Energie rinnovabili facciamo il punto sulle nuove tecnologie

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NUMERO
UNICO
GIUGNO
2012
Energie rinnovabili
facciamo il punto sulle nuove tecnologie
Finalità del nostro Magazine
L’ obiettivo che si intende raggiungere attraverso
la realizzazione di questo magazine, è quello di rendere consapevoli, ancora una volta, le persone del
fatto che le innovazioni legate
al corretto utilizzo delle energie rinnovabili possono migliorare il nostro futuro. Esse,
quando ne avremo bisogno,
più che mai costituiranno una
delle tante soluzioni concrete al
problema energetico che, ormai
da tempo, ci tormenta. A partire da questo piccolo grande lavoro, svolto con i compagni di classe,
è necessario responsabilizzarci, tenendo bene aperti gli occhi per affrontare una “gravosa incognita”
che potrà incidere, non solo sulla nostra salute ma
anche su quella dei nostri figli e dell’intero pianeta.
La finalità dell’intero progetto è quella di sensibilizzarci sul fatto che bisogna trovare ed utilizzare nuove
fonti energetiche che siano efficienti, ma soprattutto
ecosostenibili e rinnovabili per rispettare l’ambiente.
Attualmente, alcune di esse sono ancora allo stadio
di ipotesi o in fase di sviluppo. Non è quindi sempre
chiaro il loro costo a regime, nonché il reale potenziale o peso sul fabbisogno di energia elettrica mondiale
rispetto alle fonti di energia tradizionali (combustibili
fossili ed energia nucleare) anche per la non programmabilità di alcune di queste fonti (come il fotovoltaico
e l’eolico). Esistono tuttavia delle sottili differenze:
- L’ energia sostenibile è una modalità di produzione ed uso dell’energia che permette uno sviluppo sostenibile: ricomprende dunque anche
l’aspetto dell’efficienza degli usi energetici.
- Le fonti alternative di energia sono, invece, tutte
quelle fonti di energia “non fossili”, diverse da-
gli idrocarburi o dal carbone, in cui rientra anche
l’energia nucleare, considerata alternativa all’uso
di idrocarburi e carbone, pur con tutti i suoi limiti.
Organizzazione “un lavoro di squadra”
Anche quest’anno, protagonisti della riuscita del
magazine, che approfondisce le ultime novità tecnologiche applicate alle fonti di energia rinnovabile,
siamo stati noi ragazzi della 2ª G, che guidati dalla
nostra professoressa di Lettere, Francesca La Ferrera, abbiamo realizzato il nostro progetto. Esso, da
due anni a questa parte, è uno dei momenti più impegnativi dell’anno all’interno della classe: dalla grafica all’impaginazione, curata dal nostro Alfio Grasso,
passando per la correzione dei diversi articoli. Per
scrivere i “nostri pezzi” di approfondimento sulle cosiddette energie “pulite” ci siamo soffermati sulle loro
svariate capacità di utilizzo: dal fotovoltaico alle automobili elettriche. In particolare, il nostro magazine è
stato sviluppato con il supporto dei docenti di diverse
discipline con particolare riferimento alle Scienze integrate (Biologia, Chimica e Tecnologia) per capire
come sono fatte e come funzionano le varie sorgenti di
energia. E chiederci: Come possono essere applicate
con l’ausilio delle ultime innovazioni tecnologiche?
Il giornale nasce dalla voglia di comunicare degli
studenti, dalla necessità di avere uno strumento rappresentativo che possa far conoscere il proprio pensiero agli altri. In quest’ottica diviene un elemento
forte della comunicazione, uno strumento per rendere la comunità scolastica più ricca di scambi interpersonali e di esperienze condivise e collettive.
In modo particolare abbiamo cercato di stimolare gli
interessi di tutti verso le novità e i problemi del mondo
attuale con l’intenzione di verificare sul campo le nostre competenze rendendo visibili le nostre passioni.
Mario Valastro
LABORATORIO DI ENERGIE RINNOVABILI a pag. 6
IMPIANTI STAND-ALONE a pag. 2
ENERGIA EOLICA da pag. 6
INSEGUITORI SOLARI a pag. 3
AUTO ELETTRICHE da pag. 7
COME PRODURRE ENERGIA PULITA da pag. 4
Fonti energetiche rinnovabili
G2 Pag.2
FOTOVOLTAICO STAND-ALONE
Che cos’è e come funziona un impianto fotovoltaico stand-alone
Energia elettrica nei luoghi più remoti ... oggi si può
Se non è possibile installare un impianto fotovoltaico a costi ragionevoli,
è possibile ipotizzare
invece un sistema fotovoltaico stand-alone per
generare energia elettrica. Esempi di tale applicazione possono essere
rifugi alpini o cascine in
zone remote, pompe ad
acqua, telefoni di emergenza, ma anche sistemi
per barche o veicoli da
diporto (camper, furgoni). poiché i moduli solari per loro stessa natura
possono produrre energia elettrica solo durante
il giorno, è necessario
pertanto immagazzinare
l’energia elettrica necessaria per la notte o da utilizzare durante un giorno
nuvoloso. i sistemi di
immagazzinamento di
energia elettrica principalmente in uso sono
batterie al piombo ricaricabili, per la loro
capacità di immagazzi-
namento ad elevata efficienza sia a basso che
ad alto voltaggio dì input.
L’impianto fotovoltaico
fornisce alla batteria una
tensione di 12 o 24 volt
in corrente continua. Per
fornire energia a dispositivi che funzionano a corrente alternata si utilizza
un inverter che trasforma
la corrente continua fornita dal generatore fo-
tenere in considerazione
per il dimensionamento
dell’impianto stand alone
è la capacità di erogazione di energia elettrica
duraate il giorno rapportata al fabbisogno.
Gli impianti stand alone
sono la tipologia di impianti per cui il fotovoltaico è stato concepito e
sviluppato, per portare
energia nelle zone più
Un impianto fotovoltaico stand-alone in montagna
tovoltaico in corrente impervie dove in altro
alternata. Uno degli as- caso non si sarebbe popetti più importanti da tuta ottenere. In tale set-
tore, tuttavia, hanno raggiunto un livello tale di
affidabilità che sempre
più spesso i sistemi isolati assumono funzioni
di grande importanza
nell’approvvigionamento
energetico: Si segnalano,
in
particolare,
nell’astronautica e nella
navigazione. Essi, ad
esempio,
producono
e
forniscono energia
elettrica per le stazioni
spaziali in orbita o per i
trasmettitori di posizione
e per i radiofari marini.
La diffusione sul mercato dei sistemi autonomi
non è facilmente quantificabile, tuttavia da una
stima fatta, è prevedibile una crescita media a
livello
internazionale
del mercato dei sistemi
autonomi del 10-15%.
Alessio Santagati
Simone Copani
Camillo Quattrocchi
I componenti dell’impianto stand-alone
Un impianto fotovoltaico stand-alone è costituito da:
1. un adeguato numero di moduli fotovoltaici, esposti al sole, che generano energia elettrica, sotto
forma di corrente e tensione continua. Il loro nu-
mero e i relativi collegamenti dipendono dal dimensionamento effettuato; 2. dalle batterie di accumulo,
in esse viene accumulata l’energia proveniente dai
moduli solari. Le batterie più adatte sono quelle con
la piastra positiva tubolare. La scelta del tipo e della
capacità della batteria (in relazione ovviamente al tipo
di utilizzo) è molto importante per la durata di vita
della batteria stessa che può superare anche i dieci
anni di vita; 3. una centralina elettronica che regola
la carica e la scarica delle batterie, elemento più critico del sistema. È un po’ il “cervello” dell’impianto,
che gestisce l’alimentazione dei moduli e il consumo
delle utenze; 4. un inverter, un dispositivo elettronico
che trasforma la tensione e la corrente da continua
ad alternata, uguale alla tensione della rete elettrica.
A. S. - S. C. - C. Q.
Fonti energetiche rinnovabili
Pag.3 G2
Quali sono le dimensioni minime per un impianto fotovoltaico stand-alone
Tre passi per dimensionare un sistema fotovoltaico
In genere, si dovrebbero utilizzare solo dispositivi ad alto risparmio energetico che non incidano
molto sul consumo dell’energia
prodotta dal sistema stand-alone.
FASE 1: LA STIMA DEL CONSUMO
GIORNALIERO DI ENERGIA. Per
ogni dispositivo moltiplicare la potenza di ingresso (misurata in watt)
per le ore di utilizzo. si sommino i
risultati aggiungendo un piccolo
spread (a seconda dell’incertezza di
previsione). dato che il consumo è
diverso a seconda della stagione, si
dovrebbe calcolare indipendentemente per l’estate e l’inverno.
FASE 2: LA DETERMINAZIONE
DELLA DIMENSIONE (PRODUZIONE DI ENERGIA) DEL SISTEMA
FOTOVOLTAICO. La media giornaliera di energia resa dal sistema fotovoltaico dovrebbe essere
sufficiente a coprire il consumo
giornaliero (calcolato per le diverse stagioni, dato che fra l’estate
e l’inverno c’è molta differenza
di produzione). Per prevedere il
rendimento giornaliero di ener-
gia abbiamo bisogno di dati (di
diverse fonti disponibili sul web)
sull’irraggiamento.
FASE 3: IL DIMENSIONAMENTO
DELLA CAPACITÀ DI IMMAGAZZINAMENTO. Poiché il sistema
fotovoltaico genera l’elettricità durante il giorno, si usano batterie
ricaricabili per immagazzinare
l’energia elettrica prodotta. La capacità di queste batterie è misurata
in ampere-ora (Ah).
A. S. - S. C. - C. Q.
Inseguitori solari
Un inseguitore solare è
un sistema meccanico
in grado di modificare
l'orientamento dei pannelli solari (fotovoltaici,
termici o concentratori
solari. Esso consente di
seguire il corso del sole
nel cielo e ottenere la
migliore inclinazione dei
pannelli,
aumentando
l'efficienza dell'impianto.
In pratica, l'inseguitore
solare gira i pannelli
verso il sole nella giusta
inclinazione. Si tratta
di un principio già presente in natura con le
piante dei girasoli. L'uso
dell'inseguitore è particolarmente utile nel
caso della concentrazione solare per mantenere costante il punto di
fuoco del paraboloide,
che cattura e concentratore i raggi solari, verso
il canale contenente il
liquido da riscaldare. Gli
inseguitori solari si distinguono in base ai gradi
di libertà offerti, al tipo di
alimentazione
dell'impianto di orientamento e al tipo di
comando elettronico utilizzato. Se da un lato gli
inseguitori solari consentono di ottenere un
maggiore livello di effi-
ógni servomeccanismo
elettrico consuma energia per svolgere il proprio
lavoro, quindi al ricavo
economico della maggiore produzione di energia dovrà essere sottratto
il costo della quantità di
energia consumata dagli
Vignetta di Luca D’Ambra
cienza, dall'altro sono esposti al rischio dell'usura
e del guasto meccanico
dovuto all'azione degli
agenti atmosferici. Richiedono pertanto una
maggiore manutenzione
rispetto agli impianti solari tradizionali. Inoltre,
inseguitori. Questi ultimi due aspetti rendono
particolarmente
conveniente l'applicazione
degli inseguitori solari
nel settore dei mediograndi impianti solari a
terra dove è presente una
struttura e un personale
adibito al controllo quotidiano
dell'impianto.
In
conclusione:
• I pannelli solari con inseguitore solare producono una maggiore quantità
di energia elettrica grazie
al miglior angolo medio di
incidenza dei raggi solari.
• Sono maggiormente
esposti al rischio di
guasto dei servomeccanismi, quindi implicano un costo di manutenzione
maggiore.
• Alla produzione di energia deve essere sottratto
il costo dell'energia consumata dai servomeccanismi per 'girare' i pannelli
verso la corretta angolazione con i raggi solari.
Indubbiamente l'utilizzo
dell'inseguitore
solare
consente di fruire di un
notevole risparmio energetico.
Claudio Salvatore
Cosentino
G2 Pag.4
Fonti energetiche rinnovabili
Il simulatore di impianti Sprechi energetici: come
fotovoltaici
rimediare
Investire in un impianto
fotovoltaico non è una decisione semplice da prendere, sia per i privati che
per le imprese. Per queste
ultime, i dubbi sono tanto
maggiori quanto ridotta è
la dimensione
aziendale poiché,
appare
abbastanza
ovvio, come la
facilità di reperimento dei
fondi necessari
per installare
un impianto
per la produzione di energia
pulita, sia inversamente
proporzionale alla grandezza, e di conseguenza
alle risorse, di un’impresa.
Per aiutare le piccole e
medie imprese italiane
ad effettuare una valutazione economica per
tale investimento, è stato
creato un “simulatore”,
promosso dal Gruppo
UBI Banca, realizzato in
collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria
e Meccanica Industriale
dell’Università di Brescia.
Il simulatore è disponibile, in forma completamente gratuita, sul sito
di UBI Banca, e permette
di “calcolare e valutare le
sostenibilità tecnico - economica di un investimento
in impianti fotovoltaici”.
L’utente dovrà inserire i
dati relativi alle peculiarità dell’impianto e ad
altri parametri finanziari quali i costi di ac-
quisto,
finanziamento
da terzi, manutenzione e
copertura assicurativa, e
la superficie disponibile.
Le informazioni inserite verranno elaborate
dall’applicazione che per-
Il consumo di energia controindicazione, abbinegli ultimi decenni è amo saccheggiando ogni
costantemente cresciuto possibile risorsa presente
con l’aumentare dello nei diversi ecosistemi gisviluppo economico det- ungendo al punto in cui
tato dall’uomo e dai suoi siamo. Obbligati, pena la
stili di vita. In altre pa- distruzione del pianeta, a
role, il consumo ener- ridurre i consumi energetico è sempre stato un getici e a modificare drasindicatore
abbastanza ticamente i nostri stili di
verosimile dello stand- vita. È indubbio che tale
ard di qualità della vita di modifica condurrà ad un
una popolazione molto drastico cambiamento
numerosa. Il continuo degli attuali modelli di
consumo di energia ha sviluppo. A tutto ciò, inindotto, seppur in modo oltre, è da aggiungere
indiretto, una serie di anche il non trascurabile
non trascurabili “effetti fatto che i combustibili
collaterali”. Tra questi fossili, in quanto fonti
metterà di scaricare i ri- ricordiamo il cosiddetto non rinnovabili, sono
sultati in formato PDF. Il effetto serra, provocato in via di esaurimento.
documento fornirà i dati dall’anidride carbonica Al termine risparmio
economici necessari a (CO2) e causa del con- energetico si annovalutare la convenienza tinuo innalzamento della verano varie tecniche
dell’investimento oltre ai temperatura dell’intero atte a ridurre i consumi
vantaggi ambientali ottenuti in caso di realizzazione
dell’impianto.
Per ottenere risposte a
problemi o perplessità
è possibile consultare il
supporto in linea del sito
o di una sezione dedicata alle caratteristiche
dei moduli fotovoltaici.
Alti consumi energetici
Questo interessante progetto si inserisce in un pianeta. In attesa di pro- dell'energia necessaria
più ampio programma cessi tecnologici che allo svolgimento delle
che UBI Banca sviluppa rendano le varie forme diverse attività umane. Il
già dalla scorsa estate di energie economica- risparmio può essere ote che, attualmente, ha mente convenienti. Per tenuto sia modificando i
visto il coinvolgimento di la prima volta nella sto- processi energetici limun centinaio di imprese ria dell’umanità il pro- itando gli sprechi, sia
che hanno già sottoscrit- gresso/aumento dei con- con tecnologie in grado
to finanziamenti a co- sumi energetici pare che di trasformare l'energia
pertura di progetti green. sia destinato a scindersi. da una forma all'altra
Gabriele Sapienza Per centinaia di anni, in modo più efficiente.
incuranti del futuro e di
Mario Valastro
Fonti energetiche rinnovabili
NOVITÀ
Pag.5 G2
Lo stretto di Bering, tra Asia e America, il sito previsto
Un ponte per produrre energia e unire i continenti
Dovrebbe sorgere lungo lo stretto dì Bering tra Asia e America,
e raggiungere la lunghezza di
90 km. La larghezza di 80 metri prevede due corsie di circa 15
metri. Un ponte in mezzo al mare
come una grande MURAGLIA..
Per questo, lo studio francese "OFF
Architecture” con sede a Parigi, realizzatore del progetto iniziale, ha
previsto in alcuni punti delle gallerie, che si inabissino per garantire
il passaggio delle navi da una parte
all'altra dell'oceano. Ma i cetacei
come faranno a passare? A questo
hanno pensato i tecnici di OFF Architecture, prevedendo 1200 tubi in
plexiglas che colleghino una parete
del ponte con l'altra, alla notevole
distanza di 50 metri. In questo "intervallo" di 50 metri, sorgeranno
alberghi, appartamenti con vetrate,
che consentiranno una vista subacquea con strutture per il passaggio
pedonale dei turisti, e degli amanti
della natura. Al di sotto delle corsie
adibite alla circolazione di automobili, si prevede una corsia tutta
speciale per i treni. La parte emersa
del ponte sarà pari a 5 metri a partire dal livello del mare. Tale ponte
è ostacolato da 2 isole (la Grande
Diomede e la Piccola Diomede) tra
Una ricustruzione del ponte in 3D
cui è collocata una passerella galleggiante formata da 450 cubi galleggianti, per attraversare a piedi
la distanza che le divide. Il ponte
invece, passerà all'interno delle
isole Diomede. La particolarità del
progetto, è che l'intera struttura,
sarà interamente autonoma. Infatti
nella parte immersa, saranno azionate delle turbine dalle correnti
e dalle maree, che genereranno
energia, che verrà sfruttata dagli alberghi e dagli appartamenti.
Separare oceano Artico e nord
Pacifico contribuirebbe, inoltre,
alla desalinizzazione dell'oceano
artico con notevole riduzione del
processo di scioglimento dei ghiacciai. Per la costruzione dell'opera
sono previsti 90 milioni di metri
cubi di calcestruzzo, con costo
dell'intero progetto di diverse decine di miliardi di euro. Il tutto
è assolutamente realizzabile, ma
le parti che si devono accordare
per le spese di costruzione, e per
dare il via ai lavori, sono Serbia e
Russia che, per il momento, sembrano non aver timore e preoccupazione per la sua realizzazione.
Alessio Palumbo
G2 MAGAZINE - Il gionale della 2^G Redazione 2012
Redazione
Direttore: Alfio Grasso
Vicedirettore: Mario Valastro
Caporedattore: Alessio Santagati
Vicecaporedattore: Davide Castro
Docente coordinatrice
prof.ssa Francesca La Ferrera
Impaginazione
Alfio Grasso
Vignette e illustrazioni
Luca D’Ambra, Davide Castro,
Alessio Palumbo
Una foto della classe, l’anno scorso
Stampa e diffusione
ITIS “Galileo Ferraris” Via Trapani, 4 - 95024 Acireale (CT) Tel. 0957649166/67 sito: www.itisferraris.eu
Gruppo di lavoro e collaboratori
Edoardo Anastasi, Oscar Andronaco, Claudio Arcidiacono, Vincenzo Arcidiacono, Gianluca Boccadoro,
Salvatore Caruso, Simone Copani, Salvatore Claudio Cosentino, Mirko Di Carlo, Patrizio Di Fini, Michele
Genovese, Angelo Licciardello, Marzio Nasca, Camillo Quattrocchi, Giorgio Rapisarda, Damiano Russo,
Gabriele Sapienza.
Uso e applicazioni delle energie rinnovabili
G2 Pag.6
LE RINNOVABILI ALL’ITIS
Tecnologie e componentistica
Un laboratorio per un mondo di energia
Di energie rinnovabili
si parla da tempo ma,
soltanto adesso, con
l’impiego di nuovissime tecnologie, esse si
prestano più che mai a
fornire energia elettrica
pulita, da utilizzare nelle
singole abitazioni e nelle
aree più impegnative
come industrie e grandi
edifici. È noto che il «settore delle rinnovabili»
rappresenta la fonte energetica del futuro e, per
questo motivo, da cinque
anni, il nostro Istituto è
dotato di un nuovo lab-
oratorio, indirizzato a
studiare realmente le applicazioni di queste tecnologie. L’istituto dispone
di due impianti solari
fotovoltaici, uno greenconnected (connesso alla
rete elettrica Enel) e uno
stand-alone (connesso a
batterie che accumulano
l’energia elettrica generata). All’interno del laboratorio, numerosi sono
gli strumenti elettronici
che servono a gestire gli
impianti solari, come,
ad esempio, l’inverter.
Tale strumento è capace
di convertire la corrente
elettrica da continua in
alternata, mentre i computer, immagazzinano,
attraverso specifici software, la quantità di energia elettrica generata dai
pannelli. Oltre ai due impianti solari, che, per altro, alimentano il nuovo
laboratorio, l’istituto gode
di una piccola pala eolica. Con la realizzazione
del nuovo laboratorio è
stata istituita una interessante curvatura didattica,
all’interno della specializzazione «elettronica»,
che prende il nome di
«Energie rinnovabili». Il
laboratorio, gestito dalla
passione del prof. Rosario Tomarchio, viene
continuamente arricchito
da attrezzature che ne
migliorano le funzionalità. Le energie rinnovabili, grazie al progredire
della tecnologia vengono
sempre più apprezzate
dall’uomo ma, soprattutto, dall’ambiente che ne ricava importanti vantaggi.
Alfio Grasso
Energia eolica: perchè conviene
Le fonti alternative di energia
sono definite “risorse primarie” per la generazione di energia
elettrica per distinguerle da quelle
tradizionali (petrolio, carbone
e, in misura minore, gas naturale) su cui, fino a oggi, si è basata la produzione di elettricità.
Le alternative per ridurre il consumo di combustibili fossili
sono l’energia nucleare e le energie rinnovabili. In molti paesi è
stato sospeso o ridotto il funzionamento delle centrali nucleari, ritenute pericolose per la salute pubblica e per l’ambiente.
L’attenzione dei ricercatori si è rivolta verso le fonti rinnovabili, le
cui scorte sono illimitate ed utilizzate dall’uomo come forma di
energia pulita che non rischiano
di provocare contaminazioni o
pericolo per l'uomo e l’ambiente.
Tuttavia si tratta di fonti di energia
discontinua e diffusa, che richiedono un notevole impegno tecnologico ed economico per rendere
efficiente e conveniente la loro
conversione in energia elettrica.
L'energia eolica rappresenta una
valida alternativa alle fonti non
rinnovabili e soprattutto non pro-
La centrale eolica di Caltavuturo (PA)
duce inquinamento ambientale.
Centrali eoliche. Le centrali eoliche
sono costituite da gruppi di turbine
a vento accoppiate a generatori di
corrente (aerogeneratori).Il vento,
incontrando le pale della turbina,
cede circa il 40% della propria energia cinetica, che la turbina trasforma in energia meccanica e, tramite
un generatore, in energia elettrica.
Attualmente, il costo dell’energia
prodotta dal vento è, in assoluto,
fra i più bassi. Tuttavia una centrale eolica può essere vantaggiosamente installata solo in regioni
dove il vento soffia con velocità
medie di almeno 7,5 km/h, mentre
gli aerogeneratori devono essere
forniti di costose apparecchiature,
per renderli resistenti alle forti
variabilità delle correnti ventose.
I moderni aerogeneratori sono basati sullo stesso principio dei motori eolici del passato: essi sfruttano l'energia cinetica del vento
per far girare le pale di un rotore,
secondo le leggi dell'aerodinamica,
ma le loro caratteristiche costruttive, ed il loro aspetto esteriore, sono alquanto differenti.
I due tipi principali di aeromotore si distinguono per la direzione dell'asse del rotore, che può
essere orizzontale o verticale.
Quelli ad asse orizzontale, che
somigliano ai mulini a vento, sono
sistemati alla sommità di un'alta
torre da cui azionano, mediante una
Uso e applicazioni delle energie rinnovabili
trasmissione a ruote dentate, l'albero del generatore di
corrente collocato nell'interno, a livello del terreno. Il
diametro del rotore, generalmente a tre pale profilate
come quelle di un'elica aerea, può variare da uno a
cinque metri. In alcuni modelli, il passo delle pale può
essere variato per controllare la velocità di rotazione,
fino all'arresto del rotore in caso di vento eccessivo.
Un sistema direzionale che sfrutta il principio della
banderuola mantiene controvento il piano del rotore.
I moderni aerogeneratori entrano in azione quando la
velocità del vento si avvicina ai 20 km/h, esprimono il
massimo rendimento fra 40 e 50 km/h, e si disattivano
intorno ai 110 km/h. Il problema che deve affrontare la
produzione di energia eolica è la naturale incostanza
Pag.7 G2
dei venti, che si traduce in un funzionamento discontinuo degli aerogeneratori. Per tale motivo sono adatte
per l'installazione le località caratterizzate da una velocità media annua del vento di almeno 21 km/h.
Più efficienti, perché potenziano l'energia del vento e
sviluppano una potenza maggiore, sono gli aeromotori ad asse verticale. Sono costituiti da un involucro
cilindrico fisso, percorso da fessure longitudinali, attraverso le quali passa il flusso d'aria, e da un rotore
coassiale con il generatore di corrente. Le fessure,
accoppiate ad alette orientabili, regolano il flusso
d'aria aprendosi solo dalla parte da cui soffia il vento.
Claudio Arcidiacono
Vincenzo Arcidiacono
L’utilitaria elettrica per muoversi in città
La Renault Zoe
Dopo aver lanciato la berlina Fluence ZE, la Twizy
e la Kangoo ZE, la gamma
delle vetture elettriche
della Renault è pronta ad
ampliarsi con l'arrivo della Zoe, che sarà in vendita
dall'autunno in quattro
diversi allestimenti, con
prezzi a partire da 21.650
euro. La cifra richiesta
per acquistare l’utilitaria
elettrica francese è superiore rispetto alle vetture
tradizionali(Clio,
Ford Fiesta o Volkswagen
Polo), ma i vertici della
Renault sono fiduciosi
sull’esito delle vendite
della Zoe: costa decisamente meno di un Nissan Leaf, in vendita da
37.900, rispetto alla quale
può vantare una tecnologia più avanzata. La Zoe è
la prima vettura elettrica
che in Europa andrà a
rispondere ai bisogni di
una larga fetta di mercato.
Lunga 408 cm, larga 173
e alta 157, la Renault Zoe
ha le dimensioni adatte
per muoversi in città e sui
percorsi extraurbani, e
non impone nessun sacrificio dal punto di vista
dello spazio. Le batterie
sono sotto il pavimento,
l'abitacolo è omologato per ospitare fino a 5
passeggeri e il bagagliaio
ha un volume di 338 litri.
La Renault Zoe è dotata
di un motore elettrico da
88 CV e 220 Nm di cop-
costruttore francese, la
vettura garantisce sempre
una percorrenza di almeno 100 km. È il primo
veicolo elettrico con oltre
210 km di autonomia,
equipaggiato di serie con
il sistema Range OptimiZEr che consente di
guadagnare fino al 25%
di autonomia nei percorsi extraurbani, in grado
di ricaricarsi con qualunque livello di potenza,
tema multimediale costituito da tablet con touch
screen, navigatore e servizi collegati. Il connettore
a bordo auto “Chameleon” consente una ricarica rapida su colonnine quattro volte meno
costose. Oggi, le colonnine di ricarica rapida
sono equipaggiate da un
caricatore di potenza elevata. Integrato nell’auto,
il connettore “Chameleon” rende superflua la
presenza di un caricatore
inverter nella colonnina,
permettendo, così la diffusione di nuove colonnine di ricarica rapida,
più semplici e più economiche, che costeranno
in media 3.000 €( quattro volte meno rispetto al
prezzo delle colonnine di
La francese Renault Zoe
ricarica rapida disponibipia. La velocità massima tra 30 minuti e 9 ore, e in li sul mercato). Le nuove
è autolimitata a 135 km/h grado di consentire la dif- colonnine sono presenmentre l'autonomia di- fusione delle colonnine di tate in anteprima sullo
chiarata dalla Renault ricarica rapida presentato stand Ranault di Ginevra.
è di 210 km. Secondo il con Renault R-Link, sisGianluca Boccadoro
Uso e applicazioni delle fonti energetiche rinnovabili
G2 Pag.8
MOTORI
L’auto di «Ritorno al futuro»
La DELOREAN DMC-12
L’auto resa celebre negli anni ’80 dalla trilogia di film di Steven Spielberg “Ritorno
al futuro”, si converte
all’elettrico per il 2013
C’ è stato spazio anche
per la DeLorean Full
electric retrofit all’atteso
appuntamento con il Motor Show 2011. Si tratta
della versione ecologica
della vettura protagonista
della trilogia di “Ritorno
al futuro“, la celebre saga
cinematografica di Robert Zemeckis diventata
uno dei maggiori successi di Hollywood degli
anni ’80. La DeLorean
elettrica, già protagonista
l’anno scorso dell’Electric
Race organizzata dalla
rivista Wired, è in grado
di offrire prestazioni da
vera sportiva grazie al
suo motore elettrico realizzato interamente in
Italia, con la possibilità
di raggiungere una velocità massima di 200
km/h e di scattare da 0 a
100 km/h in soli 4 secondi. L’unità a zero emissioni che equipaggia la
DeLorean Full electric
retrofit è stata denominata “Big Boy” ed è un
propulsore elettrico da 93
kWh forte di una garanzia pari a ben 2 milioni
di km. Le batterie di cui
è dotata la vettura assorbono, in fase di ricarica,
circa 2 kWh, portando la
spesa per una piena ricar-
ica del pacco batterie da 15 kWh a poco più di 2,50
euro. Gli ideatori del progetto sottolineano come la
parola chiave che ha guidato il lavoro di costruzione
di questa particolare DeLorean sia “conversione“.
Grazie alla conversione si può dare nuova vita anche
ai mezzi dotati di motore endotermico (cioè a combustione interna) e alimentati da combustibili fossili,
rendendoli più moderni, efficienti e soprattutto, più
puliti e rispetto dell’ambiente. L’opera di conversione,
per cui appare possibile una sua estensione su scala
nazionale, trova però qualche ostacolo a livello normativo e burocratico in ragione del fatto che il Codice della Strada impone una complessa procedura
per la re-immatricolazione di un veicolo convertito
alla tecnologia elettrica, con il risultato che spesso
viene scoraggiata la fattibilità del passaggio. Intanto,
in attesa che anche l’Italia adegui le proprie norme a
quanto avviene in altri paesi europei (dove queste operazioni sono più agevoli e meno articolate dal punto di vista burocratico) la DeLorean elettrica è stata
uno degli elementi di maggior richiamo all’interno
dell’area dedicata al progetto “Electric City” attivo dal
3 all’11 dicembre all’interno del Motor Show 2011.
Davide Castro
Illustrazione di Davide Castro
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