Autoinduttanza i(t) + v Φ – dΦ dΦ di di v=N =N = L⋅ dt di dt dt L = N dΦ/di è detta autoinduttanza (lega fra loro tensioni e correnti sulla stessa bobina) Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 1 Mutua induttanza i1(t) + v1 Φ11 – Φ12 + v2 – Φ1 = Φ11+ Φ12 dΦ1 dΦ1 di1 di1 = N1 = L1 ⋅ v1 = N1 dt di1 dt dt Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 2 Mutua induttanza i1(t) + v1 Φ11 – Φ12 + v2 – dΦ12 dΦ12 di1 di1 = ± N2 = ± M 21 ⋅ v2 = ± N 2 dt di1 dt dt M21 = N2 dΦ12/di1 è detta mutua induttanza (lega la tensione indotta sulla seconda bobina alla corrente nella prima bobina) Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 3 Mutua induttanza + Φ21 v1 Φ2 = Φ22+ Φ21 – + v2 Φ22 – i2(t) dΦ 2 dΦ 2 di2 di2 = N2 = L2 ⋅ v2 = N 2 dt di2 dt dt dΦ 21 dΦ 21 di2 di2 = ± N1 = ± M 12 ⋅ v1 = ± N1 dt di2 dt dt Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 4 Mutua induttanza Si mostrerà che M12= M21= M Nonostante la mutua induttanza sia sempre positiva (M > 0), la tensione indotta Mdi/dt può risultare positiva o negativa. Il segno dipende dal senso di avvolgimento dei fili delle due bobine. Normalmente non è necessario “ispezionare” gli avvolgimenti poiché i terminali vengono “marcati” in modo che valga la convenzione dei puntini Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 5 Convenzione dei puntini Se la corrente entra dal terminale con il puntino di una bobina, la direzione di riferimento della tensione mutuamente indotta nella seconda bobina ha il segno positivo nel terminale col puntino della seconda bobina Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 6 Convenzione dei puntini i1 i1 Teoria dei Circuiti M + di1 v2 = M dt – M i1 + i1 di1 v2 = − M dt – Prof. Luca Perregrini M + di1 v2 = M dt – M + di1 v2 = − M dt – Condensatori e induttori, pag. 7 Convenzione dei puntini i1 i2 M + v1 L1 + L2 v2 – di1 di2 +M v1 = L1 dt dt Teoria dei Circuiti – di2 di1 +M v2 = L2 dt dt Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 8 Collegamento serie concorde i + v = L1 L1 M L2 v – di di di di di + M + L2 + M = ( L1 + L2 + 2M ) dt dt dt dt dt Leq = L1 + L2 + 2M Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 9 Collegamento serie in opposizione i + v = L1 L1 M L2 v – di di di di di − M + L2 − M = ( L1 + L2 − 2M ) dt dt dt dt dt Leq = L1 + L2 − 2 M Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 10 Energia in un circuito con accoppiamento i1 Ricordiamo che si ha: v1 = L1 di1 di + M 12 2 dt dt v2 = L2 di2 di + M 21 1 dt dt + v1 L1 Supponiamo i1(0) = i2(0) = 0 e w1(0) = w2(0) = 0. In un tempo t1 si fa crescere i1 fino a i1(t1) = I1, con i2 = 0 (di2/dt = 0). Si ha quindi: t1 I1 0 0 w(t1 ) = ∫ (v1i1 + v2i2 )dt = L1 ∫ i1di1 = M – i2 L2 + v2 – 1 L1 I12 2 Dall’istante t1 all’istante t2 facciamo crescere i2 fino a i2(t2) = I2,con i1 = I1 (di1/dt = 0). Si ha quindi: t2 w(t 2 ) = w(t1 ) + ∫ (v1i1 + v2i2 )dt t1 I2 I2 1 1 1 2 2 = L1 I1 + M 12 ∫ I1di2 + L2 ∫ i2 di2 = L1 I1 + M 12 I1 I 2 + L2 I 22 0 0 2 2 2 Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 11 Energia in un circuito con accoppiamento i1 Ricordiamo che si ha: v1 = L1 di1 di + M 12 2 dt dt v2 = L2 di2 di + M 21 1 dt dt + v1 L1 Supponiamo ancora i1(0) = i2(0) = 0 e w1(0) = w2(0) = 0. Al contrario di prima, nel tempo t1 si fa crescere i2 fino a i2(t1) = I2, con i1 = 0 (di1/dt = 0). Si ha quindi: t1 I2 0 0 w' (t1 ) = ∫ (v1i1 + v2i2 )dt = L2 ∫ i2 di2 = M – i2 L2 + v2 – 1 L2 I 22 2 Dall’istante t1 all’istante t2 facciamo crescere i1 fino a i1(t2) = I1,con i2 = I2 (di2/dt = 0). Si ha quindi: t2 w' (t2 ) = w' (t1 ) + ∫ (v1i1 + v2i2 )dt t1 I1 I1 1 1 1 2 2 = L2 I 2 + L1 ∫ i1di1 + M 21 ∫ I 2 di1 = L2 I 2 + L1 I12 + M 21 I1 I 2 0 0 2 2 2 Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 12 Energia in un circuito con accoppiamento i1 Riassumendo si ha: 1 1 w(t 2 ) = L2 I 22 + L1 I12 + M 12 I1 I 2 2 2 1 1 w' (t 2 ) = L2 I 22 + L1 I12 + M 21I1 I 2 2 2 M + v1 L1 – i2 L2 + v2 – ma in entrambi i casi siamo partiti dalla stessa condizione iniziale e arrivati alla stessa condizione finale. Pertanto deve essere: M 21 = M 12 w(t 2 ) = w' (t 2 ) Teoria dei Circuiti w= Prof. Luca Perregrini 1 1 L2 I 22 + L1 I12 + MI1 I 2 2 2 Condensatori e induttori, pag. 13 Energia in un circuito con accoppiamento Poiché I1 e I2 sono quantità arbitrarie, si può scrivere: 1 2 1 2 w(t ) = L1i1 (t ) + L2i2 (t ) + Mi1 (t )i2 (t ) 2 2 i1 M + v1 L1 i2 L2 – + v2 – Se le correnti non entrano o escono entrambe dal terminale con il puntino si ha: i1 i2 M 1 2 1 2 w(t ) = L1i1 (t ) + L2i2 (t ) − Mi1 (t )i2 (t ) 2 2 + v1 L1 – Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini L2 + v2 – Condensatori e induttori, pag. 14 Energia in un circuito con accoppiamento Poiché il circuito è passivo, l’energia immagazzinata non può essere negativa. Deve quindi essere verificata la relazione 1 2 1 2 w = L1i1 + L2i2 − Mi1i2 ≥ 0 2 2 Sommando e sottraendo i1i2 L1 L2 si ha: ( 1 i1 L1 − i2 L2 2 ) +i i ( 2 1 2 ) L1 L2 − M ≥ 0 e quindi deve essere L1 L2 − M ≥ 0 Teoria dei Circuiti M ≤ L1 L2 Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 15 Coefficiente di accoppiamento Si definisce coefficiente di accoppiamento la quantità k= M L1 L2 Il coefficiente di accoppiamento misura l’accoppiamento magnetico fra le due bobine (0 ≤ k ≤ 1) k= Φ12 Φ12 = Φ1 Φ11 + Φ12 Φ 21 Φ 21 k= = Φ 2 Φ 21 + Φ 22 Se k = 1 si parla di accoppiamento perfetto Se k > 0.5 si parla di accoppiamento stretto Se k < 0.5 si parla di basso accoppiamento Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 16 Trasformatori lineari campo magnetico traferro R1 flussi dispersi R2 M L1 L2 k < 1 a causa dei flussi dispersi N1 spire N2 spire Un trasformatore è un quadrupolo costituito da due bobine magneticamente accoppiate. Se le proprietà magnetiche del traferro su cui sono avvolti i fili sono lineari, il trasformatore si dice lineare. Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 17 Impedenza riflessa R1 + V I1 jωL1 jωM R2 jωL2 I2 ZL Zin – V = ( R1 + jωL1 )I1 − jωMI 2 0 = − jωMI1 + ( R2 + jωL2 + Z L )I 2 V ω 2M 2 Z in = = R1 + jωL1 + I1 R2 + jωL2 + Z L Impedenza del primario Impedenza riflessa L’impedenza riflessa è il carico che viene visto in serie all’impedenza del primario a causa del mutuo accoppiamento Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 18 Trasformatori ideali Un trasformatore è ideale se: • non ha flussi dispersi ⇒ k = 1 • le auto e mutue induttanze sono molto elevate (L1, L2, M → ∞) • non vi sono perdite (R1 = R2 = 0) campo magnetico traferro N1 N1 spire Teoria dei Circuiti N2 N1 N2 N2 spire Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 19 Trasformatori ideali campo magnetico traferro + v1 N1 – N1 spire N2 + v2 – N2 spire dΦ 2 v2 = N 2 dt dΦ1 v1 = N1 dt Poiché k = 1 si ha Φ1 = Φ2 e quindi v2 N 2 = =n v1 N1 Teoria dei Circuiti n è detto rapporto di trasformazione Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 20 Trasformatori ideali I1 1:n I2 Passando ai fasori si ha: + V1 + V2 – – V2 N 2 = =n V1 N1 Per l’ipotesi di assenza di perdite tutta la potenza entrante sul primario deve essere erogata al carico collegato al secondario: v1i1 = v2i2 Teoria dei Circuiti i2 v1 N1 1 = = = i1 v2 N 2 n Prof. Luca Perregrini I 2 N1 1 = = I1 N 2 n Condensatori e induttori, pag. 21 Trasformatori ideali I1 1:n I2 + V1 + V2 – – V2 N 2 = =n V1 N1 I 2 N1 1 = = I1 N 2 n (si noti che I2 è uscente) Se V2 > V1 (n > 1) si parla di trasformatore elevatore Se V2 < V1 (n < 1) si parla di trasformatore riduttore Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 22 Trasformatori ideali I1 1:n I2 + V1 + V2 – – V2 = nV1 I1 I2 = n V2 V1 = n I 1 = nI 2 Per la potenza complessa si ha: V2 S1 = V I = (nI 2 )* = V2 I *2 = S 2 n * 1 1 e quindi tutta la potenza complessa fornita al primario viene trasferita al secondario Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 23 Trasformatori ideali I1 1:n I2 + V1 + V2 – – Zin ZL V2 = nV1 I1 I2 = n V2 V1 = n I 1 = nI 2 L’impedenza vista ai capi dell’avvolgimento primario è: V1 V2 / n V2 ZL Z in = = = 2 = 2 I1 nI 2 n I2 n Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 24 Trasformatore reale Un modello approssimato del trasformatore reale (ancora nell’ipotesi di assenza di perdite) è il seguente 1:n L1 Dove L1 rappresenta l’induttanza del primario Teoria dei Circuiti Prof. Luca Perregrini Condensatori e induttori, pag. 25