Nanoelettronica di nanotubi di Carbonio Nicholas Cavallari A.A. 2011/2012 Materiali nanostrutturati a base di Carbonio INDICE ● Ripasso sui nanotubi di Carbonio ● Misure elettriche su NT ● Fenomeni elettrici riguardanti i SWNT ● Trasporto all'interno di SWNT conduttori Alterazioni delle proprietà elettriche dei SWNT: difetti, interazioni esterne, unioni di più SWNT (giunzioni e ropes) ● ● Cenni al trasporto in MWNT Applicazioni elettroniche: FET, diodi tunnel, cavi di NT (conduttori e coassiali), PV ● Nanotubi di carbonio: introduzione I NanoTubi (NT) sono allotropi 1D del carbonio formati dalla chiusura su se stesso di un piano di grafene. Si raggruppano in nanotubi a parete singola (SWNT), formati dall'avvolgimento di un singolo piano di grafene, oppure a parete multipla (MWNT), composti da due o più SWNT concentrici. A loro volta, i SWNT si suddividono in armchair, zigzag e chirali, in base alla struttura del loro bordo (da sinistra a destra nelle immagini sotto). La struttura dei nanotubi è identificata univocamente da una coppia di indici n e m, che identificano il vettore chirale C = na1 + ma2, quello attorno al quale avviene la chiusura su se stesso del piano di grafene. Nanotubi di carbonio: introduzione Il diametro teorico di un NT vale: d = a / π (n2 + nm + m2)1/2, e spesso si confronta con il valore sperimentale ottenuto da misure microscopiche (SEM, TEM, HRTEM). Il grafene presenta due bande con dispersione lineare che si incontrano al livello di Fermi nel punto K della zona di Brillouin. Quando si forma un NT, l'imposizione delle PBC implica che gli stati elettronici permessi sono soltanto un certo insieme k di stati del foglio di grafene, e dipendono dal diametro e dalla natura del NT, ossia dal set di numeri (n,m). Ogni volta che uno stato k include il punto K della zona di Brillouin il NT è conduttore (densità di stati non nulla al livello di Fermi) e si comporta quindi come un metallo 1D con 2 bande di dispersione lineari; negli altri casi il NT è semiconduttore, con differenti energy gap. In generale vale che i SWNT possono essere metallici o semiconduttori in base alle seguenti regole: ●I NT (n,n) sono metallici ●I NT (m,n) sono semiconduttori a piccola gap se vale che n-m=3j, j deve essere un intero diverso da 0 ●Tutti gli altri NT sono semiconduttori a larga gap È possibile ricavare il valore del bandgap di un NT dalla seguente formula: Eg = 2dcck/D dove k varia da 2.5 a 3.2 eV, dcc= 0.142 nm (distanza tra 2 atomi di C), D è il diametro del NT in nm. Misure elettriche La geometria tipica per le misure elettriche su nanotubi di carbonio è rappresentata nella figura a fianco; si usano due elettrodi metallici che hanno una funzione analoga al source ed al drain di un transistor, sovrastanti uno strato di silicio conduttivo che funge da gate. In questo modo è possibile effettuare misure elettriche di tensione e di corrente, e studiare il comportamento del nanotubo al variare della tensione di gate applicata. Si può procedere in due modi diversi: ●Preparare a priori una vasta rete di contatti elettrici tramite electron beam litography o evaporazione metallica, diluire i NT in un solvente tramite sonicazione e depositarli sulla rete di contatti; si usa poi un AFM per identificare i NT da studiare. ●Identificare a priori i NT interessanti, marcarli in maniera univoca e procedere alla creazione dei contatti elettrici; in questo modo tuttavia spesso i NT vengono tagliati in due dal fascio elettronico della litografia. I NT metallici non presentano variazioni nella caratteristica I-V al variare della tensione di gate, al contrario dei NT semiconduttori. Deposizione di NT (1) Soh et al. hanno sviluppato un particolare metodo di deposizione che permette di avere SWNT di lunghezza desiderata, su posizioni specifiche in un opportuno substrato e con basse resistenze dei contatti elettrici. a) Si posizionano opportuni marker per la litografia tramite fascio elettronico, che verranno poi rimossi; b) Si deposita uniformemente PMMA (Polimetilmetacrilato) su tutta la superficie, realizzando poi su di esso (tramite elettrolitografia) piccole zone rettangolari con un pattern regolare; la distanza tra queste zone farà variare la lunghezza dei NT prodotti; c) Si inseriscono alcune gocce di un opportuno materiale catalizzatore nelle zone libere dal PMMA, che successivamente evaporano. La rimozione del PMMA lascia quindi il catalizzatore sul substrato nelle posizioni scelte in precedenza; d) Si sintetizzano i nanotubi sul substrato mediante opportune tecniche di crescita; la crescita viene favorita nelle zone adiacenti al catalizzatore (figg (a) e (b)); e) Si realizzano infine (sempre mediante elettrolitografia) i contatti elettrici sopra al catalizzatore (fig (d)). Misure termoelettriche (2) Tramite misure termoelettriche si può determinare se un NT semiconduttore è drogato n o p. Si instaura un gradiente di temperatura nel NT grazie a due sonde, una calda ed una fredda, che creano un flusso di particelle dalla sonda calda alla fredda, si collega un voltmetro a queste sonde ed in base al potenziale da esso misurato si ricava il segno dei portatori nel NT. Nel caso di NT drogati n, la corrente all'interno del NT stesso scorre in maniera opposta rispetto al flusso di particelle generato dal gradiente di temperatura, come indicato nella figura a fianco. La conservazione della carica elettrica impone che la corrente scorra in senso antiorario nel sistema NT – sonde – voltmetro, portando quindi la sonda calda ad un potenziale maggiore rispetto a quella fredda. Se quindi la sonda calda è a potenziale maggiore il NT è drogato n, in caso contrario è drogato p, come mostrato nella figura qui a fianco. Le misure termoelettriche non sono correlate alle proprietà dei contatti elettrici, fornendo quindi informazioni riguardo alle proprietà bulk del NT. Questo fatto è stato verificato sperimentalmente alterando la resistenza di contatto e verificando che non si avevano variazioni della potenza termoelettrica misurata. Sumanasekera et al. (3) hanno compiuto misure termoelettriche su SWNT semiconduttori prima in atmosfera ricca di ossigeno poi in vuoto; Bradley et al. (4) hanno invece compiuto misure su NT prima in vuoto e poi in aria. Entrambi gli studi mostrano lo stesso risultato: Thermoelectric power of an initially oxidized SWNT left in vacuum as a function of time. Entrambi gli esperimenti mostrano chiaramente che i NT sono drogati p in aria ed n in vuoto. Thermoelectric power of an initially degassed SWNT left in air as a function of time. Più propriamente, il drogaggio cambia in base alla presenza o meno dell'ossigeno. Studi indicano che può avvenire o un chemiassorbimento con un trasferimento di carica pari a 0.1e oppure un fisiassorbimento con un trascurabile trasferimento di carica nell'interazione tra NT ed ossigeno. Per una descrizione più accurata bisognerebbe tenere conto anche dell'interazione tra l'ossigeno ed i contatti elettrici. Polarizzabilità elettrica (5) Si può suddividere la polarizzabilità elettrica di un NT in due diverse componenti, quella parallela all'asse del NT (α0//) e quella perpendicolare all'asse (α0┴). Calcoli teorici mostrano che: 1 ●α α ∝ dipende soltanto dal raggio R del NT, secondo la proporzione 0┴ 0┴ 2 R α0// dipende dal raggio R e dall'energy gap Eg del NT, secondo la formula ● α 0 /¿ ∝ ER 2 g Superconducting Proximity Effect Ponendo un materiale non superconduttore tra due materiali superconduttori si verifica il Superconducting Proximity Effect: coppie di Cooper diffondono nel materiale non superconduttore (l'applicazione di campi magnetici rompe tali coppie e quindi annulla l'effetto) che mostra quindi comportamento superconduttivo. E' stato osservato questo comportamento nei nanotubi di carbonio. In particolare, Kasumov et al. (6) hanno misurato la resistenza di SWNT, sia singoli che in ropes, montati tra due contatti superconduttori di Au/Ta, ottenendo: Bassa resistenza della giunzione natotubo - elettrodo I numeri sopra alle curve indicano l'intensità in T del campo magnetico applicato T(K) I gradini nella curva relativa al RO3 indicano che la superconduttività non è uniforme. Nel caso di SWNT singoli la corrente osservata è 40 volte maggiore rispetto a quella teorica. Coulomb Blockade Una giunzione ad effetto tunnel è un dispositivo composto da due elettrodi separati da una barriera molto sottile che può essere attraversata dagli elettroni per effetto tunnel. La barriera è isolante, possiede quindi sia una capacità C sia una resistenza R; ovviamente R è alta, ma non infinita. É possibile creare una corrente sottoponendo la giunzione ad un potenziale di gate V g. La discretizzazione della carica elettrica fa si che gli elettroni della corrente attraversano la barriera (per effetto tunnel) solo uno per volta, caricandola ogni volta di un valore pari alla carica elementare, ed inducendo quindi un potenziale pari a U = e / C da cui si ricava un'energia elettrostatica pari a Ec = e2 / 2C. Nel caso che C sia molto piccolo Ec può essere inferiore all'energia termica kT, impedendo di fatto il passaggio di un ulteriore elettrone e creando un blocco nella corrente. In questa condizione la resistività diverge e assume valori teoricamente infiniti, e quindi la conducibilità assume valori pari a zero. Questo fenomeno prende il nome di Coulomb Blockade. Coulomb Blockade nei SWNT (7) In un SWNT metallico con alta resistenza di contatto il trasporto a basse temperature è dominato dal fenomeno del Coulomb Blockade: tra i contatti elettrici si crea un'isola conduttiva, separata da essi da giunzioni tunnel; il nanotubo si comporta quindi come un quantum wire. E' possibile stimare la capacità totale del nanotubo considerandolo un condensatore cilindrico, per inserirla nella formula di Ec ed ottenere come stima Ec ~ 5 meV / L(μm), che mostra come in un nanotubo lungo 1 μm l'effetto di Coulomb Blockade si manifesta attorno a 50 K. A causa delle dimensioni finite del nanotubo si presenta anche uno splitting nei livelli originati dal Coulomb Blockade, ed una stima della separazione energetica fornisce un valore di ΔE ≈ 1 meV / L(μm). G−Vg for a device at 0,1 K G−Vg for a device at 4.2 K Electron – phonon scattering In un SWNT metallico con bassa resistenza di contatto l'applicazione di un potenziale ai capi del nanotubo genera un campo elettrico all'interno del nanotubo che accelera gli elettroni conferendogli alta energia. La corrente sembra saturare attorno ad un valore di circa 20 μA. La resistenza R = V/I segue, come mostrato dal grafico piccolo, una legge del tipo R = R0 + V/I0, con R0 e I0 resistenza e corrente in regime di saturazione. Questo comportamento è spiegato considerando i fononi come principale meccanismo di scattering per gli elettroni ad alta energia. High-field I–V characteristics in metallic nanotubes at different temperatures. The inset plots V/I vs V. Assumendo forte accoppiamento elettrone – fonone, un elettrone che emette un fonone di energia E viene immediatamente backscatterato, creando quindi una situazione dove gli elettroni in moto parallelamente al campo hanno un'energia maggiore (proprio di una quantità E) rispetto agli altri elettroni, portando alla creazione di una corrente di saturazione con valore teorico di circa 25 μA, in accordo quindi con l'esperimento. Questo modello prevede inoltre una forma per R uguale a quella ottenuta sperimentalmente. Luttinger Liquid La mutua interazione degli elettroni all'interno di conduttori è usualmente descritta dal modello di liquido di Fermi, il quale assume che i livelli energetici degli elettroni in prossimità dell'energia di Fermi non vengano qualitativamente alterati da interazioni coulombiane. In 1 dimensione questo non è più vero: deboli interazioni coulombiane causano forti perturbazioni, rendendo quindi inutilizzabile il modello a liquido di Fermi. Si usa quindi il modello di liquido di Luttinger per descrivere il comportamento di elettroni interagenti all'interno di un conduttore monodimensionale. Il modello tratta in maniera perturbativa l'interazione tra elettroni all'interno del conduttore, modellando l'interazione al secondo ordine come interazione bosonica. Il modello presenta particolari caratteristiche: La risposta della densità di carica ad una perturbazione esterna sono “onde” che si propagano con velocità dipendente dall'intensità dell'interazione elettrone – elettrone e dalla densità media del conduttore. In aggiunta, ci sono onde di densità di spin che si propagano indipendentemente dalle onde di densità di carica (fenomeno della spin-charge separation). Entrambe queste onde sono eccitazioni elementari del liquido di Luttinger; ● L'intensità dell'interazione elettrone – elettrone è descritta dal parametro di Luttinger g; g = 1 indica elettroni non interagenti. ● Attorno alle impurezze la densità di carica elettrica oscilla secondo le usuali oscillazioni di Friedel; ● A basse temperature le oscillazioni di Friedel sono così efficaci che riescono ad annullare completamente la conduttività del conduttore 1D; ● La conduttività è quindi funzione della temperatura secondo una legge a potenza: ● G(T )∝T α Inoltre, ad alti potenziali anche la conduttività differenziale segue una legge a potenza: ● dI α ∝V dV Luttinger Liquid nei SWNT: misure in singolo NT (8) I SWNT conduttivi sono un esempio di conduttore 1D, è quindi lecito aspettarsi che gli elettroni al loro interno si comportino come un liquido di Luttinger. Una stima teorica del parametro di Luttinger fornisce g ≈ 0.22, mostrando alta correlazione all'interno dei nanotubi. Conduttanza G vs temperatura T per nanotubi individuali, graficate su scale logaritmiche. a) Nanotubi depositati su contatti predefiniti (bulk-contacted). b) Nanotubi contattati evaporando i contatti metallici sopra di essi Le figure piccole mostrano le due configurazioni di misura Il plot mostra sia i dati grezzi (linee continute) che quelli corretti tenendo conto del Coulomb Blockade alle varie temperature (linee tratteggiate). Sono chiaramente evidenti gli andamenti a potenza di G vs T. Figure piccole: Misure di conduttanza differenziale dI / dV a varie temperature. La linea dritta è un plot log-log utile come guida per mostrare il comportamento di legge a potenza Figure grandi: le stesse misure delle figure piccole collassate su una singola curva mediante le relazioni di scala. Relazioni di scala: graficare (dI/dV)/Tα in funzione di eV / kBT. Anche qui è evidente un andamento di dI/dV vs V secondo una legge a potenza. Queste misure indicano come gli elettroni all'interno di un SWNT conduttore si comportino come un liquido di Luttinger. LL nei SWNT: misure in una giunzione metallo - metallo Si è osservato un comportamento compatibile con il modello a LL anche in una giunzione di due nanotubi conduttori separati da una coppia pentagono – ettagono. Tale coppia si comporta come una barriera tunnel, separando i due nanotubi che quindi si possono considerare due LL indipendenti. In prima approssimazione, la conducibilità attraverso la giunzione è proporzionale al prodotto delle densità degli stati di entrambi i nanotubi, che variano con la temperatura secondo una legge a potenza. Sia le misure di conducibilità che quelle di resistenza differenziale forniscono lo stesso esponente per la legge a potenza, un valore all'incirca pari a 2, consistente con una giunzione tunnel tra due diversi LL. Si ottiene un esponente pari a 2 anche misurando la conducibilità bulk dei nanotubi, fornendo una prova ulteriore a favore del modello LL. Coppia pentagono – ettagono (9) Una coppia pentagono – ettagono è il difetto topologico con minima curvatura locale (e quindi minimo costo energetico) che è possibile introdurre in un NT per cambiarne le proprietà elettriche. Inserendo tale coppia in un NT (n,m) (in modo tale che il suo asse non sia parallelo all'asse del NT) si ha l'effetto di trasferire un'unità da n a m, o viceversa; se invece l'asse della coppia è parallelo a quello del NT un'unità è aggiunta o sottratta a m. Nell'esempio qui a fianco si ha un NT (7,1) che viene convertito in un (8,0) mediante l'inserimento di una coppia pentagono – ettagono (quella in grigio). Il NT passa da conduttore ad isolante, come anche dimostrato dai calcoli della densità di stati in prossimità dell'energia di Fermi (sotto). La giunzione così creata è del tipo conduttore / semiconduttore. Un'altra possibilità consiste nel modificare la struttura di un NT semiconduttore in un altro NT semiconduttore, però con energy gap differente. In questo caso si genera un'eterogiunzione tra due semiconduttori. Difetti sostituzionali (10) Una seconda tipologia di difetti sono i difetti sostituzionali, che consistono nella sostituzione di uno o più atomi di C con atomi di altra natura; anche questi difetti hanno influenza sulle proprietà elettroniche del NT. E' importante ricordare che in un NT metallico si hanno due possibili bande conduttive per gli elettroni con energia prossima all'energia di Fermi. Si hanno tre diverse tipologie di difetti interstiziali: Inserimento di un atomo accettore per una delle due sottobande; il difetto origina due livelli energetici che diventano stati risonanti a causa dell'interazione con gli stati conduttivi del NT, ed impediscono quindi il passaggio selettivo degli elettroni di una delle due sottobande a causa di fenomeni di backscattering. Inserimento di un atomo donore per una delle due sottobande; il comportamento è simile al difetto a sinistra, ancora una volta gli stati energetici risonanti dell'impurezza lasciano passare solo gli elettroni di uno delle due bande conduttive. Inserimento di un difetto di Stone – Wales (rotazione di un legame di 90° con la formazione di una coppia pentagono – ettagono). In tutti questi tre casi i difetti non influenzano la conduttività in prossimità dell'energia di Fermi. Interazioni meccaniche Numerosi studi sono stati compiuti su NT soggetti ad interazioni meccaniche. I NT possono essere piegati oppure attorcigliati in maniera reversibile utilizzando la punta di un AFM, in alternativa tali deformazioni sono originate dalle interazioni Van der Waals tra i NT stessi ed il substrato. Tombler et al. (11) hanno misurato la conducibilità di NT sottoposti a diversi angoli di piegatura (indotta tramite AFM), osservando che la conducibilità può ridursi anche di due ordini di grandezza fino ad un angolo di piegamento di 14°. Tramite calcoli teorici hanno inoltre dimostrato come questo effetto sia dovuto alle interazioni tra la punta dell'AFM e il nanotubo: la punta crea una regione altamente deformata dove l'ibridizzazione dei legami C – C passa da sp2 a quasi sp3. Figura grande: conduttanza (G) del SWNT vs deformazione (σ) Figura piccola: G vs angolo di piegamento (θ) Simulazione di un SWNT piegato di 7° Rochefort et Avouris (12) hanno invece studiato NT sottoposti a twist, concentrandosi su NT (6,6). Energia di twist in funzione dell'angolo di twist, ha un andamento quadratico. Band gap in funzione dell'angolo di twist. È necessaria un'energia alta anche solo per permettere moderati twist, indicando che il twist non può avvenire per agitazione termica. Per angoli maggiori di 14° si ha una deviazione dall'andamento quadratico, e in questo caso la struttura del NT assume una forma ad elica. Ulteriori studi mostrano come l'energia di twist dipenda linearmente dalla lunghezza del nanotubo. Al crescere dell'angolo di twist si apre un bandgap che, ad un angolo di 14° circa, raggiunge il massimo e si stabilizza su un valore all'incirca costante. Il gap è originato dalla rottura della simmetria degli orbitali π e π* (che normalmente sono degeneri) . Giunzioni incrociate Giunzione composta da due SWNT (5,5), uno sopra all'altro, i quali risentono della mutua interazione piegandosi leggermente al centro. Studi teorici (13) (14) mostrano come la conduttività inter-tubi dipenda globalmente dalla deformazione alla giunzione, quindi dalla forza di contatto dei due NT. In assenza di forze di contatto, la conducibilità inter-tubi è praticamente nulla. Nel caso si abbia una forza di contatto pari a 15 nN, si manifesta una discreta conducibilità tra i due NT, come esplicitato dalla figura sotto. Inoltre, misure di trasporto elettrico forniscono leggi a potenza in accordo con tunneling bulk-bulk tra due diversi liquidi di Luttinger. Giunzione a Y, ha 3 diversi terminali e si presta quindi (teoricamente) per applicazioni quali transistor, diodi rettificanti o giunzioni tunnel. Queste strutture sono strutturalmente stabili. Rappresentazione grafica ed immagine TEM di una giunzione Y Misure sperimentali di caratteristiche I-V a 2 terminali mostrano quasi sempre un comportamento rettificante, segno che questa è una caratteristica intrinseca di quasi ogni giunzione Y; la sua origine risiede nella combinazione di più fattori, tra cui la presenza di quantum dot nella giunzione e l'asimmetria del potenziale applicato. Sono stati effettuati anche calcoli teorici ipotizzando un utilizzo a tre terminali (non ancora realizzabile sperimentalmente), ed indicano che applicando un voltaggio di gate al terzo terminale è possibile modificare la caratteristica I-V tra gli altri due terminali, realizzando di fatto un dispositivo capace di variare la corrente senza dover isolare il gate. Per questo motivo la giunzione Y potrà, in futuro, essere integrata in dispositivi logici. Tramite una tecnica avanzata, che unisce l'irradiazione di un fascio elettronico all'annealing in un TEM, è stato possibile realizzare anche altre giunzioni di NT. Queste giunzioni sono state realizzate solo recentemente in laboratorio e mancano quindi di un'accurata caratterizzazione elettrica. Giunzione a T. Calcoli teorici indicano che l'energia di attivazione per questa struttura è tra 5 e 8 eV, realizzabile appunto mediante fascio elettronico. Giunzione a X. Ropes di NT Il prodotto principale della sintesi di SWNT sono aggregati di NT che formano strutture simili a corde, da cui il nome di “ropes” di nanotubi; sotto sono presenti esempi di tali strutture. Rappresentazione di una rope di nanotubi (10,10). Immagine TEM di una rope di 3 MWNT. In alto: singolo NT (con difetto di twist) In basso: rope di molti NT Le ropes di NT sono tenute insieme da forze di Van der Waals tra i vari NT, formando una struttura 3D di NT a forma triangolare. Le ropes presentano proprietà elettriche differenti di quelle dei NT che le compongono. Pseudo energy gap Delaney et al. (15) hanno compiuto studi teorici su ropes di NT (10,10), quindi metallici. I calcoli mostrano come le interazioni tra i diversi NT rompano la simmetria interna presente nei NT (rappresentata dalle due bande degeneri all'energia di Fermi) e riducano la conducibilità della ropes: in ogni punto della 1° zona di Brillouin la densità degli stati si riduce notevolmente, come mostrato dalla figura qui sotto. La DOS non si annulla completamente siccome rimane un piccolo overlap tra le bande di conduzione e di valenza; è possibile annullare del tutto la DOS mediante una pressione sufficente, e per questo motivo gli autori suggeriscono l'utilizzo di questo dispositivo come misuratore di pressione. La ropes di NT passa quindi da essere metallica a semimetallica, formandosi una pseudo energy-gap. Il rapido aumento della densità di stati per energie poco superiori all'energia di Fermi indica che la densità di portatori è molto sensibile alla temperatura ed al drogaggio. Non si sono ancora ottenute conferme sperimentali di quanto previsto da questi calcoli teorici siccome la frazione di NT (10,10) presente nelle ropes sintetizzate in laboratorio è ancora troppo scarsa. Tuttavia, la conclusione che la rottura di simmetria genera un gap nei NT (n,n) sembra essere un risultato generale delle ropes di NT. DOS vs Energia Trasporto inter-tubi In analogia a quanto avviene nella grafite, dove l'accoppiamento tra i piani di grafene produce un conduttore 3D, ci si può aspettare che anche nelle ropes di NT avvenga una delocalizzazione elettronica. Sono stati compiuti sia studi teorici che sperimentali per comprendere meglio il trasporto all'interno delle ropes di NT. In particolare, Stahl e al. (16) hanno introdotto difetti nella superficie esterna di una rope, li hanno contattati con oro ed hanno studiato i percorsi della corrente all'interno della rope stessa. Ad alte temperature la corrente scorre nei NT danneggiati (quelli esterni); abbassando la temperatura cambiano le resistenze inter-tubi e intra-tubi, e quando esse diventano uguali si assiste al passaggio di corrente lungo uno dei nanotubi interni, non danneggiati. A basse T si è quindi osservato trasporto inter-tubi in una rope. Gli studi teorici suggeriscono che il tunneling tra diversi NT è alla base di questo fenomeno. Trasporto in MWNT Lo studio e la comprensione dei meccanismi del trasporto in MWNT è più complicato rispetto ai SWNT, siccome i vari NT possono interagire tra di loro. Di seguito si riportano i risultati di due diversi esperimenti sul trasporto in MWNT (17). Frank et al. (18) hanno misurato la conducibilità elettrica di singoli MWNT immergendoli a varie profondità in un liquido conduttore. Un MWNT ha una forma schematizzabile come la figura qui a destra, e quindi aumentando la profondità del MW aumenta il numero di SW immersi nel liquido. I risultati mostrano che la conducibilità aumenta in maniera discreta all'aumentare dello spessore immerso, indicandone la natura quantizzata. Il valore di G0 è quello risultante da uno dei due possibili bande di conduzione di un SWNT. I calcoli teorici mostrano che una conducibilità quantizzata implica un trasporto balistico degli elettroni (avviene quando la lunghezza del conduttore è minore del libero cammino medio degli elettroni), e quindi gli autori affermano che i MWNT sono conduttori balistici. Tuttavia, gli autori stessi affermano che vi sono ancora varie questioni aperte, ad esempio l'effettiva posizione dei SWNT conduttori all'interno del MWNT e come essi interagiscono con i NT vicini semiconduttori Bachtold et al. (19) hanno misurato la resistenza elettrica di singoli MWNT depositati su contatti già pronti, compiendo la misura con un campo magnetico parallelo all'asse del NT. A basse T, si vede come la resistenza varia al variare di B presentando oscillazioni periodiche. Gli autori interpretano questo risultato come dovuto ad interferenze, prodotte dal non perfetto impacchettamento dei SWNT a formare il MWNT, che gli elettroni subiscono durante il passaggio nel NT; queste interferenze annullano l'ipotesi di trasporto balistico, ed infatti gli autori deducono che il trasporto all'interno dei MWNT è di tipo diffusivo. Riassumendo quanto visto, si può affermare che in generale il trasporto nei MWNT è di tipo diffusivo, a causa di imperfezioni presenti nel NT; in particolari circostanze può invece verificarsi il trasporto per via balistica. È interessante citare una curiosità che ha rilevato Bachtold: i MWNT possono trasportare corrente fino a circa 1mA, che si traduce in densità di corrente di circa 109 A/cm2. Field Effect Transistor Un transistor ad effetto di campo (FET) è una tipologia di transistor che permette di controllare la conduttività elettrica, e quindi la corrente che eroga, mediante la formazione di un campo elettrico al suo interno. Un FET è tipicamente composto da 4 terminali: drain, source, gate, bulk. Applicando un campo elettrico tra il gate ed il bulk (generalmente posto al potenziale del source) si crea un canale di conduzione che può essere attraversato dai portatori di carica che si spostano tra il drain ed il source. Al variare del potenziale applicato tra gate e bulk varia quindi la corrente erogata dal FET, ed il dispositivo può lavorare in tre diverse regioni di lavoro: interdizione, lineare, saturazione, come si vede dalla figura sotto: Sezione di un JFET a canale n. La giunzione del transistor può essere realizzata con due principali metodi: ●Giunzione p-n tra due materiali semiconduttori (JFET) ●Giunzione Schottky tra un metallo ed un semiconduttore (MOSFET). Caratteristiche di trasferimento per un JFET a canale n. Giunzione intramolecolare – FET di NT Una coppia pentagono – ettagono può trasformare un NT metallico (parte superiore) in semiconduttore (parte inferiore) (20), ed è quello che avviene nella figura a fianco. La struttura così formata prende il nome di giunzione intramolecolare. I voltaggi di gate da destra a sinistra sono 2 V, 1 V, 0 V, -1 V, -2 V e -4 V. La figura piccola mostra uno zoom della regione a piccola corrente. La forte dipendenza delle I – V dalla tensione di gate dimostra che la giunzione è un'eterogiunzione metallo – semiconduttore, Caratteristica I – V attraverso la giunzione, misurata a 100K. È evidente il comportamento rettificante. Il dispositivo si può quindi, in teoria, integrare in un MOSFET Singoli SWNT - FET di NT Tans et al. (21) hanno compiuto misure I-V su singoli SWNT semiconduttori racchiusi tra due contatti elettrici (drain e source), modificando la tensione di gate applicata. La figura a fianco rappresenta varie caratteristiche I-V al variare della tensione di gate applicata. Cambiando il potenziale di gate da valori positivi a negativi, il comportamento del NT passa da isolante (ad alta gap) a conduttore (I-V lineare). La figura sottostante mostra invece che durante tale cambiamento di Vgate la conducibilità aumenta di numerosi ordini di grandezza. Le misure I – V e termografiche indicano che questi SWNT sono drogati con vacanze, quindi si comportano come FET a canale p. È quindi stato realizzato un FET servendosi solo di un singolo SWNT. Diodo tunnel Un diodo tunnel è composto da una giunzione p-n altamente drogata e molto sottile, che presenta differenti comportamenti al variare della tensione applicata. a), b), c) la corrente è dovuta al tunneling di elettroni attraverso la giunzione, questo è possibile perchè gli stati pieni della banda di conduzione (del lato n) si allineano con gli stati vuoti della banda di valenza (del lato p); d) aumentando il voltaggio le due bande si disallineano portando ad una riduzione della corrente; e) aumentando ulteriormente il voltaggio gli elettroni attraversano la giunzione per conduzione e non più per effetto tunnel, ed il dispositivo si comporta quindi come un semplice resistore. Nella regione d) il diodo esibisce una caratteristica nota come resistenza differenziale negativa: aumentando il voltaggio la corrente diminuisce. Questo tipo di dispositivi trova applicazioni negli amplificatori di segnale e nei circuiti oscillanti, dove è richiesta una resistenza negativa per amplificare le oscillazioni nel tempo. Diodo tunnel di NT Zhou et al. (22) hanno realizzato un diodo tunnel basato su un SWNT. Per prima cosa hanno posto un SWNT semiconduttore su un substrato opportuno e hanno realizzato i contatti elettrici; la caratteristica I – V conferma che il NT è drogato di tipo p, essendo in aria. In seguito hanno ricoperto metà del NT di PMMA (Polimetilmetacrilato), lasciando l'altra metà esposta ad un drogaggio di potassio che la rende drogata di tipo n ed ottenendo di fatto una giunzione p-n. In questo modo si ottiene un NT con una minore densità elettronica nel lato del source rispetto al lato del drain, indipendentemente dal voltaggio di gate applicato. Studiando come varia la corrente erogata al variare della tensione di gate, si identificano quattro diverse regioni di lavoro del diodo. La regione II (-12V < Vg < -7V) è proprio quella che permette di avere la struttura a bande necessaria per ottenere un diodo tunnel. È molto importante applicare una tensione di gate, perchè in sua assenza si ricade nella regione IV che è una semplice giunzione ohmica. Corrente vs Tensione di gate Fissando il potenziale di gate nella regione adatta e misurando la caratteristica I – V si ottiene: Corrente vs Tensione tra drain e source A lato è riportata la disposizione delle bande elettroniche del dispositivo in quattro diverse configurazioni di tensione applicata. Il dispositivo si comporta quindi da diodo tunnel, ed è stato realizzato semplicemente con un solo SWNT semiconduttore. DWNT come nanocables Zhao et al. (23) hanno recentemente realizzato numerosi cavi conduttori (con diametri dell'ordine delle decine di micron) composti da DWNT; per migliorarne la conduttività hanno drogato i NT dei cavi con iodio (accettore). Analisi al SEM mostrano che il drogaggio non cambia le proprietà geometriche del NT e che lo iodio si distribuisce uniformemente lungo tutto il cavo, intercalandosi tra i due SWNT. Misurando la resistività di 34 DWNT non drogati si vede come essa diminuisca al ridursi del diametro del cavo di NT; il valore più basso ottenuto è di circa 5*10−7 Ωm; la drogatura con iodio abbassa ulteriormente la resistività fino a circa 1.5*10−7 Ωm. Per confronto, il rame ha una resistività di circa 1.7*10−8 Ωm. I DWNT (drogati iodio) sono invece molto più leggeri del rame: 0,33 g/cm3 contro 8,94 g/cm3; Inoltre, tra 200 e 400 K la resistenza dei DWNT varia solo di ± 9% (rispetto alla resistenza a 300K), rispetto al ± 43% del rame. Un DWNT ideale ha una denstà di corrente dell'ordine di 109 A/cm2, questo valore si riduce considerando NT reali e con dimensioni dell'ordine del micron: gli autori riportano valori tra 104 e 105 A/cm2, confrontabili con quella del rame (105 A/cm2). È quindi possibile usare cavi di DWNT per alimentare piccoli dispositivi elettrici, e tramite opportune tecniche collegarli in serie o in parallelo. L'mmagine SEM mostra che i cavi 1 e 2 possono essere uniti tra loro (in serie). L'immagine piccola è uno zoom della giunzione. L'immagine del DWNT collegato al circuito elettrico Immagine SEM di due cavi attorcigliati in parallelo. Il cavo di DWNT come segmento conduttivo del circuito elettrico. La lampadina ha le seguenti specifiche: 9 watts, 0.15 A, 120 V. SWNT come cavi coassiali Un altro possibile utilizzo dei NT conduttori è nella fabbricazione di cavi coassiali. Jarosz et al.(24) hanno realizzato cavi coassiali sostituendo al classico conduttore in rame un materiale composto da NT di carbonio, sia come conduttore esterno che come conduttore interno; hanno poi studiato come varia l'attenuazione in funzione della frequenza di utilizzo del cavo coassiale. Il drogaggio con KAuBr4 permette di aumentare la conduttività del materiale composto da NT. Attenuazione/lunghezza vs frequenza per cavi con NT come conduttore esterno. Sono riportate le misure relative a diversi spessori di NT, sia prima che dopo drogaggio con KAuBr4. Attenuazione/lunghezza vs frequenza per tre cavi con NT come conduttore interno di diametro 0.80 mm SWNT ed effetto fotovoltaico Ji Ung Lee ha studiato il manifestarsi dell'effetto fotovoltaico in un SWNT semiconduttore (25). Per formare la giunzione p-n ha utilizzato una tecnica chiamata drogaggio elettrostatico: si contatta elettricamente il NT ai suoi estremi e lo si sottopone a due potenziali opposti, i quali si accoppiano e formano due regioni drogate p ed n all'interno del NT stesso. Questo fatto è possibile perchè i contatti metallici formano giunzioni Schottky e permettono il tunneling di elettroni o lacune nel NT. Isc cresce linearmente con la potenza illuminata. Isc non mostra dipendenza dal drogaggio, fatto consistente con la generazione banda-banda di coppie e-lacuna. Valori misurati di Voc vs Isc / Io a T = 300K. L'eq. (3) è l'equazione ideale del diodo riscritta isolando Voc. Le caratteristiche I – V si spostano all'aumentare della potenza irradiata verso il 4° quadrante, quello dove si verifica l'effetto fotovoltaico (PV) e si genera potenza. Da queste misure si ricavano vari dati: ●Un energy gap tra 0.6 e 0.8 eV, quindi adatto ad assorbire la parte IR dello spettro e-m; ●Un fill factor massimo di 0.52 corretto dall'autore a 0.8 tenendo conto delle perdite dovute al setup sperimentale; ●Un'efficienza sperimentale pari a 0.2%, che l'autore corregge fino a 5%; Bibliografia (1) H. Soh, C. Quate, A. Morpurgo, C. Marcus, J. Kong, H. Dai, Applied Physics Letters, 75, 627-62 (2) H.E. Romero et al. Phys. Rev. B, 65, 205410 (2002) (3) G. U. Sumanasekera et al. Phys. Rev. Lett. 85, 1096 (2000) (4) K. Bradley et al. Phys. Rev. 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