vorremmo leggesse queste pagine per farsi un`idea della

Consenso Informato relativo allo
IMPIANTO DI PACEMAKER-DEFIBRILLATORE CARDIACO
PERMANENTE
Gentile Signora/e ................................................................................................................
vorremmo leggesse queste pagine per farsi un'idea della terapia che riteniamo
opportuno proporLe.
La Sua situazione cllnica (cioè i disturbi che Lei accusa) e/o gli esiti degli esami che
abbiamo eseguito ci hanno convinto che, allo scopo di controllare le gravi aritmie
cardiache che compromettono la qualità della sua vita (o che la minacciano,
perché capaci di causare un vero e proprio arresto cardiaco, in termini medici,
una "fibrillazione ventricolare"), una soluzione conveniente potrebbe essere
rappresentata dall'impianto definitivo di un pacemaker-defibrillatore cardiaco.
Come Lei saprà, il pacemaker è un piccolo apparecchio molto avanzato
tecnologicamente che nel suo funzionamento più semplice è in grado di riconoscere i
battiti mancanti del cuore e, senza che il paziente se ne accorga, emette, tramite un
catetere stimolatore che lo collega ad una cavità cardiaca, l'impulso o gli impulsi
mancanti. Il pacemaker defibrillatore che le proponiamo come terapia è un
apparecchio molto più sofisticato del semplice pacemaker: esso, infatti, tramite
ii catetere che lo collega alla cavità cardiaca, è capace di riconoscere anche la
presenza delle aritmie cardiache di cui Lei è affetto, di valutarne le
caratteristiche e di provvedere a vari tentativi di interruzione delle stesse
(cosiddetta cardioversione elettrica) mediante:
1. stimolazioni elettriche cardiache veloci: esse, non avvertite dal paziente, sono
guidate da un programma automatico, inserito, nella memoria dello
stimolatore, dal suo cardiologo;
2. in caso di insuccesso o in occasione di aritmie minacciose per la vita, il
sistema impiantato interviene, invece, liberando immediatamente una scarica
elettrica di brevissima durata (defibrillazione) che sarà da lei soggettivamente
avvertita come un tollerabile fastidio .
Quello che ci sembra Lei debba anche conoscere, per dare un assenso o meno alla
nostra proposta, è come avviene l'intervento.
L'intervento inizia eseguendo una anestesia locale in una zona cutanea del torace,
normalmente al di sotto della sua clavicola destra o sinistra, nella sede dove verrà
alloggiato il suo apparecchio, anche per Sua scelta. Se Lei per esempio fosse un
cacciatore deve dirci come imbraccia il fucile, se contro la spalla destra o sinistra, e
noi porremmo dall'altro lato il pacemaker, in modo che quando spara il rinculo non
danneggi l'apparecchio.
Dopo avere eseguito la anestesia locale, nella zona prescelta verrà praticata
un'incisione che servirà a creare una tasca sottocutanea ove verrà sistemato il
pacemaker-defibrillatore: esso sarà collegato ad alcuni cateteri, simili a fili elettrici,
che verranno introdotti attraverso le grosse vene della spalla o del collo (isolate
chirurgicamente o "incannulate" mediante apposita strumentazione) ed avanzati
all’interno delle cavità cardiache.
Tutte queste manovre avverranno sotto visione radioscopica, Nel caso gli
elettrocateteri avessero difficoltà ad avanzare all'interno della vena, in direzione del
cuore, è possibile si renda necessario la immissione in circolo di un mezzo di
contrasto, allo scopo di visualizzare il percorso venoso. Pertanto Lei è pregata di
informarci su eventuali intolleranze o allergie a mezzi di contrasto, così come a
formaci antibiotici.
La seconda fase della procedura consiste nel verificare come il defibrillatore
impiantato è in grado di controllare la aritmia cardiaca per Lei più minacciosa e
a rischio della vita, cioè la fibrillazione ventricolare che, come abbiamo già detto,
corrisponde ad un vero e proprio arresto cardiaco. A tale scopo, il cardiologo
erogherà sul suo cuore, mediante il sistema impiantato, stimoli elettrici
appropriati capaci di riprodurre questa fibrillazione ventricolare. Tale
procedura verrà eseguita nel corso di una breve:
anestesia generale
sedazione
anche per consentire al cardiologo di identificare, mediante vari tentativi:
• il più basso valore di energia elettrica che il dispositivo dovrà erogare per
"cardiovertire" con successo la sua eventuale futura fibrillazione
ventricolare. In questo modo, inoltre, sarà possibile anche:
• ridurre la intensità del fastidio doloroso che può essere avvertito dal paziente,
in occasione di una scarica elettrica di cardioversione erogata dal
defibrillatore;
ƒ risparmiare energia elettrica e prolungare la durata delle batterie del
dispositivo impiantato.
Nel caso il defibrillatore impiantato dovesse fallire nella interruzione della
aritmia indotta dal cardiologo, questa verrà successivamente ed
immediatamente interrotta da un defibrillatore esterno prontamente
disponibile.
Dopo aver testato il funzionamento del sistema, la ferita sarà chiusa con punti di
sutura che verranno rimossi dopo alcuni giorni.
Durante l'impianto il Suo polso, la pressione ed il Suo elettrocardiogramma saranno
tenuti sotto controllo. Durante la procedura potrebbero insorgere alcuni disturbi
(dolore al petto, difficoltà di respirazione, palpitazione, senso di calore al volto o
senso di mancamento). Lei dovrà avvertire tempestivamente il personale medico ed
infermieristico non appena tali sintomi dovessero manifestarsi. Desideriamo che Lei
sappia che il personale medico ed infermieristico che La assiste è addestrato per
fronteggiare qualsiasi urgenza cardiologica e che le necessarie apparecchiature sonoo
prontamente disponibili. Prima della esecuzione dell'intervento Lei dovrà essere
esaminato da un cardiologo il quale accerti che non sussistono condizioni a causa
delle quali l'intervento debba essere rinviato o sospeso.
Poiché la procedura radioscopica determina una prolungata irradiazione dello
organismo, nei pazienti in età fertile verranno schermate le gonadi (testicoli od ovaie)
per evitare danni alle cellule germinali, quelle cioè che potrebbero essere utilizzate
per la fecondazione. Se Lei è una donna in età fertile, dovrà informare il medico di
eventuale gravidanza in corso. Comunque, dovranno essere evitate gravidanze nei 6
mesi che seguono la procedura
L'impianto del pacemaker-defibrillatore, anche se prescritto e condotto secondo arte
e secondo le più moderne conoscenze terapeutiche, può, tuttavia, comportare alcuni
rischi, peraltro molto rari. Ad esempio, nel caso il cardiologo ritenesse preferibile o si
rendesse necessario introdurre il catetere stimolatore attraverso la vena succlavia,
poiché essa non è isolabile chirurgicamente sarà possibile raggiungerla solo
utilizzando una specifica strumentazione: mediante una puntura praticata con un
apposito ago, in anestesia locale, la vena verrà incannulata attraverso la cute in
corrispondenza della clavicola. Una rara complicanza di tale metodica è rappresentata
dalla possibilità che, durante la procedura, venga accidentalmente punta la pleura
polmonare, con conseguente pneumotorace (cioè la formazione di una raccolta di aria
nel cavo pleurico) oppure che venga punta la arteria succlavia, con possibile
emotorace (raccolta di sangue nel cavo pleurico). In ambo i casi potrà rendersi
necessaria l'estrazione di aria e/o sangue mediante toracocentesi ( ossia la
introduzione, in anestesia locale, di un apposito tubo di drenaggio nel cavo pleurico, a
dimora per qualche giorno).
Le complicanze legate alla ferita operatoria sono quelle tipiche di ogni intervento
chirurgico: rare raccolte di sangue (ematoma) o infezioni della tasca o erosioni della
cute per rigetto della protesi, Per tale motivo, Lei è invitata/o a controllare, dopo la
dimissione dall’ ospedale e per qualche tempo, se la cute dalla ferita e della tasca non
presenti arrossamenti o anomalo gonfiore. Un'altra possibile complicanza è quella
dello spostamento dell'elettrodo dalla sede in cui è stato posizionato (dislocamento).
A questo si rimedia riaprendo la ferita e ripetendo le manovre di posizionamento. E'
opportuno che Lei sappia che ogni elettrocatetere, in occasione del suo
posizionamento in una delle camere cardiache, potrebbe indurre, per stimolo
meccanico, delle aritmie cardiache, raramente complesse (eccezionalmente sino a
provocare un arresto cardiocircolatorio) così da richiedere procedure di emergenza da
parte del personale medico ed infermieristico.
Altre complicanze gravi, capaci di mettere a repentaglio la vita del paziente,
sono molto rare:
• embolia polmonare;
• perforazione della parete cardiaca ad opera di uno dei cateteri, con raccolta
improvvisa di sangue tra essa ed il pericardio (tamponamento) e necessità di
pericardiocentesi (tubo di drenaggio nel cavo pericardico), allo scopo di
ripristinare favorevoli condizioni emodinamiche e di circolazione del sangue,
eccezionalmente con necessità di un intervento di cardiochirurgia per sutura
della parete cardiaca;
• febbre settica, talora con compromissione delle valvole cardiache
(endocardite)
• esiste, infine, la teorica possibilità che, quando si induce la fibrillazione
ventricolare per testare l’ apparecchio, non si riesca ad interromperla: questa
evenienza, teoricamente possibile ed eccezionale, è strettamente correlata
con la gravita della cardiopatia di base.
E' comunque importante sottolineare che 1' impianto di un defibrillatore
automatico costituisce un trattamento definito "salvavìta", che cioè tratta,
interrompendole, aritmie che potrebbero essere letali: i rari rischi connessi con
la procedura sono quindi commisurati al benefìcio che se ne ottiene. Lei deve
inoltre comprendere che il defibrillatore cardiaco rappresenta
una
appropriata terapia contro le aritmie cardiache minacciose o invalidanti, ma non
rimedia le eventuali altre patologie cardiache che già esistono o che potrebbero
sopravvenire con gli anni.
Il paziente portatore di un defibrillatore cardiaco ha una vita sostanzialmente
normale, dovendo solo osservare alcune attenzioni, egli deve soprattutto evitare di
esporsi a campi magnetici particolarmente potenti, oggi più diffusi di una volta,
anche per l'uso dei telefoni cellulari. Siamo a Sua disposizione per esaudire ogni
eventuale timore, dubbio, perplessità o richiesta di chiarimento II pacemakerdefibrillatore non dura per tutta la vita, anche se ormai la durata si calcola in anni,
e, quindi, esso andrà periodicamente controllato e quando esaurito dovrà essere
sostituito, i controlli, simili ai tagliandi della Sua automobile, verranno prestabiliti dal
momento dell'impianto. E' rarissimo il caso di mal funzionamenti del pacemakerdefibrillatore, cosi come avviene per tutte le apparecchiature elettroniche. Nel caso
Lei dovesse accusare scariche elettrìche di cardioversione delle aritmie
cardìache troppo frequenti nel tempo o apparentemente inappropriate, potrà
sempre mettersi in contatto con il nostro Centro o con altri Centri presenti sul
territorio Nazionale,
L'impianto di pacemaker-defibrillatore consiste, quindi, non solamente nello
inserimento di un corpo estraneo nel corpo umano, ma anche in procedure di
innesco di aritmie cardiache paragonabili ad un arresto cardiaco: pertanto, esso
viene considerato un INTERVENTO INVASIVO che non può essere eseguito se
non dopo il Suo consenso scritto.
Dopo aver letto queste notizie, averne parlato con il Medico che La segue in questo
ricovero e con chi eseguirà l'intervento, Lei dovrà quindi firmare l'accettazione di
questo trattamento o il rifiuto.
Nel caso di rifiuto, che potrà avvenire in qualsiasi momento e senza fornire alcuna
spiegazione, nulla cambierà nei rapporti tra Lei e i Medici di questo reparto che si
impegneranno a curarLa al meglio, per quanto possibile, anche senza il pacemakerdefibrillatore.
Tuttavia, la non esecuzione dell'intervento, implicherà il mancato controllo delle
turbe del ritmo di cui Lei è affetto, e quindi un significativo aumento del rischio di
mortalità o di cattiva qualità della vita.
Avendo letto questo scritto, dopo averne parlato con il Medico, essendomi stati
chiariti i motivi dell'intervento, i suoi rischi, le alternative in modo a me
comprensibile e sufficiente
ACCETTO L'IMPIANTO DI
PACEMAKER DEFIBRILLATORE
NON ACCETTO L'IMPIANTO DI
PACEMAKER DEFIBRILLATORE
(firma del paziente)
(dei Genitori, in caso di minore età, o del Tutore)
(firma del paziente)
IL MEDICO
eventuali annotazioni del paziente:
(firma dei paziente)
Li, ……………………