suo ultimo lavoro di autore e regista; seguiranno le altre nove proposte suddivise in tre gruppi omogenei, che vogliono essere più un “consiglio per gli acquisti” che un vero e proprio percorso artistico. Il primo gruppo di proposte presenterà tre grandi e diverse interpreti femminili, impegnate in tre imperdibili one-women-show. Seguiranno tre grandi ensemble comici composti da valenti professori d’orchestra che ci sveleranno tutti i retroscena dell’ovattato e irraggiungibile mondo della musica colta. Gran finale con tre esibizioni di artisti solisti che ci darà la possibilità di vedere all’opera tre modi diversi ed originali di intendere la comicità. I dettagli ve li anticiperemo di volta in volta sui prossimi numeri di “Le Muse”. Buon divertimento! Photo Guido Salvini LaLa situazione situazione èè grave grave ma ma non non seria seria si diceva tempo fa. Oggi è il contrario: seria ma non grave. Prodi, il centrosinistra, dissanguanti finanziarie: il peggio alle spalle. Il resto è polemica e c’è poco da esorcizzare, ridere e scherzare. Siamo al primo atto della commedia di un paese, per molti versi ridicolo, che si sforza di diventare serio. Così “Striscia la notizia” è sempre più seguito, ma non perché fa più ridere, al contrario, perché si propone come un vero telegiornale che le notizie (e le falsità) le va a scovare davvero e le mette in piazza. Sempre meno ironia su vip e politici e sempre più denuncia di fatti reali. Al contrario Paolo Rossi in “Scatafascio” stenta a mettere a punto il registro di una satira sociale, boccheggiando in una comicità ritrita che non scatta perché non sa più con chi prendersela. Anche la parodia calcistica di “Mai dire gol” ormai rigira su se stessa. Unica vera novità TV è “Disokkupati”, riuscito tentativo di situation comedy che vira in grottesco. Per il resto siamo Lorenzo Labalestra in tempi social-politici di buonismo, che succedono a quelli giudiziario-scandalistici della cattiveria. E se la comicità non graffia non fa ridere. Materiale da satira ce n’è più a leggere i giornali locali, tra trentini dell’anno e turisti arrivati in provincia per una “ricarica naturale” e imbottigliati per ore sull’autostrada del Brennero. Ma sono cose che oggi suscitano più rabbia e indignazione che umorismo, più denuncia di malgoverno e cattivi servizi che sorriso. Ci vorrebbe un gran saltimbanco per farci ridere di queste cose. Non disperiamo, in fondo l’Italia è il paese che si becca il Nobel con Dario Fo. A proposito, e il teatro? Pochi i volti, i modi di far comicità ed i testi nuovi. Scovarli è difficile se non passano in televisione. Stoicamente sola resiste la gaia, colta, generica e pungente satira di Paolo Poli, una meraviglia di modernità arcaica. Stefano Giordano Prosa S gennaio 1998 dici vicine, sorelle e mezzo parenti chiamate a far da testimoni oculari di un avvenimento eccezionale: il trionfo di Germaine/Cenerentola e la fuga dal grigiore della sua cucina verso i fasti kitsch di orrendi saloni in finto mogano, camere riscaldate da pelosissimi scendiletto, tappezzerie floreali ed un campionario strepitoso di pentole e vasellame. È normale attendersi invidie e piccole Andrea Jonasson cattiverie, ma “Le cognate” in Un mese in campagna superano di gran lunga ogni previsione. Uno spettacolo veramente comico racconta sempre una grande tragedia. Le cognate fa molto ridere perché mette in scena un vero e proprio museo degli orrori. L’aspetto esterno di questo coro al fem- ono tre gli appuntamenti teatrali di gennaio in aggiunta a Cats e a Dario Fo. Il 13 gennaio va in scena “Un mese in campagna” di Ivan Turgenev. Protagonista in questo spettacolo è una delle grandi prime donne del teatro europeo, Andrea Jonasson, attrice di origine tedesca ma perfettamente bilingue, interprete di La fortuna di “Non ti conosco più”, accolta con grande successo sin dal suo primo esordio, è stata in seguito ridimensionata dall’apparizione di altre applaudite commedie dello stesso De Benedetti, come “Due dozzine di rose scarlatte” o “Da giovedì a giovedì”. Ciò non ha impedito che l’opera conoscesse anche alcune versioni cinematografiche, una prima volta nel 1936, diretta da Malasomma e in seguito nel 1980 nell’interpretazione di Monica Vitti, Johnny Dorelli e Luigi Proietti. Micol Pambieri Lauretta Masiero, Riccardo Peroni in Non ti conosco più grandi spettacoli per il Piccolo di Milano. Le scene dello spettacolo sono di un collaboratore “storico” del regista Sciaccaluga, l’inglese Hayden Griffin, mentre i costumi sono stati disegnati e realizzati da un grande nome internazionale, l’inglese John Bright, costumista di Peter Brook e James Ivory. “Un mese in campagna” (1850) è l’opera teatrale di maggior impegno di Turgenev. I cinque atti della commedia ci portano nella campagna russa, nella casa di un nobile ricco, troppo impegnato nei suoi affari per riservare attenzione anche alla bella moglie, Natal’ja Petrovna. Lei è invece corteggiata dalla costante devozione di Rakitin, un amico di famiglia. Ma questo equilibrio, questa noia di vita quotidiana, vengono turbati dall’arrivo del giovane precettore Beljaev. L’intreccio di innamoramenti, delusioni, vendette che ne deriva potrebbero condurre a esiti da melodramma: niente di tutto questo. La pagina di Turgenev riesce ad attraversare la vicenda e i caratteri dei personaggi, dei quali registra ogni trasalimento, ma anche i risvolti comici, con una sublime leggerezza che riporta le grandi tempeste dei sentimenti nel torpido fluire della quotidianità. Insomma, ancora una volta, è la profonda dimensione dell’animo russo a dominare la scena. “Le cognate” (domenica 25 e lunedì 26) mettono in scena donne in una cucina. Siamo a metà degli anni ’60, e grazie ad uno dei tanti concorsi, quiz e indovinelli, Germaine entra virtualmente in possesso di una quantità smisurata di mobili, elettrodomestici, abiti e casalinghi: tutto il catalogo sarà suo e gratis. Un milione di punti da attaccare e quattor- minile racconta di abissi interiori senza fondo. Donne tenute su con chili di lacca e smalto rosso, sempre in corsa affannosa dietro maschi-veri-maschi, traditori e puttanieri; oppure sfatte e maritate, affamate di centrini, col terrore del dovere coniugale notturno che porta meno piacere di una rigovernatura; o ancora zitelle velenose ed asessuate, aggrappate alle loro camere a gas portatili: piccole borse dalle forme impossibili, puzzolenti di profumi dolciastri. Quindici “maschere” che raccontano la storia di Quebec fine anni ’60, ma parlano benissimo di miserie ancora attuali. Infine “Non ti conosco più” di Aldo De Benedetti, chiude il mese di gennaio (29, 30 e 31) anticipando febbraio (ultima replica domenica 1). Con il debutto nel 1932 la commedia segnò il primo grande successo dell’autore inaugurando una nuova stagione del teatro brillante italiano: la commedia sentimentale di situazione borghese, con medici, avvocati, politici ed eleganti signore coinvolti in complesse schermaglie spesso al limite della moralità e del lecito. Aldo De Benedetti è autore per eccellenza del teatro (e del cinema) dei “telefoni bianchi”, ambientato all’interno dei salotti della buona borghesia italiana. Sostenuta da un dialogo agile ed efficace, costruita secondo canoni tipici del teatro brillante, “Non ti conosco più” offre interessanti risvolti: il rapporto di coppia, la satira sociale, la finzione e la follia. Tra le righe di un testo gradevole e semplice, semplice in apparenza, non è difficile cogliere il tacito rinvio a temi colti e l’allusione scherzosa e sofisticata ai modi pirandelliani. Abbonamento Piccola stagione 5 spettacoli In vendita dal 15 dicembre 1997 al 5 gennaio 1998 turno E intero centrali L. 140.000 laterali L. 130.000 ridotto L. 110.000 L. 105.000 Teatro Auditorium - ore 20.30 5 gennaio Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot 16 gennaio Teatro di Genova Un mese in campagna di Ivan Turgenev - regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson 1 febbraio Teatro Stabile di Trieste La Contrada Non ti conosco più regia di Patrick Rossi Gastaldi con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni 8 marzo Teatro Diana Non ti pago di Eduardo De Filippo regia Carlo Giuffrè con Carlo Giuffrè Antonella Morea, Massimiliano Gallo, Piero Pepe, Aldo De Martino, Anna D’Onofrio, Claudio Veneziano, Teresa Del Vecchio, Massimo Andrei, Maria Laura Rondanini 22 marzo Compagnia teatrale I Fratellini Una burla riuscita di Tullio Kezich da Italo Svevo - regia di Egisto Marcucci con Marcello Bartoli e Dario Cantarelli gennaio 1998 3 Le Muse CA gennaio 1998 • Trento • Centro Servizi Culturali S. Chiara Gio 1 La stagione di prosa Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot Do 18 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Anch’io a teatro con mamma e papà Fondazione Aida Centro di produzione di Teatro Ragazzi, Verona Hansel e Gretel regia di Giovanni Signori con Mariella Soggia e Giovanni Signori età consigliata: 3-11 anni • Ve 2 La stagione di prosa Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Sa 3 Do 4 Lu 5 Ma 20 Ma 20 La stagione di prosa Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot Anch’io a teatro con mamma e papà - Cinema per ragazzi L’incredibile volo di Carroll Ballard Ve 23 La stagione di prosa Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot Teatro Auditorium ore 16.00 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Me 7 8 Gen Verde Prima visione film “Prime pagine” storia di Chiara Lubich e sue compagne Teatro Auditorium ore 20.30 - ingresso libero Sa 24 Musica d’Autore Fiorella Mannoia in concerto La stagione di prosa - Evento speciale Dario Fo Teatro Auditorium ore 21.00 - biglietti: L. 40.000/35.000 Mistero buffo Anch’io a teatro con mamma e papà Compagnia Abbondanza - Bertoni Teatro Auditorium ore 20.30 - abbonati Grande Stagione Gio Comedians - Le donne nella comicità Athina Cenci La donna gigante di Lidia Ravera Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000 età consigliata: 8-14 anni 6 Comedians - Le donne nella comicità Athina Cenci La donna gigante di Lidia Ravera Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000 Teatro Sperimentale ore 15.00 e 17.30 - biglietti: L. 7.000 Ma Il lago dei cigni Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000 Me 21 5 InDanza Compagnia di Balletto classico del Teatro Nazionale di Kiev musica di Ciaikovsky, coreografie di Ivan Kovic • regia di Valeri Kovtoun Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Lu Musiche di Astor Piazzolla, Mendelssohn-Bartoldy, Beethoven direttore Cristian Victor Mandeal - pianoforte Ivan Drenikov Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/15.000 La stagione di prosa Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot Teatro Auditorium ore 16.00 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Teatro Sperimentale ore 16.00 e 17.30 - biglietti: L. 7.000 Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento Lu 19 La stagione di prosa Teatro Madach di Budapest Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Comedians Giorgio Albertazzi - Franca Rame Il diavolo con le zinne di Dario Fo LEN Sa 24 Romanzo d’infanzia L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti regia di Bruno Stori - Letizia Quintavalla con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni età consigliata: 6-11 anni • Teatro Sperimentale ore 16.00 - biglietti: L. 7.000 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000 Anch’io a teatro con mamma e papà Ve 9 Comedians Giorgio Albertazzi - Franca Rame Il diavolo con le zinne di Dario Fo Sa 24 Il gesto parlato L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti incontro per adulti e bambini con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni Teatro Sperimentale ore 17.30 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000 Do 11 InDanza Compagnia Red Notes/Andy Degroat Lo Schiaccianoci - coreografie di Andy Degroat musiche: Ciaikovsky, Duke Ellington e percussioni contemporanee Anch’io a teatro con mamma e papà Compagnia Abbondanza - Bertoni Do 25 regia di Bruno Stori - Letizia Quintavalla con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni età consigliata: 6-11 anni • Teatro Sperimentale ore 16.00 - biglietti: L. 7.000 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000 Ma 13 La stagione di prosa Teatro di Genova Un mese in campagna di Ivan Turgenev Do 25 regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson Me 14 Lu 26 Un mese in campagna di Ivan Turgenev regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson Gio 15 Ma 27 regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson Ve 16 Me 28 La stagione di prosa Teatro di Genova Recital Comedians - Le donne nella comicità Luciana Littizzetto Recital Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000 Un mese in campagna di Ivan Turgenev regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson Teatro Auditorium ore 16.00 e 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Sa 17 Comedians - Le donne nella comicità Luciana Littizzetto Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000 Un mese in campagna di Ivan Turgenev Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 La stagione di prosa - Altro Teatro Compagnia Laboratorio Nove Le cognate di Michel Tremblay • regia di Barbara Nativi Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 La stagione di prosa Teatro di Genova La stagione di prosa - Altro Teatro Compagnia Laboratorio Nove Le cognate di Michel Tremblay • regia di Barbara Nativi Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 La stagione di prosa Teatro di Genova Romanzo d’infanzia L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti Gio 29 L’operetta Compagnia Italiana di Operette La stagione di prosa Teatro La Contrada di Trieste Non ti conosco più di Aldo De Benedetti regia di Patrick Rossi Gastaldi con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Il paese dei campanelli musica di Virgilio Ranzatto e Carlo Lombardo Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000 Sa 17 Anch’io a teatro con mamma e papà Fondazione Aida Centro di produzione di Teatro Ragazzi, Verona Ve 30 Hansel e Gretel Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 regia di Giovanni Signori con Mariella Soggia e Giovanni Signori età consigliata: 3-11 anni • Do 18 La stagione di prosa Teatro La Contrada di Trieste Non ti conosco più di Aldo De Benedetti regia di Patrick Rossi Gastaldi con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni Teatro Sperimentale ore 16.00 - biglietti: L. 7.000 musica di Virgilio Ranzatto e Carlo Lombardo La stagione di prosa Teatro La Contrada di Trieste Non ti conosco più di Aldo De Benedetti regia di Patrick Rossi Gastaldi con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000 Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 L’operetta Compagnia Italiana di Operette Il paese dei campanelli Le Muse 4 gennaio 1998 Sa 31 D Foto di scena da Le cognate O I AR ATTENZIONE ALLE VARIAZIONI Purtroppo nel mese di gennaio si verificheranno alcune significative variazioni rispetto alla programmazione annunciata da tempo. Scusandoci fin d’ora per i disagi che queste variazioni, indipendenti dalla nostra volontà, potranno arrecare vediamole qui di seguito: ! PER LA STAGIONE DI PROSA Lo spettacolo del musical CATS del 6 gennaio 1998 si svolgerà il pomeriggio alle ore 16.00 e NON alle 20.30. Un mese in campagna del Teatro di Genova verrà rappresentato nei giorni martedì 13 (turno A), mercoledì 14 (turno B), giovedì 15 (turno C) e venerdì 16 (turno D alle ore 16.00 e turno E alle ore 20.30) e NON nelle giornate del 15, 16, 17 e 18 gennaio. Max Gericke della Compagnia del Collettivo - Teatro Due di Parma NON si svolgerà il 12 e 13 gennaio ma si sposta in febbraio, in particolare il giorno sabato 7 febbraio per tutti i turni degli abbonati alla Grande Stagione e domenica 8 febbraio (abbonamento turno C). PER L’OPERETTA Fiorella Mannoia “La Principessa della Czarda” del Teatro Bellini di Napoli prevista nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 gennaio verrà sostituita con Il paese dei campanelli della Compagnia Italiana di Operette nelle giornate di sabato 17 gennaio (ore 20.30) e domenica 18 gennaio (ore 16.00). Alcune informazioni su Il paese dei campanelli musica: Virgilio Ranzatto, Carlo Lombardo librettista: Carlo Lombardo prima esecuzione: Milano, Teatro Lirico, 23 novembre 1923 In una immaginaria isola olandese esiste il Paese dei Campanelli. Questo nome è dovuto al fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda dice che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti sapranno così quello che è successo. Tutto resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese... Personaggi e interpreti: Bon Bon Maria Rosa Congia Nela Maria Carla Ferri Pomerania Viviana Larice Ethel Elisa Torri La Gaffe Massimo Bagliani Hans Giancarlo Pavan Attanasio Francesco Laruffa Tarquinio Armando Carini Basilio Gianfranco Teodoro Nansen Gianluca delle Fontane Tom Matteo Micheli PER INDANZA L’esibizione di Bill T. Jones prevista per il giorno 28 gennaio si svolgerà mercoledì 4 febbraio. febbraio 1998 • Trento Centro Servizi Culturali S. Chiara Do 1 La stagione di prosa Teatro La Contrada di Trieste Non ti conosco più di Aldo De Benedetti regia di Patrick Rossi Gastaldi con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni Teatro Auditorium ore 16.00 e 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000 Lu 2 La stagione di prosa - Progetto narrazione Laboratorio Teatro Settimo In risaia ispirato all’omonimo romanzo di Marchesa Colombi regia di Bruno Maccaro con Lucilla Giagnoni Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Ma 3 La stagione di prosa - Progetto narrazione Laboratorio Teatro Settimo In risaia ispirato all’omonimo romanzo di Marchesa Colombi regia di Bruno Maccaro con Lucilla Giagnoni Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Me 4 InDanza Bill T. Jones Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000 Me 4 La stagione di prosa - Progetto narrazione Laboratorio Teatro Settimo Olivetti di Laura Curino • regia di Gabriele Vacis con Laura Curino Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Gio 5 La stagione di prosa - Progetto narrazione Laboratorio Teatro Settimo Olivetti di Laura Curino • regia di Gabriele Vacis con Laura Curino Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Sa 7 La stagione di prosa - Altro teatro La Compagnia del Collettivo - Teatro Due di Parma Max Gericke di Manfred Karge traduzione e regia di Walter Le Moli con Elisabetta Pozzi Teatro Auditorium ore 20.30 - abbonati Grande Stagione Do 8 La stagione di prosa - Altro teatro La Compagnia del Collettivo - Teatro Due di Parma Max Gericke di Manfred Karge traduzione e regia di Walter Le Moli con Elisabetta Pozzi Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000 Puntualità a teatro Si raccomanda vivamente un rigoroso rispetto della puntualità. Gli spettatori fuori orario potranno essere ammessi in sala solamente durante l’intervallo. Servizio baby sitter ed assistenza anziani È attivato un servizio baby sitter ed assistenza anziani nelle sere di spettacolo, curato dall’agenzia Laetus. Per informazioni o prenotazioni (con 24 ore di anticipo rispetto alla serata dello spettacolo): Ufficio Informazioni Centro Servizi Culturali S. Chiara - 0461/986488 Laetus - 0461/983002 Riduzioni Hanno diritto alle riduzioni sugli abbonamenti e sui biglietti i giovani fino ai 25 anni, gli anziani oltre i 65 anni, gli studenti universitari, i militari di leva e coloro che svolgono servizio civile sostitutivo. Gli abbonati alle Stagioni del Teatro. Punto Informazioni Per i “servizi del Teatro” (informazioni sulle rassegne, il dopo-Teatro, pubblicazioni) è aperto un Punto Informazioni nell’Atrio dell’Auditorium durante le sere dello spettacolo. Prenotazioni telefoniche Solo se garantite da carta di credito fino a 3 giorni prima dello spettacolo. Centro Servizi Culturali S. Chiara: Via S. Croce 67, Trento. Tel. 0461/986488 - fax 0461/231044 E-mail: [email protected] Sito Internet: HTTP://WWW.ECLIPSE.IT/CSSC Biglietteria del Teatro Auditorium S. Chiara: Via S. Croce 67, Trento. Tel. 0461/239917 Ufficio Informazioni Tel. 0461/986488 dalle 08.30 alle 13.00 / dalle 14.30 alle 18.00 Numero verde: 1670 -13952 gennaio 1998 5 Le Muse Formazione • Incontri a teatro a cura di Emanuela Rossini Riflessioni ed esperienze a teatro Dai ragazzi della 2a Liceo Classico “De Gasperi” di Cles Conversazione in classe sull’esperienza a teatro... Sara: «Anche se non ho potuto assistere alla rappresentazione de “La Tempesta”, gli incontri e le lezioni introduttive sono state importanti per capire come si rappresenta un’opera teatrale». Francesco: «No, secondo me gli incontri sono stati molto meno interessanti della rappresentazione. Vuoi mettere la profondità di un dramma visto nel momento in cui accade con la riduttività di un paio di incontri?» Sonia: «A me invece sono sembrate particolarmente interessanti e coinvolgenti, perché ho potuto vedere il “dietro le quinte” di una compagnia teatrale e confrontare i vari metodi usati dai diversi registi. E poi, grazie al fatto che abbiamo visto spezzoni di film di diverse rappresentazioni anche in lingua originale, ho cominciato a capire come un’opera possa essere interpretata a seconda della sensibilità personale del regista». Francesco: «Sì, ma ho preferito la rappresentazione perché quello che mi ha colpito è soprattutto il modo in cui gli attori si immedesimavano nei personaggi: a me piace recitare e questa esperienza mi è stata di un’utilità pazzesca. Gli attori in realtà non “recitano” soltanto, ma vivono realmente quello che accade ai loro personaggi». I ragazzi della IV Liceo Linguistico Europeo Arcivescovile di Trento all’incontro con gli attori della Compagnia di Glauco Mauri Andrea: «Se ci pensi bene, però, è la stessa intera opera che diventa un ritratto della vita umana, infatti contiene situazioni dell’esistenza quotidiana: gioia, amore, odio, vendetta..., è infatti per questo che “La tempesta” non è inseribile in un genere specifico. Definirla commedia è riduttivo, ma il lieto fine non la classifica nemmeno come tragedia. Mi sembra che questo sia stato messo in luce durante questa esperienza». Giorgia: «C’è da notare che una rappresentazione dal vivo è sicuramente più emozionante di una semplice lettura del testo, anche per la particolare atmosfera creata dagli effetti scenici. Decisamente è meglio vedere un’opera direttamente in teatro!». Lucia: «Comunque, quando non lo abbiamo potuto fare per altri testi letti, la scoperta di questo genere è stata ugualmente interessante». Claudia: «Infatti un’esperienza di questo tipo può rimanere nel patrimonio culturale di ogni singola persona per tutta la vita, non solo per quanto riguarda Shakespeare, ma per qualsiasi altro autore». Da Shakespeare a Pirandello attraverso il tempo L a presenza dei giovani a teatro quest’anno si è fortemente sentita. Non solo in platea: circa millecento studenti delle superiori nei primi tre spettacoli delle “Stagioni” - ma anche durante i seminari, i laboratori in teatro di lettura del testo teatrale e gli incontri con gli artisti che si sono tenuti presso il Centro S. Chiara in occasione degli spettacoli: “La Tempesta”, “L’Amleto secondo Stoppard” ed “I sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. Ed è stata proprio la presenza, partecipata e viva, di tanti giovani delle scuole di Trento e dintorni che ha reso questi incontri in teatro dei veri e propri “laboratori”: con dibattiti sull’esperienza teatrale, sui testi e gli autori, sulla lettura ed interpretazione scenica del testo teatrale, attraverso il tempo e le culture diverse. Particolarmente seguite dalle scuole le due video conferenze tenute dalla dott.ssa Rose sul teatro di Shakespeare (circa centodieci studenti iscritti nei due incontri): un viaggio attraverso le rivisitazioni, riscritture ed adattamenti di opere shakespeariane nel Novecento da parte di grandi cineasti e registi teatrali (da Strehler a Paul Mazurskj, Peter Greenaway, Derek Jarman). Nella riscrittura cinematografica de “La Tempesta” di Fred Wilkox, “Forbidden Planet”, abbiamo incontrato un Calibano robot con un giovane Prospero ragazzo padre di Miranda; oppure, nell’ambientazione contemporanea de “La Tempesta” di Mazurskj su un’isola greca, Prospero è un ricco americano sfuggito dalla vita newyorkese e Calibano un locale, che all’arrivo dei “parenti americani” pensa subito allo sviluppo turistico dell’isola. La visione poi di una stessa scena de “La Tempesta” in diversi allestimenti, metteva in luce come nel tempo e attraverso diverse culture il testo scritto si incarni, si rinvigorisca e si riattualizzi continuamente, grazie alle interpretazioni degli attori, alle scelte registiche, al tempo storico: la visione di un “Otello” fatto in Sudafrica al tempo dell’apartheid ha messo in evidenza come i testi di Shakespeare possono essere molto politici anche oggi. Il confronto che i ragazzi poi sono stati guidati a fare tra “La Tempesta” di Strehler (in video), “Prosperous Book” di Greenaway e l’allestimento in scena a Trento, li ha portati ad osservare molte più cose durante lo spettacolo, e molte sono state le domande poste al regista Glauco Mauri e alla Compagnia durante l’incontro. Durante i diversi interventi - degli artisti e docenti, ma anche degli stessi ragazzi - è emersa l’immagine del testo teatrale “mobile” e non “fisso” nei suoi significati e messaggi; e come altresì la sua lettura e messa in scena, soprattutto nel caso dei grandi classici come Shakespeare e Pirandello, rappresenti per gli artisti e registi una grande sfida ogni volta proprio per la necessità che il teatro impone, con la sua materialità e fisicità, con l’interazione col pubblico, a letture sempre un po’ nuove, uniche, che alla fine appartengono un po’ al regista, agli attori, agli spettatori e al nostro tempo. Le Muse 6 gennaio 1998 Gli attori del Teatro dell’Arca con gli studenti dopo l’incontro Giovanni: «Mi viene in mente, anche se non è corretto fare confronti, che anche gli autori greci e latini che abbiamo studiato affrontano problemi attuali: il conflitto interiore, la complessità dei sentimenti e dei rapporti tra le persone...». Ilenia: «Proprio per questo motivo si può dire che il teatro è il genere più vicino al pubblico: oltre al rapporto attori-spettatori c’è il fatto che in ogni epoca i problemi e gli interessi dell’uomo sono sempre gli stessi ed un dramma è il modo più coinvolgente per rappresentarli!». Dopo lunga e attenta riflessione, siamo concordi nel riconoscere in noi una sensazione sicura: «A teatro ritorneremo!». Abbiamo capito come il teatro sia il tentativo di “raccontare il mistero della vita” di Alessandro, Flavio, Lorena, Maura, Laura, Cristina, Fabrizio, Isabella Gli incontri con gli artisti ed i seminari hanno dato una precisa collocazione storica di Shakespeare, fondamentale per comprendere l’opera. Durante le discussioni sono emerse le tematiche affrontate nella Tempesta, di grande rilevanza anche oggi, come dimostra l’ampio interesse alle diverse riproposizioni cinematografiche e teatrali di questa opera che abbiamo visto in video. Un momento particolarmente intenso è stato l’incontro con il regista e gli attori. Utile perché ci ha fatto capire la difficoltà dell’entrare nei personaggi, nel tentativo di coglierne le peculiarità. Sul palcoscenico il tutto si è concretizzato in una scenografia che fonde l’antico col moderno, nell’ambientazione, nei costumi, nell’uso talvolta non convenzionale del linguaggio (si pensi al dialetto napoletano) e in effetti luce speciali. Abbiamo perciò capito come il teatro sia il tentativo di “raccontare il mistero della vita” e che questa non sia altro che un “impasto di tanti colori come l’uomo. È difficile dividere in noi ciò che è bene e ciò che è male, in noi c’è fango, c’è luce”. In noi c’è anche una scintilla della sprizzante vitalità di Ariele, così leggero ma tanto profondo nel sussurrare «Tu mi vuoi bene?» di Chiara G., Sonia, Antonia, Cristina, Sara, Chiara P. La lettura del testo... Importante per noi è stata la lettura individuale dell’opera “La Tempesta” perché ha contribuito a formare in ciascuno di noi un’idea di fondo riguardo alla trama e a dare una prima interpretazione personale. L’incontro con gli artisti... Il secondo passo è stato incontrare alcuni esperti, il regista, gli attori. Da un lato, ci sono state presentate le diverse possibili letture de “La Tempesta”, ci è stata offerta una traccia di interpretazioni comparate attraverso il confronto di una stessa scena tratta da lavori di diversi registi. Dall’altro l’intervento dello stesso regista, Glauco Mauri, ha Progetto Pirandello A ppunti di viaggio: attraverso il teatro, attraverso noi stessi a cura dei partecipanti al laboratorio: “dal testo alla messa in scena: Sei personaggi in cerca d’autore” realizzato dal Centro S. Chiara e la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Trento (prof. Corrado Donati). re di me non l’ho fatto./Il domino che ho indossato era sbagliato./Mi hanno riconosciuto in seguito per chi non ero e non l’ho smentito e mi sono perso./Quando volli togliermi la maschera/era incollata al viso./Quando me la tolsi e mi vidi allo specchio,/ero oramai invecchiato». Potenza della poesia. Della scrittura. Del teatro. Francesca Negri Abbiamo scoperto la complessità della scrittura, a tratti la sua impossibilità, a tratti la sua forza sovversiva che sulle tavole del palcoscenico scarica tutta la sua potenzialità emotiva. L’idea stimolante del Laboratorio prendeva il via dall’occasione di avere a Trento, in prima nazionale, la rappresentazione dei Sei personaggi con la regia di un grande nome: Patroni Griffi. Aggiungendo poi che il prof. Donati presentava come corso monografico 1997/98 “Pirandello scrittore di teatro”, sommando le preziose conferenze di Claudio Vicentini e Alessandro Tinterri, il tutto condito con la brillante collaborazione di Ernesto Goio ed Ester D’Amato durante il laboratorio ed Emanuela Rossini negli incontri con gli artisti, la fascinazione alchemica non poteva non riuscire. Ed è stata una rivelazione. Non solo per noi apprendisti stregoni che, tra una discussione ed una risata ci siamo trovati in quattro e quattr’otto su un palcoscenico a mettere in scena i nostri Sei personaggi, attori e registi di noi stessi, ma nei confronti del testo che ci si è rivelato in tutte le sue possibilità interpretative, in tutta la sua carica emotiva, in ogni sfumatura umoristica, in tutta la sua umanità di rappresentazione. Abbiamo capito l’importanza dei toni della voce, dell’espressività del volto, di uno sguardo, del movimento e della posizione scenica, abbiamo scoperto la forza e la pregnanza di un silenzio, di un sospiro, di un gesto che soli dicono ancor più della parola stessa. Sotto la guida dei nostri esperti alchimisti abbiamo potuto trasformare i metalli grezzi delle nostre conoscenze in pepite di esperienze preziose, ma non solo. Come l’alchimia cercava di creare l’elisir di lunga vita mediante la pietra filosofale, così noi avremmo dovuto carpire la formula magica per creare l’elisir dell’autenticità... riconoscerci nel riflesso delle nostre centomila sfaccettature, delle nostre centomila ambiguità, e scoprirci diversi, sconosciuti, un Nessuno, e sorprenderci, alla fine, in tutta la nostra unicità. Compito arduo per noi poveri apprendisti, difficile perché ciò significa, per continuare a dirla con Pirandello, togliersi la maschera e tuffarsi nell’abisso dell’Io, mettersi in discussione, correre dei rischi. Ma dovremmo farlo, se non vorremmo trovarci, un giorno, a condividere queste parole di Pessoa: «Ho fatto di me ciò che non ho saputo/e ciò che potevo fa- saputo far affiorare l’animo che sta sotto quest’opera. Innanzitutto un messaggio vivo, umanissimo di quello che per lui il teatro rappresenta: un’occasione di crescita e di arricchimento dovuto all’interazione col pubblico. «Io salgo sul palcoscenico per raccontare delle fiabe» ha annunciato con voce profonda. E non è una banalità! L’esperienza teatrale... L’ultimo e decisivo passo è stato compiuto dalla rappresentazione che ha realizzato pienamente i propositi presentati dal regista. Al di là degli effetti scenici di altissimo livello e i bellissimi costumi, nel nostro animo è rimasto scolpito l’uomo nella sua veste trasparente, nella sua semplice fragilità, non confinato al suo ruolo fisso o di “buono” o “cattivo”. Dentro ciascuno di noi abbiamo riconosciuto un po’ del selvaggio Calibano, del misterioso mago Prospero, del padre affettuoso e dell’uomo che fatica a perdonare chiuso nella sua sofferta amarezza; in noi c’è anche una scintilla della sprizzante vitalità di Ariele, così leggero ma tanto profondo nel sussurrare «Tu mi vuoi Armati di libri, penne e fogli, io e i miei “compagni d’avventura” eravamo convinti di essere alle prese con uno dei soliti seminari tutta teoria, mentre invece... ci siamo trovati a confronto con Ester ed Ernesto, che dopo una lunga e divertente chiacchierata sul teatro, ci hanno invitato a mettere via il necessario per prendere appunti e a cercare invece nel testo de I Sei personaggi la frase secondo noi più significativa. Sinceramente io mi sono trovata spiazzata, accorgendomi che tutti gli studi “teorici” fatti fino a quel momento mi avevano tenuta staccata dal vero e proprio testo pirandelliano, che può avere molteplici significati a seconda di come, quando e perché si legge e si interpreta. E così noi, studenti anche troppo diligenti, ci siamo trovati alle prese con le tavole di un palcoscenico e con una frase letta magari tante volte, ma mai compresa veramente; dovevamo svuotarla, staccarla dal contesto dell’opera e riempirla con qualcosa di più: la nostra interiorità. Per fare questo abbiamo non dico imparato, ma almeno cercato di mettere in pratica quello che Ester ed Ernesto ci spiegavano: la gestualità, il tono di voce, la postura. Tutto ciò per capire che la messa in scena di uno spettacolo teatrale è un’operazione estremamente complessa: dietro c’è un lavoro lunghissimo e difficile. Non basta conoscere “criticamente” un testo come ogni giorno impariamo sui banchi dell’Università: bisogna andare oltre, cercando di attualizzare l’opera teatrale e di renderla un po’ più “nostra”. Ci siamo poi confrontati con la messa in scena di Patroni Griffi, vista in anteprima della prova generale: è stato estremamente interessante vedere come la nostra interpretazione si scontrasse o concordasse con quella del regista: segno evidente che ogni commedia si presta ad essere guardata da numerosissimi punti di vista, pur rimanendo più o meno fedeli al testo scritto. L’approfondimento di un testo come quello di Pirandello ci può aiutare a comprendere che poi il gioco delle maschere e della frammentazione dell’io non sono poi così lontani da noi, e ad affrontare con un pizzico di “umorismo” ogni episodio della nostra vita. Stefania Ravagni bene?». Tante maschere, è vero, ma dietro queste un unico volto: siamo come il fiore che al di là del nome mantiene il suo profumo. Tutto il mondo è palcoscenico: il teatro è la vita e la vita è teatro. E allora, “La Tempesta” continua e usciti migliori da quest’esperienza ora gli attori siamo noi... Il copione è ancora tutto da inventare, e la nostra penna è la fantasia. Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. «L’incontro con la Compagnia ci ha fatto notare molti aspetti dell’opera che altrimenti, forse, avremmo trascurato”; “Siamo entusiasti di questa esperienza teatrale, ci ha colpito soprattutto la straordinaria disponibilità di esperti, registi ed attori». Il “progetto Shakespeare” prosegue in gennaio con una serie di laboratori su “il piacere di leggere Shakespeare”, che si terranno con gruppi max di 20 studenti delle classi superiori che hanno aderito al progetto. gennaio 1998 7 Le Muse to n e r T a v e i K di e l a n o i az N tto e l l a donna cia B l gno e i suoi e d t o r m enti a i n g amorosi. Niente di meglio di un balletto fantastia p co, per raccontarli. E in effetti de “Il Lago dei cigni”, di scem o C na il 20 gennaio all’Auditorium S. Chiara nell’ambito della rassegna La InDanza, con la Compagnia Balletto Classico del Teatro Nazionale di Kiev, esi- In a D a nz L stono due versioni accreditate. La prima realizzata dal maitre de ballet austriaco Julius Wenzel Reisinger e commissionata a Ciaikovskij dal teatro Bolscioi di Mosca, fu un vero e proprio fiasco. Più fortuna ebbe invece la ripresa del balletto in quel di Pietroburgo nel 1895, ad opera della coppia di coreografi Marius Petipa e Lev Ivanov. Sono tre le compagnie russe che hanno reso celebre questo balletto in tutto il mondo, dalla fine dell’Ottocento ad oggi: il Bolscioi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo e la Compagnia di Kiev. Quest’ultima si esibirà a Trento con un corpo di ballo formato da quaranta danzatori, tra cui spiccano i nomi di alcune importanti etoiles come Tatiana Borovik, Anatoli Kozlov e Sergjei Bondour. Dalla fastosa prima di Pietroburgo è ormai passata tanta acqua sotto i ponti, ma la favola della principessa trasformata in cigno continua ad affascinare le platee di tutto il mondo. Ed infatti, celata dietro il classico braccio alzato della ballerina a simboleggiare il lungo e sinuoso collo del magico animale, si nasconde soprattutto il personaggio di una donna. In particolare di un certo tipo di femminilità che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non esprime solo fragilità. L’amore che prova Odette per il principe Siegfried è forte e quindi molto femminile, sarà lei la prima ad abbandonare il suo ruolo di principessa, per salvare l’uomo che ama. Patrizia Binco in oltre… Galleria civica d’Arte contemporanea di Trento La Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento apre la stagione 1998 con una mostra dedicata al designer francese Philippe Starck, inaugurando così un nuovo filone orientato ad ampliare il dibattito sui differenti linguaggi artistici contemporanei. La rassegna, dal titolo “Vanity Case by Starck”, aprirà i battenti venerdì 23 gennaio 1998 alle ore 18 presso la Galleria in Piazza Mostra 19. Ad introdurre la mostra, con inizio alle ore 11, sarà un Convegno su “Il ruolo del design nella struttura produttiva industriale” cui parteciperanno, oltre allo stesso Starck, i commissari della mostra, Cappella, Larrea e Amat, importanti imprenditori quali Paolo Pininfarina (Presidente Pininfarina Extra), Alberto Alessi (Alessi), Adelaide Acerbis (Driade), Giulio Castelli (Kartell), Aldo Colonetti (direttore Istituto Europeo del Design e direttore della rivista Ottagono), Gillo Dorfles (storico dell’arte), Paolo Boffi (Boffi), Paolo Borsani (Tecno). In mostra sarà esposta una selezione di 75 lavori della vasta e creativa produzione del designer francese, oltre a 4 video film che illustrano il suo procedere ideativo. “Il Vanity Case” è esposto su un tavolo e, mentre da una parte presenta la riproduzione dell’oggetto scelto - utilizzando un campione dove necessario - dall’altra propone un testo, scritto dall’artista stesso, a commento del lavoro. Teatro Sperimentale 17 e 18 gennaio Fondazione Aida centro di produzione di Teatro Ragazzi, Verona “Hansel e Gretel” regia: Giovanni Signori con Mariella Soggia e Giovanni Signori Nello spettacolo Hansel e Gretel due attori guidano al racconto, aiutati da un grande oggetto: la casa della strega. Elemento magico della narrazione, metafora della favola stessa, una casa che sa diventare tutta la storia, la racchiude dentro di sé, la inghiotte. Una casa in continua trasformazione, come un enorme giocattolo, una scatola delle meraviglie, che può ruotare su se stessa come un carillon e si scompone mostrando le sue quattro stanze o momenti del racconto: un paese, il bosco, una casa di marzapane e la casa con la festa finale. La tecnica usata è quella del teatro d’attore con pupazzi. Età consigliata: 3 -11 anni Teatro Sperimentale 24 e 25 gennaio La Baracca-Testoni Ragazzi Compagnia Abbondanza-Bertoni “Romanzo d’infanzia” L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti regia: Bruno Stori - Letizia Quintavalla con: Michele Abbondanza - Antonella Bertoni musiche: Alessandro Nidi Se è vero che d’amore si può impazzire è ancora più vero che senza amore si diventa matti. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore! L’infanzia è un diamante della nostra vita, è grezzo ed abbagliante come i diamanti nelle miniere delle favole. Età consigliata: dai 6 agli 11 anni Stagione sinfonica 1997 - ’98 Compagnia INCONTRO CON IL PUBBLICO Abbondanza-Bertoni Teatro Sperimentale 24 gennaio ore 17.30 “Il gesto parlato”: incontro per bambini ed adulti con Michele Abbondanza ed Antonella Bertoni Trento Auditorium S. Chiara ore 20.30 “Quando ci siamo accorti che i contenuti stavano diventando sempre più necessari e ingombranti, la danza, perlomeno nel suo aspetto di dea sognante e divina, non ci è sembrata più sufficiente. Abbiamo tentato ed è diventata gesto, il gesto parola e finalmente ancora la parola danza. Parola danzata lieve e tagliente. Come il cristallo in mezzo alla scena, come l’infanzia in mezzo alla vita, pericolosa, trasparente, necessaria”. Le Muse 8 gennaio 1998 Foto Cavagna In questo primo mese del 1998, l’unico appuntamento con la grande musica sinfonica è offerto dall’Orchestra Haydn lunedì 19. Il programma prevede l’esecuzione de “Las Cuatro Estaciones” dell’argentino Astor Piazzolla (una prima esecuzione regionale), del Concerto per pianoforte e orchestra in Sol minore op. 25 di MendelssohnBartholdy e della celeberrima 3a Sinfonia “Eroica” di Ludwig van Beethoven. Solista sarà il pianista bulgaro Ivan Drenikov (3° Premio Busoni 1964) mentre alla direzione d’orchestra sarà chiamato Cristian Mandeal, allievo di Herbert von Karajan e di Sergiu Celibidache. Al termine dei suoi studi, Mandeal si è affermato come direttore di alcune delle più importanti orchestre come: Staatskapelle di Dresda, Hessisches Rundfunk Orchestra di Francoforte, RIAS Orchester di Berlino, Royal Liverpool Symphony, Israel Philarmonic, Japan Philarmonic Orchestra di Tokio e Santa Cecilia di Roma. Ha collaborato con famosi musicisti quali Radu Lupu, Ivo Pogorelich, Bruno Leonardo Gelber, Maurice Andrè, Viktor Tretiakov, Gerhard Oppitz, Ileana Contrubas, Mariana Nicolesco, Mstisiav Rostropowitsch, Alicia de Larrocha. In ambito discografico ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti: vanta l’incisione, fra l’altro, delle nove sinfonie di Bruckner. foto L. Bussolati