n1 gennaio 98 - Il Centro Servizi Culturali Santa Chiara

Anno 2
N. 1
gennaio
1998
L. 1.000
Spedizione in
abbon. postale
art. 2 comma 20/c
Legge 662/96
Filiale di Trento
Giornale del Centro Servizi Culturali S. Chiara
COPIA OMAGGIO
gennaio ’9 8
Dario Fo è a Trento il 7 gennaio 1998
con Mistero buffo
Teatro Auditorium ore 20.30
Foto Bernardinatti
Abbonati Grande Stagione
In questo numero
2
Comedians
3
Prosa gennaio 1998
4
Calendario del mese
5
Informazioni
6
Formazione • Incontri a teatro
8
InDanza • Teatro Ragazzi
8
Orchestra Haydn • Galleria civica d’Arte contemporanea
me
o
C
8
9
19
Direttore responsabile
Luigi Mattei
In redazione
Rolando Lucchi
Emanuela Rossini
Giuseppe Speccher
Hanno collaborato a questo numero
Patrizia Binco
Lorenzo Labalestra
Stefano Giordano
Francesca Negri
Stefania Ravagni
Redazione e amministrazione
Centro Servizi Culturali
S. Chiara
Via S. Croce 67, 38100 Trento
Presidente
Claudio Visintainer
Vicepresidente
Giovanni Ondertoller
Consiglio di Amministrazione
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Paolo Endrici
Lia De Finis
Luigi Mattei
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Vicedirettore
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Revisori dei conti
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fax 0461/231044
(8.30-13.00 14.00-18.30)
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tel. 0461/239917
(16.00-19.00)
Numero verde: 1670-13952
aut. del Tribunale di Trento
n. 945 R. st. del 25 febbraio 1997
Realizzazione
Publistampa Arti grafiche
Pergine Valsugana
gennaio 1998
“C
s
Photo Marinetta Saglio
2
omedians”, suggestione che descrive un territorio teatrale
dai contorni indefiniti, dove regna l’invenzione e imperversa la risata.
Il programma del mese di gennaio propone i primi tre spettacoli del calendario tra cui l’esordio dell’ultimo lavoro teatrale scritto e diretto dall’instancabile Dario Fo. “Il diavolo con le zinne” (8 - 9 gennaio, Teatro Auditorium), interpretato, tra gli altri, da Franca Rame e Giorgio Albertazzi, è l’ultimo, nuovissimo, testo di Fo che, pur inscrivendosi in un teatro
di impegno politico e sociale inscindibile dalla produzione dell’autore-attore
e che gli ha permesso la recentissima vittoria del Pre- Giorgio Albertazzi
mio Nobel per la letteratura, si volge ad una spettacolarizzazione da musical come non accadeva dai tempi di
“Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”. Lo spettacolo, costruito sui celebri nonsense dell’attore e straripante di paradossi ed invenzioni geniali e divertenti, è vissuto sul tentativo dei
“soliti” diavoli tentatori che questa volta vogliono impossessarsi del
superonesto magistrato ma, per fatale errore, si introducono, usando il
classico e poco igienico percorso di una supposta, nella Pizzocca (Franca
Rame), sua ingenua e stagionata servotta, trasformandola in una ben tornita e
vogliosa donna di esplosive zinne e di non difficili costumi. Originale Giorgio Albertazzi (giudice Alfonso De Tristano) in un ruolo singolare per un attore abituato ad interpretare ruoli seri o seriosi e rigenerato da Fo in un ruolo scritto e pensato per se stesso
e per i propri modi recitativi. Il lavoro è ambientato in un passato da Commedia dell’Arte ma le analogie con la nostra epoca che ne scaturiscono sono emblematiche.
Il secondo appuntamento è con Athina Cenci, attrice della grande ed imperversante scuola toscana, nata artisticamente nel celebre trio dei Giancattivi assieme ad
Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti. Con Benvenuti l’attrice ha mantenuto una Franca Rame
proficua collaborazione artistica, anche dopo lo scioglimento del gruppo, come protagonista della lunga saga teatrale e cinematografica di “Casa Gori”. Attrice versatile
e di grande impegno, Athina Cenci presenta un lavoro intitolato “La Donna
gigante” (20 - 21 gennaio, Teatro Sperimentale), costruito nella forma dei monologhi
su testi e suggestioni di Lidia Ravera. Giornalista, scrittrice, intellettuale attenta alle
trasformazioni della società e alle diverse problematiche del
Luciana Littizzetto mondo femminile, la Ravera ha saputo rispecchiare fin dagli
anni Settanta (ricordate il suo libro più famoso “Porci con le
ali”?) il disagio di una generazione irrequieta. Nello spettacolo
viene raccontata una donna in due momenti diversi della sua
vita, in una sequenza di cambiamenti formali che non modificano però il peso della molteplicità dei ruoli che la società
assegna alle donne e che le rende appunto “giganti”. Il tono
della rappresentazione, nel quale l’artista si cala alla perfezione, è quello della chiacchierata fra femmine, inimitabile: tragico e leggero, fatuo e subito dopo profondo, sempre in bilico fra una traboccante allegria e l’amarezza di un’ironia lucida.
L’ultimo appuntamento dei comedians nel mese di gennaio è con Luciana Littizzetto che presenta il suo “Recital” (27 - 28 gennaio, Teatro Sperimentale). Giovane
attrice comica torinese, la Littizzetto ha alle spalle un lungo elenco di trasmissioni
televisive e un altrettanto lungo elenco di straordinari personaggi femminili, costruiti
ed interpretati utilizzando la mimica, le inflessioni e le cadenze linguistiche. Lo spettacolo è una carrellata di personaggi ormai celebri, da Carola, la bimba che frequenta
la scuola elementare e che nei suoi temi racconta con toni sarcastici e disincantati il
mondo che la circonda, a Minkia Sabbri, ragazzina di una certa periferia urbana e di un certo contesto sociale che per acquisire considerazione di fronte ai compagni maschi sceglie volutamente un linguaggio greve, fino ad arrivare alle ultime esilaranti parodie (presentate recentemente nella trasmissione televisiva Ciro, il figlio di Target su Italia1) delle cantanti Paola e
Chiara e di un’improbabile Lolita cinematografica. Il linguaggio utilizzato dall’artista è crudo, dissacrante, provocatorio e pungente, la mimica è accattivante ed improntata ad una espressività di infantile innocenza; questa miscela inchioda lo spettatore imbarazzato alla poltrona fino a quando la risata libera tutti.
i an
Athina Cenci
Le Muse
d
Con
l’inizio del nuovo anno, va in
scena il ciclo “Comedians” inserito nel
cartellone “Le Stagioni del Teatro” curato dal
Centro Servizi Culturali S. Chiara. Anche quest’anno, quindi, si è voluto inserire nel ricco calendario di spettacoli offerto dal Centro, uno spazio speciale riservato ai
comedians, con l’obiettivo di offrire al nostro pubblico un piccolo spaccato della vasta produzione italiana e non. Il cartellone è
composto da dieci spettacoli distribuiti nell’arco di tre mesi. Il debutto è un omaggio a Dario Fo che presenterà il suo ultimo lavoro di autore e regista; seguiranno le altre nove proposte suddivise in tre gruppi omogenei, che vogliono essere più un “consiglio per gli acquisti” che
un vero e proprio percorso artistico. Il primo gruppo di proposte presenterà tre grandi e diverse interpreti femminili, impegnate in tre imperdibili one-women-show. Seguiranno tre grandi ensemble comici
composti da valenti professori d’orchestra che ci sveleranno tutti
i retroscena dell’ovattato e irraggiungibile mondo della musica
colta. Gran finale con tre esibizioni di artisti solisti che
ci darà la possibilità di vedere all’opera tre modi diversi ed originali di intendere la comicità. I dettagli
ve li anticiperemo di volta in volta sui prossimi numeri di “Le Muse”. Buon
divertimento!
Photo Guido Salvini
LaLa situazione
situazione èè grave
grave ma
ma non
non seria
seria
si diceva tempo fa. Oggi è il contrario: seria ma non grave. Prodi,
il centrosinistra, dissanguanti finanziarie: il peggio alle spalle. Il resto è polemica e c’è poco da esorcizzare, ridere e scherzare.
Siamo al primo atto della commedia di un paese, per molti versi ridicolo, che si sforza di diventare serio.
Così “Striscia la notizia” è sempre più seguito, ma non perché fa
più ridere, al contrario, perché si propone come un vero telegiornale che le notizie (e le falsità) le va a scovare davvero e le mette
in piazza. Sempre meno ironia su vip e politici e sempre più denuncia di fatti reali. Al contrario Paolo Rossi in “Scatafascio” stenta a mettere a punto il registro di una satira sociale, boccheggiando in una comicità ritrita che non scatta perché non sa più con chi
prendersela. Anche la parodia calcistica di “Mai dire gol” ormai rigira su se stessa. Unica vera novità TV è “Disokkupati”, riuscito tentativo di situation comedy che vira in grottesco. Per il resto siamo
Lorenzo Labalestra
in tempi social-politici di buonismo, che succedono a quelli giudiziario-scandalistici della cattiveria. E se la comicità non graffia non
fa ridere.
Materiale da satira ce n’è più a leggere i giornali locali, tra trentini
dell’anno e turisti arrivati in provincia per una “ricarica naturale”
e imbottigliati per ore sull’autostrada del Brennero. Ma sono cose
che oggi suscitano più rabbia e indignazione che umorismo, più denuncia di malgoverno e cattivi servizi che sorriso. Ci vorrebbe un
gran saltimbanco per farci ridere di queste cose. Non disperiamo,
in fondo l’Italia è il paese che si becca il Nobel con Dario Fo. A
proposito, e il teatro? Pochi i volti, i modi di far comicità ed i testi
nuovi.
Scovarli è difficile se non passano in televisione.
Stoicamente sola resiste la gaia, colta, generica e pungente satira
di Paolo Poli, una meraviglia di modernità arcaica.
Stefano Giordano
Prosa
S
gennaio 1998
dici vicine, sorelle e mezzo parenti chiamate a far da testimoni oculari di un avvenimento eccezionale: il trionfo di Germaine/Cenerentola e la fuga dal grigiore
della sua cucina verso i fasti kitsch di orrendi saloni in finto mogano, camere riscaldate da pelosissimi scendiletto, tappezzerie floreali ed un campionario strepitoso di pentole e vasellame. È normale attendersi invidie e piccole
Andrea Jonasson
cattiverie, ma “Le cognate”
in Un mese
in campagna
superano di gran lunga ogni
previsione.
Uno spettacolo veramente
comico racconta sempre una
grande tragedia. Le cognate
fa molto ridere perché mette
in scena un vero e proprio
museo degli orrori. L’aspetto
esterno di questo coro al fem-
ono tre gli appuntamenti teatrali di gennaio in aggiunta a
Cats e a Dario Fo. Il 13 gennaio va in scena “Un mese in campagna” di Ivan Turgenev. Protagonista
in questo spettacolo è una delle grandi
prime donne del teatro europeo, Andrea
Jonasson, attrice di origine tedesca ma
perfettamente bilingue, interprete di
La fortuna di “Non ti conosco più”, accolta con grande successo sin dal suo primo esordio, è stata in seguito ridimensionata dall’apparizione di altre applaudite commedie dello stesso De Benedetti, come “Due dozzine di rose scarlatte” o
“Da giovedì a giovedì”. Ciò non ha impedito che l’opera conoscesse anche alcune versioni cinematografiche, una prima volta nel 1936, diretta da Malasomma e in seguito nel 1980 nell’interpretazione di Monica Vitti,
Johnny Dorelli
e Luigi Proietti.
Micol Pambieri
Lauretta Masiero,
Riccardo Peroni
in
Non ti
conosco più
grandi spettacoli per il Piccolo di Milano.
Le scene dello spettacolo sono di un collaboratore “storico” del regista Sciaccaluga, l’inglese Hayden Griffin, mentre i
costumi sono stati disegnati e realizzati
da un grande nome internazionale, l’inglese John Bright, costumista di Peter
Brook e James Ivory.
“Un mese in campagna” (1850) è l’opera
teatrale di maggior impegno di Turgenev. I cinque atti della commedia ci portano nella campagna russa, nella casa di
un nobile ricco, troppo impegnato nei
suoi affari per riservare attenzione anche alla bella moglie, Natal’ja Petrovna.
Lei è invece corteggiata dalla costante
devozione di Rakitin, un amico di famiglia. Ma questo equilibrio, questa noia di
vita quotidiana, vengono turbati dall’arrivo del giovane precettore Beljaev.
L’intreccio di innamoramenti, delusioni,
vendette che ne deriva potrebbero condurre a esiti da melodramma: niente di
tutto questo. La pagina di Turgenev riesce ad attraversare la vicenda e i caratteri dei personaggi, dei quali registra
ogni trasalimento, ma anche i risvolti
comici, con una sublime leggerezza che
riporta le grandi tempeste dei sentimenti nel torpido fluire della quotidianità.
Insomma, ancora una volta, è la profonda dimensione dell’animo russo a dominare la scena.
“Le cognate” (domenica 25 e lunedì
26) mettono in scena donne in una cucina. Siamo a metà degli anni ’60, e grazie ad uno dei tanti concorsi, quiz e indovinelli, Germaine entra virtualmente
in possesso di una quantità smisurata di
mobili, elettrodomestici, abiti e casalinghi: tutto il catalogo sarà suo e gratis. Un
milione di punti da attaccare e quattor-
minile racconta di abissi interiori senza
fondo. Donne tenute su con chili di lacca e smalto rosso, sempre in corsa affannosa dietro maschi-veri-maschi, traditori e puttanieri; oppure sfatte e maritate, affamate di centrini, col terrore del
dovere coniugale notturno che porta
meno piacere di una rigovernatura; o
ancora zitelle velenose ed asessuate, aggrappate alle loro camere a gas portatili:
piccole borse dalle forme impossibili,
puzzolenti di profumi dolciastri. Quindici “maschere” che raccontano la storia
di Quebec fine anni ’60, ma parlano benissimo di miserie ancora attuali.
Infine “Non ti conosco più” di Aldo
De Benedetti, chiude il mese di gennaio
(29, 30 e 31) anticipando febbraio (ultima replica domenica 1). Con il debutto
nel 1932 la commedia segnò il primo
grande successo dell’autore inaugurando una nuova stagione del teatro brillante italiano: la commedia sentimentale di situazione borghese, con medici,
avvocati, politici ed eleganti signore
coinvolti in complesse schermaglie
spesso al limite della moralità e del lecito. Aldo De Benedetti è autore per eccellenza del teatro (e del cinema) dei
“telefoni bianchi”, ambientato all’interno dei salotti della buona borghesia italiana.
Sostenuta da un dialogo agile ed efficace, costruita secondo canoni tipici del
teatro brillante, “Non ti conosco più” offre interessanti risvolti: il rapporto di
coppia, la satira sociale, la finzione e la
follia. Tra le righe di un testo gradevole e
semplice, semplice in apparenza, non è
difficile cogliere il tacito rinvio a temi
colti e l’allusione scherzosa e sofisticata
ai modi pirandelliani.
Abbonamento Piccola stagione
5 spettacoli
In vendita dal 15 dicembre 1997 al 5 gennaio 1998
turno E
intero
centrali
L. 140.000
laterali
L. 130.000
ridotto
L. 110.000
L. 105.000
Teatro Auditorium - ore 20.30
5 gennaio
Teatro Madach di Budapest
Cats
musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
16 gennaio
Teatro di Genova
Un mese in campagna
di Ivan Turgenev - regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson
1 febbraio
Teatro Stabile di Trieste La Contrada
Non ti conosco più
regia di Patrick Rossi Gastaldi
con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni
8 marzo
Teatro Diana
Non ti pago
di Eduardo De Filippo regia Carlo Giuffrè con Carlo Giuffrè
Antonella Morea, Massimiliano Gallo, Piero Pepe, Aldo De Martino, Anna D’Onofrio,
Claudio Veneziano, Teresa Del Vecchio, Massimo Andrei, Maria Laura Rondanini
22 marzo
Compagnia teatrale I Fratellini
Una burla riuscita
di Tullio Kezich da Italo Svevo - regia di Egisto Marcucci
con Marcello Bartoli e Dario Cantarelli
gennaio 1998
3
Le Muse
CA
gennaio 1998 • Trento • Centro Servizi Culturali S. Chiara
Gio
1
La stagione di prosa
Teatro Madach di Budapest
Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
Do 18
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Anch’io a teatro con mamma e papà
Fondazione Aida Centro di produzione di Teatro Ragazzi, Verona
Hansel e Gretel
regia di Giovanni Signori con Mariella Soggia e Giovanni Signori
età consigliata: 3-11 anni •
Ve
2
La stagione di prosa
Teatro Madach di Budapest
Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Sa
3
Do
4
Lu
5
Ma 20
Ma 20
La stagione di prosa
Teatro Madach di Budapest
Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
Anch’io a teatro con mamma e papà - Cinema per ragazzi
L’incredibile volo di Carroll Ballard
Ve 23
La stagione di prosa
Teatro Madach di Budapest
Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
Teatro Auditorium ore 16.00 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Me
7
8
Gen Verde
Prima visione film “Prime pagine”
storia di Chiara Lubich e sue compagne
Teatro Auditorium ore 20.30 - ingresso libero
Sa 24
Musica d’Autore
Fiorella Mannoia in concerto
La stagione di prosa - Evento speciale
Dario Fo
Teatro Auditorium ore 21.00 - biglietti: L. 40.000/35.000
Mistero buffo
Anch’io a teatro con mamma e papà
Compagnia Abbondanza - Bertoni
Teatro Auditorium ore 20.30 - abbonati Grande Stagione
Gio
Comedians - Le donne nella comicità
Athina Cenci
La donna gigante di Lidia Ravera
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000
età consigliata: 8-14 anni
6
Comedians - Le donne nella comicità
Athina Cenci
La donna gigante di Lidia Ravera
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000
Teatro Sperimentale ore 15.00 e 17.30 - biglietti: L. 7.000
Ma
Il lago dei cigni
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000
Me 21
5
InDanza
Compagnia di Balletto classico del Teatro Nazionale di Kiev
musica di Ciaikovsky, coreografie di Ivan Kovic • regia di Valeri Kovtoun
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Lu
Musiche di Astor Piazzolla, Mendelssohn-Bartoldy, Beethoven
direttore Cristian Victor Mandeal - pianoforte Ivan Drenikov
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/15.000
La stagione di prosa
Teatro Madach di Budapest
Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
Teatro Auditorium ore 16.00 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Teatro Sperimentale ore 16.00 e 17.30 - biglietti: L. 7.000
Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento
Lu 19
La stagione di prosa
Teatro Madach di Budapest
Cats musical di A. Lloyd Webber da T. S. Eliot
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Comedians
Giorgio Albertazzi - Franca Rame
Il diavolo con le zinne di Dario Fo
LEN
Sa 24
Romanzo d’infanzia L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti
regia di Bruno Stori - Letizia Quintavalla
con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
età consigliata: 6-11 anni • Teatro Sperimentale ore 16.00 - biglietti: L. 7.000
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000
Anch’io a teatro con mamma e papà
Ve
9
Comedians
Giorgio Albertazzi - Franca Rame
Il diavolo con le zinne di Dario Fo
Sa 24
Il gesto parlato L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti
incontro per adulti e bambini con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
Teatro Sperimentale ore 17.30
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000
Do 11
InDanza
Compagnia Red Notes/Andy Degroat
Lo Schiaccianoci - coreografie di Andy Degroat
musiche: Ciaikovsky, Duke Ellington e percussioni contemporanee
Anch’io a teatro con mamma e papà
Compagnia Abbondanza - Bertoni
Do 25
regia di Bruno Stori - Letizia Quintavalla
con Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
età consigliata: 6-11 anni • Teatro Sperimentale ore 16.00 - biglietti: L. 7.000
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000
Ma 13
La stagione di prosa
Teatro di Genova
Un mese in campagna di Ivan Turgenev
Do 25
regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson
Me 14
Lu 26
Un mese in campagna di Ivan Turgenev
regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson
Gio 15
Ma 27
regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson
Ve 16
Me 28
La stagione di prosa
Teatro di Genova
Recital
Comedians - Le donne nella comicità
Luciana Littizzetto
Recital
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000
Un mese in campagna di Ivan Turgenev
regia di Marco Sciaccaluga con Andrea Jonasson
Teatro Auditorium ore 16.00 e 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Sa 17
Comedians - Le donne nella comicità
Luciana Littizzetto
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 25.000/20.000
Un mese in campagna di Ivan Turgenev
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
La stagione di prosa - Altro Teatro
Compagnia Laboratorio Nove
Le cognate di Michel Tremblay • regia di Barbara Nativi
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
La stagione di prosa
Teatro di Genova
La stagione di prosa - Altro Teatro
Compagnia Laboratorio Nove
Le cognate di Michel Tremblay • regia di Barbara Nativi
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
La stagione di prosa
Teatro di Genova
Romanzo d’infanzia L’amore fa diventare matti, ma senza amore si diventa matti
Gio 29
L’operetta
Compagnia Italiana di Operette
La stagione di prosa
Teatro La Contrada di Trieste
Non ti conosco più di Aldo De Benedetti
regia di Patrick Rossi Gastaldi
con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Il paese dei campanelli
musica di Virgilio Ranzatto e Carlo Lombardo
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000
Sa 17
Anch’io a teatro con mamma e papà
Fondazione Aida Centro di produzione di Teatro Ragazzi, Verona
Ve 30
Hansel e Gretel
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
regia di Giovanni Signori con Mariella Soggia e Giovanni Signori
età consigliata: 3-11 anni •
Do 18
La stagione di prosa
Teatro La Contrada di Trieste
Non ti conosco più di Aldo De Benedetti
regia di Patrick Rossi Gastaldi
con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni
Teatro Sperimentale ore 16.00 - biglietti: L. 7.000
musica di Virgilio Ranzatto e Carlo Lombardo
La stagione di prosa
Teatro La Contrada di Trieste
Non ti conosco più di Aldo De Benedetti
regia di Patrick Rossi Gastaldi
con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
L’operetta
Compagnia Italiana di Operette
Il paese dei campanelli
Le Muse
4
gennaio 1998
Sa 31
D
Foto di scena
da Le cognate
O
I
AR
ATTENZIONE ALLE VARIAZIONI
Purtroppo nel mese di gennaio si verificheranno alcune significative variazioni rispetto alla
programmazione annunciata da tempo.
Scusandoci fin d’ora per i disagi che queste variazioni, indipendenti dalla nostra volontà, potranno arrecare vediamole qui di seguito:
!
PER LA STAGIONE DI PROSA
Lo spettacolo del musical CATS del 6 gennaio 1998 si svolgerà il pomeriggio alle ore 16.00
e NON alle 20.30.
Un mese in campagna del Teatro di Genova verrà rappresentato nei giorni martedì 13
(turno A), mercoledì 14 (turno B), giovedì 15 (turno C) e venerdì 16 (turno D alle ore 16.00
e turno E alle ore 20.30) e NON nelle giornate del 15, 16, 17 e 18 gennaio.
Max Gericke della Compagnia del Collettivo - Teatro Due di Parma NON si svolgerà il 12
e 13 gennaio ma si sposta in febbraio, in particolare il giorno sabato 7 febbraio per tutti i turni degli abbonati alla Grande Stagione e domenica 8 febbraio (abbonamento turno C).
PER L’OPERETTA
Fiorella Mannoia
“La Principessa della Czarda” del Teatro Bellini di Napoli prevista nelle giornate di sabato 10
e domenica 11 gennaio verrà sostituita con Il paese dei campanelli della Compagnia Italiana di Operette nelle giornate di sabato 17 gennaio (ore 20.30) e domenica 18 gennaio
(ore 16.00).
Alcune informazioni su Il paese dei campanelli
musica: Virgilio Ranzatto, Carlo Lombardo
librettista: Carlo Lombardo
prima esecuzione: Milano, Teatro Lirico, 23 novembre 1923
In una immaginaria isola olandese esiste il Paese dei Campanelli. Questo nome è dovuto al
fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda dice che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti sapranno così quello che è
successo. Tutto resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese...
Personaggi e interpreti:
Bon Bon
Maria Rosa Congia
Nela
Maria Carla Ferri
Pomerania
Viviana Larice
Ethel
Elisa Torri
La Gaffe
Massimo Bagliani
Hans
Giancarlo Pavan
Attanasio
Francesco Laruffa
Tarquinio
Armando Carini
Basilio
Gianfranco Teodoro
Nansen
Gianluca delle Fontane
Tom
Matteo Micheli
PER INDANZA
L’esibizione di Bill T. Jones prevista per il giorno 28 gennaio si svolgerà mercoledì 4 febbraio.
febbraio 1998 • Trento
Centro Servizi Culturali S. Chiara
Do
1
La stagione di prosa
Teatro La Contrada di Trieste
Non ti conosco più di Aldo De Benedetti
regia di Patrick Rossi Gastaldi
con Lauretta Masiero, Micol Pambieri, Orazio Bobbio, Riccardo Peroni
Teatro Auditorium ore 16.00 e 20.30 - biglietti: L. 35.000/33.000/29.000/28.000
Lu
2
La stagione di prosa - Progetto narrazione
Laboratorio Teatro Settimo
In risaia ispirato all’omonimo romanzo di Marchesa Colombi
regia di Bruno Maccaro con Lucilla Giagnoni
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
Ma
3
La stagione di prosa - Progetto narrazione
Laboratorio Teatro Settimo
In risaia ispirato all’omonimo romanzo di Marchesa Colombi
regia di Bruno Maccaro con Lucilla Giagnoni
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
Me
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InDanza
Bill T. Jones
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 35.000/30.000/25.000
Me
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La stagione di prosa - Progetto narrazione
Laboratorio Teatro Settimo
Olivetti di Laura Curino • regia di Gabriele Vacis con Laura Curino
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
Gio
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La stagione di prosa - Progetto narrazione
Laboratorio Teatro Settimo
Olivetti di Laura Curino • regia di Gabriele Vacis con Laura Curino
Teatro Sperimentale ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
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La stagione di prosa - Altro teatro
La Compagnia del Collettivo - Teatro Due di Parma
Max Gericke di Manfred Karge
traduzione e regia di Walter Le Moli con Elisabetta Pozzi
Teatro Auditorium ore 20.30 - abbonati Grande Stagione
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La stagione di prosa - Altro teatro
La Compagnia del Collettivo - Teatro Due di Parma
Max Gericke di Manfred Karge
traduzione e regia di Walter Le Moli con Elisabetta Pozzi
Teatro Auditorium ore 20.30 - biglietti: L. 30.000/25.000
Puntualità a teatro
Si raccomanda vivamente un rigoroso rispetto della puntualità. Gli
spettatori fuori orario potranno essere ammessi in sala solamente durante l’intervallo.
Servizio baby sitter ed assistenza anziani
È attivato un servizio baby sitter ed assistenza anziani nelle sere di
spettacolo, curato dall’agenzia Laetus.
Per informazioni o prenotazioni (con 24 ore di anticipo rispetto alla serata dello spettacolo):
Ufficio Informazioni Centro Servizi Culturali S. Chiara - 0461/986488
Laetus - 0461/983002
Riduzioni
Hanno diritto alle riduzioni sugli abbonamenti e sui biglietti i giovani fino ai 25 anni, gli anziani oltre i 65 anni, gli studenti universitari, i militari di leva e coloro che
svolgono servizio civile sostitutivo. Gli abbonati alle Stagioni del Teatro.
Punto Informazioni
Per i “servizi del Teatro” (informazioni sulle rassegne, il dopo-Teatro, pubblicazioni)
è aperto un Punto Informazioni nell’Atrio dell’Auditorium durante le sere dello spettacolo.
Prenotazioni telefoniche
Solo se garantite da carta di credito fino a 3 giorni prima dello spettacolo.
Centro Servizi Culturali S. Chiara:
Via S. Croce 67, Trento. Tel. 0461/986488 - fax 0461/231044
E-mail: [email protected]
Sito Internet: HTTP://WWW.ECLIPSE.IT/CSSC
Biglietteria del Teatro Auditorium S. Chiara:
Via S. Croce 67, Trento. Tel. 0461/239917
Ufficio Informazioni
Tel. 0461/986488 dalle 08.30 alle 13.00 / dalle 14.30 alle 18.00
Numero verde: 1670 -13952
gennaio 1998
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Le Muse
Formazione • Incontri
a teatro
a cura di Emanuela Rossini
Riflessioni ed esperienze a teatro
Dai ragazzi della 2a Liceo Classico
“De Gasperi” di Cles
Conversazione in classe sull’esperienza a teatro...
Sara: «Anche se non ho potuto assistere
alla rappresentazione de “La Tempesta”, gli incontri e le lezioni introduttive
sono state importanti per capire come
si rappresenta un’opera teatrale».
Francesco: «No, secondo me gli incontri sono stati molto meno interessanti
della rappresentazione. Vuoi mettere la
profondità di un dramma visto nel momento in cui accade con la riduttività di
un paio di incontri?»
Sonia: «A me invece sono sembrate
particolarmente interessanti e coinvolgenti, perché ho potuto vedere il “dietro le quinte” di una compagnia teatrale e confrontare i vari metodi usati dai
diversi registi. E poi, grazie al fatto che
abbiamo visto spezzoni di film di diverse rappresentazioni anche in lingua
originale, ho cominciato a capire come
un’opera possa essere interpretata a seconda della sensibilità personale del regista».
Francesco: «Sì, ma ho preferito la rappresentazione perché quello che mi ha
colpito è soprattutto il modo in cui gli
attori si immedesimavano nei personaggi: a me piace recitare e questa esperienza mi è stata di un’utilità pazzesca. Gli attori in realtà non “recitano”
soltanto, ma vivono realmente quello
che accade ai loro personaggi».
I ragazzi della IV Liceo Linguistico Europeo Arcivescovile di Trento all’incontro con gli attori della
Compagnia di Glauco Mauri
Andrea: «Se ci pensi bene, però, è la
stessa intera opera che diventa un ritratto della vita umana, infatti contiene
situazioni dell’esistenza quotidiana:
gioia, amore, odio, vendetta..., è infatti
per questo che “La tempesta” non è inseribile in un genere specifico. Definirla commedia è riduttivo, ma il lieto fine non la classifica nemmeno come
tragedia. Mi sembra che questo sia stato messo in luce durante questa esperienza».
Giorgia: «C’è da notare che una rappresentazione dal vivo è sicuramente più
emozionante di una semplice lettura
del testo, anche per la particolare atmosfera creata dagli effetti scenici. Decisamente è meglio vedere un’opera direttamente in teatro!».
Lucia: «Comunque, quando non lo abbiamo potuto fare per altri testi letti, la
scoperta di questo genere è stata ugualmente interessante».
Claudia: «Infatti un’esperienza di questo tipo può rimanere nel patrimonio
culturale di ogni singola persona per
tutta la vita, non solo per quanto riguarda Shakespeare, ma per qualsiasi
altro autore».
Da Shakespeare a Pirandello attraverso il tempo
L
a presenza dei giovani a teatro quest’anno si è fortemente sentita. Non solo in platea: circa millecento studenti delle superiori nei primi tre spettacoli delle “Stagioni” - ma anche durante i seminari, i laboratori in teatro di lettura del testo teatrale
e gli incontri con gli artisti che si sono tenuti presso il Centro S. Chiara in occasione degli
spettacoli: “La Tempesta”, “L’Amleto secondo Stoppard” ed “I sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. Ed è stata proprio la presenza, partecipata e viva, di tanti giovani delle
scuole di Trento e dintorni che ha reso questi incontri in teatro dei veri e propri “laboratori”:
con dibattiti sull’esperienza teatrale, sui testi e gli autori, sulla lettura ed interpretazione scenica del testo teatrale, attraverso il tempo e le culture diverse.
Particolarmente seguite dalle scuole le due video conferenze tenute dalla dott.ssa Rose sul
teatro di Shakespeare (circa centodieci studenti iscritti nei due incontri): un viaggio attraverso le rivisitazioni, riscritture ed adattamenti di opere shakespeariane nel Novecento da
parte di grandi cineasti e registi teatrali (da Strehler a Paul Mazurskj, Peter Greenaway,
Derek Jarman). Nella riscrittura cinematografica de “La Tempesta” di Fred Wilkox, “Forbidden Planet”, abbiamo incontrato un Calibano robot con un giovane Prospero ragazzo
padre di Miranda; oppure, nell’ambientazione contemporanea de “La Tempesta” di Mazurskj su un’isola greca, Prospero è un ricco americano sfuggito dalla vita newyorkese e
Calibano un locale, che all’arrivo dei “parenti americani” pensa subito allo sviluppo turistico dell’isola. La visione poi di una stessa scena de “La Tempesta” in diversi allestimenti,
metteva in luce come nel tempo e attraverso diverse culture il testo scritto si incarni, si rinvigorisca e si riattualizzi continuamente, grazie alle interpretazioni degli attori, alle scelte registiche, al tempo storico: la visione di un “Otello” fatto in Sudafrica al tempo dell’apartheid
ha messo in evidenza come i testi di Shakespeare possono essere molto politici anche oggi. Il confronto che i ragazzi poi sono stati guidati a fare tra “La Tempesta” di Strehler (in
video), “Prosperous Book” di Greenaway e l’allestimento in scena a Trento, li ha portati ad
osservare molte più cose durante lo spettacolo, e molte sono state le domande poste al
regista Glauco Mauri e alla Compagnia durante l’incontro.
Durante i diversi interventi - degli artisti e docenti, ma anche degli stessi ragazzi - è emersa l’immagine del testo teatrale “mobile” e non “fisso” nei suoi significati e messaggi; e come altresì la sua lettura e messa in scena, soprattutto nel caso dei grandi classici come
Shakespeare e Pirandello, rappresenti per gli artisti e registi una grande sfida ogni volta
proprio per la necessità che il teatro impone, con la sua materialità e fisicità, con l’interazione col pubblico, a letture sempre un po’ nuove, uniche, che alla fine appartengono un
po’ al regista, agli attori, agli spettatori e al nostro tempo.
Le Muse
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gennaio 1998
Gli attori del Teatro dell’Arca con gli studenti dopo l’incontro
Giovanni: «Mi viene in mente, anche se
non è corretto fare confronti, che anche
gli autori greci e latini che abbiamo studiato affrontano problemi attuali: il conflitto interiore, la complessità dei sentimenti e dei rapporti tra le persone...».
Ilenia: «Proprio per questo motivo si
può dire che il teatro è il genere più vicino al pubblico: oltre al rapporto attori-spettatori c’è il fatto che in ogni epoca i problemi e gli interessi dell’uomo
sono sempre gli stessi ed un dramma è
il modo più coinvolgente per rappresentarli!».
Dopo lunga e attenta riflessione, siamo
concordi nel riconoscere in noi una
sensazione sicura: «A teatro ritorneremo!».
Abbiamo capito come il teatro sia il
tentativo di “raccontare il mistero
della vita”
di Alessandro, Flavio, Lorena, Maura,
Laura, Cristina, Fabrizio, Isabella
Gli incontri con gli artisti ed i seminari
hanno dato una precisa collocazione
storica di Shakespeare, fondamentale
per comprendere l’opera. Durante le
discussioni sono emerse le tematiche
affrontate nella Tempesta, di grande rilevanza anche oggi, come dimostra
l’ampio interesse alle diverse riproposizioni cinematografiche e teatrali di questa opera che abbiamo visto in video.
Un momento particolarmente intenso
è stato l’incontro con il regista e gli attori. Utile perché ci ha fatto capire la
difficoltà dell’entrare nei personaggi,
nel tentativo di coglierne le peculiarità.
Sul palcoscenico il tutto si è concretizzato in una scenografia che fonde l’antico col moderno, nell’ambientazione,
nei costumi, nell’uso talvolta non convenzionale del linguaggio (si pensi al
dialetto napoletano) e in effetti luce
speciali. Abbiamo perciò capito come il
teatro sia il tentativo di “raccontare il
mistero della vita” e che questa non sia
altro che un “impasto di tanti colori come l’uomo. È difficile dividere in noi
ciò che è bene e ciò che è male, in noi
c’è fango, c’è luce”.
In noi c’è anche una scintilla della
sprizzante vitalità di Ariele, così leggero ma tanto profondo nel sussurrare «Tu mi vuoi bene?»
di Chiara G., Sonia, Antonia, Cristina,
Sara, Chiara P.
La lettura del testo...
Importante per noi è stata la lettura individuale dell’opera “La Tempesta” perché ha contribuito a formare in ciascuno di noi un’idea di fondo riguardo alla
trama e a dare una prima interpretazione personale.
L’incontro con gli artisti...
Il secondo passo è stato incontrare alcuni esperti, il regista, gli attori. Da un
lato, ci sono state presentate le diverse
possibili letture de “La Tempesta”, ci è
stata offerta una traccia di interpretazioni comparate attraverso il confronto
di una stessa scena tratta da lavori di
diversi registi. Dall’altro l’intervento
dello stesso regista, Glauco Mauri, ha
Progetto Pirandello
A
ppunti di viaggio: attraverso il teatro, attraverso
noi stessi a cura dei partecipanti al laboratorio:
“dal testo alla messa in scena: Sei personaggi in
cerca d’autore” realizzato dal Centro S. Chiara e la Facoltà
di Lettere dell’Università degli Studi di Trento (prof. Corrado Donati).
re di me non l’ho fatto./Il domino che ho indossato era sbagliato./Mi hanno riconosciuto in seguito per chi non ero e
non l’ho smentito e mi sono perso./Quando volli togliermi la
maschera/era incollata al viso./Quando me la tolsi e mi vidi
allo specchio,/ero oramai invecchiato».
Potenza della poesia. Della scrittura. Del teatro.
Francesca Negri
Abbiamo scoperto la complessità della scrittura, a tratti la sua impossibilità, a tratti la sua forza sovversiva
che sulle tavole del palcoscenico scarica tutta la sua
potenzialità emotiva.
L’idea stimolante del Laboratorio prendeva il via dall’occasione di avere a Trento, in prima nazionale, la rappresentazione dei Sei personaggi con la regia di un grande nome:
Patroni Griffi. Aggiungendo poi che il prof. Donati presentava come corso monografico 1997/98 “Pirandello scrittore di teatro”, sommando le preziose conferenze di Claudio Vicentini e Alessandro Tinterri, il tutto condito con la
brillante collaborazione di Ernesto Goio ed Ester D’Amato
durante il laboratorio ed Emanuela Rossini negli incontri
con gli artisti, la fascinazione alchemica non poteva non riuscire. Ed è stata una rivelazione. Non solo per noi apprendisti stregoni che, tra una discussione ed una risata ci siamo trovati in quattro e quattr’otto su un palcoscenico a mettere in scena i nostri Sei personaggi, attori e registi di noi
stessi, ma nei confronti del testo che ci si è rivelato in tutte
le sue possibilità interpretative, in tutta la sua carica emotiva, in ogni sfumatura umoristica, in tutta la sua umanità di
rappresentazione. Abbiamo capito l’importanza dei toni della voce, dell’espressività del volto, di uno sguardo, del movimento e della posizione scenica, abbiamo scoperto la forza e la pregnanza di un silenzio, di un sospiro, di un gesto
che soli dicono ancor più della parola stessa.
Sotto la guida dei nostri esperti alchimisti abbiamo potuto
trasformare i metalli grezzi delle nostre conoscenze in pepite di esperienze preziose, ma non solo. Come l’alchimia
cercava di creare l’elisir di lunga vita mediante la pietra filosofale, così noi avremmo dovuto carpire la formula magica per creare l’elisir dell’autenticità... riconoscerci nel riflesso delle nostre centomila sfaccettature, delle nostre centomila ambiguità, e scoprirci diversi, sconosciuti, un Nessuno,
e sorprenderci, alla fine, in tutta la nostra unicità. Compito
arduo per noi poveri apprendisti, difficile perché ciò significa, per continuare a dirla con Pirandello, togliersi la maschera e tuffarsi nell’abisso dell’Io, mettersi in discussione,
correre dei rischi. Ma dovremmo farlo, se non vorremmo
trovarci, un giorno, a condividere queste parole di Pessoa:
«Ho fatto di me ciò che non ho saputo/e ciò che potevo fa-
saputo far affiorare l’animo che sta sotto quest’opera. Innanzitutto un messaggio vivo, umanissimo di quello che
per lui il teatro rappresenta: un’occasione di crescita e di arricchimento dovuto all’interazione col pubblico. «Io
salgo sul palcoscenico per raccontare
delle fiabe» ha annunciato con voce
profonda. E non è una banalità!
L’esperienza teatrale...
L’ultimo e decisivo passo è stato compiuto dalla rappresentazione che ha
realizzato pienamente i propositi presentati dal regista. Al di là degli effetti
scenici di altissimo livello e i bellissimi
costumi, nel nostro animo è rimasto
scolpito l’uomo nella sua veste trasparente, nella sua semplice fragilità, non
confinato al suo ruolo fisso o di “buono” o “cattivo”. Dentro ciascuno di noi
abbiamo riconosciuto un po’ del selvaggio Calibano, del misterioso mago
Prospero, del padre affettuoso e dell’uomo che fatica a perdonare chiuso
nella sua sofferta amarezza; in noi c’è
anche una scintilla della sprizzante vitalità di Ariele, così leggero ma tanto
profondo nel sussurrare «Tu mi vuoi
Armati di libri, penne e fogli, io e i miei “compagni d’avventura” eravamo convinti di essere alle prese con uno
dei soliti seminari tutta teoria, mentre invece...
ci siamo trovati a confronto con Ester ed Ernesto, che dopo una lunga e divertente chiacchierata sul teatro, ci hanno
invitato a mettere via il necessario per prendere appunti e a
cercare invece nel testo de I Sei personaggi la frase secondo noi più significativa. Sinceramente io mi sono trovata spiazzata, accorgendomi che tutti gli studi “teorici” fatti fino a quel momento mi avevano tenuta staccata dal vero e
proprio testo pirandelliano, che può avere molteplici significati a seconda di come, quando e perché si legge e si interpreta. E così noi, studenti anche troppo diligenti, ci siamo
trovati alle prese con le tavole di un palcoscenico e con
una frase letta magari tante volte, ma mai compresa veramente; dovevamo svuotarla, staccarla dal contesto dell’opera e riempirla con qualcosa di più: la nostra interiorità.
Per fare questo abbiamo non dico imparato, ma almeno
cercato di mettere in pratica quello che Ester ed Ernesto ci
spiegavano: la gestualità, il tono di voce, la postura. Tutto
ciò per capire che la messa in scena di uno spettacolo teatrale è un’operazione estremamente complessa: dietro c’è
un lavoro lunghissimo e difficile. Non basta conoscere “criticamente” un testo come ogni giorno impariamo sui banchi
dell’Università: bisogna andare oltre, cercando di attualizzare l’opera teatrale e di renderla un po’ più “nostra”. Ci siamo poi confrontati con la messa in scena di Patroni Griffi,
vista in anteprima della prova generale: è stato estremamente interessante vedere come la nostra interpretazione si
scontrasse o concordasse con quella del regista: segno evidente che ogni commedia si presta ad essere guardata da
numerosissimi punti di vista, pur rimanendo più o meno fedeli al testo scritto. L’approfondimento di un testo come
quello di Pirandello ci può aiutare a comprendere che poi il
gioco delle maschere e della frammentazione dell’io non
sono poi così lontani da noi, e ad affrontare con un pizzico
di “umorismo” ogni episodio della nostra vita.
Stefania Ravagni
bene?». Tante maschere, è vero, ma
dietro queste un unico volto: siamo come il fiore che al di là del nome mantiene il suo profumo. Tutto il mondo è
palcoscenico: il teatro è la vita e la vita è teatro. E allora, “La Tempesta” continua e usciti migliori da quest’esperienza ora gli attori siamo noi... Il copione è ancora tutto da inventare, e la
nostra penna è la fantasia. Noi siamo
fatti della stessa sostanza dei sogni.
«L’incontro con la Compagnia ci ha fatto
notare molti aspetti dell’opera che altrimenti, forse, avremmo trascurato”; “Siamo entusiasti di questa esperienza teatrale, ci ha colpito soprattutto la straordinaria disponibilità di esperti, registi ed
attori».
Il “progetto Shakespeare” prosegue in gennaio con una serie di
laboratori su “il piacere di leggere Shakespeare”, che si terranno con
gruppi max di 20 studenti delle classi superiori che hanno aderito al
progetto.
gennaio 1998
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Le Muse
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gennaio
all’Auditorium S. Chiara nell’ambito della rassegna
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InDanza, con la Compagnia Balletto Classico del Teatro Nazionale di Kiev, esi-
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stono due versioni accreditate. La prima realizzata dal maitre de ballet austriaco Julius
Wenzel Reisinger e commissionata a Ciaikovskij dal teatro Bolscioi di Mosca, fu un vero e proprio
fiasco. Più fortuna ebbe invece la ripresa del balletto in quel di Pietroburgo nel 1895, ad opera della coppia di coreografi Marius Petipa e Lev Ivanov. Sono tre le compagnie russe che hanno reso celebre questo balletto in
tutto il mondo, dalla fine dell’Ottocento ad oggi: il Bolscioi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo e la Compagnia di Kiev.
Quest’ultima si esibirà a Trento con un corpo di ballo formato da quaranta danzatori, tra cui spiccano i nomi di alcune importanti etoiles come Tatiana Borovik, Anatoli Kozlov e Sergjei Bondour.
Dalla fastosa prima di Pietroburgo è ormai passata tanta acqua sotto i ponti, ma la favola della principessa trasformata in cigno continua ad affascinare le platee di tutto il mondo. Ed infatti, celata dietro il classico braccio alzato della ballerina a simboleggiare il lungo e sinuoso collo del magico animale, si nasconde soprattutto il personaggio di una donna. In particolare di un certo tipo di femminilità che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non esprime solo fragilità. L’amore che prova Odette per il principe Siegfried è forte e quindi molto femminile, sarà lei la prima ad abbandonare il suo ruolo di principessa, per salvare l’uomo che ama.
Patrizia Binco
in oltre…
Galleria civica d’Arte
contemporanea di Trento
La Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento apre
la stagione 1998 con una mostra dedicata al designer
francese Philippe Starck, inaugurando così un nuovo filone orientato ad ampliare il dibattito sui differenti linguaggi artistici contemporanei.
La rassegna, dal titolo “Vanity Case by Starck”,
aprirà i battenti venerdì 23 gennaio 1998 alle ore 18 presso la Galleria in Piazza Mostra 19. Ad introdurre la mostra,
con inizio alle ore 11, sarà un Convegno su “Il ruolo del design nella struttura produttiva industriale” cui parteciperanno, oltre allo stesso Starck, i commissari della mostra, Cappella, Larrea e Amat, importanti imprenditori quali Paolo Pininfarina (Presidente Pininfarina Extra), Alberto Alessi
(Alessi), Adelaide Acerbis (Driade), Giulio Castelli (Kartell),
Aldo Colonetti (direttore Istituto Europeo del Design e direttore della rivista Ottagono), Gillo Dorfles (storico dell’arte), Paolo Boffi (Boffi), Paolo Borsani (Tecno).
In mostra sarà esposta una selezione di 75 lavori della vasta e creativa produzione del designer francese, oltre a 4
video film che illustrano il suo procedere ideativo.
“Il Vanity Case” è esposto su un tavolo e, mentre da una
parte presenta la riproduzione dell’oggetto scelto - utilizzando un campione dove necessario - dall’altra propone
un testo, scritto dall’artista stesso, a commento del lavoro.
Teatro Sperimentale 17 e 18 gennaio
Fondazione Aida centro di produzione di Teatro Ragazzi, Verona
“Hansel e Gretel”
regia: Giovanni Signori
con Mariella Soggia e Giovanni Signori
Nello spettacolo Hansel e Gretel due attori guidano al racconto, aiutati da un grande oggetto: la casa della strega.
Elemento magico della narrazione, metafora della favola stessa, una casa che sa diventare tutta la storia, la racchiude dentro di sé, la inghiotte. Una casa in continua trasformazione, come un enorme giocattolo, una scatola delle meraviglie, che può ruotare su se stessa come un carillon e si scompone mostrando le sue quattro stanze o momenti del racconto: un paese, il bosco, una casa di marzapane e la casa con la festa finale.
La tecnica usata è quella del teatro d’attore con pupazzi.
Età consigliata: 3 -11 anni
Teatro Sperimentale 24 e 25 gennaio
La Baracca-Testoni Ragazzi
Compagnia Abbondanza-Bertoni
“Romanzo d’infanzia”
L’amore fa diventare matti, ma senza amore
si diventa matti
regia: Bruno Stori - Letizia Quintavalla
con: Michele Abbondanza - Antonella Bertoni
musiche: Alessandro Nidi
Se è vero che d’amore si può impazzire è ancora più vero
che senza amore si diventa matti. E che disastro i bambini
senza amore o con troppo amore! L’infanzia è un diamante
della nostra vita, è grezzo ed abbagliante come i diamanti
nelle miniere delle favole.
Età consigliata: dai 6 agli 11 anni
Stagione
sinfonica
1997 - ’98
Compagnia
INCONTRO CON IL PUBBLICO
Abbondanza-Bertoni
Teatro Sperimentale 24 gennaio ore 17.30
“Il gesto parlato”: incontro per bambini ed adulti con Michele Abbondanza ed Antonella Bertoni
Trento Auditorium S. Chiara
ore 20.30
“Quando ci siamo accorti che i contenuti stavano diventando sempre più necessari e ingombranti, la danza, perlomeno nel suo aspetto di dea sognante e divina, non ci è sembrata più sufficiente.
Abbiamo tentato ed è diventata gesto, il gesto parola e finalmente ancora la parola danza.
Parola danzata lieve e tagliente.
Come il cristallo in mezzo alla scena, come l’infanzia in mezzo alla vita, pericolosa, trasparente, necessaria”.
Le Muse
8
gennaio 1998
Foto Cavagna
In questo primo mese del 1998, l’unico appuntamento
con la grande musica sinfonica è offerto dall’Orchestra
Haydn lunedì 19. Il programma prevede l’esecuzione de
“Las Cuatro Estaciones” dell’argentino Astor Piazzolla (una prima esecuzione regionale), del Concerto per pianoforte e orchestra in Sol minore op. 25 di MendelssohnBartholdy e della celeberrima 3a Sinfonia “Eroica” di
Ludwig van Beethoven.
Solista sarà il pianista bulgaro Ivan Drenikov (3° Premio
Busoni 1964) mentre alla direzione d’orchestra sarà chiamato Cristian Mandeal, allievo di Herbert von Karajan e
di Sergiu Celibidache. Al termine dei suoi studi, Mandeal
si è affermato come direttore di alcune delle più importanti
orchestre come: Staatskapelle di Dresda, Hessisches
Rundfunk Orchestra di Francoforte, RIAS Orchester di
Berlino, Royal Liverpool Symphony, Israel Philarmonic,
Japan Philarmonic Orchestra di Tokio e Santa Cecilia di
Roma. Ha collaborato con famosi musicisti quali Radu
Lupu, Ivo Pogorelich, Bruno Leonardo Gelber, Maurice
Andrè, Viktor Tretiakov, Gerhard Oppitz, Ileana Contrubas,
Mariana Nicolesco, Mstisiav Rostropowitsch, Alicia de
Larrocha. In ambito discografico ha ottenuto prestigiosi
riconoscimenti: vanta l’incisione, fra l’altro, delle nove
sinfonie di Bruckner.
foto L. Bussolati