Nr. 3 Aprile 2017 Nuove interconnessioni per confini diversi Nr. 3 – Aprile 2017 Editoriale 4 Montreux, fra jazz e gallerie Tema 5 L’economia non cresce all’ombra dei muri ma solo con il libero commercio Posizione della Cc-Ti 7 Il libero mercato è un processo in divenire EDITORE: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Lugano COMITATO REDAZIONALE: Glauco Martinetti, Luca Albertoni, Lisa Pantini e Cassia Casagrande REDAZIONE: Cc-Ti, Corso Elvezia 16 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12 [email protected] www.cc-ti.ch PUBBLICITÀ: Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno Tel. +41 91 600 20 70 [email protected] www.pubblicitasacchi.ch GRAFICA: Susinno Design SA Via Besso 42 6900 Lugano STAMPA: Fontana Print SA Via Maraini 23 C.P. 231, 6963 Lugano-Pregassona FOTO DI COPERTINA: © Vladgrin / shutterstock.com Approfondimenti 9 L’UE vuole guardare avanti – insieme alla Svizzera Opinioni 11 Patrick Dümmler, Conseguenze positive del commercio tra Svizzera e Cina 12 Alessandra Gianella, La globalizzazione e le sfide future Contromano 14 Come si scardina la libertà economica Angolo giuridico 15 Malattia in azienda: come muoversi 17 18 19 Appuntamenti futuri I prossimi eventi L’economia del futuro è digitale Regno Unito: le opportunità e l'incognita Brexit Formazione 20 I prossimi corsi 21 Come gestire un'associazione economica Commercio estero 22 Swissness: come districarsi con le nuove regolamentazioni 23 Switzerland Global Enterprise Fiere internazionali e missioni economiche 27 Da segnare in agenda DIFFUSIONE: Tiratura: 2’600 copie Abbonamento gratuito per i soci Cc-Ti Abbonamento supplementare: - CHF 50.- annuo - per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA) 30 32 34 Notizie scelte Quale futuro per il mercato del gas europeo Corso Mobility Management: si continua Mercato immobiliare svizzero 2017 - Cercasi locatari FREQUENZA: 36 37 38 40 Mondo associativo Alla scoperta delle associazioni professionali ticinesi Lugano Commodity Trading Association (LCTA) 10 anni di ARAF: un modello per facilitare la gestione degli apprendisti alle aziende GastroTicino: servizi all’avanguardia per i soci 42 43 45 46 48 50 52 54 Vita dei soci Luisoni Consulenze SA ABT Associazione Bancaria Ticinese CRIF AG Helsinn Helvetia Assicurazioni Euler Hermes Switzerland FONDAZIONE PREMIOSWISSENGINEERINGTICINO Bc plus Sagl Ticino Business è pubblicato in 10 numeri annui E D I T O R I A L E Montreux, fra jazz e gallerie di Luca Albertoni, Direttore Cc-Ti 4 | Ticino Business ©Ti-Press / Gabriele Putzu L a ridente cittadina vodese di Montreu x è u niversalmente conosciuta per uno dei più importanti festival musicali al mondo. E nella zona vi sono anche alcune famose o famigerate (a causa dei frequenti controlli di velocità) gallerie autostradali. E allora? Cosa c’entra questo con il nostro piccolo e fantastico mondo ticinese, che comunque le sue belle gallerie già le ha? Tutto e niente. In realtà qui mi riferisco a una galleria che non esiste ancora e che mai esisterà. Perché parlarne allora? Il motivo è legato agli argomenti che hanno indotto la città di Montreux a non costruire una galleria per gestire il traffico, perché non era la migliore soluzione. Autorità e cittadinanza avevano in sostanza l’impressione che il traffico attraverso fosse soprattutto di transito e non legato ai residenti e alle attività commerciali. Di qui l’ipotesi di investire una vagonata di milioni per costruire un tunnel sotto l’arteria stradale principale, per convogliarvi il fastidioso traffico di transito (non sono frontalieri ma la sostanza non cambia, sempre di transito si tratta). Sennonché qualcuno ha pensato bene di effettuare qualche approfondimento prima di dare avvio a un progetto mostruoso in termini di costi e disagi, perché dubbi sul fatto che si trattasse della migliore misura possibile ve ne erano comunque parecchi. Analogamente a quanto già fatto in altri comuni vodesi (Pully) o altre città svizzere (Basilea e Friborgo tanto per citarne qualcuna), si è pensato di fare capo all’analisi delle tracce lasciate dai telefoni cellulari, il che consente un monitoraggio 24/24 e 7/7 di tutti i flussi, distinguendo anche mobilità lenta e più sostenuta. Ovviamente il tutto in forma anonima, senza individuare i possessori dei cellulari. Ebbene, con una cifra modesta di qualche decina di migliaia di franchi (a fronte della possibile spesa di 150 milioni per una galleria), è chiaramente emerso che le percezioni di autorità e popolazione erano sbagliate, perché il traffico di Montreux è di transito solo nella misura del 20% (a differenza di Pully, ad esempio, dove invece è il 60%). Significa che l’80% del traffico è legato alle attività commerciali del centro cittadino e agli spostamenti dei residenti, per cui una galleria di transito sarebbe stata, se non inutile, un lusso eccessivo per risolvere solo una parte minima del problema del traffico. Per cui, niente galleria, senza psicodrammi né interminabili beghe politiche. Decisione presa sulla base di dati oggettivi, punto e basta. Nello specifico un monitoraggio costante è stato chiaramente decisivo perché ha dato risultati molto più probanti rispetto ai rilevamenti puntuali effettuati su periodi particolari come i rientri dai week-end e le manifestazioni (festival, congressi, ecc.), poco probanti per dare indicazioni attendibili sulle tendenze globali del traffico. Quali insegnamenti per la situazione ticinese? Avantutto che fidarsi solo delle percezioni è talvolta sbagliato e rischia di portare a commettere costosi errori che non risolvono nulla. In secondo luogo, non bisogna essere timidi quando si tratta di utilizzare la tecnologia, soprattutto se questa garantisce la protezione dei dati personali secondo i più severi criteri della legislazione vigente. Se si vuole ragionare in termini di Smart City, termine usato a volte anche in modo improprio per definire la mobilità intelligente, una base d’azione di questo tipo è la via migliore per decidere quali siano le misure adatte per intervenire sul traffico. 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