Confronto tra la curva delle economie di scala nell’Economia dell’Informazione e il grafico della Lunga Coda di Laura Caraci Curva dell’economie di scala nell’economia dell’informazione Questo grafico è riportato nel capitolo 3 del nostro libro (pag.66) riguardo l’analisi della concorrenza e come questa sia cambiata rispetto all’economia tradizionale. Per la precisione ci si riferisce alla dinamicità della concorrenza in Rete, in quanto la produttività è collegata al fattore velocità (e alla legge di Moore). In tutta la spiegazione bisogna tenere in mente che nell’economia dell’informazione esiste questa relazione: COSTI FISSI > COSTI VARIABILI. Partendo dunque dal presupposto che nella produzione di informazione i costi fissi hanno un peso considerevole, soprattutto all’inizio, mentre i costi variabili sono bassissimi, si può notare che la pendenza della curva è maggiore (rispetto alla stessa curva nell’economia tradizionale, in cui costi fissi e variabili sono invece ugualmente bilanciati); la maggior pendenza dipende dal fatto che per ogni unità in più di informazione prodotta, c’è un maggior ammortamento dei costi fissi (che corrispondono quasi alla totalità del costo medio unitario). Una volta raggiunta la dimensione ottima minima (DOM, cioè la parte a cui corrispondono i minori costi unitari di produzione per l’impresa), che corrisponde al punto più basso della curva, i costi medi unitari sono più bassi rispetto a quelli dell’economia tradizionale; infatti, nonostante ci voglia più tempo per ammortare i costi fissi rispetto a quanto accade nell’economia tradizionale, una volta ammortati completamente e raggiunta la DOM, il costo medio unitario sarà bassissimo perché corrisponderà ai soli costi variabili, che come ho già detto, sono quasi irrilevanti nell’economia dell’informazione. Il fattore velocità è dunque fondamentale per dare una maggiore pendenza alla curva, in quanto più unità di informazione si producono, più si ammortano i costi fissi e dunque si raggiunge prima la DOM, dopo la quale i costi di produzione sono irrilevanti. Costo Medio Unitario Volume Il grafico della lunga coda La teoria della lunga coda elaborata da C. Anderson dice sostanzialmente che, in contesti digitali, le vendite di un prodotto nel lungo termine sono maggiori che nel periodo di lancio o best seller. Infatti nel momento iniziale – rappresentato dalla parte a sinistra del grafico – le vendite del prodotto digitale hanno lo stesso andamento delle vendite nell’economia tradizionale, in cui l’assortimento è funzionale solo ai gusti della massa, per via dei limiti di spazio e costi del magazzino. Mentre la seconda parte del grafico, vicino all’asse delle x, rappresenta appunto la lunga coda, tipica dei contesti digitali. Infatti la novità rispetto al passato sta nel fatto che, passato il periodo di lancio o best seller del prodotto, esistono ancora residui di consumatori, spesso di nicchia, che continuano ad acquistare il prodotto. Ciò avviene perché il mercato digitale può permettersi un assortimento più ampio e l’offerta continua, grazie allo spazio di “magazzino” più grande e meno costoso (un server). Vendite Volume In conclusione, in base a questi due grafici e relative spiegazioni, si può affermare che nel mondo digitale le dinamiche economiche sono fortemente legate al fattore tempo (la velocità) e differenziazione. Ovviamente al fattore tempo-velocità va aggiunto anche il fattore tempo-pazienza, nel senso che a fronte di un considerevole investimento iniziale, bisogna avere la pazienza e la capacità di aspettare il momento in cui il costo inizialmente sostenuto consentirà risparmi (e ritorni) e diventerà un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti che operano nel mercato tradizionale. La capacità di escogitare nuove strategie d’offerta è resa possibile anche dal fattore spazio (di magazzino), che consente così di avere un’ampia gamma di prodotti sempre disponibili sul mercato, soddisfacendo anche le nicchie, senza che per questo l’azienda ne debba sostenere il peso economico e le possibilità di interazione sul web permettono anche la personalizzazione del prodotto, in modo da poter soddisfare con sempre più precisione il cliente, a beneficio di entrambe le parti (domanda e offerta).