Scoperto il più piccolo ente di ricerca, opera da due anni, con due

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EDITORIALE
AD UN ANNO DALLA FONDAZIONE
Il Foglietto di Usi/RdB
un patrimonio di tutti
di Rocco Tritto
La scorsa settimana abbiamo ospitato l’editoriale del nostro direttore
Maurizio Sgroi, giornalista di grandi
qualità, democratico vero, grazie al
quale viviamo da un anno l’affascinante esperienza editoriale del
Foglietto. Quando con il numero
zero del Foglietto di Usi/Rdb, il 31
marzo del 2004, ci presentammo,
non mancammo di sollevare tanti
dubbi e tanti timori e di parlare apertamente di scommessa. Ci confortava solo la sicurezza del nostro
impegno che, anche nella nuova
sfida, non avremmo risparmiato.
Esattamente dopo un anno, e dopo
ben 46 numeri on line, è doveroso
fare un consuntivo. Senza peccare
di presunzione, forse, possiamo
affermare che la scommessa è
stata vinta e che i tanti dubbi e i tanti
timori sono stati fugati. Il Foglietto di
Usi/RdB è oggi uno strumento di
informazione, patrimonio della stragrande maggioranza dei lavoratori
degli enti della ricerca. E non solo.
Ci giungono sempre più spesso
richieste di inserimento nella mail
list anche da parte di lavoratori di
settori diversi dalla ricerca. Il nostro
impegno è quello di portare all’attenzione notizie utili, “per lo più
ignorate dagli altri”, di raccontare
storie e vicende della “ricerca” che
spesso ci fanno, vi fanno, indignare, senza mai risparmiare sull’ironia. In questo anno, il contributo
spontaneo di idee di tanti lavoratori
al progetto editoriale è stato determinante. Nel ringraziare quanti
hanno contribuito al successo, scrivendoci, segnalandoci notizie, vorrei citare uno dei tanti messaggi che
in questi mesi ci sono pervenuti:
“Cara Redazione, leggo sempre
con molto interesse le notizie
riguardanti gli enti di ricerca che
inviate tramite il vostro Foglietto che
contiene molte piccole verità e non
le grandi panzane del vostro quasi
omologo più grande”. Ecco.
mercoledì 30 marzo 2005
A TTUALITA ’
A PRESIEDERLO ANTONINO ZICHICHI, PIONIERE DELLA FISICA NUCLEARE
Scoperto il più piccolo ente di ricerca,
opera da due anni, con due dipendenti
La scoperta del Foglietto ha forse
essere sostituito, all’occorrenza, da
del sensazionale. In Italia, infatti, da
un suo omologo. A dirigere il tutto,
due anni, opera un ente di ricerca,
naturalmente, un direttore. L’ente è
regolarmente inserito nell’apposito
stato istituito con la legge 62 del
comparto, la cui denominazione
1999, assolutamente bipartisan. Tra
risulta essere inversamente propori firmatari della proposta, infatti,
zionale alla sua considi diversi
Costa
500
mila euro senatori
stenza: “Museo Storico
schieramenti: da
della Fisica e Centro l’anno. Nel 2007,
Giulio Andreotti a
Studi e Ricerche Enrico
Schifani, da Enrico
Fermi”, con un organico conta di quintuplicare La Loggia a Tana
di due dipendenti. Sì, i dipendenti, che
De Zulueta, da
proprio due. Un funzioLuigi Biscardi a
nario contabile ammini- saranno in tutto dieci Magnalbò.
Il
strativo e un collaboratore amminiCentro è divenuto operativo solo
strativo. In compenso, oltre al
verso la fine del 2002, trovando alloPresidente, nella persona del pioniecazione in Via Panisperna, all’interre della fisica nucleare, il mitico
no di un complesso storico-monuAntonino Zichichi, vi è un consiglio di
mentale, adibito ad uffici ed archivi
amministrazione con sei componendel Ministero dell’Interno. Bisognerà
ti, tre revisori dei conti titolari ed
attendere la fine del 2005 per vedealtrettanti supplenti, un magistrato
re ultimati i lavori di adattamento
della Corte dei Conti, pronto ad
degli ambienti ad accogliere l’ultimo
dei nati nella variegata e curiosa
famiglia degli enti pubblici di ricerca.
Nel corso dei lavori di ristrutturazione sono venuti alla luce addirittura
resti di strutture romane del II secolo
d.C. L’ente persegue un obiettivo
ambizioso che è quello di “affermarsi come centro di attrazione per giovani e brillanti ricercatori”. Perché ciò
avvenga, forse, bisognerà attendere
qualche altro anno, certo non la fine
del 2006 quando, secondo le previsioni, il “Centro Fermi” (che nel 2005
potrà spendere circa 500 mila euro)
sarà pienamente funzionante e
potrà contare su un organico quintuplicato, con l’assunzione di un dirigente, quattro tecnologi e di altre
cinque risorse amministrative. E i
giovani ricercatori? Nemmeno l’ombra. Peccato che non conosceremo
mai il pensiero di Enrico Fermi sulla
utilità dell’omonimo Centro.
APPROFONDIMENTO
Sapete che...
segue p/2
C’è davvero da temere per gli Ogm?
di Pietro Perrino*
Ho accolto volentieri l’invito degli
amici della redazione del Foglietto
a fornire risposte all’interrogativo
“C’è davvero da temere per gli
Ogm?”. Risponderò con semplici
considerazioni, al fine di fornire utili
informazioni a coloro che fino ad
oggi non hanno trovato il tempo per
documentarsi
sull’argomento.
Sono, comunque, disponibile a
confrontarmi, anche attraverso le
colonne del Foglietto, con quanti
hanno sull’argomento idee diverse
dalle mie, nella convinzione che il
confronto civile sia una delle componenti essenziali della democrazia.
Oggi si parla spesso di DNA, ma
cosa sappiamo di questa molecola? Cosa sappiamo del codice
genetico? Degli "organismi geneti-
camente modificati" (OGM) o "piante geneticamente modificate"
(PGM) o ancora "piante transgeniche" (PT)? La stessa cosa vale per
la biodiversità. Chiarendo questi
concetti possiamo comprendere
l'influenza che gli OGM o PT possono esercitare sulla biodiversità.
Cos'è il DNA? Una pianta è un
organismo vivente e può essere
costituita da una o più cellule. In
ogni cellula c'è il DNA, la molecola
della vita. Essa è costituita da quattro basi, due purine (Adenina e
Guanina) e due pirimidine (Citosina
e Timina). Quando dal DNA si
passa all'RNA (una copia del DNA),
la Timina può essere sostituita da
un'altra base (l'Uracile). Le basi
sono costituite da Carbonio, Azoto,
Idrogeno ed Ossigeno. La molecola del DNA è una doppia elica,
FOGLIETTINO
Parola di Uil, contratto alle idi di marzo
Nessun tabellone mobile del Cnr era stato risparmiato da un perentorio
comunicato della nota sigla sindacale Uil che, il 28 gennaio scorso, avvalendosi delle più moderne tecniche della comunicazione, con delle flow
chart da far invidia alle più complicate “case degli specchi”, indicava, con
assoluta autorevolezza, il percorso ad ostacoli attraverso il quale “il sindacato si è impegnato per rendere possibile la trattativa con l’ARAN entro i
primi di marzo, facendo tutto il possibile per rinnovare contestualmente il
primo (02-03) ed il secondo (04-05) biennio”. Passate le idi marzo, il comunicato è stato rimosso alla chetichella, col favore delle tenebre. I lavoratori
della ricerca dovranno attendere chissà ancora quanto perché uno straccio di contratto veda la luce. Intanto, i confederali da più di tre anni continuano a marciare disuniti verso la meta. Senza una piattaforma unitaria.
Di chi è la paternità?
Test del Dna all’Istat
Dopo il disco verde ad assumere
174 vincitori di concorso pubblico,
è partita all’Istat la corsa per rivendicare la paternità dell’operazione. Oltre al Cda e al Presidente,
anche la Cgil-Uil (in coppia) e la
Cisl (in singolo) si definiscono
generandi. Indispensabile, quindi,
il ricorso alla prova del Dna che,
ancora una volta, renderà giustizia al Coordinamento Precari.
Il Cra in balia di se stesso
vertici sempre più assenti
Con un presidente impegnato in
campagna elettorale e un direttore
generale assente per puerperio, il
neonato Consiglio per la Ricerca
in Agricoltura è sempre più in
balìa di se stesso. La riforma
messa in atto da Alemanno va
avanti per forza di inerzia.
Pubblicazioni Istat,
al macero o regalate
Approfittando di un trasloco, l’Istat ha
deciso di alleggerire gli scaffali degli
storici magazzini di Via Licoride in
Roma dall’enorme peso delle decine
di migliaia di pubblicazioni invendute.
Una parte degli sfortunati volumi è
stata offerta gratuitamente agli
amanti delle statistiche d’annata, il
resto è stato tristemente condotto al
cimitero della carta. Il macero.
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mercoledì 30 marzo 2005
L’Ispesl tace sulla mobilità eccellente
Mentre una settantina, tra comandati o distaccati, chiedono di entrare nei ruoli
Sono in tanti a discutere animatamente del contenuto di un provvedimento zeppo di criteri e sub criteri, con il quale l’Ispesl sembra disponibile a prendere in esame le
istanze di una settantina di dipendenti che, da tempo in posizione di
comando o di distacco, chiedono di
entrare nei ruoli dell’ente. Intanto,
si apprende dell’esito di una “mobilità” eccellente, consumatasi due
anni e mezzo fa. Avvalendosi del
decreto legislativo 165/01, il 14
marzo 2002, Antonio Moccaldi ha
chiesto di essere trasferito dai ruoli
dell’Enea (da cui dipendeva) a
quelli dello stesso Ispesl, di cui era
direttore da quasi un ventennio,
con nomine governative recepite
con decreti del Presidente della
Repubblica. Nel giro di poche settimane, l’Ispesl ha richiesto ed ottenuto il prescritto nulla osta
dall’Enea “al fine di avvalersi della
grande esperienza ed elevata professionalità”. Per l’ingresso ufficiale
nei ruoli dell’Ispesl bisognerà
attendere il 30 settembre quando il
dirigente generale, Gennaro Niglio,
con apposito decreto, formalizza
l’assunzione, attribuendo al neo
dipendente-direttore il livello professionale di dirigente di ricerca, VI
fascia stipendiale. Dell’operazione
che, comunque, ha mutato l’organico effettivo dell’ente, ad USI/RdB
dal pianeta Cra
IL SINDACATO IN ATTIVITÀ-L’ ATTIVITÀ DEL SINDACATO niente licenziamento
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non è stata data alcuna informativa. Venuto a conoscenza dell’evento nel dicembre scorso, dopo
che il Moccaldi era diventato presidente dell’Ispesl, il sindacato ha
notificato all’Ispesl un atto di diffida
al fine di appurare, tra l’altro, 1) la
qualifica che lo stesso Moccaldi
rivestiva all’Enea all’atto della
mobilità (orizzontale)
verso
l’Istituto da lui diretto, che, legge
alla mano, avrebbe dovuto essere
la medesima attribuitagli dall’Ispesl,
vale a dire dirigente di ricerca; 2) le
motivazioni di opportunità organizzativa che avevano indotto la stesso Ispesl ad esprimere il consenso
alla mobilità, atteso il ruolo istituzionale ricoperto dallo stesso, prima e
dopo la mobilità; 3) il servizio eventualmente prestato dal settembre
2002 ad oggi dal Moccaldi presso
l’Ispesl, come dirigente di ricerca.
Alla diffida, volta a chiarire una
materia che, come detto, interessa
molti lavoratori, è seguito un silenzio tombale da parte dell’ente di Via
Urbana.
giurisprudenza
E’ ammesso l’accesso
anche per atti Telecom
ALL’APAT VA IN SCENA LA FARSA DELL’INQUADRAMENTO
A sei mesi dalla nascita uffi ciale del Cra, il Ministero
delle Politiche Agricole e
Forestali ha convocato, per il 13
aprile prossimo, le organizzazioni
sindacali per esaminare la delicata questione delle equiparazioni
per il personale, transitato nel Cra,
da inquadrare nei ruoli della ricerca. Il provvedimento riguarda
circa duecento dipendenti in atte sa di definitivo inquadramento nei
ruoli del Cra. E’ auspicabile che la
tattativa si concluda in tempi rapi di ma, alla luce dei precedenti
incontri e, soprattutto, data l’attua le situazione del Cra (vedasi
“Sapete che”), le prospettive sono
tutt’altro che incoraggianti.
Ripetuti squilli di tromba avevano preannunciato una non stop che avrebbe posto fine, il 24 marzo scorso, alle annose problematiche giuridicoeconomiche del personale già in forza al Dstn, transitato in Apat.
L’ottimismo del direttore Addamo, ostentato per giorni, si è miseramente
spento per la mancanza di proposte concrete da mettere sul tavolo di una
trattativa che non è mai partita. Sgradevole, poi, il siparietto che ha visto
appartatarsi in una stanza al primo piano di Via Curtatone lo stesso
Addamo con i confederali, escludendo le infide USI/RdB che si ostinano
a chiedere, nientemeno, che il riconoscimento dei diritti contrattuali.
CONTINUA IL CONFRONTO CON I LAVORATORI DELL’INAF
Ormai, all’appello mancano soltanto gli Osservatori Astronomici di
Bologna, Cagliari, Teramo e Monteporzio, dopo di che USI/RdB avrà
completato il serrato confronto con tutti le realtà dell’Inaf. Sul tappeto,
una problematica di vitale importanza: le tabelle di equiparazione. Per
completare il passaggio dal comparto università a quello della ricerca.
L’impegno con il quale USI/RdB da mesi sta portando avanti la sua azione è mirato a scongiurare l’emanazione di provvedimenti che generino
odiose forme di sotto inquadramento. Elevata e molto attiva la partecipazione dei lavoratori alle iniziative del sindacato.
APPROFONDIMENTO
costituita cioè da due catene di
polimeri avvolte una intorno all'altra, attraverso l'accoppiamento
delle rispettive basi: Guanina con
Citosina e Adenina con Timina.
Nella molecola del RNA la Timina
può cedere il posto all'Uracile. La
sequenza delle basi in un filamento
(catena) sarà quindi complementare a quella dell'altro filamento:
quasi come il positivo ed il negativo
di una pellicola. In questo modo si
Il diritto di accesso è esercitabile non
solo nei confronti delle pubbliche
amministrazioni e degli enti pubblici,
ma anche nei riguardi dei "gestori di
pubblici servizi" (nella specie si trattava
della Telecom), non rilevando la disciplina sostanziale, pubblicistica o privatistica, dell'atto richiesto in ostensione;
il diritto di accesso, infatti, può inerire
per definizione a tutte le situazioni giuridiche rilevanti sull'interesse del cittadino e non già soltanto a diritti specifici
di natura pubblica. Pertanto, anche il
gestore di pubblici servizi non può
negare l'accesso agli atti riguardanti la
sua attività di diritto privato solo in
ragione della loro natura privatistica
(Tar Veneto, Sez.. I - sent. 14 marzo
2005 n. 975 - Pres. ff. ed Est. De Zotti).
In caso di provocazione
La Suprema Corte di Cassazione
(Sezione Lavoro n. 3994 del 25 febbraio 2005, Pres. Senese, Rel.
Curcuruto) ha stabilito che in caso di
licenziamento per frasi ingiuriose attribuite al lavoratore, deve essere considerato se le stesse non furono pronunciate quale reazione alla condotta
violenta e minacciosa tenuta dal suo
superiore. Quindi, nel caso in esame
si deve tener conto del principio
costantemente affermato dalla giurisprudenza, secondo cui occorre valutare ogni aspetto, soggettivo ed
oggettivo, del comportamento attribuito al dipendente. La reazione all'altrui
atteggiamento aggressivo o minaccioso è idonea a configurare un'attenuante, per cui il licenziamento non
può essere comminato.
segue da pag. 1
può sempre ottenere una copia
fedele del filamento complementare da uno dei due filamenti: questa
è la base della riproduzione accurata dell'informazione genetica. Il
gene è un piccolo pezzo di DNA,
potenzialmente capace di produrre
una proteina, svolgere una funzione, esprimere un carattere. Il gene
è costituito da tanti codoni; il codone o tripletta (costituito dalla
sequenza di tre basi su un'elica più
tre basi sull'altra elica) è potenzialmente capace di produrre uno o più
amminoacidi (i mattoni delle proteine). Diciamo potenzialmente perché quello che esprimerà il gene
dipenderà dalla sua posizione sul
DNA e da come interagirà con l'ambiente. (1 - continua)
*Dirigente di Ricerca del Cnr, già
Direttore dell’Istituto per il
Germoplasma di Bari.
ILFOGLIETTO
DELL’USI/RDB
Supplemento a IlFoglietto
Agenzia di informazione on line
reg.Trib Roma 136 dell’8/4/2004
Editrice: Nameless Line Inc
Anno II numero 12
• Direttore responsabile Maurizio Sgroi
Redazione Vicolo del Buon Consiglio, 31
00184 -Roma - tel. 06.4819930
e-mail: [email protected]
• Progetto grafico : Bios
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