I L PA L A Z ZO S U L CO L L E O P P I O T H E PA L A C E ON THE OPPIAN HILL Della Domus Aurea è sopravvissuto solo il grande palazzo sul Colle Oppio, preservato dalla costruzione delle soprastanti terme di Traiano e costruito su strutture più antiche, testimoni preziose di una fase precedente, forse da attribuire alla Domus Transitoria in corso di realizzazione prima dell’incendio del 64. Il palazzo, caratterizzato da soluzioni tecnologicamente innovative e da una planimetria molto complessa, appare oggi formato da due ali, una cosiddetta orientale, realizzata per prima, che si presentava come un edificio a due piani, inquadrato da due cortili mistilinei, con al centro la stupefacente sala ottagonale, e l’altra, detta occidentale costituita da un grande peristilio con fontana centrale circondato da tre lati di ambienti rigorosamente ortogonali. Secondo l’ipotesi tradizionale una terza ala riproduceva la stessa planimetria dell’ala occidentale dalla parte opposta di quella orientale, rendendo simmetrico il palazzo e facendo della Sala Ottagona il centro dell’edificio. In ogni caso la Sala Ottagona, con i suoi ambienti satelliti, era sia lo spazio più innovativo, che ha anticipato soluzioni adottate in molti edifici posteriori a pianta centrale, sia il più sorprendente per la novità degli effetti di luce determinati dall’oculus e dalle altre aperture presenti nell’ estradosso della cupola e usate per illuminare le stanze circostanti. Of the Domus Aurea, only the large palace on the Oppian Hill has survived. It was preserved by the construction of the overlying Baths of Trajan and in turn was built over older structures, valuable evidence of an earlier phase, perhaps Domus Transitoria that was under construction before the fire of AD 64. The palace is characterised by its technologically innovative construction techniques and its extremely complex layout. Today it appears to take the form of two wings. The so-called east wing was built first, and was a building over two levels, enclosed by two mixtilinear courtyards, with the astonishing octangonal hall at its centre. The other, so-called western, wing contained a large peristyle with a central fountain surrounded on three sides by rooms that were rigidly orthogonal in shape. According to the traditional hypothesis, there was a third wing, which had the same plan as the western wing on the opposite side of the east wing, thus making the palace symmetrical and making the Orthogonal Room the centre of the building. In any case, the Orthogonal Room with its satellites was the most innovative space in the palace, using techniques adopted in many later buildings that had a central focus. The most surprising are the novel lighting effects caused by the oculus and other openings in the extrados of the cupola, used to illuminate the surrounding rooms. D E CO R A Z I O N E P I T TO R I C A E ARREDO S C U LTO R E O P I C TO R I A L D E CO R AT I O N AND SCULPTURAL FURNISHINGS Una delle maggiori caratteristiche dell’architettura neroniana era il lusso della decorazione interna (i pavimenti, il rivestimento marmoreo delle pareti, gli stucchi e gli affreschi, i mosaici, l’arredo statuario ecc.) con cui si voleva stupire lo spettatore. Il fasto della Domus Aurea doveva essere eccezionale, sebbene ne sia rimasto ben poco, anche nel padiglione sopravvissuto sul colle Oppio, dove la spoliazione dei marmi è stata sistematica. Un esile ed elegante pilastrino intarsiato suggerisce comunque la ricchezza e la raffinatezza della decorazione architettonica dell’edificio in cui i rivestimenti marmorei policromi delle pareti andavano acquistando uno spazio sembre maggiore, anche a discapito degli affreschi, riservati alle volte e ai soffitti. Le stanze del padiglione consentono però di ricostruire almeno in parte proprio l’aspetto della decorazione pittorica, che Plinio il Vecchio (XXXV 120) ha attribuito al pittore Fabullus (o Famulus) del quale elogiava lo stile attento alle tonalità dei colori e la preferenza per i soggetti mitologici. Gli affreschi conservati costituiscono anche una testimonianza dell’influsso dei desideri dell’imperatore nella scelta dei temi, come suggerisce il frequente riferimento omerico, visibile sia nel mosaico con Ulisse e il Ciclope del “Ninfeo di Polifemo” sia negli affreschi con l’Addio di Ettore ad Andromaca e Lo svelamento di Achille a Sciro, in cui l’eroe, nascosto dalla madre Teti tra le figlie del re Licomede, era rappresentato mentre, alla vista delle armi, si liberava con impeto delle vesti femminili. La Domus Aurea doveva inoltre ospitare anche un ricco arredo scultoreo, che in parte Nerone si era procurato in Grecia. Tra le poche statue conservate va ricordata una bella statua di Musa seduta. One of the most important features of Neronian architecture was the luxury of its interior decoration (the floors, marble wall revetments, stucco and frescoes, mosaics, sculpture, and so on), which were intended to overwhelm the viewer. The splendour of the Domus Aurea must have been exceptional, even though little of it remains today, not even in the surviving pavilion on the Oppian Hill which has been robbed systematically of its marbles. However, a slender and elegant inlaid pilaster hints at the richness and refinement of the architectural decoration of the building. The polychrome marble wall revetments walls took up more and more space, to the detriment of the frescoes which were reserved for the vaults and ceilings. The rooms of the pavilion permit a partial reconstruction of the appearance of the painted decoration, which Pliny the Elder (XXXV, 120) attributed to the painter Fabullus (or Famulus), praising the careful attention given to the colour tones and the preference given to mythological themes. The surviving frescoes are evidence of the influence that the emperor’s tastes had on the choice of themes. This is suggested by the frequent references to Homer, seen in the mosaic with Ulysses and the Cyclops in the ‘Nymphaeum of Polyphemus’ and in the paintings that depict Hector’s farewell to Andromache and The unveiling of Achilles at Skyros in which the hero, hidden among the daughters of king Lycomedes by his mother Tetis, is depicted freeing himself hastily of female clothes after seeing weapons. The Domus Aurea must also have been home to a rich sculptural collection, acquired by Nero partly in Greece. Among the few examples that remain there is a beautiful statue of a Seated Muse.