Interazione Spin-Orbita Spin-Orbit 12 Luglio 2013 1 Hamiltoniana dell’atomo d’Idrogeno La funzione Hamiltoniana dell’atomo di Idrogeno (H) formato da un protone ed un elettrone nel centro di massa è p2 e2 − 2m r H= (1.1) dove m è la massa ridotta del sistema e− − p+ che è circa quella dell’elettrone e r è la distanza relativa tra i due. Si conosce la soluzione esatta dell’equazione di Schroedinger associata a questo problema. La funzione d’onda può essere fattorizzata in un termine angolare espresso con la Armoniche Sferiche tali che risolvono l’equazione agli autovalori L2 Ylm (θ, ϕ) = l(l + 1)Ylm (θ, ϕ) (1.2) ed in uno radiale proporzionale ai Polinomi di Laguerre. Gli autovalori dell’energia sono En = − 1 ERyd n2 (1.3) dove ERyd = 13.6 eV. 2 Correzione relativistica Le correzioni relativistiche alla 1.1 sono di tipo spin-orbita e spin-spin, nel caso di atomi con più elettroni. 2 Queste correzioni sono dell’ordine vc2 . Questi termini aggiuntivi sono responsabili dello splitting dei livelli atomici dell’ordine della struttura fine, la cui costante è α= e2 1 ≃ ~c 137 (2.1) Per ricavare la forma dell’interazione spin-orbita si può utilizzare un ragionamento quasi-classico. Si considera il campo magnetico generato dalla rotazione dell’elettrone attorno al nucleo. Il campo B nel sistema di riferimento dell’elettrone è B=− v×E c2 (2.2) dove v è la velocità radiale dell’elettrone e E è il campo radiale del nucleo. Sapendo che il momento dell’elettrone è p = me v nella 2.2 si ottiene r × p E B= me c2 r Poiché |E| = 1 ∂U e ∂r (2.3) e dalla definizione di L si ha B= r × p 1 ∂U L 1 ∂U = me ec2 r ∂r me ec2 r ∂r (2.4) A questo punto si può scrivere la forma generale dell’accoppiamento magnetico per l’elettrone V = −µB (2.5) µ = g s µB S (2.6) dove µ è in unità di ~ con g s ≃ 2 1 fattore giromagnetico dell’elettrone e S vettore operatore di spin. La costante Magnetone di Bohr vale µB = 5.8 · 10−11 MTeV Infine introducendo la precessione di Thomas, si ricorda che l’elettrone in moto non è un sistema di riferimento inerziale perciò la scrittura dell’Hamiltoniana non sarebbe corretta, si ottiene la forma della 2.5 usando il valore della 2.4: VLS = µB 1 ∂U L·S ~me ec2 r ∂r Si può fare una stima della correzione nell’atomo di Idrogeno che in unità atomiche è |U | = (2.7) 2 conoscendo il potenziale Coulombiano e2 r (2.8) e calcolando per r = ra ovvero il Raggio di Bohr ra = ~2 /me2 si ha nella 2.7 VLS ∼ α2 me4 ~2 (2.9) quindi lo shift energetico è dell’ordine di 10−4 . 3 Calcolo dei livelli Per calcolare la rottura della degenerazione si può calcolare l’elemento di matrice dell’operatore VLS al primo ordine nella Teoria Perturbativa. A parte i termini costanti si deve risolvere l’integrale ∫ 2π 0 ∫ 0 π ∫ 0 ∞ ψ∗ 1 ∂U L · S ψ r2 drdΩ r ∂r (3.1) All’interno di una rappresentazione irriducibile di J si può utilizzare il Teorema di Wigner-Eckart e scrivere J(J + 1) + L(L + 1) − S(S + 1) J 2J(J + 1) J(J + 1) − L(L + 1) + S(S + 1) S= J 2J(J + 1) L= (3.2) (3.3) a questo punto è facile valutare i termini LS e resta da integrare solo le parti radiali. Nello splitting dei livelli ovviamente si osserva la divisione per J diversi. Il valore di g − 2 è il numero più preciso che sia mai stato misurato in laboratorio. Infatti per g ̸= 2 in un moto di precessione attorno ad un campo magnetico assiale, si osserva uno sfasamento tra l’orientazione dello spin e della velocità tangenziale. Misurando il valor medio dell’operatore v · s si è osservato un andamento sinusoidale nel tempo invece che costante. 2 Si segue quanto fatto nel magnifico manuale del Landau, Meccanica Quantistica teoria non relativistica 1