ANGIOSPERME
Famiglie di interesse forestale più
significative
Betulaceae
Betulacee
Comprende circa 70 specie di alberi o arbusti, distribuiti
principalmente nelle zone temperate e fredde
dell’emisfero Nord. Piante monoiche con foglie decidue,
alterne, semplici e picciolate, con stipole precocemente
caduche. Fiori riuniti in amenti: i maschili penduli a
gruppi di 3 all’ascella di ciascuna brattea, i femminili in
amenti eretti, privi di perianzio, e riuniti a 2-3 all’ascella
di ciascuna brattea con ovario biloculare e 2 stili. Frutto
achenio appiattito, normalmente alato, formato da un
denso amento cilindrico, simile ad un cono, formato da
squame e brattee membranacee e lignificate. Interessano
la flora italiana i generi: Betula e Alnus.
Betulacee
Chiave di riconoscimento dei generi
-
Stami 2 bifidi, amenti fruttificanti penduli con squame membranacee 3-lobate,
cadenti con il frutto, foglie a contorno triangolare-romboidale, gemme invernali
sessili, coperte da 3 o più perule
BETULA
(Europa settentrionale e centrale, Asia, Nord America)
-
Stami 4 interi, amenti fruttificanti eretti (simili a coni), con squame legnose,
5-lobate, persistenti, foglie e contorno ovale, gemme invernali generalmente
peduncolate (eccetto A. viridis) e coperte da 2 perule visibili
ALNUS
(Europa settentrionale e centrale, Asia, Nord e Sud America)
Betula
Comprende arbusti o alberi che raramente superano i 20-25 m di altezza, distribuiti principalmente
nelle regioni fredde o temperato-fredde dell’emisfero boreale. Il tronco è rivestito per lungo tempo di
una corteccia liscia, bianca, con lunghe lenticelle orizzontali, tardivamente screpolata e quindi
nerastra. Amenti maschili visibili sin dall’anno precedente la fioritura. Rami sottili e spesso pendenti.
Foglie caduche e di forma variabile: romboidali o triangolari. Molte delle 40 specie di betulle
crescono rapidamente e formano spesso estese foreste soprattutto al Nord, ma sono relativamente
longeve. Il legno pregiato di alcune betulle è usato per impiallacciature, per mobili e lavori di
finitura. Viene anche adoperato per cellulosa ed attrezzi particolari (bastoni da passeggio, sci, ecc.).
Grazie alla forma della chioma e del fogliame e della caratteristica corteccia hanno un’ampia
utilizzazione come piante ornamentali. Sono il cibo estivo delle renne (B. rotundifolia) in Alaska.
In Italia si possono trovare due specie (un tempo riunite in un unico taxon, B.alba) che si distinguono
per i seguenti caratteri:
giovani rami
foglie
achenio
B. pendula
B. pubescens
glabri
con numerose ghiandole
resinifere, peltate
doppiamente dentate
con denti primari prominenti
glabro
spesso pubescenti
senza ghiandole resinifere
irregolarmente dentate
senza denti primari prominenti
peloso all’apice
Betula pendula
Betula pendula
CARATTERISTICHE
Albero che può raggiungere anche i 30 m. di altezza e 70 cm. di diametro, con chioma molto leggera, ovoide, composta di rami lunghi e
sottili, molto flessibili, ascendenti e rami secondari penduli, chioma con aspetto elegante e leggero. Longevità circa 100 anni (raramente
120-130 anni). Corteccia sottile e liscia, bianco-argentea, ornata di lunghe lenticelle orizzontali; si distacca in sottili foglietti papiracei.
Nei fusti molto vecchi diventa più spessa, irregolarmente fessurata e nerastra alla base del tronco. Rametti glabri, bruni, gracili, spesso
pendenti e coperti di numerose verruche, resinose, biancastre. Rigetta poco dalla ceppaia (polloni avventizi) ma emette numerosi
polloni radicali anche se deboli e di breve durata. Foglie spiralate, semplici, lunghe 2.7 cm., romboidali a punta lunga, doppiamente
dentate, di color verde chiaro, glabre (per lo più pubescenti nelle foglie dei polloni e dei giovani individui). Pianta monoica: amenti
maschili (3-6 cm.), sessili e penduli, formati fin dall'autunno; amenti femminili (2-4 cm.), peduncolati e eretti, comparenti con le foglie.
Infruttescenza cilindrica, lunga 2-5 cm., a squame trilobe con base cuneata, disarticolantesi a maturità liberando delle piccole samare
ornate da un'ala membranosa.
UTILIZZAZIONE
Legno elastico e tenero, a porosità diffusa, molto omogeneo, bianco-giallognolo, senza alburno distinto, poco durevole, utilizzato nella
fabbricazione di sci, zoccoli, lavori di tornio, compensati, cellulosa, ecc. Buono come legna da ardere per il suo elevato potere
calorifico. Le foglie contengono un principio tintorio giallo. La linfa e molto zuccherina e serve per la produzione di sostanze alcoliche.
Dalla corteccia si estrae un olio che serve per conciare pelli che, così trattate, danno il celebre cuoio di Russia. Il carbone vegetale dà il
nero fumo per gli inchiostri di stampa.
DISTRI BUZIONE
Specie molto diffusa in Europa e in Siberia. In Sicilia è segnalata una varietà aetnenisis, endemica dell'Etna dove arriva fino a 2776 m.
Mentre nel Nord Europa la Betula pendula forma estese formazioni boschive sia miste che pure, in Italia è un albero di secondaria
importanza (in alcuni casi e considerato specie infestante) diffuso principalmente nelle Alpi e nelle Prealpi e estendentesi anche nelle
alte brughiere della Lombardia e del Piemonte insieme al Pino silvestre. Nell'Appennino è meno frequente e presente in modo
sporadico, spingendosi a sud fino all'Etna. Si ritrova nelle zone fitoclimatiche dei piani montano, subalpino ed alpino. Specie eliofila,
resistentissima al freddo, con predilezione per i terreni sciolti, anche se poveri e ciottolosi insediandosi nelle radure e nei terreni
denudati. E' pianta caratteristica dei terreni acidi di brughiera con sottobosco di Calluna e di mirtilli.
Betula pendula
Betula pendula e B. pubescens
Areale di
Betula pendula
Betula pubescens
Distribuzione italiana della
betulla bianca o betulla verrucosa
Alnus
Il nome deriva dal celtico “al” e “han” che vuol dire vicino alle acque. Sono alberi e
arbusti che vivono nelle regioni fredde e temperate dell’emisfero boreale. Foglie
semplici, caduche, irregolarmente dentate, ovali, ellittiche o oblunghe e con nervature
prominenti. Fiori riuniti in amenti già evidenti dall’estate precedente la maturazione.
Infruttescenza composta, ha l’apparenza di uno strobilo di conifera ed è formata da
squame peltate, legnose con gli acheni alla base e non si disintegra a maturità.
Il genere comprende circa 35 specie, diffuse principalmente in Europa, si
riscontrano 4 specie che si riconoscono per i segucnti caratteri:
1
Arbusto (max 4 m)
Alnus viridis
1
Albero
2
2
Foglie a margine crenato, cordate alla base
2
Foglie cuneate, non cordate alla bese
3
Foglie ovali arrotondate, troncate alla sommità,
3
Alnus cordata.
3
verdi sulle due facce e glabre
Alnus glutinosa
Foglie ovali-acute, biancastre nella pagina inferiore
Alnus incana
Alnus cordata ontano napoletano
CARATTERISTICHE
Albero alto sino a 25 m (più spesso 15-20 m. ) presenta dametri che possono arrivare fino a 0,5 m, in
gioventù ha portamento slanciato e chioma ristretta, a età avanzata presenta chioma piramidale ovata
cc)n rami ad andamento orizzontale.
Corteccia grigio-verde scura, liscia e con macchie biancaistre da giovane; verso i 40 anni circa si
fessura e diventa più spessa. Il ritidoma dei rami si presenta di color rossiccio.
Gemme ovoidi lunghe 3-5 mm., portate da un corto peduncolo, con perule di color rosso cupo che, in
inverno, assumono una colorazione rosso-viva. Sono divergenti dal ramo al contrario di quelle
dell'ontano bianco e dell'ontano nero che sono adiacenti. La gemma terminale normalmente abortisce e
cade e viene sostituita dalla gemma sottostante.
Foglie semplici, alterne, che ricordano quelle del pero. di grandezza media (5-12 x 4-9 cm.) tendenti a
forme più o meno ovali. cordate alla base e apice acuminato e margine crenulato, Si osservano
infiorescenze maschili e femminili nello stesso ramo. Gli amenti maschili cadono mentre i femminili si
ingrossano e prendono l'aspetto di piccoli "strobili".
Frutti ad acheni, chiamati impropriamente semi, si trovano a coppia in ogni squama, di colore
grigiastro, piccoli (lunghi circa 5 mm), con ala opaca, stretta, suhmembranacea, cadono interi e sono
disseminati dal vento. Gli strobili vuoti diventano ancora più scuri e restano sulla pianta fino all'anno
seguente.
Alnus cordata
UTILIZZAZIONE
Il legno dell'Ontano napoletano é a porosità diffusa, con anelli larghi e distinti, tenero, leggero, ha un
colore rossastro che muta in rosso arancio appena tagliato per poi scurirsi; facilmente lavorabile viene
usato per imballaggi, come legname da opera, compensati, zoccoli. seggiole, ecc. oltre che come legname
da carbone di discreta qualità e per la produzione di cellulosa.
DISTRIBUZIONE
Pianta ad areale limitato, vegeta nell'Italia meridionale sull'Appennino campano-lucano, su quello
calabrese (forse in Sardegna) e in Corsica in piccoli popolamenti che, secondo la Flora Europea, si
differenziano anche per alcuni caratteri morfologici dalle provenienze italiane. Le piante italiane hanno
foglie acute e acuminante, lunghe 6-11 cm., mentre quelle di Corsica hanno foglie ottuse lunghe 3-7 cm.
ECOLOGIA
Pianta a fototemperamento intermedio, ubiquitaria nei riguardi del terreno, si adatta bene anche ai terreni
argillosi, compatti, sassosi e poco fertili; rifugge dai ristagni di umidità e resiste bene al secco, benché da
alcuni sia ritenuta pianta igrofila. Questa pianta presenta abbastanza frequentemente dei grossi tubercoli
radicali (particolare comune anche agli altri Ontani) di colore giallastro dovuti alla attività
dell'Actinomyces ami, simbionte di questa pianta. Questa particolarità insieme all'abbondante lettiera
prodotta da questa specie fa dell'Ontano napoletano un albero eminente-mente miglioratore del suolo sia
dal punto di vista chimico sia da quello fisico. Dotato di notevole facoltà pollonifera, reagisce
ottimamente all'incendio ricostituendo, in poco tempo, un denso soprasuolo. Pur essendo tuttora
conosciute in modo abbastanza incompleto le possibilità di accrescimento di questa specie, può essere
considerata specie a rapido accrescimento, culminando l'incremento medio intorno ai 30 anni.
Alnus cordata
Foglie di Alnus cordata,
ontano napoletano
Areale endemico
di Alnus cordata
Alnus glutinosa
Alnus glutinosa ontano nero
CARATTERISTICHE
Albero che può raggiungere i 25-30 m., con fusto spesso indiviso e diritto. Pianta a rapido accrescimento in
gioventù, ma poco longeva (100 anni circa).
Corteccia liscia per lungo tempo, bruno-nerastra, con numerose lenticelle sporgenti in bande orizzontali di color
grigiochiaro. Sui tronchi adulti, solchi poco profondi contornano grandi placche di ritidoma a contorno irregolare.
Foglie semplici, alterne, obovate, (4-10 x 3-7 cm.), trocate o smarginate all'apice, cuneate alla base,
irregolarmente dentate, di colore verde scuro e lucide sulla pagina superiore inferiormente più chiare. Fiori
monoici in amenti: i maschili cilindrici (lunghi 6-12 cm) in gruppi di 3-5 in posizione terminale; i femminili ovalioblunghi (1-3 cm) pure in gruppi di 3-5. Infruttescenza strobiliforme con squame legnose, di colore dapprima
verde pallido poi rosso bruno, peduncolata; le squame si allentano maturità per lasciare uscire gli acheni lunghi 2-
2,5 mm, con un'ala stretta, non trasparente, di color bruno-violaceo molto scuro e portanti all'apice due piccole
spine.
UTILIZZAZIONE, DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA
Legno semi-duro, omogeneo, rossastro-chiaro, privo di lucentezza addirittura opaco, si altera facilmente all'aria
mentre é molto adatto per costruzioni di palafitte in terreni sommersi. Trova limitato impiego in piccoli lavori
d'intaglio, in fonderia, in zincotipia, ecc.; mediocre combustibile, il suo carbone si usa nella preparazione della
polvere pirica. Specie estesa in tutta l'Europa, In Jtalia si ritrova in tutte le regioni dal livello del mare sino ai 1800
m. (dal piano collinare a quello montano). L'Ontano nero in effetti si ritrova nei terreni ben alimentati in acqua, fra
le specie legnose e quella che più sopporta il maggior grado umidità. E’ quasi indifferente alla natura del sustrato;
molto esigente in luce si riscontra assai raramente in foreste dense,ma più frequentemente nelle parti più umide,
nelle fresche praterie, nelle paludi o nelle torbiere, ma soprattutto lungo i corsi d'acqua. Rigetta vigorosamente
dalla ceppaia per cui viene normalmente governato a ceduo.
Alnus glutinosa
Areale di
Alnus
glutinosa
ontano nero
Alnus incana ontano bianco
Alnus incana ontano bianco
CARATTERISTICHE
L'Ontano bianco è una pianta che può avere portamento arboreo o più spesso arbustivo con altezze che
oscillano tra gli 8 e i 10 m., più raramente fino a 25 m., con portamento simile a quello dell'Ontano nero ma con
fusto più contorto e di dimensioni più piccole e longevità ridotta. Corteccia sempre lisca e lucida, di color
grigio-chiaro; sui rami il colore del ritidoma è cinereo-rossiccio e con rametti pubescenti o tomentosi.
Foglie semplici, alterne, ovali acute, (4-10 x 3-7 cm.), cuneate, biancastre nella pagina inferiore, non vischiose,
opache, doppiamente e acutamente dentate, con 7-12 paia di nervature secondarie e con picciolo lungo fino a 3
cm. munito di stipole pelose, precocemente caduche. Fiori monoici in amenti e simili a quelli dell'Ontano nero
e sviluppantesi come questi avanti l'inverno. Infruttescenza a "strobilo", ovoide, subsessile, (11-18 x 9-12 mm.),
con squame ben lignificate con acheni piccolissimi, lunghi circa 3 mm., di color marrone e muniti di ala assai
ristretta.
UTILIZZAZIONE, DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA
Legno molto simile a quello dell'Ontano nero ma più leggero e utilizzabile negli stessi assortimenti. Apparato
radicale esteso ma superficiale. Specie boreale e montana ha un areale esteso nel Nord Est dell'Europa, nella
penisola Scandinava, nel centro Europa e nelle montagne del Sud Europa, manca nella penisola iberica e in
Gran Bretagna. In Italia si trova sulle Alpi e nell'Appennino soltanto fino alla vallata dell'Arno e alla Romagna
da 800 a 1850 m. nei piani bioclimatici collinare e basso montano. Specie molto resistente al freddo. Cresce
bene in formazioni molto dense, puo' vegetare nei terreni calcarei, è idrofila ma rifugge dai terreni dove l’acqua
ristagna. Costituisce popolamenti estesi ma misti spesso invadendo i terreni inondati nel Picetum dove
colonizza anche le zone vicino ai corsi d’acqua, le morene glaciali e generalmente lungo fiumi e torrenti.
Alnus incana
Areale di
Alnus incana
ontano bianco
Alnus viridis ontano verde
Alnus viridis ontano verde
CARATTERISTICHE
Arbusto alto 0,5-2,5 m (raramente 4), con chioma emisferica e irregolare e con numerosi fusti molto
flessibili, spesso prostrati a formare fitte boscaglie inestricabili.
Corteccia liscia e grigiastra da giovane, in seguito rugosa e rosso-scura. Rametti glabri o puberulenti,
verdastri o rosso-bruni. Gemme sessili, bislungo-lanceolate, bruno-rossastre e leggermente vischiose.
Foglie ovali-acute, cuneate o subcordate alla base, biseghettate, viscide quando giovani, verdi sulle
due facce, non brillanti.
Fiori monoici con amenti maschili verdastri, penduli e amenti femminili comparenti in primavera con
le foglie e circondati da 2-3 foglie alla base. L'antesi comincia solo in aprile nelle stazioni più
favorite dal clima e in luglio e anche in agosto in quelle più fredde.
Infruttescenze a pseudostrobilo (8-15 x 4-8 mm.) con squame poco lignificate e samare, lunghe 2-2,5
mm., con ala assai grande e semitrasparente.
Legato agli ambienti umidi lungo le sponde dei torrenti e dei versanti freschi del piano alto-montano,
subalpino e alpino, non ha un interesse economico ma riveste una certa importanza ambientale per il
ruolo di pianta colonizzatrice dei pascoli abbandonati, che permette a impenetrabili popolamenti di
ontano verde di colonizzare interi versanti montuosi. Fenomeno particolarmente esteso negli ultimi
anni, tanto da diventare preoccupante per la conservazione delle praterie.
Alnus viridis
Areale italiano di Alnus viridis
ontano verde
Confronto
Alnus
1
2
1 - Alnus incana,
ontano bianco
2 - Alnus glutinosa,
ontano nero
3 - Alnus cordata,
ontano napoletano
4 - Alnus viridis,
ontano verde
4
3