32 www.corrierecomunicazioni.it [email protected] n°1/2. 25 gennaio 2010 ’ Le norme. Scontro sullʼequiparazione Web-emittenti Occhio al video in Rete Internet ora è come la tv Contenuti audiovisivi, si prefigurano nuove regole con il decreto Romani «Rientrano nella definizione di servizio media audiovisivo i servizi, anche veicolati mediante siti internet, che comportano la fornitura o la messa a disposizione di immagini animate, sonore o non, nei quali il contenuto audiovisivo non abbia carattere meramente incidentale»: ecco la frase, estrapolata dal decreto legislativo con cui il governo ha recepito la direttiva europea Televisione senza frontiere, che ha acceso le micce nel Web e nel mondo dellʼaudiovisivo italiano. Internet diventerà una grande tv? I siti che diffondono video dovranno rispondere alle stesse norme di un emittente? Tutto nasce dal cosiddetto “decreto Romani” invia Rete in subbuglio e contestazioni alle nuove norme per Internet. Anche perché, secondo lo schema del decreto, viene garantito al governo la discrezionalità in materia autorizzativa alle trasmissioni continua in diretta o live streaming su Internet. “Giro di vite allarmante per la trasmissione di servizi audiovisivi su Internet” è la definizione data dallʼopposizione scesa in trincea contro lo schema di decreto legislativo del governo. “A fronte di una legge delega di 11 righe - lʼaccusa di Paolo Gentiloni, ex ministro alle Comunicazioni e responsabile comunicazioni del Pd - il provvedimento contiene, in una ventina di articoli e 40 pagine, una riforma radicale delle norme italiane su tv e Internet”. In pratica “i siti dei grandi quotidiani o le web tv - spiega Gentiloni - devono chiedere lʼautorizzazione al ministero e rispondere agli obblighi di rettifica e alle norme sul diritto dʼautore”. Anche dalle aziende si registra “una certa preoccupazione” come dichiara Marco Pancini, consulente di Google, mentre dallʼAiip (associazione Internet provider) si fa notare che “è come se si assegnasse alla società che gestisce la manutenzione della autostrade - il presidente Aiip Dario Denni - la responsabilità per quello che fanno gli automobilisti”. Patrizia Licata SENTIERIdelVIDEO L’era della convergenza L’ERA DELLA CONVERGENZA ’ Polemica Il viceministro allʼopposizione: siamo in linea con le richieste Ue di approvazione (entro il 27 gennaio) dalle commissioni parlamentari con un parere non necessariamente vincolante. Decreto che non parla solo delle nuove norme per Internet, ma prevede anche meno pubblicità per i canali satellitari e a pagamento, la riduzione del tetto antitrust del 20% stabilito dalla Gasparri dei canali pay e di quelli che ripetono programmi, la cancellazione delle regole che sostengono le produzioni indispendenti di fiction e cinema. Con il nuovo decreto si prevedono le stesse limitazioni e controlli che vengono applicati ai programmi televisivi, varranno in futuro anche per il protocollo Internet. Se approvato senza modifiche, il decreto sancirà come “media audiovisivo” (dunque assoggettabile alle regole tv) i siti e le piattaforme web che fanno un uso “non incidentale” di immagini video. Secondo lʼopposizione tutto il provvedimento risente di un “eccesso di delega”. Una contestazione subito rimandata al mittente dal viceministro alle Comunicazioni. “Nessun eccesso di delega. È la stessa direttiva comunitaria - dice Paolo Romani - a definire un servizio di media televisivo quale un servizio la cui finalità principale è la fornitura di programmi al fine di informare, intrattenere o istruire il grande pubblico attraverso reti di comunicazione elettroniche”. La presidenza spagnola: serve nuovo sistema di licenze Musica, un’unica agenzia Ue? Copyright e pirateria online in cima all’agenda 2010 della presidenza spagnola Ue che punta a creare un sistema di licenze pan-europeo o multi-territoriale per la musica (ma anche i film) online. L’introduzione del sistema è al vaglio della Commissione da quando Viviane Reding è stata nominata commissario Ue per l’Information society nel 2004, ma la proposta è sempre stata molto controversa. I diritti d’autore della musica in Europa sono gestiti dalle cosiddette società di collecting, che raccolgono le royalties ogni volta che la musica viene suonata dal vivo o trasmessa sui media, incluso Internet. Finora queste società hanno gestito i diritti d’autore a livello nazionale, ma poiché il peso di Internet nella trasmissione e fruizione della musica sta diventando sempre più importante, secondo la Commissione occorre creare un modello di business unico per il mercato europeo. Contrari società di collecting e associazioni dei broadcaster. “Le attuali norme del copyright non costituiscono una barriera alla distribuzione dei media audio-visivi”, dice Ross Biggam della Association of commercial television (Act) di Bruxelles. VIDEO SU INTERNET Secondo la direttiva vengono date nuove definizioni dei media audiovisivi Download e cd conto alla rovescia per il grande sorpasso Secondo Forrester avverrà nel 2012 Ma la pubblicità è sufficiente a ripagare gli investimenti in Dtt? Il passaggio alle nuove tecnologie fra le righe dei bilanci aziendali S egnalo allʼattenzione degli appassionati la delibera 665/09/Cons del 26 novembre 2009 dellʼAutorità per le garanzie nelle comunicazioni, che chiunque può visionare allʼindirizzo http:// www.agcom.it/default.aspx?message=viewdocument &DocID=3569. La delibera riguarda i diritti sportivi, ma nella narrativa sono contenute alcune interessanti tabelle; in particolare la n. 2 e la n. 3. La n. 2 riguarda i ricavi del digitale terrestre, quantificati nel 2008 in 232 milioni di euro: 22 di pubblicità, 210 di pay-tv. La n. 3 espone invece i ricavi della televisione digitale satellitare: 2.646 milioni di euro, di cui 239 di pubblicità e 2.407 di pagamenti dei clienti (pay-tv). Tagliando le cose con lʼaccetta, questʼultima tabella ci dice i ricavi di Sky, mentre la precedente i ricavi del digitale terrestre: Rai, Mediaset, Dahlia tv e altre presenze, tenendo sempre conto che la Rai non partecipa alle offerte a pagamento e quindi non è presente nella voce più consistente di finanziamento, cioè i 210 milioni di pagamenti dei clienti. Alcuni modesti ragionamenti: a) il digitale satellitare valeva nel 2008 più di dieci volte il digitale terrestre. b) Quanto ricavano Rai e Mediaset dal digitale terrestre? Per la parte dei ricavi che provengono dalle offerte dei clienti, Mediaset ne incassa 199 e Telecom Italia Media 11. Poi ci sono i ricavi da pubblicità, solo 22 milioni di Euro. A spanne direi che Mediaset ne incassa la metà, la Rai un terzo e tutti gli altri il rimanente, cioè un sesto. Se questa valutazione è corretta, la Rai incassa circa 7,3 milioni di euro dal digitale terrestre. c) Se le valutazioni dei punti precedenti sono plausibili, i ricavi della tv digitale in Italia sarebbero: Sky 2.640 milioni, Mediaset 210, Rai 7.3, tutti gli altri 15. A cui vanno aggiunti i diritti riconosciuti da Sky a Rai e Mediaset per la ritrasmissione dei loro canali sul satellite. Cifre che testimoniano un forte spostamento nei rapporti di forza fra i tre gruppi di testa, e anche fra loro e tutti gli altri. d) tutta lʼoperazione Digitale terrestre porterebbe nelle casse della Rai, a fronte di un investimento così consistente, meno di 8 milioni di euro di ricavi aggiuntivi. Certo i ricavi pubblicitari 2009 saranno più consistenti perché lʼarea di copertura del digitale terrestre è molto aumentata: ma sono veramente nuovi ricavi, o partite di giro a fronte di un disinvestimento sugli stessi canali trasmessi in analogico? Qui è il punto. Di ENRICO MENDUNI Professore di Media e Comunicazione all’Università Roma Tre di Roma Federica Meta QUINDICINALE [email protected] +39.0668412225 DIRETTORE RESPONSABILE ART DIRECTION: [email protected] +39.066841221 [email protected] +39.0668412221 Gildo Campesato CAPOREDATTORE Mila Fiordalisi [email protected] +39.0668412223 CAPOSERVIZIO Roberta Chiti [email protected] +39.0668412222 Luca Migliorati SEGRETERIA DI REDAZIONE [email protected] [email protected] +39.066841221 ABBONAMENTI +39.066841221 [email protected] PUBBLICITÀ Daniela Costamagna [email protected] +39 348.22.30.514 EDITORE: CORPO 10 SOC. COOP. a r.l. 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