NUMERO UNICO GIUGNO 2012 Energie rinnovabili facciamo il punto sulle nuove tecnologie Finalità del nostro Magazine L’ obiettivo che si intende raggiungere attraverso la realizzazione di questo magazine, è quello di rendere consapevoli, ancora una volta, le persone del fatto che le innovazioni legate al corretto utilizzo delle energie rinnovabili possono migliorare il nostro futuro. Esse, quando ne avremo bisogno, più che mai costituiranno una delle tante soluzioni concrete al problema energetico che, ormai da tempo, ci tormenta. A partire da questo piccolo grande lavoro, svolto con i compagni di classe, è necessario responsabilizzarci, tenendo bene aperti gli occhi per affrontare una “gravosa incognita” che potrà incidere, non solo sulla nostra salute ma anche su quella dei nostri figli e dell’intero pianeta. La finalità dell’intero progetto è quella di sensibilizzarci sul fatto che bisogna trovare ed utilizzare nuove fonti energetiche che siano efficienti, ma soprattutto ecosostenibili e rinnovabili per rispettare l’ambiente. Attualmente, alcune di esse sono ancora allo stadio di ipotesi o in fase di sviluppo. Non è quindi sempre chiaro il loro costo a regime, nonché il reale potenziale o peso sul fabbisogno di energia elettrica mondiale rispetto alle fonti di energia tradizionali (combustibili fossili ed energia nucleare) anche per la non programmabilità di alcune di queste fonti (come il fotovoltaico e l’eolico). Esistono tuttavia delle sottili differenze: - L’ energia sostenibile è una modalità di produzione ed uso dell’energia che permette uno sviluppo sostenibile: ricomprende dunque anche l’aspetto dell’efficienza degli usi energetici. - Le fonti alternative di energia sono, invece, tutte quelle fonti di energia “non fossili”, diverse da- gli idrocarburi o dal carbone, in cui rientra anche l’energia nucleare, considerata alternativa all’uso di idrocarburi e carbone, pur con tutti i suoi limiti. Organizzazione “un lavoro di squadra” Anche quest’anno, protagonisti della riuscita del magazine, che approfondisce le ultime novità tecnologiche applicate alle fonti di energia rinnovabile, siamo stati noi ragazzi della 2ª G, che guidati dalla nostra professoressa di Lettere, Francesca La Ferrera, abbiamo realizzato il nostro progetto. Esso, da due anni a questa parte, è uno dei momenti più impegnativi dell’anno all’interno della classe: dalla grafica all’impaginazione, curata dal nostro Alfio Grasso, passando per la correzione dei diversi articoli. Per scrivere i “nostri pezzi” di approfondimento sulle cosiddette energie “pulite” ci siamo soffermati sulle loro svariate capacità di utilizzo: dal fotovoltaico alle automobili elettriche. In particolare, il nostro magazine è stato sviluppato con il supporto dei docenti di diverse discipline con particolare riferimento alle Scienze integrate (Biologia, Chimica e Tecnologia) per capire come sono fatte e come funzionano le varie sorgenti di energia. E chiederci: Come possono essere applicate con l’ausilio delle ultime innovazioni tecnologiche? Il giornale nasce dalla voglia di comunicare degli studenti, dalla necessità di avere uno strumento rappresentativo che possa far conoscere il proprio pensiero agli altri. In quest’ottica diviene un elemento forte della comunicazione, uno strumento per rendere la comunità scolastica più ricca di scambi interpersonali e di esperienze condivise e collettive. In modo particolare abbiamo cercato di stimolare gli interessi di tutti verso le novità e i problemi del mondo attuale con l’intenzione di verificare sul campo le nostre competenze rendendo visibili le nostre passioni. Mario Valastro LABORATORIO DI ENERGIE RINNOVABILI a pag. 6 IMPIANTI STAND-ALONE a pag. 2 ENERGIA EOLICA da pag. 6 INSEGUITORI SOLARI a pag. 3 AUTO ELETTRICHE da pag. 7 COME PRODURRE ENERGIA PULITA da pag. 4 Fonti energetiche rinnovabili G2 Pag.2 FOTOVOLTAICO STAND-ALONE Che cos’è e come funziona un impianto fotovoltaico stand-alone Energia elettrica nei luoghi più remoti ... oggi si può Se non è possibile installare un impianto fotovoltaico a costi ragionevoli, è possibile ipotizzare invece un sistema fotovoltaico stand-alone per generare energia elettrica. Esempi di tale applicazione possono essere rifugi alpini o cascine in zone remote, pompe ad acqua, telefoni di emergenza, ma anche sistemi per barche o veicoli da diporto (camper, furgoni). poiché i moduli solari per loro stessa natura possono produrre energia elettrica solo durante il giorno, è necessario pertanto immagazzinare l’energia elettrica necessaria per la notte o da utilizzare durante un giorno nuvoloso. i sistemi di immagazzinamento di energia elettrica principalmente in uso sono batterie al piombo ricaricabili, per la loro capacità di immagazzi- namento ad elevata efficienza sia a basso che ad alto voltaggio dì input. L’impianto fotovoltaico fornisce alla batteria una tensione di 12 o 24 volt in corrente continua. Per fornire energia a dispositivi che funzionano a corrente alternata si utilizza un inverter che trasforma la corrente continua fornita dal generatore fo- tenere in considerazione per il dimensionamento dell’impianto stand alone è la capacità di erogazione di energia elettrica duraate il giorno rapportata al fabbisogno. Gli impianti stand alone sono la tipologia di impianti per cui il fotovoltaico è stato concepito e sviluppato, per portare energia nelle zone più Un impianto fotovoltaico stand-alone in montagna tovoltaico in corrente impervie dove in altro alternata. Uno degli as- caso non si sarebbe popetti più importanti da tuta ottenere. In tale set- tore, tuttavia, hanno raggiunto un livello tale di affidabilità che sempre più spesso i sistemi isolati assumono funzioni di grande importanza nell’approvvigionamento energetico: Si segnalano, in particolare, nell’astronautica e nella navigazione. Essi, ad esempio, producono e forniscono energia elettrica per le stazioni spaziali in orbita o per i trasmettitori di posizione e per i radiofari marini. La diffusione sul mercato dei sistemi autonomi non è facilmente quantificabile, tuttavia da una stima fatta, è prevedibile una crescita media a livello internazionale del mercato dei sistemi autonomi del 10-15%. Alessio Santagati Simone Copani Camillo Quattrocchi I componenti dell’impianto stand-alone Un impianto fotovoltaico stand-alone è costituito da: 1. un adeguato numero di moduli fotovoltaici, esposti al sole, che generano energia elettrica, sotto forma di corrente e tensione continua. Il loro nu- mero e i relativi collegamenti dipendono dal dimensionamento effettuato; 2. dalle batterie di accumulo, in esse viene accumulata l’energia proveniente dai moduli solari. Le batterie più adatte sono quelle con la piastra positiva tubolare. La scelta del tipo e della capacità della batteria (in relazione ovviamente al tipo di utilizzo) è molto importante per la durata di vita della batteria stessa che può superare anche i dieci anni di vita; 3. una centralina elettronica che regola la carica e la scarica delle batterie, elemento più critico del sistema. È un po’ il “cervello” dell’impianto, che gestisce l’alimentazione dei moduli e il consumo delle utenze; 4. un inverter, un dispositivo elettronico che trasforma la tensione e la corrente da continua ad alternata, uguale alla tensione della rete elettrica. A. S. - S. C. - C. Q. Fonti energetiche rinnovabili Pag.3 G2 Quali sono le dimensioni minime per un impianto fotovoltaico stand-alone Tre passi per dimensionare un sistema fotovoltaico In genere, si dovrebbero utilizzare solo dispositivi ad alto risparmio energetico che non incidano molto sul consumo dell’energia prodotta dal sistema stand-alone. FASE 1: LA STIMA DEL CONSUMO GIORNALIERO DI ENERGIA. Per ogni dispositivo moltiplicare la potenza di ingresso (misurata in watt) per le ore di utilizzo. si sommino i risultati aggiungendo un piccolo spread (a seconda dell’incertezza di previsione). dato che il consumo è diverso a seconda della stagione, si dovrebbe calcolare indipendentemente per l’estate e l’inverno. FASE 2: LA DETERMINAZIONE DELLA DIMENSIONE (PRODUZIONE DI ENERGIA) DEL SISTEMA FOTOVOLTAICO. La media giornaliera di energia resa dal sistema fotovoltaico dovrebbe essere sufficiente a coprire il consumo giornaliero (calcolato per le diverse stagioni, dato che fra l’estate e l’inverno c’è molta differenza di produzione). Per prevedere il rendimento giornaliero di ener- gia abbiamo bisogno di dati (di diverse fonti disponibili sul web) sull’irraggiamento. FASE 3: IL DIMENSIONAMENTO DELLA CAPACITÀ DI IMMAGAZZINAMENTO. Poiché il sistema fotovoltaico genera l’elettricità durante il giorno, si usano batterie ricaricabili per immagazzinare l’energia elettrica prodotta. La capacità di queste batterie è misurata in ampere-ora (Ah). A. S. - S. C. - C. Q. Inseguitori solari Un inseguitore solare è un sistema meccanico in grado di modificare l'orientamento dei pannelli solari (fotovoltaici, termici o concentratori solari. Esso consente di seguire il corso del sole nel cielo e ottenere la migliore inclinazione dei pannelli, aumentando l'efficienza dell'impianto. In pratica, l'inseguitore solare gira i pannelli verso il sole nella giusta inclinazione. Si tratta di un principio già presente in natura con le piante dei girasoli. L'uso dell'inseguitore è particolarmente utile nel caso della concentrazione solare per mantenere costante il punto di fuoco del paraboloide, che cattura e concentratore i raggi solari, verso il canale contenente il liquido da riscaldare. Gli inseguitori solari si distinguono in base ai gradi di libertà offerti, al tipo di alimentazione dell'impianto di orientamento e al tipo di comando elettronico utilizzato. Se da un lato gli inseguitori solari consentono di ottenere un maggiore livello di effi- ógni servomeccanismo elettrico consuma energia per svolgere il proprio lavoro, quindi al ricavo economico della maggiore produzione di energia dovrà essere sottratto il costo della quantità di energia consumata dagli Vignetta di Luca D’Ambra cienza, dall'altro sono esposti al rischio dell'usura e del guasto meccanico dovuto all'azione degli agenti atmosferici. Richiedono pertanto una maggiore manutenzione rispetto agli impianti solari tradizionali. Inoltre, inseguitori. Questi ultimi due aspetti rendono particolarmente conveniente l'applicazione degli inseguitori solari nel settore dei mediograndi impianti solari a terra dove è presente una struttura e un personale adibito al controllo quotidiano dell'impianto. In conclusione: • I pannelli solari con inseguitore solare producono una maggiore quantità di energia elettrica grazie al miglior angolo medio di incidenza dei raggi solari. • Sono maggiormente esposti al rischio di guasto dei servomeccanismi, quindi implicano un costo di manutenzione maggiore. • Alla produzione di energia deve essere sottratto il costo dell'energia consumata dai servomeccanismi per 'girare' i pannelli verso la corretta angolazione con i raggi solari. Indubbiamente l'utilizzo dell'inseguitore solare consente di fruire di un notevole risparmio energetico. Claudio Salvatore Cosentino G2 Pag.4 Fonti energetiche rinnovabili Il simulatore di impianti Sprechi energetici: come fotovoltaici rimediare Investire in un impianto fotovoltaico non è una decisione semplice da prendere, sia per i privati che per le imprese. Per queste ultime, i dubbi sono tanto maggiori quanto ridotta è la dimensione aziendale poiché, appare abbastanza ovvio, come la facilità di reperimento dei fondi necessari per installare un impianto per la produzione di energia pulita, sia inversamente proporzionale alla grandezza, e di conseguenza alle risorse, di un’impresa. Per aiutare le piccole e medie imprese italiane ad effettuare una valutazione economica per tale investimento, è stato creato un “simulatore”, promosso dal Gruppo UBI Banca, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Meccanica Industriale dell’Università di Brescia. Il simulatore è disponibile, in forma completamente gratuita, sul sito di UBI Banca, e permette di “calcolare e valutare le sostenibilità tecnico - economica di un investimento in impianti fotovoltaici”. L’utente dovrà inserire i dati relativi alle peculiarità dell’impianto e ad altri parametri finanziari quali i costi di ac- quisto, finanziamento da terzi, manutenzione e copertura assicurativa, e la superficie disponibile. Le informazioni inserite verranno elaborate dall’applicazione che per- Il consumo di energia controindicazione, abbinegli ultimi decenni è amo saccheggiando ogni costantemente cresciuto possibile risorsa presente con l’aumentare dello nei diversi ecosistemi gisviluppo economico det- ungendo al punto in cui tato dall’uomo e dai suoi siamo. Obbligati, pena la stili di vita. In altre pa- distruzione del pianeta, a role, il consumo ener- ridurre i consumi energetico è sempre stato un getici e a modificare drasindicatore abbastanza ticamente i nostri stili di verosimile dello stand- vita. È indubbio che tale ard di qualità della vita di modifica condurrà ad un una popolazione molto drastico cambiamento numerosa. Il continuo degli attuali modelli di consumo di energia ha sviluppo. A tutto ciò, inindotto, seppur in modo oltre, è da aggiungere indiretto, una serie di anche il non trascurabile non trascurabili “effetti fatto che i combustibili collaterali”. Tra questi fossili, in quanto fonti metterà di scaricare i ri- ricordiamo il cosiddetto non rinnovabili, sono sultati in formato PDF. Il effetto serra, provocato in via di esaurimento. documento fornirà i dati dall’anidride carbonica Al termine risparmio economici necessari a (CO2) e causa del con- energetico si annovalutare la convenienza tinuo innalzamento della verano varie tecniche dell’investimento oltre ai temperatura dell’intero atte a ridurre i consumi vantaggi ambientali ottenuti in caso di realizzazione dell’impianto. Per ottenere risposte a problemi o perplessità è possibile consultare il supporto in linea del sito o di una sezione dedicata alle caratteristiche dei moduli fotovoltaici. Alti consumi energetici Questo interessante progetto si inserisce in un pianeta. In attesa di pro- dell'energia necessaria più ampio programma cessi tecnologici che allo svolgimento delle che UBI Banca sviluppa rendano le varie forme diverse attività umane. Il già dalla scorsa estate di energie economica- risparmio può essere ote che, attualmente, ha mente convenienti. Per tenuto sia modificando i visto il coinvolgimento di la prima volta nella sto- processi energetici limun centinaio di imprese ria dell’umanità il pro- itando gli sprechi, sia che hanno già sottoscrit- gresso/aumento dei con- con tecnologie in grado to finanziamenti a co- sumi energetici pare che di trasformare l'energia pertura di progetti green. sia destinato a scindersi. da una forma all'altra Gabriele Sapienza Per centinaia di anni, in modo più efficiente. incuranti del futuro e di Mario Valastro Fonti energetiche rinnovabili NOVITÀ Pag.5 G2 Lo stretto di Bering, tra Asia e America, il sito previsto Un ponte per produrre energia e unire i continenti Dovrebbe sorgere lungo lo stretto dì Bering tra Asia e America, e raggiungere la lunghezza di 90 km. La larghezza di 80 metri prevede due corsie di circa 15 metri. Un ponte in mezzo al mare come una grande MURAGLIA.. Per questo, lo studio francese "OFF Architecture” con sede a Parigi, realizzatore del progetto iniziale, ha previsto in alcuni punti delle gallerie, che si inabissino per garantire il passaggio delle navi da una parte all'altra dell'oceano. Ma i cetacei come faranno a passare? A questo hanno pensato i tecnici di OFF Architecture, prevedendo 1200 tubi in plexiglas che colleghino una parete del ponte con l'altra, alla notevole distanza di 50 metri. In questo "intervallo" di 50 metri, sorgeranno alberghi, appartamenti con vetrate, che consentiranno una vista subacquea con strutture per il passaggio pedonale dei turisti, e degli amanti della natura. Al di sotto delle corsie adibite alla circolazione di automobili, si prevede una corsia tutta speciale per i treni. La parte emersa del ponte sarà pari a 5 metri a partire dal livello del mare. Tale ponte è ostacolato da 2 isole (la Grande Diomede e la Piccola Diomede) tra Una ricustruzione del ponte in 3D cui è collocata una passerella galleggiante formata da 450 cubi galleggianti, per attraversare a piedi la distanza che le divide. Il ponte invece, passerà all'interno delle isole Diomede. La particolarità del progetto, è che l'intera struttura, sarà interamente autonoma. Infatti nella parte immersa, saranno azionate delle turbine dalle correnti e dalle maree, che genereranno energia, che verrà sfruttata dagli alberghi e dagli appartamenti. Separare oceano Artico e nord Pacifico contribuirebbe, inoltre, alla desalinizzazione dell'oceano artico con notevole riduzione del processo di scioglimento dei ghiacciai. Per la costruzione dell'opera sono previsti 90 milioni di metri cubi di calcestruzzo, con costo dell'intero progetto di diverse decine di miliardi di euro. Il tutto è assolutamente realizzabile, ma le parti che si devono accordare per le spese di costruzione, e per dare il via ai lavori, sono Serbia e Russia che, per il momento, sembrano non aver timore e preoccupazione per la sua realizzazione. Alessio Palumbo G2 MAGAZINE - Il gionale della 2^G Redazione 2012 Redazione Direttore: Alfio Grasso Vicedirettore: Mario Valastro Caporedattore: Alessio Santagati Vicecaporedattore: Davide Castro Docente coordinatrice prof.ssa Francesca La Ferrera Impaginazione Alfio Grasso Vignette e illustrazioni Luca D’Ambra, Davide Castro, Alessio Palumbo Una foto della classe, l’anno scorso Stampa e diffusione ITIS “Galileo Ferraris” Via Trapani, 4 - 95024 Acireale (CT) Tel. 0957649166/67 sito: www.itisferraris.eu Gruppo di lavoro e collaboratori Edoardo Anastasi, Oscar Andronaco, Claudio Arcidiacono, Vincenzo Arcidiacono, Gianluca Boccadoro, Salvatore Caruso, Simone Copani, Salvatore Claudio Cosentino, Mirko Di Carlo, Patrizio Di Fini, Michele Genovese, Angelo Licciardello, Marzio Nasca, Camillo Quattrocchi, Giorgio Rapisarda, Damiano Russo, Gabriele Sapienza. Uso e applicazioni delle energie rinnovabili G2 Pag.6 LE RINNOVABILI ALL’ITIS Tecnologie e componentistica Un laboratorio per un mondo di energia Di energie rinnovabili si parla da tempo ma, soltanto adesso, con l’impiego di nuovissime tecnologie, esse si prestano più che mai a fornire energia elettrica pulita, da utilizzare nelle singole abitazioni e nelle aree più impegnative come industrie e grandi edifici. È noto che il «settore delle rinnovabili» rappresenta la fonte energetica del futuro e, per questo motivo, da cinque anni, il nostro Istituto è dotato di un nuovo lab- oratorio, indirizzato a studiare realmente le applicazioni di queste tecnologie. L’istituto dispone di due impianti solari fotovoltaici, uno greenconnected (connesso alla rete elettrica Enel) e uno stand-alone (connesso a batterie che accumulano l’energia elettrica generata). All’interno del laboratorio, numerosi sono gli strumenti elettronici che servono a gestire gli impianti solari, come, ad esempio, l’inverter. Tale strumento è capace di convertire la corrente elettrica da continua in alternata, mentre i computer, immagazzinano, attraverso specifici software, la quantità di energia elettrica generata dai pannelli. Oltre ai due impianti solari, che, per altro, alimentano il nuovo laboratorio, l’istituto gode di una piccola pala eolica. Con la realizzazione del nuovo laboratorio è stata istituita una interessante curvatura didattica, all’interno della specializzazione «elettronica», che prende il nome di «Energie rinnovabili». Il laboratorio, gestito dalla passione del prof. Rosario Tomarchio, viene continuamente arricchito da attrezzature che ne migliorano le funzionalità. Le energie rinnovabili, grazie al progredire della tecnologia vengono sempre più apprezzate dall’uomo ma, soprattutto, dall’ambiente che ne ricava importanti vantaggi. Alfio Grasso Energia eolica: perchè conviene Le fonti alternative di energia sono definite “risorse primarie” per la generazione di energia elettrica per distinguerle da quelle tradizionali (petrolio, carbone e, in misura minore, gas naturale) su cui, fino a oggi, si è basata la produzione di elettricità. Le alternative per ridurre il consumo di combustibili fossili sono l’energia nucleare e le energie rinnovabili. In molti paesi è stato sospeso o ridotto il funzionamento delle centrali nucleari, ritenute pericolose per la salute pubblica e per l’ambiente. L’attenzione dei ricercatori si è rivolta verso le fonti rinnovabili, le cui scorte sono illimitate ed utilizzate dall’uomo come forma di energia pulita che non rischiano di provocare contaminazioni o pericolo per l'uomo e l’ambiente. Tuttavia si tratta di fonti di energia discontinua e diffusa, che richiedono un notevole impegno tecnologico ed economico per rendere efficiente e conveniente la loro conversione in energia elettrica. L'energia eolica rappresenta una valida alternativa alle fonti non rinnovabili e soprattutto non pro- La centrale eolica di Caltavuturo (PA) duce inquinamento ambientale. Centrali eoliche. Le centrali eoliche sono costituite da gruppi di turbine a vento accoppiate a generatori di corrente (aerogeneratori).Il vento, incontrando le pale della turbina, cede circa il 40% della propria energia cinetica, che la turbina trasforma in energia meccanica e, tramite un generatore, in energia elettrica. Attualmente, il costo dell’energia prodotta dal vento è, in assoluto, fra i più bassi. Tuttavia una centrale eolica può essere vantaggiosamente installata solo in regioni dove il vento soffia con velocità medie di almeno 7,5 km/h, mentre gli aerogeneratori devono essere forniti di costose apparecchiature, per renderli resistenti alle forti variabilità delle correnti ventose. I moderni aerogeneratori sono basati sullo stesso principio dei motori eolici del passato: essi sfruttano l'energia cinetica del vento per far girare le pale di un rotore, secondo le leggi dell'aerodinamica, ma le loro caratteristiche costruttive, ed il loro aspetto esteriore, sono alquanto differenti. I due tipi principali di aeromotore si distinguono per la direzione dell'asse del rotore, che può essere orizzontale o verticale. Quelli ad asse orizzontale, che somigliano ai mulini a vento, sono sistemati alla sommità di un'alta torre da cui azionano, mediante una Uso e applicazioni delle energie rinnovabili trasmissione a ruote dentate, l'albero del generatore di corrente collocato nell'interno, a livello del terreno. Il diametro del rotore, generalmente a tre pale profilate come quelle di un'elica aerea, può variare da uno a cinque metri. In alcuni modelli, il passo delle pale può essere variato per controllare la velocità di rotazione, fino all'arresto del rotore in caso di vento eccessivo. Un sistema direzionale che sfrutta il principio della banderuola mantiene controvento il piano del rotore. I moderni aerogeneratori entrano in azione quando la velocità del vento si avvicina ai 20 km/h, esprimono il massimo rendimento fra 40 e 50 km/h, e si disattivano intorno ai 110 km/h. Il problema che deve affrontare la produzione di energia eolica è la naturale incostanza Pag.7 G2 dei venti, che si traduce in un funzionamento discontinuo degli aerogeneratori. Per tale motivo sono adatte per l'installazione le località caratterizzate da una velocità media annua del vento di almeno 21 km/h. Più efficienti, perché potenziano l'energia del vento e sviluppano una potenza maggiore, sono gli aeromotori ad asse verticale. Sono costituiti da un involucro cilindrico fisso, percorso da fessure longitudinali, attraverso le quali passa il flusso d'aria, e da un rotore coassiale con il generatore di corrente. Le fessure, accoppiate ad alette orientabili, regolano il flusso d'aria aprendosi solo dalla parte da cui soffia il vento. Claudio Arcidiacono Vincenzo Arcidiacono L’utilitaria elettrica per muoversi in città La Renault Zoe Dopo aver lanciato la berlina Fluence ZE, la Twizy e la Kangoo ZE, la gamma delle vetture elettriche della Renault è pronta ad ampliarsi con l'arrivo della Zoe, che sarà in vendita dall'autunno in quattro diversi allestimenti, con prezzi a partire da 21.650 euro. La cifra richiesta per acquistare l’utilitaria elettrica francese è superiore rispetto alle vetture tradizionali(Clio, Ford Fiesta o Volkswagen Polo), ma i vertici della Renault sono fiduciosi sull’esito delle vendite della Zoe: costa decisamente meno di un Nissan Leaf, in vendita da 37.900, rispetto alla quale può vantare una tecnologia più avanzata. La Zoe è la prima vettura elettrica che in Europa andrà a rispondere ai bisogni di una larga fetta di mercato. Lunga 408 cm, larga 173 e alta 157, la Renault Zoe ha le dimensioni adatte per muoversi in città e sui percorsi extraurbani, e non impone nessun sacrificio dal punto di vista dello spazio. Le batterie sono sotto il pavimento, l'abitacolo è omologato per ospitare fino a 5 passeggeri e il bagagliaio ha un volume di 338 litri. La Renault Zoe è dotata di un motore elettrico da 88 CV e 220 Nm di cop- costruttore francese, la vettura garantisce sempre una percorrenza di almeno 100 km. È il primo veicolo elettrico con oltre 210 km di autonomia, equipaggiato di serie con il sistema Range OptimiZEr che consente di guadagnare fino al 25% di autonomia nei percorsi extraurbani, in grado di ricaricarsi con qualunque livello di potenza, tema multimediale costituito da tablet con touch screen, navigatore e servizi collegati. Il connettore a bordo auto “Chameleon” consente una ricarica rapida su colonnine quattro volte meno costose. Oggi, le colonnine di ricarica rapida sono equipaggiate da un caricatore di potenza elevata. Integrato nell’auto, il connettore “Chameleon” rende superflua la presenza di un caricatore inverter nella colonnina, permettendo, così la diffusione di nuove colonnine di ricarica rapida, più semplici e più economiche, che costeranno in media 3.000 €( quattro volte meno rispetto al prezzo delle colonnine di La francese Renault Zoe ricarica rapida disponibipia. La velocità massima tra 30 minuti e 9 ore, e in li sul mercato). Le nuove è autolimitata a 135 km/h grado di consentire la dif- colonnine sono presenmentre l'autonomia di- fusione delle colonnine di tate in anteprima sullo chiarata dalla Renault ricarica rapida presentato stand Ranault di Ginevra. è di 210 km. Secondo il con Renault R-Link, sisGianluca Boccadoro Uso e applicazioni delle fonti energetiche rinnovabili G2 Pag.8 MOTORI L’auto di «Ritorno al futuro» La DELOREAN DMC-12 L’auto resa celebre negli anni ’80 dalla trilogia di film di Steven Spielberg “Ritorno al futuro”, si converte all’elettrico per il 2013 C’ è stato spazio anche per la DeLorean Full electric retrofit all’atteso appuntamento con il Motor Show 2011. Si tratta della versione ecologica della vettura protagonista della trilogia di “Ritorno al futuro“, la celebre saga cinematografica di Robert Zemeckis diventata uno dei maggiori successi di Hollywood degli anni ’80. La DeLorean elettrica, già protagonista l’anno scorso dell’Electric Race organizzata dalla rivista Wired, è in grado di offrire prestazioni da vera sportiva grazie al suo motore elettrico realizzato interamente in Italia, con la possibilità di raggiungere una velocità massima di 200 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi. L’unità a zero emissioni che equipaggia la DeLorean Full electric retrofit è stata denominata “Big Boy” ed è un propulsore elettrico da 93 kWh forte di una garanzia pari a ben 2 milioni di km. Le batterie di cui è dotata la vettura assorbono, in fase di ricarica, circa 2 kWh, portando la spesa per una piena ricar- ica del pacco batterie da 15 kWh a poco più di 2,50 euro. Gli ideatori del progetto sottolineano come la parola chiave che ha guidato il lavoro di costruzione di questa particolare DeLorean sia “conversione“. Grazie alla conversione si può dare nuova vita anche ai mezzi dotati di motore endotermico (cioè a combustione interna) e alimentati da combustibili fossili, rendendoli più moderni, efficienti e soprattutto, più puliti e rispetto dell’ambiente. L’opera di conversione, per cui appare possibile una sua estensione su scala nazionale, trova però qualche ostacolo a livello normativo e burocratico in ragione del fatto che il Codice della Strada impone una complessa procedura per la re-immatricolazione di un veicolo convertito alla tecnologia elettrica, con il risultato che spesso viene scoraggiata la fattibilità del passaggio. Intanto, in attesa che anche l’Italia adegui le proprie norme a quanto avviene in altri paesi europei (dove queste operazioni sono più agevoli e meno articolate dal punto di vista burocratico) la DeLorean elettrica è stata uno degli elementi di maggior richiamo all’interno dell’area dedicata al progetto “Electric City” attivo dal 3 all’11 dicembre all’interno del Motor Show 2011. Davide Castro Illustrazione di Davide Castro